SOMMARIO 4 PERCORSI AL FEMMINILE BRASILE MONDIALE ALFA&DONNA MAGAZINE 30 TENDENZE LADY IN BLUE 40 ARTE SFIDA TRA TITANI I DIVI TORNANO A RIACE 44 LIBRI DESIGN CAMERA OSCURA 50 52 VENT'ANNI DI EMOZIONI BUONE NUOVE MUSICA PERCORSI AL FEMMINILE BRASILE MONDIALE 46 FITNESS 54 62 LA LUNGA MARCIA JENNIFER LOPEZ, REGINA DEL CALCIO CURIOSITÀ RITRATTI PERCORSI AL FEMMINILE www.zerrenner.fot.br Brasile mondiale IL VERDE DELLA RIGOGLIOSA FORESTA AMAZZONICA E IL BLU INTENSO DEL MARE DI SALVADOR DE BAHIA. IL BIANCO ACCECANTE DELLA SABBIA DI IPANEMA E IL GIALLO DELL'ORO ESTRATTO NEGLI IMMENSI GIACIMENTI DEL MINAS GERAIS. SONO I COLORI DEI MONDIALI DI CALCIO CHE INFUOCANO L'ESTATE, E LE SFUMATURE CHE RACCONTANO LA TERRA CHE LI OSPITA, L'ESPLOSIVO BRASILE. UN CONCENTRATO DI BELLEZZE NATURALI MOZZAFIATO E ARCHITETTURA MODERNA, PASSATO GLORIOSO E INCONTENIBILE DESIDERIO DI “ORDEM E PROGRESSO”, COME RECITA IL MOTTO SULLA BANDIERA 4 5 PERCORSI AL FEMMINILE CAMPIONI DEL MONDO Se calcio è sinonimo di passione bruciante e tifo che viene dall'anima, non c'è Paese più adatto a ospitare i Mondiali. La Coppa 2014, però, è anche l'occasione ideale per riscoprire il Brasile curiosando nei suoi angoli più suggestivi, alla volta di bellezze che il turismo internazionale non ha ancora scoperto. A guidarci, saranno i luoghi simbolo della competizione con i loro 6 stadi: dodici in tutto, uno per ogni regione. La scelta di coinvolgere l'intero territorio, il più vasto dell'America Latina, è simbolo di unità e armonia nella diversità, un messaggio che si ripete analogo anche nell'“Ispiration”, il logo formato da tre mani vittoriose che – insieme – riproducono la silhouette del trofeo, nello slogan “Tutti allo stesso ritmo” e nell'inno “We are one (Ole Ola)”, presentato dal rapper americano Pitbull insieme con le colleghe Jennifer Lopez e Claudia Leitte. Un ritmo che, siamo certi, è apprezzato anche dal vivace armadillo scelto come mascotte dell'evento. Si chiama Fuleco, crasi di “futebol” ed “ecologia”, e se spaventato, alla maniera dei suoi simili che abitano nelle foreste equatoriali, si arrotola su se stesso diventando una palla. Proprio come la Brazuca, il pallone optical prodotto dall'Adidas diventato protagonista indiscusso dell'estate. La star è lui. Dal calcio di inizio del primo match, quello in cui il Brasile ha fatto gli onori di casa battendosi con la Croazia, fino a domenica 13 luglio, quando il mondo intero avrà i suoi campioni. Almeno per i prossimi quattro anni. 7 ANDRE DURAO / Shutterstock.com Brasile Mondiale Shutterstock.com PERCORSI AL FEMMINILE Brasile Mondiale Xxxxxxxxxx Xxxxxxxxxxxxxxxxx RIO LA MERAVILHOSA Dal calcio inaugurale assestato da Didi, l'ideatore del celeberrimo “banana kick” nel 1950, al centesimo goal di Pelé, dal match Barsile-Paraguay, la partita più seguita della storia, alla prossima finalissima di Coppa del Mondo. Il Maracanã – tempio di maracas e tifo sfegatato – regala emozioni che durano una vita. Proprio come la metropoli che lo ospita: Rio, la Ciudade Meravilhosa. Con i suoi nuovi settantotto mila posti e un tetto in fibra di vetro di ispirazione futuristica lo stadio cittadino, ristrutturato in occasione di Mondiali e future Olimpiadi (2016), 8 si integra alla perfezione con il panorama circostante, una vista unica che permette allo sguardo di abbracciare montagne e grattacieli, spiagge immacolate e foresta. È il medesimo scenario che regala anche la corsa in funivia verso il Pão de Açúcar, icona di Rio incastonata tra le celeberrime spiagge di Copacabana, meta di vip e sportivi che la attraversano su una ciclabile di quattro chilometri, e di Ipanema, il luogo ideale per un po' di relax accompagnato da una rinfrescante caipirinha al Zazà Bistrò (zazabistro.com. br). Al calare del sole, poi, è d'obbligo inerpicarsi tra la lussureggiante vegetazione di Tijuca, il polmone verde della città, a bordo del “trem de Corcovado” che, in appena venti minuti, sale al Cristo Redentor. Annoverato tra le sette meraviglie del Mondo moderno, misura trentotto metri e domina la città, circondandola in un abbraccio protettivo. Una sensazione che si trasforma in certezza quando si opta per una vista guidata delle baraccopoli di Rocinha e Vila Canoas, (favelatour.com. br), tra le più estese di Rio. Sono imperdibili anche l'immenso Jardim Botânico, un trionfo di oltre seimila varietà amazzoniche, il Museu Carmen Miranda, stella brasiliana diventata celebre per i variopinti costumi ispirati al folle Carnevale carioca, e il MAC – Museu de Arte Contemporânea de Niterói – arroccato a picco sulla Baia Guanabara. Ricordate, infine, che non si passeggia per Rio de Janeiro senza un paio di infradito all'ultima moda. Tra le più ammirate – e comode – spiccano le Ipanema, dal design che ricorda le decorazioni dei marciapiedi lungo l'omonima spiaggia. Per acquistarle, fate tappa da Oslek, in Rua Maria Quitéria, 85. 9 PERCORSI AL FEMMINILE Shutterstock.com Brasile Mondiale UN HORIZONTE, “SU MISURA” Immensi parchi cittadini punteggiati da specchi d'acqua e viali simmetrici e ariosi, splendide vestigia coloniali, grotte e giacimenti di minerali preziosi: questa è Belo Horizonte, meglio nota come “città-giardino”. Un nomignolo conquistato grazie alla florida rete di aree verdi che si dipana attraverso la metropoli. Una su tutte quella occupata dal lago artificiale Pampulha, sulle cui rive sorge la Chiesa di San Francesco d'Assisi ideata dall'architetto Oscar Niemeyer, passata alla storia 10 come il primo monumento moderno del Brasile. Quasi a sottolinearne l'unicità e l'aspetto innovativo, sorge nelle vicinanze un'altra opera grandiosa, lo stadio Mineirão, anche noto come “Gigánte da Pampulha” perché capace di ospitare fino a centocinquantamila persone. Affondano le radici nell'arte e nella cultura europea – invece – la suggestiva Rua dos Caetes, un delizioso susseguirsi di edifici liberty dalle tonalità sature, il Museu de Artes e Ofícios, che raccon- ta di un Brasile non ancora industrializzato e l'affascinante Praça da Liberdade, un compendio dei tanti stili che nel tempo hanno modificato il volto di Belo Horizonte. Dal Neoclassico al Post-Moderno, passando per l'Art Decò. Sono indiscutibilmente barocche, infine, le favolose chiese del vicino centro coloniale di Ouro Preto, letteralmente “Oro Nero”, antica capitale del Minas Gerais dichiarata Patrimonio dell'Umanità. Diventata centro di estrazione di minerali pregiati come l'oro e il “topazio impe- riale”, tra XVIII e XIX secolo, la cittadina si è arricchita delle opere di maestri del calibro di Aleijadinho, che firma facciata e pulpito della chiesa di San Francesco, e Manuel da Costa Ataíde, di compositori (prima tra tutte la famiglia Lobo de Mesquita), e di poeti come Tomás António Gonzaga. Calatevi nell'atmosfera Ottocentesca curiosando nei tanti negozi che si affacciano sulle stradine acciottolate del centro. Qui potete scovare vere chicche di artigianato locale. 