REDAZIONALE Eccoci qui a tirare le somme di un altro anno che se ne va. Di novità non ce ne sono state molte, anzi è stato un anno un po' statico. Speriamo meglio per il prossimo... Il Direttivo intanto si sta impegnando per un sostanziale miglioramento del bollettino (come avrai la possibilità di vedere dal prossimo numero), per riorganizzare le gite rinviate per ... mancanza di soci e per proseguire con gli incontri con gli autori. E tu, cosa proponi ? Prima di concludere il 1997 abbiamo pensato di organizzare un'altra riunione, l'ultima per l'anno. Ti aspettiamo anche per sentire quali sono le tue proposte, sia riguardo le attività sociali del prossimo anno, che per il bollettino. Intanto un'altro appuntamento per tutti gli acquariofili è alle porte: lo Zoocasa 98. Chi fosse interessato a visitarlo può farsi vivo. Per concludere l'annata ho pensato di fare cosa gradita nell'inserire all'ultima pagina l'indice degli articoli più importanti apparsi sulle nostre pagine nel corso del 1996 e del 1997. Ti sarà più facile trovare gli argomenti che ti interessano maggiormente. Prima di lasciarti e di rinnovarti l'invito a non mancare all'assemblea dei soci voglio augurare a te ed alla tua famiglia un Buon Natale ed un Felice Anno Nuovo . Pescara lì, 20 novembre 1997 Lorenzo Marcucci IN QUESTO NUMERO Redazionale pag. La posta pag. Abbonamenti ad aquarium pag. Assemblea soci pag. Quote sociali pag. Serpente in metropolitana pag. Micronutrimenti prodotti in casa (II) pag. 1 2 3 3 3 3 4 Acquario olandese (II) Aequidens rivulatus Ciclid nani del SudAmerica Neolamprologus leleupi Da 1 a 100 anni Il comportamento degli scalari Rassegna stampa Indice anno 1996 - 1997 pag. 5 pag. 8 pag. 10 pag. 14 pag. 15 pag. 16 pag.18 pag.20 Bollettino A.A.A. n.38 Pag . 1 LA POSTA Scrivo al vostro bollettino e non a una vera rivista (ma, vi prego non prendete questa mia osservazione come una ‘’diminutio’’ nei vostri confronti, perché’ la vostra associazione e’ invece una delle più quotate in Italia) nella convinzione di poter avere una risposta basata sull’esperienza e non vaghi consiglio bibliografici. Cio’ premesso, ecco il mio problema ho un magnifico maschio di Betta splendens incredibile blu elettrico e vorrei riprodurlo per avere discendenti degni di cotanto papa’. Ma... Ho tentato piu’ volte di offrire al mio focoso amico una compagna, scelta ovviamente tra quelle con le colorazione il piu’ possibile simile alle sue senza avere pero’ fortune. E’ finita sempre con la lei di turno strapazzata in malo modo, tolta della vasca appena in tempo prime del... pescicidio. Che cose fare? Aggiungo che il maschio in questione vive in una di quelle vaschette esagonali per Betta e che gli cambio metà acqua ogni giorno. Aspetto vostre notizie.. M. C. Ancona Pag . 2 Bollettino A.A.A. n. 38 M.C. non vuole offendere noi e noi non vogliamo offendere lui. Ma e’ un fatto che non si può in alcun modo ospitare un Betta in una di quelle vaschette esagonali e poi pretendere pure che si riproduca. Tutto sbagliato, tutto da rifare!! In primo luogo occorre che il futuro papa’ sia ospitato in un vero acquario, anche piccolo (possono bastare una decina di litri), con filtro e qualche pianta. L’ideale e’ una vaschetta con due scomparti, divisi da un vetro trasparente: in quello piu’ grande si lascia il maschio, nell'altro la femmina. Quando il maschio avrà costruito il suo nido di bolle si potrà con cautela riunire la coppia e quasi sempre ci saranno l’accoppiamento e la deposizione, ultimata la quale la femmina dovrà essere allontanata. Non vogliamo dare indicazioni bibliografiche che M.C. non gradisce ma in ogni caso la riproduzione del Betta e’ ben spiegata in molti libri e articoli facilmente reperibili. Si rivolga al nostro bibliotecario, per esempio, oppure chiami il segretario per avere un contatto diretto con uno dei tanti soci del club che hanno già ABBONAMENTO AD "aquarium" Anche per l'anno 1998 la Primaris riserva ai nostri soci lo sconto del 20% sul prezzo dell'abbonamento alla rivista aquarium. Come al solito, con l'unica condizione che l'abbonamento decorra da gennaio, la Primaris ci offre l'abbonamento a sole 72.000 lire (contro le normali 90.000). Un prezzo senza dubbio molto conveniente. Non perdere l'occasione per ricevere direttamente a casa la rivista. ASSEMBLEA SOCI Anche quest'anno lo concludiamo con il solito incontro dei soci. Infatti è prevista per domenica 7 dicembre alle ore 10,30 l'ultima assemblea per l'anno 1997. Avremo così l'occasione di salutarci, di scambiarci gli auguri per un felice 1998, di discutere del nostro hobby e ... per raccogliere le quote sociali e le quote per abbonamenti in tempo utile per trasmetterle alla Primaris. NON MANCARE !!! QUOTA SOCIALE - Non dovremmo ridere di quelli meno fortunati di noi !! Serpente recuperato nel metro di Milano Un piccolo serpente esotico che vagava lungo la banchina del metro milanese è stato recuperato dai vigili del fuoco e dall'Enpa. A segnalare la presenza del rettile sono stati gli addetti alla metropolitana ed il recupero non ha prodotto traumi all'animale (Il La quota sociale per l'anno 1998 è stata fissata dal Direttivo in 40.000 lire. Un lieve ritocco si è reso necessario per consentire un miglioramento qualitativo del nostro bollettino che, come vedrai dal prossimo numero, sta di nuovo per cambiare veste grafica e ...... Non voglio preannunciarti altro, l'unica cosa che ti chiedo è di sopportare questo lieve ritocco, che a ben vedere non veniva fatto da un paio di anni, vedrai che ne varrà la pena. La quota succitata viene dimezzata (quindi solo 20.000 lire) per i soci non ancora maggiorenni. Ascoltando le proposte del socio Pelagatti (almeno in parte) cerchiamo così di favorire tutti quei giovani che vogliono avvicinarsi alla nostra associazione e che come tutti i giovani sono sempre a corto di denaro. Per loro si tratta propio di un rimborso delle spese vive per la redazione e la spedizione del bollettino. Bollettino A.A.A. n.38 Pag . 