DICHIARAZIONE AMBIENTALE
Primo aggiornamento
ANNO 2010
con dati aggiornati al 30/06/10
Impianti idroelettrici
Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
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Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
Presentazione
Nell’attuale contesto economico e istituzionale, si sta sempre più consolidando il concetto di Sviluppo
Sostenibile nei sistemi delle singole organizzazioni d’impresa.
Anche Italcementi Group ha integrato le tre dimensioni della sostenibilità (creazione di valore
economico, tutela ambientale e responsabilità sociale) nelle proprie attività e strategie, formalizzando il
proprio impegno verso la responsabilità sociale attraverso l’adesione al World Business Council for
Sustainable Development (WBCSD) fin dall’anno 2002.
In linea con le politiche di sviluppo sostenibile di Italcementi, anche Italgen, filiale attiva nel settore
della produzione e distribuzione di energia elettrica, gestisce le proprie attività aziendali cercando di
ridurre gli impatti sull’ecosistema, mettendo in atto programmi a tutela della salute e della sicurezza e
consolidando le relazioni con il territorio e le comunità locali.
Con la Dichiarazione Ambientale EMAS, Italgen presenta i risultati conseguiti dai suoi impianti
idroelettrici dopo aver adottato sistemi di gestione basati sul miglioramento continuo delle proprie
performance ambientali, già messi a punto attraverso la certificazione UNI EN ISO 14001 conseguita
nel 2008.
Il presente documento costituisce il primo aggiornamento della dichiarazione convalidata nel 2009 e
fornisce una “fotografia” delle nostre centrali idroelettriche e delle prestazioni ambientali delle nostre
attività con riferimento ai dati al 30/06/2010.
Si tratta di una tappa importante con la quale, accanto all’impegno di garantire il costante
miglioramento della propria efficienza ambientale, Italgen conferma la propria volontà di aprire un
dialogo trasparente e aperto in relazione agli aspetti connessi con la presenza e l’esercizio delle
proprie centrali sul territorio.
Italgen S.p.A. è sempre disponibile a fornire qualsiasi informazione aggiuntiva di pertinenza tecnica e
ambientale e saranno certamente accolte con interesse tutte le proposte e gli spunti che ci
giungeranno su tale tema.
Bergamo, 23 settembre 2010
Giovanni Ferrario
Presidente Italgen S.p.A.
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Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
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Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
Informazione per il pubblico
Il presente Aggiornamento alla Dichiarazione Ambientale costituisce la prima revisione della
Dichiarazione Ambientale convalidata nel 2009 e l’adeguamento del documento al nuovo Regolamento
EMAS 1221/2009.
Italgen S.p.A. è iscritta al registro comunitario dell’EMAS con il numero IT-001309 e codice NACE
35.11 “Produzione e distribuzione di energia elettrica” relativo alla classificazione statistica delle attività
economiche nelle Comunità Europee.
Per conservare l’iscrizione ed in conformità al dettato del Regolamento EMAS sopraccitato, Italgen
S.p.A. si è impegnata a presentare al Comitato ECOLABEL - ECOAUDIT - Sezione EMAS ITALIA una
nuova Dichiarazione Ambientale convalidata entro tre anni dalla prima convalida e a far convalidare
dal verificatore incaricato (Certiquality) i previsti aggiornamenti annuali della Dichiarazione ambientale,
quindi trasmetterli all’Organismo Competente e metterli a disposizione del pubblico.
Italgen S.p.A. s’impegna a diffondere i suddetti aggiornamenti nel caso in cui sopravvengano fatti nuovi
e importanti che possano interessare il pubblico; in ogni caso, i previsti aggiornamenti annuali, come
pure qualsiasi altra informazione di carattere ambientale relativa alle attività delle centrali idroelettriche
di proprietà Italgen, possono essere richieste per posta al seguente indirizzo:
Italgen S.p.A.
Via G. Camozzi, 124
24121 Bergamo
Tel.: 035.396111
Fax: 035.396042
E-mail: [email protected]
oppure direttamente a:
Edoardo Maffeis
Tel.: 035.396796
Fax: 035.396042
E-mail: [email protected]
Verificatore:
Certiquality S.r.l.
Via Gaetano Giardino, 4
20123 MILANO
Verificatore ambientale accreditato dal Comitato ECOLABEL – ECOAUDIT – Sezione EMAS ITALIA
con n. IT-V-0001
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Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
Indice
1. Premessa ...................................................................................................................................................- 5 1.1. Italcementi Group .......................................................................................................................... - 5 1.2. Italgen S.p.A. ................................................................................................................................. - 6 2. La struttura organizzativa dei siti produttivi..........................................................................................- 8 2.1. Compiti e responsabilità ................................................................................................................ - 8 2.2. Il principio di funzionamento di un impianto idroelettrico ............................................................ - 11 2.3. Territorio di riferimento ................................................................................................................ - 13 2.4. Le centrali Italgen ........................................................................................................................ - 15 3. La politica per l’ambiente e il sistema di gestione ambientale ..........................................................- 19 3.1. La Politica per l’Ambiente di Italcementi S.p.A. .......................................................................... - 19 3.2. La Politica per l’Ambiente di Italgen S.p.A. ................................................................................. - 20 3.3. Il Sistema di Gestione Ambientale di Italgen S.p.A..................................................................... - 21 4. Aspetti ambientali e prestazioni............................................................................................................- 26 4.1. Definizione degli Aspetti Ambientali, diretti e indiretti ................................................................. - 26 4.2. Presentazione dei Criteri di valutazione degli aspetti ambientali ................................................ - 27 4.3. Presentazione degli Aspetti Ambientali Significativi e relative prestazioni ................................. - 29 5. Piano di emergenza ................................................................................................................................- 49 6. Obiettivi di miglioramento .....................................................................................................................- 53 6.1. Gli obiettivi per il triennio 2009-2012 ........................................................................................... - 53 7. Glossario .................................................................................................................................................- 57 8. Compendio dei dati di prestazione .......................................................................................................- 60 9. Convalida della Dichiarazione Ambientale e conclusioni ..................................................................- 67 -
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Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
1. Premessa
1.1. Italcementi Group
Italcementi Group, con una capacità produttiva di oltre 75 milioni di tonnellate di cemento annue, è il
quinto produttore di cemento a livello mondiale.
Italcementi, fra le prime dieci società industriali italiane, è quotata alla Borsa Italiana.
Le società di Italcementi Group integrano
l'esperienza, il know-how e le culture di 22 paesi
in 4 continenti del mondo, attraverso un
dispositivo industriale di 59 cementerie, 11 centri
di macinazione, 5 terminali, 350 centrali di
calcestruzzo e 90 cave di inerti.
Nel 2010 il Gruppo ha registrato un fatturato
consolidato di circa 4,8 miliardi di Euro.
Italcementi, costituita nel 1864, ha avviato nella
seconda metà degli anni Ottanta una strategia di internazionalizzazione culminata nel 1992 con
l’acquisizione di Ciments Francais. Dopo una fase di riorganizzazione ed integrazione delle realtà
acquisite, a partire dalla seconda metà degli anni Novanta il Gruppo ha rilanciato il processo di
diversificazione geografica attraverso una serie di acquisizioni in Paesi emergenti come Bulgaria,
Marocco, Kazakistan, Tailandia, India oltre a operazioni di rafforzamento condotte in Nord America.
Nell’ambito del programma di espansione della presenza nel bacino del Mediterraneo, nel corso del
2005 il Gruppo ha ulteriormente sviluppato la propria presenza in Egitto, diventandone leader di
mercato. Nel 2006 è stato acquisito il totale controllo delle attività in India, mentre nel 2007, il Gruppo
ha ulteriormente consolidato la sua presenza in Asia e Medio Oriente con operazioni in Cina, Kuwait,
Arabia Saudita. All’inizio del 2011 Italcementi ha ceduto la filiale turca Set Group a Limak Holding.
Italcementi, quale membro del WBCSD - World Business Council for
Sustainable Development - è tra i sottoscrittori dell’Agenda for Action
della Cement Sustainability Initiative, il primo impegno formale che
vincola alcune tra le maggiori imprese cementiere al mondo. Ad ulteriore
conferma del proprio impegno su questi temi, a Italcementi è stata
assegnata la co-Presidenza della Cement Sustainability Initiative per il
periodo 2006-2007. Inoltre Italcementi è stata inclusa nel “Sustainability Yearbook 2011”, la più
completa pubblicazione sulla sostenibilità aziendale presentata annualmente da SAM (Sustainable
Asset Management). Il Gruppo ha anche aderito all’UN Global Compact, un’iniziativa strategica
promossa dall’ONU con l’obiettivo di allineare le azioni delle aziende secondo principi universalmente
accettati in termini di diritti umani, ambiente ed etica.
Attraverso le attività dei suoi Centri di Ricerca e Innovazione in Italia e in Francia, i più avanzati in
Europa, il Gruppo si propone di anticipare gli orientamenti e le necessità del mercato dando priorità
alle questioni ambientali e all’ottimizzazione delle risorse impiegate.
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Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
1.2. Italgen S.p.A.
Italgen S.p.A. (la cui proprietà è per il 99,9% di Italcementi S.p.A. e per lo 0,1% di Sicil. Fin. S.r.l.)
nasce nel 2001 con l’obiettivo di valorizzare gli asset energetici di Italcementi Group.
Attualmente produce energia elettrica attraverso 14 centrali idroelettriche in Lombardia, Piemonte e
Veneto, interconnesse attraverso una rete di circa 400 chilometri di elettrodotti di proprietà e 2 impianti
eolici in Bulgaria, di cui la Società detiene una quota di minoranza pari al 49%.
I principali compiti istituzionali di Italgen S.p.A. sono:
-
la supervisione della progettazione, costruzione e manutenzione di impianti di produzione e
trasporto di energia elettrica di proprietà, prodotta da fonte fossile o rinnovabile;
-
la produzione di energia elettrica attraverso impianti alimentati da fonte fossile o rinnovabile;
-
il trasporto e la vendita di energia elettrica;
-
lo sviluppo di nuove opportunità nel campo della produzione di energia elettrica, con
particolare attenzione all’uso di fonti rinnovabili e impianti convenzionali di generazione ad alta
efficienza energetica e a basso impatto ambientale.
In Italia, nel 2010 la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili è stata pari a circa 341 GWh, il
100% della produzione complessiva di energia dell’azienda. In Bulgaria,l’impianto eolico di Kavarna I
(9 MW), ha prodotto complessivamente 19 GWh, mentre il secondo impianto, Kavarna II (9 MW), dopo
l’iniziale fase di commissioning, ha iniziato l’attività commerciale nei primi mesi del 2011.
L'azienda è fortemente impegnata alla sostenibilità delle proprie iniziative e opera nel pieno rispetto
dell’ambiente e del territorio utilizzando tecnologie sostenibili. Italgen intende aumentare
l’approvvigionamento da fonti rinnovabili e avvalersi delle soluzioni tecnologiche di assoluta
compatibilità ambientale (Best Available Technology).
"Sostenibili" sono, infatti, i progetti Italgen di sviluppo che prevedono la realizzazione di parchi eolici in
Marocco ed Egitto ed un impianto fotovoltaico in Italia.
In Marocco è in corso la costruzione del primo step (5 MW) di un parco eolico che sarà realizzato nel
Sud del paese (Laayoune) per soddisfare il fabbisogno energetico dell’impianto locale di Ciments du
Maroc (Italcementi Group). L’impianto entrerà in funzione nella seconda metà del 2011.
Per quanto riguarda l’Egitto il progetto prevede lo sviluppo di un parco eolico da 120 MW, estendibile
successivamente fino a 400 MW, evitando emissioni di anidride carbonica in atmosfera per un valore
di circa 257.000 tonnellate annue. Sono già stati completati una serie di studi, tra cui lo Studio di
Impatto Ambientale, che ha avuto a oggetto i possibili risvolti sull’ambiente, sulla biodiversità e sugli
uccelli migratori ed è già stato approvato dal Ministero dell’Ambiente Egiziano mentre è in corso
l’analisi della connessione alla rete elettrica egiziana con il supporto del CESI. Contestualmente è
proseguito il processo di registrazione per l’idoneità Clean Development Mechanism (CDM) del
progetto con la predisposizione del Project Design Document (PDD) a seguito dell’approvazione già
ottenuta da parte del Governo egiziano del Project Idea Note (PIN).
Nei primi mesi del 2011 è stato siglato un accordo tra Italgen e la Società Fotowatio Renewable
Ventures, multinazionale spagnola leader nel settore del fotovoltaico, per la costruzione di un impianto
fotovoltaico da oltre 6 MW nel comune di Guiglia (Modena).
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Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
L’impianto, che sorgerà su un’area di oltre 20 ettari in un ex sito estrattivo di proprietà di Italcementi,
costituisce un importante esempio di riqualificazione di un’area dismessa attraverso la sua completa
trasformazione in un sito di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile, con massima efficienza
nell’utilizzo di infrastrutture già esistenti: l’area infatti è già servita da infrastrutture di rete per
l’approvvigionamento dei materiali e il trasporto dell’energia elettrica. L’impianto sarà connesso nel
secondo quadrimestre 2011 e una volta in esercizio soddisferà il fabbisogno energetico corrispondente
al consumo annuale di circa 2.000 famiglie, evitando l’immissione in atmosfera di circa 5.000 tonnellate
di anidride carbonica all’anno.
Il progetto, fortemente voluto dal Gruppo Italcementi, permetterà di recuperare in modo intelligente un
ex sito estrattivo di proprietà dell’Azienda ormai in disuso, realizzando un impianto fotovoltaico di
importanti dimensioni in grado di produrre energia pulita
Completati i programmi di investimento, Italgen si avvicinerà all’obiettivo strategico di oltre 200 MW
installati, di cui il 100% da fonte rinnovabile. Sarebbe un ottimo risultato ed un salto notevole in termini
produttivi tenuto conto che attualmente Italgen ha una capacità installata pari a 56 MW.
Foto 1
Mix di immagini delle centrali idroelettriche Italgen S.p.A.
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Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
2. La struttura organizzativa dei siti produttivi
2.1. Compiti e responsabilità
Italgen S.p.A. è diretta da un Consigliere Delegato, che riferisce al Presidente del Consiglio di
Amministrazione.
I principali compiti e responsabilità del Consigliere Delegato sono stati definiti dal Consiglio di
Amministrazione e sono:
- assicurare la crescita di Italgen S.p.A. in termini di fatturato e di redditività, anche attraverso lo sviluppo
di nuovi progetti, nel rispetto delle leggi oltre che dei valori e delle politiche del Gruppo Italcementi;
- assicurare l’elaborazione del budget annuale, la gestione operativa e il controllo di Italgen S.p.A. e
delle sue Società Controllate al fine di raggiungere gli obiettivi di business prefissati, garantendo il
miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza in termini di qualità, costo e livello di servizio delle attività
operative aziendali;
- monitorare l’evoluzione e la struttura del mercato elettrico nei Paesi di interesse per il Gruppo
Italcementi, in stretta collaborazione con le Direzioni di Italcementi S.p.A. e delle sue Società
Controllate, e con la Direzione Acquisti (Coordinamento Internazionale Acquisto Energia Elettrica) di
Italcementi S.p.A.;
- proporre al Consiglio di Amministrazione gli investimenti destinati sia alla realizzazione di nuovi
impianti di produzione di energia elettrica, che alle attività di sviluppo o acquisizione di nuove
partecipazioni industriali di interesse per la crescita della Società;
- agire in qualità di legale rappresentante della Società in tutte le relazioni e obblighi verso le autorità, la
Pubblica Amministrazione e le aziende con cui Italgen S.p.A. mantiene rapporti, al fine di sviluppare le
attività della Società, tutelandone gli interessi;
- promuovere lo sviluppo delle competenze delle risorse umane di Italgen S.p.A. assicurando che il
personale mantenga elevati standard di condotta etica e di integrità e che rispetti le leggi, le normative
e le regole interne adottate;
La società opera attraverso la seguente struttura Organizzativa:
Figura 1
Struttura organizzativa di Italgen S.p.A.
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Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
Per motivi di sinergia economica con la controllante Italcementi S.p.A. alcune funzioni (quali per
esempio gestione delle risorse umane, amministrazione, acquisti) non sono gestite direttamente da
Italgen S.p.A. ma sono svolte da Italcementi S.p.A. sotto la regolamentazione di un contratto di servizio
tra le due società (sigla “ITC service”).
