MAGGIO
GIUGNO
2014
3
EDITORIALE
Negli ultimi mesi si sono presentate, su alcuni cantieri ticinesi, due
problematiche legate all’«Accordo
fra la Confederazione svizzera e la
Comunità europea sul trasporto
di merci e di passeggeri su strada
e per ferrovia». Dopo averne
discusso con l’Associazione di
riferimento – la Sezione ticinese
dell’Associazione svizzera dei trasportatori stradali (ASTAG Sezione
Ticino) – senza purtroppo giungere a fare chiarezza, la Società svizzera impresari costruttori Sezione
Ticino si è rivolta all’Ufficio federale dei trasporti (UFT). In data 24
aprile 2014, l’Autorità federale ha
risposto con precisione alle nostre
domande, chiarendo la situazione
(peraltro nel senso auspicato dalla
SSIC TI) così da evitare inutili
discussioni in merito a questioni
che, secondo noi, erano già chiare
fin dall’inizio. Visto l’interesse
generale che questi aspetti sui
trasporti stradali possono comportare per gli operatori della
costruzione, di seguito riportiamo
testualmente le risposte fornite
dall’UFT ai due interrogativi che
hanno causato le divergenze d’interpretazione.
Prima domanda
Il trasporto da parte di ditte consorziate a favore del consorzio
rientra nei trasporti per conto
proprio ed è dunque esente dall’obbligo di licenza?
Secondo l’allegato 4 dell’Accordo
fra la Confederazione svizzera e la
Comunità europea sul trasporto di
merci e di passeggeri su strada e
per ferrovia (accordo sui trasporti
terrestri; RS 0.740.72) e l’articolo 1
capoverso 3 dell’ordinanza concernente l’accesso alle professioni
di trasportatore di viaggiatori e
di merci su strada (OATVM; RS
744.103), i trasporti per conto proprio sono esonerati dall’obbligo di
autorizzazione di accesso alla professione (di seguito: licenza) se sono
adempiute le seguenti condizioni:
• le merci trasportate devono essere di proprietà dell’impresa o da
questa vendute, comprate, date /
prese a noleggio, prodotte, ricavate, lavorate o riparate;
• il trasporto deve servire a far
affluire le merci all’impresa, a
spedirle dall’impresa stessa,
oppure a spostarle all’interno
dell’impresa o, per esigenze
aziendali, all’esterno dell’impresa
stessa;
• gli autoveicoli adibiti a tale trasporto devono essere guidati da
personale alle dirette dipendenze
dell’impresa o che è stato messo
a disposizione dell’impresa sulla
base di un obbligo contrattuale;
• il trasporto deve costituire soltanto un’attività accessoria nell’ambito di tutte le attività dell’impresa.
Se connessi a lavori di costruzione di
un consorzio, i trasporti eseguiti nell’ambito del consorzio sono di regola equiparati a quelli indicati nell’allegato 4 numero 4 dell’accordo sui
trasporti terrestri. In caso di controlli
può essere esibito come attestazione il relativo contratto d’appalto.
Eccezioni sono possibili, ad esempio
se singoli membri del consorzio
svolgono esclusivamente trasporti.
Seconda domanda
Il trasporto con autocarri immatricolati all’estero di materiale
da costruzione proveniente dall’estero e diretto in Svizzera deve
essere scaricato al domicilio di
chi ordina il materiale o può
essere scaricato direttamente in
cantiere?
Secondo l’articolo 9 dell’Accordo
sui trasporti terrestri, i trasporti di
merci su strada eseguiti per conto
terzi fra i territori delle parti contraenti sono sottoposti all’obbligo
di licenza. Contrariamente al parere
della Sezione ticinese dell’Associazione svizzera dei trasportatori
stradali, né l’accordo sui trasporti
terrestri, né la legge federale sull’accesso alle professioni di trasportatore su strada (LPTS; RS 7 44.1 O), né
I’OATVM vietano che un trasporto
proveniente da uno Stato membro
dell’UE ed eseguito con un veicolo
immatricolato in uno Stato membro dell’UE sia scaricato direttamente nel luogo previsto dal cliente. Va però considerato che non
sono autorizzati i trasporti fra due
punti situati nel territorio della Svizzera ed effettuati con un veicolo
immatricolato in uno Stato membro dell’UE (cabotaggio), in base
all’art. 14 Accordo sui trasporti terrestri.
Studio sulle barriere linguistiche
negli acquisti pubblici
È dal 1997 che la SSIC TI combatte
contro l’Amministrazione federale
a causa degli atti di appalto in lingua tedesca per lavori svolti in
Ticino. Ora che diversi atti parlamentari avevano denunciato la
sottorappresentanza della Svizzera latina nelle aggiudicazioni
(non citando però quelli dei ticinesi Adriano Cavadini, nel 1999, e
Lorenzo Quadri nel 2013), ecco
che la Conferenza degli acquisti
della Confederazione ha commissionato uno studio su questo
tema. Al di là della modalità perlomeno discutibile usata per allestire il rapporto (la SSIC TI non è
stata nemmeno interpellata!), la
conclusione è inaccettabile: si citano delle misure per «avvicinare
le imprese romande agli Uffici federali!». Il Ticino appartiene alla Svizzera latina solo quando fa comodo a taluni?
Tali perplessità sono state subito
denunciate a chi ha commissionato lo studio ottenendo una risposta ancora una volta insoddisfacente. A questo punto mi chiedo
se, con un atto parlamentare, non
varrebbe la pena di sottolineare
come in definitiva sia peccato che
in questa legge, per ottenere la
parità di trattamento fra le regioni
linguistiche svizzere, sia necessario ancorare un obbligo che
dovrebbe essere evindente (Costituzione federale), solo perché
una serie di arroganti funzionari
appartenenti alla maggioranza
linguistica non rispetta i diritti
delle minoranze?