3 MICRONUTRIMENTI PRODOTTI IN CASA di Michel Dantec L’ANGUILLULA DELL’ACETO CARATTERISTICHE L’ a n g u i l l u l a d e l l ’ a c e t o ( Tu r b a t r i x aceti) è un piccolo verme di alcuni millimetri che presenta la particolarità di nuotare. Occupa cosi differenti strati dell’acquario, facilitando la sua cattura da parte degli avannotti. E’ una preda facilmente allevabile e che viene ugualmente apprezzata da numerosi pesci adulti di piccola taglia. ALLEVAMENTO Per ottenerla, versate in parti uguali aceto di mele e del sidro “bollito” in un recipiente con una grande apertura. L’unione di aceto bianco e vino bianco fornisce ugualmente dei buoni risultati. Aggiungete una zolletta di zucchero e alcuni dadi di mela. Inseminate e lasciate riposare per diversi giorni. Per compensare l’evaporazione aggiungete dell’acqua pura. Rapidamente i piccoli vermi saranno visibili ad occhio nudo attraverso la parete del recipiente. UTILIZZO Il prelievo si fa o con delle pinzette prelevando i vermi che si trovano al limite del brodo di coltura oppure sifonando con un tubetto dell’aria e Pag . 4 Bollettino A.A.A. n. 38 (II parte) filtrando con un setaccio molto fine (Filtro del caffé). Lavate dolcemente con acqua dolce e poi distribuite. Un altro metodo utilizzato anche per i parameci consiste nel prelevare una certa quantità di coltura in un tubo fino a lasciare liberi circa 2 o 3 centimetri. Poi si tappa con un tampone di perlon sopra il quale si versa dell’acqua pura. Per evitare il soffocamento le anguillule migreranno verso l’acqua pura che sarà facile versare con un rapido gesto nell’acquario. Una volta tolto il tampone di perlon il liquido potrà essere reimmesso nel recipiente originario. Quest’ultimo va sempre chiuso con un tampone di spugna o coperto con un pezzo di collant tenuto con un elastico. Una coltura fornisce alimento per circa 6 mesi. I MICROVERMI Presso un allevatore, è certamente questo odore particolare che è il più tenace! Ma è inevitabile a meno di utilizzare un prodotto come “Lili vers”, ceppo di microvermi e supporto nutritivo presentato all’Expozoo 97. Di una taglia ridotta (0,4-1,6 mm) Anguillula silusiae costituisce una pietanza speciale per piccoli e grandi pesci. ALLEVAMENTO P e r u n a p r e pa r a z i o n e d o m e s t i c a , mescolate a secco i seguenti ingredenti: 4 parti di fiocchi d’avena, 1 parte di lievito di birra. Aggiungete 3 parti d’acqua, stemperate poco a poco e fate cuocere per 2 minuti. Versate in una scatola di plastica lasciandone uno spessore di circa 23 cm e lasciate raffreddare in frigorifero. Poi inseminate la coltura sulla superficie. Mescolate e conservate a temperatura ambiente. Per evitare che il substrato si degradi troppo celermente è possibile aggiungere un funghicida. Uno dei più utilizzati è il paraidrossidobenzoato di metile commercializzato nei negozi di prodotti per laboratori con il nome di Nipagina ND. Questa polvere bianca cristallina è impiegata come agente conservante di p r o d o t t i a l i m e n ta r i . L a s u a f o r m a s o d i c a è p i ù v a n ta g g i o s a v i s ta l a maggiore solubilità nell’acqua. E’ preferibile aggiungere la soluzione funghicida alla fine della cottura in ragione di un cucchiaio di caffe (5 ml) per 100 ml di preparato. UTILIZZO In alcuni giorni, lo sviluppo dei microvermi è tale che risalgono lungo le pareti della scatola. Con un colpo di pinzetta ed ecco che una dose di cibo vivo è pronta per essere distribuito ai pesci. I microvermi si insinuano nel fondo e per questo sono delle prede molto ambite dai pesci di fondo come gli Ancistrus ed i Corydoras, e anche da altri! Una coltura è al suo pieno rendimento nel giro di una decina di giorni e comincia ad esaurirsi dopo 3-4 s e t t i m a n e . U n ’ a s t u z i a p e r l o t ta r e contro gli acari che invadono le scatole di microvermi: applicare regolarmente intorno alla scatola, a circa un centimetro dal coperchio, una passata di insetticida venduto per lottare contro le zecche dei nostri amici a 4 zampe. QUALCHE TRUCCO Tu t t i questi allevamenti complementari di piccole prede viventi sono nell’insieme realizzabili in casa senza grandi spese. La m a g g i o r pa r t e d e l l e c o l t u r e s o n o disponibili presso altri acquariofili che ne fanno spesso un’attività di lucro. Salvo eccezioni, è per mezzo di clubs e di altre associazioni che potrete trovare quello che cercate. Prima di lanciarvi nello sfruttamento di una cultura cercate di moltiplicarla, poiché a volte, senza una precisa ragione, una cultura si rovina o ammuffisce e quindi viene perduta. Con una rotazione nella produzione i rischi di perdita totale sono ridotti di molto. Sarebbe un peccato se succedesse dopo che per anni si è cercato di procurarsi il ceppo di partenza! Dovete ugualmente proteggere tutte le vostre colture da eventuali invasori (piccole mosche, acari, eccetera) pur lasciando loro la possibilità di respirare. In tutti i casi non sovradosate le razioni distribuite ai vostri pesci col pretesto che sono dei nutrimenti viventi. . Ricordate che è meglio nutrire poco Bollettino A.A.A. n. 38 Pag . 