Supplemento web al n.76 Anno XII - 2014 & Clic SOMMARIO LE AUTO DI OGGI Cover Story: Aston Martin V8 Vantage N430 DB9 Carbon LE PIÙ BELLE AUTO DEL MONDO Long Test: Volvo V70 Polar 1.6 Diesel, l’auto furba Prove su strada: Renault Clio Sporter 1.5 dCi Fiat 500 105 Cv - Citroen C4 Picasso 1.6 E-HDi She Motori: Fiat Panda Twin Air Natural Power Novità: Peugeot 508 RXH Castagna Nuove tendenze, due ruote: Cicli Bollani Auto leggendarie: Chevrolet Corvette Scaglietti La grande asta di Parigi: Folli quotazioni Eventi: Lopresto Collection Day Usato sfizioso: Le Porsche possibili News: Hotel di charme, letture, manifestazioni Poste Italiane Spa – Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1 comma 1, DCB Milano - ISSN 1722-2109 Jazz Digest: la musica da ascoltare in auto Supplemento web ad Auto Digest n 76 Auto Digest è una realizzazione PSE Editore - Anno XI Direttore Responsabile: Valerio Alfonzetti Consulente Editoriale: Gianni Marin Progetto grafico: PSE Editore Redazione: PSE Editore Largo Cairoli 2, 20121 - Milano tel. 0272000758, fax 028051429 - E-mail: [email protected] Concessionaria Esclusiva per la pubblicità: Media In sas - Largo Cairoli 2, 20121 - Milano tel. 0286453627; 0286455417; fax 028051429 E-mail:[email protected] Editore: PSE Editore s.r.l. - Largo Cairoli 2, 20021 Milano tel. 0272000758 Pubblicazione mensile - Aut. Trib. Milano n. 549 del 14/10/2002 QUI A FIANCO LA STRUMENTAZIONE DI UNA NOTA SPORT PROTOTIPO DEGLI ANNI ‘60. CHI LA INDOVINA PUÒ POSTARE LA SOLUZIONE SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK AUTODIGEST REDAZIONE COVER STORY| TRE ASTON SPECIALI Aston Martin V8 vantage N430 e DB9 Carbon/ In attesa delle nuove generazioni, Aston Martin ha lanciato due edizioni “limitate” ed esclusive delle sue otto e dodici cilindri di Chiara Matilde Brambilla N on tarderanno molto le nuove proposte che la proprietà italiana della gloriosa casa inglese ha programmato per un grande rilancio del marchio e che avranno motori di derivazione Mercedes-Benz. Intanto l’ Aston Martin propone due “edizioni speciali” della V8 Vantage e della classica DB9 che vogliono fondere la linea sportiva mozzafiato a un'eleganza classica tipicamente british. Cover Story / Auto Digest DETTAGLI CHE FAN LA DIFFERENZA Il piacere di possedere una granturismo di eccellenza passa anche attraverso i dettagli e la nuova V8 Vantage N430 ha molte cose che soddisfano chi la guida, dal piacere tattile a quello visivo. Una volta in moto, poi ... V8 VANTAGE N430 La N430, disponibile nelle versioni Coupé e Roadster, vanta un aumento della potenza a 436 CV a 7300 giri/min., ovvero la medesima della V8 Vantage S. Ian Minards, direttore del settore sviluppo prodotti di Aston Martin, dice: "La N430 ambisce a portare sulla strada l'emozione della pista in una maniera accessibile, emotivamente coinvolgente e il più possibile fedele. L'esaltante vigore della Vantage è il complemento perfetto alla linea mozzafiato della N430". La N430 è arricchita da dettagli sportivi come i sedili in fibra di carbonio e Kevlar e i cerchi in lega forgiati a dieci razze verniciati in grafite (ben 20 kg di risparmio di peso) ispirati a quelli della GT4. Notevoli le prestazioni: 306 km/h e accelerazione 0-100 km/h in meno di 5 secondi. Il cambio è manuale a sei marce o robotizzato a sette marce ravvicinate con ridotto rapporto finale al ponte, per chi esige coinvolgimenCover Story / Auto Digest to ed emozioni forti. Il V8 da 4,7 litri della N430, completamente in lega leggera, con quattro alberi a camme in testa e lubrificazione a carter secco, in posizione centrale-anteriore, è arricchito da uno scarico sportivo, un'aerodinamica affinata dalle vittorie nelle competizioni GT e un sistema frenante derivato dalle corse. Le sospensioni e lo sterzo sono tarati ad hoc per la guida sportiva. Gli esterni della M430 sono caratterizzati da tonalità scure, con mascherina, cornici dei fari, retine esterne, cornici dei finestrini tutti in nero, tubo di scarico testurizzato nero e gemme posteriori bianche con cor- nici nere. All'interno materiali come i predellini in carbonio fresato, il logo N430 sui sedili, le levette del cambio al volante nere in magnesio e contorno della leva del cambio in fibra di carbonio; neri anche gli interruttori rotativi mentre il volante in pelle ha grafica centrale impunturata a colore contrastante o Alcantara con impunture in tinta; in Alcantara tecnico Plissè (pelle lavorata nei modelli Roadster) anche gli inserti dei sedili e delle porte e le esclusive impunture decorative dei sedili. Esclusivissime le opzioni disponibili per la N430 come un assordante impianto audio ISPIRAZIONE DALLE COMPETIZIONI Questa foto ambientata ai box esplicita la diretta ispirazione della N430 alla versione da corsa, pur conservando la sua innata eleganza Auto Digest / Cover Story COLORI DELLA TRADIZIONE Verde con cornici gialle è il colore che ricorda le Sport della Aston Martin che trionfarono alla 24Ore di Le Mans negli Anni 50: ovvero le mitiche DBR V IZIA Q UALCUNO C HE A MI Confezionati con eleganza. Scartati con divertimento. Bang & Olufsen BeoSound da 1000 W. DB9 Carbon Black e Carbon White. La Carbon Black enfatizza il V12 da 6,0 litri e 295 km/h della DB9 attraverso il tema 'black' e una combinazione unica di dettagli in leggera fibra di carbonio. La Carbon White crea invece un effetto visivo con la fibra di carboCover Story / Auto Digest Jo Malone Boutique Via S.Maria alla Porta 13 - Milano tel 02-80502719 Jo Malone Boutique Via del Babuino 42/43 - Roma tel 06-3201404 Jo Malone Boutique Via Lagrange 4/a - Torino Jo Malone Corner - La Rinascente - Piazza Duomo - Milano tel 02-80581227 & CARBON WHITE In alto le due nuove versioni della 12 cilindri DB 9, caratterizzate dai numerosi particolari in carbonio e contrasti di colore. Qui sopra le nuove versioni speciali con la vettura che corre nel challenge GT CARBON BLACK Cover Story / Auto Digest nio ed elementi di colore scuro che contrastano con la carrozzeria in Stratus White e il colore delle pinze freno. All’esterno, entrambe le versioni hanno fregi laterali in fibra di carbonio e cornici nere dei finestrini. All'interno domina il nero con accenti di colore accordato con la tinta delle pinze freno che fa risaltare i dettagli in fibra di carbonio. I predellini sono personalizzati con il logo Carbon Black o Carbon White. Il motore di queste DB9 è l’ormai classico AM11 V12 con la possente coppia di 620 Nm e 517 CV. Il prezzo di queste specialissime Aston Martin parte da 119,549 euro per la Vantage N430 Coupe Manuale, (Sportshift II 125,061 euro, 131,772 e 137,281 per le versioni Roadster) e in via di definizione per le DB9. Ad LONG TEST| L’AUTOMOBILE “FURBA” AUTODIGEST TV Volvo V70 Polar 1.6 Diesel / 3.000 chilometri con la Volvo V70 Polar 1.6 Diesel, un’automobile dei nostri tempi che coniuga il lusso con un motore piccolo che fa sempre oltre 15 km con un litro senza che le prestazioni ne risentano troppo… Guardate il Video su YOUTUBE.COM/PSEEDITORE di Valerio Alfonzetti con fotografie Edi Team e Edoardo Baj Macario P er un nostro long test invernale abbiamo scelto un’automobile che in altri tempi non avremmo mai creduto di poter vedere sulle strade. Era dai tempi della Fiat 1500 L, della Simca Ariane 1200 e della Citroen BX 11 che non si vedevano auto grandi con un motore piccolo. Una soluzione intelligente in tempi di crisi e che oggi la Volvo propone sulla sua V 70, la station wagon top di gamma, abituata a motori di almeno due litri ma anche ai 5 cilindri benzina dalla potenza rilevante. La domanda che si vorrebbe subito risolta è se un 1600 Diesel da 115 cavalli possa muovere in scioltezza una Station Wagon da una tonnellata e 7 e lunga 4 metri e 81. La risposta è affermativa: con il cambio Volvo a 6 marce questa V70 in versione Polar da appena 30.000 euro si muove con agilità inaspettata grazie alla coppia di 270 Nm a partire da 1500 giri, prende velocità con la sveltezza che basta e mantiene medie autostradali elevate senza alcuna difficoltà potendo permettersi punte che sfiorano i 200 km/h tachimetrici dopo un lancio neppure tanto lungo. E quando il Tutor impone una media non superiore a 136 km/h si fanno quasi 16 chilometri con un litro di gasolio. Valore che non cambia molto in città e nella media generale che durante i 3.000 km della nostra prova è stata di 7,2 litri/100 km. Le uniche volte che abbiamo sentito una certa mancanza di potenza è nelle riprese in salita in autostrada, dopo il sorpasso di veicoli lenti, quando siamo stati costretti a scalare marcia per acquistare velocità in tempi ragionevoli. Per il resto nei sorpassi l’ottima rapportatura del cambio permette di sfruttare bene la cavalleria del motore e il suo overboost che permette, quando si richieda potenza, il surplus di coppia che nei sorpassi su strada statale offre molta sicurezza in più. Sicurezza che sulla V70 è tipicamente Volvo, ovvero eccellente a partire dal sistema di frenata automatica tramite radar in caso di possibile collisione con pedoni, ciclisti e veicoli che si pongano improvvisamente davanti. NUDA E CRUDA, MA... Al di là di questo la V70 Polar è un modello “liscio”, ovvero privo di accessori come i sensori di parcheggio e gli specchi retrovisori ripiegabili elettricamente, due cose di cui abbiamo sentito la mancanza nelle manovre di parcheggio e nell’ingresso dei box. Del satellitare, sedili in pelle a regolazione elettrica e altri gadget per il comfort, francamente se ne può fare a meno quando si siede su un sedile comodo e largo e si hanno finiture di eccelsa qualità al tatto. Gli accessori “lusso” sono comunque disponibili come optional e nel pacchetto “Super Polar” spendendo ovviamente più dei 30.000 euro necessari per questa versione “nuda e cruda”. Che quanto a comfort e finiture non ha nulla da invidiare alle versioni più ricche da 50.000 euro e passa. Un’auto furba, decisamente. Un aspetto elegante e piacevole con il nuovo frontale sportivo e la mascherina anteriore cromata e “sorridente”. Con spazio a volontà nella parte posteriore CI SONO ANCHE LE V70 PIÙ POTENTI SICUREZZA IN PRIMO PIANO Al di là delle prestazioni brillanti, la V70 Polar offre tutta la sicurezza cui Volvo ci ha abituati e ha di serie il sistema di frenata automatioca in caso di rischio di collisione con pedoni, ciclisti e altri veicoli. La tenuta di strada, grazia all’assetto ribassato, anch’esso di serie, è elevata 4 / Auto Digest Per chi volesse brio e soddisfazioni grintose dalla V70 ci sono numerose altre versioni e c’è in arrivo il nuovo motore ecologico E-Drive Turbodiesel 2 litri da 181 con prestazioni elevate e in versione 4 ruote motrici, allestimento Summum e cambio automatico costa 56.330 euro full optional. esteticamente, cerchi a parte, l’aspetto è il medesimo della Polar. Auto Digest / 5 A PROVA DI IKEA La capacità di carico della V70 permette di portarsi dietro la casa per le vacanze o di arredarsela all’ IKEA. Il vano posteriore offre 575 litri di spazio e, a sedili ribassati, ben 1.600. Ma è anche la facilità di accesso al vano che la rende molto pratica. Il vano, poi, è rifinito in modo spettacolare e impeccabile per qualunque spesa all’Ikea e un vano bagagli rifinito con una cura impeccabile con listelli in alluminio e ganci per bloccare gli oggetti e un vano ulteriore sotto il ripiano principale che si apre e si mantiene con un ammortizzatore… gran classe insomma! SU STRADA Delle doti stradali abbiamo già detto, ma aggiungiamo una tenuta di strada eccellente grazie all’assetto sportivo di serie sulla Polar, freni magnifici, maneggevolezza ottimale nelle manovre e grande agilità anche negli spazi CARTA D’IDENTITÀ Motore: 4 cilindri in linea, 1.560cc, 115CV a 3600/min, 270Nm. Cambio manuale a 6 rapporti. Dimensioni: 482,5 cm x 186 cm x 154,5 cm - Vel. max. 190 km/h; 0-100 km/h in 11.9 s Consumo medio: 5,6 l/100 km. Emissioni CO2: 119 g/km. Prezzo: da 29.950 euro IMMAGINE PIACERE DI GUIDA TENUTA VALORE ★★★★ ★★★★ ★★★★ ristretti delle città. Quello che non dà questa Polar 1.6 sono le emozioni ma non sono queste che si cercano in una auto furba. Il piacere di guida c’è invece, di una guida rilassata con un gran senso di sicurezza e affidabilità. Rilas- STESSO MOTORE PER UNA PICCOLA SPORTIVA ELEGANTE DI PEUGEOT Il motore 1.6 Turbodiesel da 115 Cv della V70 Polar è un motore che ha equipaggiato ed equipaggia un mare di vetture. Progettato dal gruppo PSA è uno dei migliori propulsori in circolazione e lo troviamo su molte Ford, sulle Mini fino allo scorso anno, sulle Mazda, naturalmente sulle Citroen e sulle Peugeot fra cui la sportiva elegante 208 Allure 1.6 E-Hdi 3 porte sulla quale ritroviamo i consumi ridottissimi ma anche, grazie alle dimensioni e al peso inferiori, un caratterino piccante e sportivo con una guida