Napoli, 4-5 marzo 2006
SAPERE – SAPER FARE:
SAPERE?
di ELIDE CATALFAMO
Forum delle sezioni ANISN
EDUCAZIONE AL FUTURO: come fare
scienze ai bambini e ai ragazzi
IL FILO… (o la rete?) del
ragionamento:
il tema
il riassunto
il contesto
Lo scambio di “lettere”
SAPERE dallo Zingarelli 2006
Sapere
• -Essere consapevole di un determinato fatto, conoscerne i
motivi, le ragioni: so perché ha agito così -Conoscere per
aver visto, provato, esperimentato: sapere che cos'è la
vita; sapere come vanno le cose; sapere come va il mondo;
sapere del mondo, delle cose del mondo
• -Possedere una serie di nozioni, spec. pratiche, derivanti
dall'esperienza, dall'esercizio e sim.: sapere il proprio
mestiere; sapere le regole del gioco |
• -Possedere una serie più o meno vasta di conoscenze e
nozioni acquisite mediante lo studio, l'informazione,
l'applicazione, l'apprendimento
Excursus storico recente
La scuola dei PROGRAMMI
Il docente insegna (trasmette i
contenuti)
l’allievo apprende (se non ci riesce la
scuola delega)
il docente valuta (tanto più e tanto
meglio se sa ripetere i contenuti)
Le Scienze Naturali sono connotate da:
contenuti morfologico-funzionali (la
biologia delle cause prossime, la
geografia/geologia descrittiva)
metodo induttivo (l’esperienza di laboratorio o sul
campo tende alla “dimostrazione”) e deduttivo
Il SAPERE (e il saper fare) E’ ISOMORFO CON L’ESSERE
(inteso come disposizione comportamentale)
Fino ad oggi
La scuola della Programmazione,
dei moduli, delle U.D. degli OSA,
delleUA, della
individualizzazione, della
personalizzazione…
Il /i docenti di Scienze si attrezzano di uno strumento
concettuale nuovo, sentono il bisogno (non tutti) di sapere anche
di didattica generale
Le scienze nella scuola media sono relegate
inghiottite dall’insegnamento della matematica
Ritorna l’isomorfismo
Da oggi
SAPERE- ESSERE?
Si riparte? In che direzione?
Ai docenti il compito del rovesciamento
degli attuali valori sociali
Sapere e Saper fare
devono coniugarsi con
Saper Essere.
I docenti si interrogano
Quale scienza?
Di nuovo contenuti?
Nei nuovi campi di ricerca?
I sette saperi di E.Morin?
o attenta a valori e
formazione?
I valori per lo s.s. di I.Sachs?
La nuova formazione dei docenti di M.Clary?
Le intelligenze multiple di H. Gardner?
La nuova immagine della scienza che la
Perché? scuola dovrebbe fornire sta proprio nei
perché, e nella individuazione di valori
I sette saperi necessari all’educazione del futuro
di Edgar Morin
•
•
•
•
•
•
•
La cecità delle conoscenze: l’errore
e l’illusione
i principi di una conoscenza
pertinente: il contesto, il globale, il
multidimensionale, il complesso
Insegnare la condizione umana: chi
siamo, dove siamo, da dove
veniamo, dove andiamo?
Insegnare l’identità e la coscienza
terrestre: concepire l’insostenibile
complessità del mondo
affrontare le incertezze della
conoscenza, del reale→
ECOLOGIA dell’AZIONE
Insegnare la comprensione: c.
intellettuale-oggettiva-,
umana intersoggettiva
L’ETICA del genere umano
dalla lettera di un collega:
“…il docente va in cerca di un’idea concreta per
effettuare un esperimento, di un’esperienza già fatta e
funzionante per organizzare un’escursione…”
“La questione della complessità. Non entro nel merito se ai
bambini piccoli sia opportuno o meno presentare la
complessità, e soprattutto come…”
“Le relazioni tra organismi produttori, consumatori primari,
secondari, bioriduttori etc. (e financo tutto il ciclo biogeo-chimico) non possono essere colte a partire dalle rane
che catturano insetti, le biscie che catturano rane…”
NATURALMENTE SI
Questo gli insegnanti lo sanno fare?
non è peculiarità degli OGGETTI
NATURALI la complessità?
I docenti della primaria lo sanno e sanno come affrontare
in modo semplice il “complesso”
I docenti delle secondarie credono di …saperlo!
