La scelta del tema del percorso pluridisciplinare
deriva dalla riflessione sui dati relativi al Gioco
d’Azzardo in Italia e dalla necessità di
distinguere tra gioco e gioco d’azzardo: il primo
non è malato, né pericoloso.
Anche il poker per esempio è un gioco di abilità e
non crea dipendenza.
Il pericolo è l’azzardo e la continua crescita di
livello per riparare le perdite
Il gioco è la terza industria in Italia.
Non conosce crisi e aumenta ogni anno il
suo giro di affari che è stimato in 76,1
miliardi di euro.
Quello illegale, in mano alle organizzazioni
criminali, vale in termini di giro d'affari
10 miliardi di euro e vede coinvolti 41 clan,
tra mafia, camorra e “ndrangheta”
E’ quanto emerge dal dossier
“Azzardopoli” presentato dal fondatore
di Libera don Luigi Ciotti: ogni italiano nel
2011 ha speso 1.260 euro per tentare la
fortuna
Quattro italiani su dieci sono catturati dal
gioco d‘ azzardo. Il giocatore tipo è un
maschio, con la licenza media, che di
solito beve e fuma. Nel nostro Paese ci
sono oltre due milioni di giocatori a
rischio di dipendenza e circa 800.000
giocatori “patologici”.

Ma la categoria più a rischio è quella
dei giovani, come emerge da una recente
ricerca dell’Istituto di fisiologia clinica
del C.N.R.
Il gioco d’azzardo è un’attività ludica
costituita da tre caratteristiche
fondamentali:
L’obiettivo (la vincita di uno o più premi);
Il rischio (la puntata di una certa somma
di denaro);
La fortuna (non dovuta alla bravura del
giocatore).
Esistono diversi tipi di gioco d’azzardo:
La roulette;
La slot macchine;
Vari giochi con le carte (black-jack …);
Il lotto e altri giochi simili (gratta e vinci,
totocalcio …);
Scommesse su gare sportive (corse dei cavalli,
pugilato …);
Giochi con i dadi.
Gli storici hanno scoperto che quasi tutte
le civiltà del passato hanno avuto a che
fare con scommesse e giochi .
Alcuni si sono evoluti in giochi a noi più
familiari, mentre altri si sono persi per
sempre.
Nell’antichità il gioco d’azzardo era
utilizzato probabilmente per cercare di
conoscere la volontà divina, ma con il
passare del tempo ha acquisito sempre di
più connotazioni laiche.
Uno degli svaghi più diffusi, secondo
Eraclito, era il gioco ai dadi e alla dama.
Per lo scopo bastavano
oggetti meno raffinati,
gli astragali. Questi
erano usati come dadi
per la loro forma
abbastanza regolare e
la dimensione
differente dei lati, che
permetteva di
attribuire a ciascuna
faccia un preciso valore
numerico.
I dadi veri e propri
sono rintracciabili fin
dal 600 a.C. in Egitto e
dal 2000 a.C. in Cina
Un gruppo di terracotta da Capua, databile tra il 340 e il 330 a.C., raffigura due
fanciulle accovacciate, intente nel gioco con gli astragali che tengono in entrambe le
mani: si usava lanciarli in aria per poi cercare di recuperarli al volo nel maggior
numero possibile
Altri oggetti semplici stabilirono la
fortuna dei giochi, come le noci. Il ludus
castellorum o "ocellate" ebbe una grande
popolarità. Consisteva nell'abbattere delle
piccole piramidi fatte con le noci o altri
semi di frutta, come si vede su un rilievo
di epoca imperiale
La civiltà romana non si è sottratta a
questa regola, per i romani il gioco
d’azzardo era proibito ma erano legali le
scommesse, ad esempio sui combattimenti
tra gladiatori.
Chi veniva sorpreso a giocare doveva
pagare una multa non indifferente.
Nei secoli successivi il gioco d’azzardo era
comunque praticato in luoghi come bagni
pubblici e bordelli, e in determinate vie.
Tra il 1371 e il 1432 nacquero perciò le
prime concessioni comunali, sotto una
supervisione delle forze pubbliche.
Chi governava un territorio, però, pensava
che si dovesse difendere la morale e
salvaguardare la popolazione da
prestigiatori e da bari. Per questo contro
bari e lestofanti, furono introdotte delle
pesanti punizioni che andavano
dall’accecamento fino ad arrivare al vero e
proprio affogamento in un sacco.
Dopo la caduta dell' impero romano, ci fu
un periodo di regressione, in quasi la
maggior parte del mondo. Fu un periodo
tetro, dove il divario tra ricco e
povero faceva la differenza e questa
differenza si faceva sentire anche nel
gioco: ai nobili erano riservati i giochi più
complessi, perché avevano tempo e soldi
da spendere.
Il gioco dei dadi rimase il più diffuso
nei ceti bassi perché era tra i più
economici da reperire e da trasportare, e
l'azzardo è da collocare più o meno in
questo periodo: le maestose olimpiadi
dell'impero Romano vennero sostituite da
combattimenti dei galli, e qui il ceto basso
scommetteva.
Lo sviluppo del gioco
avvenne alla fine del
sistema feudale, quando
le condizioni di vita
delle popolazioni
migliorarono.Nel
Rinascimento, lo
sviluppo dei giochi
raggiunge alti livelli, la
maggior parte dei giochi
dei casinò ha avuto
inizio in questo periodo,
compreso lo sviluppo e
l'affermazione dei
giochi con le
carte.Anche il poker
nasce in questo periodo
storico.
In Francia i giochi d’azzardo furono promossi
da Enrico IV nella cui corte numerose
persone vivevano esclusivamente dei
proventi del gioco.
Il primo casinò fu quello di Venezia che, da
oltre 4 secoli, dal 1638, è sicuramente, se
non il primo, il più antico ancora attivo. Il
primo Stato, che rifiutò di vietare il gioco
d’azzardo, fu lo stato del Nevada nel 1931
trasformando, con questa scelta, la città di
Las Vegas in un luogo simbolo del gioco, dei
musical e dei grandi spettacoli.
