pubblicazioni Le piaghe da decubito: un confronto fra linee guida Traduzione a cura di Elisa Crotti T ratto da: National Guideline Clearinghouse www.guideline.gov Punti di accordo Valutazione/Diagnosi Le linee guida concordano in genere sul fatto che le piaghe da decubito dovrebbero essere analizzate nel contesto della salute fisica e psico-sociale del paziente, considerandone lo stato funzionale, nutrizionale e cognitivo, oltre alle comorbidità. Si concorda inoltre sul fatto che la valutazione iniziale delle piaghe da decubito dovrebbe prevedere una valutazione accurata e la stesura di una scheda in cui siano riportare con precisione le caratteristiche della lesione, ossia posizione, dimensione, profondità, esistenza di incanalamenti, indebolimenti e cavità, colore e tessuto circostante, drenaggio e percezione olfattiva. Tra gli strumenti raccomandati per la valutazione iniziale dello stadio della piaga, si segnalano il National Pressure Ulcer Advisory Panel (NPUAP) – un sistema a quattro stadi – previsto dalle linee guida AMDA (1996, revisione del 2003), SINGAPORE MOH, RNAO, UIGN e WOCN. La CSCM sottolinea che sebbene il sistema NPUAP sia tra i vari sistemi sviluppati per descrivere la profondità delle piaghe da decubito quello maggiormente impiegato, altri sistemi che utilizzano criteri più descrittivi possiedono una buona affidabilità e consentono una valutazione comparata. Secondo l’AMDA (1999, revisione del 2004) la valutazione per fasi di una lesione è una scorciatoia descrittiva che riflette esclusivamente la profondità della piaga in termini di strati di tessuto coinvolti. Potrebbe quindi non valutare accuratamente IO INFERMIERE - N.4 /2006 problemi quali l’infezione del tessuto o la presenza di incanalamenti. Le linee guida SINGAPORE MOH e RNAO precisano infatti che il sistema NPUAP dovrebbe essere impiegato esclusivamente in fase di valutazione iniziale e non per determinare il processo di guarigione. Questo, infatti, non è una semplice inversione del processo di sviluppo della lesione. Trattamento Cura della ferita Le linee guida concordano sul fatto che le piaghe da decubito dovrebbero essere accuratamente pulite, medicate e protette. I detergenti non citotossici, in particolare le normali soluzioni saline, dovrebbero essere impiegati al posto delle soluzioni antisettiche (il lattato di Ringer e l’acqua sterile vengono consigliati dalla RNAO). La CSM, la SINGAPORE MOH, la RNAO, la UIGN e la WOCN specificano inoltre che la pressione dell’irrigazione dovrebbe essere abbastanza intensa da consentire la pulizia senza causare traumi al letto della ferita. Secondo le linee guida AMDA (1996, revisione del 2003), RNAO e UIGN la pressione da 4 a 15 libbre per pollice quadrato (ossia da 1,8 kg a 6,8 kg per 2,5 cm quadrati circa) è sicura ed efficace; inoltre le linee guida citate segnalano le attrezzature che possono raggiungere tale pressione. Le linee guida concordano inoltre sul fatto che il metodo di debridement (autolitico, enzimatico, meccanico o chirurgico) dovrebbe essere selezionato in base alle condizioni del paziente, agli obiettivi del trattamento e alla quantità di escara e di tessuto necrotico nella ferita. Secondo l’AMDA (1999, revisione del 2003), la RNAO e la SINGAPORE MOH, il debridement 35 chirurgico è indicato quando necessario e urgente a causa della presenza di cellulite o sepsi che tendono ad espandersi. L’AMDA (1996, revisione del 2003), l’AMDA (1999, revisione del 2004), la RNAO e la WOCN sconsigliano il debridement dell’escara secca e nera sui talloni non morbidi, non fluttuanti, non eritematosi e non suppurativi. Le linee guida concordano inoltre sul fatto che la medicazione dovrebbe