PSR 2007 – 2013 RETE RURALE NAZIONALE 2007 - 2013 Unione Province Italiane – 4 Aprile 2008 Riccardo Passero [email protected] 1 I Programmi e le risorse finanziarie 2007 - 2013 21 Programmi di Sviluppo Rurale 1 Programma nazionale «Rete Rurale » Competitività Convergenza 16 PSR « Competitività »: 4,110 Miliardi di € 5 PSR « Convergenza »: 4,141 Miliardi di € 1 Rete Rurale Nazionale:0,041 Miliardi di € _______________ Totale quota FEASR 8,292 Miliardi di € Quota nazionale (*) Totale risorse Phasing out Phasing in 8,395 Miliardi di € _______________ 16,687 Miliardi di € (*) di cui 1,487 Miliardi di € (8,9% del totale) a carico delle Regioni 2 Il PSR in Italia e le zone rurali – METODOLOGIA PSN A. Poli urbani B. Agricoltura intensiva C. Zone rurali intermedie D. Zone rurali disagiate 3 Le risorse e gli obiettivi Sulla base delle esigenze identificate e delle strategie di Lisbona e Göteborg, il PSN individua 3 obiettivi strategici: 1. 2. 3. Miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale Miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale Qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell’economia rurale Risorse disponibili: Equilibrio tra assi (spesa pubblica): Asse 1: 39,0% Asse 2: 43,2% Quota FEASR Quota Nazionale 8,292 Miliardi di Euro 8,395 Miliardi di Euro TOTALE 16,687 Miliardi di Euro Asse 3: 14,7% Leader 6,7% Assistenza Tecnica: 3,1% (di cui Rete nazionale: 0,5%) 4 La strategia: Asse 1 (39% delle risorse) Miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale: 1. 2. 3. 4. Ammodernamento, innovazione nelle imprese e integrazione di filiera Principali misure: investimenti nelle aziende agricole, di trasformazione e commercializzazione, cooperazione sviluppo nuovi prodotti / processi Sviluppo della qualità dei prodotti agricoli e forestali - Principali misure: partecipazione ai regimi di qualità, informazione e promozione dei prodotti di qualità, investimenti nelle aziende agricole, di trasformazione e commercializzazione Rafforzamento dotazione infrastrutture fisiche e telematiche - Principali misure: investimenti relativi alle infrastrutture fisiche e innovazione tecnologica, risorse idriche, logistica Miglioramento delle capacità imprenditoriali e professionali e ricambio generazionale – Principali misure: Formazione, informazione, consulenza, primo insediamento giovani agricoltori Equilibrio tra priorità: 1 e 2 : peso preponderante; 3: peso importante soprattutto nelle Regioni Convergenza 5 La strategia: Asse 2 (43,2% delle risorse) Miglioramento dell’ambiente e dello spazio rurale: 1. 2. 3. 4. Conservazione della biodiversità, protezione e diffusione dei sistemi agroforestali di alto valore naturale - Principali misure: agroambiente e benessere degli animali, investimenti non produttivi, imboschimento Salvaguardia qualitativa e quantitativa delle risorse idriche superficiali e profonde - Principali misure: agroambiente, imboschimento, azioni silvo-ambientali Riduzione dei gas ad effetto serra - Principali misure: agroambiente e benessere degli animali, imboschimento, azioni silvo-ambientali e ricostituzione del potenziale silvicolo e azioni di prevenzione Salvaguardia del territorio (suolo, paesaggio e territorio) - Principali misure: agroambiente, imboschimento, azioni silvo-ambientali Equilibrio tra priorità: Le quattro priorità hanno lo stesso peso (differenziate su base regionale e territoriale 6 La strategia: Asse 3 (14,7% delle risorse) Qualità della vita / diversificazione dell’economia rurale: 1. 