Trasporti
stradali
e barriere
linguistiche
Vittorino Anastasia
Direttore
SSIC Sezione Ticino
Responsabile
Nicola Bagnovini
1
EDITORIALE
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LA POLTRONA
Intervista all’On. Gianrico Corti,
Presidente
del Gran Consiglio ticinese
4
5
ASSEMBLEA SSIC TI
L’edilizia regge, nonostante tutto
6
7
SPECIALE ASSEMBLEA
I costruttori tra analisi e riflessioni
Ticino, terra di legalità
C’è vita al fronte
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SVILUPPO ENERGETICO
Sfide e opportunità
per l’economia
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LA SSIC IN NORMANDIA
70.esimo anniversario
dello Sbarco
SICUREZZA SUL LAVORO
Aggiornati oltre 500 Preposti
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SSIC Sezione Ticino
Viale Portone 4
6500 Bellinzona
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Fotografie redazionali
SSIC TI, Bellinzona
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Grafica
Guido Robbiani
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6 volte all’anno
In copertina: un’immagine dello
Spot TV realizzato da SSIC TI,
UAE, AIC e Cc-Ti per sensibilizzare
i committenti privati a lavorare
con imprese locali.
«Nutriamo il nostro territorio,
lavoriamo con imprese locali».
Foto: Forster+Partners, Taverne.
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HGC
Diritto e fisica della costruzione
1
maggio-giugno
2014
LA POLTRONA
On. Corti, innanzitutto felicitazioni per la sua nomina quale
Presidente del Gran Consiglio
ticinese avvenuta lo scorso 5
maggio. Si tratta di un giusto
riconoscimento per il suo impegno politico dimostrato a livello
cantonale e comunale.
Lei ha assunto la prestigiosa
carica di primo cittadino del
nostro Cantone in un periodo
politico particolare in quanto
anno preelettorale. In questo
contesto, cosa si aspetta dal
dibattito parlamentare che è
chiamato a dirigere?
Al termine del mio discorso, assumendo la presidenza, ho fatto questa esortazione ai colleghi deputati.«A noi, parlamentari di milizia,
spetta ora concludere questa legislatura con semplici ma determinati propositi: svuotare i cassetti e
affrontare messaggi, iniziative e
mozioni. Prendere quelle decisioni
insomma che assicurino a tutti i cittadini benessere e qualità di vita.»
So che l’ultimo anno di legislatura è
particolare, magari sarà più nervosetto e scoppiettante rispetto agli
altri. La condecorazione musicale
(peraltro molto apprezzata) del 5
maggio, grazie al coro di voci bianche Clairière, ha voluto anche essere il mio invito ad operare nell’armonia, nella capacità di accordarsi,
per quanto possibile. Nel rispetto
delle opinioni, con la disponibilità
all’ascolto, evitando note stonate e
quella politica urlata, che per finire
non porta mai frutti buoni. Sono
tuttavia persuaso che in ogni collega deputato possa prevalere il
senso di responsabilità e la consapevolezza del ruolo che ha assunto.
Come da lei affermato durante
il discorso d’insediamento alla
prestigiosa carica di primo cittadino, il Ticino (come altre
realtà) è confrontato con difficili problemi finanziari, economici e del mondo del lavoro. La
nostra Associazione si adopera
da sempre per mantenere gli
investimenti nella costruzione a
livelli accettabili. Essi generano
infatti ricadute positive su molti
settori affini all’edilizia, preservando in particolare l’occupazione, un bene fondamentale
per ogni Paese. Su questi aspetti e anche in virtù della sua
lunghissima esperienza nel legislativo di Lugano, qual è la
sua posizione riferita al ruolo
dell’Ente pubblico?
L’Ente pubblico deve offrire strumenti di salvaguardia e di valoriz-
Intervista a
Gianrico
Corti
Il Presidente
del Gran Consiglio ticinese
On. Gianrico Corti.
Foto: Salvatore Vitale
© Città di Lugano.
zazione del territorio. Dal Piano
direttore cantonale, ai piani regolatori degli enti locali. Una funzione di
coordinazione che mira all’armonia e alla funzionalità. A volte forse
si ingenera l’impressione d’essere in
presenza di restrizioni per taluni
fastidiose. Ma credo che il dialogo
fra le parti interessate, con il sostegno dell’esperienza, fra teoria e
prassi, possa condurre a soluzioni
condivisibili, a correzioni opportune, a facilitazioni, anziché nuove
complicazioni. Altra funzione dell’Ente pubblico è quella della promozione, anche in modo diretto
quale committente di opere pubbliche. Investire in genere nella
costruzione (edifici, strade, ponti),
con misura e per necessità, significa
anche occupazione, cosa non da
poco di questi tempi. In occasione
della vostra annuale assemblea mi
sono permesso di suggerire forme
di promozione che assicurino l’edificazione di case a pigione moderata (tema molto sentito dalla
popolazione) come pure di incentivare l’arte del restauro di edifici di
valore, rendendoli più funzionali,
ammodernandone i contenuti (il
passato che vive nel presente).
La sua formazione professionale
è legata alla scuola e all’insegnamento. Grazie a una successiva specializzazione in psicopedagogia, lei ha pure svolto
l’attività di orientatore scolastico e professionale nel Luganese.
Onorevole Corti, vista l’esperienza vissuta quale addetto ai
lavori e quella attuale di politico, cosa si sente di suggerire
all’Ufficio cantonale dell’orien-
tamento scolastico e professionale per evidenziare meglio il
fascino, le potenzialità di carriera e le prospettive che anche
la via dell’apprendistato nelle
professioni della costruzione e
dell’artigianato dell’edilizia sono in grado di offrire ai nostri
giovani?
Con l’introduzione della scuola
media, è nato (1971) il servizio di
orientamento scolastico e professionale diffuso in tutto il Cantone.
Fui tra i 9 iniziatori e attivo per 7
anni. Esperienza intensa e stimolante. In questi 40 anni il servizio si è
ampliato e offre davvero molte
occasioni: basta saperle cogliere.
Ma è determinante, oltre alle competenze, l’empatìa, la sensibilità e
l’umanità di chi opera in questo
campo. Rammento che non si tratta mai di incanalare una scelta.
