MAGGIO GIUGNO 2014 3 EDITORIALE Negli ultimi mesi si sono presentate, su alcuni cantieri ticinesi, due problematiche legate all’«Accordo fra la Confederazione svizzera e la Comunità europea sul trasporto di merci e di passeggeri su strada e per ferrovia». Dopo averne discusso con l’Associazione di riferimento – la Sezione ticinese dell’Associazione svizzera dei trasportatori stradali (ASTAG Sezione Ticino) – senza purtroppo giungere a fare chiarezza, la Società svizzera impresari costruttori Sezione Ticino si è rivolta all’Ufficio federale dei trasporti (UFT). In data 24 aprile 2014, l’Autorità federale ha risposto con precisione alle nostre domande, chiarendo la situazione (peraltro nel senso auspicato dalla SSIC TI) così da evitare inutili discussioni in merito a questioni che, secondo noi, erano già chiare fin dall’inizio. Visto l’interesse generale che questi aspetti sui trasporti stradali possono comportare per gli operatori della costruzione, di seguito riportiamo testualmente le risposte fornite dall’UFT ai due interrogativi che hanno causato le divergenze d’interpretazione. Prima domanda Il trasporto da parte di ditte consorziate a favore del consorzio rientra nei trasporti per conto proprio ed è dunque esente dall’obbligo di licenza? Secondo l’allegato 4 dell’Accordo fra la Confederazione svizzera e la Comunità europea sul trasporto di merci e di passeggeri su strada e per ferrovia (accordo sui trasporti terrestri; RS 0.740.72) e l’articolo 1 capoverso 3 dell’ordinanza concernente l’accesso alle professioni di trasportatore di viaggiatori e di merci su strada (OATVM; RS 744.103), i trasporti per conto proprio sono esonerati dall’obbligo di autorizzazione di accesso alla professione (di seguito: licenza) se sono adempiute le seguenti condizioni: • le merci trasportate devono essere di proprietà dell’impresa o da questa vendute, comprate, date / prese a noleggio, prodotte, ricavate, lavorate o riparate; • il trasporto deve servire a far affluire le merci all’impresa, a spedirle dall’impresa stessa, oppure a spostarle all’interno dell’impresa o, per esigenze aziendali, all’esterno dell’impresa stessa; • gli autoveicoli adibiti a tale trasporto devono essere guidati da personale alle dirette dipendenze dell’impresa o che è stato messo a disposizione dell’impresa sulla base di un obbligo contrattuale; • il trasporto deve costituire soltanto un’attività accessoria nell’ambito di tutte le attività dell’impresa. Se connessi a lavori di costruzione di un consorzio, i trasporti eseguiti nell’ambito del consorzio sono di regola equiparati a quelli indicati nell’allegato 4 numero 4 dell’accordo sui trasporti terrestri. In caso di controlli può essere esibito come attestazione il relativo contratto d’appalto. Eccezioni sono possibili, ad esempio se singoli membri del consorzio svolgono esclusivamente trasporti. Seconda domanda Il trasporto con autocarri immatricolati all’estero di materiale da costruzione proveniente dall’estero e diretto in Svizzera deve essere scaricato al domicilio di chi ordina il materiale o può essere scaricato direttamente in cantiere? Secondo l’articolo 9 dell’Accordo sui trasporti terrestri, i trasporti di merci su strada eseguiti per conto terzi fra i territori delle parti contraenti sono sottoposti all’obbligo di licenza. Contrariamente al parere della Sezione ticinese dell’Associazione svizzera dei trasportatori stradali, né l’accordo sui trasporti terrestri, né la legge federale sull’accesso alle professioni di trasportatore su strada (LPTS; RS 7 44.1 O), né I’OATVM vietano che un trasporto proveniente da uno Stato membro dell’UE ed eseguito con un veicolo immatricolato in uno Stato membro dell’UE sia scaricato direttamente nel luogo previsto dal cliente. Va però considerato che non sono autorizzati i trasporti fra due punti situati nel territorio della Svizzera ed effettuati con un veicolo immatricolato in uno Stato membro dell’UE (cabotaggio), in base all’art. 14 Accordo sui trasporti terrestri. Studio sulle barriere linguistiche negli acquisti pubblici È dal 1997 che la SSIC TI combatte contro l’Amministrazione federale a causa degli atti di appalto in lingua tedesca per lavori svolti in Ticino. Ora che diversi atti parlamentari avevano denunciato la sottorappresentanza della Svizzera latina nelle aggiudicazioni (non citando però quelli dei ticinesi Adriano Cavadini, nel 1999, e Lorenzo Quadri nel 2013), ecco che la Conferenza degli acquisti della Confederazione ha commissionato uno studio su questo tema. Al di là della modalità perlomeno discutibile usata per allestire il rapporto (la SSIC TI non è stata nemmeno interpellata!), la conclusione è inaccettabile: si citano delle misure per «avvicinare le imprese romande agli Uffici federali!». Il Ticino appartiene alla Svizzera latina solo quando fa comodo a taluni? Tali perplessità sono state subito denunciate a chi ha commissionato lo studio ottenendo una risposta ancora una volta insoddisfacente. A questo punto mi chiedo se, con un atto parlamentare, non varrebbe la pena di sottolineare come in definitiva sia peccato che in questa legge, per ottenere la parità di trattamento fra le regioni linguistiche svizzere, sia necessario ancorare un obbligo che dovrebbe essere evindente (Costituzione federale), solo perché una serie di arroganti funzionari appartenenti alla maggioranza linguistica non rispetta i diritti delle minoranze? Trasporti stradali e barriere linguistiche Vittorino Anastasia Direttore SSIC Sezione Ticino Responsabile Nicola Bagnovini 1 EDITORIALE 3 LA POLTRONA Intervista all’On. Gianrico Corti, Presidente del Gran Consiglio ticinese 4 5 ASSEMBLEA SSIC TI L’edilizia regge, nonostante tutto 6 7 SPECIALE ASSEMBLEA I costruttori tra analisi e riflessioni Ticino, terra di legalità C’è vita al fronte 9 SVILUPPO ENERGETICO Sfide e opportunità per l’economia 11 LA SSIC IN NORMANDIA 70.esimo anniversario dello Sbarco SICUREZZA SUL LAVORO Aggiornati oltre 500 Preposti Editore © SSIC Sezione Ticino Viale Portone 4 6500 Bellinzona tel. 091 825 54 23 fax 091 825 75 38 www.ssic-ti.ch e-mail: [email protected] Fotografie redazionali SSIC TI, Bellinzona Stampa Tipo Print Roncoroni+Sulmoni Mendrisio Grafica Guido Robbiani Tiratura 2’700 copie 6 volte all’anno In copertina: un’immagine dello Spot TV realizzato da SSIC TI, UAE, AIC e Cc-Ti per sensibilizzare i committenti privati a lavorare con imprese locali. «Nutriamo il nostro territorio, lavoriamo con imprese locali». Foto: Forster+Partners, Taverne. 