11 PERCORSI AL FEMMINILE Brasile Mondiale A BRASILIA VINCE LA LOGICA «Il progetto nasce dal gesto primario di tracciare una croce sul terreno con lo scopo di prenderne possesso». Con queste parole l'architetto Lúcio Costa descrive il piano urbanistico di Brasilia, la grandiosa capitale che ha concepito a fine anni Cinquanta insieme con i colleghi Oscar Niemeyer e Burle Marx. Una città ideale, studiata “a tavolino”, che oggi ha assunto la forma di un areo – o come molti tengono a precisare, quella di un uccello con le ali spiegate – dove grandi palazzi residenziali e maestosi viali, aree commerciali e poli industriali trovano la giusta collocazione. E una sfida senza precedenti: la metropoli, infatti, doveva rappresentare la potenza della nazione, rilanciandone il prestigio culturale agli occhi del Mondo. Non stupisce, quindi, che la città si riveli una continua sorpresa. Da opere straordinarie come la grandiosa Cattedrale Metropolitana sostenuta da sedici pilastri ricurvi e abbellita da angeli 12 sospesi ed effigi degli apostoli, al santuario Don Bosco, illuminato dalla luce che filtra attraverso immense vetrate blu e da un lampadario composto da 7.400 bicchieri forgiati a Murano. Dal Mané Garrincha, lo stadio poli-funzionale da oltre settantamila posti ospitato nel Multisport Complex intitolato al leggendario Ayrton Senna, al monumento ai “Candangos”, i tanti operai giunti da tutto il Paese per costruire la metropoli. E poi ancora i palazzi del potere dai volumi armonici e plastici, come gli avveniristici Alvorada, della Giustizia e del Congresso con la spettacolare cupola del Senato. Insomma, a Brasilia tutto è possibile. Anche prendere il sole in spiaggia. A chilometri dalla costa, infatti, sorgono le colorate Prainha e Piscinão do Lago Norte affacciate sul lago Paranoá, bacino artificiale attraversato dal Ponte Juscelino Kubitschek, dedicato al Presidente che ha avviato la costruzione di Brasilia. Un sogno diventato realtà. 13 PERCORSI AL FEMMINILE Brasile Mondiale Xxxxxxxxxx Xxxxxxxxxxxxxxxxx E AL CENTRO C'È LEI A metà strada tra Atlantico e Pacifico, Cuiabá “la verde” è un luogo incantato, dove la natura non si è ancora arresa alla presenza dell'uomo, e domina incontrastata. La città, infatti, è la capitale del Mato Grosso, terra dove si incontrano la savana del Cerrado, la pianura alluvionale del Pantanal e la foresta amazzonica dando vita ad una ricchez14 za di flora e fauna unica al mondo. Qui biodiversità significa preservare specie protette come giaguari e caimani, capibara e formichieri, anaconda e una miriade di uccelli, insetti e anfibi. Una varietà che non si arresta nemmeno nell'aspetto del territorio. Ne sono un esempio le affascinanti grotte di Bom Jardin dalle acque cristalline perfette per lo snorkel, e il suggestivo canyon di pietra rossa che solca il Parco Nazionale Chapada dos Guimarães, costellato da vette e cascate da brivido, come le ormai celebri Portão do Inferno e Veu de Noiva, ovvero Porta dell'Inferno e Velo da sposa. Sostenibilità e attenzione all'ambiente sono parole chiave anche per descrivere il neonato stadio Pantanal, per i tifosi “O Verdão”, un gioiellino capace di ospitare oltre quarantamila spettatori. Realizzata con legname di provenienza certificata e con le materie di scarto riciclate durante le precedenti fasi di costruzione, l'arena di Cuiabá è così eco da monitorare la bontà di suolo e aria nelle sue vicinanze. Insomma, un fiore all'occhiello. 15 PERCORSI AL FEMMINILE Brasile Mondiale CURITIBA, LA PIÙ COSMOPOLITA Immigrati tedeschi, italiani, ucraini e polacchi che, al loro arrivo, trasformano il volto della città riproducendo scorci e monumenti dei propri Paesi di origine. Nascono così le tante bellezze di Curitiba. Basta osservare l'elegante riproduzione di una chiesa ortodossa che si staglia nel verde del Parco Tingüi, oppure l'omaggio dei connazionali di Giovanni Paolo II che hanno celebrato la visita del Papa dedicandogli quasi cinquantamila metri quadrati di parco cittadino. Se, invece, siete affascinati Marcio Jose Bastos Silva / Shutterstock.com 16 Shutterstock.com dalle fiabe, passeggiate lungo il sentiero “di Hansel e Gretel” che si snoda nel suggestivo Bosque Alemão, la foresta tedesca, così soprannominata per la qualità del legname prodotto. E, sempre per rimanere in tema, è d'obbligo una visita al Jardim Botânico, una vezzosa serra di vetro e acciaio che accoglie più di trecentomila specie vegetali. Una struttura che ricorda altri due simboli della città, lo stadio Arena da Baixada e l'Ópera de Arame, centro culturale cittadino insieme con il sorprendente Museu Niemeyer, edificio a forma di occhio nel quale vengono ospitate mostre e rassegne. Curitiba, però, è anche la base ideale per visitare le bellezze della regione. Alcune per tutte. Il Parque Nacional do Iguaçu con le imponenti cascate create dal salto del Rio Iguaçu che si getta nel Fiume Paraná, la solitaria Ilha de Mel nota come la casa delle sirene, la straordinaria vista sulla Baia del Paranagua che si gode dalle cime verdeggianti della Serra do Mar e il Parque Estadual de Vila Velha, una riserva che conserva ben ventitré formazioni sabbiose che ricordano il profilo della fauna autoctona. Mete da sogno alle quali può far concorrenza solo la straordinaria cucina italiana del quartiere di Santa Felicidade, primo distretto di immigrazione dei tanti italiani che si sono stabiliti a Curitiba che, ancora oggi, pullula di cantine che servono vino, salumi e formaggi prodotti come da tradizione. Lasciatevi coccolare dalle prelibatezze della famiglia Fadanelli (famigliafadanelli.com.br/). 