Alla funzione Produzione sono affidati i seguenti principali compiti e responsabilità:
-
gestire le attività finalizzate alla produzione di energia elettrica attraverso gli impianti in
esercizio di Italgen S.p.A. secondo i piani stabiliti a budget;
-
definire e aggiornare il budget di produzione di energia elettrica e di manutenzione dei relativi
impianti;
-
coordinare le attività di produzione di energia elettrica anche attraverso Società Collegate e/o
Controllate;
-
proporre investimenti destinati sia al mantenimento che al miglioramento dei livelli produttivi
degli impianti in esercizio;
-
gestire e assicurare la manutenzione degli elettrodotti di Italgen S.p.A.;
-
assicurare il presidio di tutti gli impianti dismessi di Italgen S.p.A., garantendo la messa in
sicurezza dei siti stessi e il rispetto delle normative in essere, utilizzando anche le funzioni
operative di Italcementi S.p.A.;
-
svolgere tutte le attività tecnico-amministrative necessarie all’esercizio degli impianti.
La struttura organizzativa della funzione Produzione è qui di seguito riportata e prevede la
suddivisione delle responsabilità della gestione degli impianti con un criterio “per area geografica”.
Figura 2
Struttura organizzativa della funzione “Produzione” di Italgen S.p.A.
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Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
Il personale di cui Italgen S.p.A. si avvale risulta così distribuito tra sedi e funzioni:
Sede amministrativa
Servizi di manutenzione
Centrale termoelettrica Villa di Serio
Centrali Val di Scalve
Centrali Val Brembana
Centrali Val Padana
Centrali Extra Lombardia
TOTALE
Dirigenti
5
0
0
0
0
0
0
5
Quadri
4
0
1
0
0
0
0
5
Impiegati
4
5
9
1
1
2
0
22
Operai
0
0
21
11
15
11
4
62
Totale
13
5
31
12
16
13
4
94
Tabella 1 – Distribuzione del personale nelle centrali Italgen (aggiornato al 30/06/2010)
Foto 2
Centrale di Vaprio d’Adda
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Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
2.2. Il principio di funzionamento di un impianto idroelettrico
L’attività svolta da Italgen consiste nella produzione di energia elettrica mediante l’utilizzazione della
risorsa acqua, la quale non viene consumata, né modificata nelle sue caratteristiche chimiche e fisiche
durante il processo di produzione.
Gli impianti di Italgen S.p.A. sono di tipo “a bacino” e “ad acqua fluente”.
Le centrali a bacino sfruttano l’accumulo di acqua in quota, in invasi artificiali, come riserva di energia.
Le centrali ad acqua fluente sfruttano invece il naturale deflusso delle acque e consentono quindi solo
una gestione in tempo reale dei quantitativi di acqua prelevabile dall’alveo.
Uno schema semplificato del ciclo produttivo di un impianto a bacino è riportato nella figura sottostante.
Figura 3 - Schema di funzionamento di una centrale idroelettrica
Lo schema più generale di un impianto idroelettrico può essere rappresentato dall’insieme
delle seguenti strutture:
-
opere di ritenuta (dighe o traverse) con relativo invaso;
-
opere di adduzione (gallerie, canali e condotte), destinate al trasporto dell’acqua alla centrale;
-
centrale con il macchinario idraulico ed elettrico;
-
opere di scarico e restituzione delle portate utilizzate;
-
edifici e strutture di supporto.
Il complesso di opere è destinato alla trasformazione dell’energia potenziale o cinetica dell’acqua in
energia elettrica mediante lo sfruttamento del salto altimetrico disponibile tra il corpo idrico di
provenienza ed il punto di restituzione.
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Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
L’acqua, raccolta negli invasi o direttamente derivata dal corso d’acqua, viene inviata alla centrale
idroelettrica per mezzo di gallerie, condotte e canali.
La macchina principale della centrale è la turbina che, azionata dalla forza dell’acqua, converte l’energia
idraulica in energia meccanica.
Il generatore elettrico, collegato meccanicamente all’organo girante della turbina, trasforma invece
l’energia meccanica di questa in energia elettrica.
Il trasformatore, collegato elettricamente al generatore, restituisce l’energia, con una tensione più elevata
rispetto a quella prodotta dal generatore, alle sbarre da cui si dipartono le linee in alta tensione che
trasportano e distribuiscono l’energia sul territorio.
Gli edifici e le strutture di supporto sono i locali annessi alle centrali idroelettriche (officine ed altri servizi)
nei quali si svolgono attività sussidiarie al processo produttivo.
Foto 3
Canale di adduzione della
centrale di Palazzolo
Foto 4
Centrale di
Vaprio d’Adda
Foto 5
Centrale di
Mazzunno
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Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
2.3. Territorio di riferimento
Le centrali idroelettriche di Italgen S.p.A. sono localizzate come indicato in tabella e figura sottostanti:
Nome centrale
Area gestionale
Localizzazione
Principale corso d’acqua utilizzato
CASSIGLIO
Val Brembana
Olmo al Brembo (BG)
Torrenti Stabina e Cassiglio
CUGNO
Val Brembana
Olmo al Brembo (BG)
Fiume Brembo
PONTE ACQUA
Val Brembana
Mezzoldo (BG)
Torrente Mora e Rio Ancogno
PONTE PIAZZOLO
Val Brembana
Olmo al Brembo (BG)
Fiume Brembo
SAN GIOVANNI BIANCO
Val Brembana
San Giovanni Bianco (BG)
Fiume Brembo
DEZZO
Val di Scalve
Colere (BG)
Fiume Dezzo
MAZZUNNO
Val di Scalve
Angolo Terme (BS)
Fiume Dezzo
POVO
Val di Scalve
Colere (BG)
Torrente Povo
PALAZZOLO
Val Padana
Palazzolo sull’Oglio (BS)
Fiume Oglio
VAPRIO D'ADDA
Val Padana
Vaprio D'Adda (MI)
Fiume Adda
COMENDUNO
Val Seriana
Albino (BG)
Fiume Serio
PONTE NEMBRO
Val Seriana
Villa di Serio (BG)
Fiume Serio
ROCCAVIONE 1° salto
Extra Lombardia
Roccavione (CN)
Fiume Gesso
ROCCAVIONE 2° salto
Extra Lombardia
Roccavione (CN)
Fiume Gesso e torrente Vermenagna
S. ANDREA
Extra Lombardia
Vittorio Veneto (TV)
Fiume Meschio
SERRAVALLE
Extra Lombardia
Vittorio Veneto (TV)
Fiume Meschio
Tabella 2 – Informazioni generali sulle centrali Italgen
Figura 4
Dislocazione geografica delle centrali
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Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
Le centrali idroelettriche si possono inserire in contesti ambientali nei quali sono presenti vincoli ambientali.
Nel caso delle centrali italgen, la tabella sottostante rappresenta la situazione:
Nome impianto
Vincoli per presenza parchi
VAPRIO D'ADDA
Parco Naturale dell’Adda Nord istituito con LR
n. 35 del 16/12/2004
------
PALAZZOLO
Parco Regionale Oglio Nord, parco con PTC
approvato istituito con LR n. 18 del
16/04/1988
Vincolate dall’art. 18 delle NTA del PTRP in quanto ambiti
contigui ai Parchi Oglio Nord e Oglio Sud
PONTE ACQUA
Parco Regionale delle Orobie Bergamasche
LR 56/89 parco senza PTC
Ambiti di interesse ambientale (art. 17 NTA PTR) Valli del
Brembo e dell’Adda.
Ambiti ad elevata naturalità e terreni comunali sopra 1200 m
s.l.m.
Parco del Serio Nord
Delibera GP n. 391 del 31/08/2006
-----
CASSIGLIO
Parco Regionale delle Orobie Bergamasche
LR 58/89 parco senza PTC
-----
DEZZO - POVO
Parco Regionale delle Orobie Bergamasche
LR 58/89 parco senza PTC
Aree ad elevato interesse ambientale, L n. 431/85 art 1 ter.
Art n. 17 NTA PTR Valcamonica, ambiti di elevata naturalità
oltre 1200 m s.l.m.
----
Ambiti naturali terreni compresi al di sopra della linea di
livello 1000 m decr. 346 del 15/11/1968
Parco Regionale delle Orobie Bergamasche,
LR 56/89 parco regionale senza PTC
-----
PONTE NEMBRO
MAZZUNNO
PONTE PIAZZOLO
Vincoli bellezze d’insieme
Tabella 3 – Vincoli ambientali presenti sul territorio
PTC: Piano Territoriale di Coordinamento
PTRP: Piano Territoriale Paesistico Regionale
NTA: Norme Tecniche di Attuazione
Foto 6
Vista della diga di Alto Mora
(Centrale Ponte Acqua)
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Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
2.4. Le centrali Italgen
Nome impianto
Anno
d’avvio
COMENDUNO
1928
Principale
corso d’acqua
utilizzato
Tipologia
derivazione
Potenza
installata
[kW]
Tipologia turbina
Producib.
media
annua
(MWh)
Fiume Serio
Acqua fluente
600
2 Kaplan verticali (Orangine)
1.937
Invaso
1.230
1 Pelton orizzontale (Tosi)
5.396
Invaso
2.290
1 Francis verticale (Tosi)
12.102
Torrenti Mora e
Rio Ancogno
Torrenti Stabina
e Cassiglio
PONTE ACQUA
1953
CASSIGLIO
1953
CUGNO
1947
Fiume Brembo
Acqua fluente
2.100
2 Francis ad asse verticale
(Tosi)
11.037
PONTE NEMBRO
1931
Fiume Serio
Acqua fluente
832
2 Kaplan verticali (Dumont)
2.404
PONTE PIAZZOLO
1950
Fiume Brembo
Invaso
6.000
2 Pelton orizzontali (Tosi)
26.619
11.498
SAN GIOVANNI BIANCO
1906
Fiume Brembo
Acqua fluente
4.000
1 Francis verticale (Co.Ver)+
1 verticale (Dumont)
DEZZO
1911
Fiume Dezzo
Acqua fluente
3.060
2 Pelton orizzontali (Riva)
16.067
POVO
1927
Torrente Povo
Acqua fluente
260
1 Francis orizzontale (Riva)
739
VAPRIO D'ADDA
1951
Fiume Adda
Acqua fluente
20.900
MAZZUNNO
1908
Fiume Dezzo
Acqua fluente
6.400
PALAZZOLO
1958
Fiume Oglio
Acqua fluente
4.010
1 Kaplan verticale (Tosi)
26.683
S. ANDREA
1930
Fiume Meschio
Acqua fluente
300
1 Kaplan verticale (Riva)
1.288
SERRAVALLE
1953
Fiume Meschio
Acqua fluente
430
1 Kaplan verticale (Riva)
1.665
ROCCAVIONE 1° salto
1947
Fiume Gesso
Acqua fluente
1.420
2 Francis orizzontali (Riva)
8.979
ROCCAVIONE 2° salto
1947
Fiumi Gesso e
Vermenagna
Acqua fluente
2.630
2 Francis orizzontali (Riva)
17.592
2 Kaplan ad asse verticale
(Tosi)
Due Pelton ad asse verticale
(Co.Ver.)
105.164
30.715
Tabella 4 – Dati tecnici delle centrali Italgen
Foto 7
Centrale di Roccavione 2° salto
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Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
Figura 5 – Schema opera di presa della centrale di Roccavione 2° salto
Figura 6 – Planimetria turbina Vaprio d’Adda
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Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
La produzione di un impianto idroelettrico dipende evidentemente dalla disponibilità d’acqua, vale a dire dalle
vicissitudini meteorologiche; in gergo tecnico si dice dalla maggiore o minore idraulicità.
Italgen garantisce un controllo costante di dati microclimatici della zona (quantità delle precipitazioni,
temperature, quantità degli invasi) ed è disponibile a fornire tali dati ad associazioni, enti comunali o
chiunque ne faccia richiesta.
Grafico 1 – Produzione storica (1970-2009) delle centrali Italgen con relativa media
Foto 8
Centrale di Ponte Acqua
Foto 9
Centrale di San Giovanni Bianco
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Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
Grafico 2
Suddivisione produzione per tipologia
(dati anno 2009)
Grafico 3
Suddivisione produzione per Area
(dati anno 2008)
Foto 10
Centrale di Comenduno
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Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
3. La politica per l’ambiente e il sistema di gestione ambientale
3.1. La Politica per l’Ambiente di Italcementi S.p.A.
Italcementi Group è da sempre impegnata nella produzione di cemento e altri materiali
per l’industria delle costruzioni. A questo si aggiunge oggi un nuovo e ulteriore
impegno: quello di trovare un migliore equilibrio tra crescita economica, protezione
dell’ambiente e responsabilità sociale. Italcementi Group, nel rispetto delle vigenti
normative in materia di tutela ambientale, basa la conduzione delle proprie attività sul
corretto utilizzo delle risorse e sul pieno rispetto degli standard ecologici, come
stabilito nel suo Codice Etico.
La Politica Ambientale, insieme alla Politica della Sicurezza, è un elemento centrale
della di Italcementi Group ed è fondamentale per la sua attività industriale al pari della
produttività, dell’efficienza, della qualità, della sicurezza e salute e dello sviluppo
tecnologico.
La Politica Ambientale verrà applicata e monitorata costantemente in ogni sito del
Gruppo, tanto negli impianti già esistenti quanto in quelli di nuova realizzazione, in
ogni paese in cui il Gruppo è presente, e sarà supportata da appositi programmi
gestionali, al fine di ridurre e prevenire ogni possibile effetto negativo sull'ambiente.
Italcementi Group crede fermamente che l’impegno per l’ambiente e l’uso di risorse
non rinnovabili nell’ambito dei propri processi produttivi possa essere costantemente
ottimizzato, e assume l’impegno di applicare i migliori standard ecologici che siano
conformi e in alcuni casi superino le regolamentazioni ambientali vigenti nelle singole
realtà locali.
Tutti i dipendenti di Italcementi Group sono responsabili dell’attuazione della Politica
Ambientale ai cui principi guida devono attenersi nello svolgimento delle proprie
mansioni. Specifici programmi di sensibilizzazione e formazione saranno avviati per
stendere e rafforzare comportamenti e pratiche professionali nel rispetto dell’ambiente.
Italcementi Group si impegna a mettere a disposizione dei propri dipendenti e del
pubblico periodici rapporti sulle proprie attività e sui programmi di tutela ambientale
adottati, attraverso un’adeguata politica di comunicazione.
L’obiettivo finale della Politica Ambientale è di raggiungere un corretto equilibrio tra
l’uso delle risorse naturali e la crescita economica nel lungo periodo, assicurando al
contempo una migliore qualità di vita per le generazioni presenti e future.
La Politica Ambientale di Italcementi Group sarà costantemente monitorata e
aggiornata al fine di garantire nel tempo l’effettiva e durevole salvaguardia
dell’ambiente, delle condizioni di lavoro e della salute.
Bergamo, aprile 2002
Giampiero Pesenti
Chief Executive Officer Italcementi Group
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Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
3.2. La Politica per l’Ambiente di Italgen S.p.A.
Italgen ha definito la propria politica ambientale in sintonia con i principi di sostenibilità
di Italcementi Group, che comprendono l’impegno alla salvaguardia dell’ambiente
attraverso la ricerca di un’integrazione armonica dei singoli impianti nel territorio e lo
sviluppo di tecnologie innovative per il risparmio delle risorse naturali e per l’impiego di
fonti rinnovabili di energia.
Convinta che la tutela dell’ambiente e la prevenzione dell’inquinamento costituiscano
un elemento centrale nella gestione d’impresa, Italgen si impegna a svolgere le proprie
attività nel pieno rispetto dei seguenti principi:
1. impiegare tutti i mezzi necessari ad assicurare il rispetto delle prescrizioni legali
applicabili in campo ambientale;
2. favorire il miglioramento continuo delle proprie prestazioni ambientali definendo
obiettivi e traguardi mirati e mettendo a disposizione le risorse necessarie
nell’ambito di piani pluriennali;
3. definire modalità operative che tengano conto degli aspetti ambientali di ogni
attività lavorativa, e sensibilizzare e istruire tutto il personale;
4. perseguire una politica di razionalizzazione delle risorse energetiche e delle
materie prime in un’ottica di sviluppo sostenibile;
5. accrescere la produzione di energia sostenibile avvalendosi della potenzialità delle
fonti rinnovabili e delle migliori soluzioni tecnologiche;
6. privilegiare l’efficienza energetica migliorando il rendimento della produzione e
della distribuzione di energia, riducendo l'impatto dei trasporti sul consumo di
energia e favorendo la realizzazione di investimenti nel settore;
7. promuovere presso gli utenti un utilizzo più responsabile e consapevole delle fonti
energetiche;
8. diffondere la cultura dello sviluppo sostenibile nei confronti di tutti gli stakeholder,
quali dipendenti, autorità pubbliche, azionisti, clienti e privati cittadini;
9. contribuire alla valorizzazione del territorio, concorrendo ad uno sviluppo
sostenibile nelle diverse aree del mondo, in sinergia con le politiche ambientali dei
diversi paesi e governi;
10. collaborare con le associazioni che si occupano di tutela ambientale su temi di
rilevo per l’energia, con la promozione di campagne e con l’approfondimento di
tematiche di rilievo per il settore;
11. informare tutte le parti interessate sui risultati ambientali, in modo trasparente e
volontario, in uno spirito attivo di dialogo.
