60 ANNI DELLA
PALLACANESTRO
FEMMINILE ORVIETANA
(1946-2006)
Prefazione
Gli anni '50 - I primi passi
Gli anni '60
Gli anni '70
Gli anni '80
Gli anni '90
Il nuovo secolo
La Società
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Prefazione
Caro Amico,
questo opuscolo è un nostro omaggio, creato
appositamente per celebrare i sessant’anni del basket femminile
orvietano. Si tratta di una pubblicazione monografica che narra,
attraverso immagini talvolta anche originali e buffe, il viaggio
iniziato nell’immediato dopoguerra.
Senza avere la pretesa di essere un compendio definitivo sul basket, tale opuscolo vuole essere una sorta di album
fotografico e al tempo stesso un “itinerario” nella memoria, alla scoperta di come eravamo, come siamo e che cosa ha
rappresentato questo sport per la città di Orvieto.
Giuliana Nulli, Elisa Bigi, Elena Guidotti, Rosita Breccia, Liliana
Baglioni, Erenia Casalicchio, Pascucci e Lantieri, agli ordini
dell’allenatore Lillo Mosciarelli, gettarono le basi di quella che in
pochi anni diventerà la sezione pallacanestro femminile.
La tradizione orale tramanda che le ragazze, in quella occasione,
indossavano un’elegante divisa da gioco (maglie verdi con bordo
bianco, nonché scarpe di bufalina).
DALLA PALLA AL CESTO ... AL BASKET
Premessa
“L’attività sportiva della U.S. Orvietana ha inizio, in modo non organizzato, nel giugno 1910; nel 1913 fa la sua prima
apparizione nello scenario sportivo cittadino, in qualità di organizzatore, il Conte Vittorio Ravizza ed è quest’ultimo, al
quale va riconosciuto il merito di avere iniziato le attività sportive, che dà formale costituzione alla società Unione
Sportiva Orvietana”. (MICHELANGELI V., RAMUNNO G. - Unione Sportiva Orvietana “75 anni anni di storia” - Ed.
Unione Sportiva Orvietana - Orvieto, 1985.
Gli anni ‘50: I primi passi
L’attività sportiva della stagione 1946/47 fu condizionata da difficoltà economiche ed organizzative. Il 23 novembre
1946 la sezione pallacanestro della Unione Sportiva Orvietana venne ammessa alla FIP per disputare i campionati
federali.
“La presenza delle accademiste ad Orvieto ed il gruppo delle abili cestiste del G.S. Libertas del 1946, sono segnali
evidenti delle buone potenzialità della pallacanestro femminile orvietana…” (CONTICELLI M., Catalogo: “50 anni della
pallacanestro orvietana” - Ed. Marsili, Orvieto - giugno 1997).
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Domenica Tordi, Margherita Masnada, Jole Rossetti, Mara Valeri,
Pettirossi, Renato Gribaudo (all.), Laura Bolletta, Olga Solini, Maria G.
Perugini e Valeriano Venturi (arbitro/accompagnatore) effettuarono, agli
inizi degli anni ’50, un
primo
tentativo
di
creazione di una squadra
femminile.
Il
primo
incontro di cui si ebbe
notizia fu del 31 marzo
1946. La squadra nacque
per merito di un gruppo di
giovani atlete orvietane,
sotto il nome di G. S. Libertas e giocò la sua prima partita nella
“palestra” scoperta delle Scuole Elementari.
L’attività femminile degli anni cinquanta, venne apprezzata e seguita come dimostrarono le ampie cronache sui
quotidiani dell’epoca.
Gli appassionati di "palla al cesto" dovettero attendere ben nove anni prima di veder gare ufficiali. Infatti nell’anno
1955, la prima squadra femminile del dopoguerra partecipò al campionato di Propaganda ed iniziò così la bella
avventura delle cestiste orvietane verso la formidabile avanzata alla serie A, del 1993.
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Fu il periodo in cui svettò per altezza e capacità, Bianca Prosperini, premiata con una prestigiosa convocazione nella
Nazionale Juniores del Prof. Paratore.
Gli anni ‘60
Intorno alla metà degli anni ’60, ad opera di alcuni appassionati e tecnici, venne
creata ed organizzata una nuova associazione per ridare slancio al settore
femminile non tenuto in debita considerazione dalla dirigenza dell’Unione
Sportiva Orvietana. La denominazione presa dalla società fu quella di Basket
Club Orvieto.
Un primo gruppo di giocatrici (a destra) parteciparono intorno al 1965 ai primi
campionati giovanili, ottenendo lusinghieri successi.
Nell’anno 1966/67 venne istituito in Orvieto, a cura della FIP, un centro
giovanile di addestramento che si prefisse lo scopo di avviare alla pallacanestro
i giovani che avessero avuto l’idoneità fisica e
le attitudini necessarie.
Il basket, da qualche anno, aveva subìto una certa pausa nella nostra città. Il
centro pertanto voleva alimentare nei giovanissimi questo sport.
(a sinistra) la squadra giovanile della stagione 1966/67
proveniente dal Centro Giovanile di Addestramento per la
pallacanestro diretto dal Prof. Borri, con istruttori i Proff.