Si tratta di un diverso tipo di Casinò che
non si rivolgeva solamente a un ristretto
pubblico,come in tempo passato, ma
diventava addirittura un luogo per
famiglie. Ovviamente questo tipo di
servizio ha attirato da subito grandi
quantità di persone, rendendo il gioco
d’azzardo la principale risorsa di guadagno
dello stato. Un’ulteriore diffusione arrivò
con l’introduzione delle nuove slot
machine.
Con i “giochi d’azzardo”nasce la probabilità. Il
gioco d’azzardo è un gioco che si basa
esclusivamente su mosse casuali, perciò la vincita
non dipende dalla bravura del giocatore ma dal
caso.
Esempi del gioco d’azzardo sono: i dadi, la
roulette, il baccarat ecc.
Nel gioco d’azzardo è importante che, a
prescindere dall’intervento della casualità, la
somma puntata di ciascun giocatore sia
proporzionale alla probabilità che questo ha di
vincere; in tal caso il gioco si dice equo.
PROBABILITÀ
Secondo la prima definizione di probabilità, per questo
detta classica, la probabilità di un evento è il rapporto tra
il numero dei casi favorevoli all'evento e il numero dei casi
possibili, purché questi ultimi siano tutti equiprobabili.
Per esempio la probabilità che esca un numero pari nel
lancio di un dado
indicata con P(A), è pari a:
dove nA = 3 è il numero di casi favorevoli al verificarsi
dell’evento A ed n=6 è
il numero di casi possibili.
Dalla definizione segue che:
la probabilità di un evento aleatorio è un numero compreso
tra 0 e 1;
la probabilità dell'evento certo è pari a 1;
la probabilità dell’evento impossibile è zero.
Il risultato di una partita di calcio, con i simboli
della schedina, può essere 1, 2 o X, ma non
sappiamo in anticipo quale sarà. Se lanciamo un
dado, possiamo ottenere uno dei sei valori
possibili: 1, 2, 3, 4, 5 o 6, ma non possiamo dire a
priori quale otterremo. Se estraiamo una pedina
della tombola da un sacchetto con 90pedine,
numerate da 1 a 90, uscirà l’1, o il 2..., o il 90, ma
non sappiamo prevedere quale pedina uscirà
prima di averla estratta.
Chiamiamo eventi casuali quegli eventi di cui non
sappiamo l’esito a priori, ma di cui conosciamo
tutti gli esiti possibili.
EVENTO CERTO, POSSIBILE E
IMPOSSIBILE
Un evento è certo quando non c’è alcuna
possibilità che non succeda. Ad esempio, se in un
sacchetto ci sono 10 biglie rosse, infilandovi una
mano ed estraendo una biglia, l’evento “che la
biglia che estraggo sia rossa” è un evento sicuro.
Un evento è impossibile se non c’è alcuna
possibilità che succeda. Ad esempio, nel caso
precedente, l’evento “che la biglia che estraggo
sia nera” è un evento impossibile, dato che tutte
le biglie del sacchetto sono rosse.
Un evento è probabile se esiste una qualche
possibilità che succeda. Se nel sacchetto ci sono
10 biglie, alcune rosse e alcune nere, l’evento
“che la biglia che estraggo sia nera” è probabile.
Possiamo distinguere tre gradi di probabilità:
molto probabile, ugualmente probabile e poco
probabile.
Ad esempio, se nel sacchetto ci sono 6 biglie
rosse e 2 biglie nere, l’evento “che la biglia che
estraggo sia rossa” è molto probabile, e l’evento
“che la biglia che estraggo sia nera” è poco
probabile.
Se invece nel sacchetto ci sono 5 biglie rosse e 5
nere, gli eventi “che la biglia che estraggo sia
rossa” e “che la biglia che estraggo sia nera” sono
ugualmente probabili.
Vediamo qualche esempio:
lanciando un dado, le probabilità dei seguenti eventi sono:
1. “che esca un numero compreso tra 1 e 6” (evento sicuro):
probabilità = 1;
2. “che esca un 7” (evento impossibile): probabilità = 0;
3. “che esca un 2”: la probabilità è 1/6, dato che, tra i sei
risultati possibili, solo uno ci interessa, ovvero che esca il
2.
4. “che esca un 1 o un 2 ”: la probabilità è 2/6, dato che, tra i
sei risultati possibili, solo due ci interessano, ovvero che
esca l’1 o il 2.
5. “che esca un 2, o un 3 o un 4”: la probabilità è 3/6, dato
che, tra i sei risultati possibili, solo tre ci interessano,
ovvero che esca il 2, o il 3 o il 4.
SOMMA LOGICA DI EVENTI
Si definisce somma logica di due eventi A e B (e si
identifica con AUB) l’evento che si verifica quando si
verifica almeno uno dei due eventi A o B.
Due eventi A e B si dicono incompatibili se il verificarsi
dell’uno esclude il verificarsi
dell’altro cioè se A Ç B = Ø.
P(AUB) = P(A) + P(B)
Due eventi A e B si dicono compatibili se il verificarsi
dell’uno non esclude il verificarsi
dell’altro cioè se A Ç B ¹ Ø.
P(AUB) = P(A) + P(B) – P(AÇB)
PROBABILITA’ DEL PRODOTTO LOGICO
DI EVENTI
Si definisce prodotto logico di due eventi E1 e E2 (e si
identifica con E1 Ç E2) l’evento che si verifica quando si
verificano entrambi gli eventi E1 e E2.
La probabilità condizionata è la probabilità del verificarsi
di un evento (E1) nell'ipotesi che un secondo evento (E2) si
sia già verificato.
Due eventi si dicono Dipendenti se la probabilità del loro
evento intersezione è uguale al prodotto della probabilità
di E1 per la probabilità di E2 condizionata da E1.
P(E1 Ç E2) = P(E1) x P(E2/E1)
Due eventi si dicono Indipendenti se, la probabilità del loro
evento intersezione (Ç) è uguale al prodotto delle loro
probabilità.
P(E1 Ç E2) = P(E1) x P(E2)
Nella maggior parte dei casi il giocatore
patologico inizialmente è un semplice giocatore
che dopo aver vinto qualche partita aumenta la
frequenza di gioco perché preso dalla voglia di
vincere sempre più soldi. Quando inizia a perdere
attribuisce la colpa alla sfortuna e comincia a
giocare sempre più spesso per recuperare le
somme di denaro perse. Da qui in poi il giocatore
pratica il gioco d’azzardo ogni giorno diventando un
vero e proprio malato.
