REDAZIONALE
Eccoci qui a tirare le somme di un altro anno che se ne va.
Di novità non ce ne sono state molte, anzi è stato un anno
un po' statico. Speriamo meglio per il prossimo...
Il Direttivo intanto
si sta impegnando per un sostanziale miglioramento
del bollettino (come avrai la possibilità di vedere dal
prossimo numero), per riorganizzare le gite rinviate per ...
mancanza di soci e per proseguire con gli incontri con gli autori.
E tu, cosa proponi ?
Prima di concludere il 1997 abbiamo pensato di organizzare
un'altra riunione, l'ultima per l'anno. Ti aspettiamo anche per
sentire quali sono le tue proposte, sia riguardo le attività sociali
del prossimo anno, che per il bollettino.
Intanto un'altro appuntamento per tutti gli acquariofili è alle porte:
lo Zoocasa 98. Chi fosse interessato a visitarlo può farsi vivo.
Per concludere l'annata ho pensato di fare cosa gradita
nell'inserire all'ultima pagina l'indice degli articoli più importanti
apparsi sulle nostre pagine nel corso del 1996 e del 1997.
Ti sarà più facile trovare gli argomenti che ti
interessano maggiormente.
Prima di lasciarti e di rinnovarti l'invito a non mancare
all'assemblea dei soci voglio augurare a te ed alla tua famiglia
un
Buon Natale
ed un
Felice Anno Nuovo .
Pescara lì, 20 novembre 1997
Lorenzo Marcucci
IN QUESTO NUMERO
Redazionale
pag.
La posta
pag.
Abbonamenti ad aquarium pag.
Assemblea soci
pag.
Quote sociali
pag.
Serpente in metropolitana pag.
Micronutrimenti prodotti
in casa (II)
pag.
1
2
3
3
3
3
4
Acquario olandese (II)
Aequidens rivulatus
Ciclid nani del SudAmerica
Neolamprologus leleupi
Da 1 a 100 anni
Il comportamento degli scalari
Rassegna stampa
Indice anno 1996 - 1997
pag. 5
pag. 8
pag. 10
pag. 14
pag. 15
pag. 16
pag.18
pag.20
Bollettino A.A.A. n.38
Pag . 1
LA POSTA
Scrivo al vostro bollettino e non a
una vera rivista (ma, vi prego non
prendete questa mia osservazione
come una ‘’diminutio’’ nei vostri
confronti, perché’ la vostra
associazione e’ invece una delle più
quotate in Italia) nella convinzione di
poter avere una risposta basata
sull’esperienza e non vaghi consiglio
bibliografici.
Cio’ premesso, ecco il mio problema
ho un magnifico maschio di Betta
splendens incredibile blu elettrico e
vorrei
riprodurlo
per
avere
discendenti degni di cotanto papa’.
Ma...
Ho tentato piu’ volte di offrire al mio
focoso amico una compagna, scelta
ovviamente tra quelle con le
colorazione il piu’ possibile simile
alle sue senza avere pero’ fortune.
E’ finita sempre con la lei di turno
strapazzata in malo modo, tolta della
vasca appena in tempo prime del...
pescicidio. Che cose fare?
Aggiungo che il maschio in
questione vive in una di quelle
vaschette esagonali per Betta e che
gli cambio metà acqua ogni giorno.
Aspetto vostre notizie..
M. C. Ancona
Pag . 2
Bollettino A.A.A. n. 38
M.C. non vuole offendere noi e noi non
vogliamo offendere lui.
Ma e’ un fatto che non si può in alcun
modo ospitare un Betta in una di quelle
vaschette esagonali e poi pretendere
pure che si riproduca.
Tutto sbagliato, tutto da rifare!!
In primo luogo occorre che il futuro
papa’ sia ospitato in un vero acquario,
anche piccolo (possono bastare una
decina di litri), con filtro e qualche
pianta. L’ideale e’ una vaschetta con
due scomparti, divisi da un vetro
trasparente: in quello piu’ grande si
lascia il maschio, nell'altro la femmina.
Quando il maschio avrà costruito il suo
nido di bolle si potrà con cautela riunire
la coppia e quasi sempre ci saranno
l’accoppiamento e la deposizione,
ultimata la quale la femmina dovrà
essere allontanata.
Non vogliamo dare indicazioni
bibliografiche che M.C. non gradisce ma
in ogni caso la riproduzione del Betta e’
ben spiegata in molti libri e articoli
facilmente reperibili.
Si rivolga al nostro bibliotecario, per
esempio, oppure chiami il segretario per
avere un contatto diretto con uno dei
tanti soci del club che hanno già
ABBONAMENTO AD
"aquarium"
Anche per l'anno 1998 la Primaris
riserva ai nostri soci lo sconto del 20%
sul prezzo dell'abbonamento alla rivista
aquarium. Come al solito, con l'unica
condizione che l'abbonamento decorra
da gennaio, la Primaris ci offre
l'abbonamento a sole 72.000 lire
(contro le normali 90.000). Un prezzo
senza dubbio molto conveniente. Non
perdere l'occasione per ricevere
direttamente a casa la rivista.
ASSEMBLEA SOCI
Anche quest'anno lo concludiamo con il
solito incontro dei soci. Infatti è prevista
per domenica 7 dicembre alle
ore 10,30 l'ultima assemblea per
l'anno 1997.
Avremo così l'occasione di salutarci, di
scambiarci gli auguri per un felice 1998,
di discutere del nostro hobby e ... per
raccogliere le quote sociali e le quote
per abbonamenti in tempo utile per
trasmetterle alla Primaris.
NON MANCARE !!!
QUOTA SOCIALE
- Non dovremmo ridere di quelli meno
fortunati di noi !!
Serpente recuperato nel
metro di Milano
Un piccolo serpente esotico che vagava
lungo la banchina del metro milanese è
stato recuperato dai vigili del fuoco e
dall'Enpa. A segnalare la presenza del
rettile sono stati gli addetti alla
metropolitana ed il recupero non ha
prodotto traumi all'animale
(Il
La quota sociale per l'anno 1998 è
stata fissata dal Direttivo in 40.000 lire.
Un lieve ritocco si è reso necessario
per consentire un miglioramento
qualitativo del nostro bollettino che,
come vedrai dal prossimo numero, sta
di nuovo per cambiare veste grafica e
......
