MODULO
3
L’ALIMENTAZIONE
Proseguiamo il percorso sugli adattamenti
degli animali, affrontando il tema dell’alimentazione. Premettiamo che le attività di questo
modulo serviranno anche come prerequisiti per
i Fascicoli successivi, in particolare per lo studio delle reti trofiche.
Non sempre è possibile assistere direttamente alla cattura e all’ingestione del cibo da
parte di un animale marino.
Gli organismi che maggiormente si prestano, anche in natura, a questo tipo di osservazioni, sono una certa parte di erbivori come le
salpe (pesci che si muovono in gruppi numerosi e brucano incessantemente sugli scogli som-
salpa
mersi), o alcune lumachine di mare, delle quali
è possibile vedere il “percorso” delle alghe
rosicchiate sulle rocce. Tra i carnivori le specie
più facilmente osservabili mentre consumano i
loro pasti sono quelle sedentarie, o comunque
quegli animali che, dopo aver catturato la
preda, la consumano nelle loro tane (non sempre completamente al riparo dalla nostra
vista); per esempio granchi e gamberetti, ma
anche attinie e balani.
gamberetto
Certo, il periodo migliore per queste osservazioni in natura rimane la bella stagione,
quando è possibile, utilizzando maschera e
pinne, guardare anche sotto la superficie dell’acqua; gli organismi che vediamo sugli scogli
26
sono sì animali marini, che si nutrono di altre
specie marine, ma difficilmente potremo vederli impegnati in questo tipo di attività quando
non sono immersi…
Mancando la possibilità di fare osservazioni
dirette sulle strategie alimentari, è pur sempre
possibile svolgere un lavoro deduttivo, basato
sull’osservazione di alcuni elementi determinanti per la cattura e l’assunzione del cibo.
Anche in questo caso, il lavoro di deduzione e di
ipotesi richiede capacità astrattive proprie degli
allievi più grandi.
Un lavoro interessante può essere condotto
analizzando la conformazione e la posizione
della bocca o dell’apparato boccale, nelle diverse specie. Questi dati possono fornire elementi
utili ad ipotizzare le diverse strategie trofiche
utilizzate da animali differenti. Un pesce con il
dorso rettilineo e la bocca rivolta verso l’alto,
come il cefalo, è evidentemente adattato per la
ricerca del proprio cibo nella zona superficiale;
cefalo
ci sono però pesci con il dorso piatto e la bocca
rivolta verso l’alto che vivono sul fondale, sotto
la sabbia per esempio, e catturano le prede che
si avvicinano al di sopra di loro; al contrario, un
pesce come la triglia, con la bocca rivolta verso
il basso e i barbigli sensoriali sul margine inferiore della bocca, è più adatto alla ricerca del
cibo sul (o addirittura nel) fondale.
La forma complessiva dell’animale, dando
indicazione sul suo ambiente di vita, può contribuire alla formulazione di ipotesi sulla tipologia di alimentazione; la sogliola, per esempio,
si nutre di specie che vivono in prossimità dei
fondali e difficilmente andrà a cercare le prede
in ambienti superficiali.
PROGETTO MARE - Fascicolo 5: Gli organismi del mare - 2
Acquario di Genova - Studio Walden
Anche il colore, infine, può influire direttamente sulle abitudini alimentari delle specie: i
predatori all’agguato, per esempio, fondano
tutte le loro strategie di cattura del cibo sulla perfetta somiglianza con l’ambiente circostante, tale
da renderli invisibili alla vista delle prede; tipici
scorfano rosso
esempi sono lo scorfano e la rana pescatrice.
La prima delle schede relative a questo
modulo, la scheda 8, serve per l’analisi delle
preconoscenze sulle differenti modalità di
nutrimento di alcuni animali marini. Il limite
spaziale della pubblicazione ci ha costretto, così
come in altri casi, a fare delle scelte sulle specie
indicate; naturalmente, ogni docente potrà
strutturare una serie di schede, con gli animali
che ritiene più opportuni.
Intanto vogliamo soffermarci, in particolare,
sul pomodoro di mare, che spesso costituisce
una classica preconcezione da parte dei bambini.
Abbiamo già trattato il concetto di movimento/non movimento degli animali. Nel domandarsi se il pomodoro di mare è un animale e,
come tale, di che cosa si ciba, è opportuno
ragionare attentamente e procedere per pas-
pomodoro di mare
saggi logici. Abbiamo già riportato un altro
esempio, che spesso ci ha messo in difficoltà
durante il lavoro con gli allievi, e cioè quello del
corallo. Mentre questo organismo vive ad una
certa profondità, anche in assenza di luce (fun-
zionali a tal proposito sono state alcune vasche
dell’Acquario di Genova), e quindi è facilmente
dimostrabile che si tratti di un animale, per il
pomodoro di mare tale dimostrazione non è
altrettanto semplice. Questo organismo, infatti,
vive piuttosto in superficie, in presenza di luce,
e non si muove (tutti requisiti che lo fanno pensare più come un vegetale piuttosto che un animale…e ci si mette anche il nome a confondere
le idee!). Noi, però, sappiamo che il pomodoro
di mare è un animale e, per di più, carnivoro.