Quando un giocatore diventa patologico avverte
numerosi sintomi che si possono suddividere in tre grandi
classi:
Sintomi psichici (ossessione del gioco,
nervosismo, ansia, senso di colpa …);
Sintomi fisici (alterazione dell’alimentazione,
insonnia …);
Sintomi sociali (danni economici, morali, familiari …).
 Il
gioco d’azzardo patologico è una
malattia cronica che richiede un
intervento terapeutico strutturato.
 La cura passa attraverso determinate
fasi:
Astinenza dal comportamento;
Forza di volontà;
Cambiamento dello stile di vita in modo da
essere più forti verso le possibili
ricadute.
GIOCO
D'AZZARDO: VIZIO O MALATTIA?
Il Gioco d'Azzardo Patologico (GAP) è una
malattia mentale che è stata classificata
dall'Associazione Psichiatrica Americana
(APA American Psychiatric Association)
all'interno dei "Disturbi del controllo
degli impulsi" e che ha grande affinità con
il gruppo dei Disturbi OssessivoCompulsivi (DOC) e soprattutto con i
comportamenti d'abuso e le dipendenze.
Il sistema classificativo DSM (Manuale
Statistico-Diagnostico) nella sua IV
versione (DSM-IV; 1994) propone i
seguenti criteri diagnostici e la seguente
definizione: "Mostrare un persistente e
ricorrente comportamento di gioco
d'azzardo disadattativo, in cui il bisogno
di giocare è incontrollabile e riconoscersi
in almeno cinque delle situazioni elencate
di seguito:



essere completamente assorbiti dal
gioco d'azzardo (rivivere esperienze di
gioco del passato, soppesare o
programmare la prossima avventura,
pensare senza sosta a come ottenere il
denaro per giocare);
dovere aumentare costantemente le
puntate per arrivare allo stesso livello di
eccitazione;
non riuscire in alcun modo a controllare,
diminuire o interrompere le giocate;



sentirsi irrequieti e irritabili quando si
cerca di ridurre o interrompere il gioco
d’azzardo;
giocare è un modo di fuggire dai
problemi, dal senso di colpa, dall'ansia o
dalla depressione;
"rincorrere le perdite" (per esempio
raddoppiare le puntate per vincere tutto
in una volta e rifarvi delle perdite);



avere commesso azioni illegali (falsificazione,
frode, furto, appropriazione indebita) per
finanziare le giocate;
Avere rischiato o perso una relazione
significativa, il lavoro, opportunità di studio o di
carriera a causa del gioco;
Fare affidamento su altri per reperire il denaro
con cui sanare una situazione finanziaria
disperata a causa del gioco
I giocatori compulsivi (o patologici) sono perciò
quegli individui che si trovano cronicamente e
progressivamente incapaci di resistere
all'impulso di giocare. Il loro comportamento
compromette e distrugge le loro relazioni
personali, matrimoniali, familiari e lavorative.
L'ASTINENZA
Come tutte le dipendenze, anche il gioco
d'azzardo patologico presenta dei sintomi
d'astinenza, spesso molto intensi e
caratterizzati da:
 inquietudine, nervosismo
 tremori
 nausea, vomito
 insonnia
 Altri
CONSEGUENZE
Il gioco d'azzardo patologico è una
malattia molto grave,potenzialmente
mortale!
Si è calcolato infatti che i tentativi
di suicidio nei giocatori d'azzardo
patologici sono fino a 4 volte superiori
rispetto alla media dell'intera
popolazione. A ciò bisogna aggiungere i
danni creati dalla frequente associazione
con altre dipendenz(politossicodipendenze
o codipendenze), soprattutto da alcol e da
altre sostanze stupefacenti.
Parimenti frequente è lo sviluppo di
disturbi legati allo stress: dolori allo
stomaco, ulcere, coliti, insonnia,
ipertensione, malattie cardiache,
emicranie ecc. Le conseguenze più
evidenti, inoltre, sono quelle più
strettamente legate alle perdite
finanziarie e dei propri beni; le
ripercussioni sull'ambiente di lavoro, le
separazioni e i divorzi, le conseguenze sui
figli.
Il gioco d'azzardo patologico, come tutte
le dipendenze, è una malattia cronica, che
richiede pertanto di un intervento
terapeutico strutturato. L'obiettivo della
cura deve essere dapprima l'astinenza dal
comportamento e successivamente il
raggiungimento di una condizione di
"sobrietà" cioè un cambiamento dello stile
di vita che permetta di essere più forti
verso le sempre possibili ricadute.
FATTORI DI RISCHIO
Secondo varie ricerche esistono dei
fattori che possono predisporre al GAP ed
aumentarne il rischio specie in situazioni di
stress, in tal senso si è evidenziato che, ad
esempio, i giocatori compulsivi manifestano una
scarsa tolleranza alla noia e alle esperienze
quotidiane che li porta a ricercare stimoli forti
ed eccitanti; questo fattore, probabilmente
dovuto ad un malfunzionamento dei
neurotrasmettitori ed in particolare dal
sistema sierotoninergico, potrebbe spiegare il
ricorso al gioco d’azzardo come fonte di
stimolazione ed eccitazione
Altri fattori di rischio sono l’impulsività e
la depressione. Ovviamente, ai fini
dell’espressione del disturbo, occorre che
i fattori di rischio siano sostenuti o
meno dalle caratteristiche ambientali e
dal contesto socio-relazione in cui la
persona vive.
Recentemente il gioco del calcio è stato
investito dallo scandalo delle scommesse
clandestine. Stefano Palazzi, attuale procuratore
della Figc, non risparmia nessuno. Sono tre le
squadre di Serie A deferite nella vicenda del
calcio scommesse. Le compagini di Serie A,
Atalanta, Novara e Siena, l’anno scorso in Serie
B, sono state ufficialmente deferite dopo mesi di
indagini
Potrebbe quindi stravolgersi l’ attuale classifica
di Serie A. La Corte Federale capitanata da
Palazzi non farà sconti di alcun genere.