Non voglio preannunciarti altro, l'unica
cosa che ti chiedo è di sopportare
questo lieve ritocco, che a ben vedere
non veniva fatto da un paio di anni,
vedrai che ne varrà la pena.
La quota succitata viene dimezzata
(quindi solo 20.000 lire) per i soci non
ancora maggiorenni. Ascoltando le
proposte del socio Pelagatti (almeno in
parte) cerchiamo così di favorire tutti
quei giovani che vogliono avvicinarsi
alla nostra associazione e che come
tutti i giovani sono sempre a corto di
denaro. Per loro si tratta propio di un
rimborso delle spese vive per la
redazione e la spedizione del bollettino.
Bollettino A.A.A. n.38
Pag . 3
MICRONUTRIMENTI
PRODOTTI IN CASA
di Michel Dantec
L’ANGUILLULA DELL’ACETO
CARATTERISTICHE
L’ a n g u i l l u l a d e l l ’ a c e t o ( Tu r b a t r i x
aceti) è un piccolo verme di alcuni
millimetri
che
presenta
la
particolarità di nuotare.
Occupa cosi differenti strati
dell’acquario, facilitando la sua
cattura da parte degli avannotti.
E’ una preda facilmente allevabile e
che viene ugualmente apprezzata da
numerosi pesci adulti di piccola
taglia.
ALLEVAMENTO
Per ottenerla, versate in parti uguali
aceto di mele e del sidro “bollito” in
un recipiente con una grande
apertura. L’unione di aceto bianco e
vino bianco fornisce ugualmente dei
buoni risultati. Aggiungete una
zolletta di zucchero e alcuni dadi di
mela. Inseminate e lasciate riposare
per diversi giorni. Per compensare
l’evaporazione aggiungete dell’acqua
pura. Rapidamente i piccoli vermi
saranno visibili ad occhio nudo
attraverso la parete del recipiente.
UTILIZZO
Il prelievo si fa o con delle pinzette
prelevando i vermi che si trovano al
limite del brodo di coltura oppure
sifonando con un tubetto dell’aria e
Pag . 4
Bollettino A.A.A. n. 38
(II parte)
filtrando con un setaccio molto fine
(Filtro del caffé). Lavate dolcemente
con acqua dolce e poi distribuite. Un
altro metodo utilizzato anche per i
parameci consiste nel prelevare una
certa quantità di coltura in un tubo
fino a lasciare liberi circa 2 o 3
centimetri. Poi si tappa con un
tampone di perlon sopra il quale si
versa dell’acqua pura. Per evitare il
soffocamento
le
anguillule
migreranno verso l’acqua pura che
sarà facile versare con un rapido
gesto nell’acquario. Una volta tolto il
tampone di perlon il liquido potrà
essere reimmesso nel recipiente
originario. Quest’ultimo va sempre
chiuso con un tampone di spugna o
coperto con un pezzo di collant
tenuto con un elastico. Una coltura
fornisce alimento per circa 6 mesi.
I MICROVERMI
Presso un allevatore, è certamente
questo odore particolare che è il più
tenace! Ma è inevitabile a meno di
utilizzare un prodotto come “Lili
vers”, ceppo di microvermi e
supporto nutritivo presentato
all’Expozoo 97.
Di una taglia ridotta (0,4-1,6 mm)
Anguillula silusiae costituisce una
pietanza speciale per piccoli e grandi
pesci.
ALLEVAMENTO
P e r u n a p r e pa r a z i o n e d o m e s t i c a ,
mescolate a secco i seguenti
ingredenti: 4 parti di fiocchi d’avena,
1 parte di lievito di birra. Aggiungete
3 parti d’acqua, stemperate poco a
poco e fate cuocere per 2 minuti.
Versate in una scatola di plastica
lasciandone uno spessore di circa 23 cm e lasciate raffreddare in
frigorifero. Poi inseminate la coltura
sulla superficie. Mescolate e
conservate a temperatura ambiente.
Per evitare che il substrato si degradi
troppo
celermente è possibile aggiungere
un funghicida. Uno dei più utilizzati è
il paraidrossidobenzoato di metile
commercializzato nei negozi di
prodotti per laboratori con il nome di
Nipagina ND. Questa polvere bianca
cristallina è impiegata come agente
conservante di
p r o d o t t i a l i m e n ta r i . L a s u a f o r m a
s o d i c a è p i ù v a n ta g g i o s a v i s ta l a
maggiore solubilità nell’acqua. E’
preferibile aggiungere la soluzione
funghicida alla fine della cottura in
ragione di un cucchiaio di caffe (5
ml) per 100 ml di preparato.
UTILIZZO
In alcuni giorni, lo sviluppo dei
microvermi è tale che risalgono lungo
le pareti della scatola. Con un colpo
di pinzetta ed ecco che una dose di
cibo vivo è pronta per essere
distribuito ai pesci. I microvermi si
insinuano nel fondo e per questo
sono delle prede molto ambite dai
pesci di fondo come gli Ancistrus ed i
Corydoras, e anche da altri! Una
coltura è al suo pieno rendimento nel
giro di una decina di giorni e
comincia ad esaurirsi dopo 3-4
s e t t i m a n e . U n ’ a s t u z i a p e r l o t ta r e
contro gli acari che invadono le
scatole di microvermi: applicare
regolarmente intorno alla scatola, a
circa un centimetro dal coperchio,
una passata di insetticida venduto
per lottare contro le zecche dei nostri
amici a 4 zampe.
QUALCHE TRUCCO
Tu t t i
questi
allevamenti
complementari di piccole prede
viventi sono nell’insieme realizzabili
in casa senza grandi spese. La
m a g g i o r pa r t e d e l l e c o l t u r e s o n o
disponibili presso altri acquariofili
che ne fanno spesso un’attività di
lucro. Salvo eccezioni, è per mezzo
di clubs e di altre associazioni che
potrete trovare quello che cercate.
Prima di lanciarvi nello sfruttamento
di
una
cultura
cercate
di
moltiplicarla, poiché a volte, senza
una precisa ragione, una cultura si
rovina o ammuffisce e quindi viene
perduta.
Con una rotazione nella produzione i
rischi di perdita totale sono ridotti di
molto. Sarebbe un peccato se
succedesse dopo che per anni si è
cercato di procurarsi il ceppo di
partenza!