Come dimostrarlo ai nostri allievi? L’unica cosa
da sperare è di avere la fortuna di osservarlo
proprio durante la cattura di una piccola preda
(del resto, si sa, la speranza è l’ultima a morire!). Salvo il caso fortunato, diventa opportuno
che i nostri allievi facciano un “atto di fede” e
che credano alle nostre parole; a meno che non
abbiate l’opportunità di visitare un Acquario
attrezzato con laboratori specifici…
La scheda 9 viene compilata durante l’osservazione diretta (per esempio raccogliendo i
dati davanti alle vasche di un Acquario); lo
scopo è evidentemente quello di far cogliere
agli studenti le differenze tra i vari apparati
boccali, oltre a far concentrare l’attenzione
sugli aspetti più specifici di queste strutture.
Come già detto in occasione di schede analoghe
per tipologia, siete liberi di sostituire gli animali da noi indicati con altri, che ritenete maggiormente adatti alle vostre reali esigenze
didattiche.
La scheda 10 propone un lavoro di sintesi,
che mette in relazione le deduzioni sulle strategie alimentari degli animali osservati con le
informazioni raccolte sul loro movimento; questo ragionamento verrà utilizzato in sede di
verifica conclusiva, per comprendere come in
realtà ogni singola struttura, con la funzione ad
essa associata, concorre al perfetto adattamento
all’ambiente dell’organismo nel suo complesso.
Anche in questo caso, potete realizzare l’attività
nell’ambito delle strutture di un Acquario.
A conclusione del modulo viene proposto
l’inserto C sullo studio dei contenuti stomacali, che offre lo spunto per un’attività estremamente interessante e coinvolgente (scheda
11), che può aiutare ad introdurre i concetti di
catena alimentare e quindi di relazione tra le
specie di uno stesso ambiente, temi trattati nei
Fascicoli successivi.
PROGETTO MARE - Fascicolo 5: Gli organismi del mare - 2
Acquario di Genova - Studio Walden
27
✎
Scheda 8 - CHE COSA MANGIANO QUESTI ANIMALI?
P
Prova a fare alcune ipotesi su quale può essere il nutrimento degli animali
disegnati qui sotto.
28
PROGETTO MARE - Fascicolo 5: Gli organismi del mare - 2
Acquario di Genova - Studio Walden
✎
R
Scheda 9 - OCCHIO ALLA BOCCA!
Osserva i seguenti animali e disegna la loro bocca.
SQUALO
RICCIOLA
GRANCHIO
CEFALO
TARTARUGA MARINA
POLPO
DONZELLA
SCORFANO
PROGETTO MARE - Fascicolo 5: Gli organismi del mare - 2
Acquario di Genova - Studio Walden
29
✎
R
Scheda 10 - IDENTIKIT…
Che forma ha........................................
Come è la sua bocca................................
Come si muove......................................
Di che cosa si nutre................................
Che forma ha........................................
Come è la sua bocca................................
Come si muove......................................
Di che cosa si nutre................................
Che forma ha........................................
Come è la sua bocca................................
Come si muove......................................
Di che cosa si nutre................................
Che forma ha........................................
Come è la sua bocca................................
Come si muove......................................
Di che cosa si nutre................................
30
PROGETTO MARE - Fascicolo 5: Gli organismi del mare - 2
Acquario di Genova - Studio Walden
C
La maggior parte di quanto accade in mare
non viene visto da occhi umani. E anche
quando ci infiliamo una muta subacquea e ci
tuffiamo al di sotto della superficie, vediamo
solo una piccola porzione degli strati più
superficiali del mare. Pertanto non deve sorprendere che una grandissima parte di ciò
che avviene nei mari rappresenti per noi un
completo mistero.
Che cosa possiamo scoprire da un pesce
prima che finisca sulla nostra tavola?
La vastità dell’ambiente marino è ricchissima
di sorprese. Le migliaia di specie che vivono
nei mari (vegetali e animali, dalle più piccole alghe microscopiche fino ai grandi cetacei) sono legate tra loro dalle catene alimentari, connesse a loro volta in quelle che
vengono chiamate reti trofiche.
Ma prendiamo in considerazione un esempio.
Il nasello è un pesce a tutti molto noto, ed è
I CONTENUTI STOMACALI
Pesce grande
mangia pesce piccolo...