17 PERCORSI AL FEMMINILE Brasile Mondiale FORTALEZA. SOLE, MARE E... Trentaquattro chilometri di mare cristallino, spiagge punteggiate da palme e sabbia dorata che si estende a perdita d'occhio. Fortaleza incanta con la promessa di nuotate corroboranti e dolce far niente coccolati dal sole. Tra le mete più ambite, la Canoa Quebrada, celebre per le scogliere a picco sull'oceano, le incantevoli lagune e i pittoreschi villaggi di marinai sparsi lungo la costa. Altro Paradiso è la Praia de Cumbuco, perfetta per un giro in windsurf, una passeggiata a cavallo o una corsa in dune buggy. Terminata l'escursione, lasciatevi tentare dal pesce fritto con “baio de dois”, ovvero riso e fagioli, che servono le capanne sulla spiaggia. Fortaleza, però, non è solo natura. È d'obbligo una gita alla scoperta del passato cittadino. A partire dalla fortezza Nossa Senhora da Assuncao, eretta ad inizio Ottocento. Risalgono all'inizio del secolo scorso, invece, il raffinato teatro art nuveau José de Alencar e la Cattedrale Metropolitana, un'opera colossale. Sono ultramoderni, infine, il Centro Cultural Dragão do Mar, un complesso multifunzionale adibito a museo, anfiteatro e planetario, e l'Arena Castelao, lo stadio di Fortaleza che – dopo la ristrutturazione eseguita per i Mondiali – si sviluppa su ben tre livelli. Vi manca il tempo? No problem, c'è un luogo che raccoglie l'essenza di Fortaleza. È la passeggiata Beira Mar, il luogo ideale dove osservare le “jangadas”, le tradizionali barche in legno, prendere il largo, ballare il “forró”, un ballo tipico dell'area nord-est, con un bel ragazzo e lasciarsi stregare da un panorama che colpisce dritto al cuore. 18 19 PERCORSI AL FEMMINILE Brasile Mondiale MANAUS, DOVE GLI ESTREMI SI INCONTRANO Passeggiare attraverso una selva di grattacieli pur trovandosi a pochi chilometri dalla natura selvaggia della foresta Amazzonica. Lasciarsi incantare dalla magia dell'Encontro das Águas dove le acque scure, quasi nere, del Rio Negro incontrano quelle chiare e argillose del Rio Solimões. E poi, godersi gli edifici in stile europeo che le sono valsi l'appellativo di “Parigi dei tropici” e il folklore, rappresentato dal ritmico "boi-bumbá", celebrazione tipica delle etnie che tuttora popolano la vicina foresta. Tutto questo a Manaus si può fare, perché è la capitale degli opposti. Estremi – però – capaci di convivere fianco a fianco. Lo dimostra, per esempio, l'Arena Amazônia, il rinnovato stadio a forma di “cesta intrecciata” tipica degli indigeni. Un design iper-moderno che si traduce in una struttura costruita con materiali ecosostenibili come la gomma naturale e accessoriata con pannelli fotovoltaici e bacini di raccolta delle acque piovane. Un'attenzione all'ambiente che diventa tangibile al Bosque da Ciência, parco naturale nel quale è possibile incontrare il lamantino equatoriale (il più grande mammifero della regione), lontre giganti, tartarughe, alligatori e scatenate scimmiette. Allo Zoológico do CIGS, invece, sono ospiti specie autoctone in via di estinzione, dai giaguari all'aquila arpia. Nato per istru20 Shutterstock.com Shutterstock.com ire i cadetti dell'esercito in materia di flora e fauna amazzonica, il Centro, aperto al pubblico già nel 1969, attualmente dà rifugio a oltre centocinquanta esemplari. L'avventura e gli sport sono il vostro pane quotidiano? Quello che fa per voi è una gita al paesino di Presidente Figueiredo, ad appena un'ora di macchina da Manaus. Lì, tra rapide e cascate, grotte e discese in kayak, potrete addentravi nella riserva degli indigeni Waimiri-Atroari. Per una full immersion nella natura. 21 PERCORSI AL FEMMINILE Brasile Mondiale AUTENTICA SALVADOR Case variopinte dal sapore barocco e viuzze lastricate che si inerpicano lungo il dorso della collina. È la Salvador che il grandissimo Jorge Amado ha amato alla follia. Ed è la Salvador che rimane nel cuore di chi la visita. Il luogo simbolo della Bahia retrò è senza dubbio il seicentesco Faro di Barra, la residenza di un ricco commerciante dalla quale è possibile ammirare un fenomeno unico in Brasile: il sole che sorge e cala sul mare. L'edificio, oggi adibito a museo 22 d'arte contemporanea, permette allo sguardo di abbracciare l'intera città. Dalla zona adiacente al porto ai quartieri storici come il pittoresco Pelourinho, il suggestivo Anchieta oppure il Terreiro de Jesus, raggiungibili grazie al ripido Elevador Lacerda o alla funicolare Plano Inclinado Gonçalves. La zona “alta” della città è un labirintico intrico di stradine dove chiese, cortili, case coloniali e scorci mozzafiato fanno a gara per rubare l'attenzione dei visitatori, ma è l'opulente chiesa di Nossa Senhora do Rosario Dos Pretos a rubare la scena. Simbolo del centro storico, sorge in quello che – in epoca coloniale – era un punto di raccolta degli schiavi, ed espone numerose statue di santi neri. In quest'angolo di Salvador de Bahia, infatti, è nato e vive ancora oggi il culto del Candomblé, religione afro-brasiliana originatasi dalla fusione tra cattolicesimo e politeismo basata sul culto degli Orixa, divinità totemiche e protettrici, le cui effigi fluttuano anche sulla superficie della Di- que do Tororó, una diga nella quale si specchia l'Arena Fonte Nova, lo stadio cittadino completamente rinnovato in occasione dei Mondiali. Se, invece, desiderate osservare con i vostri occhi quello a cui i locali di riferiscono con l'espressione “un paradiso in terra”, concedetevi una gita all'isola di Morro de São Paulo: il perfetto mix tra spiagge da sogno e mare cristallino, ottimo cibo e divertimento all night long. Il tutto ad appena due ore di navigazione da Salvador. 