Università degli Studi Firenze
Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso di Laurea in Fisioterapia
PEDAGOGIA SPERIMENTALE
Docente Dott.ssa Antonia Stefanelli
a.a.2011-2012
La Pedagogia è la dimensione dei “saperi”
dell’educazione
Se in altra epoca (Grecia classica e finita solo nel
secondo Ottocento) la pedagogia generale è stata tutta
la pedagogia, il quadro della disciplina oggi non è più
così
QUALE PEDAGOGIA ?
La pedagogia generale continua ad essere il centro
(critico)dei saperi dell’educazione ( molti e specializzati
attraverso le varie scienze)
Ruolo generativo
Ruolo regolativo F.Cambi,A.mariani,D.Sarsini,Pedagigia
Generale,Carocci Ed.Roma 2010
Nel mondo classico la pedagogia
si è sviluppata come corollario
dell’etica e della politica
all’interno di più vaste concezioni
filosofiche.
In Platone e Aristotele il problema
pedagogico emerge in
connessione col problema
politico dello stato e della vita
morale. L’educazione è intesa
come paideia cioè secondo
criteri che regolano la formazione
generale dell’uomo e che
rinviano ad una vera e propria
filosofia dell’educazione.
Platone – nacque ad Atene nel
427-428 a.c.e morì nel 348-347
3
SIGNIFICATO DI EDUCAZIONE POLISEMICO
EDUCAZIONE COME ISTITUZIONE
EDUCAZIONE COME AZIONE ( DURKHEIM 1858-1917)
EDUCAZIONE COME CONTENUTO
EDUCAZIONE COME RISULTATO
DOPO IL 1921 DEFINIZIONE PROPOSTA DALLA
INTERNATIONAL LEAGUE FOR NEW EDUCATION
“l’educazione consiste nel’incoraggiare lo sviluppo più
completo possibile delle attitudini di ogni persona, sia
come individuo che come membro di una società
ispirata dalla solidarietà. L’educazione è inseparabile
dall’evoluzione sociale..il fine e i suoi metodi devono
essere rivisti in relazione all’accresciuta conoscenza del
bambino, dell’uomo,e della società..fornitaci dalla
ricerca scientifica e dall’esperienza.”
DAGLI ANNI 50 IN POI LA PEDAGOGIA DIVENTA
SCIENZA DELL’EDUCAZIONE E DI UN SAPERE
COMPLESSO : TEORIA DELLA MODIFICABILITA’
L’OGGETTO E’ L’EDUCAZIONE
LA RICERCA E’ LA RELAZIONE
ISTRUZIONE-FORMAZIONE
EDUCAZIONE-
L’OBIETTIVO E’ LA REALIZZAZIONE DELL’INDIVIDUO
L’UTOPIA (dal greco nessun luogo) dimensione
costitutiva del sapere pedagogico Il superamento di
se stessi, nella volontà dell’oltre (Bertin, 1976) è
apertura al possibileIl futuro è la dimensione
temporale a cui è rivolta l’intenzionalità modificatrice
che tende, accogliendo il passato, a trasformare la
situazione presente pro-gettandosi nel futuro.
ANNI 60-70
REALTA’ COMPLESSA E RETICOLARE
PASSAGGIO DELLA METAFORA DELLA CONOSCENZA COME EDIFICIO
(CON LE SUE FONDAMENTA)
ALLA METAFORA DELLA CONOSCENZA COME RETE DOVE CONCETTI E
MODELLI CONOSCITIVI FORMANO UN TRAMA INTERCONNESSA
I SAPERI EDUCATIVI
ATTINGONO A DIVERSE FONTI E RUOTANO ATTORNO A STRUTTURE
PSICOLOGICHE,SOCIOLOGICHE,ANTROPOLOGICHE,BIOLOGICHE,
STORICHE,LINGUISTICHE…LA PEDAGOGIA FORMA UN
POLICENTRISMO PER SPIEGARE/COMPRENDERE LA DIMENSIONE
DELL’ESSERE INCOMPLETO MA PERFETTIBILE E PERCIO’EDUCABILE
CHE E’ L’UOMO
Dalla seconda metà del XX
secolo interviene il passaggio
alle scienze
dell’educazione:psicologia,
sociologia, antropologia,
biologia, linguistica, storia
ecc. L’educazione è una
spirale senza fine e un circolo
che include in sé la scienza.