è vero, ma non solo.
una risorsa ittica tra le più importanti.
Nel corso della sua lunga vita (può superare
i 20 anni) raggiunge la considerevole lunghezza di 1 metro. È naturale pensare che
nel corso di questi lunghi anni a disposizione,
il nasello si sposti molto e cambi anche abitudini alimentari, in poche parole è sempre
alla ricerca di… pane per i suoi denti!
Quando è piccolo, più o meno tra i 4,5 e i 12
cm, si nutre prevalentemente di minuscoli
gamberetti, talvolta gli stessi che compongono il “krill” di cui si nutrono le nostre
Balenottere comuni o le grandi Mante. Tra i
Schema anatomico di un pesce osseo (tratto da Enciclopedia “Gli animali e la loro vita” - De
Agostini). L’anatomia esterna e interna dei pesci ossei è il risultato di una serie di adattamenti per
facilitare la vita nell’ambiente acquatico.
PROGETTO MARE - Fascicolo 5: Gli organismi del mare - 2
Acquario di Genova - Studio Walden
31
12 e i 15 cm il nostro amico mangia altri crostacei decapodi; in seguito quando supera i
16 cm si dedica a piccoli pesci, come le
acciughe, adatti alla sua vorace fame; infine, si dedica a pesci sempre più grandi.
acciuga
Molte delle cose che sappiamo su ciò che
avviene sotto la superficie dell’acqua, le
abbiamo scoperte per via indiretta, anche
attraverso la scrupolosa osservazione di ciò
che un organismo marino ha mangiato. Non
deve pertanto impressionare l’attività che ci
accingiamo a realizzare. Questa comporta
la manipolazione di alcuni esemplari di
pesci, nonché la loro dissezione.
Come procedere.
•Tenere il pesce con una mano con la pancia rivolta in alto.
•Infilare la punta delle forbicine nella cloaca
del pesce, cercando di rimanere abbastanza superficiali, e cominciare a tagliare tutta
la pancia fino all’altezza degli opercoli.
•Sempre tenendo il pesce in mano, prendere le pinzette e cominciare a cercare lo stomaco (è molto facile trovarlo, soprattutto
quando è pieno!).
•Una volta trovato lo stomaco tagliarne la
superficie e, aiutandosi con le pinzette,
estrarre con delicatezza il suo contenuto
(tutto) e metterlo dentro una vaschetta.
•Osservare con attenzione quello che c’è
nella vaschetta (aiutarsi con la pinzetta).
Con la lente di ingrandimento si troveranno
cose molto interessanti.
•Ripetere la stessa operazione con gli altri
pesci, avendo cura di compilare le schede.
Foto B. Santarelli
Foto B. Santarelli
Materiale necessario: forbicine diritte, pinzette, pesci freschi (preferibilmente naselli da 12
a 18 cm), righello, vaschette, acqua, lente di
ingrandimento, rotolo di carta.
La verifica delle ipotesi formulate: lo stomaco del nasello
sezionato contiene un’acciuga.
Poco prima di accingersi a sezionare lo
stomaco di un pesce (nasello), gli allievi formulano alcune ipotesi su quanto si
potrebbe trovare al suo interno.
32
PROGETTO MARE - Fascicolo 5: Gli organismi del mare - 2
Acquario di Genova - Studio Walden
✎
Scheda 11 - NELLO STOMACO DEI PESCI...
R
Data .............................................................................
Luogo di osservazione .........................................................
Osservatore .....................................................................
PESCE 1
Dimensioni (dalla punta del muso fino alla punta della coda)
......................................................................................
stomaco pieno
stomaco vuoto
Che cosa c’è dentro lo stomaco?
organismi interi
quali?
pezzi di organismi
che cosa? .....................................
vertebre
quante? ..........................................
crostacei
disegnali
altro
descrivi ..........................................
..........................................
..........................................
..........................................
PROGETTO MARE - Fascicolo 5: Gli organismi del mare - 2
Acquario di Genova - Studio Walden
33
MODULO
4
INTRODUZIONE
AL CONCETTO DI ADATTAMENTO
In questo modulo vengono proposte attività
strettamente collegate a quelle dei moduli precedenti, i cui concetti devono quindi essere
considerati come prerequisiti essenziali per il
proseguimento del lavoro.
Riteniamo opportuno, a questo punto,
cominciare ad introdurre il concetto di adattamento. Questo approccio iniziale aiuterà ad
affrontare in modo efficace lo studio dell’ambiente e delle sue componenti, proposto nei due
Fascicoli successivi dedicati agli ecosistemi.
Tutti gli animali sono perfettamente adattati al proprio ambiente di vita e la loro osservazione può metterne in evidenza le caratteristiche essenziali, almeno per quanto riguarda il
progetto di Educazione ambientale che stiamo
conducendo.