23 PERCORSI AL FEMMINILE Brasile Mondiale AD UN PASSO DAL DESERTO Trecento giorni di sole l'anno. È la promessa di Natal – Natale – fondata appunto il 25 dicembre del 1597 da uno sparuto gruppo di coloni portoghesi: la metropoli brasiliana più vicina all'Europa. Una curiosità, quest'ultima, alla quale non riuscirete a credere trovandovi di fronte all'incessante successione di dune del deserto di Genipabu, da attraversare anche a dorso di dromedario. Peculiarità geografica alla quale si è deciso di intitolare la rinnovata arena cittadina, l'Estadio das Dunas, una meraviglia dalla silhouette ondulata del tutto simile alle colline sabbiose. Se il clima arido vi mette a dura prova, organizzate una visita alle piscine di Maracajaú, un tratto di costa incantato dove il reef corallino permette emozionanti immersioni tra pesci multicolor. Sono la Mecca di chi ama rilassarsi, poi, le incantevoli Praia da Pipa e le vicine Baia dos Golfinhos, São Miguel do Gostoso, Morro do Careca e Praia do Meio, la più in voga tra surfisti e bohemien. Magnifiche anche le spiagge dei minuscoli villaggi di pescatori di Galo e Galinhos, collegati a Manaus da un'unica corsa di bus la settimana, e il litorale che costeggia il Forte dos Reis Magos, simbolo del potere coloniale europeo oggi trasformato in museo. Per finire con Praia da Redinha e il suo affollato Mercado, il luogo ideale per scovare souvenir unici. Non dimenticate di mettere in valigia un sacchetto di anacardi, il frutto tipico della zona nord-est. Raccoglieteli presso la Cajueiro de Pirangi, la pianta di anacardi più grande al mondo: il Guinness Book of Records ne ha certificato un'estensione di oltre dieci chilometri quadrati. 24 25 PERCORSI AL FEMMINILE Brasile Mondiale LA VENEZIA BRASILIANA das cincos pontas, convertita a museo, la Torre Malkoff che regala una vista spettacolare del centro storico e la Casa da Cultura, una prigione oggi centro di aggregazione dove fare shopping scegliendo tra ben 150 negozi e godersi un delizioso “bolo de rolo”, dolce tradizionale realizzato con la marmellata di guava. Un complesso simile, per concezione e intenti, al nuovissima Arena Pernambuco, stadio all’avanguardia dotato di cinema, teatri, ristoranti e un centro commerciale. Regala - invece - un tuffo nella storia, e nella cultura delle tante popolazioni che hanno abitato il Brasile la casa-museo Gilberto Freyre, dove l’antropologo ha vissuto per più di cinquant’anni. E dove ha custodito i più svariati oggetti raccolti durante gli studi: da tessuti dipinti a mano di origine portoghese a manufatti provenienti da Africa e Inghilterra. Decisamente più moderna è invece l’arte protagonista al Museo Francisco Brennand, autore di gigantesche statue in ceramica tuttora visibili nel labirintico giar- dino della villa nella quale aveva il suo laboratorio. Recife, insomma, è una continua scoperta. Non è da meno, però, l’incantevole Olinda, il cui centro storico è stato riconosciuto Patrimonio dell’Umanità. A unire idealmente le due realtà, la grande capitale e il paesino coloniale, sono le famose Bonecos Gigantes, le enormi caricature di personaggi famosi che sfilano durante il pazzo Carnevale di Olinda e Recife. Da ammirare all’Embaixada de Bonecos Gigantes. Adam Gregor / Shutterstock.com Il mare e le spiagge più belle, ma anche edifici storici che risalgono alla dominazione olandese e musei di respiro internazionale: a Recife non manca proprio nulla. A partire dalla reputazione di “Venezia brasiliana” dovuta ai tanti ponti – come il Mauricio de Nassau, il più antico del Continente – che attraversano i corsi d’acqua cittadini diretti all’oceano e, ovviamente, alle bellezze artistiche. Gioiellini tra i quali spiccano la barocca Capela Dourada del Convento di Sant’Antonio, letteralmente ricoperta d’oro, la Fortezza 26 27 PERCORSI AL FEMMINILE Brasile Mondiale NELLA TERRA DEI COW-BOY DEL SUD Culture anche molto diverse possono andare d'accordo? Certamente. Soprattutto se si siedono davanti a un ottimo piatto di “churrasco gaucho” sorseggiando una tazza di “chimarrão” il celebre infuso di “erba mate”. Queste delizie, infatti, sono i piatti nazionali di Porto Alegre, città nata dall'incontro di immigrati italiani e portoghesi, polacchi e tedeschi. Etnie diverse che hanno saputo trovare un denominatore comune non solo a tavola, ma anche agli occhi del mondo, per il quale sono semplicemente “gaúchos”. A sottolinearlo la statua del Gaucho Lacador, simbolo della città, un mandriano – appunto – ritratto nei suoi abiti tradizionali. Le particolarità di Porto Alegre, però, non finiscono qui. La capitale del Rio do Sul è anche la città ideale per gli amanti degli sport estremi. Situata alla confluenza di ben cinque fiumi regala emozioni da brivido agli appassionati di rafting, molto diffuso nel vicino centro di Três Coroas, e surf. È invece il paradiso dei surfisti la bellissima Ilha dos Lobos, un incanto popolato da lupi e leoni marini. Dopo tanto brivido, un po' di relax. Non rinunciate, quindi, a una lunga passeggiata nell'ombroso Parque Farroupilha dove visitare la fontana Chafariz Imperial nel settore europeo e una maestosa statua del Buddha in quello orientale. Gotedevi, poi, le opere del Museu Iberê Camargo, vicino al nuovissimo stadio Beira-Rio, per finire con uno splendido tramonto tropicale dall'Usina do Gasometro, una romantica terrazza sul mare. 28 29 PERCORSI AL FEMMINILE Brasile Mondiale SAN PAOLO, TRA CALCIO E PIOGGERELLA Nota con il soprannome di Terra de Garoa, ovvero di Terra della pioggerella, San Paolo accoglie i visitatori come solo la più estesa e popolosa metropoli dell’Emisfero Australe è capace di fare. Basta fare una passeggiata lungo l’Avenida Paulista, cuore finanziario dell’intero Paese, per avere un assaggio delle incredibili opportunità che la città offre. Dal Museo d’Arte che espone più di ottomila opere, Botticelli, Van Gogh, Picasso e Raffaello compresi, al vicino Museo della Lingua portoghese, dai ristoranti più “in” del mondo agli immensi centri commerciali. Se siete in cerca di un po’ di shopping d’oltreoceano, è d’obbligo una tappa in Rua Oscar Freire, la risposta brasiliana alla Fifth Avenue e agli Champs-Elysees. Come è un must, anche il