DICHIARAZIONE AMBIENTALE Primo aggiornamento ANNO 2010 con dati aggiornati al 30/06/10 Impianti idroelettrici Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento -1- Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento Presentazione Nell’attuale contesto economico e istituzionale, si sta sempre più consolidando il concetto di Sviluppo Sostenibile nei sistemi delle singole organizzazioni d’impresa. Anche Italcementi Group ha integrato le tre dimensioni della sostenibilità (creazione di valore economico, tutela ambientale e responsabilità sociale) nelle proprie attività e strategie, formalizzando il proprio impegno verso la responsabilità sociale attraverso l’adesione al World Business Council for Sustainable Development (WBCSD) fin dall’anno 2002. In linea con le politiche di sviluppo sostenibile di Italcementi, anche Italgen, filiale attiva nel settore della produzione e distribuzione di energia elettrica, gestisce le proprie attività aziendali cercando di ridurre gli impatti sull’ecosistema, mettendo in atto programmi a tutela della salute e della sicurezza e consolidando le relazioni con il territorio e le comunità locali. Con la Dichiarazione Ambientale EMAS, Italgen presenta i risultati conseguiti dai suoi impianti idroelettrici dopo aver adottato sistemi di gestione basati sul miglioramento continuo delle proprie performance ambientali, già messi a punto attraverso la certificazione UNI EN ISO 14001 conseguita nel 2008. Il presente documento costituisce il primo aggiornamento della dichiarazione convalidata nel 2009 e fornisce una “fotografia” delle nostre centrali idroelettriche e delle prestazioni ambientali delle nostre attività con riferimento ai dati al 30/06/2010. Si tratta di una tappa importante con la quale, accanto all’impegno di garantire il costante miglioramento della propria efficienza ambientale, Italgen conferma la propria volontà di aprire un dialogo trasparente e aperto in relazione agli aspetti connessi con la presenza e l’esercizio delle proprie centrali sul territorio. Italgen S.p.A. è sempre disponibile a fornire qualsiasi informazione aggiuntiva di pertinenza tecnica e ambientale e saranno certamente accolte con interesse tutte le proposte e gli spunti che ci giungeranno su tale tema. Bergamo, 23 settembre 2010 Giovanni Ferrario Presidente Italgen S.p.A. -1- Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento -2- Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento Informazione per il pubblico Il presente Aggiornamento alla Dichiarazione Ambientale costituisce la prima revisione della Dichiarazione Ambientale convalidata nel 2009 e l’adeguamento del documento al nuovo Regolamento EMAS 1221/2009. Italgen S.p.A. è iscritta al registro comunitario dell’EMAS con il numero IT-001309 e codice NACE 35.11 “Produzione e distribuzione di energia elettrica” relativo alla classificazione statistica delle attività economiche nelle Comunità Europee. Per conservare l’iscrizione ed in conformità al dettato del Regolamento EMAS sopraccitato, Italgen S.p.A. si è impegnata a presentare al Comitato ECOLABEL - ECOAUDIT - Sezione EMAS ITALIA una nuova Dichiarazione Ambientale convalidata entro tre anni dalla prima convalida e a far convalidare dal verificatore incaricato (Certiquality) i previsti aggiornamenti annuali della Dichiarazione ambientale, quindi trasmetterli all’Organismo Competente e metterli a disposizione del pubblico. Italgen S.p.A. s’impegna a diffondere i suddetti aggiornamenti nel caso in cui sopravvengano fatti nuovi e importanti che possano interessare il pubblico; in ogni caso, i previsti aggiornamenti annuali, come pure qualsiasi altra informazione di carattere ambientale relativa alle attività delle centrali idroelettriche di proprietà Italgen, possono essere richieste per posta al seguente indirizzo: Italgen S.p.A. Via G. Camozzi, 124 24121 Bergamo Tel.: 035.396111 Fax: 035.396042 E-mail: [email protected] oppure direttamente a: Edoardo Maffeis Tel.: 035.396796 Fax: 035.396042 E-mail: [email protected] Verificatore: Certiquality S.r.l. Via Gaetano Giardino, 4 20123 MILANO Verificatore ambientale accreditato dal Comitato ECOLABEL – ECOAUDIT – Sezione EMAS ITALIA con n. IT-V-0001 -3- Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento Indice 1. Premessa ...................................................................................................................................................- 5 1.1. Italcementi Group .......................................................................................................................... - 5 1.2. Italgen S.p.A. ................................................................................................................................. - 6 2. La struttura organizzativa dei siti produttivi..........................................................................................- 8 2.1. Compiti e responsabilità ................................................................................................................ - 8 2.2. Il principio di funzionamento di un impianto idroelettrico ............................................................ - 11 2.3. Territorio di riferimento ................................................................................................................ - 13 2.4. Le centrali Italgen ........................................................................................................................ - 15 3. La politica per l’ambiente e il sistema di gestione ambientale ..........................................................- 19 3.1. La Politica per l’Ambiente di Italcementi S.p.A. .......................................................................... - 19 3.2. La Politica per l’Ambiente di Italgen S.p.A. ................................................................................. - 20 3.3. Il Sistema di Gestione Ambientale di Italgen S.p.A..................................................................... - 21 4. Aspetti ambientali e prestazioni............................................................................................................- 26 4.1. Definizione degli Aspetti Ambientali, diretti e indiretti ................................................................. - 26 4.2. Presentazione dei Criteri di valutazione degli aspetti ambientali ................................................ - 27 4.3. Presentazione degli Aspetti Ambientali Significativi e relative prestazioni ................................. - 29 5. Piano di emergenza ................................................................................................................................- 49 6. Obiettivi di miglioramento .....................................................................................................................- 53 6.1. Gli obiettivi per il triennio 2009-2012 ........................................................................................... - 53 7. Glossario .................................................................................................................................................- 57 8. Compendio dei dati di prestazione .......................................................................................................- 60 9. Convalida della Dichiarazione Ambientale e conclusioni ..................................................................- 67 - -4- Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento 1. Premessa 1.1. Italcementi Group Italcementi Group, con una capacità produttiva di oltre 75 milioni di tonnellate di cemento annue, è il quinto produttore di cemento a livello mondiale. Italcementi, fra le prime dieci società industriali italiane, è quotata alla Borsa Italiana. Le società di Italcementi Group integrano l'esperienza, il know-how e le culture di 22 paesi in 4 continenti del mondo, attraverso un dispositivo industriale di 59 cementerie, 11 centri di macinazione, 5 terminali, 350 centrali di calcestruzzo e 90 cave di inerti. Nel 2010 il Gruppo ha registrato un fatturato consolidato di circa 4,8 miliardi di Euro. Italcementi, costituita nel 1864, ha avviato nella seconda metà degli anni Ottanta una strategia di internazionalizzazione culminata nel 1992 con l’acquisizione di Ciments Francais. Dopo una fase di riorganizzazione ed integrazione delle realtà acquisite, a partire dalla seconda metà degli anni Novanta il Gruppo ha rilanciato il processo di diversificazione geografica attraverso una serie di acquisizioni in Paesi emergenti come Bulgaria, Marocco, Kazakistan, Tailandia, India oltre a operazioni di rafforzamento condotte in Nord America. Nell’ambito del programma di espansione della presenza nel bacino del Mediterraneo, nel corso del 2005 il Gruppo ha ulteriormente sviluppato la propria presenza in Egitto, diventandone leader di mercato. Nel 2006 è stato acquisito il totale controllo delle attività in India, mentre nel 2007, il Gruppo ha ulteriormente consolidato la sua presenza in Asia e Medio Oriente con operazioni in Cina, Kuwait, Arabia Saudita. All’inizio del 2011 Italcementi ha ceduto la filiale turca Set Group a Limak Holding. Italcementi, quale membro del WBCSD - World Business Council for Sustainable Development - è tra i sottoscrittori dell’Agenda for Action della Cement Sustainability Initiative, il primo impegno formale che vincola alcune tra le maggiori imprese cementiere al mondo. Ad ulteriore conferma del proprio impegno su questi temi, a Italcementi è stata assegnata la co-Presidenza della Cement Sustainability Initiative per il periodo 2006-2007. Inoltre Italcementi è stata inclusa nel “Sustainability Yearbook 2011”, la più completa pubblicazione sulla sostenibilità aziendale presentata annualmente da SAM (Sustainable Asset Management). Il Gruppo ha anche aderito all’UN Global Compact, un’iniziativa strategica promossa dall’ONU con l’obiettivo di allineare le azioni delle aziende secondo principi universalmente accettati in termini di diritti umani, ambiente ed etica. Attraverso le attività dei suoi Centri di Ricerca e Innovazione in Italia e in Francia, i più avanzati in Europa, il Gruppo si propone di anticipare gli orientamenti e le necessità del mercato dando priorità alle questioni ambientali e all’ottimizzazione delle risorse impiegate. -5- Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento 1.2. Italgen S.p.A. Italgen S.p.A. (la cui proprietà è per il 99,9% di Italcementi S.p.A. e per lo 0,1% di Sicil. Fin. S.r.l.) nasce nel 2001 con l’obiettivo di valorizzare gli asset energetici di Italcementi Group. Attualmente produce energia elettrica attraverso 14 centrali idroelettriche in Lombardia, Piemonte e Veneto, interconnesse attraverso una rete di circa 400 chilometri di elettrodotti di proprietà e 2 impianti eolici in Bulgaria, di cui la Società detiene una quota di minoranza pari al 49%. I principali compiti istituzionali di Italgen S.p.A. sono: - la supervisione della progettazione, costruzione e manutenzione di impianti di produzione e trasporto di energia elettrica di proprietà, prodotta da fonte fossile o rinnovabile; - la produzione di energia elettrica attraverso impianti alimentati da fonte fossile o rinnovabile; - il trasporto e la vendita di energia elettrica; - lo sviluppo di nuove opportunità nel campo della produzione di energia elettrica, con particolare attenzione all’uso di fonti rinnovabili e impianti convenzionali di generazione ad alta efficienza energetica e a basso impatto ambientale. In Italia, nel 2010 la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili è stata pari a circa 341 GWh, il 100% della produzione complessiva di energia dell’azienda. In Bulgaria,l’impianto eolico di Kavarna I (9 MW), ha prodotto complessivamente 19 GWh, mentre il secondo impianto, Kavarna II (9 MW), dopo l’iniziale fase di commissioning, ha iniziato l’attività commerciale nei primi mesi del 2011. L'azienda è fortemente impegnata alla sostenibilità delle proprie iniziative e opera nel pieno rispetto dell’ambiente e del territorio utilizzando tecnologie sostenibili. Italgen intende aumentare l’approvvigionamento da fonti rinnovabili e avvalersi delle soluzioni tecnologiche di assoluta compatibilità ambientale (Best Available Technology). "Sostenibili" sono, infatti, i progetti Italgen di sviluppo che prevedono la realizzazione di parchi eolici in Marocco ed Egitto ed un impianto fotovoltaico in Italia. In Marocco è in corso la costruzione del primo step (5 MW) di un parco eolico che sarà realizzato nel Sud del paese (Laayoune) per soddisfare il fabbisogno energetico dell’impianto locale di Ciments du Maroc (Italcementi Group). L’impianto entrerà in funzione nella seconda metà del 2011. Per quanto riguarda l’Egitto il progetto prevede lo sviluppo di un parco eolico da 120 MW, estendibile successivamente fino a 400 MW, evitando emissioni di anidride carbonica in atmosfera per un valore di circa 257.000 tonnellate annue. Sono già stati completati una serie di studi, tra cui lo Studio di Impatto Ambientale, che ha avuto a oggetto i possibili risvolti sull’ambiente, sulla biodiversità e sugli uccelli migratori ed è già stato approvato dal Ministero dell’Ambiente Egiziano mentre è in corso l’analisi della connessione alla rete elettrica egiziana con il supporto del CESI. Contestualmente è proseguito il processo di registrazione per l’idoneità Clean Development Mechanism (CDM) del progetto con la predisposizione del Project Design Document (PDD) a seguito dell’approvazione già ottenuta da parte del Governo egiziano del Project Idea Note (PIN). Nei primi mesi del 2011 è stato siglato un accordo tra Italgen e la Società Fotowatio Renewable Ventures, multinazionale spagnola leader nel settore del fotovoltaico, per la costruzione di un impianto fotovoltaico da oltre 6 MW nel comune di Guiglia (Modena). -6- Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento L’impianto, che sorgerà su un’area di oltre 20 ettari in un ex sito estrattivo di proprietà di Italcementi, costituisce un importante esempio di riqualificazione di un’area dismessa attraverso la sua completa trasformazione in un sito di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile, con massima efficienza nell’utilizzo di infrastrutture già esistenti: l’area infatti è già servita da infrastrutture di rete per l’approvvigionamento dei materiali e il trasporto dell’energia elettrica. L’impianto sarà connesso nel secondo quadrimestre 2011 e una volta in esercizio soddisferà il fabbisogno energetico corrispondente al consumo annuale di circa 2.000 famiglie, evitando l’immissione in atmosfera di circa 5.000 tonnellate di anidride carbonica all’anno. Il progetto, fortemente voluto dal Gruppo Italcementi, permetterà di recuperare in modo intelligente un ex sito estrattivo di proprietà dell’Azienda ormai in disuso, realizzando un impianto fotovoltaico di importanti dimensioni in grado di produrre energia pulita Completati i programmi di investimento, Italgen si avvicinerà all’obiettivo strategico di oltre 200 MW installati, di cui il 100% da fonte rinnovabile. Sarebbe un ottimo risultato ed un salto notevole in termini produttivi tenuto conto che attualmente Italgen ha una capacità installata pari a 56 MW. Foto 1 Mix di immagini delle centrali idroelettriche Italgen S.p.A. -7- Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento 2. La struttura organizzativa dei siti produttivi 2.1. Compiti e responsabilità Italgen S.p.A. è diretta da un