Dovete ugualmente proteggere tutte
le vostre colture da eventuali invasori
(piccole mosche, acari, eccetera) pur
lasciando loro la possibilità di
respirare. In tutti i casi non
sovradosate le razioni distribuite ai
vostri pesci col pretesto che sono dei
nutrimenti viventi. .
Ricordate che è meglio nutrire poco
Bollettino A.A.A. n. 38
Pag . 5
ACQUARIO OLANDESE
di Amedeo Pardi
Prima di cominciare con
l’argomento di questa puntata , desidero
ringraziare tutti coloro che mi hanno
telefonato ed ancora di più i soci che
hanno scritto alla redazione il loro
interessamento ci sprona a fare di più ,
segno forse che ci stiamo avvicinando
all’obbiettivo prefissato che poi è quello
di trasformare questo bollettino in una
rivista
L’interesse suscitato dalla
rubrica ‘Olandese’ mi ha indotto a
proseguire con la ricerca a ritroso sulle
riviste del settore, infatti ho trovato una
serie di articoli interessanti su Acquario
1985
L’autore Kurth Paffiath
affronta l’argomento iniziando dalle
origini parlerò in seguito dei vari aspetti
tecnici perché gli spunti sono molti e
desidero approfondirli nei prossimi
bollettini.
Un passo interessante che merita
un po’ di attenzione è dove si parla
della pratica di questo hobby in Olanda,
in quel paese infatti circa il 98% si
suppone tiene in casa almeno un
acquario altamente decorativo di questo
tipo, ciò ha portato ad organizzare delle
vere competizioni fra i vari acquariofili.
Ogni anno infatti vengono banditi dei
concorsi dalla Lega Acquaristica
Olandese per premiare l’acquario o gli
acquari più belli.
I criteri di classificazione sono
molto severi. Bisogna dire che i concorsi
sono organizzati in una prima fase a
Pag . 6
Bollettino A.A.A. n. 38
(II parte)
livello locale da singole associazioni. I
giudici (formati dalla Lega nazionale con
corsi seri ed approfonditi, ed esami a
fine corso) vengono inviati nelle
abitazioni dei concorrenti e lì stilano un
punteggio che si basa su una
Aponogeneton
ulvaceus tipica
pianta solitaria
classificazione in 16 punti suddivisi in tre
aspetti più generali.
In primo luogo si trova l’impressione
estetica basata su effetto al primo
impatto, scelta dei pesci, risultato della
formazione di gruppi e contrasto di
forma e colore delle piante ,
sistemazione del fondo e delle pareti
della vasca composizioni.
Segue poi l’aspetto biologico fondato
su salute e sviluppo dei pesci , quantità
dei pesci , salute e sviluppo delle piante
acquatiche, scelta delle piante, crescita
delle alghe.
Infine ci sono le considerazioni di
carattere generale , quali cure dei
materiali e sicurezza , metodi di misura
dei valori dell’acqua.
Il punteggio , per ogni elemento
riscontrato va da 0 a 10 il massimo è
pertanto di 160 punti ma chi nel
complesso ha ottenuto 120 punti , riceve
un attestato di merito.
I
tre
migliori
acquari
dell’associazione locale partecipano al
concorso annuale della regione e quello
classificato come migliore partecipa
infine al concorso nazionale.
In quell’occasione, seguendo regole
molto severe e restrittive, agli acquari
Vallisneria
spiralis tipica
pianta di
gruppo
viene assegnata
una speciale
valutazione riguardante la disposizione
delle piante nell’ambito del giardino
sommerso ed il contrasto che si
evidenzia tra le stesse .
In effetti la norma tende a verificare
come sia possibile ottenere dalle piante
il migliore contrasto in grandezza, forma
e colore . Le specie di aspetto simile
non devono essere piantate le une
vicino alle altre E le piante devono
sempre essere poste in gruppo, perché
niente ha un aspetto meno naturale di
piante isolate. I gruppi sono destinati a
trasformare l’acquario in una foresta
vergine, togliendo completamente il
carattere di giardino acquatico, che è
una prerogativa del tipo olandese.
L’unica eccezione a questa regola è
rappresentata dalla cosiddetta “pianta
solitaria”,
che
diventa
eccessivamente voluminosa ed
ingombrante e che può essere
impiegata esclusivamente da sola; ma a
tali piante è bene far ricorso solo
raramente.
I gruppi di piante non devono essere
molto piccoli e, secondo quanto
stabilisce la regola, può essere piantata
una specie di piante ogni 10 cm di
lunghezza (cioè di fronte) della vasca.
Inoltre non si devono introdurre troppe
piante rosse.
Lo scopo principale dell’acquario
olandese è quello infatti di diffondere
un’atmosfera di tranquillità e di pace e
questo si può ottenere solo con il verde,
colore che esprime un senso di quiete. Il
rosso invece come è risaputo, desta
irrequietezza ed agitazione.
Per questo motivo le piante rosse sono
utilizzate limitatamente per la
formazione di macchie di colore e per
spezzare la monotonia cromatica del
verde.
Il colore del fondo dell’acquario è verde
e solo quale accenno speciale e
particolare s’impiegano gruppi di piante
rosse.
Allora cari soci credo che questa parte
dedicata ai concorsi potrebbe essere
un’occasione per dibattere e vedere di
cominciare a buttare qualche idea sul
piatto . Attendo le vostre A.A.A.
Bollettino A.A.A. n. 38
Pag . 7
AEQUIDENS RIVULATUS
di Lorenzo Marcucci
Quattro note per parlare di un
insuccesso. Sono venuto in possesso di
questo splendido ciclide grazie al socio
Isaia Rosica che aveva necessità di
ristrutturare la sua vasca e quindi
doveva togliere 4 splendidi esemplari di
A.rivulatus di circa 10 cm.
COLORAZIONE
Nella foto (purtroppo in bianco e nero)
non si notano i colori, ma vi assicuro
che sono proprio bellissimi. Le pinne
orlate di un intenso giallo/arancio e su
tutto il corpo predominano squame di un
verde/celeste iridescente (come i Neon).
Visto che nessun socio voleva
ospitarli nelle sue vasche e che invece
io ne avevo giusto una vuota, ho deciso
di prenderli. Anche perché Isaia mi
Pag . 8
Bollettino A.A.A. n. 38
aveva detto che già si erano riprodotti
nel suo acquario e quindi si era formata
sicuramente una coppia.