La massima serie comincia a tremare.
Si attendono pesanti sanzioni. Ritornano
così a sperare Lecce, Cesena. A sorpresa
tra le squadre coinvolte, spunta anche la
Sampdoria, l’ anno scorso in Serie A. Se
finora si era parlato solo di squadre della
serie cadetta, la compagine genoana apre
l’ inchiesta a nuovi scenari.
Sono ben 61 i nomi dei tesserati deferiti
dalla Corte Federale:
Oltre ai 61 tesserati, sono ben 22 le
squadre coinvolte nello scandalo, dalla
Serie A alla Lega Pro: Squadre coinvolte
per comportamenti ritenuti non regolari
da alcuni loro tesserati.
Si aspettano importanti novità, sperando
che tutta la verità venga presto a galla.
Ma basterà questo per annientare in
maniera definitiva il marcio di questo
sport?
IL GIOCO D’AZZARDO NELLA LETTERATURA…
“IL GIOCATORE” DI DOSTOEVSKIJ
Il gioco d’azzardo non è un fenomeno
solo dei nostri tempi, anzi è vecchio
quanto l’uomo e gli storici hanno scoperto
che quasi tutte le civiltà del passato
hanno avuto che fare con il gioco e le
scommesse.
Questa abilità ludica è stata apprezzata
sin dall’inizio della storia dell’uomo ed ha
influenzato sia la società sia la
letteratura.
A questo proposito possiamo fare
riferimento a “Il giocatore” di
Dostoevskij, che antologicamente è un
classico proprio perché in qualunque
periodo storico tu lo legga, esso continua
a parlarti in modo schietto e diretto.
Il giocatore è un romanzo di Fedor
Dostoevskij, pubblicato nel 1866. Scritto
per necessità di denaro per pagare i
debiti di gioco e pressato dagli editori ai
quali aveva promesso questo romanzo.
Il giocatore è comunque diventato un capolavoro
e un punto di riferimento della narrativa russa
dell’ottocento.
Dostoevskij analizza il gioco d’azzardo in tutte le
sue forme con i diversi tipi di giocatori, dai ricchi
nobili europei, ai poveretti che si giocano tutti i
loro averi, ai ladri tipici dei casinò.
È anche uno studio delle diverse peculiarità delle
popolazioni europee: la severità del barone
tedesco, la vanità del conte italiano, il ricco
gentleman inglese e il francese manipolatore.
TRAMA:
Siamo in Germania, in una fittizia città termale di nome
Roulettenburg nella quale il casinò attira molti turisti.
Aleksej Ivànovic, il narratore del romanzo, è il precettore
in una famiglia stravagante, composta da un vecchio
generale innamorato pazzo di una giovane francese dal
passato turbolento, mademoiselle Blanche, di due bambini
dei quali è il maestro, dalla figliastra del generale Polina
Aleksàndrovna, della quale lui è follemente innamorato
senza essere ricambiato. Attorno a questo nucleo girano
Mr. Astley, un ricco inglese, onesto e timido, anch'egli
innamorato di Polina e il marchese francese des Grieux
amato da Polina. Aleksej si trova spesso a giocare e vincere
soldi per Polina, che necessita di grosse somme di denaro,
poiché la famiglia è al limite della rovina, a causa delle
manipolazioni del marchese des Grieux, il quale ha
ipotecato una grossa parte del patrimonio familiare.
L'unica via di salvezza consiste nella morte della
'baboulinka' (in russo "nonnina"), Antonida Vasil'evna,
la vecchia nonna, proprietaria della futura eredità.
Tutti attendono con ansia la notizia del decesso della
nonna, in maniera tale che il generale possa pagare i
debiti al "francesino" des Grieux e, di conseguenza,
possa avvenire il matrimonio tra Polina e lo stesso
marchese. Ma la baboulinka piomba in Germania e si
dedica con fervore al gioco della roulette insieme ad
Aleksej. All'inizio tutto procede per il meglio ma poi
la fortuna gira e la nonna perde la maggior parte dei
suoi averi, con grande disperazione dei suoi familiari.
A questo punto la catastrofe si abbatte sulla
famiglia: sparita la fortuna del generale, la sua
promessa sposa francese perde interesse in lui e il
marchese des Grieux fugge in Francia, lasciando sola
e senza soldi la sfortunata Polina.
Aleksej decide di scommettere per aiutare
economicamente Polina, e una sera in particolare
comincia a vincere, vince vince e vince; preso dalla
follia pensa di scommettere tutti i soldi accumulati,
ma all'ultimo secondo fugge via dal casinò e torna
dall'amata. Polina quando scopre che ha giocato lo
crede vizioso e in preda alla follia fugge dal nobile
inglese. Aleksej a questo punto viene convinto da M.lle
Blanche ad andare a Parigi dove comincia a
sperperargli tutti i soldi. Qui vengono raggiunti dal
generale che finalmente riesce a sposarla. Aleksej
riprende il suo viaggio attraverso i casinò, costretto
addirittura a fare il domestico. Un giorno incontra
Mr. Astley che gli spiega le ragioni di Polina.
Nonostante l'incontro con Mr. Astley, che cerca in
qualche modo di farlo rinsavire, egli prosegue per la
sua strada rimandando a..."domani" la sua definitiva
redenzione.
In questo racconto l’autore, trattando del gioco
d’azzardo, da esperto frequentatore di casinò,
riesce perfettamente a descrivere i conflitti che
hanno luogo nell’animo del giocatore, che riesce
persino a mettere da parte la bramosia del
denaro; una volta seduto al tavolo: vincita e
perdita sono soltanto due inevitabili conseguenze
del gioco.
La sorte e la vita dell’uomo mantengono uno scopo
solo all’interno del casinò.
T. Landolfi
1908/1979
Sul gioco d’azzardo, scrive pagine intense
T Landolfi che lasciò scorrere sin l'ultimo
suo centesimo sulle roulettes di Sanremo, Venezia,
Montecarlo.
Tommaso Landolfi nasce nel 1908 a Pico
Farnese da famiglia nobile. Nel 1932 si laurea in
lingua e letteratura russa all'Università di Firenze
discutendo una tesi sulla poetessa Anna
Achmatova. Sempre a Firenze collabora a diverse
riviste quali Letteratura e Campo di Marte. Nel
1937 esce la prima raccolta di racconti,
precedentemente apparsi su riviste, Dialogo dei
massimi sistemi.