Consigliere Delegato, che riferisce al Presidente del Consiglio di Amministrazione. I principali compiti e responsabilità del Consigliere Delegato sono stati definiti dal Consiglio di Amministrazione e sono: - assicurare la crescita di Italgen S.p.A. in termini di fatturato e di redditività, anche attraverso lo sviluppo di nuovi progetti, nel rispetto delle leggi oltre che dei valori e delle politiche del Gruppo Italcementi; - assicurare l’elaborazione del budget annuale, la gestione operativa e il controllo di Italgen S.p.A. e delle sue Società Controllate al fine di raggiungere gli obiettivi di business prefissati, garantendo il miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza in termini di qualità, costo e livello di servizio delle attività operative aziendali; - monitorare l’evoluzione e la struttura del mercato elettrico nei Paesi di interesse per il Gruppo Italcementi, in stretta collaborazione con le Direzioni di Italcementi S.p.A. e delle sue Società Controllate, e con la Direzione Acquisti (Coordinamento Internazionale Acquisto Energia Elettrica) di Italcementi S.p.A.; - proporre al Consiglio di Amministrazione gli investimenti destinati sia alla realizzazione di nuovi impianti di produzione di energia elettrica, che alle attività di sviluppo o acquisizione di nuove partecipazioni industriali di interesse per la crescita della Società; - agire in qualità di legale rappresentante della Società in tutte le relazioni e obblighi verso le autorità, la Pubblica Amministrazione e le aziende con cui Italgen S.p.A. mantiene rapporti, al fine di sviluppare le attività della Società, tutelandone gli interessi; - promuovere lo sviluppo delle competenze delle risorse umane di Italgen S.p.A. assicurando che il personale mantenga elevati standard di condotta etica e di integrità e che rispetti le leggi, le normative e le regole interne adottate; La società opera attraverso la seguente struttura Organizzativa: Figura 1 Struttura organizzativa di Italgen S.p.A. -8- Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento Per motivi di sinergia economica con la controllante Italcementi S.p.A. alcune funzioni (quali per esempio gestione delle risorse umane, amministrazione, acquisti) non sono gestite direttamente da Italgen S.p.A. ma sono svolte da Italcementi S.p.A. sotto la regolamentazione di un contratto di servizio tra le due società (sigla “ITC service”). Alla funzione Produzione sono affidati i seguenti principali compiti e responsabilità: - gestire le attività finalizzate alla produzione di energia elettrica attraverso gli impianti in esercizio di Italgen S.p.A. secondo i piani stabiliti a budget; - definire e aggiornare il budget di produzione di energia elettrica e di manutenzione dei relativi impianti; - coordinare le attività di produzione di energia elettrica anche attraverso Società Collegate e/o Controllate; - proporre investimenti destinati sia al mantenimento che al miglioramento dei livelli produttivi degli impianti in esercizio; - gestire e assicurare la manutenzione degli elettrodotti di Italgen S.p.A.; - assicurare il presidio di tutti gli impianti dismessi di Italgen S.p.A., garantendo la messa in sicurezza dei siti stessi e il rispetto delle normative in essere, utilizzando anche le funzioni operative di Italcementi S.p.A.; - svolgere tutte le attività tecnico-amministrative necessarie all’esercizio degli impianti. La struttura organizzativa della funzione Produzione è qui di seguito riportata e prevede la suddivisione delle responsabilità della gestione degli impianti con un criterio “per area geografica”. Figura 2 Struttura organizzativa della funzione “Produzione” di Italgen S.p.A. -9- Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento Il personale di cui Italgen S.p.A. si avvale risulta così distribuito tra sedi e funzioni: Sede amministrativa Servizi di manutenzione Centrale termoelettrica Villa di Serio Centrali Val di Scalve Centrali Val Brembana Centrali Val Padana Centrali Extra Lombardia TOTALE Dirigenti 5 0 0 0 0 0 0 5 Quadri 4 0 1 0 0 0 0 5 Impiegati 4 5 9 1 1 2 0 22 Operai 0 0 21 11 15 11 4 62 Totale 13 5 31 12 16 13 4 94 Tabella 1 – Distribuzione del personale nelle centrali Italgen (aggiornato al 30/06/2010) Foto 2 Centrale di Vaprio d’Adda - 10 - Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento 2.2. Il principio di funzionamento di un impianto idroelettrico L’attività svolta da Italgen consiste nella produzione di energia elettrica mediante l’utilizzazione della risorsa acqua, la quale non viene consumata, né modificata nelle sue caratteristiche chimiche e fisiche durante il processo di produzione. Gli impianti di Italgen S.p.A. sono di tipo “a bacino” e “ad acqua fluente”. Le centrali a bacino sfruttano l’accumulo di acqua in quota, in invasi artificiali, come riserva di energia. Le centrali ad acqua fluente sfruttano invece il naturale deflusso delle acque e consentono quindi solo una gestione in tempo reale dei quantitativi di acqua prelevabile dall’alveo. Uno schema semplificato del ciclo produttivo di un impianto a bacino è riportato nella figura sottostante. Figura 3 - Schema di funzionamento di una centrale idroelettrica Lo schema più generale di un impianto idroelettrico può essere rappresentato dall’insieme delle seguenti strutture: - opere di ritenuta (dighe o traverse) con relativo invaso; - opere di adduzione (gallerie, canali e condotte), destinate al trasporto dell’acqua alla centrale; - centrale con il macchinario idraulico ed elettrico; - opere di scarico e restituzione delle portate utilizzate; - edifici e strutture di supporto. Il complesso di opere è destinato alla trasformazione dell’energia potenziale o cinetica dell’acqua in energia elettrica mediante lo sfruttamento del salto altimetrico disponibile tra il corpo idrico di provenienza ed il punto di restituzione. - 11 - Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento L’acqua, raccolta negli invasi o direttamente derivata dal corso d’acqua, viene inviata alla centrale idroelettrica per mezzo di gallerie, condotte e canali. La macchina principale della centrale è la turbina che, azionata dalla forza dell’acqua, converte l’energia idraulica in energia meccanica. Il generatore elettrico, collegato meccanicamente all’organo girante della turbina, trasforma invece l’energia meccanica di questa in energia elettrica. Il trasformatore, collegato elettricamente al generatore, restituisce l’energia, con una tensione più elevata rispetto a quella prodotta dal generatore, alle sbarre da cui si dipartono le linee in alta tensione che trasportano e distribuiscono l’energia sul territorio. Gli edifici e le strutture di supporto sono i locali annessi alle centrali idroelettriche (officine ed altri servizi) nei quali si svolgono attività sussidiarie al processo produttivo. Foto 3 Canale di adduzione della centrale di Palazzolo Foto 4 Centrale di Vaprio d’Adda Foto 5 Centrale di Mazzunno - 12 - Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento 2.3. Territorio di riferimento Le centrali idroelettriche di Italgen S.p.A. sono localizzate come indicato in tabella e figura sottostanti: Nome centrale Area gestionale Localizzazione Principale corso d’acqua utilizzato CASSIGLIO Val Brembana Olmo al Brembo (BG) Torrenti Stabina e Cassiglio CUGNO Val Brembana Olmo al Brembo (BG) Fiume Brembo PONTE ACQUA Val Brembana Mezzoldo (BG) Torrente Mora e Rio Ancogno PONTE PIAZZOLO Val Brembana Olmo al Brembo (BG) Fiume Brembo SAN GIOVANNI BIANCO Val Brembana San Giovanni Bianco (BG) Fiume Brembo DEZZO Val di Scalve Colere (BG) Fiume Dezzo MAZZUNNO Val di Scalve Angolo Terme (BS) Fiume Dezzo POVO Val di Scalve Colere (BG) Torrente Povo PALAZZOLO Val Padana Palazzolo sull’Oglio (BS) Fiume Oglio VAPRIO D'ADDA Val Padana Vaprio D'Adda (MI) Fiume Adda COMENDUNO Val Seriana Albino (BG) Fiume Serio PONTE NEMBRO Val Seriana Villa di Serio (BG) Fiume Serio ROCCAVIONE 1° salto Extra Lombardia Roccavione (CN) Fiume Gesso ROCCAVIONE 2° salto Extra Lombardia Roccavione (CN) Fiume Gesso e torrente Vermenagna S. ANDREA Extra Lombardia Vittorio Veneto (TV) Fiume Meschio SERRAVALLE Extra Lombardia Vittorio Veneto (TV) Fiume Meschio Tabella 2 – Informazioni generali sulle centrali Italgen Figura 4 Dislocazione geografica delle centrali - 13 - Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento Le centrali idroelettriche si possono inserire in contesti ambientali nei quali sono presenti vincoli ambientali. Nel caso delle centrali italgen, la tabella sottostante rappresenta la situazione: Nome impianto Vincoli per presenza parchi VAPRIO D'ADDA Parco Naturale dell’Adda Nord istituito con LR n. 35 del 16/12/2004 ------ PALAZZOLO Parco Regionale Oglio Nord, parco con PTC approvato istituito con LR n. 18 del 16/04/1988 Vincolate dall’art. 18 delle NTA del PTRP in quanto ambiti contigui ai Parchi Oglio Nord e Oglio Sud PONTE ACQUA Parco Regionale delle Orobie Bergamasche LR 56/89 parco senza PTC Ambiti di interesse ambientale (art. 17 NTA PTR) Valli del Brembo e dell’Adda. Ambiti ad elevata naturalità e terreni comunali sopra 1200 m s.l.m. Parco del Serio Nord Delibera GP n. 391 del 31/08/2006 ----- CASSIGLIO Parco Regionale delle Orobie Bergamasche LR 58/89 parco senza PTC ----- DEZZO - POVO Parco Regionale delle Orobie Bergamasche LR 58/89 parco senza PTC Aree ad elevato interesse ambientale, L n. 431/85 art 1 ter. Art n. 17 NTA PTR Valcamonica, ambiti di elevata naturalità oltre 1200 m s.l.m. ---- Ambiti naturali terreni compresi al di sopra della linea di livello 1000 m decr. 346 del 15/11/1968 Parco Regionale delle Orobie Bergamasche, LR 56/89 parco regionale senza PTC ----- PONTE NEMBRO MAZZUNNO PONTE PIAZZOLO Vincoli bellezze d’insieme Tabella 3 – Vincoli ambientali presenti sul territorio PTC: Piano Territoriale di Coordinamento PTRP: Piano Territoriale Paesistico Regionale NTA: Norme Tecniche di Attuazione Foto 6 Vista della diga di Alto Mora (Centrale Ponte Acqua) - 14 - Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento 2.4. Le centrali Italgen Nome impianto Anno d’avvio COMENDUNO 1928 Principale corso d’acqua utilizzato Tipologia derivazione Potenza installata [kW] Tipologia turbina Producib. media annua (MWh) Fiume Serio Acqua fluente 600 2 Kaplan verticali (Orangine) 1.937 Invaso 1.230 1 Pelton orizzontale (Tosi) 5.396 Invaso 2.290 1 Francis verticale (Tosi) 12.102 Torrenti Mora e Rio Ancogno Torrenti Stabina e Cassiglio PONTE ACQUA 1953 CASSIGLIO 1953 CUGNO 1947 Fiume Brembo Acqua fluente 2.100 2 Francis ad asse verticale (Tosi) 11.037 PONTE NEMBRO 1931 Fiume Serio Acqua fluente 832 2 Kaplan verticali (Dumont) 2.404 PONTE PIAZZOLO 1950 Fiume Brembo Invaso 6.000 2 Pelton orizzontali (Tosi) 26.619 11.498 SAN GIOVANNI BIANCO 1906 Fiume Brembo Acqua fluente 4.000 1 Francis verticale (Co.Ver)+ 1 verticale (Dumont) DEZZO 1911 Fiume Dezzo Acqua fluente 3.060 2 Pelton orizzontali (Riva) 16.067 POVO 1927 Torrente Povo Acqua fluente 260 1 Francis orizzontale (Riva) 739 VAPRIO D'ADDA 1951 Fiume Adda Acqua fluente 20.900 MAZZUNNO 1908 Fiume Dezzo Acqua fluente 6.400 PALAZZOLO 1958 Fiume Oglio Acqua fluente 4.010 1 Kaplan verticale (Tosi) 26.683 S. ANDREA 1930 Fiume Meschio Acqua fluente 300 1 Kaplan verticale (Riva) 1.288 SERRAVALLE 1953 Fiume Meschio Acqua fluente 430 1 Kaplan verticale (Riva) 1.665 ROCCAVIONE 1° salto 1947 Fiume Gesso Acqua fluente 1.420 2 Francis orizzontali (Riva) 8.979 ROCCAVIONE 2° salto 1947 Fiumi Gesso e Vermenagna Acqua fluente 2.630 2 Francis orizzontali (Riva) 17.592 2 Kaplan ad asse verticale (Tosi) Due Pelton ad asse verticale (Co.Ver.) 105.164 30.715 Tabella 4 – Dati tecnici delle centrali Italgen Foto 7 Centrale di Roccavione 2° salto - 15 - Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento Figura 5 – Schema opera di presa della centrale di Roccavione 2° salto Figura 6 – Planimetria turbina Vaprio d’Adda - 16 - Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento La produzione di un impianto idroelettrico dipende evidentemente dalla disponibilità d’acqua, vale a dire dalle vicissitudini meteorologiche; in gergo tecnico si dice dalla maggiore o minore idraulicità. Italgen garantisce un controllo costante di dati microclimatici della zona (quantità delle precipitazioni, temperature, quantità degli invasi) ed è disponibile a fornire tali dati ad associazioni, enti comunali o chiunque ne faccia richiesta. Grafico 1 – Produzione storica (1970-2009) delle centrali Italgen con relativa media Foto 8 Centrale di Ponte Acqua Foto 9 Centrale di San Giovanni Bianco - 17 - Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento Grafico 2 Suddivisione produzione per tipologia (dati anno 2009) Grafico 3 Suddivisione produzione per Area (dati anno 2008) Foto 10 Centrale di Comenduno - 18 - Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento 3. La politica per l’ambiente e il sistema di gestione ambientale 3.1. La Politica per l’Ambiente di Italcementi S.p.A. Italcementi Group è da sempre impegnata nella produzione di cemento e altri materiali per l’industria delle costruzioni. A questo si aggiunge oggi un nuovo e ulteriore impegno: quello di trovare un migliore equilibrio tra crescita economica, protezione dell’ambiente e responsabilità sociale. Italcementi Group, nel rispetto delle vigenti normative in materia di tutela ambientale, basa la conduzione delle proprie attività sul corretto utilizzo delle risorse e sul pieno rispetto degli standard ecologici, come stabilito nel suo Codice Etico. La Politica Ambientale, insieme alla Politica della Sicurezza, è un elemento centrale della di Italcementi Group ed è fondamentale per la sua attività industriale al pari della produttività, dell’efficienza, della qualità, della sicurezza e salute e dello sviluppo tecnologico. La Politica Ambientale verrà applicata e monitorata costantemente in ogni sito del Gruppo, tanto negli impianti già esistenti quanto in quelli di nuova realizzazione, in ogni paese in cui il Gruppo è presente, e sarà supportata da appositi programmi gestionali, al fine di ridurre e prevenire ogni possibile effetto negativo sull'ambiente. Italcementi Group crede fermamente che l’impegno per l’ambiente e l’uso di risorse non rinnovabili nell’ambito dei propri processi produttivi possa essere costantemente ottimizzato, e assume l’impegno di applicare i migliori standard ecologici che siano conformi e in alcuni casi superino le regolamentazioni ambientali vigenti nelle singole realtà locali. Tutti i dipendenti di Italcementi Group sono responsabili dell’attuazione della Politica Ambientale ai cui principi guida devono attenersi nello svolgimento delle proprie mansioni. Specifici programmi di sensibilizzazione e formazione saranno avviati per stendere e rafforzare comportamenti e pratiche professionali nel rispetto dell’ambiente. Italcementi Group si impegna a mettere a disposizione dei propri dipendenti e del pubblico periodici rapporti sulle proprie attività e sui programmi di tutela ambientale adottati, attraverso un’adeguata politica di comunicazione. L’obiettivo finale della Politica Ambientale è di raggiungere un corretto equilibrio tra l’uso delle risorse naturali e la crescita economica nel lungo periodo, assicurando al contempo una migliore qualità di vita per le generazioni presenti e future. La Politica Ambientale di Italcementi Group sarà costantemente monitorata e aggiornata al fine di garantire nel tempo l’effettiva e durevole salvaguardia dell’ambiente, delle condizioni