12 HGC Diritto e fisica della costruzione 1 maggio-giugno 2014 LA POLTRONA On. Corti, innanzitutto felicitazioni per la sua nomina quale Presidente del Gran Consiglio ticinese avvenuta lo scorso 5 maggio. Si tratta di un giusto riconoscimento per il suo impegno politico dimostrato a livello cantonale e comunale. Lei ha assunto la prestigiosa carica di primo cittadino del nostro Cantone in un periodo politico particolare in quanto anno preelettorale. In questo contesto, cosa si aspetta dal dibattito parlamentare che è chiamato a dirigere? Al termine del mio discorso, assumendo la presidenza, ho fatto questa esortazione ai colleghi deputati.«A noi, parlamentari di milizia, spetta ora concludere questa legislatura con semplici ma determinati propositi: svuotare i cassetti e affrontare messaggi, iniziative e mozioni. Prendere quelle decisioni insomma che assicurino a tutti i cittadini benessere e qualità di vita.» So che l’ultimo anno di legislatura è particolare, magari sarà più nervosetto e scoppiettante rispetto agli altri. La condecorazione musicale (peraltro molto apprezzata) del 5 maggio, grazie al coro di voci bianche Clairière, ha voluto anche essere il mio invito ad operare nell’armonia, nella capacità di accordarsi, per quanto possibile. Nel rispetto delle opinioni, con la disponibilità all’ascolto, evitando note stonate e quella politica urlata, che per finire non porta mai frutti buoni. Sono tuttavia persuaso che in ogni collega deputato possa prevalere il senso di responsabilità e la consapevolezza del ruolo che ha assunto. Come da lei affermato durante il discorso d’insediamento alla prestigiosa carica di primo cittadino, il Ticino (come altre realtà) è confrontato con difficili problemi finanziari, economici e del mondo del lavoro. La nostra Associazione si adopera da sempre per mantenere gli investimenti nella costruzione a livelli accettabili. Essi generano infatti ricadute positive su molti settori affini all’edilizia, preservando in particolare l’occupazione, un bene fondamentale per ogni Paese. Su questi aspetti e anche in virtù della sua lunghissima esperienza nel legislativo di Lugano, qual è la sua posizione riferita al ruolo dell’Ente pubblico? L’Ente pubblico deve offrire strumenti di salvaguardia e di valoriz- Intervista a Gianrico Corti Il Presidente del Gran Consiglio ticinese On. Gianrico Corti. Foto: Salvatore Vitale © Città di Lugano. zazione del territorio. Dal Piano direttore cantonale, ai piani regolatori degli enti locali. Una funzione di coordinazione che mira all’armonia e alla funzionalità. A volte forse si ingenera l’impressione d’essere in presenza di restrizioni per taluni fastidiose. Ma credo che il dialogo fra le parti interessate, con il sostegno dell’esperienza, fra teoria e prassi, possa condurre a soluzioni condivisibili, a correzioni opportune, a facilitazioni, anziché nuove complicazioni. Altra funzione dell’Ente pubblico è quella della promozione, anche in modo diretto quale committente di opere pubbliche. Investire in genere nella costruzione (edifici, strade, ponti), con misura e per necessità, significa anche occupazione, cosa non da poco di questi tempi. In occasione della vostra annuale assemblea mi sono permesso di suggerire forme di promozione che assicurino l’edificazione di case a pigione moderata (tema molto sentito dalla popolazione) come pure di incentivare l’arte del restauro di edifici di valore, rendendoli più funzionali, ammodernandone i contenuti (il passato che vive nel presente). La sua formazione professionale è legata alla scuola e all’insegnamento. Grazie a una successiva specializzazione in psicopedagogia, lei ha pure svolto l’attività di orientatore scolastico e professionale nel Luganese. Onorevole Corti, vista l’esperienza vissuta quale addetto ai lavori e quella attuale di politico, cosa si sente di suggerire all’Ufficio cantonale dell’orien- tamento scolastico e professionale per evidenziare meglio il fascino, le potenzialità di carriera e le prospettive che anche la via dell’apprendistato nelle professioni della costruzione e dell’artigianato dell’edilizia sono in grado di offrire ai nostri giovani? Con l’introduzione della scuola media, è nato (1971) il servizio di orientamento scolastico e professionale diffuso in tutto il Cantone. Fui tra i 9 iniziatori e attivo per 7 anni. Esperienza intensa e stimolante. In questi 40 anni il servizio si è ampliato e offre davvero molte occasioni: basta saperle cogliere. Ma è determinante, oltre alle competenze, l’empatìa, la sensibilità e l’umanità di chi opera in questo campo. Rammento che non si tratta mai di incanalare una scelta. Deve sempre essere libera. Inoltre il servizio è per sua natura facoltativo. Tuttavia credo che manchi un gruppo operativo, interdisciplinare, un osservatorio che riunisca in modo periodico, ma permanente, rappresentanti pubblici e privati (a costo neutro) di orientamento, scuola, formazione professionale, ricerca, organizzazioni professionali e imprenditoriali. Scopo: analizzare costantemente la realtà, individuare gli sbocchi professionali possibili più aperti, rispetto all’evoluzione del mondo del lavoro e fornire mediatizzate informazioni che sensibilizzino il pubblico. Oggi, diversamente dal passato, un apprendista può giungere persino all’università o al politecnico. Vale anche nella costruzione e nell’artigianato dell’edilizia. 