A questi seguono diversi altri racconti, tra il
fantastico e il grottesco, che caratterizzano la
produzione del primo Landolfi, tra i quali spicca la
novella Racconto d'autunno, del 1947. Evidente
già dalle prime opere è il tema della vanità
dell'agire umano, trattato con una apparente e
spesso divertita leggerezza, che può però
trasformarsi in disperazione e delirio romantico
quando si autocompiace nella propria ironica
tristezza.
Fatta eccezioni per brevi soggiorni all'estero, la
vita di Landolfi si svolge per lo più tra Roma, le
case da gioco di San Remo e Venezia e la
residenza di famiglia a Pico Farnese. Nonostante
un'esistenza appartata e lontana dai salotti
intellettuali e mondani, il suo lavoro è
riconosciuto da Giorgio Bassani e Mario Soldati,
da Eugenio Montale e Italo Calvino, che ne curerà
una antologia nel 1982.
Il demone del gioco, assieme ad altri motivi
autobiografici, sono al centro delle opere
diaristiche La bière du pécheur (1953), Rien va
(1963) e Des mois (1967). Nel 1975 vince il
premio Strega con A caso.
È stato collaboratore fisso del settimanale Oggi
di Arrigo Benedetti (1939-1941). Più tarde sono
invece le collaborazioni con Il Mondo di Pannunzio
e il Corriere della Sera.
Si ammala di una lunga e dolorosa malattia,
complice il clima rigido e umido di Pico, dal quale
cerca sollievo a Sanremo e Rapallo. A marzo 1978
è già al terzo ricovero, presso l'ospedale di
Sanremo, per un ennesimo attacco di cuore, al
quale segue la ricerca dell'isolamento e della
solitudine. E in solitudine, mentre la figlia si
assenta per poche ore, è colpito da enfisema
polmonare: si spegne a Ronciglione, presso Roma,
l'8 luglio 1979.
Dal 1992, le maggiori opere, pubblicate in
precedenza da Vallecchi ed altri editori e ormai
fuori catalogo, vengono ripubblicate dalla casa
editrice Adelphi a cura di Idolina Landolfi, figlia
dell'autore. Nel 1996, sotto la presidenza della
stessa, nasce il Centro Studi Landolfiani, che
pubblica il bollettino «Diario perpetuo».
Diritto
LA LEGISLAZIONE SUL GIOCO D’AZZARDO
In Italia la legislazione sul gioco d’azzardo permette
il gioco, le scommesse e le lotterie solamente se
svolte in modo autorizzato dall’autorità pubblica.
Sono giochi d’azzardo tutti quei giochi il cui il
risultato è determinato solo dal caso. In ogni caso il
gambling è definito “Contratto aleatorio”.
Nell’ordinamento non è possibile l’autorità giudiziaria
per costringere qualcuno a saldare un debito di gioco.
L’articolo 1933 del Codice Civile recita così: “Non
compete azione per il pagamento di un debito di
giuoco o di scommessa, anche se si tratta di
giuoco o di scommessa non proibiti. Il perdente
tutta via non può ripetere quanto abbia
spontaneamente pagato dopo l’esito di un giuoco o
di una scommessa in cui non vi sia stata alcuna
frode. La ripetizione è ammessa in ogni caso se il
perdente è incapace.”
L’articolo 718 del Codice Penale punisce con
l’arresto da tre mesi ad un anno e con l’ammenda non
inferiore ad Euro 206,00 chiunque tenga un gioco
d’azzardo o lo agevoli, con l’eccezione dei casinò e
della navi da crociera che navigano fuori dal bacino
del Mediterraneo.
Come aggravanti vengono citati: il fatto di essere
in un esercizio pubblico; il fatto che siano state
giocate somme importanti; la partecipazione al
gioco di minorenni.
L’articolo 720 colpisce chi, pur senza incorrere
nel reato di cui all’articolo 718, abbia partecipato
ad un gioco d’azzardo. La pena è l’arresto fino a
sei mesi o, in alternativa, l’ammenda fino ad Euro
516,00, con le medesime aggravanti.
Sono ritenuti giochi d’azzardo, come già detto, quelli
il cui risultato sia regolato solo dal caso e che
prevedano uno scopo di lucro. In questa categoria
rientrano senza dubbio i dadi e la roulette, mentre
non è considerato azzardo il gioco degli scacchi. Il
Poker invece ha una natura controversa, dato che
molto influisce sul risultato l’abilità del giocatore,
avvicinandolo quindi alle nozioni di “Sport”.
GAMBLING IN THE UNITED KINGDOM
Gambling in the United Kingdom is regulated by the
gambling commission on behalf of the government’s
department for culture, media and sport under the
Gambling act 2005. This act of parliament
significantly updated the UK’s Gambling laws,
including the introduction of a new structure of
protections for children and vulnerable adults, as
well as bringing the Internet gaming sector within
British regulation for the first time.
GAMBLING FORMS
“BINGO AND CASINO”
The game of bingo was popularised in the armed forces in
the Second World War and brought back to Britain after
the end. Betting and gaming act 1960 allowed commercial
bingo hall to be set up. Casinos had a similar history. The
number of gaming machines in casinos was limited at 10. In
part due to the difficulty of enforcing this, the Gaming
act 1968 liberalised the law, by allowing true commercial
casinos. The gambling act of 2005 paved the way for
larger resort style casinos to be built. Many towns and
cities bid to host one of these so-called “super casinos”,
which will be similar to those found in Las Vegas. .
GAMBLING ON SPORTS
Sports gambling has a long history in the United
Kingdom. The 1960 Act legalised off-course
bookmakers. Pool betting on horses is a monopoly
of the state-owned Tote. There is a large
market in the UK for gambling on competitive
sports at bookmakers or licensed website,
particularly for horse, greyhound racing and
association football. The last of these also has
an associated form of gambling known as the
football pools, in which players win by correctly
predicting the outcome of each week’s matches.