Mercato Municipale, un edificio neoclassico nel cuore del centro storico, dove acquistare tutti i prodotti che hanno solleticato il vostro palato durante la vacanza. I meno avvezzi alle destinazioni caotiche, invece, verranno conquistati 30 dall’affascinante Libertade, quartiere asiatico - giapponese in particolare - abbellito dalle tradizionali lanterne, oppure dal suggestivo centro storico, dove visitare il Pateo do Collegio, la chiesa dove venne fondata la città nel lontano 1554, e i suggestivi monastero di Sao Bento e teatro Municipale. Voglia di mare? Fate un salto a Guaruja, la Perla dell’Atlantico, oppure a Serra do Guararu dove, nel parco di Acqua Mundo, potete provare il brivido di nuotare con gli squali. In tempo di Mondiali, poi, non si può mancare il Museu do Futebol, uno straordinario viaggio attraverso i più bei momenti del calcio brasiliano: a partire dalla nascita grazie all’emigrante inglese Charles Miller che lo fa conoscere all’intera città per arrivare all’attualissima Fifa World Cup, che ha trasformato il volto della metropoli con la straordinaria Arena Corinthias da oltre sessantaduemila posti. Un vero e proprio tempio eretto in onore dello sport più amato di tutti i tempi. 31 TENDENZE A VOLTE RITORNANO. ANCHE SE, IN VERITÀ, NON È MAI PASSATO DI MODA. SULLA CRESTA DELL'ONDA DA PIÙ DI UN SECOLO, IL DENIM FA FURORE SULLE PASSERELLE DI STAGIONE TRASFORMANDOSI IN BLUE JEANS E TOP, GIUBBOTTI E HOT PANTS. DALLE MISE SBARAZZINE A QUELLE IMPECCABILI, IL TESSUTO DI LEVI STRAUSS - ANCORA UNA VOLTA - TIENE TESTA ALLE SFIDE PIÙ HARD. 30 Lady in 31 TENDENZE AU JOUR LE JOUR Washed e svasati per Jane Birkin e Farrah Fawcett durante i favolosi anni Settanta, dal taglio “boyfriend” per le ammiccanti Elizabeth Taylor, Marilyn Monroe e Audrey Hepburn, sfilacciati e arricchiti da borchie secondo Madonna. E poi, Jacqueline Kennedy e i suoi capri, Gisele Bundchen e gli “short shorts” e Kate Middleton che li sceglie skinny, proprio come Anna Wintour: i jeans hanno conquistato proprio tutti, haute couture in testa. Per esserne certi basta un'occhiata alla collezione di Balmain, che osa il total look, declinato ora nella variante biker con tanto di catene ora in quella bon ton, tailleur impunturati compresi. Seguono a ruota anche le uniformi patchwork di Alexander McQueen, i rigorosi modelli di Derek Lam, Lemaire e Philosophy, i trench di Jean Paul Gaultier, i capispalla destrutturati di Chloè e le creazioni firmate Valentino, easy e raffinate al tempo stesso. Optano, invece, per “il dettaglio che fa la differenza” Acne BALMAIN DEREK LAM 33 TENDENZE MARRAS Studios, designer di bermuda maschili e giacche oversize dal mood marinaresco, e Sister by Sibling, che propone il denim arricchito da pois stile anni Cinquanta, in omaggio al decennio che lo ha sdoganato come daywear. C'è, poi, chi gioca con i contrasti. Lo fanno DKNY e Fendi esaltando il fascino “vissuto” di salopette e pantaloni con le toppe grazie a elementi stridenti come un tubino o una giacca sartoriale e Donna Karan, che accosta camicie dal taglio mannish a parei leggeri e iper femminili, frizzanti al punto giusto. Effetto romantico assicurato anche per Isabel Marant, che al denim associa pezzi semplici ma sexy, come camicette in seta e cache coeur stretti in vita, casacche avvitate e pizzi lavorati. Sono pop, invece, i look studiati da Ashish, che racconta dell'incontro tra Occidente e Oriente grazie a jeans impreziositi da pailletes, Tommy Hilfiger, ispirato nei colori vitaminici da sole e mare, e Au Jour Le Jour, divertente e ISABEL MARANT TOMMY HILFIGER 35 TENDENZE ALICE BY TEMPERLEY ironico grazie a stampe con motivo a dinosauro e tye&dye. Scelgono il lato oscuro Alessandra de Tomaso, Moschino e Vuitton, associando jeans e cristalli, piume e ricami, pelle nera e borchie. Ispirazione hippy, poi, per Marques Alemeida e la sua sperimentazione fatta di micro top intrecciati e pants fluidi, casacche trapezioidali e camice a kimono. A lasciarsi travolgere dal fascino dell'esotico, però, sono anche Roberto Cavalli, che presenta jeans cesellati quasi fossero preziosi stucchi arabi, e Diesel Black Gold, maison icona del denim made in Italy guidata da Andrea Melbostad, capace di regalare atmosfere da “Le mille e una notte” grazie ai must di stagione: top che lasciano scoperto l'ombelico e decorazioni a specchio. È futuristica, infine, l'interpretazione di Karl Lagerfeld per Chanel, che ha animato la passerella con completi smanicati dipinti di vernice argentata e di Jason Wu, attento a tessuti preziosi come organza metallizzata, satin e gazar di seta. Impossibile resistere. DIESEL BLACK GOLD MARQUES ALEMEIDA 37 TENDENZE Accessori MIU MIU Non mancano poi, i tanti accessori. Dalle shopper con maxi-logo del brand di Coco alle più seriose Fred Perry, dalle tacco dodici di Gianvito Rossi alle sneakers con dettagli-gioiello di Liu Jo. HAT ATTAK CHANEL GUESS LIU JO FRED PERRY GIANVITO ROSSI PIRRE HARDY JASON WU ALEXIS MABILLE 39 ARTE SFIDA TRA TITANI Esporre a Firenze Jackson Pollock (1912 -1956), uno dei grandi protagonisti dell’arte mondiale del XX secolo, e confrontarlo con un titano come Michelangelo Buonarroti (1475-1564) di cui proprio quest’anno si celebra il 450° anniversario della morte, è la sfida che Sergio Risaliti e Francesca Campana Comparini – ideatori e curatori della mostra “La figura della furia”, ospite di Palazzo Vecchio e del complesso di San Firenze fino al 27 luglio – hanno lanciato per mettere sotto osservazione due civiltà e due linguaggi distanti e antitetici: uno basato sulla fenomenologia dell’inconscio e sulla mistica geometria, perfetta rappresentazione di un universo in espansione, l'altro fondato sul disegno che cerca con tutte le forze di rispettare l’ordine della natura e del divino. Ciò che accomuna Michelangelo e Pollock è il furore che entrambi trasmettono quando lavorano alle loro opere, una sorta di trance agonistica che li rende estranei al mondo esterno. Già nel Cinquecento si parlò di "furia della figura" per descrivere quel movimento spiraliforme, quella dinamica bellezza, fatta di parti