Passaggio “storico”
lo scorso 14 novembre
che sancisce
il controllo locale su una
fonte di energia rinnovabile
di rilevanza strategica
Centrale di Caoria Vanoi.
D
Due accordi di grande importanza sono stati siglati in chiusura del
2007 fra Dolomiti Energia spa, Enel
e Edison. Attraverso questo passaggio in Trentino sono nate due
“Newco” alle quali Enel e Edison
hanno conferito tutti gli impianti di
produzione di energia idroelettrica
presenti nel nostro territorio: Dolomiti energia ha la maggioranza assoluta del capitale delle nuove società. L’energia prodotta dalle centrali comprese nell’accordo – poco
meno di una trentina – è dai 3 ai 4
miliardi di Kilowatt ora. Alla nuova
società Enel Rete Gas si è impegnata a cedere anche il 100 per cento
del capitale di Avisio Energia, che
il Trentino
energia
Le centrali idroelettriche
al Trentino
di Marco Pontoni
fornisce gas naturale a 32 Comuni
del Trentino. La Giunta provinciale infine ha approvato un emendamento alla Finanziaria contenente la proroga delle concessioni –
per 10 anni – vincolata al rispetto di
una serie di obblighi (previsto fra
l’altro un aumento consistente dei
canoni, parte del quale verrà riversato sui Comuni).
Un momento lungamente atteso
Difficile trattenersi dal definire “epocale” il momento vissuto
con una duplice firma che ha visto
coinvolta la società Dolomiti Energia spa e i due colossi dell’energia
italiana, Enel e Edison. Con que-
sti accordi, siglati in due sedi separate, si è chiuso da un lato, sul piano pratico oltre che su quello giuridico, il contenzioso apertosi ancora
nel 1999 all’epoca della liberalizzazione del mercato dell’energia, ma
si è inaugurata al tempo stesso una
nuova fase, da cui è lecito attendersi sviluppi importanti per il Trentino, nel contesto non solo nazionale ma europeo. Un momento lungamente atteso, insomma, quello della conclusione della delicata operazione che vede al centro la società
Dolomiti Energia spa, nata nel 2001
per impulso della Provincia autonoma di Trento e di Tecnofin, all’epoca dell’avvio delle prime trattati53
ve con l’Enel per l’acquisizione degli impianti idroelettrici in Trentino. Azionista di riferimento (con il
28 per cento delle quote) è appunto Tecnofin Trentina: quote rilevanti sono poi di Trentino Servizi e delle aziende municipalizzate, che assieme ne detengono la maggioranza assoluta.
Partiamo dall’accordo con Enel,
primo produttore nazionale con
un’enorme esperienza maturata nel
settore: esso interessa una ventina
di grandi derivazioni idroelettriche
e sette piccole derivazioni (inferiori ai 3 MW di potenza), con un personale totale di un centinaio di dipendenti. Gli impianti interessati sono quelli di grande derivazione
di Boazzo, Cimego, Storo, Cogolo,
Malga Mare, Predazzo, Stramentizzo-San Floriano, Bussolengo-Chievo, Val Noana, Costabrunella, Grigno, Carzano, Nembia, Santa Massenza, Torbole, Ala, Prà da Stua,
Avio, Riva-Ponale, e di piccola derivazione di La Rocca, Dro, Fies, Fontanedo, Ponte Cornicchio, Pozzena,
San Mauro.
Anche l’accordo firmato con Edison
dà vita ad una società di cui Dolomiti Energia ha la maggioranza assoluta delle quote di capitale. Le
centrali interessate in questo caso
sono 3: Santa Giustina-Taio, Mezzocorona e Pozzolago.
Dall’operazione però ci si attendono conseguenze positive anche in senso più ampio, sul versante tecnologico, dell’acquisizione
del know how tecnico e soprattutto delle competenze necessarie per
muoversi sul mercato internazionale dell’energia.
Chiusi i contenziosi con l’Europa
e lo Stato italiano
Vediamo di riepilogare brevemente
il complesso percorso giuridico che
ha portato alla duplice firma, avente per oggetto a sua volta due contenziosi: uno nei confronti dell’Europa e uno nei confronti dello Stato
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Tralicci nella zona industriale a nord di Trento.
italiano. Senza riandare alle origini
dell’industria idroelettrica in Trentino, che com’è noto ha cambiato radicalmente il volto di tante nostre valli nonché le vicende di migliaia di persone in un modo o nell’altro legate a questo nuovo business, dobbiamo richiamare quantomeno le norme di attuazione dello Statuto di Autonomia varate nel
’99 nel contesto della creazione del
mercato dell’energia in Italia, con il
cosiddetto “decreto Bersani”.