3 maggio-giugno 2014 Assemblea generale ordinaria SSIC TI Sant’Antonino, 7 maggio 2014 1 Il tavolo presidenziale durante la prima parte dell’Assemblea. 2 Cleto Muttoni mentre consegna l’omaggio a Daniel Lehmann. 3 Cleto Muttoni con il Sindaco di Sant’Antonino Christian Vitta. 4 Gianrico Corti, Primo cittadino del Cantone Ticino. 5 Guglielmo Ciraolo, nuovo membro del Consiglio sezionale SSIC TI. 6 Il candidato alla Presidenza centrale della SSIC, Gian-Luca Lardi. 7 I membri onorari: Paolo Foglia, Dante Gilardi e Luigi Pedrazzini. 8 Il reporter indipendente ticinese Gianluca Grossi. 1 9 Norman Gobbi e Cleto Muttoni con alcuni ospiti dell’Assemblea. 10 I cinque giovani studenti del Conservatorio della Svizzera italiana. Foto: Davide Rotanzi, SSIC TI. 2 3 4 5 6 7 8 9 10 ASSEMBLEA SSIC TI «Non sarà più sfavillante come in tempi, anche recenti, di migliore congiuntura, ma il mercato dell’edilizia abitativa resta sufficientemente solido e lo stesso discorso vale, in prospettiva futura, anche per il genio civile.» Sono parole pronunciate dal Presidente, ingegner Cleto Muttoni, durante la parte riservata agli associati della 97.esima Assemblea generale ordinaria della Società svizzera impresari costruttori Sezione Ticino, svoltasi lo scorso 7 maggio nella sala multiuso di Sant’Antonino. Certamente, ha precisato Muttoni, «negli ultimi mesi sono affiorati i primi cenni di nervosismo legati ad un mercato immobiliare che inizia a mostrare i primi segnali di rallentamento», ma le riserve di lavoro alla fine del 2013, secondo il rilevamento dell’istituto KOF del Politecnico federale di Zurigo, ammontavano a sei mesi nell’edilizia ed a tre mesi e mezzo nel genio civile. «Sono valori ancora di tutto rispetto» ha commentato il Presidente della SSIC TI. Per quanto riguarda il settore dell’edilizia abitativa, vista l’assenza di un significativo incremento dei tassi di interesse e la poco probabile flessione congiunturale, i dati di riferimento «continuano ad essere sufficientemente solidi», ha osservato Muttoni. Per il genio civile, se è vero invece che alcuni grossi lavori di AlpTransit sono terminati o stanno per finire, è però altrettanto vero, secondo Muttoni, che «gli investimenti in atto e previsti per i prossimi anni nel comparto della manutenzione delle vie di traffico sono rilevanti». Il Presidente della SSIC TI ha citato diverse opere pubbliche tra le quali le nuove infrastrutture ferroviarie e per i lavori di ampliamento del corridoio ferroviario a 4 metri. Nell’ambito di questi appalti e dei contatti con i principali committenti pubblici (USTRA e FFS, ma anche Cantone e Comuni), il ruolo della SSIC TI è molto chiaro: vigilare sulle modalità utilizzate per la messa in appalto. Oltre alla situazione congiunturale nel settore ticinese della costruzione, l’Assemblea ha dedicato attenzione a vari temi di attualità politica: i depositi per materiali inerti in Ticino, il mercato del lavoro tra lavoratori frontalieri, distaccati, padroncini e contingenti, anche alla luce delle conseguenze della votazione del 9 febbraio sul freno all’immigrazione di massa. Sul tema della libera circolazione delle persone il Direttore della SSIC TI, ingegner Vittorino Anastasia, ha invitato a distinguere tra lavoratori frontalieri da un lato (serbatoio al quale il mercato ticinese dell’edilizia ha storicamente sempre fatto ricorso) e lavoratori indipendenti (i cosiddetti "padroncini") e distaccati dall’altro lato. Questi ultimi, secondo i dati più recenti forniti dalla Seco, hanno realizzato l’anno scorso in Ticino quasi 195 mila giornate di lavoro, corrispondenti al lavoro a tempo pieno di circa 1000 operai e ad una cifra d’affari attorno ai 180 milioni di franchi. Su questi lavoratori, ha osservato Anastasia, «si è dimostrato impossibile far applicare il rispetto dei contratti collettivi» e quella imponente cifra d’affari «non porta nessun beneficio all’economia ticinese, ma solo concorrenza sleale». Questo tipo di attività, cioè quella di padroncini e distaccati, non è quindi da considerare come libera circolazione di persone, bensì come «una liberalizzazione di prestazioni di servizio» ed in quanto tale la SSIC TI ha chiesto al Consiglio federale, con una lettera inviata a Berna lo scorso 19 febbraio, in previsione di un’eventuale revisione dell’accordo di libera circolazione, «di valutare lo stralcio della liberalizzazione delle prestazioni di servizio». Ed a riguardo dei frontalieri, il Direttore della SSIC TI ha osservato come il loro aumento, nell’ultimo decennio, sia avvenuto soprattutto nel terziario (+160% rispetto al 2001). «Riteniamo quindi corretto pretendere – ha affermato il Dir. Anastasia – che la ripartizione dei contingenti attualmente allo studio debba tenere conto della situazione precedente all’entrata in vigore dell’accordo sulla libera circolazione delle persone». La conclusione del suo intervento, il Direttore della SSIC TI l’ha riservata all’annoso problema delle barriere linguistiche negli acquisti dell’Amministrazione federale, dove la lingua italiana continua ad essere penalizzata. La prima parte dell’Assemblea riservata agli associati – aperta dall’apprezzato intervento del Direttore