5 ACQUARIO OLANDESE di Amedeo Pardi Prima di cominciare con l’argomento di questa puntata , desidero ringraziare tutti coloro che mi hanno telefonato ed ancora di più i soci che hanno scritto alla redazione il loro interessamento ci sprona a fare di più , segno forse che ci stiamo avvicinando all’obbiettivo prefissato che poi è quello di trasformare questo bollettino in una rivista L’interesse suscitato dalla rubrica ‘Olandese’ mi ha indotto a proseguire con la ricerca a ritroso sulle riviste del settore, infatti ho trovato una serie di articoli interessanti su Acquario 1985 L’autore Kurth Paffiath affronta l’argomento iniziando dalle origini parlerò in seguito dei vari aspetti tecnici perché gli spunti sono molti e desidero approfondirli nei prossimi bollettini. Un passo interessante che merita un po’ di attenzione è dove si parla della pratica di questo hobby in Olanda, in quel paese infatti circa il 98% si suppone tiene in casa almeno un acquario altamente decorativo di questo tipo, ciò ha portato ad organizzare delle vere competizioni fra i vari acquariofili. Ogni anno infatti vengono banditi dei concorsi dalla Lega Acquaristica Olandese per premiare l’acquario o gli acquari più belli. I criteri di classificazione sono molto severi. Bisogna dire che i concorsi sono organizzati in una prima fase a Pag . 6 Bollettino A.A.A. n. 38 (II parte) livello locale da singole associazioni. I giudici (formati dalla Lega nazionale con corsi seri ed approfonditi, ed esami a fine corso) vengono inviati nelle abitazioni dei concorrenti e lì stilano un punteggio che si basa su una Aponogeneton ulvaceus tipica pianta solitaria classificazione in 16 punti suddivisi in tre aspetti più generali. In primo luogo si trova l’impressione estetica basata su effetto al primo impatto, scelta dei pesci, risultato della formazione di gruppi e contrasto di forma e colore delle piante , sistemazione del fondo e delle pareti della vasca composizioni. Segue poi l’aspetto biologico fondato su salute e sviluppo dei pesci , quantità dei pesci , salute e sviluppo delle piante acquatiche, scelta delle piante, crescita delle alghe. Infine ci sono le considerazioni di carattere generale , quali cure dei materiali e sicurezza , metodi di misura dei valori dell’acqua. Il punteggio , per ogni elemento riscontrato va da 0 a 10 il massimo è pertanto di 160 punti ma chi nel complesso ha ottenuto 120 punti , riceve un attestato di merito. I tre migliori acquari dell’associazione locale partecipano al concorso annuale della regione e quello classificato come migliore partecipa infine al concorso nazionale. In quell’occasione, seguendo regole molto severe e restrittive, agli acquari Vallisneria spiralis tipica pianta di gruppo viene assegnata una speciale valutazione riguardante la disposizione delle piante nell’ambito del giardino sommerso ed il contrasto che si evidenzia tra le stesse . In effetti la norma tende a verificare come sia possibile ottenere dalle piante il migliore contrasto in grandezza, forma e colore . Le specie di aspetto simile non devono essere piantate le une vicino alle altre E le piante devono sempre essere poste in gruppo, perché niente ha un aspetto meno naturale di piante isolate. I gruppi sono destinati a trasformare l’acquario in una foresta vergine, togliendo completamente il carattere di giardino acquatico, che è una prerogativa del tipo olandese. L’unica eccezione a questa regola è rappresentata dalla cosiddetta “pianta solitaria”, che diventa eccessivamente voluminosa ed ingombrante e che può essere impiegata esclusivamente da sola; ma a tali piante è bene far ricorso solo raramente. I gruppi di piante non devono essere molto piccoli e, secondo quanto stabilisce la regola, può essere piantata una specie di piante ogni 10 cm di lunghezza (cioè di fronte) della vasca. Inoltre non si devono introdurre troppe piante rosse. Lo scopo principale dell’acquario olandese è quello infatti di diffondere un’atmosfera di tranquillità e di pace e questo si può ottenere solo con il verde, colore che esprime un senso di quiete. Il rosso invece come è risaputo, desta irrequietezza ed agitazione. Per questo motivo le piante rosse sono utilizzate limitatamente per la formazione di macchie di colore e per spezzare la monotonia cromatica del verde. Il colore del fondo dell’acquario è verde e solo quale accenno speciale e particolare s’impiegano gruppi di piante rosse. Allora cari soci credo che questa parte dedicata ai concorsi potrebbe essere un’occasione per dibattere e vedere di cominciare a buttare qualche idea sul piatto . Attendo le vostre A.A.A. Bollettino A.A.A. n. 38 Pag . 7 AEQUIDENS RIVULATUS di Lorenzo Marcucci Quattro note per parlare di un insuccesso. Sono venuto in possesso di questo splendido ciclide grazie al socio Isaia Rosica che aveva necessità di ristrutturare la sua vasca e quindi doveva togliere 4 splendidi esemplari di A.rivulatus di circa 10 cm. COLORAZIONE Nella foto (purtroppo in bianco e nero) non si notano i colori, ma vi assicuro che sono proprio bellissimi. Le pinne orlate di un intenso giallo/arancio e su tutto il corpo predominano squame di un verde/celeste iridescente (come i Neon). Visto che nessun socio voleva ospitarli nelle sue vasche e che invece io ne avevo giusto una vuota, ho deciso di prenderli. Anche perché Isaia mi Pag . 