PESCI DI CARATTERE
Ovviamente prima di prenderli mi
sono informato sulle loro esigenze ed
abitudini. Ho così scoperto che in
Inghilterra e in Francia li chiamano il
"Terrore verde", ma anche che in un
articolo comparso su Aquarium
magazine di marzo 96 Arend Van Den
Niewenhuizen ridimensiona tale nomea.
In effetti conferma che sono pesci di
carattere, ma non è vero che ....
E' fuori dubbio in ogni caso che non si
possono abbinare a Neon o a pesciolini
simili e che è meglio che nel periodo
della riproduzione se ne stiano da soli.
ALLEVAMENTO
Da adulti raggiungono una
dimensione di circa 20-30 cm, ma sono
in grado di riprodursi già quando il
maschio misura 10-12 cm e la femmina
soli 8.
Hanno bisogno di acqua di media
durezza 10-12° dGh, pH tendente al
neutro e temperature di 25°C (un po' più
alte per la riproduzione). In genere non
rovinano le piante. E la vasca di Isaia ne
era la riprova in quanto si presentava
come una vera e propria foresta. Del
resto anche nella mia non hanno
toccato neppure una foglia.
Avendo appreso della loro territorialità
ho cercato di creare molte zone protette,
per cercare di far sentire a loro agio i
pesci, nonostante la vasca non fosse di
media dimensione.
Così ho fatto largo uso di legni di
torbiera, a tal punto da non lasciare
quasi posto per le piante. Appena
immessi in vasca i quattro esemplari si
sono subito mostrati nel pieno del loro
splendore.
LA STORIA
Dopo una mezza giornata di
ambientamento sono iniziate le
scaramucce e gli inseguimenti tra i
legni. Ben presto l'esemplare dominante
ha preso il pieno possesso di circa
mezza vasca ed ha iniziato ad inseguire
chiunque osava superare la "frontiera".
Ho
pensato
che
stesse
preparando il nido per una riproduzione
e quindi l'ho lasciato fare in attesa degli
eventi (per l'esattezza in attesa della
scelta del partner).
Purtroppo dopo alcuni giorni nel
rientrare a casa ho trovato un
esemplare morto. Forse in seguito agli
inseguimenti pressanti era saltato fuori
dalla vasca per cercare riparo.
Molto probabilmente era la femmina.
Benché dispiaciuto, ho continuato a
lasciare le cose così com'erano
sperando che la coppia si formasse.
Purtroppo mi sono assentato alcuni
giorni per lavoro ed al mio ritorno
addirittura ho scoperto che un altro
pesce era morto ed i suoi coinquilini
avevano avuto addirittura il tempo di
mangiarlo tutto. O meglio quasi tutto è
stata lasciata la lisca, costituita da spine
molto robuste.
La stessa sorte infine è toccata al terzo
esemplare, togliendomi ogni speranza di
riuscire a seguire la riproduzione di
questo ciclide.
A. rivulatus cura la prole e deve essere
uno splendido spettacolo vederlo nelle
fasi della riproduzione. Purtroppo però è
un ciclide poco diffuso dalle nostre parti
e quindi non sarà facile procurarsi altri
esemplari per tentarne la riproduzione.
Oltretutto mia figlia si è proprio
innamorata dell'ultimo rimasto e mi ha
praticamente vietato di toglierlo. Ormai è
diventato il suo "pesciolone" e adora
vederlo mangiare.
Tra l'altro anche l'ultimo sopravvissuto
ha "tentato il suicidio" saltando fuori
dalla vasca, ma questa volta ce ne
siamo accorti in tempo e mia figlia è
riuscita a salvarlo.
A questo punto non mi resta che
sperare che altri esemplari di Aequidens
rivulatus arrivino nelle vasche di qualche
negoziante della zona.
Mi piacerebbe tentarne di nuovo
l'allevamento ed anche
la A.A.A.
Bollettino A.A.A. n. 38
Pag . 9
CICLIDI NANI DEL SUD AMERICA
Anche se in acquariofilia si
parla frequentemente di Ciclidi nani
o piccoli Ciclidi, va detto che questa
denominazione non è chiaramente
definita.
La maggior parte degli autori
raggruppa sotto questi nomi le
specie che raggiungono una
lunghezza massima di 10 o 12 cm.
Apparentemente
questa
delimitazione costituisce un criterio
preciso, ma in pratica si verificano
spesso dei problemi, poiché certi
pesci in natura non superano queste
misure, in acquario diventano
invece molto più grandi.
A questo si aggiunga che in diverse
specie le femmine restano al di sotto
delle misure massime, mentre i
maschi superano di parecchio
questa
taglia.
Inoltre
la
denominazione “Ciclide nano” non
ha alcun significato dal punto di
vista ecologico o sistematico. Non
fornisce assolutamente indicazioni
sulle condizioni ambientali di vita o
sul grado di parentela tra le diverse
specie. Il primo modello di un
ipotetico albero genealogico dei
Ciclidi sudamericani che rappresenta
l’evoluzione di questi pesci fu
sviluppato dall’ittiologo inglese C.T.
Regan (1906).
Le sue idee sulle affinità tra i vari
Pag . 10
Bollettino A.A.A. n. 38
Tratto da Ciclidi americani I Tetra
di Maurizio Della Marca
Regioni ittiche del Sud America
I ciclidi nani sono diffusi nelle regioni , 2 e 3
e in alcune parti delle regioni 6 e 8
generi di Ciclidi sono state accettate
universalmente per vari decenni.
Solo quando negli anni Ottanta si
scoprirono numerosi Ciclidi nuovi e
vennero descritti diversi nuovi
generi, si iniziò a mettere in
discussione o a modificare man
mano un numero crescente di
dettagli in questo modello (Kullander
1980, 1983, 1986. 1988. 1989,
1990).
La più importante teoria nuova degli
ultimi
anni
consiste
nella
convinzione che gli attuali Ciclidi
del Sud America non discendono da
un’unica forma preistorica, ma che
probabilmente sono esistite diverse
razze originarie.
Del Sud America si conoscono
attualmente circa 80 specie che
possiamo annoverare, in base alla
loro taglia ridotta, tra i Ciclidi nani.
A queste vanno aggiunte circa 30
specie conosciute in acquariofilia o
almeno depositate in qualche
raccolta zoologica, ma non ancora
descritte scientificamente.
