PROGETTO A DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA OPERE EDILI CAPO I - QUALITÀ, PROVENIENZA E PROVE DEI MATERIALI; MODALITÀ DI ESECUZIONE DI OGNI CATEGORIA DI LAVORO; PARTE I: QUALITÀ, PROVENIENZA E PROVE DEI MATERIALI Art. 1 - PIETRAME Le pietre naturali da impiegarsi nella muratura e per qualsiasi altro lavoro dovranno corrispondere ai requisiti richiesti dalle norme in vigore e dovranno essere a grana compatta ed ognuna monda da cappellaccio, esenti da piani di sfaldamento, senza screpolature, peli, venature, interclusioni di sostanze estranee; dovranno avere dimensioni adatte al particolare loro impiego ed offrire una resistenza proporzionata all'entità della sollecitazione cui devono essere assoggettate. Saranno escluse le pietre alterabili all'azione degli agenti atmosferici e dell'acqua corrente. Le pietre da taglio, oltre a possedere gli accennati requisiti e caratteri generali, dovranno essere sonore alla percussione, immuni da fenditure e litoclasi e di perfetta lavorabilità. Il profilo dovrà presentare una resistenza alla compressione non inferiore a 1600 Kg/cm² ed una resistenza all'attrito radente (Dorry) non inferiore a quella del granito di S. Fedelino, preso come termine di paragone. Art. 2 – PIETRE DA TAGLIO PER BORDURE, SOGLIE E COPERTINE Le pietre naturali da impiegarsi nella realizzazione delle bordure dovranno essere di prima qualità e rispettare le dimensioni indicate negli elaborati grafici con la tolleranza del millimetro. L’impresa potrà approvvigionare il materiale ove riterrà opportuno; a sua cura e spese verranno fornite, entro due mesi dalla consegna dei lavori, un campione di ogni tipo di manufatto impiegato per la realizzazione dell’opera, con riferimento alla tavola grafica dedicata. L’approvazione della pietra impiegata e del risultato ottenuto nella lavorazione, verrà effettuato per iscritto dalla direzione lavori. Solo a seguito della formale approvazione di ogni campione di materiale l’impresa potrà dare avvio all’ordine di tutto il materiale. Gli elementi lapidei dovranno essere a grana compatta ed ognuna monda da cappellaccio, esenti da piani di sfaldamento, senza screpolature, peli, venature, interclusioni di sostanze estranee; dovranno avere dimensioni adatte al particolare loro impiego ed offrire una resistenza proporzionata all'entità della sollecitazione cui devono essere assoggettate. Saranno escluse le pietre alterabili all'azione degli agenti atmosferici e dell'acqua corrente. Le pietre da taglio, oltre a possedere gli accennati requisiti e caratteri generali, dovranno essere sonore alla percussione, immuni da fenditure e litoclasi e di perfetta lavorabilità. Art. 3 – MATERIALI LATERIZI I laterizi da impiegare per lavori di qualsiasi genere, dovranno corrispondere al D.M. 14 febbraio 1992, allegato 7, ed alle norme UNI vigenti. I mattoni pieni per uso corrente dovranno essere parallelepipedi, di lunghezza doppia della larghezza, di modello costante, presentare sia all'asciutto che dopo prolungata immersione nell'acqua, una resistenza alla compressione idonea a quella richiesta per il tipo di struttura e manufatto che si devono costruire. I mattoni forati, le volterrane ed i tavelloni dovranno pure presentare una resistenza alla compressione di almeno 16 Kg per cmq di superficie premuta. Tutti gli elementi impiegati dovranno avere una percentuale di foratura inferiore al 55%. Art. 4 - MATERIALI FERROSI E METALLI VARI a) Materiali ferrosi - i materiali ferrosi da impiegare nei lavori dovranno essere esenti da scorie, soffiature, brecciature, paglie o da qualsiasi altro difetto apparente o latente di fusione, laminazione, trafilatura, fucinatura e simili. 1 Essi dovranno rispondere a tutte le condizioni previste del citato D.M 14 febbraio 1992, allegati n. 1, 3, 4 ed alle norme UNI vigenti e presentare inoltre, a seconda della loro qualità, i seguenti requisiti: Ferro - il ferro dovrà essere di prima qualità, eminentemente duttile e tenace e di marcatissima struttura fibrosa. Esso dovrà essere malleabile, liscio alla superficie esterna, privo di screpolature, senza saldature aperte, e senza altra soluzione di continuità. Acciaio trafilato o laminato - tale acciaio, nella varietà dolce (cosiddetto ferro omogeneo), semiduro e duro, dovrà essere privo di difetti, di screpolature, di bruciature e di altre soluzioni di continuità. In particolare, per la prima varietà sono richieste perfetta malleabilità e lavorabilità a freddo e a caldo, senza che ne derivino screpolature o alterazioni; esso dovrà essere altresì saldabile e non suscettibile di prendere la tempera; alla rottura dovrà presentare struttura lucente e finemente granulare. Per l’acciaio con funzione strutturale si rinvia alle specifiche tecniche strutturali. Acciaio fuso in getti - L'acciaio in getti per cuscinetti, cerniere, rulli e per qualsiasi altro lavoro, dovrà essere di prima qualità, esente da soffiature e da qualsiasi altro difetto. Ghisa - La ghisa dovrà essere di prima qualità e di seconda fusione, dolce, tenace, leggermente malleabile, facilmente lavorabile con la lima e con lo scalpello; di frattura grigia finemente granosa, e perfettamente omogenea, esente da screpolature, vene, bolle, sbavature, asperità ed altri difetti capaci di menomarne la resistenza. Dovrà essere inoltre perfettamente modellata. E' assolutamente escluso l'uso di ghise fosforose. Ghisa sferoidale – i manufatti in ghisa sferoidale, per la realizzazione di chiusini, griglie e caditoie, verranno forniti, previa approvazione della direzione lavori, insieme ai certificati che ne comprovano le resistenze meccaniche e saranno acquistati da primarie ditte produttrici. b) Metalli vari - il piombo, lo zinco, lo stagno, il rame e tutti gli altri metalli o leghe metalliche da impiegare nelle costruzioni devono essere delle migliori qualità, ben fusi o laminati a seconda della specie di lavori a cui sono destinati, e scevri da ogni impurità o difetto che vizi la forma, o ne alteri la resistenza o la durata. Art. 5 - TUBAZIONI 1. Tubi di acciaio - dovranno essere trafilati e perfettamente calibrati. Quando i tubi di acciaio saranno zincati dovranno presentare una superficie ben pulita e scevra da grumi; lo strato di zinco sarà di spessore uniforme e ben aderente al pezzo, di cui dovrà ricoprire ogni parte. 2. Tubi di cemento - dovranno essere confezionati con calcestruzzo sufficientemente ricco di cemento, ben stagionati, ben compatti, levigati, lisci, perfettamente rettilinei a sezione interna esattamente circolare, di spessore uniforme e scevri affatto da screpolature. Le superfici interne dovranno essere intonacate e lisciate la frattura dei tubi di cemento dovrà essere pure compatta, senza fessure ed uniforme. Il ghiaiettino del calcestruzzo dovrà essere così intimamente mescolato con la malta, che i grani dovranno rompersi sotto l'azione del martello senza distaccarsi dalla malta. 3. Tubi di PVC - dovranno essere ottenuti per estrusione a garanzia di una calibratura perfetta e continua e devono soddisfare le norme UNI vigenti e risultare idonei alle prove prescritte dalla norma UNI 7448/75: - scarichi per acque fredde: devono essere realizzati con tubi che corrispondano alla norma UNI 7443/75 ed avere gli spessori del Tipo 3O1 e con pezzi speciali che rispettino la norma UNI 7444/75; - condotte interrate: devono corrispondere alla norma UNI 7447/75; I pezzi speciali destinati a queste condotte devono corrispondere alla norma UNI 7442/75. N.B. - Tutti i materiali dovranno rispondere alle prescrizioni ed alle norme di accettazione stabilite da disposizioni di legge o decreti in vigore od emanate durante l'esecuzione dei lavori. Art. 6 - BITUMI I leganti bituminosi rispetteranno quanto prescritto dal Capitolato speciale approvato dalla Giunta Regionale con deliberazione n. 6589 in data 14.12.1979, per l'esecuzione di pavimentazioni in conglomerati bituminosi. L’approvazione di leganti additivati, a parità di prezzo, dovrà essere sottoposta all’approvazione della direzione lavori. 2 Art. 7 - PROVE DEI MATERIALI L'Impresa e' tenuta all'osservanza delle leggi e disposizioni vigenti relative alle prove ed all'accettazione dei materiali; all'uopo dovrà provvedere a tutte le spese di prelevamento e d'invio dei campioni agli Istituti di prova che saranno indicati dall'Amministrazione ed a pagare le relative tasse e spese. Potrà essere ordinata la conservazione dei campioni di sigilli a firma del Direttore dei Lavori e dell'Impresa nei modi più adatti a garantire l'autenticità. Per quanto riguarda in particolare, i lavori di pavimentazione, l'Impresa dovrà provvedere, su disposizione della D.L., alle analisi granulometriche degli aggregati caldi e delle miscele per avere la certezza che le dimensioni, le qualità e le quantità corrispondano a quelle prescritte. L'Impresa deve inoltre, consentire, in ogni momento, libero accesso al Direttore dei Lavori (o al suo rappresentante autorizzato) all'impianto di preparazione degli aggregati e delle miscele per la verifica dei pesi, delle caratteristiche dei materiali e della temperatura. Per quanto riguarda, in particolare, le tubazioni, l'Impresa dovrà presentare, a richiesta della Direzione Lavori, i certificati di avvenute prove di resistenza e pressione eseguite in fabbrica. La Direzione Lavori si riserva la facoltà di sottoporre a prove e verifiche i materiali forniti dall'Impresa, intendendosi a totale carico di quest'ultima le spese occorrenti per il prelevamento e l'invio dei campioni e quelle per le prove. 3 PARTE II: MODALITÀ DI ESECUZIONE DI OGNI CATEGORIA DI LAVORO Art. 8 - TRACCIAMENTI Prima di porre mano ai lavori di sterro o riporto, l'Impresa è obbligata ad eseguire la picchettazione completa del lavoro, in modo che risultino indicati i limiti degli scavi e dei riporti. A suo tempo dovrà pure stabilire, nei tratti che fosse per indicare la direzione dei lavori, le modine o garbe necessarie a determinare con precisione l'andamento delle scarpate tanto degli sterri che dei rilevati, curandone poi la conservazione e rimettendo quelli manomessi durante l'esecuzione dei lavori. L'Impresa dovrà procedere al tracciamento delle fondazioni relative al manufatto edilizio nonché di tutti i muri contro terra, pure con l'obbligo della conservazione dei picchetti, ed, eventualmente, delle modine, come per i lavori in terra. Art. 9 – INTERFERENZE CON SERVIZI TECNOLOGICI Le principali interferenze con i servizi tecnologici (reti elettriche, telefoniche, acquedotto, fognatura, canali irrigui, ecc.) sono evidenziate nelle tavole progettuali e risolte mediante specifici interventi da operare o da parte dell’impresa o da parte dell’Ente preposto (AD ESEMPIO LE LINEE ELETTRICHE). In riferimento al carattere qualitativo che riveste il rilievo delle suddette canalizzazioni (approssimazione della posizione planimetrica e impossibilità, in gran parte dei casi, di conoscere precisamente la profondità di posa) non si escludono altre interferenze che dovranno essere risolte di volta in volta. Nei suddetti casi l’Impresa dovrà segnalare immediatamente l’interferenza alla direzione lavori, con raccomandata a mano o telegramma; la direzione lavori provvederà ad eseguire, entro 48 ore dal momento di arrivo della comunicazione, un sopralluogo in cantiere per verificare la situazione e prevedere le eventuali opere di adattamento. Le eventuali opere di adattamento verranno compensate con i prezzi di elenco, eventualmente in economia. In nessun caso l’impresa potrà apporre riserve o chiedere maggiori compensi per mancata produzione e qualsiasi altro danno, motivandole con interferenze impreviste che, per natura stessa dell’appalto, sono connaturate con la realizzazione dell’opera. Art. 10 - SCAVI IN GENERE Gli scavi in genere per qualsiasi lavoro a mano o con mezzi meccanici dovranno essere eseguiti secondo i disegni di progetto e le particolari prescrizioni che saranno date all'atto esecutivo dalla Direzione lavori. Nell'esecuzione degli scavi in genere l'Appaltatore dovrà procedere in modo da impedire scoscendimenti o franamenti, restando esso, oltreché, totalmente responsabile di eventuali danni alle persone ed alle opere, altresì obbligato a provvedere a suo carico a spese alla rimozione delle materie franate. Le materie provenienti dagli scavi, ove non siano utilizzabili e non ritenute adatte, a giudizio insindacabile della Direzione, ad altro impiego nei lavori, dovranno essere portate fuori dalla sede del cantiere o in pubblici scarichi o su aree che l'Appaltatore dovrà provvedere a sua cura e spese. Qualora le materie provenienti dagli scavi dovessero essere depositate in luogo adatto, accettato dalla Direzione lavori, per essere poi riprese a tempo opportuno. In ogni caso, le materie depositate non dovranno essere di danno ai lavori, alle proprietà pubbliche o private ed al libero deflusso delle acque scorrenti in superficie. E' assolutamente vietato lo scarico entro o sui bordi dei fiumi, dei torrenti e dei canali di qualunque tipo. La Direzione dei lavori potrà fare asportare, a spesa dell'Appaltatore, le materie depositate in contravvenzione alle precedenti disposizioni . In caso di presenza di acqua l'Impresa provvederà ai drenaggi necessari in modo da evitare l'imbibimento del terreno e procederà al suo esaurimento con pompa. Gli oneri derivanti da scavi in presenza di acqua sono a completo carico dell'Impresa, come pure quelli derivanti da scavi in roccia o rimozione di trovanti. 4 Art. 11 - REINTERRI Per la formazione dei reinterri si impiegheranno in generale, fino al loro esaurimento tutte le materie provenienti dagli scavi in quanto disponibili ed all'uopo ritenute adatte, a giudizio insindacabile della Direzione lavori. Quando venisse a mancare in tutto o in parte il materiale provenienti dagli scavi in quanto disponibili ed all'uopo ritenute adatte, a giudizio di legge in materia di polizia mineraria e forestale. Il riempimento di ogni tratto di trincea (curando che attraverso la proprietà privata sia rimesso a posto il terreno coltivato e siano rifatti i fossi) non sarà fatto se non dopo la prova idraulica, se prevista. Durante il reinterro di tubazioni, di norma il primo strato di terra attorno e sopra i tubi, di uno spessore di almeno 20 cm, dovrà essere costituito da materie terrose sane, escluse le pietre, i ciottoli, i materiali ed i detriti rocciosi. Il riempimento sarà eseguito disponendo le materie a strati non maggiori di m 0,30 di altezza, costipandole con i macchinari e mezzi idonei e innaffiandole abbondantemente per renderle compatte e completato da una sagomatura esterna con il dovuto eccesso, rispetto al terreno vicino, per tenere conto del calo e della necessità di dare sgombro alla pioggia. Art. 12 - RILEVATI, RIPORTI E RIEMPIMENTI IN GENERE Per la formazione dei rilevati, riporti e riempimenti saranno impiegati in generale e salvo quanto segue, fino al loro totale esaurimento, tutte le materie provenienti dagli scavi in quanto disponibili ed adatte, a giudizio insindacabile della Direzione Lavori, per la formazione dei rilevati dopo aver provveduto alla cernita, separazione ed accatastamento dei materiali che si ritenessero idonei per la formazione di ossature, inghiaiamenti, costruzioni murarie, ecc. ..., i quali restano di proprietà della Amministrazione come per legge, potranno altresì essere utilizzate nei rilevati e nei riporti, per la loro formazione, anche materie provenienti da scavi effettuati in altri cantieri, sempreché disponibili ed egualmente ritenute idonee e previa cernita e separazione dei materiali utilizzabili di cui sopra. Quando venissero a mancare in tutto od in parte i materiali di cui sopra si provvederanno le materie occorrenti scavandole o, come suol dirsi, prelevandole da cave di prestito che forniscano materiali riconosciuti pure idonei dalla Direzione Lavori. Tali cave potranno essere aperte dovunque l'Impresa riterrà di sua convenienza, subordinatamente soltanto all'idoneità delle materie da portare in rilevato ed al rispetto delle vigenti disposizioni di legge in materia di polizia minerarie e forestale, nonché stradale nei riguardi delle eventuali distanze di escavazione lateralmente alla costruenda strada. Il suolo costituente la base sulla quale si dovranno impiantare i rilevati, i riporti ed i riempimenti, od opere consimili, dovrà essere accuratamente preparato, espurgandolo da piante, cespugli, erbe, canne, radici e da qualsiasi altra materia eterogenea e trasportando fuori della sede del lavori le materie di rifiuto. Per rilevati, riporti e riempimenti, si dovranno sempre impiegare materie sciolte, silicee o ghiaiose, restando vietato in modo assoluto l'impiego di quelle argillose ed in generale tutte che con l'assorbimento d'acqua si rammolliscono e si gonfiano generando spinte. I detriti risultanti dalle demolizioni possono essere impiegati nei limiti in cui abbiano una forma che consenta successiva rullatura per strati. Sarà obbligo dell'Appaltatore, escluso qualsiasi compenso, assumere tutti gli accorgimenti affinché i profili, i livelli e le quote risultino, in sede di collaudo, eguali a quanto prescritto dal progetto. Non si potrà sospendere la formazione di rilevati, riporti e riempimenti, senza che ad essi sia stata data una configurazione tale da assicurare lo scolo delle acque piovane. Nella ripresa del lavoro, il rilevato già eseguito dovrà essere espurgato dalle erbe e cespugli che vi fossero nati, nonché' configurato a gradoni praticandovi inoltre dei solchi per il collegamento delle nuove materie con quelle prima impiegate. Per il rivestimento delle scarpate si dovranno impiegare terre vegetali per gli spessori previsti in progetto ed ordinati dalla Direzione Lavori. L'Appaltatore dovrà consegnare i rilevati con scarpate regolari e spianate, con i cigli bene allineati e profilati, compiendo a sue spese, durante l'esecuzione dei lavori e fino al collaudo, la sistemazione delle scarpate, delle banchine, e l'espurgo dei fossi. E' altresì compreso l'eventuale ripristino e, se necessario, la sostituzione di tubi d'acquedotto preesistenti, di attraversamenti irrigui, ecc.., nonché la semina, il ripristino e la sistemazione della cotica erbosa. Durante l'esecuzione dei rilevati, riempimenti e riporti, l'Impresa ha l'obbligo di effettuare tutte le lavorazioni compatibili anche ad evitare la ripetizione di scavi. 5 Tutte le riparazioni o ricostruzioni che si rendessero necessarie per la mancata od imperfetta osservanza delle prescrizioni del presente articolo, saranno a carico dell'Appaltatore. I riempimenti a tergo di muri degli edifici dovranno essere compattati per strati di 30 cm in modo da evitare qualsiasi possibile cedimento del terreno e conseguente deformazione dei manufatti sovrastanti (marciapiedi, bordure, ecc.). 12.1 - RILEVATI COMPATTATI I rilevati compattati saranno costituiti da terreni adatti, esclusi quelli vegetali, da mettersi in opera a strati non eccedenti i 25 ÷ 30 cm costipati meccanicamente mediante idonei attrezzi (rulli a punte, o a griglia, nonché quelli pneumatici zavorrati secondo la natura del terreno ed eventualmente lo stadio di compattazione o con piastre vibranti) regolando il numero dei passaggi e l'aggiunta dell'acqua (innaffiamento) in modo da ottenere ancor qui una densità pari al 90% di quella Proctor. Ogni strato sarà costipato nel modo richiesto prima di procedere a ricoprirlo con altro strato, ed avrà superiormente la sagoma della monta richiesta per l'opera finita, così da evitare ristagni di acqua e danneggiamenti. Qualora nel materiale che costituisce il rilevato siano incluse pietre, queste dovranno risultare ben distribuite nell'insieme dello strato: comunque nello strato superiore sul quale appoggia l'impianto della sovrastruttura tali pietre non dovranno avere dimensioni superiori a 10 cm. Il terreno di impianto dei rilevati compattati che siano di altezza minore di 0,50 m, qualora sia di natura sciolta o troppo umida, dovrà ancor esso essere compattato, previa scarificazione, al 90% della densità massima, con la relativa umidità ottima. Se detto terreno di impianto del rilevato ha scarsa portanza lo si consoliderà preliminarmente per l'altezza giudicata necessaria, eventualmente sostituendo il terreno in posto con materiali sabbiosi o ghiaiosi. Particolare cura dovrà aversi nei riempimenti e costipazioni a ridosso dei piedritti, muri d'ala, muri andatori ed opere d'arte in genere. Sarà obbligo dell'impresa, escluso qualsiasi compenso, di dare ai rilevati, durante la loro costruzione, quelle maggiori dimensioni richieste dall'assestamento delle terre, affinché all'epoca del collaudo i rilevati eseguiti abbiano dimensioni non inferiori a quelle prescritte. Fa parte della formazione del rilevato oltre la profilatura delle scarpate e delle banchine e dei cigli, e la costruzione degli arginelli se previsti, il ricavare nella piattaforma, all'atto della costruzione e nel corso della sistemazione, il cassonetto di dimensione idonea a ricevere l'ossatura di sottofondo e la massicciata. Non si potrà sospendere la costruzione di un rilevato, qualunque ne sia la causa, senza che ad esso sia stata una configurazione tale da assicurare lo scolo delle acque piovane. Nella ripresa del lavoro il rilevato già eseguito dovrà essere spurgato dalle erbe e cespugli che vi fossero nati, nonché configurato a gradoni, praticandovi inoltre dei solchi per il collegamento delle nuove materie con quelle prima impiegate. In corso di lavoro l'impresa dovrà curare l'apertura di fossetti di guardia a monte scolanti, anche provvisori, affinché le acque piovane non si addossino alla base del rilevato in costruzione. Nel caso di rilevati compattati su base stabilizzata, i fossi di guardia scolanti al piede dei rilevati dovranno avere possibilmente il fondo più basso dell'impianto dello strato stabilizzato. La verifica della compattazione per i rilevati sui quali è prevista l'impostazione di fabbricati verrà effettuata mediante prove di carico su piastra a completo onere dell’impresa, nel numero di 5 per ogni due strati compattati. Le prove, effettuate con piastra diametro 60 cm, dovranno garantire un modulo di deformazione E> 800 daN/cmq tra le tensioni di 1 daN/cmq e 2 daN/cmq; nel caso di prove che dessero esito negativo la compattazione dovrà essere nuovamente eseguita fino all’ottenimento del risultato sopra indicato. 12.2 - RILEVATI E RINTERRI ADDOSSATI ALLE MURATURE E RIEMPIMENTI DI PIETRAME Per i rilevati ed i reinterri da addossarsi alle murature del manufatto e di altre opere qualsiasi dovranno essere impiegati materiali aridi, sciolti od inerti, restando vietato in modo assoluto l'impiego di quello argilloso ed, in genere, di tutti i materiali che, con l'assorbimento d'acqua, si rammolliscono o si gonfiano, generando spinte. Nella formazione dei suddetti rilevati, rinterri e ricoprimenti dovrà essere usata ogni diligenza, affinchè la loro esecuzione proceda per strati orizzontali di uguale altezza da tutte le parti, disponendo contemporaneamente le materie ben sminuzzate con la maggiore regolarità e precauzione, in modo da caricare uniformemente la muratura su tutti i lati e da evitare le sfiancature che potrebbero derivare da un carico mal distribuito. E' vietato di addossare terrapieni a muratura di fresca costruzione; tutte le riparazioni o costruzioni che si rendessero necessarie per la mancata o imperfetta osservanza delle prescrizioni del presente articolo, saranno a tutto carico dell'Appaltatore. 6 Art. 13 - CONTINUITA' DEI CORSI D'ACQUA E DELLE CANALIZZAZIONI L'Appaltatore dovrà provvedere con diligenza ed a sua cura e spese ad assicurare la continuità dei corsi d'acqua e delle canalizzazioni intersecati o interferenti con i lavori, anche con opere provvisionali. Dovranno essere adottati, inoltre, tutti quegli accorgimenti necessari per evitare l'allargamento degli scavi. Appena le opere saranno realizzate, l'Appaltatore dovrà immediatamente provvedere a mettere in ripristino il letto del corso d'acqua interessato, eliminando le opere provvisionali eventualmente eseguite; anche tale onere è a carico dell'Impresa. In ogni caso l'Impresa è la sola responsabile verso terzi di tutti i danni che questi potranno subire in dipendenza dell'eventuale interruzione del corso d'acqua interessato ai lavori. Art. 14 - MALTE E CONGLOMERATI I quantitativi dei diversi materiali da impiegare per la composizione delle malte e dei conglomerati dovranno corrispondere alle proporzioni indicate nella descrizione delle voci di elenco prezzi. Qualora la Direzione Lavori ritenga di variare tali proporzioni, l'Appaltatore sarà obbligato ad uniformarsi alle prescrizioni della Direzione medesima, salvo le conseguenti variazioni di prezzo in base alle nuove proporzioni previste. Nella progettazione e nell'esecuzione delle opere in conglomerato cementizio, l'Appaltatore dovrà osservare le norme della Legge 5 novembre 1971 n. 1086 e del D.M. 30 maggio 1974, nonché quelle contenute nelle leggi, regolamenti, decreti e circolari ministeriali in vigore o che venissero emanati durante l'esecuzione dei lavori. Art. 15 - CALCESTRUZZI I calcestruzzi dovranno essere confezionati con le migliori tecniche ed essere opportunamente vibrati. Il calcestruzzo sarà messo in opera appena confezionato e disposto a strati orizzontali, ben battuto e costipato, in modo che non resti alcun vano nella cassaforma. Finito il getto e spianato con ogni diligenza la superficie superiore, il calcestruzzo dovrà essere lasciato rassodare per tutto il tempo che la Direzione Lavori riterrà necessario per reggere la pressione che il calcestruzzo dovrà sopportare. Tutti i residui dovranno essere portati a rifiuto. Nell'esecuzione degli strati, quello superiore dovrà essere gettato prima che quello sottostante abbia fatto presa. In difetto la ripresa di getto verrà fatta precedere da accurata pulizia con spargimento di malta fluida. Parimenti dovendosi addossare il calcestruzzo a murature già eseguite da qualche tempo, queste saranno abbondantemente lavate, quindi asperse di malta liquida. Quando il calcestruzzo sia gettato in presenza d'acqua, si dovranno impiegare tutti i mezzi necessari ed usare la diligenza necessaria ad impedire che l'acqua lo dilavi e ne pregiudichi il pronto consolidamento. Art. 16 - OPERE IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO Nell’esecuzione delle opere in cemento armato l'Impresa dovrà attenersi strettamente a tutte le norme vigenti per l'accettazione dei leganti idraulici e per la esecuzione delle opere in conglomerato cementizio semplice od armato, contenute nel D.M. 14/01/2008. Tutte le opere in cemento armato facenti parte dell’opera appaltata saranno eseguite in base ai calcoli di stabilità accompagnati da disegni esecutivi e da una relazione forniti dall’Amministrazione appaltante e allegati al contratto, e secondo le prescrizioni fornite dalla D.L.. L’esame e verifica da parte della D.L. dei progetti delle varie strutture in cemento armato non esonera in alcun modo l’Impresa dalle responsabilità ad essa derivanti per legge e per le precise pattuizioni del contratto, restando contrattualmente stabilito che, malgrado i controlli di ogni genere eseguiti dalla D.L. nell’esclusivo interesse dell’Amministrazione, l’Impresa stessa rimane completa responsabile delle opere, sia per quanto ha rapporto con la progettazione e calcolo, sia per la qualità dei materiali e la corretta esecuzione; di conseguenza essa dovrà rispondere degli inconvenienti che avessero a verificarsi di qualunque natura, importanza e conseguenze essi potessero risultare. 7 In particolare l’impresa avrà l’obbligo di fornire, prima della denuncia dei lavori ai sensi della legge 1086/71, una copia del progetto strutturale sottoscritto da ingegnere abilitato di fiducia: l'Appaltatore ha l'obbligo di provvedere alla rielaborazione dei calcoli, e deve rilasciare apposita dichiarazione di aver provveduto al suddetto compito, riconoscendo il progetto eseguibile ed assumendo l'intera ed incondizionata responsabilità. Ogni onere di carattere amministrativo e tecnico previsto dalla legge è ad esclusivo carico dell'Appaltatore. E’ compresa la maggiore incidenza di magrone finalizzata a formare il piano di posa della fondazione aderente alla quota di imposta indicata nelle tavole di carpenteria. E’ vietato all’Impresa, sotto pena di demolizione del già fatto, di iniziare i getti prima che la D.L. abbia verificato la corrispondenza progettuale delle armature metalliche. MATERIALI Distanziatori L’acciaio dovrà essere posizionato secondo i disegni progettuali con particolare attenzione al copriferro. Esso verrà garantito mediante fornitura e posa in opera, a cura a spese dell’impresa, di un idoneo numero di distanziatori. I distanziatori tra armatura e pareti di getto (intradosso solai) potrà essere effettuato mediante distanziatori in malta cementizia, a sezione triangolare. I distanziatori tra armature di acciaio e pareti in elevazione (paramenti muri, bordi solai, ecc) dovranno essere realizzati in plastica, del tipo a stella con incavo interno per la barra. I distanziatori tra armatura inferiore e armatura superiore delle piastre in cemento armato pieno potranno essere realizzati mediante tralicci in acciaio di idonea dimensione e rigidezza in sostituzione dei previsti distanziatori diametro 8 mm. Viste le implicazioni che il corretto copriferro presenta sulla resistenza al fuoco della struttura, in caso accertato di non rispetto del copriferro minimo imposto la struttura verrà demolita e ricostruita a cura e spese dell’impresa. Conglomerato cementizio Il conglomerato per i getti di tutti solai a piastra dovrà provenire da almeno tre impianti di produzione differenti in modo da garantire il completamento del getto anche in caso di rottura di un impianto. Tutti gli impianti dovranno essere siti ad una distanza tale dal cantiere da non comportare un viaggio delle betoniere impianto-cantiere inferiore all’ora. Il getto verrà eseguito mediante pompa e completato in giornata. L’impresa, entro due mesi dalla consegna dei lavori, redigerà un programma dettagliato dei getti delle piastre in cemento armato, tenendo conto anche delle implicazioni sulla sicurezza (vani per accogliere le gru, ecc.). Le piastre potranno essere suddivise in più getti di superficie in pianta superiore a 1000 mq. La determinazione del contenuto di cemento nel calcestruzzo indurito dovrà essere effettuata secondo le prescrizioni della norma di unificazione: U.N.I. 6505/73 - calcestruzzo indurito - determinazione di cemento (metodo Florentin). Dovranno su tutti i calcestruzzi, oltre alle prove di legge, su richiesta della D.L. essere effettuate, a cura dell’Appaltatore, prove di “Slump” con il cono di Abrams per verificare la classe di consistenza. Per le strutture verranno impiegati i seguenti tipi di calcestruzzo: MAGRONE (rif. voce di E.P. RAVA 2011 n. S08.C20.150) Calcestruzzo di cemento per usi non strutturali, conglomerati cementizi semplici, generalmente di sottofondazione, a dosaggio imposto, gettato in opera, con aggregati di varie pezzature atte ad assicurare un assortimento granulometrico adeguato alla particolare destinazione del getto ed al procedimento di posa in opera del calcestruzzo, comprensivo dell’eventuale getto con uso di pompa, eventuali accorgimenti per getti in presenza di acqua sia stagnante che fluente. Sono comprese le eventuali casseforme se necessarie. Per getti di calcestruzzo di cemento tipo 32,5 R dosato a 150 kg di cemento per metro cubo di impasto. FONDAZIONI CONTINUE A T ROVESCIA, FONDAZIONI A PLATEA E FONDAZIONI MURI, OPERE IN ELEVAZIONE QUALI PILASTRI, MURI, SETTI, CAPITELLI, SOLAI IN CEMENTO ARMATO PIENO E RELATIVE OPERE COMPLEMENTARI, SCALE E ALTRI ORIZZONTAMENTI (rif. voce di E.P. RAVA 2011 n. S08.C10.020) 8 Calcestruzzo di cemento per conglomerati cementizi semplici ed armati, di caratteristiche prestazionali garantite, classe di consistenza S4 - fluida, Slump 160/200 mm, gettato in opera, conforme alla legge n. 1086/1971 e relative successive nome tecniche in vigore, confezionato in conformità alla norma UNI EN 206-1, con aggregati di varie pezzature atte ad assicurare un assortimento granulometrico adeguato alla particolare destinazione del getto ed al procedimento di posa in opera del calcestruzzo, comprensivo del getto in casseri con uso di pompa o comunque con sollevamento meccanico, eventuale impiego di additivi di qualunque specie per migliorarne la lavorabilità e la qualità, l'onere della vibrazione, le successive innaffiature, gli oneri di controllo e quanto altro occorre per dare l'opera finita. Sono esclusi i ponteggi, le armature metalliche, le casseforme e le centinature. classe di esposizione XC2 in accordo alla norma UNI 11104 - classe di resistenza C 28/35 Classe di esposizione XC2 (ambiente umido senza gelo, fondazioni e strutture interrate in terreni non aggressivi), classe di resistenza C28/35 (Rck > 35 N/mmq) PAVIMENTAZIONE STRADALE (rif. voce di E.P. RAVA 2011 n. S08.C10.065) Calcestruzzo di cemento per conglomerati cementizi semplici ed armati, di caratteristiche prestazionali garantite, classe di consistenza S4 - fluida, Slump 160/200 mm, gettato in opera, conforme alla legge n. 1086/1971 e relative successive nome tecniche in vigore, confezionato in conformità alla norma UNI EN 206-1, con aggregati di varie pezzature atte ad assicurare un assortimento granulometrico adeguato alla particolare destinazione del getto ed al procedimento di posa in opera del calcestruzzo, comprensivo del getto in casseri con uso di pompa o comunque con sollevamento meccanico, eventuale impiego di additivi di qualunque specie per migliorarne la lavorabilità e la qualità, l'onere della vibrazione, le successive innaffiature, gli oneri di controllo e quanto altro occorre per dare l'opera finita. Sono esclusi i ponteggi, le armature metalliche, le casseforme e le centinature. classe di esposizione XF4 in accordo alla norma UNI 11104 - classe di resistenza C 30/35 Classe di esposizione XF4 (superfici orizzontali esposte alla pioggia , ambiente umido con gelo e applicazione di sali disgelanti), classe di resistenza C30/35 (Rck > 35 N/mmq) CASSERI Tutte le superfici a vista verranno gettate con casseri a struttura metallica sui quali è fissato un manto, che sarà a diretto contatto con il getto, in legno multistrato protetto con resina fenolica, in modo da ottenere una superficie perfettamente liscia. Solo i capitelli verranno casserai con pannelli o tavole in legno, tagliate a misura; il materiale impiegato per i casseri dei capitelli sarà, in ogni caso, nuovo; le tavole saranno piallate sulla superficie e sulle coste in modo da garantire una superficie del getto perfettamente regolare con effetto faccia a vista. Di regola l’impresa adotterà per la realizzazione dei solai a piastra un sistema di casseri modulare: a tal fine, entro due mesi dalla consegna dei lavori, presenterà il programma dettagliato dei getti di cui all’art. 6 delle presenti specifiche, identificando il sistema di casseratura; gli elaborati conterranno anche i calcoli strutturali del sistema adottato con riferimento ai carichi impressi dal getto e dalle maestranze al lavoro (sia sulle strutture che sul terreno) nonché gli accorgimenti adottati per realizzare i previsti cambi di pendenza del solaio. Anche nel caso di impiego di casseri e puntelli in legno non modulari l’impresa consegnerà, nel documento di cui sopra, i calcoli statici del sistema impiegato. Il tutti i casi verranno evitati gli spigoli vivi e verranno predisposti, opportunamente fissati ai casseri, degli smussi in plastica con lato pari a 10-15 mm. Costruito, ove occorra, il cassero per il getto, si effettuerà il versamento del conglomerato che dovrà essere battuto fortemente, a strati di piccola altezza, finchè l'acqua affiori in superficie. Tutti i conglomerati dovranno essere vibrati con mezzi adatti, ricorrendo anche a vibratori a piastra e a spillo nei casi in cui il passo dell’armatura in acciaio non permetta di intervenire con vibratori normali. Le pareti dei casseri di contenimento del conglomerato potranno essere tolte solo quando il conglomerato stesso abbia raggiunto un grado sufficiente di maturazione da garantire che la solidità dell'opera non abbia, per tale operazione, a soffrirne neanche minimamente. Per quanto riguarda le forometrie necessarie al passaggio delle canalizzazioni impiantistiche e per le areazioni l’impresa, sulla base del tracciamento di dettaglio delle suddette aperture e canalizzazioni effettuata anche sulla base degli elaborati architettonici ed impiantistici, provvederà ad eseguire fori di dimensioni idonee in tutte le strutture interessate; i fori verranno predisposti mediante casseri a perdere in polistirolo o impiegando tubazioni in PVC di diametro idoneo. Prima di ogni getto si darà avviso alla direzione lavori al fine di verificare l’entità dei copriferro che verranno in ogni caso dimensionati al fine di garantire, senza altri interventi di rivestimento, la resistenza al fuoco R90. 9 VIBRATURA La vibratura meccanica del conglomerato dovrà essere effettuata per tutti i getti strutturali e comunque nei seguenti casi. La vibratura meccanica non potrà mai dar luogo a speciali compensi per il maggior volume d’impasto che la vibratura stessa impone di porre in opera. Qualora indispensabile, l’Appaltatore potrà ordinare l'impiego successivi di vibratori ad immersione e di vibratori a parete. In questo caso la D.L. fisserà le norme di impiego particolari per i vibratori a parete. Qualora le armature metalliche fossero costituite da barre molto ravvicinate, la vibratura dovrà essere eseguita mediante vibratori a lama; le lame non dovranno avere lunghezza maggiori di 20 cm e la vibratura dovrà essere condotta da personale di provata esperienza in modo da evitare che la lama vibri in contatto con l'armatura metallica, poiché in tal caso il conglomerato verrebbe allontanato dalle armature stesse. GETTO DEL CLS Salvo diversa disposizione scritta del Direttore dei Lavori, tutti i getti per strutture in conglomerato cementizio armato, sia in fondazione che in elevazione, dovranno essere effettuati esclusivamente entro casseri; pertanto è espressamente vietato, per tali strutture, il getto di conglomerato contro il terreno, qualunque sia la natura e la consistenza del terreno stesso; pertanto tra il terreno e la superficie di base delle strutture dovrà essere interposto un massetto di spessore non inferiore a 10 cm, costituito da conglomerato formato, se non altrimenti disposto, con almeno 100 kg di cemento tipo 325 per metro cubo di impasto. MATURAZIONE DEL CALCESTRUZZO Le strutture in conglomerato dovranno essere mantenute umide fino a sufficiente maturazione; il periodo di innaffiamento dovrà essere tale da mantenere il conglomerato nello stato di umidità favorevole alla sua presa ed indurimento così da raggiungere in opera una resistenza almeno uguale a quella dei campioni prelevati per il controllo; ad ogni modo tale periodo non dovrà essere inferiore a 10 giorni. La protezione delle strutture dal gelo dovrà essere attuata anche se la necessità si presenti fuori dall’inverno. Le strutture dovranno essere protette dai raggi solari specialmente nella stagione estiva. Inoltre, le strutture dovranno essere convenientemente protette dal vento e dalla pioggia violenta. In mancanza od insufficienza delle predette cure, l’Appaltante potrà esigere dei prelievi in sito, per verificare la rispondenza del conglomerato in opera a quello dei campioni. Per quanto riguarda il disarmo, previa autorizzazione della D.L., valgono le seguenti tabelle: per sponde dei casseri di travi e pilastri per puntelli e centine di travi e per solette: conglomerato di cemento normale 10 gg 28 gg ad alta resistenza 4 gg 28 gg L’impresa, a sua cura e spese, potrà avvalersi di sistemi di casseratura modulari che consentono di rimuovere i casseri senza togliere i puntelli che restano in tensione. In tal caso si potrà rimuovere il cassero all’intradosso 5 giorni dopo il getto. Art. 17 – ARMATURE IN ACCIAIO Le armature in acciaio verranno posizionate secondo gli schemi progettuali. Per dettagli non riportati negli schemi progettuali si farà riferimento alle soluzioni costruttive proposte dall’impresa ed accettate dalla direzione lavori. 10 Per le armature diffuse delle piastre in cemento armato l’impresa potrà impiegare sistemi di prefabbricazione delle armature, realizzando in officina tappeti di barre arrotolati. Essa provvederà al ricalcolo delle strutture così realizzate ed all’ottimizzazione dell’armatura; tale calcolo dovrà essere effettuato da ingegnere abilitato che possa documentare la progettazione di almeno 100.000 mq di piastre in cemento armato pieno. La variante verrà depositata, a cura e spese dell’impresa, presso il competente Ufficio regionale, vistata dal direttore dei lavori. Nelle voci a corpo alle quali si riferiscono le presenti specifiche sono compresi gli adattamenti delle armature finalizzati alla realizzazione dei cambi di pendenza indicati nelle tavole di carpenteria e/o nelle tavole architettoniche. Tali adattamenti, non riportati nelle tavole delle armature (fondazioni e solaio a piastra) in quanto scarsamente rappresentabili in riferimento alla modesta entità delle pendenze, verranno eseguiti sagomando opportunamente le armature in officina o piegando in opera le armature o mediante armature integrative proposte dall’impresa, comprese nel prezzo, e accettate dalla direzione lavori. Nel prezzo a corpo sono compresi i maggiori oneri dovuti a getti parziali di strutture, armature aggiuntive di ripresa. Eventuali riprese di getto non eseguite secondo gli elaborati progettuali verranno realizzate dall’impresa, a sua cura e spese, impiegando idonee resine certificate, tipo Hilti RE500. Nella voce a corpo sono, in ogni caso, compresi tutti gli adattamenti in opera delle armature di acciaio al fine di rispettare il copriferro e ad adattarsi alla geometria di dettaglio dei getti. Art. 18 - MURATURE DI GETTO O CALCESTRUZZI Il calcestruzzo da impiegarsi per qualsiasi lavoro sarà messo in opera appena confezionato e disposto a strati orizzontali di altezza da 20 a 30 cm, su tutta l'estensione della parte di opera che si esegue ad un tempo, ben battuto e costipato, per modo che non resti alcun vano nello spazio che deve contenerlo e nella sua massa. Quando il calcestruzzo sia da collocare in opera entro cavi molto stretti od a pozzo esso dovrà essere calato nello scavo mediante secchi a ribaltamento. Solo nel caso di scavi molto larghi, la Direzione Lavori potrà consentire che il calcestruzzo venga gettato liberamente, nel qual caso prima del conguagliamento e della battitura deve, per ogni strato di 30 cm d'altezza, essere ripreso dal fondo del cavo e rimpastato per rendere uniforme la miscela dei componenti. Quando il calcestruzzo sia da calare sott'acqua, si dovranno impiegare tramogge, casse apribili o quegli altri mezzi d'immersione che la Direzione Lavori prescriverà, ed usare la diligenza necessaria ad impedire che, nel passare attraverso l'acqua, il calcestruzzo si dilavi con pregiudizio della sua consistenza. Finito che sia il getto, e spianata con ogni diligenza la superficie superiore, il calcestruzzo dovrà essere lasciato assodare per tutto il tempo che la Direzione Lavori stimerà necessaria. Art. 19 - COLLAUDI A maturazione avvenuta la direzione lavori e/o il collaudatore in corso d’opera, se nominato, potrà ordinare delle prove di carico; gli oneri per l’esecuzione materiale delle prove di carico saranno a completo carico dell’impresa. Art. 20 - PARATIE O CASSERI Le paratie o casseri in legname occorrenti per le fondazioni debbono essere formati con pali o tavoloni o palancole infissi nel suolo, e con longarine o filagne di collegamento in uno o più ordini, a distanza conveniente, della qualità e dimensioni prescritte. I tavoloni devono essere battuti a perfetto contatto l'uno con l'altro; ogni palo o tavolone che si spezzi sotto la battitura, o che nella discesa devii dalla verticale, deve essere dall'Impresa, a sue spese, estratto e sostituito o rimesso regolarmente se ancora utilizzabile. Le teste dei pali e dei tavoloni, previamente spianate, devono essere, a cura e spese dell'Impresa, munite di adatte cerchiature in ferro per evitare le scheggiature e gli altri guasti che possono essere causati dai colpi di maglio. Quando poi la Direzione Lavori lo giudichi necessario, le punte dei pali e dei tavoloni debbono essere munite di puntazze in ferro del modello e peso prescritti. Le teste delle palancole debbono essere portate regolarmente a livello delle longarine, recidendone la parte sporgente, quando sia riconosciuta l'impossibilità di farle maggiormente penetrare nel terreno. Quando le condizioni del sottosuolo lo permettono, i tavoloni o le palancole, anzichè infissi, possono essere posti orizzontalmente sulla fronte dei pali verso lo scavo e debbono essere assicurati ai pali stessi con robusta ed abbondante chiodatura, in modo da formare una parete stagna e resistente. 11 Art. 21 - MURATURE DI GETTO O CALCESTRUZZI Il calcestruzzo da impiegarsi per qualsiasi lavoro sarà messo in opera appena confezionato e disposto a strati orizzontali di altezza da 20 a 30 cm, su tutta l'estensione della parte di opera che si esegue ad un tempo, ben battuto e costipato, per modo che non resti alcun vano nello spazio che deve contenerlo e nella sua massa. Quando il calcestruzzo sia da collocare in opera entro cavi molto stretti od a pozzo esso dovrà essere calato nello scavo mediante secchi a ribaltamento. Solo nel caso di scavi molto larghi, la Direzione Lavori potrà consentire che il calcestruzzo venga gettato liberamente, nel qual caso prima del conguagliamento e della battitura deve, per ogni strato di 30 cm d'altezza, essere ripreso dal fondo del cavo e rimpastato per rendere uniforme la miscela dei componenti. Quando il calcestruzzo sia da calare sott'acqua, si dovranno impiegare tramogge, casse apribili o quegli altri mezzi d'immersione che la Direzione Lavori prescriverà, ed usare la diligenza necessaria ad impedire che, nel passare attraverso l'acqua, il calcestruzzo si dilavi con pregiudizio della sua consistenza. Finito che sia il getto, e spianata con ogni diligenza la superficie superiore, il calcestruzzo dovrà essere lasciato assodare per tutto il tempo che la Direzione Lavori stimerà necessaria. Le murature in calcestruzzo a vista dovranno essere realizzate con l’uso di casserature con superficie piana a contatto del getto resa liscia con piallatura delle tavole nuove da 30 mm di spessore, o con rasatura a gesso, trattate con opportuno disarmante. Particolare cura dovrà essere dedicata all’orientamento delle tavole e alla disposizione degli scuretti che dovrà avvenire secondo le indicazioni del progetto o su indicazione della D.L. Art. 22 - OPERE IN MARMO-PIETRE NATURALI E ARTIFICIALI. NORME GENERALI Le opere in marmo, pietre naturali o artificiali, dovranno in generale corrispondere esattamente alle forme e dimensioni risultanti dai disegni di progetto ed essere lavorate a seconda delle prescrizioni generali del presente Capitolato o di quelle particolari impartite dalla D.L. all'atto dell'esecuzione. Tutti i materiali dovranno avere le caratteristiche esteriori (grana, coloritura e venatura) e quelle essenziali della specie prescelta. Qualora il tipo di opera da eseguire richieda presenza di spigoli negli elementi, i medesimi non dovranno presentare scheggiature. Non saranno tollerate cavità nelle facce, tassellature, rattoppi, masticature, graffature ed altri simili rimedi di consolidamento e di rinforzo. Prima di cominciare i lavori, qualora non si sia provveduto in merito avanti l’appalto da parte dell’Amministrazione appaltante, l’Impresa dovrà preparare a sue spese i campioni dei vari marmi o pietre e delle loro lavorazioni, sottoporli all’approvazione della D.L., alla quale spetterà in maniera esclusiva di giudicare se essi corrispondano alle prescrizioni. Detti campioni, debitamente contrassegnati, resteranno depositati negli uffici della D.L., quali termini di confronto e riferimento. Per quanto ha riferimento con le dimensioni di ogni opera nelle sue parti componenti, la D.L. ha la facoltà di prescrivere le misure dei vari elementi di un’opera qualsiasi (rivestimento, copertina, cornice, pavimento, colonna, ecc.), la formazione e la disposizione dei vari conci e lo spessore delle lastre, come pure di precisare gli spartiti, la posizione dei giunti, la suddivisione dei pezzi, l'andamento della venatura, ecc. secondo i particolari disegni costruttivi che la stessa D.L. potrà fornire all’Impresa all’atto dell’esecuzione; quest’ultima avrà l’obbligo di uniformarsi a tali norme come ad ogni altra disposizione circa la formazione di modanature, scorniciature, gocciolatoi, ecc. Per tutte le opere infine è fatto obbligo all’Impresa di rilevare e controllare, a propria cura e spese, la corrispondenza delle varie opere ordinate dalla D.L. alle strutture rustiche esistenti e di segnalare tempestivamente a quest’ultima ogni divergenza od ostacolo, restando essa Impresa in caso contrario, unica responsabile della perfetta rispondenza dei pezzi all’atto della posa in opera. Essa avrà pure l’obbligo di apportare alle stesse, in corso di lavoro, tutte quelle modifiche che potessero essere richieste dalla D.L. Art. 23 - DEMOLIZIONI Le demolizioni dovranno essere eseguite con le necessarie precauzioni, in modo da prevenire qualsiasi infortunio agli addetti al lavoro; l'Appaltatore determinerà, a suo esclusivo giudizio, la tecnica più opportuna, i mezzi d'opera, l'impiego di personale e la successione dei lavori; pertanto l'Appaltatore esonera nel modo più ampio ed esplicito da ogni responsabilità civile e penale, conseguente e dipendente dalla esecuzione dei lavori di demolizione, disfacimento o rimozione, sia l'Appaltante che i propri organi di direzione, assistenza e sorveglianza. La zona interessata dai lavori dovrà essere delimitata con particolare cura, sia per quanto riguarda il pubblico transito che per quello degli addetti ai lavori. 12 Nelle demolizioni l'Appaltatore dovrà procedere in modo da non deteriorare i materiali che possano ancora, a giudizio della Direzione dei lavori, impiegarsi utilmente, sotto pena di rivalsa di danni verso l'Amministrazione, alla quale spetta la proprietà di tali materiali, come quelli provenienti dagli scavi. L'Appaltatore dovrà, a sua cura e spese, provvedere sia alla cernita ed accatastamento dei materiali reimpiegabili, sia al trasporto a rifiuto dei materiali non riulizzabili. La Direzione dei Lavori si riserva di disporre, a propria facoltà insindacabile, l'impiego dei suddetti materiali utili per l'esecuzione dei lavori appaltati, deducendo l'importo, da valutarsi con i prezzi ad essi attribuiti in elenco. Art. 24 - PROFILATURA DEI CIGLI E DELLE SCARPATE Le scarpate laterali risultanti sia da scavi che da riporti saranno accuratamente rastrellate a mano in modo che a lavoro eseguito la superficie si presenti uniforme, priva di pietre e comunque predisposta per il successivo inerbimento. La profilatura dei cigli sarà eseguita pure a mano; in particolare si userà la massima cura nell'esecuzione del raccordo tra il bordo superiore della scarpata in scavo ed il terreno non rimosso, in modo tale che il ciglio si presenti arrotondato e privo di zolle sospese o comunque instabili. Nulla è dovuto all'Impresa appaltatrice per le esecuzioni dei sopraddetti lavori essendo questi già conglobati nel prezzo dello scavo. Art. 25 – SISTEMAZIONI A VERDE 1 - Materiale agrario Per "materiale agrario" si intende tutto il materiale usato negli specifici lavori di agricoltura, vivaismo e giardinaggio (es. terreni e substrati di coltivazione, concimi, fitofarmaci, tutori, ecc), necessario alla messa a dimora, alla cura e alla manutenzione delle piante occorrenti per la sistemazione. In relazione alla grande quantità di terreno agrario presente sull’area di cantiere, l’Impresa si impegna, a sua cura e spese, ad accantonare nell’ambito dell’area di cantiere, degli strati fertili del suolo destinati ad essere impiegati per le sistemazioni a verde. 2 - Terra di coltivo riportata L'Impresa prima di effettuare il riporto della terra di coltivo dovrà accertarne la qualità per sottoporla all'approvazione della Direzione Lavori. L'Impresa dovrà disporre a proprie spese l'esecuzione delle analisi di laboratorio, per ogni tipo di suolo. Le analisi dovranno essere eseguite, salvo quanto diversamente disposto dal presente Capitolato, secondo i metodi e parametri normalizzati di analisi del suolo, pubblicati dalla Società italiana della Scienza del Suolo - S.I.S.S. La terra di coltivo riportata dovrà essere priva di pietre, tronchi, rami, radici e loro parti, che possano ostacolare le lavorazioni agronomiche del terreno dopo la posa in opera. La quantità di scheletro con diametro maggiore di mm. 2,0 non dovrà eccedere il 25% del volume totale. L'Impresa dovrà sottoporre all'approvazione della Direzione Lavori la terra da impiegare. Questa comunque dovrà essere priva di agenti patogeni e di sostanze tossiche per le piante, a giudizio della Direzione Lavori. 3 - Substrati di coltivazione Con "substrati di coltivazione" si intendono materiali di origine minerale e/o vegetale utilizzati singolarmente o miscelati in proporzioni note per impieghi particolari e per ottenere un ambiente di 13 crescita adatto alle diverse specie che si vogliono mettere a dimora. Per substrati imballati le confezioni dovranno riportare quantità, tipo e caratteristiche del contenuto. In mancanza delle suddette indicazioni sulle confezioni, o nel caso di substrati non confezionati, l'Impresa dovrà fornire, oltre ai dati sopra indicati, i risultati di analisi realizzate a proprie spese, secondo i metodi normali dalla Società Italiana della Scienza del Suolo - S.I.S.S., da sottoporre all'approvazione della Direzione Lavori. I substrati, una volta pronti per l'impiego, dovranno essere omogenei e i componenti distribuiti in proporzioni costanti all'interno della loro massa. I substrati non confezionati o privi delle indicazioni sopra citate sulla confezione, potranno contenere anche altri componenti, in proporzioni note, tutti chiaramente specificati, da sottoporre all'approvazione della Direzione lavori. L'Impresa dovrà determinare e sottoporre sempre all'approvazione della Direzione Lavori la densità apparente e la capacità di campo dei substrati destinati alle opere pensili a verde. 4 - Concimi minerali ed organici I concimi minerali, organici e misti da impiegare dovranno avere titolo dichiarato secondo le vigenti disposizioni di legge ed essere forniti nell'involucro originale della fabbrica, fatta esclusione per i letami, per i quali saranno valutate di volta in volta qualità e provenienza. La Direzione Lavori si riserva il diritto di indicare con maggior precisione, scegliendo di volta in volta eventualmente in base alle analisi di laboratorio sul terreno e sui concimi e alle condizioni delle piante durante la messa a dimora e il periodo di manutenzione, quale tipo di concime dovrà essere usato. 5 - Arbusti e cespugli Arbusti e cespugli, qualunque siano le loro caratteristiche specifiche (a foglia decidua o sempreverdi), anche se riprodotti per via agamica, non dovranno aver portamento "filato", dovranno possedere un minimo di tre ramificazioni alla base e presentarsi dell'altezza prescritta in progetto o in elenco prezzi, proporzionata al diametro della chioma e a quello del fusto. Anche per gli arbusti e cespugli l"altezza totale" verrà rilevata analogamente a quella degli alberi. Il diametro della chioma sarà rilevato alla sua massima ampiezza. Tutti gli arbusti e i cespugli dovranno essere forniti in contenitore o in zolla; a seconda delle esigenze tecniche e della richiesta potranno essere eventualmente consegnati a radice nuda soltanto quelli a foglia decidua, purchè di giovane età e di limitate dimensioni. Il loro apparato radicale dovrà essere ricco di piccole ramificazioni e di radici capillari. Per le indicazioni riguardanti l'apparato radicale, l'imballo delle zolle, la terra delle zolle e dei contenitori vale quanto esposto nel precedente articolo a proposito degli alberi. 6 - Sementi L'Impresa dovrà fornire sementi selezionate e rispondenti esattamente a genere, specie e varietà richieste, sempre nelle confezioni originali e sigillate munite di certificato di identità ed autenticità con l'indicazione del grado di purezza e di germinabilità e della data di confezionamento e di scadenza stabiliti dalle vigenti leggi. L'eventuale mescolanza delle sementi di diverse specie (in particolare per i tappeti erbosi) dovrà rispettare le percentuali richieste negli elaborati di progetto. Tutto il materiale di cui sopra dovrà essere fornito in contenitori sigillati e muniti della certificazione E.N.S.E. (ente Nazionale sementi Elette). Per evitare che possano alterarsi o deteriorarsi, le sementi dovranno essere immagazzinate in locali freschi e privi di umidità. 7 - Eliminazione e sostituzione delle piante morte Le eventuali piante morte dovranno essere sostituite con altre identiche a quelle fornite in origine; la sostituzione deve, in rapporto all'andamento stagionale, essere inderogabilmente effettuata nel più breve tempo possibile dall'accertamento del mancato attecchimento. 14 8 - Rinnovo delle parti non perfettamente riuscite dei tappeti erbosi e delle piante Epoca e condizioni climatiche permettendo, l'impresa dovrà riseminare o piantare ogni superficie a tappeto erboso che presenti una crescita irregolare o difettosa delle specie prative oppure sia stata giudicata per qualsiasi motivo insufficiente dalla Direzione Lavori. E’ richiesta la garanzia di attecchimento di ogni essenza vegetale (100% delle piante) a 90 giorni dalla prima vegetazione successiva alla messa a dimora. L’avvenuto attecchimento delle piante deve essere verbalizzato in contraddittorio fra la Direzione Lavori e Impresa entro 10 giorni dalla scadenza del periodo sopra definito. L’Impresa è tenuta ad una sola sostituzione delle piante che non hanno attecchito. Eventuali ulteriori sostituzioni di piante già sostituite una volta dovranno essere oggetto di nuovi accordi fra le parti. Il periodo di manutenzione a carico dell’Impresa di tutte le sistemazioni a verde (piante, arbusti e tappeti erbosi) è di sei mesi dal certificato di ultimazione. Art. 26 – TINTEGGIATURE Prima di dare avvio alle operazioni di tinteggiatura l'impresa dovrà sottoporre le schede tecniche dei prodotti che intende impiegare alla direzione lavori; in particolare verranno effettuati dei provini in numero minimo di 10 sulle murature al fine di dare modo alla direzione lavori di scegliere la colorazione più idonea. I provini verranno effettuati con campioni fedeli della superficie di almeno 5 metri quadri. Solo dopo l'approvazione formale scritta delle varie tinte da adottare l'impresa provvederà alla preparazione del fondo anche mediante stesa di primer nei casi in cui la superficie non fosse idonea a ricevere direttamente il trattamento previsto dalla voce di prezzo. Art. 27 – SERRAMENTI ESTERNI IN LEGNO Tutti i serramenti esterni da impiegare nell'ambito della costruzione degli edifici dovranno rispettare quanto specificato dalla norma UNI 11173. Saranno adottate serramenti in legno lamellare, essenza larice o abete rosso, dimensionati in modo da ottemperare alle seguenti caratteristiche: PERMEABILITA' ALL'ARIA (norma UNI 11173): Classe 2 RESISTENZA AL CARICO DEL VENTO (norma UNI 11173): tenuta - Classe 3, deformazione C TENUTA ALL' ACQUA (norma UNI 11173): Classe 4B Il serramento dovrà essere dotato di marchiatura CE secondo la norma EN 14351-1. Il telaio dovrà rispondere alla normativa EN ISO 10077-2 allegato E e possedere un valore Uf pari a 1,5. Le prove atte a verificare la rispondenza delle precedenti caratteristiche dovranno essere effettuate da istituti accreditati e notificati. Il falso telaio dovrà avere caratteristiche di tenuta acustica e termica simili a quelle del serramento. La posa in opera dei componenti dovrà rispondere ai requisiti della normativa UNI 10818: il fissaggio dell'infisso deve avvenire con le modalità indicate dal produttore, verificando: • il numero di fissaggi lungo il perimetro del telaio fisso; • la distanza tra i fissaggi; • la distanza tra il fissaggio e l'angolo dell'infisso; • il posizionamento del punto di fissaggio rispetto alla cerniera dell'anta del telaio fisso. I giunti devono essere realizzati con tecniche, metodologie e materiali come da prescrizione del produttore. La realizzazione dei giunti deve essere effettuata per collegare il telaio con il vano sia dal lato verso l'ambiente interno sia dal lato verso l'ambiente esterno e per separare l'ambiente interno da quello esterno nel modo più efficace per gli aspetti termici, acustici, di tenuta all'acqua, di tenuta all'aria rispettando quanto previsto per la dilatazione dell'intero sistema del produttore. 15 I giunti da sigillare sono tra falso telaio e grezzo, tra falso telaio e serramento: entrambi dovranno avere uguali caratteristiche di tenuta acustica, termica e all'aria. I giunti dovranno essere sigillati sui quattro lati con nastri precompressi autoespandenti, con particolare attenzione al giunto sul davanzale nel quale la permeabilità al vapore del piano interno dovrà essere dieci volte superiore a quella del piano esterno. Entro due mesi dalla consegna dei lavori l'impresa presenterà il progetto costruttivo di ogni serramento esterno inserendo negli elaborati tutti i dati finalizzati a soddisfare le caratteristiche richieste del presente articolo. Art. 28 – FASCIONE IN ALLUMINIO E POLIURETANO Sui prospetti degli edifici, nella porzione sottostante lo sbalzo relativa alla copertura, occorre realizzare un fascione composto da un telaio in alluminio e dei pannelli isolanti idoneamente rivestiti il lamiera di alluminio preverniciata. Le dimensioni del suddetto manufatto sono evidenziate nelle tavole grafiche. L'isolante contenuto nei pannelli avrà una conducibilità massima pari a lambda = 0.35 W/mk. Il fascione è vincolato normalmente alla muratura esterna del fabbricato oppure, in casi particolari in presenza di macchinari per il ricambio di aria, ad una struttura metallica realizzata “ad hoc”. È compreso nel prezzo l'onere di realizzare all'interno dei pannelli degli fori a tenuta per inserire le griglie dei suddetti macchinari. Il manufatto dovrà rispettare quanto specificato dalla norma UNI 11173. Verranno inoltre garantite le seguenti caratteristiche: PERMEABILITA' ALL'ARIA (norma UNI 11173): Classe 2 RESISTENZA AL CARICO DEL VENTO (norma UNI 11173): tenuta - Classe 3, deformazione C TENUTA ALL' ACQUA (norma UNI 11173): Classe 4B Il serramento dovrà essere dotato di marchiatura CE secondo la norma EN 14351-1. Il telaio dovrà rispondere alla normativa EN ISO 10077-2 allegato E e possedere un valore Uf pari a 1,5. Le prove atte a verificare la rispondenza delle precedenti caratteristiche dovranno essere effettuate da istituti accreditati e notificati. I giunti devono essere realizzati con tecniche, metodologie e materiali come da prescrizione del produttore. La realizzazione dei giunti deve essere effettuata per collegare il telaio con il vano sia dal lato verso l'ambiente interno sia dal lato verso l'ambiente esterno e per separare l'ambiente interno da quello esterno nel modo più efficace per gli aspetti termici, acustici, di tenuta all'acqua, di tenuta all'aria rispettando quanto previsto per la dilatazione dell'intero sistema del produttore. I giunti da sigillare sono tra falso telaio e grezzo, tra falso telaio e serramento: entrambi dovranno avere uguali caratteristiche di tenuta acustica, termica e all'aria. I giunti dovranno essere sigillati sui quattro lati con nastri precompressi autoespandenti. Entro due mesi dalla consegna dei lavori l'impresa presenterà il progetto costruttivo del manufatto inserendo negli elaborati tutti i dati finalizzati a soddisfare le caratteristiche richieste del presente articolo. Il manufatto dovrà essere realizzato con profilati del sistema tipo METRA NC 72.1 STH ed estrusi nel rispetto delle tolleranze previste dalla norma UNI EN 12020 in lega primaria d’alluminio 6060 secondo le norme UNI EN 573 allo stato fisico T5 secondo la normativa UNI EN 515. Il sistema richiesto dovrà essere quello denominato “a giunto aperto” con profilati a taglio termico nel rispetto delle disposizioni previste dalla norma UNI 10680. Lo spessore medio dei profilati dovrà essere conforme alla normativa UNI EN 755. I vari componenti dovranno rispondere ai requisiti dalla normativa UNI 3952. I componenti saranno realizzati in modo tale che le dilatazioni generate dalla variazione della temperatura e dalle tolleranze e movimenti della struttura edilizia possano essere assorbite senza rumori e deformazioni dal serramento, per cui i profilati, gli accessori e le guarnizioni dovranno essere utilizzati in modo corretto rispettando le indicazioni delle tolleranze di taglio e di montaggio riportate sulla documentazione tecnica di lavorazione e di posa del sistema. L’interruzione del ponte termico dei profilati dovrà essere ottenuta mediante l’inserimento di speciali barrette in poliammide rinforzato da 34 mm poste tra i due elementi di profilato estrusi separatamente. La particolare conformazione geometrica delle due barrette di poliammide (sezione tubolare) avrà la caratteristica di evitare i moti convettivi dell’aria all’interno delle tubolarità del profilato. L’assemblaggio dei profilati dovrà essere eseguito mediante rullatura meccanica previa operazione di zigrinatura sull’estruso in alluminio . 16 Il fornitore dovrà dichiarare le caratteristiche meccaniche dei profilati per le opportune verifiche statiche indotte dal carico del vento e dal peso dei vetri. I listelli isolanti dovranno consentire trattamenti di ossidazione e verniciatura a forno con temperature fino a 180 200° per la durata di 15 minuti senza alterazioni nella qualità del collegamento. Il serramento a taglio termico garantirà un valore di trasmittanza Uf compreso tra 2.04 e 2.47 W/m2K secondo EN ISO 10077/2. Inoltre speciali guarnizioni per i vetri e di tenuta del giunto aperto garantiranno un valore di trasmittanza Uf compreso tra 2.04 e 2.47 W/m2K. Tali valori di trasmittanza dovranno essere certificati da laboratori riconosciuti a livello europeo. La trasmittanza media termica del serramento, completo in ogni sua parte (alluminio + pannello isolante) dovrà avere un coefficiente di Trasmittanza Termica Media Uw di 1,0 W/Mq°K. CRITERI DI CALCOLO STATICO I calcoli dovranno essere eseguiti applicando i pesi degli elementi di tamponamento indicati dai fabbricanti, i carichi e i sovraccarichi in conformità alla normativa italiana e alle normative UNI (DM. 16/ 1 / 1996, UNI 7143, UNI 8634). I profilati dovranno essere dimensionati in modo da non subire deformazioni in campo elastico superiori a 1/200 della distanza fra due successivi punti di vincolo alla struttura dell’edificio e comunque non superare il limite di 15 mm. In tutti i casi dove saranno previsti vetrocamera, la freccia massima non dovrà superare il limite massimo di 1/300 della dimensione della lastra e dovrà essere comunque inferiore a 8 mm. Le lastre di vetro dovranno essere dimensionate secondo la normativa UNI 7143. La sigma massima ammissibile dell’alluminio è 850 Kg/cm2. LIMITI D’IMPIEGO Il progettista o il serramentista, nel determinare le dimensioni massime dei serramenti, dovrà considerare e valutare, oltre le dimensioni ed il momento d'inerzia dei profilati, anche i dati tecnici degli accessori e le caratteristiche applicative e meteorologiche quali l’altezza dal suolo, l’esposizione alla pioggia e la velocità dei venti nella zona. Per le caratteristiche applicative, consigliamo di consultare e seguire le “Raccomandazioni UNCSAAL” elaborate sulla base delle normative UNI, UNI-EN e UNI-CNR esistenti in merito. CONTROLLI Relativamente alla qualità dei materiali forniti, alla protezione superficiale ed alle prestazioni, la D.D.LL (il committente) si riserva la facoltà di controllo e di collaudo secondo le modalità ed i criteri previsti dalla UNI 3952 alla voce ‘collaudo mediante campionamento’. Le caratteristiche di tenuta e di resistenza all’aria, all’acqua ed al carico del vento ottenibili dal “sistema” dovranno essere dimostrabili con riproduzione in fotocopia dei risultati del collaudo effettuato dal costruttore dei serramenti o, in mancanza, dal produttore del sistema: Prova di permeabilità all’aria Prova di tenuta all’acqua Prova di resistenza al vento Le prove dovranno essere eseguite secondo le normative: UNI EN 1026, UNI EN 1027, UNI EN 12211. I controlli delle finiture superficiali potranno essere eseguiti in conformità a quanto previsto dalle direttive di marchio QUALICOAT e QUALANOD. Art. 29 – MANUFATTI IN METALLO CORRIMANO IN ACCIAIO Sono a carico dell’Impresa tutti gli adattamenti necessari per la posa dei corrimano alla conformazione di dettaglio del supporto di posa in modo da garantire, in ogni caso, la perfetta verticalità dei montanti e il perfetto parallelismo dei correnti e dei corrimano al suddetto supporto. I manufatti metallici sui quali è previsto un trattamento di verniciatura saranno sottoposti ai seguenti trattamenti: Sabbiatura realizzata secondo la specifica SSPC-SP/10/63. Grado di pulitura SA 2. Mano di fondo di antiruggine a base di fosfato di zinco in veicolo oleofenico, spessore 30/40 micron. 17 Mano intermedia di epossivinilico da realizzare in officina o a terra in cantiere spessore 30/40 micron. Seconda mano a finire di epossivinilico o poliuretanico da realizzare in opera dopo avere effettuato gli opportuni ritocchi con una mano di zinco e di epossivinilico sulle superfici saldate o abrase durante le operazioni di montaggio, spessore 40/50 micron. Le griglie in ghisa sferoidale saranno del tipo carrabile da mezzi pesanti. Art. 30 – TUBAZIONI IN MATERIALE PLASTICO Tubi di PVC - Dovranno essere ottenuti per estrusione a garanzia di una calibratura perfetta e continua e devono soddisfare le norme UNI vigenti e risultare idonei alle prove prescritte dalla norma UNI 7448/75: 1- scarichi per acque fredde : devono essere realizzati con tubi che corrispondano alla norma UNI 7443/75 ed avere gli spessori del Tipo 3O1 e con pezzi speciali che rispettino la norma UNI 7444/75; 2- scarichi per acque calde: devono essere realizzati con tubi che corrispondono alla norma UNI 7443/75 ed avere gli spessori del Tipo 302 e con pezzi speciali che rispettino la norma UNI 7444/75. Essi sono adatti al convogliamento di fluidi caldi a flusso continuo e temperatura di 7O ° C, e a flusso intermittente fino alla temperatura di 95° C, condizioni sufficienti a consentire lo smaltimento delle acque delle utenze domestiche; 3- Condotte interrate: devono corrispondere alla norma UNI 7447/75; 4- adduzione e distribuzione di acque in pressione: devono essere realizzate con tubi che corrispondano alla norma UNI 7441/75 per tipi, dimensioni, caratteristiche, e alla circolare del Ministero della Sanità n°125 del 18 luglio 1967 che disciplina l'utilizzazione di PVC per tubazioni di acque potabili. I pezzi speciali destinati a queste condotte devono corrispondere alla norma UNI 7442/75. Art. 31 – VERNICIATURE CHIUSINI E GRIGLIATI Tutti i chiusini e i grigliati verranno realizzati mediante ghisa sferoidale e accompagnati da certificazione attestante la carrabilità da parte di mezzi pesanti. Art. 32 – SISTEMA DI ISOLAMENTO DELL’INVOLUCRO ESTERNO DELL’EDIFICIO Su tutta la superficie esterna degli edifici è previsto un sistema di isolamento; come è precisato nella relativa voce di prezzo il sistema comprende due tipologie di lavorazione: 1) cappotto; 2) facciata ventilata. La voce di prezzo a misura compensa sia una che l'altra lavorazione. Entrambe le lavorazioni verranno realizzate in ottemperanza alle norme ETAG; la scelta del sistema da adottare dovrà essere univoca per tutte le superfici in modo da avere un solo fornitore per tutti i materiali necessari, qualsiasi sia il materiale da adottare per l’isolamento (lana di roccia, XPS). Entro quattro mesi dall'avvio dei lavori l'impresa sottoporrà alla direzione lavori il sistema da adottare per la lavorazione di cui trattasi; solo dopo l'approvazione scritta da parte della direzione lavori l'impresa potrà avviare l'ordinativo dei materiali necessari. Nel compenso al metro quadrato sono compresi i seguenti oneri: 1) preparazione del supporto di applicazione mediante lavaggio, anche a mezzo di acqua in pressione, di tutta la superficie esterna dell'edificio, mazzette dei serramenti comprese. 2) Utilizzo di lastre in lana di roccia dello spessore vario, secondo le indicazioni contenute negli elaborati grafici, conducibilità termica inferiore a 0.036 W/mK. L’incollaggio avverrà mediante collante a base cementizia, granulometria inferiore a 1.4 mm, acqua di impasto 26% circa, resistenza a flessione 28 GG 5 N/mmq, conforme alla norma UNI EN 998-1; il collante verrà applicato su tutta la superficie del pannello in modo da assicurare la perfetta aderenza del pannello al supporto; il montaggio verrà condotto da basso verso l'alto, a giunti sfalsati, avendo cura di evitare l'applicazione di collante sui bordi dei pannelli, in modo da evitare la formazione di ponti termici; i pannelli verranno battuti con frattazzo di legno o plastica in modo da farli aderire perfettamente al supporto; la planarità dell'applicazione verrà verificata di frequente a mezzo di una staggia. 