Qualche esempio
Il progetto AMBIENTE cl.1° C
• Finalità: il progetto ambiente ha lo scopo di avvicinare i bambini ad
una prima conoscenza della natura e delle regole che la governano. Si
compone di obiettivi generali quali: abituare il bambino a rispettare
l'ambiente e, attraverso la scoperta, riconoscerne il valore; gli
obiettivi specifici vanno, invece, dall'utilizzo degli organi di senso
per osservare e rapportarsi al mondo che ci circonda, all'osservare
i mutamenti attraverso i cicli stagionali. La scoperta, anche se
avviene in modo graduale, quando supportata dalle attività più diverse
(escursioni in ambienti naturali, osservazione degli alberi nel cortile
della scuola, elaborazione di racconti di fantasia) fa sì che il
percorso non sia necessariamente sequenziale, ma articolato e
reticolare (ipertestuale). Da ciò è nata l'esigenza di un'elaborazione
personale e originale che non rappresenta solo il prodotto finale di un
anno di lavoro, ma ne esplicita l'intero percorso.
fidarsi è bene, ma…
• -“Sono una rana!”Rispose il gigantesco
anfibio. Arabella non ne
aveva mai visto una, ma
ne aveva sentito parlare
tante volte dalle sue
amiche farfalle. Non c’era
un granché da fidarsi…!
… si mangia
• La rana,
vedendola
perplessa, si
rivolse a lei
dicendo:
“Non temere,
non ti farò
alcun male…
io sono
vegetariana!”
… Fecero
amicizia e
cominciarono
a giocare
insieme.
le “complici”
• -“Ah, ah, ah! Che
ridere! Una rana che
gioca con una
farfalla…”- Esordì la
salamandra.-“Siamo
amiche!”- Disse la
rana facendo
l’occhiolino alla
salamandra. Ecco
che di lì stava
passando un’altra
farfalla, tutta di
colore lilla, che vide
la scena:
uno “scherzo” contro gli imbroglioni
• aveva capito che
la rana stava
imbrogliando
l’ignara Arabella
e decise di far
loro uno scherzo!
La farfallina lilla
volò a chiamare
in aiuto le altre
farfalle.
l’unione fa la …salvezza
• Insieme
accerchiarono la
malvagia rana e
la furba
salamandra,
“srotolarono” la
loro “trombetta”
e fecero, così,
prendere loro un
gran spavento!
…mentire non conviene
• Arabella allora
spiccò il volo e andò
più in alto che potè.
La rana provò a
saltare, ma non riuscì
a raggiungere la
farfallina e ricadde
facendo un gran
tonfo.La rana,
arrabbiata, cominciò
a prendersela con la
salamandra
accusandola di averle
fatto scappare il
pranzo.
• –“E tu, come ti
chiami?”- chiese
Arabella.-“Io sono
Lilli, e tu?”--“Il mio
nome è Arabella e ti
sono davvero grata per
ciò che hai fatto, mi hai
tolto da un brutto
guaio!”--“Eri in
difficoltà e ti ho
aiutato…”--“Vuoi
giocare con me?
Possiamo essere amiche
per la pelle!”- Disse
felice Arabella.-“Sì, è
bello avere un’amica
del cuore!”- Rispose
Lilli contenta di aver
trovato una nuova
compagna di giochi.
l’amica del cuore
Attenzione alle deleghe totali nelle
collaborazioni tra colleghi
• Il lavoro degli insegnanti deve essere
condotto insieme …fino in fondo
i cicli delle stagioni
• “IO NON SONO
SEMPRE COSÌ E LO
SAPETE ANCHE VOI. E’
NATURALE CHE IN
AUTUNNO IO PERDA LE
FOGLIE E CHE DURANTE
L’INVERNO SIA SPOGLIO.
MA TRA UN PO’ ARRIVERÀ
LA PRIMAVERA E IO SONO
QUASI PRONTO A FAR
NASCERE LE PRIME
TENERE FOGLIOLINE…”“E’ VERO, GUARDATE:
SUI RAMI CI SONO GIÀ LE
GEMME!”- LO
INTERRUPPE
FESTOSAMENTE
ISABELLA.“…E POI
D’ESTATE SONO PROPRIO
BELLO CON LA MIA VERDE
CHIOMA !!”
•
…r i s c h i in agguato
• …EPPOI, COME FAREI A
MANGIARE? IO TRAGGO
NUTRIMENTO (ANCHE) DALLE
SOSTANZE DISCIOLTE
NELL’ACQUA DEL
TERRENO…QUESTA È LA MIA
NATURA ED È GIUSTO COSÌ. VI
RIVEDRÒ IN SETTEMBRE
QUANDO RIAPRIRÀ LA
SCUOLA E RICOMINCERANNO
LE LEZIONI. VOI TORNERETE A
FARMI COMPAGNIA CON I
VOSTRI CANTI E I VOSTRI
GIOCHI…FEDERICO:- “SI, MA
QUESTA VOLTA CI
RICORDEREMO DI NON FARTI
PIÙ DEL MALE, SIAMO AMICI
ORA!”