Bergamo, 27/05/2008
Giuseppe De Beni
Consigliere Delegato Italgen S.p.A.
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Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
3.3. Il Sistema di Gestione Ambientale di Italgen S.p.A.
3.3.1. Struttura del sistema di gestione ambientale
Il rispetto della Politica per l’Ambiente viene garantito dal Sistema di Gestione Ambientale (SGA), che
rappresenta la parte del sistema di gestione complessivo della nostra Organizzazione utilizzata per
sviluppare ed attuare la politica per l‘ambiente e gestire gli aspetti ambientali delle attività erogate.
Il sistema di gestione in Italgen S.p.A. è un sistema integrato per la qualità e l’ambiente, e rappresenta
la garanzia della capacità dell’organizzazione di fornire un prodotto e un servizio che soddisfino
costantemente i requisiti stabiliti dai Clienti e quelli cogenti applicabili, e di eseguire le attività nel pieno
rispetto dell’ambiente.
Il sistema di gestione è stato realizzato in conformità alle norme ISO 9001:2008 e ISO 14001:2004, ed
è stato certificato nel 2008.
Figura 7 – Documenti di certificazione UNI EN ISO 9001:2008 e UNI EN ISO 14001:2004
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Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
Il Sistema è documentato mediante un Manuale di gestione e procedure/istruzioni ad esso allegate, che
disciplinano le responsabilità del personale e le modalità operative adottate per tenere sotto controllo gli
aspetti ambientali delle attività erogate e migliorarne le prestazioni.
3.3.2. La partecipazione dei dipendenti, delle parti interessate e del territorio
Nell’attuale contesto economico e istituzionale, si sta sempre più
affermando il concetto di sviluppo sostenibile nei sistemi di
gestione aziendale delle singole organizzazioni.
Anche Italgen è impegnata in questa direzione integrando le tre
dimensioni della sostenibilità nelle proprie attività e strategie.
Nella cultura aziendale la protezione ecologica e la
responsabilità sociale procedono di pari passo con la crescita
economica: le attività aziendali sono gestite cercando di ridurre gli impatti sull’ecosistema, mettendo in
atto programmi a tutela della salute e della sicurezza e stabilendo relazioni con il territorio e le comunità
locali. Cento anni di presenza tangibile nel settore dell’energia, conoscenza, esperienza e consolidato
radicamento presso i diversi contesti locali di riferimento, sono le premesse fondamentali di un impegno
attuale e futuro di Italgen, sancito dalla propria mission sostenibile.
Questo impegno si sintetizza nella frase che fa parte dei loghi usati da Italgen:
un messaggio che Italgen vuole affermare a tutti i propri interlocutori e si declina in obiettivi specifici volti
a:
- diversificare le fonti di approvvigionamento orientandosi in modo prioritario verso risorse rinnovabili;
- operare per il risparmio di emissioni di CO2;
- adottare rigorosi studi di Valutazione di Impatto Ambientale per ogni nuovo progetto;
- valorizzare e sviluppare le economie dei paesi in cui Italgen opera;
- promuovere un utilizzo più responsabile e consapevole delle fonti energetiche;
- applicare gli standard di sicurezza e diffondere una cultura basata sulla prevenzione dei rischi e sulla
responsabilizzazione di tutti i dipendenti.
Ripristino e conservazione aree verdi
Italgen ha promosso negli anni una continua attività di recupero, tutela e valorizzazione delle aree verdi
vicine alle proprie centrali, in stretta collaborazione con enti e associazioni del territorio, anche attraverso
la manutenzione di strade rurali come l’antica Strada Priula, via di collegamento storica tra la
bergamasca e la Valtellina.
Tutela e ripopolamento del patrimonio ittico
La tutela dell’ecosistema fluviale interessato dalla aree di influenza Italgen rappresenta un elemento
imprescindibile dell’attività aziendale e si declina attraverso iniziative concrete di salvaguardia del
patrimonio ittico, tra cui la realizzazione di strutture apposite (scale di risalita) che permettono alla fauna
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Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
ittica il libero spostamento nell’alveo dei fiumi. Anche l’opera di ripopolamento controllato e programmato,
in collaborazione con le autorità, è una costante dell’impegno sostenibile di Italgen.
Foto 11
Scala di risalita dei pesci presso la
presa della centrale di Ponte Nembro
A scuola di energia
Presso le centrali idroelettriche di Italgen, in particolare presso quella di Vaprio d’Adda, si susseguono
ormai da anni le consuete visite guidate alla centrale, che coinvolgono le scuole delle province di
Bergamo e Milano, per un totale di oltre 800 studenti l’anno. La particolare conformazione della struttura,
il suo valore artistico e la sua localizzazione all’interno del parco dell’Adda Nord, fanno della centrale di
Vaprio uno dei luoghi ideali per i ragazzi che vogliono apprendere contenuti tecnici legati all’energia
idroelettrica, ma anche aspetti storici, ambientali e culturali.
Pista ciclo-pedonale della Valle Seriana
Italgen, nell’ottica di favorire la mobilità alternativa e sostenibile e lo sviluppo turistico della Valle Seriana,
ha contribuito alla realizzazione della pista ciclo-pedonale del territorio seriano, mettendo a disposizione
della comunità montana Valle Seriana 2.000 mq di terreno per il passaggio della pista nei comuni di
Nembro e Villa di Serio.
Un sostegno per studenti e per le scuole
Italgen sostiene gli studenti nel percorso di istruzione, formazione e educazione, mettendo a disposizione
alcune borse di studio per i giovani iscritti alla scuola secondaria. L'impegno di Italgen rivolto
all'istruzione si colloca all'interno delle politiche del Gruppo Italcementi legate all'ambito education e
comprende progetti legati al mondo dell'energia.
Energia certificata RECS
Il raggiungimento della certificazione RECS per l’energia elettrica prodotta dalle
centrali idroelettriche Italgen e le prime transazioni sul mercato dei certificati,
rappresentano un ulteriore passo verso gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile di Italgen.
I certificati RECS garantiscono la provenienza verde dell'energia elettrica L'obiettivo è
quello di garantire al cliente che una quantità di energia pari a quella da lui consumata
venga prodotta in un determinato periodo da impianti alimentati con fonti rinnovabili.
Mediante il consumo di energia certificata RECS, l’acquirente finanzia l’energia
elettrica da fonti rinnovabili testimoniando anche il proprio impegno a favore
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Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
dell'ambiente.
Il mercato dell’energia rinnovabile nel 2009 è stato pari al 3% dell'elettricità prodotta in Italia, ma la
crescita potrebbe essere rapida perché la media europea è del 10% con punte di oltre il 20% nei paesi
nordici. L'attività di certificazione ha visto un consistente incremento di emissioni di certificati, passando
da 11 mila del 2001 a quasi 9 milioni del 2009, ponendo l'Italia al terzo posto, per numero di certificati
rilasciati, tra i 16 paesi europei aderenti al sistema RECS.
Distributori di energia elettrica pulita
Si tratta di distributori utilizzati per ricaricare i mezzi elettrici aziendali,
quali le biciclette e pulmini elettrici, e quelli a disposizione dei dipendenti.
Un vero e proprio “ecociclo a impatto zero” che evita l’emissione di CO2
nell’aria e permette di fare 50 km con un pieno al costo di soli 7
centesimi di euro. Visto che l’energia erogata dai distributori arriva
direttamente dalle fonti rinnovabili, tutta la filiera diventa sostenibile e
Italgen si assume la responsabilità di garantirlo attraverso la
certificazione RECS.
Si tratta di un piccolo spunto che diventa però di grande effetto a
giudicare dalle richieste di biciclette elettriche e di distributori che stanno
giungendo ad Italgen. Sono attualmente installati quattro distributori nei
parcheggi interni della sede centrale di Italcementi ed altri presso alcune
centrali idroelettriche. Sono degli ottimi testimonial per i visitatori
delle centrali e per i ragazzi delle scuole che vogliono scoprire come
la forza dell’acqua possa produrre energia elettrica pulita. E di
Foto 12
Distributore di energia installato
presso la sede Italcementi
questo aspetto Italgen è orgogliosa poiché crede che si debba
lavorare per le future generazioni con la responsabilità di lasciare
loro un ambiente più sostenibile.
Figura 8 – Spiegazione del concetto di ecociclo
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Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
La partecipazione dei dipendenti e la formazione
Italgen ritiene che il coinvolgimento e la partecipazione del personale siano essenziali nella gestione e
nel miglioramento del sistema di gestione ambientale. Per tale ragione tutto il personale, direttamente o
tramite il proprio rappresentante, viene informato della politica ambientale e di come le proprie attività
hanno influenza sulle prestazioni ambientali dell’organizzazione. Le attività di formazione sono
programmate annualmente e ripetute in occasione di nuovi inserimenti e cambio mansione.
Al fine di coinvolgere ulteriormente i Capi Centrale nel processo di miglioramento del sistema di gestione
ambientale, vengono effettuati incontri periodici in presenza della Direzione nei quali si analizzano gli
aspetti ambientali e le problematiche correlate ad una corretta gestione delle centrali.
In particolare i primi mesi dell’anno 2010 sono stati oggetto di un’iniziativa volta al sensibilizzare tutta la
popolazione Italgen alle tematiche cardine dello Sviluppo Sostenibile al fine di sviluppare nei partecipanti
la consapevolezza delle proprie responsabilità e dei propri comportamenti come dipendenti e come
individui, in un’ottica “Zero Infortuni” e nel rispetto dell’Ambiente. E’ stato creato un momento di confronto
su queste tematiche tra due realtà aziendali distinte, con coinvolgimento di 105 dipendenti (di cui il 67%
di operai) fra Italgen e Axim (società facente parte di Italcementi Group che produce e distribuisce
additivi per calcestruzzo) per un totale di 19 ore di formazione pro-capite ed un ammontare complessivo
di 1.960 ore.
Foto 13
Centrale di Dezzo - Povo
Foto 14
Momento di una delle
giornate di formazione
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Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
4. Aspetti ambientali e prestazioni
4.1. Definizione degli Aspetti Ambientali, diretti e indiretti
Le attività svolte da Italgen S.p.A. interagiscono con l’ambiente; tali interazioni sono definite aspetti
ambientali delle attività. Gli aspetti ambientali comportano la possibilità di una modificazione
dell’ambiente, ossia un impatto ambientale.
Gli aspetti e gli impatti ambientali delle attività della Italgen sono stati identificati nell’Analisi Ambientale
Iniziale, redatta in conformità con quanto riportato nel Regolamento EMAS 761/2001, allegato VII.
L’identificazione degli aspetti ambientali ha tenuto conto sia delle attività erogate dall’Organizzazione su
cui la stessa esercita pieno controllo (aspetti diretti), sia delle attività su cui Italgen esercita o può
esercitare un’influenza ma senza un pieno controllo gestionale (aspetti indiretti).
Italgen S.p.A. ha valutato la significatività degli impatti delle proprie attività in condizioni di esercizio
ordinario (normali) ed in condizioni anomale / di emergenza (caso di interventi di manutenzione sugli
impianti, piena dei corsi d’acqua, in caso di incidente).
Aspetti diretti:
a) Emissioni in atmosfera
b) Scarichi idrici
- Restituzioni
- Scarichi civili
- Scarichi meteorici
c) Rifiuti
d) Rumore
e) Gestione delle sostanze pericolose
f)
Utilizzo della risorsa idrica e rilasci
g) Utilizzo di energia elettrica, combustibile e materiali ausiliari
h) Olio contenente PCB
i)
Gas lesivi dell’ozono e ad effetto serra
j)
Amianto
k) Prevenzione incendi
l)
Impatto visivo
m) Consegna dell’energia elettrica e campi elettromagnetici
n) Odori e polveri
o) Efficienza energetica
Aspetti indiretti:
p) Rapporti con il territorio (effetti sulla viabilità, attività di sensibilizzazione)
q) Gestione dei fornitori (manutenzione degli impianti)
- 26 -
Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
4.2. Presentazione dei Criteri di valutazione degli aspetti ambientali
Per stabilire la significatività di un aspetto ambientale, la valutazione è stata effettuata considerando i
seguenti elementi:
-
Gravità connessa con l’aspetto ambientale (G)
-
Aspetti di natura legale (L)
-
Vulnerabilità del ricettore (V)
-
Lamentele e punto di vista delle parti interessate (P)
-
Impegni di politica ambientale (I)
Per ciascun aspetto ambientale, a ogni elemento (G, L, V, P e I) è stato assegnato un punteggio variabile tra
1 (caso migliore) e 4 (caso peggiore), arrivando a determinare il livello di rischio teorico connesso con un
dato aspetto ambientale, secondo la seguente formula:
Rt  G  L  V  P  I 
Nella determinazione della gravità, l’assegnazione del punteggio viene discriminata dalla natura intrinseca
dell’aspetto ambientale (es. tipologia degli scarichi (dilavamento coperture/civili/dilavamento
piazzali/industriali); tipologia dei rifiuti (urbani, speciali non pericolosi, speciali pericolosi), etc.).
Nell’assegnazione della natura legale dell’aspetto ambientale, viene valutata la presenza di prescrizioni e,
nel caso di limiti di legge, la possibilità che gli stessi siano superati (es. livello di rumorosità misurato molto
vicino al limite prescritto).
Nella valutazione della vulnerabilità del ricettore e del punto di vista delle parti interessate, viene considerata
la sensibilità del territorio su cui agisce l’attività che genera l’aspetto ambientale.
Tanto più un territorio può essere soggetto all’impatto ambientale, tanto maggiore sarà la rilevanza
dell’aspetto e l’attenzione rivolta alla sua corretta gestione (es. rumore in vicinanza di centri urbani, scarichi
idrici in presenza di falde acquifere limitrofe, etc.).
Gli impegni in politica individuano l’eventuale presenza di attività di miglioramento dell’aspetto già
contemplate nella politica aziendale per l’ambiente, ad evidenza della forte rilevanza che l’aspetto riveste per
l’organizzazione.
A seguito della valutazione del rischio teorico connesso con gli aspetti ambientali è stata, quindi, definita la
loro significatività secondo il seguente criterio:
-
Aspetti ambientali non significativi: Rt ≤ 8, purché nessuno degli elementi di valutazione abbia raggiunto il
massimo punteggio;
-
Aspetti ambientali significativi: Rt > 8, ovvero uno degli elementi di valutazione ha raggiunto il massimo
punteggio.
- 27 -
Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
Al fine di poter assegnare un gradiente di rilevanza agli aspetti ambientali significativi e definire una priorità di
intervento per l’individuazione di obiettivi di miglioramento, è stato determinato il rischio effettivo connesso
con un dato aspetto ambientale, considerando dei fattori mitiganti che sono stati sottratti al rischio teorico,
come riportato di seguito:
Frequenza dei controlli =X
Criterio
B
M
A
C
Punteggio 0,00 0,05 0,10 0,15
Bassa = frequenza ≤ 1/anno
Media = 1/anno < frequenza controlli ≤ 1/mese
Alta = 1/mese < frequenza controlli < 1/giorno (non continua)
Continuo = 1/ giorno ≤ frequenza controlli < continua.