Carnevali, Carusi e Gribaudo.
Gli anni '70
Il settore femminile, dopo essere confluito -come sopra accennato- nella Associazione Sportiva “Basket Club Orvieto”,
nel novembre del 1971 divenne “Sporting Club Orvieto” del Presidente Costantino Bonifazi, guidata dai tecnici Renato
Gribaudo e Giocondo Carusi, e che tanto fece parlare bene di sé nei primi anni ‘70.
Sono i tempi delle semifinali junior di Rovigo con Milena Salani in cattedra, della prima promozione in Serie B…
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Rovigo 24-25-26 aprile 1970
…di Mariangela De Luca alla Standa di Milano.
Giovanili dei primissimi anni ’70
Furono anche gli anni delle sorelle Custodi, Bologna e
Mencarelli; di Katia Rossi e di tantissime altre favolose
ragazze.
Promozione femminile anni ’70
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.,
Giovanili dei primissimi anni ’70
Proprio le ragazze dello Sporting Club Orvieto dominarono la scena orvietana e si fecero apprezzare nel panorama
regionale sino alla stagione sportiva 1975/76 quando, una storica quanto infelice fusione, provocò la fuoriuscita della
sezione pallacanestro dall’USO e la creazione dell’A.S. Orvieto Basket, tutt’ora presente.
L’unione tra USO e Sporting, sebbene ispirata da buoni propositi, non provocò quei vantaggi che da ogni angolo della
città si andava sostenendo, ma suscitò un grave ed inaspettato disagio nel basket orvietano, da indurre molti tesserati ad
interrompere il proprio impegno e lo stesso movimento femminile a rallentare sensibilmente la propria attività.
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Le favolose ragazze del ’70
Purtroppo evidenti difficoltà organizzative e finanziarie, come pure un atteggiamento di superficiale approccio al basket
“rosa”, nella metà degli anni ’80 determinarono in alcuni dirigenti dell’ormai disciolto Sporting Club Orvieto l’urgente
necessità di creare un nuovo gruppo sportivo.
Gli anni ‘80: la
rinascita.
Furono gli anni in cui nacque il Basket Club
Porano del Presidente Forbicioni …,
… con l’impronta del Prof. Gribaudo, …
l’impulso del Prof. Eugenio Fumi (sponsor
Itelco), prima; e della Termica Orvietana di
Elio Primi, poi.
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Stagione sportiva 1983/1984
Campionato Italiano di Pallacanestro
Promozione Femminile
Il 1986, è l’anno in cui piace ricordarlo per un
evento che non ebbe nulla a che vedere con lo
sport, almeno agonisticamente. Fu l’anno in cui
una nostra ragazza, Roberta Cotigni, divenne
madre di Andrea e 6 mesi dopo, alla ripresa
dell’attività, quel bimbo andò in trasferta con i
propri genitori fino a Pesaro.
Pesaro, 1987- Palasport
“Scavolini”
In quella occasione, la Signora Giuseppina De Mauri, di Alessandria, presente al Palazzetto “Scavolini” di Pesaro, volle
evidenziare quell’evento scrivendo un articolo su “Il Corriere della Sera”.
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Da “Il Corriere della Sera” del 1987
Dopo alcune stagioni altalenanti e prive di esiti lusinghieri, la prima squadra (foto sotto), guidata da Giulio Ladi,
affrontò il campionato ‘87-‘88 con tanta grinta raggiungendo discreti risultati.
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Gli intendimenti della società furono, sì, quelli di offrire un ottimo spettacolo tecnico nel disputare campionati e tornei,
ma anche di cimentarsi nel voler fare bene nel campo dell’organizzazione di eventi, valorizzando le potenzialità che
questo sport poteva offrire nella zona dell’orvietano.
Il programma che prese corpo nell’ambito della dirigenza della società, presente stabilmente da alcune stagioni nella
divisione nazionale serie C, risultò interessante e stimolante.
Nel settembre 1988 fu presentato il primo torneo nazionale di basket femminile. La manifestazione volle ricordare la
figura di uno dei più attivi dirigenti del basket orvietano, Sergio Fiorenzi (nella foto a destra,indicato dal tondo),
prematuramente scomparso ma vivo più che mai nel ricordo
di quanti lo conobbero e ne apprezzarono le indubbie doti
morali e umane.
Nel momento in cui la Signora Anna Fiorenzi, consorte
dello scomparso dirigente, consegnò alla squadra vincitrice
del torneo lo stupendo trofeo in argento, una sincera
commozione attraversò le volte del Palazzetto dello sport di
Ciconia.
Sicuramente negli occhi di molti presenti, oltre ad un velo
nebbioso fatto di lacrime, scorsero immagini passate, ma
non per questo meno vive, momenti che avevano visto
Sergio tra i trascinatori della pallacanestro orvietana.
Il 20 febbraio 1989 i dirigenti del basket femminile inaugurarono un
singolare ciclo di incontri, denominato “salotto del basket”. Una
idea, una telefonata per provare e così nacque una delle iniziative più
importanti per la promozione del basket orvietano e di quello umbro.
L’idea venne quindi un po’ per gioco, un po’ per non ridurre il basket,
e comunque lo sport, ai soli risultati di una squadra.