davvero divertente e sicura, malgrado il noto assetto di guida particolare delle attuali auto del marchio francese, che richiede assuefazione e affezione. Una sportiva che consuma anch’essa pochissimo e costa 19.000 euro. Potete guardare la prova su Auto Digest TV: https://www.youtube.com/watch?v=okUXdewvmeE UN VIAGGIO LUNGO E PIACEVOLE Il nostro percorso si è svolto sull’itinerario autostradale Milano-Taranto e ritorno, nostro prediletto terreno di prova in quanto sono 950 km di autostrada senza caselli intermedi e, all’arrivo, con strade non intasate di traffico, piacevoli e scorrevoli con molte curve in cui collaudare per bene le caratteristiche globali di un’auto. Cosa importante, poi, l’ottima gastronomia pugliese, impagabile e nella maggior parte dei casi con un gran rapporto prezzo/qualità sata ma non lenta, intendiamoci, quella senza riprese e senza affanni che contribuisce anche a macinare chilometri, tanti, senza stancarsi. Consumando pochissimo e portandosi dietro “la casa” se si vuole visto che contiene 523 litri (58 nel doppiofondo) ma reclinando gli schienali con frazionamento 40/20/40 può diventare un furgone. Un’auto furba insomma, lo ripetiamo, che probabilmente manterrà elevate le quotazioni dell’usato. Ad 8 / Auto Digest L’UNDERSIZING E’ SEMPRE STATO STRAORDINARIO Pochi, ma buoni, gli esempi di motori piccoli su auto grandi: ricordiamo la Simca Ariane, 6 posti con un motore 1.200 cc, la Fiat 1500 L sempre 6 posti che col 1.500 andava come col 6 cilindri 1.800, la Citroen BX 11 con il 1.100 della Visa. Il successo fu discreto, chissà perchè vista l’intelligenza delle proposte. Forse perchè il prezzo non era tanto inferiore alle versioni più potemti? Un’oasi di tranquillità e relax nel cuore di Milano in un chiostro del XV secolo. Ne “La Veranda”, il ristorante del Four Seasons Hotel Milano, il principe degli Chef Sergio Mei presenta i sapori leggeri e freschi dell’estate. Nell’esclusivo Foyer Bar Luigi Faillo e Luca Marcellin propongono la nuova “Carta dei Gin”. Via Gesù 6/8 - 20121 Milano - Italy Voice: +39 02 77088 - Fax: +39 02 7708 5000 www.fourseasons.com/milan NOVITÀ| NON É PIÙ UTILITARIA Renault Clio Sporter/ Oramai le auto del segmento B non son più utilitarie se non nei consumi e costi di manutenzione. La Station Wagon della Clio è infatti lunga come le medie di una volta e anche il prezzo è adeguato come la qualità CARTA D’IDENTITÀ Motore: 4 cilindri in linea Diesel,1’461cc, 90 Cv a 4000 giri, 220 Nm a 1750 giri. Cambio manuale a 5 rapporti. Dimensioni: 4,27 x 1,73 m - 1030 kg. Vel. max. 178 km/h; 0-100 km/h in 11”7. Consumo medio: 4,1 l/100 km. Prezzo: 18.650-20.250 euro IMMAGINE PIACERE DI GUIDA TENUTA VALORE ★★★★ ★★★ ★★★★★ di Ezechiele Lupo foto di Edoardo Baj Macario L a verità è che a furia di crescere le ex utilitarie del segmento B ora sono grabndi come le C di dieci anni fa, costano altrettanto e hanno sostituito nel parco auto delle famiglie italiane, anche a causa della crisi, le auto medie di una volta. D’altronde svolgono al stesa funzione, vedasi questa Renault Clio che ha le dimensioni delle prime Megane e offre altrettanto spazio e comfort nonchè motori di pari potenza con cilindrata inferiore, a partire dal 3 cilindri 900cc. La versione che proviamo ha però l’efficientisimo Diesel 1,5 litri da 90 Cv che offre prestazioni brillanti e consumi davvero, concretamente ridicoli, visto che ai fatidici 130 km/h autostradali è capace di percorrere 18 chilometri con un litro di gasolio. E con una 10 / Cortina Auto scioltezza disarmante conserva notevole spunto per i sorpassi potendo raggiungere velocità più elevate dei limiti senza alcuno sforzo. Ceto, il comfort acustico non è dei migliori, perchè a 130 si fanno sentire considerevolmente fruscii aerodinamici e motore. Ma, visto lo spazio a disposizione e i comodi sedili, se non ci fosse qualcosa che non va, perchè si dovrebbero comprare Megane e Laguna, ovvero le Renault delle gamme superiori? Perchè di spazio, in questa Clio che all’estero si chiama anche “Estate” , ce ne è tanto, sufficiente per qualsiasi esigenza di una famiglia normale ma anche di un artigiano o di uno sportivo che vogliano portarsi dietro le proprie attrezzature, dall’incudine allo snowboard e gli sci. Peraltro il portellone ampio consente di caricare il tutto con facilità. Se non i carica tutto ciò e si porta la famiglia, i cinque posti sono comodi, soprattutto gli anteriori e un po’ di sacrificio è chiesto solo a chi sta dietro al centro. SU STRADA Quello che piace, mettendosi al volante delle nuove Clio, è la scioltezza con cui si lasciano guidare, la fluidità con cui il 1.5 turbodiesel prende i giri rendendo piacevole la guida e non facendo mai sentire la mancanza di cavalli, soprattutto sulle statali e in città dove le riprese e i sorpassi si compiono con disinvoltura. La tenuta di strada è molto buona, così come i freni adeguati alle prestazioni e all’utilizzo tipico di una vettura di questo genere (chi pretendesse una frenata più grintosa e ELEGANTE E FUNZIONALE Le finiture in plastica lucida e cromata rendono piacevole l’aspetto degli interni. All’esterno la Clio Sporter è altrettanto elegante e non sfigura vicino a vetture dei segmenti superiori. Il consumo di cabrurante (a destra) è davvero esiguo sportiva ha sbagliato Clio...c’è la RS). Ma quello che proprio fa più piacere è il consumo, conretamente e realmente basso: a 130 all’ora come già detto si fanno i 18 ma a 120 costanti anche più di 20 e sulle strade statali ci si mantine su tali medie. Persino in città, guidando da assatanati non si riesce a ferne meno di 15. Eccellente, dunque. Per chi non facesse tanti chilometri resta l’opzione del tre cilindri 900 cc con prestazioni decenti e con- sumi altrettanto favorevoli. Una buona auto, quindi questa versione station wagon della Clio, una scelta consapevolmente giusta per una giovane famiglia che non voglia ripiegare su una “solita” SUV o Crossover che ormai popolano ogni angolo d’Italia. La Sporter ha un look dinamico e sportiveggiante che permette di distinguersi. Certo è ben diversa da una station wagon tedesca di segmento superiore ma fa la sua bella figura. In effetti non costa proprio poco ma le previsioni di tenuta del prezzo sul mercato dell’usato sono buone e quindi anche dal punto di vista dell’investimento è un prodotto valido. Le emozioni si cerchino altrove, qui c’è sostanza e razionalità senza che il senso estetico debba per forza soffrirne. Ad TEST FIAT 500 105 CV | LA 500 É UN CULT Fiat 500 Twin Air 105Cv /Arriva una versione al top della piccola Fiat che la rende ancora più chic e concorrenziale con la fin troppo osannata Mini che orami è cresciuta fin troppo nelle dimensioni CARTA D’IDENTITÀ Motore: 2 cilindri, 875 cc, 105 CV, Cambio manuale a 6 rapporti. Dimensioni: 3550 x 1.1630 x 1.490 mm - 980 kg. Vel. max. 188 km/h; 0-100 km/h in 10”. Consumo medio: 23 km/ l. Emissioni CO2: 99 g/km. Prezzo: da stabilire - (Vers. Lounge 16.200 euro) di Gianfilippo Cortese S i chiama Cult ed è la versione top di gamma della 500. Nasce per accontentare chi vuole il lusso e gli accessori delle ammiraglie anche sulle utilitarie e porta al debutto la versione con il bicilindrico Twin Air da 105 cavalli che ne fa una sportivetta niente male. Con la Cult debuttano nuovi colori per l’interno e l’esterno e nuove tecnologie per la sicurezza fra cui il mantenimento automatico della carreggiata. Nuovo anche il suggestivo cruscotto digitale, molto ben visibile e che cambia colore e connotazione quando si setta in “Sport” la vettura rendendola più veloce nelle cambiate e più diretta nello sterzo con una maggiore prontezza all’acceleratore. L’optional è dispo12 / Cortina Auto nibile su altre versioni della 500 e di serie sul’allestimento Lounge. La 500 Cult ha in più interni in pelle Frau molto raffinati e finiture in beige chiaro che la rendono “chic” e Glamour”. La cosa più interessante della nuova gamma Fiat 500 è però il motore Twin Air due cilindri Turbo portato a 105 Cv che offre una bella iniezione di pepe alla piccola polacca senza arrivare ai 140 Cv delle pestifere Abarth. Abbiamo provato questo motore su un percorso misto che ci ha fatto apprezzare in particolare la nuova messa a punto di questo bicilindrico che ha vinto numerosi premi negli ultimi due anni. Ora, nonostante l’incrementa- ta potenza, ci è sembrato molto più fluido nell’erogazione grazie a una migliore curva di coppia che lo rende elastico e pronto a prendere i giri anche senza scalare marcia. Le prestazioni della 500 con questo motore sono decisamente brillanti, nella pratica ancor più che nei numeri dichiarati (0-100 in 10” e 188 km/h di velocità massima). Grazie alla tenuta di strada decisamente buona, allo sterzo piuttosto pronto e al passo lungo in proporzione alle dimensioni, la 500 consente una guida molto divertente sul misto, coadiuvata dal cambio manuale a 6 rapporti. Il comportamento è neutro e ci si inserisce in curva con molta facilità senza che si verifichino fenomeni IMMAGINE PIACERE DI GUIDA TENUTA VALORE ★★★★★ ★★★★ ★★★★ CULT PER PERSONE CHIC Non solo Abarth ora per avere una 500 sportiva ed elegante: nasce la versione Cult con selleria in pelle Frau e accessori degni di una ammiraglia, come la strumentazione digitale e il line assist di sottosterzo neppure sul bagnato. Certo all’interno la 500 è stretta e d’altronde di utilitaria si tratta, ma il comfort è piuttosto buono a abbiamo anche notato un miglioramento nell’insonorizzazione che tiene a bada il frullare vorticoso del due cilindri. Sempre meglio di una Smart, insomma, e di una ”tavola” come la Mini che sarà bellissima e chic, potente e veloce, ma sul pavè delle città è una con- tinua sfida alla colonna vertebrale e all’ernia del disco. Notevole dunque l’operazione della Fiat che invece di rinnovare in qualche particolare la 500. rischiando di rovinarne la perfezione della linea, ha preferito puntare sugli allestimenti, sui colori e sulla cavalleria per aggiornare la sua punta di diamante in attesa della grande novità della famiglia, ovvero quella 500X, la prima 500 “italiana” di prossimo debutto. Con essa finalmente una 500 tornerà a essere prodotta in Italia, a Melfi, in quanto come è noto la 500 di queste pagine è prodotta in Polonia e la 500 L in Serbia. L’ultima 500 italiana, la “R2 era invece stata prodotta in Sicilia, a Termini Imerese. Ad E LA TREKKING HA 120 CV Anche le 500 L e Trekking hanno motori più potenti con l’arrivo del 1.4 benzina e 1.6 Diesel da 120 cavalli per prestazioni brillanti Cortina Auto / 13 NOVITÀ| TECNOLOGIA CREATIVA Citroën C4 Picasso / Una Monovolume Tecnologica,comoda, sicura e dai consumi ridotti: un’ottima soluzione per una famiglia numerosa, una volta presa la mano con dimensioni e tecnologia CARTA D’IDENTITÀ Motore: 4 cilindri in linea trasverale,1’560 cc, 109 CV, 270 Nm. a 3600/min Cambio automatico a 6 rapporti. Dimensioni: 4.447 x 1.830 x 1.680 mm 2.015 kg. Vel. max. 186 km/h; 0-100 km/h in 12”8. Consumo medio: 4,9 l/100 km. Emissioni CO2: 132 g/km. Prezzo: da 24.050 euro IMMAGINE PIACERE DI GUIDA TENUTA VALORE ★★★★★ ★★★★ ★★★★ Testo e foto di Edoardo Baj Macario L a Monovolume della casa francese si presenta nella sua nuova linea, a primo impatto sembra un’auto voluminosa, in effetti, lo è; l’abitacolo è spazioso tanto che i posti posteriori possono accogliere tre persone, se vi sedete alla guida e con la mano cercate la leva del freno a mano o il cambio non li troverete; infatti, su questa C4 Picasso tutto è all’insegna della novità e della tecnologia, iniziando all’apertura con la key access; chi non è pratico con la tecnologia ci mette un po’ ad abituarsi alla C4 Picasso: lo schermo touch screen da 7” va assimilato un po’ per le varie funzioni, bisogna prendere la mano con i quattro tamburi rotanti di selezione posti sul volante; ognuno comanda una funzione diversa ed è facile 14 / Cortina Auto confondersi, le leve al volante servono per regolare i tergicristallo (che funzionano in automatico) e i fari anch’essi ad accensione automatica. Anche qui è da capire dove siano tutti i comandi, mentre è stato deciso di “liberare” il tunnel centrale sostituendo la leva del freno a mano con un pulsante a centro consolle ( si deve tirare per attivarlo). Il cassetto del tunnel è molto profondo ma non sagomato per ospitare una bottiglia, la “leva del cambio” automatico/robotizzato è stato ripreso dalla vecchia DS: una levetta posta davanti al volante per scegliere tra automatico, manuale, folle e retromarcia, ma non è sempre facile capire in che marcia siamo tra folle e retromarcia. Su strada la C4 Picasso ripsetta la tradizione Citroen: è confortevole, le sospensioni assorbono bene le asperità del terreno e in autostrada lo sterzo dà una sensazione di grande sicurezza, rigido al