Per elevarsi al grado di
ricerca sistematica,
l’educazione deve uscire dal
suo ambito strettamente
filosofico e utilizzare il ricco
materiale che le scienze
particolari specie psicologia
e sociologia possono fornirle.
Disegno di Leonardo da Vinci
Sala “delle Asse” del Castello Sforzesco
Superando
la
metafora
cartesiana che vuole nella radici
dell'albero
rappresentata
la
metafisica, nel tronco la fisica e
nei rami tutte le altre scienze,
Leonardo dipinse rami intrecciati
in un vortice di nodi e foglie,
quasi privi di tronchi, tronchi che
prendono vita in una mirabile
trasformazione dalla pietra delle
colonne… (Fritjof Capra 2007)
La pedagogia è quel nastro
d’oro che unisce e interconnette
discipline,aspetti
dell’educazione umana, fasi
della vita ( infanzia..)aree di
intervento( famiglia..)
Leonardo da Vinci
(finto pergolato)
EPISTEMOLOGIA PEDAGOGICA
Il termine EPISTEMOLOGIA
deriva da EPISTEME che
significa conoscenza e
LOGOS che significa studio
(discorso).
L’epistemologia pedagogica
si occupa di chiarire quali
siano gli oggetti di studio di
tutte le discipline
pedagogiche,quali sono i
metodi di ricerca, quali sono
i rapporti che intrattengono
con le altre discipline, come
si sono sviluppate
storicamente.
La Religione credenze e d’atti di culto con il sacro e la divinità.
La Filosofia è un sapere che intende studiare la realtà (sia
quella evidente che quella non evidente) mediante il discorso
(Argomentazione) “amore per la sapienza” (Philein = amare,
Sophia = sapienza)
La Scienza nasce dalla filosofia nel Seicento con la Logica
baconiana e la Fisica galileiana che considerano:
1. la natura secondo un ordine oggettivo ,struttura di relazioni
governate da leggi,
2. la scienza come un sapere sperimentale pienamente
rispecchiante quell’ordine,
3. che progressivamente disvela, per aumentare il dominio sul
mondo da parte dell’uomo,
4. applicando il discorso (filosofico) a caratteri matematici
Il Positivismo (1848-1870) è un indirizzo filosofico che considera vera
conoscenza della realtà (rappresentata solo dai fenomeni) quella
scientifica analizzare scientificamente la società umana come un
qualsiasi organismo scoprire la leggi che la regolano ed è possibile
anche individuare attraverso la scienza le cure più adatte a
superare i problemi della società, AUGUSTO COMTE,fondatore della
sociologia, DARWIN e LA TEORIA DELL'EVOLUZIONISMO E DELLE SUE
LEGGI
Il Neopositivismo ( anni 20 ) consiste in un complesso di studi
realizzati prevalentemente dai componenti del Circolo di Vienna ,
poi del gruppo di Berlino, prima di trasferirsi quasi tutti negli Stati
Uniti e qui coinvolgere scienziati e filosofi: concezione
antimetafisica,principio di Verificazione, matematizzazione di tutte
le scienze
Nella seconda metà del XX sec nasce un indirizzo filosofico , molto
differenziato come Epistemologia ( K.Popper 1902-1994)che critica
il Principio di Verificazione
Lo sviluppo del metodo sperimentale in pedagogia è
contemporaneo al metodo di sviluppo contemporaneo
in psicologia. Agli inizi i questo secolo vengono
pubblicati, nel giro di pochi anni, in Germania a opera di
Lay e di Meumann, in Belgio a opera di Schuyten e Van
Bierlivet, di Claparède in Svizzera, di Binet e Richard in