La telefonata a Franco Lauro (qui a fianco con il dott. Giordano),
giornalista Rai e conduttore di trasmissioni di basket confermò la
bontà dell’idea. Lauro aderì con entusiasmo facendoci capire che
avevamo fatto centro e tenne una prolusione su: “basket e televisione
negli anni ‘90”.
Ed in successione si affrontarono argomenti sempre interessanti e con
relatori di primissimo piano.
La seconda serata vide la presenza di Marco Rota, allenatore della
squadra rivelazione del campionato di A1, la Soc. Giraffe Pool Viterbo,
che intrattenne la numerosa e qualificata platea sul tema: “Americane
in Italia: scelte e gestione”. Ospiti della serata le due giocatrici del
Viterbo Valerie Walker e Sharon Stewart (foto a destra).
Successivamente, il tema: “il basket di ieri e di oggi” venne
affrontato da Massimo Masini (foto a lato), allenatore della
Soc. Sharp Montecatini, pivot della nazionale italiana e del
leggendario Simmenthal Milano.
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Venerdì 30 giugno 1989, a sei mesi dalla prima serata, ci fu l’idea di far
“confessare” i due arbitri della quinta partita dello scudetto: Pasquale Zeppilli
e l’orvietanissimo Francesco Grotti.
Nell’occasione si parlò di: «Enichem Livorno-Philips Milano, a mente
fredda». Nell’estate del medesimo anno, in una simpatica serata del «salotto»,
si celebrarono i grandi protagonisti degli incontri-scontri tra l’Unione Sportiva
Orvietana e la Leo Basket Terni, con una partita tra ex cestisti che non si
vedevano da almeno venticinque anni.
Successivamente, lunedì 30 aprile 1990, venne
affrontato il tema: “Basket open: sue
contraddizioni guardando a chi vincerà questo
campionato”. Ospite gradito, in quella serata,
Enrico Campana, già redattore di “Super Basket” e
Capo redattore de’ “La Gazzetta dello Sport”. Il «Salotto
del Basket» contribuì in maniera determinante, anche grazie ai contributi della stampa
nazionale ad avvicinare ad Orvieto e a tutto il mondo cestistico orvietano il basket che
conta, costituito da dirigenti capaci e disponibili, da giornalisti, da allenatori famosi.
Nel 1989 a Foggia, al Trofeo “Decio Scuri”, la squadra femminile dell’Umbria centrò il
miglior risultato di sempre, cioè un ottavo posto tra le 16 rappresentative di tutte le Regioni
italiane, che per la prima volta ci pose nel primo gruppo di merito.
Ne fecero parte due nostre ragazze: Claudia Faccenda e Chiara Patacchini, insieme a
Giovanna Granieri e Anna Ippoliti (oggi giocatrici in serie A1), Barbara Granturchelli (in
A2 con Umbertide) e Alessia Merli (in B d’eccellenza con il Madonna Alta di Perugia).
Il criterio che guidò tale progetto fu quello di avere un importante vivaio per i campionati di
appartenenza o giovani atlete da lanciare in continuità in tempi debiti in prima squadra o
nei trofei nazionali.
Orvieto aveva sempre prodotto giocatrici di pallacanestro di un buon valore tecnico. Si
erano vedute atlete come Sandra Caporossi (a destra), Donatella Catteruccia, come Carla
Ubaldi. Un clima che aveva contagiato anche le giovanissime locali, che dopo una faticosa
partenza sembrarono essersi amalgamate alle più grandi ed aver capito l’importanza di far
parte della rosa della prima squadra.
Su Claudia Faccenda, Chiara e Francesca Patacchini, Magda Berrocal, Silvia Barbagallo e
Sara Proietti, la società contò molto e finalmente sembrò esserci una corrispondenza di
intenti.
Arrivò Patrizia Fusi e fece vedere un altro modo di interpretare il basket femminile. Come?
Da basket maschile.
E vennero ad Orvieto Chiara Sclano, Daniela Flores, Laura Giannetti, “Bea” De Santis
(sotto a sinistra) e dulcis in fondo Rita Paltriccia, Antonella Severini, Anna Maria Ranucci.
Gli anni ’90: La svolta
Fu l’anno del VII centenario del Duomo ad ispirare il basket femminile orvietano.
Per cinque anni Orvieto celebrò il compleanno del suo monumento più bello e più
importante, quello che la rese famosa dovunque.
Grande risalto a mezzo della stampa più qualificata fu data alla “macchina del duomo”
creata da Portoghesi per indicare a tutti, come moderna stella cometa, il prodigio dell’arte
rappresentato proprio dalla nostra cattedrale.
Da questo nacque un programma ambizioso, sicuramente importante da offrire agli sponsor
cittadini ed umbri in genere: cavalcare questo momento di proiezione di Orvieto in Italia e nel
mondo con un nostro sport cittadino da portare nei cinque anni dei festeggiamenti della
cattedrale al vertice dello sport nazionale e contribuendo a diffondere in Italia l’immagine
dinamica e produttiva di questa nostra antica e suggestiva Umbria.