di lavoro e della salute. Bergamo, aprile 2002 Giampiero Pesenti Chief Executive Officer Italcementi Group - 19 - Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento 3.2. La Politica per l’Ambiente di Italgen S.p.A. Italgen ha definito la propria politica ambientale in sintonia con i principi di sostenibilità di Italcementi Group, che comprendono l’impegno alla salvaguardia dell’ambiente attraverso la ricerca di un’integrazione armonica dei singoli impianti nel territorio e lo sviluppo di tecnologie innovative per il risparmio delle risorse naturali e per l’impiego di fonti rinnovabili di energia. Convinta che la tutela dell’ambiente e la prevenzione dell’inquinamento costituiscano un elemento centrale nella gestione d’impresa, Italgen si impegna a svolgere le proprie attività nel pieno rispetto dei seguenti principi: 1. impiegare tutti i mezzi necessari ad assicurare il rispetto delle prescrizioni legali applicabili in campo ambientale; 2. favorire il miglioramento continuo delle proprie prestazioni ambientali definendo obiettivi e traguardi mirati e mettendo a disposizione le risorse necessarie nell’ambito di piani pluriennali; 3. definire modalità operative che tengano conto degli aspetti ambientali di ogni attività lavorativa, e sensibilizzare e istruire tutto il personale; 4. perseguire una politica di razionalizzazione delle risorse energetiche e delle materie prime in un’ottica di sviluppo sostenibile; 5. accrescere la produzione di energia sostenibile avvalendosi della potenzialità delle fonti rinnovabili e delle migliori soluzioni tecnologiche; 6. privilegiare l’efficienza energetica migliorando il rendimento della produzione e della distribuzione di energia, riducendo l'impatto dei trasporti sul consumo di energia e favorendo la realizzazione di investimenti nel settore; 7. promuovere presso gli utenti un utilizzo più responsabile e consapevole delle fonti energetiche; 8. diffondere la cultura dello sviluppo sostenibile nei confronti di tutti gli stakeholder, quali dipendenti, autorità pubbliche, azionisti, clienti e privati cittadini; 9. contribuire alla valorizzazione del territorio, concorrendo ad uno sviluppo sostenibile nelle diverse aree del mondo, in sinergia con le politiche ambientali dei diversi paesi e governi; 10. collaborare con le associazioni che si occupano di tutela ambientale su temi di rilevo per l’energia, con la promozione di campagne e con l’approfondimento di tematiche di rilievo per il settore; 11. informare tutte le parti interessate sui risultati ambientali, in modo trasparente e volontario, in uno spirito attivo di dialogo. Bergamo, 27/05/2008 Giuseppe De Beni Consigliere Delegato Italgen S.p.A. - 20 - Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento 3.3. Il Sistema di Gestione Ambientale di Italgen S.p.A. 3.3.1. Struttura del sistema di gestione ambientale Il rispetto della Politica per l’Ambiente viene garantito dal Sistema di Gestione Ambientale (SGA), che rappresenta la parte del sistema di gestione complessivo della nostra Organizzazione utilizzata per sviluppare ed attuare la politica per l‘ambiente e gestire gli aspetti ambientali delle attività erogate. Il sistema di gestione in Italgen S.p.A. è un sistema integrato per la qualità e l’ambiente, e rappresenta la garanzia della capacità dell’organizzazione di fornire un prodotto e un servizio che soddisfino costantemente i requisiti stabiliti dai Clienti e quelli cogenti applicabili, e di eseguire le attività nel pieno rispetto dell’ambiente. Il sistema di gestione è stato realizzato in conformità alle norme ISO 9001:2008 e ISO 14001:2004, ed è stato certificato nel 2008. Figura 7 – Documenti di certificazione UNI EN ISO 9001:2008 e UNI EN ISO 14001:2004 - 21 - Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento Il Sistema è documentato mediante un Manuale di gestione e procedure/istruzioni ad esso allegate, che disciplinano le responsabilità del personale e le modalità operative adottate per tenere sotto controllo gli aspetti ambientali delle attività erogate e migliorarne le prestazioni. 3.3.2. La partecipazione dei dipendenti, delle parti interessate e del territorio Nell’attuale contesto economico e istituzionale, si sta sempre più affermando il concetto di sviluppo sostenibile nei sistemi di gestione aziendale delle singole organizzazioni. Anche Italgen è impegnata in questa direzione integrando le tre dimensioni della sostenibilità nelle proprie attività e strategie. Nella cultura aziendale la protezione ecologica e la responsabilità sociale procedono di pari passo con la crescita economica: le attività aziendali sono gestite cercando di ridurre gli impatti sull’ecosistema, mettendo in atto programmi a tutela della salute e della sicurezza e stabilendo relazioni con il territorio e le comunità locali. Cento anni di presenza tangibile nel settore dell’energia, conoscenza, esperienza e consolidato radicamento presso i diversi contesti locali di riferimento, sono le premesse fondamentali di un impegno attuale e futuro di Italgen, sancito dalla propria mission sostenibile. Questo impegno si sintetizza nella frase che fa parte dei loghi usati da Italgen: un messaggio che Italgen vuole affermare a tutti i propri interlocutori e si declina in obiettivi specifici volti a: - diversificare le fonti di approvvigionamento orientandosi in modo prioritario verso risorse rinnovabili; - operare per il risparmio di emissioni di CO2; - adottare rigorosi studi di Valutazione di Impatto Ambientale per ogni nuovo progetto; - valorizzare e sviluppare le economie dei paesi in cui Italgen opera; - promuovere un utilizzo più responsabile e consapevole delle fonti energetiche; - applicare gli standard di sicurezza e diffondere una cultura basata sulla prevenzione dei rischi e sulla responsabilizzazione di tutti i dipendenti. Ripristino e conservazione aree verdi Italgen ha promosso negli anni una continua attività di recupero, tutela e valorizzazione delle aree verdi vicine alle proprie centrali, in stretta collaborazione con enti e associazioni del territorio, anche attraverso la manutenzione di strade rurali come l’antica Strada Priula, via di collegamento storica tra la bergamasca e la Valtellina. Tutela e ripopolamento del patrimonio ittico La tutela dell’ecosistema fluviale interessato dalla aree di influenza Italgen rappresenta un elemento imprescindibile dell’attività aziendale e si declina attraverso iniziative concrete di salvaguardia del patrimonio ittico, tra cui la realizzazione di strutture apposite (scale di risalita) che permettono alla fauna - 22 - Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento ittica il libero spostamento nell’alveo dei fiumi. Anche l’opera di ripopolamento controllato e programmato, in collaborazione con le autorità, è una costante dell’impegno sostenibile di Italgen. Foto 11 Scala di risalita dei pesci presso la presa della centrale di Ponte Nembro A scuola di energia Presso le centrali idroelettriche di Italgen, in particolare presso quella di Vaprio d’Adda, si susseguono ormai da anni le consuete visite guidate alla centrale, che coinvolgono le scuole delle province di Bergamo e Milano, per un totale di oltre 800 studenti l’anno. La particolare conformazione della struttura, il suo valore artistico e la sua localizzazione all’interno del parco dell’Adda Nord, fanno della centrale di Vaprio uno dei luoghi ideali per i ragazzi che vogliono apprendere contenuti tecnici legati all’energia idroelettrica, ma anche aspetti storici, ambientali e culturali. Pista ciclo-pedonale della Valle Seriana Italgen, nell’ottica di favorire la mobilità alternativa e sostenibile e lo sviluppo turistico della Valle Seriana, ha contribuito alla realizzazione della pista ciclo-pedonale del territorio seriano, mettendo a disposizione della comunità montana Valle Seriana 2.000 mq di terreno per il passaggio della pista nei comuni di Nembro e Villa di Serio. Un sostegno per studenti e per le scuole Italgen sostiene gli studenti nel percorso di istruzione, formazione e educazione, mettendo a disposizione alcune borse di studio per i giovani iscritti alla scuola secondaria. L'impegno di Italgen rivolto all'istruzione si colloca all'interno delle politiche del Gruppo Italcementi legate all'ambito education e comprende progetti legati al mondo dell'energia. Energia certificata RECS Il raggiungimento della certificazione RECS per l’energia elettrica prodotta dalle centrali idroelettriche Italgen e le prime transazioni sul mercato dei certificati, rappresentano un ulteriore passo verso gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile di Italgen. I certificati RECS garantiscono la provenienza verde dell'energia elettrica L'obiettivo è quello di garantire al cliente che una quantità di energia pari a quella da lui consumata venga prodotta in un determinato periodo da impianti alimentati con fonti rinnovabili. Mediante il consumo di energia certificata RECS, l’acquirente finanzia l’energia elettrica da fonti rinnovabili testimoniando anche il proprio impegno a favore - 23 - Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento dell'ambiente. Il mercato dell’energia rinnovabile nel 2009 è stato pari al 3% dell'elettricità prodotta in Italia, ma la crescita potrebbe essere rapida perché la media europea è del 10% con punte di oltre il 20% nei paesi nordici. L'attività di certificazione ha visto un consistente incremento di emissioni di certificati, passando da 11 mila del 2001 a quasi 9 milioni del 2009, ponendo l'Italia al terzo posto, per numero di certificati rilasciati, tra i 16 paesi europei aderenti al sistema RECS. Distributori di energia elettrica pulita Si tratta di distributori utilizzati per ricaricare i mezzi elettrici aziendali, quali le biciclette e pulmini elettrici, e quelli a disposizione dei dipendenti. Un vero e proprio “ecociclo a impatto zero” che evita l’emissione di CO2 nell’aria e permette di fare 50 km con un pieno al costo di soli 7 centesimi di euro. Visto che l’energia erogata dai distributori arriva direttamente dalle fonti rinnovabili, tutta la filiera diventa sostenibile e Italgen si assume la responsabilità di garantirlo attraverso la certificazione RECS. Si tratta di un piccolo spunto che diventa però di grande effetto a giudicare dalle richieste di biciclette elettriche e di distributori che stanno giungendo ad Italgen. Sono attualmente installati quattro distributori nei parcheggi interni della sede centrale di Italcementi ed altri presso alcune centrali idroelettriche. Sono degli ottimi testimonial per i visitatori delle centrali e per i ragazzi delle scuole che vogliono scoprire come la forza dell’acqua possa produrre energia elettrica pulita. E di Foto 12 Distributore di energia installato presso la sede Italcementi questo aspetto Italgen è orgogliosa poiché crede che si debba lavorare per le future generazioni con la responsabilità di lasciare loro un ambiente più sostenibile. Figura 8 – Spiegazione del concetto di ecociclo - 24 - Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento La partecipazione dei dipendenti e la formazione Italgen ritiene che il coinvolgimento e la partecipazione del personale siano essenziali nella gestione e nel miglioramento del sistema di gestione ambientale. Per tale ragione tutto il personale, direttamente o tramite il proprio rappresentante, viene informato della politica ambientale e di come le proprie attività hanno influenza sulle prestazioni ambientali dell’organizzazione. Le attività di formazione sono programmate annualmente e ripetute in occasione di nuovi inserimenti e cambio mansione. Al fine di coinvolgere ulteriormente i Capi Centrale nel processo di miglioramento del sistema di gestione ambientale, vengono effettuati incontri periodici in presenza della Direzione nei quali si analizzano gli aspetti ambientali e le problematiche correlate ad una corretta gestione delle centrali. In particolare i primi mesi dell’anno 2010 sono stati oggetto di un’iniziativa volta al sensibilizzare tutta la popolazione Italgen alle tematiche cardine dello Sviluppo Sostenibile al fine di sviluppare nei partecipanti la consapevolezza delle proprie responsabilità e dei propri comportamenti come dipendenti e come individui, in un’ottica “Zero Infortuni” e nel rispetto dell’Ambiente. E’ stato creato un momento di confronto su queste tematiche tra due realtà aziendali distinte, con coinvolgimento di 105 dipendenti (di cui il 67% di operai) fra Italgen e Axim (società facente parte di Italcementi Group che produce e distribuisce additivi per calcestruzzo) per un totale di 19 ore di formazione pro-capite ed un ammontare complessivo di 1.960 ore. Foto 13 Centrale di Dezzo - Povo Foto 14 Momento di una delle giornate di formazione - 25 - Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento 4. Aspetti ambientali e prestazioni 4.1. Definizione degli Aspetti Ambientali, diretti e indiretti Le attività svolte da Italgen S.p.A. interagiscono con l’ambiente; tali interazioni sono definite aspetti ambientali delle attività. Gli aspetti ambientali comportano la possibilità di una modificazione dell’ambiente, ossia un impatto ambientale. Gli aspetti e gli impatti ambientali delle attività della Italgen sono stati identificati nell’Analisi Ambientale Iniziale, redatta in conformità con quanto riportato nel Regolamento EMAS 761/2001, allegato VII. L’identificazione degli aspetti ambientali ha tenuto conto sia delle attività erogate dall’Organizzazione su cui la stessa esercita pieno controllo (aspetti diretti), sia delle attività su cui Italgen esercita o può esercitare un’influenza ma senza un pieno controllo gestionale (aspetti indiretti). Italgen S.p.A. ha valutato la significatività degli impatti delle proprie attività in condizioni di esercizio ordinario (normali) ed in condizioni anomale / di emergenza (caso di interventi di manutenzione sugli impianti, piena dei corsi d’acqua, in caso di incidente). Aspetti diretti: a) Emissioni in atmosfera b) Scarichi idrici - Restituzioni - Scarichi civili - Scarichi meteorici c) Rifiuti d) Rumore e) Gestione delle sostanze pericolose f) Utilizzo della risorsa idrica e rilasci g) Utilizzo di energia elettrica, combustibile e materiali ausiliari h) Olio contenente PCB i) Gas lesivi dell’ozono e ad effetto serra j) Amianto k) Prevenzione incendi l) Impatto visivo m) Consegna dell’energia elettrica e campi elettromagnetici n) Odori e polveri o) Efficienza energetica Aspetti indiretti: p) Rapporti con il territorio (effetti sulla viabilità, attività di sensibilizzazione) q) Gestione dei fornitori (manutenzione degli impianti) - 26 - Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento 4.2. Presentazione dei Criteri di valutazione degli aspetti ambientali Per stabilire la significatività di un aspetto ambientale, la valutazione è stata effettuata considerando i seguenti elementi: - Gravità connessa con l’aspetto ambientale (G) - Aspetti di natura legale (L) - Vulnerabilità del ricettore (V) - Lamentele e punto di vista delle parti interessate (P) - Impegni di politica ambientale (I) Per ciascun aspetto ambientale, a ogni elemento (G, L, V, P e I) è stato assegnato un punteggio variabile tra 1 (caso migliore) e 4 (caso peggiore), arrivando a determinare il livello di rischio teorico connesso con un dato aspetto ambientale, secondo la seguente formula: Rt G L V P I Nella determinazione della gravità, l’assegnazione del punteggio viene discriminata dalla