Francia, di Rice negli Stati Uniti, numerosi lavori che
possono essere considerati i fondamenti della
pedagogia sperimentale che si andrà affermando nei
decenni successivi. Pochi anni prima, nel 1879, Wundt
aveva fondato a Lipsia quello che viene considerato il
primo laboratorio di psicologia e Ribot, in Francia,
utilizzava per la prima volta la definizione di “psicologia
sperimentale” mentre Stanley Hall, Baldwin e Cattel
davano avvio negli Stati Uniti ai loro laboratori. ( La
ricerca sul campo in educazione. I metodi qualitativi, A
cura di Susanna Mantovani, Ed. B.Mondadori, MI 2004)
12
Wilhelm WUNDT
1832-1920
Alfred BINET
1857-1911
P
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D
A
G
O
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P
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M
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Ernst MEUMANN 18621915
Edward L. THORNDIKE 1874-1949
Wilhelm Wundt seduto nel suo laboratorio ,
fondatore psicologia sperimentale
La P.S.C.( Psicologia scientifica contemporanea) viene
fatta risalire al 1878 , nasce in un periodo storico in cui la
crisi della filosofia e lo sviluppo delle scienze erano notevoli
(sociologia, biologia, evoluzionismo, ecc.). Wundt collegò
strettamente i processi psichici a quelli cerebrali,
sostenendo la loro reciproca influenza. Si può in un certo
senso dire che la psicologia diventa scientifica quando si
mette in rapporto alla fisiologia. La P.S.C. è nata per
stabilire il rapporto tra uno stimolo fisico e l'impressione
psichica sensoriale che se ne riceve. Questo rapporto può
essere verificato non solo sperimentalmente (in
laboratorio), ma anche misurato e formulato addirittura
matematicamente.
Questa psicologia viene detta sperimentale perché si
avvale del metodo sperimentale (verifiche, prove, test,
simulazioni...).
Il metodo sperimentale è il tendere
verso la coerenza di un sistema di
rapporti controllati mediante
esperimenti, diverso dalla
conoscenza di tipo filosofico che si
basa sulle esigenze del pensiero
riflessivo, sulle leggi del pensiero,
mentre nel caso della scienza tale
controllo è garantito da verifiche
empiriche (E. Becchi, Problemi di
sperimentalismo educativo,Ed
A.Armando 1969)
Il ricercatore analizza i fatti
“provoca” i fatti, e cerca di stabilire
rapporti controllati tra questi.
1891: Stanley Hall fonda la
rivista Pedagogical Seminary,
diventata poi Journal of
genettc Psychology;
Il Novecento ha cambiato dalla
base lo statuto del sapere
pedagogico collegandolo ad
altri saperi e vincolandolo ad un
esercizio di interpretazione
educativa dei “dati” offerti da
quei saperi.
Spazio cognitivo in cui si
affermano i problemi educativi
da sottoporre poi all’analisi e alla
sintesi scientifica.
Che cosa si deve intendere per
metodo sperimentale in
pedagogia e in psicologia?
“Il metodo sperimentale non è
altro in realtà che un modo di
conoscenza…è il tendere verso la
coerenza di un sistema di rapporti
controllati mediante sperimenti. Il
ragionamento è governato dal
controllo ed è garantito da
verifiche empiriche”
P. Fraisse, J. Piaget, M. Reuchlin,
Psicologia sperimentale. Storia e
metodo, Einaudi, Torino 1972
Il ricercatore analiza i fatti,
“provoca” i fatti e cerca di stabilire
rapporti controllati fra questi.