In un organismo ogni struttura assolve ad un
preciso compito, ed è stata “modellata” dai processi evolutivi per rispondere nel modo più efficace
alle sollecitazioni ambientali. Difficilmente possiamo immaginare una tranquilla sopravvivenza per
una vongola, per esempio, in aperto oceano, oppure per un pesce spada tra le pozze di scogliera.
Ogni organo di essere vivente rappresenta,
quindi, una precisa ed efficace soluzione adattativa per assolvere alle diverse funzioni vitali:
il movimento, l’alimentazione, la riproduzione, ecc. Sono proprio queste le caratteristiche
oggetto dello studio da noi proposto, indipendentemente dagli aspetti più propriamente
scientifici o sistematici dei diversi organismi.
Abbiamo iniziato il lavoro con l’analisi delle
diverse tipologie di movimento (“scoprendo”
anche il non movimento) proprie degli animali
marini, e con l’individuazione delle strutture ad
esso deputate. Le attività del modulo 2 del presente Fascicolo sono volte all’associazione tra
forma e funzione dei singoli organi utilizzati
per muoversi; in modo simile sono stati analizzati, nel modulo 3, i caratteri relativi al tema
dell’alimentazione; ora cerchiamo di capire
come queste funzioni rispondano alle diverse
sollecitazioni ambientali.
In particolare, le schede successive aiutano a
mettere in relazione i dati appresi sui singoli
animali con l’ambiente nel quale questi animali vivono.
vongola
scorfano rosso
pesce spada
34
PROGETTO MARE - Fascicolo 5: Gli organismi del mare - 2
Acquario di Genova - Studio Walden
astice
medusa
La scheda 12 riprende le attività delle schede 6 e 10; in questo caso il lavoro è orientato in
modo specifico sui pesci, si basa sull’osservazione diretta e vuole mettere effettivamente in
evidenza come la forma dell’animale sia strettamente correlata con l’ambiente in cui esso deve
spostarsi.
Ormai dovrebbe risultare chiaro come movimento, alimentazione e ambiente di vita siano
strettamente correlati ed imprescindibili per
l’esistenza di ogni animale.
La scheda 13 propone un’esperienza difficilmente riproducibile al di fuori di una struttura come un Acquario; lo scopo è ancora una
volta quello di aiutare gli allievi a sviluppare in
modo diretto le relazioni tra le caratteristiche
fisiche dell’ambiente e i movimenti degli animali che lo popolano.
Con la scheda 14, l’attenzione viene posta
ancora sulla tipologia di movimento dell’ani-
male e l’ambiente di vita. Si può trattare di
un’ulteriore fase di elaborazione dei dati, a
fronte di quanto già osservato con le precedenti attività, oppure di un lavoro di deduzione, a
prescindere dall’osservazione diretta degli animali. Nel secondo caso, gli allievi dovrebbero
avere già acquisito gli strumenti per poter esercitare il pensiero formale.
Per il riconoscimento delle specie si vedano
alcune specifiche attività oggetto del Fascicolo
9 o si faccia ancora una volta riferimento ad un
Acquario.
L’inserto D dà alcune indicazioni sulle
associazioni tra organismi (simbiosi) e fornisce
un ulteriore quadro relativo all’argomento del
modulo. Tale inserto può aiutare a comprendere meglio quale sia il livello di complessità proprio dei rapporti tra gli organismi, l’ambiente
fisico e gli altri esseri viventi.
squalo angelo
PROGETTO MARE - Fascicolo 5: Gli organismi del mare - 2
Acquario di Genova - Studio Walden
35
✎
R/E
Scheda 12 - CACCIA AL PESCE
Che forma ha........................................
Come è la sua bocca................................
Come si muove......................................
In quali condizioni ambientali vive...................
..........................................................
Che forma ha........................................
Come è la sua bocca................................
Come si muove......................................
In quali condizioni ambientali vive...................
..........................................................
Che forma ha........................................
Come è la sua bocca................................
Come si muove......................................
In quali condizioni ambientali vive...................
..........................................................
Che forma ha........................................
Come è la sua bocca................................
Come si muove......................................
In quali condizioni ambientali vive...................
..........................................................
36
PROGETTO MARE - Fascicolo 5: Gli organismi del mare - 2
Acquario di Genova - Studio Walden
✎
Scheda 13 - ANIMALI E AMBIENTI
R/E
Dopo aver osservato gli animali delle vasche, guarda i tre disegni ed
inserisci in ciascun ambiente gli animali che lo popolano.
1
2
Come descriveresti, in una parola,
i tre ambienti raffigurati?
n° 1 ……...............……….
n° 2 ……...............……….
3
n° 3 ………...............…….