natura intrinseca dell’aspetto ambientale (es. tipologia degli scarichi (dilavamento coperture/civili/dilavamento piazzali/industriali); tipologia dei rifiuti (urbani, speciali non pericolosi, speciali pericolosi), etc.). Nell’assegnazione della natura legale dell’aspetto ambientale, viene valutata la presenza di prescrizioni e, nel caso di limiti di legge, la possibilità che gli stessi siano superati (es. livello di rumorosità misurato molto vicino al limite prescritto). Nella valutazione della vulnerabilità del ricettore e del punto di vista delle parti interessate, viene considerata la sensibilità del territorio su cui agisce l’attività che genera l’aspetto ambientale. Tanto più un territorio può essere soggetto all’impatto ambientale, tanto maggiore sarà la rilevanza dell’aspetto e l’attenzione rivolta alla sua corretta gestione (es. rumore in vicinanza di centri urbani, scarichi idrici in presenza di falde acquifere limitrofe, etc.). Gli impegni in politica individuano l’eventuale presenza di attività di miglioramento dell’aspetto già contemplate nella politica aziendale per l’ambiente, ad evidenza della forte rilevanza che l’aspetto riveste per l’organizzazione. A seguito della valutazione del rischio teorico connesso con gli aspetti ambientali è stata, quindi, definita la loro significatività secondo il seguente criterio: - Aspetti ambientali non significativi: Rt ≤ 8, purché nessuno degli elementi di valutazione abbia raggiunto il massimo punteggio; - Aspetti ambientali significativi: Rt > 8, ovvero uno degli elementi di valutazione ha raggiunto il massimo punteggio. - 27 - Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento Al fine di poter assegnare un gradiente di rilevanza agli aspetti ambientali significativi e definire una priorità di intervento per l’individuazione di obiettivi di miglioramento, è stato determinato il rischio effettivo connesso con un dato aspetto ambientale, considerando dei fattori mitiganti che sono stati sottratti al rischio teorico, come riportato di seguito: Frequenza dei controlli =X Criterio B M A C Punteggio 0,00 0,05 0,10 0,15 Bassa = frequenza ≤ 1/anno Media = 1/anno < frequenza controlli ≤ 1/mese Alta = 1/mese < frequenza controlli < 1/giorno (non continua) Continuo = 1/ giorno ≤ frequenza controlli < continua. Presenza allarme Y Criterio Punteggio SI 0,2 Presenza procedure W NO 0,0 SI 0,1 NO 0,0 Presenza dispositivo antinquinamento J SI NO 0,15 0,0 La rilevanza di ciascun aspetto significativo è stata determinata considerando il rischio effettivo (Re), secondo la seguente formula: Re Rt 1 X Y W J arrivando alle classi di rilevanza di seguito riportate: 0,80 8,00 Nulla Da A Rilevanza Rilevanza 8,01 12,00 Bassa 12,01 16,00 Media 16,01 20,00 Alta In funzione della rilevanza, sono state decise le successive azioni gestionali o di miglioramento: Rilevanza Alta Media Bassa Obiettivi SI NO NO Necessità del Sistema di Gestione Ambientale Comunicazione / Controllo Sorveglianza formazione operativo SI SI SI SI SI SI NO NO SI Audit SI SI SI Foto 15 Vista aerea della centrale di Dezzo - Povo - 28 - Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento 4.3. Presentazione degli Aspetti Ambientali Significativi e relative prestazioni Dalla valutazione degli aspetti ambientali sono emersi aspetti significativi. La tabella seguente riassume i risultati della valutazione, distinti per centrale idroelettrica. Rilevanza Alta Rilevanza Media Rilevanza Bassa LEGENDA N FUNZIONAMENTO CENTRALE RIFIUTI PERICOLOSI D A DA MANUTENZIONE RIFIUTI NON PERICOLOSI D N SGRIGLIATO/DA UFFICI RIFIUTI NON PERICOLOSI D A GESTIONE SOSTANZE PERICOLOSE D E UTILIZZO DELLA RISORSA IDRICA E RILASCI D N APPROVVIGIONAMENTO IDRICO PER USO CIVILE D N UTILIZZO DI ENERGIA ELETTRICA D N UTILIZZO DI COMBUSTIBILE E MATERIALI AUSILIARI D N PCB D N GAS LESIVI PER L'OZONO ED EFFETTO SERRA D N AMIANTO D E PREVENZIONE INCENDI D E IMPATTO VISIVO D N CAMPI ELETTROMAGNETICI D N ODORI E POLVERI D E GESTIONE FORNITORI (MANUTENZIONE IMPIANTI) I N RAPPORTO CON IL TERRITORIO (TRAFFICO INDOTTO) I N VAPRIO D PALAZZOLO RUMORE PONTE NEMBRO DA PIAZZALE/ COPERTURA COMENDUNO N ROCCAVIONE 2°SALTO D SERRAVALLE SCARICHI METEORICI ROCCAVIONE 1°SALTO IN FOSSA IMHOFF/ IN FOGNATURA POVO N S. ANDREA D DEZZO SCARICHI CIVILI MAZZUNNO RESTITUZIONE DI ACQUA TURBINATA PONTE ACQUA N PONTE PIAZZOLO D OLMO CUGNO RESTITUZIONI OLMO CASSIGLIO D SAN GIOVANNI BIANCO DESCRIZIONE EMISSIONI IN ATMOSFERA DIRETTO-INDIRETTO CONDIZIONI DI ATTIVITA' Aspetto non rilevante DA PIENE DEL FIUME STOCCAGGIO OLI, PRESENZA OLI NEGLI IMPIANTI DA CORSO SUPERFICIALE CONDOTTE/COPERTURE IN ETERNIT GRUPPO ELETTROGENO P>25 kW DITTA AFFIDATARIA Tabella 5 - Valutazione degli Aspetti Ambientali - 29 - Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento Aspetti Diretti a) Emissioni in atmosfera Una centrale idroelettrica non genera emissioni atmosferiche nel processo di produzione di energia elettrica. Le emissioni sono riconducibili ai gruppi elettrogeni, alimentati a gasolio, e alle saldatrici portatili in dotazione a qualche centrale, per le quali non sono necessarie autorizzazioni. Tale aspetto non costituisce, per nessun sito, un aspetto significativo. Al contrario, la generazione di energia elettrica da impianti idroelettrici presenta l’indiscutibile vantaggio ambientale di non emettere in atmosfera i prodotti di combustione tipici della produzione termoelettrica. Considerato che in Italia ogni kWh idroelettrico non prodotto può essere sostituito solo da un kWh di origine termica, la produzione idroelettrica consente di diminuire l’emissione di un carico di gas serra pari al 20% circa delle emissioni totali da impianti termoelettrici. Ogni kWh prodotto da fonte idroelettrica consente di evitare l’emissione di 664 grammi di CO2 e di evitare la combustione di 0,0017 barili di petrolio che si avrebbero qualora lo stesso kWh fosse prodotto da impianti termoelettrici (fonte: rapporto ambientale Enel anno 2009). Grafico 4 - Emissioni evitate di CO2 in atmosfera (tonn) Foto 16 Centrale di Ponte Nembro - 30 - Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento Grafico 5 – Numero barili di petrolio risparmiati b) Scarichi idrici L’articolo 114 del Decreto Legislativo 152/2006 affida alle Regioni la regolamentazione delle restituzioni delle acque impiegate per la produzione di energia elettrica, sottraendo di fatto tale attività dalla regolamentazione degli scarichi. Pertanto occorre distinguere tra restituzioni e scarichi ulteriormente classificabili in civili e meteorici. - Restituzioni L’acqua viene captata dalle opere di presa degli impianti e, una volta turbinata, rilasciata al corso d’acqua attraverso le opere di restituzione, senza che l’azionamento delle turbine introduca modifiche di carattere fisico-chimico sulle acque. Possibili inquinamenti sono riconducibili alle acque del ciclo di raffreddamento dell’olio di lubrificazione dei macchinari, che sono contenute in serpentina e, per questo, non vengono a contatto con l’acqua. Di conseguenza si può ragionevolmente ritenere che la possibilità di inquinamento dell’acqua sia estremamente ridotta. Anche in caso di rottura, infatti, la maggiore densità dell’acqua rispetto all’olio garantirebbe una stratificazione tale che l’inquinamento interesserebbe solo l’interno della struttura. Tutto il processo è, comunque, monitorato da apposita strumentazione e supervisione del personale. L’aspetto ambientale relativo alla restituzione dell’acqua turbinata è stato valutato come non significativo. - Scarichi civili Gli scarichi civili sono generati dai servizi igienici, ove presenti, presso le centrali. Gli scarichi di tipo civile sono confluiti in rete fognaria comunale o in fossa Imhoff, e drenati, per subirrigazione, nei primi strati del terreno, previa autorizzazione. Le fosse sono sottoposte a regolare manutenzione e pulizia periodica. Le centrali non sono tutte presidiate, per cui gli scarichi civili risultano saltuari e, comunque, di bassa entità. L’aspetto ambientale, valutato nelle centrali idroelettriche ove sono presenti scarichi, è stato considerato significativo ma di bassa rilevanza. - 31 - Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento - Scarichi meteorici La possibilità di inquinamenti delle acque meteoriche dalle opere e dalle strutture superficiali è estremamente bassa, in quanto non vengono svolte attività operative all’esterno, con esclusione delle manutenzioni straordinarie (effettuate in occasione di importanti revisioni del macchinario). Questo aspetto pertanto è considerato non significativo. c) Rifiuti I rifiuti prodotti da Italgen sono classificabili in: - rifiuti assimilabili agli urbani, prodotti negli uffici - rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi, derivanti dagli impianti. La produzione di rifiuti è risultato un aspetto ambientale significativo, con diversa rilevanza a seconda del sito produttivo e della tipologia di rifiuti prodotti (pericolosi – non pericolosi). La valutazione dell’aspetto ambientale ha tenuto conto, in condizioni di esercizio normali, della produzione di sgrigliato e rifiuti da ufficio; come condizioni anomale di esercizio, invece, sono stati considerati gli interventi per attività di manutenzione e a seguito di piene dei corsi d’acqua, da cui sono prodotti, rispettivamente, rifiuti pericolosi e rifiuti non pericolosi. Le attività di gestione dei rifiuti sono conformi alla normativa applicabile, Decreto Legislativo 152/06 Parte IV (e s.m.i.). I rifiuti sono separati al momento della raccolta e identificati con il codice CER appropriato alla natura e allo stato del rifiuto. Lo stoccaggio e la movimentazione avvengono in condizioni tali da assicurare il controllo di eventuali perdite accidentali, mediante l’uso di bacini di contenimento di serbatoi contenenti rifiuti allo stato liquido e utilizzo di materiale assorbente da impiegare in caso di sversamenti. I rifiuti derivanti dalle attività di ufficio sono conferiti alla Raccolta Comunale, in accordo ai Regolamenti Comunali in vigore. Il principale rifiuto gestito da Italgen è prodotto presso le opere di presa dove sono presenti delle griglie in ingresso alla centrale che trattengono il cosiddetto “sgrigliato” e che, nel garantire la corretta funzionalità delle centrali stesse, effettuano un’azione benefica di pulizia. L'acqua del fiume, infatti, trasporta un'elevata quantità di materiale in sospensione (costituito in prevalenza da legname, piante, foglie, plastica ed altri rifiuti). Il quantitativo di tali materiali dipende dall'andamento idraulico del fiume, in quanto l'escursione di livello che avviene durante le piene, interessando le aree di espansione naturali, dove si trovano accumuli di materiale legnoso, permette alla corrente di trascinare tutto a valle. Lo sgrigliato viene raccolti in appositi cassoni in attesa di smaltimento. Altre tipologie di rifiuto sono prodotti da attività di gestione e manutenzione delle centrali e delle opere di presa. Tutti i rifiuti prodotti sono stoccati in aree dedicate presso le centrali e quindi conferiti in centri di raccolta autorizzati. Nel corso del 2010 è stata variata l’identificazione di alcune categorie di rifiuti, individuando CER più appropriati o CER che garantissero una corretta identificazione e consentissero l’avvio a recupero del rifiuto. - 32 - Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento Grafico 6 - Produzione totale annua di rifiuti (tonn) Grafico 7 – Destinazione dei rifiuti (tonn) Grafico 8 – Indice unitario di produzione rifiuti (g/kWh) - 33 - Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento d) Rumore Il rumore costituisce un aspetto ambientale significativo, di rilevanza bassa, presso tutti i siti produttivi ad eccezione della centrale di Palazzolo (situata nel centro abitato) ove tale aspetto ha una rilevanza media. Il cuore della centrale, costituito dalle macchine generatrici di energia elettrica, produce emissioni sonore associate al movimento degli organi meccanici delle macchine. Al fine di assicurare la conformità dei valori di emissione sono state effettuate analisi fonometriche in ambiente esterno con confronto rispetto ai limiti imposti dal Piano di zonizzazione acustica del Comune presso cui ha sede la centrale o, in sua assenza, dal DPCM 01/03/1991. Zona Acustica Limite diurno dB(A) Misura diurna L90-LAeq dB(A) Limite notturno dB(A) Misura notturna L90-LAeq dB(A) III 60 58,5 50 48 III 60 56 50 45 V 70 63,5 60 50,5 III 60 56,1 50 47,2 II 55 44,2 45 44,5 IV 65 62 55 53,5 IV 65 56 55 51 IV 70 63 60 59 IV 70 62 60 59 Territ. Naz. 70 60 60 60 III 60 51 50 46,5 B III 60 50 50 47,5 A III 60 54,5 50 49 III 60 54,5 50 49,5 III 60 51,5 50 48 Punto di misura Centrale Presenza piano di zonizzazione acustica A ROCCAVIONE 1° SALTO SI B ROCCAVIONE 2° SALTO A SI A SAN GIOVANNI BIANCO SI B A COMENDUNO SI B A DEZZO – POVO SI B MAZZUNNO A NO A CASSIGLIO – CUGNO PALAZZOLO SI B SI C PONTE ACQUA A NO Territ. Naz. 70 49 60 50 PONTE NEMBRO A SI III 60 56,2 50 48,2 PONTE PIAZZOLO A NO Territ. Naz. 70 55 60 56 IV 65 54,5 55 53 IV 65 50 55 48,5 IV 65 51,9 55 48,5 B IV 65 55,5 55 53 A II 55 44,1 45 38 IV 65 42,6 55 47 C I 50 43,3 40 38,4 D IV 65 52,4 55 51,7 A VAPRIO SI B A SERRAVALLE SI B S. ANDREA SI Tabella 6 - Livelli di rumorosità presso ciascuna centrale rispetto ai limiti applicabili - 34 - Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento Come si evince in tabella 6, tutti i valori riscontrati dalle misurazioni, rientrano nei limiti di legge definiti. Italgen, ad oggi, non ha ricevuto segnalazioni da parti interessate, riguardo a rumori molesti provenienti dalle centrali. Figura 9 - Centrale di Cassiglio – Cugno. Planimetria di posizionamento dei rilievi fonometrici e) Gestione delle sostanze pericolose La gestione delle sostanze pericolose è riconducibile alle attività di manutenzione e alla presenza di olio negli impianti di esercizio. Nella maggior parte delle centrali sono presenti serbatoi interrati di raccolta dell’olio dei trasformatori di potenza; tale aspetto è risultato significativo con rilevanza bassa. Nella valutazione è stato considerato uno scenario di emergenza, con sversamenti su suolo delle sostanze pericolose presenti in sito. I rischi legati allo sversamento derivano da: - deposito temporaneo di olio esausto; - immagazzinamento e movimentazione di olio e vernici utilizzate per la manutenzione; - deposito di gasolio per l’alimentazione del gruppo elettrogeno; - deposito di rifiuti in cassoni con produzione di percolato. L’adozione di misure tecniche e gestionali preventive ed una opportuna azione di sensibilizzazione del personale consentono di controllare completamente questo aspetto e di prevenire la contaminazione delle acque di drenaggio. I trasformatori che contengono rilevanti quantità di olio sono disposti sopra vasche di raccolta appositamente costruite che consentono di raccogliere tutto l’olio contenuto nella macchina in caso di cedimento dell’involucro esterno. L’olio nuovo e quello esausto sono stoccati in locali appositamente adibiti che non consentono la dispersione sul suolo. L’olio utilizzato presso gli organi di intercettazione degli sbarramenti e delle opere di presa è contenuto in piccoli serbatoi (volume non superiore ad 1 m3) realizzati fuori terra. In entrambi i casi eventuali perdite sono rilevabili a vista e facilmente bonificabili, anche in virtù della presenza di materiale assorbente presso i depositi di stoccaggio. Nell’ambito del