Presenza allarme
Y
Criterio
Punteggio
SI
0,2
Presenza procedure
W
NO
0,0
SI
0,1
NO
0,0
Presenza dispositivo
antinquinamento
J
SI
NO
0,15
0,0
La rilevanza di ciascun aspetto significativo è stata determinata considerando il rischio effettivo (Re), secondo
la seguente formula:
Re  Rt 1   X  Y  W  J 
arrivando alle classi di rilevanza di seguito riportate:
0,80
8,00
Nulla
Da
A
Rilevanza
Rilevanza
8,01
12,00
Bassa
12,01
16,00
Media
16,01
20,00
Alta
In funzione della rilevanza, sono state decise le successive azioni gestionali o di miglioramento:
Rilevanza
Alta
Media
Bassa
Obiettivi
SI
NO
NO
Necessità del Sistema di Gestione Ambientale
Comunicazione /
Controllo
Sorveglianza
formazione
operativo
SI
SI
SI
SI
SI
SI
NO
NO
SI
Audit
SI
SI
SI
Foto 15
Vista aerea della
centrale di Dezzo - Povo
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Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
4.3. Presentazione degli Aspetti Ambientali Significativi e relative prestazioni
Dalla valutazione degli aspetti ambientali sono emersi aspetti significativi. La tabella seguente riassume i
risultati della valutazione, distinti per centrale idroelettrica.
Rilevanza Alta
Rilevanza Media
Rilevanza Bassa
LEGENDA
N
FUNZIONAMENTO
CENTRALE
RIFIUTI PERICOLOSI
D
A
DA MANUTENZIONE
RIFIUTI NON PERICOLOSI
D
N
SGRIGLIATO/DA UFFICI
RIFIUTI NON PERICOLOSI
D
A
GESTIONE SOSTANZE PERICOLOSE
D
E
UTILIZZO DELLA RISORSA IDRICA E
RILASCI
D
N
APPROVVIGIONAMENTO IDRICO PER
USO CIVILE
D
N
UTILIZZO DI ENERGIA ELETTRICA
D
N
UTILIZZO DI COMBUSTIBILE E
MATERIALI AUSILIARI
D
N
PCB
D
N
GAS LESIVI PER L'OZONO ED
EFFETTO SERRA
D
N
AMIANTO
D
E
PREVENZIONE INCENDI
D
E
IMPATTO VISIVO
D
N
CAMPI ELETTROMAGNETICI
D
N
ODORI E POLVERI
D
E
GESTIONE FORNITORI
(MANUTENZIONE IMPIANTI)
I
N
RAPPORTO CON IL TERRITORIO
(TRAFFICO INDOTTO)
I
N
VAPRIO
D
PALAZZOLO
RUMORE
PONTE NEMBRO
DA PIAZZALE/
COPERTURA
COMENDUNO
N
ROCCAVIONE 2°SALTO
D
SERRAVALLE
SCARICHI METEORICI
ROCCAVIONE 1°SALTO
IN FOSSA IMHOFF/
IN FOGNATURA
POVO
N
S. ANDREA
D
DEZZO
SCARICHI CIVILI
MAZZUNNO
RESTITUZIONE DI ACQUA
TURBINATA
PONTE ACQUA
N
PONTE PIAZZOLO
D
OLMO CUGNO
RESTITUZIONI
OLMO CASSIGLIO
D
SAN GIOVANNI BIANCO
DESCRIZIONE
EMISSIONI IN ATMOSFERA
DIRETTO-INDIRETTO
CONDIZIONI DI ATTIVITA'
Aspetto non rilevante
DA PIENE DEL FIUME
STOCCAGGIO OLI,
PRESENZA OLI NEGLI
IMPIANTI
DA CORSO
SUPERFICIALE
CONDOTTE/COPERTURE
IN ETERNIT
GRUPPO ELETTROGENO
P>25 kW
DITTA AFFIDATARIA
Tabella 5 - Valutazione degli Aspetti Ambientali
- 29 -
Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
Aspetti Diretti
a) Emissioni in atmosfera
Una centrale idroelettrica non genera emissioni atmosferiche nel processo di produzione di energia
elettrica. Le emissioni sono riconducibili ai gruppi elettrogeni, alimentati a gasolio, e alle saldatrici portatili
in dotazione a qualche centrale, per le quali non sono necessarie autorizzazioni. Tale aspetto non
costituisce, per nessun sito, un aspetto significativo.
Al contrario, la generazione di energia elettrica da impianti idroelettrici presenta l’indiscutibile vantaggio
ambientale di non emettere in atmosfera i prodotti di combustione tipici della produzione termoelettrica.
Considerato che in Italia ogni kWh idroelettrico non prodotto può essere sostituito solo da un kWh di
origine termica, la produzione idroelettrica consente di diminuire l’emissione di un carico di gas serra pari
al 20% circa delle emissioni totali da impianti termoelettrici. Ogni kWh prodotto da fonte idroelettrica
consente di evitare l’emissione di 664 grammi di CO2 e di evitare la combustione di 0,0017 barili di
petrolio che si avrebbero qualora lo stesso kWh fosse prodotto da impianti termoelettrici (fonte: rapporto
ambientale Enel anno 2009).
Grafico 4 - Emissioni evitate di CO2 in atmosfera (tonn)
Foto 16
Centrale di Ponte Nembro
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Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
Grafico 5 – Numero barili di petrolio risparmiati
b) Scarichi idrici
L’articolo 114 del Decreto Legislativo 152/2006 affida alle Regioni la regolamentazione delle restituzioni
delle acque impiegate per la produzione di energia elettrica, sottraendo di fatto tale attività dalla
regolamentazione degli scarichi. Pertanto occorre distinguere tra restituzioni e scarichi ulteriormente
classificabili in civili e meteorici.
- Restituzioni
L’acqua viene captata dalle opere di presa degli impianti e, una volta turbinata, rilasciata al corso
d’acqua attraverso le opere di restituzione, senza che l’azionamento delle turbine introduca modifiche di
carattere fisico-chimico sulle acque.
Possibili inquinamenti sono riconducibili alle acque del ciclo di raffreddamento dell’olio di lubrificazione
dei macchinari, che sono contenute in serpentina e, per questo, non vengono a contatto con l’acqua. Di
conseguenza si può ragionevolmente ritenere che la possibilità di inquinamento dell’acqua sia
estremamente ridotta. Anche in caso di rottura, infatti, la maggiore densità dell’acqua rispetto all’olio
garantirebbe una stratificazione tale che l’inquinamento interesserebbe solo l’interno della struttura. Tutto
il processo è, comunque, monitorato da apposita strumentazione e supervisione del personale. L’aspetto
ambientale relativo alla restituzione dell’acqua turbinata è stato valutato come non significativo.
- Scarichi civili
Gli scarichi civili sono generati dai servizi igienici, ove presenti, presso le centrali.
Gli scarichi di tipo civile sono confluiti in rete fognaria comunale o in fossa Imhoff, e drenati, per subirrigazione, nei primi strati del terreno, previa autorizzazione. Le fosse sono sottoposte a regolare
manutenzione e pulizia periodica. Le centrali non sono tutte presidiate, per cui gli scarichi civili risultano
saltuari e, comunque, di bassa entità. L’aspetto ambientale, valutato nelle centrali idroelettriche ove sono
presenti scarichi, è stato considerato significativo ma di bassa rilevanza.
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Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
- Scarichi meteorici
La possibilità di inquinamenti delle acque meteoriche dalle opere e dalle strutture superficiali è
estremamente bassa, in quanto non vengono svolte attività operative all’esterno, con esclusione delle
manutenzioni straordinarie (effettuate in occasione di importanti revisioni del macchinario). Questo
aspetto pertanto è considerato non significativo.
c) Rifiuti
I rifiuti prodotti da Italgen sono classificabili in:
- rifiuti assimilabili agli urbani, prodotti negli uffici
- rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi, derivanti dagli impianti.
La produzione di rifiuti è risultato un aspetto ambientale significativo, con diversa rilevanza a seconda del
sito produttivo e della tipologia di rifiuti prodotti (pericolosi – non pericolosi).
La valutazione dell’aspetto ambientale ha tenuto conto, in condizioni di esercizio normali, della
produzione di sgrigliato e rifiuti da ufficio; come condizioni anomale di esercizio, invece, sono stati
considerati gli interventi per attività di manutenzione e a seguito di piene dei corsi d’acqua, da cui sono
prodotti, rispettivamente, rifiuti pericolosi e rifiuti non pericolosi.
Le attività di gestione dei rifiuti sono conformi alla normativa applicabile, Decreto Legislativo 152/06
Parte IV (e s.m.i.).
I rifiuti sono separati al momento della raccolta e identificati con il codice CER appropriato alla natura e
allo stato del rifiuto. Lo stoccaggio e la movimentazione avvengono in condizioni tali da assicurare il
controllo di eventuali perdite accidentali, mediante l’uso di bacini di contenimento di serbatoi contenenti
rifiuti allo stato liquido e utilizzo di materiale assorbente da impiegare in caso di sversamenti.
I rifiuti derivanti dalle attività di ufficio sono conferiti alla Raccolta Comunale, in accordo ai Regolamenti
Comunali in vigore.
Il principale rifiuto gestito da Italgen è prodotto presso le opere di presa dove sono presenti delle griglie
in ingresso alla centrale che trattengono il cosiddetto “sgrigliato” e che, nel garantire la corretta
funzionalità delle centrali stesse, effettuano un’azione benefica di pulizia. L'acqua del fiume, infatti,
trasporta un'elevata quantità di materiale in sospensione (costituito in prevalenza da legname, piante,
foglie, plastica ed altri rifiuti). Il quantitativo di tali materiali dipende dall'andamento idraulico del fiume, in
quanto l'escursione di livello che avviene durante le piene, interessando le aree di espansione naturali,
dove si trovano accumuli di materiale legnoso, permette alla corrente di trascinare tutto a valle. Lo
sgrigliato viene raccolti in appositi cassoni in attesa di smaltimento.
Altre tipologie di rifiuto sono prodotti da attività di gestione e manutenzione delle centrali e delle opere di
presa. Tutti i rifiuti prodotti sono stoccati in aree dedicate presso le centrali e quindi conferiti in centri di
raccolta autorizzati.
Nel corso del 2010 è stata variata l’identificazione di alcune categorie di rifiuti, individuando CER più
appropriati o CER che garantissero una corretta identificazione e consentissero l’avvio a recupero del
rifiuto.
- 32 -
Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
Grafico 6 - Produzione totale annua di rifiuti (tonn)
Grafico 7 – Destinazione dei rifiuti (tonn)
Grafico 8 – Indice unitario di produzione rifiuti (g/kWh)
- 33 -
Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
d) Rumore
Il rumore costituisce un aspetto ambientale significativo, di rilevanza bassa, presso tutti i siti produttivi ad
eccezione della centrale di Palazzolo (situata nel centro abitato) ove tale aspetto ha una rilevanza media.
Il cuore della centrale, costituito dalle macchine generatrici di energia elettrica, produce emissioni sonore
associate al movimento degli organi meccanici delle macchine.
Al fine di assicurare la conformità dei valori di emissione sono state effettuate analisi fonometriche in
ambiente esterno con confronto rispetto ai limiti imposti dal Piano di zonizzazione acustica del Comune
presso cui ha sede la centrale o, in sua assenza, dal DPCM 01/03/1991.
Zona
Acustica
Limite
diurno
dB(A)
Misura
diurna
L90-LAeq
dB(A)
Limite
notturno
dB(A)
Misura
notturna
L90-LAeq
dB(A)
III
60
58,5
50
48
III
60
56
50
45
V
70
63,5
60
50,5
III
60
56,1
50
47,2
II
55
44,2
45
44,5
IV
65
62
55
53,5
IV
65
56
55
51
IV
70
63
60
59
IV
70
62
60
59
Territ. Naz.
70
60
60
60
III
60
51
50
46,5
B
III
60
50
50
47,5
A
III
60
54,5
50
49
III
60
54,5
50
49,5
III
60
51,5
50
48
Punto di
misura
Centrale
Presenza
piano di
zonizzazione
acustica
A
ROCCAVIONE 1° SALTO
SI
B
ROCCAVIONE 2° SALTO
A
SI
A
SAN GIOVANNI BIANCO
SI
B
A
COMENDUNO
SI
B
A
DEZZO – POVO
SI
B
MAZZUNNO
A
NO
A
CASSIGLIO – CUGNO
PALAZZOLO
SI
B
SI
C
PONTE ACQUA
A
NO
Territ. Naz.
70
49
60
50
PONTE NEMBRO
A
SI
III
60
56,2
50
48,2
PONTE PIAZZOLO
A
NO
Territ. Naz.
70
55
60
56
IV
65
54,5
55
53
IV
65
50
55
48,5
IV
65
51,9
55
48,5
B
IV
65
55,5
55
53
A
II
55
44,1
45
38
IV
65
42,6
55
47
C
I
50
43,3
40
38,4
D
IV
65
52,4
55
51,7
A
VAPRIO
SI
B
A
SERRAVALLE
SI
B
S. ANDREA
SI
Tabella 6 - Livelli di rumorosità presso ciascuna centrale rispetto ai limiti applicabili
- 34 -
Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
Come si evince in tabella 6, tutti i valori riscontrati dalle misurazioni, rientrano nei limiti di legge definiti.
Italgen, ad oggi, non ha ricevuto segnalazioni da parti interessate, riguardo a rumori molesti provenienti
dalle centrali.
Figura 9 - Centrale di Cassiglio – Cugno. Planimetria di posizionamento dei rilievi fonometrici
e) Gestione delle sostanze pericolose
La gestione delle sostanze pericolose è riconducibile alle attività di manutenzione e alla presenza di olio
negli impianti di esercizio.
Nella maggior parte delle centrali sono presenti serbatoi interrati di raccolta dell’olio dei trasformatori di
potenza; tale aspetto è risultato significativo con rilevanza bassa. Nella valutazione è stato considerato
uno scenario di emergenza, con sversamenti su suolo delle sostanze pericolose presenti in sito.
I rischi legati allo sversamento derivano da:
-
deposito temporaneo di olio esausto;
-
immagazzinamento e movimentazione di olio e vernici utilizzate per la manutenzione;
-
deposito di gasolio per l’alimentazione del gruppo elettrogeno;
-
deposito di rifiuti in cassoni con produzione di percolato.
L’adozione di misure tecniche e gestionali preventive ed una opportuna azione di sensibilizzazione del
personale consentono di controllare completamente questo aspetto e di prevenire la contaminazione
delle acque di drenaggio.
I trasformatori che contengono rilevanti quantità di olio sono disposti sopra vasche di raccolta
appositamente costruite che consentono di raccogliere tutto l’olio contenuto nella macchina in caso di
cedimento dell’involucro esterno. L’olio nuovo e quello esausto sono stoccati in locali appositamente
adibiti che non consentono la dispersione sul suolo. L’olio utilizzato presso gli organi di intercettazione
degli sbarramenti e delle opere di presa è contenuto in piccoli serbatoi (volume non superiore ad 1 m3)
realizzati fuori terra.
In entrambi i casi eventuali perdite sono rilevabili a vista e facilmente bonificabili, anche in virtù della
presenza di materiale assorbente presso i depositi di stoccaggio.
Nell’ambito del Sistema di Gestione Ambientale è stato inoltre previsto un piano di controlli periodici.
Considerando tutto il periodo storico di esercizio degli impianti non si segnalano incidenti significativi.
- 35 -
Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
Le registrazioni del Sistema di Gestione Ambientale consentiranno di documentare anche eventuali
incidenti di rilevanza minima e quindi di migliorare, comunque, le azioni di prevenzione.
Nel corso del 2010 non sono stati registrati casi di sversamento accidentale in nessuna centrale.
Foto 17
Vasca di raccolto olio trasformatori
centrale di San Giovanni Bianco
f) Utilizzo della risorsa idrica
Gli impianti turbinano l’acqua necessaria alla produzione di energia elettrica, prelevata, attraverso le
opere di presa, da corsi d’acqua superficiali, e, poi, rilasciata a valle della centrale.
L’approvvigionamento idrico è risultato un aspetto ambientale significativo, ma solo con riferimento
all’utilizzo in processo e al rilascio, mentre non è stato valutato come significativo l’utilizzo delle acque
per uso civile.
Italgen S.p.A. è stata regolarmente autorizzata all’uso dell’acqua per scopi produttivi, mediante
concessioni ricevute in accordo alla normativa applicabile (Decreto Legislativo 152/06 Parte III).
Ciascuna concessione è disciplinata da un apposito atto, chiamato “Disciplinare di Concessione”, che
stabilisce le limitazioni e gli obblighi che sono a carico del concessionario.
Il provvedimento concessorio stabilisce, in particolare, il valore medio del dislivello tra il pelo libero
dell’acqua nel bacino di monte e il pelo libero dell’acqua nel bacino ricettore di valle, oltre alla portata
media e massima d’acqua che può essere derivata.
Il Disciplinare di Concessione stabilisce, inoltre, come calcolare il canone demaniale che il
concessionario dovrà corrispondere annualmente agli Enti aventi diritto per l’utilizzo dell’acqua a scopi
produttivi.