nazionale della SSIC, Dott. Daniel Lehmann – si è conclusa con la presentazione dei due candidati alla Presidenza nazionale della SSIC: Gian-Luca Lardi (CEO della ditta CSC Impresa Costruzione SA di Lugano, proposto dalla Sezione ticinese della SSIC e dal gruppo professionale Infra) e Franco Lurati (titolare della ditta Lurati & Co. di Coira, proposto dalla Sezione dei Grigioni). L’Assemblea nazionale dei delegati, svoltasi nel frattempo a Zurigo il 13 maggio scorso, ha proposto di eleggere alla Presidenza nazionale Gian-Luca Lardi. L’elezione definitiva spetta all’Assemblea generale del 27 giugno 2014 a Kreuzlingen. Torneremo comunque su questa importante nomina nel prossimo numero di questa rivista. L’edilizia regge, nonostante tutto Da sinistra: Paolo Ortelli (Direttore Centro di Gordola), Ferdinando Santaniello (Membro Ufficio presidenziale SSIC TI), Vittorino Anastasia (Direttore), Mauro Galli (Vicepresidente) e Cleto Muttoni (Presidente SSIC TI). Il Dott. Daniel Lehmann. Franco Lurati e Gian-Luca Lardi. Karin Marti (Direttrice della HGC Regione Ticino) mentre consegna l’assegno per gli apprendisti muratori al Presidente Cleto Muttoni. 5 maggio-giugno 2014 SPECIALE ASSEMBLEA Di fronte ad oltre 200 persone, tra le quali numerosi ospiti illustri, si è svolta la parte pubblica dell’assemblea della SSIC Sezione Ticino. Tra i relatori un “parterre” d’eccezione, nel quale spicca il freschissimo nuovo Presidente del Gran Consiglio ticinese Gianrico Corti, accompagnato dal Consigliere di Stato, Direttore del Dipartimento delle istituzioni, Norman Gobbi, dal Sindaco di Sant’Antonino, ma anche deputato al Gran Consiglio, Christian Vitta, e dal reporter indipendente ticinese Gianluca Grossi, invitato a riferire sulle sue esperienze di inviato di guerra sui fronti più caldi del Medio Oriente e oggi anche dell’Ucraina, l’ultimo focolaio di tensioni politiche internazionali. Fra un discorso e l’altro c’è spazio anche per la musica, grande passione sia del Presidente Muttoni, sia del Direttore Anastasia. Un quintetto di fiati formato da cinque giovani studenti del Conservatorio della Svizzera italiana, che hanno dapprima presentato ouverture da “L’italiana in Algeri” di Gioachino Rossini, poi con quella da “Le nozze di Figaro” di Mozart e infine la celebre romanza “Nessun dorma” della “Turandot” di Puccini. I cinque musicisti meritano una citazione, forse la prima di una brillante carriera futura: si tratta di Valerio Faenza al flauto, Riccardo Feroce all’oboe, Djordje Kujundzic al clarinetto, Arseniy Shkaptsov al fagotto e Giuseppe Dugo al corno di bassetto. Bravissimi! Agli ospiti si è nuovamente rivolto il Presidente della SSIC Sezione Ticino Cleto Muttoni proponendo un’attenta analisi della situazione congiunturale nel settore della costruzione, rivolgendo un chiaro invito a ponderare bene le misure contro l’immigrazione di massa: «Una considerazione deve essere fatta sugli aspetti economici e sulle ricadute che le due tipologie di lavoratori stranieri (frontalieri da una parte e padroncini e distaccati dall’altra parte) portano al nostro Cantone. Mentre i primi, siano essi domiciliati, residenti o frontalieri, sono dipendenti di imprese svizzere e quindi versano i loro contributi sociali alle nostre istituzioni e pagano le imposte comunali, cantonali e federali, i dipendenti di ditte estere non lasciano in Ticino nemmeno un franco poiché nella maggior parte dei casi si portano da casa pure il pranzo e le bibite» ha detto Muttoni. Il Presidente della SSIC TI si è poi pronunciato contro l’iniziativa (in votazione il 18 maggio) sul I costruttori tra analisi e riflessioni Il tavolo presidenziale della parte pubblica con, da sinistra, il Dott. Gianluca Grossi, l’Ing. Cleto Muttoni, l’On. Norman Gobbi e l’Ing. Vittorino Anastasia. Al pulpito, il Presidente del Gran Consiglio ticinese On. Gianrico Corti durante il suo intervento. salario minimo di 4 mila franchi mensili. Fatta la premessa che «la problematica non ci tocca direttamente in quanto il salario minimo dei minimi per un lavoratore dell’edilizia principale in Ticino è di 4’413 franchi al mese per 13 mensilità», Muttoni ha detto che tuttavia «Questa misura toccherebbe circa un quarto dei lavoratori nel Cantone e difficilmente l’economia locale sarebbe in grado di sopportare un tale aggravio. Si possono dunque ipotizzare, in caso di successo dell’iniziativa, chiusure di aziende, delocalizzazione di altre, comunque una riduzione dei posti di lavoro e una diminuzione dei salari più elevati per compensare gli alti minimi. Questo genererebbe in breve tempo un aumento della disoccupazione e una diminuzione del potere d’acquisto. In sostanza, tutta l’economia, compresa quella della costruzione, registrerebbe un forte calo delle attività» ha concluso Muttoni. Infine un accenno del Presidente cantonale al problema del deposito di materiale inerti. «Attualmente, ha ricordato Muttoni, è in esercizio per tutto il Sottoceneri unicamente il deposito di “Petasio”, situato nei comuni di Mezzovico e Monteceneri. Il deposito di Stabio è stato chiuso alcuni mesi fa ed anche a causa di questa chiusura si prospetta una analoga misura anticipata per Petasio entro la fine di quest’anno». Che cosa ha fatto dunque la SSIC Sezione Ticino: «L’anno scorso ci siamo più volte attivati con il Dipartimento del territorio, esprimendo la grande preoccupazione per la situazione che si sta profilando: deposito di tutto il materiale proveniente dal Sottoceneri a Gnosca, fino a quando non sarà agibile la terza tappa del deposito di Stabio. Per attivare quest’ultima è stato però da tempo deciso di affidarsi ad un Piano di utilizzazione cantonale, per la cui Gli onori di casa sono stati fatti dal Sindaco di Sant’Antonino On. Christian Vitta. realizzazione il Gran Consiglio ha recentemente approvato un messaggio ed ora si sta procedendo alla progettazione di dettaglio, sperando di arrivare ad un’apertura di Stabio 3 verso la fine del 2015». Da un punto di vista più generale, secondo Muttoni, occorre perseguire una soluzione per ridurre ulteriormente i quantitativi di materiali inerti in esubero attraverso un riciclaggio di questo materiale. «Sono però necessarie strutture speciali che permettono di frantumare, vagliare e lavare il materiale» ha affermato Muttoni. Il Dipartimento del territorio ha Il Presidente della SSIC Sezione Ticino, Ing. Cleto Muttoni, durante la sua relazione della parte pubblica dell’Assemblea. 