18 A partire dal basso, nei primi 100 cm, verranno posati pannelli di pari spessore in polistirolo estruso (XPS). Tale materiale sarà utilizzato anche per la copertura, con spessori variabili in funzione di quanto contenuto negli elaborati grafici. Verranno altresì utilizzati degli elementi in vetro cellulare, di spessore pari a 35 cm, posizionati tra il primo solaio e la muratura. Tali elementi potranno anche non fare parte della certificazione ETAG relativa alla parte restante dell'involucro in quanto parte integrante della muratura di tamponamento. A distanza di circa 1 giorno e comunque dopo l'indurimento dell'adesivo, si procederà al fissaggio meccanico dei pannelli mediante appositi tasselli meccanici con elemento di connessione in materiale plastico; la penetrazione dei tasselli nel supporto dovrà essere valutata in funzione del supporto; a tal riguardo l’impresa presenterà uno schema grafico dei prospetti di intervento evidenziando il tipo di supporto e indicando i tasselli impiegati; i tasselli verranno inseriti in ragione di almeno 6 per ogni metro quadrato di cappotto realizzato. I tasselli non fissi dovranno essere rimossi con idonea attrezzatura e sostituiti. I tasselli saranno dimensionati da parte dell’impresa in funzione del supporto (tipologia e spessore) e avranno la parte di ancoraggio in materiale plastico. 3) applicazione della rete di armatura immediatamente a seguito della stesura in maniera uniforme del rasante con spatola metallica; la rete verrà posata dall'alto verso il basso, annegandola nello strato di rasante, avendo cura che il sormonto delle strisce adiacenti sia almeno 10 cm; in corrispondenza di spigoli (del fabbricato relativi alle aperture) si dovrà annegare ulteriori pezzi di rete con inclinazione a 45°, come rinforzo. 4) rasatura finale; 5) applicazione di finitura in pasta composta da speciali leganti acril-siliconici all'acqua che conferiscano idrorepellenza, ma traspirabilità. 6) applicazione di finitura cromatica silossanica, colore a scelta della direzione lavori tra quelli indicati nelle tavole grafiche, a norma DIN 18363 2.4.1 tipo KEIM Granital. Art. 33 – COLLAUDI TUBAZIONI Tutte le tubazioni di convogliamento di fluidi, in qualunque materiale esse siano, verranno, a cura e spese dell’Impresa, sottoposte a collaudo. Anche per le tubazioni a gravità potranno essere richieste prove di tenuta da parte della direzione lavori e dette prove saranno totalmente a carico dell’Impresa. L’impresa è tenuta a fornire tutte le attrezzature necessarie, a propria cura e spese, per la realizzazione delle prove di collaudo. In caso evidente inadeguatezza ed inaffidabilità delle attrezzature di prova fornite dall’Impresa la direzione lavori potrà pretendere l’allontanamento delle attrezzature e attribuire, a ditta di propria fiducia, l’esecuzione delle prove stesse. In tal caso il compenso alla nuova ditta per le sopraccitate prove verrà dedotto interamente nel certificato di pagamento relativo al successivo SAL e nel conto finale. Art. 34 – STRUTTURE IN CARPENTERIA METALLICA Le strutture compensate con le voci di prezzo relative alla carpenteria metallica sono realizzate in acciaio B450C. Sono compresi nel prezzo unitario gli oneri per la solidarizzazione dei profilati tra di loro nonché per la loro solidarizzazione con strutture in cemento armato anche mediante tasselli chimici o meccanici. Pur mantenendo il disegno, lo schema statico la tipologia dei profilati adottati, l’impresa potrà proporre soluzioni alternative alla saldatura per i sistemi di solidarizzazione e giunzione dei singoli profilati, al fine di ottenere, comunque, il manufatto così come schematizzato negli elaborati grafici. In ogni caso l’impresa è tenuta ad eseguire il calcolo di dimensionamento delle saldature e dei sistemi di giunzione previsti. ACCIAIO Tutte le superfici metalliche sono trattate mediante verniciatura secondo le prescrizioni sotto riportate: Sabbiatura realizzata secondo la specifica SSPC-SP/10/63. Grado di pulitura SA 2. Mano di fondo di antiruggine a base di fosfato di zinco in veicolo oleofenico, spessore 30/40 micron. Mano intermedia di epossivinilico da realizzare in officina o a terra in cantiere spessore 30/40 micron. Seconda mano a finire di epossivinilico o poliuretanico da realizzare in opera dopo avere effettuato gli opportuni ritocchi con una mano di zinco e di epossivinilico sulle superfici saldate o abrase durante le operazioni di montaggio, spessore 40/50 micron. I suddetti trattamenti dovranno essere certificati dall’officina di produzione della struttura. 19 Art. 35 – SISTEMA DI ISOLAMENTO A CASSONE • Descrizione platea 1.0 SUPPORTO TB Il supporto è costituito da strato, di adeguato spessore, di magrone di fondazione, accuratamente lisciato in superficie. Il supporto dovrà essere consegnato, liscio, pulito asciutto. 2.0 STRATO DI COMPENSAZIONE - Fornitura - Posa in opera Strato di compensazione realizzato con tessuto non tessuto di polipropilene 100% isotattico, ottenuto mediante coesionamento meccanico per agugliatura, stabilizzato termicamente con esclusione di colle, termocoesionato, modello SARNAFELT PP del peso di 800 g/m2. Imputrescibile, resistente ai microorganismi ed ai roditori, avente le seguenti caratteristiche: - resistenza a trazione media 1000 N/5cm secondo norma EN ISO 10319 - allungamento medio a carico massimo 60-100%. Posa a secco con sovrapposizione dei teli di 10 cm. 3.0 STRATO IMPERMEABILE (pvc) - Fornitura - Posa in opera Manto impermeabile sintetico realizzato in “lega” di poliolefine flessibili (FPO), con armatura interna in velo vetro, monostrato non prelaminato, non resistente ai raggi UV, resistente al radon, con strato segnaletico modello SIKAPLAN WT 1200-20C spessore 2,0 mm, ottenuto in monostrato mediante procedimento di spalmatura diretta per estrusione in unico passaggio sulle due facce dell’armatura. Avente le seguenti caratteristiche: - Superficie: liscia; - Colore faccia superiore: verde chiaro (strato segnaletico); - Colore faccia inferiore: grigio scuro; - Difetti visibili: Conforme, secondo norma EN 1850-2; - Rettilineità: _ 50 mm/10 m, secondo norma EN 1848-2; - Massa areica: 1,85 (-5 / +10%) kg/m2, secondo norma EN 1849-2; - Spessore: 2,0 (-5 / +10%) mm, secondo norma EN 1849-2; - Tenuta all’acqua, impermeabilità: Conforme, secondo norma EN 1928 B (24h60kPa); - Resistenza all’urto: _ 700 mm, secondo norma EN 12691:2005; - Invecchiamento artificiale e tenuta all’acqua: Conforme, secondo norma EN 1296 (12 settimane), EN 1928 B (24h / 60kPa); - Esposizione agli agenti chimici liquidi e tenuta all’acqua: Conforme, secondo norma EN 1847 (28 gg, 23°C), EN 1928 B (24h / 60kPa); - Invecchiamento accelerato in ambiente alcalino, carico di rottura: Conforme, secondo norma EN 12311-2, appendice C (24 settimane / 90°C); - Compatibilità al bitume: Conforme, secondo norma EN 1548 (28gg / 70°C), EN 1928 A; - Resistenza alla lacerazione (metodo del chiodo): _ 650 N, secondo norma EN 12310-1; - Resistenza al taglio delle giunzioni (saldature): _ 800 N/50 mm, secondo norma EN 12317-2; - Carico di rottura longitudinale: _ 10,0 N/mm2, secondo norma EN 12311-2; - Carico di rottura trasversale: _ 8,5 N/mm2, secondo norma EN 12311-2; - Allungamento a rottura longitudinale: _ 450%, secondo norma EN 12311-2; - Allungamento a rottura trasversale: _ 450%, secondo norma EN 12311-2; - Proprietà di trasmissione del vapore d’acqua: 90.000 (+/- 25.000), secondo norma EN 1931 (23°C / 75% r.F.); - Resistenza al carico statico: _ 20 kg, secondo norma EN 12730 (Metodo B (24 h / 20 kg)); - Reazione al fuoco: Classe E, secondo norma EN 13501-1; - Stabilità dimensionale a caldo: < 0,20 %, secondo norma EN 1107-2 (6h / +80°C); - Flessibilità a freddo: Nessuna rottura a -50°C, secondo norma EN 495-5; - Produzione con sistema di qualità certificato secondo norma ISO 9001 e ISO 14001; - Certificazione CE secondo norma EN 13967, soddisfa i requisiti della norma SIA V 280. Avente elevata stabilità chimica, ampio spettro di resistenza alle sostanze di percolamento, avanzato profilo ecologico. Esente da composti alogenati, plastificanti, bitumi e metalli pesanti. Posa a secco con sovrapposizione dei teli di 8 cm. 20 Saldatura per termo-fusione dei sormonti mediante apporto di aria calda con sistemi Sika-Sarnafil manuali ed automatici, previa preparazione/pulizia con Sarnafil T PREP. Tutte le saldature manuali verranno realizzate in tre fasi: - puntatura dei teli - presaldatura con formazione di sacca interna - saldatura finale a tenuta ermetica. 4.0 STRATO DI PROTEZIONE - Fornitura - Posa in opera Strato di compensazione realizzato con tessuto non tessuto di polipropilene 100% isotattico, ottenuto mediante coesionamento meccanico per agugliatura, stabilizzato termicamente con esclusione di colle, termocoesionato, modello SARNAFELT PP del peso di 800 g/m2. Imputrescibile, resistente ai microorganismi ed ai roditori, avente le seguenti caratteristiche: - resistenza a trazione media 1000 N/5cm secondo norma EN ISO 10319 - allungamento medio a carico massimo 60-100%. Posa a secco con sovrapposizione dei teli di 10 cm. 5.0 STRATO DI SEPARAZIONE e SCORRIMENTO - Fornitura - Posa in opera Strato di separazione e scorrimento realizzato con film di polietilene a bassa densità LDPE MICROFORATO, ad alta traspirabilità, spessore 0,10 mm. Avente le seguenti caratteristiche: - valore m 3.550 ca; - Permeabilità al vapore: 1,306 x 10-7 kg/m2s - Microforatura a freddo in linea distanza 30 x 30 mm. Posa a secco con sovrapposizione dei teli di 10 cm. Sigillatura dei sormonti con nastro monoadesivo di polietilene larghezza 5 cm. 5.0 STRATO DI PROTEZIONE MECCANICA Formazione di cappa di protezione della stratigrafia impermeabile realizzata in calcestruzzo, avente spessore 4 - 6 cm. La cappa deve essere dimensionata per resistere alle sollecitazioni,sia statiche che dinamiche, cui sarà sottoposta,senza rotture o fratturazioni che possano danneggiare la stratigrafia sottostante, se necessario sarà interposta una adeguata armatura. Per evitare danneggiamenti del risvolto verticale dell'impermeabilizzazione, dovrà essere posizionato lungo tutti i perimetri della cappa un elemento ammortizzante, con la funzione di assorbire i movimenti della cappa dovuti alle dilatazioni termiche. Tale elemento ammortizzante potrà essere realizzato con lastre di materiale espanso (previa interposizione di strato di separazione ove necessario) dello spess. di 1-2 cm. • Descrizione pareti 1.1 SUPPORTO Il supporto è costituito dalle pareti in ca realizzate nello sbancamento dell'area. Il supporto dovrà essere consegnato liscio, pulito, asciutto, con angoli e spigoli regolari. 2.1 STRATO DI COMPENSAZIONE - Fornitura - Posa in opera Strato di compensazione realizzato con tessuto non tessuto di polipropilene 100% isotattico, ottenuto mediante coesionamento meccanico per agugliatura, stabilizzato termicamente con esclusione di colle, termocoesionato, modello SARNAFELT PP del peso di 500 g/m2. Imputrescibile, resistente ai microorganismi ed ai roditori, avente le seguenti caratteristiche: - resistenza a trazione media 1000 N/5cm secondo norma EN ISO 10319 - allungamento medio a carico massimo 60-100%. Posa a secco con sovrapposizione dei teli di 10 cm. 3.1 STRATO IMPERMEABILE (pcv) - Fornitura - Posa in opera Manto impermeabile sintetico realizzato in “lega” di poliolefine flessibili (FPO), con armatura interna in velo vetro, monostrato non prelaminato, non resistente ai raggi UV, resistente al radon, con strato segnaletico modello 21 SIKAPLAN WT 1200-20C spessore 2,0 mm, ottenuto in monostrato mediante procedimento di spalmatura diretta per estrusione in unico passaggio sulle due facce dell’armatura. Avente le seguenti caratteristiche: - Superficie: liscia; - Colore faccia superiore: verde chiaro (strato segnaletico); - Colore faccia inferiore: grigio scuro; - Difetti visibili: Conforme, secondo norma EN 1850-2; - Rettilineità: _ 50 mm/10 m, secondo norma EN 1848-2; - Massa areica: 1,85 (-5 / +10%) kg/m2, secondo norma EN 1849-2; - Spessore: 2,0 (-5 / +10%) mm, secondo norma EN 1849-2; - Tenuta all’acqua, impermeabilità: Conforme, secondo norma EN 1928 B (24h60kPa); - Resistenza all’urto: _ 700 mm, secondo norma EN 12691:2005; - Invecchiamento artificiale e tenuta all’acqua: Conforme, secondo norma EN 1296 (12 settimane), EN 1928 B (24h / 60kPa); - Esposizione agli agenti chimici liquidi e tenuta all’acqua: Conforme, secondo norma EN 1847 (28 gg, 23°C), EN 1928 B (24h / 60kPa); - Invecchiamento accelerato in ambiente alcalino, carico di rottura: Conforme, secondo norma EN 12311-2, appendice C (24 settimane / 90°C); - Compatibilità al bitume: Conforme, secondo norma EN 1548 (28gg / 70°C), EN 1928 A; - Resistenza alla lacerazione (metodo del chiodo): _ 650 N, secondo norma EN 12310-1; - Resistenza al taglio delle giunzioni (saldature): _ 800 N/50 mm, secondo norma EN 12317-2; - Carico di rottura longitudinale: _ 10,0 N/mm2, secondo norma EN 12311-2; - Carico di rottura trasversale: _ 8,5 N/mm2, secondo norma EN 12311-2; - Allungamento a rottura longitudinale: _ 450%, secondo norma EN 12311-2; - Allungamento a rottura trasversale: _ 450%, secondo norma EN 12311-2; - Proprietà di trasmissione del vapore d’acqua: 90.000 (+/- 25.000), secondo norma EN 1931 (23°C / 75% r.F.); - Resistenza al carico statico: _ 20 kg, secondo norma EN 12730 (Metodo B (24 h / 20 kg)); - Reazione al fuoco: Classe E, secondo norma EN 13501-1; - Stabilità dimensionale a caldo: < 0,20 %, secondo norma EN 1107-2 (6h / +80°C); - Flessibilità a freddo: Nessuna rottura a -50°C, secondo norma EN 495-5; - Produzione con sistema di qualità certificato secondo norma ISO 9001 e ISO 14001; - Certificazione CE secondo norma EN 13967, soddisfa i requisiti della norma SIA V 280. Avente elevata stabilità chimica, ampio spettro di resistenza alle sostanze di percolamento, avanzato profilo ecologico. Esente da composti alogenati, plastificanti, bitumi e metalli pesanti. Posa a secco con sovrapposizione dei teli di 8 cm. Saldatura per termo-fusione dei sormonti mediante apporto di aria calda con sistemi Sika-Sarnafil manuali ed automatici, previa preparazione/pulizia con Sarnafil T PREP. Tutte le saldature manuali verranno realizzate in tre fasi: - puntatura dei teli - presaldatura con formazione di sacca interna - saldatura finale a tenuta ermetica. Descrizione dettagli 1.d SISTEMA DI ANCORAGGIO - Fornitura Speciale profilo waterstop di settorizzazione modello FUGENBAND AF 310/30 larghezza 310 mm, realizzato in poliolefine, avente nr.4 particolari alette di altezza 30 mm per l'ancoraggio nel getto in calcestruzzo. Quando verrà realizzato il getto in calcestruzzo il profilo risulterà annegato in esso, formando così il raccordo ermetico del manto impermeabile alla struttura. Al profilo Fugenband verrà saldato per termo-fusione al manto impermeabile Sarnafil, così da formare un raccordo di testa ermetico. 2.d STRATO DI PROTEZIONE MECCANICA - Fornitura - Posa in opera Strato di protezione meccanica del manto impermeabile realizzato con specifico manto in lega di poliolefine flessibili, armato in velo di vetro, non prelaminato modello SARNAFIL T N8-20 spessore 2,0 mm, ottenuto in monostrtato mediante procedimento di spalmatura per estrusione diretta sulle due facce dell'armatura. Avente le seguenti caratteristiche: - Colore: grigio scuro - Massa: 2,0 Kg/m2 22 - Resistenza alla perforazione meccanica: 750 mm a norma SIA 280/14 - Resistenza a pressione continua: >6,0 N/mm2 a norma SIA 280/13 - Deformazione dopo ciclo termico: <0,1% a norma SIA 280/3 - Produzione con sistema di qualità certificato secondo norma ISO 9001. Posa a secco con sovrapposizione dei teli di circa 8 cm, eventuale saldatura dei sormonti 3.d STRATO DI PROTEZIONE e DRENAGGIO - Fornitura - Posa in opera Strato di protezione composto da geocomposito drenante antipunzonamento, formato da un’anima centrale in filamenti di polipropilene termocoesionato nei punti di contatto e accopiato sui due lati da tessuto non tessutoin polipropilene avente spessore min 20 mm. Posa a secco con sovrapposizione dei teli di ca 10 cm 23 CAPO I - QUALITÀ, PROVENIENZA E PROVE DEI MATERIALI; MODALITÀ DI ESECUZIONE DI OGNI CATEGORIA DI LAVORO; .............................................................................................................................................1 PARTE I: QUALITÀ, PROVENIENZA E PROVE DEI MATERIALI .........................................................................1 Art. 1 - PIETRAME ....................................................................................................................................................1 Art. 2 – PIETRE DA TAGLIO PER BORDURE, SOGLIE E COPERTINE ...............................................................1 Art. 3 – MATERIALI LATERIZI .................................................................................................................................1 Art. 4 - MATERIALI FERROSI E METALLI VARI ....................................................................................................1 Art. 5 - TUBAZIONI ...................................................................................................................................................2 Art. 6 - BITUMI ..........................................................................................................................................................2 Art. 7 - PROVE DEI MATERIALI ..............................................................................................................................3 PARTE II: MODALITÀ DI ESECUZIONE DI OGNI CATEGORIA DI LAVORO .....................................................4 Art. 8 - TRACCIAMENTI ...........................................................................................................................................4 Art. 9 – INTERFERENZE CON SERVIZI TECNOLOGICI........................................................................................4 Art. 10 - SCAVI IN GENERE ....................................................................................................................................4 Art. 11 - REINTERRI................................................................................................................................................5 Art. 12 - RILEVATI, RIPORTI E RIEMPIMENTI IN GENERE .................................................................................5 Art. 13 - CONTINUITA' DEI CORSI D'ACQUA E DELLE CANALIZZAZIONI .......................................................7 Art. 14 - MALTE E CONGLOMERATI ......................................................................................................................7 Art. 15 - CALCESTRUZZI..........................................................................................................................................7 Art. 16 - OPERE IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO ARMATO ..........................................................................7 Art. 17 – ARMATURE IN ACCIAIO.........................................................................................................................10 Art. 18 - MURATURE DI GETTO O CALCESTRUZZI ...........................................................................................11 Art. 19 - COLLAUDI ................................................................................................................................................11 Art. 20 - PARATIE O CASSERI................................................................................................................................11 Art. 21 - MURATURE DI GETTO O CALCESTRUZZI ...........................................................................................12 Art. 22 - OPERE IN MARMO-PIETRE NATURALI E ARTIFICIALI. NORME GENERALI...................................12 Art. 23 - DEMOLIZIONI ..........................................................................................................................................12 Art. 24 - PROFILATURA DEI CIGLI E DELLE SCARPATE ..................................................................................13 Art. 25 – SISTEMAZIONI A VERDE........................................................................................................................13 Art. 26 – TINTEGGIATURE.....................................................................................................................................15 Art. 27 – SERRAMENTI ESTERNI IN LEGNO........................................................................................................15 Art. 28 – FASCIONE IN ALLUMINIO E POLIURETANO......................................................................................16 Art. 29 – MANUFATTI IN METALLO .....................................................................................................................17 Art. 30 – TUBAZIONI IN MATERIALE PLASTICO ................................................................................................18 Art. 31 – VERNICIATURE .......................................................................................................................................18 Art. 32 – SISTEMA DI ISOLAMENTO DELL’INVOLUCRO ESTERNO DELL’EDIFICIO ...................................18 Art. 33 – COLLAUDI TUBAZIONI ..........................................................................................................................19 Art. 34 – STRUTTURE IN CARPENTERIA METALLICA .......................................................................................19 Art. 35 – SISTEMA DI ISOLAMENTO A CASSONE ...............................................................................................20 24 OPERE STRUTTURALI PREMESSA Nel presente documento vengono riportate le specifiche tecniche e le caratteristiche prestazionali degli elementi ovvero dei materiali, componenti, parti d’opera, attrezzature e lavorazioni previste per le opere strutturali nel presente progetto esecutivo . PARTE A - OPERE CIVILI “PROVENIENZA, CARATTERISTICHE E NORME DI ACCETTAZIONE DEI MATERIALI” A.1. GENERALITA’ I materiali da impiegare per i lavori previsti in progetto dovranno ottemperare, come caratteristiche, a quanto stabilito dalle leggi, regolamenti e norme ufficiali vigenti in materia ed alle specifiche riportate nel presente documento nonché alle norme di aggiornamento, modifica od integrazione vigenti, anche se non esplicitamente richiamate nel presente Disciplinare. I materiali proverranno da quelle località o fabbriche che l’Appaltatore riterrà di buona qualità e risponderanno ai requisiti appresso indicati. I materiali, per regola, saranno sottoposti all'approvazione della D.L., almeno 45 giorni prima dell'impiego e dovranno essere soggetti ai controlli di qualità previsti dalla normativa.L'accettazione dei materiali e dei componenti è da ritenersi definitiva solo dopo la loro posa in opera. La Direzione Lavori può rifiutare in qualunque momento i materiali ed i componenti deperiti dopo la loro introduzione in cantiere o nel caso in cui, per qualsiasi motivo, non fossero conformi alle caratteristiche tecniche risultanti dai documenti allegati al contratto; in questo ultimo caso l'Appaltatore deve rimuoverli dal cantiere e sostituirli con altri a sue spese. Le forniture non accettate, ad insindacabile giudizio, dalla Direzione Lavori dovranno essere immediatamente allontanate dal cantiere a cura e spese dell'Appaltatore e sostituite con altre rispondenti ai requisiti richiesti.Tutti i materiali indistintamente potranno essere sottoposti a prove fisiche, chimiche, di resistenza meccanica, durabilità e di qualità a cura della D.L. ed a spese dell’Appaltatore.La Direzione Lavori o l'organo di collaudo possono disporre ulteriori prove ed analisi ritenute necessarie per stabilire l'idoneità dei materiali o dei componenti. Le relative spese sono poste a carico dell'Appaltatore. La Direzione Lavori ha facoltà insindacabile di richiedere la sostituzione o il rifacimento totale o parziale del lavoro eseguito, nel qual caso l'Appaltatore dovrà provvedere, con immediatezza ed a sue spese, all'esecuzione di tali richieste, riparando inoltre, sempre a suo carico, gli eventuali danni causati.Ove l'Appaltatore non effettui la rimozione di quanto stabilito nel termine prescritto dalla D.L., la Stazione appaltante può provvedervi direttamente a spese dell'Appaltatore, a carico del quale resta anche qualsiasi onere o danno che possa derivargli per effetto della rimozione eseguita d'ufficio. Anche dopo l'accettazione e la posa in opera dei materiali e dei componenti restano fermi i diritti ed i poteri della Stazione Appaltante in sede di collaudo. L'Appaltatore, che nel proprio interesse o di sua iniziativa abbia impiegato materiali o componenti di caratteristiche superiori a quelle prescritte nei documenti contrattuali o eseguito una lavorazione più accurata, non ha diritto ad aumento dei prezzi e la contabilità sarà redatta come se i materiali avessero le caratteristiche stabilite. A.2. ACQUA L'acqua dovrà essere dolce, limpida e scevra da materie terrose: ove usata per impasti cementizi non dovrà presentare tracce di cloruri e solfati né dovrà risultare inquinata da materie organiche o comunque dannose. Le caratteristiche ed i limiti d'accettabilità per l'acqua di impasto sono riportati nella seguente tabella A (requisiti prescritti nel punto 3 dell’Allegato 1 al D.M. LL.PP. 09/01/96). TABELLA A: ACQUA DI IMPASTO CARATTERISTICA PH PROVA LIMITI DI ACCETABILITA' Analisi chimica da 5,5 a 8,5 1 Contenuto solfati Analisi chimica S04- minore 800 mg/l Contenuto cloruri Analisi chimica CI- minore 300 mg/l Contenuto acido solfidrico Analisi chimica minore 50 mg/litro Contenuto totale di sali minerali Analisi chimica minore 3000 mg/litro Contenuto di sostanze organiche Analisi chimica minore 100 mg/litro Contenuto di sostanze solide sospese Analisi chimica minore 2000 mg/litro In merito alle specifiche di campionamento, di prova e di valutazione dell’idoneità dell’acqua d’impasto del calcestruzzo varrà quanto precisato nella norma UNI EN 1008:2003 “Acqua d’impasto per il calcestruzzo – Specifiche di campionamento, di prova e di valutazione dell’idoneità dell’acqua, incluse le acque di recupero dei processi dell’industria del calcestruzzo, come acqua di impasto del calcestruzzo” Non possono essere usate acque di rifiuto, anche se limpide, provenienti da fabbriche, cliniche, da aziende di prodotti alimentari, da concerie o da altre aziende industriali. E’ vietato l’impiego di acqua piovana. A.3. AGGREGATI PER MALTE A.3.1 Generalità Per aggregati si intendono materiali granulari utilizzati in edilizia e possono essere di tipo naturale, industriale o riciclato. Tali materiali dovranno essere rispondenti a quanto indicato in merito ai requisiti di qualità e di accettazione dalle norme vigenti: - UNI EN 932; UNI EN 933; UNI EN 1097, UNI EN 1744, UNI EN 1367; UNI EN 12620. Gli aggregati naturali sono materiali di origine minerale sottoposti unicamente a lavorazione meccanica. Gli aggregati industriali sono materiali di origine minerale derivanti da un processo industriale che implica una modificazione termica o di altro tipo. Gli aggregati riciclati sono materiali risultanti dalla lavorazione di materiale inorganico precedentemente utilizzato in edilizia. La Direzione Lavori potrà accertare in via preliminare le caratteristiche delle cave di provenienza del materiale per rendersi conto dell’uniformità della roccia, dei sistemi di coltivazione e di frantumazione, prelevando dei campioni da sottoporre alle prove necessarie per caratterizzare la roccia nei riguardi dell’impiego. Il prelevamento di campioni potrà essere omesso quando le caratteristiche del materiale risultano da certificato emesso in seguito ad esami fatti eseguire da Amministrazioni Pubbliche, a seguito di sopralluoghi nelle cave ed i risultati di tali indagini siano ritenuti idonei dalla Direzione Lavori. In generale, le proporzione di impurezze organiche leggere (determinate in conformità alla UNI EN 1744-1:98) non dovrebbero essere superiori ai valori di seguito riportati: - 0,5% in massa per l’aggregato fine; 0,1% in massa per l’aggregato grosso. Durante la fase di stoccaggio del materiale si dovrà evitarne la contaminazione e la segregazione. 2 A.3.2 Aggregato fine Per aggregati fini, secondo quanto stabilito dalla norma UNI EN 12620:2003 (“Aggregati per calcestruzzo”), si intendono quelli la cui dimensione superiore D è minore o uguale a 4 mm. L’aggregato fine può provenire dalla naturale disgregazione di roccia o di ghiaia e/o dalla frantumazione di roccia o ghiaia o dalla lavorazione di aggregati industriali. La sabbia deve essere priva di sostanze organiche (terrose o argillose) e di solfati e deve avere dimensione massima dei grani pari a: ! ! ! 2 mm per malta da muratura in genere; 1 mm per malta da intonaci; 0,5 mm se si tratta di colla per intonaci e malta per murature di paramento. La sabbia deve essere costituita da particelle dure e di forma prevalentemente cubica o sferica, in ogni aspetto. La sabbia naturale o artificiale deve risultare bene assortita in grossezza e costituita di grani resistenti, non provenienti da roccia decomposta o gessosa, deve essere scricchiolante alla mano, non lasciare traccia di sporco, non contenere materie organiche, melmose o comunque dannose.Nelle sabbie per conglomerati è ammessa una percentuale massima del 10% di materiale trattenuto sul crivello 7,1 o sul setaccio 2, a seconda che si tratti di sabbia per conglomerati cementizi o di sabbia per conglomerati bituminosi; in ogni caso non si devono avere dimensioni inferiori a 0,05 mm.Una percentuale in peso di almeno il 10% delle sabbie dovrà essere di tipo naturale.Il prelevamento dei campioni di sabbia per i controlli che deve effettuare la D.L. normalmente dovrà avvenire dai cumuli sul luogo di impiego, diversamente può avvenire dai mezzi di trasporto ed eccezionalmente dai sili. Dovranno essere definiti e comunicati alla D.L. i metodi di prova riguardanti l’analisi granulometrica ed il peso specifico reale. A.3.3 Aggregati per calcestruzzi alleggeriti Gli aggregati per calcestruzzi alleggeriti sono materiali naturali e/o artificiali che presentano, per la loro struttura porosa, una massa volumica del materiale in mucchio inferiore a 1.000 Kg/m³. Si definiscono aggregati leggeri gli aggregati che si prestano alla preparazione di calcestruzzo leggero come definito nella UNI 7548 parte 1. Si tratta di materiali naturali ed artificiali che, a causa della loro struttura porosa, presentano una massa volumica del granulo e del materiale in mucchio decisamente minore rispetto agli aggregati ordinari. Gli aggregati leggeri devono essere caratterizzati da una massa volumica del materiale in mucchio non maggiore di 1000 kg/m³, quando per contro gli aggregati ordinari pesano da 1400 a 1800 kg/m³. In conseguenza della loro origine possono essere classificati come: materiali minerali non trattati termicamente (tufo,pomice,lapilli,diatomiti ecc.); materiali minerali trattati termicamente (vermiculite, perlite, argilla espansa ecc.); residui industriali non trattati (laterizio frantumato, ceneri volanti ecc.; residui industriali trattati (loppe espanse, ceneri volanti espanse ecc.); materiali organici (particelle di legno ecc.). Questi materiali che possono essere impiegati per il confezionamento del calcestruzzo alleggerito, massetti alleggeriti e/o isolanti, debbono corrispondere a quanto contenuto nella norma UNI 7549. ! ! ! ! ! L’argilla espansa è formata da granuli di varie dimensioni, aventi una struttura interna cellulare clinkerizzata ed una dura e resistente scorza esterna. Si presenta sotto forma di granulato, con grani a struttura interna cellulare chiusa e vetrificata. Il materiale dovrà essere assolutamente inerte, libero da sostanze organiche e combustibili, resistente alla compressione, leggero, impermeabile, refrattario, dimensionalmente stabile. Ogni granulo, di colore bruno, deve avere forma rotondeggiante, deve essere inattaccabile da acidi ed alcali concentrati e deve conservare le sue qualità in un largo intervallo di 3 temperatura. Le granulometrie apparterranno alle seguenti classi: fine (0,5 ÷ 3 mm), medio fine (3 ÷ 8 mm), media (8 ÷ 15 mm), grossa (15 ÷ 20 mm). Il coefficiente di conducibilità termica, a temperatura ambiente, sarà di circa 0,008 kcal/mh °C (93 mW/m.K). Il peso specifico dell’argilla espansa è compreso tra i 350 ed i 530 kg/m³ a seconda della granulometria.I granuli devono galleggiare sull’acqua senza assorbirla. A.4. LEGANTI A.4.1 Generalità Le caratteristiche prestazionali relative ai vari leganti devono essere rispondenti alle vigenti normative. Il costruttore ha l’obbligo della buona conservazione dei leganti che non debbano impiegarsi immediatamente nei lavori, curando tra l’altro che i locali nei quali essi vengono depositati siano asciutti e ben ventilati. L’impiego di leganti (in particolare del cemento) giacenti da lungo tempo in cantiere deve essere autorizzato dal Direttore dei Lavori. I cementi, gli agglomeranti cementizi e le calci idrauliche in polvere saranno forniti: ! ! ! in sacchi sigillati; in imballaggi speciali a chiusura automatica a valvola che non possono essere aperti senza lacerazione; alla rinfusa. I sacchi debbono essere in perfetto stato di conservazione; se l’imballaggio fosse comunque manomesso o il prodotto avariato, la merce può essere rifiutata. Se i leganti sono forniti alla rinfusa, la provenienza e la qualità degli stessi dovranno essere dichiarate con documenti di accompagnamento della merce. Le calci idrauliche naturali, in zolle, quando non possono essere caricate per la spedizione subito dopo l’estrazione dai forni, debbono essere conservate in locali chiusi o in sili al riparo dagli agenti atmosferici. A.4.2 Cementi Il cemento dovrà essere scelto, fra quelli considerati idonei, tenendo in considerazione: - le modalità di esecuzione dell’opera; l’uso finale del calcestruzzo; le condizioni di maturazione del calcestruzzo; le dimensioni della struttura; le condizioni ambientali alle quali la struttura sarà esposta; la potenziale reattività degli aggregati agli alcali provenienti dai componenti. I cementi dovranno essere dotati di marchio di conformità. L'attestato di conformità autorizza il produttore ad apporre il marchio di conformità sull'imballaggio e sulla documentazione di accompagnamento relativa al cemento certificato. Il marchio di conformità è costituito dal simbolo dell'organismo abilitato seguito da: a) b) c) d) e) nome del produttore e della fabbrica ed eventualmente del loro marchio o dei marchi di identificazione; ultime due cifre dell'anno nel quale è stato apposto il marchio di conformità; numero dell'attestato di conformità; descrizione del cemento; estremi del decreto. Ogni altra dicitura è preventivamente sottoposta all'approvazione dell'organismo abilitato. I cementi dovranno essere rispondenti alla normativa vigente ad essi relativa ed in particolare: ! D.M. 3 giugno 1968 così come modificato dal D.M.. 13 settembre 1993 (abrogazione di alcune 4 ! ! ! disposizioni contenute nel decreto ministeriale 3 giugno 1968, concernente nuove norme sui requisiti di accettazione e modalità di prova); D.M. 31/08/1972 (Norme sui requisiti di accettazione e modalità di prova degli agglomerati cementizi e delle calci idrauliche); UNI 197-1. D.M. 12 luglio 1999, n. 314 (Regolamento recante norme per il rilascio dell’attestato di conformità per i cementi destinati alle opere di ingegneria strutturale e geotecnica per i quali è di prioritaria importanza il rispetto del requisito essenziale n. 1 di cui all’allegato A – resistenza meccanica e stabilità – al decreto del Presidente della Repubblica 21 aprile 1993, n. 246). Requisiti meccanici e fisici (All.3 D.M. 12 luglio 1999, n.314) Classe Resistenza alla compressione (N/mm2) Resistenza iniziale Resistenza normalizzata 28 giorni 2 giorni 7giorni 32,5 32,5 R 4,25 4,25 R 52,5 52,5 R – > 10 > 10 > 20 > 20 > 30 > 16 – – – – – " 32,5 Tempo inizio presa min Espansione Mm # 52,5 " 42,5 # 62,5 – " 52,5 " 60 # 10 " 45 Requisiti chimici (All.3 D.M. 12 luglio 1999, n.314) Proprietà Prova secondo Tipo di cemento Perdita al fuoco Residuo insolubile EN 196-2 EN 196-2 CEM I – CEM III CEM I – CEM III Solfati come (SO3) EN 196-2 Cloruri Pozzolanicità EN 196-21 EN 196-5 CEM I CEM II (2) CEM IV CEM V CEM III (3) Tutti i tipi (4) CEM IV Classe di resistenza Tutte le classi Tutte le classi 32,5 32,5 R 42,5 42,5 R 52,5 52,5 R Tutte le classi Tutte le classi Tutte le classi Requisiti # 5,0% # 5,0% # 3,5% # 4,0% # 0,10% Esito positivo della prova 1) I requisiti sono espressi come percentuale in massa 2) Questa indicazione comprende i cementi tipo CEM II/A e CEM II/B, ivi compresi i cementi Portland compositi contenenti solo un altro componente principale, per esempio II/A-S o II/B-V, salvo il tipo CEM II/B-T che può contenere fino al 4,5% di SO3, per tutte le classi di resistenza 3) Il cemento tipo CEM III/C può contenere fino al 4,5% di SO3. 4) Il cemento tipo CEM III può contenere più dello 0,100% di cloruri ma in tal caso si dovrà dichiarare il contenuto effettivo in cloruri. Valori limite (All.3 D.M. 12 luglio 1999, n.314) Proprietà Limite inferiore di 2 giorni 32,5 – Valori limite Classe di resistenza 32,5R 42,5 42,5R 52,5 8,0 8,0 18,0 18,0 42,5R 28,0 5 resistenza (N/mm2) 7 giorni 14,0 – – – – 28 giorni 30,0 30,0 40,0 40,0 50,0 Tempo di inizio presa – Limite inferiore (min) 45 40 Stabilità (mm) – Limite superiore 11 Tipo I Tipo II (1) 4,0 4,5 Tipo IV Contenuto di SO3 (%) Tipo V Limite superiore Tipo III/A 4,5 Tipo III/B Tipo III/C 5,0 Contenuto di cloruri (%) – Limite superiore (2) 0,11 Pozzolanicità Positiva a 15 giorni (1) Il cemento tipo II/B può contenere fino al 5% di SO3 per tutte le classi di resistenza (2) Il cemento tipo III può contenere più dello 0,11% di cloruri, ma in tal caso deve essere dichiarato il contenuto reale di cloruri. – 50,0 I cementi impiegati dovranno essere dotati del marchi ICITE. A.4.3 Calce Le calci dovranno rispondere ai requisiti di accettazione vigenti al momento dell’esecuzione dei lavori ed, in particolare, essere rispondenti alle norme di seguito riportate: - R.D. 16/11/1939, n. 2231;. UNI 459-1; UNI 459-2; UNI 10319 (parametri ei criteri di accettabilità). La calce può essere aerea (con presenza di ossidi e/o idrossidi di calcio e magnesio) oppure, in caso di prevalenza di silicati ed alluminati di calcio, derivati dalla cottura di calcari argillosi, si definisce idraulica. La calce aerea può essere: ! ! ! ! calce grassa in zolle; calce magra in zolle; calce idrata in polvere; calce aeree magnesia. La calce idrata può essere: ! ! ! ! calce idraulica in zolle; calce idraulica naturale o artificiale in polvere (; calce idraulica artificiale pozzolanica; calce idraulica siderurgica. Per le calci aeree devono essere soddisfatte le limitazioni prescritte dalla normativa. La calce grassa in zolle (di colore pressoché bianco, prodotta dalla cottura di calcari) dovrà provenire da calcari puri, essere recente, perfetta e di cottura uniforme, non bruciata né vitrea né lenta ad idratarsi. Dovrà essere di qualità tale che, mescolata con la sola quantità di acqua dolce necessaria alla estinzione, si trasformi completamente in una pasta soda a grassello tenuissimo, senza lasciare residui maggiori del 5% dovuti a parti non bene decarburate, silicose od altrimenti inerti. La calce viva in zolle al momento 6 dell’estinzione dovrà essere perfettamente anidra: non dovrà essere usata quella ridotta in polvere o sfiorita; si dovrà quindi preparare la calce viva nella quantità necessaria e conservarla in luoghi asciutti ed al riparo dall’umidità. Dopo l’estinzione la calce dovrà essere conservata in apposite vasche impermeabili, rivestite di tavole o di muratura, e dovrà essere coperta con uno strato di sabbia. La calce grassa destinata agli intonaci dovrà essere spenta da almeno sei mesi prima dell’impiego; quella destinata alle murature da almeno 15 giorni. L’estinzione delle calci aeree in zolle sarà eseguita a bagnolo o con altro sistema idoneo, mai a getto. L’uso della calce idrata dovrà essere preventivamente autorizzato dalla Direzione dei Lavori. Le calci idrauliche dovranno soddisfare le limitazioni prescritte dalla normativa ed in particolare i seguenti requisiti fisico-meccanici: Resistenze meccaniche su malta normale battuta 1:3 Prova tolleranza del 10% di IN Resistenza a trazione dopo 28 giorni Resistenza a compressione dopo 28 stabilità del di stagionatura giorni di stagionatura volume Calce idraulica naturale 5 Kg/cmq 10 Kg/cmq Sì o artificiale in polvere Calce eminentemente 10 Kg/cmq 100 Kg/cmq Sì idraulica naturale o artificiale Calce idraulica 10 Kg/cmq 100 Kg/cmq Sì artificiale pozzolanica Calce idraulica 10 Kg/cmq 100 Kg/cmq Sì artificiale siderurgica CALCI IDRAULICHE POLVERE Tutte le calci idrauliche in polvere devono iniziare la presa fra le 2 e le 6 ore dal principio dell’impasto (l’inizio della presa non deve avvenire prima di un’ora) e averla già compiuta dalle 8 alle 48 ore del medesimo, devono inoltre essere di composizione omogenea, costante e di buona stagionatura. A.5. CONGLOMERATI CEMENTIZI A.5.1 Generalità Per i materiali ed i prodotti di uso strutturale si fa riferimento alle “Norme Tecniche per le Costruzioni” di cui al Decreto del Ministero delle Infrastrutture del 14/01/2008 ed in particolare al punto 11 “materiali e prodotti per uso strutturale” del citato Decreto. Le caratteristiche del calcestruzzo per la realizzazione delle opere in cls o in c.a. (pavimentazioni , strutture in fondazione ed in elevazione) dovranno essere tali da rispondere ai requisiti richiesti nelle fasi di esecuzione ed esercizio, garantendo altresì la prevista vita utile e durabilità dell’opera. A tale scopo è necessario tenere presenti numerosi aspetti, tra i quali di particolare importanza: ! lavorabilità adeguata alle modalità esecutive; ! valori contenuti: 1. della temperatura massima raggiunta dal calcestruzzo per effetto dello sviluppo di calore di idratazione durante la fase di maturazione; 2. del fenomeno di ritiro; 3. del coefficiente di dilatazione termica; ! resistenze meccaniche elevate e comunque adeguate alle prescrizioni del progetto strutturale ed alle previste tensioni di esercizio; ! resistenza alle azioni aggressive dell'ambiente, mediante caratteristiche di elevata durabilità. A.5.2 Caratteristiche di progetto del calcestruzzo per strutture e per pavimentazioni 7 Le caratteristiche del calcestruzzo, che costituiranno oggetto della qualifica e che verranno verificate su impasti aventi la stessa lavorabilità successivamente impiegata per la stesa, saranno le seguenti: ! resistenza caratteristica a compressione R’ck, secondo le Norme tecniche di applicazione della Legge 1086; ! resistenza a trazione per flessione fctk,fl secondo UNI 6133/83; ! resistenza a compressione Rck(fl) sui monconi dei provini rotti per flessione (UNI 6134); ! ritiro idraulico ncs, (UNI 6555); ! tipo e dosaggio di cemento; ! rapporto acqua/cemento; ! tipo degli aggregati, cave di provenienza, frazioni granulometriche utilizzate, diametro massimo dell'aggregato, fuso granulometrico (UNI 8520, 7163, 206-1); ! tipi e dosaggi degli additivi; ! acqua di impasto (analisi chimico-fisico); ! contenuto d'aria inglobata (UNI 6395); ! calore di idratazione del cls. L’esecutore sarà tenuto a presentare in tempo utile, prima dell'inizio dei getti, all'approvazione della D.L.: ! ! ! i campioni dei materiali (aggregati, cemento, acqua ed additivi) che intende impiegare riferendone, provenienza, tipo e qualità e relative certificazioni; lo studio granulometrico (mix-design) per ogni tipo di calcestruzzo fatto secondo le indicazioni contenute nella UNI 8981; il progetto costruttivo delle strutture in c.a. sviluppato da un ingegnere di sua fiducia sulla scorta del progetto esecutivo delle opere in cemento armato fornito dalla Stazione Appaltante. Per l'esecuzione delle opere in calcestruzzo armato e non armato, l’esecutore dovrà attenersi alle "Norme per l'esecuzione delle opere in conglomerato cementizio semplice ed armato" vigenti all'atto dell'appalto e “Linee guida sul calcestruzzo strutturale emesse dal Servizio Tecnico Centrale del Ministero dei Lavori Pubblici – Dicembre 1996. Per la durabilità delle opere sono state prese in considerazione le classi di esposizione ambientale previste dalla norma UNI EN 206-1. Per ciascuna opera, o parte di opera, la classe di esposizione è indicata nei relativi documenti di progetto. A.5.3 Qualifica preliminare del calcestruzzo L'Appaltatore è tenuto a qualificare i materiali (acqua, cemento, aggregati, additivi ed eventuali aggiunte), i mix-design e gli impasti di calcestruzzo fresco ed indurito, gli impianti di betonaggio, le autobetoniere in tempo utile prima dell'inizio dei lavori, sottoponendo all'esame vincolante della Direzione Lavori una certificazione di qualifica dalla quale risultino: a) i materiali che intende impiegare, indicando provenienza, tipo e qualità dei medesimi e fornendo idonea campionatura corredata da idonea ed esaustiva certificazione; b) lo studio granulometrico per ogni tipo e classe di calcestruzzo; c) marca tipo e dosaggio del cemento, il rapporto a/c, la composizione granulometrica degli aggregati e la loro provenienza, la marca, il tipo e il dosaggio degli additivi che intende usare, tipi e caratteristiche delle eventuali aggiunte (ceneri volanti e fumi di silice) il contenuto d'aria inglobata, il valore previsto della consistenza misurata con il cono di Abrams (o altri metodi); d) i risultati delle prove preliminari di resistenza meccanica sui cubetti di calcestruzzo, eseguite a 3, 7, 14, 28 giorni, con le modalità più avanti descritte; e) lo studio dei calcestruzzi ai fini della durabilità eseguito secondo quanto precisato successivamente; f) la conformità alle prescrizioni elencate nella scheda tecnica dei calcestruzzi e a quella dei materiali; g) le caratteristiche dell'impianto di confezionamento ed i sistemi di trasporto, di getto e di maturazione. I dati relativi ai punti a) e b) verranno ad integrare opportunamente la scheda dei requisiti del calcestruzzo, nella analoga scheda redatta dall'Appaltatore, in base alla certificazione di qualifica. La Direzione Lavori autorizzerà l'inizio dei getti di conglomerato cementizio solo dopo aver esaminato ed 8 approvato la documentazione per la qualifica dei materiali componenti, degli impianti di betonaggio, dei mix-design e degli impasti di calcestruzzo e dopo aver effettuato, in contraddittorio con l'Appaltatore, impasti di prova del calcestruzzo per la verifica dei requisiti. A complemento delle prove di qualifica la Direzione Lavori potrà richiedere l'esecuzione di una prova svolta sottoponendo i campioni a 300 cicli di gelo e disgelo, secondo UNI 7087; la conseguente variazione delle proprietà caratteristiche dovrà essere contenuta entro i limiti sotto riportati: ! ! ! ! ! riduzione del modulo di elasticità: perdita di massa: espansione lineare: coefficiente di permeabilità prima dei cicli: coefficiente di permeabilità dopo i cicli: A.5.4 < 20% < 2% < 0,2% < 10-9 cm\sec < 10-8 cm\sec Studio dell’impasto (mix design) Il mix design dell’impasto dovrà tener conto delle prescrizioni della D.L. relative al dosaggio dei vari componenti, alle condizioni di posa in opera dei calcestruzzi, al loro impiego per le varie parti di opera ed alle classi di esposizione ambientale. La progettazione dell’impasto dovrà quindi tener presente: ! ! ! ! ! ! ! tipo e classe di cemento; rapporto acqua/cemento; lavorabilità dell’impasto; distribuzione granulometrica degli aggregati; diametro massimo dell’aggregato; eventuali aggiunte; eventuali additivi. Le eventuali aggiunte (microsilice, ceneri volanti ecc.) saranno fatte nel rispetto delle norme UNI 450, 451/1, 451/2. La D.L. a sua discrezione potrà richiedere la aggiunta di additivi a seconda delle necessità di impiego e dell'eventuale aggressività dell'ambiente e/o del terreno nel quale il calcestruzzo verrà messo in opera. L’eventuale uso degli additivi definiti dalla UNI 7101, dovrà rispettare le istruzioni e le disposizioni contenute nelle UNI 7102/…/UNI 7120. A.5.5 Materiali costituenti il calcestruzzo Nei paragrafi seguenti vengono precisate alcune prescrizioni sui materiali. a. Aggregati per calcestruzzo Generalità Gli aggregati impiegati per il confezionamento del conglomerato cementizio potranno provenire da trattamento (vagliatura e lavaggio) dei materiali alluvionali o da idonea frantumazione, vagliatura e lavaggio di materiali di cava e dovranno avere caratteristiche conformi a quelle previste per la categoria A nella norma UNI 8520 parte 2a (e successivi aggiornamenti). Si dovranno, altresì, adottare particolari cautele nell’utilizzare aggregati esposti a rischio di reazione chimica con gli alcali contenuti nel cemento. Si dovrà dare tempestiva comunicazione alla D.L. in merito agli accorgimenti necessari ad escludere tali fenomeni. Sia gli aggregati fini (sabbie) che gli aggregati grossi dovranno avere una massa volumica reale non inferiore a 2600 kg/m3 ed un assorbimento minore del 2,5%. Tutte le caratteristiche degli aggregati, previste nella citata Norma UNI 8520 parte 2a, dovranno essere verificate con le seguenti cadenze: ! ! ! ! alla qualificazione; ad ogni cambio di cava o significativo cambio di fronte di scavo; a richiesta della Direzione Lavori per giustificati motivi; ogni 20.000 m³ di calcestruzzo confezionato. 9 La Direzione Lavori potrà eventualmente autorizzare una cadenza diversa in funzione delle caratteristiche e della costanza dei materiali utilizzati. Se gli aggregati sono ottenuti da frantumazione di materiale anche parzialmente proveniente da scavi in sotterraneo, dovranno essere eseguite: ! giornalmente, la determinazione del contenuto di solfati e cloruri; ! settimanalmente, una analisi mineralogica mirata a rilevare elementi potenzialmente reattivi agli alcali, integrata da prove di potenziale reattività in presenza di alcali; ! quindicinalmente, la determinazione della perdita di massa per urto e rotolamento. Gli aggregati, sia naturali che provenienti da frantumazione, dovranno essere lavati; in caso di pietrischi e sabbie provenienti da frantumazione, gli aggregati dovranno essere lavati dopo l’ultima frantumazione. Gli aggregati dovranno avere caratteristiche tali da soddisfare i requisiti della UNI 8520, in particolare per quanto concerne il contenuto di cloruri e solfati solubili, la resistenza al gelo, il contenuto di silice reattiva. Gli aggregati dovranno avere caratteristiche tali da soddisfare i requisiti della UNI 8520 per la classe A, come appresso specificato: ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! contenuto di passante al vaglio da 0,075 mm (UNI 8520 parte 7^); contenuto di argilla e particelle friabili (UNI 8520 parte 8^); contenuto di particelle leggere e frustoli vegetali (UNI 8520 parte 9^); degradabilità agli attacchi di soluzioni solfatiche (UNI 8520 parte 10^); contenuto di solfati (UNI 8520 parte 11^); contenuto di cloruri solubili (UNI 8520 parte 12^); massa volumica ed assorbimento superficiale (UNI 8520 parte 13 e 16^); contenuto di sostanze organiche (UNI 8520 parte 14^); equivalente in sabbia e valore di blu (UNI 8520 parte 15); resistenza a compressione (UNI 8520 parte 17); coefficienti di forma e di appiattimento (UNI 8520 parte 18); perdita di massa per urto e rotolamento (UNI 8520 parte 19); resistenza ai cicli di gelo e disgelo (UNI 8520 parte 20); confronto in calcestruzzo con aggregati di caratteristiche note (UNI 8520 parte 21); potenziale reattività in presenza di alcali (UNI 8520 parte 22). In fase di qualifica degli impasti di calcestruzzo, l'Appaltatore dovrà sottoporre all'approvazione della D.L. le curve granulometriche ed i fusi delle miscele impiegate; successivamente in corso d'opera tali miscele non potranno essere modificate, salvo espressa autorizzazione della D.L.. Granulometrie degli aggregati Gli aggregati appartenenti a diverse classi granulometriche e mescolati tra loro in adeguate percentuali, dovranno formare miscele granulometriche costanti, tali che l'impasto fresco ed indurito abbia i requisiti, nel seguito indicati, di consistenza, omogeneità, aria inglobata, resistenza, permeabilità e ritiro. La distribuzione granulometrica degli aggregati del calcestruzzo deve essere tale da garantire la massima compattezza al conglomerato cementizio. Di regola essa dovrà corrispondere ad una curva continua assai prossima alla curva di Fuller (parabola del secondo ordine). Previo parere favorevole della D.L., potrà essere adottata anche una curva granulometrica che, in relazione al dosaggio di cemento, compatibilmente con gli altri requisiti prescritti, rientri in uno dei fusi granulometrici riportati nell’appendice “B” della norma UNI 7163/79.In una singola pezzatura non dovranno essere presenti, di norma, più del 15% di frazioni granulometriche che dovrebbero appartenere alle pezzature inferiori e superiori. Sarà facoltà della D.L. approvare eventualmente l'adozione di granulometria discontinua con preventiva verifica che l'impasto risponda alla prova di omogeneità. Nel dimensionamento degli aggregati dovranno essere considerate anche le caratteristiche geometriche della carpenteria del getto e l’ingombro delle armature metalliche. La dimensione massima degli aggregati, per ciascuna opera o parte di opera, non deve superare il valore prescritto nei corrispondenti documenti di progetto. Se più vincolanti, la dimensione massima degli aggregati non deve superare 1,25 volte il valore del 10 copriferro, 1/5 della minima dimensione delle strutture o il valore dell’interferro minimo. Per quanto concerne gli aggregati fini, per la preparazione di un mix potrà essere usata una sabbia od una miscela di due sabbie. Le caratteristiche petrografiche, granulometriche, chimiche, fisiche e meccaniche delle miscele di sabbie dovranno rispondere ai limiti di accettazione stabiliti dalla norma UNI 8520/2^ parte per aggregati fini di Categoria “A”, fatte salve le più stringenti specifiche di cui alle presenti norme, concernenti la massa volumica e l’assorbimento superficiale. Nel caso in cui la miscela sia costituita da una sabbia di frantumazione ed una sabbia naturale, i limiti di accettabilità dettati dalla norma UNI 8520/2^ p. per quanto concerne il contenuto di passante allo 0,075 mm saranno quelli relativi al tipo di “sabbia prevalente” (ovvero presente in maggior quantità nella miscela). Il modulo di finezza (Mf) e l’equivalente in sabbia (Es) saranno misurati rispetto alla miscela di aggregati fini nel loro complesso. Per quanto concerne invece le singole sabbie componenti la miscela, queste dovranno rispettare in ogni caso i seguenti limiti: ! ! ! ! ! ! Equivalente in sabbia (Es): > 70 Valore di bleu (Vb) < 0,8 cm3 /g di fini 1,8 < Modulo di Finezza (Mf) < 3,6 Contenuto di grumi di argilla e particelle friabili < 3% Contenuto di particelle leggere e friabili < 2% Contenuto di sostanze organiche: colore della soluzione almeno uguale allo standard di riferimento Individuazione delle frazioni granulometriche e del D max del mix design Aggregato Grosso Fine Misto granulom. Residuo su D < 10 % <5% <3% Passante su d < 15 % Passante su 0,5 d <5% Nella progettazione dei mix design, le varie frazioni dovranno essere miscelate in percentuali che non superino il 40% per gli aggregati grossi ed il 50% per le sabbie; per i calcestruzzi aventi aggregati con D. max < 20 mm, la sabbia potrà essere dosata fino al 55%. Non sarà ammesso in alcun modo l’impiego di singole sabbie aventi, già in fase di progettazione (o come valore standard), un modulo di finezza Mf (secondo UNI 8520/5^) superiore a 3,4; in fase di produzione, il valore di Mf (da verificare con frequenza stabilita dalla D.L.), per singoli campioni prelevati all’impianto, non dovrà mai superare il valore di 3,6. b. Cemento Generalità Per le costruzioni strutturali potranno essere impiegati unicamente i cementi conformi alla norma UNI EN 197-1 che soddisfino i requisiti di accettazione di cui alla Legge 26/05/1965, n.595 ed il Decreto del Ministero per l'Industria, il Commercio e l'Artigianato del 13 settembre 1993 G.U. n° 22/09/93, nonchè del D.M. 09/03/1988 n° 126; con esclusione del cemento alluminoso e dei cementi per sbarramenti di ritenuta. Il cemento dovrà provenire da cementifici in grado di garantire la continuità di fornitura e la costanza del tipo. Il cementificio dovrà garantire la composizione per i costituenti del Clinker specificando il metodo di misura adottato per la determinazione nonché la costanza di: ! composizione del prodotto in relazione ai contenuti di C3A e di C4AF; ! finezza di macinazione. I requisiti chimici e fisici del cemento e le resistenze meccaniche dovranno essere controllati dall’Appaltatore alla qualificazione ed in corso d'opera. In particolare, in corso d’opera, l’Appaltatore dovrà effettuare i controlli anche mediante prelievi, da eseguirsi in contraddittorio con il Fornitore, da autocisterne piombate all’arrivo presso l’impianto-centrale di betonaggio. Per ciascun tipo di cemento utilizzato l’Appaltatore dovrà consegnare alla Direzione Lavori, ogni 10.000 tonn utilizzate, una attestazione del 11 Cementificio che dichiari il valore medio e l’intervallo di variabilità di ciascun requisito previsto dalla Norma UNI EN 197-1 relativi alle prove del mese precedente. Copia di tutti i certificati di prova dovrà essere consegnata alla Direzione Lavori. Cemento per cls armato di strutture in fondazione ed elevazione Per il confezionamento del cls armato delle strutture in elevazione si farà uso di cemento Portland composito (tipo II), classe 32,5 o 42,5; per le strutture di fondazione dovrà essere impiegato cemento d’altoforno (tipo III) o pozzolanico (tipo IV/A o IV/B), come specificati nella Legge 26/05/1965 e successivi aggiornamenti (UNI EN 196 e UNI EN 197). Il cemento dovrà riportare il marchio ICITE associato alla denominazione normalizzata in conformità alla norma ENV 197. La cementeria dovrà garantire la rispondenza agli standard prescritti suddetti e specificare il metodo di prova. Il dosaggio del cemento, per le opere oggetto del presente appalto (ad esclusione dei magroni, sarà compreso tra i 300 ed i 380 Kg al metro cubo di calcestruzzo. c. Acqua L'acqua di impasto dovrà essere conforme alla norme UNI EN 1008, avere un contenuto in sali disciolti inferiore a 2 g per litro ed un tenore di solidi sospesi inferiore a 4 g per litro; l'Appaltatore dovrà preventivamente sottoporre all'approvazione della D.L. le analisi fisico chimiche su campioni d'acqua che si intende utilizzare. d. Aggiunte Eventuali aggiunte di ceneri volanti o microsilice al calcestruzzo potranno essere eseguite solo se concordate ed autorizzate in sede di prequalifica del materiale con la Direzione Lavori; particolare cura dovrà essere prestata alla loro influenza sul rapporto A/C (richiesta d’acqua) e quindi sulla durabilità dell’opera. Non sono ammesse aggiunte di tipo I, quali filler minerali o pigmenti, ove non espressamente prescritte nei documenti di progetto. In caso di utilizzo di ceneri volanti e/o microsilice, come aggiunte in sostituzione della frazione fine delle sabbie, dovranno essere soddisfatte tutte le caratteristiche fisicochimico-meccaniche dei conglomerati cementizi allo stato fresco ed indurito prescritte nei successivi punti. In nessun caso si terrà conto dell'aggiunta di tali prodotti nel computo del dosaggio di cemento e del rapporto A/C. Ceneri volanti Le ceneri volanti, costituenti il residuo solido della combustione di carbone, dovranno provenire da centrali termoelettriche in grado di fornire un prodotto di qualità costante nel tempo e documentabile per ogni invio, e non contenere impurezze (lignina, residui oleosi, pentossido di vanadio, ecc.) che possano danneggiare o ritardare la presa e l’indurimento del cemento. Particolare attenzione dovrà essere prestata alla costanza delle loro caratteristiche. Le caratteristiche delle ceneri volanti devono soddisfare i requisiti delle UNI EN 450 che sono indicati nella tabella che segue: Caratteristica Unità di Misura Limiti di accettazione Tolleranze Perdita al fuoco (p.p.c.) (1 ora) UNI EN 196/2 % < 5,0 + 2,0 Cl- (cloruri) - UNI EN 196/21 % < 0,1 + 0,01 % < 3,0 + 0,5 % < 1,0 + 0,1 SO3 (anidride solforica ) - UNI EN 196/2 Ossido di calcio libero - UNI EN Frequenza prove Ciascuna fornitura Mensile o 1000 ton Mensile o 1000 ton Settimanale 12 451/1 (*) Stabilità volumetrica (se l’ossido di calcio libero è compreso tra 1 e 2,5%) Prova le Chatelier UNI EN 196-3 Trattenuto al vagio da 45 micron UNI EN 451/2 Massa Volumica Reale UNI EN 196/6 Indice di attività pozzolanica a 28 gg. Indice di attività pozzolanica a 90 gg. (UNI EN 196/1 - cemento di rif. CEM I) % < 5,0 + 2,0 Settimanale o 200 ton % < 40 ± 10 Settimanale val. medio dichiarato ± 150 Mensile o 1000 t > 75 > 85 -5 -5 Mensile o 1000 t kg/m3 % Il dosaggio delle ceneri volanti non deve superare il 25% del peso del cemento. Detta aggiunta non sarà computata in alcun modo nel calcolo del rapporto A/C. Se si utilizzano cementi di tipo I, la quantità di ceneri potrà essere elevata fino al 33% del peso del cemento e potrà essere computata nel dosaggio del cemento e del rapporto A/C con la seguente proporzione (K): CEM I 42.5 K=0.4 del loro peso CEM I 32.5 K=0.2 del loro peso Ove sia richiesto l’uso dei cementi resistenti ai solfati con basso tenore di C3A (alluminato tricalcico) l’aggiunta non è consentita. La maggior richiesta d’acqua potrà essere compensata con un maggior dosaggio di additivo. Nella progettazione del Mix design e nelle verifiche periodiche da eseguire, andrà comunque verificato che l’aggiunta di ceneri praticata non comporti un incremento della richiesta di additivo, per ottenere la stessa fluidità dello impasto privo di ceneri maggiore dello 0,2%. Microsilice (fumi di silice/silica fume) Si definisce microsilice o silica fume una silice attiva colloidale amorfa, costituita da particelle sferiche isolate di SiO2 con diametro compreso tra 0,01 e 0,5 micron oppure da agglomerati o granuli secondari di diametro da 1 a 5,00 micron ottenuta da un processo di tipo metallurgico, durante la produzione di silico metallico o di leghe ferro-silicio, in un forno elettrico ad arco. La silica fume può essere fornita allo stato naturale come ottenuta dai filtri di depurazione sulle ciminiere delle centrali a carbone oppure come sospensione liquida di particelle con contenuto secco del 50% in massa. Si dovrà porre particolare attenzione al controllo in corso d’opera del mantenimento della costanza delle caratteristiche granulometriche e fisicochimiche che dovranno essere comprese entro i valori indicati nella tabella seguente: Caratteristiche SlO2 CaO Superficie specifica Al2O3 Na2O + K2O Cl MgO Carbone libero (da calcinazione) Umidità (in forno a 106 °C) Unità di misura % % m2/gr % % % % Limiti di accettazione > 85 da 70 a 85 < 1,2 < 20 da 20 a 35 da 10 a 20 < 0,4 < 4,0 < 0,2 < 0,9 % % < 4,0 < 1,0 Frequenza delle prove mensile o 100 t 13 PH Fe2O3 Massa volumica reale % t/m3 6,3 - 6,8 < 0,3 2,1 - 2,4 Il dosaggio della silica fume non deve comunque superare il 7% del peso del cemento. Detta aggiunta non sarà computata in alcun modo nel calcolo del rapporto A/C. Se si utilizzano cementi di tipo I potrà essere computata nel dosaggio di cemento e nel rapporto A/C una quantità massima di tale aggiunta pari all’ 11% del peso del cemento; l’aggiunta di silica fume sarà computata con le seguenti proporzioni K: CEM I per A/C < 0.45 K=2 del loro peso CEM I per A/C >= 0.45 K=2 del loro peso (*) (*) nota: per calcestruzzi soggetti alla carbonatazione ed ai cicli di gelo e disgelo K= 1. Per calcestruzzi in cui sia richiesto un contenuto minimo di cemento di 300 Kg/m3, non potranno essere praticate riduzioni di dosaggio di oltre 30 Kg/m3. La maggior richiesta d’acqua potrà essere compensata con un maggior dosaggio di additivo. Nella progettazione del mix design e nelle verifiche periodiche da eseguire, andrà comunque verificato che l’aggiunta di silica fume praticata non comporti un incremento della richiesta dell’additivo maggiore dello 0,2%., per ottenere la stessa fluidità dello impasto privo di silica fume. e. Additivi fluidificanti e superfluidificanti. Allo scopo di realizzare calcestruzzo impermeabile e durevole a basso rapporto acqua/cemento (a/c) e significativo mantenimento nel tempo della prescritta lavorabilità, si farà costantemente uso di additivi fluidificanti o superfluidificanti, che dovranno rispondere alle prescrizioni delle norme UNI da 7101 a UNI 7120 ed UNI 8145, nonché essere conformi a quanto indicato nella norma ASTM C 494-65T. L’impiego di additivo e la sua percentuale nell’impasto dovranno essere preventivamente sperimentati e dichiarati nel mix design della miscela di conglomerato cementizio. Sarà cura dell’Appaltatore inviare alla Direzione Lavori la documentazione tecnica basata su un’ampia sperimentazione pratica su tipo, dosaggio ottimale ed eventuali effetti collaterali dell’additivo sulla miscela di conglomerato cementizio. La marca, il tipo di additivo fluidificante e la sua percentuale nell’impasto dovranno essere preventivamente approvati dalla D.L.. Per tutti gli additivi dovrà essere presentata una specifica documentazione indicante le caratteristiche chimicofisiche nonchè la “spettrografia dell’analisi a raggi infrarossi” che attesti la totale corrispondenza del prodotto alle specifiche dichiarate in fase di adozione dell’additivo medesimo nel mix design. Gli additivi da utilizzarsi, eventualmente, per ottenere il rispetto delle caratteristiche delle miscele in conglomerato cementizio, potranno essere impiegati solo dopo valutazione degli effetti per il particolare conglomerato cementizio da realizzare e nelle condizioni effettive di impiego. Tali prodotti dovranno essere conformi alle norme vigenti (UNI dalla 7101 alla 7120 e 8145) preferibilmente corrispondenti alla EN 934 parte 2 e la serie collegata EN 480 parti 1÷12 relative ai metodi di prova. Gli additivi fluidificanti e superfluidificanti dovranno essere prodotti da industrie in possesso del Marchio di Qualità ai sensi della normativa ISO 9000 e dovranno chimicamente appartenere ad una delle seguente famiglie: ! ! ! ! naftalensulfonati e derivati; melamninici; acrilici; eteri policarbossilati. Salvo diversa specifica autorizzazione da parte della D.L., è tassativamente vietata la miscelazione di additivi fluidificanti e superfluidificanti appartenenti a diverse famiglie (marca e tipo). A tal fine, particolare attenzione dovrà essere posta, a livello impiantistico ed operativo, nelle centrali di betonaggio ove è previsto l’impiego di diversi mix contenenti additivi di diverse famiglie; in tali casi si dovranno pertanto avere separate cisterne di stoccaggio e dosatori, nonchè provvedere al necessario lavaggio delle tubazioni. Nel caso di impiego di additivi fluidificanti e superfluidificanti, in particolari condizioni di posa in opera (climi estremamente caldi, lunghe percorrenze dall’impianto di betonaggio alla bocca di getto, prevedibili 14 lunghe attese prima del getto, ecc.), ove specificatamente richiesto dall’Appaltatore, potrà essere autorizzata dalla D.L. anche una doppia additivazione, ovvero l’aggiunta di una quantità nota di additivo residuo, caricato all’impianto, da miscelare in cantiere; il dosaggio complessivo di additivo al mc non dovrà superare la quantità stabilita nel mix design. L’additivo superfluidificante di prima e seconda additivazione dovrà essere di identica marca e tipo. Nel caso in cui, il mix design preveda l’uso di additivo fluidificante come prima additivazione, associato ad additivo superfluidificante a piè d’opera, questi dovranno essere di tipo compatibile e preventivamente sperimentati in fase di progettazione del mix design e di prequalifica della miscela. Dopo la seconda aggiunta di additivo, sarà comunque necessario assicurare la miscelazione per almeno 10 minuti prima dello scarico del calcestruzzo; la D.L. potrà richiedere una miscelazione più prolungata in funzione dell’efficienza delle attrezzature e delle condizioni di miscelamento. f. Additivi ritardanti e acceleranti. Additivi aeranti. L’impiego di additivi acceleranti e/o ritardanti potrà essere consentito dalla Direzione Lavori soltanto in condizioni particolari. Le caratteristiche dei suddetti additivi dovranno essere conformi a quanto indicato nella norma ASTM C 494. Additivi ritardanti Additivi ritardanti potranno essere utilizzati, previa idonea qualifica e preventiva approvazione da parte della DL, per: ! particolari opere che necessitano di getti continui e prolungati, al fine di garantire la loro corretta monoliticità; ! getti in particolari condizioni climatiche; ! singolari opere ubicate in zone lontane e poco accessibili dalle centrali/impianti di betonaggio. Additivi acceleranti Additivi acceleranti potranno essere utilizzati solo previa qualifica ed approvazione da parte della D.L. e dietro specifica richiesta dell’Appaltatore in funzione di particolari condizioni atmosferiche e/o di impiego del calcestruzzo. Additivi aeranti In caso di conglomerati cementizi per la realizzazione di opere sottoposte a cicli di gelo e disgelo, dovranno essere utilizzati specifici additivi aeranti al fine di garantire il rispetto delle prescrizioni di cui alla seguente tabella (aria occlusa). Diametro massimo Aria occlusa % (*) degli aggregati (mm) 10,0 8,00 12,5 7,00 20,0 6,00 25,0 5,00 40,0 4,50 (*) nota: tolleranza + 1,5 %. La relativa prova del contenuto d'aria verrà eseguita secondo la norma EN 12350-7. Tali conglomerati, qualora prescritto o richiesto dalla D. L., saranno sottoposti alla prova di determinazione della resistenza a degradazione per cicli di gelo - disgelo secondo la norma UNI 7087. 