Sistema di Gestione Ambientale è stato inoltre previsto un piano di controlli periodici. Considerando tutto il periodo storico di esercizio degli impianti non si segnalano incidenti significativi. - 35 - Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento Le registrazioni del Sistema di Gestione Ambientale consentiranno di documentare anche eventuali incidenti di rilevanza minima e quindi di migliorare, comunque, le azioni di prevenzione. Nel corso del 2010 non sono stati registrati casi di sversamento accidentale in nessuna centrale. Foto 17 Vasca di raccolto olio trasformatori centrale di San Giovanni Bianco f) Utilizzo della risorsa idrica Gli impianti turbinano l’acqua necessaria alla produzione di energia elettrica, prelevata, attraverso le opere di presa, da corsi d’acqua superficiali, e, poi, rilasciata a valle della centrale. L’approvvigionamento idrico è risultato un aspetto ambientale significativo, ma solo con riferimento all’utilizzo in processo e al rilascio, mentre non è stato valutato come significativo l’utilizzo delle acque per uso civile. Italgen S.p.A. è stata regolarmente autorizzata all’uso dell’acqua per scopi produttivi, mediante concessioni ricevute in accordo alla normativa applicabile (Decreto Legislativo 152/06 Parte III). Ciascuna concessione è disciplinata da un apposito atto, chiamato “Disciplinare di Concessione”, che stabilisce le limitazioni e gli obblighi che sono a carico del concessionario. Il provvedimento concessorio stabilisce, in particolare, il valore medio del dislivello tra il pelo libero dell’acqua nel bacino di monte e il pelo libero dell’acqua nel bacino ricettore di valle, oltre alla portata media e massima d’acqua che può essere derivata. Il Disciplinare di Concessione stabilisce, inoltre, come calcolare il canone demaniale che il concessionario dovrà corrispondere annualmente agli Enti aventi diritto per l’utilizzo dell’acqua a scopi produttivi. Tipologia canone 2007 2008 2009 Versati allo Stato/Regione 575.690 584.689 594.477 Versati ai Comuni/Province 217.194 226.092 226.092 Versati a Bacini Imbriferi Montani e Consorzi 466.317 480.129 480.129 1.259.201 1.290.910 1.300.697 TOTALI Tabella 7 - Canoni versati da Italgen (in Euro) I dati dei volumi di acqua derivata sono stati ottenuti partendo dal valore di energia elettrica lorda prodotta dall’impianto, dai valori di concessione (salto) ed ipotizzando un rendimento complessivo - 36 - Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento idraulico, meccanico ed elettrico pari al 75%. Questo poiché non in tutte le opere di derivazione dell’acqua sono installati ancora i misuratori di portata per una valutazione più puntuale. Nome impianto Tipo di Concessione Salto di concessione [m] Portata media di concessione l/sec] Portata massima di concessione l/sec] Potenza di concessione [kW] VAPRIO D'ADDA Grande derivaz. 16,75 91.900 134.910 15.091 MAZZUNNO Grande derivaz. 222,9 2.054,7 2.544 4.490 PALAZZOLO Grande derivaz. 10,71 35.000 48.000 3.507 PONTE PIAZZOLO Grande derivaz. 609,15 565 1.075 3.374 CASSIGLIO Piccola derivaz. 104,2 2.365 2.900 2.416 CUGNO Piccola derivaz. 103,6 1.140 2.065 1.158 SAN GIOVANNI BIANCO Piccola derivaz. 27 11.160 19.000 2.779 DEZZO Piccola derivaz. 241 1.000 1.500 2.363 POVO Piccola derivaz. 41,96 340 409 140 PONTE ACQUA Piccola derivaz. 287,25 165 215 465 PONTE NEMBRO Piccola derivaz. 10,12 6.500 8.000 645 COMENDUNO Piccola derivaz. 5,31 10.000 14.000 521 ROCCAVIONE 1° SALTO Grande derivaz. 31,3 4.650 6.300 1.427 ROCCAVIONE 2° SALTO Grande derivaz. 41,1 6.600 9.600 2.659 SERRAVALLE Piccola derivaz. 10,2 3.000 5.000 300 S. ANDREA Piccola derivaz. 7,665 3.000 4.700 225 Tabella 8 - Valori delle concessioni di derivazione gestite da Italgen Poiché la portata di concessione rappresenta il valore medio fissato dall'Autorità concedente (Provincia o Regione) su un lungo periodo correlato alla durata della concessione (generalmente 30 anni), è possibile che il valore di portata media derivata riferita ad un singolo anno o a più anni particolarmente piovosi superi il valore di portata di concessione. Il principio è che mediamente sul periodo di concessione tali anni sono controbilanciati da anni siccitosi. La curva di durata La curva di durata delle portate costituisce il principale strumento operativo di riferimento per effettuare valutazioni sulla disponibilità della risorsa idrica superficiale. Essa è infatti una funzione Q(D) che esprime la percentuale di tempo D in un anno per cui la portata in alveo risulta superiore o uguale ad un certo valore. - 37 - Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento Curva di durata 16 14 12 [m3/sec] 10 8 6 4 2 Grafico 9 Curva di durata dell’impianto di Comenduno 0 0 1.000 2.000 3.000 4.000 Portata reale 5.000 6.000 Portata massima 7.000 8.000 N° ore - 38 - Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento Nome impianto Portata media di concessione l/sec] Portata media derivata 2007 [l/sec] Portata media derivata 2008 [l/sec] Portata media derivata 2009 [l/sec] VAPRIO D'ADDA 91.900 81.556 100.371 98.703 MAZZUNNO 2.054,7 608 2.284 2.450 PALAZZOLO 35.000 29.190 39.369 39.833 PONTE PIAZZOLO 565 561 793 721 CASSIGLIO 2.365 1.416 2.220 2.131 CUGNO 1.140 1.286 1.923 1.682 SAN GIOVANNI BIANCO 11.160 6.883 11.794 12.517 DEZZO 1.000 1.013 1.263 1.128 POVO 340 324 392 267 PONTE ACQUA 165 252 331 252 PONTE NEMBRO 6.500 2.685 5.365 5.341 COMENDUNO 10.000 4.710 6.184 6.566 ROCCAVIONE 1° SALTO 4.650 3.683 4.372 5.174 ROCCAVIONE 2° SALTO 6.600 5.283 6.546 7.707 SERRAVALLE 3.000 3.026 3.180 3.323 S. ANDREA 3.000 2.755 3.124 2.909 Tabella 9 - Portate medie derivate - Rilasci Per rilascio si intende la porzione d’acqua del fiume che non viene intercettata / captata dalle opere di presa che indirizzano l’acqua prima verso i canali e poi verso le centrali per essere turbinata. L’impatto ambientale riconducibile alle attività di rilascio è relativo all’interferenza sull’ecosistema a valle delle opere di presa - sbarramento. Affinché il corso d’acqua mantenga le caratteristiche idonee alla crescita e sviluppo della fauna ittica, viene rilasciata una quantità minima di acqua denominata “Deflusso Minimo Vitale” (DMV). Tale aspetto è regolamentato dalle Regioni che hanno definito per ogni sbarramento la quantità minima vitale da rilasciare. Di seguito si riportano i valori di DMV stabiliti per ogni sbarramento di Italgen e le modalità di rilascio messe in atto con, nelle note, i relativi interventi di miglioramento in fase di attuazione. - 39 - Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento Foto 18 Scala di risalita dei pesci presso la presa di Concesa (centrale di Vaprio d’Adda) DMV Centrale m3/s Metodo di rilascio Note (*) VAPRIO D’ADDA 16,730 Apertura dello scaricatore h = 230 mm Il DMV totale è comprensivo di 260 l/s che si rilasciano attraverso la scala di risalita pesci PALAZZOLO 5,860 Apertura di una delle 4 paratoie h =113 mm Quando si realizzerà la scala di risalita pesci (anni 2010/2011) il DMV totale (5,86 mc/s) sarà dato da DMV apertura paratoia (5,33 mc/s) + DMV attraverso la scala risalita pesci (0,53 mc/s). PONTE ACQUA E PONTE PIAZZOLO 0,082 Foro su paratoia sghiaiatrice Per quanto riguarda i bacini imbriferi di Alto Mora e Ponte Acqua che servono le centrali di Ponte Acqua e Ponte Piazzolo il DMV viene rilasciato alla presa sul fiume Ø =160 mm Brembo in località Ponte Acqua. Tale rilascio è la somma dovuta per Alto Mora e Ponte Acqua ed è in fase di ricalcolo con incarico affidato a Studio di Ingegneria. Il rilascio del DMV avviene alla presa Stabina e dalla scala di risalita dei pesci. Nel 2011 la scala di risalita pesci verrà dotata di un automatismo che, a seconda Ø =260 mm dell'altezza dell'acqua in canale, modulerà l'apertura del foro sulla paratoia sghiaiatrice in modo da garantire il DMV totale come somma delle due portate. CASSIGLIO 0,300 Foro su paratoia sghiaiatrice CUGNO SAN GIOVANNI BIANCO 0,150 Foro su paratoia sghiaiatrice N°3 fori su paratoia sghiaiatrice MAZZUNNO 0,490 Apertura paratoia sghiaiatrice BARZESTO 0,180 Apertura paratoia sghiaiatrice 1,617 Osservazioni Ø =260 mm Ø =420 mm POVO 0,120 Foro su paratoia sghiaiatrice DMV tot (490 l/s) = DMV Dezzo (446 l/s) + DMV Valgiogna (22 l/s) + DMV Valconfine (22 l/s). Il DMV di 490 l/s è imposto, stiamo predisponendo dei rilievi e relativa relazione per portare il DMV a 360 l/s. DMV tot (180 l/s) = DMV Dezzo (176 l/s) + DMV h = 34 mm Roncadiso (4 l/s) Ø =280 mm Centro foro a 200 mm dal fondo canale PONTE NEMBRO 2,250 Apertura paratoia sghiaiatrice h = 120 mm COMENDUNO 0,00 h = 45 mm Non rilascia DMV perché gia rilasciato a monte dalla centrale di Honegger ROCCAVIONE 1° SALTO 1,625 Apertura paratoia sghiaiatrice Quando si realizzerà la scala di risalita pesci (da realizzare nel 2010 per prescizione della VIA Provinciale) h = 120 mm il DMV totale sarà rilasciato 80% attraverso la paratoia sghiaiatrice e 20% attraverso la scala risalita pesci. ROCCAVIONE 2° SALTO 0,616 Apertura paratoia sghiaiatrice h = 70 mm SERRAVALLE S. ANDREA 0,4 Attraverso scala di risalita pesci Tabella 10 - Deflusso Minimo Vitale rilasciato Quando si realizzerà la scala di risalita pesci (da realizzare nel 2010 per prescizione della VIA Provinciale) il DMV totale sarà rilasciato 80% attraverso la paratoia sghiaiatrice e 20% attraverso la scala risalita pesci. In occasione del rinnovo delle concessioni in scadenza (S. Andrea 19/11/2010, Serravalle 12/01/2011) predisporremo eventuali adeguamenti realizzando rilascio tramite foro o apertura su paratoia. (*) h= apertura paratoia o Ø = foro su paratoia - 40 - Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento g) Utilizzo di energia elettrica, combustibile e materiali ausiliari L’attività delle centrali prevede il consumo di energia elettrica e di materiali quali oli e vernici per le attività di manutenzione ausiliarie agli impianti, e il consumo di gasolio in alimentazione ai gruppi elettrogeni. L’energia elettrica consumata costituisce una frazione dell’energia autoprodotta. Il riscaldamento viene assicurato mediante stufe elettriche alimentate dall’energia autoprodotta. Le attività di manutenzione utilizzano sostanze quali oli di lubrificazione, vernici, minuteria meccanica ed elettrica, stoccati in depositi dedicati, a servizio delle centrali. Il gasolio dei gruppi elettrogeni è contenuto in idonei serbatoi fuori terra, a bordo macchina. Il consumo di energia elettrica, combustibile e materiali ausiliari non costituisce per l’organizzazione un aspetto ambientale significativo. Grafico 10 – Autoconsumi rispetto alla produzione lorda h) Presenza di PCB (policolorobifenili) Il Decreto Legislativo 209/99 regolamenta la detenzione, lo smaltimento e la decontaminazione dei policlorobifenili (PCB), dei PCB usati e degli apparecchi contenenti PCB ai fini della loro completa eliminazione. Nelle centrali di Mazzunno, Dezzo, Povo e Vaprio sono presenti trasformatori ad olio dielettrico su cui sono effettuate analisi periodiche volte all’individuazione di PCB, che hanno dato esito negativo, confermando l’assenza di tracce di PCB. i) Gas lesivi dell’ozono e ad effetto serra Nelle centrali Italgen non sono presenti HCFC (idroclorofluorocarburo), gas lesivi dello strato di ozono, mentre sono presenti HFC (idrofluorocarburi) ma in quantitativi, asserviti a ciascun impianto di condizionamento, non superiori a 3 kg, per cui la gestione non rientra nell’ambito di applicazione del Regolamento 842/2006 sui gas ad effetto serra. L’aspetto ambientale è risultato non significativo. j) Amianto Ad oggi in due sole centrali è presente amianto, come componente della condotta forzata di collegamento tra la diga e la centrale, di lunghezza circa 1.200 m, a Ponte Acqua, e come copertura dell’abitazione, ora non abitata ma un tempo destinata a dimora dei guardiani, a Roccavione 2° Salto. - 41 - Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento Italgen ha designato, in conformità al punto 4 dell’allegato al D.M. 6 settembre 1994, un incaricato al controllo e coordinamento delle attività di manutenzione che possono interessare i materiali contenenti amianto (MCA) all’interno delle centrali idroelettriche. Compito di tale incaricato è quello di verificare annualmente lo stato di conservazione dei manufatti contenenti amianto, predisponendo relazione. L’aspetto ambientale è risultato significativo, con rilevanza bassa, per le centrali di Ponte Acqua e di Roccavione 2° Salto. L’Azienda (Rif. Obiettivi 17 e 18) ha stabilito di procedere allo smaltimento dei sopraccitati manufatti. k) Prevenzione incendi Le centrali sono asservite a gruppi elettrogeni per la produzione dell’energia elettrica necessaria al funzionamento delle pompe e degli organi meccanici dell’impianto. Alcuni gruppi sono caratterizzati da una potenza superiore a 25 kW, per cui, ai sensi del DM 16.02.82, rientrano tra le attività con obbligo di Certificato di Prevenzione Incendi (CPI). Le centrali con gruppi elettrogeni superiori a 25 kW sono: Estremi CPI Decorrenza SAN GIOVANNI BIANCO CPI n° 78747 07/05/2010 OLMO AL BREMBO CPI n° 82035 24/05/2008 PONTE ACQUA CPI n° 79042 24/05/2008 DEZZO CPI n° 82034 28/05/2008 ROCCAVIONE 1° SALTO CPI n° 46862 01/09/2009 ROCCAVIONE 2° SALTO CPI n° 46861 01/09/2009 VAPRIO (opera di presa) CPI n° 356621 08/03/2010 VAPRIO (centrale) CPI n° 356609 09/09/2010 PALAZZOLO (opera di presa) CPI n° 82036 28/09/2009 PALAZZOLO (centrale) CPI n° 63803 28/08/2008 Tabella 11 - Certificati di prevenzione incendi Tale aspetto è risultato significativo, con rilevanza bassa, per le sole centrali (Roccavione 1° e 2° Salto, Vaprio d’Adda) inserite in contesti più sensibili, per cui il valore di vulnerabilità del territorio ha determinato un risultato finale della valutazione significativo. I gruppi elettrogeni sono, comunque, autorizzati e corredati del relativo CPI, che ha una validità di 6 anni. l) Impatto visivo Gli impianti di produzione dell’energia elettrica si inseriscono in modo consolidato nei contesti territoriali di riferimento. Considerato l’elevato interessamento della parti interessate, il chiaro impegno in politica ambientale di Italgen volto alla valorizzazione del territorio, nonché il pregio dei territori stessi ove sono collocate le centrali, l’aspetto è stato valutato come significativo. Italgen, pertanto, pone particolare attenzione ad interventi che hanno o possono avere impatti visivi, tenendo in debito conto, in occasione di interventi di natura strutturale, il contesto ambientale e le richieste delle autorità e delle parti interessate. Tale aspetto è stato valutato nel caso della centrale di Vaprio, in quanto occupa la maggior superficie di territorio (intesa dall’opera di presa alla restituzione), ma è risultato comunque non significativo. - 42 - Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento Foto 19 Ripristino ambientale condotta forzata della centrale di Mazzunno Figura 10 Percorso della galleria della centrale di Vaprio d’Adda m) Consegna dell’energia elettrica e campi elettromagnetici L’energia prodotta viene consegnata alla Rete Nazionale dopo essere transitata su elettrodotti di proprietà di Italgen. E’ stata effettuata una valutazione dei campi elettromagnetici sulla sottostazione di maggiore dimensione (in termini di potenza dei trasformatori) di Italgen, ossia Vaprio d’Adda. Dalle misurazioni effettuate i campi elettromagnetici non sono risultati un aspetto ambientale significativo. - 43 - Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento Foto 20 Sottostazione della centrale di Vaprio d’Adda n) Odori e Polveri L’aspetto degli odori è associato al deposito dei rifiuti derivanti dalla pulizia delle griglie (sgrigliato), ma non è risultato significativo, in quanto lo stoccaggio non avviene mai per un tempo prolungato, in modo tale da evitare di generare odori molesti, soprattutto nei casi di vicinanza al centro urbano (centrale di Palazzolo). Le polveri potrebbero generarsi solo in attività occasionali di ristrutturazione degli impianti. o) Efficienza energetica del ciclo produttivo Assicurare la massima efficienza1 costituisce un aspetto di forte interesse non solo sotto il profilo economico, ma anche sotto quello ambientale, in quanto, una maggiore produzione a parità di acqua impiegata si traduce, come già spiegato, in minori emissioni inquinanti. Foto 21 Centrale di Roccavione 1° salto L’installazione dei misuratori di portata presso le opere di derivazione dell’acqua, che Italgen si è posta come obiettivo per il triennio, consentirà di valutare puntualmente i valori dei coefficienti energetici dei singoli impianti di produzione. 