Come si muovono gli animali all’interno di ogni ambiente?
n° 1 ................................................................................
n° 2 ................................................................................
n° 3 ................................................................................
Ci sono delle differenze nei movimenti degli uni e degli altri? Quali?
......................................................................................
......................................................................................
PROGETTO MARE - Fascicolo 5: Gli organismi del mare - 2
Acquario di Genova - Studio Walden
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✎
38
R/E
Scheda 14 - DOVE VIVONO?
come si muove? ...............
come si muove? ...............
come si muove? ...............
...................................
...................................
...................................
dove vive? .......................
dove vive? .......................
dove vive? .......................
...................................
...................................
...................................
come si muove? ...............
come si muove? ...............
come si muove? ...............
...................................
...................................
...................................
dove vive? .......................
dove vive? .......................
dove vive? .......................
...................................
...................................
...................................
come si muove? ...............
come si muove? ...............
come si muove? ...............
...................................
...................................
...................................
dove vive? .......................
dove vive? .......................
dove vive? .......................
...................................
...................................
...................................
PROGETTO MARE - Fascicolo 5: Gli organismi del mare - 2
Acquario di Genova - Studio Walden
LE ASSOCIAZIONI TRA ORGANISMI
Naturalmente le esperienze proposte in
questa fase di lavoro sono di livello generale e di semplice approccio alla complessità del problema.
Con l’introduzione del concetto di adattamento, abbiamo iniziato ad utilizzare le
informazioni fino a questo momento raccolte esclusivamente in relazione ai singoli
individui, in funzione dei rapporti di questi
con l’ambiente circostante e con gli altri
esseri viventi.
Tra i numerosi e molto diversi casi di interazioni tra organismi, possiamo distinguere
quelli di tipo negativo da quelli di tipo positivo. Tra i primi, i più classici sono le varie
forme di parassitismo; tra i secondi sono
certamente note a tutti le simbiosi.
Questi aspetti, più propriamente ecologici,
saranno ancor più l’oggetto del lavoro
proposto nei prossimi due fascicoli. Per
favorire ulteriormente questo passaggio
verso la conoscenza del mondo naturale,
proponiamo un approfondimento sui differenti tipi di rapporto che si possono instaurare tra due o più organismi.
Prenderemo qui in considerazione in particolare queste ultime, sicuramente più facili da
osservare e da comprendere per i bambini.
Anche in questo caso, però, dal punto di
vista prettamente scientifico, la questione
non è semplice; esistono infatti, come
spesso accade in natura, moltissime forme
di relazioni positive tra organismi diversi,
con numerosissime sfumature tra una e
l’altra. Quando ci si cimenta, quindi, con il
tentativo di classificare in modo schematico ed ordinato una tale complessità di
valori, è evidente come lo sviluppo del
lavoro non sia di grande immediatezza.
Foto C. Bertasini
Il tema è in realtà assai complesso, abbracciando molti aspetti e differenti livelli relazionali; tra le specie più evolute si sono
addirittura sviluppate interazioni di tipo
sociale, che sono oggetto di studio di una
nuova disciplina: la sociobiologia (studio
sistematico delle basi biologiche delle
forme di comportamento sociale in tutti gli
organismi).
Foto C. Bertasini
D
Un classico esempio di simbiosi tra paguro e attinie.
PROGETTO MARE - Fascicolo 5: Gli organismi del mare - 2
In questo caso il paguro ha ricoperto la
conchiglia con una spugna.
Acquario di Genova - Studio Walden
39
Ad ogni modo, e in linea generale, viene
definita come simbiosi una condizione di
prolungata e stretta relazione di tipo positivo tra individui appartenenti a specie
diverse, animali o vegetali che siano.
Vengono distinte tre differenti tipologie di
interazioni positive:
•il commensalismo, in cui una sola delle
due popolazioni (o dei due individui) trae
benefici;
•la protocooperazione (simbiosi facoltativa), in cui entrambe le popolazioni traggono benefici;
•il mutualismo (simbiosi obbligata), in cui
sono ancora entrambe le popolazioni a
trarre vantaggio, ma in questo caso
dipendono strettamente l’una dall’altra.
decisamente prossimi al concetto di
mutualismo, o simbiosi obbligata. Un
caratteristico esempio di questa condizione è riscontrabile nei mari tropicali; è
molto conosciuta, infatti, la simbiosi tra i
pesci pagliaccio e le anemoni.