punto giusto mentre in città si ammorbidisce nel momento della sterzata in contemporanea e su strada si attivano i fari di posizione laterali per aumentare la visibilità in curva; si ha poi una vista panoramica dalla strada al cielo, già perché la prima cosa che colpisce di più è proprio l’enorme vetro anteriore che di contrro costringe, se il sole picchia, ad avanzare le alette parasole. Sugli specchietti retrovisori ci sono due spie che avvertono se la corsia di lato è occupata da una vettura in fase di sorpasso. cosa molto utile come le luci integrate nei portaoggetti delle portiere (finalmente non dovrete cercare, “ravanando” con LINEA DA DREAM CAR I cerchi da 17” “Zephir” conferiscono un look accattivante, mentre il volante multifunzione ha tantissimi tasti e rotelle per regolare tutte le funzioni della vettura mostrate sullo schermo panoramico HD da 12 “ a centro plancia le mani le cose che avete riposto). Il cambio può essere anche manuale ma preferiamo l’automatico gestibile dal guidatore con i paddles al volante. Peccato però che non sia un doppia frizione e che, pur perfezionato, restino le “perdite di coppia” e la scarsa fluidità nei cambi di marcia tipici dei cambi “pilotati” di prima generazione. Il motore 1.6e- Hdi invece è l’ideale per la Picasso: non aspettatevi accelerazioni scattan- ti, ma in autostrada è molto fluido, con consumi davvero ridotti di gasolio anche sfruttandone le prestazioni. Nelle manovre è utile affidarsi ai molti aiuti tecnologici come i sensori di parcheggio acustici e visivi ma soprattuto alla luminosa telecamera posteriore, utile per avere tutto sott’occhio, viste le dimensioni. Per parcheggiare c’è però la funzione del parcheggio assistito, anche per i parcheggi a pettine e per l’uscita dal posto auto, cosa unica e molto utile per evitare i piccoli e fastidiosi graffi ai paraurti. Una vettura quasi del futuro, che richiede un po’ di studio per essere sfruttata in tutte le sue potenzialità ma che ,una volta familiarizzati, non si vuole abbandonare più. Poi è anche davvero bella... Ad SHE MOTORI TEST| IL METANO TI DA UNA MANO Fiat Panda Twin Air Natural Power/ Chi non ha provato una Panda deve provarla, se volete vi diamo una mano... e vi spieghiamo perchè provando la versione a metano CARTA D’IDENTITÀ Motore: 2 cilindri 875 cc, 80 Cv, Cambio a 5 rapporti. Dimensioni: 3.365 x 1.640 x 1.550 mm 1000 kg. Vel. max. 168 km/h; 0-100 km/h in 12”8. Consumo medio: 3o Km/ l Emissioni CO2: 86 g/km. Prezzo: da 14.300 a 17.800 euro IMMAGINE PIACERE DI GUIDA TENUTA VALORE ★★★★ ★★★★ ★★★★ di Silvia Terraneo L a citycar della casa torinese continua a far parlare di sé e questa volta l'abbiamo provata in versione Natural Power con motore Twin Air due cilindri 900 cc da 80 cavalli. Questi i suoi numeri ma alla fine dell’articolo troverete quelli più interessanti... Eccomi di nuovo felicemente seduta al volante pronta per il mio test drive e non c’è nessun problema a prender la direzione centro città perchè con l’alimentazione a metano non pagherò l’antipatico ticket d’ìngresso nell’Area C di Milano! Con il suo colore blu petrolio, poi, la mia Panda avrà successo nel quadrilatero più modaiolo d’Italia! Con lei posso andare ovunque ..è un piacere sfoggiarla in Via Montenapoleone a Milano, conquista molti sguardi, non passa inosservata, e mi sento altrettanto importante sotto l'oc16 / Cortina Auto chio dei passanti carichi di borse dei più grandi marchi della kermesse milanese ... La nostra Panda è molto pratica, le sue dimensioni sono perfette per una grande città, lei è scattante e, a metano, anche ecologica e poi, grazie alla maggiore altezza da terra si può anche parcheggiare più facilmente sui marciapiedi (ove possibile). Il pianale della natural Power è quello della Panda 4x4 e le bombole di metano si trovano al posto degli organi di trazione integrale non sottraendo spazio nè al bagagliaio nè all'abitacolo con l'ulteriore vantaggio di poter affrontare qualche percorso accidentato proprio per questa altezza da terra. Il suo comportamento su strada è ovviamente brillante grazie alla potenza del moderno due cilindri turbo; piccina e “peperina” anche quando si passa a metano, anche se a dir la verità occorre pigiare con maggior decisione sull' acceleratore. Certo a benzina è un po' più vivace ma la differenza è poco importante nell'uso quotidiano soprattutto per noi donne che non abbiamo fretta... pur se corriamo sempre per ogni cosa... forse perchè si dice che in amore vince chi fugge? A proposito, qualcuna di voi si è mai innamorata di una Panda? Io si, era di colore bordeau e mi piaceva tantissimo perchè riuscivo sempre ad “arrampicarmi” ovunque... ma oggi la Panda è un’altra cosa e le prestazioni consentono anche viaggi in autostrada vista la velocità massima di oltre 170 km/h, seppure bisogna sopportare il frullare del due cilindri che diventa fastidioso oltre una certa velocità. Comfort e maneggevolezza sono quelli di tutte le altre Panda, con RIFORNIMENTO NON FACILE Purtroppo la rete di distributori di metano non è ampia e occorre molto tempo per rifornirsi se non se ne ha uno nei pressi di casa o dell’ufficio. In teoria il gas è lo steso di casa ma rifornirsi “da sè” è vietato e pericolossisimo...(...bum!) i pregi e i difetti di una utilitaria, mentre lo spazio a bordo è più che soddisfacente. La donna fa sempre i conti e controlla tutto e se la matematica non è un opinione posso affermare che si risparmia abbastanza con la Panda a metano: considerando il costo del metano, poco più di un Euro al chilo (come le verdure e in effetti il metano è un gas naturale...) il risparmio annuo per una percorrenza media di 16.000Km si aggira intorno ai 1.200 euro, davvero significativo. Rispetto a una Diesel il risparmio è sui 600euro, rispetto al GPL invece, nei nostri calcoli è di circa 300euro, non molto in effetti. Teniamo conto che la 1.2 a benzina in versione Lounge, la più ricca, costa 3.700 euro in meno della nostra Natural Power e quindi ci vogliono almeno 3anni a 16.000Km anno per ammortizzarla. Il prezzo della nostra Panda Natural Power è 16.310euro, non poco se non ci sono altri vantaggi come abbiamo visto ma anche un grosso svantaggio: i distributori di metano sono pochi, occorre spesso anche a Milano perdere mezz'ora per raggiungerli e attendere il proprio turno e solo negli orari di apertura perchè il metano non può essere self service e fare rifornimento con il metano di casa è oltrechè vietato molto pericoloso e letteralmente esplosivo. Spero di avervi dato una mano...e vi suggerisco di veder la nostra prova video sul canale AutoDigest TV. Ad Cortina Auto / 17 DESIGN| L'RXH DIVENTA L’IBRIDO PIÙ CHIC Peugeot 508 RXH Castagna /Dall’incontro fra lo stilista Gioacchino Acampora e Peugeot Italia è nata una crossover che coniuga magnificamente l’eleganza tradizionale con il futuro dell’automobile grazie alla formula ibrido/diesel di Gianfilippo Cortese C astagna è una delle più antiche carrozzerie italiane e negli Anni 20 ha vestito le più straordinarie Isotta Fraschini 8A che rivaleggiavano con i marchi più prestigiosi del mondo come Rolls Royce, Hispano Suiza, Bugatti, Packard. Famose sono anche le Alfa Romeo degli Anni 40 e alcune giardinette – così erano chiamate da noi le Station Wagon – con le fiancate in legno, un vezzo che le rendeva elegantissime così da essere ambite dai “signori di campagna” e poi imitate dai costruttori d’Oltreoceano. È proprio davanti a una di queste Giardinette che si sono incontrati Gioacchino Acampora, architetto stilista cui si deve il rilancio attuale della carrozzeria Castagna, ed Eugenio Franzetti di Peugeot Italia. La scintilla è scoccata subito con l’intento di coniugare l’eleganza italiana con la tecnologia atuuale e futura del Diesel/ibrido in una Crossover d’eccellenza. Ed ecco la Peugeot RXH Castagna che arriva dopo il successo delle 500 Giardiniera e della numerose Mini da spiaggia e Traveller realizzate da Acampora. Lo stilista milanese ci spinge subito a osservare le ruote perchè ci dice “è importante per un sarto mettere le scarpe giuste a un vestito e anche in un’automobile un cerchio ruota può cambiare considerevolmente l’aspetto e il carattere della vettura. Abbiamo quindi concentrato subito l’attenzione sui cerchi ispirandoci a quelli della nuova sportiva RCZ R. Sono cerchi da 19” con spalla alta da 45” tali da fornire un elemento stilistico “di forza” che aiuta a trasformare questa Station Wagon in un vero Crossover che spinge alla fuga dalla città e all’avventura. Conseguentemente è stato necessario allargare l’assetto e i codolini ai parafango. È stata l’unica modifica alla linea della 508 RXH e da qui siamo partiti per il resto dello stile pensando subito ai riferimenti alla nostra tradizione con le ampie finiture in legno che ripropongono stilemi della prima wagon della storia presentata su telaio Isotta Fraschini proprio da Castagna al Concorso di eleganza di Montecarlo nel 1921. Sì è anche cercato qualche riferimento dall’archivio dove esiste la documentazione di una Torpedo Grand Sport realizzata per un cliente italiano nel 1927 su base Peugeot, un bel precedente”. STILE E TECNOLOGIA La tradizione è importante ma la natura tecnologica della RXH ha spinto a “sperimentare nuove soluzioni estetiche – ci ha detto ancora lo stilista- come l’adozione di vernici metameriche molto usate nel campo dell’abbigliamento per via del loro aspetto cangiante e che oggi grazie a Lechler e Alcantara è stato possibile trasferire nell’automobile”. La RXH Castagna si presenta quindi con una livrea monocromatica scaldata sul fianco da un “core” a contrasto. Una cornice blu elettrico sulla calandra specifica la natura ecologica della vettura e richiama la strumentazione con un tocco di esclusività. Questa versione Castagna rappresenta un forte elemento di comunicazione per la RXH che sinora non ha avuto sul mercato la fortuna che merita. È un esemplare unico ma su richiesta può essere ovviamente realizzato anche “su misura” visitando l’elegante atelier Castagna, a pochi passi dal centro di Milano. Entusiasta del proget- DETTAGLI IN ROVERE PREGIATO Lo stile della 508 Castagna è caratterizzato oltre che dalla colorazione bicolore anche dalla modanatura in rovere spazzolato con inserti in gomma sulle porte Auto Digest / 21 UNA BOISERIE ALL’INYERNO. Il legno abbonda anche negli interni come nel vano bagagli, le cui fiancate sono rivestite come il piano di appoggio, con mensole in rovere to, ovviamente, anche continua Eugenio Franzetti che afferma: “Il passato è fonte d’ispirazione per il futuro; studiando la storia dei nostri modelli, è evidente come Peugeot abbia intrapreso sempre un percorso di crescita all’interno della propria gamma, anche attraverso la realizzazione di esemplari unici o facendo ricorso a carrozzieri esterni, sia per interpretazioni sportive, come le Dar’l Mat, sia per produzioni di serie, il cui esempio più famoso è la collaborazione con Pininfarina. E’ stato quindi quasi naturale decidere di sublimare i valori già insiti nei modelli Peugeot - ricchezza di allestimenti, ricerca dei particolari, reale piacere di guida - con la realizzazione di un esemplare unico che unisse i valori tipici delle interpretazioni Castagna: la ricerca di nuovi materiali e il loro inedito accostamento, il calore, la raffinatezza e l’originalità delle sue creazioni, l’accuratezza della qualità realizzativa. IBRIDO DIESEL PER 200 CV 508 RXH è contemporaneamente anche la nostra massima espressione tecnologica con Auto Digest / 23 DESIGN| ANALISI DELLO STILE CASTAGNA APPLICATO ALLA 508 RXH Abbiamo chiesto a Gioacchino Acampora di spiegarci più approfonditamente le ispirazioni e le suggestioni che lo hanno guidato in questa realizzazione. Santiamo cosa dice: “Ma come poter coniugare passato, presente e futuro con stile italiano e tecnologia? Non vorrei scomodare il mio Maestro dei dettagli ma Mies van der Rohe con il Suo diktat “Less is more”, purtroppo tanto di moda ma spesso mal interpretato, è stata la soluzione: far emergere i particolari “gradatamente” per nuance e non con sottolineature osforescenti, altrettanto di moda, è il cuore del progetto. L’idea di base è semplicemente quella di far emergere tramite un unico colore lo spirito della vettura. Un colore che al tempo stesso valorizzi la natura ecologica della versione RXH a mio avviso sin troppo nascosta ” “La speciale Alcantara grigio-verde a effetto “lanoso” è stata il materiale ideale su cui installare imbottiture in autentico tweed inglese, tarsie in cuoietto senape naturale venate con un “gilettino” in pelle bordeaux e ricercate lavorazioni ottenibili solo manualmente. La scelta di Alcantara per gli interni è coerente anche con il contenuto ecologico della 508 RXH HYbrid4: grazie alla certificazione di