Attenzione: la laurea può non bastare
• le prossime diapositive evidenziano una
esperienza ricca , la cui presentazione
iniziale ha però mostrato come spesso a
scuola si ritenga di poter fare attività
“scientifica” senza la cura ed il rigore che
deve essere “modello” per orientare,
istruire ed educare.
una bella esperienza sul campo e in laboratorio…ma
determinazione del peso sgocciolato
peso del campione
in grammi
• Determinazione del peso
sgocciolato di un
campione di alghe
Procedura
1 ) si centrifuga il campione
mediante 10 giri
2) si pesa
3) si riportano i valori in un
grafico
4) si ripetono i punti 1, 2 e 3
sino a che il peso rimane
costante
25
20
15
10
5
0
Serie1
1
2
3
4
5
6
7
numero di giri in decine
8
Il rigore però è…d’obbligo, anche a
scuola
zona 1
• dati fisici
moto
ondoso
assente
profondità area min.
in cm
in cm2 N° specie specie raccolte
5
100
1
ulvea
N°esemplari
3
moto
ondoso
assente
profondità area min.
in cm
in cm2 N° specie specie raccolte
5
400
4
ulvea
cistoseria
fucus
enteromorpha
N°esemplari
2
1
3
2
moto
profondità area min.
esposizione corrente ondoso
in cm
in cm2 N° specie specie raccolte
sud
poca
presente
5
225
3
ulvea
fucus
enteromorpha
N°esemplari
2
3
1
esposizione corrente
nord
assente
zona 2
esposizione corrente
sud west
poca
zona 3
zona 2
esposizione corrente
sud west
poca
moto
ondoso
assente
profondità area min.
campioni
in cm
in cm2 N° specie specie
raccolte
Ulva ulva
5
400
4
Cystoseira
cystoseria
Fucusfucus
Enteromorpha
enteromorpha
N°esemplari
2
1
3
2
moto
profondità area min.
campioni
ondoso
in cm
in cm2 N° specie specie raccolte
Ulva ulva
presente
5
225
3
Fucusfucus
Enteromorpha
enteromorpha
N°esemplari
2
3
1
zona 3
esposizione corrente
sud
poca
zona 1
specie
ulvea
ulvea
ulvea
data
n°
esemplari
1
2
3
zona 2
specie
ulvea
Ficus virsoides
Cystoseira barbata
Enteromorpha compressa
ulvea
Enteromorpha compressa
24.4.2001
volume in
peso in gr
ml
11,2
9
13,4
8
6,8
10
5,3
9
7,2
12
2,2
5
5,9
12,5
5,8
5
lung in
mm
580
617
543
larghezza
in mm
271
280
239
lung in
mm
310
366
165
125
180
115
235
100
larghezza
in mm
231
245
130
190
140
135
11
6
lung in
mm
154
143
162
130
144
235
larghezza
in mm
121
115
125
190
201
11
data
n°
esemplari
1
2
1
2
3
1
1
2
zona 3
specie
Ficus virsoides
24.4.2001
volume in
peso in gr
ml
15,4
12
17,3
11
14,5
10
data
n°
esemplari
1
2
3
1
2
1
24.4.2001
volume in
peso in gr
ml
12,5
9
11,4
9
13,9
10
4,4
2
4,8
2
6
12,4
zona 1
data
specie
Ulva
ulva
Ulva
ulva
Ulva
ulva
24.4.2001
n°
volume in
esemplari peso in gr
ml
1
15,4
12
2
17,3
11
3
14,5
10
zona 2
data
specie
Ulva
ulva
Ulva
ulva
Fucus virsoides
virsoides
Ficus
Fucus virsoides
virsoides
Ficus
Ficus
Fucus virsoides
virsoides
Cystoseira barbata
Enteromorpha compressa
Enteromorpha compressa
24.4.2001
n°
volume in
esemplari peso in gr
ml
1
11,2
9
2
13,4
8
1
6,8
10
2
5,3
9
3
7,2
12
1
2,2
5
1
5,9
12,5
2
5,8
5
zona 3
data
specie
Fucus virsoides
virsoides
Ficus
Fucus virsoides
virsoides
Ficus
Ficus
Fucus virsoides
virsoides
Ulva
ulvea
Ulva
ulvea
Enteromorpha compressa
24.4.2001
n°
volume in
esemplari peso in gr
ml
1
12,5
9
2
11,4
9
3
13,9
10
1
4,4
2
2
4,8
2
1
6
12,4
lung in
mm
580
617
543
larghezza
in mm
271
280
239
lung in
mm
310
366
165
125
180
115
235
100
larghezza
in mm
231
245
130
190
140
135
11
6
lung in
mm
154
143
162
130
144
235
larghezza
in mm
121
115
125
190
201
11
Alla scoperta di una caratteristica
ecologica
peso in gr
Fucus versoides
25,0
20,0
15,0
10,0
5,0
0,0
zona 3 moto
ondoso
presente
zona 2 moto
ondoso assente
1
2
n° di esemplari
3
Alla scoperta di una caratteristica
ecologica
peso in gr
Fucus virsoides
25,0
20,0
15,0
10,0
5,0
0,0
zona 3 moto
ondoso
presente
zona 2 moto
ondoso assente
1
2
n° di esemplari
3
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
N. d’ordine: 7
Genere: Fucus
Specie: virsoides
Autori: J.Agardh
Etimologia: dal greco phŷcos = alga; dal latino
vis = vigore e dal greco eîdos = aspetto, da cui il
nome volgare di “quercia di mare”2.2.3.