Femmina di Apistogramma spec.
Tratto da Ciclidi Americani I Tetra
I Ciclidi nani. suddivisi in 12 generi,
c o s t i t u i s c o n o d a l p u n t o d i v i s ta
sistematico un gruppo molto
eterogeneo,
i
cui
membri
appartengono a nuclei parentali
assai differenti.
Il genere più importante, grazie al
numero elevato di specie, è
Apistogramma.
Questo, insieme con i suoi affini dei
generi
Apistogrammoides,
Taeniacara e Papiliochromis, fa
parte del gruppo dei Geofagini.
I tre generi Dicrossus. Crenicara e
Mazarunia, che comprendono in
totale soltanto 7 specie, vengono
attribuiti al gruppo dei Crenicarini,
anche se attualmente non si
dispone di indicazioni dettagliate
s u l l a l o r o p a r e n t e l a ( K u l l a n d e r,
1990).
Le specie del genere Teleocichla
sono in stretto rapporto con il
g e n e r e C r e n i c i c h l a ( K u l l a n d e r,
1988);
anche
quest’ultimo
comprende un certo numero di
Ciclidi nani.
I due generi costituiscono il gruppo
dei Creniciclidi. Le specie del
g e n e r e L a e ta c a r a , u n t e m p o
comprese nel genere Aequidens,
sembrano
invece
mostrare,
secondo le ultime rilevazione , delle
parallele con in Ciclasomini (Kullander, 1983). Lo stesso pare valere
per i rappresentanti del genere
Nannacara, assai simili alle specie
di Apistogramma. Resta ancora da
chiarire invece la parentela delle
due specie del genere Biotoecus
(Kullander, 1989).
All’interno del genere Apistogramma, che a causa del sempre
maggiore numero di specie risulta
abbastanza confuso, sono stati
istituiti già diversi anni fa alcuni
gruppi di specie in base ad aspetti
morfologici (tra gli altri Kullander,
1980 e Koslowski, 1985). Non
sempre però all’interno di questi
gruppi si riscontra uno stretto grado
di parentela.
Solo quando si parla di “complesso”,
si suppone che le relative specie
discendano da una comune specie
preistorica.
Bollettino A.A.A. n. 38
Pag . 11
Particolarmente numeroso di specie
è il gruppo Regani,
che
probabilmente potrà essere a sua
volta suddiviso in alcuni complessi.
L a m a g g i o r pa r t e d e l l e s p e c i e d i
questo gruppo si distingue per un
corpo relativamente alto con un
disegno
generalmente molto
marcato di fasce verticali scure.
Il
dimorfismo
sessuale
è
relativamente poco pronunciato e
p e r q u e s t o m o t i v o d i v e n ta a s s a i
difficile per molte specie distinguere
i sessi negli esemplari non ancora
adulti.
Al al gruppo Regani appartengono le
seguenti specie: Apistogramma
caetei, A. cruzi, A. eunotus, A.
geisleri, A. gossei, A. moae, A.
ortmanni, A pleurotaenia, A. regani,
A. resticulosa, A. taeniata, A.
urteagai e presumibilmente anche
A. piauiensis.
Tu t t e q u e s t e s p e c i e s o n o d i ff u s e
principalmente
nella
parte
settentrionale del Sud America.
Nelle regioni meridionali troviamo
come pendant al gruppo Regani il
complesso Commbrae.
Nannacara anomala
Tratto dalla Enciclopedia dei pesci d'acqua dolce Primaris
Pag . 12
Bollettino A.A.A. n. 38
Papillochromis ramirezi
Tratto dalla Enciclopedia dei pesci d'acqua dolce Primaris
La peculiarità di riconoscimento di
queste specie è la grande macchia
quasi rettangolare sul peduncolo
caudale che si forma unendosi alla
settima fascia verticale.
Si tratta delle tre specie Apistogramma commbrae. A. incospicua
ed A. linkei.
Tipici per i maschi del complesso
Cacatuoides sono la grande bocca,
le labbra carnose, membrane
prolungate nella pinna dorsale ed
un disegno a zig-zag nella zona
ventrale. Durante le cure parentali,
la fascia longitudinale nelle femmine
si riduce ad una macchia. Vanno
annoverate in questo complesso
Apistogramma cacatuoides. A.
juruensis. A. luelingi e A. norberti.
Strettamente imparentati con questi
sembrano A. payaminonis e A.
nilsseni.
Al gruppo Agassizii appartengono
Apistogramma
agassizii,
A.
bitaeniatus,
A. gephyra, A.
elizabethae, A. pulchra e probabilmente anche A. Daucisquamis.
Si tratta di pesci dalla corporatura
abbastanza snella, con una larga
fascia longitudinale, una vistosa
macchia laterale e sfumate fasce
verticali.
Nel gruppo Macmasteri vengono
annoverate Apistogramma guttata,
A. hoignei, A. hongsloi, A.
macmasteri e A. vielita.
Segni di riconoscimento sono il
corpo alto e la pinna dorsale
allungata dei maschi. Durante le
cure
parentali
le
femmine
presentano una macchia pettorale
scura vicino all’attacco delle pinne
ventrali.
Il corpo delle specie del gruppo
Gibbiceps è abbastanza snello; la
pinna caudale è biforcuta e nella
parte inferiore del corpo sono
presenti delle fasce longitudinali.
Questo gruppo comprende la specie
Apistogramma
gippigeps
e
Probabilmente la specie A. roraimae
e A. personata.
A l t r e t ta n t o s c a r s o d i s p e c i e è i l
g r u p p o St e i n d a c h n e r i , a l q u a l e
appartengono solo Apistoaramma
hinpolvtae, A. steindachneri e A.
rupununi.
Caratteristiche per questi pesci sono
una
fascia
longitudinale
relativamente sottile e una macchia
ben marcata sui fianchi.
Durante le cure parentali le femmine
presentano soltanto questa macchia
e una sul peduncolo caudale.
Il gruppo Pertensis comprende
specie dal corpo snello.
Caratteristiche per questo gruppo
sono l’evidente macchia laterale e le
fasce verticali poco pronunciate.
Nei maschi le membrane della pinna
dorsale si estendono oltre i raggi
duri e sono
unite
tra loro,
conferendo alla pinna un aspetto a
vela”. Accanto a diverse specie non
ancora descritte, appartengono a
Apistogramma borelli
Tratto da Ciclidi Americani I Tetra
questo gruppo: Apistogramma
iniridae, A. meinkeni e A. pertensis.