Carbon Neutrality, Alcantara ha infatti un impatto nullo in termini di emissioni. Ma è pur vero che la natura a volte mostra la forza e colori inaspettati” - prosegue Gioacchino Acampora – “e con la medesima sorpresa riemergono i ricordi dal passato.:Parigi 1931, concorso di eleganza per automobili al vélodrome Buffalo: Sonia Delaunay moglie del noto pittore ed anch’essa pittrice, interviene pittoricamente con geometrie colorate futuriste sulle fiancate di due vetture fuoriserie esposte. Quando scoprii le foto dell’evento eseguite da Lartigue più in veste di appassionato d’auto e della bella Renée che di grande fotografo, mi innamorai di quelle inconsuete “applicazioni”. Ecco il perché del colore bordeaux in contrasto (ma è stata studiata tutta una gamma di colori di gusto francese) su un gioco di opachi e lucidi, di lisci e ruvidi, che trasforma la parte di fiancata delimitata dagli altri componenti di carrozzeria in un elemento quadrilatero capace di dar forza all’insieme. Gli occhi del felino, i fari, appaiono serrati, più piccoli, verniciati ora all’interno e arricchiti con dettagli in cromo nero: identica tonalità adottata dai profili delle guarnizioni dei vetri e per le barre portatutto sul tetto ora meno visibili ma presenti, fuse nel nero del vetro panoramico. La stessa forza è nella forma dinamica provocata dallo sbilanciamento dei volumi “in avanti” del nuovo sottoporta che “felino” collega i passaruota ridisegnati a contenere i cerchi da 19” e l’inedita gommatura.” L’uso del legno è una componente spesso utilizzata da Castagna: “Le modanature esterne in rovere affumicato valorizzano lo spigolo che caratterizza fortemente la linea di cintura sino al faro ed insieme ai profili in gomma presenti sulle porte chiude il colore a contrasto. L’uso del legno è esteso anche al vano bagagli, le cui fiancate sono rivestite come il piano di appoggio, con mensole in rovere, rigato dalla stessa linea grafica “energetica” che caratterizza tutto il design d’origine dell’attuale gamma Peugeot. Accessori “indispensabili” presenti in questo inedito quanto rifinito vano di carico, per una vettura da vivere en plein air, sono la torcia e le prese di corrente da 220 volt a cui poter collegare fornelli adinduzione per pic-nic dove nulla deve essere freddo se non per scelta o per ricaricare bici dalla pedalata servoassistita elettricamente per muoversi in totale libertà. Proseguendo con gli interni, qualcuno si chiederà il perché dei giochi asimmetrici di materiale e colori per cui la parte destra dell’abitacolo è differente dal lato passeggero così come i pannelli porta anteriori offrono soluzioni d’uso dei materiali diverse rispetto ai posteriori. CARTA D’IDENTITÀ UN MOTORE, ANZI DUE... La doppia motorizzazione termico/elttrico permette, se attivate assieme di avere una trazione 4X4 e una potenza di 200 cv la tecnologia innovativa HYbrid4 che presenta anteriormente un motore HDi 2.0 da 163 cavalli e uno posteriore elettrico da 37 cavalli, per un totale di 200 cavalli che possono essere sfruttati al meglio a seconda delle situazioni, privilegiare il comfort di marcia e la mobilità sostenibile, oppure quella Sport per utilizzare tutta la potenza; è possibile anche viaggiare in modalità ZEV con il solo motore elettrico, oppure utilizzare insieme i due propulsori per un funzionamento 4x4”. Conclude Eugenio Franzetti: “Insieme a 24 / Auto Digest Motore: anteriore 4 cilindri in linea termico diesel, 1’997cc, 163 CV a 3750/min, 270Nm. Posteriore elettrico 37 cv. Cambio manuale a 6 rapporti. Dimensioni: 481 cm x 157 cm x 147,5 cm - Vel. max. 226 km/h; 0-100 km/h in 8,6 s Consumo medio: 4.9 l/100 km. Emissioni CO2: 129 g/km. Prezzo: da 39.370 euro IMMAGINE PIACERE DI GUIDA TENUTA VALORE ★★★★ ★★★ ★★★★ Castagna, siamo partiti dalle caratteristiche di 508 RXH e dalla sua tecnologia HYbrid4 per immaginare il viaggio di un uomo affermato, che vive in città ma che ama poterne evadere per una gita in campagna o per un’escursione in montagna, sulla neve, muovendosi in questi contesti con tutto il rispetto per Ad l’ambiente che l’auto ibrida consente.” AUTODIGEST TV Per vedere la prova su strada della versione normale: YOUTUBE.COM/PSEEDITORE TENDENZE| DUE RUOTE DI DISTINZIONE Chic Bici / il mercato delle bici è letteralmente esploso e nascono i prodotti più esclusivi, eleganti, destinati a chi ptretende il massimo e desidera vivere il piacere del bello anche sugli oggetti di uso quotidiano. Enzo Bollani ha realizzato per costoro due modelli con qualcosa di veramente speciale di Silvia Terraneo TENDENZE| D istinguere la moda dall'ecologia, la praticità dall'edonismo di questi anni controversi e di crisi ormai tutt'altro che di moda, in quanto stabilmente al primo posto in classifica da ormai un lustro, è difficile. Nonostante anche i più titolati quotidiani italiani gridino alla moda, riferendosi a quei politici che scelgono di farsi restaurare una bicicletta, ormai parlare di moda è molto più che riduttivo. La bicicletta è tornata, ammesso che se ne fosse mai andata, ma soprattutto è divenuta un oggetto nuovo. E' stata colmata la lacuna che divideva i ciclisti e i corridori dalla massaia e dall'edicolante di paese, o dalla studentessa in Graziella. E' stata colmata al punto che anche la Graziella stessa, come modello oltrechè come marca, è tornata con una luce e un'allure diversa dal 28 / Auto Digest SCATTO FISSO Potrebbe apparire maniacale, ma lo scatto fisso è una raffinatezza che riporta alle origini della bicicletta e ai mitici duelli fra Maspes e Gilardoni al velodromo Vigorelli solito. Ma ciò che più di ogni altra cosa sta facendo parlare giovani, architetti, designer e trend setter è lei: la scatto fisso. Intanto il termine piace, e molto. Pochi, fino anche a pochi minuti fa, sapevano esattamente che cosa fosse, ma il nome può trasformarsi in medium e il medium è il messaggio. Così è accaduto che una belva da velodromo, abituata concettualmente a sfide tra Sante Gaiardoni e Maspes, scivolata lentamente in un limbo simile al dimenticatoio e riaffiorata come l'elica di un'elicottero da una collina, sia così diventata un oggetto del desiderio. La scatto fisso, che tecnicamente è destinata solo a ciclisti estremi, è divenuta il massimo esempio di sportività e stile, reso quotidiano dalla possibilità di traformarla in una bicicletta "normale", attraverso il riposizionamento della ruota posteriore “flip flop”. Per intenderci, la scatto fisso è la bici senza freni, che i puristi o i postini di New York riescono a frenare agendo di forza sul pedale e bloccandolo, ma in Italia è stata addomesticata fino a farle trovare un freno anteriore e questo meccanismo, chiamato appunto “flip flop”, che permette alla ruota posteriore di essere libera e ai pedali di potersi fermare senza forzature. Una bellissima trovata per rendere usabile, ogni giorno, una bici che altrimenti sarebbe davvero solo estetica e soltanto moda, ma che moda non riesce a essere in quanto superiore al concetto di moda stessa. STILE E COSTRUZIONE ITALIANI Interamente costruite artigianalmente in Italia le biciclette di Enzo Bollani si ispirano anche nel design alla storia dei prodotti italiani, come il manubrio ispirato alla Ferrari 250 California Se è vero che è di moda tutto ciò che è effimero, allora una bicicletta non ha nulla di digitale, ma è pura analogica e pura storia, quindi rimane intatta. Se è vero però che lo stile è moda, allora è ancora più vero che la moda passa, ma lo stile resta. E di stile, la scatto fisso, ne ha molto, calibrato e pulito, mai lezioso e mai da snob arricchito. Massimi esempi di stile in questo nuovo mondo antico sono le Bollani Biciclette che, nate da un'idea di Enzo Bollani, artista e designer milanese, vengono costruite interamente in Italia, con telai realizzati nelle valli bresciane da chi l'acciaio lo conosce bene, e non in sperdute località della Cina. L'italianità, per Bollani, il cui nome è anche un po' evocativo pur essendo un marchio del tutto nuovo, è alla base ed è uno dei tratti distintivi delle sue creature. Bollani inoltre sceglie materiali e componentistiche ad hoc, come uno strepitoso manubrio ispirato alla Ferrari 250 California, abbinato a un freno a cloche dorato e ad accostamenti cromatici forti ma mai volgari, come il bianco perlato metallescente e il fucsia. Ma un esempio di ispirazione alla storia dell'Automobilismo italiano degli anni '70, con riferimenti Amarcord alla Miura e alla Montreal, si ritrova nella Marenero, che Bollani ha disegnato unendo queste suggestioni al tema della modernità e sposando estetica, praticità, stile e, una volta tanto, la tanto invocata italianità che spesso, di italiano, purtroppo ha solo l'etichetta. Ma, in quel caso, si tratta di etichetta senza stile. Il contrario di una Bollani e della storia che la scatto fisso può vantare. Il VelodroAd mo Vigorelli ne è testimone. 30 / Auto Digest DALL’ARCHIVIO AUTO DIGEST| 580 GT TOUR DE U.S.A Chevrolet Corvette Scaglietti / Nel 1959 la carrozzeria modenese realizzò tre esemplari su telaio e meccanica della Chevrolet Corvette. Straordinaria la parentela stilistica con le Ferrari di allora di Edoardo Baj Macario e Fabio Gemelli con Fotografie di Vanni Belli . Archivio AutoDigest DALL’ARCHIVIO AUTO DIGEST| A bbiamo ribattezzato così questa rossa Berlinetta, parafrasando l’onomastica Ferrari legata alla cilindrata unitaria dei propulsori e alle vittorie; la spettacolare coupè che presentiamo in queste pagine non viene però da Maranello e non canta con la voce del V12 di Gioacchino Colombo... ma con il borbottio di un V8 americano. Si tratta di una delle tre Chevrolet Corvette carrozzate da Scaglietti nel 1959 per alcuni clienti texani. Sembra di vederli, cappelli da cow-boy in testa, varcare i cancelli della Carrozzeria Scaglietti e, nudi telai al seguito, chie- dere al Maestro modenese un abito nuovo e sportivo per le loro vetture. Pur oberato dalle commesse Ferrari, Sergio Scaglietti accettò l’incarico sapendo di poter fare affidamento anche sull’aiuto della vicina carrozzeria Gentilini. Per dare un’idea dell’attività frenetica che regnava nell’atelier emiliano, basti ricordare che in quello stesso anno furono vestite una quarantina di Ferrari 250 GT, oltre alle vetture da corsa. Ma i tre americani non erano clienti qualsiasi: si trattava di Carroll Shelby (pilota e futuro creatore della Cobra, vincito- re proprio nel ‘59 della 24 ore di Le Mans), Jim Hall (fondatore e anima della Chaparral) e Gary Laughlin (petroliere e gentleman driver). Le auto ponevano però dei problemi, come racconta Giancarlo Guerra, allora in forze alla Scaglietti: il telaio in profilati a “U” della cabriolet americana era piuttosto flessibile e la nuova pelle in alluminio non avrebbe fatto molto per irrigidirla. Si pensò così di rinforzare i longheroni sottoporta utilizzando l’Italumec, una lega d’alluminio resistente e leggerissima che era l’incubo dei battilastra. Il paziente lavoro di mazza degli esperti artigiani UN PO’ FERRARI I fari carenati in plexiglas, molto utilizzati sulle auto di quel periodo e i due baffi lungo il paraurti anteriore ricordano la 275 GTB modenesi, abituati a modellare le lastre su mascheroni di legno (ma anche tronchi d’albero e sacchi di sabbia), si scontrava con questo nuovo materiale: a ogni colpo la lamiera s’incrudiva sempre più, perdeva plasticità diventando difficile da plasmare, e anche riscaldandola rimaneva “intrattabile”. Visti anche i problemi di saldatura, l’Italumec fu presto abbandonato, ma in quel momento, per le esigenze strutturali della “Vette”, questa era l’unica soluzione possibile. Ne scaturì l’ennesimo capolavoro di stile, di arte applicata all’automobile, probabilmente la più bella Corvette di sempre. La somiglianza con le coetanee Ferrari è evidente: l’impostazione generale ricalca le linee della 250 GT Berlinetta Competizione “Tour de France” terza e quarta serie, con il lungo cofano e i fari carenati, la presa d’aria bassa e ovale (qui orgogliosamente occupata dalla luccicante calandra Corvette), il piccolo abitacolo arretrato e un accenno di pinne posteriori. In un parallelo con la splendida creatura di Maranello, possiamo cogliere le similitudini: passo di 2.591 mm (contro i 2.600 dell’italiana), carreggiate di 1.448/1.499 mm (a fronte di 1.354/1.349), peso di 1.179 Kg (36 in più della Ferrari, ma oltre 150 chili meno della Corvette di serie). Facile scambiarla per una creatura del “Drake”, replica perfetta fino alla maniglia, dove cominciano le prime differenze: la fiancata prosegue lineare sopra il retrotreno, senza quell’accenno di parafango che dona forza Auto Digest / 35 SOLO ALTRI DUE ESEMPLARI Nelle due foto in alto, la seconda Corvette Scaglietti costruita. È stata venduta all’incanto nel 1990 per poco meno di 500.000 