8 Bollettino A.A.A. n. 38 aveva detto che già si erano riprodotti nel suo acquario e quindi si era formata sicuramente una coppia. PESCI DI CARATTERE Ovviamente prima di prenderli mi sono informato sulle loro esigenze ed abitudini. Ho così scoperto che in Inghilterra e in Francia li chiamano il "Terrore verde", ma anche che in un articolo comparso su Aquarium magazine di marzo 96 Arend Van Den Niewenhuizen ridimensiona tale nomea. In effetti conferma che sono pesci di carattere, ma non è vero che .... E' fuori dubbio in ogni caso che non si possono abbinare a Neon o a pesciolini simili e che è meglio che nel periodo della riproduzione se ne stiano da soli. ALLEVAMENTO Da adulti raggiungono una dimensione di circa 20-30 cm, ma sono in grado di riprodursi già quando il maschio misura 10-12 cm e la femmina soli 8. Hanno bisogno di acqua di media durezza 10-12° dGh, pH tendente al neutro e temperature di 25°C (un po' più alte per la riproduzione). In genere non rovinano le piante. E la vasca di Isaia ne era la riprova in quanto si presentava come una vera e propria foresta. Del resto anche nella mia non hanno toccato neppure una foglia. Avendo appreso della loro territorialità ho cercato di creare molte zone protette, per cercare di far sentire a loro agio i pesci, nonostante la vasca non fosse di media dimensione. Così ho fatto largo uso di legni di torbiera, a tal punto da non lasciare quasi posto per le piante. Appena immessi in vasca i quattro esemplari si sono subito mostrati nel pieno del loro splendore. LA STORIA Dopo una mezza giornata di ambientamento sono iniziate le scaramucce e gli inseguimenti tra i legni. Ben presto l'esemplare dominante ha preso il pieno possesso di circa mezza vasca ed ha iniziato ad inseguire chiunque osava superare la "frontiera". Ho pensato che stesse preparando il nido per una riproduzione e quindi l'ho lasciato fare in attesa degli eventi (per l'esattezza in attesa della scelta del partner). Purtroppo dopo alcuni giorni nel rientrare a casa ho trovato un esemplare morto. Forse in seguito agli inseguimenti pressanti era saltato fuori dalla vasca per cercare riparo. Molto probabilmente era la femmina. Benché dispiaciuto, ho continuato a lasciare le cose così com'erano sperando che la coppia si formasse. Purtroppo mi sono assentato alcuni giorni per lavoro ed al mio ritorno addirittura ho scoperto che un altro pesce era morto ed i suoi coinquilini avevano avuto addirittura il tempo di mangiarlo tutto. O meglio quasi tutto è stata lasciata la lisca, costituita da spine molto robuste. La stessa sorte infine è toccata al terzo esemplare, togliendomi ogni speranza di riuscire a seguire la riproduzione di questo ciclide. A. rivulatus cura la prole e deve essere uno splendido spettacolo vederlo nelle fasi della riproduzione. Purtroppo però è un ciclide poco diffuso dalle nostre parti e quindi non sarà facile procurarsi altri esemplari per tentarne la riproduzione. Oltretutto mia figlia si è proprio innamorata dell'ultimo rimasto e mi ha praticamente vietato di toglierlo. Ormai è diventato il suo "pesciolone" e adora vederlo mangiare. Tra l'altro anche l'ultimo sopravvissuto ha "tentato il suicidio" saltando fuori dalla vasca, ma questa volta ce ne siamo accorti in tempo e mia figlia è riuscita a salvarlo. A questo punto non mi resta che sperare che altri esemplari di Aequidens rivulatus arrivino nelle vasche di qualche negoziante della zona. Mi piacerebbe tentarne di nuovo l'allevamento ed anche la A.A.A. Bollettino A.A.A. n. 38 Pag . 9 CICLIDI NANI DEL SUD AMERICA Anche se in acquariofilia si parla frequentemente di Ciclidi nani o piccoli Ciclidi, va detto che questa denominazione non è chiaramente definita. La maggior parte degli autori raggruppa sotto questi nomi le specie che raggiungono una lunghezza massima di 10 o 12 cm. Apparentemente questa delimitazione costituisce un criterio preciso, ma in pratica si verificano spesso dei problemi, poiché certi pesci in natura non superano queste misure, in acquario diventano invece molto più grandi. A questo si aggiunga che in diverse specie le femmine restano al di sotto delle misure massime, mentre i maschi superano di parecchio questa taglia. Inoltre la denominazione “Ciclide nano” non ha alcun significato dal punto di vista ecologico o sistematico. Non fornisce assolutamente indicazioni sulle condizioni ambientali di vita o sul grado di parentela tra le diverse specie. Il primo modello di un ipotetico albero genealogico dei Ciclidi sudamericani che rappresenta l’evoluzione di questi pesci fu sviluppato dall’ittiologo inglese C.T. Regan (1906). Le sue idee sulle affinità tra i vari Pag . 10 Bollettino A.A.A. n. 38 Tratto da Ciclidi americani I Tetra di Maurizio Della Marca Regioni ittiche del Sud America I ciclidi nani sono diffusi nelle regioni , 2 e 3 e in alcune parti delle regioni 6 e 8 generi di Ciclidi sono state accettate universalmente per vari decenni. Solo quando negli anni Ottanta si scoprirono numerosi Ciclidi nuovi e vennero descritti diversi nuovi generi, si iniziò a mettere in discussione o a modificare man mano un numero crescente di dettagli in questo modello (Kullander 1980, 1983, 1986. 1988. 