Deve sempre essere libera. Inoltre il
servizio è per sua natura facoltativo. Tuttavia credo che manchi un
gruppo operativo, interdisciplinare,
un osservatorio che riunisca in
modo periodico, ma permanente,
rappresentanti pubblici e privati
(a costo neutro) di orientamento,
scuola, formazione professionale,
ricerca, organizzazioni professionali e imprenditoriali.
Scopo: analizzare costantemente
la realtà, individuare gli sbocchi
professionali possibili più aperti, rispetto all’evoluzione del mondo del
lavoro e fornire mediatizzate informazioni che sensibilizzino il pubblico. Oggi, diversamente dal passato,
un apprendista può giungere persino all’università o al politecnico.
Vale anche nella costruzione e nell’artigianato dell’edilizia.
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maggio-giugno
2014
Assemblea generale ordinaria SSIC TI
Sant’Antonino, 7 maggio 2014
1 Il tavolo presidenziale durante la prima parte dell’Assemblea.
2 Cleto Muttoni mentre consegna l’omaggio a Daniel Lehmann.
3 Cleto Muttoni con il Sindaco di Sant’Antonino Christian Vitta.
4 Gianrico Corti, Primo cittadino del Cantone Ticino.
5 Guglielmo Ciraolo, nuovo membro del Consiglio sezionale SSIC TI.
6 Il candidato alla Presidenza centrale della SSIC, Gian-Luca Lardi.
7 I membri onorari: Paolo Foglia, Dante Gilardi e Luigi Pedrazzini.
8 Il reporter indipendente ticinese Gianluca Grossi.
1
9 Norman Gobbi e Cleto Muttoni con alcuni ospiti dell’Assemblea.
10 I cinque giovani studenti del Conservatorio della Svizzera italiana.
Foto: Davide Rotanzi, SSIC TI.
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ASSEMBLEA SSIC TI
«Non sarà più sfavillante come in
tempi, anche recenti, di migliore
congiuntura, ma il mercato dell’edilizia abitativa resta sufficientemente solido e lo stesso discorso vale,
in prospettiva futura, anche per il
genio civile.» Sono parole pronunciate dal Presidente, ingegner
Cleto Muttoni, durante la parte
riservata agli associati della
97.esima Assemblea generale
ordinaria della Società svizzera
impresari costruttori Sezione Ticino, svoltasi lo scorso 7 maggio
nella sala multiuso di Sant’Antonino. Certamente, ha precisato Muttoni, «negli ultimi mesi sono affiorati i primi cenni di nervosismo
legati ad un mercato immobiliare
che inizia a mostrare i primi segnali
di rallentamento», ma le riserve di
lavoro alla fine del 2013, secondo
il rilevamento dell’istituto KOF del
Politecnico federale di Zurigo,
ammontavano a sei mesi nell’edilizia ed a tre mesi e mezzo nel
genio civile. «Sono valori ancora di
tutto rispetto» ha commentato il
Presidente della SSIC TI. Per quanto riguarda il settore dell’edilizia
abitativa, vista l’assenza di un
significativo incremento dei tassi
di interesse e la poco probabile
flessione congiunturale, i dati di
riferimento «continuano ad essere
sufficientemente solidi», ha osservato Muttoni. Per il genio civile, se
è vero invece che alcuni grossi
lavori di AlpTransit sono terminati
o stanno per finire, è però altrettanto vero, secondo Muttoni, che
«gli investimenti in atto e previsti
per i prossimi anni nel comparto
della manutenzione delle vie di
traffico sono rilevanti». Il Presidente della SSIC TI ha citato diverse
opere pubbliche tra le quali le
nuove infrastrutture ferroviarie e
per i lavori di ampliamento del
corridoio ferroviario a 4 metri.
Nell’ambito di questi appalti e dei
contatti con i principali committenti pubblici (USTRA e FFS, ma
anche Cantone e Comuni), il ruolo
della SSIC TI è molto chiaro: vigilare sulle modalità utilizzate per la
messa in appalto. Oltre alla situazione congiunturale nel settore
ticinese della costruzione, l’Assemblea ha dedicato attenzione a
vari temi di attualità politica: i
depositi per materiali inerti in
Ticino, il mercato del lavoro tra
lavoratori frontalieri, distaccati,
padroncini e contingenti, anche
alla luce delle conseguenze della
votazione del 9 febbraio sul freno
all’immigrazione di massa.
Sul tema della libera circolazione
delle persone il Direttore della
SSIC TI, ingegner Vittorino Anastasia, ha invitato a distinguere
tra lavoratori frontalieri da un lato
(serbatoio al quale il mercato ticinese dell’edilizia ha storicamente
sempre fatto ricorso) e lavoratori
indipendenti (i cosiddetti "padroncini") e distaccati dall’altro lato.
Questi ultimi, secondo i dati più
recenti forniti dalla Seco, hanno
realizzato l’anno scorso in Ticino
quasi 195 mila giornate di lavoro,
corrispondenti al lavoro a tempo
pieno di circa 1000 operai e ad
una cifra d’affari attorno ai 180
milioni di franchi. Su questi lavoratori, ha osservato Anastasia, «si è
dimostrato impossibile far applicare il rispetto dei contratti collettivi»
e quella imponente cifra d’affari
«non porta nessun beneficio all’economia ticinese, ma solo concorrenza sleale». Questo tipo di attività, cioè quella di padroncini e
distaccati, non è quindi da considerare come libera circolazione di
persone, bensì come «una liberalizzazione di prestazioni di servizio»
ed in quanto tale la SSIC TI ha
chiesto al Consiglio federale, con
una lettera inviata a Berna lo scorso 19 febbraio, in previsione di
un’eventuale revisione dell’accordo di libera circolazione, «di valutare lo stralcio della liberalizzazione delle prestazioni di servizio». Ed
a riguardo dei frontalieri, il Direttore della SSIC TI ha osservato
come il loro aumento, nell’ultimo
decennio, sia avvenuto soprattutto nel terziario (+160% rispetto al
2001). «Riteniamo quindi corretto
pretendere – ha affermato il Dir.