LE JEU DE HASARD EST:
jeu de hasard pur lorsque le jeu est totalement
soumis au hasard
jeu de hasard raisonné lorsque le joueur doit
déterminer son action en fonction d'événements
aléatoires et de probabilités
Le hasard
Le mot lui-même vient de l’arabe az-zhar, qui désigne
un jeu de dé ( de même que chance, qui vient de
chéance : façon dont tombent les dés).
JEUX DE HASARD PUR




La bataille se joue avec un jeu de 32 cartes ou de
52 cartes.
Le jeu de pharaon
Le jeu de l'oie est un jeu de plateau contenant un
chemin de cases et se jouant avec deux dés.
Le Lapinodrôme est un jeu dans lequel un lapin
passe (aléatoirement) par une porte portant un
numéro.
Le jeu de la Loterie (ou Loto) se joue en pariant
sur plusieurs nombres (choisis ou aléatoires).



Les machines à sous (hors machines à poker) sont
des jeux électroniques ou mécaniques dans lesquels
les deux résultats possibles (gagné ou perdu) sont
aléatoires et indépendants des jeux précédents.
Dans le jeu de Pile ou face, chaque côté de la pièce a
même probabilité de tomber, c'est un jeu de hasard
pur.
Le jeu de Roulette
JEUX DE HASARD RAISONNÉ




Le jeu de poker se joue avec un jeu de 52 cartes.
Le jeu de bridge. La distribution des cartes est l'élément
aléatoire.
Les cartes du jeu Magic : l'assemblée sont des cartes
spéciales pour ce jeu, avec des actions spécifiques pour
chacune d'entre elles.
Le jeu de 5000 se joue avec 5 dés.



Le jeu des petits chevaux se joue sur un tablier
(plateau) avec des pions (chevaux) et deux dés.
Dans le jeu de Monopoly, l'avancement des pions se fait
de manière aléatoire avec un dé.
Dans le jeu les chevaliers de la table ronde, tous les
joueurs sont dans la même équipe contre le jeu luimême. Les actions du jeu sont données par des tirages
aléatoires de cartes ou par des lancers de dés.
ORIGINE DES JEUX
Les premiers jeux de hasard sont impossibles à
dater.
Des traces d'objets ont été retrouvés dans des
tombes des civilisations anciennes (grecs,
égyptiennes, etc).
Notons un jeu d'enfant, l'Ostrakinda, utilisant le jeté
d'une coquille blanche noircie d'un côté et en criant
"nuit ou jour" autour du cinquième siècle avant JésusChrist.
Un des premiers jeux de société est le Senet. Ce jeu
était très populaire en Égypte.
Le jeu de pile ou face s'est développé avec l'arrivée
de monnaie métallique.
Les dés, d'origine asiatique, ont été très utilisés
durant l'empire romain.
Les cartes à jouer, également d'origine asiatique,
apparaissent en Europe au XIVe siècle . Elles y sont peutêtre arrivées par l'intermédiaire des Arabes ou par les
échanges avec les Mongols le long de la Route de la soie.
À l'époque de la Révolution française, on joue au whist, au
pharaon, à la bouillotte, au trente et quarante ou au brelan
dans les milieux éduqués. En 1894, Charles August Fey
construit la première machine à rouleaux appelée la
"Liberty Bell" .
LÉGISLATION
En France, le Code Pénal interdit les jeux d'argent, à
l'exception de ceux autorisés par l’Etat. Le principe de
base est précisé dans l’article 1er de la loi du 21 mai 1836 :
« les loteries de toute espèce sont prohibées ».
Les jeux de hasard
La loi du 12 juillet 1983 interdit la tenue d’une maison de
jeux de hasard et tous les jeux de hasard non autorisés
par la loi.
La création et l’organisation de la loterie nationale
L'article 136 de la loi de finances du 31 mai 1933 prévoit
les conditions d’organisation par l’Etat d’une loterie. Le
décret du 14 février 1949 en fixe de façon très précise
les modalités.
La création des Lotos
Le 19 mai 1976 est né, à Paris, le premier tirage du Loto,
en public.
La Française des jeux a été créée par le décret du 9
novembre 1978. Elle est organisée en société anonyme
d’économie mixte dans laquelle l’Etat détient 72 % des
actions.
Le décret du 1er avril 1985 autorise la création du Loto
sportif.
La loterie nationale et son fonctionnement
Dans ses articles 36 à 40, la loi PERBEN du 5 mars 2007 précise les
obligations relatives à la lutte contre les loteries, jeux et paris
prohibés.
L’autorisation des machines à sous
La loi du 5 mai 1987 autorise les machines à sous mais
uniquement dans les casinos.
Le PMU
C’est un organisme collecteur de paris faits sur les courses de
chevaux hors des lieux où elles se tiennent. Il est placé sous les
tutelles des ministères de l’Agriculture et des Finances. Il a
écrit un règlement.
En 2010, la France légalise les paris online.
Les Français accros aux jeux d'argent et de hasard
 Publié le 16 septembre 2011 à 11h24
PRATIQUE
La première enquête menée en France sur les addictions au
jeu indique des chiffres inquiétants : 600.000 Français ont
des problèmes avec les jeux d'argent et de hasard.
LES FRANÇAIS SONT DE PLUS EN PLUS ACCROS AUX JEUX D'ARGENT
ET DE HASARD SIPA
La sonette d'alarme est tirée. Jeux de grattage, loto, PMU,
paris sportifs... les Français sont de vrais accros aux jeux
d'argent et de hasard. Ainsi, 600.000 Français possèdent
des problèmes avec ce type de divertissements et parmi eux
200.000 sont considérés comme des joueurs « excessifs ».
C'est ce que révèle une étude, publiée ce vendredi,
menée par l'Observatoire français des drogues et des
toxicomanies (OFDT) dans le cadre du Baromètre santé
2010 de l'Institut national de prévention et d'éducation
pour la santé (Inpes). C'est la première fois qu'une telle
enquête est menée dans l’Hexagone.
Selon l'OFDT, près d’un Français sur deux joue de l’argent
(47,8%), un sur 10 est un joueur actif et plus d’un sur 100
est un joueur à risque. L'étude établit que les joueurs les
plus actifs sont ceux qui jouent au moins 52 fois par an ou
misant au moins 500 euros par an.