1 L’efficienza energetica di ciascuna derivazione può essere espressa dal rapporto tra l’energia prodotta e l’acqua utilizzata 3 3 (coefficiente energetico kWh/m ) che rappresenta il valore dell’energia (kWh) che si riesce ad ottenere da un m di acqua che 3 viene turbinata (ad es. in un impianto che ha un coefficiente energetico pari a 1, 1 m di acqua turbinata produce 1 kWh di energia). - 44 - Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento Per perseguire la migliore efficienza energetica complessiva degli impianti è necessaria una accorta programmazione sia delle attività di manutenzione, per raggiungere la massima producibilità di ciascuna macchina e ridurne i tempi di fermata, che della ripartizione della produzione tra le turbine dello stesso impianto, in modo da far funzionare ciascuna unità produttiva quanto più possibile vicino al punto di massimo rendimento. In Grafico 11 è riportato l’andamento della disponibilità complessiva degli impianti di Italgen S.p.A. ove per “intervento” si intendono le ore in cui la centrale non ha funzionato poiché soggetta ad operazioni di manutenzione (ordinarie o straordinarie) mentre per “inattività” le ore in cui la centrale non ha potuto funzionare per carenza o eccessiva presenza d’acqua (siccità o piene). Grafico 11 – Disponibilità complessiva impianti Foto 22 Fase di manutenzione presso la centrale di Ponte Piazzolo - 45 - Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento Grafico 12 – Percentuale delle ore di funzionamento degli impianti anno 2009 Aspetti indiretti p) Rapporti con il territorio (effetti sulla viabilità, attività di sensibilizzazione) Italgen S.p.A. è impegnata concretamente nella salvaguardia del valore del territorio, mediante attività di ripristino e conservazione delle aree verdi vicine alle proprie centrali, la tutela e il ripopolamento del patrimonio ittico (scale di risalita dei pesci), l’organizzazione di visite guidate alla centrale, che coinvolgono le scuole delle province di Bergamo e Milano, per un totale di oltre 800 studenti l’anno. Le centrali non hanno effetti significativi sulla viabilità, in quanto non tutte sono presidiate e comunque per la maggior parte collocate in ambito extra-urbano. Eventuali criticità sulla normale viabilità potrebbero manifestarsi durante attività di ristrutturazione, che sarebbero, comunque, svolte in modo da contenere il più possibile qualunque fonte di disturbo. Grande successo di pubblico per l’apertura straordinaria del 2 luglio 2010 della centrale di Dezzo di Scalve. Oltre ottocento sono stati i visitatori accorsi, incuriositi dalla possibilità di vedere dal vivo il funzionamento di un impianto idroelettrico. Tra i presenti anche diverse autorità locali in rappresentanza dei Comuni della zona e della Comunità Montana della Val di Scalve. Durante la giornata, oltre alle visite guidate, è stato organizzato un concorso di disegno sul tema dell’”energia pulita” a cui hanno partecipato circa cinquanta bambini, al termine del quale sono stati premiati i primi tre classificati. - 46 - Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento Foto 23 - 24 Due momenti della giornata di “porte aperte” della centrale di Dezzo - Povo q) Gestione dei fornitori (manutenzione degli impianti) Italgen S.p.A. assicura la selezione e il controllo in continuo dei propri fornitori, attraverso criteri di scelta e qualifica, a cui sono assegnati dei punteggi sulla base dei risultati dei controlli in accettazione sulle forniture e sui servizi approvvigionati. In particolare, in fase di selezione viene valutato il possesso di certificazione ambientale e di qualità, oltre alle eventuali autorizzazioni all’erogazione dell’attività richiesta. Presso le centrali sono presenti ditte di manutenzione degli impianti e di trasporto dei rifiuti. A queste Italgen ha consegnato, in sede di assegnazione dell’incarico, una istruzione operativa sul comportamento ambientale da tenere all’interno di ciascun sito di attività. - 47 - Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento E’ compito del personale Italgen riferire al Responsabile Sistema Integrato Qualità e Ambiente di eventuali anomalie riscontrate nelle centrali ad opera dei fornitori operativi, in modo da assicurare un adeguato controllo e l’eventuale gestione di non conformità a loro carico. Per tutte le centrali, tale aspetto è stato valutato nella condizione di emergenza che si verificherebbe in caso di sversamento di eventuali sostanze pericolose in uso nell’attività di manutenzione. L’aspetto è risultato significativo, con rilevanza bassa o media, in base alla diversa vulnerabilità del territorio in cui è collocata la centrale oggetto dei lavori. Figura 11 Locandina relativa alla giornata di “porte aperte” della centrale di Dezzo di Scalve - 48 - Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento 5. Piano di emergenza Sono state valutate le condizioni di emergenza e sono stati individuati i possibili incidenti prevedibili in concreto sulla base della pluriennale esperienza nel sito e di possibili analogie con altri impianti. La condizione di maggiore rilevanza è ovviamente quella che consegue ad una situazione di piena, pur essendo stati valutati in linea teorica possibili anche incidenti quali incendi, frane ed eventi sismici. Eventi di piena Gli eventi di piena, visto l’impatto che possono avere sul territorio, sono episodi che richiedono particolare attenzione,sia per impianti ad acqua fluente che per impianti a bacino. Azioni preventive consistono in attenti monitoraggi delle previsioni meteo, mentre durante l’evento i parametri idraulici (quote, portate scaricate, manovre organi di scarico) e meteo sono costantemente monitorati. In tali eventi, particolare rilevanza assume la gestione delle dighe; durante la piena non viene mai scaricata una portata superiore alla portata in arrivo al bacino e gli organi di scarico vengono gestiti mantenendo costante la quota del bacino ed evitando di raggiungere la quota di massimo invaso della diga al fine di salvaguardare le opere stesse, le sponde dell’invaso e le costruzioni esistenti sulle sponde stesse. Presso le dighe gestite da Italgen è attivo un presidio continuo di personale qualificato ed addestrato. Il personale opera nel rispetto di quanto contenuto nel foglio di condizioni per l’esercizio e la manutenzione delle dighe stesse, che riporta l’elenco e le modalità di esecuzione delle misure di controllo delle dighe. Tale documento approvato dal RID (Registro Italiano Dighe) recepisce la normativa vigente relativa alle opere di sbarramento ed al loro esercizio, comprese specifiche istruzioni di comportamento e di gestione relative a casi di emergenza quali eventi di piena, eventi sismici o condizioni meteorologiche particolari. Il “Documento di Protezione Civile”, sulla base della circolare Ministero LL.PP. 352/87 e circolare PCM DSTN/2/7019 del 19/03/1996, individua inoltre le condizioni che devono verificarsi sulla diga perché si debba attivare il “Sistema di Protezione Civile”. Tali condizioni sono raggruppate in quattro fasi: - Fase di pre-allerta: vigilanza ordinaria Caratterizzata dal superamento della quota di massima regolazione. - Fase di allerta: vigilanza rinforzata Caratterizzata da apporti idrici che facciano temere il superamento della quota di massimo invaso o l’insorgere di significativi anomali comportamenti strutturali o di fenomeni d’instabilità delle sponde. - Fase di allerta pericolo: allarme di tipo 1 Caratterizzata dal superamento della quota di massimo invaso o filtrazioni o movimenti franosi sui versanti o di ogni altra manifestazione interessante l’opera di sbarramento che facciano temere la compromissione della stabilità dell’opera stessa, - Fase di allerta collasso: allarme di tipo 2 Caratterizzata dall’apparire di fenomeni di collasso delle opere di ritenuta o comunque al verificarsi di fenomeni che inducano ragionevolmente ad ipotizzare l’imminenza di un evento catastrofico. Negli ultimi 10 anni non si sono verificate piene significative che hanno interessato gli impianti di Italgen. - 49 - Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento Dati principali Anno di ultimazione Bacino idrografico Ponte dell'Acqua Alto Mora Cassiglio 1950 1953 1953 Fiume Brembo Torrente Mora Torrente Stabina Volume di invaso complessivo m3 34.600 840.000 56.000 Superficie del bacino imbrifero km2 13 6 11 Sviluppo del coronamento m 74,58 205,56 67,15 Larghezza del coronamento m 4,00 3,00 2,10 Altezza dello sbarramento m 23,60 40,10 20,60 Volume della diga m3 7.800 34.000 5.300 Quota coronamento m s.l.m. 1.250,10 1.548,30 629,30 Quota di massimo invaso m s.l.m. 1.247,20 1.547,30 627,80 Quota di massima regolazione m s.l.m. 1.246,50 1.546,50 626,00 Quota soglia opera di presa m s.l.m. 1.238,00 1.521,00 616,50 Quota soglia scarico di superficie m s.l.m. 1.246,50 1.546,50 626,00 Quota soglia scarico di fondo m s.l.m. 1.234,00 1.512,05 612.27 Tabella 12 – Dati tecnici delle dighe gestite da Italgen Foto 24 Piena del 1929 (centrale di Dezzo - Povo) Foto 25 Piena del 1987 a Concesa (centrale di Vaprio) - 50 - Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento Le dighe concorrono infatti a proteggere il territorio a valle durante gli eventi di piena, effettuando la c.d. “laminazione” delle piene: non viene mai lasciata defluire una portata di acqua superiore a quella in arrivo e si anticipa, con maggiori rilasci meno pericolosi, l’onda di piena vera e propria. Foto 26 Diga di Alto Mora Grafico 13 - Andamento giornaliero dei livelli dell’acqua presso la diga di Alto Mora Eventi estremi Sono eventi calamitosi (cedimenti strutturali, frane, eventi sismici) che potrebbero interessare le dighe ed il territorio circostante. Durante la progettazione di un impianti idroelettrico vengono preventivamente effettuati studi geologici per verificare la stabilità dei terreni su cui poggiano le opere e dei pendii interessati. Italgen assicura il controllo sia delle opere civili (dighe ed opere accessorie) che delle sponde degli invasi, attraverso l’attuazione di un “Piano di controlli” nel rispetto delle prescrizioni di legge, anche sulla base delle migliori conoscenze disponibili in azienda. Tale piano prevede ispezioni visive e strumentali, puntuali e periodiche, sia dei manufatti che del terreno circostante l’invaso, allo scopo di rilevare spostamenti anche minimi, infiltrazioni d’acqua, ecc. In tabella 13 è riportata la classificazione sismica dei comuni interessati dalle dighe: la classificazione del 2003 dei comuni italiani ha una scala che va da 1 a 4 (con 4 corrispondente al rischio meno elevato). - 51 - Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento Diga Comune Classificazione ai sensi OPC n.3274 del 2003 PONTE ACQUA Alto Mora Averara – S. Brigida (BG) 4 CASSIGLIO Cassiglio Cassiglio (BG) 4 Ponte dell’Acqua Mezzoldo (BG) 4 Impianto PONTE PIAZZOLO Tabella 13 – Classificazione sismica dei Comuni su cui sono dislocate le dighe Salute e sicurezza dei lavoratori La sicurezza e la tutela della salute negli ambienti di lavoro rappresentano, insieme alla tutela dell’ambiente naturale, temi di interesse prioritario per Italgen. L’impegno nel campo della sicurezza si concretizza su vari fronti, tra i quali si possono citare: - organizzazione ed interventi di sensibilizzazione del personale - formazione dei dipendenti - sorveglianza sanitaria - aggiornamento costante dei documenti di valutazione dei rischi - analisi puntuale degli eventi infortunistici. Vengono svolte in particolare le attività di formazione ed addestramento sui rischi presenti negli impianti del sito, sull’uso di dispositivi di sicurezza individuale e di protezione collettivi, sul primo soccorso, sull’uso dei mezzi antincendio, sul comportamento in casi di emergenza. Italgen utilizza, per monitorare la sicurezza, due indici: - IF = Indice di Frequenza = (n° infortuni / ore lavorate) x 106 fornisce il numero di infortuni avvenuti ogni un milione di ore lavorate - IG = Indice di Gravità = (n° giorni persi / ore lavorate) x 1.000 fornisce il numero di giorni di assenza per infortunio ogni mille ore lavorate Grafico 14 – Andamento Indice di Gravità Grafico 15 – Andamento Indice di Frequenza - 52 - Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento 6. Obiettivi di miglioramento 6.1. Gli obiettivi per il triennio 2009-2012 Alla presenza del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, il 7 Luglio 2009 il Consigliere Delegato del Gruppo Italcementi Carlo Pesenti e il Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo hanno firmato un accordo volontario tra l’azienda e il Ministero, denominato “Patto per la Tutela dell’Ambiente”. L’accordo si inserisce in un quadro di accordi analoghi tra il Ministero e dieci delle principali aziende italiane e prevede un percorso programmatico di investimenti da parte di Italcementi e della sua controllata Italgen in interventi finalizzati alla riduzione dei gas a effetto serra e alla produzione di energia da fonti rinnovabili. L’obiettivo è il raggiungimento di una maggiore efficienza ambientale dei processi produttivi, attraverso un piano di investimenti stimato in circa 510 milioni di euro complessivi, che prevede in particolare tre tipologie di interventi che saranno realizzati, a fronte dell’ottenimento dei relativi permessi e assentimenti amministrativi, entro il 2013: - Revamping degli impianti di produzione di energia idroelettrica per il mantenimento della capacità installata e realizzazione di impianti solari fotovoltaici. - Interventi tecnologici per la sostituzione di una parte di combustibili fossili utilizzati negli impianti di produzione di cemento con combustibili derivati da rifiuti. - Revamping di alcuni degli impianti di produzione di cemento finalizzato all’incremento dell’efficienza energetica e ambientale delle unità produttive. I benefici ambientali di tali interventi si possono quantificare nella riduzione delle emissioni di CO2 pari a circa 760 kt/anno e nel risparmio di energia da fonti fossili di circa 260 Ktep/anno. Il Patto fra il Ministero dell’Ambiente e Italcementi, al fine di favorire e monitorare la corretta implementazione dell’accordo, prevede l’istituzione di un Comitato di nomina Ministeriale composto da membri del Ministero dell’Ambiente e rappresentanti di Italcementi, con