Tale programma non era basato sui consueti proclami estivi di una competitività della prima
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squadra, ma su un coinvolgimento di quanti volevano tentare con il basket femminile, uno sport i cui costi potevano
essere ancora accessibili alla realtà orvietana, la scalata alle massime divisioni nazionali.
Per qualche anno la società orvietana, che aveva dirigenti e sede in Orvieto si chiamò Porano, centro turistico a pochi
chilometri da Orvieto. Per tanti che si avvicinavano alla società era un po’ stretto questo Porano, non molto conosciuto
nel resto d’Italia. A dire il vero il paesino dette un certo contributo con qualche atleta che avrebbe potuto farsi strada,
ma solo quello. Bisognò risolvere quindi il pataracchio di una società orvietana che era costretta, suo malgrado, a
giocare fuori dai confini, seppure in ambito territoriale.
Nacque così il “Pool Orvieto” su iniziativa del Presidente Elio Forbicioni che riuscì a coinvolgere un gruppo di
imprese operanti soprattutto nel comparto edile. La costituzione del Pool Orvieto e l’adesione della leadership orvietana
quasi al completo, furono garanzia di un programma che dette i suoi frutti.
Questo aiuto consentì alla Società di restare al passo coi tempi e guardare con ottimismo al futuro. La sinergia degli
sponsor permise di destreggiarsi al meglio in un settore sportivo sempre più orientato verso il professionismo.
Fu sicuramente questa una prima rivoluzione del
basket femminile, insieme alla sponsorizzazione
della
TECNOSANIMED
di
Solfagnano,
specializzata in materiale sanitario e alla
sponsorizzazione tecnica di EVISIA, una catena di
negozi per l’abbigliamento tra Orvieto e Terni.
Quello che fu certo, che si vinse sempre di più, si
fecero promozioni su promozioni, si vissero
momenti sportivi straordinari ed il Pool Orvieto
divenne il fenomeno del mondo cestistico
femminile nazionale. Si cominciò a vincere. Si
cominciò a parlare di play off e di spareggi.
Una drammatica e bellissima gara due della
finalissima dei play off per la serie B concluse la
grande stagione 1990/1991.
Quaranta minuti dai toni agonistici e tecnici
elevatissimi non furono sufficienti per decretare
una squadra vincente. Occorsero un tempo
supplementare per portare il Palestrina in serie B.
Eppure le cose non erano cominciate male; infatti
il pomeriggio era iniziato con una sorta di
conferenza stampa dove erano stati “presentati” i
nuovi dirigenti del Pool Orvieto: Sergio Casasole,
Franco Ceprini (diverrà presidente della società
nella successiva stagione), Domenico Gregori, Massimo Mazzi, Gianfranco Palmieri e Gianfranco Picciaia
(recentemente scomparso e che ricordiamo con grande nostalgia ed affetto). Nella cronaca di quel giorno, da
annoverare ricordiamo la firma, da parte del Presidente Forbicioni, del contratto con il nuovo sponsor tecnico, la Società
Viterbo Arredi.
In un anno: passato, presente e futuro
La squadra dopo una estenuante serie di gare dei play off, approdò in serie B nel 1992.
Elio Forbicioni divenne presidente onorario per acclamazione. Lo scanno più alto della società fu di Franco Ceprini.
Biondini Milena, De Santis “Bea”,
Faccenda Claudia, Flores Daniela,
Sclano Chiara, Polano Paola,
Paltriccia Rita, Tredici Rossella,
Severini
Antonella,
Forbicioni
Teodora,
Ubaldi
Carla,
magistralmente guidate da Donatella
Catteruccia e Stefano Mogetti, furono
le artefici principali di quella
magnifica stagione sportiva.
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Donatella Catteruccia, da esordiente in panchina arriverà fino alla Serie B.
Avrà comunque la possibilità di tentare la serie A2, persa all’ultimo spareggio. Lascerà il ricordo dello straordinario
Pool Orvieto delle ormai leggendarie gare di Ostuni e di Capri, come pure il ricordo di un Palazzetto dello Sport pieno
di gente, di striscioni, di coriandoli e stelle filanti.
Stefano Mogetti, dopo una breve esperienza nel basket maschile, diventerà dirigente di un’affermata azienda di
materiale sportivo.
Ci stavamo finalmente adeguando a tutte le società che si rispettano e con le quali il basket femminile orvietano aveva
avuto contatti in questo preziosissimo anno.
Accanto allo sponsor principale, l’ormai ben noto Pool Orvieto, sorto soprattutto per fare giustizia del pataracchio
almeno sulle maglie, cominciavano a circolare personaggi sempre più importanti. Aveva stabilito rapporti con
l’industria della ceramica di Civita Castellana.
Nuovi esperimenti ottennero frutti copiosi. Per la prima volta a Orvieto si sentirono vocaboli come “minibasket” e
“camp” (nel ricordo di tanti vi sono le meravigliose giornate trascorse con le più giovani a Camaldoli e Poppi) che
introdussero i corsi per bambini, con la possibilità di divertirsi e di imparare a giocare a pallacanestro.
Significativi segnali di ripresa si intuirono dal buon andamento del vivaio. A più riprese le formazioni giovanili
accessero alle finali regionali di categoria.