1989, 1990). La più importante teoria nuova degli ultimi anni consiste nella convinzione che gli attuali Ciclidi del Sud America non discendono da un’unica forma preistorica, ma che probabilmente sono esistite diverse razze originarie. Del Sud America si conoscono attualmente circa 80 specie che possiamo annoverare, in base alla loro taglia ridotta, tra i Ciclidi nani. A queste vanno aggiunte circa 30 specie conosciute in acquariofilia o almeno depositate in qualche raccolta zoologica, ma non ancora descritte scientificamente. Femmina di Apistogramma spec. Tratto da Ciclidi Americani I Tetra I Ciclidi nani. suddivisi in 12 generi, c o s t i t u i s c o n o d a l p u n t o d i v i s ta sistematico un gruppo molto eterogeneo, i cui membri appartengono a nuclei parentali assai differenti. Il genere più importante, grazie al numero elevato di specie, è Apistogramma. Questo, insieme con i suoi affini dei generi Apistogrammoides, Taeniacara e Papiliochromis, fa parte del gruppo dei Geofagini. I tre generi Dicrossus. Crenicara e Mazarunia, che comprendono in totale soltanto 7 specie, vengono attribuiti al gruppo dei Crenicarini, anche se attualmente non si dispone di indicazioni dettagliate s u l l a l o r o p a r e n t e l a ( K u l l a n d e r, 1990). Le specie del genere Teleocichla sono in stretto rapporto con il g e n e r e C r e n i c i c h l a ( K u l l a n d e r, 1988); anche quest’ultimo comprende un certo numero di Ciclidi nani. I due generi costituiscono il gruppo dei Creniciclidi. Le specie del g e n e r e L a e ta c a r a , u n t e m p o comprese nel genere Aequidens, sembrano invece mostrare, secondo le ultime rilevazione , delle parallele con in Ciclasomini (Kullander, 1983). Lo stesso pare valere per i rappresentanti del genere Nannacara, assai simili alle specie di Apistogramma. Resta ancora da chiarire invece la parentela delle due specie del genere Biotoecus (Kullander, 1989). All’interno del genere Apistogramma, che a causa del sempre maggiore numero di specie risulta abbastanza confuso, sono stati istituiti già diversi anni fa alcuni gruppi di specie in base ad aspetti morfologici (tra gli altri Kullander, 1980 e Koslowski, 1985). Non sempre però all’interno di questi gruppi si riscontra uno stretto grado di parentela. Solo quando si parla di “complesso”, si suppone che le relative specie discendano da una comune specie preistorica. Bollettino A.A.A. n. 38 Pag . 11 Particolarmente numeroso di specie è il gruppo Regani, che probabilmente potrà essere a sua volta suddiviso in alcuni complessi. L a m a g g i o r pa r t e d e l l e s p e c i e d i questo gruppo si distingue per un corpo relativamente alto con un disegno generalmente molto marcato di fasce verticali scure. Il dimorfismo sessuale è relativamente poco pronunciato e p e r q u e s t o m o t i v o d i v e n ta a s s a i difficile per molte specie distinguere i sessi negli esemplari non ancora adulti. Al al gruppo Regani appartengono le seguenti specie: Apistogramma caetei, A. cruzi, A. eunotus, A. geisleri, A. gossei, A. moae, A. ortmanni, A pleurotaenia, A. regani, A. resticulosa, A. taeniata, A. urteagai e presumibilmente anche A. piauiensis. Tu t t e q u e s t e s p e c i e s o n o d i ff u s e principalmente nella parte settentrionale del Sud America. Nelle regioni meridionali troviamo come pendant al gruppo Regani il complesso Commbrae. Nannacara anomala Tratto dalla Enciclopedia dei pesci d'acqua dolce Primaris Pag . 12 Bollettino A.A.A. n. 38 Papillochromis ramirezi Tratto dalla Enciclopedia dei pesci d'acqua dolce Primaris La peculiarità di riconoscimento di queste specie è la grande macchia quasi rettangolare sul peduncolo caudale che si forma unendosi alla settima fascia verticale. Si tratta delle tre specie Apistogramma commbrae. A. incospicua ed A. linkei. Tipici per i maschi del complesso Cacatuoides sono la grande bocca, le labbra carnose, membrane prolungate nella pinna dorsale ed un disegno a zig-zag nella zona ventrale. Durante le cure parentali, la fascia longitudinale nelle femmine si riduce ad una macchia. Vanno annoverate in questo complesso Apistogramma cacatuoides. A. juruensis. A. luelingi e A. norberti. Strettamente imparentati con questi sembrano A. payaminonis e A. nilsseni. Al gruppo Agassizii appartengono Apistogramma agassizii, A. bitaeniatus, A. gephyra, A. elizabethae, A. pulchra e probabilmente anche A. Daucisquamis. Si tratta di pesci dalla corporatura abbastanza snella, con una larga fascia longitudinale, una vistosa macchia laterale e sfumate fasce verticali. Nel gruppo Macmasteri vengono annoverate Apistogramma guttata, A. hoignei, A. hongsloi, A. macmasteri e A. vielita. Segni di riconoscimento sono il corpo alto e la pinna dorsale allungata dei maschi. Durante le cure parentali le femmine presentano una macchia pettorale scura vicino all’attacco delle pinne ventrali. Il corpo delle specie del gruppo Gibbiceps è abbastanza snello; la pinna caudale è biforcuta e nella parte inferiore del corpo sono presenti delle fasce longitudinali. Questo gruppo comprende la specie Apistogramma gippigeps e Probabilmente la specie A. roraimae e A. personata. A l t r e t ta n t o s c a r s o d i s p e c i e è i l g r u p p o St e i n d a c h n e r i , a l q u a l e appartengono solo Apistoaramma hinpolvtae, A. steindachneri e A. rupununi. Caratteristiche per questi pesci sono una fascia longitudinale relativamente sottile e una macchia ben marcata sui fianchi. Durante le cure parentali le femmine presentano soltanto questa macchia e una sul peduncolo