mantenere il letto della lesione continuamente idratato e il tessuto circostante asciutto. Il tipo di medicazione dovrebbe essere selezionato in base alle caratteristiche della lesione. Gestione dell’infezione L’AMDA (1999, revisione del 2004) e la WOCN sottolineano la necessità di distinguere tra infezione, contaminazione e colonizzazione della piaga. Secondo l’AMDA (1999, revisione del 2004) un’infezione locale del tessuto molle può essere una priorità fondamentale, mentre le colonizzazioni e le contaminazioni solitamente non dovrebbero venire trattate. L’AMDA (1996, revisione del 2003), l’AMDA (1999, revisione del 2004), la CSCM, la RNAO, la UIGN e la WOCN concordano sul fatto che le piaghe pulite che non rispondono al trattamento in due o quattro settimane possono essere ritrattate con una sperimentazione bisettimanale di antibiotici applicati topicamente. La WOCN raccomanda che gli antibiotici topici vengano utilizzati con cautela e in modo selettivo e vengano presi in considerazione in caso di presenza di un elevato livello di carica batteriologica. La linea guida WOCN sottolinea inoltre che la ferita trattata con gli antibiotici topici dovrebbe sviluppare organismi resistenti nel tempo. Quando si sospetta la presenza di un’infezione, bisognerebbe ottenere un’appropriata coltura del tessuto profondo o realizzare una biopsia (ADMA 1996, revisione del 2003; ADMA 1999, revisione del 2004, CSCM, WOCN). Tutte le quattro linee guida che prendono in considerazione l’infezione sistemica concordano sul fatto che gli antibiotici a largo spettro sono indicati qualora vi siano evidenze di cellulite, osteomielite o sepsi (ADMA 1996, 36 revisione del 2003, CSCM, RNAO, WOCN). La SINGAPORE MOH non prende in esame la gestione dell’infezione. Gestione della pressione sul tessuto Ad eccezione della SINGAPORE MOH, le linee guida valutano la gestione della pressione sul tessuto, considerando anche il bisogno di proteggere il tessuto minimizzandone la pressione e la deformazione. L’ADMA (1996, revisione del 2003), l’ADMA (1999, revisione del 2004), la CSCM, la RNAO e la WOCN valutano il posizionamento, l’utilizzo di supporti per ridurre la pressione e i contributi in termini di sollevamento e sistemazione per contribuire alla guarigione delle piaghe e prevenire la formazione di nuove piaghe. La linea guida CSCM, rivolta a persone con lesioni al midollo spinale, fornisce le raccomandazioni più ampie in merito al posizionamento sulla sedia a rotelle, alla necessità di prescrivere la sedia a rotelle in base a principi antropometrici, ergonomici e funzionali individualizzati. Raccomanda inoltre di controllare i cuscini della sedia a rotelle periodicamente. La UIGN considera la gestione della pressione sul tessuto in una linea guida a parte che tratta la prevenzione. Gestione del dolore Cinque linee guida prendono in considerazione la necessità di gestire adeguatamente il dolore (l’ADMA,1996, revisione del 2003, l’ADMA, 1999, revisione del 2004, la RNAO, la SINGAPORE MOH e la UIGN). Quattro linee guida, ossia l ’ADMA (1996, revisione del 2003), l’ADMA (1999, revisione del 2004), la RNAO e la WOCN segnalano nello specifico il bisogno di gestire il dolore causato dal debridement. Supporto nutrizionale Le linee guida concordano in genere sul fatto che bisognerebbe valutare lo stato nutrizionale del paziente e garantire l’adeguata nutrizione e idratazione. La RNAO e la UIGN suggeriscono di consultare un dietologo; la RNAO raccomanda inoltre di consultare uno specialista delle patologie del linguaggio per valutare IO INFERMIERE - N.4 /2006 la deglutizione. L’ADMA (1996, revisione del 2003), la CSCM, la UIGN e la WOCN sottolineano l’importanza