2. Miglioramento dell’attrattività dei territori rurali per le imprese e la popolazione - Principali misure: servizi di base per l’economia e la popolazione rurale, rinnovamento e sviluppo dei villaggi, conservazione e valorizzazione del patrimonio rurale Mantenimento e creazione di nuove opportunità d’impiego nelle zone rurali - Principali misure: diversificazione (agriturismo, produzione di energia, valorizzazione dei prodotti del territorio, agricoltura sociale), creazione e sviluppo delle micro-imprese e promozione attività turistiche Equilibrio tra priorità: Le due priorità hanno lo stesso peso Differenziazione territoriale: L’asse 3 è concentrato nelle zone C e D 7 Ripartizione Assi (risorse) nei 21 PSR 70.0% 60.0% 50.0% 40.0% 30.0% Axis 1 20.0% Axis 2 Axis 3 10.0% Axis IV Leader 0.0% 8 APPROCCIO LEADER 2007 – 2013 (art. 61-65 Reg CE 1698/2005; Reg CE 37-39 1974/2006) • • • 2000 – 2006 IC Leader ruolo complementare agli altri strumenti (POR;PSR) 2007 – 2013 Asse metodologico IV concorre al perseguimento obiettivi PSR (tutte le misure ed anche investimenti materiali) 2007 – 2013 confema la filosofia leader (Risorse almeno 5% PSR ): Approccio territoriale dal basso per territori (5.000-150.000) chiaramente individuati (zone C&D; anche B) Partenariato pubblico - privato equilibrato rappresentato dai GAL (50% partner economici, sociali, rappresentati società civile) Approccio integrato multisettoriale Creazione di Reti (tra partenariati locali) Cooperazione interterritoriale e transnazionale non obbligatorio ma priorità selezione GAL (art.37.4, Reg. CE 1974/2005) Carattere innovativo degli interventi (per tema, strumenti o metodologia) non obbligatorio 9 APPROCCIO LEADER 2007 – 2013 ASSE IV Regioni e Province Autonome Abruzzo Basilicata Bolzano Calabria Campania Emila Romagna Friuli Venezia Giulia Lazio Liguria Lombardia Marche Molise Piemonte Puglia Sardegna Sicilia Toscana Trento Umbria VdA Veneto Totale complessivo Costo Totale PSR 575.639.192 832.930.479 397.085.247 1.478.533.383 2.369.134.457 1.460.046.364 476.670.770 988.220.356 441.393.665 1.494.033.160 742.381.699 268.682.651 1.227.139.498 2.074.858.696 1.565.962.306 2.845.988.609 1.338.767.916 356.539.571 1.046.493.831 126.384.600 1.505.047.974 23.611.934.424 Asse IV 24.358.647 52.217.294 19.079.404 94.329.992 113.881.938 74.830.273 23.951.109 64.371.077 85.976.850 59.735.440 44.841.873 9.744.000 97.345.821 419.900.000 235.000.000 164.382.226 103.900.391 32.857.143 45.604.091 11.117.500 189.188.144 1.966.613.213 % Asse 4 4,2% 6,3% 4,8% 6,4% 4,8% 5,1% 5,0% 6,5% 19,5% 4,0% 6,0% 3,6% 7,9% 20,2% 15,0% 5,8% 7,8% 9,2% 4,4% 8,8% 12,6% 8,3% 10 APPROCCIO LEADER 2007 – 2013 Ripartizione Misure Approccio Leader PSR 2007-2013 Misura 4.3.1 10% Misura 4.1 Misura 4.2.1 Misura 4.2.1 6% Misura 4.3.1 Misura 4.1 84% 11 APPROCCIO LEADER 2007 – 2013 Regioni e Province Autonome Abruzzo Basilicata Bolzano Calabria Campania Emila Romagna Friuli Venezia Giulia Lazio Liguria Lombardia Marche Molise Piemonte Puglia Sardegna Sicilia Toscana Trento Umbria VdA Veneto Totale complessivo Misura 4.1 Attuazione di strategie di sviluppo locale - COSTO TOTALE TOTALE 4.1.2 4.1.3 4.1.1 Gestione ambiente e Qualità della vita e Misura 4.1 Competitività