non-finite e di forze contrapposte che Michelangelo conferiva alle sue figure con una lavorazione fisicamente travolgente e di cui il “Genio della Vittoria” è uno dei maggiori paradigmi. Per quanto riguarda Pollock, invece, il concetto fa riferimento all'artista stesso, alla sua figura nell’atto di dipingere le tele girandogli intorno, pervaso da impeto pas40 sionale e da un furore dinamico come in un rituale sciamanico. Pollock infatti, sconvolse il modo di dipingere: stendeva la tela sul pavimento intervenendo da tutti i lati con la tecnica del “dripping”, la sgocciolatura del colore sulla superficie direttamente dai tubetti o dal barattolo, senza far uso del pennello. Tecnica definita “action painting” (pittura d’azione) - propria dell’espressionismo astratto. L’idea di questa esposizione è nata studiando una serie di disegni dell’artista americano conservati al Metropolitan Museum of Art di New York, nei quali è evidente quanto Pollock sia rimasto impressionato dalle immagini della volta della Cappella Sistina e del Giudizio Universale. Si riconoscono infatti almeno tre ignudi, oltre al profeta Giona, all’Adamo che riceve lo spirito della vita, ad alcune figure dal Giudizio. Oltre ai sei cruciali disegni – eccezionalmente prestati dal Metropolitan Museum e per la prima volta esposti in Italia – sono esposti a Palazzo Vecchio alcuni dipinti e incisioni di Pollock concessi da musei internazionali e collezioni private. La mostra si compone anche di una seconda sezione, nel Complesso di San Firenze, dove, attraverso allestimenti creativi, si propongono proiezioni e filmati sulla vita e l’arte di Pollock, riproducendo l’ambiente in cui creava. INFO www.pollockfirenze.it 41 ARTE I divi tornano a Riace Sopravvissuti al mare e alle maree, al tempo e all’incuria, sarebbero stati destinati all’oblio se non fossero “venuti a galla” nelle acque joniche di Riace. Parliamo dei celebri “Bronzi” risalenti al V secolo a.C.. Una coppia che di avversità ne ha passate parecchie, visto che ha trascorso la maggior parte della sua vita al largo del Mar Mediterraneo. Le loro disavventure ebbero fine quando, il 16 agosto 1972, un giovane sub romano, nel corso di un’immersione nel Mar Ionio, vide un braccio spuntare dal fondale. Ne uscirono due figuri dal fisico scolpito, alti 197 centimetri uno e 198 l’altro, capelli e barba lunga acconciata in riccioletti ancora perfetti. Curati come ammalati di un lungo letargo, i Bronzi ora ritornano a far parte del nostro immaginario più potenti che mai. In occasione del loro rientro, dopo il restauro, nel nuovo Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, si è pensato di rendere omaggio ai due guerrieri chiedendo ad artisti, architetti e designers di fama internazionale di dare una loro interpretazione di queste sculture ritenute, non a torto, tra le più belle della statuaria bronzea mondiale. Le 14 opere, donate da Bruno Barla, Andrea Branzi, Giuliana Cunéaz, Riccardo Dalisi, Marco Dezzi Bardeschi, José Ignacio Gonzalez, Wang Jianzhong, Ugo La Pietra, Alessandro Mendini, Franco Purini, Denis Santachiara, Marcello Sestito, Nik Spatari, Liu Tiefei, sono raccolte nella mostra “ I Bronzi di Riace, Nostos, Il Ritorno”, aperta al pubblico fino al 31 luglio. Per l’occasione, nel museo è stata allestita una grande onda verticale e il pavimento è stato ricoperto di sabbia e ciottoli, ad evocare il contesto marino che ci ha restituito queste eccezionali testimonianze del passato. INFO www.archeocalabria.beniculturali.it Tel. 0965/81.22.55/6 42 43 LIBRI Asmara, 1899. È più di un decennio che il nostro Paese domina sull'Eritrea e l'Albergo Italia, opulento e modernissimo, ne celebra la supremazia. All'inaugurazione partecipano tutti quelli che contano: diplomatici, politici e imprenditori, ma anche loschi faccendieri e avventurieri di ogni risma. Così, quando uno degli ospiti viene ritrovato cadavere, l'omicidio viene ben presto messo in relazione con un furto in un magazzino sulla costa di Massaua, punta 44 dell'iceberg di un traffico illecito di armi che sconfina nello spionaggio e coinvolge le più alte cariche del Regno. Con ALBERGO ITALIA – Einaudi, euro 12 – il maestro del giallo Carlo Lucarelli torna a raccontarci una storia accattivante, scandita da verità insabbiate, colpi di scena e trame di potere. Un intrigo in piena regola, dove a raccontare i “t'lian”, gli italiani, è il divertente carabiniere indigeno Ogbà, braccio destro del capitano Colaprico. Sei settimane di silenzio assoluto. È la tortura alla quale viene sottoposta Carla Diaz, protagonista dell'ultimo successo di Raquel Martos “ALLA FINE ANDRÀ TUTTO BENE (E SE NON VA BENE... NON È ANCORA LA FINE)” – Feltrinelli, 15 euro – dopo un'operazione alle corde vocali. Chiacchierona compulsiva, la giovane “vive” letteralmente di parole. E non è solo una questione di mestiere. Per Carla, infatti, fare la presentatrice radiofonica è una conseguenza diretta della necessità di condividere i propri stati d'animo con chi le sta accanto. Sempre e comunque. Ma come ci si può relazionare con il mondo senza proferire verbo? Armata di whatsapp, e-mail, bigliettini e di una buona dose di inventiva, la giovane riuscirà a comunicare con il mondo come non aveva mai fatto prima. Per dialogare, infatti, bisogna saper ascoltare. Quando facciamo una scelta, che si tratti di amore, lavoro, casa o figli, il più delle volte non è il cento per cento di noi a decidere. Anzi, spesso non è che un risicatissimo 51 per cento. Accade, quindi, che una parte di noi continui a essere innamorata dell'uomo che sta lasciando, dell'appartamento dal quale stiamo traslocando, dal mondo che stiamo abbandonando. È l'assunto che lega le tante storie raccolte ne LE SCELTE CHE NON HAI FATTO – Einaudi, 16,50 euro – nuovo successo di Maria Perosino nel quale l'autrice del bestseller “Io viaggio da sola” ci svela come queste potenzialità inespresse, scartate per un soffio, continuino ad accompagnare ognuno di noi, stuzzicandoci. D'altra parte sono proprio lì, a portata di mano... così vicine che, talvolta, resistere è davvero impossibile. 