6 maggio-giugno 2014 elaborato una scheda di Piano direttore che prevede quattro di questi impianti in Ticino. Il problema è dove collocarli: i Comuni prescelti nicchiano, secondo il famoso “effetto Nimby” (“Not in my back yard”, non nel mio giardino). Sia il Sindaco di Sant’Antonino Christian Vitta, sia il neo-Presidente del Gran Consiglio Gianrico Corti hanno palesato identità di vedute e di opinioni con gli impresari costruttori sui temi d’attualità in discussione. Vitta ha detto che a fronte di alcune incertezze per il futuro della costruzione in Ticino, dalla conclusione dei grandi cantieri di AlpTransit, ai riflessi negativi dell’iniziativa Weber e della votazione dello scorso 9 febbraio, esistono anche aspetti positivi quali il perdurare del basso costo del denaro ed il probabile fervore edilizio che l’entrata in funzione della linea ferroviaria veloce genererà soprattutto in vicinanza dello sbocco meridionale della nuova galleria del Gottardo. Corti ha posto a sua volta l’accento sul grande impegno profuso dalla Sezione ticinese della SSIC nella formazione professionale, nella sicurezza sui cantieri ed in generale nella ricerca di armoniose soluzioni territoriali. Come più volte è avvenuto nel corso dell’Assemblea, anche il pensiero del Consigliere di Stato Norman Gobbi è corso in memoria di Michele Barra, l’impresario che l’anno scorso in primavera prese la successione di Borradori al Dipartimento del territorio e che in pochi mesi, come una meteora, attraverso il firmamento della politica cantonale, è stato stroncato da un male improvviso e crudele. «Le battaglie da lui intraprese dapprima come imprenditore e poi come Consigliere di Stato si stanno concretizzando» ha dichiarato Gobbi che ha poi parlato della linea d’azione che intende seguire. «In qualità di Direttore del Dipartimento delle istituzioni sto utilizzando l’unica arma a mia disposizione per contrastare il lavoro in nero e l’afflusso dei padroncini: far eseguire maggiori controlli. Nel 2013 sono stati compiuti presso aziende e cantieri ben 391 controlli (291 sui cantieri) rispetto ai 335 del 2012. Maggiori controlli hanno portato a un aumento degli abusi riscontrati: delle 1’378 persone controllate (rispetto alle 1’073 del 2012), ben 200 sono risultate irregolari e dunque denunciate al Ministero pubblico: così come sono stati Ticino, terra di legalità denunciati 110 datori di lavoro. Cifre queste che riguardano unicamente il mercato transfrontaliero e non i lavoratori autoctoni. Anche quest’anno continuiamo con la linea dell’intransigenza e attraverso l’auspicato adeguamento degli effettivi – attualmente al vaglio del Consiglio di Stato – sarà possibile intensificare ulteriormente questo genere di controlli. La filosofia del Dipartimento è chiara; effettuare maggiori controlli significa tutelare le nostre aziende e trasmettere un messaggio chiaro: il Ticino non è una terra di conquista per predoni transfrontalieri che praticano il dumping salariale, intasano le nostre strade, rifuggono le tasse e sono sprezzanti delle nostre severe norme di sicurezza. Il Ticino è terra di legalità dove le regole vanno scrupolosamente osservate e dove la competizione imprenditoriale non si gioca unicamente sul prezzo, ma anche con la qualità dei servizi offerti, con l’attenzione ai bisogni del committente e con la sicurezza dei lavoratori», ha concluso il Consigliere di Stato Norman Gobbi. Grande emozione, infine, tra i presenti per l’intervento di Gianluca Grossi. Reporter ticinese indipendente, da una dozzina d’anni segue i principali conflitti armati in Medio Oriente e altre zone del mondo. 47 anni, dopo gli studi universitari a Zurigo (dottorato in lettere comparate) ha lavorato per la televisione svizzera ed ha poi fondato una sua agenzia giornalistica, la Weast Productions. Grossi è giornalista, fotografo e operatore televisivo. Nel 2008 ha presentato “Scatti di guerra”, una serie di fotogrammi dai conflitti, per lo più in Medio Oriente e con un reportage intitolato “Una giornata a Nablus” ha vinto il premio Corner Bank per il miglior documentario televisivo. Grossi sostiene che il giornalismo, se tenuto prigioniero nelle redazioni dall’industria della comunicazione non è altro che un potere fra gli altri poteri, se invece è praticato sul terreno, con passione e senza compromessi, è resistenza e desistenza. Del suo racconto degli avvenimenti bellici e delle immagini che da quei luoghi egli riporta, colpisce a nostro avviso soprattutto la volontà di collocarsi non per una delle parti belligeranti o neppure fra le stesse, ma sempre dalla parte delle vittime innocenti dei conflitti. Il suo eterno viaggio alla scoperta di chi vive al fronte rappresenta «una forma di attenzione verso gli altri, ma anche di scoperta di se stessi. La guerra ci insegna e ci costringe a guardarci dentro» ed è forse proprio questa la molla che lo costringe e ripetere, a reiterare, queste