territorio 3.838.885 8.358.144 3.562.500 20.000.000 17.282.455 2.945.931 16.666.117 29.144.031 19.991.953 1.000.000 17.492.063 7.192.403 12.285.714 20.403.563 180.163.759 5.484.123 4.166.273 2.000.000 26.352.845 5.272.727 4.132.373 5.555.372 11.619.723 3.557.927 1.500.000 5.830.688 10.201.781 85.673.832 diversificazione 10.237.030 29.138.318 13.216.904 57.142.857 65.882.114 40.752.364 11.248.871 33.332.233 30.878.104 26.489.339 35.558.540 4.620.000 58.318.137 353.900.000 210.000.000 130.382.226 79.611.034 18.000.000 33.252.983 9.094.773 130.582.800 1.381.638.627 (%) 4.1 (4.1.1 - 4.12 - 4.1.3) 19.560.038 41.662.735 16.779.404 79.142.857 92.234.959 63.307.546 18.327.175 55.553.722 71.641.858 50.039.219 35.558.540 7.120.000 81.640.888 353.900.000 210.000.000 130.382.226 86.803.437 30.285.714 33.252.983 9.094.773 161.188.144 1.647.476.218 80% 80% 88% 84% 81% 85% 77% 86% 83% 84% 79% 73% 84% 84% 89% 79% 84% 92% 73% 82% 85% 84% 12 APPROCCIO LEADER 2007 – 2013 Misura 421 Progetti di cooperazione - COSTO TOTALE Regioni e Province Misura 4.2.1 (%) 4.2.1 Autonome Abruzzo 959.723 4% Basilicata 2.777.516 5% Bolzano 300.000 2% Calabria 7.142.857 8% Campania 3.766.734 3% Emila Romagna 4.363.636 6% Friuli Venezia Giulia 803.436 3% Lazio 2.918.591 5% Liguria 12.642.684 15% Lombardia 2.497.148 4% Marche 3.783.333 8% Molise 1.200.000 12% Piemonte 2.920.454 3% Puglia 12.000.000 3% Sardegna 5.000.000 2% Sicilia 19.000.000 12% Toscana 9.544.931 9% Trento 1.142.858 3% Umbria 4.750.426 10% VdA 909.091 8% Veneto 18.000.000 10% Totale complessivo 116.423.418 6% 13 APPROCCIO LEADER 2007 – 2013 Misura 431 Gestione dei GAL (acquisizione di competenze e animazione - art. 59) COSTO TOTALE Regioni e Province Misura 4.3.1 (%) 4.3.1 Autonome Abruzzo 3.838.886 16% Basilicata 7.777.043 15% Bolzano 2.000.000 10% Calabria 8.044.278 9% Campania 17.880.245 16% Emila Romagna 7.159.091 10% Friuli Venezia Giulia 4.820.498 20% Lazio 5.898.764 9% Liguria 1.692.308 2% Lombardia 7.199.073 12% Marche 5.500.000 12% Molise 1.424.000 15% Piemonte 12.784.479 13% Puglia 54.000.000 13% Sardegna 20.000.000 9% Sicilia 15.000.000 9% Toscana 7.552.023 7% Trento 1.428.571 4% Umbria 7.600.682 17% VdA 1.113.636 10% Veneto 10.000.000 5% Totale complessivo 202.713.577 10,31% 14 RETE RURALE : BASE GIURIDICA Articolo 67 del Reg. CE n. 1698/05 istituisce la RRE per collegare tra loro reti, organizzazioni e amministrazioni nazionali dello sviluppo rurale a livello comunitario Articolo 68 ogni Stato membro istituisce una RRN (23 SM/PSR con la propria rete) che raggruppi le organizzazione ed amministrazioni coinvolte nello sviluppo rurale In base all’articolo 66 (3) facoltà per gli SM con PSR regionali di presentare un Programma specifico per la costituzione e il funzionamento della RRN (4 SM con programma specifico). 15 ITER NAZIONALE Rete Rurale Nazionale : strumento previsto nella strategia nazionale del PSN dello sviluppo rurale 20072013, elaborato nel Tavolo di partenariato nazionale ed approvato dalla Conferenza Stato-Regioni Quindi l’elaborazione del Programma RRN 2007-2013 approvato con Decisione (CE) C2007 del 13.08.07 1° Programma RRN approvato a livello UE 1° Programma italiano approvato Per arrivare alla definizione del dettaglio operativo delle azioni della RRN nell’ambito del Piano di azione 16 Piani ANNUALI LE PRINCIPALI SFIDE DELLA RETE • Allargare la partecipazione