dollari. Qui sopra, il terzo esemplare, ex Carroll Shelby UNA VERA GT L’abitacolo, con selleria in pelle naturale, presenta un cruscotto molto essenziale. La coda, per esigenze del telaio, è ampia e tondeggiante espressiva all’italiana, mancano gli sfoghi d’aria sul montante e tutto il posteriore è trattato in modo assolutamente originale. Il bagagliaio è incassato rispetto al resto della coda, che forma con le fiancate una sorta d’ala concava. Le ruote a raggi Borrani da 15”, la strumentazione e i sedili nostrani, completano questo capolavoro italo-americano a tiratura limitatissima. Sotto l’elegante livrea Scaglietti rimane la Chevrolet così come uscì dagli stabili36 / Auto Digest menti di St. Louis, con il V8 di 4.639 cc a iniezione Rochester da 315 CV abbinato al BorgWarner a quattro marce. Le tre vetture, pur pensate per gareggiare, non affrontarono mai la sfida della pista: troppo belle e preziose, o poco competitive? Lo stesso Shelby propose ai vertici GM la sua “Corvette Italia” come sportiva per le corse, ma il disinteresse della casa lo spinse a rivolgersi altrove: tre anni dopo, con il supporto di Ford, nacque la Cobra. L’auto del nostro servizio (costruita per Laughlin, numero di telaio J59S102405), dopo un esilio dorato in una ricca collezione giapponese, è riapparsa sul suolo americano nell’87, in occasione del Monterey Historic. Nel ‘98, messa all’asta, ha raggiunto un’offerta di 155.000 dollari, senza però essere aggiudicata; più tardi si è riunita alle altre due Scaglietti, partecipando al raduno del cinquantennale Corvette, tenutosi al Petersen Museum di Los Angeles. La seconda berlinetta (telaio n. J59S102367, ex Jim Hall) è stata venduta nel 1990 all’incanto a poco meno di 500.000 dollari: un record assoluto per una Corvette! Dopo essere finita in Francia, si trova oggi negli Stati Uniti, dove presenzia ai più importanti mega-raduni della West Coast, come il patinato Pebble Beach e il fiabesco Concorso Italiano. Si differenzia dalla prima per la calandra stile Ferrari e per i piccolissimi rostri paraurti verticali. L’ultima, quella di Carroll Shelby (chassis n. J59S105458, acquistata nel 2000 per 164.000 dollari dal Museo Petersen), ha i paraurti ridotti, verticali e sagomati a sciabola come i denti di un felino; il montante posteriore presenta sette feritoie, quasi a ribadire la derivazione stilistica modenese. È Michael McCafferty, l’allora proprietario, a permettere l’incontro fra l’auto e il suo creatore: Sergio Scaglietti è ospite del Pebble Beach ‘98 dove la rossa americana partecipa a un tributo al Maestro carrozziere. La Corvette, circondata da Ferrari 250 GTO, 250 TR e 500 Mondial, si unisce idealmente all’ovazione che saluta Scaglietti, quasi ringraziandolo per Ad l’abito italiano. Auto Digest / 37 MERCATO| DA LE MANS A PARIGI ALLL’ASTA Per capire il mercato della auto da collezione è utile seguire (con giudizio) le Aste come quella che Rm Auctions ha tenuto a Parigi. Protagoniste sono state le vetture da competizione che spaziavano da gli anni ‘50 al 2000; a fianco di questi bolidi, sono state battute delle piccole utilitarie italiane aquotazioni però fuori di senno....sarà una tendenza? di Edoardo Baj Macario N onostante questa aria di crisi, sembra che le aste d’auto dacollezione continuino a fare affari d’oro e non solo oltreoceano, visto che sono di solito le aste Americane a raggiungere cifre da capogiro; ma anche nel vecchio continente l’asta di Parigi del 5 febbraio scorso, organizzata da Rm Auctions ha fatto segnare quotazioni elevatissime. I modelli proposti sono sempre eccitanti anche per un collezionista esperto, e magari spesso sono state di proprietà di qualche pilota/personaggio famoso, arricchendo la loro storia e aumentando il loro valore… Ma chi ha detto che vengono battute solo auto d’epoca? Il lotto Numero 34 era una vettura costruita nel 2008: la Peugeot 908 Hdi fap, vettura Sport Prototipo con cui la casa del leone rientrò nel campionato mon38 / Auto Digest PICCOLE E GRANDI Estremamente vario il parco vetture battuto in quest’asta: si va da Ferrari di alto prestigio a utilitarie come le Fiat 500 e 600 Multipla che hanno spuntato quotazioni incredibili diale (attuale wec) sopratutto per vincere a Le Mans. L’esemplare ha il telaio Numero 5, con una grande carriera sportiva: ha sempre corso sia come ufficiale sia nel team satellite Oreca, vanta un secondo posto a Le Mans nel 2008 con l’equipaggio Villeneuve-Genè-Minnasian e vinse la petit Le Mans nel 2008; guidata quasi sempre da piloti ufficiali/ex F1, van- ta dunque 2 vittorie assolute e quattro pole positon. Offerta dalla casa stessa, è stata “battuta2 per 1,400,000 di euro; nel prezzo erano compresi due anni di assistenza di Peugeot Sport. Ma il prezzo più alto è stato battuto per una magnifica Jaguar “D Type”, la settima vettura “corse clienti” prodotta; appartenuta al quattro volte campione automobilistico australiano Bob Stillwell, ha corso nei più importanti eventi automobilistici agli antipodi ed è appartenuta al ex vincitore di Le Mans Richard Attwood. È stata aggiudicata per 3.926.00 Euro. Nell’asta che contava 44 lotti ltre a modelli così particolari e importanti c’erano anche una Fiat 600 Multipla del 1957 aggiudicata per 33'600 Euro, una 500 D verde oasi, immatricolata ASI e battuta per 19.600 Euro. Cifre un po’ folli per vetture tanto comuni da noi... C’è stata molta varietà anche dal punto di vista dell’anno di costruzione: la più antica era una Th.Schneider 4.4 Litri Tourer carrozzata Domain, auto francese, una delle 3 importate in Australia e ivi carrozzata da Domain, battuta a 61.600 Euro. La più moderna era del 2010, una Bugatti Veyron Grand Sport in “Rosso italiano” con interni “Magnolia” prima “Grand Sport” venduta in Francia e battuta per 850.000 Euro. Visto che l’asta si è tenuta nella capitale francese, è stata venuta la Gordini Type 24 S per 2.500.000 di euro: questo telaio ha corso a Le Mans alla carrera Panamericana e al Tour De France ed è stata l’ultima vettura creata dal costruttore ItaliaAd no d’adozione francese. Auto Digest / 39 EVENTI| UNA GIORNATA PARTICOLARE Il Lopresto Collection Day ha riunito un gruppo di amici collezionisti e auto di grande prestigio sul circuito di Castelletto di Branduzzo. Passione condivisa e giri di pista con il debutto di una Alfa Romeo protagonista della storia di Gabriele Mutti con Foto di Paolo Maggi e Edi Team 40 / Auto Digest Auto Digest / 41 UN DEBUTTO STORICO.... Qui sotto Corrado Lopresto con i tre figli e la Alfa Romeo 2500 6c che corse la Carrera Panamericana del 1950 con Felice Bonetto, rientrata in Italia per un restauro che sta terminando in attesa dei grandi concorsi internazionali H anno risposto in cinquanta, fra amici, collezionisti di auto storiche e appassionati di Alfa Romeo all’invito di Corrado Lopresto per il suo primo Collection Day sulla pista pavese di Castelletto di Branduzzo poco prima di Natale. Lopresto e i suoi tre figli Dora, Duccio e Marta hanno accolto gli invitati e, dopo una breve presentazione dell’evento, tutti in pista alla scoperta di un circuito particolarmente tecnico, reso ancor più impegnativo dalla presenza di una fastidiosa pioggerellina. Il plateau delle auto storiche presenti era di tutto rispetto, con prevalenza di Alfa Romeo (75, GTV, 2500 Castagna della colle- 42 / Auto Digest zione di Lopresto, Giulia Spider, 2000 berlina e GTV, ma anche storiche di pregio di altre marche come Asa 1000 GT, Bristol-Cooper monoposto, una strana Ermini Maserati, Ferrari 308 GTB e tante altre ancora). Per tutti il ricordo di una bella giornata, con la chicca nel primo pomeriggio della presentazione a sorpresa della Alfa 2500 6C appena restaurata che con Felice Bonetto corse nel 1950 la Carrera Panamericana. A seguire la possibilità per tutti di fare un giro di pista con le Alfa moderne 4C e 8C (queste ultime presenti sia in versione Coupé che Spider). Poi il tradizionale brindisi con panettone e spumante a Ad chiudere un evento da ripetere presto. Auto Digest / 43 USATO SFIZIOSO| a cura di Antonio Pavone di San Barbato| IL SOGNO È POSSIBILE ECCO UNA SECONDA PUNTATA SULLE GRANDI OPPORTUNITÀ OFFERTE OGGI DAL MERCATO DELL’USATO E DEL “QUASI CLASSICO” PER REALIZZARE IL SOGNO DI PORTARSI IN GARAGE UNA PORSCHE V ederle insieme può provocare un colpo di fulmine, ma questo ha colto dapprima una delle protagoniste, Rosita Dorigo, food designer e personal consultant per il cibo di eccellenza. “Nonostante chi continua a dirmi che la 944 non è una vera Porsche, me ne sono innamorata a prima vista, ne ho assaporato il profumo e l’anima, si lascia guidare con un piacere incommensurabile e la trovo ideale per raggiungere uno dei ristoranti o aziende del food che seleziono per il mio lavoro”. In effetti anche per noi la 944 è una Porsche autentica e sono in molti ad apprezzarla. Costruita a Zuffenhausen ha un sei cilindri progettato in casa e un comportamento stradale magnifico con una tenuta di strada che le 44 / Auto Digest 911 del tempo non potevano certo vantare. Oggi una 944 si compra, come vedremo, al prezzo di un’utilitaria. Ma ci sono altre Porsche che in questo momento sono appetibilissime: la Boxster serie 986 e le prime Cayenne 3.2. Ma anche una Supercar assoluta come la 996 Turbo da 305 km/h si può pagare quanto una Giulietta o una Golf. Ricordiamo, prima di analizzarle, che una Porsche, d’epoca o usata, sarà sempre più appetibile se possa esserne documentata la regolare manutenzione presso la rete ufficiale Porsche, dove molti concessionari - come Milano, Bari, Brescia - hanno inaugurato un servizio specializzato per le classiche: una garanzia pressochè assoluta. 944 S2 CABRIO (1988/1990) 944 TURBO (1985/1990) S traordinariamente efficaci su strada, le versioni più potenti della 944 sono anche affidabili grazie alla longevità dei motori 4 cilindri la cui potenza e coppia offrono gran piacere di guida a ogni andatura. La tenuta di strada è superlativa grazie al motore anteriore con schema translaxe per il retrotreno. L’ampio spazio per i bagagli, anche nella cabriolet, le rendono adatte per week-end piacevoli in cui assaporare strade ricche di curve. I modelli più appetibili oggi sono la 944 S2 Cabrio, che ha motore 3 litri e 211 Cv, e le coupè Turbo 2,5 litri da 220 o 250 Cv per oltre 260 km/h. Mica male. L’affidabilità delle 944 è notevole ma occorre tener conto che le loro basse quotazioni (esemplari maltenuti si possono trovare anche a poche migliaia di euro) rischiano di averle fatte finire in mano a utenti “poco responsabili” e spesso per nulla sensibili a un’attenta manutenzione nonchè alla originalità dei ricambi, aspetto fondamentale per l’affidabilità, la sicurezza e l’eventuale futuro valore collezionistico. Sappiamo anche che il chilometraggio per auto di tale età è pressoché impossibile sia basso. Le spese di ripristino possono quindi essere abbastanza elevate. Attenzione quindi al costo dei ricambi e di un eventuale restauro. Teniamo conto infine che avendo più di 20 anni, le 944 sono iscrivibili all’ASI e possono fuire di tutte le agevolazioni per le auto storiche come l’esenzione dalla Tassa di possesso e riduzioni sul costo dell’assicurazione RC. da 14.000 € da 6.500 € da 20.000 € BOXSTER S 987 3.2 (2004/2006) CAYENNE 3.2 (2003/2007) P L ensate di poter comprare una Boxster moderna al prezzo di una media full optional e a molto meno di una Mini... avete ancora dubbi? Parliamo della seconda generazione della Boxster, quella siglata come modello 987, apparsa nel 2004 (MY 2005) e riprogettata nell’80% dei componenti, sebbene l’aspetto esterno non fosse stato oggetto di grandi modifiche e non ne avrebbe subite neppure con i modelli successivi da poco usciti di produzione. Il modello che prendiamo in considerazione è la “Boxster S”, ma anche la normale 2.7 da 240 CV sarebbe una valida scelta. La 987 ha già la capote elettrica manovrabile fino a 50 km/h. La Boxster S ha il motore 3.2 da 280 CV che, sinceramente, non è gran che inferiore al successivo 3.4 da 295 CV introdotto nel 2007. Il cambio è un sei rapporti manuale o Tiptronic, ma su questa generazione di Boxster noi preferiamo obiettivamente il primo. Pensate poi che potremmo con facilità trovare montati optional come il PASM (sospensioni a regolazione elettronica) e il Pack Sport Chrono, i cerchi da 19”, navigatore satellitare, climatizzatore automatico, fari allo xeno, la marmitta sportiva con il mitico tasto che elimina una parte dei silenziatori per un rombo cattivissimo. Ed è proprio il rombo oltreché le prestazioni e il carattere che distinguono la S dalla Boxster normale, con un’accelerazione 0-100 inferiore a 6”. Un valore aggiunto di questi modelli, se acquistati presso la Rete Ufficiale Porsche, è la garanzia Porsche Approved che può essere prolungata