OSSERVAZIONE prima occasionale poi sistemica
FORMULAZIONE DI IPOTESI sul significato dei fatti
descritti, sui rapporti che possono esistere tra questi o sugli
effetti che potranno suscitare interventi programmati e
controllati sui fatti
LA SPERIMENTAZIONE il momento della verifica delle
ipotesi
L’INTERPRETAZIONE e L’ELABORAZIONE dei dati
raccolti
JEAN PIAGET (1896-1980)
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La teoria piagetiana viene definita
"genetica" perché segue gli sviluppi
dell'intelligenza e dei sistemi di
conoscenza attraverso le fasi proprie di
ciascuna età spiegando il passaggio
dall'una all'altra. Soprattutto studia lo
sviluppo delle funzioni e delle strutture
cognitive legato all'intelligenza, intesa
in senso funzionalistico come capacità
che permette al soggetto di adattare il
suo comportamento alle modificazioni
dell'ambiente. Piaget respinge sia
l'impostazione preformistica (secondo
cui la mente è dotata di principi innati),
escludendo una struttura senza genesi,
sia quella associazionistica (che fa
derivare ogni contenuto
dall'esperienza), escludendo una
genesi che non tragga origine da una
struttura. In realtà la formazione
dell'intelligenza ha carattere costruttivo
La più importante teoria sullo sviluppo mentale del
bambino, la prima ad averne analizzato sistematicamente,
col metodo clinico di esplorazione delle idee, la percezione
e la logica, è quella elaborata da Jean Piaget (1896-1980).
Egli ha dimostrato sia che la differenza tra il pensiero del
bambino e quello dell'adulto è di tipo qualitativo (il bambino
non è un adulto in miniatura ma un individuo dotato di
struttura propria) sia che il concetto di intelligenza (capacità
cognitiva) è strettamente legato al concetto di
"adattamento all'ambiente". L'intelligenza non è che un
prolungamento del nostro adattamento biologico
all'ambiente. L'uomo non eredita solo delle caratteristiche
specifiche del suo sistema nervoso e sensoriale, ma anche
una disposizione che gli permette di superare questi limiti
biologici imposti dalla natura (ad es. il nostro udito non
percepisce gli ultrasuoni, però possiamo farlo con la
tecnologia).
Le ricerche si possono dividere in :
QUANTITATIVE caratterizzate dalla ricerca di
ripetibilità delle sue procedure, l’inserimento di
variabili, la possibilità di misurare i risultati
QUALITATIVE caratterizzate da tipologia di
variabili e di risultati studiati non dal punto di vista
numerico ma da caratteristiche qualitative,
percorso non lineare che si sviluppa secondo
modelli dinamici e pluralità di strategie e
osservazioni, racconti, immagini ecc)
Metodo qualitativo
Orientamenti di ricerca
Interesse verso i Significati soggettivi che gli individui
attribuiscono alle loro attività e ai contesti di vita
Metodi di raccolta dati: Interviste
Analisi dei dati:
Analisi del contenuto e delle narrazioni
Interesse verso il modo in cui le persone agiscono sulla
realtà sociale e la costruiscono attraverso il linguaggio e
la conversazione
M: osservazione dell’interazione
A: Analisi del discorso e della conversazione
Interesse verso i sistemi di credenze condivisi dai
membri di una cultura (es Rappresentazioni sociali)
M: osservazione analisi di documenti e interviste
A. analisi del contenuto
PEDAGOGIA SPERIMENTALE
Aspetto quantitativo
Aspetto qualitativo
Il controllo scientifico dei fatti
pedagogici non riguarda
soltanto STRUMENTI STRATEGIE di
monitoraggio e di controllo come
(osservazioni,test,questionari,
intervista ecc) per verificare gli
effetti e la congruenza
dell’azione educativa nella sua
dimensione operativa
Oggi: una ricerca multimetodo
Rilevazione con più tecniche diverse, qualitative e quantitative
Processo di triangolazione in cui i dati raccolti con una tecnica
validano e arricchiscono quelli raccolti con altre tecniche
METODO DI RICERCA
STRATEGIA DI RICERCA
La ricerca scientifica
«è un processo creativo di scoperta che si sviluppa
secondo un itinerario prefissato e secondo procedure
prestabilite che si sono consolidate all’interno della
comunità scientifica». (Corbetta, 2003, p.13)
Nell’ambito delle ricerca scientifica –
indipendentemente dai metodi e dai paradigmi
adottati – il ricercatore fa riferimento a un itinerario di
lavoro che prevede alcune fasi della ricerca che
possono essere comuni a tutti gli approcci
(Bailey, 1995).