nell’indirizzo e gestione delle politiche • Allargare gli orizzonti nazionali: rete di reti costituire un sistema rurale integrato e non auto-referenziale e superare la frammentazione amministrativa • Allargare gli orizzonti internazionali: cooperazione e stretta collaborazione con la RRE, le altre RRN e i membri internazionali • Capitalizzazione delle esperienze ed investimento sulle buone prassi ed innovazioni (Rete Leader+) VALORE AGGIUNTO della RETE Rafforzare l’efficacia e l’efficienza dei PSR/PSN (qualità degli interventi; impatti nelle aree rurali; favorire la spesa “N+2”, integrazione con le altre politiche) Conoscenza e maggiore visibilità delle politiche agricole e rurali: rompere l’isolamento fisico e mediatico delle aree rurali 17 OBIETTIVI DELLA RRN • Miglioramento della governance • Rafforzamento della capacità progettuale e gestionale • Diffusione delle buone pratiche e delle conoscenze • Gestione delle strutture della Rete 18 COME FARE RETE INCLUDENDO “attori chiave” come MEMBRI della Rete Rurale Nazionale art. 68 (1) tutte le organizzazioni ed amministrazioni coinvolte nello sviluppo rurale + partner internazionali INTEGRANDO la RRN con altre reti (nazionali / internazionali formali ed informali) al fine di amplificare i risultati delle attività (Programma + Piano di Azione + Piani Annuali) 19 Membri delle Rete - Amministrazioni Elenco delle principali amministrazioni coinvolte nello sviluppo rurale A livello nazionale • Ministeri: Ministero dell’economia e delle finanze, Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato - IGRUE, Ministero dello Sviluppo economico Dipartimento politiche di sviluppo e coesione, Dipartimento coordinamento delle politiche comunitarie dell’ambiente; Ministero ambiente e tutela del territorio e del mare; Ministero della salute; Ministero delle infrastrutture; Ministero dei trasporti; Presidenza consiglio dei ministri, Dipartimento pari opportunità; Ministero pubblica istruzione; Ministero del lavoro e delle politiche sociali; Ministero dei beni culturali; Ministero degli affari esteri – Direzione Generale Integrazione Europa, Ministero della Pubblica Istruzione. • Altre amministrazioni/autorità: Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (AGEA); Enti Parco gestori di aree parco e protette nazionali; Istituto commercio estero (ICE); Autorità di bacino interregionali. • Associazioni nazionali di Enti locali: Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani (UNCEM), Unione Province d’Italia (UPI); Coordinamento nazionale della Rete delle Autorità Ambientali; Associazione nazionali comuni italiani (ANCI). • Istituti di ricerca: Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT); Istituto Nazionale di Economia Agraria (INEA); Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA); Istituto per la Promozione Industriale (IPI); Istituto Nazionale di Sociologia Rurale (INSOR), Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica (INFS), Istituto Sviluppo Agroalimentare (ISA); Consiglio per la Ricerca e Sperimentazione in Agricoltura (CRA). A livello regionale/locale • Autorità di Gestione dei PSR (e dei POR e Leader+ per la parte residua di tali programmi); Enti ed amministrazioni istituzionali coinvolte nello sviluppo rurale; Organismi Pagatori riconosciuti; Enti parco regionali; Autorità ed Enti coinvolti nella gestione della Rete ecologica 