fino al 9^ anno di età della vettura, purchè sia stata sempre “tagliandata” e che i tagliandi siano stati e continuino a essere effettuati presso la rete ufficiale Porsche, il che è garanzia assoluta per le condizioni ottimali o l’originalità della vettura. Poiché la Boxster S non presenta criticità particolari, si può andar tranquilli, tenendo solo conto che il consumo delle gomme, in un’auto così sportiva, è sicuramente superiore alla media e il costo di un treno di gomme adatto non è modico. a prima generazione della Cayenne 6 cilindri si paga come una misera utilitaria, rispetto alla quale è naturalmente tutt’altra cosa. Ok, non ha le prestazioni delle altre Cayenne e consuma parecchio, ma comfort e spazio interno, così come le finiture, sono pressoché gli stessi. E poi 250 cavalli non son mica pochi e i 210 all’ora, proprio volendo, si superano con slancio. Si viaggia meravigliosamente su una Cayenne, perbacco. Con un po’ di fortuna si può trovare persino con l’impianto a GPL. Teniamo poi conto che la stragrande maggioranza degli esemplari immatricolati in Italia ha il cambio automatico Tiptronic, il satellitare, i sedili in pelle e altri accessori che al tempo si pagavano profumatamente. E che poi le prime generazioni della Cayenne avevano doti fuoristradistiche di assoluta eccellenza. Insomma, a trovarne una in ordine si può cambiare vita. In ogni caso è importante essere coscienti che gli oneri per la manutenzione sono senza dubbio superiori a quelli per un’utilitaria di pari prezzo. da 8.000 € BOXSTER 2.5 (1997/1999) 996 TURBO (2000/2005) A U ncora più irresistibile può essere la tentazione di acquistare una delle prime Boxster 2.5 del 1997/99. Si trovano veramente a quattro soldi presso i privati tenendo in questo caso ben conto di quanto detto sinora. Occorre però mettere in conto che si possono spendere poi 900 euro in media per il passaggio di proprietà ma soprattutto ci saranno quasi “automaticamente” spese non irrisorie, fra necessarie e opportune, per rimetterla in sesto. Facile, infatti, che il meccanismo della capote elettrica si blocchi o dia i segni premonitori, che gli ammortizzatori abbiano bisogno di essere sostituiti così come le gomme, sperando che non accada null’altro. In caso di esemplari così anziani o “sospetti” insistiamo che è consigliabile rivolgersi a un Centro Porsche ufficiale, dove si potrà conoscere la storia dell’esemplare e soprattutto farlo sottoporre a un serio check-up dal quale capire cosa sia stato “combinato” nei vari anni di vita e negli eventuali passaggi di proprietà. anche perchè è facilissimo che l’auto abbia sulle spalle ben più di 100.000 chilometri e solo se, ripetiamo ancora alla noia, è stata regolarmente tagliandata, sarà ancora affidabile. Insomma, per avere un’auto a posto alla fine non si sta, a nostro avviso, lontani da 15.000 euro ma si avrà una stupenda Porsche che va, e andrà acquisendo un pò di sapore collezionistico. E fra poco tempo, al compimento dei 20 anni (anziché 30 essendo tutte le Porsche comprese nei modelli di particolare interesse storico), godrà dell’esenzione dalla Tassa di possesso. 46 / Auto Digest da 7.000 € na vera supercar da usare tutti i giorni, con prestazioni di rilievo assoluto ed elevata sicurezza attiva e passiva. Con una cifra a partire da 26 mila euro (e fino anche a poco meno di 40) ci si può portare a casa un’auto straordinaria il cui valore potrebbe anche restare stabile, cosa che la rende appetibile anche da un punto di vista puramente finanziario. Motore biturbo 3.600 cc da 420 cavalli e 560 Nm di coppia a partire da 2.700 giri, VarioCam Plus che regala prestazioni esaltanti (0-100 km/h in 4”2 e 305 km/h di velocità massima), trazione integrale con PSM (ESP), fari bixeno: sembra di parlare di un’auto attuale. E può capitare un esemplare dotato del PCCB, ovvero dei freni in ceramica, come anche del cambio Tiptronic S. La maggior parte degli esemplari reperibili ha, peraltro, una ricca dotazione di optional (es. il navigatore) in aggiunta alla già ricca dotazione di serie. Pensate che la 996 Turbo costava, nel 2000, senza optional, 243.655.000 Lire e gli ultimi esemplari, nel 2005, erano in listino a 134.000 euro. E oggi si può acquistare al prezzo di un’Audi A3 o una BMW Serie 1, entrambe nuove di fabbrica. Una alternativa magari ardua per vari fattori, ma che comunque induce a riflettere. La 996 Turbo è un’auto fondamentalmente robusta e molto affidabile. Il motore è derivato dalle precedenti generazioni della Turbo e non da quello delle prime 996. Se non ha avuto incidenti ed è munita di documentazione della manutenzione presso la rete ufficiale Porsche, è da comprare a occhi chiusi. Fra l’altro, se acquistata presso un Centro Porsche e meno di 9 anni o 200.000 km, anche questa Turbo gode della garanzia Porsche Approved (1 anno) che può essere prolungata fino al nono anno di età. da 26.000 € NEWS|a cura di Chiara Matilde Brambilla| LE SPOSE MERCEDES PER SAN VALENTINO U n giorno speciale per San valentino e Mercedes al Magna Pars a Milano, per celebrare la lunga storia d’amore che lega la Stella alle donne e la preferenza delle Mercedes da parte delle donne per essere portate all’altare il giorno del proprio matrimonio. L’idillio fra donne e Mercedes si sugella nel 1998 quando le donne italiane trovano la propria anima gemella nella prima generazione di Classe A e oggi prosegue con la seconda generazione che comprende anche CLA e la nuova GLA, primo crossover della Stella che ha debuttato a Milano proprio ne giorno degli innamorati prima di scendere in passerella a Milano Moda Donna, con una festa che ha permesso alle donne di oggi di ammirare straordinari vestiti da sposa, indossarli e sognare il proprio wedding con Mercedes. Una notte speciale che la notte di San Valentino ha trasformato in un vero e proprio matrimonio con tanto di spose, truccatori e wedding planner. Protagonisti gli abiti di Alessandra Rinaudo, stilista di fama internazionale e direttore creativo di Nicole Fashion Group, mentre agli hair stylist di Paul Mitchell hanno sottolineato, attraverso le acconciature, stile e carattere delle spose, in relazione alle Stelle firmate Mercedes-Benz.Tutte le donne sono diventate bellissime grazie al maquillage e fashion make-up di PUPA firmato dall’international make-up artist Giorgio Forgani e dal suo inedito staff composto da blogger make-up artist e da un’esperta di nail art fra le note floreali del Mercedez-Benz Perfume Donna, l’esclusiva fragranza firmata dalla Stella, e i sofisticati aromi dei thé di Kusmi Tea, ambiti dai gourmet di tutto il mondo. (Silvia Terraneo) A LEZIONE NEL FUTURO N ell’ambito del Master in Car & Transportation Design della Domus Academy di Milano, diretto da Amelia Valletta, architetto e nota designer spesso attiva anche nel settore automotive, la mitica DeLorean MC 12 è stata protagonista di un evento- lezione sulla simbologia dell’automobile nei film come elemento di costume oltrechè puramente estetico. Divertente in merito la storia della De Lorean, diventata fanosa nel mondo proprio per il ruolo avuto nella serie Ritorno al Futuro e non certo per le sue doti insite, peraltro interessanti come la costruzione in acciaio e alluminio, il telaio della Lotus e il motore 6V 2.6 Renault Peugeot da 160 cavalli che fu uno degli elementi dell’insuccesso ma non del fallimento dovuto ad accuse (poi rivelatesi false) di traffico di droga fatte a John De Lorean. La De Lorean nel cortile della NABA, Nuova Academia di Belle Arti e della Domus Academy con i docenti che hanno illustrato la simbologia della vettura in relazione al noto film del 1985 diretto da Robert Zemeckis Q ARRIVA IN ITALIA AUTOUNCLE W UNA STORIA INFINITA: IL MUSEO ALFA ROMEO ww.AutoUncle.it apre l’attività in Italia, rivoluzionando l’attività di ricerca di auto usate online. È un motore di ricerca, nato in Danimarca dal 2011 che oggi conta sette siti internazionali e permette di trovare, con una sola ricerca sul web, le migliori opportunità sia come prezzi sia come caratteristiche del veicolo in pochi secondi grazie a un algoritmo effettuando una ricerca fra decine di siti di annunci auto e riportando i risultati in base ai filtri indicati dagli utenti: da quelli più “classici” come marca, modello, anno o chilometraggio, a quelli più specifici come tipo di cambio, colore, cavalli o numero dei precedenti proprietari.Autouncle.it risolve così il problema degli annunci duplicati, presente su altri motori di ricerca per l’abitudine delle concessionarie di pubblicare lo stesso annuncio su più siti. Per le operazioni di acquisto dell’auto si viene poi indirizzati ai siti sui quali si trova l’annuncio.Ad oggi AutoUncle.it raccoglie oltre 600.000 annunci di auto usate pubblicati su 13 siti Italiani, con l’obiettivo di arrivare a 20 entro i primi mesi del 2014. Esiste anche un’APP AutoUncle per smartphone e tablet (Android, iPhone e iPad), gratuita e localizzata anche in italiano.“Il sito, dall’interfaccia semplice e pulita, senza pubblicità”, afferma Nicola Barozzi, Country Manager per l’Italia di AutoUncle.it, “mette a disposizione strumenti innovativi per chi cerca un’auto usata. Si possono, ad esempio, visualizzare il numero di giorni da cui essa è in vendita e valutare le variazioni di prezzo che ha subito in questo arco di tempo. E’ possibile poi attivare notifiche personalizzate che avvisano l’utente nel momento in cui viene messa in vendita un’auto che soddisfi le sue richieste. Infine, il sito permette di salvare le auto in un archivio personale organizzato, aggiungendovi appunti e annotazioni”. uando nel mese di giugno 2010, in concomitanza con il Centenario della Casa, ebbi l’onere e l’onore, come guida ufficiale del Registro Italiano Alfa Romeo, di poter mostrare alle migliaia di visitatori provenienti da tutto il mondo le meravigliose automobili custodite nel Museo di Arese, mai avrei pensato che sarebbe stata una delle ultime volte che l’avremmo visto aperto. Siamo nel 2014, ormai. Dopo incessanti rumors, conferme e smentite, vincoli e ricorsi susseguitesi in questi anni e l’acquisizione di Chrysler da parte del Gruppo, oggi il Museo potrebbe essere davvero pronto a tornare alla riapertura. A Torino, infatti, sembra si stia lavorando intensamente ad un progetto che prevede la riqualificazione di Arese, della sua parte espositiva museale, dell'area di restauro delle vetture, alla quale affiancare anche uno showroom dell’attuale gamma in commercio, un percorso di prova per le auto, un’area per la vendita del merchandising e, ovviamente, l’area ristoro. Come mai questa forte accelerazione? Chiaro: l’Expo è alle porte. Fiat ed Enti locali interessati, Regione Lombardia e Comune di Arese in primis, non possono permettersi di perdere questo appuntamento che rappresenta un’importantissima vetrina sul mondo. Dopo la sottoposizione al vincolo su collezione ed edifici che li ospitano da parte della Sovrintendenza dei Beni Culturali, avvenuta ormai nel lontano mese di febbraio 2011, la Fiat aveva risposto con la chiusura del Museo presentando ricorso al Tar contro tale decisione. Dopo svariati contatti, noti e meno noti, la riqualificazione dell’area museale riparte da qui, con Fiat che sta seguendo il progetto di riqualificazione dell'esposizione per cui, di contro, chiede che vengano svincolati alcuni pezzi della collezione che sarebbero destinati alla vendita per poter reperire parte dei fondi. In tutto ciò, come accennato, si è inserita la voce della Regione Lombardia tramite il suo presidente, Roberto Maroni, che si è più volte pubblicamente impegnato per la riapertura del Museo ipotizzando la nascita di una fondazione per la valorizzazione dei musei legati alla storia industriale della regione in cui coinvolgere alcuni imprenditori dimostratisi disponibili a finanziare l'iniziativa.A dire del Presidente della Regione, infatti, la fondazione stessa potrebbe essere l'acquirente di Fiat per l’acquisto delle vetture poste in vendita, a condizione che ci possa essere una certa flessibilità nel loro utilizzo. La situazione sembra ormai essersi definitivamente sbloccata, complici anche i ristretti tempi di progettazione e realizzazione dell’opera che, se non partisse subito, rischierebbe di essere davvero l’occasione persa per tutti. Io, come San Tommaso, se non vedo non credo. E voi? (Ivan Scelsa) EICMA COMPIE 100 ANNI E DIVENTA ESPOSIZIONE MONDIALE DEL MOTOCICLISMO N ella sede che fu teatro, dal dal 1925 al 1939, del Salone del Ciclo e Motociclo, ovvero il Palazzo della Permanente in via Turati a Milano, in una animatissima serata Pierfrancesco Caliari –Direttore generale EICMA- ha presentato il claim “100 anni di passione” e il visual che accompagneranno la 72° edizione di EICMA, l’evento più importante del mondo dedicato all’universo delle due ruote, che celebra il centenario e si rinnova diventando Esposizione Mondiale del Motociclismo e si terrà dal 4 al 9 novembre 2014 (4 e 5 giornate riservate a stampa e operatori), in Fiera Milano a Rho. L’immagine è di un motore che vuole avere un senso più ampio e non meramente funzionale e tecnologico, un motore dell’anima, della passione per un percorso di storie, emozioni, sacrifici, successi, investimenti, prospettive.