Ecologia:
Vive su rocce, o altri substrati duri, a livello del
mediolitorale, sopportando quindi un regolare
periodo di emersione dovuto al periodico
alternarsi delle maree; predilige ambienti
riparati, di moda calma. E’ una specie
eurialina, euriterma e resistente alla
disidratazione. Caratterizza l’associazione
Fucetum virsoidis, nella quale spesso si ritrova,
in sottostrato, anche l’alga rossa incrostante
Hildebrandtia rubra.
Distribuzione geografica:
Alto Adriatico; segnalata fino in Albania
.
vincoli strutturali, epistemologici…
meglio non cimentarsi?
• Noi crediamo che occorra più che mai
utilizzare nuove modalità, persino
extrascolastiche, vista la situazione attuale,
per far sì che anche le nuove generazioni
possano “Sapere-saper fare” per sapere
osservare, analizzare, ipotizzare, capire,
“criticare”, scegliere
Esistono allora “BUONE PRATICHE?”
NOI CI ABBIAMO PROVATO, MA CERTAMENTE
NON SI REALIZZANO
“ANDANDO
A NOZZE …
CON I FICHI SECCHI”
Come costruire un prodotto utile ed efficace
e …TRASFERIBILE?
Lavorando in gruppo, confrontando idee, accettando limiti,
provando e…riprovando. Di seguito è riportata una parte della
produzione per il progetto Mare e Vita relativa alla CHIAVE DI
RICONOSCIMENTO DELLE ALGHE.
Il lavoro, avviato come sperimentazione allargata nel 1990 ha
visto LA LUCE nel 2003.
Il gruppo attivo di lavoro è stato di circa 15 persone, tutti
docenti che lavoravano l’ultima settimana di AGOSTO.
Il gruppo di ideazione e realizzazione:
Guido Bressan
Elide Catalfamo
Eva Godini
Cosa propone il progetto, come si possono
usare i materiali didattici realizzati ?
un approccio diverso …
quello ECOLOGICO-EVOLUTIVO
… un approccio pratico !!
che faccia apprendere NATURAL-MENTE
Gli allievi hanno bisogno di sentirsi parte
dell'ambiente,
di toccare gli oggetti del
mondo naturale ...
…di imparare ad osservare con cura ….
…ed imparare a distinguere i diversi
organismi viventi e gli oggetti inanimati
Come è possibile orientarsi in
mezzo ad una moltitudine di specie
diverse?
Le chiavi di determinazione sono
qui per aiutarci!!
Le chiavi di determinazione
• Ci sono vari modi per distinguere le specie
all’interno di un gruppo di organismi
• I metodi comunemente usati sono:
1. Le chiavi di determinazione dicotomiche
2. Gli atlanti di identificazione
• Nella chiave di determinazione dicotomica si
risponde ad una serie di domande, scegliendo ogni
volta tra due possibilità; alla fine si perviene al nome
della specie ricercata.
Specie A
Specie B
Specie C
Specie D
• Questa chiave è analitica e spesso usa caratteri
osservabili solo dagli specialisti del settore.
• Uno svantaggio può essere la perdita di una visione
globale riguardo l'oggetto che si vuole identificare.
• L’atlante di identificazione propone una serie di
immagini o fotografie.