15 Gli additivi aeranti dovranno essere conformi a quanto indicato nella norma ASTM C 260; dovranno essere aggiunti al calcestruzzo nella betoniera in soluzione con l'acqua d'impasto, con un sistema meccanico che consenta di aggiungere l'additivo in quantità variabili di non più del 5% della quantità prescritta e che assicuri la sua uniforme distribuzione nella massa del calcestruzzo durante il periodo di miscelazione. Il tipo di additivo aerante e la sua percentuale nell'impasto dovranno essere preventivamente indicati nel mix-design e approvati dalla D.L.. g. Disarmanti, prodotti di curing e pulizia Disarmanti Come disarmanti è vietato usare lubrificanti di varia natura ed olii esausti. Dovranno invece essere impiegati prodotti specifici, conformi alla norma UNI 8866 parti 1 e 2 per i quali sia stato verificato che non macchino o danneggino la superficie del conglomerato cementizio indurito. Curing e pulizia finale I prodotti di curing hanno lo scopo di favorire la maturazione del calcestruzzo prevenendo la formazione di fessure da ritiro plastico e migliorando l'idratazione del cemento. Il prodotto dovrà essere impiegato nel dosaggio adeguato ed in maniera uniforme. Sarà cura dell’Appaltatore provvedere, dopo il periodo di stagionatura del calcestruzzo, alla pulizia dell’intera superficie delle lastre per asportazione del film di prodotto per curing, in modo tale da consentire la successiva applicazione delle vernici per la segnaletica orizzontale, tinteggiature, ecc. h. Conglomerati cementizi sottoposti ad attacco chimico All’Appaltatore compete l’onere di accertamento della presenza e concentrazione di agenti aggressivi nel terreno e nelle acque di contatto, ai fini della valutazione dell'attacco chimico a cui potrebbero essere sottoposti i conglomerati cementizi. In presenza di un grado di aggressività definito "molto forte" i limiti di composizione dei cementi di cui alla norma UNI 9156 richiamati dalla norma UNI 8981 parte 2, devono intendersi modificati nel senso che, per qualsiasi tipo di cemento, il contenuto di alluminato tricalcico (C3A) deve essere non superiore all'1% con l’eccezione dei tipi III B e III C per i quali il C3A non deve essere superiore al 2% e per i tipi IV A e IV B per i quali il C3A non deve essere superiore al 3,5%. Ove richiesta una specifica resistenza ai solfati, dovrà essere rispettato quanto previsto nelle norme UNI 9158. Il contenuto di C3A sarà verificato mediante analisi diffrattometrica dei raggi x (QRXD). Ove richiesta una specifica resistenza al dilavamento della calce d’idrolisi presente nei cementi, dovrà essere rispettata la UNI 9606. Per quanto attiene ad agenti chimici aggressivi non considerati nelle predette norme UNI 8981, rimane l’obbligo dell’accertamento da parte dell’Appaltatore, della presenza di tali agenti nell'ambiente mentre i rimedi verranno concordati anche con il progettista dell’opera e con quelli del mix design e comunicati di volta in volta alla D.L. i. Campionatura e prove sui materiali Con riferimento a quanto già specificato precedentemente, subito dopo la consegna dei lavori, l'Appaltatore indicherà le cave presso le quali intende prelevare gli aggregati, nonché le prescrizioni granulometriche che intende adottare e fornirà le schede di valutazione delle cave e loro potenzialità, degli impianti di frantumazione, vagliatura e lavaggio, delle prove effettuate da laboratori ufficiali attestanti la rispondenza dei materiali proposti ai requisiti di accettazione prescritti ai punti che precedono. La Direzione Lavori potrà inoltre eseguire sopralluoghi nelle cave ed agli impianti di trattamento degli aggregati, per verificare la potenzialità ed idoneità degli stessi. Il controllo della corrispondenza del materiale impiegato nel corso del lavori ai campioni accettati ed alle prescrizioni delle Norme Tecniche, verrà effettuato dalla Direzione Lavori mediante prelevamenti in corso d'opera. j. Stoccaggio dei materiali 16 L'Appaltatore dovrà sottoporre all'approvazione della Direzione Lavori le disposizioni che essa conterà di prendere per lo stoccaggio dei materiali (aggregati, acqua, cemento, additivi), nonchè le attrezzature che intenderà utilizzare per sistemare e prelevare i materiali in deposito. Materiali granulari di diversa pezzatura o della stessa pezzatura teorica ma di diversa provenienza dovranno essere immagazzinati separatamente. L'approvvigionamento del cemento e la sua conservazione in cantiere dovranno essere tali da evitare ogni alterazione del prodotto; le disposizioni a riguardo prese dall'Appaltatore dovranno essere approvate dalla Direzione Lavori. Ogni tipo di cemento inoltre dovrà provenire, per tutta la durata del lavoro, da un unico impianto di produzione. Tutti gli aggregati portati in sito dovranno essere mantenuti lontano dal contatto con materiali inquinanti. L'aggregato che contiene passante al setaccio da 5 mm dovrà essere depositato nel posto di miscelazione con un anticipo non superiore a 8 ore. La quantità dei materiali approvvigionati in cantiere dovrà essere in ogni momento commisurata al fabbisogno di una settimana lavorativa. Per quanto concerne gli additivi dovranno essere stoccati in apposite cisterne munite di sistema di riscaldamento onde evitare fenomeni di alterazione delle caratteristiche fisico-chimiche degli stessi. Per garantire l'effettiva costanza di campo di temperatura dette cisterne dovranno essere munite di termostato attivante in modo automatico l'impianto di riscaldamento. Il mantenimento del corretto funzionamento del sistema dovrà essere controllabile tramite un termometro registratore su carta. Sarà compito dell’Appaltatore fornire alla D.L. tale registrazione ogni qualvolta la temperatura ambiente scenderà al di sotto di + 5°C. A.6. ACCIAI A.6.1 Acciaio da cemento armato normale Le barre per armatura, in acciaio ad aderenza migliorata FeB450C controllato in stabilimento, dovranno possedere i requisiti riportati nelle Norme Tecniche emesse con D.M. 14.01.2008 e successivi aggiornamenti; l’accertamento di tali requisiti sarà effettuato secondo le prescrizioni di cui al punto 11.3.2 delle Norme stesse. Il diametro, la lunghezza ed il numero delle barre saranno come da elaborati grafici di progetto. A.6.2 Rete elettrosaldata Dovrà essere costituita da fili elementari del diametro previsto in progetto, a maglia quadrata o rettangolare delle dimensioni prescritte nei disegni. La rete elettrosaldata dovrà rispondere alle caratteristiche riportate al punto 11.3.2.5 del D.M. 14.01.2008; analogamente i controlli sulle reti elettrosaldate saranno quelli previsti dal citato Decreto Ministeriale. A.7. PRODOTTI A BASE DI LEGNO Si intendono per prodotti a base di legno quelli derivati dalla semplice lavorazione e/o dalla trasformazione del legno e che sono presentati solitamente sotto forma di segati, pannelli, lastre, ecc. In generale, i legnami, da impiegare in opere stabili o provvisorie, di qualunque essenza essi siano, dovranno rispondere a tutte le prescrizioni di cui al D.M. 30 ottobre 1912 e non dovranno presentare difetti incompatibili con l'uso a cui sono destinati. I legnami dovranno corrispondere alle seguenti normative U.N.I.: - 2853-73 - nomenclatura delle specie legnose che vegetano spontanee in Italia - 2854 (2a eduz.) - nomenclatura delle specie legnose esotiche coltivate in Italia - 3517 - nomenclatura dimensionale degli assortimenti legnosi di produzione nazionale - 3917 - nomenclatura commerciale dei legnami esotici di importazione. Per quanto riguarda la misurazione e la cubatura dei legnami si applicheranno le prescrizioni della norma di unificazione: U.N.I. 3518 - misurazione e cubatura degli assortimenti legnosi di produzione 17 nazionale. I legnami da impiegare in opere stabili o provvisorie dovranno appartenere, per ogni specie legnosa, alla categoria specificata alle singole voci del presente capitolato, e comunque non presentare difetti incompatibili con l'uso cui sono destinati. I legnami resinosi non dovranno essere privati della resina ne prima ne dopo l'abbattimento. Il tavolame dovrà essere ricavato dai tronchi più dritti, affinché le fibre non siano tagliate dalla sega e non si ritirino nelle connessure. I legnami rotondi o pali dovranno provenire dal vero tronco dell'albero e non dai rami; dovranno essere sufficientemente diritti, in modo che la congiungente i centri delle due basi sia sempre interna al palo stesso. Nei legnami grossolanamente squadrati ed a spigolo smussato, tutte le facce dovranno essere spianate e senza scarniture, tollerandosene l'alburno e lo smusso in misura non maggiore di 1/6 del lato della sezione trasversale. I legnami a spigolo vivo dovranno essere lavorati e squadrati a sega con le diverse facce esattamente spianate, senza rientranze o risalti, e con gli spigoli tirati a filo vivo, senza alburno ne smussi di sorta e con assenza assoluta di midollo. Tutti i legnami per impiego strutturale dovranno essere opportunamente impregnati con trattamenti atti a prevenire l’attacco di microrganismi xilofagi, funghi od altro, e con trattamenti atti a rendere stabile l’umidità residua della massa legnosa. Per i riferimenti normativi relativi all’impiego del legno con funzione strutturale, si fa riferimento alla Norma DIN 1052 aprile 1988 ed alla Norma UNI ENV 1995-1-1, alla Norma ENV 1995-2 e prescrizioni collegate ove applicabili. Resta negli obblighi dell’Impresa fornire tutte le certificazioni di garanzia sui materiali impiegati e sui vari trattamenti protettivi effettuati, in assenza dei quali il materiale non sarà accettato in cantiere. I legnami destinati alla realizzazione di elementi costruttivi, dovranno essere di prima scelta, di struttura e fibra compatta e resistente, non deteriorata, perfettamente sana, dritta e priva di spaccature sia in senso radiale che circolare. Essi dovranno essere perfettamente stagionati, a meno che non siano stati essiccati artificialmente, presentare colore e venature uniformi essere privi di alburno ed esenti da nodi, cipollature, buchi od altri difetti. Le caratteristiche prestazionali dei prodotti in legno dipendono dallo scopo cui sono preposti. I segati di legno, a complemento di quanto specificato nel progetto o negli articoli relativi alla destinazione d'uso, dovranno essere forniti con le seguenti caratteristiche: ! ! ! tolleranze sulla lunghezza e larghezza pari a ±10 mm; tolleranze sullo spessore pari a ±2 mm; umidità non maggiore del 15%, misurata secondo la norma UNI. I pannelli a base di fibra di legno oltre a quanto specificato nel progetto, e/o negli articoli relativi alla destinazione d'uso, dovranno essere forniti con le seguenti caratteristiche: ! ! ! ! tolleranza sulla lunghezza e larghezza pari a ±3 mm; tolleranze sullo spessore pari a ±0,5 mm; umidità non maggiore dell'8%; massa volumica per tipo tenero minore di 350 kg/m³, per tipo semiduro tra 350 e 800 kg/m³, per tipo duro oltre 800 kg/m³, misurate secondo la norma UNI. I prodotti in legno dovranno altresì avere caratteristiche prestazionali, conformi alla normativa ed adeguate alle condizioni di utilizzo, in rapporto ai requisiti di seguito riportati. ! assorbimento di acqua; 18 ! ! ! resistenza a trazione; resistenza a compressione; resistenza a flessione. La lavorazione dei pannelli di fibra dura di legno dovrà essere effettuata con utensili ed attrezzi di ottima qualità: le seghe dovranno avere denti piccoli e le pialle dovranno essere di ottimo acciaio e ben affilate onde evitare strappi e sbavature del materiale. Gli smussi ai bordi dovranno essere eseguiti con speciali attrezzi. I pannelli di fibra dura di legno, 24 ore prima della posa in opera, dovranno essere inumiditi sul rovescio, lasciando i margini asciutti per circa 10 cm. In attesa del collocamento in opera i pannelli dovranno essere adagiati, rovescio contro rovescio sovrapponendovi poi dei pesi per mantenere orizzontali i pannelli stessi. I pannelli di fibra dura di legno per la formazione di sportelli, ed altri simili lavori da falegname, dovranno essere applicati su idonee intelaiature di legno mediante inchiodatura e incollaggio. L'applicazione dei pannelli di fibra dura di legno su intonaci, murature, conglomerati, cementizi, ecc., dovrà essere effettuata mediante incollaggio con colle a base alcolica. Per le applicazioni suddette si dovrà spazzolare la parete con una spazzola dura; si spalmerà con colla sia la superficie della parete che quella del rovescio del pannello da applicare. Il pannello dovrà essere steso sulla parete sostenendolo e puntellandolo convenientemente. I pannelli applicati sui muri, intonaci, ecc. dopo il collocamento in opera dovranno essere ripuliti con un tampone di cotone imbevuto con acquaragia e successivamente lucidati a cera o verniciati con idonei prodotti così come è disposto dalla D.L. Sono vietate, per i pannelli di fibra dura di legno applicati direttamente sui muri, la verniciatura e la lucidatura a spirito. I pannelli a base di particelle di legno, oltre a quanto specificato nel progetto, dovranno essere forniti con le seguenti caratteristiche: ! ! ! ! tolleranze sulla lunghezza e larghezza pari a ±5 mm; tolleranze sullo spessore pari a ±0,5 mm; umidità del 10% ± 3%; resistenza al distacco degli strati esterni. I prodotti in legno dovranno altresì avere caratteristiche prestazionali, conformi alla normativa ed adeguate alle condizioni di utilizzo, in rapporto ai requisiti di seguito riportati. ! ! ! rigonfiamento dopo immersione in acqua: 12% massimo (oppure 16%); assorbimento d'acqua entro i limiti; resistenza a flessione. I pannelli di legno compensato e paniforti a completamento di quanto specificato nel progetto, dovranno essere forniti con le seguenti caratteristiche: ! ! ! ! ! ! tolleranze sulla lunghezza e larghezza pari a ±5 mm; tolleranze sullo spessore pari a: ±1 mm; umidità non maggiore del 12%; grado di incollaggio; resistenza a trazione; resistenza a flessione statica. I termini della definizione dei pannelli di legno compensato e dei paniforti corrisponderanno alla norma di unificazione: U.N.I. 6467-69 - pannelli di legno compensato e paniforti - termini e definizioni. Se non altrimenti disposto dovranno essere impiegati paniforti listellari. I pannelli di compensato dovranno essere multistrati secondo la norma U.N.I. 6470-69, se non altrimenti disposti. Le definizioni dei difetti specifici di legno compensato e dei paniforti sono contenute nella norma di unificazione: U.N.I. 6468-69 pannelli di legno compensato e paniforti - difetti. Le dimensioni, le tolleranze e la designazione risultano dalla norma di unificazione: U.N.I. 6470-69 pannelli di legno compensato e paniforti - dimensioni, tolleranze e designazione. 19 I requisiti di incollaggio dei pannelli di legno compensato e paniforti risultano, a seconda del loro impiego, dalla norma di unificazione: U.N.I. 6478-69 - pannelli di legno compensato e paniforti - requisiti di incollaggio. La classificazione secondo l'impiego risulta dalla norma di unificazione: U.N.I. 6471-69 - pannelli di legno compensato e paniforti - classificazione secondo l'impiego. Per i pannelli di legno compensato e di paniforte, la determinazione della massa volumica, dell'umidità, del grado di incollaggio, di resistenza alle muffe dovranno essere eseguite rispettivamente secondo le norme di unificazione U.N.I. 6474-69, 6476-69, 6479-69. Per i pannelli di legno compensato la determinazione alla resistenza allo scorrimento dovrà essere eseguita secondo la norma di unificazione U.N.I. 6477-69. Per i pannelli di legno compensato le prove di trazione, di impatto e di piegamento dovranno essere eseguite rispettivamente secondo le norme di unificazione U.N.I. 6480-69, 6482-69, 6483-69. Per i pannelli di legno compensato e paniforti la prova di flessione statica e la determinazione del modulo di elasticità dovranno essere eseguiti secondo la norma di unificazione U.N.I. 6481-69. Per i pannelli di legno compensato e per i paniforti da composizione, le caratteristiche e la classificazione risultano dalla norma di unificazione: U.N.I. 6469-69 - pannelli di legno compensato e paniforti composizione, caratteristiche e classificazioni. I pannelli di legno dei manufatti destinati ad utilizzazione all'interno degli edifici potranno essere costituiti da lastre di paniforte o compensati o pannelli di fibre o particelle di legno, rivestiti con fogli di policroruro di vinile plastificato di cui alle norme di unificazione U.N.I.: 5575-65 fogli di policroruro di vinile plastificato tipo 400 - caratteristiche 5576-65 - fogli di policroruro di vinile plastificato definizioni e metodi di prova; i fogli impiegati non dovranno presentare nessun difetto. Dovranno essere impiegati fogli di pvc lisci o goffrati, bianchi o colorati, di spessore apparente non inferiore a 0,15 mm applicate alle lastre con idonei adesivi. PARTE “B” - OPERE CIVILI “MODALITA' DI ESECUZIONE E NORME DI MISURAZIONE DELLE VARIE CATEGORIE DI LAVORO” LAVORAZIONI DI CARATTERE GENERALE 1. COMPOSIZIONE DELLE MALTE E DEI CONGLOMERATI. Per la composizione delle malte cementizie, la miscela del cemento con la sabbia si farà all'asciutto, poi si innaffierà con acqua mescolando i componenti fino ad ottenere l'impasto perfetto ed omogeneo. La manipolazione potrà farsi con betoniere meccaniche oppure a mano, sopra aree pavimentate in legno o in lamiera, o in muratura giammai sul nudo terreno. Per la confezione dei conglomerati cementizi si farà dapprima la mescolanza a secco con il cemento. Per i conglomerati l'impasto sarà fatto con betoniere meccaniche, munite di bilancia per l'acqua, gli inerti e il cemento. Il tempo utile di mescolazione in betoniera, dovrà essere compreso tra i due o tre primi, escluso le operazioni di carico e scarico, salvo variazioni che risultassero necessarie in corso dei lavori e riconosciute tali dalla Direzione Lavori. Le superfici di ripresa verranno accuratamente ravvivate con trattamenti di getto di acqua o di aria in pressione, sempre che sia stato raggiunto un sufficiente grado di indurimento del calcestruzzo, asportato poi via dalle superfici di ripresa l'acqua stagnante ed i materiali distaccati con detta operazione. Il trasporto del calcestruzzo, dall'impianto di betonaggio ai getti, dovrà essere effettuato in modo da evitare ogni causa di separazione degli elementi aggregati. L'assestamento del calcestruzzo, per strati di spessore massimo di circa 50 - 60 centimetri, verrà eseguito mediante idonei vibratori, ad alto numero di vibrazioni, di tipo ad immersione, e l'assestamento si intenderà raggiunto alla scomparsa, quasi totale, della fuoriuscita delle bolle d'aria, mentre il calcestruzzo stesso risulterà, al calpestio, simile ad una massa plastica gommosa, continua ed omogenea. Dovranno essere impiegati contemporaneamente più vibratori, almeno due, posti a distanza ravvicinata. E' vietata, nello spianamento dei getti in opera, qualsiasi proiezione a distanza del calcestruzzo, onde evitare dannose separazioni degli elementi aggregati. 20 E' vietato mettere in opera il conglomerato a temperatura stabilmente inferiore ai due gradi centigradi sotto zero. I getti dovranno essere periodicamente annaffiati e comunque mantenuti umidi, in modo da favorire la stagionatura del calcestruzzo. Nelle stagioni estive essi dovranno essere convenientemente protetti dai raggi solari. I casseri, che dovranno essere sufficientemente resistenti al peso del calcestruzzo, ed alle sollecitazioni dinamiche provocate dai vibratori, non potranno venire rimossi fino a che il conglomerato non abbia raggiunto un grado sufficiente di maturazione e, in ogni caso, non mai prima di 36 ore, salvo variazioni in aumento che potranno essere ritenute necessarie, in base ai risultati dalle prove. Per quanto qui non specificato si fa riferimento al R.D. 16 Novembre 1939 n° 2229. La proporzione dei componenti le malte, salvo diverse disposizioni della Direzione Lavori, dovranno risultare le seguenti: a) b) c) d) e) f) Malta cementizia ordinaria per murature di pietrame: cemento tipo 325 q.li 4÷5 - sabbia grossa mc. 1,00; Malta cementizia ordinaria per murature laterizie e per rinzaffi: cemento tipo 325 q.li 4 - sabbia fine mc. 1,00; Malta cementizia ordinaria per arricciature: cemento tipo 325 q.li 5 - sabbia fine mc. 1,00; Malta cementizia grassa per intonaci comuni: cemento tipo 325 q.li 7 - sabbia finissima mc. 1,00; Malta cementizia per intonaci impermeabilizzanti: cemento tipo 325 q.li 7 - sabbia finissima mc. 1,00; Prodotto impermeabilizzante: la quantità prescritta dalla Casa fornitrice. Qualora la Direzione Lavori intendesse variare tali dosaggi, oppure impiegare altri materiali, l'Impresa dovrà uniformarsi alle prescrizioni della stessa, salvo le conseguenti variazioni di prezzo in base alle nuove proporzioni o qualità dei componenti le malte ed i conglomerati. Gli impasti sia di malta che di conglomerato cementizio, dovranno essere preparati soltanto nelle quantità necessarie al loro impiego immediato, dovranno cioè essere preparati di volta in volta, e per quanto possibile, in vicinanza al luogo d'impiego. L'impasto appena preparato dovrà essere versato in opera, non ammettendosi in modo assoluto l'impiego di malta e di conglomerati che avessero già fatto presa. I residui di impasto che per qualsiasi ragione non avessero impiego immediato, dovranno essere gettati a rifiuto. 2. CONGLOMERATO CEMENTIZIO PER OPERE IN CEMENTO ARMATO COMUNE (NORME AGGIUNTIVE). Nell'esecuzione di opere in cemento armato, l'Impresa sarà tenuta alla scrupolosa osservanza delle prescrizioni contenute nelle vigenti "Norme per l'accettazione degli agglomerati idraulici e per l'esecuzione delle opere in conglomerato cementizio" di cui al R.D. 16 Novembre 1939, n. 2229 e alla Legge 5 Novembre 1971 n. 1086. La Direzione Lavori potrà richiedere che dall'Impresa siano presentati i disegni ed i calcoli di stabilità delle armature provvisorie, impalcature e casseri, centine e ponti di servizio e suggerire le modifiche che riterrà necessarie senza che per questo vengano menomate le responsabilità dell'Impresa a termini di Legge. Nelle casserature, se di legname, si dovranno lasciare alcuni giunti aperti di sufficiente larghezza onde impedire che il rigonfiamento del legname prodotto dall'umidità disturbi la regolare presa del conglomerato. Costruiti i casseri, si devono disporre le armature metalliche con le dimensioni e nella posizione risultante dai disegni ed in conformita' alle ulteriori disposizioni che in corso di esecuzione saranno impartite dalla Direzione Lavori. I ferri dovranno essere legati agli incroci con filo di ferro e tenuti a posto mediante tasselli e sostegni provvisori. I ferri dovranno essere posti in opera senza verniciatura di sorta; quelli comunque sporchi e specialmente quelli unti dovranno essere accuratamente ripuliti. 21 Nei giunti di interruzione delle sbarre metalliche si dovranno fare le sovrapposizioni e legature prescritte dalle vigenti leggi in materia e secondo le migliori regole d'arte. Nessun getto di conglomerato potrà dall'Impresa essere iniziato prima che la Direzione Lavori abbia verificato ed approvato l'armatura di ferro predisposta, nonche' la forma, i casseri, i puntelli, le centine, ecc. Dopo il disarmo si dovranno regolarizzare le facce viste in modo da togliere eventuali risalti o sbavature, e riempire di malta cementizia grassa le cavità rimaste nei getti. 3. OPERE IN CEMENTO ARMATO NORMALE E PRECOMPRESSO. Le opere in cemento armato previste nel presente appaltato saranno eseguite in base ai calcoli di stabilita' accompagnati dai disegni esecutivi e da una relazione forniti dall'amministrazione e facenti parte integrale dei documenti del presente appalto L'impresa dovrà verificarle a sue spese, entro 60 giorni dall'aggiudicazione dell'appalto dovrà far pervenire alla Direzione dei Lavori le eventuali osservazioni, trascorso tale periodo sarà completamente responsabile anche per eventuali errori di progettazione. Per l'esecuzione di opere in cemento armato normale e precompresso non specificatamente progettate l'Impresa dovrà attenersi strettamente a tutte le norme contenute nella L. 5 novembre 1971 n,1086 e nel D.M. 27 luglio 1985 e successive modificazioni; tali opere saranno eseguite in base ai calcoli di stabilita' accompagnati da disegni esecutivi e da una relazione, redatti a cura e spese dell'impresa appaltatrice , secondo le prescrizioni della Direzione dei Lavori; l'esame e la verifica da parte della Direzione dei Lavori di tali strutture non esonerano in alcun modo l'Impresa dalle responsabilità ad essa derivanti per legge e per le precise pattuizioni del contratto. La D.L., esaminati i calcoli ed i disegni delle opere non specificatamente progettate comunicherà all'Impresa le proprie determinazioni prescrivendo le modifiche che ritenesse necessarie. Di tutti questi oneri si é tenuto conto nella determinazione dei prezzi unitari del conglomerato, del cassero e del ferro di armatura. Nessun getto di cemento dovrà essere eseguito prima che la Direzione dei Lavori abbia verificato l'armatura del ferro predisposta e le corrispondenze di questa con i disegni suddetti e ciò sotto pena per l'Impresa, di demolire il già fatto, ferme restando tutte le responsabilità dell'Impresa stessa fino al collaudo. Costruiti i casseri di legno, si devono disporre le armature metalliche dei getti in cemento armato, con le dimensioni e nella posizione risultante dai disegni ed in conformità alle ulteriori disposizioni che in corso di esecuzione saranno impartite dalla D.L. I ferri dovranno essere legati agli incroci con filo di ferro e tenuti a posto mediante tasselli plastici a perdere per permettere il corretto ricoprimento delle armature metalliche e sostegni provvisori. I ferri dovranno essere posti in opera senza verniciature di sorta; quelli comunque sporchi dovranno essere ripuliti. Nei giunti di interruzione delle sbarre metalliche dovranno fare le sovrapposizioni e legature prescritte dalle vigenti leggi in materia e secondo le migliori regole d'arte. Nessun getto di conglomerato potrà dall'Impresa essere iniziato prima che la Direzione dei Lavori abbia verificato ed approvato l'armatura di ferro predisposta, nonché la forma, i casseri, i puntelli , le centine ecc. Il conglomerato si verserà nelle forme e vibrato a strati di piccolo spessore (10 - 15 cm.) fino a che l'acqua affiori in superficie e curando che le armature metalliche conservino esattamente il loro posto. La ripresa del getto di conglomerato dovrà essere evitata in quanto possibile. In caso contrario si dovrà nettare con acqua la superficie e spalmarla poi con boiacca di cemento puro. Nel caso eccezionale in cui si debba proseguire la gettata sopra conglomerato già indurito, la vecchia superficie dovrà essere scalpellata, ripulita e fortemente spalmata di boiacca come sopra. Di mano in mano che una parte del getto viene ultimata, affinché la presa possa avvenire in modo uniforme, in tutta la massa e qualora la stagione sia asciutta, si dovrà versare acqua fortemente sulla superficie e sui fianchi del getto, predisponendo altresì coperture e ripari per preservare l'opera dalle variazioni troppo rapide di temperatura durante la presa e l'indurimento. E’ fatto espresso divieto di utilizzare distanziali metallici o legature che fuoriescano dai getti per le strutture de vasche o serbatoi anche se in seguito questi ultimi dovranno essere rivestiti con intonaci od altri materiali idrorepellenti. La superficie delle opere sarà regolarizzata con malta cementizia. L'applicazione si farà previa pulitura e lavatura delle superfici delle gettate e la malta dovrà essere ben conguagliata mediante cazzuola e fratazzo, con malta cementizia forte con l'aggiunta di opportuno spolvero di cemento puro. Si precisa che l'appaltatore rimane l'unico responsabile delle opere per la qualità dei materiali e per l'esecuzione dei lavori, di conseguenza egli dovrà rispondere degli inconvenienti che avessero a verificarsi, di qualunque natura, importanza e conseguenza essi potessero risultare; nonché dovrà provvedere a eseguire i prelievi di legge , far redarre i relativi certificati da un laboratorio autorizzato e consegnare la relativa 22 documentazione alla D.L. prima di quella dello stato finale. L'Impresa dovrà nominare un Direttore Tecnico responsabile dei lavori. Tutte le opere in conglomerato cementizio armato normale o precompresso facenti parte dell'opera appaltata dovranno essere sottoposte, a spese dell'Appaltatore a collaudo statico ed il collaudo stesso dovrà essere eseguito da un Ingegnere o da un Architetto, iscritto all'Albo da almeno 10 anni, che non sia interessato in alcun modo nella progettazione, direzione od esecuzione delle opere, nominato dall'Amministrazione appaltante. L'appaltatore è tenuto, altresì, a curare a proprie spese, la presentazione al Genio Civile della documentazione atta al rilascio della licenza dell'uso e/o del certificato di conformità delle strutture. Per la costruzione di vasche o di serbatoi si dovrà far uso di distanziali plastici a perdere nel getto entro cui verrà inserito un tirante metallico che realizzerà la connessione tra le due pareti del cassero. Eseguito il disarmo verranno sfilati i tiranti metallici ed il foro sarà colmato di opportuno sigillante di tipo poliuretanico espansivo. Per le riprese di getto nelle strutture di vasche o serbatoi dovranno essere messi in opera giunti di tenuta che garantiscono l'impermeabilità della ripresa di getto. Tutti questi maggiori oneri necessari per il getto di vasche o serbatoi si é tenuto conto nella determinazione del prezzo. 23 OPERE IMPIANTISTICHE Nuove scuole elementari e materne di fraz. Antagnod - Ayas Progetto Esecutivo Impianti Elettrici Indice Capitolo pagine 1.0 -OGGETTO DELL’OPERA ..................................................................................................................................... 3 2.0 -PREMESSA SUI MATERIALI ............................................................................................................................... 3 3.0 -NORMATIVE VIGENTI ......................................................................................................................................... 5 4.0 -PRESCRIZIONI GENERALI.................................................................................................................................. 7 5.0 -IMPIANTO FORZA MOTRICE E LUCE ............................................................................................................. 8 5.1 -QUADRI GENERALI E DI PIANO .................................................................................................................................. 8 5.2 -CENTRALINI MODULARI.......................................................................................................................................... 12 5.3 -APPARECCHIATURE DI COMANDO E PRESE .............................................................................................................. 14 5.4.1Comandi (interruttori, deviatori, pulsanti e simili) e prese a spina.................................................................. 14 5.4.2Presa CEE 2P+T .............................................................................................................................................. 14 5.4.3Presa CEE 3P+N+T......................................................................................................................................... 14 5.4.4Presa 2P+T 10/16A .......................................................................................................................................... 14 5.4.5Presa 2P+T 10/16A UNEL IP55 ...................................................................................................................... 15 5.4.6Torretta a pavimento a scomparsa da 16 moduli F.M. ordinaria e Privilegiata.............................................. 15 5.4.7Pulsante comando azionamento ad impulsi di dispositivi motorizzati con inversione di direzione ................. 16 5.4.8Interruttore stagno da incasso per manovre di emergenza............................................................................... 16 5.4 -TUBAZIONI E SCATOLE ........................................................................................................................................... 16 5.5.1Tubi................................................................................................................................................................... 16 5.5.2Tubazione PVC rigida ...................................................................................................................................... 16 5.5.3Cassette di derivazione stagne IP55 ................................................................................................................. 17 5.5.4Cassette di derivazione per incasso .................................................................................................................. 17 5.5 -CANALINA METALLICA ........................................................................................................................................... 18 5.6.1Canale metallico zincato in lamiera ................................................................................................................. 19 5.6 -CAVI BT ................................................................................................................................................................. 20 5.7.1 Sezioni minime ................................................................................................................................................. 20 5.7.2 Cavi unipolari isolati in PVC .......................................................................................................................... 20 5.7.3Cavi unipolari isolati in gomma a bassa emissione di fumi e gas tossici ......................................................... 21 5.7.4Cavi multipolari isolati in gomma ................................................................................................................... 21 5.7.5Cavi multipolari isolati in gomma a bassa emissione di fumi e gas tossici ...................................................... 21 5.7.6Cavi multipolari isolati in gomma resistenti al fuoco....................................................................................... 22 6.0 -IMPIANTO DI TERRA.......................................................................................................................................... 23 6.1 -COLLEGAMENTO EQUIPOTENZIALE ......................................................................................................................... 23 6.2 -POZZETTO ISPEZIONE 360X260X320MM ................................................................................................................. 23 6.3 -PIASTRA EQUIPOTENZIALE...................................................................................................................................... 23 6.4 -DISPERSORE A CROCE ............................................................................................................................................. 23 6.5 -TRECCIA DI TERRA 35MMQ ..................................................................................................................................... 23 6.6 -VERIFICA, INTEGRAZIONE E CERTIFICAZIONE IMPIANTO DI TERRA ......................................................................... 24 7.0 -IMPIANTO DI ALLARME MANUALE.............................................................................................................. 25 7.1 -CENTRALE DI ALLARME.......................................................................................................................................... 25 7.2 -PULSANTE DI ALLARME INDIRIZZATO ..................................................................................................................... 25 7.3 -TARGA OTTICO ACUSTICA ...................................................................................................................................... 25 7.4 -RIVELATORE OTTICO DI FUMO ................................................................................................................................ 26 7.5 -RIVELATORE TERMOVELOCIMETRICO ..................................................................................................................... 26 7.6 -RIVELATORE DI FUMO DA CANALE ......................................................................................................................... 26 7.7 -CAVO BUS DI RIVELAZIONE INCENDI....................................................................................................................... 27 7.8 -COMBINATORE TELEFONICO ................................................................................................................................... 27 7.9 -PANNELLO DI RIPETIZIONE REMOTA DI ALLARME ................................................................................................... 27 8.0 -IMPIANTO FONIA E DATI.................................................................................................................................. 28 8.1 -PUNTO DI ACCESSO ALLA RETE UTP ...................................................................................................................... 28 CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO – NORME TECNICHE PAGINA 1 SC Nuove scuole elementari e materne di fraz. Antagnod - Ayas Progetto Esecutivo Impianti Elettrici 8.2 -CAVO UTP CAT.6 ................................................................................................................................................... 28 8.3 -CAVO FIBRE OTTICHE, A 8 FIBRE IN GUAINA LSZH ................................................................................................ 28 8.4 -ARMADIO DATI A PARETE 22 UNITÀ........................................................................................................................ 28 8.5 -ARMADIO DATI A PARETE 42 UNITÀ........................................................................................................................ 29 9.0 -IMPIANTO ALLARME BAGNI........................................................................................................................... 30 9.1 -SISTEMA ALLARME BAGNO ..................................................................................................................................... 30 10.0 -IMPIANTO CITOFONICO ................................................................................................................................. 31 10.1 -IMPIANTO CITOFONICO ......................................................................................................................................... 31 11.0 -IMPIANTO TV...................................................................................................................................................... 32 11.1 -PUNTO PRESA TV+SAT........................................................................................................................................ 32 11.2 -IMPIANTO RICEZIONE TV CON AMPLIFICATORE CENTRALINO AUTOALIMENTATO FINO A 25 DB........................... 32 11.3 -ANTENNA PARABOLICA........................................................................................................................................ 32 11.4 -ANTENNA TV ....................................................................................................................................................... 32 11.5 - MODULO DI DERIVAZIONE A QUATTRO USCITE .................................................................................................... 32 11.6 -CAVO COASSIALE 75 OHM .................................................................................................................................... 33 12.0 -DATI DI PROGETTO E PER L’ESECUZIONE .............................................................................................. 34 13.0 -PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI ......................................................................................... 37 14.0 -PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI ..................................................................................... 38 14.1 -SISTEMI ELETTRICI A TENSIONE INFERIORE A 1000V C.A...................................................................................... 38 14.2 -SISTEMA IT .......................................................................................................................................................... 38 15.0 -DIMENSIONAMENTO DELLE PROTEZIONI CONTRO LE SOVRACORRENTI.................................. 40 15.1 -PROTEZIONE CONTRO IL SOVRACCARICO .............................................................................................................. 40 15.2 -PROTEZIONE CONTRO LE CORRENTI DI CORTO CIRCUITO ...................................................................................... 40 16.0 -VERIFICA DELLA CADUTA DI TENSIONE.................................................................................................. 41 17.0 -CARATTERISTICHE DEI COMPONENTI E MODALITA DI INSTALLAZIONE................................... 42 18.0 -COLLAUDO DEFINITIVO DEGLI IMPIANTI............................................................................................... 43 CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO – NORME TECNICHE PAGINA 2 SC Nuove scuole elementari e materne di fraz. Antagnod - Ayas Progetto Esecutivo Impianti Elettrici 1.0 - OGGETTO DELL’OPERA L’opera in esame ha per oggetto la realizzazione di interventi di natura elettrica inerenti alla realizzazione del nuovo complesso scolastico (Scuole Materne ed Elementari) ubicate in Fraz. Antagnod, nel comune di Ayas. 2.0 - PREMESSA SUI MATERIALI I materiali che in genere occorreranno per la costruzione delle opere dovranno essere della miglior qualità esistente in commercio ed essere accettati, previa campionatura, dalla Direzione Lavori. Di norma essi proverranno da quelle località o fabbriche che l'Impresa Appaltatrice riterrà di sua convenienza, purché preventivamente notificate e rispondenti ai requisiti prescritti dalle leggi, ad insindacabile giudizio della Direzione Lavori, a norma con la certificazione di qualità della serie ISO 9000 / EN 29000 e rispondenti ai requisiti qui di seguito riportati nella sezione di schede tecniche. Tutti gli impianti dovranno essere eseguiti secondo gli schemi di progetto, nelle sezioni indicate e secondo le particolari prescrizioni che saranno date all'atto esecutivo dalla D.L. Nell'esecuzione degli impianti, posa delle tubazioni, canalizzazioni, coibentazioni e apparecchiature, si richiede che sia particolarmente curata l'estetica dell'impianto, fatte salve le esigenze funzionali e tecniche, ponendo particolare attenzione agli allineamenti delle tubazioni, alla loro verticabilità, al corretto staffaggio. Per la realizzazione dovranno essere utilizzate attrezzature e mano d’opera specializzate. La D.L. potrà far smontare e rifare tratti e/o parti di impianto che non rispondano ai requisiti di cui sopra. Poiché la Ditta Appaltatrice dovrà assumersi integralmente la responsabilità funzionale degli impianti, dovrà verificare con particolare attenzione le caratteristiche termofisiche nelle realizzazioni murarie. L’impresa realizzatrice dovrà tenere conto delle Norme, Leggi, Decreti, ecc..., emanati e/o emanandi nel periodo che intercorrerà tra il momento della consegna progetto alla Pubblica Amministrazione ed il collaudo impianti; in tale ottica sarà perizia della D.L. provvedere alle necessarie modifiche di progetto per garantire la conformità e la sicurezza con comunicazione al comando dei Vigili del Fuoco ed agli organi di controllo di competenza. In assenza di tali condizioni non dovranno essere apportate modifiche agli schemi di progetto se non per specifica volontà della D.L. con supporto documentale appropriato ed allegata richiesta di approvazione degli organi competenti. In tale situazione dovrà essere redatto il certificato di non conformità, corredato della variante d’opera apportata, sottoscritto dalla D.L., dalla Ditta realizzatrice e dall’Amministrazione competente. Al termine dei lavori, in un tempo determinato dalla committenza in accordo con la D.L., ciascuna impresa dovrà rilasciare al committente il certificato di installazione (conformità) dell’impianto di competenza completamente compilato in ogni sua parte, comprese le tavole grafiche e le relazioni di calcolo, quindi controfirmato. N.B.1: Sarà onere dell’Appaltatore provvedere alla restituzione cartacea e su supporto informatico della realizzazione delle opere cantierabili corredate di tutte le certificazioni necessarie, riguardanti i collaudi tecnici, le prove di primo impianto, in corso d’opera e finale, predisposte da tecnico abilitato (nominato dalla stazione appaltante scelto all’interno di una terna proposta dall’Appaltatore in accordo con la D.LL.), regolarmente iscritto ad un ordine professionale, nonché di relazioni di calcolo riguardanti le verifiche tecniche pre e post realizzative. Tale documentazione dovrà essere restituita, in duplice copia e controfirmata oltre che dal collaudatore anche dall’Appaltatore, dai subappaltatori e dai Direttori dei Lavori, prima della consegna dello Stato Finale. N.B.2: Tutte le opere qui riportate sono state valutate comprensive di assistenze murarie. Con tale affermazione si intendono comprese tutte quelle opere edili di demolizione e ripristino, di piccola e media importanza, posa di mensole e zanche di sostegno, il sollevamento ai piani dei diversi materiali la formazione di cassonetti nelle murature per accogliere tubazioni, canali, ecc. secondo le disposizioni della D.L., nonché tutte le attrezzature, la mano d’opera, i materiali ed ogni onere compreso, necessarie per consentire la posa specifica e precipua degli impianti di cui all’oggetto; è stata fatta eccezione (e quindi computate a parte) per le opere maggiori, valutate particolarmente invasive quali quelle di demolizione, taglio, ecc..., tali da essere riportate nella sezione delle opere edili di competenza. Si intendono altresì escluse le opere di scavo e reinterro di tutte le tubazioni esterne come pure le attività relative alla realizzazione delle brecce o dei tagli a sezione obbligata in strutture armate di qualunque tipologia o di grande spessore. N.B.3: Nel caso vengano riscontrate discordanze tra i vari documenti contrattuali sarà compito dell’Appaltatore segnalarlo tempestivamente alla D.L. in modo da ricevere i dovuti chiarimenti in merito, in linea generale CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO – NORME TECNICHE PAGINA 3 Nuove scuole elementari e materne di fraz. Antagnod - Ayas Progetto Esecutivo Impianti Elettrici comunque le interpretazioni andranno sempre intese in favore della committenza tanto che per il solo fatto di partecipare alla gara di appalto, l'Appaltatore ammette di conoscere perfettamente: a) le condizioni tutte del capitolato tecnico e le condizioni locali dei luoghi su cui dovrà eseguirsi l'impianto e la natura, le condizioni della mano d'opera e dei materiali; b) tutte le circostanze generali e particolari di tempo, di luogo e contrattuali ed ogni qualsiasi possibilità contingente che possa influire sulla esecuzione dell'opera; c) tutte le circostanze generali e particolari che possano avere influito sulla determinazione dei prezzi; Qualora fossero rilevati manifesti errori o gravi omissioni del progetto esecutivo, ogni impresa concorrente è tenuta a segnalare immediatamente al fine di ottenere da parte del Committente disposizioni in merito. Per tutte le indicazioni che risultassero assenti dai documenti dell’appalto, l’impresa ha l’obbligo di chiedere istruzioni dettagliate, caso per caso, alla Direzione Lavori. L'Appaltatore non potrà quindi eccepire, durante l'esecuzione dei lavori, la mancata conoscenza di condizioni e la sopravvenienza di elementi non valutati e non considerati a meno che tali nuovi elementi appartengano alla categoria delle cause di forza maggiore (per le quali si rimanda all’apposita parte di capitolato speciale). Con la partecipazione alla gara, l'Appaltatore dichiara implicitamente di avere la possibilità ed i mezzi necessari per procedere alla esecuzione dei lavori secondo i migliori sistemi e secondo la migliore regola tecnica. L’impresa è inoltre tenuta a: - trasmettere alla Direzione Lavori una copia completa dei manuali tecnici e di manutenzione a corredo delle apparecchiature installate; - predisporre un dettagliato manuale d’uso relativo agli interi impianti, appositamente redatto e indipendente dai sopra citati manuali dei singoli componenti. Tale manuale d’uso dovrà risultare facilmente consultabile e completo in tutte le sue parti; qualora la Committenza, attraverso la D.LL., giudicasse tale documento di difficile comprensione tecnica, l’Appaltatore dovrà procedere alla sua revisione fintanto che il documento non verrà giudicato di agevole utilizzo. Con la partecipazione alla gara, l'Appaltatore dichiara implicitamente di avere la possibilità ed i mezzi necessari per procedere alla esecuzione dei lavori secondo i migliori sistemi e secondo la migliore regola tecnica. CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO – NORME TECNICHE PAGINA 4 SC Nuove scuole elementari e materne di fraz. Antagnod - Ayas Progetto Esecutivo Impianti Elettrici 3.0 - NORMATIVE VIGENTI I riferimenti alle Leggi, Decreti Ministeriali, Decreti Presidente della Repubblica e Norme di cui è oggetto l'appalto, sono le seguenti: Normativa di riferimento I riferimenti alle Leggi, Decreti Ministeriali, Decreti Presidente della Repubblica e Norme di cui è oggetto l'appalto, sono le seguenti: Regole tecniche di Sicurezza sul Lavoro: REGOLA DESCRIZIONE D.Lgs. 09/04/08 n. 81 Testo unico per la sicurezza sul lavoro D.Lgs 03/08/2009 n°106 Disposizioni integrative e correttive del D.Lgs 9 aprile 2008, n. 81, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro Regole tecniche Impianti Elettrici: REGOLA DESCRIZIONE Legge 186 del 1968 Componenti elettrici ed impianti a regola d’arte D.M. 22/01/08 n.37 Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n.248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli edifici” e successive integrazioni e modifiche DPR 380/2001, capo V Norme per la sicurezza degli impianti ENEL Guida per le connessioni alla rete elettrica di Enel distribuzione D.M. 236/89 Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l'accessibilità, l'adottabilità e la visibilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell'eliminazione delle barriere architettoniche L.R. n.17 del 28/04/1998 Norme in Materia di Illuminazione Esterna Prevenzione Incendi: REGOLA DESCRIZIONE D.M. 16.02.1982 Modificazione del D.M: del 27.09.1965 concernente la determinazione delle attività soggette al controllo dei vigili del fuoco D.M. 10.03.1998 Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro D.M. 09.03.2007 Prestazioni di resistenza al fuoco delle costruzioni nelle attività soggette al controllo del Corpo nazionale de vigili del fuoco. D.M. 26/08/1992 Norme di prevenzione incendi per l'edilizia scolastica D.M. 01/02/1986 Norme di sicurezza antincendio per la costruzione e l'esercizio di autorimesse e simili Norme UNI: REGOLA DESCRIZIONE UNI EN 12464-1 Illuminazione artificiale del luogo di lavoro - interni UNI EN 12464-2 Illuminazione artificiale del luogo di lavoro - esterni CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO – NORME TECNICHE PAGINA 5 SC Nuove scuole elementari e materne di fraz. Antagnod - Ayas Progetto Esecutivo Impianti Elettrici UNI EN 1838 Illuminazione di emergenza UNI 9795:2010 Rivelazione e segnalazione automatica d’incendio UNI 10877 Sistemi di estinzione incendi ad estinguenti gassosi UNI Di pertinenza Norme CEI: REGOLA DESCRIZIONE CEI 64-8 Impianti elettrici con tensione inferiore a 1000V CEI 17-13 Quadri elettrici CEI 23-51 Quadretti elettrici CEI 64-12 Impianti di terra CEI 81-10 Protezione dai Fulmini CEI 64-50 Guida per l’integrazione nell’edificio degli impianti elettrici utilizzatori, ausiliari e telefonici CEI 64-52 Edilizia ad uso residenziale e terziario - Guida per l'integrazione degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione di impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati negli edifici Criteri particolari per edifici scolastici CEI 0-16 Regola tecnica di riferimento per la connessione di Utenti attivi e passivi alle reti AT ed MT delle imprese distributrici di energia elettrica CEI 0-2 Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici CEI 20-22 Cavi elettrici non propaganti l’incendio CEI EN 60529 Gradi d protezione degli involucri (codici IP) CEI 17-13 Apparecchiature di protezione e manovra per bassa tensione (quadri BT) CEI Di pertinenza Altre Prescrizioni: REGOLA DESCRIZIONE AIDI Raccomandazioni “Associazione Italiana di Illuminazione” APIL Raccomandazioni “Associazione Professionisti Illuminazione” CIELOBUIO Coordinamento per la protezione del cielo Notturno CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO – NORME TECNICHE PAGINA 6 SC Nuove scuole elementari e materne di fraz. Antagnod - Ayas Progetto Esecutivo Impianti Elettrici 4.0 - PRESCRIZIONI GENERALI Gli impianti elettrici e di servizio dovranno essere eseguiti in conformità degli schemi dell'allegato progetto. Essi sono stati progettati considerando: Tensione di esercizio : 400/230 V Sistema di distribuzione : TT Corrente di impiego : In ≥ Ib Corrente di corto circuito : 10 kA Nell’esecuzione degli impianti tutti i circuiti a diverso livelli di sicurezza, a diversa tensione, ed a diversa funzione verranno segregati fisicamente viaggiando in canalizzazioni e tubazioni diverse così separate: - circuiti normali f.m. e luce - circuiti correnti deboli e bassa tensione - circuiti di emergenza - circuiti di sicurezza - circuiti ed impianti telefonici - circuiti ed impianti di cablaggio - impianto di rivelazione incendi - impianto TV Tutti gli impianti ed i componenti dovranno essere conformi alle prescrizioni di sicurezza delle rispettive norme, scelti e messi in opera secondo le caratteristiche dei diversi ambienti. In particolare, dovranno possedere il marchio di conformità dei paesi membri della Comunità Europea o Internazionale. Essi dovranno essere realizzati in conformità alle vigenti normative ed in particolare: - alle prescrizioni di legge in materia antinfortunistica; - alle prescrizioni di legge in materia di cliniche private; - alle Norme del Comitato Elettrotecnico Italiano (C.E.I.); - alle prescrizioni di Autorità Locali, comprese quelle dei V.V.F.; - alle prescrizioni ed indicazioni degli enti fornitori di energia e servizio telefonico. CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO – NORME TECNICHE PAGINA 7 SC Nuove scuole elementari e materne di fraz. Antagnod - Ayas Progetto Esecutivo Impianti Elettrici 5.0 - IMPIANTO FORZA MOTRICE E LUCE 5.1 - Quadri generali e di piano Specifiche tecniche e costruttive Tensione nominale di isolamento Tensione nominale di tenuta ad impulso Tensione nominale di esercizio Frequenza nominale Sistema di collegamento a terra Grado di protezione Forma di segregazione Tipo di installazione Alimentazione Partenze Verniciatura e trattamento delle parti metalliche a vista Altitudine Temperatura ambiente massima Fino a 1000V 8kV 400V 50Hz TT IP55/IP40 Segregato Interno per posa fissa Dall’alto/basso con cavi Dall’alto/basso con cavi RAL 7030 Temperatura ambiente minima Fino a 1000m s.l.m. 40°C con umidità relativa 50% 20°C con umidità relativa 90% - 20°C Specifiche tecniche Ogni quadro sarà completo di serratura di sicurezza a chiave. Ciascun quadro sarà corredato di certificazione. I quadri dovranno essere posizionati in modo da non essere di intralcio alle vie di esodo e durante le operazioni di evacuazione. Dovranno essere altresì installati in modo da non essere causa di urti accidentali. Il quadro generale e i quadri di piano dovranno disporre di linee di alimentazione entranti e di spazio libero al loro interno sufficienti a poter garantire, in tempi successivi al presente appalto, la distribuzione della necessaria energia elettrica da asservire alle aule speciali una volta noti i reali arredi ed equipaggiamenti tecnologici. I quadri dovranno essere costituiti da un insieme continuo di unità modulari verticali prefabbricate, denominate pannelli, fissate le une alle altre tramite bulloni, in modo da realizzare una struttura rigida che possa essere sollevata a mezzo di appositi golfari. Ciascun pannello dovrà essere formato da una struttura metallica autoportante rigida ed indeformabile, costituita da profilati a "C" in lamiera di acciaio con fori ad intervallo di 25 mm secondo le norme DIN 43660, racchiusa completamente da lamiera metallica anche su fianchi e sul tetto. Il fronte del quadro dovrà essere realizzato con porte incernierate e dotato di serrature con chiavi asportabili, unificate. Particolare cura dovrà essere posta nello studio delle canalizzazioni per la circolazione naturale dell'aria, all'interno del quadro, che dovrà garantire il raffreddamento delle sbarre, delle connessioni e delle apparecchiature di potenza. I percorsi di canalizzazione dell'aria dovranno comunque garantire la compartimentazione delle celle, per evitare che eventuale sviluppo di aria ionizzata all'interno di una cella vada ad interessare altre parti in tensione. I componenti del quadro in plastica dovranno essere privi di alogeni e autoestinguenti secondo le norme DIN/VDE 0304 parte 3. Gli scomparti dovranno essere realizzati in modo da permettere eventuali futuri ampliamenti sui lati del quadro, con l'aggiunta di ulteriori scomparti. La carpenteria, trattata a SENDZIMIR, dovrà avere lo spessore di: - 20/10 mm per la struttura portante - 15/10 mm per le portelle frontali Ciascuno scomparto dovrà essere realizzato e costituito da celle contenenti i vari componenti elettrici e meccanici come a seguito descritto e separate tra loro con lamiere di segregazione avente grado di protezione IP20; pertanto, nell'ambito dei vari scomparti, si dovranno individuare le seguenti celle/zone tipiche: CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO – NORME TECNICHE PAGINA 8 SC Nuove scuole elementari e materne di fraz. Antagnod - Ayas Progetto Esecutivo Impianti Elettrici - Zona sbarre collettrici (principali e di distribuzione) - Zona apparecchiature - Zona cavi di potenza Le celle tipiche dovranno avere le caratteristiche costruttive seguenti: ZONA BARRE COLLETTRICI Le barre principali e di distribuzione saranno situate sul retro del pannello per garantire : - Possibilità di inserimento di due sistemi barre principali - Realizzazione di un solo sistema di sbarre nelle installazioni doppio fronte. - Equa distribuzione della corrente grazie alla alimentazione al centro delle barre di distribuzione. Le sbarre dovranno essere accessibili dal retro e/o dal fronte dello scomparto, mediante l'asportazione di lamiere, utilizzando adatti attrezzi. Le sbarre omnibus di ogni singolo scomparto, dovranno essere provviste di opportuni attacchi per permetterne la connessione alle sbarre omnibus degli scomparti limitrofi in modo tale da formare un condotto sbarre unico. Le giunzioni delle sbarre dovranno essere trattate chimicamente per evitare l'aumento delle resistenze di contatto. ZONA APPARECCHIATURE La dimensione base della griglia di montaggio tridimensionale dovrà essere di 25 mm in modo da offrire le premesse per combinare tra di loro moduli di diversa grandezza - un vantaggio di sicura utilità per future modifiche od ampliamenti. Un'ulteriore suddivisione della zona apparecchi per mezzo di ripiani supplementari orizzontali riduce eventuali pericoli derivanti dalla caduta di minuteria (arco elettrico) o dal contatto con componenti vicini sotto tensione. ZONA CAVI DI COLLEGAMENTO La zona cavi di potenza dovra' essere posizionata nella parte laterale destra dello scomparto (in basso per gli scomparti con interruttori aperti) e dovra' essere accessibile tramite apertura di portella incernierata e messa a terra. Adatte feritoie di ventilazione dovranno assicurare una idonea areazione, rispettando comunque le esigenze di compartimentazione. Sulla sul tetto dello scomparto dovra' essere prevista un'apertura per il passaggio dei cavi di potenza negli appositi cunicoli sottoquadro o nelle passerelle. Il quadro dovrà essere percorso longitudinalmente da una sbarra elettrica di terra in rame solidamente imbullonata alla struttura metallica. Tutta la struttura e gli elementi di carpenteria dovranno essere francamente collegati fra loro mediante viti speciali, per garantire un buon contatto elettrico fra le parti.Le porte dovranno essere collegate alla struttura metallica tramite trecciole flessibili in rame, aventi sezione minima di 16 mmq. La messa a terra dell'interruttore dovra' essere assicurata durante l'estrazione per mezzo di una pinza strisciante su un pattino di rame collegata direttamente alla sbarra di terra. Tutta la struttura metallica degli scomparti dovra' essere opportunamente trattata e verniciata in modo da offrire una ottima resistenza all'usura. L'aspetto delle superfici dovra' essere semilucido, satinato.Il punto di colore dovra' essere GRIGIO RAL 7032 (interno/esterno).Lo spessore minimo della finitura dovra' essere di 50 micron. INTERRUTTORI Tutti gli interruttori di uguale portata e pari caratteristiche dovranno essere fra loro intercambiabili. Il tipo di innesto tra parte mobile e parte fissa dovrà essere tale da assicurare il perfetto contatto delle superfici anche in caso di non preciso allineamento dell'interruttore durante l'inserzione. Per gli interruttori in esecuzione aperta, al fine di ottenere la massima sicurezza per l’operatore, dovrà essere garantito il doppio isolamento e quindi la netta separazione tra circuiti di potenza e circuiti ausiliari. Gli interruttori aperti dovranno inoltre garantire la totale segregazione tra le fasi e, in caso di necessità, dovrà essere possibile ispezionare le camere di interruzione e lo stato di efficienza dei contatti principali. Per conferire una notevole resistenza alle sollecitazioni termodinamiche in corto circuito, gli interruttori aperti dovranno avere la struttura portante realizzata in lamiera di acciaio. Gli interruttori di tipo SCATOLATO dovranno avere i circuiti ausiliari segregati elettricamente dai circuiti di potenza e dovranno poter essere installati ed ispezionati dal fronte dell'apparecchio senza togliere il coperchio di protezione. I CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO – NORME TECNICHE PAGINA 9 SC Nuove scuole elementari e materne di fraz. Antagnod - Ayas Progetto Esecutivo Impianti Elettrici circuiti di potenza, e quindi le camere di interruzione, dovranno poter essere a loro volta ispezionati togliendo il suddetto coperchio in modo da poter rendere visibile lo stato di usura dei contatti. TIPI ED ESECUZIONI Gli interruttori dovranno essere di tipo SCATOLATO per correnti ininterrotte nominali sino a 1250A e di tipo APERTO per correnti ininterrotte nominali superiori, in esecuzione (salvo diversa precisazione) : - ESTRAIBILE montati su carrello, dovranno quindi potere assumere le seguenti posizioni rispetto alla relativa parte fissa, determinate da altrettante posizioni fisiche dell'interruttore: - inserito: circuiti principali di potenza e circuiti ausiliari collegati - estratto: circuiti principali e circuiti ausiliari scollegati, l'interruttore è ancora nella cella - rimosso: circuiti principali e circuiti ausiliari scollegati, l'interruttore è asportato dalla cella La manovra di estrazione (sezionamento) di tutti gli interruttori (scatolati e aperti) in esecuzione estraibile, al fine di garantire i più elevati livelli di sicurezza, dovrà poter essere effettuata con portella del quadro chiusa. COMANDI Il comando degli interruttori di tipo APERTO dovrà essere di tipo ad accumulo di energia con manovra a mezzo molle precaricate con apposito motoriduttore. Le manovre di chiusura ed apertura dovranno essere indipendenti dall'operatore. Tale comando dovrà essere a sgancio libero assicurando l'apertura dei contatti principali anche se l'ordine di apertura viene dato dopo l'inizio di una manovra di chiusura; partendo da interruttore con molle cariche dovrà essere possibile il seguente ciclo senza dover effettuare la ricarica: - chiusura/apertura oppure - apertura/chiusura/apertura. Il comando degli interruttori di tipo scatolato dovrà essere di tipo manuale a leva in apertura e in chiusura a sgancio libero indipendente dalla pressione sulla leva e dalla velocità dell’ operatore. Dove previsto dagli schemi unifilari dovrà essere adottato apposito comando a motore SGANCIATORI DI MASSIMA CORRENTE Tutti gli interruttori dovranno essere dotati di sganciatori di massima corrente sulle tre fasi e, quando previsto, sul neutro. In particolare: 1. gli interruttori di tipo scatolato dovranno essere dotati , dove richiesto, di relè a microprocessore, avente le seguenti funzioni: - protezione di sovraccarico, corto circuito istantaneo. Dovranno inoltre avere le seguenti gamme di regolazione idonee per realizzare la massima flessibilità nella protezione dei cavi in conformità alle Norme CEI 64.8: sovraccarico: c.to c.to istantaneo: 0,4 .... 1 x In 1.5 .... 12 x In T int. t1 = 3 ÷18s Tali relè di protezione dovranno essere alimentati dai trasformatori di corrente interni all'interruttore ad accezione dei moduli con funzione di misura e dialogo i quali potranno essere alimentati da sorgente ausiliaria. I relè protezione a microprocessore dovranno essere conformi alle norme IEC 801/3 riguardanti l'immunità elettromagnetica delle apparecchiature di protezione. 2. gli interruttori di tipo scatolato non dotati di relè elettronico dovranno essere equipaggiati con relè termomagnetico avente le seguenti funzioni: CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO – NORME TECNICHE PAGINA 10 SC Nuove scuole elementari e materne di fraz. Antagnod - Ayas Progetto Esecutivo Impianti Elettrici protezione da sovraccarico protezione da corto circuito istantaneo Là dove richiesto dallo schema elettrico si dovrà prevedere il modulo differenziale regolabile in tempo e in corrente e insensibile ai disturbi elettromagnetici secondo la norma IEC 801 3. gli interruttori di tipo modulare dovranno essere equipaggiati con relè termomagnetico avente le seguenti funzioni: protezione da sovraccarico protezione da corto circuito istantaneo Là dove richiesto dallo schema elettrico si dovrà prevedere il modulo differenziale di taratura indicata. Il comando degli interruttori dovrà essere del tipo diretto a mano con leva a scatto rapido avente manovra indipendente dall’operatore conforme alle Norme CEI 16-5 e CEI 64-8/5.In particolare il comando degli interruttori di tipo scatolato dovrà essere a manovra manuale a sgancio libero indipendente dalla pressione sulla leva e dalla velocità dell’operatore. SERIE DI ACCESSORI PER COMPLETAMENTO QUADRI Morsetti Le morsettiere dovranno essere ad elementi componibili fissate su profilato. I morsetti dovranno essere realizzati con classe di isolamento secondo IEC 85, con materiale conduttore di ottone, rame o altro materiale ad alta conduttività e dovranno essere del tipo antiallentante. Dovranno essere previsti setti sulle morsettiere per separare circuiti diversi. Targhette di identificazione Tutte le apparecchiature dovranno essere contraddistinte da una targhetta di identificazione del circuito di appartenenza, fissata sul quadro in corrispondenza dell'apparecchio stesso. Inoltre, su ogni apparecchio dovrà essere riportata la sigla prevista nello schema elettrico. Le targhette dovranno essere fissate mediante viti o con adesivi. Sulle portelle degli scomparti dovranno essere riportate le targhette indicatrici per gli apparecchi di segnalazione e comando. Per le apparecchiature all'interno degli scomparti dovranno essere previste delle targhette di tipo adesivo. I quadri dovranno riportare, in luogo ben visibile, una targa metallica indicante il nome del costruttore, il numero di serie, la data di fabbricazione ed i dati tecnici dei quadri, quali la tensione nominale, la frequenza, la corrente delle sbarre ed anche la corrente di corto circuito simmetrica e di picco sulle sbarre stesse. Il quadro, inoltre, dovrà essere completo dei seguenti accessori: - porta targhette conglobato nella mostrina dell'interruttore (modulari compresi) - doppi ferri di sollevamento fissati in più punti della colonna - serie di leve e di attrezzi speciali (per gli apparecchi) - tabelle e schemi funzionali - schemi unifilari e fronte quadro - manuali di istruzione e di installazione del quadro e delle apparecchiature principali - certificati di collaudo e delle prove di tipo richieste Il costruttore dovrà fornire la seguente documentazione in fase di offerta: -Dimensioni -Disegno fronte quadro -Elenco materiali -Caratteristiche principali dei componenti -Suddivisione per la spedizione In fase d’ordine: -Disegni ingombri e fondazioni (eventuali) -Disegni fronte quadro definitivo -Schema unifilare per circuiti di potenza -Schema multifilare per circuiti ausiliari -Identificazione conduttori -Disegni delle morsettiere -Indicazione sistema di fissaggio CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO – NORME TECNICHE PAGINA 11 SC Nuove scuole elementari e materne di fraz. Antagnod - Ayas Progetto Esecutivo Impianti Elettrici In fase di collaudo: -Rapporto di collaudo per le seguenti prove e verifiche: 1) Verifica funzionamento e cablaggio 2) Verifica isolamento e frequenza industriale 3) Verifica misure di protezione 4) Calcolo dei limiti di sovratemperatura 5) Calcolo o tabella per la verifica della tenuta al corto circuito del sistema barre dei quadri. -Dichiarazione di conformità alle norme -Dichiarazione per la marcatura CE -Cartelli monitori a corredo e tasca con schema Gli schemi elettrici dovranno essere realizzati rispettando le indicazioni delle norme CEI 3 - 33 ÷ 38. COLLAUDO Presso l’azienda costruttrice del quadro si devono effettuare le prove individuali previste dalla norma CEI EN 60439-1 anche in presenza del committente che potrà controfirmare il rapporto di collaudo. Le prove da eseguire sono: -Verifica della tensione d’isolamento a frequenza industriale -Verifica delle distanze in aria e superficiali -Verifica del funzionamento meccanico di tutte le apparecchiature -Ispezione e controllo del cablaggio -Prova di funzionamento elettrico di tutto il quadro -Verifica dei mezzi di protezione e della continuità dei circuiti di protezione. Il rapporto di collaudo deve far parte della documentazione allegata ai quadri. 5.2 - Centralini modulari Specifiche tecniche e costruttive Parametri Grado di protezione Tipo di installazione Moduli Portello Involucro Specifiche IP40/IP55 da incasso/da parete n.24/36/54 In plexiglas trasparente In materiale termoplastico Specifiche tecniche Ogni quadro sarà completo di serratura di sicurezza a chiave. Ciascun quadro sarà corredato di certificazione. I quadri dovranno essere posizionati in modo da non essere di intralcio alle vie di esodo e durante le operazioni di evacuazione. Dovranno essere altresì installati in modo da non essere causa di urti accidentali. NORME DI RIFERIMENTO Il costruttore dovrà eseguire l’assemblaggio del quadro seguendo tutte le indicazioni delle principali norme CEI in vigore alla data di riferimento e precisamente: Norma CEI 23-51 Norma CEI 17-13 LEGGI DI RIFERIMENTO La costruzione e l’installazione del quadro dovrà rispondere alle seguenti leggi: Decreto ministeriale DM 22/01/08 n.37 Legge 791/77 - Direttiva Comunitaria 73/23 CEE Decreto Ministeriale DM 23/7/79 CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO – NORME TECNICHE PAGINA 12 SC Nuove scuole elementari e materne di fraz. Antagnod - Ayas Progetto Esecutivo Impianti Elettrici Legge 186/68 - Direttiva Comunitaria 83/189 CEE DPR 547 - 27/10/55 Decreto Legislativo 81/08 CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO – NORME TECNICHE PAGINA 13 SC Nuove scuole elementari e materne di fraz. Antagnod - Ayas Progetto Esecutivo Impianti Elettrici 5.3 - Apparecchiature di comando e prese 5.4.1 Comandi (interruttori, deviatori, pulsanti e simili) e prese a spina Specifiche tecniche e costruttive parametri apparecchi da impiegare installazione portata interruttori [A] prese serie comandi e le prese 5.4.2 specifiche da incasso modulari e componibili con altezza 45 mm nei quadri elettrici in combinazione con gli apparecchi a modulo normalizzato (europeo). 10 di sicurezza con alveoli schermati e far parte di una serie completa di apparecchi atti a realizzare un sistema di sicurezza e di servizi, fra cui impianti di segnalazione, impianti di distribuzione sonora negli ambienti consentire l’installazione di almeno 3 apparecchi nella scatola rettangolare fino a 3 apparecchi di interruzione e 2 combinazioni in caso di presenza di presa a spina nella scatola rotonda installati su scatole da parete con grado di protezione IP40 e / o IP55 sulla base di quanto indicato sugli elaborati progettuali. Presa CEE 2P+T Specifiche tecniche e costruttive parametri base tipo presa protezione tensione di esercizio specifiche policarbonato autoestinguente IP44 CEE interbloccata con interruttore serie industriale 16A 2P+T 220V fusibili 230V Specifiche tecniche Da utilizzarsi nei locali tecnici ed in tutti gli ambienti di lavoro con presenza di utilizzatori aventi impegno di potenza superiore a 1.5 kW. 5.4.3 Presa CEE 3P+N+T Specifiche tecniche e costruttive parametri base tipo presa protezione tensione di esercizio specifiche policarbonato autoestinguente IP44 CEE interbloccata con interruttore serie industriale 32A 4P+T 220V fusibili 400V Specifiche tecniche Da utilizzarsi nei locali tecnici ed in tutti gli ambienti di lavoro con presenza di utilizzatori aventi impegno di potenza superiore a 1.5 kW. 5.4.4 Presa 2P+T 10/16A Specifiche tecniche e costruttive parametri Placca specifiche autoportante su scatola rettangolare da incasso a 3 posti, materiale CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO – NORME TECNICHE PAGINA 14 SC Nuove scuole elementari e materne di fraz. Antagnod - Ayas Progetto Esecutivo Impianti Elettrici scatola n.poli presa tensione di esercizio Impiego principale isolante rettangolare da incasso o a parete, a 3 posti, materiale isolante 2P+T 10/16A con schermi di sicurezza STANDARD ITALIANO 230V In tutti i locali per utilizzo quale presa di servizio Specifiche tecniche Da utilizzarsi negli ambienti con presenza di utilizzatori aventi impegno di potenza non superiore a 1.5 kW. 5.4.5 Presa 2P+T 10/16A UNEL IP55 Specifiche tecniche e costruttive parametri Placca scatola n.poli presa tensione di esercizio Impiego principale specifiche autoportante su scatola rettangolare a parete a 3 posti, materiale isolante, per realizzare grado di protezione IP55 rettangolare da incasso o a parete, a 3 posti, materiale isolante 2P+T 10/16A con schermi di sicurezza STANDARD TEDESCO/ITALIANO 230V In tutti i locali tecnici per utilizzo quale presa di servizio Specifiche tecniche Da utilizzarsi nei locali tecnici con presenza di utilizzatori aventi impegno di potenza non superiore a 1.5 kW. 5.4.6 Torretta a pavimento a scomparsa da 16 moduli F.M. ordinaria e Privilegiata Specifiche tecniche e costruttive parametri Descrizione specifiche L'opera in oggetto consiste in torretta a pavimento a scomparsa così composta: - n°1 torretta a pavimento da 16 moduli standard completa di coperchio pavimentabile - n° 2 prese tipo UNEL per F.M. ordinaria - n° 2 prese tipo UNEL per F.M. privilegiata - n° 2 prese tipo RJ45 - dimensioni 305x270x92.5 mm - Placca e supporto adeguato - Scatole di derivazioni complete. Specifiche tecniche L'opera in oggetto sarà utilizzata nell'aula informatica del piano primo dell'ampliamento CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO – NORME TECNICHE PAGINA 15 SC Nuove scuole elementari e materne di fraz. Antagnod - Ayas Progetto Esecutivo Impianti Elettrici 5.4.7 Pulsante comando azionamento ad impulsi di dispositivi motorizzati con inversione di direzione Specifiche tecniche e costruttive parametri Descrizione specifiche L'opera in oggetto consiste in pulsante comando azionamento avente le seguenti caratteristiche: - Tubazioni in pvc autoestinguente sino al relè di pertinenza - Cavi non propaganti l'incendio conformi alla CEI 20-22II sino al relè di pertinenza - Scatola portafrutti 3 moduli, supporto placca - Pulsante unipolare NA+NA 10 A 250 V con o senza lampada di localizzazione - Scatole di derivazioni complete Specifiche tecniche L'opera in oggetto sarà utilizzata per il comando delle tapparelle motorizzate 5.4.8 Interruttore stagno da incasso per manovre di emergenza Specifiche tecniche e costruttive parametri materiale dimensioni esterne grado di protezione colore specifiche corpo in policarbonato autoestinguente porta in vetro frangibile munita di serratura di sicurezza con 2 chiavi pittogramma autoadesivo «rompere il vetro» ed etichetta utenze 145x200x70mm IP55 rosso RAL3000 specifiche tecniche All’esterno dei compartimenti intercettati. 