UN LIEN ENTRE JEU ET PRODUITS PSYCHOACTIFS
Les jeux de tirage et de grattage, pour lesquels une
initiation n’est pas ou peu nécessaire, sont les plus
pratiqués avec respectivement 75% et 62,2%. En
troisième position, il y a le PMU (23,2 %), puis les
machines à sous, le Rapido, les paris sportifs, le poker
(8%) et enfin les jeux de table. Et les hommes sont les
plus concernés par le jeu : 51,3 % d’entre eux sont des
joueurs dans l’année et 15,6 % des joueurs actifs alors
que 44,4 % des femmes sont joueuses dans l’année et 8,8
% joueuses actives.
Par ailleurs les résultats de l’enquête montrent une
relation étroite entre jeu et consommation de produits
psychoactifs. En effet, l'absorption d’alcool, de tabac et
de cannabis les plus à risque ou les plus intensives se
retrouvent davantage chez les joueurs excessifs que
dans la population générale. Par exemple, chez les joueurs
excessifs, 26,3% ont un risque de dépendance à l’alcool
(contre 3,2% en population générale). Seul élément
rassurant de l'étude, la France, avec 1,3% de joueurs
problématiques, est loin derrière les Etats-Unis et
l'Australie (5%).
Maxime Ricard
LOS JUEGOS DE AZAR EN ESPAÑA
Definición de los juegos de azar
Los juegos de azar son juegos en los cuales la posibilidad
de ganar o perder no depende de la habilidad del jugador
sino del azar, esto es, de la suerte. Están basados en las
apuestas y sus premios están determinados por la
probabilidad estadística de acertar la combinación
numérica sobre la cual el jugador ha arriesgado una cierta
cantidad de dinero creyendo que tendrá tal o cual
resultado. De esta manera, un jugador puede escoger un
número y pensar que el número que ha escogido puede ser
el número ganador sin embargo puede estar equivocado y
perder porque las apuestas como hemos comentado no
tienen que ver con la destreza ni con la predisposición para
el juego sino con la suerte, con la posibilidad y con la
probabilidad de que salga la combinación o el número que
hemos elegido para nuestra apuesta. En caso de acierto la
apuesta se recupera aumentada a expensas de los
jugadores que han perdido o de los que no acertaron.
LA LOTERÍA NACIONAL
Origen
El juego de la lotería nace en España a finales del siglo del
siglo XVIII. El 30 de septiembre de 1763 el rey Carlos III,
siguiendo el modelo napolitano, decide recaudar fondos para
arreglar la situación económica en la que se encontraba
Península Ibérica tras los reinados de los austrias y los
borbones durante los siglos XVI y XVII. Disfrazada bajo la
apariencia de un juego en el que todos podían participar y
obtener premios, la lotería era en un primer momento un
impuesto encubierto, que debería aportar nuevos ingresos a las
arcas reales para arreglar la situación económica que
arrastraba la Hacienda Pública española desde tiempo atrás.
El término Lotería Nacional surge durante la Guerra de la
Independencia de la mano del Ministro del Consejo y Cámara
de Indias, don Ciriaco González Carvajal. Fue aprobada por las
Cortes de Cádiz el 23 de noviembre de 1811 por unanimidad.
El 4 de marzo de 1812 se celebró en Cádiz el sorteo de esta
nueva modalidad de Lotería, que fue denominada por el pueblo
Lotería Moderna para diferenciarla de la Lotería de Número
instituida desde 1763.
La venta de Lotería Nacional fue extendiéndose desde Cádiz al
resto de España al mismo tiempo que los ejércitos napoleónicos
se iban retirando del país.
¿Cómo se juega a la Lotería Nacional?
Es evidente, que para participar en un sorteo de Lotería
Nacional lo primero que un jugador debe hacer es comprar un
décimo con el número que más le guste. Los décimos, también
llamados cupones, están compuestos por números de cinco
cifras. En cada sorteo de Lotería Nacional que se realiza
participan los décimos que contienen los números que van
desde el 00.000 hasta el 99.999 - excepto en el Sorteo
Especial de Navidad y el Sorteo del Niño en los que los
números del décimo van desde el 00.000 hasta el 84.999.
Los sorteos de Lotería Nacional se celebran los sábados y los
jueves. Los sorteos que se celebran los sábados tienen un
mayor número de premios y los décimos cuestan más que los
del jueves que albergan un premio menor y son de menor
importe. Los precios de ambos van variando de año en año.
Otras diferencias entre estos dos sorteos son que los
primeros, los que tienen lugar el sábado, forman parte
de 10 series mientras que los segundos, los que se
celebran el jueves, los cupones son de 6 series. Cada
una de las series se divide en 10 décimos o cupones
que pueden comprarse en las llamadas
Administraciones de Loterías o en establecimientos
de Loterías y Apuestas del Estado.
También en los kioscos de la Once o por la calle a los
discapacitados que los venden.
Quiosco de la Once. En la actualidad son de color
verde
EL GORDO DE NAVIDAD
El primer sorteo celebrado en Navidad tuvo lugar el 18 de
diciembre de 1812 en la ciudad de Cádiz. El primer 'Gordo'
fue para el número 03604. El décimo de lotería de Navidad
costaba 40 reales y el premio era 8.000 pesos fuertes
según la moneda existente. El nombre de Sorteo de
Navidad no llegó hasta el 23 de diciembre de 1892 y cinco
años después, en 1897, esta denominación ya aparecía
impresa en los décimos o cupones. A partir de esta fecha
se implantó el sistema de bombos y bolas de madera que se
sigue utilizando hoy que sustituyó al tradicional número
impreso en papel y escogido al azar.
LA BEBIDA ESPUMOSA Y LA
CELEBRACIÓN EN LAS CALLES EL
LOTERO
La victoria tanto si se ha ganado el gordo de
Navidad como si se ha ganado la lotería del Niño
se celebra descorchando una botella de sidra o
cava en la calle en compañía de todos los que
quieran unirse a los agraciados por la suerte .
Este día es un día de alegría para todos los
españoles tanto para los premiados como para los
que no.