Oltre alle specie del genere
Apistogramma finora menzionate
nei diversi gruppi e complessi,
esistono
comunque
ancora
numerose altre specie, i cui rapporti
di parentela sono da chiarire.
In alcuni casi l’attribuzione ad un
determinato gruppo diventa ulteriormente difficoltoso perché le
specie in questione presentano
caratteristiche tipiche per più di un
gruppo o aspetti morfologici e/o
anatomici del tutto particolari.
Una specie relativamente isolata è
per esempio Apistogramma borelli,
p r o v e n i e n t e d a l R i o P a r a g u a y.
Questi pesci hanno un corpo
relativamente alto. I maschi
presentano una pinna dorsale vistosamente prolungata. Nelle A.A.A.
femmine manca invece quasi
Bollettino A.A.A. n. 38
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ALLEVAMENTO E RIPRODUZIONE DI
NEOLAMPROLOGUS LELEUPI
di Fabrizio Dezio
Neolamprologus leleupi leleupi
Ciclide endemico del lago
Tanganiyka, Neolamprologus Leleupi
vive a profondità che variano da 6 a 20
metri tra grandi ammassi di rocce.
E' un predatore solitario che caccia in
ampie zone che condivide con
parecchie altre specie, dimostrando così
un’alta competitività.
Le zone di provenienza sono due: la
prima sulle coste dello Zaire, mentre la
seconda a Bulu Point in Tanzania.
Le caratteristiche dell’acqua del lago in
quelle zone sono di durezza sopra i 7°
dGH, ph dal 7.5 in su e temperatura sui
23°.
L’allevamento non presenta alcun
problema, se si ricorda che si ha a che
fare con un ciclide territoriale che ama
Pag . 14
Bollettino A.A.A. n. 38
Tratto da schede dei pesci d'acqua dolce Primaris
anfratti rocciosi e cavità, che protegge
aggredendo qualsiasi intruso con
notevole coraggio.
I maschi raggiungono una lunghezza di
10 cm., mentre le femmine rimangono
un po’ più piccole. La loro colorazione
varia dal giallo tenue, all’ocra,
all’arancio, ma il dimorfismo sessuale è
poco pronunciato.
Con un’alimentazione varia che
comprende cibo secco, Ciclops e Mysis
la coppia non impiegherà molto tempo
per occupare stabilmente la grotta che
preventivamente le avevamo fornito.
Nei giorni seguenti i pesci saranno
occupati nell’arredare, scavando buche
intorno alla grotta, il loro rifugio e si
rintaneranno sempre di più fino a
quando la femmina non sarà pronta per
la deposizione.
Le uova, di forma leggermente ovale,
saranno appese a mo’ di grappolo ad
una parete della grotta.
Il loro numero varia a seconda della
maturità della femmina, e saranno in
numero da 25 a 150.
Alcuni esemplari depongono un numero
ridotto di uova ogni 30/40 giorni, mentre
altre coppie aspettano più tempo e sono
più prolifiche.
Dopo tre giorni in cui la madre pulisce in
continuazione il grappolo ed il padre fa
la guardia alla zona circostante, le uova
si schiudono e gli avannotti vengono
portati
in
una
delle
buche
precedentemente scavate.
Ogni tanto vengono trasferiti in altre
buche o in altri nascondigli e dopo circa
sei giorni dalla schiusa gli avannotti
nuotano liberamente e possono essere
nutriti con naupli di artemia e ciclops.
I riproduttori non dedicano più molte
cure alla figliata, ma possono comunque
restare nella vasca non essendo pesci
piscivori.
Con una buona dieta ed un frequente
cambiamento dell’acqua non passerà
molto tempo prima della prossima
riproduzione.
Neolamprologus caudopunctatus
fa parte della stessa famiglia di N.
leleupi e può dividere la vasca con loro,
avendo le medesime necessità e
caratteristiche, senza problemi di incroci
o cannibalismo verso l’altra specie e
sono legatissime. Per caratteristiche
riproduttive di qualità dell’acqua sono
uguali a Neolamprologus.
A.A.A.
DA 1 A 100 ANNI
La maggior parte dei pesci vive diversi anni,
ma si notano delle grandi disparità.
Nell'insieme i più piccoli vivono di meno
mentre i grandi vivono più a lungo. Questo
è logico, ma non tanto perché un salmone
che risale i corsi di acqua non ha in genere
che 3 o 4 anni. Molti Cyprinodontiti africani
vivono in natura un solo ciclo annuale:
nascita, crescita riproduzione e morte entro
un anno. Molte specie vivono tra 1 e 5 anni.
Il pesce rosso ha una speranza di vita dai
10 ai 30 anni. I grandi squali vivono una
decina di anni, la maggior parte tra 20 e 30
anni. Spesso non possono riprodursi che
all'età di 15 anni. L'anguilla vive almeno 75
anni e senza dubbio 100 anni. Uno dei
pesci che vive di più è senza dubbio lo
storione europeo, che è maturo verso i 7-10
anni il maschio e verso 15 la femmina, e
può viveere anceh lui fino a 100 anni.
Questi pesci che vivono molto a lungo
hanno un tasso di riproduzione molto
basso. Quando il loro numero è ridotto
come lo storione la minaccia di scomparsa
completa può aumentare rapidamente. Un
motivo in più per proteggerli.
Tratto da Aquarium magazine 05/96
Bollettino A.A.A. n. 38
Pag . 15
IL COMPORTAMENTO DEGLI SCALARI
di Luciano Di Tizio
tratto dal depliant ADA
Ci siamo occupati recentemente
(Bollettino A.A.A. n°37) della t assonomia
degli scalari.
Continuiamo a parlare di quello che è uno
dei pesci più frequentemente allevati dai soci
del nostro club focalizzando questa volta
l’attenzione sul comportamento.
RAPPORTI GERARCHICI
Va detto innanzitutto che Pterophyllum scalare è un pesce tranquillo (territoriale
soltanto in epoca riproduttiva), che vive in
natura in piccoli gruppi e che allo stesso
modo anche in acquario dovrebbe essere
allevato in gruppetti di almeno 6-8 esemplari.