Anche in questo caso non tutte le specie
sono coinvolte in ugual misura; alcune di
esse, però, sono talmente interdipendenti
(attinie e pesci pagliaccio) da non essere
in grado di sopravvivere separatamente. I
vantaggi sono simili a quelli del caso precedente: l’attinia utilizza i resti del pasto
del pesce, il quale, a sua volta, trova protezione nascondendosi fra i tentacoli urticanti, avendo acquisito durante la crescita la totale immunità dalle cellule velenife-
Foto A. Penco
Un esempio di commensalismo è dato dall’associazione tra molte specie di Molluschi
Bivalvi con piccoli granchi (Pinnoteridi),
dal corpo molle; questi ultimi trovano ospitalità e cibo nelle cavità del bivalve, il
quale sembra del tutto indifferente a questo tipo di presenza.
Esiste una specie di queste attinie, però, i
cui individui sono talmente legati alla convivenza con i paguri da andare incontro a
rapida morte nel caso in cui venissero da
questi abbandonati: in questo caso siamo
40
Foto C. Bertasini
Una tipica forma di protocooperazione è
rappresentata, invece, da certe attinie
che aderiscono alle conchiglie di alcuni
paguri; in realtà queste attinie possono
attaccarsi a qualsiasi tipo di substrato, ma
aderendo alla conchiglia occupata da un
paguro creano un’associazione che porta
vantaggi ad entrambi: il paguro riceve
protezione dalla presenza dell’attinia, i cui
tentacoli, ricchi di cellule urticanti, scoraggiano l’avvicinamento dei suoi possibili
predatori; in cambio il paguro “offre”
all’attinia nutrimento, costituito dagli
avanzi del proprio pasto, oltre a garantire
a questo animale decisamente sedentario
continui spostamenti in acque “nuove”.
Due differenti pesci pagliaccio fra i tentacoli di
diverse specie di anemoni.
PROGETTO MARE - Fascicolo 5: Gli organismi del mare - 2
Acquario di Genova - Studio Walden
Foto A. Tommei
re distribuite su di essi. L’attinia, inoltre,
viene anche difesa dagli attacchi dei predatori; nel caso in cui il pesce pagliaccio
venisse allontanato o abbandonasse il
proprio ospite, determina un rapido incremento degli attacchi da parte dei predatori e la rapida morte dell’attinia.
Sempre in ambito tropicale, in maniera più
eclatante anche se non esclusiva (ci sono
esempi anche in Mar Mediterraneo), citiamo l’esempio dei coralli detti costruttori (o
ermatipici) che ospitano nei tessuti epiteliali alcune specie di alghe unicellulari
microscopiche. Accenniamo soltanto
all’ottimizzazione dello scambio fra sostanze nutrienti e prodotti del metabolismo
organico fra vegetali e animali (i nutrienti
degli uni sono le sostanze di rifiuto degli
altri, e viceversa): le alghe producono zuccheri ed emettono ossigeno (durante la
fotosintesi), utilizzati dagli animali i quali, a
loro volta, producono sostanze azotate ed
emettono anidride carbonica, utilizzate
dai vegetali.
Per citare un esempio di mutualismo in
ambiente terrestre, ricordiamo l’associazione tra i ruminanti e i batteri, senza i quali
questi mammiferi non potrebbero in alcun
modo digerire la cellulosa contenuta nei
vegetali che costituiscono la loro dieta.
Tornando in ambiente marino, ricordiamo
ancora, come caso di simbiosi, l’esempio
dei pesci pulitori: esistono diverse specie di
pesci (ma non solo, per esempio anche di
Crostacei) che si nutrono di vermi ed altri
Il pesce pulitore Labroides dimidiatus.
Una madrepora mediterranea, l’Astroides calicularis.
organismi che vivono come parassiti esterni (in genere di grandi pesci). I pesci pulitori hanno sviluppato delle strategie, sia
fisiologiche che comportamentali, che li
fanno riconoscere come tali dagli altri animali, i quali si lasciano avvicinare in modo
da poter essere ripuliti dai fastidiosi parassiti che infestano la superficie del proprio
corpo.
Anche in questo caso l’argomento meriterebbe più ampi approfondimenti, che tralasciamo per ragioni di spazio e di complessità.
Dal punto di vista evolutivo, non sono
ancora stati del tutto chiariti i diversi passaggi nello sviluppo delle varie forme di
simbiosi oggi riconosciute. Alcuni Autori
sostengono che il parassitismo possa rappresentare l’origine di ogni tipo di associazione; il successivo sfruttamento di una
forma parassitaria per garantire un qualsiasi tipo di beneficio alla specie ospite,
potrebbe avere dato origine a diverse
forme di interazione.
Altri Autori hanno suggerito l’ipotesi che,
più semplicemente, organismi di specie
diverse si siano aggregati (magari per
ragioni diverse, quale la distribuzione del
cibo), fino a determinare relazioni interspecifiche che si sono gradualmente evolute
in associazioni di reciproco beneficio.