rischiose missioni professionali. All’indomani del suo intervento all’Assemblea della SSIC TI, Grossi è ripartito, questa volta per l’Ucraina: «È il nuovo laboratorio dove si sta facendo di tutto per mettere insieme una nuova guerra» dice Grossi di questo nuovo fronte bellico orientale. Ci va per raccontarlo a modo suo, dal di dentro. Il brano musicale che è seguito al suo intervento e che ha chiuso l’Assemblea, il “Nessun dorma” dalla Turandot di Giacomo Puccini, è parso a molti un ammonimento sull’assurdità del comportamento umano. Il Consigliere di Stato, Direttore del Dipartimento delle istituzioni, On. Norman Gobbi, durante la sua brillante relazione. C’è vita al fronte Grazie alla testimonianza del Dott. Gianluca Grossi è stato trattato il delicato tema (purtroppo, sempre di attualità) della guerra, con particolare riferimento a quanto realmente accade al fronte. 7 maggio-giugno 2014 SVILUPPO ENERGETICO Lo scorso 21 maggio si è svolta, al Palazzo dei Congressi di Lugano, una conferenza sul tema sempre di grande attualità come la strategia energetica in relazione allo sviluppo economico nel nostro Paese. L’incontro è stato organizzato da economiesuisse in collaborazione con le principali Associazioni economiche del Cantone Ticino (Camera di commercio, Aiti, ABT, CATEF e SSIC TI). Si tratta, a non averne dubbi, di un tema molto complesso e condizionato anche da fattori macroeconomici di livello internazionale ma, al di là di questo, la politica energetica svizzera è chiamata a perseguire l’obiettivo fissato nella Costituzione federale (Art. 89) secondo cui «nell’ambito delle loro competenze, la Confederazione e i Cantoni potremmo benissimo aggiungere anche i Comuni - si adoperano per un approvvigionamento energetico sufficiente, diversificato, sicuro, economico ed ecologico, nonché per un consumo energetico parsimonioso e razionale». Dopo il saluto e l’introduzione di Angelo Geninazzi, Responsabile di economiesuisse per la Svizzera italiana, gli onori di casa sono stati fatti dal Sindaco di Lugano, Marco Borradori, che ha sottolineato le principali scelte fatte della "sua" Lugano proprio nell’ambito della sostenibilità energetica quale elemento centrale dello sviluppo futuro della città. È stata l’occasione per ribadire la necessità di chiedere a cittadini, enti pubblici e imprese, uno sforzo comune a favore del risparmio energetico. Cristina Gaggini, ticinese d’origine, è poi intervenuta in qualità di Direttrice romanda di economiesuisse per portare la solidarietà di oltre Gottardo alle problematiche che toccano da vicino l’economia ticinese (come ad esempio l’esecuzione del tunnel di risanamento della galleria stradale del San Gottardo). In materia energetica, è stata sottolineata l’importanza di migliorare il dialogo con le aziende e con i cittadini, visto che la questione energetica riguarda tutti e gli interessi dell’economia sono identici a quelli della popolazione. Era particolarmente atteso l’arrivo in Ticino del Presidente di economiesuisse, Heinz Karrer, che ha incontrato nel primo pomeriggio i rappresentanti delle 5 Associazioni economiche ticinesi citate in entrata. È stata un’occasione privilegiata per discutere di vari aspetti che toccano il mondo economico ticinese. Per quanto riguarda la Società svizzera impresari costrut- tori Sezione Ticino, rappresentata dal Direttore Vittorino Anastasia, si è voluto spiegare al numero uno di economiesuisse le particolarità con le quali è confrontato il Cantone Ticino (confinando con l’Italia) rispetto al resto della Svizzera, segnatamente la concorrenza sleale da parte dei prestatori di servizio (lavoratori distaccati e indipendenti), che richiedono delle misure particolari anche in seguito all’accettazione della votazione popolare dello scorso 9 febbraio contro l’immigrazione di massa. La SSIC TI è ben cosciente che non è possibile trovare una soluzione che vada bene per l’intera Svizzera al problema della libera circolazione delle persone (ma soprattutto dei prestatori di servizio) e proprio per questo vien chiesto che la competenza in merito ai contingenti, rispettivamente al controllo del mercato del lavoro interno, sia lasciata ai Cantoni. Ma torniamo a quanto detto dal Presidente di economiesuisse Heinz Karrer nel suo intervento, durante il quale non ha usato mezzi termini per sottolineare il ruolo fondamentale ricoperto dalle aziende multinazionali per la crescita economia svizzera che, nonostante la crisi finanziaria, continua ad essere buona. «La Svizzera non ha perso niente della sua competitività a livello internazionale, ma non dobbiamo dimenticare che un posto di lavoro su due in Svizzera è creato da una ditta multinazionale, un posto di lavoro su due esiste grazie all’esportazione e in questo contesto l’Europa rappresenta il partner commerciale più importante per la Svizzera», ha affermato Karrer. Nelle relazioni internazionali occorre dunque «coltivare i legami con l’Europa in quanto l’economia ha bisogno dell’esportazione e dell’importazione di prodotti, così come della manodopera che il nostro Paese non è in grado di offrire, ma che grazie agli Accordi bilaterali è possibile reperire all’estero». L’intenso pomeriggio informativo ha poi permesso di addentrarsi in modo più specifico nel tema della strategia energetica 2050. Ed è in questo senso che si è sviluppata la relazione di Remo Lütolf, Country Manager ABB Svizzera SA, durante la quale si è parlato di fabbisogno energetico, di nuovi scenari riferiti ai diversi vettori energetici, degli sviluppi in ambito di energia rinnovabile (per la quale ci si attende una promozione più orientata al mercato), delle importanti perdite causate dalle attuali reti elettriche