20 nazionale e della Rete Natura 2000; Autorità di bacino a livello regionale; ecc. Membri delle Rete - Organizzazioni Elenco delle principali organizzazioni coinvolte nello sviluppo rurale A livello nazionale • Organizzazioni professionali agricole e forestali: Confederazione italiana agricoltori (CIA), Coldiretti, Confagricoltura, Confcooperative, Copagri, Federforeste, Legacooperative, Associazione Generale Cooperative Italiane (AGCI). • Altre organizzazioni/unioni agricole di categoria: Organizzazione italiana giovani agricoltori (OIGA), Associazione Italiana Agricoltura Biologica (AIAB); Unione nazionale cooperative italiane (Unci); Organizzazione nazionale imprenditrici agricole (Onilfa). • Altre organizzazioni sindacali: CGL CISL UIL, Confisal (confederazione generale sindacati autonomi e lavoratori), Confindustria, Confcommercio, Unioncamere, Confartigianato. • Associazioni ambientaliste: Legambiente, Lega Italiana Protezione Uccelli (LIPU), World Wildlife Fund Italia (WWF); Coordinamento nazionale delle Agende 21 locali. • Associazioni dei consumatori: Adiconsum, Codacons, Movimento consumatori, Unione nazionale consumatori, Acli-Legaconsumatori; Movimento italiano genitori (MOIGE). • Altre associazioni/organizzazioni: Federazione nazionale ordine dottori agronomi e forestali; Federalimentare; Associazione nazionale bonifiche italiane (ANBI); Federazione italiana parchi e riserve naturali; Italia Nostra; ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali), Associazione Bancaria Italiana (ABI); AssoLeader; Assogal; rappresentanti delle reti operative a livello nazionale/europeo. A livello regionale/locale • Organizzazioni professionali agricole; Rete dei centri di assistenza agricola (CAA); Rete dei centri di educazione ambientale; Soggetti gestori di distretti rurali e distretti agroalimentari; altre reti; 21 altre organizzazioni coinvolte a livello locale; ecc. Membri delle Rete – partner internazionali Elenco indicativo: • Amministrazioni Internazionali e altri Stati: Rete europea per lo sviluppo rurale (CE); Food and Agricolture Organization (FAO), International Fund for Agricultural Development (IFAD), World Food Programme (WFP), Reti nazionali create negli Stati membri dell’UE; Ministeri dell’agricoltura e foreste degli altri Stati. • Organizzazioni e Centri Studio: Birdlife-International, World Wildlife Fund (WWF), International Union for Conservation of Nature and Natural Resources (IUCN), Forum Rurale Mondiale (Spagna), Centre International de Hautes Études Agronomiques Méditerranéennes (CIHEAM); Joint Research Centre di Ispra (Va - ITA), Partnership for Rural Europe (PREPARE- Varsavia). 22 Altre Reti Rete dei Carrefour Europei / Europe Direct; Rete delle autorità Ambientali e della Programmazione; Associazione europea delle Agenzie di sviluppo regionale – EURADA; European Documentation Centres (EDC); Rete EURES (Servizi Europei per l’impiego); Rete dei Centri del Consumatore Europeo (Euroguichets); Rete dei Punti di Contatto Nazionali per il “VI° - VII° Programma Quadro sulla Ricerca”; Rete Europea dei Forum Urbani per lo Sviluppo Sostenibile (NUFSD); European Businness and Innovations Centres (BIC); Rete degli Innovation Relay Centres (IRC) Rete degli Euro Info Centres; Agenzie Nazionali Socrates (istruzione) European Cultural Contact Point Rete antifrode dell’OLAF; Interact 23 Il Piano