Anastasia – che la ripartizione dei
contingenti attualmente allo studio
debba tenere conto della situazione
precedente all’entrata in vigore dell’accordo sulla libera circolazione
delle persone». La conclusione del
suo intervento, il Direttore della
SSIC TI l’ha riservata all’annoso
problema delle barriere linguistiche negli acquisti dell’Amministrazione federale, dove la lingua
italiana continua ad essere penalizzata.
La prima parte dell’Assemblea
riservata agli associati – aperta
dall’apprezzato intervento del
Direttore nazionale della SSIC,
Dott. Daniel Lehmann – si è conclusa con la presentazione dei
due candidati alla Presidenza
nazionale della SSIC: Gian-Luca
Lardi (CEO della ditta CSC Impresa Costruzione SA di Lugano, proposto dalla Sezione ticinese della
SSIC e dal gruppo professionale
Infra) e Franco Lurati (titolare
della ditta Lurati & Co. di Coira,
proposto dalla Sezione dei Grigioni). L’Assemblea nazionale dei
delegati, svoltasi nel frattempo a
Zurigo il 13 maggio scorso, ha
proposto di eleggere alla Presidenza nazionale Gian-Luca Lardi.
L’elezione definitiva spetta all’Assemblea generale del 27 giugno
2014 a Kreuzlingen. Torneremo
comunque su questa importante
nomina nel prossimo numero di
questa rivista.
L’edilizia
regge, nonostante tutto
Da sinistra: Paolo Ortelli (Direttore
Centro di Gordola), Ferdinando
Santaniello (Membro Ufficio
presidenziale SSIC TI), Vittorino
Anastasia (Direttore), Mauro
Galli (Vicepresidente) e Cleto
Muttoni (Presidente SSIC TI).
Il Dott. Daniel Lehmann.
Franco Lurati e Gian-Luca Lardi.
Karin Marti (Direttrice della HGC
Regione Ticino) mentre consegna
l’assegno per gli apprendisti muratori al Presidente Cleto Muttoni.
5
maggio-giugno
2014
SPECIALE ASSEMBLEA
Di fronte ad oltre 200 persone, tra
le quali numerosi ospiti illustri, si è
svolta la parte pubblica dell’assemblea della SSIC Sezione Ticino.
Tra i relatori un “parterre” d’eccezione, nel quale spicca il freschissimo nuovo Presidente del Gran
Consiglio ticinese Gianrico Corti,
accompagnato dal Consigliere di
Stato, Direttore del Dipartimento
delle istituzioni, Norman Gobbi,
dal Sindaco di Sant’Antonino, ma
anche deputato al Gran Consiglio,
Christian Vitta, e dal reporter
indipendente ticinese Gianluca
Grossi, invitato a riferire sulle sue
esperienze di inviato di guerra sui
fronti più caldi del Medio Oriente
e oggi anche dell’Ucraina, l’ultimo focolaio di tensioni politiche
internazionali. Fra un discorso e
l’altro c’è spazio anche per la
musica, grande passione sia del
Presidente Muttoni, sia del Direttore Anastasia. Un quintetto di
fiati formato da cinque giovani
studenti del Conservatorio della
Svizzera italiana, che hanno dapprima presentato ouverture da
“L’italiana in Algeri” di Gioachino
Rossini, poi con quella da “Le
nozze di Figaro” di Mozart e infine
la celebre romanza “Nessun
dorma” della “Turandot” di Puccini. I cinque musicisti meritano
una citazione, forse la prima di
una brillante carriera futura: si
tratta di Valerio Faenza al flauto,
Riccardo Feroce all’oboe, Djordje
Kujundzic al clarinetto, Arseniy
Shkaptsov al fagotto e Giuseppe
Dugo al corno di bassetto. Bravissimi!
Agli ospiti si è nuovamente rivolto
il Presidente della SSIC Sezione
Ticino Cleto Muttoni proponendo un’attenta analisi della situazione congiunturale nel settore
della costruzione, rivolgendo un
chiaro invito a ponderare bene le
misure contro l’immigrazione di
massa: «Una considerazione deve
essere fatta sugli aspetti economici
e sulle ricadute che le due tipologie
di lavoratori stranieri (frontalieri da
una parte e padroncini e distaccati
dall’altra parte) portano al nostro
Cantone. Mentre i primi, siano essi
domiciliati, residenti o frontalieri,
sono dipendenti di imprese svizzere
e quindi versano i loro contributi
sociali alle nostre istituzioni e pagano le imposte comunali, cantonali e
federali, i dipendenti di ditte estere
non lasciano in Ticino nemmeno un
franco poiché nella maggior parte
dei casi si portano da casa pure il
pranzo e le bibite» ha detto Muttoni. Il Presidente della SSIC TI si è
poi pronunciato contro l’iniziativa
(in votazione il 18 maggio) sul
I costruttori
tra analisi
e riflessioni
Il tavolo presidenziale della parte
pubblica con, da sinistra, il Dott.
Gianluca Grossi, l’Ing. Cleto
Muttoni, l’On. Norman Gobbi e
l’Ing. Vittorino Anastasia.
Al pulpito, il Presidente del Gran
Consiglio ticinese On. Gianrico
Corti durante il suo intervento.
salario minimo di 4 mila franchi
mensili. Fatta la premessa che «la
problematica non ci tocca direttamente in quanto il salario minimo
dei minimi per un lavoratore dell’edilizia principale in Ticino è di 4’413
franchi al mese per 13 mensilità»,
Muttoni ha detto che tuttavia
«Questa misura toccherebbe circa
un quarto dei lavoratori nel Cantone e difficilmente l’economia locale
sarebbe in grado di sopportare un
tale aggravio. Si possono dunque
ipotizzare, in caso di successo dell’iniziativa, chiusure di aziende, delocalizzazione di altre, comunque
una riduzione dei posti di lavoro e
una diminuzione dei salari più elevati per compensare gli alti minimi.