Tipologia canone
2007
2008
2009
Versati allo Stato/Regione
575.690
584.689
594.477
Versati ai Comuni/Province
217.194
226.092
226.092
Versati a Bacini Imbriferi Montani e Consorzi
466.317
480.129
480.129
1.259.201
1.290.910
1.300.697
TOTALI
Tabella 7 - Canoni versati da Italgen (in Euro)
I dati dei volumi di acqua derivata sono stati ottenuti partendo dal valore di energia elettrica lorda
prodotta dall’impianto, dai valori di concessione (salto) ed ipotizzando un rendimento complessivo
- 36 -
Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
idraulico, meccanico ed elettrico pari al 75%. Questo poiché non in tutte le opere di derivazione
dell’acqua sono installati ancora i misuratori di portata per una valutazione più puntuale.
Nome impianto
Tipo di
Concessione
Salto di
concessione
[m]
Portata
media di
concessione
l/sec]
Portata
massima di
concessione
l/sec]
Potenza di
concessione
[kW]
VAPRIO D'ADDA
Grande derivaz.
16,75
91.900
134.910
15.091
MAZZUNNO
Grande derivaz.
222,9
2.054,7
2.544
4.490
PALAZZOLO
Grande derivaz.
10,71
35.000
48.000
3.507
PONTE PIAZZOLO
Grande derivaz.
609,15
565
1.075
3.374
CASSIGLIO
Piccola derivaz.
104,2
2.365
2.900
2.416
CUGNO
Piccola derivaz.
103,6
1.140
2.065
1.158
SAN GIOVANNI BIANCO
Piccola derivaz.
27
11.160
19.000
2.779
DEZZO
Piccola derivaz.
241
1.000
1.500
2.363
POVO
Piccola derivaz.
41,96
340
409
140
PONTE ACQUA
Piccola derivaz.
287,25
165
215
465
PONTE NEMBRO
Piccola derivaz.
10,12
6.500
8.000
645
COMENDUNO
Piccola derivaz.
5,31
10.000
14.000
521
ROCCAVIONE 1° SALTO
Grande derivaz.
31,3
4.650
6.300
1.427
ROCCAVIONE 2° SALTO
Grande derivaz.
41,1
6.600
9.600
2.659
SERRAVALLE
Piccola derivaz.
10,2
3.000
5.000
300
S. ANDREA
Piccola derivaz.
7,665
3.000
4.700
225
Tabella 8 - Valori delle concessioni di derivazione gestite da Italgen
Poiché la portata di concessione rappresenta il valore medio fissato dall'Autorità concedente (Provincia o
Regione) su un lungo periodo correlato alla durata della concessione (generalmente 30 anni), è possibile
che il valore di portata media derivata riferita ad un singolo anno o a più anni particolarmente piovosi
superi il valore di portata di concessione. Il principio è che mediamente sul periodo di concessione tali
anni sono controbilanciati da anni siccitosi.
La curva di durata
La curva di durata delle portate costituisce il principale strumento operativo di riferimento per effettuare
valutazioni sulla disponibilità della risorsa idrica superficiale.
Essa è infatti una funzione Q(D) che esprime la percentuale di tempo D in un anno per cui la portata in
alveo risulta superiore o uguale ad un certo valore.
- 37 -
Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
Curva di durata
16
14
12
[m3/sec]
10
8
6
4
2
Grafico 9
Curva di durata dell’impianto
di Comenduno
0
0
1.000
2.000
3.000
4.000
Portata reale
5.000
6.000
Portata massima
7.000
8.000
N° ore
- 38 -
Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
Nome impianto
Portata
media di
concessione
l/sec]
Portata media
derivata 2007
[l/sec]
Portata media
derivata 2008
[l/sec]
Portata media
derivata 2009
[l/sec]
VAPRIO D'ADDA
91.900
81.556
100.371
98.703
MAZZUNNO
2.054,7
608
2.284
2.450
PALAZZOLO
35.000
29.190
39.369
39.833
PONTE PIAZZOLO
565
561
793
721
CASSIGLIO
2.365
1.416
2.220
2.131
CUGNO
1.140
1.286
1.923
1.682
SAN GIOVANNI BIANCO
11.160
6.883
11.794
12.517
DEZZO
1.000
1.013
1.263
1.128
POVO
340
324
392
267
PONTE ACQUA
165
252
331
252
PONTE NEMBRO
6.500
2.685
5.365
5.341
COMENDUNO
10.000
4.710
6.184
6.566
ROCCAVIONE 1° SALTO
4.650
3.683
4.372
5.174
ROCCAVIONE 2° SALTO
6.600
5.283
6.546
7.707
SERRAVALLE
3.000
3.026
3.180
3.323
S. ANDREA
3.000
2.755
3.124
2.909
Tabella 9 - Portate medie derivate
- Rilasci
Per rilascio si intende la porzione d’acqua del fiume che non viene intercettata / captata dalle opere di
presa che indirizzano l’acqua prima verso i canali e poi verso le centrali per essere turbinata.
L’impatto ambientale riconducibile alle attività di rilascio è relativo all’interferenza sull’ecosistema a valle
delle opere di presa - sbarramento.
Affinché il corso d’acqua mantenga le caratteristiche idonee alla crescita e sviluppo della fauna ittica,
viene rilasciata una quantità minima di acqua denominata “Deflusso Minimo Vitale” (DMV). Tale aspetto
è regolamentato dalle Regioni che hanno definito per ogni sbarramento la quantità minima vitale da
rilasciare. Di seguito si riportano i valori di DMV stabiliti per ogni sbarramento di Italgen e le modalità di
rilascio messe in atto con, nelle note, i relativi interventi di miglioramento in fase di attuazione.
- 39 -
Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
Foto 18
Scala di risalita dei pesci presso la presa
di Concesa (centrale di Vaprio d’Adda)
DMV
Centrale
m3/s
Metodo di rilascio
Note (*)
VAPRIO D’ADDA
16,730
Apertura dello scaricatore
h = 230 mm
Il DMV totale è comprensivo di 260 l/s che si rilasciano
attraverso la scala di risalita pesci
PALAZZOLO
5,860
Apertura di una delle 4
paratoie
h =113 mm
Quando si realizzerà la scala di risalita pesci (anni
2010/2011) il DMV totale (5,86 mc/s) sarà dato da DMV
apertura paratoia (5,33 mc/s) + DMV attraverso la scala
risalita pesci (0,53 mc/s).
PONTE ACQUA E
PONTE PIAZZOLO
0,082
Foro su paratoia sghiaiatrice
Per quanto riguarda i bacini imbriferi di Alto Mora e Ponte
Acqua che servono le centrali di Ponte Acqua e Ponte
Piazzolo il DMV viene rilasciato alla presa sul fiume
Ø =160 mm
Brembo in località Ponte Acqua. Tale rilascio è la somma
dovuta per Alto Mora e Ponte Acqua ed è in fase di
ricalcolo con incarico affidato a Studio di Ingegneria.
Il rilascio del DMV avviene alla presa Stabina e dalla
scala di risalita dei pesci. Nel 2011 la scala di risalita
pesci verrà dotata di un automatismo che, a seconda
Ø =260 mm
dell'altezza dell'acqua in canale, modulerà l'apertura del
foro sulla paratoia sghiaiatrice in modo da garantire il
DMV totale come somma delle due portate.
CASSIGLIO
0,300
Foro su paratoia sghiaiatrice
CUGNO
SAN GIOVANNI
BIANCO
0,150
Foro su paratoia sghiaiatrice
N°3 fori su paratoia
sghiaiatrice
MAZZUNNO
0,490
Apertura paratoia sghiaiatrice
BARZESTO
0,180
Apertura paratoia sghiaiatrice
1,617
Osservazioni
Ø =260 mm
Ø =420 mm
POVO
0,120
Foro su paratoia sghiaiatrice
DMV tot (490 l/s) = DMV Dezzo (446 l/s) + DMV
Valgiogna (22 l/s) + DMV Valconfine (22 l/s). Il DMV di
490 l/s è imposto, stiamo predisponendo dei rilievi e
relativa relazione per portare il DMV a 360 l/s.
DMV tot (180 l/s) = DMV Dezzo (176 l/s) + DMV
h = 34 mm
Roncadiso (4 l/s)
Ø =280 mm Centro foro a 200 mm dal fondo canale
PONTE NEMBRO
2,250
Apertura paratoia sghiaiatrice
h = 120 mm
COMENDUNO
0,00
h = 45 mm
Non rilascia DMV perché gia rilasciato a monte dalla
centrale di Honegger
ROCCAVIONE 1°
SALTO
1,625
Apertura paratoia sghiaiatrice
Quando si realizzerà la scala di risalita pesci (da
realizzare nel 2010 per prescizione della VIA Provinciale)
h = 120 mm
il DMV totale sarà rilasciato 80% attraverso la paratoia
sghiaiatrice e 20% attraverso la scala risalita pesci.
ROCCAVIONE 2°
SALTO
0,616
Apertura paratoia sghiaiatrice
h = 70 mm
SERRAVALLE
S. ANDREA
0,4
Attraverso scala di risalita
pesci
Tabella 10 - Deflusso Minimo Vitale rilasciato
Quando si realizzerà la scala di risalita pesci (da
realizzare nel 2010 per prescizione della VIA Provinciale)
il DMV totale sarà rilasciato 80% attraverso la paratoia
sghiaiatrice e 20% attraverso la scala risalita pesci.
In occasione del rinnovo delle concessioni in scadenza
(S. Andrea 19/11/2010, Serravalle 12/01/2011)
predisporremo eventuali adeguamenti realizzando
rilascio tramite foro o apertura su paratoia.
(*) h= apertura paratoia o Ø = foro su paratoia
- 40 -
Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
g) Utilizzo di energia elettrica, combustibile e materiali ausiliari
L’attività delle centrali prevede il consumo di energia elettrica e di materiali quali oli e vernici per le attività
di manutenzione ausiliarie agli impianti, e il consumo di gasolio in alimentazione ai gruppi elettrogeni.
L’energia elettrica consumata costituisce una frazione dell’energia autoprodotta.
Il riscaldamento viene assicurato mediante stufe elettriche alimentate dall’energia autoprodotta.
Le attività di manutenzione utilizzano sostanze quali oli di lubrificazione, vernici, minuteria meccanica ed
elettrica, stoccati in depositi dedicati, a servizio delle centrali.
Il gasolio dei gruppi elettrogeni è contenuto in idonei serbatoi fuori terra, a bordo macchina.
Il consumo di energia elettrica, combustibile e materiali ausiliari non costituisce per l’organizzazione un
aspetto ambientale significativo.
Grafico 10 – Autoconsumi rispetto alla produzione lorda
h) Presenza di PCB (policolorobifenili)
Il Decreto Legislativo 209/99 regolamenta la detenzione, lo smaltimento e la decontaminazione dei
policlorobifenili (PCB), dei PCB usati e degli apparecchi contenenti PCB ai fini della loro completa
eliminazione.
Nelle centrali di Mazzunno, Dezzo, Povo e Vaprio sono presenti trasformatori ad olio dielettrico su cui
sono effettuate analisi periodiche volte all’individuazione di PCB, che hanno dato esito negativo,
confermando l’assenza di tracce di PCB.
i)
Gas lesivi dell’ozono e ad effetto serra
Nelle centrali Italgen non sono presenti HCFC (idroclorofluorocarburo), gas lesivi dello strato di ozono,
mentre sono presenti HFC (idrofluorocarburi) ma in quantitativi, asserviti a ciascun impianto di
condizionamento, non superiori a 3 kg, per cui la gestione non rientra nell’ambito di applicazione del
Regolamento 842/2006 sui gas ad effetto serra. L’aspetto ambientale è risultato non significativo.
j)
Amianto
Ad oggi in due sole centrali è presente amianto, come componente della condotta forzata di
collegamento tra la diga e la centrale, di lunghezza circa 1.200 m, a Ponte Acqua, e come copertura
dell’abitazione, ora non abitata ma un tempo destinata a dimora dei guardiani, a Roccavione 2° Salto.
- 41 -
Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
Italgen ha designato, in conformità al punto 4 dell’allegato al D.M. 6 settembre 1994, un incaricato al
controllo e coordinamento delle attività di manutenzione che possono interessare i materiali contenenti
amianto (MCA) all’interno delle centrali idroelettriche. Compito di tale incaricato è quello di verificare
annualmente lo stato di conservazione dei manufatti contenenti amianto, predisponendo relazione.
L’aspetto ambientale è risultato significativo, con rilevanza bassa, per le centrali di Ponte Acqua e di
Roccavione 2° Salto. L’Azienda (Rif. Obiettivi 17 e 18) ha stabilito di procedere allo smaltimento dei
sopraccitati manufatti.
k) Prevenzione incendi
Le centrali sono asservite a gruppi elettrogeni per la produzione dell’energia elettrica necessaria al
funzionamento delle pompe e degli organi meccanici dell’impianto.
Alcuni gruppi sono caratterizzati da una potenza superiore a 25 kW, per cui, ai sensi del DM 16.02.82,
rientrano tra le attività con obbligo di Certificato di Prevenzione Incendi (CPI).
Le centrali con gruppi elettrogeni superiori a 25 kW sono:
Estremi CPI
Decorrenza
SAN GIOVANNI BIANCO
CPI n° 78747
07/05/2010
OLMO AL BREMBO
CPI n° 82035
24/05/2008
PONTE ACQUA
CPI n° 79042
24/05/2008
DEZZO
CPI n° 82034
28/05/2008
ROCCAVIONE 1° SALTO
CPI n° 46862
01/09/2009
ROCCAVIONE 2° SALTO
CPI n° 46861
01/09/2009
VAPRIO (opera di presa)
CPI n° 356621
08/03/2010
VAPRIO (centrale)
CPI n° 356609
09/09/2010
PALAZZOLO (opera di presa)
CPI n° 82036
28/09/2009
PALAZZOLO (centrale)
CPI n° 63803
28/08/2008
Tabella 11 - Certificati di prevenzione incendi
Tale aspetto è risultato significativo, con rilevanza bassa, per le sole centrali (Roccavione 1° e 2° Salto,
Vaprio d’Adda) inserite in contesti più sensibili, per cui il valore di vulnerabilità del territorio ha
determinato un risultato finale della valutazione significativo.
I gruppi elettrogeni sono, comunque, autorizzati e corredati del relativo CPI, che ha una validità di 6 anni.
l)
Impatto visivo
Gli impianti di produzione dell’energia elettrica si inseriscono in modo consolidato nei contesti territoriali
di riferimento. Considerato l’elevato interessamento della parti interessate, il chiaro impegno in politica
ambientale di Italgen volto alla valorizzazione del territorio, nonché il pregio dei territori stessi ove sono
collocate le centrali, l’aspetto è stato valutato come significativo.
Italgen, pertanto, pone particolare attenzione ad interventi che hanno o possono avere impatti visivi,
tenendo in debito conto, in occasione di interventi di natura strutturale, il contesto ambientale e le
richieste delle autorità e delle parti interessate.
Tale aspetto è stato valutato nel caso della centrale di Vaprio, in quanto occupa la maggior superficie di
territorio (intesa dall’opera di presa alla restituzione), ma è risultato comunque non significativo.
- 42 -
Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
Foto 19
Ripristino ambientale condotta
forzata della centrale di Mazzunno
Figura 10
Percorso della galleria della
centrale di Vaprio d’Adda
m) Consegna dell’energia elettrica e campi elettromagnetici
L’energia prodotta viene consegnata alla Rete Nazionale dopo essere transitata su elettrodotti di
proprietà di Italgen.
E’ stata effettuata una valutazione dei campi elettromagnetici sulla sottostazione di maggiore dimensione
(in termini di potenza dei trasformatori) di Italgen, ossia Vaprio d’Adda. Dalle misurazioni effettuate i
campi elettromagnetici non sono risultati un aspetto ambientale significativo.
- 43 -
Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
Foto 20
Sottostazione della
centrale di Vaprio d’Adda
n) Odori e Polveri
L’aspetto degli odori è associato al deposito dei rifiuti derivanti dalla pulizia delle griglie (sgrigliato), ma
non è risultato significativo, in quanto lo stoccaggio non avviene mai per un tempo prolungato, in modo
tale da evitare di generare odori molesti, soprattutto nei casi di vicinanza al centro urbano (centrale di
Palazzolo).