di Azione I contenuti principali : 1. Tempi e modalità di definizione dei membri della Rete 2. Organizzazione delle strutture (UNAC e PRR) 3. Dettagli operativi delle azioni 4. Organizzazione delle risorse umane 5. Il piano finanziario per linea di intervento 6. Aspetti procedurali 24 (1) Tempi e modalità di definizione dei membri della Rete Art. 41 (4) del Reg. CE 1974/2006 : 31/12/2008 TERMINE La procedura prevede, a livello nazionale, la formalizzazione dei membri della rete previsti dal Programma tramite l’istituzione del TAVOLO PERMANENTE DI PARTENARIATO (azione 1.2.1) per mezzo di uno specifico provvedimento ministeriale (DM da pubblicare sulla Gazzetta Ufficiale). Il Programma prevede, altresì, la possibilità di un allargamento della rete nazionale a livello sub-regionale, i cui membri sono individuati dalle Regioni e Province Autonome con provvedimenti da adottarsi entro i termini regolamentari sopra richiamati. Le Regioni e Province Autonome comunicano al Mipaaf e all’UNAC l’elenco dei membri della rete regionale e locale. L’elenco dei membri della RRN, a livello regionale e locale, può essere integrato e modificato anche in seguito, previa comunicazione al Mipaaf e all’UNAC. Il Mipaaf, di concerto con l’UNAC, provvede ad inserire i membri della Rete in uno o più Network tematici di competenza/interesse al fine di promuovere la massima efficacia nella realizzazione delle azioni del Programma ed amplificarne i risultati 25 raggiunti (2) Organizzazione delle Strutture Reciprocità fra le strutture nazionali e comunitarie Strutture della Rete Rurale Europea e della Rete rurale nazionale EU Rural Network Coordination Committee Leader Sub-committee Task force Rete Leader Evaluation expert committee Task force Monit&Valutazione Thematic working group Task force tematiche Gestione & Coordinamento UNAC 26 (2) Organizzazione delle Strutture la Rete Rurale Nazionale 27 (2) Organizzazione delle Strutture Organizzazione UNAC – Rete rurale nazionale Unità di Gestione & Coordinamento Task force Rete Leader Task force Monitoraggio & Valutazione TFT Temi strategici & Supporto ai PSR TFT Cooperazione Unità di supporto orizzontale TFT Buone pratiche & Innovazioni Risorse idriche Segreteria tecnica del “Tavolo permanente di partenariato” e dello “Osservatorio interregionale sull’evoluzione delle zone rurali” Ambiente & Condizionalità Cambiamenti climatici Foreste Bioenergie Paesaggio Staff Comunicazione ed organizzazione Eventi Staff Legale Suolo Biodiversità Progettazione Integrata e di filiera Integrazione fra SR e altre politiche Giovani Staff Traduzioni & interpretariato Pari opportunità Competitività Staff Sistemi informativi Staff Segreteria 28 (2) Organizzazione delle Strutture Le postazioni regionali della Rete - Indipendenza e distinzione dall’AT al PSR - MA stretto coordinamento con le attività svolte dalle Autorità di gestione dei Programmi di sviluppo rurale - Devono essere svolte ALMENO le azioni obbligatorie in base all’articolo 68 del regolamento (CE) 1698/05 (codice “AR”) e quelle strategiche individuate nel Programma (codice “AC”); si auspica una piena attivazione anche delle azioni “a richiesta” (codice “R”) da parte delle Regioni - Va garantita sempre l’alimentazione della Rete: non solo “antenna regionale ricevente” ma piuttosto “antenna Rice-Trasmittente”. 