caudale. Il gruppo Pertensis comprende specie dal corpo snello. Caratteristiche per questo gruppo sono l’evidente macchia laterale e le fasce verticali poco pronunciate. Nei maschi le membrane della pinna dorsale si estendono oltre i raggi duri e sono unite tra loro, conferendo alla pinna un aspetto a vela”. Accanto a diverse specie non ancora descritte, appartengono a Apistogramma borelli Tratto da Ciclidi Americani I Tetra questo gruppo: Apistogramma iniridae, A. meinkeni e A. pertensis. Oltre alle specie del genere Apistogramma finora menzionate nei diversi gruppi e complessi, esistono comunque ancora numerose altre specie, i cui rapporti di parentela sono da chiarire. In alcuni casi l’attribuzione ad un determinato gruppo diventa ulteriormente difficoltoso perché le specie in questione presentano caratteristiche tipiche per più di un gruppo o aspetti morfologici e/o anatomici del tutto particolari. Una specie relativamente isolata è per esempio Apistogramma borelli, p r o v e n i e n t e d a l R i o P a r a g u a y. Questi pesci hanno un corpo relativamente alto. I maschi presentano una pinna dorsale vistosamente prolungata. Nelle A.A.A. femmine manca invece quasi Bollettino A.A.A. n. 38 Pag . 13 ALLEVAMENTO E RIPRODUZIONE DI NEOLAMPROLOGUS LELEUPI di Fabrizio Dezio Neolamprologus leleupi leleupi Ciclide endemico del lago Tanganiyka, Neolamprologus Leleupi vive a profondità che variano da 6 a 20 metri tra grandi ammassi di rocce. E' un predatore solitario che caccia in ampie zone che condivide con parecchie altre specie, dimostrando così un’alta competitività. Le zone di provenienza sono due: la prima sulle coste dello Zaire, mentre la seconda a Bulu Point in Tanzania. Le caratteristiche dell’acqua del lago in quelle zone sono di durezza sopra i 7° dGH, ph dal 7.5 in su e temperatura sui 23°. L’allevamento non presenta alcun problema, se si ricorda che si ha a che fare con un ciclide territoriale che ama Pag . 14 Bollettino A.A.A. n. 38 Tratto da schede dei pesci d'acqua dolce Primaris anfratti rocciosi e cavità, che protegge aggredendo qualsiasi intruso con notevole coraggio. I maschi raggiungono una lunghezza di 10 cm., mentre le femmine rimangono un po’ più piccole. La loro colorazione varia dal giallo tenue, all’ocra, all’arancio, ma il dimorfismo sessuale è poco pronunciato. Con un’alimentazione varia che comprende cibo secco, Ciclops e Mysis la coppia non impiegherà molto tempo per occupare stabilmente la grotta che preventivamente le avevamo fornito. Nei giorni seguenti i pesci saranno occupati nell’arredare, scavando buche intorno alla grotta, il loro rifugio e si rintaneranno sempre di più fino a quando la femmina non sarà pronta per la deposizione. Le uova, di forma leggermente ovale, saranno appese a mo’ di grappolo ad una parete della grotta. Il loro numero varia a seconda della maturità della femmina, e saranno in numero da 25 a 150. Alcuni esemplari depongono un numero ridotto di uova ogni 30/40 giorni, mentre altre coppie aspettano più tempo e sono più prolifiche. Dopo tre giorni in cui la madre pulisce in continuazione il grappolo ed il padre fa la guardia alla zona circostante, le uova si schiudono e gli avannotti vengono portati in una delle buche precedentemente scavate. Ogni tanto vengono trasferiti in altre buche o in altri nascondigli e dopo circa sei giorni dalla schiusa gli avannotti nuotano liberamente e possono essere nutriti con naupli di artemia e ciclops. I riproduttori non dedicano più molte cure alla figliata, ma possono comunque restare nella vasca non essendo pesci piscivori. Con una buona dieta ed un frequente cambiamento dell’acqua non passerà molto tempo prima della prossima riproduzione. Neolamprologus caudopunctatus fa parte della stessa famiglia di N. leleupi e può dividere la vasca con loro, avendo le medesime necessità e caratteristiche, senza problemi di incroci o cannibalismo verso l’altra specie e sono legatissime. Per caratteristiche riproduttive di qualità dell’acqua sono uguali a Neolamprologus. A.A.A. DA 1 A 100 ANNI La maggior parte dei pesci vive diversi anni, ma si notano delle grandi disparità. Nell'insieme i più piccoli vivono di meno mentre i grandi vivono più a lungo. Questo è logico, ma non tanto perché un salmone che risale i corsi di acqua non ha in genere che 3 o 4 anni. Molti Cyprinodontiti africani vivono in natura un solo ciclo annuale: nascita, crescita riproduzione e morte entro un anno. Molte specie vivono tra 1 e 5 anni. Il pesce rosso ha una speranza di vita dai 10 ai 30 anni. I grandi squali vivono una decina di anni, la maggior parte tra 20 e 30 anni. Spesso non possono riprodursi che all'età di 15 anni. L'anguilla vive almeno 75 anni e senza dubbio 100 anni. Uno dei pesci che vive di più è senza dubbio lo storione europeo, che è maturo verso i 7-10 anni il maschio e verso 15 la femmina, e può viveere anceh lui fino a 100 anni. Questi pesci che vivono molto a lungo hanno un tasso di riproduzione molto basso. Quando il loro numero è ridotto come lo storione la minaccia di scomparsa completa può aumentare rapidamente. Un motivo in più per proteggerli. Tratto da Aquarium magazine 05/96 Bollettino A.A.A. n. 38 Pag . 