in Svizzera e delle difficoltà che si riscontrano per poter ampliare queste reti di trasporto dell’energia. «Dopo tante parole, passiamo ai fatti», è così che Angelo Geninazzi (moderatore della serata) ha introdotto gli ultimi due relatori: Armin Eberle, Direttore dell’Agenzia dell’energia per l’economia, e Glauco Martinetti, Direttore della Rapelli SA di Stabio. Il primo ospite ha presentato l’approccio adottato dalla sua azienda durante l’analisi delle potenzialità di risparmio e di miglioramento dell’efficienza energetica presso le aziende che intendono farsi aiutare in questo tipo di approccio. Una corretta gestione energetica consente di ridurre, anche in maniera importante, i consumi e le emissioni di CO2. Lo ha dimostrato, dati alla mano, proprio Glauco Martinetti nel suo intervento conclusivo con il quale ha ripercorso le tappe principali del lavoro di ottimizzazione energetica svolto alla Rapelli di Stabio. Un investimento che ha portato ad una sensibile riduzione dei consumi e delle emissioni di CO2 (30%), il ché significa meno costi per l’azienda, soprattutto in prospettiva di quello che sarà l’aumento della tassa sul CO2 previsto in futuro. Secondo il Direttore dell’azienda di Stabio, in 5 anni è previsto il recupero dell’investimento, dopo di che si potrà beneficiare di un’interessante riduzione di spesa correlata al consumo di energia. Il tutto serve pure a migliorare l’immagine aziendale in un contesto generale di sviluppo sostenibile e di progresso nella gestione dei processi produttivi. Sfide e opportunità per l’economia Il Presidente di economiesuisse, Heinz Karrer, durante il suo intervento alla conferenza di Lugano. 9 maggio-giugno 2014 LA SSIC IN NORMANDIA L’occasione è stata colta al volo da alcuni associati della SSIC Sezione Ticino che hanno partecipato al viaggio in Normandia, da noi organizzato in concomitanza con la commemorazione in loco per i 70 anni dallo Sbarco sulle spiagge normanne. Il gruppo si è rivelato da subito affiatato e questo ha senz’altro contribuito alla buona riuscita del viaggio che si è tenuto dal 28 al 31 maggio 2014. Arrivati all’aeroporto francese, il bus privato ci ha condotti in prossimità dell’Arc de Triomphe a Parigi per il pranzo. Il viaggio è ripreso subito dopo in direzione Ouistreham, dove si è alloggiato proprio davanti ad una delle spiagge dello sbarco delle truppe inglesi avvenuto il 6 giugno 1944 (D-Day). Ritrovarsi a passeggiare su una di queste spiagge, che solamente 70 anni fa hanno visto combattere e morire così tante persone, ha suscitato in tutti noi emozioni forti e riflessioni sul D-Day e sulla guerra in generale. I due giorni successivi sono stati piuttosto intensi e interamente dedicati a visitare i luoghi che hanno segnato le sorti della Seconda Guerra Mondiale: dalla visita di Caen, prima città della Normandia, e del Memoriale (museo per la Pace), alle Spiagge dello Sbarco dove la violenza dei combattimenti è ancora fresca nella memoria degli abitanti del luogo. La visita è poi proseguita per Pointe du Hoc, cima della scogliera che all’epoca fu di notevole importanza strategica per i tedeschi e al cimitero americano di guerra di Colleville, gestito direttamente dal Governo americano, che ospita i corpi di 9’387 soldati americani, quasi tutti caduti il giorno dello Sbarco a Omaha Beach o nelle operazioni immediatamente successive. Giunti ad Arromanches si sono potuti osservare i resti ancora visibili di uno dei due porti artificiali creati dagli Alleati per garantire l’approdo di merci e veicoli. Durante la visita del museo di Arromanches 360 abbiamo assistito alla proiezione di un filmato a 360 gradi molto toccante che riassume i principali avvenimenti della Seconda Guerra Mondiale. Il giorno della partenza è stato allietato da una visita di un caseificio immerso in un gradevole paesaggio agricolo, seguita da una degustazione di formaggi per poi ripartire in direzione di Parigi per il volo di rientro. Stefania Pintus Segretaria di Direzione SSIC Sezione Ticino SICUREZZA SUL LAVORO Durante i primi mesi di quest’anno, si sono svolti i corsi di aggiornamento 2014 per i Preposti alla sicurezza attivi nel settore della costruzione. Gli stessi sono stati seguiti complessivamente da ben 505 persone. Questi momenti informativi permettono di presentare le novità in materia di sicurezza, spaziando su diversi temi. I relatori esterni di quest’anno sono stati Nicola Skory (esperto della sicurezza della Suva e addetto alla problematica dell’amianto) e Gustavo Milani (specialista in materia di amianto e membro di comitato dell’ASCA) per la parte specifica riguardante le perizie che devono essere eseguite (e allegate alla domanda di costruzione) prima di intervenire su edifici realizzati prima del 1991. Grazie ai loro interventi, i Preposti hanno potuto avere un’informazione completa sui pericoli relativi alla presenza di amianto nei vecchi edifici oltre che capire le modalità adottate per eseguire le perizie. Interessante è pure stata 70.esimo anniversario dello Sbarco la panoramica dei materiali nei quali è stata riscontrata la presenza di fibre di amianto che hanno richiesto interventi di bonifica da parte degli specialisti. Durante l’aggiornamento non si è però discusso solo di amianto. Il sottoscritto, supportato da Luca Maspoli (istruttore per la sicurezza al CFP della SSIC TI di Gordola), ha toccato diversi temi sensibili quali: • le modifiche riferite alla sicurezza sui cantieri apportate alla Norma SIA 118:2013; • le 9 regole vitali per chi lavora nel genio civile; • le schede tematiche pubblicate dalla SUVA negli ultimi 12 mesi; • la campagna informativa per un tirocinio in sicurezza; • il ruolo del capo