La protezione dei circuiti di sicurezza La protezione dei circuiti di sicurezza Pubblicato il: 21/10/2003 Aggiornato al: 21/10/2003 di Gianluigi Saveri Sovraccarico, cortocircuito, contatti indiretti: come vengono affrontati questi tre problemi nei circuiti di sicurezza. La norma 64-8 contempla, in alcuni casi impiantistici, la possibilità di evitare la protezione da sovraccarico mentre in altri, per ragioni di sicurezza di esercizio, raccomanda addirittura di omettere tale protezione. 1. Protezione contro il solo cortocircuito La norma 64-8 contempla, in alcuni casi impiantistici, la possibilità di evitare la protezione da sovraccarico mentre in altri, per ragioni di sicurezza di esercizio, raccomanda addirittura di omettere tale protezione. E’ il caso dei circuiti di sicurezza nei quali, essendo considerati servizi essenziali, il danneggiamento della conduttura a causa di un sovraccarico è ritenuto un rischio minore dell’eventuale disservizio provocato dall’interruzione del circuito. I circuiti di sicurezza devono però essere sempre protetti contro il cortocircuito e contro i contatti indiretti, perché questi eventi possono comportare un danno molto elevato. Le condizioni da rispettare quando viene omessa la protezione contro il sovraccarico sono indicate dalla norma Cei 64- 8. Il guasto deve essere interrotto in un tempo t sufficientemente breve da non permettere che il cavo possa raggiungere una temperatura superiore a quella ammessa in condizioni di cortocircuito (figura 1): Fig.1-Andamento della temperatura del cavo in funzione della corrente (valore relativo) In altre parole, l’energia lasciata passare dal dispositivo di protezione deve essere inferiore, o al limite uguale, all’energia specifica sopportabile dal cavo: I2 t ≤ K2 S2 (1.2) Il dispositivo di protezione, inoltre, deve possedere un potere di interruzione superiore alla massima corrente di cortocircuito prevista e deve poter intervenire con certezza per tutte le correnti di cortocircuito possibili, dal massimo valore a monte al minimo valore, a valle, in fondo alla linea. Deve perciò essere: Fig.2-Protezione contro il solo cortocircuito di una linea breve che alimenta un circuito di sicurezza. 1 Le informazioni contenute nel presente documento sono tutelati dal diritto d’autore e possono essere usati solo in conformità alle norme vigenti. In particolare Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico si riserva tutti i diritti sulla scheda e su tutti i relativi contenuti. Il materiale e i contenuti presentati nel sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e omissioni sono possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico declina qualsiasi responsabilità per errori ed omissioni eventualmente presenti nel sito. La protezione dei circuiti di sicurezza Icc min > Ia (1.3) IccMax > Icn (1.4) dove Ia rappresenta la soglia di intervento della protezione e Icn il potere di cortocircuito nominale del dispositivo di protezione. La condizione 1.3 può essere meglio descritta graficamente, così come rappresentato in figura 2. Dal grafico si può rilevare che in una zona compresa fra 1,8IZ per un cavo isolato in PVC (1,9 IZ se isolato in EPR figura 1) e Ia il cavo non è protetto da un guasto permanente non franco o da un sovraccarico, che in breve tempo possono mutare in un guasto franco in grado di far intervenire il dispositivo di protezione. La figura 2 descrive l’esempio di ciò che potrebbe accadere quando una linea breve, con corrente di cortocircuito minima piuttosto elevata (4000 A), è protetta contro il solo cortocircuito secondo la condizione 1.3 come indicato dalla norma. Come si può notare, per rispettare quanto previsto è sufficiente, esagerando, a protezione di un conduttore in PVC avente sezione di 2,5 mm2, utilizzare un interruttore con corrente nominale In=400A essendo, per gli interruttori con curva C, il valore di sicuro intervento magnetico pari a 10In. La protezione del cavo è però in questo caso scoperta in una zona che va da circa 38A (1,8IZ) a 4000A (10In). Anche se la corrente nominale del dispositivo di protezione dovesse, come è auspicabile, essere scelta con criteri diversi da quelli appena descritti, questo non elimina del tutto il rischio che deriva dal proteggere la conduttura dal solo cortocircuito, cioè che si possa favorire in tal modo il generarsi di un guasto vero e proprio. Per superare, almeno in parte, questa preoccupazione si potrebbe scegliere il dispositivo di protezione con caratteristiche tali da permetterne il sicuro intervento quando la corrente di guasto raggiunge un valore tale da portare, in regime permanente, la temperatura del conduttore al massimo valore della temperatura di cortocircuito. La sua caratteristica di intervento a tempo inverso dovrà permettere l’apertura del circuito in tempi sufficienti a garantire che non sia superata la soglia della temperatura Icc, condizione