“Il visual di quest’anno ha una impostazione istituzionale, pur mantenendo la coerenza con le precedenti campagne, perché nel 2014 EICMA raggiunge un traguardo che ha il sapore di un primato assoluto” – afferma Antonello Montante, Presidente di EICMA – “Il centenario ci offre l’opportunità di ringraziare i veri protagonisti: le aziende che accordano la propria fiducia all’evento e il pubblico”. I 100 anni sono un traguardo che non vuole assolutamente essere un punto di arrivo ma un nuovo inizio – ci ha detto Giulia Marrone –Capo Ufficio Stampa EICMA, anche in un momento delicato per le due ruote a pedale e a motore. La scelta del Palazzo della Permanente è stata scelta non solo perché, come detto, fu sede del Salone del ciclo e del motociclo dal 1925 al 1939 ma anche perché le bici e le moto sono da considerarsi vere e proprie opere d’arte, frutto di studi accurati sul design applicato alla funzionalità. Sottolineate dalla bella muscia del Dj Ringo erano esposte una quarantina di due ruote in un itinerario pensato e realizzato come un viaggio nella storia, attraverso esemplari prodotti dal 1914 a oggi. A MADESIMO, UNA NUOVA PISTA SUL GHIACCIO Q uale modo migliore per imparare a gestire l’auto in tutta sicurezza se non quello di fare pratica in uno spazio sicuro, affiancati da istruttori professionisti, divertendosi nell’affrontare i rischi che si possono trovare sulle strade ghiacciate? Nell’ottica di rendere più naturale e e sicuro il controllo della vettura sul ghiaccio, Madesimo ha creato, in collaborazione con una società privata, una pista di ghiaccio che consente di apprendere tecniche di guida sul ghiaccio divertendosi in piena sicurezza sia al volante della propria vettura (o con quelle offerte dall’organizzazione) sia come passeggeri. [email protected] - 031.3347415 – 347.8811337 PARCHEGGI PER MOTO... V iaggiare con le due ruote e parcheggiare in piena comodità e sicurezza: un esigenza per una vita più pratica e libera da pensieri è avere un posto sicuro dove ricoverare non solo la moto ma anche casco e altri accessori. È quello che ha voluto progettare Motoparking.Al giorno d'oggi è impossibile immaginare che i centri delle città, i centri commerciali e qualunque luogo di aggregazione, non possano avere servizi innovativi che favoriscano la fruizione del luogo. Saper gestire la mobilità spesso contribuisce a definire la qualità della vita collettiva e la redditività del luogo stesso (centri commerciali, uffici, etc). Uno dei segreti per evitare la congestione da traffico consiste nel valorizzare la mobilità delle due ruote che, integrata a quella pedonale, fa sì che i cittadini e i turisti frequentino con maggior soddisfazione i centri urbani concorrendo all'incremento dei consumi. Ma muoversi su due ruote sia per diletto sia per necessità, è anche faticoso e, per certi aspetti, poco pratico: all'arrivo il casco, le protezioni, l'abbigliamento tecnico dove li lasciamo? La moto dove la assicuriamo per non rischiare un furto? MotoParking (sistema brevettato, inventato, progettato e realizzato in Italia) consiste in un robusto armadio in acciaio inox che permette di riporre in uno spazio sicuro caschi, abbigliamento tecnico, accessori e contemporaneamente assicurare, tramite una catena in dotazione, la propria moto. Utilizzare il MotoParking è semplicissimo: il motociclista, nel luogo di arrivo trova il sistema aperto, ripone la propria attrezzatura e quanto gli necessita, assicura la moto con la catena in dotazione e, utilizzando il proprio lucchetto o blocca disco, chiude lo sportello e contemporaneamente fissa la catena con estrema facilità e in totale sicurezza. Motoparking è già presente a Genova (Porto Antico),Varazze (lungo mare), Baveno (piazza centrale) ,Varallo Sesia , Mergozzo, Ravenna,Torino (Area 12 presso Stadio Juventus). (Silvia Terraneo) NON SOLO AUTO E NON SOLO A COMO L uxury Touch con sede a Cernobbio sul lago di Como unisce l'esperienza allo stile, si distingue per creatività, eleganza offrendo molteplici consulenze ai clienti, dal settore eventi,moda,arte, interior decorator, soggiorni a New York e Miami, vacanze in yacht nel mediterraneo e, coinvolti dalla passione per i motori organizzano tour con auto d'epoca scegliendo i luoghi piu' suggestivi del territorio abbinando soste enogastronomiche con una profonda conoscenza e studio nel ricercare l'elemento che fa la differenza, rendendo ogni momento unico senza cadere nella banalità. Toscana, Piemonte, Monferrato vengono vissuti con emozione attraverso paesaggi suggestivi e in compagnia di auto stupende che hanno segnato la storia dell'automobilismo. Per i piu sportivi organizziamo corsi di guida con auto Ferrari nei piu' importanti circuiti italiani creando un'emozione unica sempre unendo la passione alla professionalità con spirito innovativo. Luxury Touch conduce in un percorso sensazionale che rende protagonisti vivendo insieme ogni istante con entusiasmo. LA COPPA D’ORO DELLE DOLOMITI CAMBIA DATA E SI FA IN LUGLIO L a Coppa d’Oro delle Dolomiti torna dal 17 al 20 luglio, nello stesso periodo delle edizioni storiche che si svolsero dal 1947 al 1956.“E’ un ritorno alle origini - spiega il Presidente del Comitato Organizzatore Alessandro Casali – che segna un altro passo nella direzione di una crescita della gara, uno degli appuntamenti più spettacolari nel mondo delle auto d’epoca, e la nostra volontà è farlo diventare sempre più importante”. Il cambio di passo c’è già stato lo scorso anno, il primo della nuova organizzazione, la stessa che per cinque anni (fino al 2012) ha “firmato” la Mille Miglia, vinta da Giuliano Canè alla guida di una Lancia Aprilia del 1938. Altre novità saranno il passaggio a Belluno nella prima giornata mentre sede di partenza e sarà sempre Cortina con sosta tra la prima e la seconda giornata a Merano. Il percorso prevede ben 14 passi Dolomitici. Madrina dell’edizione 2014 della Coppa d’Oro delle Dolomiti sarà Isabelle Adriani. Le iscrizioni, on line, si chiuderanno il 7 giugno 2014. È IN EDICOLA TUTTO PORSCHE 75 UN ANGOLO SPECIALE A MILANO S i nasconde in via Salvini 2 (Corso Venezia) un piccolissimoVintage Style & Shop che unisce “extravaganza francese e classe italiana con la nostalgia del passato prossimo. Piccolo ma raffinatissimo e talmente ricco di oggetti e “cose belle” da poterci passare un’ora prima di scoprire tuttele sorprese che Tania scova in ogni angolo del mondo: dal vintage firmato -borse e pelletteria clutsch d'epoca, cappelli da modista, pellicceria, bijou moda e collane stratosferiche di propria creazione, pietre semipreziose, fripe parigine ma anche quadri e oggetti sovietici e stranezze come tute da cosmonauta e da palombaro, vecchi strumenti musicali e ogni tanto anche un po’ di automobilia.... C on le quotazione aggornate di tutte le Porsche da collezione; la presentazione della nuova Targa, la storia del primo East African Safari, un bel ritratto di una Porsche 356 del 1950 mai restaurata e tante altre chicche... Firenze • Roma • Venezia • Milano • Perugia • Parma • Viareggio • Romano Canavese (Torino) MASERATI E LE DIVE D opo essere stata protagonista di uno degli spot più apprezzati del Super Bowl americano, la Maserati Ghibli è stata celebrata su una delle riviste considerata tra le più trendy. come lo sono le italiane Milano Excellence e Venezia Excellence, non solo degli Stati Uniti, ma del mondo: Sport Illustrated che, nell’edizione che celebra il 50esimo anniversario della pubblicazione, ha dedicato sette pagine alle auto del Tridente, anche per festeggiare i 100 anni della Casa fondata dai Fratelli Alfieri, Ettore, Bindo ed Ernesto Maserati. Opera del fotografo italiano Francesco Carrozzini, gli scatti compongono la foto-storia ‘Beyond the Swimsuit’, e rappresentano scenari che si addicono perfettamente ad Heidi Klum, protagonista insieme alle auto. La modella, come una diva, arriva sul tappeto rosso a bordo dell’ammiraglia Quattroporte “Ermenegildo Zegna Limited Edition” poi come donna d’affari si presenta a una riunione di lavoro a bordo di una Ghibli S Q4, e per finire interpreta una temeraria sportiva che corre a bordo di una GranTurismo MC Trofeo. La campagna è stata realizzata a Los Angeles, California. ARRIVA LA AUDI S3 CABRIOLET T razione quattro, 300 CV e 380 Nm, la S3 Cabriolet è la 4 posti compatta più potente del suo segmento. Il suo 2.0 TFSI sviluppa 300 CV e dichiara un consumo medio (teorico...) di soli 7,1 litri ogni 100 chilometri (col cambio S tronic). Lunga 4,43 metri con un passo di 2,60 e larghezza di 1,79 è una cabriolet più grande della prima generazione, più confortevole e prestigiosa. Con questo motore è una vera sportiva. La capote in tela è azionata da un motore elettroidraulico ed è disponibile in tre colori. Si apre e si chiude in 18 secondi, anche a vettura in movimento fino a 50 km/h. In caso di cappottamento, un sistema adattivo di roll-bar protegge efficacemente i passeggeri. Emblemi S3 ornano frontale e coda.Tra i dodici colori disponibili vi sono l’esclusivo nero pantera effetto cristallo e il blu Sepang perla. Immancabili in una Ausi S gli specchi esterni con guscio in look alluminio e i quattro terminali di scarico. Caratterizzato anche l’interno. Prestazioni da primato: 0-100 km/h in 5”4 e 250 km/h autolimitati. Diserie cambio a 6marce S Tronic, assetto ribassato, freni potenziati. LA NUOVA SUBARU STI E cco la nuova WRX STI, modello di punta della famiglia WRX. La filosofia di base che accomuna lintera gamma della sportiva SUBARU, “Pure Power inYour Control‟, è messa in pratica sotto tutti i punti di vista. Durante lo sviluppo della WRX STI, è stata testata l‟auto in varie condizioni di guida e su strade differenziate per perfezionarne la guidabilità. Le risposte della struttura esterna, del telaio e di altre aree del veicolo sono state ottimizzate. Stiamo parlando dell‟eccellenza sportiva del sistema AWD di Subaru, che consente al conducente di gestire liberamente e a proprio piacimento l‟elevata potenza a disposizione. OGLIAMO OFFRIRVI AUTOBIOGRAPHY ANCHE PER L’EVOQUE M otore a benzina da 285 cavalli e telaio sportivo per la versione d’elite dlla Range Rover “piccola” (si fa per dire). Debutta sull'Evoque la piattaforma “Land Rover InControlTM Apps” per gli smartphone. Nuova griglia, spoiler anteriore basso, fari e gruppi ottici posteriori “a diamante” e cerchi forgiati da 20" la distinguono esteriormente.All'interno l'Autobiography ha rivestimenti in pelle in sei combinazioni di colore. Numerosi gli optional per renderla ancora più prestigiosa. C’è anche con il 240 CV a benzina, o con il 190 CV diesel. Per tutte cambio ZF automatico a 9 rapporti, sospensioni sportive. DI UN SOGGIORNO... Sul nostro sito web www.sinahotels.com potrete acquistare il Sina per regalare o regalarsi un’esperienza unica e personalizzata. www.sinahotels.com LUOGHI DI CHARME LE TERME DELLA VERSILIA L e Terme della Versilia, inaugurate nel 1998, rappresentano uno dei pochi esempi di termalismo sul mare in Italia. Immerse nel meraviglioso scenario della Versilia, offrono una vasta selezione di trattamenti termali, benessere ed estetici. Le terme, collegate all’Hotel Villa Undulna, sono inserite in un giardino di oltre 30.000 metri quadri e si trovano a soli 3 km da Forte dei Marmi. Utilizzano le virtù terapeutiche dell’acqua salsobromoiodica e della torba. L’acqua salsobromoiodica ricchissima di sali minerali, viene impiegata nelle vasche idromassaggio e nel percorso vascolare Kneipp per le sue proprietà miorilassanti, antinfiammatorie, drenanti e stimolanti sulla circolazione periferica. La torba termale estratta dal bacino del Lago di Massaciuccoli è idratante, antisettica e dermo-purificante; è ricchissima di sostanze quali enzimi e vitamine; è benefica per la pelle e coadiuvante nella cura di molti problemi infiammatori e reumatici. Questa torba preziosissima è disponibile esclusivamente alle Terme della Versilia Tutti i percorsi termali sono seguiti da una qualificata equipe medica. Inoltre, una linea cosmetica personalizzata consente di proporre esclusivi trattamenti.Terme della Versilia comprende anche l’omonimo Ristorante, dove la fantasia e la maestria dello Chef deliziano tutti gli amanti del bien vivre e del mangiar sano. [email protected] – www.termedellaversilia.com VILLA MARINA A CAPRI: UN VIAGGIO UNICO PER ASSAPORARE IL