Le polveri potrebbero generarsi solo in attività occasionali di ristrutturazione degli impianti.
o) Efficienza energetica del ciclo produttivo
Assicurare la massima efficienza1 costituisce un aspetto di forte interesse non solo sotto il profilo
economico, ma anche sotto quello ambientale, in quanto, una maggiore produzione a parità di acqua
impiegata si traduce, come già spiegato, in minori emissioni inquinanti.
Foto 21
Centrale di Roccavione
1° salto
L’installazione dei misuratori di portata presso le opere di derivazione dell’acqua, che Italgen si è posta
come obiettivo per il triennio, consentirà di valutare puntualmente i valori dei coefficienti energetici dei
singoli impianti di produzione.
1
L’efficienza energetica di ciascuna derivazione può essere espressa dal rapporto tra l’energia prodotta e l’acqua utilizzata
3
3
(coefficiente energetico kWh/m ) che rappresenta il valore dell’energia (kWh) che si riesce ad ottenere da un m di acqua che
3
viene turbinata (ad es. in un impianto che ha un coefficiente energetico pari a 1, 1 m di acqua turbinata produce 1 kWh di
energia).
- 44 -
Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
Per perseguire la migliore efficienza energetica complessiva degli impianti è necessaria una accorta
programmazione sia delle attività di manutenzione, per raggiungere la massima producibilità di ciascuna
macchina e ridurne i tempi di fermata, che della ripartizione della produzione tra le turbine dello stesso
impianto, in modo da far funzionare ciascuna unità produttiva quanto più possibile vicino al punto di
massimo rendimento.
In Grafico 11 è riportato l’andamento della disponibilità complessiva degli impianti di Italgen S.p.A. ove
per “intervento” si intendono le ore in cui la centrale non ha funzionato poiché soggetta ad operazioni di
manutenzione (ordinarie o straordinarie) mentre per “inattività” le ore in cui la centrale non ha potuto
funzionare per carenza o eccessiva presenza d’acqua (siccità o piene).
Grafico 11 – Disponibilità complessiva impianti
Foto 22
Fase di manutenzione presso
la centrale di Ponte Piazzolo
- 45 -
Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
Grafico 12 – Percentuale delle ore di funzionamento degli impianti anno 2009
Aspetti indiretti
p) Rapporti con il territorio (effetti sulla viabilità, attività di sensibilizzazione)
Italgen S.p.A. è impegnata concretamente nella salvaguardia del valore del territorio, mediante attività di
ripristino e conservazione delle aree verdi vicine alle proprie centrali, la tutela e il ripopolamento del
patrimonio ittico (scale di risalita dei pesci), l’organizzazione di visite guidate alla centrale, che
coinvolgono le scuole delle province di Bergamo e Milano, per un totale di oltre 800 studenti l’anno.
Le centrali non hanno effetti significativi sulla viabilità, in quanto non tutte sono presidiate e comunque
per la maggior parte collocate in ambito extra-urbano. Eventuali criticità sulla normale viabilità potrebbero
manifestarsi durante attività di ristrutturazione, che sarebbero, comunque, svolte in modo da contenere il
più possibile qualunque fonte di disturbo.
Grande successo di pubblico per l’apertura straordinaria del 2 luglio 2010 della centrale di Dezzo di
Scalve. Oltre ottocento sono stati i visitatori accorsi, incuriositi dalla possibilità di vedere dal vivo il
funzionamento di un impianto idroelettrico. Tra i presenti anche diverse autorità locali in rappresentanza
dei Comuni della zona e della Comunità Montana della Val di Scalve.
Durante la giornata, oltre alle visite guidate, è stato organizzato un concorso di disegno sul tema
dell’”energia pulita” a cui hanno partecipato circa cinquanta bambini, al termine del quale sono stati
premiati i primi tre classificati.
- 46 -
Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
Foto 23 - 24
Due momenti della giornata di
“porte aperte” della centrale di
Dezzo - Povo
q) Gestione dei fornitori (manutenzione degli impianti)
Italgen S.p.A. assicura la selezione e il controllo in continuo dei propri fornitori, attraverso criteri di scelta
e qualifica, a cui sono assegnati dei punteggi sulla base dei risultati dei controlli in accettazione sulle
forniture e sui servizi approvvigionati.
In particolare, in fase di selezione viene valutato il possesso di certificazione ambientale e di qualità, oltre
alle eventuali autorizzazioni all’erogazione dell’attività richiesta.
Presso le centrali sono presenti ditte di manutenzione degli impianti e di trasporto dei rifiuti. A queste
Italgen ha consegnato, in sede di assegnazione dell’incarico, una istruzione operativa sul
comportamento ambientale da tenere all’interno di ciascun sito di attività.
- 47 -
Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
E’ compito del personale Italgen riferire al Responsabile Sistema Integrato Qualità e Ambiente di
eventuali anomalie riscontrate nelle centrali ad opera dei fornitori operativi, in modo da assicurare un
adeguato controllo e l’eventuale gestione di non conformità a loro carico.
Per tutte le centrali, tale aspetto è stato valutato nella condizione di emergenza che si verificherebbe in
caso di sversamento di eventuali sostanze pericolose in uso nell’attività di manutenzione.
L’aspetto è risultato significativo, con rilevanza bassa o media, in base alla diversa vulnerabilità del
territorio in cui è collocata la centrale oggetto dei lavori.
Figura 11
Locandina relativa alla giornata di
“porte aperte” della centrale di
Dezzo di Scalve
- 48 -
Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
5. Piano di emergenza
Sono state valutate le condizioni di emergenza e sono stati individuati i possibili incidenti prevedibili in
concreto sulla base della pluriennale esperienza nel sito e di possibili analogie con altri impianti.
La condizione di maggiore rilevanza è ovviamente quella che consegue ad una situazione di piena, pur
essendo stati valutati in linea teorica possibili anche incidenti quali incendi, frane ed eventi sismici.
Eventi di piena
Gli eventi di piena, visto l’impatto che possono avere sul territorio, sono episodi che richiedono particolare
attenzione,sia per impianti ad acqua fluente che per impianti a bacino.
Azioni preventive consistono in attenti monitoraggi delle previsioni meteo, mentre durante l’evento i
parametri idraulici (quote, portate scaricate, manovre organi di scarico) e meteo sono costantemente
monitorati.
In tali eventi, particolare rilevanza assume la gestione delle dighe; durante la piena non viene mai scaricata
una portata superiore alla portata in arrivo al bacino e gli organi di scarico vengono gestiti mantenendo
costante la quota del bacino ed evitando di raggiungere la quota di massimo invaso della diga al fine di
salvaguardare le opere stesse, le sponde dell’invaso e le costruzioni esistenti sulle sponde stesse.
Presso le dighe gestite da Italgen è attivo un presidio continuo di personale qualificato ed addestrato.
Il personale opera nel rispetto di quanto contenuto nel foglio di condizioni per l’esercizio e la manutenzione
delle dighe stesse, che riporta l’elenco e le modalità di esecuzione delle misure di controllo delle dighe.
Tale documento approvato dal RID (Registro Italiano Dighe) recepisce la normativa vigente relativa alle
opere di sbarramento ed al loro esercizio, comprese specifiche istruzioni di comportamento e di gestione
relative a casi di emergenza quali eventi di piena, eventi sismici o condizioni meteorologiche particolari.
Il “Documento di Protezione Civile”, sulla base della circolare Ministero LL.PP. 352/87 e circolare PCM DSTN/2/7019 del 19/03/1996, individua inoltre le condizioni che devono verificarsi sulla diga perché si
debba attivare il “Sistema di Protezione Civile”. Tali condizioni sono raggruppate in quattro fasi:
-
Fase di pre-allerta: vigilanza ordinaria
Caratterizzata dal superamento della quota di massima regolazione.
-
Fase di allerta: vigilanza rinforzata
Caratterizzata da apporti idrici che facciano temere il superamento della quota di massimo invaso o
l’insorgere di significativi anomali comportamenti strutturali o di fenomeni d’instabilità delle sponde.
-
Fase di allerta pericolo: allarme di tipo 1
Caratterizzata dal superamento della quota di massimo invaso o filtrazioni o movimenti franosi sui
versanti o di ogni altra manifestazione interessante l’opera di sbarramento che facciano temere la
compromissione della stabilità dell’opera stessa,
-
Fase di allerta collasso: allarme di tipo 2
Caratterizzata dall’apparire di fenomeni di collasso delle opere di ritenuta o comunque al verificarsi di
fenomeni che inducano ragionevolmente ad ipotizzare l’imminenza di un evento catastrofico.
Negli ultimi 10 anni non si sono verificate piene significative che hanno interessato gli impianti di Italgen.
- 49 -
Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
Dati principali
Anno di ultimazione
Bacino idrografico
Ponte dell'Acqua
Alto Mora
Cassiglio
1950
1953
1953
Fiume Brembo
Torrente Mora
Torrente Stabina
Volume di invaso complessivo
m3
34.600
840.000
56.000
Superficie del bacino imbrifero
km2
13
6
11
Sviluppo del coronamento
m
74,58
205,56
67,15
Larghezza del coronamento
m
4,00
3,00
2,10
Altezza dello sbarramento
m
23,60
40,10
20,60
Volume della diga
m3
7.800
34.000
5.300
Quota coronamento m s.l.m.
1.250,10
1.548,30
629,30
Quota di massimo invaso m s.l.m.
1.247,20
1.547,30
627,80
Quota di massima regolazione m s.l.m.
1.246,50
1.546,50
626,00
Quota soglia opera di presa m s.l.m.
1.238,00
1.521,00
616,50
Quota soglia scarico di superficie m s.l.m.
1.246,50
1.546,50
626,00
Quota soglia scarico di fondo m s.l.m.
1.234,00
1.512,05
612.27
Tabella 12 – Dati tecnici delle dighe gestite da Italgen
Foto 24
Piena del 1929
(centrale di Dezzo - Povo)
Foto 25
Piena del 1987 a Concesa
(centrale di Vaprio)
- 50 -
Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
Le dighe concorrono infatti a proteggere il territorio a valle durante gli eventi di piena, effettuando la c.d.
“laminazione” delle piene: non viene mai lasciata defluire una portata di acqua superiore a quella in arrivo e
si anticipa, con maggiori rilasci meno pericolosi, l’onda di piena vera e propria.
Foto 26
Diga di Alto Mora
Grafico 13 - Andamento giornaliero dei livelli dell’acqua presso la diga di Alto Mora
Eventi estremi
Sono eventi calamitosi (cedimenti strutturali, frane, eventi sismici) che potrebbero interessare le dighe ed il
territorio circostante.
Durante la progettazione di un impianti idroelettrico vengono preventivamente effettuati studi geologici per
verificare la stabilità dei terreni su cui poggiano le opere e dei pendii interessati.
Italgen assicura il controllo sia delle opere civili (dighe ed opere accessorie) che delle sponde degli invasi,
attraverso l’attuazione di un “Piano di controlli” nel rispetto delle prescrizioni di legge, anche sulla base
delle migliori conoscenze disponibili in azienda.
Tale piano prevede ispezioni visive e strumentali, puntuali e periodiche, sia dei manufatti che del terreno
circostante l’invaso, allo scopo di rilevare spostamenti anche minimi, infiltrazioni d’acqua, ecc.
In tabella 13 è riportata la classificazione sismica dei comuni interessati dalle dighe: la classificazione del
2003 dei comuni italiani ha una scala che va da 1 a 4 (con 4 corrispondente al rischio meno elevato).
- 51 -
Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
Diga
Comune
Classificazione ai sensi
OPC n.3274 del 2003
PONTE ACQUA
Alto Mora
Averara – S. Brigida (BG)
4
CASSIGLIO
Cassiglio
Cassiglio (BG)
4
Ponte dell’Acqua
Mezzoldo (BG)
4
Impianto
PONTE PIAZZOLO
Tabella 13 – Classificazione sismica dei Comuni su cui sono dislocate le dighe
Salute e sicurezza dei lavoratori
La sicurezza e la tutela della salute negli ambienti di lavoro rappresentano, insieme alla tutela
dell’ambiente naturale, temi di interesse prioritario per Italgen.
L’impegno nel campo della sicurezza si concretizza su vari fronti, tra i quali si possono citare:
-
organizzazione ed interventi di sensibilizzazione del personale
-
formazione dei dipendenti
-
sorveglianza sanitaria
-
aggiornamento costante dei documenti di valutazione dei rischi
-
analisi puntuale degli eventi infortunistici.
Vengono svolte in particolare le attività di formazione ed addestramento sui rischi presenti negli impianti
del sito, sull’uso di dispositivi di sicurezza individuale e di protezione collettivi, sul primo soccorso,
sull’uso dei mezzi antincendio, sul comportamento in casi di emergenza.
Italgen utilizza, per monitorare la sicurezza, due indici:
-
IF = Indice di Frequenza = (n° infortuni / ore lavorate) x 106
fornisce il numero di infortuni avvenuti ogni un milione di ore lavorate
-
IG = Indice di Gravità = (n° giorni persi / ore lavorate) x 1.000
fornisce il numero di giorni di assenza per infortunio ogni mille ore lavorate
Grafico 14 – Andamento Indice di Gravità
Grafico 15 – Andamento Indice di Frequenza
- 52 -
Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
6. Obiettivi di miglioramento
6.1. Gli obiettivi per il triennio 2009-2012
Alla presenza del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, il 7 Luglio 2009 il Consigliere
Delegato del Gruppo Italcementi Carlo Pesenti e il Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo hanno firmato
un accordo volontario tra l’azienda e il Ministero, denominato “Patto per la Tutela dell’Ambiente”.
L’accordo si inserisce in un quadro di accordi analoghi tra il Ministero e dieci delle principali aziende italiane e
prevede un percorso programmatico di investimenti da parte di Italcementi e della sua controllata Italgen in
interventi finalizzati alla riduzione dei gas a effetto serra e alla produzione di energia da fonti rinnovabili.
L’obiettivo è il raggiungimento di una maggiore efficienza ambientale dei processi produttivi, attraverso un piano
di investimenti stimato in circa 510 milioni di euro complessivi, che prevede in particolare tre tipologie di
interventi che saranno realizzati, a fronte dell’ottenimento dei relativi permessi e assentimenti amministrativi,
entro il 2013:
-
Revamping degli impianti di produzione di energia idroelettrica per il mantenimento della capacità
installata e realizzazione di impianti solari fotovoltaici.
-
Interventi tecnologici per la sostituzione di una parte di combustibili fossili utilizzati negli impianti di
produzione di cemento con combustibili derivati da rifiuti.
-
Revamping di alcuni degli impianti di produzione di cemento finalizzato all’incremento dell’efficienza
energetica e ambientale delle unità produttive.
I benefici ambientali di tali interventi si possono quantificare nella riduzione delle emissioni di CO2 pari a circa
760 kt/anno e nel risparmio di energia da fonti fossili di circa 260 Ktep/anno.
Il Patto fra il Ministero dell’Ambiente e Italcementi, al fine di favorire e monitorare la corretta implementazione
dell’accordo, prevede l’istituzione di un Comitato di nomina Ministeriale composto da membri del Ministero
dell’Ambiente e rappresentanti di Italcementi, con il compito di:
-
Presentare al Ministro, tramite relazione annuale, un quadro dettagliato circa l’implementazione del
programma e i benefici ambientali raggiunti.
-
Individuare soluzioni alle criticità che eventualmente si riscontrassero nel corso degli iter autorizzativi e
favorire la rapida attuazione degli interventi.
-
Agevolare il dialogo e la collaborazione con le Autorità Regionali e gli Enti locali presentando apposite
relazioni e documentazione tecnica.
Gli obiettivi specifici di Italgen sono riepilogati in tabella 14, con lo stato di avanzamento riportato in calce ad
ogni obiettivo.
- 53 -
Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
Aspetto
Coesistenza
dell’attività
produttiva con il
territorio
N°
ob.