In questi gruppi si forma - certamente in
vasca e probabilmente anche in natura abitualmente quasi una gerarchia con un
pesce dominate che sarà il primo a nutrirsi e
sarà favorito nella ricerca di una compagna
al momento della riproduzione.
SCARAMUCCE
Questa “leadership” va naturalmente
conquistata, il che avviene attraverso una
sorta di prova di forza che solo esagerando
si può chiamare “combattimento”: i pesci si
affrontano a pinne spiegate, uno di fronte
all’altro, di norma in posizione leggermente
inclinata, avanzando con aria minacciosa o
retrocedendo. Una fase di “parata” che si
evolve in uno scontro quando uno dei rivali
atterra l’altro dal labbro interiore: così
avvinghiati i pesci si spingono più o meno a
lungo. Sino a quando cioè il più debole si
“arrende” e fugge, inseguito da chi ha vinto.
Simili scontri possono ripetersi a lungo
nel momento in cui si determina la gerarchia
Pag . 16
Bollettino A.A.A. n. 38
(senza dimenticare che la leadership può
essere continuamente messa in discussione)
e quando devono essere formate le coppie.
Sono invece meno comuni in altri periodi
perché i pesci di rango inferiore sono più
propensi a una fuga immediata piuttosto che
alla battaglia. È questa la ragione per la
quale in vasche piccole l’esemplare o la
coppia dominante può appropriarsi
dell’intero acquario costringendo tutti gli altri
esemplari a vivere letteralmente in un
angolo. Fenomeno ben noto a chi abbia
allevato un po’ a lungo degli scalari.
Pure per questa stessa ragione è
sconsigliabile aggiungere un singolo P.
scalare in una vasca neIla quale sia già
presente un gruppetto di pesci: l’ultimo
arrivato avrà i suoi problemi a farsi accettare
anche tra i sottomessi. L’aggiunta di più
esemplari provocherà invece quasi sempre
un “rimescolamento” delle gerarchie
consolidate con una nuova fase di
combattimenti.
COMBATTIMENTI VERI
Le lotte per acquistare la supremazia
nel branco diventano in un’altra fase, quella
della formazione delle coppie, dei veri e
propri conflitti di confine, poiché in epoca
riproduttiva emerge la tendenza alla
territorialità.
Questo argomento, connesso però alla
riproduzione, esula da quanto trattiamo oggi
e sarà al più oggetto di un successivo
intervento espressamente dedicato alla
riproduzione.
TERRITORIALITA'
Qui va invece detto che, una volta formata
la coppia, i partner individueranno e
difenderanno un proprio territorio con
modalità analoghe a quelle già viste per i
combattimenti risultati, ma con maggiore
decisione e accanimento.
PESCI DI BRANCO IN NATURA, E IN ACQUARIO?
In natura, per quanto se ne sa, la
coppia rientra nel branco nelle fasi non
riproduttive, per sfruttare i vantaggi (difesa
dai predatori; efficienza nella ricerca del
cibo) offerti dall’appartenenza a un gruppo.
In acquario invece la coppia può
condurre vita in qualche modo comune
anche al di fuori del ristretto periodo
riproduttivo. E del resto in cattività le
deposizioni si susseguono per periodi ben
più lunghi che in natura.
PESCI "PARLANTI"
Sempre a proposito di comportamento, va
aggiunto che gli Scalari non sono affatto
“muti come pesci”: possono infatti emettere,
grazie, pare, al movimento della mascelle,
suoni abbastanza forti, simili a schiocchi di
dita.
Lo fanno i maschi quando sono
particolarmente eccitati, durante i
combattimenti e durante i giochi amorosi.
corrispondenza tra la livrea e I’ “umore” degli
scalari. Quando i pesci stanno bene hanno
dunque colori accesi, vivaci e comunque
ben definiti; se invece sono eccitati i colori
della livrea diventano ancor più brillanti e
intensi; se infine i pesci vivono una
situazione di malessere (malattia o anche
paura) la colorazione si fa smorta e le
eventuali macchie e bande scure presenti
sulla livrea perdono di intensità fino, a volte,
a scomparire.
SCALARI E TERREMOTI
Da segnalare a questo proposito le
osservazioni pubblicate nel 1981 sulla rivista
“aquarium” da G.Satriani, osservazioni
recentemente tornate di drammatica
attualità: nell’articolo a suo tempo pubblicato
si racconta che nell’immediata vigilia di un
terremoto gli scalari dell’autore erano
spaventatissimi (colorazione smorta e
grande eccitabilità) e avevano sospeso la
stagione riproduttiva, fenomeni cessati solo
dopo la conclusione dell’evento sismico,
comprese le cosiddette scosse di
assestamento.
Resterebbe da dire della riproduzione
e dei rapporti genitori-figli, argomenti, come
già detto, rinviati ad altra occasione;
A.A.A.
LIVREA E UMORE
C’è infine da dire che esiste una precisa
Bollettino A.A.A. n. 38
Pag . 17
RASSEGNA STAMPA
dalla rivista:
aquarium set/97
-------------------------------------Synodontis nigriventris
-Allevamento e riproduzione di Rasbora
heteromorpha
-Come evitare lo stress ai pesci d'acquario
-Ecologia microbica in acquario
-Allevamento di Melanotaenia praecox
-Ranocchie del Madagascar
-Riproduzionedi Pterapogon kauderni
-Cave di Pieve un biotopo italiano
dalla rivista francese:
Aquarium magazine ott/97
------------------------------------Hemigrammus bleheri
-Nematocharax venustus l'eccezione alla
regola
-Archocentrus sajica (Costa Rica)
-marino:Aracana ornata un gioiello australiano
-Tanganica:Ciclidi da spiaggia
-marino:Lottare contro le Aiptasia
-marino:Barriera sotto sorveglianza
-reportage:I mestieri del mare e dell'acqua
dalla rivista:
aquarium ott/97
-------------------------------------Barbus pentazona: cinque fasce ...
-I castelli di sabbia del lago Malawi
-Riproduzione dei Killi
-Lo Yellow Discus
-Impressionanti novità da Aquarama 97
-Il mondo dell'aquario naturale
-Apogon:i cardinali dei Caraibi
-Azzurro mar Rosso
-I pesci delle acque interne:la Trota
-Ecologia microbica in acquario (III)
Pag . 18
Bollettino A.A.A. n. 38
dalla rivista:
Discus notiziario n.3 ott/97
------------------------------------Snakeskin
-Sui nitriti e nitrati in acquario
-Il pH scende continuamente:che fare?