Nello stesso anno della promozione in serie B (1992) la squadra “Cadette” (foto sotto), allenata da “Bobo Paleari”,
approdò alle finali interregionali di Veroli.
Fu l’anno della definitiva consacrazione e promozione in prima squadra di Elisabetta Breccolotto, Cristina Vigna, Anna
Maria Lucarelli, Ilaria Mazzi, Silvia Pace, Chiara Caponeri, Stefania Senzaquattrini, Roberta Barbabella, Giulia
Mencarelli, Elisa Grassini (a destra) e Chiara Paleari (oggi felicemente mamma e giocatrice in B d’Eccellenza con la
squadra Libertas Forlì).
Gerry Scotti, uomo di spettacolo, tra la fine degli anni ’80 e nei primi anni ’90 quando
venne eletto Presidente della Lega Basket Femminile si presentò al pubblico con questo
slogan: «donna è bello, basket-donna è ancora più bello».
E noi fummo talmente d’accordo che presentammo il nostro torneo nazionale con la
seguente didascalia:
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Parteciparono squadre importanti, che disputarono la massima serie e con
stelle di prima grandezza, come Andrea Lloyd e Chana Perry.
Dopo diversi anni come allenatore della squadra maschile,
approdò nel basket femminile Spartaco Ladi, uno dei
giocatori più interessanti che il basket orvietano aveva avuto
intorno alla metà degli anni ’70. Fu l’anno in cui la Società
cambiò, ancora una volta, la propria denominazione sociale e
ritornò a chiamarsi Basket Club Orvieto. Arrivarono due
atlete, l’una, Anna Rita Anellino (a sinistra), che vinse con la
squadra di Priolo campionato italiano e coppa dei campioni;
l’altra, Raffaella Agozzino (a destra), che aveva indossato più
volte la maglia azzurra della nazionale maggiore e che l’anno
precedente era in quintetto con Avellino in A1.
Fu un anno di transizione, nel frattempo se ne andarono
Postiglione e Fusi. Il coach chiese due lunghe. La società portò
ad Orvieto Anna Maria Ranucci e Tiziana Fusco.
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Nell’anno 1993/94 Orvieto …
… si è regalato un sogno:
la promozione in serie A2!
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Fu il trionfo del Presidente Ceprini e del nuovo allenatore Aldo Gierardini, con esperienza notevole in società di A1; fu
l’inizio di una lunga, proficua ed intelligente collaborazione con le aziende di Ceramica
Sanitaria di Civita Castellana, come Azzurra Finparco, Art Ceram, Colavene, Colban e Deco;
insieme, ovviamente, alla Cassa di Risparmio di Orvieto che contribuì a far ottenere al basket
femminile orvietano grandi successi proprio con il nome dell’istituto di credito sulle maglie
delle atlete (foto a destra).
Dopo 4 anni trascorsi tra paradiso e inferno (nella passata stagione la società retrocesse in
serie B), il basket femminile si rifarà il trucco per affrontare, più agguerrito che mai lo start
dell’impegno targato 1998/99.
L’estate spinse alla riflessione, da cui scaturirono numerose novità. Le più eclatanti furono
quelle relative alla nomina del nuovo presidente, nella persona del dott. Giampiero Giordano
ed all’attribuzione alla società di un nome nuovo di zecca: verrà denominata “Cestistica
Azzurra Orvieto”.
Di vitale importanza fu la notizia del ripescaggio in serie A2. Essere in questa competizione
significava far parte di una vera e propria élite della pallacanestro italiana. L’inaspettato
quanto gradito ripescaggio costrinse i vertici dirigenziali a rivedere le proprie strategie in sede di campagna acquisti.
Serviva una lunga ed ai rimbalzi arrivò Cristiana Folchitto (1,88);
vi era bisogno di un play veloce ed esperto, ed ecco Emanuela
Rosseti, di categoria superiore. Fu riconfermato il blocco storico,
con le più giovani, sempre attentamente “malleate” dalla mano di
Aldo Gierardini. Vi fu un gradito ritorno, quello di Antonella
Severini (a destra), dopo due anni di esperienza siciliana, tornò a
disposizione dell’Azzurra.
Unica assenza quella di Valeria Martino, passata alla Costa
Catania sempre in A2.
La prima parte del campionato non fu molto esaltante per i colori
orvietani. Il primo brindisi per la Cestistica Azzurra Orvieto arrivò
il 4 novembre 1998 con l’affermazione sul basket Livorno.
Alla ripresa dell’attività dopo le feste natalizie, Aldo Gierardini,
d’accordo con la società, abbandonerà la squadra e andrà ad allenare la Pasta Ambra Bari che partecipava al campionato
di A1. La società trovò nel frattempo il sostituto da far sedere in panchina, per guidare le ragazze nel campionato di
serie A2. Venne Angelo Bondi e arrivò da Viterbo. Diresse già, insieme all’aiuto coach Andrea Baleani (ultima
esperienza nel basket maschile a Spoleto in C2), gli allenamenti della squadra orvietana che, il sabato successivo,
doveva recarsi a Firenze per disputarsi una parte di salvezza. Conosceva bene tutto il mondo della pallacanestro
femminile e anche l’Azzurra Orvieto, che di lì a poco avrebbe dovuto tirarla fuori dalle brutte acque in cui navigava.
