La ricerca scientifica conferma la saggezza popolare
CIBO E SALUTE
“UNA MELA AL GIORNO
TOGLIE IL MEDICO DI TORNO”
Carmelo Bruno
“Una mela al giorno toglie il medico di torno”. È proprio vero
oppure è una pubblicità inventata dai produttori per vendere più
mele? Nei decenni passati c’erano convinzioni popolari, ma non
certo dati scientifici per supportare questa affermazione. Ma,sia
chiaro i detti popolari hanno
una base di validità, poca o tanta che sia, basata sull’esperienza della collettività. Le conferme
scientifiche, invece, si pongono
su un altro piano, certamente più
oggettivo.
Oggi, numerosi studi, compiuti a partire dagli anni ’90 hanno
contribuito a dare adeguata base
scientifica al motto popolare.
Lo scopo di questo articolo è
quello di mettere in luce i benefici sulla salute derivanti dal consumo di mele, così come si ricavano dalle recenti pubblicazioni
scientifiche.
Le informazioni sono tratte, in
particolare, da un articolo uscito sul NUTRITIONAL JOURNAL
in cui sono riassunti i benefici
per la salute dovuti agli antiossidanti contenuti nelle mele.
Gli effetti benefici riguardano il
cancro, le malattie cardiovascolari, l’asma e la funzione polmonare, il diabete.
In particolare sul cancro c’è uno
studio mastodontico, compiuto
nel Nord Europa su 10.000 per-
sone seguite per un periodo di
24 anni. Esso evidenzia una forte
associazione inversa tra ingestione di flavonoidi e cancro al polmone. In pratica, chi ha mangiato tanti flavonoidi ha ridotto
drasticamente la probabilità di
prendere il cancro al polmone.
Nel dettaglio sono i flavonoidi delle mele maggiormente responsabili della diminuzione di
tale rischio.
Infatti, in un altro studio si è notato che il consumo di tè, ricco anch’esso di flavonoidi, non
aveva effetti sul cancro del polmone.
In merito alle malattie cardiovascolari, si è scoperto che le donne che ingerivano più alte quantità di flavonoidi avevano un 35%
di riduzione nel rischio di eventi
cardiovascolari.
Anche questo è uno studio impegnativo, condotto su 40.000
donne, seguite per nove anni e
quindi da prendere seriamente
in considerazione. Anche qui si
è scoperto che i flavonoidi delle
mele sono più biodisponibili rispetto a quelli del tè.
Anche l’asma e la funzione polmonare risentono positivamente
del consumo di mele.
In una ricerca si è visto che il
consumo di mele e pere era associato con la diminuzione del
rischio di asma, mentre il consumo totale di frutta non evidenziava tale correlazione.
Cosa vuol dire tutto questo? Vuol
dire che sono i flavonoidi delle
mele ad esercitare questo speciale effetto benefico in modo più
efficace rispetto a quelli dell’altra frutta e verdura!!
In pratica è il caso di dire che
non bisogna fare di tutta l’erba
un fascio: i dati scientifici dimostrano che i flavonoidi dei vari tipi di frutta non sono tutti uguali.
Le mele hanno la più alta por-
Terra Trentina 5/2009
già docente di chimica
all’ITI Buonarroti di Trento
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zione di polifenoli liberi, che sono più biodisponibili cioè più facilmente assorbibili nell’apparato
digerente e quindi più disponibili per realizzare i loro benefici
effetti antiossidanti nelle cellule.
Quindi la scelta della frutta va fatta tenendo conto sia della quantità di polifenoli(di cui abbiamo
già dato conto in un precedente
articolo) sia in base alla loro biodisponibilità.
Dallo studio emerge inoltre che
il consumo di mele è anche associato con un minore rischio di
diabete di tipo due.
In particolare l’immissione di
quercitina, il maggior componente della buccia delle mele,
era correlata con la diminuzione
del diabete di tipo due, mentre il
consumo di altra frutta e verdura
non portava tale beneficio.
Terra Trentina 5/2009
Attività antiossidante
alla grande!!
È stato dimostrato che le mele,
specialmente quelle con la buccia, esercitano una potente attività antiossidante e possono inibire fortemente la crescita delle
cellule del cancro del fegato e del
colon. In particolare è stata confrontata la capacità antiossidante totale(TAC) delle mele consumate con la buccia con quella
della vitamina C e i risultati sono straordinari: la TAC di 100 gr
di mele(circa una mela) è equivalente a quella di 1500 mg di vitamina C!!
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Le mele abbassano il colesterolo e
inibiscono l’ossidazione del “colesterolo cattivo”
I ricercatori hanno esaminato
in vitro(cioè utilizzando colture
cellulari o tessuti e organi isolati) gli effetti del consumo di succhi di mele e mele Red Delicious
sull’ossidazione del colesterolo
LDL “cattivo”. Si è visto che la capacità di inibire l’ossidazione è
minore per i succhi e maggiore
per le mele intere, passando dal
9% al 34%. Inoltre la mela con la
buccia ha un maggior potere inibente rispetto alla polpa da sola.
Morale della favola, se vogliamo diminuire la formazione della placca aterosclerotica è opportuno consumare le mele intere
(con tutta la buccia) piuttosto che
i succhi di frutta.
Vogliamo ricordare che il colesterolo “cattivo” diventa “cattivissimo” perchè dà origine all’aterosclerosi, solo dopo che è stato
ossidato da parte dei radicali liberi.
Ma gli effetti benefici non sono
finiti!
Altri studi hanno visto che le mele provocano un abbassamento del colesterolo. Agli animali
da esperimento è stata somministrata prima una dieta ricca di
colesterolo, poi successivamente
un’alimentazione a base di mele,
pere e pesche. Ebbene, le mele
hanno provocato il più rilevante
abbassamento del colesterolo rispetto agli altri due frutti.
Inoltre, gli studiosi hanno notato
che le tre tipologie di frutta innalzavano il potere antiossidante del
plasma, ma le mele lo innalzava-
no di più, in quanto contengono
maggior quantità di polifenoli.
Effetto dell’immagazzinamento
sugli antiossidanti delle mele.
Le mele che mangiamo in primavera hanno gli stessi antiossidanti e quindi apportano gli stessi
benefici di quelle appena raccolte?
Da uno studio condotto dai ricercatori del Laboratorio di S.
Michele sulle mele immagazzinate per otto mesi in atmosfera
controllata, vengono fuori dei risultati che non avremmo mai immaginato: la concentrazione dei
polifenoli non solo si mantiene
nel tempo, ma addirittura aumenta!! Anche la concentrazione
di vitamina C aumenta!
Come mai? I ricercatori hanno
ipotizzato che si verifichi una
biosintesi durante l’immagazzinamento e inoltre una modificazione della struttura cellulare che
permette una maggiore estrazione degli antiossidanti.
In conclusione si può dire che
c’è un sostanziale aumento delle qualità nutrizionali delle mele
durante la conservazione in atmosfera controllata.
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