Questo genererebbe in breve tempo
un aumento della disoccupazione
e una diminuzione del potere
d’acquisto. In sostanza, tutta l’economia, compresa quella della costruzione, registrerebbe un forte
calo delle attività» ha concluso
Muttoni.
Infine un accenno del Presidente
cantonale al problema del deposito di materiale inerti. «Attualmente, ha ricordato Muttoni, è in
esercizio per tutto il Sottoceneri
unicamente il deposito di “Petasio”,
situato nei comuni di Mezzovico e
Monteceneri. Il deposito di Stabio
è stato chiuso alcuni mesi fa ed
anche a causa di questa chiusura
si prospetta una analoga misura
anticipata per Petasio entro la fine
di quest’anno». Che cosa ha fatto
dunque la SSIC Sezione Ticino:
«L’anno scorso ci siamo più volte
attivati con il Dipartimento del
territorio, esprimendo la grande
preoccupazione per la situazione
che si sta profilando: deposito di
tutto il materiale proveniente dal
Sottoceneri a Gnosca, fino a quando non sarà agibile la terza tappa
del deposito di Stabio. Per attivare
quest’ultima è stato però da tempo
deciso di affidarsi ad un Piano di
utilizzazione cantonale, per la cui
Gli onori di casa sono stati fatti
dal Sindaco di Sant’Antonino
On. Christian Vitta.
realizzazione il Gran Consiglio ha
recentemente approvato un messaggio ed ora si sta procedendo
alla progettazione di dettaglio, sperando di arrivare ad un’apertura di
Stabio 3 verso la fine del 2015». Da
un punto di vista più generale,
secondo Muttoni, occorre perseguire una soluzione per ridurre
ulteriormente i quantitativi di
materiali inerti in esubero attraverso un riciclaggio di questo
materiale. «Sono però necessarie
strutture speciali che permettono
di frantumare, vagliare e lavare il
materiale» ha affermato Muttoni.
Il Dipartimento del territorio ha
Il Presidente della SSIC Sezione
Ticino, Ing. Cleto Muttoni,
durante la sua relazione della
parte pubblica dell’Assemblea.
6
maggio-giugno
2014
elaborato una scheda di Piano
direttore che prevede quattro di
questi impianti in Ticino. Il problema è dove collocarli: i Comuni
prescelti nicchiano, secondo il
famoso “effetto Nimby” (“Not in
my back yard”, non nel mio giardino).
Sia il Sindaco di Sant’Antonino
Christian Vitta, sia il neo-Presidente del Gran Consiglio Gianrico
Corti hanno palesato identità di
vedute e di opinioni con gli
impresari costruttori sui temi d’attualità in discussione. Vitta ha
detto che a fronte di alcune incertezze per il futuro della costruzione in Ticino, dalla conclusione dei
grandi cantieri di AlpTransit, ai
riflessi negativi dell’iniziativa Weber e della votazione dello scorso
9 febbraio, esistono anche aspetti
positivi quali il perdurare del basso costo del denaro ed il probabile fervore edilizio che l’entrata in
funzione della linea ferroviaria veloce genererà soprattutto in vicinanza dello sbocco meridionale
della nuova galleria del Gottardo.
Corti ha posto a sua volta l’accento sul grande impegno profuso
dalla Sezione ticinese della SSIC
nella formazione professionale,
nella sicurezza sui cantieri ed in
generale nella ricerca di armoniose soluzioni territoriali.
Come più volte è avvenuto nel
corso dell’Assemblea, anche il
pensiero del Consigliere di Stato
Norman Gobbi è corso in memoria di Michele Barra, l’impresario
che l’anno scorso in primavera
prese la successione di Borradori
al Dipartimento del territorio e
che in pochi mesi, come una
meteora, attraverso il firmamento
della politica cantonale, è stato
stroncato da un male improvviso
e crudele. «Le battaglie da lui intraprese dapprima come imprenditore
e poi come Consigliere di Stato si
stanno concretizzando» ha dichiarato Gobbi che ha poi parlato
della linea d’azione che intende
seguire. «In qualità di Direttore del
Dipartimento delle istituzioni sto
utilizzando l’unica arma a mia
disposizione per contrastare il lavoro in nero e l’afflusso dei padroncini: far eseguire maggiori controlli.
Nel 2013 sono stati compiuti presso
aziende e cantieri ben 391 controlli
(291 sui cantieri) rispetto ai 335
del 2012. Maggiori controlli hanno
portato a un aumento degli abusi
riscontrati: delle 1’378 persone controllate (rispetto alle 1’073 del
2012), ben 200 sono risultate irregolari e dunque denunciate al Ministero pubblico: così come sono stati
Ticino, terra
di legalità
denunciati 110 datori di lavoro.
Cifre queste che riguardano unicamente il mercato transfrontaliero e
non i lavoratori autoctoni. Anche
quest’anno continuiamo con la
linea dell’intransigenza e attraverso
l’auspicato adeguamento degli
effettivi – attualmente al vaglio del
Consiglio di Stato – sarà possibile
intensificare ulteriormente questo
genere di controlli. La filosofia del
Dipartimento è chiara; effettuare
maggiori controlli significa tutelare
le nostre aziende e trasmettere un
messaggio chiaro: il Ticino non è
una terra di conquista per predoni
transfrontalieri che praticano il
dumping salariale, intasano le
nostre strade, rifuggono le tasse e
sono sprezzanti delle nostre severe
norme di sicurezza. Il Ticino è terra
di legalità dove le regole vanno
scrupolosamente osservate e dove
la competizione imprenditoriale
non si gioca unicamente sul prezzo,
ma anche con la qualità dei servizi
offerti, con l’attenzione ai bisogni
del committente e con la sicurezza
dei lavoratori», ha concluso il Consigliere di Stato Norman Gobbi.
Grande emozione, infine, tra i presenti per l’intervento di Gianluca
Grossi. Reporter ticinese indipendente, da una dozzina d’anni
segue i principali conflitti armati
in Medio Oriente e altre zone del
mondo. 47 anni, dopo gli studi
universitari a Zurigo (dottorato in
lettere comparate) ha lavorato
per la televisione svizzera ed ha
poi fondato una sua agenzia giornalistica, la Weast Productions.