5.4 - Tubazioni e scatole 5.5.1 Tubi Specifiche tecniche e costruttive parametri tipo materiale diametro interno del tubo 5.5.2 specifiche di protezione dei cavi sotto intonaco PVC pesante autoestinguente ai sensi della CEI 23-14 sotto pavimento o a vista PVC pesante ai sensi della CEI 23-8 oppure in acciaio smaltato CEI 237 oppure in acciaio zincato UNI 3824-74 annegati nel calstruzzo pighevoli antirinvenimento in materiale plastico colore arancione interrati PVC pesante CEI 23-8 o equivalenti negli ambienti ordinari diametro interno almeno 1,3 volte il diametro del cerchio circoscritto ai cavi contenuti con un minimo di 10 mm negli ambienti particolari diametro interno almeno 1,4 volte il diametro del cerchio circoscritto ai cavi contenuti con un minimo di 16 mm nei condotti almeno 1,8 volte il diametro del cerchio circoscritto ai cavi contenuti Tubazione PVC rigida CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO – NORME TECNICHE PAGINA 16 SC Nuove scuole elementari e materne di fraz. Antagnod - Ayas Progetto Esecutivo Impianti Elettrici Specifiche tecniche e costruttive parametri normative di riferimento materiale tipologia resistenza allo schiacciamento Marchiatura Diametri esterni Accessori 5.5.3 specifiche CEI 23-8 e tabella UNEL 37118-72 PVC serie pesante autoestinguente in meno di 30 sec. 750 Nm/5cm IMQ 16-25-32-40-50 mm manicotti, curve, squadrette ispezionabili, raccordi a T ispezionabili. Cassette di derivazione stagne IP55 Specifiche tecniche e costruttive parametri grado di protezione materiale dimensioni colore coperchio 5.5.4 specifiche IP55 polimero con versioni media resistenza 75°C ed alta resistenza 115°C per impegni speciali 100x100x50mm 120x80x50mm 150x110x70mm 190x140x70mm 240x190x90mm grigio RAL 7035 grigio RAL 7035 oppure trasparente Cassette di derivazione per incasso Specifiche tecniche e costruttive parametri grado di protezione finestre materiale dimensioni colore coperchio specifiche IP40 sulle pareti e sui lati sfondabili a pressione polistirolo 118x96x50mm 152x98x70mm 160x130x70mm 196x152x70mm 294x152x70mm grigio RAL 7035 color avorio a vite in policarbonato antiurto ad alta resistenza 120°C CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO – NORME TECNICHE PAGINA 17 SC Nuove scuole elementari e materne di fraz. Antagnod - Ayas Progetto Esecutivo Impianti Elettrici 5.5 - Canalina metallica Specifiche tecniche e costruttive parametri tipo norme specifiche di riferimento materiale Sezione canalina occupata specifiche Sistemi di canali metallici e loro accessori ad uso portacavi e portapparecchi e relative varianti CEI 23-31 lamiera pressopiegata, zincata a caldo per l’immersione dopo lavorazione, di spessore minimo 2 mm Anche gli elementi di raccordo, giunzione, derivazione, le curve, ecc. saranno in lamiera pressopiegata, zincata a caldo per immersione dopo lavorazione, dello stesso spessore sopra indicato. Eventuali curvature delle canaline non dovranno avere un raggio inferiore ai 25 cm. I canali e gli elementi di completamento sopracitati, dovranno avere una adeguata protezione contro il danneggiamento chimico ed elettrochimico. Il materiale accessorio per la installazione, la bulloneria, gli staffaggi, ecc. dovranno essere di acciaio zincato o cadmiato. Le viti dovranno avere adeguata resistenza meccanica ed essere provviste di dispositivo autoallentamento. Il sistema di canali in argomento avrà grado di protezione minimo IP 20. Le derivazioni saranno realizzate con tubi del tipo flessibile spiralato in PVC e relativi pressatubi. I canali portacavi non dovranno essere usati come conduttore di protezione, però, per garantire la protezione ai contatti indiretti, i canali stessi saranno collegati ai conduttori di protezione, mentre i vari tratti dei canali dovranno essere collegati fra di loro con collegamenti idonei (Norma CEI 64-8). Ogni tratto di canale e/o ogni elemento di completamento dovrà disporre del contrassegno normalizzato indicante il punto di collegamento del conduttore per la continuità elettrica Secondo le disposizioni delle norme CEI, i canali in oggetto dovranno avere dimensioni tali da garantire un rapporto tra la sezione del canale e quella della massa di cavi elettrici in essa contenuti non inferiore a 2 I componenti costituenti il sistema dovranno riportare in maniera chiaramente leggibile ed indelebile le indicazioni prescritte al punto 3.1.02 della norma CEI 23-31. L’appaltatore dovrà fornire i dati caratteristici dei canali portacavi secondo quanto indicato al punto 3.1.01 della norma CEI 23.31 CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO – NORME TECNICHE PAGINA 18 SC Nuove scuole elementari e materne di fraz. Antagnod - Ayas Progetto Esecutivo Impianti Elettrici 5.6.1 Canale metallico zincato in lamiera Specifiche tecniche e costruttive parametri tipo norme specifiche di riferimento materiale Marchaitura Accessori Dimensioni Sezione canalina occupata specifiche Sistemi di canali metallici e loro accessori ad uso portacavi CEI 23-31 - canale metallico zincato in lamiera - A posa ultimata dovrà essere assicurata la perfetta continuità elettrica della canalizzazione secondo i limiti imposti dalla norma IEC EN 61537 IMQ curve, raccordi a T, staffe, coperchi ed ogni accessorio per l’installazione a regola d’arte. 100x75mm 150x75mm 200x75 mm 300x75 mm Secondo le disposizioni delle norme CEI, i canali in oggetto dovranno avere dimensioni tali da garantire un rapporto tra la sezione del canale e quella della massa di cavi elettrici in essa contenuti non inferiore a 2 Specifiche tecniche Il canale sarà previsto nei corridoi di ciascun piano per la posa delle condutture principali e dei circuiti ausiliari e/o di segnale. Qualora tra i cavi presenti in canale vi siano differenze di sezione superiori a due passi commerciali, si dovranno inserire dei setti separatori affinché non si venga a creare la situazione descritta, con conseguente rischio di surriscaldamento dei cavi di sezione minore. I componenti costituenti il sistema dovranno riportare in maniera chiaramente leggibile ed indelebile le indicazioni prescritte al punto 3.1.02 della norma CEI 23-31. L’appaltatore dovrà fornire i dati caratteristici del canale metallico secondo quanto indicato al punto 3.1.01 della norma CEI 23.31 CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO – NORME TECNICHE PAGINA 19 SC Nuove scuole elementari e materne di fraz. Antagnod - Ayas Progetto Esecutivo Impianti Elettrici 5.6 5.7.1 Cavi BT Sezioni minime Specifiche tecniche e costruttive parametri Specifiche per soddisfare le esigenze di portata me resistenza ai corto circuiti e i limiti ammessi per caduta di tensione conduttori attivi [mmq] Minimo 1,5 per impianti di energia per impianti di segnalazione a correnti deboli [mmq] 0,5 in rame rispondenza normativa di base per conduttori di terra CEI 64-8 Cap. IX: conduttore neutro stessa sezione del conduttore attivo fino alla sezione di 16 mmq in rame (linee tripolari + neutro) sezione inferiore al conduttore attivo, comunque non minore di 16 mmq, se il carico è equilibrato con neutro in grado di garantire la portata ordinaria in servizio, sicurezza contro le sovracorrenti, stessa sezione del conduttore di fase (linee unipolari + neutro) conduttore di protezione Sezione calcolata conduttore di terra [mmq] protetto contro la corrosione ma non meccanicamente, 16 in rame o 16 in ferro non protetto contro la corrosione 25 in rame o 50 in ferro conduttori equipotenziali supplementari [mmq] fra massa e massa, uguale alla sezione del conduttore di protezione minore fra massa e massa estranea sezione uguale alla metà del conduttore di protezione fra due masse estranee o massa estranea e impianto di terra non inferiore a 2,5 mmq in rame se protetto meccanicamente oppure 4 mmq in rame se non protetto meccanicamente dimensionamento 5.7.2 Cavi unipolari isolati in PVC Specifiche tecniche e costruttive parametri tipologia tensione di riferimento Vo/V materiale sezioni Marchiatura Sigla specifiche unipolari flessibili a filo unico od in corde di rame 450/750V isolati in polivinilcloruro non propagante l’incendio CEI 20-22 II, CEI 20-35 1.5mmq 2.5mmq 4mmq 6mmq IMQ N07V-K Specifiche tecniche Saranno previste condutture unipolari in tubo PVC per la realizzazione della distribuzione terminale UNICAMENTE a condizione che le stesse siano sotto traccia in strutture incombustibili. CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO – NORME TECNICHE PAGINA 20 SC Nuove scuole elementari e materne di fraz. Antagnod - Ayas Progetto Esecutivo Impianti Elettrici 5.7.3 Cavi unipolari isolati in gomma a bassa emissione di fumi e gas tossici Specifiche tecniche e costruttive parametri tipologia tensione di riferimento Vo/V materiale sezioni Marchiatura Sigla 5.7.4 specifiche unipolari flessibili a filo unico od in corde di rame stagnato 450/750V isolati in mescola elastomerica qualità G9 non propagante l’incendio CEI 20-22 II, a bassa emissione di fumi e gas tossici CEI 20-38 e corrosivi CEI 20-37 1.5mmq 2.5mmq 4mmq 6mmq IMQ N07G9-K Cavi multipolari isolati in gomma Specifiche tecniche e costruttive parametri tipologia tensione di riferimento Vo/V materiale sezioni tipologia Marchiatura Sigla specifiche Multipolari flessibili a filo unico od in corde di rame stagnato 0.6/1kV 0.6/1kV isolati in Gomma qualità G7 e guaina esterna in mescola elastomerica M1 non propagante l’incendio CEI 20-22 III e a ridottissima emissione di fumi opachi e gas corrosivi 20-37 2.5mmq 4mmq 6mmq 10mmq 16mmq bipolare, tripolare, quadripolare, pentapolare. IMQ FG7 OR Specifiche tecniche I cavi sopra citati dovranno essere utilizzati per la realizzazione della distribuzione principale a valle del quadro generale sino ai quadri di piano. 5.7.5 Cavi multipolari isolati in gomma a bassa emissione di fumi e gas tossici Specifiche tecniche e costruttive parametri tipologia tensione di riferimento Vo/V materiale sezioni tipologia Marchiatura Sigla specifiche Multipolari flessibili a filo unico od in corde di rame stagnato 0.6/1kV 0.6/1kV isolati in Gomma qualità G7 e guaina esterna in mescola elastomerica M1 non propagante l’incendio CEI 20-22 III e a ridottissima emissione di fumi opachi e gas tossici CEI 20-38 e corrosivi 20-37 2.5mmq 4mmq 6mmq 10mmq 16mmq bipolare, tripolare, quadripolare, pentapolare. IMQ FG7OM1 Specifiche tecniche CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO – NORME TECNICHE PAGINA 21 SC Nuove scuole elementari e materne di fraz. Antagnod - Ayas Progetto Esecutivo Impianti Elettrici I cavi sopra citati dovranno essere utilizzati per la realizzazione della distribuzione principale a valle del quadro generale sino ai quadri di piano nelle zone a maggior rischio d’incendio per affollamento. 5.7.6 Cavi multipolari isolati in gomma resistenti al fuoco Specifiche tecniche e costruttive parametri tipologia tensione di riferimento Vo/V materiale sezioni tipologia Marchiatura Sigla specifiche Multipolari flessibili a filo unico od in corde di rame stagnato 0.6/1kV 0.6/1kV isolati in Gomma qualità G10 e guaina esterna in mescola elastomerica M1 non propagante l’incendio CEI 20-22 III, a ridottissima emissione di fumi opachi e gas corrosivi CEI 20-37, gas tossici CEI 20-38 e resistenti al fuoco per non meno di 120 minuti CEI 20-45 2.5mmq 4mmq 6mmq 10mmq 16mmq bipolare, tripolare, quadripolare, pentapolare. IMQ FG10 OM1 Specifiche tecniche I cavi sopra citati dovranno essere utilizzati per la realizzazione della distribuzione principale a valle del quadro generale sino ai dispositivi la cui alimentazione deve essere garantita anche in caso d’incendio. CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO – NORME TECNICHE PAGINA 22 SC Nuove scuole elementari e materne di fraz. Antagnod - Ayas Progetto Esecutivo Impianti Elettrici 5.7 - Corpi Illuminanti Apparecchio da Incasso in controsoffitto - 3x(1x54W) - T16 Specifiche tecniche e costruttive parametri tipologia specifiche - Linea luminosa tripla lunghezza 3x(1x54W), per lampade T16, - Reattore elettronico digitale dimmerabile; - Profilo di alluminio estruso anodizzato naturale; - Apparecchio di aspetto omogeneo con rifrattore in vetro acrilico opale (PMMA),superficie esterna operata; - L'apparecchio è composto da armatura e ottica opale in PMMA; - Supporto apparecchiature, cablaggio e set di testate in plastica con 2 viti di fissaggio; - Apparecchio cablato senza alogeni; - Misure: 3325 x 72 x 100 mm; - Peso: 10.26 kg; - Protezione: IP40. Apparecchio da Incasso in controsoffitto - 2x(1x54W) - T16 Specifiche tecniche e costruttive parametri tipologia specifiche - Linea luminosa doppia lunghezza 2x(1x54W), per lampade T16, - Reattore elettronico digitale dimmerabile; - Profilo di alluminio estruso anodizzato naturale. - Apparecchio di aspetto omogeneo con rifrattore in vetro acrilico opale (PMMA), superficie esterna operata. - L'apparecchio è composto da armatura e ottica opale in PMMA, - Supporto apparecchiature, cablaggio e set di testate in plastica con 2 viti di fissaggio. - Apparecchio cablato senza alogeni. - Misure: 2255 x 72 x 100 mm, - Peso: 6.59 kg, - Protezione: IP40 Apparecchio da Incasso in controsoffitto con ottica asimmetrica - 1x28W - T16 Specifiche tecniche e costruttive parametri tipologia specifiche - Apparecchio da incasso ottica asimmetrica 1x28W; per lampade T16, - Reattore elettronico, - Sottile armatura da incasso in lamiera d'acciaio verniciata elettroforeticamente in bianco, innesto tripolare; - Necessario uno spessore del soffitto di soli 34 mm; - Riflettore anodizzato e satinato a emissione asimmetrica con distribuzione wallwasher. - Per sostituire le lampade si apre il rifrattore senza bisogno di utensili. - Apparecchio cablato senza alogeni. - Modulo: 600; - Misure 1198 x 114 x 85 mm; - Peso: 2.8 kg. CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO – NORME TECNICHE PAGINA 23 SC Nuove scuole elementari e materne di fraz. Antagnod - Ayas Progetto Esecutivo Impianti Elettrici Apparecchio da Incasso in controsoffitto Quadrato con schermo opale IP54 - 1x26W - T16 Specifiche tecniche e costruttive parametri tipologia specifiche APPARECCHIO: - Apparecchio da incasso; lampade: 1x26W TC-TELI/TEL; - Lampade in posizione orizzontale; - Apparecchio dimmerabile 10 - 100% tramite ingresso pulsante diretto oppure segnale DALI (non numerabile, senza canale di ritorno); - Riflettore in policarbonato d'alta qualità, resistente agli UV, liscio, alluminio applicato in tecnica sputtering, brillantato e antiiridescente; - Distribuzione a fascio largo, - Incasso nel controsoffitto senza perdite di luce; - Cornice di copertura in pressofusione di alluminio, colore titanio; - Allacciamento: innesto pentapolare; - Montaggio: telaio incasso in pressofusione di alluminio con graffe per incasso senza bisogno di utensili in soffitti di Spessore 1-20 mm; - Foro soffitto: 190mm x 190mm, - Profondità incasso: 100mm; - Peso: 1.47kg SCHERMO: - Vetro opale; - Protezione IP54; - Vetro di sicurezza opale all'interno della cornice (a filo); - L'accessorio può essere aggiunto anche in un secondo tempo, senza bisogno di utensili; - Misure: 159 x 159 x 4 mm. Apparecchio da Incasso in controsoffitto Rotondo a LED - 23W – LED Specifiche tecniche e costruttive parametri tipologia specifiche - Apparecchio da incasso LED,a filo soffitto; - Apparecchio LED "stable white", temperatura di colore stabilizzata; - Distribuzione simmetrica a fascio largo con illuminotecnica ottimizzata per la massima efficienza dell'apparecchio; - Lampade: 23 W LED930 di tonalità bianco caldo, - Temperatura di colore: tonalità calda (LED930) 3000K, - Flusso luminoso apparecchio: >1800 lm con 23W, - Efficienza apparecchio: fino a 81 lm/W; - Resa cromatica: CRI RA>90; 50.000h di durata al 70% di flusso; - Riflettore d'alta qualità fissato con attacco a baionetta sulla camera luminosa modulare LED; - Camera luminosa ad alta efficienza con dissipazione passiva ottimizzata in profilo di alluminio estruso; - Passaggio armonioso tra riflettore e camera luminosa; - Riflettore: liscio, verniciato in colore bianco; - Riflettore in policarbonato d'alta qualità e anti-UV; - Anello da incasso in pressofusione di alluminio, - Montaggio rapido dell'unità tramite attacco a baionetta semplificato; - Profondità minima di 140mm; - Apparecchio cablato senza alogeni; - Collegamento: innesto pentapolare; possibilità di cablaggio passante; - Compatibile con batteria centrale 220 DC; - Montaggio rapido senza utensili con graffe antiscivolo, - Per soffitti di spessore 1-25mm; - Foro soffitto: 150mm, - Profondità incasso: 140mm; - Peso: 1.25 kg. CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO – NORME TECNICHE PAGINA 24 SC Nuove scuole elementari e materne di fraz. Antagnod - Ayas Progetto Esecutivo Impianti Elettrici Apparecchio da Incasso in Controsoffitto per Palestre - 4x49W - T16 Specifiche tecniche e costruttive parametri tipologia specifiche APPARECCHIO: - Apparecchio a plafone resistente ai colpi di pallone per 4 x T5 49 W per lunghezza lampada. SETTORE DI IMPIEGO: - Apparecchio da incasso a plafone resistente ai colpi di pallone, per palestre, campi da tennis coperti e palestre multiuso. SISTEMA OTTICO: - Emissione diretta. - Riflettori speculari parabolici ad efficienza energetica, satinati, con superficie rivestita in argento per incrementare la riflessione, fattore di riflessione > 98%. DIFFUSORE: - Griglia di protezione, acciaio, bianca, verniciata a polvere. - Resistente ai colpi di pallone a norma DIN 18032-3 - Griglia di protezione apribile e sganciabile mediante chiusura rapida. CORPO APPARECCHIO: - Lamiera di acciaio, bianca, verniciata a polvere. - Aperture a sfondare frontali per cablaggio passante. VERSIONE ELETTRICA: - Possibile collegamento in serie, modificabile in fase di montaggio - Reattori elettronici. - Grado di protezione IP20 Apparecchio da interni per sospensione a soffitto - 1x54+2x24W - T16 Specifiche tecniche e costruttive parametri tipologia specifiche - Apparecchio singolo per montaggio in sospensione, - Set per sospensione a fune, composto da 1 rosone a soffitto e 2 funi da 1000mm, ognuna con fune trasversale, - Ottica Comfort, - Emissione indiretta 1/54W e diretta/indiretta 2 x 2/24W, per T16, - Reattore elettronico, - Armatura in alluminio, anodizzato, bordo con fuga, - Ottica di bivergenza in alluminio puro anodizzato e semisatinato, - Limitazione abbagliamento conf. EN12464 L < 1000 cd/m² a 65° in ogni direzione, - Emissione fotometrica indiretta e diretta/indiretta, - Apparecchio cablato senza alogeni. - Misure: 2436 mm x 98 mm x 62 mm. - Peso: 4.5 kg Apparecchio da interni sferico per sospensione a soffitto - 1x230W+1x8W Specifiche tecniche e costruttive parametri tipologia specifiche APPARECCHIO: - Montaggio : Sospensione - Tipo di sospensione : Cavo di sospensione - Descrizione delle lampade : 1 x MAX 230W E27 HSGS + 1 x 8W G5T5FD Black light (Wood) - Ambiente di utilizzo : Per interni - Finitura : Cocoon - Descrizione tecnica : Apparecchio di illuminazione a sospensione a luce diffusa. - Struttura interna in filo di acciaio verniciato a polvere. - Diffusore in resina (cocoon) spruzzata sulla struttura, con protezione trasparente, realizzata a spruzzo alla fine della CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO – NORME TECNICHE PAGINA 25 SC Nuove scuole elementari e materne di fraz. Antagnod - Ayas Progetto Esecutivo Impianti Elettrici lavorazione. - Apparecchio predisposto per connessione ad impianti elettrici con doppia accensione. ELETTRICHE: - Tensione (V) : 220/240 FISICHE - Alimentazione : Morsetto di connessione - Lunghezza cavo (mm) : 4000 - Diametro Apparecchio (mm): 1000 - Materiali di costruzione : Cocoon, Acciaio - Peso (kg) : 10 Apparecchio stagno con ottica darklight - IP54 - 1x28W - T16 Specifiche tecniche e costruttive parametri tipologia specifiche - Plafoniera in IP54 con rifrattore trasparente e ottica darklight 1x28W, - Lampade T16, con reattore elettronico, - Armatura in profilo di lamiera d'acciaio preverniciato in grigio; - Rifrattore stampato a iniezione in PMMA trasparente, - Ottica brillantata darklight BIVERGENZ® plus; <1000cd/m2 a >= 65°; - Recuperatore di fondo perforato lateralmente per illuminare il soffitto; - Fattore di manutenzione migliorato dalla protezione elevata IP54. - Guarnizione impermeabilizzante per esigenze elevate IP 54; - Montaggio tramite le rondelle bisellate incluse; vano per cablaggio passante. - Apparecchio cablato senza alogeni. - Misure: 1220 x 120 x 92 mm; - Peso: 2.92 kg. Apparecchio stagno opale - IP50 - 4x14W - T16 Specifiche tecniche e costruttive parametri tipologia specifiche - Plafoniera IP50 con rifrattore opale 4x14W, - Lampade T16; - Reattore elettronico, - Armatura in policarbonato bianco; - Rifrattore stampato a iniezione in PMMA opale; - Fattore di manutenzione migliorato dalla protezione elevata IP50. - Guarnizione in poliuretano espanso d'alta qualità; - Montaggio su due punti tramite le rondelle bisellate - Apparecchio cablato senza alogeni. - Misure: 620 x 620 x 90 mm; - Peso: 4.58 kg. CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO – NORME TECNICHE PAGINA 26 SC Nuove scuole elementari e materne di fraz. Antagnod - Ayas Progetto Esecutivo Impianti Elettrici Plafoniera fluorescente IP65 inox - FL 1x36 W Specifiche tecniche e costruttive parametri tipologia specifiche ILLUMINOTECNICHE Rendimento luminoso >80%. Distribuzione concentrata simmetrica. UGR <21 (EN 12464-1). MECCANICHE Corpo in acciaio inox AISI 304 18/10, stampato in un unico pezzo. Vetro trasparente non combustibile, temprato, alloggiato e bloccato alla cornice perimetrale monoblocco in acciaio inox, guarnizione di tenuta, apertura a cerniera tramite scrocchi in acciaio inox. Recuperatore di flusso concentrato, sovradimensionato, in alluminio a specchio con trattamento superficiale al titanio e magnesio, assenza di iridescenza. Elemento portacablaggio in acciaio zincato a caldo, verniciato a base poliestere di colore bianco, fissato al corpo mediante dispositivi rapidi in acciaio inox, apertura a cerniera. Grado di protezione IP65. Montaggio anche su superfici normalmente infiammabili. - F Resistenza meccanica 6,5 joule. Resistenza al filo incandescente 960°C. ELETTRICHE Cablaggio a starter bassissime perdite EEI B1, 230V-50Hz, rifasato, fusibile, classe I. ENEC - IMQ. Ingresso linea su una testata, tramite pressacavo PG 13,5 in ottone nichelato. Plafoniera fluorescente IP65 inox - FL 2x36 W Specifiche tecniche e costruttive parametri tipologia specifiche - Corpo in acciaio inox stampato in unico pezzo - Recuperatore di flusso in alluminio a specchio con trattamento superficiale al titanio e magnesio, rendimento superiore al 70% - schermo frontale in vetro temprato non combustibile - cablaggio a bassissime perdite - Grado di protezione IP65, classe di isolamento I Plafoniere fluorescenti IP65 - lampada FL 1x36 W Specifiche tecniche e costruttive parametri tipologia specifiche - lampade fluorescenti 1x36W - corpo in policarbonato autoestinguente V2 stampato di colore grigio RAL 7035; - guarnizione di tenuta iniettata ecologica antinvecchiamento; - schermo in policarbonato autoestinguente V2, stabilizzato UV, trasparente stampato ad iniezione con superficie esterna liscia ed interna prismatizzata; - riflettore portacablaggio in acciaio zincato a caldo verniciato a base i poliestere bianco fissato al corpo mediante dispositivi rapidi con apertura a cerniera; - scrocchi a scomparsa filo corpo e staffe di fissaggio in accai inox; - cablaggio elettronico - cavi di cablaggio rigidi in PVC termoresistenti con sezione pari ad 1mm2 con pressacavo PG13.5 in dotazione - conformità normativa alla CEI EN 60598-1 - grado di protezione IP65, classe di isolamento I - classe di temperatura T4 CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO – NORME TECNICHE PAGINA 27 SC Nuove scuole elementari e materne di fraz. Antagnod - Ayas Progetto Esecutivo Impianti Elettrici Plafoniere fluorescenti IP65 - lampada FL 2x36 W Specifiche tecniche e costruttive parametri specifiche - lampade fluorescenti 2x36W - corpo in policarbonato autoestinguente V2 stampato di colore grigio RAL 7035; - guarnizione di tenuta iniettata ecologica antinvecchiamento; - schermo in policarbonato autoestinguente V2, stabilizzato UV, trasparente stampato ad iniezione con superficie esterna liscia ed interna prismatizzata; - riflettore portacablaggio in acciaio zincato a caldo verniciato a base i poliestere bianco fissato al corpo mediante dispositivi rapidi con apertura a cerniera; - scrocchi a scomparsa filo corpo e staffe di fissaggio in accai inox; - cablaggio elettronico - cavi di cablaggio rigidi in PVC termoresistenti con sezione pari ad 1mm2 con pressacavo PG13.5 in dotazione - conformità normativa alla CEI EN 60598-1 - grado di protezione IP65, classe di isolamento I - classe di temperatura T4 tipologia Plafoniere tipo reglette IP40 - lampada FL 1x49 W T5 Specifiche tecniche e costruttive parametri specifiche CORPO: In acciaio laminato zincato a caldo, con bordi risvoltati antitaglio e con testate in policarbonato. VERNICIATURA: Acciaio zincato preverniciato a forno con resina poliestere bianca, stabilizzata ai raggi UV, antingiallimento, previo fosfatazione. PORTALAMPADA: In policarbonato bianco e contatti in bronzo, ad innesto rapido, con collari di protezione anticaduta della lampada. Attacco G5. CABLAGGIO: Alimentazione 230V/50Hz. Cavetto rigido sezione 0.50 mm² con guaina di PVC-HT resistente a 90°C secondo le norme CEI 20-20. Morsettiera 2P+T, con massima sezione dei conduttori ammessa 2.5 mm². DOTAZIONE: Nottolino di fissaggio, in nylon. LAMPADA: Fluorescente lineare T5 1x49W MONTAGGIO: A canale, direttamente a plafone o a parete. NORMATIVA: Prodotti in conformità alle vigenti norme EN60598-1 CEI 34-21, sono protetti con il grado IP40IK07 secondo le EN 60529. Installabili su superfici normalmente infiammabili. tipologia Proiettore da parete IP40 - lampada QR111 1x100 W Specifiche tecniche e costruttive parametri tipologia specifiche Orientabilità su n.2 assi di 350° Lampada QR111 100W Attacco lampada G53 Alimentazione 240V Peso 0.72 kg Classe di isolamento II Marcatura "F" CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO – NORME TECNICHE PAGINA 28 SC Nuove scuole elementari e materne di fraz. Antagnod - Ayas Progetto Esecutivo Impianti Elettrici Apparecchio da Incasso in controsoffitto con ottica simmetrica - 2x35W - T16 Specifiche tecniche e costruttive parametri tipologia specifiche App. incasso con ottica luce bianca 2/35W, per T16, con reattore elettronico, armatura da incasso in lamiera d'acciaio verniciata elettroforeticamente in bianco, aperture per la ventilazione; innesto tripolare, ottica in alluminio verniciato elettroforeticamente in colore bianco, con lamelle trasversali a V per maggiore efficienza; Apparecchio cablato senza alogeni. dati: Modulo: 600; 1498 x 200 x 56 mm; peso: 3.9 kg. - Lampade: 2 x T16 / 35W - Flusso luminoso totale: 6600 lm - Efficienza apparecchio: 51 lm/W - Indice di resa cromatica min.: 80 - Reattore: EVG Tridonic PC PRO Lp - Potenza impegnata: 76.5 W Lambda = 0.98 - CELMA EEI: A2 Apparecchio da Incasso in controsoffitto Rotondo a LED - 23W - LED - Conf. EN 12464 Specifiche tecniche e costruttive parametri tipologia specifiche - Apparecchio da incasso LED, (completo) a filo soffitto; - apparecchio LED "stable white", temperatura di colore stabilizzata; - distribuzione simmetrica a fascio largo con illuminotecnica ottimizzata per la massima efficienza dell'apparecchio; - schermatura UGR<19 per applicazioni in uffici conf. EN12464; - lampade: 23 W LED930, - temperatura di colore: calda (3000K). - Flusso luminoso totale: 2000 lm. - Efficienza apparecchio: 79 lm/W; - resa cromatica: RA>90; 50.000h di durata al 70% di flusso; - con reattore per comandi dimming Dali only (unità separata); - riflettore d'alta qualità fissato con attacco a baionetta sulla camera luminosa modulare LED; - camera luminosa ad alta efficienza con dissipazione passiva ottimizzata in profilo di alluminio estruso; - passaggio armonioso tra riflettore e camera luminosa; - riflettore: liscio, rivestito in alluminio applicato in sputtering, brillantato e anti-iridescente; riflettore in policarbonato d'alta qualità e anti-UV; - anello da incasso in pressofusione di alluminio; - montaggio rapido dell'unità tramite attacco a baionetta semplificato; - profondità minima di 140mm; - apparecchio cablato senza alogeni; - collegamento: innesto pentapolare; - possibilità di cablaggio passante; - compatibile con batteria centrale 220 DC; - montaggio rapido senza utensili con graffe antiscivolo, - per soffitti di spessore 1-25mm; - foro soffitto: 150mm, - profondità incasso: 140mm; - peso:1.25 kg. - Lampade: 1 x LED_2000 / 23W - Flusso luminoso totale: 2000 lm - Efficienza apparecchio: 79 lm/W - Reattore: LED_Con - Potenza impegnata: 23 W Lambda = 0.96 - Dimming: LDE DO dimming fino a 5% CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO – NORME TECNICHE PAGINA 29 SC Nuove scuole elementari e materne di fraz. Antagnod - Ayas Progetto Esecutivo Impianti Elettrici Faretto orientabile da incasso in controsoffitto Rotondo- Lampada 1 x QR-CBC 51 max. 50 W Specifiche tecniche e costruttive parametri tipologia specifiche - Apparecchio da incasso (faretto orientabile da incasso); - Lampada 1 x QR-CBC 51 max. 50 W; - portalampada: GU5,3; - tensione lampada 12V; - armatura girevole a 360° e rientrante/estraibile di 40°/60°; - anello da incasso verniciato in bianco; - montaggio rapido e senza utensili del riflettore tramite chiusura a baionetta; - montaggio: anello da incasso in pressofusione di alluminio con molle, - per soffitti di spessore 1-25 mm; - foro soffitto: 100 mm, - profondità incasso: 140 mm; - peso: 0.25 kg - Lampade: 1 x QR-CBC 51 / 50W - Flusso luminoso totale: 990 lm - Efficienza apparecchio: 19 lm/W - Indice di resa cromatica min.: 90 - Potenza impegnata: 53 W Lambda = 1 Centralina 2 Canali per gestione della Luce su sistema BUS DALI Specifiche tecniche e costruttive parametri tipologia specifiche - Tensione nominale:230/240 V AC, 50/60 Hz - Tensione di entrata consentita: 207/264 V AC, 50…60 Hz - Perdita potenza: < 3 W - Entrate: T1, T2 (pulsante) Dimming delle uscite Grp1, Grp2 - SC1 (pulsante) Chiamata scena 1 - PIR Sensore di presenza 230 V AC 50/60 Hz) - Contr.IN (DA, DA). Collegamento di max. 8 apparecchi ED (EDCxx, ED-SDED2, ED-SENS, ED-EYE, ED-IR) - Uscite: Grp1, Grp2 (gruppi di apparecchi di illuminazione) - Rel. Contatto di relè 230 V, 50/60 Hz, carico resistivo ohmico Imax 16 A - Capacità: Grp1, Grp2 in modalità DALI: rispettivamente max. 25 apparecchi di comando DALI compatibili - Grp1, Grp2 in modalità DSI: rispettivamente max. 50 apparecchi di comando DSI compatibili - Grp1, Grp2 in modalità mista DALI o DSI: max. 25 apparecchi di comando DALI compatibili o 25 apparecchi di comando DSI compatibili per ogni uscita. - Segnale DALI: 12 V sincronizzato codice bifase - Segnale DSI: 12 V (codice Manchester) - Cavo di comando DALI/DSI: NYM 2 x 1,5 mm2 (H05VV-U 2 x 1,5 mm2) max. 300 m - Cavo di alimentazione: NYM 2 x 1,5 mm2 (H05VV-U 2 x 1,5 mm2) - Morsetti di raccordo: 0,75/2,5 mm2 - Montaggio: su guide profilate da 35 mm in conformità a EN 50022 - Dimensioni: 4 TE da 17,5 mm, 70 x 90 x 59 mm - Materiale alloggiamento: policarbonato autoestinguente; privo di alogeni - Peso: ca. 350 g - Temperatura ambiente consentita: 0.50°C - Protezione: IP 20 CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO – NORME TECNICHE PAGINA 30 SC Nuove scuole elementari e materne di fraz. Antagnod - Ayas Progetto Esecutivo Impianti Elettrici Sensore per il Rilevamento della Luminosità Naturale Specifiche tecniche e costruttive parametri tipologia specifiche - Entrate 1 cavo DALI, corrente assorbita 4mA (2 carichi DALI) - Segnale DALI 16V temporizzato (codice manchester) - Morsetti di raccordo 0,5...1,5mm² - Materiale armatura materiale sintetico, privo di alogeni - Montaggio Avvitamento a soffitto - Misure Ø 80mm, altezza 24mm - Temperatura ambiente ammessa 0...+50°C - Peso ca. 0.3kg - Protezione IP20 - Sensibilità spettrale con filtro di correzione colori adattato all'occhio umano Cavo 2x0.5mmq segnale DALI di regolazione apparecchi illuminanti Specifiche tecniche e costruttive parametri tipologia specifiche Fornitura, trasporto e posa in opera di cavo flessibile in rame rosso schermato, per impianti DALI di regolazione della luce, non propagante l'incendio e a ridotta emissione di gas corrosivi (CEI 20.22 II / CEI 20.37/2), formazione 2x0,5 mmq. CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO – NORME TECNICHE PAGINA 31 SC Nuove scuole elementari e materne di fraz. Antagnod - Ayas Progetto Esecutivo Impianti Elettrici 1.0 1.1 - IMPIANTO DI TERRA Collegamento equipotenziale Specifiche tecniche e costruttive parametri specifiche L'opera in oggetto consiste in materiale vario per la realizzazione di collegamento equipotenziale supplementare a masse estranee con conduttore di collegamento 1G6 isolato in gomma in tubo termoplastico autoestinguente incassato o a parete. Compresi i collegamenti elettrici alla rete equipotenziale dell´edificio ed eventuali collari per le tubazioni Descrizione Specifiche tecniche I suddetti collegamenti saranno da utilizzarsi per il collegamento equipotenziale di tutte le masse estranee verso terra conformemente alle disposizione della norma CEI 64-12. 1.2 - Pozzetto ispezione 360x260x320mm Specifiche tecniche e costruttive parametri specifiche L'opera in oggetto consiste in pozzetto in materiale termoplastico per presa di terra o derivazione completo di coperchio atto a sopportare un carico maggiore a 12 kg/cmq con rinfiancamento laterale e sottofondo in CLS a 200kg/mc di cemento Descrizione Specifiche tecniche Costituisce l’attestamento ispezione del collegamento di terra dei dispersori verticali con quelli orizzontali secondo modalità di cui alla norma CEI 64-12. 1.3 - Piastra equipotenziale Specifiche tecniche e costruttive parametri specifiche L'opera in oggetto consiste in piastra equipotenziale a 10 morsetti completa di accessori per il fissaggio Descrizione Specifiche tecniche Ad essa faranno capo i conduttori di protezione ed equipotenziali dell’immobile secondo modalità di cui alla norma CEI 64-12. 1.4 - Dispersore a croce Specifiche tecniche e costruttive parametri specifiche L'opera in oggetto consiste in dispersore a croce 50x50x3 in acciaio zincato a caldo, altezza 1.5m, compresi morsetti di collegamento Descrizione 1.5 - Treccia di terra 35mmq CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO – NORME TECNICHE PAGINA 32 SC Nuove scuole elementari e materne di fraz. Antagnod - Ayas Progetto Esecutivo Impianti Elettrici Specifiche tecniche e costruttive parametri specifiche Treccia di rame nudo completa di accessori da 35mmq, compresa la realizzazione di giunti a pressione. Posa entro idoneo scavo già predisposto Descrizione 1.6 - Verifica, integrazione e certificazione impianto di terra Specifiche tecniche e costruttive parametri Descrizione specifiche Verifica costruttiva e funzionale dell'impianto di terra esistente ed integrazione dello stesso conformemente alle norme vigenti (DPR 547/55, CEI 64-8, CEI 64-12) e certificazione ai sensi del DPR 462/2002. Sono compresi esami a vista, misure strumentali, sostituzione di componenti rientranti nella straordinaria manutenzione Specifiche tecniche Verifica ed integrazione dell'impianto di terra del corpo esistente CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO – NORME TECNICHE PAGINA 33 SC Nuove scuole elementari e materne di fraz. Antagnod - Ayas Progetto Esecutivo Impianti Elettrici 2.0 - IMPIANTO DI ALLARME MANUALE 2.1 - Centrale di allarme Specifiche tecniche e costruttive Parametri Tipo Descrizione Omologazione Specifiche Centrale analogica 2 loop - microprocessore 16 bit con 128 KB di Eprom, 32 KB di RAM e 128 KB flash memory - 2 linee analogiche - 99 sensori + 99 moduli di uscita per ciascuna linea - rivelazione gas tramite moduli analogici (non inclusi nella fornitura) collegabili sul medesimo loop di rivelazione incendi - display LCD retroilluminato con 4 righe da 40 caratteri ciscuna - tastiera a memberan con stati funzione - 2 interfacce seriali - alimentatore 24 V 1.8 A - carica batterie e batterie 24 V 2x17 Ah incorporati - dimensioni 276x365x125 - software standard in italiano - archivio storico di 999 eventi - segnalazione necessità pulizia rivelatori - segnalazione scarsa sensibilità rivelatori - soglie di alalrme programmabili su 9 livelli - funzione di test automatico UNI EN 54 2.2 - Pulsante di allarme indirizzato Specifiche tecniche e costruttive Parametri Descrizione Certificazione Specifiche - tensione di esercizio 24Vdc - Assorbimento a riposo 0.21 mA - N° massimo di pulsanti installabili per ogni linea 99 - Grado di protezione IP44 EN 54 2.3 - Targa ottico acustica Specifiche tecniche e costruttive Parametri Tipo Ancoraggi Segnalazione Calotta Pannello Specifiche A cassonetto luminoso di tipo convenzionale A soffitto o a parete Acustica a doppia tonalità In materiale autoestinguente Rosso con scritta a norma CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO – NORME TECNICHE PAGINA 34 SC Nuove scuole elementari e materne di fraz. Antagnod - Ayas Progetto Esecutivo Impianti Elettrici 2.4 - Rivelatore ottico di fumo Specifiche tecniche e costruttive Parametri Specifiche Descrizione L'opera in oggetto consiste in rivelatore di fumo avente le seguenti caratteristiche: - conformità alla EN 54 parte 7-9, possibilità di test tramite magnete, installazione ad innesto su base intercambiabile con altri rivelatori analogici della stessa serie, coppia di led per segnalazione allarmi a 360 gradi, calotta asportabile e schermo antinsetti per facilitazione della pulizia, possibilità di inserzione di 198 dispositivi per loop, (99 sensori e 99 moduli di ingresso uscita), funzione di indirizzamento attraverso selettori rotativi - tensione di funzionamento 15/32Vcc - temperatura di funzionamento da -30°C a +70°C - aggancio allo zoccolo, compreso, tramite contatti autopulenti antisismici - assorbimento in allarme: 6.5 mA a 24 Vcc 2.5 - Rivelatore termovelocimetrico Specifiche tecniche e costruttive Parametri Specifiche Descrizione L'opera in oggetto consiste in rivelatore termovelocimetrico avente le seguenti caratteristiche: - conformità alla EN 54 parte 7-9, possibilità di test tramite magnete, installazione ad innesto su base intercambiabile con altri rivelatori analogici della stessa serie, coppia di led per segnalazione allarmi a 360 gradi, calotta asportabile e schermo antinsetti per facilitazione della pulizia, possibilità di inserzione di 198 dispositivi per loop, (99 sensori e 99 moduli di ingresso uscita), funzione di indirizzamento attraverso selettori rotativi - tensione di funzionamento 15/28Vcc - temperatura di funzionamento da 0°C a +49°C - aggancio allo zoccolo, compreso, tramite contatti autopulenti antisismici - assorbimento in allarme: 5 mA a 24 Vcc 2.6 - Rivelatore di fumo da canale Specifiche tecniche e costruttive Parametri Descrizione Specifiche L'opera in oggetto consiste in rivelatore di fumo da canale costituito da camera di campionamento dell´aria circolante con all´interno un rivelatore ottico di fumo indirizzato Caratteristiche della camera di campionamento: - velocità dell´aria compresa tra 2 2 20 m/s - facilità di accesso per la sostituzione dell´elemento sensibile - contenitore e coperchio in plastica robusta - uscita per postazione di test remota Caratteristiche dell´elemento sensibile - rivelatore a microprocessore - algoritmo di compensazione per la correzzione di errori derivanti da accumuli di polvere - memoria EEPROM a bordo del rivelatore in grado di memorizzare lo storico dei dati rilevati - tensione di funzionamento 15/32Vcc - temperatura di funzionamento da -30°C a +70°C - aggancio allo zoccolo, compreso, tramite contatti autopulenti antisismici - assorbimento in allarme: 6.5 mA a 24 Vcc CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO – NORME TECNICHE PAGINA 35 SC Nuove scuole elementari e materne di fraz. Antagnod - Ayas Progetto Esecutivo Impianti Elettrici 2.7 - Cavo bus di rivelazione incendi Specifiche tecniche e costruttive Parametri Descrizione Specifiche - sezione 2x1.5 mmq - twistato con passo 10 cm - conduttori in rame rosso flessibile - isolamento in PVC - guaina antifiamma CEI 20-22II - schermo in alluminio 2.8 - Combinatore telefonico Specifiche tecniche e costruttive Parametri Descrizione Specifiche - 2 canali - sintesi vocale - tastiera e display - alimentazione 12Vcc e 24Vcc - conforme a Norma UNI EN 54 2.9 - Pannello di ripetizione remota di allarme Specifiche tecniche e costruttive Parametri Descrizione Specifiche - riconoscimento evento - tacitazione uscite - reset allarmi con le seguenti caratteristiche: - display a cristalli liquidi retroilluminato con 8 linee e 40 caratteri ciascuna - tasto frontale di prova - tasto frontale di visualizzazione lista eventi - segnalatore piezoelettrico di stato di allarme - collegamento con bus RS 485 a 5 fili - alimentazione 24 V CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO – NORME TECNICHE PAGINA 36 SC Nuove scuole elementari e materne di fraz. Antagnod - Ayas Progetto Esecutivo Impianti Elettrici 3.0 - IMPIANTO FONIA E DATI 3.1 - Punto di accesso alla rete UTP Specifiche tecniche e costruttive parametri specifiche Descrizione n.2 connettori ad incastro UTP RJ45 Cat.6 e 1 modulo cieco Possono essere montati sullo stesso Faceplate in alternativa od aggiunta altri tipi di connettori come BNC, SC, ST, RCA, TNC, F, RJ25 Realizzato in materiale plastico e corredato di viti di fissaggio e targhette di identificazione ai lati Per scatola passo 503 dimensioni standard 3.2 - Cavo UTP cat.6 Specifiche tecniche e costruttive parametri Descrizione specifiche - designazione UTP CAT. 6 - conduttore in rame rosso rigido diam 0.51 mm - isolamento in polietilene - twistatura a coppie - cordatura in strati concentrici - guaina con mescola in PVC antifiamma - impedenza caratteristica 100 ohm tra 1 e 100 Mhz 3.3 - Cavo fibre ottiche, a 8 fibre in guaina LSZH Specifiche tecniche e costruttive parametri Descrizione specifiche - guaina LSZH (bassa emissione di fumi e zero alogeni) - cavo tipo 50/125µ - Resistenza allo schiacciamento 2000 N - Resistenza al tiro 1000 N - Raggio di curvatura 90 mm Specifiche tecniche L'elemento in oggetto sarà utilizzato per collegare i due armadi dati 3.4 - Armadio dati a parete 22 unità Specifiche tecniche e costruttive parametri Descrizione specifiche Il quadro in oggetto dovrà essere adatto per installazione a parete o su scrivania con dimensioni di ingombro hxlxp pari a 700x1100x450 mm ed essere costituito dai seguenti elementi: - armadio chiuso da parete per raggruppare gli apparati attivi ed i pannelli di permutazione con larghezza standard 19", modularità massima pari a 22 unità, porta frontale in vetro temperato, colore grigio chiaro RAL 7035, pannelli laterali asportabili, ingresso cavi inferiore e superiore, n.2 montanti forati a 19" completi di accessori di fissaggio, N. 2 piastre passacavi in materiale isolante colore Blu RAL 5003 complete di viti di fissaggio - n° 12 pannelli di permutazione non schermati completo di 24 connettori RJ45 a 8pin categoria 6, per cablaggio di tipo T568B, connessione ad incisione di isolante tipo 110 su morsettiera centrale per cavo da 22-26 AWG; completo di cartellini di identificazione sul fronte e sul retro e di barra guidacavi per la facilitazione del cablaggio; - n° 4 pannelli per l'organizzazione orizzontale dei cordoni di permutazione, adatto per strutture rack 19" - n° 1 set di alimentazione degli apparati attivi compostro da elemento a 5 prese schucko con interruttore magnetico 1P+N, complete di staffe di fissaggio alla sturttura; - n° 1 supporti per apparati attivi costituiti da mensola, altezza 2 unità rack; CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO – NORME TECNICHE PAGINA 37 SC Nuove scuole elementari e materne di fraz. Antagnod - Ayas Progetto Esecutivo Impianti Elettrici - n° 1 pannelli ciechi modulari 1 unità per quadri chiusi rack 10" - set di targhette indicatrici per la segnalazione delle utenze collegate date in opera complete di indicazioni - completo di connessioni dagli apparati attivi e dai singoli arrivi dei punti di accesso alla rete ai rispettivi pannelli di permutazione Specifiche tecniche L'elemento in oggetto sarà utilizzato per la rete dati a servizio dell'aula di informatica 3.5 - Armadio dati a parete 42 unità Specifiche tecniche e costruttive parametri Descrizione specifiche Il quadro in oggetto dovrà essere adatto per installazione a parete con dimensioni di ingombro hxlxp pari a 600x2000x600 mm ed essere costituito dai seguenti elementi: - armadio chiuso da parete per raggruppare gli apparati attivi ed i pannelli di permutazione con larghezza standard 19", modularità massima pari a 42 unità, porta frontale in vetro temperato, colore grigio chiaro RAL 7035, pannelli laterali asportabili, ingresso cavi inferiore e superiore, n.2 montanti forati a 19" completi di accessori di fissaggio, N. 2 piastre passacavi in materiale isolante colore Blu RAL 5003 complete di viti di fissaggio, completo di zoccolo e porta in vetro fumé - n° 6 pannelli di permutazione non schermati completo di 24 connettori RJ45 a 8pin categoria 6, per cablaggio di tipo T568B, connessione ad incisione di isolante tipo 110 su morsettiera centrale per cavo da 22-26 AWG; completo di cartellini di identificazione sul fronte e sul retro e di barra guidacavi per la facilitazione del cablaggio; - n° 4 pannelli per l'organizzazione orizzontale dei cordoni di permutazione, adatto per strutture rack 19" - n° 2 set di alimentazione degli apparati attivi compostro da elemento a 5 prese schucko con interruttore magnetico 1P+N, complete di staffe di fissaggio alla sturttura; - n° 2 supporti per apparati attivi costituiti da mensola, altezza 2 unità rack; - n° 6 pannelli ciechi modulari 1 unità per quadri chiusi rack 10" - set di targhette indicatrici per la segnalazione delle utenze collegate date in opera complete di indicazioni - completo di connessioni dagli apparati attivi e dai singoli arrivi dei punti di accesso alla rete ai rispettivi pannelli di permutazione CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO – NORME TECNICHE PAGINA 38 SC Nuove scuole elementari e materne di fraz. Antagnod - Ayas Progetto Esecutivo Impianti Elettrici 4.0 - IMPIANTO ALLARME BAGNI 4.1 - Sistema allarme bagno Specifiche tecniche e costruttive parametri Caratteristiche specifiche Impianto di allarme bagno costituto come segue: - pulsante a pressione o a tirante. - lampada di segnalazione di fuori porta - lampada di segnalazione e tranquillizzazione - il frutto; la scatola portafrutto - i conduttori per alimentazione a bassissima tensione, fino al quadro luminoso indicatore - l'alimentatore ed il trasformatore - i fusibili - i quadri indicatori - i segnali di direzione o di piano - le segnalazioni acustiche e luminose ed inclusa la quota relativa al pulsante di annullamento CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO – NORME TECNICHE PAGINA 39 SC Nuove scuole elementari e materne di fraz. Antagnod - Ayas Progetto Esecutivo Impianti Elettrici 5.0 - IMPIANTO CITOFONICO 5.1 - Impianto Citofonico Specifiche tecniche e costruttive parametri Caratteristiche specifiche Sistema composto da: - Punto di chiamata esterno completo di pulsanti luminosi, porter esterno con microfono e ricevitore collegato ai vari punti di ricezione, alimentatore, mascherina e cassetta porta apparecchi; - Punto di ricezione interno realizzato con apparecchio da parete o da tavolo da monitor, pulsanti per varie funzioni, comunicante col posto esterno e intercomunicante con gli altri - linea di collegamento CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO – NORME TECNICHE PAGINA 40 SC Nuove scuole elementari e materne di fraz. Antagnod - Ayas Progetto Esecutivo Impianti Elettrici IMPIANTO TV 6.0 6.1 - Punto presa TV+SAT Specifiche tecniche e costruttive parametri Caratteristiche specifiche Presa TV terminale o passante, alloggiata su scatola portafrutto. Attenuazione di segnale da stabilire in funzione degli effettivi valori di sistema. 6.2 - Impianto ricezione TV con amplificatore centralino autoalimentato fino a 25 dB Specifiche tecniche e costruttive parametri Caratteristiche specifiche - Impianto di ricezione TV con amplificatore da parete larga banda in grado di ricevere il segnale televisivo captato da almeno tre antenne TV VHF e/o UHF, a dieci elementi, e di servire massimo venti prese, fornito e posto in opera - Compresi: le antenne; il palo di altezza m 2,50; le staffe di fissaggio; il centralino amplificato; l'alimentatore - Microcentralino autoalimentato fino a 25 dB 6.3 - Antenna Parabolica Specifiche tecniche e costruttive parametri Caratteristiche specifiche Antenna parabolica di diametro fino a m 1,50. Compresi: il convertitore da 10 o 11 o 12 gHz; l'eventuale decodificatore, completo di collegamento fino al centralino con filtro attivo automiscelato con segnale convertito UHF 6.4 - Antenna TV Specifiche tecniche e costruttive parametri Caratteristiche specifiche Antenna di ricezione TV VHF o UHF, fino a 10 elementi, completa dei fissaggi e dei collegamenti all'impianto di ricezione e amplificazione 6.5 - Modulo di derivazione a quattro uscite Specifiche tecniche e costruttive parametri Caratteristiche specifiche sistema "multiswitch", una posizione orbitale, quattro piani di polarizzazione compresa la parabola da cm 85 e LNB universale quattro uscite. Compresi: le opere di fissaggio; i collegamenti all'impianto centralizzato CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO – NORME TECNICHE PAGINA 41 SC Nuove scuole elementari e materne di fraz. Antagnod - Ayas Progetto Esecutivo Impianti Elettrici 6.6 - Cavo coassiale 75 Ohm Specifiche tecniche e costruttive parametri Caratteristiche specifiche Cavo coassiale per funzionamento digitale conforme alle norme CEI 46-1, 12-15 e 43-13: - conduttore in rame rosso - isolamento in polietilene pigmentato, con carbon black - dielettrico polietilene espanso - nastro alluminio/poliestere/alluminio - treccia in filli di rame stagnato - film di poliestere - guaina PVC non contaminante - tubazione in PVC pesante di contenimento CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO – NORME TECNICHE PAGINA 42 SC Nuove scuole elementari e materne di fraz. Antagnod - Ayas Progetto Esecutivo Impianti Elettrici 7.0 - DATI DI PROGETTO E PER L’ESECUZIONE Prove dei materiali L’Amministrazione appaltante indicherà preventivamente eventuali prove da eseguirsi in fabbrica sui materiali da impiegarsi negli impianti oggetto dell’appalto. Accettazione I materiali dei quali sono stati richiesti i campioni non potranno essere posti in opera che dopo l’accettazione da parte dell’Amministrazione appaltante. Questa dovrà dare il proprio responso entro sette giorni dalla presentazione dei campioni, in difetto di che il ritardo graverà sui termini di consegna delle opere. La ditta appaltatrice non dovrà porre in opera materiali rifiutati dall’Amministarzione appaltante, provvedendo quindi ad allontanarli dal cantiere. VERIFICHE E PROVE IN CORSO D’OPERA DEGLI IMPIANTI Durante il corso dei lavori l’Amministrazione appaltante si riserva di eseguire verifiche e prove preliminari sugli impianti o parti di impianti, in modo da poter tempestivamente intervenire qualora non fossero rispettate le condizioni del Capitolato speciale di appalto. Le verifiche potranno consistere nell’accertamento delle rispondenza dei materiali impiegati con quelli stabiliti, nel controllo delle installazioni secondo le disposizioni convenute (posizioni, percorsi, ecc..) nonchè le prove di isolamento e di funzionamento ed in tutto quello che può essere utile allo scopo sopra accennato. Dei risultati delle verifiche e prove preliminari di cui sopra si dovrà compilare regolare verbale. PRESCRIZIONI TECNICHE GENERALI Requisiti di rispondenza a norme, leggi e regolamenti Gli impianti devono essere realizzati a regola d’arte, giusta prescrizione del D.M. 22.01.08 n°37. Le caratteristiche degli impianti stessi nonchè dei loro componenti, devono corrispondere alle norme di legge e di regolamento vigenti alla data di presentazione dell’offerta ed in particolare essere conformi : - alle prescrizioni del VV.FF. ; - alle norme CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano). - alle norme UNI (Ente di Unificazione Italiano). Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro Devono essere osservate le vigenti prescrizioni del DPR 27 aprile 1955 n. 547 e successive varianti, per la prevenzione degli infortuni sul lavoro, nonchè le successive regolamentazioni e circolari inerenti prescrizioni e regolamentazioni da ritenersi impegnative ai fini del presente lavoro non espressamente destinati a svolgimento di lavoro subordinato. Prescrizioni riguardanti i circuiti Cavi e conduttori. a) isolamento dei cavi : i cavi utilizzati nei sistemi di prima categoria devono essere adatti a tensione nominale verso terra e tensione nominale (Vo/V) non inferiori a 450/750 V, simbolo di designazione 07. Quelli utilizzati nei circuiti di segnalazione e comando devono essere adatti a tensioni nominali non inferiori a 300/500V, simbolo di designazione 05.Questi ultimi, se posati nello stesso tubo, condotto o canale con cavi previsti con tensioni nominali superiori, devono essere adatti alla tensione nominale maggiore; b) Colori distintivi dei cavi : i conduttori impiegati nella esecuzione degli impianti devono essere contraddistinti dalle colorazioni previste dalle vigenti tabelle di unificazione CEI - UNEL 00722 - 74 e 00712. In particolare il conduttore neutro deve essere contraddistinto esclusivamente con il colore blu chiaro ed il conduttore di protezione deve essere contraddistinto esclusivamente con il colore giallo-verde. Per quanto riguarda i conduttori di fase, devono essere contraddistinti , in modo univoco per tutto l’impianto, dai colori : nero, grigi (cenere) e marrone; c) sezioni minime e cadute di tensione massime ammesse : le sezioni dei conduttori calcolate in funzione della potenza impegnata e dalla lunghezza dei circuiti (affinché la caduta di tensione non superi il valore del 4% della tensione a vuoto, saranno tuttavia possibili ulteriori limitazioni in funzione delle alimentazioni specifiche, ad esempio le diagnostiche radiologiche non dovranno avere cadute di tensione superiori a 1%) devono essere scelte tra quelle unificate. In ogni caso non devono essere superati i valori delle portate di corrente ammesse, per i diversi conduttori dalle tabelle di unificazione CEI-UNEL. Indipendentemente dai valori ricavati con le precedenti indicazioni , le sezioni minime ammesse sono: CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO – NORME TECNICHE PAGINA 43 SC Nuove scuole elementari e materne di fraz. Antagnod - Ayas Progetto Esecutivo Impianti Elettrici - 1,50 mmq. per circuiti di segnalazione e telecomando; - 1,50 mmq. per illuminazione di base, derivazione per prese a spina per altri apparecchi di illuminazione e per apparecchi con potenza unitaria inferiore o uguale a 1,5 kW; - 2,50 mmq. per derivazione con o senza prese a spina per utilizzatori con potenza unitaria superiore a 1,5 KW e inferiori a 3 KW; d) sezione minima dei conduttori neutri: la sezione dei conduttori non deve essere inferiore a quella dei corrispondenti conduttori di fase. Per conduttori in circuiti polifasi, con sezione superiore a 16 mmq., la sezione dei conduttori neutri può essere ridotta alla metà di quella dei conduttori di fase, con il minimo tuttavia di 16 mmq. (per conduttori in rame). e) sezione dei conduttori di terra e protezione : la sezione dei conduttori di terra e protezione, cioè dei conduttori che collegano all'impianto di terra le parti da proteggere contro i contatti indiretti, non deve essere inferiore a quanto di seguito riportato: - conduttore di protezione con sezione pari a quella di fase nel caso in cui il conduttore di protezione appartenga alla conduttura di alimentazione e pari a 6 mmq nel caso in cui sia posato in conduttura isolata. - conduttore di terra pari a 35 mmq se in treccia di rame e 50 mmq se in treccia di alluminio. PRESCRIZIONI PARTICOLARI PER LOCALI DA BAGNO Tubi protettivi, percorso tubazioni, cassette di derivazione I locali da bagno vengono suddivisi in 4 zone , per ognuna delle quali valgono regole particolari. zona 0 E’ il volume delle vasca da bagno o piatto doccia : non sono ammessi apparecchi elettrici, come scalda acqua ad immersione o simili . zona 1 E’ il volume delle vasca da bagno o piatto doccia fino all’altezza di m. 2,25 dal pavimento : sono ammessi lo scaldabagno (del tipo fisso, con la massa collegata al conduttore di protezione ) o altri apparecchi utilizzatori fissi , purchè alimentati a tensione non superiore a 25 V, cioè con la tensione ulteriormente ridotta rispetto al limite normale della bassissima tensione di sicurezza, che corrisponde a 50 V. zona 2 E’ il volume che circonda la vasca da bagno o il piatto doccia largo 60 cm e fino ad una altezza di m. 2,25 dal pavimento . Sono ammessi oltre allo scaldabagno e agli altri apparecchi alimentati a non più di25 V, anche apparecchi illuminanti dotati di doppio isolamento(classe II). Gli apparecchi installati nelle zone 1 e 2 devono essere protetti contro gli spruzzi d’accqua(grado di protezione IPX4). Sia nella zona 1 che nella zona 2 non devono esserci materiali di installazione, come interruttori , prese a spina , scatole di derivazione ; possono essere installati pulsanti a tirante con cordone isolante e frutto incassato ad altezza superiore a m. 2,25 dal pavimento. Le condutture devono essere limitate a quelle necessarie per l’alimentazione degli apparecchi installati in queste zone e devono essere incassate con tubo protettivo non metallico, gli eventuali tratti in vista necessari per il collegamento con gli apparecchi utilizzatori (per esempio con scaldabagno) devono essere protetti con tubo di plastica o realizzati con cavo munito di guaina isolante. zona 3 E’ il volume al di fuori sella zona 2 della larghezza di m. 2,40 (e quindi 3 m. oltre la vasca o la doccia):sono ammessi componenti dell’impianto elettrico protetti contro la caduta verticale di gocce d’acqua (grado di protezionne IPX1), come nel caso dell’ordinario materiale elettrico da incasso IPX5 quando è previsto l’uso di getti d’acqua per la pulizia del locale, inoltre l’alimentazione delle prese a spina deve soddisfare una delle seguenti condizioni: a) bassissima tensione di sicurezza con limite 50 V (BTS); b) trasformatore di isolamento per ogni singola presa a spina; c) interruttore differenziale ad alta sensibilità con corrente differenziale non superiore a 30 mA. Le regole date per le varie zone in cui sono suddivisi i locali da bagno servono a limitare i pericoli provenienti dall’impianto elettrico del bagno stesso e sono da considerarsi integrative rispetto alle regole e prescrizioni comuni a tutto l’impianto elettrico (isolamento delle parti attive, collegamento delle masse al conduttore di protezione, ecc.) COLLEGAMENTO EQUIPOTENZIALE NEI LOCALI DA BAGNO Per evitare tensioni pericolose provenienti dall’esterno del locale da bagno (ad esempio da una tubazione che vada in contatto con un conduttore equipotenziale che colleghi fra di loro tutte le masse estranee delle zone 1 - 2 - 3 con il conduttore di protezione, in particolare per le tubazioni metalliche ) è sufficente che le stesse siano collegate con il conduttore di protezione all’ingresso dei locali da bagno. Le giunzioni devono essere realizzate conformemente a quanto prescritto dalle norme CEI 64-8; in particolare devono essere protette contro eventuali allentamenti o corrosioni. CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO – NORME TECNICHE PAGINA 44 SC Nuove scuole elementari e materne di fraz. Antagnod - Ayas Progetto Esecutivo Impianti Elettrici Devono essere impiegate fascette che stringono il metallo vivo. Il collegamento equipotenziale deve raggiungere il più vicino conduttore di protezione, ad esempio nella scatola dove è installata la presa a spina protetta dall’interruttore differenziale ad alta sensibilità. E’ vietata l’inserzione di interruttori e di fusibili sui conduttori di protezione. Per i conduttori si devonno rispettare le seguenti sezioni minime: - 2,5 mmq (rame) per collegamenti protetti meccanicamente, cioè posati entro tubi e sotto intonaci; - 4 mmq (rame) per collegamenti non protetti meccanicamente e fissati direttamente a parete. CONDUTTURE ELETTRICHE NEI LOCALI DA BAGNO Possono essere usati cavi isolati in PVC tipo N07V - K in tubo di plastica a parete o nel pavimento. CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO – NORME TECNICHE PAGINA 45 SC Nuove scuole elementari e materne di fraz. Antagnod - Ayas Progetto Esecutivo Impianti Elettrici 8.0 - PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI Tutti i componenti elettrici devono essere protetti dai contatti diretti; le caratteristiche di protezione devono essere possedute dagli stessi componenti ma possono essere anche realizzate in fase di installazione. - isolamento delle parti attive: i componenti devono avere un isolamento adatto alla protezione dagli agenti atmosferici in relazione all'ambiente in cui sono installati. - involucri o barriere: a) le parti attive devono essere collocate all'interno di custodie fornite di grado di protezione minimo non inferiore a IPXXB (non accessibilità al dito di prova); b) Le superfici orizzontali delle custodie abbiano un grado di protezione minimo non inferiore a IPXXD (inaccessibilità al filo di prova). c) l'apertura delle custodie deve avvenire: * con chiave o attrezzo affidato a persona addestrata, oppure * con sezionamento dell'alimentazione prima dell'apertura dell'involucro e ripristino solo dopo la richiusura dell'involucro stesso (interblocco) * esistenza di una barriera intermedia sulle parti attive avente proteione non inferiore IPXXB rimovibile solo mediante l'uso di una chiave o attrezzo. d) Ostacoli e distanziamenti: tale protezione è ammessa in locali accessibili solo a persone addestrate a condizione che i luoghi siano chiaramente segnalati e che: * le porte di ingresso permettano una facile uscita verso l'esterno con apertura da realizzare senza far uso di una chiave; * siano rispettate le prescrizioni di cui agli articoli 481.241, 481.242 e 481.243 della norma CEI 64-8 in ordine alle distanze minime ed alle dimensioni dei passaggi. CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO – NORME TECNICHE PAGINA 46 SC Nuove scuole elementari e materne di fraz. Antagnod - Ayas Progetto Esecutivo Impianti Elettrici 9.0 - PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI 9.1 - Sistemi elettrici a tensione inferiore a 1000V c.a. L’impianto da realizzare in ragione dell’alimentazione sarà di tipologia TT, la protezione contro i contatti indiretti verrà ottenuta per mezzo di collegamento all’impianto di terra locale che avrà valore di resistenza coordinato con le protezioni differenziali presenti a progetto in modo da garantire una tensione di contatto limite inferiore a 50V come prescritto dalla CEI 64-8. E’ previsto la realizzazione di una rete di terra mediante infissione di picchetti in acciaio zincato opportunamente collegati con una treccia di rame di sezione adeguata. I dispersori di terra, saranno costituiti da elementi metallici posti in intimo contatto con il terreno in modo tale da realizzare il collegamento elettrico con la terra. Tali dispersori dovranno avere dimensioni tali da garantire un’adeguata resistenza meccanica e resistenza alle corrosioni del terreno . Il conduttore di terra, se costituito da una treccia di rame, dovrà avere una sezione non inferiore a 35 mm², mentre se costituito in acciaio zincato, la sezione minima dovrà essere di almeno 50 mm². Il collettore di terra sarà costituito da una barra di rame o acciaio zincato posta in prossimità dell’armadio contatori. Al collettore dovranno essere collegati i conduttori di protezione, i conduttori equipotenziali principali ed il conduttore di terra. La sezione dei conduttori di protezione non raggruppati alle linee di alimentazione dovrà essere pari a 2.5mm² qualora gli stessi dispongano di una protezione meccanica e 4 mm² in caso contrario. I conduttori di protezione aggregati alle linee di alimentazione dovranno invece avere una sezione minima pari a quella del conduttore di fase. Tutti i conduttori di protezione ed equipotenziali dovranno essere numerati all’inizio ed al termine del percorso. I collegamenti sulle tubazioni dovranno essere effettuati con appositi collari in acciaio, provvisti di bulloni di serraggio e di appositi bulloni per le connessioni dei conduttori equipotenziali. Per quanto non esplicitamente espresso si dovrà fare riferimento alla CEI 64-12 “ Guida per l’esecuzione dell’impianto di terra negli edifici per uso residenziale e terziario”. Dovrà essere garantita la seguente disguaglianza: Rt ≤ 50 / Idiff Dove: Ra Resistenza (Ω) dell'impianto di terra, compresa la resistenza dei conduttori di protezione; 50 Valore della tensione di contatto limite; Ia valore della corrente (A) che fa intervenire le protezioni entro 5s. 9.2 - Sistema IT In tali sistemi si hanno due situazioni: -1° guasto: si deve soddisfare la relazione Rd ≤ 50 / Id dove: Rd Resistenza (Ω) del dispersore; Id corrente (A) di 1° guasto di impedenza trascurabile. Il 1° guasto in tale sistema deve essere controllato con un dispositivo di controllo dell'isolamento (con segnale sonoro e visivo). 