Riprese a pieno regime, intanto, l’attività degli altri campionati. La società partecipò al campionato di promozione e tra
le artefici di quell’anno ci furono: Aguzzi Valentina, Chioma Valeria, Scoscia Silvia (negli anni successivi la troveremo
interprete, prima nei campionati giovanili e poi in prima squadra), Tiberi Serena, Breccolotto Elisabetta, Caponeri
Benedetta, Cesaretti Dalila, Lucarelli Anna Maria, Bellini Fabiola, Bernini Giovanna, Faccenda Claudia, Fiore Monica
e Patacchini Chiara.
Ritrovammo anche le ragazze (nate 1983-1984-1985-1986-1987) che parteciparono al campionato Allieve e al Trofeo
Ragazze: Batella Valentina, Benedetti Elisa, Desideri Vanessa, La Vecchia Cristina, Materni Samuela, Pasqualoni
Natascia, Passeri Valeria, Prosperi Giada (negli anni a seguire parteciperà, con discreto successo, a diverse edizioni del
concorso per Miss Umbria), Scoscia Silvia, Serranti Alessia, Tiberi Chiara e Serena, Spanetta Caterina, Servettini
Laura, Pelucchi Cecilia e Arcangeletti Alessandra, allenate da Andrea Baleani e Valeria Gribaudo.
Alcune di queste ragazze: Desideri Vanessa, La Vecchia Cristina e Passeri Valeria, (indicate nel tondo giallo a destra)
fecero parte della selezione della Regione dell’Umbria e parteciparono nel 2000 alla fase finale del Torneo delle
Regioni di Pesaro.
Intanto si affacciarono per la prima volta le ragazzine
(1988-19891990)
guidate
dall’Istruttrice
Valeria
Gribaudo. Il gruppo di queste ragazze partecipò nella
successiva stagione sportiva al Torneo “Propaganda” ed
al campionato “Cadette”. La prima squadra, nonostante
gli sforzi profusi da parte del coach Bondi, dopo una
estenuante fase dei play out, retrocesse in Serie B.
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Il nuovo secolo
Allo scoccare della fine del secondo millennio, considerato che il basket giovanile da qualche stagione sembrava
avviato ad un tracollo ormai irreversibile, nonostante gli apprezzabili intendimenti alla ricerca costante e continua di
rivitalizzare i vivai, la società decise di intraprendere alcune iniziative per cercare di risolvere questa profonda crisi.
In tal senso fu avviata la stesura di programmi, progetti e strategie per riuscire a promuovere e propagandare nelle
scuole del territorio orvietano il gioco della pallacanestro, al fine di incrementare il settore giovanile.
Parallelamente ed in piena autonomia, nella consapevolezza che la società potesse contribuire al conseguimento di
comuni obiettivi in materia di educazione sportiva e non solo, venne proposta ad alcune istituzioni presenti sul territorio
dei Comuni di Bagnoregio, Lubriano, Castiglione in Teverina e Civitella d’Agliano, una collaborazione per la
propaganda e lo sviluppo della pallacanestro; ed inoltre, la conoscenza sia dal punto di vista turistico che culturale, di
alcune delle più caratteristiche zone dell’Alta Tuscia.
Tali iniziative non ebbero alcun risultato positivo in termini di reclutamento, ma sicuramente avviarono una serie di
incontri che fecero conoscere la qualità della società, le attività svolte e gli obiettivi raggiunti.
La società, nonostante le difficoltà scaturite a seguito della retrocessione in serie B nella stagione 1999/2000, provvide
ad assolvere gli obblighi previsti dai regolamenti federali disputando un campionato giovanile ed un Trofeo.
La squadra “Propaganda” (foto a sinistra) fu affidata a Valeria Gribaudo e
disputò la finale per il 1° e 2° posto, incontrando il Basket Club Perugia. Il
risultato fu favorevole alle atlete perugine, forti della supremazia fisica e
che aveva permesso loro di dominare la stagione regolare.
La squadra “Propaganda”
La squadra “Cadette” (foto sotto) , dopo un interim di Valeria Gribaudo,
venne affidata nella stagione sportiva 2001/2002 a Francesca De Fraia, da un
anno giocatrice della prima squadra, poiché era in possesso di tessera di
allievo allenatore, condizione essenziale per poter partecipare alle gare.
La squadra “Cadette”
Fu tempo di bilanci per l’Azzurra Orvieto, società che da tempo
teneva alto nell’Italia del basket il nome della città del Duomo.
Angelo Bondi lasciò, per motivi di lavoro, la panchina dell’Azzurra.
La squadra, che disputava il campionato nazionale di serie B, venne
affidata al vice Andrea Baleani, giovane coach viterbese con
all’attivo già molte significative esperienze sia in campo maschile
che femminile. La squadra di quella stagione aveva le carte in regola
per puntare in alto e lottare per l’unico posto a disposizione per
risalire in A2.