Grossi è giornalista, fotografo e
operatore televisivo. Nel 2008 ha
presentato “Scatti di guerra”, una
serie di fotogrammi dai conflitti,
per lo più in Medio Oriente e con
un reportage intitolato “Una giornata a Nablus” ha vinto il premio
Corner Bank per il miglior documentario televisivo. Grossi sostiene che il giornalismo, se tenuto
prigioniero nelle redazioni dall’industria della comunicazione non
è altro che un potere fra gli altri
poteri, se invece è praticato sul
terreno, con passione e senza
compromessi, è resistenza e desistenza. Del suo racconto degli
avvenimenti bellici e delle immagini che da quei luoghi egli riporta, colpisce a nostro avviso
soprattutto la volontà di collocarsi
non per una delle parti belligeranti o neppure fra le stesse, ma
sempre dalla parte delle vittime
innocenti dei conflitti. Il suo eterno viaggio alla scoperta di chi
vive al fronte rappresenta «una
forma di attenzione verso gli altri,
ma anche di scoperta di se stessi.
La guerra ci insegna e ci costringe
a guardarci dentro» ed è forse
proprio questa la molla che lo
costringe e ripetere, a reiterare,
queste rischiose missioni professionali. All’indomani del suo intervento all’Assemblea della SSIC TI,
Grossi è ripartito, questa volta per
l’Ucraina: «È il nuovo laboratorio
dove si sta facendo di tutto per
mettere insieme una nuova guerra»
dice Grossi di questo nuovo fronte bellico orientale. Ci va per
raccontarlo a modo suo, dal di
dentro.
Il brano musicale che è seguito al
suo intervento e che ha chiuso
l’Assemblea, il “Nessun dorma”
dalla Turandot di Giacomo Puccini, è parso a molti un ammonimento sull’assurdità del comportamento umano.
Il Consigliere di Stato, Direttore
del Dipartimento delle istituzioni,
On. Norman Gobbi, durante la
sua brillante relazione.
C’è vita
al fronte
Grazie alla testimonianza
del Dott. Gianluca Grossi è
stato trattato il delicato tema
(purtroppo, sempre di attualità)
della guerra, con particolare
riferimento a quanto realmente
accade al fronte.
7
maggio-giugno
2014
SVILUPPO ENERGETICO
Lo scorso 21 maggio si è svolta, al
Palazzo dei Congressi di Lugano,
una conferenza sul tema sempre
di grande attualità come la strategia energetica in relazione allo
sviluppo economico nel nostro
Paese. L’incontro è stato organizzato da economiesuisse in collaborazione con le principali Associazioni economiche del Cantone
Ticino (Camera di commercio, Aiti,
ABT, CATEF e SSIC TI). Si tratta, a
non averne dubbi, di un tema
molto complesso e condizionato
anche da fattori macroeconomici
di livello internazionale ma, al di là
di questo, la politica energetica
svizzera è chiamata a perseguire
l’obiettivo fissato nella Costituzione federale (Art. 89) secondo cui
«nell’ambito delle loro competenze,
la Confederazione e i Cantoni potremmo benissimo aggiungere
anche i Comuni - si adoperano per
un approvvigionamento energetico
sufficiente, diversificato, sicuro, economico ed ecologico, nonché per
un consumo energetico parsimonioso e razionale».
Dopo il saluto e l’introduzione di
Angelo Geninazzi, Responsabile
di economiesuisse per la Svizzera
italiana, gli onori di casa sono stati
fatti dal Sindaco di Lugano, Marco
Borradori, che ha sottolineato le
principali scelte fatte della "sua"
Lugano proprio nell’ambito della
sostenibilità energetica quale elemento centrale dello sviluppo
futuro della città. È stata l’occasione per ribadire la necessità di
chiedere a cittadini, enti pubblici
e imprese, uno sforzo comune a
favore del risparmio energetico.
Cristina Gaggini, ticinese d’origine, è poi intervenuta in qualità di
Direttrice romanda di economiesuisse per portare la solidarietà di
oltre Gottardo alle problematiche
che toccano da vicino l’economia
ticinese (come ad esempio l’esecuzione del tunnel di risanamento della galleria stradale del San
Gottardo). In materia energetica,
è stata sottolineata l’importanza
di migliorare il dialogo con le
aziende e con i cittadini, visto che
la questione energetica riguarda
tutti e gli interessi dell’economia
sono identici a quelli della popolazione.
Era particolarmente atteso l’arrivo
in Ticino del Presidente di economiesuisse, Heinz Karrer, che ha
incontrato nel primo pomeriggio i
rappresentanti delle 5 Associazioni economiche ticinesi citate in
entrata. È stata un’occasione privilegiata per discutere di vari aspetti che toccano il mondo economico ticinese. Per quanto riguarda la
Società svizzera impresari costrut-
tori Sezione Ticino, rappresentata
dal Direttore Vittorino Anastasia,
si è voluto spiegare al numero
uno di economiesuisse le particolarità con le quali è confrontato il
Cantone Ticino (confinando con
l’Italia) rispetto al resto della Svizzera, segnatamente la concorrenza sleale da parte dei prestatori di
servizio (lavoratori distaccati e indipendenti), che richiedono delle
misure particolari anche in seguito all’accettazione della votazione
popolare dello scorso 9 febbraio
contro l’immigrazione di massa.
La SSIC TI è ben cosciente che non
è possibile trovare una soluzione
che vada bene per l’intera Svizzera al problema della libera circolazione delle persone (ma soprattutto dei prestatori di servizio) e
proprio per questo vien chiesto
che la competenza in merito ai
contingenti, rispettivamente al
controllo del mercato del lavoro
interno, sia lasciata ai Cantoni.