comunque molto gravosa per il conduttore che potrà funzionare alla temperatura di cortocircuito solo per poche ore. Questa condizione di protezione può essere descritta tramite le seguenti relazioni (figura 3): Per cavi isolati in PVC If ≤ 1,8Iz Per cavi isolati in EPR If ≤ 1,9Iz Dove If è la corrente di sicuro funzionamento del dispositivo di protezione e IZ è la portata del cavo. Impiegando interruttori per uso civile o similari dove If = 1,45In: Impiegando fusibili dove If = 1,6In: Fig.3-Protezione dal solo cortocircuito di un cavo che alimenta circuiti di sicurezza 2 Le informazioni contenute nel presente documento sono tutelati dal diritto d’autore e possono essere usati solo in conformità alle norme vigenti. In particolare Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico si riserva tutti i diritti sulla scheda e su tutti i relativi contenuti. Il materiale e i contenuti presentati nel sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e omissioni sono possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico declina qualsiasi responsabilità per errori ed omissioni eventualmente presenti nel sito. La protezione dei circuiti di sicurezza 2. Protezione con sovraccarico garantito Per migliorare ulteriormente la protezione del cavo si potrebbe ora soddisfare la necessità di consentire un sovraccarico per un determinato tempo senza intervento delle protezioni e garantire per un tempo ragionevole la continuità di esercizio. Se si indica con Is la corrente di sovraccarico che deve essere interrotta in un tempo non inferiore ad un’ora e con Inf (Inf = 1,13In con tempo t ≥ 1 ora per interruttori con In ≤ 63 A e tempo t ≥ 2 ore per interruttori con In > 63A), la corrente di non funzionamento del dispositivo di protezione si ha: Inf ≥ IS Indicando con il rapporto di sovraccarico che si vuole garantire non interrotto per un’ora, si ha: Inf ≥ sIB Per evitare che valori di s troppo elevati possano creare la condizione di IB > IZ, alle considerazioni fin qui sviluppate occorre aggiungere anche la seguente condizione: IB ≤ IZ Oltre a questo, per aumentare ulteriormente la sicurezza del sistema, si potrebbe ridurre la portata del cavo, ad esempio di un 20% circa, abbassandone in tal modo la temperatura di esercizio. La protezione dei circuiti di sicurezza con cavi in PVC potrebbe così essere riassunta (figure 4 e 5): Fig.4-Esempio di protezione dalle sovracorrenti con sovraccarico garantito Inf di un cavo in PVC che alimenta un circuito di sicurezza Inf ≥ sIB IZ ≥ 1,2IB Fig.5-Protezione dei circuiti di sicurezza dalle sovracorrenti con sovraccarico garantito di un cavo in PVC If ≤ 1,8IZ 3 Le informazioni contenute nel presente documento sono tutelati dal diritto d’autore e possono essere usati solo in conformità alle norme vigenti. In particolare Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico si riserva tutti i diritti sulla scheda e su tutti i relativi contenuti. Il materiale e i contenuti presentati nel sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e omissioni sono possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico declina qualsiasi responsabilità per errori ed omissioni eventualmente presenti nel sito. La protezione dei circuiti di sicurezza 3. Protezione contro i contatti indiretti Nella protezione dei circuiti di sicurezza dai contatti indiretti possono essere impiegati gli interruttori differenziali che, onde evitare interventi intempestivi, devono essere opportunamente coordinati per garantire una selettività sia orizzontale sia verticale. Impiegando un interruttore differenziale a monte di tipo S e un interruttore differenziale a valle di tipo generale, si può ottenere la selettività verticale se il dispositivo a monte presenta una corrente nominale differenziale che vale almeno tre volte quella del dispositivo differenziale a valle (figura 6). Fig.6-Selettività verticale della protezione differenziale su circuiti di sicurezza Qualora fosse richiesta una selettività su più livelli, è necessario ricorrere anche a dispositivi ritardati con ritardo stabilito. La selettività orizzontale, infine, la si ottiene suddividendo l’impianto su più circuiti e proteggendo ognuno di essi con un dispositivo differenziale appositamente dedicato (figura 7). Fig.7-Selettività orizzontale della protezione differenziale su circuiti di sicurezza 4 Le informazioni contenute nel presente documento sono tutelati dal diritto d’autore e possono essere usati solo in conformità alle norme vigenti. In particolare Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico si riserva tutti i diritti sulla scheda e su tutti i relativi contenuti. Il materiale e i contenuti presentati nel sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e omissioni sono possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico declina qualsiasi responsabilità per errori ed omissioni eventualmente presenti nel sito.