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L’insetto killer delle piante colpisce nel parco del
Ticino
Allarme per la «popilia japonica» che si sta diffondendo tra Piemonte e Lombardia. Un
agricoltore di Cameri: “Dopo i danni dei cinghiali, anche i parassiti”
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Guido Bianchi nella sua azienda agricola di Cameri
SIMONA MARCHETTI
21/07/2015
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La popillia japonica non è più solo una minaccia: a Cameri, all’azienda agricola di
Guido Bianchi, l’insetto che sta colonizzando l’area intorno al parco del Ticino
ha già colpito duro. «Sabato - racconta Bianchi - nel frutteto metà delle pesche
noci erano già state attaccate, abbiamo salvato a malapena il resto. Ora temiamo
per le altre pesche, quelle con il pelo, che finora non sono state prese di mira».
E aggiunge: «Insieme ai danni da cinghiali, parassiti come questo stanno
mettendo a dura prova la sopravvivenza delle aziende agricole che operano nel
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parco. Abbiamo più vincoli e costi più elevati».
Ferrero a Novara
Giovedì l’assessore regionale Giorgio Ferrero tornerà a Novara, stamattina il
presidente della Provincia Matteo Besozzi, con il consigliere delegato
all’agricoltura Massimo Bosio, incontreranno le associazioni di categoria.
«Vogliamo che il servizio fitosanitario regionale - sottolinea Manrico Brustia,
presidente di Cia Novara, Vercelli e Vco - concordi con noi un piano di
interventi che non danneggi il lavoro delle imprese».
UBEBOC
Sotto osservazione la determina del 5 maggio, con cui la Regione ha prescritto
alcune misure alle aziende florovivaistiche. Andavano attuate dal 1 primo giugno:
«L’insetto è stato scoperto un anno fa - sottolinea Marzio Liuni, presidente
regionale e provinciale dei florovivaisti di Confagricoltura -, ma a Torino ci
hanno messo dodici mesi per decidere e a noi chiedono poche settimane per
fare investimenti che, nel mio caso, ammontano a 5 mila euro. Bisogna coprire
con teli le zone di piantumazione, e con dischi i terreni dei vasi».
Tra Pombia e Galliate
Non basta: «Le larve non si annidano solo nelle aziende agricole - aggiunge Liuni
però non può permettersi di improvvisare - evidenzia Paola Battioli, presidente
di Confagricoltura Novara e Vco -: chiediamo alle istituzioni di non farsi cogliere
impreparate. Esiste l’esperienza di innovazione agricola di Agroinnova, in
collaborazione con l’università di Torino, con cui la Regione potrebbe avviare
una cooperazione».
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«Il Parco non è intervenuto, non ha fondi. Allora a cosa serve?». «L’agricoltura
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- possono essere presenti nei giardini, nelle aree da costruzione, nei prati.
Come si fa a intervenire? Il rischio di contaminazione è lo stesso». Il territorio
provinciale interessato dal fenomeno è stato diviso in «area focolaio»,
corrispondente alla zona del parco da Pombia a Galliate, e «area tampone», che
include i comuni lungo la statale 32, da Varallo Pombia a Romentino.
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L`insetto killer delle piante colpisce nel parco del Ticino