2° guasto: in tal caso le condizioni dipendono dal tipo di collegamento delle masse: * se sono collegate a terra individualmente o per gruppi; * se sono collegate a pezzi o collettivamente. CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO – NORME TECNICHE PAGINA 47 SC Nuove scuole elementari e materne di fraz. Antagnod - Ayas Progetto Esecutivo Impianti Elettrici Per 2° guasto, pertanto, nel caso di collegamento individuale delle masse o nel caso di masse appartenenti a gruppi diversi, si deve soddisfare la seguente relazione (già prevista per il sistema TT): Ra ≤ 50 / Ia dove: Ra Resistenza (Ω) dell'impianto di terra, compresa la resistenza dei conduttori di protezione; 50 Valore della tensione di contatto limite; Ia valore della corrente (A) che fa intervenire le protezioni entro 5s. Nel caso collettivo delle masse, si deve soddisfare convenzionalmente una relazione simile a quella prevista per il sistema TN diversa a seconda che il neutro sia distribuito o meno: Zs ≤ U0 / 2 Ia neutro non distribuito Z's ≤ U / 2 Ia neutro distribuito dove: impedenza totale (Ω) del l'anello di guasto [FASE-PE]; impedenza totale (Ω) del l'anello di guasto [NEUTRO-PE]; tensione nominale (V) del sistema [fase/terra]; tensione nominale (V) del sistema [fase/fase]; corrente d'intervento (A) del dispositivo di protezione a massima corrente, in relazione ad un tempo convenzionale definito dalla tabella 41A della norma CEI 64-8, che, per tensioni d'esercizio normalizzate (380/220V), risulta pari a 0,4s per ambienti ordinari e 0,2s per locali adibiti ad uso medico [neutro non distribuito] e 0,8s per ambienti ordinari e 0,4s per locali adibiti ad uso medico [neutro distribuito]. Zs Z's U0 U Ia Per i circuiti terminali e per i circuiti di distribuzione valgono le stesse considerazioni già previste per il sistema TN. CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO – NORME TECNICHE PAGINA 48 SC Nuove scuole elementari e materne di fraz. Antagnod - Ayas Progetto Esecutivo Impianti Elettrici 10.0 - 10.1 - DIMENSIONAMENTO DELLE PROTEZIONI CONTRO LE SOVRACORRENTI Protezione contro il sovraccarico Secondo quanto previsto dalle norme, le sezioni delle condutture sono state determinate in modo che la corrente di impiego di ogni circuito risulti inferiore alla relativa portata dei cavi. Tutti i circuiti sono protetti dal sovraccarico mediante dispositivi posti all’inizio delle condutture, in grado di soddisfare le condizioni IB < In < IZ dove Ib In Iz If 10.2 - = = = = If < 1,45 Iz Corrente di impiego del circuito Corrente nominale del dispositivo di protezione Portata in regime permanente della conduttura Corrente di funzionamento del dispositivo di protezione Protezione contro le correnti di corto circuito La protezione contro le correnti di corto circuito sarà assicurata nelle seguenti condizioni: - I dispositivi di protezione hanno un potere di interruzione maggiore o uguale alla corrente di corto circuito presunta nel punto di installazione. E' ammesso l'utilizzo di un dispositivo di protezione con potere di interruzione inferiore se a monte sarà installato un altro dispositivo di protezione avente il necessario potere di interruzione. In tale caso le caratteristiche elettriche dei due dispositivi devono essere coordinate in modo che l'energia che essi lasciano passare non sia superiore a quella che può essere sopportata dal dispositivo posto a valle e dalle ondutture elettriche protette da questi dispositivi; - Tutte le correnti provocate da un corto circuito, che si presenti in un punto qualsiasi del circuito, devono essere interrotte in un tempo non superiore a quello che porta i conduttori alla temperatura limite ammissibile. Per il corto circuito di durata non superiore a 5S, il tempo necessario affinchè una data corrente di corto circuito porti i conduttori dalla temperatura massima ammissibile, in servizio ordinario, alla temperatura limite, può essere calcolato approssimativamente con la seguente espressione: t = kS I t = durata del fenomeno in secondi; S = sezione del conduttore in mm2; K = coefficiente pari a: 115 per i conduttori isolati in PVC, 145 per i conduttori isolati in gomma. CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO – NORME TECNICHE PAGINA 49 SC Nuove scuole elementari e materne di fraz. Antagnod - Ayas Progetto Esecutivo Impianti Elettrici 11.0 - VERIFICA DELLA CADUTA DI TENSIONE La caduta di tensione sarà verificata alla fine dei lavori, fra la tensione a vuoto e la tensione che si riscontra in qualsiasi punto degli impianti, quando sono inseriti tutti gli utilizzatori (tensione costante). La caduta di tensione non dovrà superare il 3%, della tensione a vuoto, per gli impianti d’illuminazione ed il 4% per gli impianti di forza motrice. CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO – NORME TECNICHE PAGINA 50 SC Nuove scuole elementari e materne di fraz. Antagnod - Ayas Progetto Esecutivo Impianti Elettrici 12.0 - CARATTERISTICHE DEI COMPONENTI E MODALITA DI INSTALLAZIONE Apparecchi di illuminazione ordinaria e relativi comandi. Tutti gli apparecchi di illuminazione dovranno essere mantenuti ad adeguata distanza dagli oggetti illuminati, se questi ultimi sono combustibili, ed in particolare per faretti e piccoli proiettori le distanze devono rispettare quanto previsto dalla norma CEI 64-8/7 art 751.04.1. In particolare le plafoniere dovranno possedere la possibilità di montaggio su superfici normalmente infiammabili secondo CEI 34-21. I tubi fluorescenti da impiegare, se non specificatamente indicato, avranno tonalità di colore pari a 3000 K, indice di resa cromatica Ra=95, flusso luminoso pari a 1000 lm (18W) e 2350 lm (36W). Tutti gli apparecchi saranno equipaggiati con reattori elettronici. Gli interruttori e/o deviatori di comando, di tipo unipolare modulari avranno, In=16A, Vn=250 V, conformi alle norme CEI 23-9; essi verranno installati ad una quota del pavimento di 90 cm. Detti comandi saranno contenuti in scatole da incasso provviste di supporto in resina e placca; essi dovranno presentare un grado di protezione non inferiore a IP40. I componenti applicati a vista devono essere di materiale resistente alla prova di cui CEI 64-8, sezione 422, con filo incandescente a 650°C. CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO – NORME TECNICHE PAGINA 51 SC Nuove scuole elementari e materne di fraz. Antagnod - Ayas Progetto Esecutivo Impianti Elettrici 13.0 - COLLAUDO DEFINITIVO DEGLI IMPIANTI Le modalità di collaudo per gli impianti elettrici dovranno essere quelle successivamente riportate; queste, come richiesto dalla normativa vigente, sono relative alle indicazioni di massima e minimali applicabili sempre e comunque per tutti gli impianti con caratteristiche generali (qualora le parti di opera riportate siano ovviamente presenti e nell’oggetto dei lavori) ai sensi del D.M. 22/01/2008 n°37. Qualora si trattasse di impianti particolari si rimanda alle prescrizioni dei VV.F. e/o agli organi di controllo quali ISPESL, USL, ecc.... Impianto di distribuzione forza e luce. Durante l'esecuzione dei lavori ed in modo che risultino completate subito dopo l'ultimazione degli stessi, saranno effettuate sugli impianti di forza/luce le verifiche e le prove sotto specificate verifica preliminare intesa ad accertare che la fornitura dei materiali costituenti gli impianti, qualitativamente e quantitativamente, corrisponda alle prescrizioni contrattuali. verifica intesa ad accertare che il montaggio dei componenti sia stato accuratamente eseguito e che il funzionamento di ciascuna parte sia regolare e corrispondente alle norme vigenti. Il collaudo finale sarà effettuato solo se gli impianti saranno stati certificati e servirà per accertare: il corretto funzionamento di apparecchiature, circuiti principali, circuiti ausiliari e protezioni, in conformità alla Norma CEI 64-8 la sfilabilità dei cavi; si procederà ad estrarre un cavo dal tratto di tubo compreso tra due cassette e scatole successive e nell'osservare se questa operazione abbia danneggiato il cavo stesso. In caso di esito non favorevole fermo restando l'obbligo per l'installatore di modificare gli impianti, la prova sarà ripetuta su un altro tratto: qualora anche la seconda prova fornisse esito sfavorevole, la verifica della sfilabilità sarà estesa a tutti gli impianti utilizzatori la resistenza di isolamento: la misura sarà eseguita mediante un ohmetro la cui tensione continua sia circa 125V, in caso di misura su parti di impianto con tensione nominale superiore a 50 V. Durante le misure gli apparecchi utilizzatori saranno disinseriti. il collegamento alla rete di terra: allo scopo sarà seguita una misura della resistenza di terra la corrispondenza tra fasi e loro colorazione l'equilibratura e la ripartizione dei carichi l'esatta taratura delle protezioni la continuità delle grandi masse metalliche le portate e la caduta di tensione dei conduttori. l’idoneità della tensione nominale d’isolamento per i conduttori la correttezza delle connessioni dei conduttori la conformità dell’impianto elettrico nei locali contenenti bagni e docce alla Norma CEI 64-8 la conformità dell’impianto elettrico nei locali sanitari alla Norma CEI 64-8/7 V2 la conformità dell’impianto elettrico nei locali contenenti apparecchiature elettromedicali alla Norma CEI 62-5 la conformità dimensionale minima dei dispersori, conduttori di terra e delle protezione equipotenziali e supplementari alla Norma CEI 64-8 la presenza del conduttore di protezione per tutte le masse il rispetto delle quote di installazione delle prese la predisposizione delle canalizzazioni telefoniche in conformità alla normativa CEI la continuità dei conduttori di protezione e dei conduttori equipotenziali principali e supplementari la funzionalità dei dispositivi di protezione a corrente differenziale Gli impianti elettrici dovranno altresì rispondere ai seguenti requisiti: Caduta di tensione: la differenza tra la tensione a vuoto e la tensione che si potrà riscontrare in qualsiasi punto dell'impianto quando sono inseriti tutti gli apparecchi utilizzatori suscettibili di funzionare simultaneamente, non deve superare il 4% della tensione a vuoto, valgono le limitazioni per particolari classi di utilizzatori in precedenza riportate. Portata delle condutture: oltre ai valori relativi alle verifiche per corrente di corto circuito a fondo linea (Icc minima) e per cadute di tensione, la sezione dei conduttori dovrà essere dimensionata applicando un coefficiente mai inferiore a 0,7, oltre ai coefficienti di riduzione per addensamento cavi e temperatura ambiente, ai valori riportati sulle tabelle UNEL. Sezioni minime ammesse: CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO – NORME TECNICHE PAGINA 52 SC Nuove scuole elementari e materne di fraz. Antagnod - Ayas Progetto Esecutivo Impianti Elettrici ¾ 2,5 mm2 per circuiti F.E.M. e dorsali luci ¾ 1,5 mm2 per circuiti ausiliari e luce Potere d'interruzione degli interruttori Il potere d'interruzione degli interruttori di protezione dovrà essere verificato in funzione della potenza di corto circuito a monte della fornitura. In ogni caso non sono ammessi interruttori con potere d'interruzione inferiore a 6 kA per tensioni sia di 220V che di 380V. Resistenza di isolamento Per tutte le parti di impianto comprese tra 2 fusibili o interruttori automatici successivi, o poste a valle dell'ultimo fusibile o interruttore automatico, la resistenza di isolamento verso terra e fra conduttori appartenenti a fasi o polarità diverse, non deve essere inferiore a: 0,5 MΩ per sistemi a tensione nominale > 50 V 0,25 MΩ per sistemi a tensione nominale < 50 V Resistenza di terra Il valore della resistenza di terra deve essere coordinato con il sistema di protezione contro le folgorazioni (norme CEI 64-8) e comunque non deve essere superiore ai 20Ω (DPR 547). Protezione contro le scariche atmosferiche In corso d’opera dovranno essere verificate quelle parti di impianto che, a lavori ultimati, risulterebbero difficilmente ispezionabili: le parti metalliche dell’edificio utilizzate come conduttori dell’impianto o, comunque, i conduttori dell’impianto appositamente installato se incorporati nella struttura stessa tutte le connessioni fra elementi dell’impianto o fra essi e corpi metallici o masse estranee destinate ad essere inglobate o ricoperte da materiale anticorrosivo il fissaggio di dispositivi di ancoraggio di conduttori se destinati ad essere ricoperti con materiale di protezione dell’edificio le tubazioni e gli elementi metallici naturali interrati, se utilizzati come naturali dispersori gli elementi normali del dispersore prima del loro interramento il numero, le dimensioni e la tipologia dei dispositivi adottati per assicurare la continuità elettrica dei ferri di armatura utilizzati come elementi naturali dell’impianto prima della gettata del cemento i collegamenti tesi a garantire la continuità elettrica fra l’armatura e corpi o masse metalliche estranei presenti nell’edificio i collegamenti fra elementi delle facciate e fra queste ed i corpi o masse metalliche presenti nell’edificio Le verifiche finali atte ad accertare, indipendentemente dalle prescrizioni di capitolato, la rispondenza dell’impianto realizzato a regola d’arte; esse dovranno essere articolate in tre fasi: - esame della documentazione di progetto allegata alla dichiarazione di conformità - esame a vista - prove di verifica L’esame a vista intende accertare che l’impianto, conforme al progetto, sia realizzato a regola d’arte senza presentare danni visibili che ne compromettano la sicurezza e le prestazioni; in particolare: l’impianto dovrà essere in buone condizioni non dovranno esistere conduttori interrotti o scollegati le parti di impianto non dovranno essere aggredite dalla corrosione i conduttori e i componenti dell’impianto dovranno essere ben fissati alle superfici di fissaggio e le eventuali protezioni meccaniche dovranno essere integre i conduttori di equipotenzialità e le giunzioni dovranno essere integri i limitatori di tensione non dovranno presentare danni l’edificio protetto non dovrà aver subito variazioni o alterazioni che richiedano un riesame delle protezioni i collegamenti equipotenziali con ogni parte metallica aggiunta all’edificio, dopo l’ultimo esame a vista, dovranno essere accertati con misure di continuità Le prove di verifica, intese come operazioni e misure atte ad assicurare l’efficacia e l’idoneità delle misure di sicurezza relative all’impianto in esame, si articoleranno in: misura della resistività del terreno misura della resistenza di terra del dispersore dell’impianto di protezione misura della continuità elettrica degli elementi dell’impianto, ivi compresi gli elementi normali e naturali, quando non ispezionabili a vista Al termine della verifica finale dovrà essere redatto un verbale di verifica integrato dagli schemi e descrizioni dell’impianto. CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO – NORME TECNICHE PAGINA 53 SC Nuove scuole elementari e materne di fraz. Antagnod - Ayas Progetto Esecutivo Impianti Elettrici Tutti gli impianti dovranno essere collaudati ai sensi della normativa vigente, con restituzione di idonea scorta documentale. Dovranno essere riscontrati valori in rispondenza a: ¾ protezione contro i contatti diretti ¾ protezione contro i contatti indiretti ¾ protezione contro i cortocircuiti ¾ protezione contro i sovraccarichi ¾ protezione contro il pericolo di incendi o di ustioni ¾ protezione contro le scariche elettrostatiche ¾ protezione contro gli abbassamenti di tensione ¾ protezione con comando di emergenza ¾ protezione con arresto di emergenza ¾ prescrizione per ambienti particolari (bagni, locali medici, chirurgici, ecc…) a) Verifica provvisoria e consegna degli impianti Durante l'esecuzione dei lavori e in modo che risultino completate subito dopo l'ultimazione dei lavori stessi, si effettueranno delle verifiche provvisorie (a carico dell’appaltatore) con lo scopo di consentire, in caso di esito favorevole, l’inizio del funzionamento degli impianti ad uso degli utenti a cui sono destinati. Ad ultimazione di ciascuna verifica provvisoria, la Stazione Appaltante, nella figura del D.L., potrà decidere la messa in funzione o meno a seguito delle singole valutazioni con presa in consegna degli impianti o solo ed esclusivamente a seguito del rilascio del collaudo tecnico effettuato da tecnico abilitato a discrezione della stazione appaltante scelto all’interno di una terna proposta dall’appaltatore, nonché del rilascio del certificato di conformità corredato di elaborati grafici di cantiere AS BUILT. La verifica provvisoria dovrà avere la finalità (anche durante l’esecuzione dei lavori) di accertare che gli impianti siano in condizioni di poter funzionare normalmente in condizioni sicure e che siano state effettuate e rispettate le vigenti norme di legge per la prevenzione degli infortuni: ¾ stato di isolamento dei circuiti ¾ continuità elettrica dei conduttori ¾ grado di isolamento e sezioni dei conduttori ¾ efficienza dei comandi e delle protezioni nelle condizioni di massimo carico previsto ¾ efficienze delle prese di terra ¾ efficienza delle protezioni contro i contatti indiretti ¾ efficienza delle protezioni contro i contatti diretti ¾ resistenza del collegamento al circuito di protezione delle singole apparecchiature ¾ verifica del valore dell’impedenza dell’anello di guasto Zs ¾ rispondenza alle normative CEI relative a ciascun tipo di impianto b) Collaudo definitivo degli impianti Introduzione Subito dopo l'ultimazione dei lavori ed entro il termine stabilito dal capitolato speciale di appalto ed in difetto, non oltre sei mesi dalla data dell’emissione del certificato di regolare esecuzione, dovrà essere consegnato alla stazione appaltante il collaudo tecnico definitivo degli impianti (a carico dell’appaltatore) in modo tale da dover accertare che i lavori, per quanto riguarda i materiali impiegati, l’esecuzione e la funzionalità corrispondano a quanto prescritto nei documento di appalto, tenuto conto delle eventuali modifiche concordate e certificate in sede di aggiudicazione ed in fase di esecuzione dei lavori stessi. In particolare, nel collaudo definitivo dovranno effettuarsi come minimo le seguenti verifiche: verifica dell’osservazione delle norme tecniche generali verifica della rispondenza degli impianti alle richieste e preventive indicazioni, inerenti lo specifico appalto, precisate dalla Stazione Appaltante confermate e concordate dalla documentazione amministrativa e contabile della D.L. verifica della rispondenza delle opere realizzate con gli elaborati progettuali verifica della rispondenza delle opere realizzate con tutte le modifiche richieste dalla Stazione Appaltante sulla base della documentazione comprovante tutte le varianti rispetto al progetto verifica della bontà dei materiali impiegati nell’esecuzione degli impianti, dei quali dovranno essere stati presentati idonei campioni ed accettati dalla stazione appaltante, con certificazione della corrispondenza degli stessi alle campionatura Inoltre nel collaudo definitivo dovranno essere ripetuti i controlli delle verifiche provvisorie al fine dell’accettabilità di quanto segue: ¾ lo stato di isolamento dei circuiti ¾ il corretto coordinamento conduttori e protezioni elettriche CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO – NORME TECNICHE PAGINA 54 SC Nuove scuole elementari e materne di fraz. Antagnod - Ayas Progetto Esecutivo Impianti Elettrici ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ la continuità elettrica dei circuiti il grado di isolamento e la sezione dei conduttori l’efficienza dei comandi e delle protezioni nelle condizioni del massimo carico previsto la selettività degli organi di protezione l’efficienza delle prese di terra la resistenza del collegamento al circuito di protezione delle singole apparecchiature e prese di corrente il valore dell’impedenza dell’anello di guasto Zs rapportato alle caratteristiche degli interruttori di protezione la protezione contro gli effetti termici e gli incendi la corretta esecuzione degli impianti (esami a vista e strumentali) l’accessibilità per gli interventi di manutenzione i livelli di illuminamento i collegamenti equipotenziali gli impianti entro i locali ad uso medico i certificati di collaudo delle varie apparecchiature principali tutta la documentazione tecnica (documentazione finale) comprovante l’esecuzione AS BUILT e le prove strumentali Tale ripetuto controllo dovrà avere lo scopo di verificare se le condizioni per le quali la verifica provvisoria diede esito favorevole non si siano alterate nel periodo intercorrente fra la verifica provvisoria ed il collaudo definitivo, mentre per quelle condizioni per le quali nella verifica provvisoria si siano riscontrate delle deficienze, il ripetuto controllo, in sede di collaudo definitivo, dovrà avere lo scopo di accertare se, dopo la verifica provvisoria, si sia provveduto ad ovviare alle deficienze stesse. A maggior ragione, gli anzidetti accertamenti prescrittivi per le prove provvisorie dovranno effettuarsi in sede di collaudo definitivo, qualora la verifica provvisoria non abbia avuto luogo o sia stata solo parzialmente eseguita. Anche del collaudo definitivo dovrà essere redatto regolare verbale. In seguito alle verifiche eseguite si dovrà fornire una relazione di verifica e collaudo dove saranno riportate tutte le verifiche ed i controlli eseguiti; dovranno essere compilate idonee schede riproducenti i valori delle verifiche strumentali, in particolare modo relative ai locali ad uso medico (come richiesto dalle norme CEI 64-8/7 V2 e di riflesso 62/5). La documentazione di collaudo degli impianti dovrà essere consegnata alla Stazione Appaltante unitamente ai seguenti elaborati da considerarsi scorta minima per l’accettazione: ¾ Disegni planimetrici ed in alzata degli impianti installati ¾ Schemi elettrici e dimensioni dei quadri elettrici ¾ Schemi planimetrici ¾ Schemi funzionali ¾ Certificati di collaudo delle varie apparecchiature ¾ Schede di verifica strumentale ¾ Manuali d’uso delle apparecchiature ¾ Relazione sulla tipologia degli impianti ¾ Relazione sui materiali installati ¾ Documentazione comprovante la denuncia degli impianti installati Tutta la documentazione di fine lavori sopra elencata dovrà essere considerata parte integrante della fornitura degli impianti in oggetto senza che per questo l’Appaltatore possa chiedere oneri aggiuntivi o variazioni di prezzi. Norme Generali Per le prove di funzionamento e rendimento delle apparecchiature e degli impianti, prima di iniziare, il collaudatore dovrà verificare tutta la documentazione tradizionale proveniente dalla D.L. nonché le caratteristiche della corrente di alimentazione, disponibile al punto di consegna (specificatamente tensione, frequenza, potenza disponibile, ecc....) siano conformi a quelle previste nel capitolato speciale d’appalto e cioè quelle in base alle quali vennero progettati ed eseguiti gli impianti. Qualora le anzidette caratteristiche della corrente di alimentazione all’atto delle verifiche e del collaudo non fossero conformi a quelle contrattualmente previste, le prove stesse dovranno essere rinviate a quando sarà possibile disporre di corrente di alimentazione delle caratteristiche contrattualmente previste, purché ciò non implichi dilazioni delle verifiche provvisorie o del collaudo definitivo superiore ad un massimo di 15 giorni, termine oltre il quale le prove dovranno essere comunque effettuate a seguito di documento di accettazione inoltrato dall’Appaltatore e controfirmato per accettazione dalla D.L.. In tale situazione il collaudatore dovrà tenere conto nelle verifiche di funzionamento e nelle determinazioni dei rendimenti, delle variazioni delle caratteristiche della corrente disponibile per l’alimentazione, rispetto a quelle contrattualmente previste e secondo le quali gli impianti sono stati progettati ed eseguiti. Per tutte le operazioni di misura strumentale e verifica sarà onere dell’Appaltatore mettere a disposizione sia gli operai che tutte le apparecchiature e strumentazioni adatte per le misure necessarie, senza poter per ciò accampare diritti a maggiori compensi. CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO – NORME TECNICHE PAGINA 55 SC Nuove scuole elementari e materne di fraz. Antagnod - Ayas Progetto Esecutivo Impianti Elettrici Modalità di esecuzione e prove degli impianti L’installatore dovrà produrre un programma di massima delle prove che dovrà sottoporre all’approvazione della D.L.. Variazioni apportate dovranno essere comunicate tempestivamente all’installatore, alla D.L. e con questa concordate onde evitare problemi ove specialmente vengano coinvolti terzi. In ogni caso la comunicazione dovrà essere per iscritto, secondo modalità da definire con congruo anticipo con la D.L., per la definizione delle date di intervento onde approntare i luoghi ed i mezzi nonché predisporre il personale istruito di sua competenza. Tutte le prove dovranno essere confermate dalla D.L. e per accettazione controfirmate. Le prove in cui non sarà presente la committenza, fatte salve diverse indicazioni riportate per iscritto, dovranno essere ripetute. Qualora per necessità particolari l’installatore dovesse mettere in tensione delle apparecchiature al di fuori delle pianificazioni prestabilite, dovrà essere chiesto uno specifico permesso alla D.L. secondo modalità che saranno definite in luogo con debito anticipo. Tutte le prove preliminari per l’accertamento dei materiali, eseguite nel corso del lavoro per verificare lo stato di manutenzione dei materiali, non possono in alcun modo essere utilizzate come prove di collaudo di accettazione. Qualora l’impianto o l’apparecchiatura non entri in funzione o non venga consegnato immediatamente dopo l’esecuzione delle prove, al momento dell’effettiva messa in esercizio della consegna definitiva dell’impianto dovranno essere eseguite delle prove supplementari di verifica che, nel tempo intercorso dalle prove ufficiali, nulla è intervenuto a cambiare o a modificare la funzionalità e la perfetta efficienza dell’impianto stesso e dei suoi componenti. L’installatore si dovrà quindi rendere disponibile ad effettuare delle prove supplementari a richiesta della D.L. nella quantità e qualità necessarie ed esse saranno compensate secondo modalità da concordare al momento con la D.L. solamente qualora questa riconosca il carattere dell’eccezionalità. Opportune cautele dovranno essere messe in atto a cura e carico dell’installatore, previa approvazione della D.L., per conservare l’integrità degli impianti prima della loro entrata in servizio. Tali cautele potranno essere per lo meno individuabili nell’etichettatura opportuna delle apparecchiature collaudate, emissione di permessi di lavoro per l’esecuzione di opere interessanti apparecchi collaudati, chiusura dei locali ove siano installate apparecchiature collaudate, ecc..... Apparecchiature o parti di impianto predisposte operativamente per funzionare connesse con altre apparecchiature dovranno essere provate insieme a queste ultime per garantire il perfetto funzionamento dell’insieme. Ad esempio si riporta come unicità elettrica l’insieme di un avviatore di un motore, i relativi cavi di collegamento, il motore stesso ed il quadro da cui prende l’alimentazione compresi gli impianti di sicurezza accessori. I risultati di tutte le prove dovranno essere riportati su appositi formati da fornire in visione alla Direzione Lavori per accettazione. Tali risultati dovranno essere catalogati, raccolti ed aggiornati corredati di verbale riassuntivo attestante che il collaudo r tutte le prove sono stati eseguiti in accordo con la programmazione e con quanto richiesto dalla Committenza Tutte le prove dovranno essere svolte dal collaudatore assistito da personale specializzato messo a disposizione dell’installatore a carico dello stesso. Un elenco riportante le qualifiche di detto personale dovrà preventivamente essere sottoposto all’approvazione del collaudatore e della D.L. che si riserveranno il diritto di giudicare le qualità e le quantità messe a disposizione. Tutte le prove saranno eseguite con strumenti ed apparecchiature fornite dall’installatore. Un elenco di detti strumenti sarà fornito preventivamente per un giudizio di qualità al Collaudatore ed alla D.L.. Resta in ogni caso inteso che l’installatore dovrà in ogni caso fornire strumenti ed accessori adatti alle specifiche prove da effettuare L’installatore dovrà fornire inoltre tutti quegli accessori e mettere in atto tutti gli accorgimenti affinché le prove siano effettuate in sicurezza specialmente durante i periodi in cui altro personale svolgente altre attività potrebbe essere presente nell’area nella quale si dovranno svolgere le prove stesse I valori minimi risultanti dai collaudi dovranno essere in accordo con le istruzioni dei fabbricanti delle apparecchiature e con le relative norme di applicazione nonché con le prescrizioni contrattuali Le misure che daranno risultati inferiori al 25% rispetto alla media delle misure su impianti o apparecchiature simili a quelle in questione, saranno sottoposte alla D.L. per l’approvazione specifica anche nel caso che siano migliori dei valori minimi accettabili Nel caso che le prove diano esiti negativi, l’installatore dovrà effettuare opportune riparazioni nel caso in cui i difetti siano imputabili a difetti di installazione o a materiali forniti dall’installatore. A riparazioni effettuate i collaudi di pertinenza dovranno essere ripetuti Nel caso le prove dessero risultati inferiori ai minimi accettabili, l’installatore dovrà essere chiamato ad individuarne le cause ed a comunicarle per iscritto al collaudatore ed alla D.L.. le correzioni di dette cause saranno a carico dell’esecutore delle relative opere. Ove si tratti di apparecchiature complesse potrà essere richiesto l’intervento dei relativi fornitori. I collaudi finali saranno effettuati solo se gli impianti saranno stati certificati. Collaudo dell’Impianto di cablaggio CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO – NORME TECNICHE PAGINA 56 SC Nuove scuole elementari e materne di fraz. Antagnod - Ayas Progetto Esecutivo Impianti Elettrici Il collaudo dell’impianto di cablaggio dovrà essere a carico dell’Appaltatore ed effettuato da tecnico abilitato esterno a discrezione della D.L.; costui dovrà effettuare in fase di realizzazione tutte le prove previste dalla normativa vigente su ogni 25% del 20% dell’opera realizzata per giungere al collaudo dell’impianto nella sua interezza. Il collaudo del cablaggio dovrà soddisfare i seguenti requisiti: specifiche degli standard TIA/EIA 568A ed ISO/IEC 11801 i cavi UTP, cavetti di permutazione e prese RJ45 dovranno essere almeno di categoria 5. collegamenti cavi UTP secondo standard EIA/TIA 568A cavetti di permutazione RJ45-to-RJ45 minimo di categoria 5 del tipo precablato in fabbrica cavetti di permutazione composti da conduttori sa 24 AGW verifica delle caratteristiche del cavo [ tipo, diametro, capacità, DCR, frequenza, attenuazione, next nom., SRL nom., impedenza, ecc....] verifica delle specifiche meccaniche dei cavi in fibra ottica verifica della rispondenza della posa secondo la buona regola dell’arte verifica del sistema di permutazione verifica dell’intercettazione delle singole coppie sul lato armadio e sul lato utente verifica della corrispondenza tra numerazione e codifica sistema Le misure dei cavi dovranno essere effettuate con uno strumento che sia rigorosamente di livello 2; in pratica dovrà avere una accuratezza sulla misura di diafonia (NEXT) di +/- 1,6 dB su quella di attenuazione. Dovranno essere effettuate prove in grado di soddisfare minimo la seguente tabella di attenuazioni con misure effettuate a 20°C con cavo fisso di MAX 90 mt. ed una lunghezza dei cavi di patch dello strumento di 4 mt. Dovranno altresì essere soddisfatti i valori della seguente tabella in riferimento alle misure di NEXT loss, per la configurazione basic Link dove sono riportati i valori di attenuazione di un cavo di categoria 5 con il lato strumento di misura connettorizzato Tali prove per i cavi in rame dovranno essere conformi al test BASIC LINK e lo strumento da utilizzare dovrà essere di tipo WAVETEK XXXXXX e Certificato ISO 9000 impostato sul test EIA/TIA 568-A TSB 36 Categoria 5 Classe D. Per i cavi in fibra ottica, a seguito di connettoriazione, il test dovrà provvedere alla verifica dell’integrità iniziale e di buon funzionamento; per eseguire i tests si dovrà usare uno strumento del tipo Optical Time Domain Reflectometer in grado di fornire grafici delle misure su supporto cartaceo da allegare alla documentazione di impianto, nonché su supporto magnetico, su cui riportare i dati specifici delle caratteristiche di attenuazione di onda e lunghezza delle singole fibre, sia in prima finestra (850 nm) che in seconda finestra (1300nm) ed in terza. Tali misure dovranno essere eseguite su entrambi i lati della fibra in modo da testare ambedue le giunzioni sui connettori agli estremi della tratta. Per l’hardware dovranno essere effettuati test conformi ad ATM Forum Compliant UNI 3.0 ed UNI 3.1, ETHERNET IEEE 802.3, 10baseT, 10baseFL e SNMP Per il sistema di cablaggio (Cabling System) il riferimento normativo dovrà essere EIA/TIA 568-A TSB 36 Categoria 5 Classe D fino a 155 Mhz, ISO/IEC 11801, EN 50173, NEC, UL, EMI/RFI EN 55022 ed EN 50082-1. L’edificio da cablare dovrà essere completamente numerato utilizzando la tipologia alfa numerica esistente assegnado a ciascun locale un codice che lo identifichi in modo univoco. Analogamente tutti gli armadi dovranno essere caratterizzati da apposita numerazione consequenziale a quella esistente così come pure tutti i patch panel all’interno di ciascun armadio. All’interno di ciascun patch panel dovrà essere possibile identificare ciascun singola posizione che potrà, a discrezione della D.L., essere riferita a ciascuna coppia o a gruppi di 2, 3, 4 coppie in funzione del tipo di servizio trasportato. I patch panel dedicati alle dorsali e degli arrivi delle apparecchiature attive dovranno riportare le scritte su apposite targhette aventi colorazioni distinte a seconda del servizio svolto. Tutti i posti di lavoro dovranno essere numerati in maniera univoca con riferimento al faceplate. L’etichettatura dovrà essere costituita da supporto rigido fissato in modo sicuro. Filosofia analoga per la numerazione dei singoli cavi relativi al cablaggio orizzontale caratterizzati da etichetta indelebile leggibile. Tutte le numerazioni dovranno comunque essere concordate con la D.L.. CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO – NORME TECNICHE PAGINA 57 SC A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Meccanici indice Capitoli pagine GENERALITA’ ................................................................................................................................................................ 3 1.0 - OGGETTO DELL’OPERA.................................................................................................................................... 3 2.0 - PREMESSA SUI MATERIALI ............................................................................................................................. 3 3.0 - NORMATIVE VIGENTI........................................................................................................................................ 5 IMPIANTI FLUIDOMECCANICI ................................................................................................................................. 6 4.0 - IMPIANTO IDRICO E TERMICO ........................................................................................................................ 6 Apparecchiature a Corredo Impianto Termico .......................................................................................................... 6 4.1.1 - Vaso di Espansione per Impianti Termici .......................................................................................................................6 4.1.2 - Pressostato.......................................................................................................................................................................6 4.1.3 - Manometro ......................................................................................................................................................................6 4.1.4 - Termometri .....................................................................................................................................................................7 4.1.5 - Barilotto di Sfiato Aria ....................................................................................................................................................7 4.1.6 - Condizionante per Circuiti Tecnologici ..........................................................................................................................7 4.1.6.1 - Circuiti Chiusi di Riscaldamento .............................................................................................................................7 4.2 - Corpi Scaldanti e Complementi .......................................................................................................................... 8 4.2.1 - Radiatori in acciaio a colonne .........................................................................................................................................8 4.2.2 - Pannelli radianti a pavimento ..........................................................................................................................................8 4.3 - Gruppi Elettropompa........................................................................................................................................ 10 4.3.1 - Pompe di Circolazione ..................................................................................................................................................10 4.4 - Tubazioni e Giunzioni....................................................................................................................................... 10 4.4.1 - In acciaio nero non legato Fe 330 tipo senza saldatura a norma UNI 8863 ...................................................................10 In acciaio zincato a caldo non legato Fe 330 tipo senza saldatura UNI 8863 ...........................................................................10 4.4.2 - In polietilene ad alta densità tipo 312 UNI 7611-76 e 7615-76 .....................................................................................10 4.4.3 - In polietilene duro PE hd...............................................................................................................................................11 In multistrato metallo/plastico ..................................................................................................................................................12 4.5 - Staffaggi e Supporti per Tubazioni ................................................................................................................... 12 4.6 - Coibentazione Termica per Tubazioni.............................................................................................................. 13 4.6.1 - Rete Fredda ...................................................................................................................................................................13 4.6.2 - Rete calda ......................................................................................................................................................................13 4.6.3 - Rete di scarico ...............................................................................................................................................................14 4.7 - Verniciatura Antiruggine.................................................................................................................................. 14 4.8 - Valvole, Saracinesche, Filtri e Rubinetterie ..................................................................................................... 14 4.8.1 - Valvole di Intercettazione .............................................................................................................................................14 4.8.1.1 - Rubinetto di Scarico...............................................................................................................................................14 4.8.1.2 - Valvola di intercettazione a sfera ...........................................................................................................................14 4.8.1.3 - Valvola di intercettazione a sfera flangiata ............................................................................................................14 4.8.1.4 - Valvola a Farfalla...................................................................................................................................................14 4.8.1.5 - Valvola a Farfalla per basse temperature ...............................................................................................................16 4.8.2 - Valvole di Ritegno ........................................................................................................................................................16 4.8.2.1 - Valvola di Ritegno Filettata ...................................................................................................................................16 4.8.2.2 - Valvola di Ritegno Flangiata .................................................................................................................................16 4.8.3 - Filtri ..............................................................................................................................................................................17 4.8.3.1 - Filtro a Y filettato ..................................................................................................................................................17 4.8.3.2 - Filtro a Y flangiato .................................................................................................................................................17 4.8.4 - Giunti Antivibranti ........................................................................................................................................................17 4.8.4.1 - Giunto Antivibrante attacchi filettati .....................................................................................................................17 4.8.4.2 - Giunto Antivibrante attacchi flangiati ....................................................................................................................17 4.8.4.3 - Giunto Elastico ......................................................................................................................................................18 4.9 - Targhette Indicatrici e Colorazioni Distintive per Tubazioni .......................................................................... 19 4.10 - Verniciatura.................................................................................................................................................... 22 5.0 - APPARECCHIATURE DI TERMOREGOLAZIONE ......................................................................................... 23 5.1 - Apparecchiature di termoregolazione .............................................................................................................. 23 5.1.1 - Sonda di Temperatura ad Immersione ...........................................................................................................................23 5.1.2 - Sonda Esterna................................................................................................................................................................23 5.1.3 - Servocomando Rotativo con Ritorno a Molla ...............................................................................................................23 5.1.4 - Termostato Antigelo a Due Posizioni............................................................................................................................23 5.1.5 - Servocomando Rotativo senza Ritorno a Molla ............................................................................................................24 5.1.6 - Pressostato Differenziale per Aria .................................................................................................................................24 5.1.7 - Sonda di Temperatura da Canale...................................................................................................................................24 SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 1 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Meccanici 5.1.8 - Valvola a 3 Vie .............................................................................................................................................................25 6.0 - IMPIANTO DI VENTILAZIONE ....................................................................................................................... 26 6.1 - Unità di Trattamento dell’Aria ......................................................................................................................... 26 6.1.1 - Caratteristiche Generali .................................................................................................................................................26 Sezioni Ventilanti di Mandata ed Estrazione ............................................................................................................ 26 Unità di trattamento aria da 350 o 500 m³/h .............................................................................................................................26 Unità di trattamento aria da 1000 m³/h .....................................................................................................................................26 Unità di trattamento aria da 2000 m³/h .....................................................................................................................................26 Unità di trattamento aria da 4500 m³/h .....................................................................................................................................26 Sezioni Filtranti ........................................................................................................................................................ 27 Unità di trattamento aria da 350 o 500 m³/h .............................................................................................................................27 Unità di trattamento aria da 1000-2000-4500 m³/h...................................................................................................................27 Sezione Recupero del calore ..................................................................................................................................... 27 Sezione di post-trattamento ...................................................................................................................................... 27 Batteria di post trattamento ad acqua ...................................................................................................................... 27 Diffusori e Bocchette di mandata ............................................................................................................................. 28 6.1.2 - Diffusori lineari .............................................................................................................................................................28 6.1.3 - Diffusore circolare ad alta induzione tipo “Spiraljet” ...................................................................................................28 6.2 - Griglie di ripresa .............................................................................................................................................. 28 6.2.1 - Griglia Afonica .............................................................................................................................................................28 6.2.2 - Griglia di Presa Aria Esterna .........................................................................................................................................28 6.3 - Canali dell’Aria ................................................................................................................................................ 29 6.3.1 - Forma Rettangolare, in Lamiera d’Acciaio Zincata ......................................................................................................29 6.3.2 - Forma Rettangolare, in Poliuretano Espanso.................................................................................................................29 6.3.3 - Forma Circolare ............................................................................................................................................................29 6.3.4 - Condotto flessibile ........................................................................................................................................................30 6.4 - Termometro per Aria ........................................................................................................................................ 30 6.5 - Targhette Indicatrici e Distintive ..................................................................................................................... 30 6.5.1 - per Canali dell’Aria .......................................................................................................................................................30 6.6 - Sospensioni, Supporti, Ancoraggi, Rinforzi, Pezzi Speciali per Canali d’Aria ................................................ 30 6.7 - Coibentazione termica per canali..................................................................................................................... 31 6.7.1 - Canali di mandata e di ripresa .......................................................................................................................................31 6.7.2 - Canali presa aria esterna correnti interni .......................................................................................................................31 7.0 - APPARECCHI SANITARI/RUBINETTERIE/DI SICUREZZA ......................................................................... 32 7.1 - Apparecchi sanitari di tipo tradizionale ........................................................................................................... 32 7.1.1 - Lavabi ...........................................................................................................................................................................32 7.1.1.1 - Lavabo a semicolonna ...........................................................................................................................................32 7.1.2 - Vasi ...............................................................................................................................................................................32 7.1.2.1 - Vaso Sospeso Monoblocco ....................................................................................................................................32 7.2 - Rubinetterie ...................................................................................................................................................... 33 7.2.1 - Miscelatore per lavabo ..................................................................................................................................................33 7.2.2 - Rubinetto di Arresto ......................................................................................................................................................33 7.2.3 - Idrantino di Lavaggio ....................................................................................................................................................33 7.3 - Apparecchi sanitari per disabili secondo “D.P.R. 503/96 - Legge 104/92 – DPR 384/78 – DM 236/89 ........ 33 7.3.1 - Lavabo con Appoggia Gomiti, Paraspruzzi ...................................................................................................................33 7.3.2 - Vaso Monoblocco in Porcellana....................................................................................................................................34 7.4 - Apparecchiature speciali per disabili secondo “Legge 104/92 – DPR 384/78 – DM 236/89 .......................... 34 7.4.1 - Impugnature, corrimano orizzontale, barre di sostegno verticale, specchio ribaltabile, ecc.. ........................................34 7.5 - Specifiche Realizzative dell’Impianto ............................................................................................................... 34 8.0 - ANTINCENDIO ................................................................................................................................................... 35 8.1 - Estintori ............................................................................................................................................................ 35 8.1.1 - Estintori a polvere .........................................................................................................................................................35 8.2 - Cartelli indicatori ............................................................................................................................................. 35 8.3 - Idranti interni ................................................................................................................................................... 35 9.0 - COLLAUDO DEFINITIVO DEGLI IMPIANTI FLUIDOMECCANICI ............................................................ 36 SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 2 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Meccanici GENERALITA’ 1.0 - OGGETTO DELL’OPERA L'opera ha per oggetto la realizzazione di impianti fluidomeccanici nell’ambito delle opere di demolizione e ricostruzione delle scuole elementari e materne di frazione Antagnod con riqualificazione dell'area circostante e realizzazione di autorimessa interrata nel Comune di AYAS. 2.0 - PREMESSA SUI MATERIALI I materiali che in genere occorreranno per la costruzione delle opere dovranno essere della miglior qualità esistente in commercio ed essere accettati, previa campionatura, dalla Direzione Lavori. Di norma essi proverranno da quelle località o fabbriche che l'Impresa Appaltatrice riterrà di sua convenienza, purché preventivamente notificate e rispondenti ai requisiti prescritti dalle leggi, ad insindacabile giudizio della Direzione Lavori, a norma con la certificazione di qualità della serie ISO 9000 / EN 29000 e rispondenti ai requisiti qui di seguito riportati nella sezione di schede tecniche. Tutti gli impianti dovranno essere eseguiti secondo gli schemi di progetto, nelle sezioni indicate e secondo le particolari prescrizioni che saranno date all'atto esecutivo dalla D.L. Nell'esecuzione degli impianti, posa delle tubazioni, canalizzazioni, coibentazioni e apparecchiature, si richiede che sia particolarmente curata l'estetica dell'impianto, fatte salve le esigenze funzionali e tecniche, ponendo particolare attenzione agli allineamenti delle tubazioni, alla loro verticabilità, al corretto staffaggio. Per la realizzazione dovranno essere utilizzate attrezzature e mano d’opera specializzate. La D.L. potrà far smontare e rifare tratti e/o parti di impianto che non rispondano ai requisiti di cui sopra. Poiché la Ditta Appaltatrice dovrà assumersi integralmente la responsabilità funzionale degli impianti, dovrà verificare con particolare attenzione le caratteristiche termofisiche nelle realizzazioni murarie. L’impresa realizzatrice dovrà tenere conto delle Norme, Leggi, Decreti, ecc..., emanati e/o emanandi nel periodo che intercorrerà tra il momento della consegna progetto alla Pubblica Amministrazione ed il collaudo impianti; in tale ottica sarà perizia della D.L. provvedere alle necessarie modifiche di progetto per garantire la conformità e la sicurezza con comunicazione al comando dei Vigili del Fuoco ed agli organi di controllo di competenza. In assenza di tali condizioni non dovranno essere apportate modifiche agli schemi di progetto se non per specifica volontà della D.L. con supporto documentale appropriato ed allegata richiesta di approvazione degli organi competenti. In tale situazione dovrà essere redatto il certificato di non conformità, corredato della variante d’opera apportata, sottoscritto dalla D.L., dalla Ditta realizzatrice e dall’Amministrazione competente. Al termine dei lavori, in un tempo determinato dalla committenza in accordo con la D.L., ciascuna impresa dovrà rilasciare al committente il certificato di installazione (conformità) dell’impianto di competenza completamente compilato in ogni sua parte, comprese le tavole grafiche e le relazioni di calcolo, quindi controfirmato. N.B.1: Sarà onere dell’Appaltatore provvedere alla restituzione cartacea e su supporto informatico della realizzazione delle opere cantierabili corredate di tutte le certificazioni necessarie, riguardanti i collaudi tecnici, le prove di primo impianto, in corso d’opera e finale, predisposte da tecnico abilitato (nominato dalla stazione appaltante scelto all’interno di una terna proposta dall’Appaltatore in accordo con la D.LL.), regolarmente iscritto ad un ordine professionale, nonché di relazioni di calcolo riguardanti le verifiche tecniche pre e post realizzative. Tale documentazione dovrà essere restituita, in duplice copia e controfirmata oltre che dal collaudatore anche dall’Appaltatore, dai subappaltatori e dai Direttori dei Lavori, prima della consegna dello Stato Finale. N.B.2: Tutte le opere qui riportate sono state valutate comprensive di assistenze murarie. Con tale affermazione si intendono comprese tutte quelle opere edili di demolizione e ripristino, di piccola e media importanza, posa di mensole e zanche di sostegno, il sollevamento ai piani dei diversi materiali la formazione di cassonetti nelle murature per accogliere tubazioni, canali, ecc. secondo le disposizioni della D.L., nonché tutte le attrezzature, la mano d’opera, i materiali ed ogni onere compreso, necessarie per consentire la posa specifica e precipua degli impianti di cui all’oggetto; è stata fatta eccezione (e quindi computate a parte) per le opere SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 3 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Meccanici maggiori, valutate particolarmente invasive quali quelle di demolizione, taglio, ecc..., tali da essere riportate nella sezione delle opere edili di competenza. Si intendono altresì escluse le opere di scavo e reinterro di tutte le tubazioni esterne come pure le attività relative alla realizzazione delle brecce o dei tagli a sezione obbligata in strutture armate di qualunque tipologia o di grande spessore. N.B.3: Nel caso vengano riscontrate discordanze tra i vari documenti contrattuali sarà compito dell’Appaltatore segnalarlo tempestivamente alla D.L. in modo da ricevere i dovuti chiarimenti in merito, in linea generale comunque le interpretazioni andranno sempre intese in favore della committenza tanto che per il solo fatto di partecipare alla gara di appalto, l'Appaltatore ammette di conoscere perfettamente: a) le condizioni tutte del capitolato tecnico e le condizioni locali dei luoghi su cui dovrà eseguirsi l'impianto e la natura, le condizioni della mano d'opera e dei materiali; b) tutte le circostanze generali e particolari di tempo, di luogo e contrattuali ed ogni qualsiasi possibilità contingente che possa influire sulla esecuzione dell'opera; c) tutte le circostanze generali e particolari che possano avere influito sulla determinazione dei prezzi; Qualora fossero rilevati manifesti errori o gravi omissioni del progetto esecutivo, ogni impresa concorrente è tenuta a segnalare immediatamente al fine di ottenere da parte del Committente disposizioni in merito. Per tutte le indicazioni che risultassero assenti dai documenti dell’appalto, l’impresa ha l’obbligo di chiedere istruzioni dettagliate, caso per caso, alla Direzione Lavori. L'Appaltatore non potrà quindi eccepire, durante l'esecuzione dei lavori, la mancata conoscenza di condizioni e la sopravvenienza di elementi non valutati e non considerati a meno che tali nuovi elementi appartengano alla categoria delle cause di forza maggiore (per le quali si rimanda all’apposita parte di capitolato speciale). Con la partecipazione alla gara, l'Appaltatore dichiara implicitamente di avere la possibilità ed i mezzi necessari per procedere alla esecuzione dei lavori secondo i migliori sistemi e secondo la migliore regola tecnica. L’impresa è inoltre tenuta a: - trasmettere alla Direzione Lavori una copia completa dei manuali tecnici e di manutenzione a corredo delle apparecchiature installate; - predisporre un dettagliato manuale d’uso relativo agli interi impianti, appositamente redatto e indipendente dai sopra citati manuali dei singoli componenti. Tale manuale d’uso dovrà risultare facilmente consultabile e completo in tutte le sue parti; qualora la Committenza, attraverso la D.LL., giudicasse tale documento di difficile comprensione tecnica, l’Appaltatore dovrà procedere alla sua revisione fintanto che il documento non verrà giudicato di agevole utilizzo. Con la partecipazione alla gara, l'Appaltatore dichiara implicitamente di avere la possibilità ed i mezzi necessari per procedere alla esecuzione dei lavori secondo i migliori sistemi e secondo la migliore regola tecnica. SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 4 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Meccanici 3.0 - NORMATIVE VIGENTI I riferimenti alle Leggi, Decreti Ministeriali, Decreti Presidente della Repubblica e Norme di cui è oggetto l'appalto, sono le seguenti: Sicurezza sul lavoro • DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008 , n. 81 Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Prevenzione incendi • D.M. 16/02/1982 - Attività soggette ai controlli di prevenzione incendi • D.M. 26/08/1992 – Norme di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica Impianti meccanici • D.M. 1/12/1975 – Progettazione di impianti termici • Decreto 22/01/08 n.37 “Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n.248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli edifici” • Legge 10/1991 – Risparmio energetico • D.P.R. 412/93 – Regolamento recante norme per la progettazione, l’installazione, l’esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini del contenimento dei consumi di energia • D.P.R. 551/99 – Regolamento recante modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 26 agosto 1993, n. 412, in materia di progettazione, installazione, esercizio e manutenzione degli impianti termici degli edifici, ai fini del contenimento dei consumi di energia. • Decreto legislativo 19 agosto 2005 n. 192 Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia • Decreto legislativo 29 dicembre 2006 n. 311 Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia • LR n° 64 del 20.08.93 - Applicazione della L. 46/90 a livello di territorio regionale della Valle d’Aosta. • DM 18-12-1975 “Norme tecniche aggiornate relativa all’edilizia scolastica, ivi compresi gli indici minimi di funzionalità didattica, edilizia ed urbanistica da osservarsi nella esecuzione di opere di edilizia scolastica”. Norme UNI • Norme UNI di pertinenza Norme CEI • Norme CEI di pertinenza SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 5 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Meccanici IMPIANTI FLUIDOMECCANICI 4.0 - IMPIANTO IDRICO E TERMICO Apparecchiature a Corredo Impianto Termico 4.1.1 - Vaso di Espansione per Impianti Termici Specifiche tecniche e costruttive Parametri Tipo costruzione capacità [l] pressione massima di esercizio [bar] precarica [bar] temperatura massima d’esercizio [°C] omologazione Completo di specifiche chiuso a membrana saldato, unificato per impianti di riscaldamento a norma del D.M. 1/12/1975 vedere elaborati grafici 4 bar ( fino a 50 litri ) – 6 bar ( fino a 600 litri ) 1,5 99 Marchiati CE Tubazione di espansione avente le prescrizioni indicate dal D. M. 1.12.1975 4.1.2 - Pressostato Specifiche tecniche e costruttive parametri specifiche tipo attacco omologazione pressione di taratura [bar] posizionamento di sicurezza a ripristino manuale ¼” femmina I.N.A.I.L. ( ex I.S.P.E.S.L. ) (D. M. 1.12.1975) vedere elaborati grafici Sulla tubazione di mandata di ogni generatore di calore a monte di qualsiasi organo di intercettazione 4.1.3 - Manometro Specifiche tecniche e costruttive parametri specifiche tipo scala conformità scala di misurazione [bar] indicatore di pressione radiale graduata in bar I.S.P.E.S.L. 0-4, 0-6, 0-10, 0-25 ACCESSORI ricciolo in rame cromato di tipo industriale a molla tubolare cassa quadrante in lega leggera rifinita con verniciatura antiacido nera quadrante bianco con scala graduata in [Bar] rubinetto a tre vie SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 6 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Meccanici 4.1.4 - Termometri Specifiche tecniche e costruttive parametri conformità gambo diametro attacchi [“] specifiche I.N.A.I.L. ( ex I.S.P.E.S.L. ) (D. M. 1.12.1975) sensibile in guaina rigida di ottone immerso in pozzetto ½ ACCESSORI quadrante in lega leggera rifinito con verniciatura antiacido nera costruzione stagna scala graduata in [°C] completi di guaina scala 0..120°C 4.1.5 - Barilotto di Sfiato Aria Specifiche tecniche e costruttive parametri tipo materiale PN specifiche valvola automatica di sfogo aria ottone stampato 10 4.1.6 - Condizionante per Circuiti Tecnologici 4.1.6.1 - Circuiti Chiusi di Riscaldamento Specifiche tecniche e costruttive parametri tipo pompa di caricamento corredo prodotto condizionante specifiche sistema di condizionamento idrico per il riempimento e reintegro di impianti per circuiti di riscaldamento ambientale, per acque aventi durezza inferiore ai 15°Fr, conforme alla norma UNI-CTI 8065 e 8884 ad azionamento manuale per la facile e diretta introduzione dei prodotti protettivi negli impianti di riscaldamento ad acqua calda a circuito chiuso per la determinazione della concentrazione di prodotto condizionante all'interno del circuito trattato specifico in funzione del circuito idraulico trattato ACCESSORI prodotto condizionante dosaggio Composizione bilanciata di inibitori di corrosione antincrostanti e disincrostanti a base inorganica cationici e anionici adatta per tutti i metalli tradizionalmente impiegati per la realizzazione degli impianti di riscaldamento e loro circuiti compreso l'alluminio ed i materiali sintetici, per la triplice protezione degli impianti di riscaldamento: protezione dalle incrostazioni e graduale risanamento degli impianti già incrostati e soggetti a fenomeni di corrosione. Il prodotto esplica la sua azione sia in impianti fermi come in impianti in funzione 1 kg di prodotto ogni 200 l di acqua contenuti nell'impianto, immissione mediante apposita pompa manuale o sistema di dosaggio centralizzato SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 7 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Meccanici 4.2 - Corpi Scaldanti e Complementi 4.2.1 - Radiatori in acciaio a colonne Specifiche tecniche e costruttive parametri specifiche Rendimento salto termico temperatura di mandata [°C] quote distanziali [mm] valutato secondo UNI 6514 con ∆Tm di 40 °C di 10 °C 65 Dal muro: 25 Dal pavimento: 100 Mensole Tappi Riduzioni valvola termosifone termostatica antimanomissione valvolina di sfogo dell’aria detentore cromato comando termostatico per valvole radiatori termostatiche, sensore incorporato con elemento sensibile a liquido, scala graduata per la regolazione da 0 a 5 corrispondente ad un campo di temperatura da 0 a 30 °C, con adattatore verniciatura antiruggine finitura in smalto piastrina coprimuro in ABS di colore bianco ACCESSORI 4.2.2 - Pannelli radianti a pavimento Specifiche tecniche e costruttive parametri Tipologia di pannelli SPECIFICHE TECNICHE specifiche Sistema di riscaldamento a pannelli radianti a pavimento così composto: - PANNELLO: Pannello in polisterene espanso ed elasticizzato adatto all'isolamento termico e all'isolamento acustico (in particolare rumori da calpestio), rivestito superficialmente con film plastico dello spessore di 0.4 mm. per protezione all'umidità e per maggiore resistenza alla deformazione. Conducibilità termica 0.038 W/(m*K) EN 12939, spessore isolante 30 mm., spessore totale 58 mm., spessore totale equivalente 38.2 mm., resistenza termica secondo EN 1264 1.00 (mq*K)/W, densità 23 Kg/mc secondo UNI EN 1602, attenuazione del livello sonoro da calpestio 26 dB secondo UNI EN 12354-2. Dotato di incastri sui quattro lati per un ottimale accoppiamento, superficie superiore sagomata con rialzi di 27 mm. per l'alloggiamento dei tubi in polietilene reticolato Ø17 mm. ad interassi multipli di 8,3 cm. Conformazione della parte inferiore con funzione fonoassorbente che permette adattabilità ai sottofondi. - TUBO IN PE-XC 17MM 12 m di tubo (pari alla quantità di tubo necessaria per un passo del tubo di 8 cm) Tubo in polietilene ad alta densità reticolato nella sua massa per via elettrofisica, con barriera antiossigeno, prodotto in conformità alle normative DIN EN 15875 e DIN 4726, garanzia di reticolazione omogenea e permanentemente stabile senza rischio di discontinuità per il mantenimento delle caratteristiche nel tempo. Diametro 17 mm, spessore 2 mm. - COLLETTORE PREASSEMBLATO Collettori in ottone per la distribuzione dei tubi nei locali, provvisti di misuratori di portata e di temperatura autopulenti per singolo circuito, raccordi iniziali con pozzetti e termometri andata e ritorno [0-60°C]; completi di valvole di intercettazione [predisposte per la testina elettrotermica], detentori micrometrici con individuazione dei locali, gruppi di sfiato e scarico impianto a sfera con portagomma e tappi, staffe disassate con gommini antivibranti per inserimento in armadietto o fissaggio a muro, raccordi per il tubo in polietilene 20-16 -ARMADIETTO PER COLLETTORI (CON SERRATURA) Costruzione in acciaio zincato, spessore 8 cm., piedini registrabili, altezza cm. 72:78 pagina n° 8 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Meccanici Passo di installazione dotato di: rete sullo schienale, falsi fori per entrate laterali, guide per coppia staffe disassate, coperchio di protezione per intonaci, controtelaio e portina metallica bianca verniciata a polveri con serratura e chiave di sicurezza. -CORNICE PERIMETRALE Con funzione di assorbimento delle dilatazioni del pavimento ed isolamento termoacustico delle pareti. Realizzata in polietilene espanso a struttura cellulare al 100% chiusa, dotata di banda autoadesiva su un lato e di foglio in polietilene accoppiato per evitare infiltrazioni di malta tra cornice e pannello. Spessore 5 mm., altezza 150 mm. -CURVE DI SOSTEGNO In materiale plastico, con funzione di sostenere verticalmente i tubi in prossimità dei collettori e proteggerli da eventuali urti. -CLIPS AD UNCINO In materiale plastico, per fissare il tubo sul pannello COVER. - ADDITIVO TERMOFLUIDIFICANTE Additivo termofluidificante per CLS riduttore d'acqua, conferisce maggiore lavorabilità e compattezza all'impasto del massetto migliorandone le caratteristiche meccaniche e la conducibilità termica. Prodotto in conformità alle norme UNI EN 934-2/2002. Dosaggio 3 lt/mc. - TESTINE ELETTROTERMICHE CON MICRO Testina elettrotermica per comando del singolo circuito tramite termostato ambiente, dotata di micro di fine corsa. Funzionamento 230V e 24V. -CLIPS DI FISSAGGIO In materiale plastico, per fissare il tubo sul pannello base e per il bloccaggio della rete elettrosaldata antiritiro. - ADDITIVO Additivo per impianti di riscaldamento. Trattamento preventivo contro incrostazioni delle parti metalliche, applicabile anche in impianti con componenti in alluminio. Elimina i problemi di circolazione dovuti alla presenza di scaglie, fanghi e residui di lavorazione. Controlla la crescita microbiologica. Adatto a tutti gli impianti. Dosaggio al 2% sull'acqua dell'impianto. - RETE ANTIRITIRO IN FOGLI Rete in acciaio zincato con funzione antiritiro e rinforzo del massetto. Realizzata con filo Ø 2 mm.e maglia 75x75 mm. Indicato sugli elaborati grafici SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 9 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Meccanici 4.3 - Gruppi Elettropompa 4.3.1 - Pompe di Circolazione Specifiche tecniche e costruttive parametri specifiche corpo testata albero parte terminale dell’albero girante tenuta meccanica giunto installazione montaggio con motore verso il basso funzionamento motore a spirale in ghisa o bronzo con bocche in linea dotata di anello di tenuta sostituibile in acciaio inox/teflon cilindrico in acciaio inox foro per passaggio spina di fissaggio in acciaio inox DIN W. N°1.4301 Widia/carbonio in due parti rigide di ghisa o metallo sinterizzato su tubazioni verticali o orizzontali VIETATO con possibilità di variare la velocità tramite selettore 3 velocità ACCESSORI per i circolatori in esecuzione gemellare, kit di due moduli relè e cavo di collegamento per protezione, comunicazione ed alternanza per i circolatori convoglianti acqua refrigerata, coibentazione realizzata in gomma sintetica con finitura il lamierino di alluminio di spessore pari a 6/10 di mm 4.4 - Tubazioni e Giunzioni 4.4.1 - In acciaio nero non legato Fe 330 tipo senza saldatura a norma UNI 8863 Specifiche tecniche e costruttive parametri diametro DN [mm] curve giunzioni Specifiche - fino a DN 50 UNI 8863; - oltre DN 50 UNI 7287-86 stampate in acciaio saldate con saldatura elettrica o ossiacetilenica In acciaio zincato a caldo non legato Fe 330 tipo senza saldatura UNI 8863 Specifiche tecniche e costruttive parametri diametro DN [mm] curve giunzioni specifiche fino e oltre 50 in ghisa malleabile vite manicotto 4.4.2 - In polietilene ad alta densità tipo 312 UNI 7611-76 e 7615-76 Specifiche tecniche e costruttive parametri SPECIFICHE TECNICHE specifiche pagina n° 10 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Meccanici diametro DN [mm] curve e giunzioni peso specifico [Kg/dm3] resistenza a trazione limite di snervamento [Kg/cm2] allungamento alla rottura [%] allungamento allo snervamento durezza Shore D coefficiente di dilatazione termica lineare [mm/m°C] conducibilità termica [kcal/hm°C] classe vedansi elaborati grafici di progetto saldabili di testa con fattore > 0,9 con raccordi plasson 0,95 240 800 16 63 0.20 0,37 PN 16 4.4.3 - In polietilene duro PE hd Specifiche tecniche e costruttive parametri specifiche diametro DN [mm] curve e giunzioni peso specifico [Kg/dm3] resistenza a trazione limite di snervamento [Kg/cm2] allungamento alla rottura [%] allungamento allo snervamento durezza Shore D coefficiente di dilatazione termica lineare [mm/m°C] modulo di elasticità [Kg/cm2] conducibilità termica [Kcal/hm°C] vedansi elaborati grafici di progetto saldabili di testa con saldatrice a specchio 0,95 220 a norma DIN 53455 > 800 15 60 0.17 9000 0,43 SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 11 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Meccanici In multistrato metallo/plastico Specifiche tecniche e costruttive parametri diametro DN [mm] curve e raccorderia giunzioni ruvidità superficie interna tubo [µ] coefficiente di dilatazione termica lineare [mm/m°C] conduttività termica [W/m°K] temperatura di esercizio con acqua [°C] temperatura di punta di breve durata [°C] pressione di esercizio consentita [bar] specifiche vedansi elaborati grafici di progetto in ottone a pressione radiale, composte oltre che da raccordo in ottone e tubazione da raccordare, da rondella in PE-LD per evitare la corrosione dall’elettrolisi e da O-Ring in EPDM 7 0,026 0.43 0...70 95 10 4.5 - Staffaggi e Supporti per Tubazioni I supporti dovranno altresì essere previsti in prossimità di valvole, cambi di direzione o in tutte le altre soluzioni tecnologiche che potrebbero dare luogo a flessioni. Nell’installazione dei compensatori di dilatazione i supporti dovranno essere realizzati secondo le raccomandazioni del costruttore. Specifiche tecniche e costruttive parametri specifiche tipo materiale fissaggio con saldatura distanziatori punti fissi appoggi prefabbricato in serie oppure costruiti in cantiere profilati di acciaio zincato VIETATO a T oppure a sella realizzati con profilati in ferro saldati supporti a rullo DN 15 - 32 DN 40 - 80 DN 110 - 150 oltre DN 150 DISPOSIZIONE INTERASSI SPECIFICHE TECNICHE 2,5 m 3,0 m 4,5 m 5,5 m pagina n° 12 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Meccanici 4.6 - Coibentazione Termica per Tubazioni 4.6.1 - Rete Fredda Tutte le tubazioni convoglianti acqua refrigerata ed acqua sanitaria nonché il valvolame dovranno essere coibentate con isolante tubolare in gomma sintetica a cellule chiuse avente caratteristiche qui di seguito riportate. Specifiche tecniche e costruttive parametri campo di applicazione tipo conduttività termica utile a tm 0 °C fattore di controllo della diffusione del vapore µ classe di reazione al fuoco Marchio temperatura d'impiego posa in opera finitura con lamierino in alluminio specifiche - spessore del coibente pari al 100% del diametro esterno del tubo in tutti i tratti correnti all’esterno; - spessore del coibente pari al 50% del diametro esterno del tubo per le tubazioni di distribuzione all’interno dei locali tecnologici e pe rle dorsali distributive principali ; - spessore del coibente pari 6 mm per le tubazioni dell’impianto idrico isolante altamente flessibile in gomma sintetica espansa a celle chiuse </= 0,036 W/mK ≥ 7000 (secondo DIN 52615) 1 con omologazione da parte del Ministero dell’Interno (in conformità a UNI 8457 e UNI 9174) di conformità e/o dichiarazione di conformità (D.M. 26/06/84, art. 2.6-2.7) da -200 °C a +105 °C (per lastre +85 °C) per infilaggio; dove ciò non fosse materialmente possibile attraverso taglio longitudinale, con successivo ripristino mediante adesivo prescritto dal produttore, nei punti di giunzione di testa incollare ogni terminale di isolante sulla tubazione stessa ed incollare fra di loro le parti terminali dell'isolante utilizzando sempre collante prescritto dal produttore in centrale frigorifera e nei tratti a vista 4.6.2 - Rete calda Tutte le tubazioni convoglianti acqua calda dovranno essere coibentate con isolante in coppelle per tubazioni avente forma cilindrica e di caratteristiche qui di seguito riportate. Le dorsali di distribuzione del vapore dovranno essere coibentate secondo quanto precedentemente descritto per la rete dell’acqua calda tecnologica. Specifiche tecniche e costruttive parametri campo di applicazione secondo la legge 10 materiale disposizione delle fibre trattamento norma di riferimento classe di comportamento al fuoco conducibilità termica lineare λ [W/(m°K)] finitura con lamierino in alluminio finitura con pellicola SPECIFICHE TECNICHE specifiche - spessore del coibente pari al 100% del diametro esterno del tubo nei locali tecnologici, cantine, garages, tubazioni esterne, cunicoli esterni; - spessore del coibente pari al 50% del diametro esterno del tubo nelle pareti perimetrali; - spessore del coibente pari al 30% del diametro esterno del tubo nella sottotraccia tra piani riscaldati e pareti non comunicanti con l’esterno; lana di vetro con fibre di vetro concentrica con speciale legante a base di resine termoindurenti DIN 52613 0 secondo procedura ISO DIN 1182.2 in funzione dei diametri, mediamente 0,042 in centrale termica e nei tratti esterni isogenopak pagina n° 13 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Meccanici 4.6.3 - Rete di scarico Tutte le tubazioni convoglianti acqua destinata alla rete di scarico, realizzata in polietilene duro, potranno essere ulteriormente coibentate con fogli aventi caratteristiche qui di seguito riportate Specifiche tecniche e costruttive parametri specifiche materiale lamina in piombo foglio in polietilene foglio in schiuma sintetica spessore 1 mm di tipo espanso a cellule chiuse 4.7 - Verniciatura Antiruggine Le tubazioni, gli staffaggi e la carpenteria non zincata dovranno essere protette da due mani di antiruggine. Il primo strato di vernice dovrà essere rosso, mentre il secondo strato (a vista) dovrà essere grigio. Gli staffaggi e tubazioni non coibentate dovranno essere verniciati a due mani a finire con i colori distintivi. Gli staffaggi realizzati in cantiere dovranno essere verniciati in azzurro chiaro 4.8 - Valvole, Saracinesche, Filtri e Rubinetterie Generalmente previsti per una pressione nominale pari ad una volta e mezzo la pressione di esercizio. 