La dirigenza orvietana preferì puntare sul nucleo storico che già si
era ben comportato nella precedente stagione confermando quasi
tutte le giocatrici, aggiungendo qualche tassello ad un mosaico già in
grado di fare un’ottima figura.
La leader indiscussa sia in campo che fuori era (ed è tutt’ora)
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Francesca De Fraia, play-guardia che arrivava da Santa Marinella.
La De Fraia rappresentò il barometro della squadra. Quando girava lei, la squadra andava a mille. E viceversa.
All’esperienza di questa atleta si aggiunse l’entusiasmo delle giovani promesse che arricchivano il quintetto orvietano
quali: Cristina La Vecchia, Giada Prosperi, Valeria Passeri e Natascia Pasqualoni.
Tra le “ali” della compagine di Baleani spiccava Stefania Paparazzo, (sorella della ben nota Elena Paparazzo della
Pool Comense), romana, un’ala piccola dotata di una tecnica e di una forma fisica che non avevano uguali a livello di
serie B.
Una leader silenziosa, ma non meno efficace, la Paparazzo era probabilmente la miglior giocatrice dell’Azzurra
nell’avvio del campionato della stagione sportiva 2001/2002.
Sempre come ala giocò Benedetta Caponeri, l’altra “poranese” frutto del vivaio dell’Azzurra, che faceva della grinta la
sua arma migliore.
Il reparto “lunghe” era composto da Elena Amalfitano, ex Viterbo, ad Orvieto dalla metà della scorsa stagione e Laura
Luise, ex Xandita Roma.
La squadra era completata dalle gemelle Volpi, Chiara e Silvia (a sinistra),
rispettivamente play e guardia, dopo aver giocato a Viterbo nelle giovanili e in serie A2.
Il reparto “guardie” era coperto da Silvia
Scoscia (a destra), play-guardia, anch’essa frutto del vivaio dell’Azzurra,
che nonostante la giovane età, si stava rivelando all’altezza del campionato
con prestazioni degne di una veterana.
Esordio vittorioso delle giovani atlete orvietane, allenate da Francesca De Fraia, nel torneo svoltosi al Palazzetto dello
Sport di Porano e che le vide misurarsi con le coetanee della Virtus Viterbo e della Leo Ovito Terni.
La Cestistica Azzurra Orvieto, oltre al trofeo si aggiudicò anche la gara
di tiro con Maria Giulia Pezzola. In doppia cifra, rispetto alle
realizzazioni, anche Margherita Ceccantoni e Silvia Vermicelli (lato a
sinistra).
Migliore giocatrice Elisa Scozzarella, premiata anche come migliore
realizzatrice.
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Stagione sportiva 2003/2004
La squadra fu allenata per il secondo anno consecutivo da
Andrea Baleani.
Gli si chiese di far crescere il gruppo di giovani, provare a
dare un’impostazione nuova e soprattutto di ripetere la bella
stagione appena trascorsa e che aveva riservato alla società
la piacevole sorpresa del quarto posto in classifica, dopo
aver disputato una interessante fase dei play off.
Non rientrava nei programmi societari una promozione in
A2, almeno per la stagione in corso, ma era ovvio che se
tutto fosse andato per il verso giusto la dirigenza era pronta
a cambiare i programmi.
Certo era che CUS Roma, Santa Marinella, Stelle Marine
Ostia ed Umbertide rappresentavano team di tutto rispetto
ed assolutamente in grado di conquistare a pieno merito il
primo posto di questo campionato.
Il roster della passata stagione fu totalmente confermato; unico nuovo innesto in quella stagione era rappresentato da
Giorgia Narcisi, che la vide impegnata anche nel settore giovanile con le “allieve” e nel minibasket.
Per il secondo anno consecutivo, la squadra approdò ai play off, dopo aver concluso la stagione regolare al 5° posto.
Stagione sportiva 2004/2005
Nuovo anno, nuova rivoluzione. E questa è stata
proprio epocale. Tra le polemiche, Andrea
Baleani, non fu confermato capo-allenatore. Si
rinunciò anche a Amalfitano, a Caponeri (per
motivi di studio), a Narcisi (ora a Sulmona, con
la Manhattan) ed a Lucarelli (per cessazione
dell’attività). Al loro posto arrivarono Pilloni,
Frillici, Zinno, Cavalaglio e Mancinelli, queste
ultime due, una guardia e un play, giovani
promesse provenienti da Perugia. Fu dato più
spazio a Silvia Scoscia, giovane prodotto del
vivaio che nella stagione precedente si era ben
distinta.
Il nuovo allenatore fu Daniele Precetti, dopo una
stagione a Santa Marinella, alla prima vera
esperienza sulla panchina di un club ambizioso.
La stagione apparve difficile e non certo ricca di
successi.
Cambiò anche lo sponsor sulle maglie (Azzurra e
Iemmeci restano ancora fedeli sostenitori), per la
corrente stagione la società si avvalse come primo sponsor
della società Ceprini Costruzioni Orvieto.
La squadra al termine del campionato si classificò al 6°
posto e disputò senza infamia e senza lode i play off.