• Tra queste si sceglie l’immagine con i caratteri che
meglio corrispondono alla specie che si vuole
determinare.
• Questo metodo ha il vantaggio di dare una visione
globale dell'oggetto, ma è meno analitico della
chiave dicotomica.
• Il gruppo delle alghe (macro-alghe)
possiede pochissimi caratteri distintivi.
• Gli scienziati identificano le alghe per mezzo
di chiavi dicotomiche nelle quali si usano
soprattutto caratteri microscopici.
• I caratteri legati alla riproduzione, utili
per la determinazione, non sono sempre
presenti.
La chiave di determinazione
glossario-atlante
• Questa metodologia è finalizzata ad essere
sia efficiente che didattica.
• Per efficiente si intende che deve
funzionare bene per identificare le specie.
• Gli scopi didattici di questo metodo
sono: insegnare ad osservare con cura,
fornire un glossario di base relativo al
mondo delle alghe, far riconoscere alcune
“strategie” della natura
Questo metodo usa tre caratteri principali:
FORMA
COLORE
RAMIFICAZIONE
9
Tavola generale 1 - FORMA
1. TALLO A FORMA DI CESPUGLIO
O DI CIUFFO, MAI CON RAMI
APPIATTITI
2. TALLO CON RAMI APPIATTITI
O A FORMA DI FOGLIA, DI
LAMINA, DI NASTRO
• Per ciascuno di essi vi è una tavola sinottica in
cui tutte le diverse possibilità per questi caratteri
sono rappresentate per mezzo di disegni ed
accompagnate da una breve descrizione scritta.
TALLO A CIUFFO O CESPUGLIO
3. TALLI A "TAPPETINO", CIOE'
FORMATI DA BREVI FILAMENTI,
MOLTO VICINI TRA LORO
TALLI A TAPPETINO
TALLO FRONDOSO
4. TALLI CON LA PARTE INTERNA
VUOTA, ALLE VOLTE PIENA DI
BOLLICINE D'ARIA
TALLI TUBULOSI
9
Tavola generale 1 - FORMA
1. TALLO A FORMA DI CESPUGLIO
O DI CIUFFO, MAI CON RAMI
APPIATTITI
TALLO A CIUFFO O CESPUGLIO
3. TALLI A "TAPPETINO", CIOE'
FORMATI DA BREVI FILAMENTI,
MOLTO VICINI TRA LORO
TALLI A TAPPETINO
2. TALLO CON RAMI APPIATTITI
O A FORMA DI FOGLIA, DI
LAMINA, DI NASTRO
TALLO FRONDOSO
4. TALLI CON LA PARTE INTERNA
VUOTA, ALLE VOLTE PIENA DI
BOLLICINE D'ARIA
TALLI TUBULOSI
Ogni volta che si deve identificare un'alga, bisogna leggere
le descrizioni ed osservare le diverse caratteristiche
proposte nelle tavole, scegliendo quelle che si adattano
alla specie che si sta analizzando.
9
Tavola generale 1 - FORMA
1. TALLO A FORMA DI CESPUGLIO
O DI CIUFFO, MAI CON RAMI
APPIATTITI
TALLO A CIUFFO O CESPUGLIO
3. TALLI A "TAPPETINO", CIOE'
FORMATI DA BREVI FILAMENTI,
MOLTO VICINI TRA LORO
TALLI A TAPPETINO
2. TALLO CON RAMI APPIATTITI
O A FORMA DI FOGLIA, DI
LAMINA, DI NASTRO
TALLO FRONDOSO
4. TALLI CON LA PARTE INTERNA
VUOTA, ALLE VOLTE PIENA DI
BOLLICINE D'ARIA
TALLI TUBULOSI
Facendo ciò, si acquisirà in modo naturale la
terminologia specifica necessaria per descrivere
un'alga.
E adesso andiamo sulla spiaggia con i nostri
alunni e organizziamo un gruppo di ricerca!
Coinvolgere una classe
in un lavoro pratico
potrebbe preoccupare gli
insegnanti.
Potrebbero pensare
di non essere
abbastanza esperti...
Il metodo scientifico, tuttavia, investiga
l’ignoto...
La scienza non è un
dogma.
Questo è l’approccio
corretto all’educazione
scientifica!
…pone dei
problemi...
…non dà mai
certezze...
…se ciò che abbiamo proposto vi
sembrasse difficile, sappiate che…
…e siamo riusciti a
trasformare in provetto
subacqueo perfino il più
grande amico dell’uomo!!!
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Presentazione - Associazione Nazionale Insegnanti di Scienze