4.8.1 - Valvole di Intercettazione 4.8.1.1 - Rubinetto di Scarico Specifiche tecniche e costruttive parametri tipo attacco dotazione specifiche rubinetto di scarico in materiale metallico filettato ½” tappo, attacco porta gomma e guarnizione 4.8.1.2 - Valvola di intercettazione a sfera Specifiche tecniche e costruttive parametri specifiche tipo attacchi corpo PN sfera guarnizioni a sfera filettati in ottone cromato duro 16 in acciaio cromato in P.T.F.E. 4.8.1.3 - Valvola di intercettazione a sfera flangiata Specifiche tecniche e costruttive parametri specifiche tipo attacchi corpo PN sede e sfera otturatore a sfera flangiati in ghisa 16 in acciaio inox in ghisa rivestito di gommatura 4.8.1.4 - Valvola a Farfalla Specifiche tecniche e costruttive parametri specifiche tipo attacchi corpo PN farfalla a farfalla flangiati in ghisa 16 in cupro-alluminio SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 14 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Meccanici SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 15 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Meccanici 4.8.1.5 - Valvola a Farfalla per basse temperature Specifiche tecniche e costruttive parametri tipo attacchi PN temperatura di funzionamento ingombro parzializzazione corpo e disco asta superiore ed inferiore manicotto bussola O-ring vite tappo bussola specifiche a farfalla idonea per l'installazione su impianti condizionamento e refrigerazione (acqua refrigerata) flangiati 10 da - 20 °C a + 120 °C minimo del flusso in ghisa G25 in acciaio inox AISI 420 in E.P.D.M. in bronzo NBR TCEI DIN 916 acciaio zincato bronzo di 4.8.2 - Valvole di Ritegno 4.8.2.1 - Valvola di Ritegno Filettata Specifiche tecniche e costruttive parametri specifiche corpo PN valvola molla attacchi in ottone 16 Rilsan in acciaio inossidabile filettati 4.8.2.2 - Valvola di Ritegno Flangiata parametri specifiche corpo PN valvola molla attacchi in ottone 16 Rilsan in acciaio inossidabile flangiati SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 16 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Meccanici 4.8.3 - Filtri 4.8.3.1 - Filtro a Y filettato Specifiche tecniche e costruttive parametri specifiche tipo attacchi corpo retina filtrante pressione di esercizio [bar] aY filettati in bronzo intercambiabile in acciaio inox, sezione 0,65 mm² 16 4.8.3.2 - Filtro a Y flangiato Specifiche tecniche e costruttive parametri specifiche tipo attacchi corpo retina filtrante sezione maglia [mm²] aY flangiati in ghisa in acciaio inox, da DN 50 a DN 65 ==> 0,2 da DN 80 a DN 125 ==> 0,8 da DN 150 a DN 250 ==>2 16 con controflange UNI 2278 pressione di esercizio [bar] accoppiamento 4.8.4 - Giunti Antivibranti 4.8.4.1 - Giunto Antivibrante attacchi filettati Specifiche tecniche e costruttive parametri tipo attacchi materiale bocchettoni specifiche giunto antivibrante per impianti di pompaggio e di distribuzione di acqua filettati policloroprene in ghisa galvanizzati 4.8.4.2 - Giunto Antivibrante attacchi flangiati Specifiche tecniche e costruttive parametri tipo attacchi flange materiale PN SPECIFICHE TECNICHE specifiche giunto antivibrante per impianti di pompaggio e di distribuzione di acqua (anche potabile) flangiati in acciaio galvanizzato policloroprene 16 fino al DN 150, 10 oltre il DN 200 compreso pagina n° 17 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Meccanici 4.8.4.3 - Giunto Elastico Specifiche tecniche e costruttive parametri tipo applicazioni funzione corpo bulloni ed anima attacchi PN temperatura SPECIFICHE TECNICHE specifiche giunto elastico per impianti idrici, di condizionamento e di riscaldamento industriali ed agricole ed impianti di pompaggio, adatto anche per acqua salata ed acidi leggeri antivibrante e di assorbimento del rumore in E.P.D.M. in acciaio flangiati DIN 2501 10 da - 10 °C a +100 °C pagina n° 18 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Meccanici 4.9 - Targhette Indicatrici e Colorazioni Distintive per Tubazioni Una volta completata la coibentazione di tutte le tubazioni è necessario procedere ad un’accurata operazione di finitura che prevede: l’applicazione di targhette indicatrici sulle tubazioni, sulle apparecchiature e sulle valvole; queste dovranno essere posizione in ragione di almeno una ogni 6 metri di linea in vista, realizzate in lastra di alluminio con lettere incise e dovranno essere avvitate o saldate alle tubazioni; dovranno essere accuratamente indicate le posizioni che dovranno assumere le valvole, gli interruttori, i selettori, ecc...., nella stagione estiva ed in quella invernale; tali targhette dovranno inoltre consentire una chiara interpretazione del funzionamento e guidare le manovre di gestione anche da parte di personale non esperto; l’applicazione di fasce colorate per il riconoscimento del fluido convogliato; l’applicazione di frecce indicanti la direzione del flusso. Sulle tubazioni in vista non coibentate è richiesta una verniciatura avente le suddette colorazioni. Frecce direzionali per l’identificazione del flusso saranno applicate su tutte le tubazioni nei tratti sopraindicati. Uno o più pannelli riportante i colori con l’indicazione dei corrispondenti fluidi dovrà essere installato nelle centrali tecnologiche. Specifiche tecniche e costruttive parametri posizionamento fissaggio specifiche almeno ogni 6 metri di linea in vista avvitate o saldate alle tubazioni Con riferimento alla norma UNI 5634-65P (colori distintivi delle tubazioni convoglianti fluidi liquidi o gassosi), la tabella di seguito riportata fornisce sinteticamente i colori distintivi per diversi fluidi. SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 19 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Meccanici COLORI COLORI BASE Verde Acqua Grigio Vapore ed acqua surriscaldata Marrone Oli minerali, oli vegetali, oli animali e combustibili liquidi Giallo ocra Gas allo stato gassoso o liquefatti escluso l’aria Violetto Acidi e alcali Azzurro chiaro Aria Nero Altri liquidi Rossi Estinzione incendi Giallo Con bande nere oblique per pericolo Azzurro Assieme al colore di base verde, per contraddistinguere le tubazioni convoglianti acqua dolce, sia essa potabile o no DI SICUREZZA Di seguito sono riportati i colori distintivi per tubazioni convoglianti fluidi diversi secondo le norme ISO. 1) Acqua – colore base: verde potabile verde uniforme non potabile e di spurgo verde con barre nere per riscaldamento verde con barre gialle per raffreddamento verde con barre bianche calda per lavorazione verde con barre arancio distillata (o condensata) verde con barre azzurre 2) Aria – colore base: azzurro condizionamento azzurro uniforme per trasporti o comandi azzurro con barre gialle compressa azzurro con barre rosse sotto vuoto azzurro con barre bianche di raffreddamento azzurro con barre verdi di scarico azzurro con barre nere SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 20 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Meccanici 3) Vapore – colore base: rosso bassa pressione rosso uniforme alta pressione rosso con barre gialle surriscaldato rosso con barre bianche per riscaldamento rosso con barre verdi sotto vuoto rosso con barre azzurre di scarico rosso con barre nere 4) Gas – colore base: giallo di città giallo uniforme acetilene giallo con barre arancio idrogeno giallo con barre rosse ossigeno giallo con barre bianche azoto giallo con barre verdi metano giallo con barre marroni di scarico giallo con barre nere 5) Acidi e basi – colore base: viola solforico viola con barre rosse cloridrico viola con barre arancione nitrico viola con barre bianche soda caustica viola con barre gialle ammoniaca viola con barre azzurre di scarico viola con barre nere 6) Oli – colore base: marrone lubrificazione marrone con barre viola comandi oleodinamici marrone con barre gialle emulsionanti marrone con barre verdi nafta marrone con barre arancio minerali, esplosivi marrone con barre rosse di scarico marrone con barre nere SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 21 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Meccanici 4.10 - Verniciatura Caratteristiche tecniche e costruttive tubazioni, staffaggi e carpenteria non zincata due mani di antiruggine prima mano rossa seconda mano grigia staffaggi e tubazioni non coibentate due mani a finire con i colori distintivi staffaggi realizzati in cantiere colorazione in azzurro chiaro SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 22 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Meccanici 5.0 - APPARECCHIATURE DI TERMOREGOLAZIONE 5.1 - Apparecchiature di termoregolazione 5.1.1 - Sonda di Temperatura ad Immersione Specifiche tecniche e costruttive Parametri specifiche campo d’impiego [°C] elemento sensibile costante di tempo [s] collegamento pressione nominale lunghezza della guaina grado di protezione -30...130 T1 20 2 fili PN 10 6,5 x 107 mm IP 42 ACCESSORI guaina in ottone 5.1.2 - Sonda Esterna Specifiche tecniche e costruttive Parametri specifiche campo d’impiego [°C] elemento sensibile costante di tempo collegamento grado di protezione -35...50 T1 < 10 min. 2 fili IP 43 5.1.3 - Servocomando Rotativo con Ritorno a Molla Specifiche tecniche e costruttive Parametri utilizzo indicatore stop campo di lavoro sgancio custodia cavo di connessione coppia nominale [Nm] sezione serrande [m2] rotazione angolare tempo di corsa 90° grado di protezione specifiche per guida dello stelo auto centrante ø 8...25 mm, sede di passaggio 6...18 mm di posizione meccanico regolabile fra 0 e 90 °C manuale, tramite apposito tasto in alluminio pressofuso di lunghezza pari a 0,9 m 16 fino a 3 90° apertura motorizzata: 90 s; ritorno a molla: 15 s IP 54 5.1.4 - Termostato Antigelo a Due Posizioni Specifiche tecniche e costruttive Parametri tipo utilizzo uscita SPECIFICHE TECNICHE specifiche termostato antigelo a capillare, lunghezza del capillare 3000 o 6000 mm supervisione della temperatura lato aria su batterie di riscaldamento in impianti di ventilazione e condizionamento come protezione antigelo contatto pulito, SPDT pagina n° 23 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Meccanici portata dei contatti grado di protezione scala di regolazione [°C ] differenziale di temperatura [K] lunghezza del capillare attivo fluido montaggio 250 V AC 10 (2) A IP 65 -5...15 +/- 2 circa 0,3 m aria libero ACCESSORI supporto per il fissaggio del capillare 5.1.5 - Servocomando Rotativo senza Ritorno a Molla Specifiche tecniche e costruttive Parametri utilizzo indicatore stop campo di lavoro segnale di posizionamento sgancio base custodia cavo di connessione coppia nominale [Nm] sezione serrande [m2] rotazione angolare tempo di corsa 90° grado di protezione specifiche per guida dello stelo auto centrante ø 8...16 mm, sede di passaggio 6...12,7 mm di posizione meccanico regolabile fra 0 e 90 °C 3 punti o modulante 0...1 0V manuale, tramite apposito tasto in acciaio in plastica di lunghezza pari a 0,9 m 5 max 0,8 90° 150 s IP 54 5.1.6 - Pressostato Differenziale per Aria Specifiche tecniche e costruttive Parametri specifiche tipo portata del contatto pressione di funzionamento [mbar] coperchio custodia montaggio grado di protezione per aria, utilizzato per il monitoraggio dei filtri o della portata 250 V AC 50 max in ABS + policarbonato in fibra di vetro rinforzato verticale con connessioni verso il basso IP 54 ACCESSORI 2 tubi in PVC della lunghezza di 2 m, forniti di serie 5.1.7 - Sonda di Temperatura da Canale Specifiche tecniche e costruttive Parametri specifiche Tipo Campo d’impiego [°C] Elemento sensibile Costante di tempo Collegamento Guaina Dimensioni (LxHxP) [mm] grado di protezione Lunghezza di immersione [mm] sonda di temperatura da canale dell’aria -20...+80 T1 < 30 s 2 fili ad immersione in lega VO alluminio/ABS 71x71x54 IP 43 120 SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 24 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Meccanici 5.1.8 - Valvola a 3 Vie Specifiche tecniche e costruttive Parametri specifiche tipo attacchi utilizzo fluido corsa [mm] pressione di esercizio [kPa] trafilamento trafilamento del by-pass temperatura del fluido [°C] caratteristica corpo valvola sede ed otturatore valvola a 3 vie con corsa lineare ottimizzata per basse regolazioni filettati a norma ISO228/1 per il controllo di unità terminali e soffitti raffreddati acqua calda e refrigerata 2,5 175 max 0,5% del valore del Kvs via 1->2 max 2% del valore del Kvs 2...120 °C lineare bronzo RG5 acciaio/ottone CrNi Saranno da intendersi compresi nella realizzazione dell’impianto di termoregolazione le prestazioni di programmazione, supervisione all’installazione elettrica, messa in servizio e fornitura dei manuali operativi comprendenti: studio e determinazione delle morsettiere dei quadri elettrici e contenimento dei relativi moduli; fornitura degli elaborati prodotti e documentazione delle apparecchiature fornite; visite di controllo da parte di un Tecnico Specializzato della casa costruttrice durante la fase di installazione e collegamento delle apparecchiature costituenti il sistema; verifica del buon funzionamento e della rispondenza dei collegamenti delle morsettiere dei moduli; messa in servizio delle apparecchiature. Dovrà essere effettuato un corso di istruzione del personale da svolgersi in loco nelle fasi finali dell’avviamento e comprendente: visione generale del sistema, set di istruzioni, programmi di utilità, analisi e familiarizzazione con la configurazione specifica del sistema in atto, programmi applicativi ed addestramento all’uso. SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 25 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Meccanici 6.0 - IMPIANTO DI VENTILAZIONE 6.1 - Unità di Trattamento dell’Aria 6.1.1 - Caratteristiche Generali Unità di di recupero del calore prefabbricate costituite da sezioni ventilanti, sezioni filtranti e sezione di trattamento. Pannellatura in acciaio su isolante in lana di roccia per le macchine da 350 e 500 m³/h o in materiale poliuretanico per le unità da 1000-2000-4500 m³/h. Sezioni Ventilanti di Mandata ed Estrazione Unità di trattamento aria da 350 o 500 m³/h parametri tipo ventilatore portata [m3/h] specifiche mandata Radiale a pale rovesce vedasi elaborati grafici ripresa Radiale a pale rovesce vedasi elaborati grafici MOTORE ELETTRICO potenza elettrica installata/assorbita [kW] Alimentazione elettrica – V/ph/Hz Grado di protezione IP 0.17 / 0.35 230/1/50-60 44 0.17 / 0.35 230/1/50-60 44 Unità di trattamento aria da 1000 m³/h parametri tipo ventilatore portata [m3/h] specifiche mandata Radiale a pale rovesce vedasi elaborati grafici ripresa Radiale a pale rovesce vedasi elaborati grafici MOTORE ELETTRICO potenza elettrica installata/assorbita [kW] Alimentazione elettrica – V/ph/Hz Grado di protezione IP 0.3 230/1/50 55 0.3 230/1/50 55 Unità di trattamento aria da 2000 m³/h parametri tipo ventilatore portata [m3/h] specifiche mandata Radiale a pale rovesce vedasi elaborati grafici ripresa Radiale a pale rovesce vedasi elaborati grafici MOTORE ELETTRICO potenza elettrica installata/assorbita [kW] Alimentazione elettrica – V/ph/Hz Grado di protezione IP 0.55 230/1/50 55 0.55 230/1/50 55 Unità di trattamento aria da 4500 m³/h parametri tipo ventilatore portata [m3/h] specifiche mandata Radiale a pale rovesce vedasi elaborati grafici ripresa Radiale a pale rovesce vedasi elaborati grafici MOTORE ELETTRICO potenza elettrica installata/assorbita [kW] Alimentazione elettrica – V/ph/Hz Grado di protezione IP SPECIFICHE TECNICHE 1.5 400/3/50 55 1.5 400/3/50 55 pagina n° 26 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Meccanici Sezioni Filtranti Unità di trattamento aria da 350 o 500 m³/h Sezioni filtranti posizionati sulla presa aria esterna e sull’estrazione dell’aria ambiente. composizione setto filtrante telaio di supporto Rete di protezione Classe di efficienza specifiche Materiale sintetico classe F1 acciaio zincato Filo in acciaio zincato elettrosaldato G4 Unità di trattamento aria da 1000-2000-4500 m³/h Sezione filtranti posizionata sulla presa aria esterna. composizione setto filtrante telaio di supporto Classe di efficienza specifiche Polipropilene a bassa perdita di carico acciaio zincato F7 Sezione filtrante posizionata sull’estrazione dell’aria ambiente. composizione setto filtrante telaio di supporto Rete di protezione Classe di efficienza specifiche Materiale sintetico classe F1 acciaio zincato Filo in acciaio zincato elettrosaldato G4 Sezione Recupero del calore Specifiche tecniche e costruttive parametri specifiche tipo materiale Efficienza nel recupero del calore A flussi incrociati in controcorrente in polipropilene Oltre il 90% Sezione di post-trattamento Batteria di post trattamento ad acqua Specifiche tecniche e costruttive parametri specifiche costruzione Tipologia batteria Potenza erogata Corpo in lamiera di acciaio zincato Batteria ad acqua calda con alette in alluminio vedasi elaborati grafici SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 27 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Meccanici Diffusori e Bocchette di mandata 6.1.2 - Diffusori lineari Specifiche tecniche e costruttive parametri Tipo specifiche DIFFUSORE LINEARE Tratto 1m Diffusore lineare a feritoie, adatto per l'installazione a soffitto. Diffusore in alluminio estruso anodizzato naturale; deflettori in alluminio. 6.1.3 - Diffusore circolare ad alta induzione tipo “Spiraljet” Specifiche tecniche e costruttive parametri tipo dimensioni utilizzo materiale fissaggio specifiche DIFFUSORE AD ALTA INDUZIONE TIPO SPIRALJET D25 Diffusore ad alta induzione caratterizzato come segue: - n°16 ugelli al metro lineare di canale - velocità aria ideale per diametro 400 mm (3,5-4 m/s) - forato per il montaggio di ugelli di lancio in gomma siliconica nera con sezione di passaggio aria dn. 25 mm., ad inclinazione fissa ruotabile a 360° rispetto al piano del canale. - Possibilità di otturare parte dei fori con tappi in gomma siliconica nera in modo da ridurre il numero degli ugelli e di conseguenza le portate. - Portata nominale ugelli da 10 a 20 mc/h cad. - Possibilità di utilizzare il diffusore anche in ripresa montando gli ugelli rivolti verso l'interno del canale inclinati nella direzione del fluido. COMPRESA: verniciatura in officina con colorazioni RAL a discrezione della D.L., un campione di ogni tipo di canale dovrà essere fornito in cantiere per la sua accettazione da parte della direzione lavori. (Il colore secondo le tabelle RAL selesionao è indicato sugli elaborati grafici esecutivi. Condotto circolare di varie dimensioni in funzione della portata Mandata e ripresa Acciaio zincato Con staff aggio a soffitto 6.2 - Griglie di ripresa 6.2.1 - Griglia Afonica Specifiche tecniche e costruttive parametri specifiche tipo alette profondità della cassa [mm] rete griglia afonica in acciaio zincato rivestite nella parte anteriore con materiale fono assorbente 305 antitopo per evitare l'ingresso di corpi estranei ACCESSORI canotto di collegamento in lamiera d’acciaio zincato 6.2.2 - Griglia di Presa Aria Esterna Specifiche tecniche e costruttive parametri specifiche tipo inclinazione delle alette passo [mm[ fissaggio rete ad alette in acciaio zincato fisse 45° 75 mediante controtelaio antitopo maglia 12 x 12 mm SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 28 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Meccanici 6.3 - Canali dell’Aria 6.3.1 - Forma Rettangolare, in Lamiera d’Acciaio Zincata I canali dell'aria dovranno essere eseguiti in lamiera zincata (sistema Sendzimir) secondo le norme ASHRAESMACNA, con giunzioni ad innesto semplice, aggraffatura Button Punch Snap Lock o con guarnizione in gomma EPDM a doppio labbro e classe di tenuta B. Le caratteristiche delle lamiere dovranno rispettare le norme UNI 5753/75. La consistenza della zincatura sarà pari a 125 g/m2 di zinco su entrambi i lati; lo spessore della lamiera impiegata nella costruzione dei canali varierà in funzione delle dimensioni dei canali stessi secondo la tabella di seguito riportata. 6.3.2 - Forma Rettangolare, in Poliuretano Espanso Canali rettangolari specifici per usi aeraulici realizzati con pannelli sandwich auto portanti in classe 1 di reazione al fuoco secondo in D.M. 26-06-1984, realizzati in lamierino di alluminio con spessore minimo di 80 µm, goffrato all’esterno e liscio all’interno, accoppiato con una pellicola anticorrosione in poliestere di spessore pari a 13 µm, con interposizione di espanso termoisolante in poliisocianurato con spessore pari a 20 mm e densità pari a 48 +/-2 kg/m³, conduttività 0,023 W/(mK). I canali dovranno essere costruiti ed assemblati in maniera tale da garantire un'adeguata tenuta meccanica e pneumatica utilizzando per la flangiatura appositi profili con baionetta di giunzione a scomparsa, in alluminio o in PVC e ove necessario dovranno essere provvisti di speciali sistemi di rinforzo (tubetti animati in alluminio con relativi dischi) . Qualora installati all'esterno, tutti i tratti esposti dovranno essere adeguatamente protetti ed impermeabilizzati. Specifiche tecniche e costruttive parametri materiale caratteristiche coibente assemblaggio specifiche lamierino di alluminio con spessore minimo di 80 µm, goffrato all’esterno e liscio all’interno, accoppiato con una pellicola anti corrosione in poliestere di spessore pari a 13 µm, con interposizione di espanso termoisolante in poliisocianurato con spessore pari a 20 mm densità pari a 48 +/-2 kg/m³, conduttività 0,023 W/(mK) mediante flangiatura con appositi profili con baionetta di giunzione a scomparsa, in alluminio o in PVC RINFORZI tipologia tratti esposti all’esterno tubetti animati in alluminio con relativi dischi adeguatamente protetti ed impermeabilizzati 6.3.3 - Forma Circolare In lamiera d’acciaio zincata del tipo spiroidali a semplice graffatura. I canali circolari saranno costituiti a partire da nastri di lamiera aggraffati longitudinalmente. L’aggraffatura dovrà essere esterna e la superficie interna dovrà risultare assolutamente liscia. Le lunghezze standard delle verghe saranno da 3 a 6 metri. I raccordi ed i pezzi speciali saranno realizzati mediante assemblaggio di pezzi di lamiera dello stesso materiale dei canali ed adeguatamente tagliati. Tale assemblaggio verrà effettuato mediante innesto semplice. Specifiche tecniche e costruttive parametri materiale indeformabilità fino a [Pa] caratteristiche della lamiera spessori minimi aggraffatura zincatura [µm] raccordi dimensioni: a) da 71 a 90 mm di diametro b) da 100 a 280 mm di diametro SPECIFICHE TECNICHE specifiche lamiera in acciaio zincata (sistema Sendzimir) su entrambe i lati: FORMA CIRCOLARE 1500 St.02 Z DIN 59232 SIS 4010-57-S secondo DIN 24145 (EUROVENT/76) esterna 19 tipo Z275 mediante assemblaggio di pezzi di lamiera con guarnizione spessore 4/10 mm spessore 6/10 mm pagina n° 29 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Meccanici c) da 300 a 560 mm di diametro d) da 600 a 900 mm di diametro e) da 1000 a 1600 mm di diametro spessore 8/10 mm spessore 10/10 mm spessore 12/10 mm ESECUZIONE innesto classe di tenuta spessori minimi semplice a norma EUROVENT norma DIN 24145 (EUROVENT/76) 6.3.4 - Condotto flessibile Condotto circolare flessibile per aria, costituito internamente da alluminio/poliestere con spirale di acciaio armonico, isolamento in fibra di vetro di densità 18 kg/m3 e spessore 25 mm e condotto esterno in alluminio/poliestere. Classe 0 di reazione al fuoco (D.M. 03/09/01 art. 1 punto 4). Temperatura d’impiego tra -30 °C e +250 °C. Velocità massima dell’aria 30 m/s. Pressione operativa massima 3.000 Pa. Completo di fascette stringitubo in acciaio inox AISI 430 complete di dispositivo di trazione in acciaio temperato e galvanizzato. Specifiche tecniche e costruttive parametri tipo costruzione coibentazione spessore [mm] specifiche Condotto circolare flessibile per aria interna in alluminio/poliestere con spirale di acciaio armonico, parete esterna in alluminio/poliestere con materiale in fibra di vetro 25 ACCESSORI fascette stringitubo in acciaio inox AISI 430 complete di dispositivo di trazione in acciaio temperato e galvanizzato 6.4 - Termometro per Aria Specifiche tecniche e costruttive parametri tipo struttura diametro del quadrante [mm] guaina elemento sensibile campo di misura specifiche termometro per aria adatto alla misurazione degli impianti di climatizzazione con gambo lungo 15-20 cm per inserimento in canale d'aria 100 in ottone filettata 1/2"M a spirale bimetallica di precisione 10 60°C 6.5 - Targhette Indicatrici e Distintive 6.5.1 - per Canali dell’Aria È prevista l’installazione di targhette indicatrici che permettano la corretta individuazione dei circuiti e dei componenti. Inoltre dovranno essere accuratamente indicate le posizioni che dovranno assumere le componenti, gli interruttori, i selettori, ecc...., nella stagione estiva ed in quella invernale. Tali targhette dovranno consentire una chiara interpretazione del funzionamento e guidare le manovre di gestione anche di personale non esperto. Le targhette dovranno essere in lastra di alluminio con lettere incise. Le targhette dovranno essere avvitate o saldate Specifiche tecniche e costruttive parametri aspirazione aria esterna mandata aria estrazione e/o espulsione aria viziata ricircolo (eventuale) specifiche verde viola chiaro (rosso chiaro per sola aria calda) (blu chiaro per sola aria fredda) giallo arancione 6.6 - Sospensioni, Supporti, Ancoraggi, Rinforzi, Pezzi Speciali per Canali d’Aria Specifiche tecniche e costruttive parametri specifiche tipologie sospensioni supporti ancoraggi supporti percorsi orizzontali supporti percorsi verticali in ferro a forte zincatura profilati posti sotto i canali sospesi con tenditori a vite regolabili collari con l'interposizione di spessori ad anelli in gomma o SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 30 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Meccanici materiale analogo prevista l'interposizione di uno spessore di materiale elastico onde evitare trasmissioni di vibrazioni pezzi speciali (curve, raccordi, disgiunzioni, raggio minimo interno uguale al lato del canale complanare al restringimenti) curve raggio di curvatura, o al diametro alette deflettrici in lamiera zincata e/o serrandine captatrici di tipo dinamico atte al mantenimento di un flusso d’aria ad alette multiple sufficientemente ordinato per contenere le perdite di carico in riferimento al dimensionamento di progetto serrande del tipo a comando dall’esterno dispositivi di manovra sporgente dall’eventuale rivestimento coibente dei canali condotti collegati a sezioni di ventilazione giunto flessibile(del tipo in tela olona) condotte installate su staffaggi realizzati con profilati in tiranti di sostegno in tondino di acciaio zincato ancorati ai solai acciaio zincato mediante tasselli o profilati fissaggio delle staffe ai tiranti effettuato sull’estremità inferiore con possibilità di regolazione in altezza delle staffe portine di ispezione a tenuta punti in cui sarà prevista la misura della portata del canale fori protetti da tappi forniti di tubetto di estensione misure delle pressioni statiche a parete del canale a monte fori con tubetto di estensione e beccuccio portagomma con e a valle dei ventilatori chiusura canali attraverso pareti 6.7 - Coibentazione termica per canali La coibentazione termica dovrà essere realizzata su tutti i canali di mandata e ripresa correnti all’esterno, in C.T.A (50 mm), in intercapedini/cavedio e all’interno dell’edificio(25/15 mm). Tutti i canali che daranno luogo a condensazioni superficiali dovranno prevedere un rivestimento isolante anticondensa adeguato. La coibentazione termica dovrà essere realizzata esclusivamente sulla faccia esterna dei canali. 6.7.1 - Canali di mandata e di ripresa Caratteristiche tecniche e costruttive parametri specifiche isolamento esterno trattamento rivestimento materassino con feltro in fibre di vetro o foglio polietilene adesivo resine termoindurenti su una faccia, con foglio di alluminio retinato e rinforzato con rete in filo di vetro e foglio kraft autoestinguente mediante apposito adesivo alla superficie del canale sigillati con nastro adesivo in alluminio 15-25-50 in funzione della temperatura(mediamente 0,041) incollaggio bordi spessore nominale dell’isolante [mm] conducibilità termica lineare λ [W/(m°K)] 6.7.2 - Canali presa aria esterna correnti interni L’isolamento dovrà essere installato in modo da consentire la manovrabilità delle serrande, l’apertura delle portine e l’accesso ad eventuali apparecchiature quali termometri, sonde, ecc..., installati sui condotti stessi. I fori per l’installamento degli strumenti (tubi di Pitot) dovranno avere un’adeguata prolunga, per sporgere dall’isolamento termico ed un adeguato diametro per poter inserire gli strumenti. Caratteristiche tecniche e costruttive parametri specifiche coibentazione posa rivestimento esterno spessore isolante [mm] conducibilità termica lineare λ [W/(m°K)] a 20°C fattore di controllo della diffusione del vapore µ stabilità dimensionale classe di reazione al fuoco gomma sintetica a cellule chiuse incollate con apposito collante lamierino di alluminio 25 mediamente 0,040 > 2500 secondo DIN 52615 in base al dimensionamento di progetto 1 SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 31 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Meccanici 7.0 - APPARECCHI SANITARI/RUBINETTERIE/DI SICUREZZA 7.1 - Apparecchi sanitari di tipo tradizionale Gli apparecchi sanitari dovranno essere conformi alle norme UNI 4542 e UNI 4543 per quanto concerne sia i requisiti di collaudo che di accettazione. 7.1.1 - Lavabi 7.1.1.1 - Lavabo a semicolonna Specifiche tecniche e costruttive parametri specifiche Materiale Predisposizioni Altezza da terra [mm] Elementi di montaggio Barre filettate Placca Raccordi porcellana vetrificata per rubinetteria a monocomando 790 in acciaio zincato M12 di fissaggio regolabile in altezza per il fissaggio della rubinetteria da ½” 7.1.2 - Vasi 7.1.2.1 - Vaso Sospeso Monoblocco Specifiche tecniche e costruttive Parametri specifiche tipo Materiale Scarico Larghezza [mm] Lunghezza [mm] Altezza da terra [mm] Attacco scarico [mm] Altezza scarico [mm] Sedile cassetta di scarico vaso monoblocco con cassetta incorporata porcellana vetrificata a parete 365 660 4000 102 180 in plastica in ceramica incorporata che garantisce il risciacquo completo con soli 7 litri di acqua, con comando pneumatico a bordo ACCESSORI staffe di supporto a “L” con bulloneria di montaggio raccordo di scarico SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 32 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Meccanici 7.2 - Rubinetterie 7.2.1 - Miscelatore per lavabo Specifiche tecniche e costruttive parametri tipo finiture bocca cartuccia scarico dotazione ACCESSORI monocomando a leva lunga Specifiche monocomando miscelatore Cromate con mousseur a dischi ceramici a saltarello limitatore di portata e di temperatura 7.2.2 - Rubinetto di Arresto Specifiche tecniche e costruttive parametri specifiche tipo materiale installazione cappuccio rubinetto di arresto da incasso bronzo ad incasso cromato 7.2.3 - Idrantino di Lavaggio Specifiche tecniche e costruttive parametri tipo rubinetto attacco specifiche idrantino di lavaggio per installazione a muro di erogazione porta gomma 7.3 - Apparecchi sanitari per disabili secondo “D.P.R. 503/96 - Legge 104/92 – DPR 384/78 – DM 236/89 7.3.1 - Lavabo con Appoggia Gomiti, Paraspruzzi Caratteristiche tecniche e costruttive parametri specifiche materiale appoggia gomiti dimensioni [mm] scarico miscelatore finiture autochiusura blocco temperatura rompigetto pressioni dimamiche erogazione regolabile bocca anello di miscelazione sporgenza [mm] flessibili valvola rubinetti porcellana vitreous china, ergonomico antropometrico antispruzzo 670 x 600 ad incasso monocomando per lavabo da ½” cromate a tempo e funzione di arresto economizzatore acqua calda e limitatore di portata a 6 l/min. da 1,2 bar da 5 a 45 secondi fissa satinato 114 di collegamento rivestiti in acciaio di ritegno a squadra SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 33 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Meccanici maniglia per disabili 7.3.2 - Vaso Monoblocco in Porcellana Caratteristiche tecniche e costruttive parametri specifiche materiale sifone scarico sedile dimensioni medie [mm] vaschetta di scarico funzione economizzatrice comando porcellana vitreous china con apertura anteriore incorporato funzionante a cacciata a parete in plastica pesante 660 x 365 x h 400 incorporata, in porcellane per il risciacquo, con soli 7 litri d’acqua pneumatico da incasso per installazione a parete 7.4 - Apparecchiature speciali per disabili secondo “Legge 104/92 – DPR 384/78 – DM 236/89 7.4.1 - Impugnature, corrimano orizzontale, barre di sostegno verticale, specchio ribaltabile, ecc.. Caratteristiche tecniche e costruttive parametri specifiche materiale rivestimento comportamento al fuoco diametro [mm] fissaggio telaio in nylon e anima in acciaio zincato e metallo pressofuso nylon poliammide estruso senza saldatura autoestinguente 35 a muro con tasselli e rosette 7.5 - Specifiche Realizzative dell’Impianto Gli apparecchi sanitari che dovranno essere installati saranno del tipo tradizionale in ceramica per installazione sospesa. I vasi, saranno dotati di vaschetta di scarico per installazione ad incasso, placca di azionamento a parete, tubo di cacciata interno alla parete. In generale, tutta la rubinetteria dovrà essere del tipo monocomando cromato. Dovranno essere realizzati dei locali adibiti a servizio igienico specifici per l’utilizzo da parte di persone disabili. Tali locali dovranno essere attrezzati con appositi ausili, come pure dovranno avere determinate caratteristiche gli apparecchi sanitari. Il vaso, del tipo a pavimento con scarico a pavimento/parete, apertura anteriore, dovrà avere un’altezza compresa tra 450 e 500 mm; il filo anteriore dovrà distare da un minimo di 750 ad un massimo di 800 mm dalla parete posteriore. la vaschetta di scarico, per installazione ed incasso, dovrà essere munita di pulsante pneumatico di comando a posizionamento libero per installazione ad incasso a parete. Sarà accessoriato con apposito miscelatore termostatico per installazione a parete con tubo flessibile e doccetta con pulsante di erogazione e gancio di fissaggio a muro. Il lavabo, antropometrico e dotato di mensola reclinabile pneumaticamente, dovrà essere corredato di scarico ad incasso, in modo tale da permettere l’avvicinamento con una sedia a rotelle, mentre il miscelatore, del tipo monocomando con leva lunga, dovrà essere dotato di bocchello estraibile. Dovranno inoltre essere installati appositi corrimano di sostegno concordemente con quanto riportato dagli elaborati grafici progettuali, realizzati con un'anima d'acciaio zincato e metallo pressofuso rivestita in Nylon poliammide estruso senza saldatura, autoestinguente, di diametro pari a 35 mm. SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 34 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Meccanici 8.0 - ANTINCENDIO 8.1 - Estintori 8.1.1 - Estintori a polvere Specifiche tecniche e costruttive parametri specifiche estintori a polvere capacità estinguente serbatoio valvola di sicurezza conformità per classi di fuochi di tipo A/B/C non inferiore a 34A e 144B/C in acciaio FeP 11 UNI 5867 tarata a 20/24 bar alla prova dielettrica a 35 kV prevista dal D.M. 20/12/1982 8.2 - Cartelli indicatori Specifiche tecniche e costruttive parametri cartelli indicatori materiale realizzazione e caratteristiche specifiche regolamentari alluminio rispondenti alle vigenti normative 8.3 - Idranti interni Specifiche tecniche e costruttive parametri realizzazione idranti interni cassetta lastra lancia UNI 45 manichetta in tubo flessibile [m] raccordo diametro rubinetto idrante in ottone [“] rete distributiva specifiche secondo normative vigenti UNI 45 al fine del contenimento delle apparecchiature, da incasso in lamiera di acciaio zincato verniciato grigio, con telaio in alluminio anodizzato, dimensioni h x l x p 565 x 355 x 155 mm in materiale plastico perfettamente trasparente preformattato alla rottura a più effetti con dispositivo di commutazione, costruzione in alluminio con canna rivestita di PVC, diametro ugello 11 mm, altezza 400 mm 20, completa di raccordi, struttura in nylon gommato, a norma UNI 9487 per il collegamento allo sbocco dell’idrante 1" ½, con volantino di azionamento realizzata con tubazioni di acciaio zincato SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 35 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Meccanici 9.0 - COLLAUDO DEFINITIVO DEGLI IMPIANTI FLUIDOMECCANICI Le modalità di collaudo per gli impianti tecnologici, ed in particolare di quello di condizionamento, dovranno essere quelle successivamente riportate; queste, come richiesto dalla normativa vigente, sono relative alle indicazioni di massima applicabili sempre e comunque per tutti gli impianti con caratteristiche generali (qualora le parti di opera riportate siano ovviamente presenti e nell’oggetto dei lavori) ai sensi della legge 46/90. Per gli impianti di condizionamento, dovrà essere fatto riferimento a quanto previsto dalla Norma UNI-CTI 5104.- Qualora si trattasse di impianti particolari si rimanda alle prescrizioni dei VV.F. e/o agli organi di controllo quali I.S.P.E.S.L., USL, ecc.... a) Impianto termico e di condizionamento Durante l'esecuzione dei lavori e in modo che risultino completate subito dopo l'ultimazione dei lavori stessi, si effettueranno le seguenti verifiche e prove preliminari: • verifica intesa ad accertare che la fornitura dei materiali costituenti gli impianti corrisponda alle prescrizioni contrattuali, che gli impianti siano stati ben completati, che i relativi impianti elettrici siano in ordine, che gli ambienti siano chiusi e che le apparecchiature si possano avviare • verifica dei gruppi elettropompe relativamente alle curve caratteristiche, al corretto montaggio, che i giunti antivibranti siano stati installati a dovere, che l’allineamento motore pompa sia perfetto, che i cuscinetti siano lubrificati, che la rotazione sia nel verso giusto e senza impedimenti, che sia possibile misurare le pressioni a monte e a valle e che i valori di temperatura e pressione all’aspirazione rientrino in valori che evitino fenomeni di cavitazione • prova idraulica delle condutture, prima dell'applicazione degli apparecchi, della chiusura delle tracce e della costruzione dei pavimenti e dei rivestimenti delle pareti, ad una pressione di una volta e mezzo superiore a quella corrispondente alla pressione massima di esercizio per 12 ore. • verifica che i circuiti siano stati pressati, scaricati e di nuovo riempiti, che siano state eliminate le sacche d’aria, che sia perfetto il funzionamento dei gruppi automatici di riempimento, che tutte le valvole di sicurezza siano state opportunamente tarate, che le valvole manuali e automatiche siano completamente aperte per le successive operazioni di bilanciamento, che la pressione dei vasi di espansione sia come da indicazioni di progetto e accertamento che l’intero impianto sia corredato di tutte quelle apparecchiature di misura e controllo della temperatura, pressione, portata ecc... e che siano facilmente raggiungibili e manovrabili. Si ritiene positivo l'esito della prova quando non si siano verificate fughe o deformazioni permanenti. • verifica intesa ad accertare che il montaggio degli apparecchi, rubinetterie, ecc... sia stato accuratamente eseguito, che la tenuta sia perfetta e che il funzionamento di ogni singolo apparecchio sia regolare e corrisponda ai dati prescritti. • verifica della procedura di bilanciamento con gruppi di pompaggio in stand by ed operativi a pieno regime • verifica delle caldaie, della loro installazione, della corretta posa in opera e della presenza di tutti gli accessori necessari quali termometri e manometri, messa a punto del sistema. • Il collaudo finale dell'impianto termico avrà luogo: - se la consegna avviene entro il 15 settembre: entro il 31 gennaio dell'anno seguente - se la consegna avviene dopo tal data: entro il 31 dicembre dell'anno seguente. Il collaudo dell’impianto di climatizzazione/condizionamento avrà luogo: - se la consegna avviene entro il 30 giugno: entro il 30 settembre dell'anno in corso; - se la consegna avviene dopo tal data: entro il 31 dicembre dell'anno seguente. Durante il collaudo si dovrà verificare che tutte le condizioni di progetto e le clausole contrattuali siano state rispettate. Se il collaudo parziale non desse esito favorevole, verrà ripetuto entro un mese, sempre che le condizioni climatiche lo consentano. Nell'intervallo di tempo l'Assuntore dovrà provvedere a tutte le modifiche e sostituzioni necessarie per ottenere la dichiarazione di collaudabilità e ciò senza alcun speciale compenso. Se queste modifiche non potessero essere eseguite in tempo utile in rapporto alla stagione, il collaudo verrà rimandato all'inverno successivo. Il collaudo definitivo avrà anche lo scopo di esaminare accuratamente gli impianti al fine di constatarne la perfetta consistenza e la piena efficienza di ogni loro parte agli effetti della consegna definitiva. L'esito del collaudo sarà verbalizzato. SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 36 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Meccanici N.B.: Come predisposto dal regolamento della Legge 10 e dalla Legge 46/’90 dovrà essere espressamente incaricato “un responsabile dell’esercizio e della manutenzione” degli impianti in oggetto, il cui nominativo, completo di recapito telefonico e reperibilità, dovrà essere esposto sul libretto di centrale, sul libretto di impianto e sul registro degli interventi (da conservarsi in apposito locale). Tale soggetto dovrà provvedere come minimo ad effettuare tutte le operazioni di manutenzione indicate nel presente capitolato con completamento delle fasi di manutenzione secondo quanto espressamente predisposto dalla committenza e secondo quanto espressamente riguardante la buona tecnica manutentiva riportata dalle norme UNI 10224, UNI 10144 ÷ 10148 e CEE 92/50 “Direttiva sulla manutenzione delle opere di Ingegneria”. Qualora le specifiche non fossero comprese nelle predette prescrizioni saranno applicate le direttive dell’USL competente. b) Impianto idro-sanitario Durante l'esecuzione dei lavori ed in modo che risultino completate subito dopo l'ultimazione dei lavori stessi, saranno effettuate le verifiche e le prove sotto specificate. Le modalità di esecuzione dei lavori e delle verifiche saranno conformi alle norme UNI vigenti e comprenderanno: • La verifica preliminare intesa ad accertare che la fornitura dei materiali costituenti gli impianti, qualitativamente e quantitativamente, corrisponda alle prescrizioni contrattuali. • Una prova idraulica delle condutture, prima dell'applicazione degli apparecchi e della chiusura delle tracce e, possibilmente, prima della costruzione dei pavimenti e dei rivestimenti delle pareti, ed in ogni modo, per le condutture dell'acqua calda ad impianto ultimato prima di effettuare le prove di cui ai seguenti punti 3 e 4 ad una pressione di 400 KPa superiore a quella corrispondente alla pressione normale di esercizio e mantenendo tale pressione per 12 ore. Si riterrà positivo l'esito della prova quando non si verificheranno perdite o deformazioni permanenti. • Una prova di tenuta a caldo e di dilatazione per controllare gli effetti della dilatazione nelle condutture degli impianti di acqua calda, con una temperatura di 60°C. e mantenendovela per tutto il tempo necessario per l'accurata ispezione delle condutture e dei serbatoi. Si riterrà positivo il risultato quando le dilatazioni non abbiano dato luogo a perdite e deformazioni permanenti. • Una prova di circolazione dell'acqua calda, dopo effettuata quella di cui al precedente punto 3, ad una temperatura del fluido uguale a quella di regime. Si riterrà positivo l'esito della prova quando, a tutte indistintamente le utenze di erogazione degli impianti, l'acqua calda arriverà alla temperatura prescritta. • Una prova di circolazione dell'acqua fredda. Si riterrà positivo l'esito della prova quando l'acqua arriva a tutte indistintamente le utenze degli impianti nelle quantità prescritte. • Una verifica intesa ad accertare che il montaggio degli apparecchi, rubinetterie, intercettazioni, ecc., con le condutture sia perfetta e che il funzionamento di ciascuna parte di ogni singolo apparecchio, rubinetto, presa, ecc. sia regolare e corrispondente ai dati prescritti. Le verifiche e le prove di cui sopra saranno eseguite da degli incaricati della D.L., in contraddittorio con la Ditta installatrice e di esse e dei risultati ottenuti si compilerà di volta in volta regolare verbale. c) Impianto di termoregolazione Durante l'esecuzione dei lavori ed in modo che risultino completate subito dopo l'ultimazione dei lavori stessi, saranno effettuate le verifiche e le prove sotto specificate: • verifica preliminare intesa ad accertare il corretto montaggio, cablaggio e interfacciamento delle differenti componenti dell’intero sistema per verificarne le prescrizioni contrattuali. • prova di autodiagnostica funzionale del sistema operativo mediante immissione dati di input con controllo dei risultati di output • ciclo di prova della gestione delle differenti funzioni operative dell’intero circuito in condizione di carico massimo. Le verifiche e le prove di cui sopra saranno eseguite da degli incaricati della D.L., in contraddittorio con la Ditta installatrice e di esse e dei risultati ottenuti si compilerà di volta in volta regolare verbale. d) Impianto elettrico Durante l'esecuzione dei lavori ed in modo che risultino completate subito dopo l'ultimazione dei lavori stessi, saranno effettuate le verifiche e le prove sotto specificate: • verifica preliminare intesa ad accertare che la fornitura dei materiali costituenti gli impianti, qualitativamente e quantitativamente, corrisponda alle prescrizioni contrattuali. • verifica intesa ad accertare che il montaggio dei componenti sia stato accuratamente eseguito e che il funzionamento di ciascuna parte sia regolare e corrispondente alle norme vigenti. Il collaudo finale servirà per accertare: ∗ il corretto funzionamento di apparecchiature, circuiti principali, circuiti ausiliari e protezioni SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 37 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Meccanici ∗ la sfilabilità dei cavi; si procederà ad estrarre un cavo dal tratto di tubo compreso tra due cassette e scatole successive e nell'osservare se questa operazione abbia danneggiato il cavo stesso. In caso di esito non favorevole fermo restando l'obbligo per l'installatore di modificare gli impianti, la prova sarà ripetuta su un altro tratto: qualora anche la seconda prova fornisse esito sfavorevole, la verifica della sfilabilità sarà estesa a tutti gli impianti utilizzatori ∗ La resistenza di isolamento: la misura sarà eseguita mediante un ohmetro la cui tensione continua sia circa 125V, in caso di misura su parti di impianto con tensione nominale superiore a 50 V. Durante le misure gli apparecchi utilizzatori saranno disinseriti. ∗ Il collegamento alla rete di terra: allo scopo sarà seguita una misura della resistenza di terra ∗ La corrispondenza tra fasi e colorazione ∗ L'equilibratura e la ripartizione dei carichi ∗ L'esatta taratura delle protezioni ∗ La continuità delle grandi masse metalliche ∗ La caduta di tensione. e) Impianto antincendio Durante l'esecuzione dei lavori ed in modo che risultino completate subito dopo l'ultimazione dei lavori stessi, saranno effettuate le verifiche e le prove sotto specificate: • La verifica preliminare intesa ad accertare che la fornitura dei materiali costituenti gli impianti, qualitativamente e quantitativamente, corrisponda alle prescrizioni contrattuali. • Una prova idraulica delle condutture, prima dell'applicazione degli apparecchi e della chiusura delle tracce e, preferibilmente, prima della costruzione dei pavimenti e dei rivestimenti delle pareti ad una pressione di 1000 KPa. Si riterrà positivo l'esito della prova quando non si verifichino perdite o deformazioni permanenti. • Una verifica finale intesa ad accertare che il montaggio degli idranti e delle condutture sia correttamente eseguita e che sia garantita la portata e la pressione prevista in progetto. Le verifiche e le prove di cui sopra saranno eseguite dalla D.LL., in contraddittorio con la Ditta installatrice e di esse e dei risultati ottenuti si compilerà di volta in volta regolare verbale. SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 38 PROGETTO B REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI OPERE IMPIANTISTICHE A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici Indice Capitoli pagine GENERALITA’ ................................................................................................................................................................ 4 1.0 - OGGETTO DELL’OPERA.................................................................................................................................... 4 2.0 - PREMESSA SUI MATERIALI ............................................................................................................................. 4 3.0 - NORMATIVE VIGENTI........................................................................................................................................ 6 IMPIANTI FLUIDOMECCANICI ................................................................................................................................. 8 4.0 - IMPIANTO IDRICO E TERMICO ........................................................................................................................ 8 4.1 - Generatori di calore ........................................................................................................................................... 8 4.2 - Scambiatori di calore ......................................................................................................................................... 9 4.3 - Volano termico ................................................................................................................................................... 9 4.4 - Scarico fumi caldaia a cippato 450x300 mm.................................................................................................... 11 4.5 - Scarico fumi caldaia a gasolio - 250 mm ....................................................................................................... 11 Apparecchiature a Corredo Impianto Termico ........................................................................................................ 12 4.5.1 - Valvole di Sicurezza .....................................................................................................................................................12 4.5.2 - Vasi di Espansione per Impianti Termici ......................................................................................................................12 4.5.3 - Pressostati .....................................................................................................................................................................12 4.5.4 - Manometri .....................................................................................................................................................................13 4.5.5 - Termometri ...................................................................................................................................................................13 4.5.6 - Termostati .....................................................................................................................................................................13 4.5.7 - Valvola di scarico termico.............................................................................................................................................14 4.5.8 - Valvola di intercettazione del combustibile ..................................................................................................................14 4.5.9 - Impianto di adduzione gasolio ......................................................................................................................................14 4.5.10 - Serbatoio gasolio da 12 m3 ..........................................................................................................................................14 4.5.11 - Barilotto di Sfiato Aria ................................................................................................................................................14 4.5.12 - Condizionante per Circuiti Tecnologici ......................................................................................................................14 4.5.12.1 - Circuiti Chiusi di Riscaldamento .........................................................................................................................14 4.6 - Gruppi Elettropompa........................................................................................................................................ 16 4.6.1 - Pompe di Circolazione Circuiti Primari Generatori di Calore .......................................................................................16 4.6.2 - Elettropompa Rete di Teleriscaldamento ......................................................................................................................16 4.7 - Tubazioni e Giunzioni....................................................................................................................................... 16 4.7.1 - In acciaio nero senza saldatura a norma UNI 10255 .....................................................................................................16 In acciaio zincato a caldo tipo senza saldatura UNI 10255 ......................................................................................................16 4.7.2 - In polietilene ad alta densità PE 100 secondo UNI 10910.............................................................................................16 4.7.3 - Tubazione singola preisolata flessibile per teleriscaldamento .......................................................................................17 4.7.4 - Tubazione doppia preisolata flessibile per teleriscaldamento........................................................................................17 4.7.5 - Scavo in trincea per Tubazioni ......................................................................................................................................17 4.7.6 - Pozzetti d’ispezione ......................................................................................................................................................17 4.7.7 - Chiusini .........................................................................................................................................................................17 4.7.8 - Staffaggi e Supporti per Tubazioni................................................................................................................................18 4.8 - Coibentazione Termica per Tubazioni.............................................................................................................. 19 4.8.1 - Rete Calda e Fredda ......................................................................................................................................................19 4.9 - Verniciatura Antiruggine.................................................................................................................................. 20 4.10 - Valvole, Saracinesche, Filtri e Rubinetterie ................................................................................................... 20 4.10.1 - Valvole di Intercettazione ...........................................................................................................................................20 4.10.1.1 - Rubinetto di Scarico.............................................................................................................................................20 4.10.1.2 - Valvola di intercettazione a sfera .........................................................................................................................20 4.10.1.3 - Valvola di intercettazione a sfera flangiata ..........................................................................................................20 4.10.1.4 - Valvola a Farfalla.................................................................................................................................................20 4.10.2 - Valvole di ritegno........................................................................................................................................................21 4.10.2.1 - Valvola di Ritegno Filettata .................................................................................................................................21 4.10.2.2 - Valvola di Ritegno Flangiata ...............................................................................................................................21 4.10.3 - Filtri ............................................................................................................................................................................22 4.10.3.1 - Filtro a Y filettato ................................................................................................................................................22 4.10.3.2 - Filtro a Y flangiato ...............................................................................................................................................22 4.10.4 - Giunti Antivibranti ......................................................................................................................................................22 4.10.4.1 - Giunto Antivibrante attacchi flangiati ..................................................................................................................22 4.10.5 - Valvole di regolazione ................................................................................................................................................22 4.10.5.1 - Valvola miscelatrice ............................................................................................................................................22 4.10.5.2 - Valvola di regolazione della portata agli scambiatori di calore ...........................................................................22 4.11 - Targhette Indicatrici e Colorazioni Distintive per Tubazioni ........................................................................ 24 5.0 - APPARECCHIATURE DI TERMOREGOLAZIONE ......................................................................................... 27 SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 1 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici 5.1 - Apparecchiature di termoregolazione .............................................................................................................. 27 5.1.1 - Sonda di Temperatura ad Immersione ...........................................................................................................................27 5.1.2 - Sonda Esterna................................................................................................................................................................27 5.1.3 - Pressostato Differenziale per Acqua .............................................................................................................................27 5.1.4 - Regolatore modulante pressione differenziale...............................................................................................................27 5.1.5 - Regolatore di temperatura modulante ...........................................................................................................................28 5.1.6 - Impianto di supervisione impianto termico ...................................................................................................................29 5.1.7 - Cavo Bus .......................................................................................................................................................................31 5.1.8 - Cavidotto .......................................................................................................................................................................31 6.0 - IMPIANTO IDRICO ............................................................................................................................................ 32 6.1 - Centrale idrica ................................................................................................................................................. 32 6.2 - Gruppo di caricamento impianto ..................................................................................................................... 32 6.3 - Unità di misura e allarme................................................................................................................................. 33 7.0 - ANTINCENDIO ................................................................................................................................................... 34 7.1 - Estintori ............................................................................................................................................................ 34 7.1.1 - Estintori a polvere .........................................................................................................................................................34 7.2 - Cartelli indicatori ............................................................................................................................................. 34 7.3 - Idranti interni ................................................................................................................................................... 34 7.4 - Sprinkler ........................................................................................................................................................... 34 8.0 - COLLAUDO DEFINITIVO DEGLI IMPIANTI FLUIDOMECCANICI ............................................................ 35 IMPIANTI ELETTRCI ................................................................................................................................................. 38 9.0 - PREMESSA .......................................................................................................................................................... 38 10.0 - FORZA MOTRICE E LUCE .............................................................................................................................. 39 10.1 - Quadri Generali ............................................................................................................................................. 39 10.2 - Centralini Modulari........................................................................................................................................ 43 10.3 - Apparecchiature di comando e prese ............................................................................................................. 44 10.3.1 - Comandi (interruttori, deviatori, pulsanti e simili) e prese a spina ..............................................................................44 10.3.2 - Quadro gruppo prese preassemblato IP65 ...................................................................................................................44 10.3.3 - Interruttore stagno per manovre di emergenza ............................................................................................................44 10.4 - Tubazioni e Scatole......................................................................................................................................... 44 10.4.1 - Tubi .............................................................................................................................................................................44 10.4.2 - Tubazione PVC rigida .................................................................................................................................................45 10.4.3 - Cassette di derivazione stagne IP55 ............................................................................................................................45 10.5 - Passerella portacavi a filo .............................................................................................................................. 45 10.6 - Cavi BT ........................................................................................................................................................... 46 10.6.1 - Sezioni Minime ...........................................................................................................................................................46 10.6.2 - Cavi unipolari isolati in PVC ......................................................................................................................................46 10.6.3 - Cavi multipolari isolati in gomma ...............................................................................................................................47 10.6.4 - Cavi unipolari isolati in gomma a bassa emissione di fumi e gas tossici.....................................................................47 10.6.5 - Cavi multipolari isolati in gomma a bassa emissione di fumi e gas tossici .................................................................47 11.0 - IMPIANTO DI TERRA ...................................................................................................................................... 48 11.1 - Collegamento equipotenziale ......................................................................................................................... 48 11.2 - Verifica ed integrazione impianto di terra esistente ....................................................................................... 48 12.0 - IMPIANTO DI ALLARME MANUALE E RIVELAZIONE INCENDIO ......................................................... 48 12.1 - Rivelatore Termovelocimetrico ...................................................................................................................... 48 12.2 - Pulsante allarme indirizzato ........................................................................................................................... 48 12.3 - Targa ottico-acustica...................................................................................................................................... 49 12.4 - Cavo Bus rivelazione incendi ......................................................................................................................... 49 13.0 - IMPIANTO FONIA E DATI .............................................................................................................................. 49 13.1 - Punto di accesso alla rete............................................................................................................................... 49 13.2 - Cavo UTP Cat. 6E .......................................................................................................................................... 49 14.0 - APPARECCHI ILLUMINANTI......................................................................................................................... 50 14.1 - Plafoniere fluorescenti IP65 - lampada FL 2x36/58 W .................................................................................. 50 14.2 - Plafoniera fluorescente d’emergenza IP40 tipo SE ....................................................................................... 50 14.3 - Plafoniera fluorescente d’emergenza IP40 tipo SA con pittogramma .......................................................... 50 14.4 - Modulo di Emergenza installato a bordo lampada ........................................................................................ 50 15.0 - DATI DI PROGETTO E PER L’ESECUZIONE ................................................................................................ 51 16.0 - PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI............................................................................................ 54 17.0 - PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI........................................................................................ 55 17.1 - Sistemi elettrici a tensione inferiore a 1000V c.a. .......................................................................................... 55 17.2 - Sistema IT ....................................................................................................................................................... 55 SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 2 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici 18.0 - DIMENSIONAMENTO DELLE PROTEZIONI CONTRO LE SOVRACORRENTI....................................... 57 18.1 - Protezione contro il sovraccarico .................................................................................................................. 57 18.2 - Protezione contro le correnti di corto circuito ............................................................................................... 57 19.0 - VERIFICA DELLA CADUTA DI TENSIONE.................................................................................................. 58 20.0 - CARATTERISTICHE DEI COMPONENTI E MODALITA DI INSTALLAZIONE........................................ 58 21.0 - COLLAUDO DEFINITIVO DEGLI IMPIANTI ELETTRICI ........................................................................... 