15 IL COMPORTAMENTO DEGLI SCALARI di Luciano Di Tizio tratto dal depliant ADA Ci siamo occupati recentemente (Bollettino A.A.A. n°37) della t assonomia degli scalari. Continuiamo a parlare di quello che è uno dei pesci più frequentemente allevati dai soci del nostro club focalizzando questa volta l’attenzione sul comportamento. RAPPORTI GERARCHICI Va detto innanzitutto che Pterophyllum scalare è un pesce tranquillo (territoriale soltanto in epoca riproduttiva), che vive in natura in piccoli gruppi e che allo stesso modo anche in acquario dovrebbe essere allevato in gruppetti di almeno 6-8 esemplari. In questi gruppi si forma - certamente in vasca e probabilmente anche in natura abitualmente quasi una gerarchia con un pesce dominate che sarà il primo a nutrirsi e sarà favorito nella ricerca di una compagna al momento della riproduzione. SCARAMUCCE Questa “leadership” va naturalmente conquistata, il che avviene attraverso una sorta di prova di forza che solo esagerando si può chiamare “combattimento”: i pesci si affrontano a pinne spiegate, uno di fronte all’altro, di norma in posizione leggermente inclinata, avanzando con aria minacciosa o retrocedendo. Una fase di “parata” che si evolve in uno scontro quando uno dei rivali atterra l’altro dal labbro interiore: così avvinghiati i pesci si spingono più o meno a lungo. Sino a quando cioè il più debole si “arrende” e fugge, inseguito da chi ha vinto. Simili scontri possono ripetersi a lungo nel momento in cui si determina la gerarchia Pag . 16 Bollettino A.A.A. n. 38 (senza dimenticare che la leadership può essere continuamente messa in discussione) e quando devono essere formate le coppie. Sono invece meno comuni in altri periodi perché i pesci di rango inferiore sono più propensi a una fuga immediata piuttosto che alla battaglia. È questa la ragione per la quale in vasche piccole l’esemplare o la coppia dominante può appropriarsi dell’intero acquario costringendo tutti gli altri esemplari a vivere letteralmente in un angolo. Fenomeno ben noto a chi abbia allevato un po’ a lungo degli scalari. Pure per questa stessa ragione è sconsigliabile aggiungere un singolo P. scalare in una vasca neIla quale sia già presente un gruppetto di pesci: l’ultimo arrivato avrà i suoi problemi a farsi accettare anche tra i sottomessi. L’aggiunta di più esemplari provocherà invece quasi sempre un “rimescolamento” delle gerarchie consolidate con una nuova fase di combattimenti. COMBATTIMENTI VERI Le lotte per acquistare la supremazia nel branco diventano in un’altra fase, quella della formazione delle coppie, dei veri e propri conflitti di confine, poiché in epoca riproduttiva emerge la tendenza alla territorialità. Questo argomento, connesso però alla riproduzione, esula da quanto trattiamo oggi e sarà al più oggetto di un successivo intervento espressamente dedicato alla riproduzione. TERRITORIALITA' Qui va invece detto che, una volta formata la coppia, i partner individueranno e difenderanno un proprio territorio con modalità analoghe a quelle già viste per i combattimenti risultati, ma con maggiore decisione e accanimento. PESCI DI BRANCO IN NATURA, E IN ACQUARIO? In natura, per quanto se ne sa, la coppia rientra nel branco nelle fasi non riproduttive, per sfruttare i vantaggi (difesa dai predatori; efficienza nella ricerca del cibo) offerti dall’appartenenza a un gruppo. In acquario invece la coppia può condurre vita in qualche modo comune anche al di fuori del ristretto periodo riproduttivo. E del resto in cattività le deposizioni si susseguono per periodi ben più lunghi che in natura. PESCI "PARLANTI" Sempre a proposito di comportamento, va aggiunto che gli Scalari non sono affatto “muti come pesci”: possono infatti emettere, grazie, pare, al movimento della mascelle, suoni abbastanza forti, simili a schiocchi di dita. Lo fanno i maschi quando sono particolarmente eccitati, durante i combattimenti e durante i giochi amorosi. corrispondenza tra la livrea e I’ “umore” degli scalari. Quando i pesci stanno bene hanno dunque colori accesi, vivaci e comunque ben definiti; se invece sono eccitati i colori della livrea diventano ancor più brillanti e intensi; se infine i pesci vivono una situazione di malessere (malattia o anche paura) la colorazione si fa smorta e le eventuali macchie e bande scure presenti sulla livrea perdono di intensità fino, a volte, a scomparire. SCALARI E TERREMOTI Da segnalare a questo proposito le osservazioni pubblicate nel 1981 sulla rivista “aquarium” da G.Satriani, osservazioni recentemente tornate di drammatica attualità: nell’articolo a suo tempo pubblicato si racconta che nell’immediata vigilia di un terremoto gli scalari dell’autore erano spaventatissimi (colorazione smorta e grande eccitabilità) e avevano sospeso la stagione riproduttiva, fenomeni cessati solo dopo la conclusione dell’evento sismico, comprese le cosiddette scosse di assestamento. Resterebbe da dire della riproduzione e dei rapporti genitori-figli, argomenti, come già detto, rinviati ad altra occasione; A.A.A. LIVREA E UMORE C’è infine da dire che esiste una precisa Bollettino A.A.A. n. 38 Pag . 