1
2
3
4
5
Efficienza
energetico del
ciclo produttivo
6
7
8
9
10
Produzione di
energia
rinnovabile
11
Obiettivo
Interventi
Incrementare la trasparenza nei
confronti di cittadini e istituzioni
Coinvolgimento del pubblico e delle
scuole attraverso le visite guidate agli
impianti (iniziativa “Centrali aperte”)
Riduzione autoconsumi
Installazione lampade a basso
consumo
Scadenz
a
Investim.
stimato
2010
Obiettivo
raggiunto
5.000 €
2011
30.000 €
AVANZAMENTO: 10%
In fase di valutazione progetto di sostituzione lampade tradizionali
con lampade LED presso la centrale di Vaprio d’Adda
Incremento della producibilità
media dell’impianto di Serravalle
Sostituzione di turbine e alternatori
2010
1.200.000 €
da 2,04 GWh/anno a 2,33
GWh/anno
AVANZAMENTO: 80%
Iniziati nel corso del mese di Settembre 2010 i lavori di rifacimento dell’impianto
Incremento della producibilità
media dell’impianto di S. Andrea
Sostituzione di turbine e alternatori
2010
700.000 €
da 1,39 GWh/anno a 1,59
GWh/anno
AVANZAMENTO: 80%
Iniziati nel corso del mese di Settembre 2010 i lavori di rifacimento dell’impianto
Incremento della producibilità
media dell’impianto di Povo da 0,7
Sostituzione di turbine e alternatori
2011
800.000 €
GWh/anno a 1 GWh/anno
AVANZAMENTO: 50%
Commessa in fase di appalto. Si prevede l’inizio lavori per Agosto 2011
Incremento della producibilità
media dell’impianto di Roccavione
Sostituzione di turbine e alternatori
2012
3.000.000 €
1° salto da 8,9 GWh/anno a 10
GWh/anno
AVANZAMENTO: 30%
Ottenuto il rinnovo della concessione, condizione necessaria per iniziare il progetto.
Incremento della producibilità
media dell’impianto di Roccavione
Sostituzione di turbine e alternatori
2012
6.000.000 €
2° salto da 17,6 GWh/anno a 20
GWh/anno
AVANZAMENTO: 30%
Ottenuto il rinnovo della concessione, condizione necessaria per iniziare il progetto.
Incremento della producibilità
media dell’impianto di Ponte
Sostituzione di turbine e alternatori
2012
2.500.000 €
dell’Acqua da 5,4 GWh/anno a 6
GWh/anno
AVANZAMENTO: 5%
In fase di rinnovo concessione, condizione necessaria per iniziare il progetto.
Incremento della producibilità
media dell’impianto di Palazzolo
Sostituzione di turbine e alternatori
2012
8.000.000 €
da 26,6 GWh/anno a 30GWh/anno
AVANZAMENTO: 30%
Iniziato progetto di revamping (ottenimento qualifica IAFR)
Si prevede l’inizio lavori per l’inizio del 2012
Realizzazione di una centralina che
permetta di ottemperare agli obblighi di
Ottimizzazione della risorsa
rilascio e nello stesso tempo sfrutti tale
2012
3.000.000 €
acqua, con recupero di energia
acqua per la produzione di energia
idroelettrica all’opera di presa di
Concesa
AVANZAMENTO: 5%
Presentata istruttoria per il rilascio della concessione agli Enti competenti
Realizzazione di una centralina che
permetta di ottemperare agli obblighi di
Ottimizzazione della risorsa
rilascio e nello stesso tempo sfrutti tale
2012
1.500.000 €
acqua, con recupero di energia
acqua per la produzione di energia
idroelettrica all’opera di presa di
Castelli Calepio
AVANZAMENTO: 10%
Presentata istruttoria per il rilascio della concessione agli Enti competenti
- 54 -
Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
Aspetto
Rumore
N°
ob.
12
13
Impatto visivo
14
15
Obiettivo
Riduzione di almeno 2 dB del rumore
presso la centrale di Palazzolo in
occasione del rifacimento
2012
dell’impianto, visto il contesto urbano
in cui la centrale è inserita
AVANZAMENTO: 30%
In occasione del rifacimento dell’impianto previsto per il 2012
2009
Miglioramento dell’impatto visivo
Rifacimento facciata centrale
Obiettivo
degli impianti produttivi
idroelettrica di Vaprio
raggiunto
2010
Ripristino ambientale a seguito del
Rifacimento muro di contenimento
Obiettivo
rifacimento dell’impianto
presso la centrale di Mazzunno
raggiunto
Sostituzione del tetto della casa di
2011
guardiania a Tetto Ghigo
16
17
Aumentare la percentuale di rifiuti
conferiti al recupero
Investim.
stimato
100.000 €
250.000 €
600.000 €
50.000 €
AVANZAMENTO: 30%
Inserita spesa nel budget 2011
Sostituzione tratto condotta forzata
2012
100.000 €
centrale Ponte dell’Acqua
AVANZAMENTO: 5%
In occasione del rifacimento dell’impianto previsto per il 2012
Privilegiare i conferimenti verso i
Consorzi Obbligatori (COBAT, CONAI,
etc.) ovvero soggetti autorizzati alle
operazioni di recupero
2012
20.000 €
2012
20.000 €
2011
200.000 €
2012
200.000 €
2012
200.000 €
AVANZAMENTO: 20%
In fase di valutazione
Gestione della
raccolta dei rifiuti
Tipologie di oli lubrificanti utilizzati
18
19
Impedimenti alla
fauna ittica
Scadenz
a
Riduzione delle emissioni sonore
negli ambienti circostanti gli
impianti
Ridurre l’aerodispersione in caso
di incidente delle particelle dei
manufatti contenenti amianto
Manufatti in
cemento-amianto
Interventi
20
Selezione di oli lubrificanti con
garanzie ambientali come marchi di
prodotto ambientali o prodotti da
aziende certificate ISO 14001
AVANZAMENTO: 20%
In fase di valutazione
Ricostituire un sistema equilibrato
Costruzione della scala di risalita dei
di presenza ittica nei corsi
pesci dell’impianto di Palazzolo con
d’acqua, favorendone i flussi
specifiche di progetto eco-compatibili e
migratori
riduzione al minimo dell’impatto visivo
AVANZAMENTO: 50%
In fase di progetto, da realizzarsi entro l’estate 2011
Ricostituire un sistema equilibrato
di presenza ittica nei corsi
d’acqua, favorendone i flussi
migratori
Costruzione della scala di risalita dei
pesci dell’impianto Roccavione 1° salto
con specifiche di progetto ecocompatibili e riduzione al minimo
dell’impatto visivo
AVANZAMENTO: 30%
In fase di progetto
21
Ricostituire un sistema equilibrato
di presenza ittica nei corsi
d’acqua, favorendone i flussi
migratori
Costruzione della scala di risalita dei
pesci dell’impianto Roccavione 2° salto
con specifiche di progetto ecocompatibili e riduzione al minimo
dell’impatto visivo
AVANZAMENTO: 30%
In fase di progetto
22
Evitare la possibile
contaminazione delle acqua da
olio
Installazione di serbatoi destinati alla
raccolta di olio in caso di rottura dei
trasformatori a Ponte Acqua
2009
Obiettivo
raggiunto
70.000 €
23
Evitare la possibile
contaminazione delle acqua da
olio
Installazione di serbatoi destinati alla
raccolta di olio in caso di rottura dei
trasformatori a Vaprio d’Adda
2009
Obiettivo
raggiunto
70.000 €
Suolo e sottosuolo
- 55 -
Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
Aspetto
N°
ob.
24
Traffico
25
Obiettivo
Riduzione del traffico
automobilistico nei pressi delle
centrali
Interventi
Scadenz
a
Investim.
stimato
Gestione della centrale di Mazzunno in
modalità “telecontrollo”
2010
Obiettivo
raggiunto
100.000 €
Messa a disposizione per il personale
delle centrali di biciclette elettriche
(ricaricate da energia verde
2011
autoprodotta) per gli spostamenti di
breve entità
AVANZAMENTO: 80%
Centrali di Vaprio D’Adda e Villa di Serio dotate di biciclette elettriche
Riduzione del traffico
automobilistico nei pressi delle
centrali
30.000 €
Tabella 14 – Obiettivi ambientali per il triennio 2009-2012 e relativo stato di avanzamento
Foto 26
Bicicletta elettrica e relativo
distributore / caricatore
- 56 -
Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
7. Glossario
Alternatore / generatore:
Macchina elettrica che consente la trasformazione dell'energia meccanica in energia elettrica.
Ambiente:
Contesto nel quale una organizzazione opera, comprendente l'aria, l'acqua, il terreno, le risorse naturali, la flora, la fauna, gli esseri umani e
le loro interrelazioni.
ARPA:
Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale .
Audit ambientale:
Processo di verifica sistematico e documentato per conoscere e valutare, con evidenza oggettiva, se il Sistema di Gestione Ambientale di
un'organizzazione è conforme ai criteri definiti dall'organizzazione stessa per l'audit del Sistema di Gestione Ambientale e per comunicare i
risultati di questo processo alla direzione dell’organizzazione (UNI EN ISO 14001).
Bacino:
Invaso la cui durata di riempimento è compresa tra 2 e 400 ore.
Bacino imbrifero:
Il bacino imbrifero di un corso d’acqua è l’insieme delle superfici le cui precipitazioni atmosferiche pervengono, per scorrimento naturale, in
un punto del corso d’acqua considerato.
Certificati RECS:
Titoli che attestano la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile per una taglia minima pari a 1 MWh, favorendo la produzione di
energia elettrica da fonte rinnovabile dagli impianti le cui condizioni economiche non consentirebbero di produrre energia “verde”. RECS è
acronimo di Renewable Energy Certificate System.
Chilowattora (kWh):
È l’unità di misura dell’energia elettrica.
CO2:
Biossido di carbonio. Ossido acido formato da un atomo di carbonio legato a due atomi di ossigeno. È una sostanza fondamentale nei
processi vitali delle piante e degli animali. È inoltre, dopo il vapore acqueo, il principale gas serra presente nell'atmosfera terrestre.
Condotta forzata:
Tubazione, generalmente in acciaio, attraverso la quale l’acqua viene addotta alle turbine della centrale idroelettrica.
Convalida della Dichiarazione ambientale:
Atto mediante il quale il Verificatore ambientale, accreditato da EMAS Italia, esamina la Dichiarazione ambientale dell’organizzazione e
convalida che i contenuti sono conformi al regolamento EMAS in vigore.
dB(A):
Misura di livello sonoro. II simbolo A indica la curva di ponderazione utilizzata per correlare la sensibilità dell'organismo umano alle diverse
frequenze.
Decreto di concessione:
L'atto con cui l’Autorità Competente (Regione o Provincia) concede ad un soggetto interessato l'uso dell'acqua.
Derivazione idroelettrica:
Parte di una centrale idroelettrica costituente una unità di esercizio i cui gruppi generatori possono indifferentemente:
- turbinare gli apporti alle prese sotto il medesimo salto caratteristico;
- pompare l’acqua dal serbatoio inferiore a quello superiore.
Dichiarazione ambientale:
È il documento con il quale l’organizzazione fornisce al pubblico ed agli altri soggetti interessati informazioni sull’impatto e sulle prestazioni
ambientali che derivano dalla propria attività, nonché sul continuo miglioramento delle sue prestazioni ambientali.
Diga:
Opera di sbarramento atta ad intercettare l'acqua di un fiume, a creare un invaso e avente altezza superiore a 10 m.
Disciplinare di concessione:
Documento integrato del decreto di concessione che specifica le caratteristiche (portata, salto, etc.) della derivazione nonché gli obblighi
imposti per la stessa.
Elettrodotto:
Un elettrodotto è un sistema per la trasmissione di energia elettrica.
Le linee elettriche sono classificabili in funzione della tensione di esercizio come:
- linee ad altissima tensione (380 kV), dedicate al trasporto dell’energia elettrica su grandi distanze;
- linee ad alta tensione (220 kV e 132 kV), per la distribuzione dell’energia elettrica; le grandi utenze (industrie con elevati consumi)
possono avere direttamente la fornitura alla tensione di 132KV;
- linee a media tensione (generalmente 15 kV), per la fornitura ad industrie, centri commerciali, grandi condomini etc.;
- linee a bassa tensione (220-380 V), per la fornitura alle piccole utenze, come le singole abitazioni.
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Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
Energia cinetica:
Attitudine di un corpo (acqua) in movimento a compiere un lavoro (energia).
Energia potenziale:
Attitudine di un corpo in stato di quiete (acqua) a compiere un lavoro (energia).
Fossa Imhoff:
Vasca di raccolta e trattamento delle acque reflue domestiche proveniente da un edificio.
Galleria di derivazione:
Galleria in pressione o a pelo libero che ha lo scopo di convogliare la portata derivata dal lago, tramite l’opera di presa, alla condotta forzata
della centrale con la minore pendenza possibile, in modo da mantenere quasi integro il salto geodetico utile.
Grandi e piccole derivazioni:
Sono considerate grandi derivazioni le utenze di acqua che eccedono i 3.000 kW di potenza nominale media annua (art. 6, comma 2, lettera
a del R.D. 11 dicembre 1933 n. 1775).
GWh (Gigawattora):
Equivale a 1.000.000 di kWh (chilovattora).
Impatto ambientale:
Qualsiasi modifica all’ambiente, positiva o negativa, totale o parziale, derivante in tutto o in parte dalle attività, dai prodotti o servizi di
un'organizzazione.
Invaso:
Volume d’acqua accumulato a monte di un’opera di sbarramento disponibile per utilizzo idroelettrico, irriguo o
potabile.
kV (ChiloVolt):
Misura della differenza di potenziale di un circuito elettrico equivalente a 1.000 Volts.
kWh (Chilowattora):
Unità di misura dell’energia elettrica.
Magra:
Stato di un fiume o di un torrente la cui portata è minima o nulla a causa delle scarse precipitazioni.
D.M.V. (Deflusso Minimo Vitale):
Portata d’acqua da rilasciare a valle di derivazioni idriche per garantire la vita dei pesci.
m s.l.m.:
Metri sul livello del mare.
Norma UNI EN ISO 9001
Normativa di riferimento riconosciuta a livello mondiale, per la certificazione del sistema di gestione per la qualità delle organizzazioni di tutti
i settori produttivi e di tutte le dimensioni.
Norma UNI EN ISO 14001
La norma specifica i requisiti di un Sistema di Gestione Ambientale che consente a un'organizzazione di formulare una Politica ambientale e
stabilire degli obiettivi ambientali, tenendo conto degli aspetti legislativi e delle informazioni riguardanti gli impatti ambientali significativi della
propria attività.
Obiettivo ambientale:
Il fine ultimo ambientale complessivo, derivato dalla Politica ambientale, che un’organizzazione decide di perseguire e che è quantificato
ove possibile.
Opera di restituzione:
Canale o galleria a pelo libero o in pressione, che raccoglie le acque in uscita da una centrale idroelettrica e le convoglia in un corpo idrico
ricettore.
Opere di presa e captazione:
Complesso di opere che permette di derivare la portata stabilita dall’invaso artificiale o dal corso d’acqua.
Parti interessate (stakeholders):
Persona o gruppo che abbia interesse nelle prestazioni o nei risultati di un’organizzazione o di un sistema,
es: gli azionisti, i dipendenti, i clienti, i fornitori, le Comunità locali (abitazioni, aziende agricole, ecc.) le istituzioni, le Associazioni di
categoria e di opinione.
Piena:
Stato del regime di un fiume o di un torrente caratterizzato da un forte aumento di portata.
Politica ambientale:
Dichiarazione, fatta da un'organizzazione, delle sue intenzioni e dei suoi principi in relazione alla sua globale prestazione ambientale, che
fornisce uno schema di riferimento per l'attività da compiere e per la definizione degli obiettivi e dei traguardi in campo ambientale.
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Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
Portata:
Volume d’acqua che passa in una sezione (es. di un corso d’acqua) nell’unità di tempo.
Portata di concessione:
Portata media derivabile concessa per essere utilizzata in una centrale idroelettrica.
Portata di concessione massima:
Portata massima derivabile concessa per essere utilizzata in una centrale idroelettrica.
Posto di teleconduzione:
Il luogo in cui vengono eseguiti, mediante apparecchiature di telecontrollo, il comando e il controllo degli impianti idroelettrici a distanza.
Potenza attiva:
È la potenza elettrica erogata in rete che può essere trasformata in altre forme di energia.
Potenza installata:
È la somma delle potenze elettriche nominali di tutti i generatori installati in una centrale e connessi alla rete direttamente o a mezzo di
trasformatore. Si esprime in kVA.
Pozzo piezometrico:
Vasca (o pozzo), a pelo libero, interposta tra galleria di derivazione e condotta forzata avente lo scopo di contenere le sovrapressioni,
originate da manovre degli organi di intercettazione, mediante libere oscillazioni del livello dell’acqua, attenuando così la propagazione di
tali perturbazioni verso la galleria di derivazione.
Prestazione ambientale:
Risultati misurabili del Sistema di Gestione Ambientale, conseguenti al controllo esercitato dall’organizzazione sui propri aspetti ambientali,
sulla base della Politica ambientale, dei suoi obiettivi e dei suoi traguardi.