59 SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 3 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici GENERALITA’ 1.0 - OGGETTO DELL’OPERA L'opera ha per oggetto la realizzazione di una centrale di teleriscaldamento a cippato a servizio di edifici comunali nella frazione di Antagnod, sita nel Comune di Ayas. 2.0 - PREMESSA SUI MATERIALI I materiali che in genere occorreranno per la costruzione delle opere dovranno essere della miglior qualità esistente in commercio ed essere accettati, previa campionatura, dalla Direzione Lavori. Di norma essi proverranno da quelle località o fabbriche che l'Impresa Appaltatrice riterrà di sua convenienza, purché preventivamente notificate e rispondenti ai requisiti prescritti dalle leggi, ad insindacabile giudizio della Direzione Lavori, a norma con la certificazione di qualità della serie ISO 9000 / EN 29000 e rispondenti ai requisiti qui di seguito riportati nella sezione di schede tecniche. Tutti gli impianti dovranno essere eseguiti secondo gli schemi di progetto, nelle sezioni indicate e secondo le particolari prescrizioni che saranno date all'atto esecutivo dalla D.L. Nell'esecuzione degli impianti, posa delle tubazioni, canalizzazioni, coibentazioni e apparecchiature, si richiede che sia particolarmente curata l'estetica dell'impianto, fatte salve le esigenze funzionali e tecniche, ponendo particolare attenzione agli allineamenti delle tubazioni, alla loro verticalità, al corretto staffaggio. Per la realizzazione dovranno essere utilizzate attrezzature e mano d’opera specializzate. La D.L. potrà far smontare e rifare tratti e/o parti di impianto che non rispondano ai requisiti di cui sopra. Poiché la Ditta Appaltatrice dovrà assumersi integralmente la responsabilità funzionale degli impianti, dovrà verificare con particolare attenzione le caratteristiche termofisiche nelle realizzazioni murarie. L’impresa realizzatrice dovrà tenere conto delle Norme, Leggi, Decreti, ecc..., emanati e/o emanandi nel periodo che intercorrerà tra il momento della consegna progetto alla Pubblica Amministrazione ed il collaudo impianti; in tale ottica sarà perizia della D.L. provvedere alle necessarie modifiche di progetto per garantire la conformità e la sicurezza con comunicazione al comando dei Vigili del Fuoco ed agli organi di controllo di competenza. In assenza di tali condizioni non dovranno essere apportate modifiche agli schemi di progetto se non per specifica volontà della D.L. con supporto documentale appropriato ed allegata richiesta di approvazione degli organi competenti. In tale situazione dovrà essere redatto il certificato di non conformità, corredato della variante d’opera apportata, sottoscritto dalla D.L., dalla Ditta realizzatrice e dall’Amministrazione competente. Al termine dei lavori, in un tempo determinato dalla committenza in accordo con la D.L., ciascuna impresa dovrà rilasciare al committente il certificato di installazione (conformità) dell’impianto di competenza completamente compilato in ogni sua parte, comprese le tavole grafiche e le relazioni di calcolo, quindi controfirmato. N.B.1: Sarà onere dell’Appaltatore provvedere alla restituzione cartacea e su supporto informatico della realizzazione delle opere cantierabili corredate di tutte le certificazioni necessarie, riguardanti i collaudi tecnici, le prove di primo impianto, in corso d’opera e finale, predisposte da tecnico abilitato (nominato dalla stazione appaltante scelto all’interno di una terna proposta dall’Appaltatore in accordo con la D.L.), regolarmente iscritto ad un ordine professionale, nonché di relazioni di calcolo riguardanti le verifiche tecniche pre e post realizzative. Tale documentazione dovrà essere restituita, in duplice copia e controfirmata oltre che dal collaudatore anche dall’Appaltatore, dai subappaltatori e dai Direttori dei Lavori, prima della consegna dello Stato Finale. N.B.2: Tutte le opere qui riportate sono state valutate comprensive di assistenze murarie. Con tale affermazione si intendono comprese tutte quelle opere edili di demolizione e ripristino, di piccola e media importanza, posa di mensole e zanche di sostegno, il sollevamento ai piani dei diversi materiali la formazione di cassonetti nelle murature per accogliere tubazioni, canali, ecc. secondo le disposizioni della D.L., nonché tutte le attrezzature, la mano d’opera, i materiali ed ogni onere compreso, necessarie per consentire la posa specifica e precipua degli impianti di cui all’oggetto; è stata fatta eccezione (e quindi computate a parte) per le opere maggiori, valutate particolarmente invasive quali quelle di demolizione, taglio, ecc..., tali da essere riportate SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 4 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici nella sezione delle opere edili di competenza. Si intendono altresì incluse le opere di scavo e reinterro di tutte le tubazioni esterne. N.B.3: Nel caso vengano riscontrate discordanze tra i vari documenti contrattuali sarà compito dell’Appaltatore segnalarlo tempestivamente alla D.L. in modo da ricevere i dovuti chiarimenti in merito, in linea generale comunque le interpretazioni andranno sempre intese in favore della committenza tanto che per il solo fatto di partecipare alla gara di appalto, l'Appaltatore ammette di conoscere perfettamente: a) le condizioni tutte del capitolato tecnico e le condizioni locali dei luoghi su cui dovrà eseguirsi l'impianto e la natura, le condizioni della mano d'opera e dei materiali; b) tutte le circostanze generali e particolari di tempo, di luogo e contrattuali ed ogni qualsiasi possibilità contingente che possa influire sulla esecuzione dell'opera; c) tutte le circostanze generali e particolari che possano avere influito sulla determinazione dei prezzi; Qualora fossero rilevati manifesti errori o gravi omissioni del progetto esecutivo, ogni impresa concorrente è tenuta a segnalare immediatamente al fine di ottenere da parte del Committente disposizioni in merito. Per tutte le indicazioni che risultassero assenti dai documenti dell’appalto, l’impresa ha l’obbligo di chiedere istruzioni dettagliate, caso per caso, alla Direzione Lavori. L'Appaltatore non potrà quindi eccepire, durante l'esecuzione dei lavori, la mancata conoscenza di condizioni e la sopravvenienza di elementi non valutati e non considerati a meno che tali nuovi elementi appartengano alla categoria delle cause di forza maggiore (per le quali si rimanda all’apposita parte di capitolato speciale). Con la partecipazione alla gara, l'Appaltatore dichiara implicitamente di avere la possibilità ed i mezzi necessari per procedere alla esecuzione dei lavori secondo i migliori sistemi e secondo la migliore regola tecnica. L’impresa è inoltre tenuta a: - trasmettere alla Direzione Lavori una copia completa dei manuali tecnici e di manutenzione a corredo delle apparecchiature installate; - predisporre un dettagliato manuale d’uso relativo agli interi impianti, appositamente redatto e indipendente dai sopra citati manuali dei singoli componenti. Tale manuale d’uso dovrà risultare facilmente consultabile e completo in tutte le sue parti; qualora la Committenza, attraverso la D.LL., giudicasse tale documento di difficile comprensione tecnica, l’Appaltatore dovrà procedere alla sua revisione fintanto che il documento non verrà giudicato di agevole utilizzo. Con la partecipazione alla gara, l'Appaltatore dichiara implicitamente di avere la possibilità ed i mezzi necessari per procedere alla esecuzione dei lavori secondo i migliori sistemi e secondo la migliore regola tecnica. SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 5 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici 3.0 - NORMATIVE VIGENTI I riferimenti alle Leggi, Decreti Ministeriali, Decreti Presidente della Repubblica e Norme di cui è oggetto l'appalto, sono le seguenti: Sicurezza sul lavoro • DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008 , n. 81 Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Prevenzione incendi • D.M. 16/02/1982 - Attività soggette ai controlli di prevenzione incendi Impianti meccanici • D.M. 1/12/1975 – Progettazione di impianti termici • Decreto 22/01/08 n.37 “Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n.248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli edifici” • Legge 10/1991 – Risparmio energetico • D.P.R. 412/93 – Regolamento recante norme per la progettazione, l’installazione, l’esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini del contenimento dei consumi di energia • D.P.R. 551/99 – Regolamento recante modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 26 agosto 1993, n. 412, in materia di progettazione, installazione, esercizio e manutenzione degli impianti termici degli edifici, ai fini del contenimento dei consumi di energia. • Decreto legislativo 19 agosto 2005 n. 192 Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia • Decreto legislativo 29 dicembre 2006 n. 311 Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia • LR n° 64 del 20.08.93 - Applicazione della L. 46/90 a livello di territorio regionale della Valle d’Aosta. Impianti elettrici • D.M. 1/12/1975 – Progettazione di impianti termici • Legge 186 del 1968 - Componenti elettrici ed impianti a regola d’arte • D.M. 22/01/08 n.37 – Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n.248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli edifici” e successive integrazioni e modifiche • DPR 380/2001, capo V – Norme per la sicurezza degli impianti • ENEL – Guida per le connessioni alla rete elettrica di Enel distribuzione • L.R. n.17 del 28/04/1998 – Norme in Materia di Illuminazione Esterna Norme UNI • UNI EN 12464-1 – Illuminazione artificiale del luogo di lavoro – interni SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 6 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici • UNI EN 12464-2 – Illuminazione artificiale del luogo di lavoro – esterni • UNI EN 1838 – Illuminazione di emergenza • UNI 9795:2010 – Rivelazione e segnalazione automatica d’incendio • Norme UNI di pertinenza Norme CEI • CEI 64-8 – Impianti elettrici con tensione inferiore a 1000V • CEI 17-13 – Quadri elettrici • CEI 23-51 – Quadretti elettrici • CEI 64-12 – Impianti di terra • CEI 0-2 – Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici • CEI 20-22 – Cavi elettrici non propaganti l’incendio • CEI EN 60529 – Gradi di protezione degli involucri (codici IP) • CEI 17-13 – Apparecchiature di protezione e manovra per bassa tensione (quadri BT) • Norme CEI di pertinenza SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 7 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici IMPIANTI FLUIDOMECCANICI 4.0 - IMPIANTO IDRICO E TERMICO 4.1 - Generatori di calore Specifiche tecniche e costruttive parametri Tipo SPECIFICHE TECNICHE specifiche Caldaia a biomassa da 300kw Caldaia a cippato realizzata in acciaio saldato di alta qualità adatto a sopportare elevate temperature. Caldaia a quattro giri di fumo, con ampie superfici di scambio termico. Bruciatore adatto alla combustione di cippato di legno, pellet di legno, scarti di potatura altri biocombustibili. Dati tecnici: - Potenza termica nominale: 300,0 kW - Potenza termica al focolare:333,0 kW - Temperatura massima di esercizio: 120,0 °C - Pressione massima di esercizio: 4,0 bar - Dimensioni esterne: L: 1080,0 mm P: 2270,0 mm H: 1640,0 mm - Massa: 2200,0 kg - Volume camera di combustione: 1,3 m³ - Diametro attacco fumi: 200,0 mm. Completa di: - Basamento ceneri. - Bruciatore a griglia mobile completo di tre ventilatori aria comburente e due attuatori lineari per movimentazione della griglia mobile. - Impianto di aspirazione fumi composto da ventilatore con girante in acciaio, gestione a velocità variabile tramite inverter e sensore di depressione, adattatore per filtro fumi e filtro fumi. - Sistema di alimentazione bruciatore composto da coclea DN 160 lunga 600 mm, tramoggia di collegamento e sicurezza contro il ritorno di fiamma, motoriduttore per coclea di alimentazione, sensore di livello combustibile e serranda meccanica tagliafuoco. - Fondo silo estrattore a balestre articolate composto da estrattore a balestre articolate elastiche rotanti DN 5m mosse da un motoriduttore dedicato, coclea di estrazione aperta da 2,3 m e chiusa da 1 m DN 130 mm, motoriduttore dedicato per coclea di estrazione. - Impianto antincendio con estintore a polvere per pellet, sistema di sicurezza contro il ritorno di fiamma con estintore a polvere, termostato contro il ritorno di fiamma (0 - 100°C). - Quadro elettrico di regolazione e controllo. Quadro basato su sistema PLC con interfaccia a pannello touch screen 90 X 50 mm. Il quadro gestisce: Silo a balestre a bracci articolati, Coclea di alimentazione del bruciatore, Movimentazione della griglia mobile del bruciatore, Ventilatori aria comburente del bruciatore a velocità variabile con inverter, Ventilatore estrattore fumi a velocità variabile con inverter pilotato da sensore di depressione, Segnali di errore da motori in campo, Termostati contro ritorno di fiamma, Interruttori di posizione delle coclee, Sensore sovrappressione camera di combustione, Arresto di emergenza, Allarme di sovratemperatura fumi, Termostato controllo di fiamma, Pressostato di sicurezza, Termostato di sicurezza, Sistema di estrazione cenere, Analisi controllo residuo tramite sonda Lambda. pagina n° 8 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici parametri Tipo specifiche Caldaia a gasolio da 255 kw Caldaia in acciaio ad aria soffiata a tre giri di fumo a tre stelle. Dati tecnici: - Potenza termica utile 244.8 kW. - Potenza termica al focolare 255 kW. - Rendimento alla potenza nominale 96%. - Rendimento a carico ridotto 97.9%. - Altezza 1450 mm. - Larghezza 850 mm. - Lunghezza 1660 mm. - Raccordi di mandata/ritorno impianto d. 2"1/2. - Attacco diametro fumi 250 mm. - Peso netto 215 kg. Completa di bruciatore di gasolio bistadio a basse emissioni inquinanti. Dati tecnici: - Portata kg/h 14/19 : 30. - Alimentazione elettrica monofase. - Peso con imballo 41 kg. 4.2 - Scambiatori di calore parametri Tipo specifiche Scambiatore di calore a piastre smontabile. Piastre in acciaio inox AISI 316 L di spessore 0.5 mm, guarnizioni in EPDM con temperatura massima di esercizio 140 °C. Telaio in acciaio al carbonio verniciato con polveri epossidiche. DIMENSIONI TELAIO: - Lunghezza 340 mm / lunghezza 180 mm - Altezza 780 mm / Altezza 480 mm - Spessore 30 mm / Spessore 14 mm DIMENSIONI PIASTRE: - Superficie di scambio 1300 cmq / superficie di scambio 340 cmq - Lunghezza guide 350 mm / lunghezza guide 250 mm 4.3 - Volano termico parametri Tipo SPECIFICHE TECNICHE specifiche Volano termico da 3000 litri • Alta qualità e lunga durata • Ottimizzazione dell’isolamento termico • Coibentazione termica ottimale, rimovibile per semplificare il trasporto • Migliore sfruttamento del combustibile grazie alla combinazione di caldaia e impianto ad energia solare • Possibilità di combinare velocemente più serbatoi a stratificazione per mezzo di tubi di collegamento flessibili ondulati • Alto rendimento solare e grado di efficienza ottimale del sistema. • Coibentazione in espanso morbido da 100 mm con rivestimento in polistirolo Dati tecnici: -Capacità l 3000 -Diametro con isolamento mm 1490 -Diametro senza isolamento mm 1250 -Altezza con isolamento mm 2515 -Altezza senza isolamento mm 2465 -Misura di ribaltamento mm 2525 -Peso kg 237 pagina n° 9 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici -Press. di esercizio riscaldamento ammessa bar 3 -Temp. di esercizio riscaldamento ammessa ° C 95 -Attacchi 1"1/2. SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 10 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici 4.4 - Scarico fumi caldaia a cippato 450x300 mm parametri Tipo specifiche Sistema di scarico fumi ovale in acciaio inox AISI 316 L BA costituito da: - Elemento rettilineo ovale. - Piastra di base con scarico. - Coppia di supporti per piastra base. - Pezzo speciale "T". - Curve a 45°. - Ispezione ovale con sportello rettangolare. - Controllo fumi e temperatura. - Cappello terminale parapioggia. - Faldale per superamento tetti piani o inclinati. - Collare a tenuta per fissaggio. 4.5 - Scarico fumi caldaia a gasolio - 250 mm parametri Tipo SPECIFICHE TECNICHE specifiche Canale da fumo a parete doppia d.250. Camino a parete singola completo di isolante, costituito da elementi modulari di sezione circolare, marcati CE in conformità alla norma EN 1856-1, realizzati in acciaio inossidabile AISI 316L (DIN 1.4404) con finitura esterna lucida (BA) e spessore pari a 4/10mm (60÷250mm), 5/10mm (300÷350mm), 6/10 (400÷550mm), 8/10mm (600mm) e 10/10mm (700÷900). La saldatura longitudinale è realizzata con processi LASER e TIG in atmosfera protetta. Giunto di connessione di tipo maschio – femmina, con profilo conico, senza fascetta di bloccaggio elementi e senza guarnizione di tenuta siliconica; la connessione meccanica fra gli elementi avviene mediante battitura dell’ultimo elemento installato. Gli elementi modulari sono idonei a funzionare nelle seguente condizioni: Temperatura d’esercizio - temperatura d’esercizio fino a 200°C, senza isolamento; - temperatura d’esercizio fino a 600°C, se isolato ed inserito in una contro canna non combustibile. Sicurezza al contatto umano: - è necessario che la parete esterna del camino sia adeguatamente protetta da eventuali contatti accidentali con opportuni schermi o griglie, o ne deve essere indicato il potenziale rischio; Tenuta alla pressione: - sia con pressioni negative (tiraggio naturale) che con pressioni positive (sino a 200Pa); Resistenza alla condensa: - sia con funzionamento a secco che ad umido; Combustibili: - con combustibili gassosi e liquidi, sia a secco che ad umido, e con combustibili solidi, unicamente a secco; Distanza dai materiali combustibili: - 30 mm: se la temperatura d’esercizio non è superiore a 200°C e non è previsto il possibile incendio della fuliggine (p.e. con combustibili gassosi e liquidi); - 75mm (dalla superficie esterna del materiale isolante): se la temperatura d’esercizio non è superiore a 450°C ed è previsto il possibile incendio della fuliggine (p.e. con combustibili solidi); Ubicazione: - installato sia all’interno dell’edificio (solo per diametri fino al 400mm) sia in una contro canna non combustibile, di classe “0” di reazione al fuoco: in entrambi i casi ventilato su tutta la sua lunghezza; se la temperatura d’esercizio dei fumi è superiore a pagina n° 11 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici 200°C, il condotto deve essere inoltre coibentato con materiale isolante. Isolante: -Lana minerale, densità minima: 110kg/m3, spessore minimo: 25mm, conducibilità termica massima: 0.056 W/mK. Designazione: T600-P1-W-V2-L50040-G(75). Accessori: -Coppa raccogli condensa -Portello ispezione -Allacciamento 90°/87° -Raccordo JI-KI -Foro prelievo fumi -Piastra intermedia -Faldale inclinato (25-45°) -Fascetta antintemperie -Terminale antintemperie. Apparecchiature a Corredo Impianto Termico 4.5.1 - Valvole di Sicurezza Specifiche tecniche e costruttive parametri Specifiche tipo qualificata e tarata sovrappressione di scarico pressione di chiusura taratura [bar] raccordo tubazione raccordo scarico completa di posizionamento valvola di sicurezza a membrana I.N.A.I.L. ( ex I.S.P.E.S.L. ) (D. M. 1.12.1975) minore del 10 % minore del 20 % vedere elaborati grafici vedere elaborati grafici vedere elaborati grafici imbuto per scarico a vista con curva orientabile Sulla tubazione di mandata di ogni generatore di calore a monte di qualsiasi organo di intercettazione 4.5.2 - Vasi di Espansione per Impianti Termici Specifiche tecniche e costruttive Parametri Tipo costruzione capacità [l] pressione massima di esercizio [bar] precarica [bar] temperatura massima d’esercizio [°C] omologazione Completo di specifiche chiuso a membrana saldato, unificato per impianti di riscaldamento a norma del D.M. 1/12/1975 vedere elaborati grafici 4 bar ( fino a 50 litri ) – 6 bar ( fino a 600 litri ) 1,5 99 Marchiati CE Tubazione di espansione avente le prescrizioni indicate dal D. M. 1.12.1975 4.5.3 - Pressostati Specifiche tecniche e costruttive parametri specifiche tipo attacco omologazione pressione di taratura [bar] posizionamento di sicurezza a ripristino manuale ¼” femmina I.N.A.I.L. ( ex I.S.P.E.S.L. ) (D. M. 1.12.1975) vedere elaborati grafici Sulla tubazione di mandata di ogni generatore di calore a monte di qualsiasi organo di intercettazione SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 12 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici parametri specifiche tipo attacco omologazione pressione di taratura [bar] posizionamento di minima a ripristino manuale ¼” femmina I.N.A.I.L. ( ex I.S.P.E.S.L. ) (D. M. 1.12.1975) vedere elaborati grafici Sulla tubazione di mandata di ogni generatore di calore a monte di qualsiasi organo di intercettazione 4.5.4 - Manometri Specifiche tecniche e costruttive parametri specifiche tipo scala conformità scala di misurazione [bar] indicatore di pressione radiale graduata in bar I.N.A.I.L. ( ex I.S.P.E.S.L. ) (D. M. 1.12.1975) 0-4, 0-6, 0-10, 0-25 ACCESSORI ricciolo in rame cromato di tipo industriale a molla tubolare cassa quadrante in lega leggera rifinita con verniciatura antiacido nera quadrante bianco con scala graduata in [Bar] rubinetto a tre vie 4.5.5 - Termometri Specifiche tecniche e costruttive parametri conformità gambo diametro attacchi [“] specifiche I.N.A.I.L. ( ex I.S.P.E.S.L. ) (D. M. 1.12.1975) sensibile in guaina rigida di ottone immerso in pozzetto ½ ACCESSORI quadrante in lega leggera rifinito con verniciatura antiacido nera costruzione stagna scala graduata in [°C] completi di guaina scala 0..120°C 4.5.6 - Termostati parametri specifiche tipo attacco omologazione Temperatura di taratura posizionamento Di sicurezza a ripristino manuale ½” I.N.A.I.L. ( ex I.S.P.E.S.L. ) (D. M. 1.12.1975) vedere elaborati grafici Sulla tubazione di mandata di ogni generatore di calore monte di qualsiasi organo di intercettazione parametri specifiche tipo attacco omologazione posizionamento Di regolazione a ripristino automatico ½” I.N.A.I.L. ( ex I.S.P.E.S.L. ) (D. M. 1.12.1975) Sulla tubazione di mandata di ogni generatore di calore monte di qualsiasi organo di intercettazione SPECIFICHE TECNICHE a a pagina n° 13 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici 4.5.7 - Valvola di scarico termico parametri specifiche omologazione attacchi Pressione di esercizio Temperatura di taratura posizionamento I.N.A.I.L. ( ex I.S.P.E.S.L. ) (D. M. 1.12.1975) vedere elaborati grafici 0.3 – 10 bar 99 °C Sulla tubazione di mandata di ogni generatore di calore a monte di qualsiasi organo di intercettazione 4.5.8 - Valvola di intercettazione del combustibile parametri specifiche omologazione attacchi Temperatura di taratura corpo I.N.A.I.L. ( ex I.S.P.E.S.L. ) (D. M. 1.12.1975) vedere elaborati grafici 98 °C In ottone 4.5.9 - Impianto di adduzione gasolio parametri Tipo specifiche Impianto di adduzione gasolio completo dal serbatoio di stoccaggio al singolo bruciatore, costituito da gruppo di pescaggio completo di aspirazione e ritorno gasolio, valvola di fondo, valvola di intercettazione rapida, attacco per indicatore pneumatico di livello, leva per comando a distanza della valvola di intercettazione rapida completa di cavetto in acciaio e guaina, filtro di linea a 2 vie per gasolio completo di rubinetto sull'andata e valvola di ritegno sul ritorno, tazza smontabile per prelievo campioni, 2 raccordi flessibili al bruciatore, tubazioni in rame rivestito di PVC di diametro adeguato per andata e ritorno gasolio. 4.5.10 - Serbatoio gasolio da 12 m3 parametri Tipo specifiche Serbatoio in acciaio per gasolio, olio combustibile, acqua e liquidi in genere, di forma cilindrica ricoperto esternamente a caldo con catramatura spessa 3 mm, completo di passo d'uomo, coperchio flangiato, pozzetto in acciaio direttamente saldato al serbatoio, con chiusino carrabile, attacchi vari, tappo ermetico di carico, tubo di sfiato con cuffia di protezione, attrezzature per l'addescamento ed i controlli di livello, tabella e asta metrica, certificato di collaudo alla pressione interna di 1,0 bar. Sono incluse le opere di scavo e reinterro. Capacita': C (l). Spessore della lamiera d'acciaio: S (mm). Diametro interno indicativo: D (mm). C = 12000 litri - S = 5 mm - D = m 2,50. 4.5.11 - Barilotto di Sfiato Aria Specifiche tecniche e costruttive parametri tipo materiale PN specifiche valvola automatica di sfogo aria ottone stampato 10 4.5.12 - Condizionante per Circuiti Tecnologici 4.5.12.1 - Circuiti Chiusi di Riscaldamento Specifiche tecniche e costruttive parametri SPECIFICHE TECNICHE specifiche pagina n° 14 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici tipo pompa di caricamento corredo prodotto condizionante sistema di condizionamento idrico per il riempimento e reintegro di impianti per circuiti di riscaldamento ambientale, per acque aventi durezza inferiore ai 15°Fr, conforme alla norma UNI-CTI 8065 e 8884 ad azionamento manuale per la facile e diretta introduzione dei prodotti protettivi negli impianti di riscaldamento ad acqua calda a circuito chiuso per la determinazione della concentrazione di prodotto condizionante all'interno del circuito trattato specifico in funzione del circuito idraulico trattato ACCESSORI prodotto condizionante dosaggio Composizione bilanciata di inibitori di corrosione antincrostanti e disincrostanti a base inorganica cationici e anionici adatta per tutti i metalli tradizionalmente impiegati per la realizzazione degli impianti di riscaldamento e loro circuiti compreso l'alluminio ed i materiali sintetici, per la triplice protezione degli impianti di riscaldamento: protezione dalle incrostazioni e graduale risanamento degli impianti già incrostati e soggetti a fenomeni di corrosione. Il prodotto esplica la sua azione sia in impianti fermi come in impianti in funzione 1 kg di prodotto ogni 200 l di acqua contenuti nell'impianto, immissione mediante apposita pompa manuale o sistema di dosaggio centralizzato SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 15 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici 4.6 - Gruppi Elettropompa 4.6.1 - Pompe di Circolazione Circuiti Primari Generatori di Calore Specifiche tecniche e costruttive parametri specifiche corpo in ghisa grigia con rivestimento realizzato mediante cataforesi in acciaio inossidabile X46 Cr13 con cuscinetti radenti in carbonio impregnato di metallo. in PP rinforzato FV con possibilità di variare la velocità tramite inverter albero girante funzionamento motore 4.6.2 - Elettropompa Rete di Teleriscaldamento Specifiche tecniche e costruttive parametri specifiche tipo pressione massima operativa [bar] Temperatura massima del liquido [°C] alimentazione elettrica corpo pressione massima d’esercizio [bar] grado di protezione funzionamento motore posizionamento Pompa centrifuga a motore ventilato di tipo inline 16 140 trifase 400 V, 50 Hz In ghisa con rivestimento realizzato mediante cataforesi 16 IP55 con possibilità di variare la velocità tramite inverter Fissaggio su basamento in cemento 4.7 - Tubazioni e Giunzioni 4.7.1 - In acciaio nero senza saldatura a norma UNI 10255 Specifiche tecniche e costruttive parametri Specifiche diametro DN [mm] DN 20 a DN 125 curve giunzioni stampate in acciaio saldate con saldatura elettrica o ossiacetilenica In acciaio zincato a caldo tipo senza saldatura UNI 10255 Specifiche tecniche e costruttive parametri diametro DN [mm] curve giunzioni specifiche DN 20 a DN 50 in ghisa malleabile vite manicotto 4.7.2 - In polietilene ad alta densità PE 100 secondo UNI 10910 Specifiche tecniche e costruttive parametri specifiche diametro esterno De [mm] curve e giunzioni peso specifico [Kg/dm3] resistenza a trazione limite di snervamento [Kg/cm2] allungamento alla rottura [%] allungamento allo snervamento durezza Shore D coefficiente di dilatazione termica lineare [mm/m°C] conducibilità termica [kcal/hm°C] classe De 32 e De 63 saldabili di testa con fattore > 0,9 con raccordi plasson 0,95 240 800 16 63 0.20 0,37 PN 16 SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 16 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici 4.7.3 - Tubazione singola preisolata flessibile per teleriscaldamento Specifiche tecniche e costruttive parametri diametro nominale DN [mm] Tubazione interna Isolamento termico Pellicola Mantello esterno specifiche DN 65 e DN 125 in polietilene reticolato (PE-Xa) dotato di barriera contro la diffusione ad ossigeno in schiuma poliuretanica a cellule chiuse per il 90%, priva di CFC ed espansa con gas pentano che rende il Coefficiente di dispersione termica l = 0,0216 [W/ m °C] film di PE per il contenimento della schiuma in fase di reazione. in polietilene (LDPE) estruso in continuo di colore nero e privo di giunzioni 4.7.4 - Tubazione doppia preisolata flessibile per teleriscaldamento Specifiche tecniche e costruttive parametri diametro nominale DN [mm] Tubazione interna Isolamento termico Pellicola Mantello esterno specifiche DN 50 due tubi in polietilene reticolato (PE-Xa) dotato di barriera contro la diffusione ad ossigeno in schiuma poliuretanica a cellule chiuse per il 90%, priva di CFC ed espansa con gas pentano che rende il Coefficiente di dispersione termica l = 0,0216 [W/ m °C] film di PE per il contenimento della schiuma in fase di reazione. in polietilene (LDPE) estruso in continuo di colore nero e privo di giunzioni 4.7.5 - Scavo in trincea per Tubazioni Specifiche tecniche e costruttive Profondità do scavo Materiale di copertura tubazione Sottofondo Ripristino manto di copertura vedere elaborati grafici sabbia fine debitamente compattata e costipata mediante posa di pietrisco, spessore come indicato sugli elaborati grafici vedere elaborati grafici 4.7.6 - Pozzetti d’ispezione Specifiche tecniche e costruttive tipo Pozzetti in calcestruzzo gettato in opera di classe di esposizione XF2 in accordo alla UNI 11104 – classe di resistenza C25/30, rapporto massimo acqua/cemento pari a 0,50, dosaggio minimo di cemento pari a 340 kg/mc, aggregati resistenti al gelo tipo F2 o MS25 conformi alla norma UNI EN 12620, di diametro massimo pari a 32 mm,volume minimo di aria conglobata pari a l 4%, calcestruzzo impermeabile e copriferro minimo pari a 40 mm, idonei al contenimento di apparecchiature idrauliche ed elettroidrauliche, all’interruzione di pressioni e flussi idrici, al raccordo di canali irrigui e di scarico, ad ispezioni di tubazioni in genere, alla raccolta e al convogliamento di acque reflue e di scarico, ecc. secondo quanto previsto in progetto; Dimensioni indicate sulle tavole progettuali. 4.7.7 - Chiusini Specifiche tecniche e costruttive tipo SPECIFICHE TECNICHE In ghisa sferoidale pagina n° 17 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici 4.7.8 - Staffaggi e Supporti per Tubazioni I supporti dovranno altresì essere previsti in prossimità di valvole, cambi di direzione o in tutte le altre soluzioni tecnologiche che potrebbero dare luogo a flessioni. Nell’installazione dei compensatori di dilatazione i supporti dovranno essere realizzati secondo le raccomandazioni del costruttore. Specifiche tecniche e costruttive parametri specifiche tipo materiale fissaggio con saldatura distanziatori punti fissi appoggi prefabbricato in serie oppure costruiti in cantiere profilati di acciaio zincato VIETATO a T oppure a sella realizzati con profilati in ferro saldati supporti a rullo DN 15 - 32 DN 40 - 80 DN 110 - 150 oltre DN 150 DISPOSIZIONE INTERASSI SPECIFICHE TECNICHE 2,5 m 3,0 m 4,5 m 5,5 m pagina n° 18 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici 4.8 - Coibentazione Termica per Tubazioni 4.8.1 - Rete Calda e Fredda Specifiche tecniche e costruttive parametri campo di applicazione tipo conduttività termica utile a tm 0 °C fattore di controllo della diffusione del vapore µ classe di reazione al fuoco Marchio posa in opera finitura con ODPLQDLQ39&ULJLGR SPECIFICHE TECNICHE specifiche - spessore del coibente pari al 100% del diametro esterno del tubo in tutti i tratti correnti all’esterno; - spessore del coibente pari al 50% del diametro esterno del tubo per le tubazioni di distribuzione all’interno dei locali tecnologici e per le dorsali distributive principali ; isolante altamente flessibile in gomma sintetica espansa a celle chiuse </= 0,036 W/mK ≥ 7000 (secondo DIN 52615) 1 con omologazione da parte del Ministero dell’Interno (in conformità a UNI 8457 e UNI 9174) di conformità e/o dichiarazione di conformità (D.M. 26/06/84, art. 2.6-2.7) per infilaggio; dove ciò non fosse materialmente possibile attraverso taglio longitudinale, con successivo ripristino mediante adesivo prescritto dal produttore, nei punti di giunzione di testa incollare ogni terminale di isolante sulla tubazione stessa ed incollare fra di loro le parti terminali dell'isolante utilizzando sempre collante prescritto dal produttore nei tratti a vista pagina n° 19 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici 4.9 - Verniciatura Antiruggine Le tubazioni, gli staffaggi e la carpenteria non zincata dovranno essere protette da due mani di antiruggine. Il primo strato di vernice dovrà essere rosso, mentre il secondo strato (a vista) dovrà essere grigio. Gli staffaggi e tubazioni non coibentate dovranno essere verniciati a due mani a finire con i colori distintivi. Gli staffaggi realizzati in cantiere dovranno essere verniciati in azzurro chiaro 4.10 - Valvole, Saracinesche, Filtri e Rubinetterie Generalmente previsti per una pressione nominale pari ad una volta e mezzo la pressione di esercizio. 4.10.1 - Valvole di Intercettazione 4.10.1.1 - Rubinetto di Scarico Specifiche tecniche e costruttive parametri tipo attacco dotazione specifiche rubinetto di scarico in materiale metallico filettato ½” tappo, attacco porta gomma e guarnizione 4.10.1.2 - Valvola di intercettazione a sfera Specifiche tecniche e costruttive parametri specifiche tipo attacchi corpo PN sfera guarnizioni a sfera filettati in ottone cromato duro 16 in acciaio cromato in P.T.F.E. 4.10.1.3 - Valvola di intercettazione a sfera flangiata Specifiche tecniche e costruttive parametri specifiche tipo attacchi corpo PN sede e sfera a sfera flangiati in ottone 16 in ottone cromato duro 4.10.1.4 - Valvola a Farfalla Specifiche tecniche e costruttive parametri specifiche tipo attacchi corpo PN farfalla a farfalla flangiati in ghisa 10/16 in cupro-alluminio SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 20 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici 4.10.2 - Valvole di ritegno 4.10.2.1 - Valvola di Ritegno Filettata Specifiche tecniche e costruttive parametri specifiche corpo PN valvola molla attacchi in ottone 16 Rilsan in acciaio inossidabile filettati 4.10.2.2 - Valvola di Ritegno Flangiata Specifiche tecniche e costruttive parametri specifiche corpo PN valvola molla attacchi in ottone 16 Rilsan in acciaio inossidabile flangiati SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 21 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici 4.10.3 - Filtri 4.10.3.1 - Filtro a Y filettato Specifiche tecniche e costruttive parametri specifiche tipo attacchi corpo retina filtrante pressione di esercizio [bar] aY filettati in bronzo intercambiabile in acciaio inox, sezione 0,65 mm² 16 4.10.3.2 - Filtro a Y flangiato Specifiche tecniche e costruttive parametri specifiche tipo attacchi corpo retina filtrante pressione di esercizio [bar] accoppiamento aY flangiati in ghisa in acciaio inox, sezione 0,5 mm² 16 con controflange UNI 2278 4.10.4 - Giunti Antivibranti 4.10.4.1 - Giunto Antivibrante attacchi flangiati Specifiche tecniche e costruttive parametri tipo attacchi flange PN specifiche giunto antivibrante per impianti di pompaggio e di distribuzione di acqua (anche potabile) flangiati in acciaio galvanizzato 16 fino al DN 150, 10 oltre il DN 200 compreso 4.10.5 - Valvole di regolazione 4.10.5.1 - Valvola miscelatrice Specifiche tecniche e costruttive parametri specifiche tipo attacchi corpo stelo otturatore kvs servomotore Comando elettrico Temperatura massima del fluido Miscelatrice e tre vie Filettati ghisa Acciaio inox Ottone 40 m3/h Lineare con azionamento manuale A 3 punti ( comune-apre-chiude ) 130 °C 4.10.5.2 - Valvola di regolazione della portata agli scambiatori di calore Specifiche tecniche e costruttive parametri tipo SPECIFICHE TECNICHE specifiche Ad otturatore e tre vie pagina n° 22 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici attacchi corpo Stelo ed otturatore Sede kvs servomotore Comando elettrico Temperatura massima del fluido SPECIFICHE TECNICHE Filettati Ottone Acciaio Acciaio Kvs 10 m3/h per DN25, kvs 25 m3/h per DN40 Lineare con azionamento manuale A 3 punti ( comune-apre-chiude ) o progressivo 0-10V 120 °C pagina n° 23 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici 4.11 - Targhette Indicatrici e Colorazioni Distintive per Tubazioni Una volta completata la coibentazione di tutte le tubazioni è necessario procedere ad un’accurata operazione di finitura che prevede: l’applicazione di targhette indicatrici sulle tubazioni, sulle apparecchiature e sulle valvole; queste dovranno essere posizione in ragione di almeno una ogni 6 metri di linea in vista, realizzate in lastra di alluminio con lettere incise e dovranno essere avvitate o saldate alle tubazioni; dovranno essere accuratamente indicate le posizioni che dovranno assumere le valvole, gli interruttori, i selettori, ecc...., nella stagione estiva ed in quella invernale; tali targhette dovranno inoltre consentire una chiara interpretazione del funzionamento e guidare le manovre di gestione anche da parte di personale non esperto; l’applicazione di fasce colorate per il riconoscimento del fluido convogliato; l’applicazione di frecce indicanti la direzione del flusso. Sulle tubazioni in vista non coibentate è richiesta una verniciatura avente le suddette colorazioni. Frecce direzionali per l’identificazione del flusso saranno applicate su tutte le tubazioni nei tratti sopraindicati. Uno o più pannelli riportante i colori con l’indicazione dei corrispondenti fluidi dovrà essere installato nelle centrali tecnologiche. Specifiche tecniche e costruttive parametri posizionamento fissaggio specifiche almeno ogni 6 metri di linea in vista avvitate o saldate alle tubazioni Con riferimento alla norma UNI 5634-65P (colori distintivi delle tubazioni convoglianti fluidi liquidi o gassosi), la tabella di seguito riportata fornisce sinteticamente i colori distintivi per diversi fluidi. SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 24 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici COLORI COLORI BASE Verde Acqua Grigio Vapore ed acqua surriscaldata Marrone Oli minerali, oli vegetali, oli animali e combustibili liquidi Giallo ocra Gas allo stato gassoso o liquefatti escluso l’aria Violetto Acidi e alcali Azzurro chiaro Aria Nero Altri liquidi Rossi Estinzione incendi Giallo Con bande nere oblique per pericolo Azzurro Assieme al colore di base verde, per contraddistinguere le tubazioni convoglianti acqua dolce, sia essa potabile o no DI SICUREZZA Di seguito sono riportati i colori distintivi per tubazioni convoglianti fluidi diversi secondo le norme ISO. 1) Acqua – colore base: verde potabile verde uniforme non potabile e di spurgo verde con barre nere per riscaldamento verde con barre gialle per raffreddamento verde con barre bianche calda per lavorazione verde con barre arancio distillata (o condensata) verde con barre azzurre 2) Aria – colore base: azzurro condizionamento azzurro uniforme per trasporti o comandi azzurro con barre gialle compressa azzurro con barre rosse sotto vuoto azzurro con barre bianche di raffreddamento azzurro con barre verdi di scarico azzurro con barre nere SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 25 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici 3) Vapore – colore base: rosso bassa pressione rosso uniforme alta pressione rosso con barre gialle surriscaldato rosso con barre bianche per riscaldamento rosso con barre verdi sotto vuoto rosso con barre azzurre di scarico rosso con barre nere 4) Gas – colore base: giallo di città giallo uniforme acetilene giallo con barre arancio idrogeno giallo con barre rosse ossigeno giallo con barre bianche azoto giallo con barre verdi metano giallo con barre marroni di scarico giallo con barre nere 5) Acidi e basi – colore base: viola solforico viola con barre rosse cloridrico viola con barre arancione nitrico viola con barre bianche soda caustica viola con barre gialle ammoniaca viola con barre azzurre di scarico viola con barre nere 6) Oli – colore base: marrone lubrificazione marrone con barre viola comandi oleodinamici marrone con barre gialle emulsionanti marrone con barre verdi nafta marrone con barre arancio minerali, esplosivi marrone con barre rosse di scarico marrone con barre nere SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 26 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici 5.0 - APPARECCHIATURE DI TERMOREGOLAZIONE 5.1 - Apparecchiature di termoregolazione 5.1.1 - Sonda di Temperatura ad Immersione Specifiche tecniche e costruttive Parametri specifiche campo d’impiego [°C] elemento sensibile collegamento pressione nominale lunghezza della guaina grado di protezione -0...100 NTC 10 Kohm 2 fili PN 10 7 x 68 mm IP 54 5.1.2 - Sonda Esterna Specifiche tecniche e costruttive Parametri specifiche campo d’impiego [°C] elemento sensibile costante di tempo collegamento grado di protezione -40...+40 NTC 1 Kohm 10 min. 2 fili IP 54 5.1.3 - Pressostato Differenziale per Acqua Specifiche tecniche e costruttive Parametri specifiche tipo grado di protezione Potenza assorbita Temperatura del fluido Sovrappressione massima Tensione massima di esercizio Uscita di corrente per acqua, utilizzato per la regolazione del gruppo di pompaggio IP 54 1.5 W Da 0 a 70 °C 25 bar 15 – 30 VDC 4 – 20 mA 5.1.4 - Regolatore modulante pressione differenziale Specifiche tecniche e costruttive Parametri tipo SPECIFICHE TECNICHE specifiche Quadro di comando per fissaggio a parete. Quadro di comando per la regolazione digitale, modulante delle prestazioni di un sistema di pompaggio con pompa singola oppure con più pompe (fino a 4 pompe in parallelo) dello stesso modello e dotate di regolatore elettronico integrato e comando con segnale analogico 0...10 V per l'adattamento delle prestazioni impianto in base alle seguenti grandezze di comando programmabili: - Differenza di pressione - costante (dp-c) - Differenza di pressione - variabile (dp-v) Dotazione di serie: - Unità di comando a microprocessore, disply LCD retroilluminato e diodi LED per la segnalazione "Pronto", "Blocco", "Funzionamento"; "pulsante rosso" (Dtasto rotante) per la parametrazione del regolatore, conferma dati di ingresso, riarmo blocchi, inserimento dati e selezione modo esercizio Manule-0-Automatico per ogni pompa. - Interruttore generale On/Off pagina n° 27 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici - Parte di potenza per ogni pompa composta da interruttore automatico di potenza e morsetti di collegamento - Interruttore di revisione Rete-Emergenza per ogni pompa - Armadio a muro in lamiera di acciaio verniciato con colore RAL 7032 struttura, unità completamente cablata, grado di protezione IP 54, fissaggio a muro. Funzioni di regolazione e comando: - punto di lavoro liberamente selezionabile con limitazione del carico max. pompa - Regolatore PID - Scambio pompe automatico e ottimizzazione dei tempi di esercizio per gli impianti con più pompe - Contaore esercizio singolo e globale - Visualizzazione stati pompe - Memoria errori con 9 segnalazioni di errore - Addizione pompa automatico per 1 fino a 3 pompa(e) di punta - Scambio pompe automatico in caso di blocco sulla pompa(e) in attesa - Breve avviamento di prova della(e) pompa(e) durante i periodi di inattività, ogni 6 ore - Rilevamento Live-Zero per il riconoscimento dell'interruzione dei conduttori (ingresso sensore) Comando e segnalazione a distanza degli stati di funzionamento: - Spegnimento prioritari On/Off *) - Segnalazione cumulativo blocco pompe - Segnalazione blocco/funzionamento cumulativo con contatto in commutazione libero da potenziale - Contatto in apertura libero da pot. a cura del committente. Quadro di comando adatto per il collegamento a reti trifase 3 x 400 V/50/60 Hz secondo IEC 60038 -Retri monofase 1x230 V/50/60 Hz secondo IEC 60038 (Fare attenzione all'alimentazione delle pompe installate). Completo di: - Alimentatore (adatto per il montaggio a parete) per il trasduttore di segnale quando utilizzato in abbinamento al selezionatore di segnale. - Amplificatore di segnale del sensore con linee superiori a 250 m. 5.1.5 - Regolatore di temperatura modulante Specifiche tecniche e costruttive Parametri tipo SPECIFICHE TECNICHE specifiche Regolatore di temperatura modulante oppure on-off a 2 stadi. GENERALITA' Adatto alla regolazione PI di una temperatura a punto fisso con eventuali limiti minimo e massimo di mandata. Comando modulante a 3 punti oppure On-Off a 2 stadi. Comunicazione con sistemi di telegestione mediante collegamento parallelo . Sonde essenziali: 1 sonda regolazione principale. CARATTERISTICHE TECNICHE Alimentazione: 230 V ~ Assorbimento: 3 VA. Contenitore modulare DIN 53 x 115. Protezione: IP 40. Programmazione per mezzo di 4 tasti operativi e display numerico a 3 cifre. Comando modulante valvola con servomotore reversibile a 3 punti oppure comando On-Off a 2 stadi. Limiti minimo e massimo temperatura di mandata. Commutazione stagionale da contatto esterno. pagina n° 28 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici 5.1.6 - Impianto di supervisione impianto termico Specifiche tecniche e costruttive Parametri Inseritore pompe gemellari Amplificatore e convertitore C-Bus ad alta potenza Regolatore per sottostazioni di teleriscaldamento, ad un solo scambiatore predisposto alla telegestione SPECIFICHE TECNICHE specifiche Alternanza automatica del funzionamento delle pompe Inserzione automatica della pompa di riserva in caso di anomalia di quella in funzione. DATI TECNICI Alimentazione : 230V AC±10% 50...60Hz Potenza assorbita : 3VA Portata contatti senza potenziale : 250V AC, 5(1)A Montaggio : su binario DIN Protezione : IP 40 Ingressi digitali : – 1 x attivazione comando – 2 x contatto anomalia/blocco pompe Uscite digitali : 2 x comando pompe Sistemi di comunicazione: Bus: per telegestione Amplificazione della linea Bus e collegamento di: – 1 computer locale di telegestione in modo diretto o in alternativa con scheda ad innesto ACX 232 – 1 modem con collegamento RS 232 – 1 apparecchiatura con collegamento RS 232 DATI TECNICI Alimentazione : 230V AC±10% 50...60Hz Potenza assorbita : 5 VA Montaggio : su binario DIN Protezione : IP 40. Regolazione della temperatura di mandata del circuito secondario: – a punto fisso – compensata con la temperatura esterna – in base alla richiesta dei regolatori collegati in C-Ring – limiti di minima e massima. Chiusura forzata della valvola del circuito primario: – limite di minima apertura – limite di minima portata circuito primario (da contatore di colare). Limitazione apertura valvola del circuito primario: – limite di massima apertura – limite di massima portata/energia circuito primario (da contatore di calore) – limite di massima differenza di temperatura di ritorno primario e secondario – limite di massima temperatura di ritorno primario. Comando pompa secondario in base alla richiesta di carico termico. Cambio ora solare/legale. Ingresso ON-OFF allarme o misura di portata per limitazioni Ingresso ON-OFF allarme generico o per sonda rilevamento perdite acqua. Ingresso ON-OFF allarme o per funzione "Tele acceso" Allarmi per anomalie impianto, apparecchiatura, sonde Funzione "Collaudo" per la verifica dei collegamenti elettrici agli ingressi/uscite DATI TECNICI Alimentazione : 230V AC±10% 50...60Hz Potenza assorbita : 5VA Portata contatti senza potenziale : 250V AC, 5(1)A Montaggio : su binario DIN Protezione : IP 40 Ingressi analogici : – 4 x NTC 10kȍ – 1 x NTC 1kȍ – 2 x Pt 1kȍ Ingressi digitali : – 1 x allarme o misura portata ad impulsi – 1 x allarme o rilevazione perdita acqua pagina n° 29 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici Contatori volumetrici ad ultrasuoni con lanciaimpulsi Contatori volumetrici a turbina getto multiplo con lanciaimpulsi Contatori volumetrici a turbina woltmann con lanciaimpulsi Integratore elettronico di energia Programma per supervisione SPECIFICHE TECNICHE – 1 x allarme o funzione "Teleacceso" Uscite digitali : – 2 x servomotore valvola circuito primario – 1 x comando pompa circuito secondario – 1 x segnalazione intervento limitazioni valvola – 1 x segnalazione perdita acqua. Completo di plug-in per comunicazione via BUS. Alimentazione : 3,6VDC da integratore. Pressione nominale : PN 16 / 25 bar Attacchi filettati PN16 ; Temperatura fluido 20÷130°C Protezione IP 54 Cavo di collegamento : 4 x 0,5 mm2 x 2,5 m Montaggio : indifferente Certificazione : MID DE-07-MI004-PTB022 Classe di precisione : EN 1434 classe 2 Portate nominali: 6 – 20 m3/h Misurazione della portata d'acqua nell'impianto Da collegare agli integratori elettronici per il conteggio dell'energia termica e/o frigorifera,del consumo dell'acqua calda e/o fredda, omologati classe A Pressione nominale : PN16 Protezione : IP 68 Lanciaimpulsi : a contatto reed Cavo di collegamento : 2 x 0,5 mm2 x 2 m Attacchi bocchettoni filettati maschio Portata nominale 10 m3/h Misurazione della portata d'acqua nell'impianto, da collegare agli integratori elettronici per il conteggio dell'energia termica e/o frigorifera, del consumo dell'acqua calda e/o fredda Montaggio: orizzontale o verticale; Omologati CEE 75/33 in classe B. Pressione nominale : PN16 Protezione : IP 68 Lanciaimpulsi : a contatto reed Cavo di collegamento : 2 x 0,5 mm2 x 3 m Attacchi : flangiati Portate nominale 15 – 32 m3/h Misura della portata rilevata da contatori volumetrici. Misura delle temperature di mandata e ritorno con 2 sonde a corredo e calcolo della differenza di temperatura. Calcolo dell'energia termica e/o frigorifera. Disponibilità di 2 uscite ad impulsi relative all'energia e alla portata. Commutazione automatica della contabilizzazione in funzione del tipo di fluido caldo o freddo. Allarmi per anomalie e/o per manomissione della apparecchiatura. DATI TECNICI Alimentazione : 230V / 24V AC; +10%-15%; 50...60Hz; con pila tampone al litio. Potenza assorbita : 0,35VA Montaggio : su binario DIN, a parete, sulla tubazione Protezione : IP 54 Sonde di mandata e ritorno : 2 x Pt 1kȍ fornite in coppia Ingressi e uscite : vedere tabella sotto Sistemi di comunicazione : Bus: per telegestione Telegestione di tutte le apparecchiature di comando e di regolazione presenti negli impianti in modo: – diretto – tramite linea telefonica (fissa, GSM) – rete ETHERNET Acquisizione e memorizzazione degli allarmi e rilancio degli stessi in forma vocale a telefoni fissi, e/o SMS a cellulari, ad altri computer. Visualizzazione, memorizzazione, elaborazione delle misure (temperature, livelli, pressioni, ecc.) e degli eventi (stati, comandi) Gestione da 1 a 239 apparecchiature con Bus per ogni unità periferica. pagina n° 30 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici 5.1.7 - Cavo Bus Specifiche tecniche e costruttive parametri specifiche - sezione 2x1.5 mm2 - twistato - conduttori in rame rosso flessibile - isolamento in PVC - guaina antifiamma CEI 20-22II - schermo in alluminio tipo 5.1.8 - Cavidotto Specifiche tecniche e costruttive parametri tipo specifiche Cavidotto corrugato a doppia parete, parete interna liscia per facilitare lo scorrimento dei cavi, realizzato in polietilene ad alta e bassa densità non autoestinguente, conformità alla CEI EN 50086. Resistenza alla compressione pari a 450N. Comprensivo di manicotti di giunzione ed ogni ulteriore accessorio necessario alla posa DE 110. Saranno da intendersi compresi nella realizzazione dell’impianto di termoregolazione le prestazioni di programmazione, supervisione all’installazione elettrica, messa in servizio e fornitura dei manuali operativi comprendenti: studio e determinazione delle morsettiere dei quadri elettrici e contenimento dei relativi moduli; fornitura degli elaborati prodotti e documentazione delle apparecchiature fornite; visite di controllo da parte di un Tecnico Specializzato della casa costruttrice durante la fase di installazione e collegamento delle apparecchiature costituenti il sistema; verifica del buon funzionamento e della rispondenza dei collegamenti delle morsettiere dei moduli; messa in servizio delle apparecchiature. Dovrà essere effettuato un corso di istruzione del personale da svolgersi in loco nelle fasi finali dell’avviamento e comprendente: visione generale del sistema, set di istruzioni, programmi di utilità, analisi e familiarizzazione con la configurazione specifica del sistema in atto, programmi applicativi ed addestramento all’uso. SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 31 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici 6.0 - IMPIANTO IDRICO 6.1 - Centrale idrica Specifiche tecniche e costruttive Parametri Inseritore pompe gemellari specifiche Centrale idrica diametro 3/4" composta dai seguenti elementi: - n°2 Manometri campo di misurazione da 0 a 16 bar. Attacco da 3/8". Posizione radiale. Completi di rubinetto manometro campione. Pressione massima di esercizio 15 bar. Campo di temperatura 5/90°C. Completi di riccio ammortizzatore in rame cromato da 3/8". - n°1 Riduttore di pressione con cartuccia estraibile d.3/4", corpo in lega antidezincificazione, attacchi maschio a bocchettone, pressione massima a monte 25 bar, pressione di taratura a valle da 0.5 a 6 bar, temperatura massima di esercizio 80°C, completo di manometro a valle del riduttore. - n°1 Filtro autopulente manuale d.3/4" per acqua potabile per un filtraggio di corpi estranei fino a 90 micron. Sistema di pulizia manuale a espulsione dei corpi. - raccordi: 3/4"; - portata massima: 3,5 m³/h; - finezza di filtrazione: 90 µm; - pressione di lavori min/max: 2/16 bar; - n°6 Valvole a sfera d.3/4" a passaggio totale in ottone, attacchi filettati, sfera in ottone cromato duro, guarnizioni P.T.F.E.. - n°2 Valvole a sfera d.1/2" a passaggio totale in ottone, attacchi filettati, sfera in ottone cromato duro, guarnizioni P.T.F.E. per prelievo campione acqua. - n°1 Valvola di ritegno a molla con corpo in ottone, molla in acciaio inossidabile. - n°5 mt di tubo in acciaio zincato serie media a norma EN 10255, compresa la raccorderia in ghisa malleabile zincata, i pezzi speciali, le staffe di sostegno, giunzioni e saldatura, verniciatura dove necessario ed ogni altro onere. Completo di isolamento flessibile in schiuma di gomma con struttura a celle chiuse, per l’isolamento di tubazioni nei settori climatizzazione ed industria del freddo. La struttura a celle chiuse e la impermeabilità al vapore acqueo del materiale impediscono la formazione d’acqua di condensazione sulle tubazioni fredde e garantiscono un durevole risparmio d’energia. Conforme alla legge 10/91. Spessore 19 mm. - Lamina in PVC rigidoauto avvolgente con superficie liscia di colore grigio. La lamina aderisce perfettamente a tutte le superfici cilindriche preisolate. Leggerezza e maneggevolezza sono prerogative pratiche di questo prodotto autoestinguente che non gocciola e protegge l’isolamento migliorandone l’aspetto. Spessore 0.35 mm. 6.2 - Gruppo di caricamento impianto Specifiche tecniche e costruttive Parametri Inseritore pompe gemellari SPECIFICHE TECNICHE specifiche Gruppo compatto di caricamento automatico con disconnettore tipo BA. Attacchi 3/4" M a bocchettone. Temperatura massima di esercizio 65°C. Pressione massima di esercizio 10 bar. Fluido di impiego acqua. Composto da: -Disconnettore a zona di pressione ridotta controllabile, tipo BA, conforme EN 12729. Corpo in lega antidezincificazione, membrana e guarnizioni di tenuta in EPDM. Molla in acciaio inox. Completo di imbuto di scarico con collare di fissaggio alla tubazione di scarico; pagina n° 32 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici -Gruppo di riempimento pretarabile. Corpo, asta di comando e parti mobili in ottone. Coperchio in PA66G30. Membrana e tenute in NBR. Campo di regolazione 0,2÷4 bar. Completo di rubinetto, filtro in acciaio inox con luce passaggio filtro Ø 0,28 mm e ritegno. Manometro con scala 0÷4 bar; -Valvola di intercettazione a sfera in lega antidezincificazione. Sfera in ottone. Tenute idrauliche in EPDM. Manopola a leva in PA66G30; -Filtro a monte con luce passaggio filtro Ø 0,4 mm; -Coibentazione in EPS, densità 33 kg/m3. 6.3 - Unità di misura e allarme Specifiche tecniche e costruttive Parametri Inseritore pompe gemellari SPECIFICHE TECNICHE specifiche Unità di misura e allarme delle perdite idrauliche e della pressione su impianti di riscaldamento e condizionamento. Adatto alla misura delle microperdite e delle perdite più significative. Viene misurata l'acqua, immessa nell'impianto del gruppo di carico idraulico, con un misuratore di portata ad elevata sensibilità. Contemporaneamente viene misurata con continuità la pressione del'impianto. Tutte le misure possono generare allarmi locali e telematici. Alimentazione 230 V, assorbimento 5 VA, protzione IP 40. Completo di sonda multipla che rileva portata e pressione. pagina n° 33 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici 7.0 - ANTINCENDIO 7.1 - Estintori 7.1.1 - Estintori a polvere Specifiche tecniche e costruttive parametri specifiche estintori a polvere capacità estinguente serbatoio valvola di sicurezza conformità per classi di fuochi di tipo A/B/C non inferiore a 33A e 89 B/C in acciaio FeP 11 UNI 5867 tarata a 20/24 bar alla prova dielettrica a 35 kV prevista dal D.M. 20/12/1982 7.2 - Cartelli indicatori Specifiche tecniche e costruttive parametri cartelli indicatori materiale realizzazione e caratteristiche specifiche regolamentari alluminio rispondenti alle vigenti normative 7.3 - Idranti interni Specifiche tecniche e costruttive parametri realizzazione idranti interni cassetta lastra lancia UNI 45 manichetta in tubo flessibile [m] raccordo diametro rubinetto idrante in ottone [“] rete distributiva specifiche secondo normative vigenti UNI 45 al fine del contenimento delle apparecchiature, da incasso in lamiera di acciaio zincato verniciato grigio, con telaio in alluminio anodizzato, dimensioni h x l x p 565 x 355 x 155 mm in materiale plastico perfettamente trasparente preformattato alla rottura a più effetti con dispositivo di commutazione, costruzione in alluminio con canna rivestita di PVC, diametro ugello 11 mm, altezza 400 mm 20, completa di raccordi, struttura in nylon gommato, a norma UNI 9487 per il collegamento allo sbocco dell’idrante 1" ½, con volantino di azionamento realizzata con tubazioni di acciaio zincato 7.4 - Sprinkler Specifiche tecniche e costruttive parametri tipo Ugello Omologazione SPECIFICHE TECNICHE specifiche Ugello erogatore per impianti sprinkler a umido Elemento sensibile a bulbo di vetro da 8 mm, finitura di colore bianco con rosone del medesimo colore per installazione a vista Approvato dal Concordato Italiano Incendi, a norma UNI 9491 pagina n° 34 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici 8.0 - COLLAUDO DEFINITIVO DEGLI IMPIANTI FLUIDOMECCANICI Le modalità di collaudo per gli impianti tecnologici, ed in particolare di quello di condizionamento, dovranno essere quelle successivamente riportate; queste, come richiesto dalla normativa vigente, sono relative alle indicazioni di massima applicabili sempre e comunque per tutti gli impianti con caratteristiche generali (qualora le parti di opera riportate siano ovviamente presenti e nell’oggetto dei lavori) ai sensi della legge 46/90. Per gli impianti di condizionamento, dovrà essere fatto riferimento a quanto previsto dalla Norma UNI-CTI 5104.- Qualora si trattasse di impianti particolari si rimanda alle prescrizioni dei VV.F. e/o agli organi di controllo quali I.N.A.I.L. ( ex I.S.P.E.S.L. ), USL, ecc.... a) Impianto termico e di condizionamento Durante l'esecuzione dei lavori e in modo che risultino completate subito dopo l'ultimazione dei lavori stessi, si effettueranno le seguenti verifiche e prove preliminari: • verifica intesa ad accertare che la fornitura dei materiali costituenti gli impianti corrisponda alle prescrizioni contrattuali, che gli impianti siano stati ben completati, che i relativi impianti elettrici siano in ordine, che gli ambienti siano chiusi e che le apparecchiature si possano avviare • verifica dei gruppi elettropompe relativamente alle curve caratteristiche, al corretto montaggio, che i giunti antivibranti siano stati installati a dovere, che l’allineamento motore pompa sia perfetto, che i cuscinetti siano lubrificati, che la rotazione sia nel verso giusto e senza impedimenti, che sia possibile misurare le pressioni a monte e a valle e che i valori di temperatura e pressione all’aspirazione rientrino in valori che evitino fenomeni di cavitazione • prova idraulica delle condutture, prima dell'applicazione degli apparecchi, della chiusura delle tracce e della costruzione dei pavimenti e dei rivestimenti delle pareti, ad una pressione di una volta e mezzo superiore a quella corrispondente alla pressione massima di esercizio per 12 ore. • verifica che i circuiti siano stati pressati, scaricati e di nuovo riempiti, che siano state eliminate le sacche d’aria, che sia perfetto il funzionamento dei gruppi automatici di riempimento, che tutte le valvole di sicurezza siano state opportunamente tarate, che le valvole manuali e automatiche siano completamente aperte per le successive operazioni di bilanciamento, che la pressione dei vasi di espansione sia come da indicazioni di progetto e accertamento che l’intero impianto sia corredato di tutte quelle apparecchiature di misura e controllo della temperatura, pressione, portata ecc... e che siano facilmente raggiungibili e manovrabili. Si ritiene positivo l'esito della prova quando non si siano verificate fughe o deformazioni permanenti. • verifica intesa ad accertare che il montaggio degli apparecchi, rubinetterie, ecc... sia stato accuratamente eseguito, che la tenuta sia perfetta e che il funzionamento di ogni singolo apparecchio sia regolare e corrisponda ai dati prescritti. • verifica della procedura di bilanciamento con gruppi di pompaggio in stand by ed operativi a pieno regime • verifica delle caldaie, della loro installazione, della corretta posa in opera e della presenza di tutti gli accessori necessari quali termometri e manometri, messa a punto del sistema. • Il collaudo finale dell'impianto termico avrà luogo: - se la consegna avviene entro il 15 settembre: entro il 31 gennaio dell'anno seguente - se la consegna avviene dopo tal data: entro il 31 dicembre dell'anno seguente. Il collaudo dell’impianto di climatizzazione/condizionamento avrà luogo: - se la consegna avviene entro il 30 giugno: entro il 30 settembre dell'anno in corso; - se la consegna avviene dopo tal data: entro il 31 dicembre dell'anno seguente. Durante il collaudo si dovrà verificare che tutte le condizioni di progetto e le clausole contrattuali siano state rispettate. Se il collaudo parziale non desse esito favorevole, verrà ripetuto entro un mese, sempre che le condizioni climatiche lo consentano. Nell'intervallo di tempo l'Assuntore dovrà provvedere a tutte le modifiche e sostituzioni necessarie per ottenere la dichiarazione di collaudabilità e ciò senza alcun speciale compenso. Se queste modifiche non potessero essere eseguite in tempo utile in rapporto alla stagione, il collaudo verrà rimandato all'inverno successivo. Il collaudo definitivo avrà anche lo scopo di esaminare accuratamente gli impianti al fine di constatarne la perfetta consistenza e la piena efficienza di ogni loro parte agli effetti della consegna definitiva. L'esito del collaudo sarà verbalizzato. SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 35 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici N.B.: Come predisposto dal regolamento della Legge 10 e dalla Legge 46/’90 dovrà essere espressamente incaricato “un responsabile dell’esercizio e della manutenzione” degli impianti in oggetto, il cui nominativo, completo di recapito telefonico e reperibilità, dovrà essere esposto sul libretto di centrale, sul libretto di impianto e sul registro degli interventi (da conservarsi in apposito locale). Tale soggetto dovrà provvedere come minimo ad effettuare tutte le operazioni di manutenzione indicate nel presente capitolato con completamento delle fasi di manutenzione secondo quanto espressamente predisposto dalla committenza e secondo quanto espressamente riguardante la buona tecnica manutentiva riportata dalle norme UNI 10224, UNI 10144 ÷ 10148 e CEE 92/50 “Direttiva sulla manutenzione delle opere di Ingegneria”. Qualora le specifiche non fossero comprese nelle predette prescrizioni saranno applicate le direttive dell’USL competente. b) Impianto idro-sanitario Durante l'esecuzione dei lavori ed in modo che risultino completate subito dopo l'ultimazione dei lavori stessi, saranno effettuate le verifiche e le prove sotto specificate. Le modalità di esecuzione dei lavori e delle verifiche saranno conformi alle norme UNI vigenti e comprenderanno: • La verifica preliminare intesa ad accertare che la fornitura dei materiali costituenti gli impianti, qualitativamente e quantitativamente, corrisponda alle prescrizioni contrattuali. • Una prova idraulica delle condutture, prima dell'applicazione degli apparecchi e della chiusura delle tracce e, possibilmente, prima della costruzione dei pavimenti e dei rivestimenti delle pareti, ed in ogni modo, per le condutture dell'acqua calda ad impianto ultimato prima di effettuare le prove di cui ai seguenti punti 3 e 4 ad una pressione di 400 KPa superiore a quella corrispondente alla pressione normale di esercizio e mantenendo tale pressione per 12 ore. Si riterrà positivo l'esito della prova quando non si verificheranno perdite o deformazioni permanenti. • Una prova di tenuta a caldo e di dilatazione per controllare gli effetti della dilatazione nelle condutture degli impianti di acqua calda, con una temperatura di 60°C. e mantenendovela per tutto il tempo necessario per l'accurata ispezione delle condutture e dei serbatoi. Si riterrà positivo il risultato quando le dilatazioni non abbiano dato luogo a perdite e deformazioni permanenti. • Una prova di circolazione dell'acqua calda, dopo effettuata quella di cui al precedente punto 3, ad una temperatura del fluido uguale a quella di regime. Si riterrà positivo l'esito della prova quando, a tutte indistintamente le utenze di erogazione degli impianti, l'acqua calda arriverà alla temperatura prescritta. • Una prova di circolazione dell'acqua fredda. Si riterrà positivo l'esito della prova quando l'acqua arriva a tutte indistintamente le utenze degli impianti nelle quantità prescritte. Le verifiche e le prove di cui sopra saranno eseguite da degli incaricati della D.L., in contraddittorio con la Ditta installatrice e di esse e dei risultati ottenuti si compilerà di volta in volta regolare verbale. c) Impianto di termoregolazione Durante l'esecuzione dei lavori ed in modo che risultino completate subito dopo l'ultimazione dei lavori stessi, saranno effettuate le verifiche e le prove sotto specificate: • verifica preliminare intesa ad accertare il corretto montaggio, cablaggio e interfacciamento delle differenti componenti dell’intero sistema per verificarne le prescrizioni contrattuali. • prova di autodiagnostica funzionale del sistema operativo mediante immissione dati di input con controllo dei risultati di output • ciclo di prova della gestione delle differenti funzioni operative dell’intero circuito in condizione di carico massimo. Le verifiche e le prove di cui sopra saranno eseguite da degli incaricati della D.L., in contraddittorio con la Ditta installatrice e di esse e dei risultati ottenuti si compilerà di volta in volta regolare verbale. d) Impianto elettrico Durante l'esecuzione dei lavori ed in modo che risultino completate subito dopo l'ultimazione dei lavori stessi, saranno effettuate le verifiche e le prove sotto specificate: • verifica preliminare intesa ad accertare che la fornitura dei materiali costituenti gli impianti, qualitativamente e quantitativamente, corrisponda alle prescrizioni contrattuali. • verifica intesa ad accertare che il montaggio dei componenti sia stato accuratamente eseguito e che il funzionamento di ciascuna parte sia regolare e corrispondente alle norme vigenti. Il collaudo finale servirà per accertare: ∗ il corretto funzionamento di apparecchiature, circuiti principali, circuiti ausiliari e protezioni ∗ la sfilabilità dei cavi; si procederà ad estrarre un cavo dal tratto di tubo compreso tra due cassette e scatole successive e nell'osservare se questa operazione abbia danneggiato il cavo stesso. In caso di esito non favorevole fermo restando l'obbligo per l'installatore di modificare gli impianti, la prova sarà ripetuta su un altro tratto: SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 36 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici ∗ ∗ ∗ ∗ ∗ ∗ ∗ qualora anche la seconda prova fornisse esito sfavorevole, la verifica della sfilabilità sarà estesa a tutti gli impianti utilizzatori La resistenza di isolamento: la misura sarà eseguita mediante un ohmetro la cui tensione continua sia circa 125V, in caso di misura su parti di impianto con tensione nominale superiore a 50 V. Durante le misure gli apparecchi utilizzatori saranno disinseriti. Il collegamento alla rete di terra: allo scopo sarà seguita una misura della resistenza di terra La corrispondenza tra fasi e colorazione L'equilibratura e la ripartizione dei carichi L'esatta taratura delle protezioni La continuità delle grandi masse metalliche La caduta di tensione. e) Impianto antincendio Durante l'esecuzione dei lavori ed in modo che risultino completate subito dopo l'ultimazione dei lavori stessi, saranno effettuate le verifiche e le prove sotto specificate: • La verifica preliminare intesa ad accertare che la fornitura dei materiali costituenti gli impianti, qualitativamente e quantitativamente, corrisponda alle prescrizioni contrattuali. • Una prova idraulica delle condutture, prima dell'applicazione degli apparecchi e della chiusura delle tracce e, preferibilmente, prima della costruzione dei pavimenti e dei rivestimenti delle pareti ad una pressione di 1000 KPa. Si riterrà positivo l'esito della prova quando non si verifichino perdite o deformazioni permanenti. • Una verifica finale intesa ad accertare che il montaggio degli idranti e delle condutture sia correttamente eseguita e che sia garantita la portata e la pressione prevista in progetto. Le verifiche e le prove di cui sopra saranno eseguite dalla D.LL., in contraddittorio con la Ditta installatrice e di esse e dei risultati ottenuti si compilerà di volta in volta regolare verbale. SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 37 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici IMPIANTI ELETTRCI 9.0 - PREMESSA Gli impianti elettrici e di servizio dovranno essere eseguiti in conformità degli schemi dell'allegato progetto. Essi sono stati progettati considerando: Tensione di esercizio : 400/230 V Sistema di distribuzione : TT Corrente di impiego : In ≥ Ib Corrente di corto circuito : 10 kA Nell’esecuzione degli impianti tutti i circuiti a diverso livelli di sicurezza, a diversa tensione, ed a diversa funzione verranno segregati fisicamente viaggiando in canalizzazioni e tubazioni diverse così separate: - circuiti normali f.m. e luce - circuiti correnti deboli e bassa tensione - circuiti di emergenza - circuiti di sicurezza - circuiti ed impianti telefonici - circuiti ed impianti di cablaggio - impianto di rivelazione incendi - impianto TV Tutti gli impianti ed i componenti dovranno essere conformi alle prescrizioni di sicurezza delle rispettive norme, scelti e messi in opera secondo le caratteristiche dei diversi ambienti. In particolare, dovranno possedere il marchio di conformità dei paesi membri della Comunità Europea o Internazionale. Essi dovranno essere realizzati in conformità alle vigenti normative ed in particolare: - alle prescrizioni di legge in materia antinfortunistica; - alle prescrizioni di legge in materia di cliniche private; - alle Norme del Comitato Elettrotecnico Italiano (C.E.I.); - alle prescrizioni di Autorità Locali, comprese quelle dei V.V.F.; - alle prescrizioni ed indicazioni degli enti fornitori di energia e servizio telefonico. SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 38 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici 10.0 - FORZA MOTRICE E LUCE 10.1 - Quadri Generali Specifiche tecniche e costruttive Tensione nominale di isolamento Tensione nominale di tenuta ad impulso Tensione nominale di esercizio Frequenza nominale Sistema di collegamento a terra Grado di protezione Forma di segregazione Tipo di installazione Alimentazione Partenze Verniciatura e trattamento delle parti metalliche a vista Altitudine Temperatura ambiente massima Fino a 1000V 8kV 400V 50Hz TT IP55/IP40 Segregato Interno per posa fissa Dall’alto/basso con cavi Dall’alto/basso con cavi RAL 7030 Temperatura ambiente minima Fino a 1000m s.l.m. 40°C con umidità relativa 50% 20°C con umidità relativa 90% - 20°C Specifiche tecniche Ogni quadro sarà completo di serratura di sicurezza a chiave. Ciascun quadro sarà corredato di certificazione. I quadri dovranno essere posizionati in modo da non essere di intralcio alle vie di esodo e durante le operazioni di evacuazione. Dovranno essere altresì installati in modo da non essere causa di urti accidentali. Il quadro generale e i quadri di zona dovranno disporre di linee di alimentazione entranti e di spazio libero al loro interno sufficienti a poter garantire, in tempi successivi al presente appalto, la distribuzione della necessaria energia elettrica da asservire alle aule speciali una volta noti i reali arredi ed equipaggiamenti tecnologici. I quadri dovranno essere costituiti da un insieme continuo di unità modulari verticali prefabbricate, denominate pannelli, fissate le une alle altre tramite bulloni, in modo da realizzare una struttura rigida che possa essere sollevata a mezzo di appositi golfari. Ciascun pannello dovrà essere formato da una struttura metallica autoportante rigida ed indeformabile, costituita da profilati a "C" in lamiera di acciaio con fori ad intervallo di 25 mm secondo le norme DIN 43660, racchiusa completamente da lamiera metallica anche su fianchi e sul tetto. Il fronte del quadro dovrà essere realizzato con porte incernierate e dotato di serrature con chiavi asportabili, unificate. Particolare cura dovrà essere posta nello studio delle canalizzazioni per la circolazione naturale dell'aria, all'interno del quadro, che dovrà garantire il raffreddamento delle sbarre, delle connessioni e delle apparecchiature di potenza. I percorsi di canalizzazione dell'aria dovranno comunque garantire la compartimentazione delle celle, per evitare che eventuale sviluppo di aria ionizzata all'interno di una cella vada ad interessare altre parti in tensione. I componenti del quadro in plastica dovranno essere privi di alogeni e autoestinguenti secondo le norme DIN/VDE 0304 parte 3. Gli scomparti dovranno essere realizzati in modo da permettere eventuali futuri ampliamenti sui lati del quadro, con l'aggiunta di ulteriori scomparti. La carpenteria, trattata a SENDZIMIR, dovrà avere lo spessore di: - 20/10 mm per la struttura portante - 15/10 mm per le portelle frontali Ciascuno scomparto dovrà essere realizzato e costituito da celle contenenti i vari componenti elettrici e meccanici come a seguito descritto e separate tra loro con lamiere di segregazione avente grado di protezione IP20; pertanto, nell'ambito dei vari scomparti, si dovranno individuare le seguenti celle/zone tipiche: SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 39 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici - Zona sbarre collettrici (principali e di distribuzione) - Zona apparecchiature - Zona cavi di potenza Le celle tipiche dovranno avere le caratteristiche costruttive seguenti: ZONA BARRE COLLETTRICI Le barre principali e di distribuzione saranno situate sul retro del pannello per garantire : - Possibilità di inserimento di due sistemi barre principali - Realizzazione di un solo sistema di sbarre nelle installazioni doppio fronte. - Equa distribuzione della corrente grazie alla alimentazione al centro delle barre di distribuzione. Le sbarre dovranno essere accessibili dal retro e/o dal fronte dello scomparto, mediante l'asportazione di lamiere, utilizzando adatti attrezzi. Le sbarre omnibus di ogni singolo scomparto, dovranno essere provviste di opportuni attacchi per permetterne la connessione alle sbarre omnibus degli scomparti limitrofi in modo tale da formare un condotto sbarre unico. Le giunzioni delle sbarre dovranno essere trattate chimicamente per evitare l'aumento delle resistenze di contatto. ZONA APPARECCHIATURE La dimensione base della griglia di montaggio tridimensionale dovrà essere di 25 mm in modo da offrire le premesse per combinare tra di loro moduli di diversa grandezza - un vantaggio di sicura utilità per future modifiche od ampliamenti. Un'ulteriore suddivisione della zona apparecchi per mezzo di ripiani supplementari orizzontali riduce eventuali pericoli derivanti dalla caduta di minuteria (arco elettrico) o dal contatto con componenti vicini sotto tensione. ZONA CAVI DI COLLEGAMENTO La zona cavi di potenza dovrà essere posizionata nella parte laterale destra dello scomparto (in basso per gli scomparti con interruttori aperti) e dovrà essere accessibile tramite apertura di portella incernierata e messa a terra. Adatte feritoie di ventilazione dovranno assicurare una idonea areazione, rispettando comunque le esigenze di compartimentazione. Sulla sul tetto dello scomparto dovrà essere prevista un'apertura per il passaggio dei cavi di potenza negli appositi cunicoli sottoquadro o nelle passerelle. Il quadro dovrà essere percorso longitudinalmente da una sbarra elettrica di terra in rame solidamente imbullonata alla struttura metallica. Tutta la struttura e gli elementi di carpenteria dovranno essere francamente collegati fra loro mediante viti speciali, per garantire un buon contatto elettrico fra le parti. Le porte dovranno essere collegate alla struttura metallica tramite trecciole flessibili in rame, aventi sezione minima di 16 mmq. La messa a terra dell'interruttore dovrà essere assicurata durante l'estrazione per mezzo di una pinza strisciante su un pattino di rame collegata direttamente alla sbarra di terra. Tutta la struttura metallica degli scomparti dovrà essere opportunamente trattata e verniciata in modo da offrire una ottima resistenza all'usura. L'aspetto delle superfici dovrà essere semilucido, satinato. Il punto di colore dovrà essere GRIGIO RAL 7032 (interno/esterno).Lo spessore minimo della finitura dovrà essere di 50 micron. INTERRUTTORI Tutti gli interruttori di uguale portata e pari caratteristiche dovranno essere fra loro intercambiabili. Il tipo di innesto tra parte mobile e parte fissa dovrà essere tale da assicurare il perfetto contatto delle superfici anche in caso di non preciso allineamento dell'interruttore durante l'inserzione. Per gli interruttori in esecuzione aperta, al fine di ottenere la massima sicurezza per l’operatore, dovrà essere garantito il doppio isolamento e quindi la netta separazione tra circuiti di potenza e circuiti ausiliari. Gli interruttori aperti dovranno inoltre garantire la totale segregazione tra le fasi e, in caso di necessità, dovrà essere possibile ispezionare le camere di interruzione e lo stato di efficienza dei contatti principali. Per conferire una notevole resistenza alle sollecitazioni termodinamiche in dovranno avere la struttura portante realizzata in lamiera di acciaio. SPECIFICHE TECNICHE corto circuito, gli interruttori aperti pagina n° 40 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici Gli interruttori di tipo SCATOLATO dovranno avere i circuiti ausiliari segregati elettricamente dai circuiti di potenza e dovranno poter essere installati ed ispezionati dal fronte dell'apparecchio senza togliere il coperchio di protezione. I circuiti di potenza, e quindi le camere di interruzione, dovranno poter essere a loro volta ispezionati togliendo il suddetto coperchio in modo da poter rendere visibile lo stato di usura dei contatti. TIPI ED ESECUZIONI Gli interruttori dovranno essere di tipo SCATOLATO per correnti ininterrotte nominali sino a 1250A e di tipo APERTO per correnti ininterrotte nominali superiori, in esecuzione (salvo diversa precisazione) : - ESTRAIBILE montati su carrello, dovranno quindi potere assumere le seguenti posizioni rispetto alla relativa parte fissa, determinate da altrettante posizioni fisiche dell'interruttore: - inserito: circuiti principali di potenza e circuiti ausiliari collegati - estratto: circuiti principali e circuiti ausiliari scollegati, l'interruttore è ancora nella cella - rimosso: circuiti principali e circuiti ausiliari scollegati, l'interruttore è asportato dalla cella La manovra di estrazione (sezionamento) di tutti gli interruttori (scatolati e aperti) in esecuzione estraibile, al fine di garantire i più elevati livelli di sicurezza, dovrà poter essere effettuata con portella del quadro chiusa. COMANDI Il comando degli interruttori di tipo APERTO dovrà essere di tipo ad accumulo di energia con manovra a mezzo molle precaricate con apposito motoriduttore. Le manovre di chiusura ed apertura dovranno essere indipendenti dall'operatore. Tale comando dovrà essere a sgancio libero assicurando l'apertura dei contatti principali anche se l'ordine di apertura viene dato dopo l'inizio di una manovra di chiusura; partendo da interruttore con molle cariche dovrà essere possibile il seguente ciclo senza dover effettuare la ricarica: - chiusura/apertura oppure - apertura/chiusura/apertura. Il comando degli interruttori di tipo scatolato dovrà essere di tipo manuale a leva in apertura e in chiusura a sgancio libero indipendente dalla pressione sulla leva e dalla velocità dell’ operatore. Dove previsto dagli schemi unifilari dovrà essere adottato apposito comando a motore SGANCIATORI DI MASSIMA CORRENTE Tutti gli interruttori dovranno essere dotati di sganciatori di massima corrente sulle tre fasi e, quando previsto, sul neutro. In particolare: 1. gli interruttori di tipo scatolato dovranno essere dotati , dove richiesto, di relè a microprocessore, avente le seguenti funzioni: - protezione di sovraccarico, corto circuito istantaneo. Dovranno inoltre avere le seguenti gamme di regolazione idonee per realizzare la massima flessibilità nella protezione dei cavi in conformità alle Norme CEI 64.8: sovraccarico: c.to c.to istantaneo: 0,4 .... 