Ma torniamo a quanto detto dal
Presidente di economiesuisse
Heinz Karrer nel suo intervento,
durante il quale non ha usato
mezzi termini per sottolineare il
ruolo fondamentale ricoperto
dalle aziende multinazionali per
la crescita economia svizzera che,
nonostante la crisi finanziaria,
continua ad essere buona. «La
Svizzera non ha perso niente della
sua competitività a livello internazionale, ma non dobbiamo
dimenticare che un posto di lavoro su due in Svizzera è creato
da una ditta multinazionale, un
posto di lavoro su due esiste grazie all’esportazione e in questo
contesto l’Europa rappresenta il
partner commerciale più importante per la Svizzera», ha affermato Karrer. Nelle relazioni internazionali occorre dunque «coltivare
i legami con l’Europa in quanto
l’economia ha bisogno dell’esportazione e dell’importazione di
prodotti, così come della manodopera che il nostro Paese non è
in grado di offrire, ma che grazie
agli Accordi bilaterali è possibile
reperire all’estero».
L’intenso pomeriggio informativo
ha poi permesso di addentrarsi in
modo più specifico nel tema della
strategia energetica 2050. Ed è in
questo senso che si è sviluppata
la relazione di Remo Lütolf,
Country Manager ABB Svizzera
SA, durante la quale si è parlato di
fabbisogno energetico, di nuovi
scenari riferiti ai diversi vettori
energetici, degli sviluppi in ambito di energia rinnovabile (per la
quale ci si attende una promozione più orientata al mercato), delle
importanti perdite causate dalle
attuali reti elettriche in Svizzera e
delle difficoltà che si riscontrano
per poter ampliare queste reti di
trasporto dell’energia.
«Dopo tante parole, passiamo ai
fatti», è così che Angelo Geninazzi
(moderatore della serata) ha introdotto gli ultimi due relatori:
Armin Eberle, Direttore dell’Agenzia dell’energia per l’economia, e Glauco Martinetti, Direttore della Rapelli SA di Stabio. Il
primo ospite ha presentato l’approccio adottato dalla sua azienda durante l’analisi delle potenzialità di risparmio e di miglioramento dell’efficienza energetica
presso le aziende che intendono
farsi aiutare in questo tipo di
approccio. Una corretta gestione
energetica consente di ridurre,
anche in maniera importante, i
consumi e le emissioni di CO2. Lo
ha dimostrato, dati alla mano, proprio Glauco Martinetti nel suo
intervento conclusivo con il quale
ha ripercorso le tappe principali
del lavoro di ottimizzazione energetica svolto alla Rapelli di Stabio.
Un investimento che ha portato
ad una sensibile riduzione dei
consumi e delle emissioni di CO2
(30%), il ché significa meno costi
per l’azienda, soprattutto in prospettiva di quello che sarà l’aumento della tassa sul CO2 previsto
in futuro. Secondo il Direttore dell’azienda di Stabio, in 5 anni è previsto il recupero dell’investimento,
dopo di che si potrà beneficiare di
un’interessante riduzione di spesa
correlata al consumo di energia. Il
tutto serve pure a migliorare l’immagine aziendale in un contesto
generale di sviluppo sostenibile e
di progresso nella gestione dei
processi produttivi.
Sfide e opportunità per
l’economia
Il Presidente di economiesuisse,
Heinz Karrer, durante il suo
intervento alla conferenza
di Lugano.
9
maggio-giugno
2014
LA SSIC IN NORMANDIA
L’occasione è stata colta al volo
da alcuni associati della SSIC
Sezione Ticino che hanno partecipato al viaggio in Normandia, da
noi organizzato in concomitanza
con la commemorazione in loco
per i 70 anni dallo Sbarco sulle
spiagge normanne.
Il gruppo si è rivelato da subito
affiatato e questo ha senz’altro
contribuito alla buona riuscita del
viaggio che si è tenuto dal 28 al
31 maggio 2014. Arrivati all’aeroporto francese, il bus privato ci ha
condotti in prossimità dell’Arc de
Triomphe a Parigi per il pranzo. Il
viaggio è ripreso subito dopo in
direzione Ouistreham, dove si è
alloggiato proprio davanti ad una
delle spiagge dello sbarco delle
truppe inglesi avvenuto il 6 giugno 1944 (D-Day). Ritrovarsi a passeggiare su una di queste spiagge, che solamente 70 anni fa
hanno visto combattere e morire
così tante persone, ha suscitato in
tutti noi emozioni forti e riflessioni sul D-Day e sulla guerra in
generale.
I due giorni successivi sono stati
piuttosto intensi e interamente
dedicati a visitare i luoghi che
hanno segnato le sorti della
Seconda Guerra Mondiale: dalla
visita di Caen, prima città della
Normandia, e del Memoriale
(museo per la Pace), alle Spiagge
dello Sbarco dove la violenza dei
combattimenti è ancora fresca
nella memoria degli abitanti del
luogo. La visita è poi proseguita
per Pointe du Hoc, cima della scogliera che all’epoca fu di notevole
importanza strategica per i tedeschi e al cimitero americano di
guerra di Colleville, gestito direttamente dal Governo americano,
che ospita i corpi di 9’387 soldati
americani, quasi tutti caduti il
giorno dello Sbarco a Omaha
Beach o nelle operazioni immediatamente successive. Giunti ad
Arromanches si sono potuti osservare i resti ancora visibili di uno
dei due porti artificiali creati dagli
Alleati per garantire l’approdo di
merci e veicoli. Durante la visita
del museo di Arromanches 360
abbiamo assistito alla proiezione
di un filmato a 360 gradi molto
toccante che riassume i principali
avvenimenti della Seconda Guerra
Mondiale. Il giorno della partenza
è stato allietato da una visita di un
caseificio immerso in un gradevole paesaggio agricolo, seguita da
una degustazione di formaggi per
poi ripartire in direzione di Parigi
per il volo di rientro.