L’Unione europea sollevò nei confronti della norma di attuazione statutaria e quindi dell’Italia una procedura di infrazione poi allargata
nel 2002 allo stesso decreto “Bersani” e a numerosi Stati europei,
avente come oggetto la preferenza
accordata ai concessionari uscenti (in Trentino anche agli enti locali)
nelle procedure di gara per il rilascio delle concessioni delle grandi
derivazioni di acque pubbliche per
la gestione degli impianti di produzione dell’energia idroelettrica.
Questa vertenza si è chiusa nel giugno 2007 con l’archiviazione, dopo
che lo Stato italiano aveva provveduto a “correggere” il decreto Bersani (nel 2005, con la legge finanziaria per il 2006) e quindi anche la
norma di attuazione per il Trentinoil Trentino
Centrale Edison d Mezzocorona.
Alto Adige (nel 2006 con il decreto legislativo n. 289), sulla base però delle proposte della Commissione dei 12.
Nel frattempo era sorta anche
un’altra controversia, di natura costituzionale, posta questa volta dal
Governo italiano contro le norme
provinciali emanate dal 2000 in poi.
La nuova norma di attuazione, il già
ricordato decreto legislativo 289 del
7 novembre 2006, ha chiarito anche
questa seconda questione: la norma stabilisce infatti definitivamente quali siano i poteri legislativi ed
esecutivi della Provincia autonoma
di Trento in materia di grandi concessioni idroelettriche.
Il contenzioso costituzionale si è
chiuso infine lo scorso settembre
con la rinuncia ai ricorsi sia da parte del Governo sia da parte della Provincia tenendo conto che nel
frattempo, con legge nazionale
del febbraio 2007, era stato stabilito che le norme statali in materia
di concessioni idroelettriche non si
applicano al Trentino-Alto Adige.
Il percorso è stato come si vede
piuttosto accidentato. Gli accordi
siglati prefigurano quindi una moil Trentino
dalità nuova di dirimere tali questioni, con un approccio collaborativo fra soggetti economici e istituzionali locali e nazionali, anziché
conflittuale e rivendicativo. Le nuove società costituite con Enel e con
Edison consentono al Trentino di rilevare e gestire attività di primaria importanza in un’ottica di mercato, non localistica, tesa ad esaltare le sinergie fra i diversi partner.
Rafforzano inoltre il sistema delle
aziende pubbliche locali che gestiscono i servizi pubblici di rilevanza imprenditoriale e che potranno ora accelerare i processi di aggregazione per definire da una posizione più solida le più convenienti alleanze con i grandi sistemi che
stanno sorgendo in Nord Italia.
I benefici per il Trentino
Ovviamente per il Trentino i benefici attesi sono molti. Innanzitutto, le due società andranno a gestire un business potenzialmente molto redditizio, versando le imposte
equivalenti nel territorio provinciale, con ovvie ricadute per il bilancio della Provincia. I concessionari verseranno inoltre alla Provincia
un canone aggiuntivo, del quale in
parte, come abbiamo detto, beneficeranno gli enti locali. A questo
proposito ricordiamo che la Giunta
provinciale ha varato una norma –
inserita in Finanziaria – che proroga le concessioni per 10 anni e che
impegna le nuove società nonché
gli altri soggetti gestori di grandi
derivazioni, che sono già controllati da enti locali come ACSM Primiero, Primiero Energia, Trentino
Servizi e AGSM Verona, al rispetto
di tutta una serie di obblighi relativi alla tutela ambientale e a significativi interventi manutentivi sulle opere idrauliche e sugli impianti. Ciò differenziandosi rispetto alla
disciplina transitoria adottata in sede nazionale, che ha previsto una
proroga decennale per i concessionari uscenti, con vincoli e obblighi
diversi e di assai minore entità sia
dal punto di vista finanziario che
da quello della tutela ambientale,
del paesaggio nonché degli investimenti.
Il radicamento e, a regime, il controllo locale delle Società concessionarie comporterà anche altri benefici, in brevissima sintesi:
la possibilità di definire modalità di
gestione più consone agli interessi
delle comunità locali;
la possibilità che le nuove società
sviluppino anche nuove attività in
Trentino e fuori del Trentino;
la possibilità di sviluppare attività di ricerca legate a questa importante risorsa di energia rinnovabile
e nel quadro più generale degli impegni assunti nelle sedi internazionali per la riduzione delle emissioni
di gas serra;
la chiusura definitiva dei contenziosi giuridici in materia di energia prodotta dalle centrali trentina,
con la contestuale apertura di nuovi scenari.
NNN
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Le centrali idroelettriche al Trentino