1 x In 1.5 .... 12 x In T int. t1 = 3 ÷18s Tali relè di protezione dovranno essere alimentati dai trasformatori di corrente interni all'interruttore ad accezione dei moduli con funzione di misura e dialogo i quali potranno essere alimentati da sorgente ausiliaria. SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 41 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici I relè protezione a microprocessore dovranno essere conformi alle norme IEC 801/3 riguardanti l'immunità elettromagnetica delle apparecchiature di protezione. 2. gli interruttori di tipo scatolato non dotati di relè elettronico dovranno essere equipaggiati con relè termomagnetico avente le seguenti funzioni: protezione da sovraccarico protezione da corto circuito istantaneo Là dove richiesto dallo schema elettrico si dovrà prevedere il modulo differenziale regolabile in tempo e in corrente e insensibile ai disturbi elettromagnetici secondo la norma IEC 801 3. gli interruttori di tipo modulare dovranno essere equipaggiati con relè termomagnetico avente le seguenti funzioni: protezione da sovraccarico protezione da corto circuito istantaneo Là dove richiesto dallo schema elettrico si dovrà prevedere il modulo differenziale di taratura indicata. Il comando degli interruttori dovrà essere del tipo diretto a mano con leva a scatto rapido avente manovra indipendente dall’operatore conforme alle Norme CEI 16-5 e CEI 64-8/5.In particolare il comando degli interruttori di tipo scatolato dovrà essere a manovra manuale a sgancio libero indipendente dalla pressione sulla leva e dalla velocità dell’operatore. SERIE DI ACCESSORI PER COMPLETAMENTO QUADRI Morsetti Le morsettiere dovranno essere ad elementi componibili fissate su profilato. I morsetti dovranno essere realizzati con classe di isolamento secondo IEC 85, con materiale conduttore di ottone, rame o altro materiale ad alta conduttività e dovranno essere del tipo antiallentante. Dovranno essere previsti setti sulle morsettiere per separare circuiti diversi. Targhette di identificazione Tutte le apparecchiature dovranno essere contraddistinte da una targhetta di identificazione del circuito di appartenenza, fissata sul quadro in corrispondenza dell'apparecchio stesso. Inoltre, su ogni apparecchio dovrà essere riportata la sigla prevista nello schema elettrico. Le targhette dovranno essere fissate mediante viti o con adesivi. Sulle portelle degli scomparti dovranno essere riportate le targhette indicatrici per gli apparecchi di segnalazione e comando. Per le apparecchiature all'interno degli scomparti dovranno essere previste delle targhette di tipo adesivo. I quadri dovranno riportare, in luogo ben visibile, una targa metallica indicante il nome del costruttore, il numero di serie, la data di fabbricazione ed i dati tecnici dei quadri, quali la tensione nominale, la frequenza, la corrente delle sbarre ed anche la corrente di corto circuito simmetrica e di picco sulle sbarre stesse. Il quadro, inoltre, dovrà essere completo dei seguenti accessori: - porta targhette conglobato nella mostrina dell'interruttore (modulari compresi) - doppi ferri di sollevamento fissati in più punti della colonna - serie di leve e di attrezzi speciali (per gli apparecchi) - tabelle e schemi funzionali - schemi unifilari e fronte quadro - manuali di istruzione e di installazione del quadro e delle apparecchiature principali - certificati di collaudo e delle prove di tipo richieste Il costruttore dovrà fornire la seguente documentazione in fase di offerta: -Dimensioni -Disegno fronte quadro -Elenco materiali -Caratteristiche principali dei componenti -Suddivisione per la spedizione In fase d’ordine: -Disegni ingombri e fondazioni (eventuali) SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 42 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici -Disegni fronte quadro definitivo -Schema unifilare per circuiti di potenza -Schema multifilare per circuiti ausiliari -Identificazione conduttori -Disegni delle morsettiere -Indicazione sistema di fissaggio In fase di collaudo: -Rapporto di collaudo per le seguenti prove e verifiche: 1) Verifica funzionamento e cablaggio 2) Verifica isolamento e frequenza industriale 3) Verifica misure di protezione 4) Calcolo dei limiti di sovratemperatura 5) Calcolo o tabella per la verifica della tenuta al corto circuito del sistema barre dei quadri. -Dichiarazione di conformità alle norme -Dichiarazione per la marcatura CE -Cartelli monitori a corredo e tasca con schema Gli schemi elettrici dovranno essere realizzati rispettando le indicazioni delle norme CEI 3 - 33 ÷ 38. COLLAUDO Presso l’azienda costruttrice del quadro si devono effettuare le prove individuali previste dalla norma CEI EN 60439-1 anche in presenza del committente che potrà controfirmare il rapporto di collaudo. Le prove da eseguire sono: -Verifica della tensione d’isolamento a frequenza industriale -Verifica delle distanze in aria e superficiali -Verifica del funzionamento meccanico di tutte le apparecchiature -Ispezione e controllo del cablaggio -Prova di funzionamento elettrico di tutto il quadro -Verifica dei mezzi di protezione e della continuità dei circuiti di protezione. Il rapporto di collaudo deve far parte della documentazione allegata ai quadri. 10.2 - Centralini Modulari Specifiche tecniche e costruttive Parametri Grado di protezione Tipo di installazione Moduli Portello Involucro Specifiche IP40/IP55 da incasso/da parete n.24/36/54 In plexiglas trasparente In materiale termoplastico Specifiche tecniche Ogni quadro sarà completo di serratura di sicurezza a chiave. Ciascun quadro sarà corredato di certificazione. I quadri dovranno essere posizionati in modo da non essere di intralcio alle vie di esodo e durante le operazioni di evacuazione. Dovranno essere altresì installati in modo da non essere causa di urti accidentali. NORME DI RIFERIMENTO Il costruttore dovrà eseguire l’assemblaggio del quadro seguendo tutte le indicazioni delle principali norme CEI in vigore alla data di riferimento e precisamente: Norma CEI 23-51 Norma CEI 17-13 LEGGI DI RIFERIMENTO La costruzione e l’installazione del quadro dovrà rispondere alle seguenti leggi: SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 43 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici Decreto ministeriale DM 22/01/08 n.37 Legge 791/77 - Direttiva Comunitaria 73/23 CEE Decreto Ministeriale DM 23/7/79 Legge 186/68 - Direttiva Comunitaria 83/189 CEE DPR 547 - 27/10/55 Decreto Legislativo 81/08 10.3 - Apparecchiature di comando e prese 10.3.1 - Comandi (interruttori, deviatori, pulsanti e simili) e prese a spina Specifiche tecniche e costruttive parametri apparecchi da impiegare installazione portata interruttori [A] prese serie comandi e le prese specifiche da incasso modulari e componibili con altezza 45 mm nei quadri elettrici in combinazione con gli apparecchi a modulo normalizzato (europeo). 10 di sicurezza con alveoli schermati e far parte di una serie completa di apparecchi atti a realizzare un sistema di sicurezza e di servizi, fra cui impianti di segnalazione, impianti di distribuzione sonora negli ambienti consentire l’installazione di almeno 3 apparecchi nella scatola rettangolare fino a 3 apparecchi di interruzione e 2 combinazioni in caso di presenza di presa a spina nella scatola rotonda installati su scatole da parete con grado di protezione IP40 e / o IP55 sulla base di quanto indicato sugli elaborati progettuali. 10.3.2 - Quadro gruppo prese preassemblato IP65 Specifiche tecniche e costruttive parametri Caratteristiche Gradi di Protezione Materiale Tensione di esercizio specifiche Quadro gruppo prese preassemblato composto da: - n.2 Prese IEC309 2P+T 16A; - n.1 Presa IEC309 3P+N+T 16A; - n°1 presa UNEL 10-16A IP55 - n.1 Interruttore 4P 16A 400V 6kA 0.03mA Curva C. IP55 Termoplastica 400V 50Hz Specifiche tecniche Da utilizzarsi nei locali tecnici 10.3.3 - Interruttore stagno per manovre di emergenza Specifiche tecniche e costruttive parametri materiale dimensioni esterne grado di protezione colore specifiche corpo in policarbonato autoestinguente porta in vetro frangibile munita di serratura di sicurezza con 2 chiavi pittogramma autoadesivo «rompere il vetro» ed etichetta utenze 145x200x70mm IP55 rosso RAL3000 Specifiche tecniche All’esterno dei compartimenti intercettati. 10.4 - Tubazioni e Scatole 10.4.1 - Tubi Specifiche tecniche e costruttive parametri tipo SPECIFICHE TECNICHE specifiche di protezione dei cavi pagina n° 44 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici materiale diametro interno del tubo sotto intonaco PVC pesante autoestinguente ai sensi della CEI 23-14 sotto pavimento o a vista PVC pesante ai sensi della CEI 23-8 oppure in acciaio smaltato CEI 237 oppure in acciaio zincato UNI 3824-74 annegati nel calstruzzo pighevoli antirinvenimento in materiale plastico colore arancione interrati PVC pesante CEI 23-8 o equivalenti negli ambienti ordinari diametro interno almeno 1,3 volte il diametro del cerchio circoscritto ai cavi contenuti con un minimo di 10 mm negli ambienti particolari diametro interno almeno 1,4 volte il diametro del cerchio circoscritto ai cavi contenuti con un minimo di 16 mm nei condotti almeno 1,8 volte il diametro del cerchio circoscritto ai cavi contenuti 10.4.2 - Tubazione PVC rigida Specifiche tecniche e costruttive parametri normative di riferimento materiale tipologia resistenza allo schiacciamento Marchiatura Diametri esterni Accessori specifiche CEI 23-8 e tabella UNEL 37118-72 PVC serie pesante autoestinguente in meno di 30 sec. 750 Nm/5cm IMQ 16-25-32-40-50 mm manicotti, curve, squadrette ispezionabili, raccordi a T ispezionabili. 10.4.3 - Cassette di derivazione stagne IP55 Specifiche tecniche e costruttive parametri grado di protezione materiale dimensioni colore coperchio specifiche IP55 polimero con versioni media resistenza 75°C ed alta resistenza 115°C per impegni speciali 100x100x50mm 120x80x50mm 150x110x70mm 190x140x70mm 240x190x90mm grigio RAL 7035 grigio RAL 7035 oppure trasparente 10.5 - Passerella portacavi a filo Specifiche tecniche e costruttive parametri tipo norme specifiche di riferimento materiale SPECIFICHE TECNICHE specifiche Sistemi di passerella a filo metallico e loro accessori ad uso portacavi e relative varianti CEI 23-31 Filo di acciaio saldato, pressopiegato, zincato a caldo per l’immersione dopo lavorazione. Anche gli elementi di raccordo, giunzione, derivazione, le curve, ecc. saranno in filo di acciaio saldato, pressopiegato, zincato a caldo per immersione dopo lavorazione. Eventuali curvature delle passerelle non dovranno avere un raggio inferiore ai 25 cm. Le passerelle e gli elementi di completamento sopracitati, dovranno avere una adeguata protezione contro il danneggiamento chimico ed elettrochimico. Il materiale accessorio per l’installazione, la bulloneria, gli staffaggi, ecc. dovranno essere di acciaio zincato o cadmiato. Le viti dovranno avere adeguata resistenza meccanica ed essere provviste di dispositivo autoallentamento. pagina n° 45 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici Accessori Dimensioni I canali portacavi non dovranno essere usati come conduttore di protezione, però, per garantire la protezione ai contatti indiretti, i canali stessi saranno collegati ai conduttori di protezione, mentre i vari tratti dei canali dovranno essere collegati fra di loro con collegamenti idonei (Norma CEI 64-8). Ogni tratto di canale e/o ogni elemento di completamento dovrà disporre del contrassegno normalizzato indicante il punto di collegamento del conduttore per la continuità elettrica curve, raccordi a T, staffe, coperchi ed ogni accessorio per l’installazione a regola d’arte. 150x60mm I componenti costituenti il sistema dovranno riportare in maniera chiaramente leggibile ed indelebile le indicazioni prescritte al punto 3.1.02 della norma CEI 23-31. L’appaltatore dovrà fornire i dati caratteristici dei canali portacavi secondo quanto indicato al punto 3.1.01 della norma CEI 23.31 10.6 - Cavi BT 10.6.1 - Sezioni Minime Specifiche tecniche e costruttive parametri Specifiche per soddisfare le esigenze di portata me resistenza ai corto circuiti e i limiti ammessi per caduta di tensione conduttori attivi [mmq] Minimo 1,5 per impianti di energia per impianti di segnalazione a correnti deboli [mmq] 0,5 in rame rispondenza normativa di base per conduttori di terra CEI 64-8 Cap. IX: conduttore neutro stessa sezione del conduttore attivo fino alla sezione di 16 mmq in rame (linee tripolari + neutro) sezione inferiore al conduttore attivo, comunque non minore di 16 mmq, se il carico è equilibrato con neutro in grado di garantire la portata ordinaria in servizio, sicurezza contro le sovracorrenti, stessa sezione del conduttore di fase (linee unipolari + neutro) conduttore di protezione Sezione calcolata conduttore di terra [mmq] protetto contro la corrosione ma non meccanicamente, 16 in rame o 16 in ferro non protetto contro la corrosione 25 in rame o 50 in ferro conduttori equipotenziali supplementari [mmq] fra massa e massa, uguale alla sezione del conduttore di protezione minore fra massa e massa estranea sezione uguale alla metà del conduttore di protezione fra due masse estranee o massa estranea e impianto di terra non inferiore a 2,5 mmq in rame se protetto meccanicamente oppure 4 mmq in rame se non protetto meccanicamente dimensionamento 10.6.2 - Cavi unipolari isolati in PVC Specifiche tecniche e costruttive parametri tipologia tensione di riferimento Vo/V materiale sezioni Marchiatura Sigla specifiche unipolari flessibili a filo unico od in corde di rame 450/750V isolati in polivinilcloruro non propagante l’incendio CEI 20-22 II, CEI 20-35 1.5mmq 2.5mmq 4mmq 6mmq IMQ N07V-K Specifiche tecniche SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 46 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici Saranno previste condutture unipolari in tubo PVC per la realizzazione della distribuzione terminale UNICAMENTE a condizione che le stesse siano sotto traccia in strutture incombustibili 10.6.3 - Cavi multipolari isolati in gomma Specifiche tecniche e costruttive parametri tipologia tensione di riferimento Vo/V materiale sezioni tipologia Marchiatura Sigla specifiche Multipolari flessibili a filo unico od in corde di rame stagnato 0.6/1kV 0.6/1kV isolati in Gomma qualità G7 e guaina esterna in mescola elastomerica M1 non propagante l’incendio CEI 20-22 III e a ridottissima emissione di fumi opachi e gas corrosivi 20-37 2.5mmq 4mmq 6mmq 10mmq 16mmq bipolare, tripolare, quadripolare, pentapolare. IMQ FG7 OR 10.6.4 - Cavi unipolari isolati in gomma a bassa emissione di fumi e gas tossici Specifiche tecniche e costruttive parametri tipologia tensione di riferimento Vo/V materiale sezioni Marchiatura Sigla specifiche unipolari flessibili a filo unico od in corde di rame stagnato 450/750V isolati in mescola elastomerica qualità G9 non propagante l’incendio CEI 20-22 II, a bassa emissione di fumi e gas tossici CEI 20-38 e corrosivi CEI 20-37 1.5mmq 2.5mmq 4mmq 6mmq IMQ N07G9-K 10.6.5 - Cavi multipolari isolati in gomma a bassa emissione di fumi e gas tossici Specifiche tecniche e costruttive parametri tipologia tensione di riferimento Vo/V materiale sezioni tipologia Marchiatura Sigla SPECIFICHE TECNICHE specifiche Multipolari flessibili a filo unico od in corde di rame stagnato 0.6/1kV 0.6/1kV isolati in Gomma qualità G7 e guaina esterna in mescola elastomerica M1 non propagante l’incendio CEI 20-22 III e a ridottissima emissione di fumi opachi e gas tossici CEI 20-38 e corrosivi 20-37 2.5mmq 4mmq 6mmq 10mmq 16mmq bipolare, tripolare, quadripolare, pentapolare. IMQ FG7OM1 pagina n° 47 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici 11.0 - IMPIANTO DI TERRA 11.1 - Collegamento equipotenziale Specifiche tecniche e costruttive parametri Descrizione specifiche L'opera in oggetto consiste in materiale vario per la realizzazione di collegamento equipotenziale supplementare a masse estranee con conduttore di collegamento 1G6 isolato in gomma in tubo termoplastico autoestinguente incassato o a parete. Compresi i collegamenti elettrici alla rete equipotenziale dell´edificio ed eventuali collari per le tubazioni Specifiche tecniche I suddetti collegamenti saranno da utilizzarsi per il collegamento equipotenziale di tutte le masse estranee verso terra conformemente alle disposizione della norma CEI 64-12 11.2 - Verifica ed integrazione impianto di terra esistente Specifiche tecniche e costruttive parametri Descrizione specifiche Verifica costruttiva e funzionale dell'impianto di terra esistente ed integrazione dello stesso conformemente alle norme vigenti (DPR 547/55, CEI 64-8, CEI 64-12) e certificazione ai sensi del DPR 462/2002. Sono compresi esami a vista, misure strumentali, sostituzione di componenti rientranti nella straordinaria manutenzione Specifiche tecniche Da eseguirsi per gli esistenti impianti di terra a servizio degli immobili in cui si ricaveranno i locali tecnici per le sottostazioni della rete di teleriscaldamento. 12.0 - IMPIANTO DI ALLARME MANUALE E RIVELAZIONE INCENDIO 12.1 - Rivelatore Termovelocimetrico Specifiche tecniche e costruttive Parametri Descrizione Specifiche L'opera in oggetto consiste in rivelatore termovelocimetrico avente le seguenti caratteristiche: - conformità alla EN 54 parte 7-9, possibilità di test tramite magnete, installazione ad innesto su base intercambiabile con altri rivelatori analogici della stessa serie, coppia di led per segnalazione allarmi a 360 gradi, calotta asportabile e schermo antinsetti per facilitazione della pulizia, possibilità di inserzione di 198 dispositivi per loop, (99 sensori e 99 moduli di ingresso uscita), funzione di indirizzamento attraverso selettori rotativi - tensione di funzionamento 15/28Vcc - temperatura di funzionamento da 0°C a +49°C - aggancio allo zoccolo, compreso, tramite contatti autopulenti antisismici - assorbimento in allarme: 5 mA a 24 Vcc 12.2 - Pulsante allarme indirizzato Specifiche tecniche e costruttive Parametri Descrizione Certificazione SPECIFICHE TECNICHE Specifiche - tensione di esercizio 24Vdc - Assorbimento a riposo 0.21 mA - N° massimo di pulsanti installabili per ogni linea 99 - Grado di protezione IP44 EN 54 pagina n° 48 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici 12.3 - Targa ottico-acustica Specifiche tecniche e costruttive Parametri Specifiche Tipo Ancoraggi Segnalazione Calotta Pannello A cassonetto luminoso di tipo convenzionale A soffitto o a parete Acustica a doppia tonalità In materiale autoestinguente Rosso con scritta a norma 12.4 - Cavo Bus rivelazione incendi Specifiche tecniche e costruttive Parametri Specifiche Descrizione - Twistatura: passo =100mm circa - Sezione: 2x1.5mmq - Conduttori: rame rosso flessibile - Guaina: resistente al fuoco, LS0H - Schermo: on alluminio con filo di drenaggio - Resistenza al fuoco min: 30 minuti - ISolamento 450-750 V (grado 3) - Conformità: CEI 20-36, CEI 20-45, CEI 20-22, CEI 20-37, UNI 9795 13.0 - IMPIANTO FONIA E DATI 13.1 - Punto di accesso alla rete Specifiche tecniche e costruttive parametri Descrizione dimensioni standard specifiche n.2 connettori ad incastro UTP RJ45 Cat.6 e 1 modulo cieco Possono essere montati sullo stesso Faceplate in alternativa od aggiunta altri tipi di connettori come BNC, SC, ST, RCA, TNC, F, RJ25 Realizzato in materiale plastico e corredato di viti di fissaggio e targhette di identificazione ai lati Per scatola passo 503 13.2 - Cavo UTP Cat. 6E Specifiche tecniche e costruttive parametri Descrizione SPECIFICHE TECNICHE specifiche - designazione UTP CAT. 6 - conduttore in rame rosso rigido diam 0.51 mm - isolamento in polietilene - twistatura a coppie - cordatura in strati concentrici - guaina con mescola in PVC antifiamma - impedenza caratteristica 100 ohm tra 1 e 100 Mhz pagina n° 49 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici 14.0 - APPARECCHI ILLUMINANTI 14.1 - Plafoniere fluorescenti IP65 - lampada FL 2x36/58 W Specifiche tecniche e costruttive Parametri Grado IP Corpo Lampada specifiche IP 65 - corpo in policarbonato autoestinguente V2 stampato di colore grigio RAL 7035; - guarnizione di tenuta iniettata ecologica antinvecchiamento; - schermo in policarbonato autoestinguente V2, stabilizzato UV, trasparente stampato ad iniezione con superficie esterna liscia ed interna prismatizzata; - riflettore portacablaggio in acciaio zincato a caldo verniciato a base i poliestere bianco fissato al corpo mediante dispositivi rapidi con apertura a cerniera; - scrocchi a scomparsa filo corpo e staffe di fissaggio in accai inox; - cablaggio elettronico - cavi di cablaggio rigidi in PVC termoresistenti con sezione pari ad 1mm2 con pressacavo PG13.5 in dotazione - conformità normativa alla CEI EN 60598-1 - classe di isolamento I - classe di temperatura T4 2x36W – 2X58W 14.2 - Plafoniera fluorescente d’emergenza IP40 tipo SE Specifiche tecniche e costruttive Parametri specifiche Grado di protezione Classe di isolamento Corpo Tipo Autonomia Flusso nominale IP 40 II policarbonato autoestinguente SE (solo emergenza) 1 ore 600lm 14.3 - Plafoniera fluorescente d’emergenza IP40 tipo SA con pittogramma Specifiche tecniche e costruttive Parametri Specifiche Grado di protezione Classe di isolamento Corpo Tipo Autonomia IP 40 II policarbonato autoestinguente SE (solo emergenza) 1 ore 14.4 - Modulo di Emergenza installato a bordo lampada Specifiche tecniche e costruttive Parametri Grado di protezione Tipo Autonomia Specifiche Modulo di emergenza a bordo lampada per l'implementazione della funzione di apparecchi SE (Solo Emergenza) all'interno di apparecchio dedicato all'illuminazione ordinaria, il modulo dovrà avere caratteristiche adatte alla realizzazione dell'illuminazione di emergenza in termini di tempo di ricarica, durata in emergenza, e flusso luminoso reso all'apparecchio illuminante in maniera tale da rispondere a quanto prescritto dalla Norma UNI EN 1838. SE (solo emergenza) 1 ore Specifiche tecniche Questo modulo verrà installato all’interno degli apparecchi non dotati di serie di modulo per la conversione da luce ordinaria ad emergenza (Tipologia S.E.) al fine di renderli compresivi di tale funzionalità. SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 50 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici 15.0 - DATI DI PROGETTO E PER L’ESECUZIONE Prove dei materiali L’Amministrazione appaltante indicherà preventivamente eventuali prove da eseguirsi in fabbrica sui materiali da impiegarsi negli impianti oggetto dell’appalto. Accettazione I materiali dei quali sono stati richiesti i campioni non potranno essere posti in opera che dopo l’accettazione da parte dell’Amministrazione appaltante. Questa dovrà dare il proprio responso entro sette giorni dalla presentazione dei campioni, in difetto di che il ritardo graverà sui termini di consegna delle opere. La ditta appaltatrice non dovrà porre in opera materiali rifiutati dall’Amministrazione appaltante, provvedendo quindi ad allontanarli dal cantiere. VERIFICHE E PROVE IN CORSO D’OPERA DEGLI IMPIANTI Durante il corso dei lavori l’Amministrazione appaltante si riserva di eseguire verifiche e prove preliminari sugli impianti o parti di impianti, in modo da poter tempestivamente intervenire qualora non fossero rispettate le condizioni del Capitolato speciale di appalto. Le verifiche potranno consistere nell’accertamento delle rispondenza dei materiali impiegati con quelli stabiliti, nel controllo delle installazioni secondo le disposizioni convenute (posizioni, percorsi, ecc..) nonché le prove di isolamento e di funzionamento ed in tutto quello che può essere utile allo scopo sopra accennato. Dei risultati delle verifiche e prove preliminari di cui sopra si dovrà compilare regolare verbale. PRESCRIZIONI TECNICHE GENERALI Requisiti di rispondenza a norme, leggi e regolamenti Gli impianti devono essere realizzati a regola d’arte, giusta prescrizione del D.M. 22.01.08 n°37. Le caratteristiche degli impianti stessi nonché dei loro componenti, devono corrispondere alle norme di legge e di regolamento vigenti alla data di presentazione dell’offerta ed in particolare essere conformi : - alle prescrizioni del VV.FF. ; - alle norme CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano). - alle norme UNI (Ente di Unificazione Italiano). Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro Devono essere osservate le vigenti prescrizioni del DPR 27 aprile 1955 n. 547 e successive varianti, per la prevenzione degli infortuni sul lavoro, nonché le successive regolamentazioni e circolari inerenti prescrizioni e regolamentazioni da ritenersi impegnative ai fini del presente lavoro non espressamente destinati a svolgimento di lavoro subordinato. Prescrizioni riguardanti i circuiti Cavi e conduttori. a) isolamento dei cavi : i cavi utilizzati nei sistemi di prima categoria devono essere adatti a tensione nominale verso terra e tensione nominale (Vo/V) non inferiori a 450/750 V, simbolo di designazione 07. Quelli utilizzati nei circuiti di segnalazione e comando devono essere adatti a tensioni nominali non inferiori a 300/500V, simbolo di designazione 05.Questi ultimi, se posati nello stesso tubo, condotto o canale con cavi previsti con tensioni nominali superiori, devono essere adatti alla tensione nominale maggiore; b) Colori distintivi dei cavi : i conduttori impiegati nella esecuzione degli impianti devono essere contraddistinti dalle colorazioni previste dalle vigenti tabelle di unificazione CEI - UNEL 00722 - 74 e 00712. In particolare il conduttore neutro deve essere contraddistinto esclusivamente con il colore blu chiaro ed il conduttore di protezione deve essere contraddistinto esclusivamente con il colore giallo-verde. Per quanto riguarda i conduttori di fase, devono essere contraddistinti , in modo univoco per tutto l’impianto, dai colori : nero, grigi (cenere) e marrone; c) sezioni minime e cadute di tensione massime ammesse : le sezioni dei conduttori calcolate in funzione della potenza impegnata e dalla lunghezza dei circuiti (affinché la caduta di tensione non superi il valore del 4% della tensione a vuoto, saranno tuttavia possibili ulteriori limitazioni in funzione delle alimentazioni specifiche, ad esempio le diagnostiche radiologiche non dovranno avere cadute di tensione superiori a 1%) devono essere scelte tra quelle unificate. In ogni caso non devono essere superati i valori delle portate di corrente ammesse, per i diversi conduttori dalle tabelle di unificazione CEI-UNEL. SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 51 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici Indipendentemente dai valori ricavati con le precedenti indicazioni , le sezioni minime ammesse sono: - 1,50 mmq. per circuiti di segnalazione e telecomando; - 1,50 mmq. per illuminazione di base, derivazione per prese a spina per altri apparecchi di illuminazione e per apparecchi con potenza unitaria inferiore o uguale a 1,5 kW; - 2,50 mmq. per derivazione con o senza prese a spina per utilizzatori con potenza unitaria superiore a 1,5 KW e inferiori a 3 KW; d) sezione minima dei conduttori neutri: la sezione dei conduttori non deve essere inferiore a quella dei corrispondenti conduttori di fase. Per conduttori in circuiti polifasi, con sezione superiore a 16 mmq., la sezione dei conduttori neutri può essere ridotta alla metà di quella dei conduttori di fase, con il minimo tuttavia di 16 mmq. (per conduttori in rame). e) sezione dei conduttori di terra e protezione : la sezione dei conduttori di terra e protezione, cioè dei conduttori che collegano all'impianto di terra le parti da proteggere contro i contatti indiretti, non deve essere inferiore a quanto di seguito riportato: - conduttore di protezione con sezione pari a quella di fase nel caso in cui il conduttore di protezione appartenga alla conduttura di alimentazione e pari a 6 mmq nel caso in cui sia posato in conduttura isolata. - conduttore di terra pari a 35 mmq se in treccia di rame e 50 mmq se in treccia di alluminio. PRESCRIZIONI PARTICOLARI PER LOCALI DA BAGNO Tubi protettivi, percorso tubazioni, cassette di derivazione I locali da bagno vengono suddivisi in 4 zone , per ognuna delle quali valgono regole particolari. zona 0 E’ il volume delle vasca da bagno o piatto doccia : non sono ammessi apparecchi elettrici, come scalda acqua ad immersione o simili . zona 1 E’ il volume delle vasca da bagno o piatto doccia fino all’altezza di m. 2,25 dal pavimento : sono ammessi lo scaldabagno (del tipo fisso, con la massa collegata al conduttore di protezione ) o altri apparecchi utilizzatori fissi , purché alimentati a tensione non superiore a 25 V, cioè con la tensione ulteriormente ridotta rispetto al limite normale della bassissima tensione di sicurezza, che corrisponde a 50 V. zona 2 E’ il volume che circonda la vasca da bagno o il piatto doccia largo 60 cm e fino ad una altezza di m. 2,25 dal pavimento . Sono ammessi oltre allo scaldabagno e agli altri apparecchi alimentati a non più di25 V, anche apparecchi illuminanti dotati di doppio isolamento(classe II). Gli apparecchi installati nelle zone 1 e 2 devono essere protetti contro gli spruzzi d’acqua(grado di protezione IPX4). Sia nella zona 1 che nella zona 2 non devono esserci materiali di installazione, come interruttori , prese a spina , scatole di derivazione ; possono essere installati pulsanti a tirante con cordone isolante e frutto incassato ad altezza superiore a m. 2,25 dal pavimento. Le condutture devono essere limitate a quelle necessarie per l’alimentazione degli apparecchi installati in queste zone e devono essere incassate con tubo protettivo non metallico, gli eventuali tratti in vista necessari per il collegamento con gli apparecchi utilizzatori (per esempio con scaldabagno) devono essere protetti con tubo di plastica o realizzati con cavo munito di guaina isolante. zona 3 E’ il volume al di fuori sella zona 2 della larghezza di m. 2,40 (e quindi 3 m. oltre la vasca o la doccia):sono ammessi componenti dell’impianto elettrico protetti contro la caduta verticale di gocce d’acqua (grado di protezione IPX1), come nel caso dell’ordinario materiale elettrico da incasso IPX5 quando è previsto l’uso di getti d’acqua per la pulizia del locale, inoltre l’alimentazione delle prese a spina deve soddisfare una delle seguenti condizioni: a) bassissima tensione di sicurezza con limite 50 V (BTS); b) trasformatore di isolamento per ogni singola presa a spina; c) interruttore differenziale ad alta sensibilità con corrente differenziale non superiore a 30 mA. Le regole date per le varie zone in cui sono suddivisi i locali da bagno servono a limitare i pericoli provenienti dall’impianto elettrico del bagno stesso e sono da considerarsi integrative rispetto alle regole e prescrizioni comuni a tutto l’impianto elettrico (isolamento delle parti attive, collegamento delle masse al conduttore di protezione, ecc.) COLLEGAMENTO EQUIPOTENZIALE NEI LOCALI DA BAGNO Per evitare tensioni pericolose provenienti dall’esterno del locale da bagno (ad esempio da una tubazione che vada in contatto con un conduttore equipotenziale che colleghi fra di loro tutte le masse estranee delle zone 1 - 2 - 3 con il SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 52 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici conduttore di protezione, in particolare per le tubazioni metalliche ) è sufficiente che le stesse siano collegate con il conduttore di protezione all’ingresso dei locali da bagno. Le giunzioni devono essere realizzate conformemente a quanto prescritto dalle norme CEI 64-8; in particolare devono essere protette contro eventuali allentamenti o corrosioni. Devono essere impiegate fascette che stringono il metallo vivo. Il collegamento equipotenziale deve raggiungere il più vicino conduttore di protezione, ad esempio nella scatola dove è installata la presa a spina protetta dall’interruttore differenziale ad alta sensibilità. E’ vietata l’inserzione di interruttori e di fusibili sui conduttori di protezione. Per i conduttori si devono rispettare le seguenti sezioni minime: - 2,5 mmq (rame) per collegamenti protetti meccanicamente, cioè posati entro tubi e sotto intonaci; - 4 mmq (rame) per collegamenti non protetti meccanicamente e fissati direttamente a parete. CONDUTTURE ELETTRICHE NEI LOCALI DA BAGNO Possono essere usati cavi isolati in PVC tipo N07V - K in tubo di plastica a parete o nel pavimento. SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 53 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici 16.0 - PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI Tutti i componenti elettrici devono essere protetti dai contatti diretti; le caratteristiche di protezione devono essere possedute dagli stessi componenti ma possono essere anche realizzate in fase di installazione. - isolamento delle parti attive: i componenti devono avere un isolamento adatto alla protezione dagli agenti atmosferici in relazione all'ambiente in cui sono installati. - involucri o barriere: a) le parti attive devono essere collocate all'interno di custodie fornite di grado di protezione minimo non inferiore a IPXXB (non accessibilità al dito di prova); b) Le superfici orizzontali delle custodie abbiano un grado di protezione minimo non inferiore a IPXXD (inaccessibilità al filo di prova). c) l'apertura delle custodie deve avvenire: * con chiave o attrezzo affidato a persona addestrata, oppure * con sezionamento dell'alimentazione prima dell'apertura dell'involucro e ripristino solo dopo la richiusura dell'involucro stesso (interblocco) * esistenza di una barriera intermedia sulle parti attive avente protezione non inferiore IPXXB rimovibile solo mediante l'uso di una chiave o attrezzo. d) Ostacoli e distanziamenti: tale protezione è ammessa in locali accessibili solo a persone addestrate a condizione che i luoghi siano chiaramente segnalati e che: * le porte di ingresso permettano una facile uscita verso l'esterno con apertura da realizzare senza far uso di una chiave; * siano rispettate le prescrizioni di cui agli articoli 481.241, 481.242 e 481.243 della norma CEI 64-8 in ordine alle distanze minime ed alle dimensioni dei passaggi. SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 54 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici 17.0 - PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI 17.1 - Sistemi elettrici a tensione inferiore a 1000V c.a. L’impianto da realizzare in ragione dell’alimentazione sarà di tipologia TT, la protezione contro i contatti indiretti verrà ottenuta per mezzo di collegamento all’impianto di terra locale che avrà valore di resistenza coordinato con le protezioni differenziali presenti a progetto in modo da garantire una tensione di contatto limite inferiore a 50V come prescritto dalla CEI 64-8. E’ previsto la realizzazione di una rete di terra mediante infissione di picchetti in acciaio zincato opportunamente collegati con una treccia di rame di sezione adeguata. I dispersori di terra, saranno costituiti da elementi metallici posti in intimo contatto con il terreno in modo tale da realizzare il collegamento elettrico con la terra. Tali dispersori dovranno avere dimensioni tali da garantire un’adeguata resistenza meccanica e resistenza alle corrosioni del terreno . Il conduttore di terra, se costituito da una treccia di rame, dovrà avere una sezione non inferiore a 35 mm², mentre se costituito in acciaio zincato, la sezione minima dovrà essere di almeno 50 mm². Il collettore di terra sarà costituito da una barra di rame o acciaio zincato posta in prossimità dell’armadio contatori. Al collettore dovranno essere collegati i conduttori di protezione, i conduttori equipotenziali principali ed il conduttore di terra. La sezione dei conduttori di protezione non raggruppati alle linee di alimentazione dovrà essere pari a 2.5mm² qualora gli stessi dispongano di una protezione meccanica e 4 mm² in caso contrario. I conduttori di protezione aggregati alle linee di alimentazione dovranno invece avere una sezione minima pari a quella del conduttore di fase. Tutti i conduttori di protezione ed equipotenziali dovranno essere numerati all’inizio ed al termine del percorso. I collegamenti sulle tubazioni dovranno essere effettuati con appositi collari in acciaio, provvisti di bulloni di serraggio e di appositi bulloni per le connessioni dei conduttori equipotenziali. Per quanto non esplicitamente espresso si dovrà fare riferimento alla CEI 64-12 “ Guida per l’esecuzione dell’impianto di terra negli edifici per uso residenziale e terziario”. Dovrà essere garantita la seguente disuguaglianza: Rt ≤ 50 / Idiff Dove: Ra Resistenza (Ω) dell'impianto di terra, compresa la resistenza dei conduttori di protezione; 50 Valore della tensione di contatto limite; Ia valore della corrente (A) che fa intervenire le protezioni entro 5s. 17.2 - Sistema IT In tali sistemi si hanno due situazioni: -1° guasto: si deve soddisfare la relazione Rd ≤ 50 / Id dove: Rd Resistenza (Ω) del dispersore; Id corrente (A) di 1° guasto di impedenza trascurabile. Il 1° guasto in tale sistema deve essere controllato con un dispositivo di controllo dell'isolamento (con segnale sonoro e visivo). 2° guasto: in tal caso le condizioni dipendono dal tipo di collegamento delle masse: * se sono collegate a terra individualmente o per gruppi; * se sono collegate a pezzi o collettivamente. SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 55 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici Per 2° guasto, pertanto, nel caso di collegamento individuale delle masse o nel caso di masse appartenenti a gruppi diversi, si deve soddisfare la seguente relazione (già prevista per il sistema TT): Ra ≤ 50 / Ia dove: Ra Resistenza (Ω) dell'impianto di terra, compresa la resistenza dei conduttori di protezione; 50 Valore della tensione di contatto limite; Ia valore della corrente (A) che fa intervenire le protezioni entro 5s. Nel caso collettivo delle masse, si deve soddisfare convenzionalmente una relazione simile a quella prevista per il sistema TN diversa a seconda che il neutro sia distribuito o meno: Zs ≤ U0 / 2 Ia neutro non distribuito Z's ≤ U / 2 Ia neutro distribuito dove: impedenza totale (Ω) del l'anello di guasto [FASE-PE]; impedenza totale (Ω) del l'anello di guasto [NEUTRO-PE]; tensione nominale (V) del sistema [fase/terra]; tensione nominale (V) del sistema [fase/fase]; corrente d'intervento (A) del dispositivo di protezione a massima corrente, in relazione ad un tempo convenzionale definito dalla tabella 41A della norma CEI 64-8, che, per tensioni d'esercizio normalizzate (380/220V), risulta pari a 0,4s per ambienti ordinari e 0,2s per locali adibiti ad uso medico [neutro non distribuito] e 0,8s per ambienti ordinari e 0,4s per locali adibiti ad uso medico [neutro distribuito]. Zs Z's U0 U Ia Per i circuiti terminali e per i circuiti di distribuzione valgono le stesse considerazioni già previste per il sistema TN. SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 56 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici 18.0 - DIMENSIONAMENTO DELLE PROTEZIONI CONTRO LE SOVRACORRENTI 18.1 - Protezione contro il sovraccarico Secondo quanto previsto dalle norme, le sezioni delle condutture sono state determinate in modo che la corrente di impiego di ogni circuito risulti inferiore alla relativa portata dei cavi. Tutti i circuiti sono protetti dal sovraccarico mediante dispositivi posti all’inizio delle condutture, in grado di soddisfare le condizioni IB < In < IZ dove Ib In Iz If = = = = If < 1,45 Iz Corrente di impiego del circuito Corrente nominale del dispositivo di protezione Portata in regime permanente della conduttura Corrente di funzionamento del dispositivo di protezione 18.2 - Protezione contro le correnti di corto circuito La protezione contro le correnti di corto circuito sarà assicurata nelle seguenti condizioni: - I dispositivi di protezione hanno un potere di interruzione maggiore o uguale alla corrente di corto circuito presunta nel punto di installazione. E' ammesso l'utilizzo di un dispositivo di protezione con potere di interruzione inferiore se a monte sarà installato un altro dispositivo di protezione avente il necessario potere di interruzione. In tale caso le caratteristiche elettriche dei due dispositivi devono essere coordinate in modo che l'energia che essi lasciano passare non sia superiore a quella che può essere sopportata dal dispositivo posto a valle e dalle condutture elettriche protette da questi dispositivi; - Tutte le correnti provocate da un corto circuito, che si presenti in un punto qualsiasi del circuito, devono essere interrotte in un tempo non superiore a quello che porta i conduttori alla temperatura limite ammissibile. Per il corto circuito di durata non superiore a 5S, il tempo necessario affinché una data corrente di corto circuito porti i conduttori dalla temperatura massima ammissibile, in servizio ordinario, alla temperatura limite, può essere calcolato approssimativamente con la seguente espressione: t = kS I t = durata del fenomeno in secondi; S = sezione del conduttore in mm2; K = coefficiente pari a: 115 per i conduttori isolati in PVC, 145 per i conduttori isolati in gomma. SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 57 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici 19.0 - VERIFICA DELLA CADUTA DI TENSIONE La caduta di tensione sarà verificata alla fine dei lavori, fra la tensione a vuoto e la tensione che si riscontra in qualsiasi punto degli impianti, quando sono inseriti tutti gli utilizzatori (tensione costante). La caduta di tensione non dovrà superare il 3%, della tensione a vuoto, per gli impianti d’illuminazione ed il 4% per gli impianti di forza motrice. 20.0 - CARATTERISTICHE DEI COMPONENTI E MODALITA DI INSTALLAZIONE Apparecchi di illuminazione ordinaria e relativi comandi. Tutti gli apparecchi di illuminazione dovranno essere mantenuti ad adeguata distanza dagli oggetti illuminati, se questi ultimi sono combustibili, ed in particolare per faretti e piccoli proiettori le distanze devono rispettare quanto previsto dalla norma CEI 64-8/7 art 751.04.1. In particolare le plafoniere dovranno possedere la possibilità di montaggio su superfici normalmente infiammabili secondo CEI 34-21. I tubi fluorescenti da impiegare, se non specificatamente indicato, avranno tonalità di colore pari a 3000 K, indice di resa cromatica Ra=95, flusso luminoso pari a 1000 lm (18W) e 2350 lm (36W). Tutti gli apparecchi saranno equipaggiati con reattori elettronici. Gli interruttori e/o deviatori di comando, di tipo unipolare modulari avranno, In=16A, Vn=250 V, conformi alle norme CEI 23-9; essi verranno installati ad una quota del pavimento di 90 cm. Detti comandi saranno contenuti in scatole da incasso provviste di supporto in resina e placca; essi dovranno presentare un grado di protezione non inferiore a IP40. I componenti applicati a vista devono essere di materiale resistente alla prova di cui CEI 64-8, sezione 422, con filo incandescente a 650°C. SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 58 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici 21.0 - COLLAUDO DEFINITIVO DEGLI IMPIANTI ELETTRICI Le modalità di collaudo per gli impianti elettrici dovranno essere quelle successivamente riportate; queste, come richiesto dalla normativa vigente, sono relative alle indicazioni di massima e minimali applicabili sempre e comunque per tutti gli impianti con caratteristiche generali (qualora le parti di opera riportate siano ovviamente presenti e nell’oggetto dei lavori) ai sensi del D.M. 22/01/2008 n°37. Qualora si trattasse di impianti particolari si rimanda alle prescrizioni dei VV.FF. e/o agli organi di controllo quali ISPESL, USL, ecc.... Impianto di distribuzione forza e luce. Durante l'esecuzione dei lavori ed in modo che risultino completate subito dopo l'ultimazione degli stessi, saranno effettuate sugli impianti di forza/luce le verifiche e le prove sotto specificate verifica preliminare intesa ad accertare che la fornitura dei materiali costituenti gli impianti, qualitativamente e quantitativamente, corrisponda alle prescrizioni contrattuali. verifica intesa ad accertare che il montaggio dei componenti sia stato accuratamente eseguito e che il funzionamento di ciascuna parte sia regolare e corrispondente alle norme vigenti. Il collaudo finale sarà effettuato solo se gli impianti saranno stati certificati e servirà per accertare: il corretto funzionamento di apparecchiature, circuiti principali, circuiti ausiliari e protezioni, in conformità alla Norma CEI 64-8 la sfilabilità dei cavi; si procederà ad estrarre un cavo dal tratto di tubo compreso tra due cassette e scatole successive e nell'osservare se questa operazione abbia danneggiato il cavo stesso. In caso di esito non favorevole fermo restando l'obbligo per l'installatore di modificare gli impianti, la prova sarà ripetuta su un altro tratto: qualora anche la seconda prova fornisse esito sfavorevole, la verifica della sfilabilità sarà estesa a tutti gli impianti utilizzatori la resistenza di isolamento: la misura sarà eseguita mediante un ohmetro la cui tensione continua sia circa 125V, in caso di misura su parti di impianto con tensione nominale superiore a 50 V. Durante le misure gli apparecchi utilizzatori saranno disinseriti. il collegamento alla rete di terra: allo scopo sarà seguita una misura della resistenza di terra la corrispondenza tra fasi e loro colorazione l'equilibratura e la ripartizione dei carichi l'esatta taratura delle protezioni la continuità delle grandi masse metalliche le portate e la caduta di tensione dei conduttori. l’idoneità della tensione nominale d’isolamento per i conduttori la correttezza delle connessioni dei conduttori la conformità dell’impianto elettrico nei locali contenenti bagni e docce alla Norma CEI 64-8 la conformità dell’impianto elettrico nei locali sanitari alla Norma CEI 64-8/7 V2 la conformità dell’impianto elettrico nei locali contenenti apparecchiature elettromedicali alla Norma CEI 62-5 la conformità dimensionale minima dei dispersori, conduttori di terra e delle protezione equipotenziali e supplementari alla Norma CEI 64-8 la presenza del conduttore di protezione per tutte le masse il rispetto delle quote di installazione delle prese la predisposizione delle canalizzazioni telefoniche in conformità alla normativa CEI la continuità dei conduttori di protezione e dei conduttori equipotenziali principali e supplementari la funzionalità dei dispositivi di protezione a corrente differenziale Gli impianti elettrici dovranno altresì rispondere ai seguenti requisiti: Caduta di tensione: la differenza tra la tensione a vuoto e la tensione che si potrà riscontrare in qualsiasi punto dell'impianto quando sono inseriti tutti gli apparecchi utilizzatori suscettibili di funzionare simultaneamente, non deve superare il 4% della tensione a vuoto, valgono le limitazioni per particolari classi di utilizzatori in precedenza riportate. Portata delle condutture: oltre ai valori relativi alle verifiche per corrente di corto circuito a fondo linea (Icc minima) e per cadute di tensione, la sezione dei conduttori dovrà essere dimensionata applicando un coefficiente mai inferiore a 0,7, oltre ai coefficienti di riduzione per addensamento cavi e temperatura ambiente, ai valori riportati sulle tabelle UNEL. SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 59 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici Sezioni minime ammesse: ¾ 2,5 mm2 per circuiti F.E.M. e dorsali luci ¾ 1,5 mm2 per circuiti ausiliari e luce Potere d'interruzione degli interruttori Il potere d'interruzione degli interruttori di protezione dovrà essere verificato in funzione della potenza di corto circuito a monte della fornitura. In ogni caso non sono ammessi interruttori con potere d'interruzione inferiore a 6 kA per tensioni sia di 220V che di 380V. Resistenza di isolamento Per tutte le parti di impianto comprese tra 2 fusibili o interruttori automatici successivi, o poste a valle dell'ultimo fusibile o interruttore automatico, la resistenza di isolamento verso terra e fra conduttori appartenenti a fasi o polarità diverse, non deve essere inferiore a: 0,5 MΩ per sistemi a tensione nominale > 50 V 0,25 MΩ per sistemi a tensione nominale < 50 V Resistenza di terra Il valore della resistenza di terra deve essere coordinato con il sistema di protezione contro le folgorazioni (norme CEI 64-8) e comunque non deve essere superiore ai 20Ω (DPR 547). Protezione contro le scariche atmosferiche In corso d’opera dovranno essere verificate quelle parti di impianto che, a lavori ultimati, risulterebbero difficilmente ispezionabili: le parti metalliche dell’edificio utilizzate come conduttori dell’impianto o, comunque, i conduttori dell’impianto appositamente installato se incorporati nella struttura stessa tutte le connessioni fra elementi dell’impianto o fra essi e corpi metallici o masse estranee destinate ad essere inglobate o ricoperte da materiale anticorrosivo il fissaggio di dispositivi di ancoraggio di conduttori se destinati ad essere ricoperti con materiale di protezione dell’edificio le tubazioni e gli elementi metallici naturali interrati, se utilizzati come naturali dispersori gli elementi normali del dispersore prima del loro interramento il numero, le dimensioni e la tipologia dei dispositivi adottati per assicurare la continuità elettrica dei ferri di armatura utilizzati come elementi naturali dell’impianto prima della gettata del cemento i collegamenti tesi a garantire la continuità elettrica fra l’armatura e corpi o masse metalliche estranei presenti nell’edificio i collegamenti fra elementi delle facciate e fra queste ed i corpi o masse metalliche presenti nell’edificio Le verifiche finali atte ad accertare, indipendentemente dalle prescrizioni di capitolato, la rispondenza dell’impianto realizzato a regola d’arte; esse dovranno essere articolate in tre fasi: - esame della documentazione di progetto allegata alla dichiarazione di conformità - esame a vista - prove di verifica L’esame a vista intende accertare che l’impianto, conforme al progetto, sia realizzato a regola d’arte senza presentare danni visibili che ne compromettano la sicurezza e le prestazioni; in particolare: l’impianto dovrà essere in buone condizioni non dovranno esistere conduttori interrotti o scollegati le parti di impianto non dovranno essere aggredite dalla corrosione i conduttori e i componenti dell’impianto dovranno essere ben fissati alle superfici di fissaggio e le eventuali protezioni meccaniche dovranno essere integre i conduttori di equipotenzialità e le giunzioni dovranno essere integri i limitatori di tensione non dovranno presentare danni l’edificio protetto non dovrà aver subito variazioni o alterazioni che richiedano un riesame delle protezioni i collegamenti equipotenziali con ogni parte metallica aggiunta all’edificio, dopo l’ultimo esame a vista, dovranno essere accertati con misure di continuità Le prove di verifica, intese come operazioni e misure atte ad assicurare l’efficacia e l’idoneità delle misure di sicurezza relative all’impianto in esame, si articoleranno in: misura della resistività del terreno misura della resistenza di terra del dispersore dell’impianto di protezione misura della continuità elettrica degli elementi dell’impianto, ivi compresi gli elementi normali e naturali, quando non ispezionabili a vista SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 60 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici Al termine della verifica finale dovrà essere redatto un verbale di verifica integrato dagli schemi e descrizioni dell’impianto. Tutti gli impianti dovranno essere collaudati ai sensi della normativa vigente, con restituzione di idonea scorta documentale. Dovranno essere riscontrati valori in rispondenza a: ¾ protezione contro i contatti diretti ¾ protezione contro i contatti indiretti ¾ protezione contro i cortocircuiti ¾ protezione contro i sovraccarichi ¾ protezione contro il pericolo di incendi o di ustioni ¾ protezione contro le scariche elettrostatiche ¾ protezione contro gli abbassamenti di tensione ¾ protezione con comando di emergenza ¾ protezione con arresto di emergenza ¾ prescrizione per ambienti particolari (bagni, locali medici, chirurgici, ecc…) a) Verifica provvisoria e consegna degli impianti Durante l'esecuzione dei lavori e in modo che risultino completate subito dopo l'ultimazione dei lavori stessi, si effettueranno delle verifiche provvisorie (a carico dell’appaltatore) con lo scopo di consentire, in caso di esito favorevole, l’inizio del funzionamento degli impianti ad uso degli utenti a cui sono destinati. Ad ultimazione di ciascuna verifica provvisoria, la Stazione Appaltante, nella figura del D.L., potrà decidere la messa in funzione o meno a seguito delle singole valutazioni con presa in consegna degli impianti o solo ed esclusivamente a seguito del rilascio del collaudo tecnico effettuato da tecnico abilitato a discrezione della stazione appaltante scelto all’interno di una terna proposta dall’appaltatore, nonché del rilascio del certificato di conformità corredato di elaborati grafici di cantiere AS BUILT. La verifica provvisoria dovrà avere la finalità (anche durante l’esecuzione dei lavori) di accertare che gli impianti siano in condizioni di poter funzionare normalmente in condizioni sicure e che siano state effettuate e rispettate le vigenti norme di legge per la prevenzione degli infortuni: ¾ stato di isolamento dei circuiti ¾ continuità elettrica dei conduttori ¾ grado di isolamento e sezioni dei conduttori ¾ efficienza dei comandi e delle protezioni nelle condizioni di massimo carico previsto ¾ efficienze delle prese di terra ¾ efficienza delle protezioni contro i contatti indiretti ¾ efficienza delle protezioni contro i contatti diretti ¾ resistenza del collegamento al circuito di protezione delle singole apparecchiature ¾ verifica del valore dell’impedenza dell’anello di guasto Zs ¾ rispondenza alle normative CEI relative a ciascun tipo di impianto b) Collaudo definitivo degli impianti Introduzione Subito dopo l'ultimazione dei lavori ed entro il termine stabilito dal capitolato speciale di appalto ed in difetto, non oltre sei mesi dalla data dell’emissione del certificato di regolare esecuzione, dovrà essere consegnato alla stazione appaltante il collaudo tecnico definitivo degli impianti (a carico dell’appaltatore) in modo tale da dover accertare che i lavori, per quanto riguarda i materiali impiegati, l’esecuzione e la funzionalità corrispondano a quanto prescritto nei documento di appalto, tenuto conto delle eventuali modifiche concordate e certificate in sede di aggiudicazione ed in fase di esecuzione dei lavori stessi. In particolare, nel collaudo definitivo dovranno effettuarsi come minimo le seguenti verifiche: verifica dell’osservazione delle norme tecniche generali verifica della rispondenza degli impianti alle richieste e preventive indicazioni, inerenti lo specifico appalto, precisate dalla Stazione Appaltante confermate e concordate dalla documentazione amministrativa e contabile della D.L. verifica della rispondenza delle opere realizzate con gli elaborati progettuali verifica della rispondenza delle opere realizzate con tutte le modifiche richieste dalla Stazione Appaltante sulla base della documentazione comprovante tutte le varianti rispetto al progetto verifica della bontà dei materiali impiegati nell’esecuzione degli impianti, dei quali dovranno essere stati presentati idonei campioni ed accettati dalla stazione appaltante, con certificazione della corrispondenza degli stessi alle campionatura SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 61 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici Inoltre nel collaudo definitivo dovranno essere ripetuti i controlli delle verifiche provvisorie al fine dell’accettabilità di quanto segue: ¾ lo stato di isolamento dei circuiti ¾ il corretto coordinamento conduttori e protezioni elettriche ¾ la continuità elettrica dei circuiti ¾ il grado di isolamento e la sezione dei conduttori ¾ l’efficienza dei comandi e delle protezioni nelle condizioni del massimo carico previsto ¾ la selettività degli organi di protezione ¾ l’efficienza delle prese di terra ¾ la resistenza del collegamento al circuito di protezione delle singole apparecchiature e prese di corrente ¾ il valore dell’impedenza dell’anello di guasto Zs rapportato alle caratteristiche degli interruttori di protezione ¾ la protezione contro gli effetti termici e gli incendi ¾ la corretta esecuzione degli impianti (esami a vista e strumentali) ¾ l’accessibilità per gli interventi di manutenzione ¾ i livelli di illuminamento ¾ i collegamenti equipotenziali ¾ gli impianti entro i locali ad uso medico ¾ i certificati di collaudo delle varie apparecchiature principali ¾ tutta la documentazione tecnica (documentazione finale) comprovante l’esecuzione AS BUILT e le prove strumentali Tale ripetuto controllo dovrà avere lo scopo di verificare se le condizioni per le quali la verifica provvisoria diede esito favorevole non si siano alterate nel periodo intercorrente fra la verifica provvisoria ed il collaudo definitivo, mentre per quelle condizioni per le quali nella verifica provvisoria si siano riscontrate delle deficienze, il ripetuto controllo, in sede di collaudo definitivo, dovrà avere lo scopo di accertare se, dopo la verifica provvisoria, si sia provveduto ad ovviare alle deficienze stesse. A maggior ragione, gli anzidetti accertamenti prescrittivi per le prove provvisorie dovranno effettuarsi in sede di collaudo definitivo, qualora la verifica provvisoria non abbia avuto luogo o sia stata solo parzialmente eseguita. Anche del collaudo definitivo dovrà essere redatto regolare verbale. In seguito alle verifiche eseguite si dovrà fornire una relazione di verifica e collaudo dove saranno riportate tutte le verifiche ed i controlli eseguiti; dovranno essere compilate idonee schede riproducenti i valori delle verifiche strumentali, in particolare modo relative ai locali ad uso medico (come richiesto dalle norme CEI 64-8/7 V2 e di riflesso 62/5). La documentazione di collaudo degli impianti dovrà essere consegnata alla Stazione Appaltante unitamente ai seguenti elaborati da considerarsi scorta minima per l’accettazione: ¾ Disegni planimetrici ed in alzata degli impianti installati ¾ Schemi elettrici e dimensioni dei quadri elettrici ¾ Schemi planimetrici ¾ Schemi funzionali ¾ Certificati di collaudo delle varie apparecchiature ¾ Schede di verifica strumentale ¾ Manuali d’uso delle apparecchiature ¾ Relazione sulla tipologia degli impianti ¾ Relazione sui materiali installati ¾ Documentazione comprovante la denuncia degli impianti installati Tutta la documentazione di fine lavori sopra elencata dovrà essere considerata parte integrante della fornitura degli impianti in oggetto senza che per questo l’Appaltatore possa chiedere oneri aggiuntivi o variazioni di prezzi. Norme Generali Per le prove di funzionamento e rendimento delle apparecchiature e degli impianti, prima di iniziare, il collaudatore dovrà verificare tutta la documentazione tradizionale proveniente dalla D.L. nonché le caratteristiche della corrente di alimentazione, disponibile al punto di consegna (specificatamente tensione, frequenza, potenza disponibile, ecc....) siano conformi a quelle previste nel capitolato speciale d’appalto e cioè quelle in base alle quali vennero progettati ed eseguiti gli impianti. Qualora le anzidette caratteristiche della corrente di alimentazione all’atto delle verifiche e del collaudo non fossero conformi a quelle contrattualmente previste, le prove stesse dovranno essere rinviate a quando sarà possibile disporre di corrente di alimentazione delle caratteristiche contrattualmente previste, purché ciò non implichi dilazioni delle verifiche provvisorie o del collaudo definitivo superiore ad un massimo di 15 giorni, termine oltre il quale le prove dovranno essere comunque effettuate a seguito di documento di accettazione inoltrato dall’Appaltatore e controfirmato per accettazione dalla D.L.. In tale situazione il collaudatore dovrà tenere conto nelle verifiche di SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 62 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici funzionamento e nelle determinazioni dei rendimenti, delle variazioni delle caratteristiche della corrente disponibile per l’alimentazione, rispetto a quelle contrattualmente previste e secondo le quali gli impianti sono stati progettati ed eseguiti. Per tutte le operazioni di misura strumentale e verifica sarà onere dell’Appaltatore mettere a disposizione sia gli operai che tutte le apparecchiature e strumentazioni adatte per le misure necessarie, senza poter per ciò accampare diritti a maggiori compensi. Modalità di esecuzione e prove degli impianti L’installatore dovrà produrre un programma di massima delle prove che dovrà sottoporre all’approvazione della D.L.. Variazioni apportate dovranno essere comunicate tempestivamente all’installatore, alla D.L. e con questa concordate onde evitare problemi ove specialmente vengano coinvolti terzi. In ogni caso la comunicazione dovrà essere per iscritto, secondo modalità da definire con congruo anticipo con la D.L., per la definizione delle date di intervento onde approntare i luoghi ed i mezzi nonché predisporre il personale istruito di sua competenza. Tutte le prove dovranno essere confermate dalla D.L. e per accettazione controfirmate. Le prove in cui non sarà presente la committenza, fatte salve diverse indicazioni riportate per iscritto, dovranno essere ripetute. Qualora per necessità particolari l’installatore dovesse mettere in tensione delle apparecchiature al di fuori delle pianificazioni prestabilite, dovrà essere chiesto uno specifico permesso alla D.L. secondo modalità che saranno definite in luogo con debito anticipo. Tutte le prove preliminari per l’accertamento dei materiali, eseguite nel corso del lavoro per verificare lo stato di manutenzione dei materiali, non possono in alcun modo essere utilizzate come prove di collaudo di accettazione. Qualora l’impianto o l’apparecchiatura non entri in funzione o non venga consegnato immediatamente dopo l’esecuzione delle prove, al momento dell’effettiva messa in esercizio della consegna definitiva dell’impianto dovranno essere eseguite delle prove supplementari di verifica che, nel tempo intercorso dalle prove ufficiali, nulla è intervenuto a cambiare o a modificare la funzionalità e la perfetta efficienza dell’impianto stesso e dei suoi componenti. L’installatore si dovrà quindi rendere disponibile ad effettuare delle prove supplementari a richiesta della D.L. nella quantità e qualità necessarie ed esse saranno compensate secondo modalità da concordare al momento con la D.L. solamente qualora questa riconosca il carattere dell’eccezionalità. Opportune cautele dovranno essere messe in atto a cura e carico dell’installatore, previa approvazione della D.L., per conservare l’integrità degli impianti prima della loro entrata in servizio. Tali cautele potranno essere per lo meno individuabili nell’etichettatura opportuna delle apparecchiature collaudate, emissione di permessi di lavoro per l’esecuzione di opere interessanti apparecchi collaudati, chiusura dei locali ove siano installate apparecchiature collaudate, ecc..... Apparecchiature o parti di impianto predisposte operativamente per funzionare connesse con altre apparecchiature dovranno essere provate insieme a queste ultime per garantire il perfetto funzionamento dell’insieme. Ad esempio si riporta come unicità elettrica l’insieme di un avviatore di un motore, i relativi cavi di collegamento, il motore stesso ed il quadro da cui prende l’alimentazione compresi gli impianti di sicurezza accessori. I risultati di tutte le prove dovranno essere riportati su appositi formati da fornire in visione alla Direzione Lavori per accettazione. Tali risultati dovranno essere catalogati, raccolti ed aggiornati corredati di verbale riassuntivo attestante che il collaudo r tutte le prove sono stati eseguiti in accordo con la programmazione e con quanto richiesto dalla Committenza Tutte le prove dovranno essere svolte dal collaudatore assistito da personale specializzato messo a disposizione dell’installatore a carico dello stesso. Un elenco riportante le qualifiche di detto personale dovrà preventivamente essere sottoposto all’approvazione del collaudatore e della D.L. che si riserveranno il diritto di giudicare le qualità e le quantità messe a disposizione. Tutte le prove saranno eseguite con strumenti ed apparecchiature fornite dall’installatore. Un elenco di detti strumenti sarà fornito preventivamente per un giudizio di qualità al Collaudatore ed alla D.L.. Resta in ogni caso inteso che l’installatore dovrà in ogni caso fornire strumenti ed accessori adatti alle specifiche prove da effettuare L’installatore dovrà fornire inoltre tutti quegli accessori e mettere in atto tutti gli accorgimenti affinché le prove siano effettuate in sicurezza specialmente durante i periodi in cui altro personale svolgente altre attività potrebbe essere presente nell’area nella quale si dovranno svolgere le prove stesse I valori minimi risultanti dai collaudi dovranno essere in accordo con le istruzioni dei fabbricanti delle apparecchiature e con le relative norme di applicazione nonché con le prescrizioni contrattuali Le misure che daranno risultati inferiori al 25% rispetto alla media delle misure su impianti o apparecchiature simili a quelle in questione, saranno sottoposte alla D.L. per l’approvazione specifica anche nel caso che siano migliori dei valori minimi accettabili Nel caso che le prove diano esiti negativi, l’installatore dovrà effettuare opportune riparazioni nel caso in cui i difetti siano imputabili a difetti di installazione o a materiali forniti dall’installatore. A riparazioni effettuate i collaudi di pertinenza dovranno essere ripetuti SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 63 A) DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E MATERNE DI FRAZIONE ANTAGNOD CON RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA CIRCOSTANTE E REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA INTERRATA E B) REALIZZAZIONE DI UNA CENTRALE DI TELERISCALDAMENTO A SERVIZIO DI EDIFICI COMUNALI Progetto Esecutivo Impianti Tecnologici Nel caso le prove dessero risultati inferiori ai minimi accettabili, l’installatore dovrà essere chiamato ad individuarne le cause ed a comunicarle per iscritto al collaudatore ed alla D.L.. le correzioni di dette cause saranno a carico dell’esecutore delle relative opere. Ove si tratti di apparecchiature complesse potrà essere richiesto l’intervento dei relativi fornitori. I collaudi finali saranno effettuati solo se gli impianti saranno stati certificati. Collaudo dell’Impianto di cablaggio Il collaudo dell’impianto di cablaggio dovrà essere a carico dell’Appaltatore ed effettuato da tecnico abilitato esterno a discrezione della D.L.; costui dovrà effettuare in fase di realizzazione tutte le prove previste dalla normativa vigente su ogni 25% del 20% dell’opera realizzata per giungere al collaudo dell’impianto nella sua interezza. Il collaudo del cablaggio dovrà soddisfare i seguenti requisiti: specifiche degli standard TIA/EIA 568A ed ISO/IEC 11801 i cavi UTP, cavetti di permutazione e prese RJ45 dovranno essere almeno di categoria 5. collegamenti cavi UTP secondo standard EIA/TIA 568A cavetti di permutazione RJ45-to-RJ45 minimo di categoria 5 del tipo precablato in fabbrica cavetti di permutazione composti da conduttori sa 24 AWG verifica delle caratteristiche del cavo [ tipo, diametro, capacità, DCR, frequenza, attenuazione, next nom., SRL nom., impedenza, ecc....] verifica delle specifiche meccaniche dei cavi in fibra ottica verifica della rispondenza della posa secondo la buona regola dell’arte verifica del sistema di permutazione verifica dell’intercettazione delle singole coppie sul lato armadio e sul lato utente verifica della corrispondenza tra numerazione e codifica sistema Le misure dei cavi dovranno essere effettuate con uno strumento che sia rigorosamente di livello 2; in pratica dovrà avere una accuratezza sulla misura di diafonia (NEXT) di +/- 1,6 dB su quella di attenuazione. Dovranno essere effettuate prove in grado di soddisfare minimo la seguente tabella di attenuazioni con misure effettuate a 20°C con cavo fisso di MAX 90 mt. ed una lunghezza dei cavi di patch dello strumento di 4 mt. Dovranno altresì essere soddisfatti i valori della seguente tabella in riferimento alle misure di NEXT loss, per la configurazione basic Link dove sono riportati i valori di attenuazione di un cavo di categoria 5 con il lato strumento di misura connettorizzato Tali prove per i cavi in rame dovranno essere conformi al test BASIC LINK e lo strumento da utilizzare dovrà essere di tipo WAVETEK XXXXXX e Certificato ISO 9000 impostato sul test EIA/TIA 568-A TSB 36 Categoria 5 Classe D. Per i cavi in fibra ottica, a seguito di connettoriazione, il test dovrà provvedere alla verifica dell’integrità iniziale e di buon funzionamento; per eseguire i tests si dovrà usare uno strumento del tipo Optical Time Domain Reflectometer in grado di fornire grafici delle misure su supporto cartaceo da allegare alla documentazione di impianto, nonché su supporto magnetico, su cui riportare i dati specifici delle caratteristiche di attenuazione di onda e lunghezza delle singole fibre, sia in prima finestra (850 nm) che in seconda finestra (1300nm) ed in terza. Tali misure dovranno essere eseguite su entrambi i lati della fibra in modo da testare ambedue le giunzioni sui connettori agli estremi della tratta. Per l’hardware dovranno essere effettuati test conformi ad ATM Forum Compliant UNI 3.0 ed UNI 3.1, ETHERNET IEEE 802.3, 10baseT, 10baseFL e SNMP Per il sistema di cablaggio (Cabling System) il riferimento normativo dovrà essere EIA/TIA 568-A TSB 36 Categoria 5 Classe D fino a 155 Mhz, ISO/IEC 11801, EN 50173, NEC, UL, EMI/RFI EN 55022 ed EN 50082-1. L’edificio da cablare dovrà essere completamente numerato utilizzando la tipologia alfa numerica esistente assegnado a ciascun locale un codice che lo identifichi in modo univoco. Analogamente tutti gli armadi dovranno essere caratterizzati da apposita numerazione consequenziale a quella esistente così come pure tutti i patch panel all’interno di ciascun armadio. All’interno di ciascun patch panel dovrà essere possibile identificare ciascun singola posizione che potrà, a discrezione della D.L., essere riferita a ciascuna coppia o a gruppi di 2, 3, 4 coppie in funzione del tipo di servizio trasportato. I patch panel dedicati alle dorsali e degli arrivi delle apparecchiature attive dovranno riportare le scritte su apposite targhette aventi colorazioni distinte a seconda del servizio svolto. Tutti i posti di lavoro dovranno essere numerati in maniera univoca con riferimento al faceplate. L’etichettatura dovrà essere costituita da supporto rigido fissato in modo sicuro. Filosofia analoga per la numerazione dei singoli cavi relativi al cablaggio orizzontale caratterizzati da etichetta indelebile leggibile. Tutte le numerazioni dovranno comunque essere concordate con la D.L.. SPECIFICHE TECNICHE pagina n° 64