Celebración de la victoria del Gordo de Navidad
en la calle
Después de abrir y celebrar en la calle el premio
con cava o champán y de derramarlos en las
puertas de las administraciones agraciadas. Se
presentan una serie de personajes recurrentes:
el lotero, emocionado y encantado de repartir
millones, que tras conocer la noticia cuelga en su
local el cartelito del “Gordo de Navidad vendido
aquí” o sujeta en sus manos uno de los premios
agraciados para salir en los periódicos del día
siguiente, los vecinos, los curiosos, los
espontáneos de cámara e incluso ese señor o
señora que se hace noticia al reconocer, con cara
apenada, que tuvo en sus manos el décimo pero
que no lo compró y que al final ha tocado pero que
pese a todo se alegra.

L’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di
Stato ha diffuso i dati riguardanti la raccolta
giochi d’azzardo nel mese di settembre 2011.
Interessante la tabella che vi riportiamo, che
mostra la distribuzione geografica per regioni
dei giocatori italiani.
A farla da padrone, c’era da aspettarselo, è
la Lombardia, dove impazzano Giochi di Abilità a
distanza e skill games (giochi caratterizzati dalla
maggiore prevalenza dell’abilità rispetto alla
fortuna, praticati solo su siti on line) , ma anche
Lotterie (categoria dove sono inclusi i gratta e
vinci) e naturalmente le slot machine, vero
motore del gioco in Italia. Reggono bene le
scommesse sportive ed avanza il gioco del Bingo a
scapito dell’ippica, ormai lentamente in declino.
Al secondo posto nella classifica complessiva
la Campania, dove si gioca meno alle “macchinette
da bar”, ma dove giochi di abilità e skill games
vanno per la maggiore. Seguono Lazio, EmiliaRomagna, Veneto, Piemonte e Sicilia.
LE RELIGIONI E IL GIOCO D’AZZARDO
La Bibbia non condanna specificatamente il
gioco d’azzardo,le scommesse o il gioco del lotto a
condizione che si configurino essenzialmente
come un gioco e che non facciano dimenticare il
fine per cui l’uomo si trova sulla terra Nell’Antico
Testamento viene condannato il gioco dei dadi
perché usato nella pratica divinatoria, invisa agli
autori dell’Antico Testamento. Infatti, i dadi
potevano essere utilizzati anche per conoscere il
futuro, ossia per fare predizioni .
Sia l’Ebraismo, sia il Cristianesimo hanno
temuto poi che il gioco potesse diventare un’idea
fissa .Il giocatore poteva dimenticare il fine per
cui si trova sulla terra e dedicare tutte le sue
passioni a un’attività terrena .Per questa ragione
sia nella religione cristiana che in altre
religioni,come quella islamica, troviamo posizioni
molto rigorose e intransigenti verso il gioco
d’azzardo. La Riforma Calvinista abolisce
qualunque divertimento laic. Se uno ama il canto,
canti Salmi; se ama la lettura, legga la Bibbia;se
ama il teatro, partecipi al culto.
Il Corano proscrive il gioco. Maometto si era
reso conto della vicinanza tra il gioco e l’alcol, e,
sia pure con qualche incertezza iniziale, aveva
proposto la proibizione del gioco. Leggiamo nel
secondo capitolo del Corano, detto Sura:<<Ti
pongono delle domande circa il vino ed il gioco
d’azzardo. Dì loro:in ambedue c’è sia un gran male
che un gran bene,ma il male è maggiore che non
l’utilità>>.
Ne parla anche il quinto capitolo,detto Sura
della tavola apparecchiata:<<Oh credenti!
Davvero, il vino, il gioco d’azzardo, gli idoli e le
freccette sono cose vergognose, opere di
Satana,e quindi evitatele, poiché Satana mira a
risvegliare l’inimicizia e l’odio tra di voi, tramite il
vino e il gioco d’azzardo per allontanare il vostro
pensiero da Dio e dalla preghiera. Gli antichi
arabi(l’Islam nasce nei primi del ‘600)avevano
constatato che c’era un legame tra l’alcol, il gioco
e i problemi sociali che il gioco può provocare.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica al
n.2413 afferma che “i giochi d’azzardo non sono
in se stessi contrari alla giustizia.Diventano
moralmente inaccettabili allorché privano la
persona di ciò che le è necessario per far fronte
ai bisogni propri e altrui. La passione del gioco
rischia di diventare una grave schiavitù.
Truccare le scommesse o barare nei giochi
costituisce una mancanza grave, a meno che il
danno causato sia tanto lieve da non poter essere
ragionevolmente considerato significativo da
parte di chi lo subisce”.
Recentemente, comunque, il Cardinale
Angelo Bagnasco, Presidente della Conferenza
episcopale italiana, ha definito il gioco
d’azzardo”una piaga, una nuova forma di droga, da
cui bisogna guardarsi con estrema
determinazione e con grande consapevolezza”
L’Organizzazione mondiale della sanità ha
incluso il gioco d’azzardo patologico tra le
malattie. L’Italia purtroppo non lo ha ancora fatto.
I giochi garantiscono un’entrata sicura allo Stato.
Per fortuna il ministro della cooperazione, Andrea
Riccardi, ha recentemente sottolineato “il gioco
d’azzardo, è come una droga occorrerebbe vietare
la pubblicità come le sigarette”.
Per il momento la pubblicità ci invita
comunque a giocare, ma con moderazione!
Giocare con i segnali della dipendenza dal gioco
Questo riportato è un gioco che però non è pericoloso!! Inserisci V (vero) o F (falso)
Pensi al gioco tutti i giorni;
Sei felice e spensierato;
Cerchi di rifarti sempre quando perdi;
Ti capita di nascondere il tuo vizio del
gioco a quelli che ti stanno più vicino;
Qualche volta ti è capitato di prendere in
prestito soldi dagli amici per giocare;
Ogni tanto litighi con i tuoi familiari per
colpa dei soldi o del gioco d'azzardo;
Dormi tranquillamente di notte e non
pensi al gioco d'azzardo;
Paghi sempre le bollette regolarmente;
Molte volte ti sei ripromesso di non
giocare più senza riuscirci;
Ti accorgi di minimizzare
consapevolmente quando parli con
qualcuno della frequenza o delle cifre che
spendi per giocare.






Contributo di Valeria
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