LUSSO DELLA CULTURA V illa Marina Capri Hotel & SPA è da sempre legata alla storia di Capri e su questa affonda le proprie radici. L’edificio è stato mantenuto come ai primi del Novecento, con un voluto nostalgico richiamo a quella Capri “letteraria” dei tempi che furono. L’arte, uno tra i maggiori tratti distintivi della struttura, si ritrova nello stile architettonico, negli arredi e nei numerosi pezzi d’arte unici che la contraddistinguono. Si trova a Marina Grande, nei pressi del porto e della spiaggia più estesa dell'isola, lungo la strada che collega Marina Grande alla Piazzetta, il centro di Capri. La struttura è circondata da un parco secolare e gode di un superbo panorama. Le 21 raffinate camere e suite, che vanno dalla classica alla pool suite sono ognuna diversa dall’altra, arredate con oggetti e opere d’arte degli artisti che hanno caratterizzato la vita dell’isola. Molti artisti, come Pablo Neruda,Axel Munthe, Curzio Malaparte, George Norman Douglas rivivono attraverso queste camere e grazie all’atmosfera unica e magica che viene ricreata. Un nome molto particolare, Stai – Spa, è stato scelto per la Spa che ricrea un’oasi di pace per chi vuole regalarsi un lusso in più. Per ricaricare mente e corpo questa è la location perfetta, un gioco di luci leggere e soffuse che si sposano perfettamente con il marmo e la pietra dei suoi spazi. Il Ristorante Ziqù fonde la tradizione con l’innovazione attraverso la combinazione di specialità locali con ricette familiari riproposte in chiave moderna. IL BISTROT L’ATTICO, CON VISTA PANORAMICA SU ROMA E CUCINA ROMANA RIVISITATA L ’Hotel Capo d’Africa è un raffinato Boutique Hotel, vicino al Colosseo con un roof garden ove è stato inaugurato il bistrot L’Attico, che propone nella sala panoramica una cucina romana rivisitata in chiave moderna. Accanto c’è il bar “La Terrazza” dalla magica atmosfera per una serata incantevole con vita su una delle città più belle del mondo. Il Capo d’Africa ha inoltre tre eleganti sale conferenze dotate di attrezzatura multimediale capaci di accogliere fino a 60 persone e una palestra con moderni macchinari. Tornando a “L’Attico” la proposta comprende piatti della cucina romana e classici italiani rivisti in chiave moderna dallo chef Davide Lombardi,(esperienze al Convivio Troiani e all’Antica Pesa) tutto rigorosamente fatto in casa, espresso e creativo, in linea con lo stile accogliente ma ricercato dell’albergo. Di rilievo anche la carta dei vini, bollicine e champagne. ZX<CXZCZXCZXCZC P er un porschista qualità ed estetica sono tutto e la rinata Chesa Stuva Colani è il luogo ideale dove poterle apprezzare. Ricavata da un palazzo del ‘600, la casahotel di charme, immersa nel borgo-gioiello di Madulain, il più piccolo paese dell’Alta Engadina, racchiude un servizio assolutamente anticonvenzionale che non ha nulla da invidiare a un 5 stelle. I piatti dello chef Giovanni Melis sono cucinati in base ai gusti di ogni ospite; i vini non si scelgono a tavola ma direttamente dalla fornitissima cantina dove si possono trovare le migliori etichette; l’area relax, con palestra e spa, sauna, bagno turco e una Jacuzzi in cirmolo, oltre a offrire i migliori trattamenti beauty richiama negli arredi l’atmosfera calda e accogliente dei boschi svizzeri. JAZZ DIGEST| AL MEMO SI BALLA SWING G rande successo per la prima serata dedicata al ballo Lindy Hop con la Big band di Alfredo Rey e la vocalist Gilda con il loro repertorio di classici dello swing e cover italiane riarrangiate nello stile delle orchestre di Glenn Miller,Tommy Dorsey, Chiarlie Barnet, Artie Shaw. Divertimento “sano” e atmosfera elettrizzante. Alfredo Rey è una delle star del Memo e almeno un sabato al mese riempie di atmosfera il palco dell’elegante music-restaurant milanese. Prossima l’uscita del terzo album della Big Band italiana che nel frattempo si può ampiamente ascoltare su youtube. STAGIONE FANTASTICA PER IL BLUE NOTE ITALIANO G randi come sempre gli Incognito (nelle foto) sul magico palco del Blue Note a Milano dove in questa stagione continuano a sfilare i più bei nomi del jazz monmdiale, da Dee Dee Bridgewater a Diane Schuur, Ron Carter, Bully Cobham, Freddy Cole, Ed Motta, Ray Gelato. La magia di questo palco rende partecipi gli spettatori del fare musica degli artisti ed è quasi come suonare insieme a loro, anche per la vicinanza al palco di ogni posto nel locale dove si può anche cenare. HO SOGNATO FRED F APERITIVO JAZZ SUL NAVIGLIO red Buscaglione resta, a oltre 50 anni dallascomparsa, una delle figure più carismatiche della musica italiana del ‘900. Per questoVittorio Marzioli, in arte Vik, ha voluto dedicargli i prossimi spettacoli/concerto con i suoi Doctors of Jive in cui esegue classici della musica italiana e suoi brani originali nello stile del grande Fred, oltre ovviamente a riproporre brani come “Eri piccola” e “Buonasera Signorina”. Divertente, irriverente, romantico, ritmatissimo, accompagnato da grandi solisti come Germano Zenga al sax,“Ho sognato Fred” promette una serata elettrizzante e senza fiato dal primo all’ultimo brano. A dalberto Ferrari direttore della famosa Orchestra Maniscalchi con il suo clarinetto e il favoloso e unico C melody sax, con Nadio Marenco alla fisarmonica hanno “duellato” in un fantastico pout-pourry di classici della musica di diversi generi (jazz, choro, klezmer). Teatro della performance un simpatico locale sull’Alzaia Naviglio grande a Milano, l’Eppol dove Viviana Bucci porta per l’aperitivo (notevole nach’esso) musicisti di grande livello come il chitarrista Valerio Scrignoli con Marco Brioschi alla tromba. MUSICA DA ASCOLTARE IN AUTO The Nightfly Suite n.2 è l’atteso nuovo cofanetto dell’inventore e animatore della mitica trasmisione Montecarlo Nights e contiene 3 CD in cui il disc-jockey, musicista e cantante, presenta una serie di brani contraddistinti da una comune particolarità: essere buona musica, da ascoltare con piacere e passione, la stessa con cui Nick The Nightfly li ha selezionati. E leggete le note di accompagnamento, ve li faranno gustare ancora di più. Un cofanetto immancabile in una Porsche, per completare il sound dei 6 cilindri boxer. Michel Petrucciani è uno di quei musicisti magici, che catturano e offrono il sublime piacere dei sensi. I suoi CD sono obbligatori in qualsiasi discoteca di cultori non solo del jazz ma di buona musica. Ora esce un album inedito in cui Michel suona con il fratello Louis al double bass, registrato live e in studio nel 1989 e 1990. Il pianoforte di Petrucciani, negli ultimi anni della sua vita, esprime sensazioni di intensità uniche e qui celebra un omaggio ai grandi compositori del jazz, da “Someday my Prince will come” a “Autumn Leaves”, “In a sentimental Mood”, “Giant Steps”, “Stella by Starlight”. Immancabile anche in auto, è distribuito in Italia da EGEA Music. Sempre da Egea troviamo “Vivo" del pianista e compositore Remo Anzovino. È un cofanetto con il primo live della sua carriera registrato all’Auditorium Parco della Musica di Roma più un DVD del "Concerto della memoria" tenutosi lo scorso anno sulla diga del Vajont per celebrare il 50° anniversario della tragedia. Intenso, mai banale, un album dalle atmosfere che talvolta ricordano il cinema muto (un brano è dedicato a Buster Keaton) da ascoltare a casa come in auto.Altro straordinario album è un progetto di uno dei grandi gruppi storici italiani, la PFM,“PFM in Classic, da Mozart a Celebratio”, due cd da collezionare in cui Franz di Cioccio e il suo gruppo rielaborano, fondendo il loro rock con la Symphonic Orchestra, preparata e diretta (benissimo) da Bruno Sartori, dal Flauto magico di Mozart al Guglielmo Tell di Rossini, la Danza Macabra di Saint-Saëns, la Slava di Dvorak, il Nabucco e una Suite italiana. Straordinario l'Adagietto dalla Quinta Sinfonia di Mahler e non mancano le rivisitazioni di classici PFM come “Impressioni di Settembre”. I brani seguono la partitura originale integrata con una visione contemporanea. Infine segnaliamo “Acoustic Dream Project”, il progetto di un sogno acustico, in cui Andrea Zuppini, musicista e autore, spazia tra il jazz, la bossanova e il pop accompagnato esclusivamente da strumenti non elettrificati o elettronici in un attraente viaggio musicale tra brani originali e classici italiani. Ideale per l’ascolto in auto accompagnati dal rombo di un sei cilindri boxer. In “Waiting for the One” di Sugarpie & The Candymen, il gruppo emiliano riarrangia brani pop famosi con le atmosfere del jazz Anni 30, gypsy, jive, swing, samba e boogie woogie immerse in sofisticate armonie vocali. JAZZ DIGEST| EGITTO FOREVER ANCHE NELLA MUSICA G rande serata a Milano dirante la BIT con il Ministro del Turismo Egiziano Hisham Zaazou determinato a rilanciare la destinazione e lo storico legame tra Italia e Egitto. D’altronde sono stati operatori italiani i primi a inventarsi le destinazioni sul Mar Rosso e sul Mediterraneo. Ora si vuole anche sviluppare nuove destinazioni nel Sahara occidentale e sul Mediterraneo, nonché spingere il segmento del turismo religioso. La serata ha portato alla ribalta un’ambasciatrice della musica egiziana nel mondo, Nesma Abdel Aziz, nata al Cairo e oggi una delle star della musica contemporanea mediorientale. Dopo essere stata per anni prima percussionista della Cairo Opera Orchestra e aver perfezionato l’ Hummel's Concerto for Percussion and Orchestra e riarrangiato numerosi classici in chiaver rock a jazz, suona la sua marimba nel suo "Nesma Group" esibendosi con successo in ogni parte del mondo. Nesba è stata inoltre il primo musicista egiziano ad apparire in un videoclip (visibili anche su youtube). Ascoltarla dal vivo è entusiasmante, al di là della sua eccezionale tecnica con cui suona la Marimba (simile allo xilofono e al vibrafono) e le altre percussioni, ma per il ritmo e la carica con cui scatena il suo gruppo portando la “sua” musica al ruolo di world music allo stesso modo del tunisino Khaled oggi noto in ogni parte del mondo. Una musica, quella del Nesba Group che entra nell’anima come i tanghi di Astor Piazzolla e Richard Galliano, la grande musica napoletana e le grandi performance di Johhny Hodges con la Duke Ellington Orchestra. E non è esagerato dirlo. LETTURE... SENZA AUTOMOBILI Un libro intrigante, un nonno veneziano e la nipote londinese si incontrano nella città più romantica del mondo, ritrovano se stessi e il senso dell’amore universale e trovano l’amore, forse della loro vita, proprio a Parigi. Un libro che fa riflettere su temi importanti come lo stalking, il razzismo, i pregiudizi…ma soprattutto fa sognare, scritto con nascosta sensualità e molta personalità da una scrittrice giornalista che ha già ricevuto numerosi premi letterari. “Te lo do io un fisico nuovo”, è un vademecum sincero della chirurgia estetica. Scritto da Francesca Romana Di Biagio è un’intervista il Dr. Alberto Orlandi, esperto in chirurgia estetica. Aneddoti, consigli e confessioni con la descrizione delle ultime frontiere degli interventi chirurgici. Oltre che in libreria è presente in e-book sulla piattaforma Apple. Bruno Barbieri svela 85 ricette alla portata di tutti per preparare piatti speciali. Ma non solo cucina:“Via Emilia via da casa. Ricette e racconti da un cuoco sempre in viaggio” è una raccolta di esperienze, viaggi intorno al mondo e racconti. Il volume è arricchito da acquerelli di Marina Cremonini e fotografie dell’autore. Il libro che il sociologo della comunicazione Marco Bracci,“The dark side of the moon è un viaggio nell’identità dei Pink Floyd”, editore Aereostella, e si presenta come un omaggio ai 40 anni del celebratio album della band inglese.Traccia dopo traccia l’autore ripercorre le vicende che hanno segnato la storia dei Pink Floyd a partire dal contesto socio-culturale della fine degli Anni 60. Nel volume, bilingue, “Schanz lo strumento dei Principi” è presentato un importante strumento di Johann Schanz, appartenuto a Cristina Archinto Trivulzio e ora parte della collezione diVilla Medici Giulini. Una monografia sul costruttore viennese di strumenti e, al tempo stesso, uno studio sulla Milano dell’Ottocento. Ne fa parte un DVD con musiche dei classici viennesi - Haydn, Beethoven e Schubert - suonate sullo Schanz con lo stesso suono di quando furono composti nella filosofia de”La ricerca dei suoni perduti.” “Libro Lambro. I festival giovanili” è una conversazione tra il filosofo della comunicazione Francesco Schianchi e il musicista Franz Di Cioccio sulla festa musicale “Parco Lambro” che animò la scena milanese nelle estati del 1974, 1975, 1976. Edito da Aerostella, ripercorre i temi, le illusioni e le ingenuità di un evento e di un'epoca, con riflessioni e suggerimenti per il presente, soprattutto ai giovani. Forte dei Marmi www.villaromaimperiale.com