45 DESIGN CAMERA OSCURA Centellinati, per regalare nuova vita ad un angolo dimenticato, oppure utilizzati in versione “assoluta” effetto schock, le finiture e i complementi d'arredo total black conquistano. Badate, non è solo una questione di eleganza innata e fascino decadente. La verità è che la loro allure vagamente gotica è perfetta in ogni ambiente. Dalla cucina ultra-moderna dove vincono nella variante opaca al salotto retrò, che si accende con un pezzo laccato a contrasto. Per finire con la camera da letto “effetto chanel”, nella quale diventano l'antitesi di tenui tonalità cipria. 47 DESIGN Confort e carattere? La risposta è Berlino di Maison du Monde, un divano trasformabile in pelle nera anticata Rinuncia agli sgargianti colori dei gelatinosi abitanti del mare al quale si ispira optando per un sobrio total black. È il tavolino da caffé Meduse di Casamania Il nero mette tristezza? Attila di Kartell sfata il mito Illumina le vostre creazioni culinarie il vassoio Gran Pagoda di Italesse con 40 luci LED integrate. Il sontuoso lamapadario di Patavium Art è un'esplosione di rococò e femminilità Schienale impunturato e finiture preziose, la poltrona Cult di Altamoda Italia sembra uscita dal set di Maleficent Arredare con un semplice cubo? Certo, se si tratta di Plantes di Sia Home Fashion, un geniale “due in uno” di tavolino-vaso per piante 48 Animo ecofriendly e aspetto da duro per lo sgabellotronco 103 Organic Log firmato Kelly Hoppen Design sofisticato e massimo della tecnologia. In una parola, Side by Side di Hotpoint-Ariston La carta da parati vinilica Jeu de dame di Inkiostro Bianco mescola optical anni Settanta e microfantasie barocche. Per impreziosire la vostra stanza preferita Linee essenziali e finitura laccata per il porta ombrelli Doodle di Arti e Mestieri Superficie capitonné e borchie dorate: il look parla da solo. Si tratta dell'accattivante Vanitas, linea per la casa disegnata dalla maison Versace insieme con Rosenthal 49 MUSICA Vent'anni 50 di emozioni Era il 1993 quando Laura Pausini portava sul palco dell'Ariston "La solitudine", nella sezione Novità. Aveva una lunga giacca alla marinara bianca, i capelli voluminosi sulle spalle, un'onda davanti a un occhio. Di fronte al conduttore di quell'edizione del Festival di Sanremo, il grande Pippo Baudo, era pietrificata dall'emozione. Chiunque avrebbe scommesso in uno svenimento dopo pochi secondi, invece Laura tirò fuori una grinta inaspettata e si aggiudicò addirittura la vittoria. Da quel momento è stato un successo senza precedenti. È arrivata la sicurezza, il perfezionamento vocale, un'immagine più fresca, l'inesauribile amore dei fan. Laura ha raggiunto il mercato discografico internazionale incidendo brani in spagnolo, portoghese e francese e vendendo milioni di dischi in tutto il mondo. Il suo stile musicale si è evoluto, con influenze di vari generi, dalla musica latina, al soul, al pop rock. Paragonata dai critici a miti come Witney Huston, Celine Dion, Mariah Carey e Barbara Streisand per la sua voce potente, calda, corposa, ben impostata, si è aggiudicata i più prestigiosi premi internazionali, tra i quali un Grammy Award. Eppure la cantante romagnola è rimasta sempre la stessa: genuina, spontanea, appassionata, capace di non dimenticare mai le sue origini. Proprio come l'abbiamo vista sul palco nell'intenso “Greatest Hits World Tour” con il quale sta festeggiando i vent'anni della sua carriera. Un tour coinvolgente nel quale la Pausini canta dal vivo le sue hit storiche, rivisitate nell'album “20The Greatest Hits” uscito alla fine dell'anno scorso. Partito da Roma nel dicembre 2013, dopo un giro di concerti italiani il tour ha varcato i confini toccando i palchi più prestigiosi di tutto il mondo: Parigi, Bruxelles, Ginevra, Zurigo, Madrid e poi il Brasile, l'Argentina, il Cile, gli Stati Uniti, il Canada. Ultime tappe saranno, quest'estate, Locarno in Svizzera, Caserta, Lima (Perù), Montecarlo, Verona, per poi finire il prossimo febbraio con l'Australia e la Russia, dove Laura si esibirà per la prima volta. Cuore di questo show non sono le luci, i colori, le scenografie, le pistole che sparano coriandoli ma piuttosto le persone: ben 40 orchestrali, 6 ballerini e una cantante capace di tenere la scena alla perfezione, reggendo una scaletta di 25 brani completi e offrendosi al pubblico senza freni. Pathos, purezza, eleganza. Deliziosa nei suoi completi firmati da Armani e Swarovski, ancora una volta Laura Pausini riesce a regalare tutto questo, confermandosi come una delle ambasciatrici della musica italiana più amate nel mondo. E così dopo vent'anni l'emozione continua a farci tremare. 51 FITNESS Buonenuove Workout all’avanguardia che promettono un corpo da favola, discipline olistiche capaci di sintonizzare mente e corpo, sessioni di esercizi con centinaia di partecipanti e ritrovati di ultima generazione per il benessere: in una parola Rimini Wellness. L’ormai storico appuntamento dedicato ai fitness addicted si è appena concluso e, tra le novità che ritroveremo nelle palestre al rientro dalle vacanze, non mancano attrezzi e gadget destinati a rivoluzionare il mondo dell’aerobica. PENSATO PER LE PIÙ ATLETICHE, il pronipote dello step, il Climbmill di Matrix, riproduce il movimento fatto per salire le scale. La sfida più calda dell’estate? La simulazione di “scalata” dei 101 piani del grattacielo “One O One” di Taipei ECCO A VOI ROOTAPE, L’INSTABILITÀ È LA SUA FORZA. Medibow, infatti, grazie alla sua naturale oscillazione, permette un maggiore sforzo muscolare, migliorando non solo la forma fisica ma anche l’equilibrio, la coordinazione e l’agilità ORMAI È NOTO: CAMMINARE SCALZI FA BENE. Nasce così AKKUA R’Evolution, un guanto che calza il piede lasciandolo però completamente libero nei movimenti. Come natura vuole LA PALESTRA VI STA STRETTA? , Quello che fa per voi è la Evo Fitness Bike, l’unica capace di restituirvi l’emozione di uno sprint su strada “piegando” a destra e sinistra mentre il display LCD disegna le curve 52 la sacca zavorrata che allena sfruttando la forza centrifuga. Ha già due anni, ma