PROGETTO MARE - Fascicolo 5: Gli organismi del mare - 2
Acquario di Genova - Studio Walden
41
MODULO
5
LA VERIFICA
Giunti alla verifica, ci prepariamo a mettere ulteriormente in discussione il nostro operato di insegnanti. Abbiamo già detto che la fase della verifica ci consente di valutare il livello di apprendimento degli allievi. Abbiamo anche detto che la
nostra soddisfazione di docenti non deve dipendere dal fatto che gli allievi ripetano esattamente le nostre parole, ma che tale soddisfazione è
massima quando lo studente dimostra con le sue
parole, e meglio ancora con i fatti, che ha interiorizzato una serie di concetti, di regole, di comportamenti o di valori facendoli propri. Tutto ciò
viene ancor più messo in evidenza se gli allievi
compiono correttamente una serie di azioni più
o meno legate agli obiettivi di cui, come docenti,
intendiamo avere un riscontro.
Con la scheda 15 desideriamo invitare gli studenti a operare, possibilmente davanti alle vasche
di un Acquario, e a riflettere sul tipo di dieta di
ogni animale. Sulla base di quanto sviluppato con
schede precedenti, non dovrebbe essere difficile
per i ragazzi fare riferimento ad una serie di concetti (il tipo di movimento, la forma della bocca,
l’ambiente di vita, l’eventuale mimetismo, ecc.)
che aiutano a compilare correttamente la scheda.
Ovviamente, noi abbiamo selezionato gli animali che al momento della sperimentazione abbiamo
avuto a disposizione; come sempre vi invitiamo a
modificare il tracciato secondo le vostre risorse e/o
esigenze. Nulla vieta di utilizzare la scheda 15
anche se non avete mai lavorato sugli animali in
essa contenuti: in questo caso l’attività consiste
nel verificare il grado di astrazione e i tipi di collegamenti applicati da ciascun allievo sulla base
delle esperienze vissute in precedenza. Può essere
divertente, così come abbiamo fatto in qualche
occasione anche noi, chiedere agli allievi di
cominciare da zero nel costruire verifiche sulla
base del modello fornito. In questo caso, il docente, può esprimere le proprie valutazioni a partire
dagli elementi scelti dall’allievo nel preparare la
scheda stessa.
Per rendere il lavoro ancora più vario, è possibile anche creare una sorta di chiave dicotomica
alimentare. Partendo da un’analisi dei principali
organismi di un ambiente e della loro dieta si pos-
42
sono formulare alcune domande a doppia entrata.
Per una verifica legata in particolare alle categorie del movimento, vi rimandiamo alla scheda
7, già proposta come possibile momento di elabo-
LA CHIAVE DICOTOMICA ALIMENTARE
Quali domande formulereste per costruire una
chiave dicotomica alimentare?
Ricordate che, per definizione di chiave dicotomica, le domande devono essere a doppia entrata.
ALCUNI ESEMPI:
L’organismo si ciba di vegetali o di animali?
L’animale trova il cibo sul fondale o in mare aperto?
L’organismo si muove per catturare la preda o
l’attende immobile?
Le caratteristiche da considerare sono, ovviamente, quelle legate alla dieta alimentare.
razione dei dati, ma che per la sua struttura è utilizzabile anche come test.
Come ulteriore rinforzo dei concetti di movimento e di adattamento, proponiamo, infine, la
scheda 16, attraverso la quale potete verificare
ed ampliare quanto già intrapreso con la scheda
13. In questo caso, da un elenco di animali, gli
allievi devono inserire ogni organismo nell’ambiente di appartenenza. Ovviamente la scelta
degli animali dipende dalle esperienze da voi svolte in precedenza (potete utilizzare gli stessi organismi scelti per la scheda 13 oppure ampliarne l’elenco). Potrebbe anche essere interessante lavorare sulla componente vegetale (che è poi un anello
fondamentale della catena alimentare). Visto che
per le alghe l’associazione con il nome non è
immediata come per gli animali, potete avvalervi
delle schede iconografiche e descrittive contenute
nell’Appendice.
PROGETTO MARE - Fascicolo 5: Gli organismi del mare - 2
Acquario di Genova - Studio Walden
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V
Scheda 15 - CHI MANGIA CHI?
Osserva gli animali qui sotto e, dopo averli individuati nelle vasche, segna
con una crocetta quello che pensi sia il loro cibo.
plancton
castagnola
occhiata
alghe
pomodoro di mare
castagnola
alghe
squalo
ricciola
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Acquario di Genova - Studio Walden
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V
Scheda 16 - IN QUALE AMBIENTE?