il compito di: - Presentare al Ministro, tramite relazione annuale, un quadro dettagliato circa l’implementazione del programma e i benefici ambientali raggiunti. - Individuare soluzioni alle criticità che eventualmente si riscontrassero nel corso degli iter autorizzativi e favorire la rapida attuazione degli interventi. - Agevolare il dialogo e la collaborazione con le Autorità Regionali e gli Enti locali presentando apposite relazioni e documentazione tecnica. Gli obiettivi specifici di Italgen sono riepilogati in tabella 14, con lo stato di avanzamento riportato in calce ad ogni obiettivo. - 53 - Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento Aspetto Coesistenza dell’attività produttiva con il territorio N° ob. 1 2 3 4 5 Efficienza energetico del ciclo produttivo 6 7 8 9 10 Produzione di energia rinnovabile 11 Obiettivo Interventi Incrementare la trasparenza nei confronti di cittadini e istituzioni Coinvolgimento del pubblico e delle scuole attraverso le visite guidate agli impianti (iniziativa “Centrali aperte”) Riduzione autoconsumi Installazione lampade a basso consumo Scadenz a Investim. stimato 2010 Obiettivo raggiunto 5.000 € 2011 30.000 € AVANZAMENTO: 10% In fase di valutazione progetto di sostituzione lampade tradizionali con lampade LED presso la centrale di Vaprio d’Adda Incremento della producibilità media dell’impianto di Serravalle Sostituzione di turbine e alternatori 2010 1.200.000 € da 2,04 GWh/anno a 2,33 GWh/anno AVANZAMENTO: 80% Iniziati nel corso del mese di Settembre 2010 i lavori di rifacimento dell’impianto Incremento della producibilità media dell’impianto di S. Andrea Sostituzione di turbine e alternatori 2010 700.000 € da 1,39 GWh/anno a 1,59 GWh/anno AVANZAMENTO: 80% Iniziati nel corso del mese di Settembre 2010 i lavori di rifacimento dell’impianto Incremento della producibilità media dell’impianto di Povo da 0,7 Sostituzione di turbine e alternatori 2011 800.000 € GWh/anno a 1 GWh/anno AVANZAMENTO: 50% Commessa in fase di appalto. Si prevede l’inizio lavori per Agosto 2011 Incremento della producibilità media dell’impianto di Roccavione Sostituzione di turbine e alternatori 2012 3.000.000 € 1° salto da 8,9 GWh/anno a 10 GWh/anno AVANZAMENTO: 30% Ottenuto il rinnovo della concessione, condizione necessaria per iniziare il progetto. Incremento della producibilità media dell’impianto di Roccavione Sostituzione di turbine e alternatori 2012 6.000.000 € 2° salto da 17,6 GWh/anno a 20 GWh/anno AVANZAMENTO: 30% Ottenuto il rinnovo della concessione, condizione necessaria per iniziare il progetto. Incremento della producibilità media dell’impianto di Ponte Sostituzione di turbine e alternatori 2012 2.500.000 € dell’Acqua da 5,4 GWh/anno a 6 GWh/anno AVANZAMENTO: 5% In fase di rinnovo concessione, condizione necessaria per iniziare il progetto. Incremento della producibilità media dell’impianto di Palazzolo Sostituzione di turbine e alternatori 2012 8.000.000 € da 26,6 GWh/anno a 30GWh/anno AVANZAMENTO: 30% Iniziato progetto di revamping (ottenimento qualifica IAFR) Si prevede l’inizio lavori per l’inizio del 2012 Realizzazione di una centralina che permetta di ottemperare agli obblighi di Ottimizzazione della risorsa rilascio e nello stesso tempo sfrutti tale 2012 3.000.000 € acqua, con recupero di energia acqua per la produzione di energia idroelettrica all’opera di presa di Concesa AVANZAMENTO: 5% Presentata istruttoria per il rilascio della concessione agli Enti competenti Realizzazione di una centralina che permetta di ottemperare agli obblighi di Ottimizzazione della risorsa rilascio e nello stesso tempo sfrutti tale 2012 1.500.000 € acqua, con recupero di energia acqua per la produzione di energia idroelettrica all’opera di presa di Castelli Calepio AVANZAMENTO: 10% Presentata istruttoria per il rilascio della concessione agli Enti competenti - 54 - Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento Aspetto Rumore N° ob. 12 13 Impatto visivo 14 15 Obiettivo Riduzione di almeno 2 dB del rumore presso la centrale di Palazzolo in occasione del rifacimento 2012 dell’impianto, visto il contesto urbano in cui la centrale è inserita AVANZAMENTO: 30% In occasione del rifacimento dell’impianto previsto per il 2012 2009 Miglioramento dell’impatto visivo Rifacimento facciata centrale Obiettivo degli impianti produttivi idroelettrica di Vaprio raggiunto 2010 Ripristino ambientale a seguito del Rifacimento muro di contenimento Obiettivo rifacimento dell’impianto presso la centrale di Mazzunno raggiunto Sostituzione del tetto della casa di 2011 guardiania a Tetto Ghigo 16 17 Aumentare la percentuale di rifiuti conferiti al recupero Investim. stimato 100.000 € 250.000 € 600.000 € 50.000 € AVANZAMENTO: 30% Inserita spesa nel budget 2011 Sostituzione tratto condotta forzata 2012 100.000 € centrale Ponte dell’Acqua AVANZAMENTO: 5% In occasione del rifacimento dell’impianto previsto per il 2012 Privilegiare i conferimenti verso i Consorzi Obbligatori (COBAT, CONAI, etc.) ovvero soggetti autorizzati alle operazioni di recupero 2012 20.000 € 2012 20.000 € 2011 200.000 € 2012 200.000 € 2012 200.000 € AVANZAMENTO: 20% In fase di valutazione Gestione della raccolta dei rifiuti Tipologie di oli lubrificanti utilizzati 18 19 Impedimenti alla fauna ittica Scadenz a Riduzione delle emissioni sonore negli ambienti circostanti gli impianti Ridurre l’aerodispersione in caso di incidente delle particelle dei manufatti contenenti amianto Manufatti in cemento-amianto Interventi 20 Selezione di oli lubrificanti con garanzie ambientali come marchi di prodotto ambientali o prodotti da aziende certificate ISO 14001 AVANZAMENTO: 20% In fase di valutazione Ricostituire un sistema equilibrato Costruzione della scala di risalita dei di presenza ittica nei corsi pesci dell’impianto di Palazzolo con d’acqua, favorendone i flussi specifiche di progetto eco-compatibili e migratori riduzione al minimo dell’impatto visivo AVANZAMENTO: 50% In fase di progetto, da realizzarsi entro l’estate 2011 Ricostituire un sistema equilibrato di presenza ittica nei corsi d’acqua, favorendone i flussi migratori Costruzione della scala di risalita dei pesci dell’impianto Roccavione 1° salto con specifiche di progetto ecocompatibili e riduzione al minimo dell’impatto visivo AVANZAMENTO: 30% In fase di progetto 21 Ricostituire un sistema equilibrato di presenza ittica nei corsi d’acqua, favorendone i flussi migratori Costruzione della scala di risalita dei pesci dell’impianto Roccavione 2° salto con specifiche di progetto ecocompatibili e riduzione al minimo dell’impatto visivo AVANZAMENTO: 30% In fase di progetto 22 Evitare la possibile contaminazione delle acqua da olio Installazione di serbatoi destinati alla raccolta di olio in caso di rottura dei trasformatori a Ponte Acqua 2009 Obiettivo raggiunto 70.000 € 23 Evitare la possibile contaminazione delle acqua da olio Installazione di serbatoi destinati alla raccolta di olio in caso di rottura dei trasformatori a Vaprio d’Adda 2009 Obiettivo raggiunto 70.000 € Suolo e sottosuolo - 55 - Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento Aspetto N° ob. 24 Traffico 25 Obiettivo Riduzione del traffico automobilistico nei pressi delle centrali Interventi Scadenz a Investim. stimato Gestione della centrale di Mazzunno in modalità “telecontrollo” 2010 Obiettivo raggiunto 100.000 € Messa a disposizione per il personale delle centrali di biciclette elettriche (ricaricate da energia verde 2011 autoprodotta) per gli spostamenti di breve entità AVANZAMENTO: 80% Centrali di Vaprio D’Adda e Villa di Serio dotate di biciclette elettriche Riduzione del traffico automobilistico nei pressi delle centrali 30.000 € Tabella 14 – Obiettivi ambientali per il triennio 2009-2012 e relativo stato di avanzamento Foto 26 Bicicletta elettrica e relativo distributore / caricatore - 56 - Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento 7. Glossario Alternatore / generatore: Macchina elettrica che consente la trasformazione dell'energia meccanica in energia elettrica. Ambiente: Contesto nel quale una organizzazione opera, comprendente l'aria, l'acqua, il terreno, le risorse naturali, la flora, la fauna, gli esseri umani e le loro interrelazioni. ARPA: Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale . Audit ambientale: Processo di verifica sistematico e documentato per conoscere e valutare, con evidenza oggettiva, se il Sistema di Gestione Ambientale di un'organizzazione è conforme ai criteri definiti dall'organizzazione stessa per l'audit del Sistema di Gestione Ambientale e per comunicare i risultati di questo processo alla direzione dell’organizzazione (UNI EN ISO 14001). Bacino: Invaso la cui durata di riempimento è compresa tra 2 e 400 ore. Bacino imbrifero: Il bacino imbrifero di un corso d’acqua è l’insieme delle superfici le cui precipitazioni atmosferiche pervengono, per scorrimento naturale, in un punto del corso d’acqua considerato. Certificati RECS: Titoli che attestano la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile per una taglia minima pari a 1 MWh, favorendo la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile dagli impianti le cui condizioni economiche non consentirebbero di produrre energia “verde”. RECS è acronimo di Renewable Energy Certificate System. Chilowattora (kWh): È l’unità di misura dell’energia elettrica. CO2: Biossido di carbonio. Ossido acido formato da un atomo di carbonio legato a due atomi di ossigeno. È una sostanza fondamentale nei processi vitali delle piante e degli animali. È inoltre, dopo il vapore acqueo, il principale gas serra presente nell'atmosfera terrestre. Condotta forzata: Tubazione, generalmente in acciaio, attraverso la quale l’acqua viene addotta alle turbine della centrale idroelettrica. Convalida della Dichiarazione ambientale: Atto mediante il quale il Verificatore ambientale, accreditato da EMAS Italia, esamina la Dichiarazione ambientale dell’organizzazione e convalida che i contenuti sono conformi al regolamento EMAS in vigore. dB(A): Misura di livello sonoro. II simbolo A indica la curva di ponderazione utilizzata per correlare la sensibilità dell'organismo umano alle diverse frequenze. Decreto di concessione: L'atto con cui l’Autorità Competente (Regione o Provincia) concede ad un soggetto interessato l'uso dell'acqua. Derivazione idroelettrica: Parte di una centrale idroelettrica costituente una unità di esercizio i cui gruppi generatori possono indifferentemente: - turbinare gli apporti alle prese sotto il medesimo salto caratteristico; - pompare l’acqua dal serbatoio inferiore a quello superiore. Dichiarazione ambientale: È il documento con il quale l’organizzazione fornisce al pubblico ed agli altri soggetti interessati informazioni sull’impatto e sulle prestazioni ambientali che derivano dalla propria attività, nonché sul continuo miglioramento delle sue prestazioni ambientali. Diga: Opera di sbarramento atta ad intercettare l'acqua di un fiume, a creare un invaso e avente altezza superiore a 10 m. Disciplinare di concessione: Documento integrato del decreto di concessione che specifica le caratteristiche (portata, salto, etc.) della derivazione nonché gli obblighi imposti per la stessa. Elettrodotto: Un elettrodotto è un sistema per la trasmissione di energia elettrica. Le linee elettriche sono classificabili in funzione della tensione di esercizio come: - linee ad altissima tensione (380 kV), dedicate al trasporto dell’energia elettrica su grandi distanze; - linee ad alta tensione (220 kV e 132 kV), per la distribuzione dell’energia elettrica; le grandi utenze (industrie con elevati consumi) possono avere direttamente la fornitura alla tensione di 132KV; - linee a media tensione (generalmente 15 kV), per la fornitura ad industrie, centri commerciali, grandi condomini etc.; - linee a bassa tensione (220-380 V), per la fornitura alle piccole utenze, come le singole abitazioni. - 57 - Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento Energia cinetica: Attitudine di un corpo (acqua) in movimento a compiere un lavoro (energia). Energia potenziale: Attitudine di un corpo in stato di quiete (acqua) a compiere un lavoro (energia). Fossa Imhoff: Vasca di raccolta e trattamento delle acque reflue domestiche proveniente da un edificio. Galleria di derivazione: Galleria in pressione o a pelo libero che ha lo scopo di convogliare la portata derivata dal lago, tramite l’opera di presa, alla condotta forzata della centrale con la minore pendenza possibile, in modo da mantenere quasi integro il salto geodetico utile. Grandi e piccole derivazioni: Sono considerate grandi derivazioni le utenze di acqua che eccedono i 3.000 kW di potenza nominale media annua (art. 6, comma 2, lettera a del R.D. 11 dicembre 1933 n. 1775). GWh (Gigawattora): Equivale a 1.000.000 di kWh (chilovattora). Impatto ambientale: Qualsiasi modifica all’ambiente, positiva o negativa, totale o parziale, derivante in tutto o in parte dalle attività, dai prodotti o servizi di un'organizzazione. Invaso: Volume d’acqua accumulato a monte di un’opera di sbarramento disponibile per utilizzo idroelettrico, irriguo o potabile. kV (ChiloVolt): Misura della differenza di potenziale di un circuito elettrico equivalente a 1.000 Volts. kWh (Chilowattora): Unità di misura dell’energia elettrica. Magra: Stato di un fiume o di un torrente la cui portata è minima o nulla a causa delle scarse precipitazioni. D.M.V. (Deflusso Minimo Vitale): Portata d’acqua da rilasciare a valle di derivazioni idriche per garantire la vita dei pesci. m s.l.m.: Metri sul livello del mare. Norma UNI EN ISO 9001 Normativa di riferimento riconosciuta a livello mondiale, per la certificazione del sistema di gestione per la qualità delle organizzazioni di tutti i settori produttivi e di tutte le dimensioni. Norma UNI EN ISO 14001 La norma specifica i requisiti di un Sistema di Gestione Ambientale che consente a un'organizzazione di formulare una Politica ambientale e stabilire degli obiettivi ambientali, tenendo conto degli aspetti legislativi e delle informazioni riguardanti gli impatti ambientali significativi della propria attività. Obiettivo ambientale: Il fine ultimo ambientale complessivo, derivato dalla Politica ambientale, che un’organizzazione decide di perseguire e che è quantificato ove possibile. Opera di restituzione: Canale o galleria a pelo libero o in pressione, che raccoglie le acque in uscita da una centrale idroelettrica e le convoglia in un corpo idrico ricettore. Opere di presa e captazione: Complesso di opere che permette di derivare la portata stabilita dall’invaso artificiale o dal corso d’acqua. Parti interessate (stakeholders): Persona o gruppo che abbia interesse nelle prestazioni o nei risultati di un’organizzazione o di un sistema, es: gli azionisti, i dipendenti, i clienti, i fornitori, le Comunità locali (abitazioni, aziende agricole, ecc.) le istituzioni, le Associazioni di categoria e di opinione. Piena: Stato del regime di un fiume o di un torrente caratterizzato da un forte aumento di portata. Politica ambientale: Dichiarazione, fatta da un'organizzazione, delle sue intenzioni e dei suoi principi in relazione alla sua globale prestazione ambientale, che fornisce uno schema di riferimento per l'attività da compiere e per la definizione degli obiettivi e dei traguardi in campo ambientale. - 58 - Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento Portata: Volume d’acqua che passa in una sezione (es. di un corso d’acqua) nell’unità di tempo. Portata di concessione: Portata media derivabile concessa per essere utilizzata in una centrale idroelettrica. Portata di concessione massima: Portata massima derivabile concessa per essere utilizzata in una centrale idroelettrica. Posto di teleconduzione: Il luogo in cui vengono eseguiti, mediante apparecchiature di telecontrollo, il comando e il controllo degli impianti idroelettrici a distanza. Potenza attiva: È la potenza elettrica erogata in rete che può essere trasformata in altre forme di energia. Potenza installata: È la somma delle potenze elettriche nominali di tutti i generatori installati in una centrale e connessi alla rete direttamente o a mezzo di trasformatore. Si esprime in kVA. Pozzo piezometrico: Vasca (o pozzo), a pelo libero, interposta tra galleria di derivazione e condotta forzata avente lo scopo di contenere le sovrapressioni, originate da manovre degli organi di intercettazione, mediante libere oscillazioni del livello dell’acqua, attenuando così la propagazione di tali perturbazioni verso la galleria di derivazione. Prestazione ambientale: Risultati misurabili del Sistema di Gestione Ambientale, conseguenti al controllo esercitato dall’organizzazione sui propri aspetti ambientali, sulla base della Politica ambientale, dei suoi obiettivi e dei suoi traguardi. Programma ambientale: Descrizione degli obiettivi e delle attività specifici dell'impresa, concernente una migliore protezione dell'ambiente in un determinato sito, ivi compresa una descrizione delle misure adottate o previste per raggiungere questi obiettivi e, se del caso, le scadenze stabilite per l’applicazione di tali misure. Quota di massimo invaso: È la quota più alta che può essere raggiunta in un bacino. È definita in relazione alla massima portata smaltibile. Quota massima di regolazione: È la quota più alta raggiungibile in condizioni normali, può essere superata solo in concomitanza di piene. Quota minima di regolazione: È la quota al di sopra della quale è possibile l’avviamento di tutti i gruppi generatori e la presa di carico. Regolamento CE n. 761/2001: Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio sull’adesione volontaria delle organizzazioni a un sistema comunitario di ecogestione e audit emanato il 19 marzo del 2001. Revamping: Termine inglese comunemente utilizzato in ambito tecnico che assume come primario significato l’operazione di restauro/revisione generale di un impianto al fine di riportarlo al "nuovo". Salto geodetico: È la differenza di quota (espressa in m) tra il punto di prelievo dell’acqua in un bacino e il punto di restituzione dopo l’attraversamento della turbina. Serbatoio di regolazione: Invaso la cui durata di riempimento è maggiore di 400 ore. Sistema di Gestione Ambientale: La parte del sistema di gestione generale che comprende la struttura organizzativa, le attività di pianificazione, le responsabilità, le prassi, le procedure, i processi, le risorse per elaborare, mettere in atto, conseguire, riesaminare e mantenere attiva la Politica ambientale di un’organizzazione. Sito: Tutto il terreno, in una zona geografica precisa sotto il controllo gestionale di un’organizzazione che comprende attività, prodotti e servizi. Esso include qualsiasi infrastruttura, impianto e materiali. Traversa: Opera di sbarramento atta ad intercettare l'acqua di un fiume e avente altezza inferiore a 10 m. Turbina idraulica: Macchina motrice provvista di un organo rotante a cui l’acqua imprime il moto. Le caratteristiche costruttive delle turbine variano a seconda del salto geodetico disponibile. Fino a salti di 60 m con portate di acqua elevate si utilizzano turbine ad elica (Kaplan); fino a 600 m circa si utilizzano turbine Francis, per salti superiori si utilizzano turbine Pelton. - 59 - Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento 8. Compendio dei dati di prestazione Al fine di valutare le prestazioni ambientali dell’attività produttiva e dell’organizzazione è necessario adottare appropriati indicatori. Indicatori chiave Il regolamento EMAS III ha stabilito di calcolare degli indicatori definiti “chiave”. Ciascun indicatore chiave si compone di: I. un dato A che indica il consumo/impatto totale annuo in un campo definito; II. un dato B che indica la produzione totale annua dell'organizzazione; III. un dato R che rappresenta il rapporto A/B. L’organizzazione riferisce su tutti i tre elementi elencati per ciascun indicatore. La produzione totale annua dell'organizzazione (dato B) per Italgen, quale organizzazione che opera nel settore della produzione (industria) rientrante nella definizione di media impresa (rif. Raccomandazione della Commissione Europea 2003/361/CE), indica il valore aggiunto totale annuo lordo espresso in milioni di euro (margine operativo). Il consumo/impatto totale annuo in un determinato campo, dato A, è indicato come segue: i) per l'efficienza energetica - relativamente al "consumo totale diretto di energia”, il consumo totale annuo di energia espresso in kWh; - relativamente al "consumo totale di energie rinnovabili”, la percentuale del totale annuo di consumo di energia (elettrica e termica) prodotta dall'organizzazione da fonti rinnovabili. L’energia elettrica consumata costituisce, presso ciascuna centrale, una frazione dell’energia elettrica autoprodotta. Di conseguenza, il consumo totale annuo di energia elettrica e il consumo totale annuo di energia da fonte rinnovabile coincidono. Tuttavia, essendoci state negli anni precedenti il 2008 delle produzioni di impianti Italgen da fonte fossile, si ritiene opportuno riportare l’evoluzione del rapporto tra energia rinnovabile prodotta e produzione totale (grafico 18). Grafico 16 - Autoconsumi di energia elettrica (kWh) - 60 - Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento Grafico 17 – Rapporto autoconsumi / margine operativo (kWh/k€) Grafico 18 – Quota di energia rinnovabile sul totale della produzione Italgen ii) per l'acqua Il "consumo idrico totale annuo, espresso in milioni di m3, è riportato nel grafico 19. Va sottolineato il fatto che l’acqua, nel caso di un impianto idroelettrico, non viene “consumata” ma restituita al corso d’acqua nelle stesse condizioni chimico-fisiche del prelievo ed anzi depurata dei rifiuti in sospensione (“sgrigliato”). - 61 - Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento Grafico 19 - Quantità di acqua turbinata (Mm3) Grafico 20 – Rapporto acqua turbinata / margine operativo (Mm3 / k€) iii) per i rifiuti - la "produzione totale annua di rifiuti", suddivisa per tipo, espressa in tonnellate, - la "produzione totale annua di rifiuti pericolosi", espressa in tonnellate; Grafico 20 – Rapporto rifiuti prodotti / margine operativo (tonn / M€) - 62 - Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento Grafico 21 – Rapporto rifiuti pericolosi prodotti / margine operativo (tonn / M€) iv) per la biodiversità - l'utilizzo del terreno, espresso in m2 di superficie edificata; Nome centrale Localizzazione Superficie interessata 2 (m ) CASSIGLIO Olmo al Brembo (BG) 4.770 CUGNO Olmo al Brembo (BG) 7.247 PONTE ACQUA Mezzoldo (BG) 107.802 PONTE PIAZZOLO Olmo al Brembo (BG) 19.520 SAN GIOVANNI BIANCO San Giovanni Bianco (BG) 34.489 DEZZO Colere (BG) 40.232 MAZZUNNO Angolo Terme (BS) 29.410 POVO Colere (BG) 8.710 PALAZZOLO Palazzolo sull’Oglio (BS) 205.995 VAPRIO D'ADDA Vaprio D'Adda (MI) 431.318 COMENDUNO Albino (BG) 8.655 PONTE NEMBRO Villa di Serio (BG) 49.101 ROCCAVIONE 1° salto Roccavione (CN) 85.532 ROCCAVIONE 2° salto Roccavione (CN) 86.160 S. ANDREA Vittorio Veneto (TV) 600 SERRAVALLE Vittorio Veneto (TV) 2.536 Tabella 15 – Superficie edificata per centrale (m2) Italgen S.p.A. ha ritenuto di non riferire in merito all’indicatore chiave relativo all’efficienza dei materiali in quanto lo stesso non risulta correlato ai propri aspetti ambientali significativi. La produzione di energia idroelettrica, infatti, non utilizza materiali, riconducibili unicamente ai prodotti consumati nelle attività di manutenzione, che non costituiscono comunque un aspetto ambientale significativo. La produzione di energia idroelettrica non genera emissioni in atmosfera, riconducibili unicamente ai gruppi elettrogeni, ove presenti, al servizio della centrale, che non rappresentano, comunque, un aspetto ambientale significativo. Il riscaldamento e il condizionamento estivo sono garantiti in tutte le sedi da sistemi elettrici. - 63 - Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento Le emissioni di gas ad effetto serra, HFC, da detti sistemi, non costituiscono un aspetto ambientale significativo. Per questi motivi Italgen S.p.A. ha ritenuto di non riferire in merito all’indicatore chiave relativo alle emissioni in atmosfera. Ulteriori indicatori scelti da Italgen sono le produzioni lorde, la frazione di autoconsumi riferite alla produzione, l’indice di disponibilità (dati distinti per centrale) e la quantità rifiuti prodotti distinta per codice CER. Nome impianto 2007 2008 2009 2010 (1° semestre) PONTE NEMBRO 1.749.957 3.506.567 3.481.555 2.078.587 ROCCAVIONE 1° SALTO 7.424.944 8.838.091 10.430.654 5.435.155 ROCCAVIONE 2° SALTO 13.986.560 17.377.940 20.403.322 10.715.490 CASSIGLIO 9.504.160 14.939.480 14.302.280 7.576.960 CUGNO 8.578.860 12.869.940 11.225.620 6.387.180 COMENDUNO 1.611.077 2.120.887 2.245.587 1.266.160 DEZZO 15.725.800 19.663.150 17.510.620 8.710.630 POVO 876.652 1.063.210 722.915 306.516 MAZZUNNO 8.731.520 32.885.900 35.174.400 18.047.400 PONTE ACQUA 4.668.382 6.149.261 4.659.668 3.354.163 PALAZZOLO 20.136.800 27.233.400 27.479.100 14.689.600 PONTE PIAZZOLO 21.994.120 31.190.280 28.277.640 16.083.840 SAN GIOVANNI BIANCO 11.983.200 20.590.000 21.792.800 11.947.200 VAPRIO D'ADDA 87.991.000 108.587.000 106.490.000 54.484.000 S. ANDREA 1.360.190 1.546.438 1.436.336 726.906 SERRAVALLE 1.988.031 2.095.106 2.183.326 1.124.066 2009 2010 (1° semestre) Tabella 16 – Produzioni lorde (kWh) Nome impianto 2007 2008 PONTE NEMBRO 0,65% 0,45% 0,47% 0,44% ROCCAVIONE 1° SALTO 1,19% 1,12% 0,93% 0,96% ROCCAVIONE 2° SALTO 1,19% 1,11% 0,93% 0,96% CASSIGLIO 0,57% 0,39% 0,43% 0,44% CUGNO 0,56% 0,38% 0,41% 0,42% COMENDUNO 1,12% 1,04% 0,97% 0,90% DEZZO 0,52% 0,46% 0,50% 0,45% POVO 0,51% 0,47% 0,46% 0,36% MAZZUNNO 0,58% 0,27% 0,33% 0,33% PONTE ACQUA 4,31% 3,26% 3,91% 3,49% PALAZZOLO 0,89% 0,65% 0,64% 0,63% PONTE PIAZZOLO 0,80% 0,66% 0,72% 0,69% SAN GIOVANNI BIANCO 0,97% 0,68% 0,66% 0,66% VAPRIO D'ADDA 0,25% 0,21% 0,21% 0,21% S. ANDREA 0,29% 0,25% 0,41% 0,40% SERRAVALLE 0,28% 0,25% 0,43% 0,39% Tabella 17 – Frazione degli autoconsumi sulla produzione lorda (%) - 64 - Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento Nome impianto N° gruppi n° ore funzionam. n° ore interventi n° ore inattività Funzionam. [%] Interventi [%] Inattività [%] SERRAVALLE 1 8.463 296 1 96,6% 3,4% 0,0% S. ANDREA 1 8.228 532 0 93,9% 6,1% 0,0% ROCCAVIONE 1° SALTO 2 16.580 104 836 99,4% 0,6% 4,8% ROCCAVIONE 2° SALTO 2 15.777 51 1.692 99,7% 0,3% 9,7% PALAZZOLO 1 8.701 59 0 99,3% 0,7% 0,0% VAPRIO D'ADDA 2 15.486 236 1.798 98,5% 1,5% 10,3% MAZZUNNO 2 15.753 225 1.542 98,6% 1,4% 8,8% DEZZO 2 17.152 123 245 99,3% 0,7% 1,4% POVO 1 4.566 100 4.094 97,9% 2,1% 46,7% PONTE NEMBRO 2 13.023 775 3.722 94,4% 5,6% 21,2% COMENDUNO 2 15.396 1.279 845 92,3% 7,7% 4,8% SAN GIOVANNI BIANCO 2 14.511 49 2.960 99,7% 0,3% 16,9% CUGNO 2 13.278 741 3.501 94,7% 5,3% 20,0% CASSIGLIO 1 8.420 86 254 99,0% 1,0% 2,9% PONTE PIAZZOLO 2 13.016 286 4.218 97,8% 2,2% 24,1% PONTE ACQUA 1 5.562 116 3.082 98,0% 2,0% 35,2% Tabella 18 – Disponibilità impianti anno 2009 CER Per. Descrizione 2006 2007 2008 2009 0,238 07 06 08* SI altri fondi e residui di reazione 0,394 12 01 09* SI emulsioni e soluzioni per macchinari, non contenenti alogeni 0,198 13 02 05* SI scarti di olio minerale per motori, ingranaggi e lubrificazione, non clorurati 1,260 13 03 07* SI oli minerali isolanti e termoconduttori non clorurati 15 01 06 NO imballaggi in materiali misti 15 01 10* SI 15 02 02* SI 16 02 11* SI 16 02 13* SI 16 02 14 NO 29,45 213,81 244,76 imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose o contaminati da tali sostanze assorbenti, materiali filtranti (inclusi filtri dell'olio non specificati altrimenti), stracci e indumenti protettivi, contaminati da sostanze pericolose apparecchiature fuori uso, contenenti clorofluorocarburi, HCFC, HFC SI batterie al piombo 16 07 08* SI rifiuti contenenti olio 17 04 05 NO ferro e acciaio 17 04 11 NO cavi, diversi da quelli di cui alla voce 17 04 10 19 08 01 NO vaglio 186,06 0,003 0,006 1,247 0,164 0,030 0,013 10,193 0,024 0,050 0,250 0,034 apparecchiature fuori uso, contenenti componenti pericolosi (2) diversi da quelli di cui alle voci 16 02 09 e 16 02 12 apparecchiature fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci da 16 02 09 a 16 02 13 16 06 01* 2,960 64,079 2,760 38,010 7,82 92,140 7,66 53,48 25,38 0,045 0,020 10,98 9,86 19 09 01 NO rifiuti solidi prodotti dai processi di filtrazione e vaglio primari 72,42 197,88 20 01 21* SI tubi fluorescenti ed altri rifiuti contenenti mercurio 0,004 0,013 20 03 01 NO rifiuti urbani non differenziati 3,92 3,28 20 02 01 NO rifiuti biodegradabili 3,00 4,960 Tabella 19 – Quantità (tonn) rifiuti prodotti distinta per codice CER Il maggior numero di CER trattati nel 2008 rispetto agli anni precedenti è dovuto ad un progressivo affinamento delle operazioni di differenziazione. - 65 - Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento Sul sito internet www.italgen.it è possibile vedere in tempo reale la produzione di energia idroelettrica (kWh) di Italgen S.p.A. nonché l’equivalente risparmio di barili di petrolio e di emissioni di anidride carbonica in atmosfera che si avrebbero nel caso di produzione dello stesso quantitativo di energia da fonte fossile. Figura 12 Distributore di energia elettrica sostenibile - 66 - Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento 9. Convalida della Dichiarazione Ambientale e conclusioni Italgen si impegna ad aggiornare la presente dichiarazione, con cadenza annuale, in caso di modifiche ai processi di produzione, al sistema di gestione ambientale o variazioni di carattere legislativo e a trasmettere, all’Organismo Competente, tali aggiornamenti convalidati oltre alla revisione della Dichiarazione Ambientale completa entro tre anni dalla data di convalida della presente. L’azienda dichiara l’attendibilità dei dati relativi alle prestazioni enunciate nella presente dichiarazione ambientale che sarà resa disponibile al pubblico, secondo quanto previsto dal Regolamento EMAS. Con la dichiarazione ambientale Italgen ha avviato un dialogo aperto con i propri interlocutori, fornitori, clienti, cittadini, istituti di credito e autorità competenti con la precisa volontà di assicurare una gestione trasparente delle prestazioni ambientali delle proprie attività sul territorio. Ci auguriamo che l’impegno della nostra azienda, come di tutte le organizzazioni registrate EMAS, avrà un effetto trainante in tutti i nostri interlocutori, in un meccanismo virtuoso di crescita culturale verso il rispetto dell’ambiente. - 67 - Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento - 68 - Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento Finito di stampare nel mese di Maggio 2011 Tiratura 350 copie Pubblicazione fuori commercio - 69 - Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento www.italgen.it Italgen S.p.A. Via G. Camozzi, 124 24121 Bergamo – Italy - 70 -