solo oggi è protagonista di un set di esercizi specifici che coinvolgono sia gambe sia braccia e busto. CONVINTE DI LAVORARE IL DOPPIO PERCHÉ FATE ESERCIZIO IN ACQUA? Provate la cavigliera Kick Sponge Power, perfetta per intensificare l’allenamento SI ISPIRA A DISCIPLINE COME LO SCI DI FONDO o la camminata nordica, ed è la soluzione ideale per chi desidera ottenere risultati in poco tempo: sono i bastoncini Stikwalk, adatti a ogni tipo di tapis roulant. Così, mentre allenate la parte inferiore del corpo correndo o camminando, loro penseranno a scolpire le braccia PER VERE GIRAMONDO. L’Incline Trainer Freemotion permette di scaricare da Google Map il percorso nel quale ci si vuole cimentare e, scelto il tracciato, il nastro si adegua automaticamente. Inoltre, grazie al collegamento a internet, è possibile competere con altri atleti della stessa o di altre palestre 53 CURIOSITÀ La lunga marcia Amano le capitali d'oltreoceano, Sydney e New York in particolare, ma non disdegnano la modaiola Milano o l'austera Riga dove, in occasione della nomina a Capitale Europea della Cultura 2014, hanno fatto la loro comparsa. Le star d'eccezione sono loro, le giganti e variopinte chiocciole del Cracking Art Group (crackingartgroup.com), un insieme di sei artisti provenienti da Belgio, Francia e Italia con base a Biella. Un’ “Unione Europea dell’Arte”, come loro stessi amano definirsi, che 54 nasce nel 1993 e ha all’attivo numerose mostre, istallazioni e collaborazioni in tutto il mondo. A unire il gruppo una filosofia comune: riciclare la plastica trasformandola in opere. La Cracking Art, infatti, interrompe il cortocircuito creato dalla società moderna che, attraverso l’omonimo processo di “cracking” trasforma il petrolio, una sostanza organica, in virgin nafta, materia prima di prodotti di sintesi quali ad esempio la plastica. Qui sta la forza dell'invasione degli animali arcoba- leno e decisamente fuori scala – non solo chiocciole, ma anche tartarughe, rondini, pinguini, rane, conigli e molti altri – che affollano i più svariati angoli cittadini, dai luoghi prettamente deputati all'arte a quelli della vita quotidiana. Qualche esempio? Il Castello Sforzesco di Milano, l'aeroporto internazionale Da Vinci di Roma Fiumicino e il lungolago di Lugano, solo per citare i panorami nostrani. Gli scenari cambiano, ma l'obiettivo resta lo stesso: la valorizzazione del patrimonio artistico e ambientale attraverso la sensibilizzazione della collettività. Anche a Riga, infatti, le chiocciole sono protagoniste di un proposito ambizioso capace di avvicinare cittadini e istituzioni. Si tratta della realizzazione del Museo di Arte Contemporanea della Lettonia, unico Paese europeo attualmente sprovvisto di tale struttura. Il progetto procede – anche se lentamente – secondo i migliori auspici. E non sarebbe potuto essere diversamente, con delle testimonial così. 55 RITRATTI JENNIFER LOPEZ Regina del calcio Attrice, cantante, ballerina, personaggio televisivo, produttrice discografica, designer di moda. Jennifer Lopez è un'icona, un brand. Mamma di due gemelli, a 44 anni può mettere ancora in fila tutte le ventenni che vorrebbero soppiantarla nel cuore dei fan ed è tra le donne più desiderate del pianeta. La prima ad essere inserita da sei anni a questa parte nella classifica delle Cento Dive più Belle del Mondo, nonché l'unica ad aver assicurato con una speciale polizza le sue gambe e il fondoschiena da capogiro, proclamato ufficialmente “il miglior sedere di Hollywood”. 56 Una carriera folgorante quella della “chica latina” nata nel Bronx (New York) da genitori portoricani: sia sul grande schermo, sia in sala di incisione. I suoi nove album e i suoi singoli hanno venduto 75 milioni di copie. Il suo cd d'esordio “On the 6” (1999) è divenuto disco di platino per ben otto volte. È stata protagonista di film di successo come “Selena” di Gregory Nava, che le ha valso il Golden Globe come miglior attrice e l'ha portata a diventare la star latina più pagata di Hollywood. Ha recitato il conturbante spy-crime “Out of Sight” con George Clooney e diverse commedie romantiche, compresa “Prima o poi mi sposo”, che è andata al primo posto degli incassi la stessa settimana in cui il suo album “J.Lo” ha raggiunto la vetta della classifica. E anche dal vivo la diva spopola con fenomenali concerti, veri e propri spettacoli d'intrattenimento. La sua vita privata non è altrettanto fortunata. È passata attraverso un mare di traversie e le sue storie d'amore sono sempre state tumultuose. Ma J.Lo è una che non molla. Ogni volta tira fuori le unghie ed è pronta a ricominciare, tra tour tutti esauriti, nuovi film in arrivo e copertine (sexy) a lei dedicate. La sua recente performance durante la cerimonia d'apertura dei Mondiali di calcio in Brasile ha fatto letteralmente impazzire il pubblico presente allo stadio San Paolo e quanti hanno seguito l'evento in TV. Sensuale, sexy, impeccabile nelle movenze, ha oscurato il rapper cubano Pitbull e la bellissima cantante brasiliana Claudia Leitte, che con lei hanno cantato “We are one (Ole Ola)”, inno ufficiale della competizione. Del resto l'energia sprigionata dall'artista portoricana ad ogni esibizione live è devastante. Vera icona del pop e della dance music mondiale, Jennifer Lopez è sempre pronta a nuove sfide e alla perenne ricerca di intentate vie artistiche da percorrere. Non ha ancora finito di cavalcare l'ennesima onda di successo con il brano “First Love”, che già è uscito un nuovo album di inediti, “A.K.A.”, ottavo in studio e decimo della sua carriera. E anche come attrice potrebbe avere presto un nuovo balzo in avanti visto che per il 2015 sono in uscita tre film che la vedono tra i protagonisti. Non le viene mai la voglia di fermarsi? «No - risponde la vulcanica J.Lo - essere attiva mi fa sentire bene. Mi piace svegliarmi ogni giorno e rendermi conto di quanto abbiamo da imparare. Pensiamo di saperlo e invece ogni volta qualcosa ci depista o sposta la nostra attenzione altrove. La vita in fondo credo sia questo: cercare di imparare continuamente. Così è sempre una sorpresa». 57