Inserisci nell’ambiente di appartenenza ciascun animale riportato nell’elenco qui sotto:
•castagnola
•cozza
•acciuga
•granchio •sogliola
•squalo
•oloturia (cetriolo di mare)
•medusa
•nasello
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1
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2
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3
44
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PROGETTO MARE - Fascicolo 5: Gli organismi del mare - 2
Acquario di Genova - Studio Walden
Il Progetto Mare
all’Acquario di Genova
Il lavoro di questo Fascicolo prevede una costante e specifica osservazione degli animali e
dei loro movimenti, nell’ambito dei propri ambienti di vita.
A parte gli organismi la cui distribuzione è limitata alle zone di marea, è comprensibile la grande difficoltà di poter compiere questo genere di osservazioni negli ambienti naturali.
Per lo svolgimento della gran parte delle attività proposte in questo Fascicolo è, quindi,
necessaria la visita all’Acquario.
Dato la grande quantità di informazioni da raccogliere e presumendo la possibilità di un
ridotto numero di visite, suggeriamo particolarmente in questo caso di limitare l’attività alla
semplice raccolta dei dati, lasciando al rientro in aula il lavoro di riordino ed elaborazione
delle esperienze.
Le schede 1, 5, 7, 13 e 14 richiedono osservazioni generiche, che non sono riconducibili
a vasche o settori specifici dell’Acquario se non all’ambiente Mediterraneo; se gli studenti
hanno organizzato il lavoro precedentemente alla visita, e quindi hanno fissato le diverse
attività loro richieste, possono utilizzare queste schede ogni volta che osservano un organismo utile allo svolgimento del lavoro.
Seguendo il percorso espositivo è possibile utilizzare:
al primo piano
•la prima vasca, il molo, per le schede 2, 4, 6, 9, 10, 14, 16
•la sala dell’ambiente pelagico, con il cilindro del pesce azzurro e le meduse, per le schede
4, 6, 10, 14, 16
•la vasca degli squali per le schede 4, 9, 12, 14, 15, 16
•la vasca della posidonia per le schede 4, 12, 14, 16
•la vasca della scogliera corallina caraibica per le schede 9, 12
•la vasca del polpo per le schede 2, 9, 10
nella Grande Nave Blu
•le vasche della scogliera rocciosa mediterranea per le schede 2, 9, 12, 14, 15, 16
•la vasca tattile per la scheda 14
al secondo piano
•la vasca delle Isole Eolie per le schede 4, 9, 12, 14
•la vasca delle onde, l’ultima, per le schede 2, 10, 14, 15, 16
Concludiamo con il consueto invito a visitare il sito dell’Acquario, o a contattare il Dipartimento
Didattica, per avere tutti gli aggiornamenti rispetto all’edizione del Progetto Mare; il numero
particolarmente elevato di attività di questo Fascicolo correlate alla visita dell’Acquario di
Genova, impone una verifica della distribuzione dei vari organismi nelle vasche.
Vi ricordiamo che l’Acquario di Genova è una struttura in continua evoluzione; il testo di questa
pagina si riferisce, ovviamente, al percorso espositivo così come si presenta al momento della pubblicazione del Progetto Mare. Per ogni aggiornamento e per tutte le novità successive potete consultare il sito internet www.acquariodigenova.it, oppure contattare direttamente il Dipartimento
Didattica dell’Acquario (Tel. 010.2345233; e-mail: [email protected]).
PROGETTO MARE - Fascicolo 5: Gli organismi del mare - 2
Acquario di Genova - Studio Walden
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INDICE DEL FASCICOLO 5
“Gli organismi del mare - 2”
I Fascicoli del Progetto Mare - Istruzioni per l’uso ..................................................5
Chi ben comincia... ..........................................................................................6
Fascicolo 5: il percorso, i metodi, i problemi .........................................................8
La parola agli allievi ...........................................................................................10
Modulo 1 - Il movimento ................................................................................11
Schede di lavoro (n° 1-2-3) ..........................................................................13
Modulo 2 - Correlazione forma e movimento ..............................................16
Schede di lavoro (n° 4-5-6) ..........................................................................18
Inserto A - “Plancton, necton, benthos”........................................................21
Schede di lavoro (n° 7) .............................................................................23
Inserto B - “Un po’ di ordine” .........................................................................24
Modulo 3 - L’alimentazione ............................................................................26
Schede di lavoro (n° 8-9-10) ........................................................................28
Inserto C - “I contenuti stomacali” ................................................................31
Schede di lavoro (n° 11) ..............................................................................33
Modulo 4 - Introduzione al concetto di adattamento ..................................34
Schede di lavoro (n° 12-13-14) ....................................................................36
Inserto D - “Le associazioni tra organismi” .................................................39
Modulo 5 - La verifica ...................................................................................42
Schede di lavoro (n° 15-16) .........................................................................43
Il Progetto Mare all’Acquario di Genova ..............................................................45
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PROGETTO MARE - Fascicolo 5: Gli organismi del mare - 2
Acquario di Genova - Studio Walden
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