cantiere nell’ambito della motivazione dei propri collaboratori per l’applicazione delle misure di prevenzione degli infortuni; Aggiornati oltre 500 Preposti • le attività con pericoli particolari, con specifico riferimento all’uso della motosega sui cantieri. Su questo ultimo punto, segnalo che il 17 luglio 2014 avrà luogo, al CFP di Gordola, il primo corso proprio incentrato sulla sicurezza nell’uso della motosega sui cantieri. Per i dettagli, invito a contattare direttamente il CFP (sig. Luca Maspoli, tel. 091 735 23 40). Segnalo che all’indirizzo Internet: www.ssic-ti.ch/189.html è possibile scaricare la documentazione utilizzata durante i corsi di aggiornamento dei Preposti. Gli apprezzamenti che riceviamo per questi corsi dimostrano l’importanza di mantenere dei contatti regolari con gli addetti alla sicurezza delle imprese. Nicola Bagnovini Vicedirettore SSIC Sezione Ticino 11 maggio-giugno 2014 Diritto e fisica della costruzione HGC La HG COMMERCIALE non si occupa soltanto della vendita di tutto quanto riguarda la costruzione. In qualità di Direttrice del centro di profitto Ticino e Mesolcina, cerco di prestare attenzione anche alla comunicazione, alla formazione professionale degli apprendisti (ogni anno la HG versa al Centro SSIC TI di Gordola un assegno destinato proprio alla formazione pratica dei muratori) e ad iniziative mirate a promuovere i contatti tra gli operatori del settore oltre che la conoscenza di argomenti specifici che riguardano il complesso e innovativo mondo dell’edilizia. Il tutto considerando le peculiarità della nostra realtà geografica. È proprio in questo contesto che rientra la collaborazione offerta all’Associazione dei Quadri dell’Edilizia Svizzera (molto attiva in Svizzera interna e che negli ultimi mesi sta cercando di ampliare la propria presenza anche in Ticino) per l’organizzazione dell’evento "Primavera Ticino" svoltosi presso la nostra sede di Cadro lo scorso 10 aprile. La simpatica serata si è sviluppata alternando gli aspetti informativi, pure di carattere tecnico, con momenti più conviviali, caratterizzati da tanta buona musica (con Elisa & Febo), una squisita offerta culinaria e piacevoli discussioni. L’incontro è stato coordinato da Rut Verdegaal, Business Development dei Quadri dell’Edilizia Svizzera, e vi hanno partecipato una trentina di persone, in gran parte giovani ticinesi appena entrati a far parte dell’Associazione. È stata l’occasione per conoscersi, scambiarsi opinioni e interessanti esperienze di cantiere. Ma ritorniamo brevemente ai due momenti informativi e formativi che hanno contraddistinto la bella serata di Cadro. La prima conferenza è stata tenuta dall’avvocato Andrea Lenzin di Paradiso (giurista di riferimento per la Sezione Ticino dei Quadri dell’Edilizia Svizzera) che ha parlato di alcuni aspetti del diritto contrattuale, di quello degli appalti e della costruzione. Lo ha fatto con l’ausilio di alcuni esempi pratici che sono serviti ad alimentare un’interessante discussione con i presenti. Il secondo intervento è spettato all’ingegner Franco Semini, titolare per oltre trent’anni di un ufficio di consulenza impiantistica e di fisica dell’edilizia e attualmente direttore di uno studio specializzato nell’ambito della consulenza energetica, con sede a Paradiso. È stata l’occasione per discutere dell’impulso dato dalla crisi energetica degli anni ‘70 per quanto riguarda il miglioramento della qualità delle costruzioni, in particolare per quanto concerne l’isolamento termico, per poi volgere uno sguardo ai notevoli progressi scientifici che hanno portato la fisica dell’edilizia ad estendere considerevolmente i propri ambiti d’applicazione. Karin Marti Direttrice HG COMMERCIALE Ticino Nelle due foto a lato, i relatori della serata con, da sinistra: Rut Verdegaal, Andrea Lenzin e Franco Semini. Nelle foto sottostanti, alcune impresssioni dell’evento. 12 maggio-giugno 2014 alber di Antonio a Marca forestale dipl. fed. spec. cura alberi CH-6500 Bellinzona Via Greina 4 CH-6563 Mesocco Tel/Fax 091 831 18 23 Natel 079 230 03 15 [email protected] Rivista METRO CUBO Installazioni elettriche · Impianti telefonici Impianti EDV · Quadri elettrici · Progettazioni Partner Swisscom Ci sono modi più comodi per proteggersi dal sole. <wm>10CAsNsjY0MDAy0bUwMjE3NgIAV5w-fQ8AAAA=</wm> Tende da sole. <wm>10CFWMsQ6EMAxDv6iVnZSSkBGxIYbT7VkQ8_3_dJQNyZYs69n7HlPF43U7vtsnCEgrJm1WCXFW7x50q02mgKILqAuJdpfaX3yZDS5ADqbgVk9yBGW6WVLHQ441tP7O6w8MkkcEgAAAAA==</wm> N° 20831 via P.F. Mola 11 - 6500 Bellinzona Tel. +41 (0)91 825 55 21 Fax +41 (0)91 825 55 23 E-mail: [email protected] www.instalux.ch dipl.dipl. ETH/SIA/OTIA ETH/SIA/OTIA Ing. dipl. ETH/SIA/OTIA Ing.Ing. SG TSU TD UIR DOII A OD ’D I N’ IG NE GG EN GE NR EIRAI A D’INGE N E VISANI VISANI RUSCONI RUSCONI TALLERI TALLERI SASA SCONI TALLERI SA Ing. dipl. ETH/SIA/OTIA Centro Carvina Carvina 2, 2, casella casella postale 555, 555, 6807 6807 Taverne Taverne Centro Carvina 2,Centro casella postale 555, 6807postale Taverne del del Gabi Gabi 2, 2, casella casella postale postale 121, 121, 6596 6596 Gordola Gordola Vicolo del Carvina Gabi 2,Vicolo casella postale 121, 65966807 Gordola Centro 2,Vicolo casella postale 555, Taverne Tel. Tel. (0041) (0041) 091 091 911 911 1010 3030 (0041) 091 911 10 30 Vicolo del GabiTel. 2, casella postale 121, 6596 Gordola Fax Fax (0041) 091 091 911 911 1010 5959 10(0041) 59 asella postale 555, 6807 Taverne Tel. (0041) 091Fax 911(0041) 10 30091 911 E-mail: E-mail: [email protected] [email protected] E-mail: [email protected] asella postale 121, 6596 Gordola Fax (0041) 091 911 10 59 www.vrt.ch www.vrt.ch www.vrt.ch l. 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