dell’assunzione di proteine per favorire la guarigione della lesione. L’ADMA (1996, revisione del 2003), la CSCM e la RNAO considerano il bisogno di integratori nutrizionali. L’AMDA (1999, revisione del 2004) afferma che questi sono spesso importanti ma non necessariamente richiesti in ogni situazione. La RNAO considera inoltre la nutrizione entrale per mezzo di un tubo e la nutrizione parenterale. Interventi chirurgici L’ADMA (1996, revisione del 2003), l’ADMA (1999, revisione del 2004), la CSCM, la RNAO e la WOCN raccomandano che l’intervento chirurgico venga preso in considerazione per gli stadi III e IV delle ulcere che non abbiano risposto alla terapia conservativa. La RNAO nota che i candidati per gli interventi chirurgici dovrebbero essere stabili dal punto di vista medico, adeguatamente nutriti e in grado di tollerare la perdita di sangue dovuta all’intervento e la successiva immobilità post-operatoria. La CSCM valuta l’intervento chirurgico con maggior dettaglio, prendendo in considerazione le raccomandazioni per l’assistenza pre e post-operatoria e le possibili complicazioni post-operatorie nelle persone con lesioni al midollo spinale. Né la SINGAPORE MOH, né la UIGN prendono in esame l’intervento chirurgico. Terapie di supporto Ad eccezione della SINGAPORE MOH, le linee guida analizzate prendono in considerazione l’impiego di terapie di supporto qualora la piaga non risponda alla terapia convenzionale. Tutte concordano sul fatto che la stimolazione elettrica possa essere una terapia adeguata. Ci sono comunque aree di discordanza, che verranno trattate di seguito, tra le varie linee guida in merito all’efficacia delle altre terapie di supporto. che le piaghe da decubito dovrebbero essere monitorate a ogni sostituzione della medicazione e dovrebbero essere valutate almeno una volta alla settimana, sebbene l’AMDA (1999, revisione del 2004) consideri la possibilità che per gli adulti in contesti di assistenza a lunga degenza, le lesioni vengano valutate a ogni visita di routine. La CSCM sottolinea la necessità di identificare i possibili impatti psico-sociali delle piaghe da decubito e dell’immobilità nelle persone con lesioni al midollo osseo e di suggerire interventi terapeutici come la riabilitazione professionale, il peer counselling, i gruppi di supporto e la psicoterapia. Aree di discordanza Terapie di supporto Sebbene si sia generalmente concordi sul fatto che la stimolazione elettrica sia una terapia adeguata, sussiste un’area di discordanza in merito alle altre terapie di supporto. Ad esempio, la CSCM non ritiene vi siano sufficienti evidenze per raccomandare una terapia alternativa alla stimolazione elettrica, mentre l’AMDA (1999, revisione del 2004), la RNAO e la WOCN concordano sul fatto che i fattori di crescita possono essere utili per le piaghe croniche che tendono a non guarire. Inoltre la RNAO, la UIGN e la WOCN raccomandano la vaccum-assisted closure mentre la RNAO e la WOCN raccomandano la terapia normotermica. La RNAO è l’unica linea guida che raccomanda gli ultrasuoni e i campi elettromagnetici, mentre la UIGN raccomanda l’ossigeno terapia iperbarica. Tali differenze possono essere dovute alle diverse date di pubblicazione delle linee guida e alla letteratura disponibile agli autori. Ad esempio, numerosi studi sulle terapie di supporto (sulla luce ultravioletta, i campi elettromagnetici, la vacuum-assisted closure e la terapia normotermica) citati dalla RNAO e dalla WOCN sono stati pubblicati nel 2001 e nel 2002 per cui non erano disponibili agli autori le linee guida AMDA e CSCM. Rivalutazione e assistenza continua In generale le linee guida concordano sul fatto IO INFERMIERE - N.4 /2006 37