20
Stagione sportiva 2005/2006
La società conferma come allenatore Daniele Precetti; se ne vanno Lucia Cavalaglio (arriva ad Umbertide in A2, ma un
serio infortunio la tiene tuttora lontana dal parquet) e Elena Mancinelli (ritorna al Basket Club Perugia). Al loro posto
arrivano Carocci, Martone, Iacobucci, Altese e Ciaravino.
Una formazione che è di fatto la stessa dell’anno precedente, con pochi ma mirati aggiustamenti.
Del resto il buon campionato dell’anno prima e soprattutto l’ottimo girone di ritorno meritava senza dubbio una
conferma.
E’
una
squadra vera,
dove il bene comune viene prima del bene della singola e dove il
concetto di squadra regna incontrastato… dove studio, sport e sociale
vanno tutti insieme … al massimo; dove spesso lo sport è considerato
un motivo di distrazione dallo studio…
Per l’Azzurra, la II^ fase della stagione si presenta molto difficile: ha
conquistato con merito i play off che conducono alla promozione. La
dirigenza è moderatamente soddisfatta per i risultati sportivi
conseguiti ma è altrettanto compiaciuta per la lode pubblica di due eventi:
il primo, il più importante, è il progetto Città Cardioprotetta, nato ad opera dell’Associazione degli Amici del Cuore
di Orvieto per proporre un modello di trattamento dell’arresto cardiaco nel territorio. la
Società ha aderito al progetto con grande entusiasmo e i propri dirigenti, tecnici e atlete,
dalle più grandi alle più giovani, hanno partecipato al corso tenuto dal gruppo del dottor
Lido Zauli.
Tutti hanno conseguito la qualifica di
laici rianimatori di primo soccorso e
la società ha ottenuto
così
l’invidiabile primato di essere una società sportiva con la totalità
degli atleti e dei tecnici esperti in rianimazione cardiopolmonare.
Dirigenti, tecnici ed atlete durante il corso
L’altro evento, a cui si fa riferimento, riguarda Silvia e Chiara Volpi
che, per esigenze di studio, sono state costrette a lasciare la squadra a tre giornate dalla fine del campionato. Silvia, ha
vinto una borsa di studio di sei mesi presso la Università di Washington a Seattle ( USA ) per seguire studi sulla
genetica.
E’ laureata in Scienze Biologiche alla Università di
Viterbo e colonna storica e determinante della
Cestistica Azzurra Orvieto Iemmeci.
La ricordiamo anche attenta e concentrata
partecipante al corso di laico rianimatore per il
Progetto “Orvieto cittacardioprotetta” (qui, a lato).
Chiara, anch’essa ha vinto una borsa di studio di sei
mesi in Inghilterra. Come la sorella anche lei
pedina insostituibile nella squadra, oltre a farsi
valere in fase di regia, ha nella difesa il suo punto
di forza.
La stagione regolare si è conclusa e la Cestistica Azzurra Orvieto si è classificata al 6° posto.[back]
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Ringraziamenti
Desideriamo ringraziare sentitamente quanti - fra società ed archivi privati - ci hanno supportato nel reperimento delle
immagini e delle fotografie inedite che compongono quest’opera.
A questo punto, lo confessiamo, è con un certo orgoglio che possiamo constatare il ruolo svolto dalla pallacanestro
femminile orvietana in questi sessant’anni, con particolare riferimento agli ultimi venti, nello sviluppo della conoscenza
del territorio, della sicurezza in questo sport e di una maggiore serenità nell’intraprendere
iniziative sempre più coraggiose.
Ma al di là di ogni retorica, desideriamo ringraziare chi più ci ha sostenuto nel corso di questi anni, e cioè voi,
appassionati lettori, sportivi, amici e sponsor.
Orvieto, 30 Aprile 2006.
I DIRIGENTI STORICI
Giordano Giampiero
Socio fondatore
Presidente - Medico della Società
Ex giocatore. Ha esordito come “allenatore” in
una rievocazione storica della partita “Simmenthal-Ignis”
Forbicioni Elio
Socio fondatore - Presidente Onorario della Società
Da oltre 50 anni nel basket. Giocatore della mitica “Cantine Maggi”
promossa nella s.s. 1957/58 in serie “B”.
Perali Roberto
Socio fondatore - Segretario e Dirigente Responsabile
Dagli anni ’60 agli ’80 ha ricoperto numerosi incarichi nel basket orvietano,
da ufficiale di campo a dirigente dell’U.S.O.
Egidi Paolo
Socio fondatore - General Manager
Dal 1970 al 1984, arbitro;
Dal 1984 al 1994 Commissario Speciale Arbitri
Presidente Comitato Zonale FIP Roma.
Dal 1994 general manager della Cestistica Azzurra Orvieto.
Vagni Gianfranco
Socio fondatore - Dirigente
Istruttore - Professore di Educazione Fisica. Nel 1971
ha contribuito alla stesura dello Statuto dello Sporting Club Orvieto.
Giacomini Giancarlo
Socio fondatore - DirigenteResponsabile
Ha ricoperto numerosi incarichi presso la F.I.P. (Lega Basket
Femminile di A2 e Comitato Regionale dell’Umbria).Nel 2000 è stato Rappresentante
Delegazione Umbria alle Finali delTorneo delle Regioni.
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Storia - Cestistica Azzurra Orvieto