Programma ambientale:
Descrizione degli obiettivi e delle attività specifici dell'impresa, concernente una migliore protezione dell'ambiente in un determinato sito, ivi
compresa una descrizione delle misure adottate o previste per raggiungere questi obiettivi e, se del caso, le scadenze stabilite per
l’applicazione di tali misure.
Quota di massimo invaso:
È la quota più alta che può essere raggiunta in un bacino. È definita in relazione alla massima portata smaltibile.
Quota massima di regolazione:
È la quota più alta raggiungibile in condizioni normali, può essere superata solo in concomitanza di piene.
Quota minima di regolazione:
È la quota al di sopra della quale è possibile l’avviamento di tutti i gruppi generatori e la presa di carico.
Regolamento CE n. 761/2001:
Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio sull’adesione volontaria delle organizzazioni a un sistema comunitario di ecogestione
e audit emanato il 19 marzo del 2001.
Revamping:
Termine inglese comunemente utilizzato in ambito tecnico che assume come primario significato l’operazione di restauro/revisione generale
di un impianto al fine di riportarlo al "nuovo".
Salto geodetico:
È la differenza di quota (espressa in m) tra il punto di prelievo dell’acqua in un bacino e il punto di restituzione dopo l’attraversamento della
turbina.
Serbatoio di regolazione:
Invaso la cui durata di riempimento è maggiore di 400 ore.
Sistema di Gestione Ambientale:
La parte del sistema di gestione generale che comprende la struttura organizzativa, le attività di pianificazione, le responsabilità, le prassi, le
procedure, i processi, le risorse per elaborare, mettere in atto, conseguire, riesaminare e mantenere attiva la Politica ambientale di
un’organizzazione.
Sito:
Tutto il terreno, in una zona geografica precisa sotto il controllo gestionale di un’organizzazione che comprende attività, prodotti e servizi.
Esso include qualsiasi infrastruttura, impianto e materiali.
Traversa:
Opera di sbarramento atta ad intercettare l'acqua di un fiume e avente altezza inferiore a 10 m.
Turbina idraulica:
Macchina motrice provvista di un organo rotante a cui l’acqua imprime il moto. Le caratteristiche costruttive delle turbine variano a seconda
del salto geodetico disponibile. Fino a salti di 60 m con portate di acqua elevate si utilizzano turbine ad elica (Kaplan); fino a 600 m circa si
utilizzano turbine Francis, per salti superiori si utilizzano turbine Pelton.
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Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
8. Compendio dei dati di prestazione
Al fine di valutare le prestazioni ambientali dell’attività produttiva e dell’organizzazione è necessario adottare
appropriati indicatori.
Indicatori chiave
Il regolamento EMAS III ha stabilito di calcolare degli indicatori definiti “chiave”.
Ciascun indicatore chiave si compone di:
I.
un dato A che indica il consumo/impatto totale annuo in un campo definito;
II.
un dato B che indica la produzione totale annua dell'organizzazione;
III.
un dato R che rappresenta il rapporto A/B.
L’organizzazione riferisce su tutti i tre elementi elencati per ciascun indicatore.
La produzione totale annua dell'organizzazione (dato B) per Italgen, quale organizzazione che opera nel settore
della produzione (industria) rientrante nella definizione di media impresa (rif. Raccomandazione della
Commissione Europea 2003/361/CE), indica il valore aggiunto totale annuo lordo espresso in milioni di euro
(margine operativo).
Il consumo/impatto totale annuo in un determinato campo, dato A, è indicato come segue:
i) per l'efficienza energetica
-
relativamente al "consumo totale diretto di energia”, il consumo totale annuo di energia espresso in kWh;
-
relativamente al "consumo totale di energie rinnovabili”, la percentuale del totale annuo di consumo di
energia (elettrica e termica) prodotta dall'organizzazione da fonti rinnovabili.
L’energia elettrica consumata costituisce, presso ciascuna centrale, una frazione dell’energia elettrica
autoprodotta. Di conseguenza, il consumo totale annuo di energia elettrica e il consumo totale annuo di energia
da fonte rinnovabile coincidono. Tuttavia, essendoci state negli anni precedenti il 2008 delle produzioni di
impianti Italgen da fonte fossile, si ritiene opportuno riportare l’evoluzione del rapporto tra energia rinnovabile
prodotta e produzione totale (grafico 18).
Grafico 16 - Autoconsumi di energia elettrica (kWh)
- 60 -
Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
Grafico 17 – Rapporto autoconsumi / margine operativo (kWh/k€)
Grafico 18 – Quota di energia rinnovabile sul totale della produzione Italgen
ii) per l'acqua
Il "consumo idrico totale annuo, espresso in milioni di m3, è riportato nel grafico 19.
Va sottolineato il fatto che l’acqua, nel caso di un impianto idroelettrico, non viene “consumata” ma restituita al
corso d’acqua nelle stesse condizioni chimico-fisiche del prelievo ed anzi depurata dei rifiuti in sospensione
(“sgrigliato”).
- 61 -
Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
Grafico 19 - Quantità di acqua turbinata (Mm3)
Grafico 20 – Rapporto acqua turbinata / margine operativo (Mm3 / k€)
iii) per i rifiuti
-
la "produzione totale annua di rifiuti", suddivisa per tipo, espressa in tonnellate,
-
la "produzione totale annua di rifiuti pericolosi", espressa in tonnellate;
Grafico 20 – Rapporto rifiuti prodotti / margine operativo (tonn / M€)
- 62 -
Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
Grafico 21 – Rapporto rifiuti pericolosi prodotti / margine operativo (tonn / M€)
iv) per la biodiversità
-
l'utilizzo del terreno, espresso in m2 di superficie edificata;
Nome centrale
Localizzazione
Superficie interessata
2
(m )
CASSIGLIO
Olmo al Brembo (BG)
4.770
CUGNO
Olmo al Brembo (BG)
7.247
PONTE ACQUA
Mezzoldo (BG)
107.802
PONTE PIAZZOLO
Olmo al Brembo (BG)
19.520
SAN GIOVANNI BIANCO
San Giovanni Bianco (BG)
34.489
DEZZO
Colere (BG)
40.232
MAZZUNNO
Angolo Terme (BS)
29.410
POVO
Colere (BG)
8.710
PALAZZOLO
Palazzolo sull’Oglio (BS)
205.995
VAPRIO D'ADDA
Vaprio D'Adda (MI)
431.318
COMENDUNO
Albino (BG)
8.655
PONTE NEMBRO
Villa di Serio (BG)
49.101
ROCCAVIONE 1° salto
Roccavione (CN)
85.532
ROCCAVIONE 2° salto
Roccavione (CN)
86.160
S. ANDREA
Vittorio Veneto (TV)
600
SERRAVALLE
Vittorio Veneto (TV)
2.536
Tabella 15 – Superficie edificata per centrale (m2)
Italgen S.p.A. ha ritenuto di non riferire in merito all’indicatore chiave relativo all’efficienza dei materiali in quanto
lo stesso non risulta correlato ai propri aspetti ambientali significativi. La produzione di energia idroelettrica,
infatti, non utilizza materiali, riconducibili unicamente ai prodotti consumati nelle attività di manutenzione, che
non costituiscono comunque un aspetto ambientale significativo.
La produzione di energia idroelettrica non genera emissioni in atmosfera, riconducibili unicamente ai gruppi
elettrogeni, ove presenti, al servizio della centrale, che non rappresentano, comunque, un aspetto ambientale
significativo. Il riscaldamento e il condizionamento estivo sono garantiti in tutte le sedi da sistemi elettrici.
- 63 -
Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
Le emissioni di gas ad effetto serra, HFC, da detti sistemi, non costituiscono un aspetto ambientale significativo.
Per questi motivi Italgen S.p.A. ha ritenuto di non riferire in merito all’indicatore chiave relativo alle emissioni in
atmosfera.
Ulteriori indicatori scelti da Italgen sono le produzioni lorde, la frazione di autoconsumi riferite alla produzione,
l’indice di disponibilità (dati distinti per centrale) e la quantità rifiuti prodotti distinta per codice CER.
Nome impianto
2007
2008
2009
2010
(1° semestre)
PONTE NEMBRO
1.749.957
3.506.567
3.481.555
2.078.587
ROCCAVIONE 1° SALTO
7.424.944
8.838.091
10.430.654
5.435.155
ROCCAVIONE 2° SALTO
13.986.560
17.377.940
20.403.322
10.715.490
CASSIGLIO
9.504.160
14.939.480
14.302.280
7.576.960
CUGNO
8.578.860
12.869.940
11.225.620
6.387.180
COMENDUNO
1.611.077
2.120.887
2.245.587
1.266.160
DEZZO
15.725.800
19.663.150
17.510.620
8.710.630
POVO
876.652
1.063.210
722.915
306.516
MAZZUNNO
8.731.520
32.885.900
35.174.400
18.047.400
PONTE ACQUA
4.668.382
6.149.261
4.659.668
3.354.163
PALAZZOLO
20.136.800
27.233.400
27.479.100
14.689.600
PONTE PIAZZOLO
21.994.120
31.190.280
28.277.640
16.083.840
SAN GIOVANNI BIANCO
11.983.200
20.590.000
21.792.800
11.947.200
VAPRIO D'ADDA
87.991.000
108.587.000
106.490.000
54.484.000
S. ANDREA
1.360.190
1.546.438
1.436.336
726.906
SERRAVALLE
1.988.031
2.095.106
2.183.326
1.124.066
2009
2010
(1° semestre)
Tabella 16 – Produzioni lorde (kWh)
Nome impianto
2007
2008
PONTE NEMBRO
0,65%
0,45%
0,47%
0,44%
ROCCAVIONE 1° SALTO
1,19%
1,12%
0,93%
0,96%
ROCCAVIONE 2° SALTO
1,19%
1,11%
0,93%
0,96%
CASSIGLIO
0,57%
0,39%
0,43%
0,44%
CUGNO
0,56%
0,38%
0,41%
0,42%
COMENDUNO
1,12%
1,04%
0,97%
0,90%
DEZZO
0,52%
0,46%
0,50%
0,45%
POVO
0,51%
0,47%
0,46%
0,36%
MAZZUNNO
0,58%
0,27%
0,33%
0,33%
PONTE ACQUA
4,31%
3,26%
3,91%
3,49%
PALAZZOLO
0,89%
0,65%
0,64%
0,63%
PONTE PIAZZOLO
0,80%
0,66%
0,72%
0,69%
SAN GIOVANNI BIANCO
0,97%
0,68%
0,66%
0,66%
VAPRIO D'ADDA
0,25%
0,21%
0,21%
0,21%
S. ANDREA
0,29%
0,25%
0,41%
0,40%
SERRAVALLE
0,28%
0,25%
0,43%
0,39%
Tabella 17 – Frazione degli autoconsumi sulla produzione lorda (%)
- 64 -
Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
Nome impianto
N°
gruppi
n° ore
funzionam.
n° ore
interventi
n° ore
inattività
Funzionam.
[%]
Interventi
[%]
Inattività
[%]
SERRAVALLE
1
8.463
296
1
96,6%
3,4%
0,0%
S. ANDREA
1
8.228
532
0
93,9%
6,1%
0,0%
ROCCAVIONE 1° SALTO
2
16.580
104
836
99,4%
0,6%
4,8%
ROCCAVIONE 2° SALTO
2
15.777
51
1.692
99,7%
0,3%
9,7%
PALAZZOLO
1
8.701
59
0
99,3%
0,7%
0,0%
VAPRIO D'ADDA
2
15.486
236
1.798
98,5%
1,5%
10,3%
MAZZUNNO
2
15.753
225
1.542
98,6%
1,4%
8,8%
DEZZO
2
17.152
123
245
99,3%
0,7%
1,4%
POVO
1
4.566
100
4.094
97,9%
2,1%
46,7%
PONTE NEMBRO
2
13.023
775
3.722
94,4%
5,6%
21,2%
COMENDUNO
2
15.396
1.279
845
92,3%
7,7%
4,8%
SAN GIOVANNI BIANCO
2
14.511
49
2.960
99,7%
0,3%
16,9%
CUGNO
2
13.278
741
3.501
94,7%
5,3%
20,0%
CASSIGLIO
1
8.420
86
254
99,0%
1,0%
2,9%
PONTE PIAZZOLO
2
13.016
286
4.218
97,8%
2,2%
24,1%
PONTE ACQUA
1
5.562
116
3.082
98,0%
2,0%
35,2%
Tabella 18 – Disponibilità impianti anno 2009
CER
Per.
Descrizione
2006
2007
2008
2009
0,238
07 06 08*
SI
altri fondi e residui di reazione
0,394
12 01 09*
SI
emulsioni e soluzioni per macchinari, non contenenti alogeni
0,198
13 02 05*
SI
scarti di olio minerale per motori, ingranaggi e lubrificazione, non clorurati
1,260
13 03 07*
SI
oli minerali isolanti e termoconduttori non clorurati
15 01 06
NO
imballaggi in materiali misti
15 01 10*
SI
15 02 02*
SI
16 02 11*
SI
16 02 13*
SI
16 02 14
NO
29,45
213,81
244,76
imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose o contaminati da tali
sostanze
assorbenti, materiali filtranti (inclusi filtri dell'olio non specificati altrimenti),
stracci e indumenti protettivi, contaminati da sostanze pericolose
apparecchiature fuori uso, contenenti clorofluorocarburi, HCFC, HFC
SI
batterie al piombo
16 07 08*
SI
rifiuti contenenti olio
17 04 05
NO
ferro e acciaio
17 04 11
NO
cavi, diversi da quelli di cui alla voce 17 04 10
19 08 01
NO
vaglio
186,06
0,003
0,006
1,247
0,164
0,030
0,013
10,193
0,024
0,050
0,250
0,034
apparecchiature fuori uso, contenenti componenti pericolosi (2) diversi da
quelli di cui alle voci 16 02 09 e 16 02 12
apparecchiature fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci da 16 02 09 a
16 02 13
16 06 01*
2,960
64,079
2,760
38,010
7,82
92,140
7,66
53,48
25,38
0,045
0,020
10,98
9,86
19 09 01
NO
rifiuti solidi prodotti dai processi di filtrazione e vaglio primari
72,42
197,88
20 01 21*
SI
tubi fluorescenti ed altri rifiuti contenenti mercurio
0,004
0,013
20 03 01
NO
rifiuti urbani non differenziati
3,92
3,28
20 02 01
NO
rifiuti biodegradabili
3,00
4,960
Tabella 19 – Quantità (tonn) rifiuti prodotti distinta per codice CER
Il maggior numero di CER trattati nel 2008 rispetto agli anni precedenti è dovuto ad un progressivo affinamento delle
operazioni di differenziazione.
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Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
Sul sito internet www.italgen.it è possibile vedere in tempo reale la produzione di energia idroelettrica (kWh) di
Italgen S.p.A. nonché l’equivalente risparmio di barili di petrolio e di emissioni di anidride carbonica in atmosfera
che si avrebbero nel caso di produzione dello stesso quantitativo di energia da fonte fossile.
Figura 12
Distributore di energia elettrica
sostenibile
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Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
9. Convalida della Dichiarazione Ambientale e conclusioni
Italgen si impegna ad aggiornare la presente dichiarazione, con cadenza annuale, in caso di modifiche ai
processi di produzione, al sistema di gestione ambientale o variazioni di carattere legislativo e a trasmettere,
all’Organismo Competente, tali aggiornamenti convalidati oltre alla revisione della Dichiarazione Ambientale
completa entro tre anni dalla data di convalida della presente.
L’azienda dichiara l’attendibilità dei dati relativi alle prestazioni enunciate nella presente dichiarazione
ambientale che sarà resa disponibile al pubblico, secondo quanto previsto dal Regolamento EMAS.
Con la dichiarazione ambientale Italgen ha avviato un dialogo aperto con i propri interlocutori, fornitori, clienti,
cittadini, istituti di credito e autorità competenti con la precisa volontà di assicurare una gestione trasparente
delle prestazioni ambientali delle proprie attività sul territorio.
Ci auguriamo che l’impegno della nostra azienda, come di tutte le organizzazioni registrate EMAS, avrà un
effetto trainante in tutti i nostri interlocutori, in un meccanismo virtuoso di crescita culturale verso il rispetto
dell’ambiente.
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Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
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Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
Finito di stampare nel mese di Maggio 2011
Tiratura 350 copie
Pubblicazione fuori commercio
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Dichiarazione ambientale 2010 – Primo aggiornamento
www.italgen.it
Italgen S.p.A.
Via G. Camozzi, 124
24121 Bergamo – Italy
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Dichiarazione Ambientale Anno 2010 (primo