-Esperienze nel trattamento della "peste
del Discus"
-Dai Discus non ci si stacca più
-Niente paura delle importazioni dall'Asia
-Panoramica "Aquarama"
-Yellow Discus
-Riproduzione fortuita in acquario di
comunità
-I Discus durante l'assenza dell'allevatore
dalla rivista francese:
Aquarium magazine set/97
------------------------------------Apistogramma nijsseni il Don Giovanni
del sud America
-Rasbora elegans ilDandy malese
-Macropodus concolor:come un'aquila nera
-marino: Ablabys taeniatotus
-Alimentazione viva per i pesci grandi
-marino:Nematelotris e Ptereleotris
-marino: Un pennacchio sul tubo
-Ciclidi planctonici
-Koi: tra colori e storia
dalla rivista inglese:
Aquarist & Pondkeeper mag/97
---------------------------------Ovovivipari: "famiglie" senza relazioni
-laghetto: Alimentazione
-marino:Illuminazione
-Le piante amiche dell'acqario
-marino:Prova un Tang
-L'acquario bilanciato
-I Danio
-Pinne fantastiche
-Mostre di pesci da laghetto
-Il
clown
carismatico
(Botia
macracantha)
-La bella isola di Margarita
-Controllo delle alghe rosse in acquario
Caso per l'accusa
dalla rivista :
HobbyZoo set/97
------------------------------------Rassegna da HobbyZoo 97
-Proteine per la vita
-marino: Spine di tutti i colori
-Alimentazione:una nuova strategia
-Anniversario dell'acquario ottimale
dalla rivista inglese:
Aquarist & Pondkeeper ott/97
---------------------------------Inverno:acqua di qualità per koi
-Ormoni in acquario
-marino:Stelle splendenti
-Perché, come e quale filtraggio
-Mostre di pesci
-Pesci gatto asiatici
-marino:Pesci angelo
-Ancora ovovivipari
-Le annuali cure per il laghetto
-Pesci nel sacchetto
-L'"Acvaryum" di Istanbul
-Acquario geografico
dalla rivista :
HobbyZoo ott/97
------------------------------------Opinioni e trend del mercato acquariologico
-Viva le vitamine
-Chi ben comincia...
-Lipidi per la vita
-Grandi problemi, facili soluzioni
-Soluzioni per l'acquario
-Bellezze tentacolari
dalla rivista francese:
Aquarama n. 157 mar-apr/97
---------------------------------------I ciclidi di Anversa
-Macropodus ocellatus
-Poecilia reticulata dalle forme selvatiche
a quelle di allevamento
-Anabas testudineus
-La tecnica dell'osmosi inversa
-Forme ed attitudini dei pesci in acqua
-Piante dell'America del sud
-Il Mediterraneo nel museo di Karlsruhe
-marino:Competizioni nella barriera
-I grandi siluri dell'Amazzonia
Bollettino A.A.A. n. 38
Pag . 19
INDICE 1996
INDICE 1997
dal bollettino 27 al 32
dal bollettino 33 al 38
Varie
-Un serbatoio di tormenti
27/6
-Dallo Zoocasa 96
27/12
-Rendiconto 1995
28/16
-Acquari e computer
29/2
-Incontri con gli autori:Mosconi
29/12
-L'acquario più semplice
30/4
-Sei seduto comodamente ?
30/6
-Regolamento mostraconcorso
30/12
-Risultati inchiesta tra soci
31/2
-La mano nell'acquario
31/5
-Nasce GEA
31/7
-Incontro con gli autori: Zupo
32/4
Tecnica
-L'illuminazione dell'acquario
27/8
-L'illuminazione dell'acquario II
28/7
-L'illuminazione dell'acquario III
29/9
-Appunti su ... Il filtraggio
28/4
-Appunti su ... Fai da te della vasca 29/6
-Piccole astuzie:Vasche aperte .. 30/18
-Piccole astuzie: Retino ...
29/18
-La spugna blu
32/9
-Piccole astuzie.Salvare le uova 32/17
Cibo vivo
-Drosofila melanogaster
27/10
-Artemia salina
28/11
Marino
-L'acquario marino
28/14
-L'acquario marino:densità e pH 29/16
-Mantenimento dell'acqua di mare 30/8
-L'acquario mediterraneo
30/15
-Mantenimento dell'acqua di mare II 31/9
Pesci
-Fecondazione interna in Corydoras 29/4
-Papillochromis ramirezi
31/13
-Scalari ... che passione !
31/17
-Esperienze con Pterophyllum sc. 32/12
Varie
-Ancora una ricetta contro le alghe 33/9
-Al voto, al voto!
33/14
-Rifondiamo la FIAAE
33/15
-Zoocasa 97
33/16
-Rendiconto 1996
33/20
-Una visione del vaso di Pandora 34/4
-Hexamita
34/10
-Acquari e riviste
34/15
-Verbale votazioni
34/18
-Lumache d'acqua dolce
35/4
-Dallo Zoomark 97
35/8
-Laghetti da giardino
35/14
-Graptemys konhii
35/17
-...Sempre lumache
36/3
-Sotto i diciotto..
36/4
-Un nuovo bollettino
36/6
-Ancora ... Lernaea
36/13
-Ampullarie
36/15
Tecnica
-Acquario o fognario ?
33/11
-Piccole astuzie: Le piante
33/17
-Come risparmiare sull'elettricità 34/7
-Acquario olandese
36/8
-Filtro biologico a torba
37/11
-Aquario olandese (II)
38/6
Cibo vivo
-Infusori
33/4
-Micronutrimenti prodotti in casa 37/4
Marino
-Mediterraneo che passione!
35/15
Pesci
-Pantodon buchholzi
35/10
-Apistogramma nijsseni
36/11
-La sistematica degli Scalari
37/9
-Colisa chuna
37/13
-Aequidens rivulatus
38/8
-Neolamprologus leleupi
38/14
-Comportamento degli Scalari
38/16
I due numeri di lato all'argomento indicano rispettivamente il n° del bollettino/ il n° della pagina
Pag. 20 Bollettino A.A.A. n. 38
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Bollettino 38 1997 - AAA Associazione Acquariofili Abruzzese