17 RASSEGNA STAMPA dalla rivista: aquarium set/97 -------------------------------------Synodontis nigriventris -Allevamento e riproduzione di Rasbora heteromorpha -Come evitare lo stress ai pesci d'acquario -Ecologia microbica in acquario -Allevamento di Melanotaenia praecox -Ranocchie del Madagascar -Riproduzionedi Pterapogon kauderni -Cave di Pieve un biotopo italiano dalla rivista francese: Aquarium magazine ott/97 ------------------------------------Hemigrammus bleheri -Nematocharax venustus l'eccezione alla regola -Archocentrus sajica (Costa Rica) -marino:Aracana ornata un gioiello australiano -Tanganica:Ciclidi da spiaggia -marino:Lottare contro le Aiptasia -marino:Barriera sotto sorveglianza -reportage:I mestieri del mare e dell'acqua dalla rivista: aquarium ott/97 -------------------------------------Barbus pentazona: cinque fasce ... -I castelli di sabbia del lago Malawi -Riproduzione dei Killi -Lo Yellow Discus -Impressionanti novità da Aquarama 97 -Il mondo dell'aquario naturale -Apogon:i cardinali dei Caraibi -Azzurro mar Rosso -I pesci delle acque interne:la Trota -Ecologia microbica in acquario (III) Pag . 18 Bollettino A.A.A. n. 38 dalla rivista: Discus notiziario n.3 ott/97 ------------------------------------Snakeskin -Sui nitriti e nitrati in acquario -Il pH scende continuamente:che fare? -Esperienze nel trattamento della "peste del Discus" -Dai Discus non ci si stacca più -Niente paura delle importazioni dall'Asia -Panoramica "Aquarama" -Yellow Discus -Riproduzione fortuita in acquario di comunità -I Discus durante l'assenza dell'allevatore dalla rivista francese: Aquarium magazine set/97 ------------------------------------Apistogramma nijsseni il Don Giovanni del sud America -Rasbora elegans ilDandy malese -Macropodus concolor:come un'aquila nera -marino: Ablabys taeniatotus -Alimentazione viva per i pesci grandi -marino:Nematelotris e Ptereleotris -marino: Un pennacchio sul tubo -Ciclidi planctonici -Koi: tra colori e storia dalla rivista inglese: Aquarist & Pondkeeper mag/97 ---------------------------------Ovovivipari: "famiglie" senza relazioni -laghetto: Alimentazione -marino:Illuminazione -Le piante amiche dell'acqario -marino:Prova un Tang -L'acquario bilanciato -I Danio -Pinne fantastiche -Mostre di pesci da laghetto -Il clown carismatico (Botia macracantha) -La bella isola di Margarita -Controllo delle alghe rosse in acquario Caso per l'accusa dalla rivista : HobbyZoo set/97 ------------------------------------Rassegna da HobbyZoo 97 -Proteine per la vita -marino: Spine di tutti i colori -Alimentazione:una nuova strategia -Anniversario dell'acquario ottimale dalla rivista inglese: Aquarist & Pondkeeper ott/97 ---------------------------------Inverno:acqua di qualità per koi -Ormoni in acquario -marino:Stelle splendenti -Perché, come e quale filtraggio -Mostre di pesci -Pesci gatto asiatici -marino:Pesci angelo -Ancora ovovivipari -Le annuali cure per il laghetto -Pesci nel sacchetto -L'"Acvaryum" di Istanbul -Acquario geografico dalla rivista : HobbyZoo ott/97 ------------------------------------Opinioni e trend del mercato acquariologico -Viva le vitamine -Chi ben comincia... -Lipidi per la vita -Grandi problemi, facili soluzioni -Soluzioni per l'acquario -Bellezze tentacolari dalla rivista francese: Aquarama n. 157 mar-apr/97 ---------------------------------------I ciclidi di Anversa -Macropodus ocellatus -Poecilia reticulata dalle forme selvatiche a quelle di allevamento -Anabas testudineus -La tecnica dell'osmosi inversa -Forme ed attitudini dei pesci in acqua -Piante dell'America del sud -Il Mediterraneo nel museo di Karlsruhe -marino:Competizioni nella barriera -I grandi siluri dell'Amazzonia Bollettino A.A.A. n. 38 Pag . 19 INDICE 1996 INDICE 1997 dal bollettino 27 al 32 dal bollettino 33 al 38 Varie -Un serbatoio di tormenti 27/6 -Dallo Zoocasa 96 27/12 -Rendiconto 1995 28/16 -Acquari e computer 29/2 -Incontri con gli autori:Mosconi 29/12 -L'acquario più semplice 30/4 -Sei seduto comodamente ? 30/6 -Regolamento mostraconcorso 30/12 -Risultati inchiesta tra soci 31/2 -La mano nell'acquario 31/5 -Nasce GEA 31/7 -Incontro con gli autori: Zupo 32/4 Tecnica -L'illuminazione dell'acquario 27/8 -L'illuminazione dell'acquario II 28/7 -L'illuminazione dell'acquario III 29/9 -Appunti su ... Il filtraggio 28/4 -Appunti su ... Fai da te della vasca 29/6 -Piccole astuzie:Vasche aperte .. 30/18 -Piccole astuzie: Retino ... 29/18 -La spugna blu 32/9 -Piccole astuzie.Salvare le uova 32/17 Cibo vivo -Drosofila melanogaster 27/10 -Artemia salina 28/11 Marino -L'acquario marino 28/14 -L'acquario marino:densità e pH 29/16 -Mantenimento dell'acqua di mare 30/8 -L'acquario mediterraneo 30/15 -Mantenimento dell'acqua di mare II 31/9 Pesci -Fecondazione interna in Corydoras 29/4 -Papillochromis ramirezi 31/13 -Scalari ... che passione ! 31/17 -Esperienze con Pterophyllum sc. 32/12 Varie -Ancora una ricetta contro le alghe 33/9 -Al voto, al voto! 33/14 -Rifondiamo la FIAAE 33/15 -Zoocasa 97 33/16 -Rendiconto 1996 33/20 -Una visione del vaso di Pandora 34/4 -Hexamita 34/10 -Acquari e riviste 34/15 -Verbale votazioni 34/18 -Lumache d'acqua dolce 35/4 -Dallo Zoomark 97 35/8 -Laghetti da giardino 35/14 -Graptemys konhii 35/17 -...Sempre lumache 36/3 -Sotto i diciotto.. 36/4 -Un nuovo bollettino 36/6 -Ancora ... Lernaea 36/13 -Ampullarie 36/15 Tecnica -Acquario o fognario ? 33/11 -Piccole astuzie: Le piante 33/17 -Come risparmiare sull'elettricità 34/7 -Acquario olandese 36/8 -Filtro biologico a torba 37/11 -Aquario olandese (II) 38/6 Cibo vivo -Infusori 33/4 -Micronutrimenti prodotti in casa 37/4 Marino -Mediterraneo che passione! 35/15 Pesci -Pantodon buchholzi 35/10 -Apistogramma nijsseni 36/11 -La sistematica degli Scalari 37/9 -Colisa chuna 37/13 -Aequidens rivulatus 38/8 -Neolamprologus leleupi 38/14 -Comportamento degli Scalari 38/16 I due numeri di lato all'argomento indicano rispettivamente il n° del bollettino/ il n° della pagina Pag. 20 Bollettino A.A.A. n. 38