29 (3) Dettagli operativi delle azioni Art.68 (2) Piano d’azione contenente almeno: - Identificazione e analisi Buone Pratiche trasferibili e relative informazioni - Scambi di esperienze e competenze - Preparazione programmi di formazione nuovi GAL - Assistenza tecnica alla cooperazione interterritoriale e transnazionale Piano d’azione proposto, in linea con il Programma approvato, va OLTRE gli standard minimi per rispondere meglio alle sfide richiamate in precedenza. • Rete non più limitata al LEADER ma su tutto lo sviluppo 30 rurale (3) Dettagli operativi delle azioni 31 32 33 34 35 36 37 GESTIONE DELLA RETE (max. 25 %) 38 (4) Il Piano di azione Organizzazione delle risorse umane • Personale di ruolo in forza all’Autorità di Gestione nazionale/regionale direttamente coinvolto in specifiche attività previste dal Piano di Azione; • Personale messo a disposizione dalle strutture di assistenza tecnica del Mipaaf; • Specifiche professionalità, ove necessario, rispondenti a campi di attività individuati nel Piano di Azione che richiedano conoscenze specialistiche; • Ricorso ad altri soggetti esterni all’Amministrazione, per lo svolgimento di specifiche attività previste dal Piano di Azione in conformità alla normativa sugli appalti di pubblici servizi. 39 Il Piano di azione (8) Il piano finanziario per linea di intervento Linee di intervento I II III IV linea di intervento 1 linea di intervento 2 linea di intervento 3 linea di intervento 4 Totale parziale di cui FEASR di cui obiettivo Convergenza anno 2007 anno 2008 anno 2009 anno 2010 anno 2011 anno 2012 anno 2013 Totale 2007 - 2013 7.052.867,55 1.514.188,66 2.033.477,72 1.532.388,04 12.132.921,97 6.066.460,99 7.014.312,25 1.505.911,18 2.022.361,49 1.524.011,07 12.066.595,99 6.033.298,00 6.803.443,35 1.460.639,48 1.961.563,92 1.478.195,24 11.703.841,99 5.851.921,00 6.909.606,17 1.483.431,71 1.992.172,71 1.501.261,41 11.886.472,00 5.943.236,00 6.841.423,17 1.468.793,41 1.972.514,23 1.486.447,18 11.769.177,99 5.884.589,00 6.815.605,31 1.463.250,55 1.965.070,45 1.480.837,69 11.724.764,00 5.862.382,00 6.764.002,15 1.452.171,80 1.950.192,26 1.469.625,79 11.635.992,00 5.817.996,00 48.201.259,95 10.348.386,79 13.897.352,78 10.472.766,42 82.919.765,94 41.459.882,97 5.265.688,13 5.236.902,66 5.079.467,42 5.158.728,85 5.107.823,25 5.088.547,58 5.050.020,53 % 58,13 12,48 16,76 12,63 100,00 50,00 35.987.178,42 43,40 40 (6) Il Piano di azione : Aspetti procedurali - Nelle more della definizione del PdA sono state avviate le azioni obbligatorie previste dal Programma - Alcune attività, non comprese fra quelle oggetto dell’affidamento diretto alle strutture interne di assistenza tecnica del Mipaaf, saranno affidate a soggetti selezionati tramite procedure conformi alla normativa sugli appalti di pubblici servizi. - I criteri di selezione delle operazioni/progetti sono definiti dall’Autorità di gestione sulla base degli obiettivi previsti dalle diverse azioni, secondo la procedura di cui all’articolo 78 (a) del Reg. (CE) 1698/05. 41 (6) Il Piano di azione : Aspetti procedurali L’iter nazionale da percorrere per fare funzionare la Rete • Entro 30 giorni dall’approvazione del Piano di azione, il Mipaaf definisce il Piano annuale delle attività 2008 • Entro il 31 gennaio di ogni anno viene approvato il Piano annuale delle attività dell’anno in questione. 42 Grazie dell’attenzione www.politicheagricole.it/SviluppoRurale 43