Stefania Pintus
Segretaria di Direzione
SSIC Sezione Ticino
SICUREZZA SUL LAVORO
Durante i primi mesi di quest’anno, si sono svolti i corsi di aggiornamento 2014 per i Preposti alla
sicurezza attivi nel settore della
costruzione. Gli stessi sono stati
seguiti complessivamente da ben
505 persone. Questi momenti
informativi permettono di presentare le novità in materia di sicurezza, spaziando su diversi temi.
I relatori esterni di quest’anno
sono stati Nicola Skory (esperto
della sicurezza della Suva e addetto alla problematica dell’amianto)
e Gustavo Milani (specialista in
materia di amianto e membro di
comitato dell’ASCA) per la parte
specifica riguardante le perizie
che devono essere eseguite (e
allegate alla domanda di costruzione) prima di intervenire su edifici realizzati prima del 1991. Grazie ai loro interventi, i Preposti
hanno potuto avere un’informazione completa sui pericoli relativi
alla presenza di amianto nei vecchi edifici oltre che capire le
modalità adottate per eseguire le
perizie. Interessante è pure stata
70.esimo
anniversario
dello Sbarco
la panoramica dei materiali nei
quali è stata riscontrata la presenza di fibre di amianto che hanno
richiesto interventi di bonifica da
parte degli specialisti.
Durante l’aggiornamento non si è
però discusso solo di amianto. Il
sottoscritto, supportato da Luca
Maspoli (istruttore per la sicurezza al CFP della SSIC TI di Gordola),
ha toccato diversi temi sensibili
quali:
• le modifiche riferite alla sicurezza sui cantieri apportate alla
Norma SIA 118:2013;
• le 9 regole vitali per chi lavora
nel genio civile;
• le schede tematiche pubblicate
dalla SUVA negli ultimi 12 mesi;
• la campagna informativa per
un tirocinio in sicurezza;
• il ruolo del capo cantiere nell’ambito della motivazione dei
propri collaboratori per l’applicazione delle misure di prevenzione degli infortuni;
Aggiornati
oltre 500
Preposti
• le attività con pericoli particolari, con specifico riferimento
all’uso della motosega sui cantieri.
Su questo ultimo punto, segnalo
che il 17 luglio 2014 avrà luogo,
al CFP di Gordola, il primo corso
proprio incentrato sulla sicurezza
nell’uso della motosega sui cantieri. Per i dettagli, invito a contattare direttamente il CFP (sig. Luca
Maspoli, tel. 091 735 23 40).
Segnalo che all’indirizzo Internet:
www.ssic-ti.ch/189.html
è possibile scaricare la documentazione utilizzata durante i corsi di
aggiornamento dei Preposti.
Gli apprezzamenti che riceviamo
per questi corsi dimostrano l’importanza di mantenere dei contatti regolari con gli addetti alla
sicurezza delle imprese.
Nicola Bagnovini
Vicedirettore
SSIC Sezione Ticino
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maggio-giugno
2014
Diritto e
fisica della
costruzione
HGC
La HG COMMERCIALE non si
occupa soltanto della vendita di
tutto quanto riguarda la costruzione. In qualità di Direttrice del
centro di profitto Ticino e Mesolcina, cerco di prestare attenzione
anche alla comunicazione, alla
formazione professionale degli
apprendisti (ogni anno la HG
versa al Centro SSIC TI di Gordola
un assegno destinato proprio alla
formazione pratica dei muratori) e
ad iniziative mirate a promuovere
i contatti tra gli operatori del settore oltre che la conoscenza di
argomenti specifici che riguardano il complesso e innovativo
mondo dell’edilizia. Il tutto considerando le peculiarità della nostra
realtà geografica.
È proprio in questo contesto che
rientra la collaborazione offerta
all’Associazione dei Quadri dell’Edilizia Svizzera (molto attiva in
Svizzera interna e che negli ultimi
mesi sta cercando di ampliare la
propria presenza anche in Ticino)
per l’organizzazione dell’evento
"Primavera Ticino" svoltosi presso
la nostra sede di Cadro lo scorso
10 aprile. La simpatica serata si è
sviluppata alternando gli aspetti
informativi, pure di carattere tecnico, con momenti più conviviali,
caratterizzati da tanta buona
musica (con Elisa & Febo), una
squisita offerta culinaria e piacevoli discussioni. L’incontro è stato
coordinato da Rut Verdegaal,
Business Development dei Quadri
dell’Edilizia Svizzera, e vi hanno
partecipato una trentina di persone, in gran parte giovani ticinesi
appena entrati a far parte dell’Associazione. È stata l’occasione per
conoscersi, scambiarsi opinioni e
interessanti esperienze di cantiere.
Ma ritorniamo brevemente ai due
momenti informativi e formativi
che hanno contraddistinto la bella serata di Cadro.
La prima conferenza è stata tenuta dall’avvocato Andrea Lenzin di
Paradiso (giurista di riferimento
per la Sezione Ticino dei Quadri
dell’Edilizia Svizzera) che ha parlato di alcuni aspetti del diritto contrattuale, di quello degli appalti e
della costruzione. Lo ha fatto con
l’ausilio di alcuni esempi pratici
che sono serviti ad alimentare
un’interessante discussione con i
presenti.
Il secondo intervento è spettato
all’ingegner Franco Semini, titolare per oltre trent’anni di un ufficio di consulenza impiantistica e
di fisica dell’edilizia e attualmente
direttore di uno studio specializzato nell’ambito della consulenza
energetica, con sede a Paradiso.
È stata l’occasione per discutere
dell’impulso dato dalla crisi energetica degli anni ‘70 per quanto
riguarda il miglioramento della
qualità delle costruzioni, in particolare per quanto concerne l’isolamento termico, per poi volgere
uno sguardo ai notevoli progressi
scientifici che hanno portato la
fisica dell’edilizia ad estendere
considerevolmente i propri ambiti
d’applicazione.
Karin Marti
Direttrice
HG COMMERCIALE Ticino
Nelle due foto a lato, i relatori
della serata con, da sinistra:
Rut Verdegaal, Andrea Lenzin
e Franco Semini.
Nelle foto sottostanti,
alcune impresssioni dell’evento.
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maggio-giugno
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