La ricerca scientifica in educazione
• La ricerca scientifica in educazione
tiene conto delle istanze che sono
alla base della ricerca scientifica
nelle scienze umane.
• Senso comune e conoscenza
scientifica
• I Requisiti della ricerca scientifica
• Il sapere scientifico
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Tutti gli esseri umani costruiscono rappresentazioni
del mondo intorno a loro servendosi degli strumenti
conoscitivi dati dal senso comune
• La conoscenza di senso comune
potrebbe ad esempio portarci a dire
che gli oggetti leggeri cadono più
lentamente di quelli pesanti.
• In realtà il peso non è assolutamente
influente sulla velocità della caduta, la
quale dipende solo dalla resistenza
dell'aria.
Dove finisce la
conoscenza di
senso
comune e dove
inizia la
conoscenza
scientifica della
realtà?
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La ricerca scientifica in
educazione e in sanità,
dunque, è un’indagine sui
temi aggrediti dalla
professione docente e
sanitaria, condotta non con
gli strumenti conoscitivi del
senso comune, ma con
appropriato metodo
scientifico
L’Evidence-Based medicine
o EBM,Evidence-based
Nursing o EBN e poi
Physiotherapy o EBPh ecc
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Cosa significa differenziarsi dal
senso comune , assumere
distanza critica verso di esso ?
Significa perseguire una
conoscenza controllabile
attraverso un metodo scientifico
e perciò consapevole dei
propri limiti e validità
Compito della ricerca empirica
in educazione è quello di
produrre conoscenze valide
teoricamente , fondate e
controllate
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• La caratteristica principale della ricerca scientifica è
che essa mira a produrre un sapere controllabile
un sapere generato mediante procedure che il
ricercatore deve rendere il più possibile chiare ed
esplicite.
•consente il controllo del suo lavoro da parte di altri
ricercatori, ed eventualmente la ripetizione della
ricerca,
al fine di saggiare la consistenza dei risultati.
quindi una ricerca in cui tutti i singoli passaggi e le
singole scelte sono criticabili
•La ricerca scientifica è una forma di ricerca che mira a
rispondere ai problemi conoscitivi sulla realtà mediante
un sapere controllabile sulla base dell’ evidenza
empirica
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IL SAPERE SCIENTIFICO
I QUESTIONARI DI
SODDISFAZIONE
DEImentale
SERVIZI
Concetto è un’idea
astratta o simbolo
tipicamente
associato ad una rappresentazione
Asserto affermazione che si può sottoporre a controllo
empirico, dotato di valore di verità
Induzione per ricavare gli asserti che lo costituiscono un
procedimento che partendo da singoli casi particolari cerca di
stabilire una legge universale (o come lo ha definito Aristotele,
“il procedimento che dai particolari porta all’universale”
(Topici, I, 12, 105 a 11)).
Deduzione per ricavare gli asserti che lo costituiscono,
partendo da leggi di comportamento che permettono di
compiere spiegazioni o previsioni dei fatti concreti inerenti ciò
che sto studiando
RITORNANDO AL METODO SCIENTIFICO
Il metodo è una PROCEDURA, STRATEGIA generale che
indica una sequenza ordinata di mosse (stadi) che il
ricercatore deve eseguire (o percorrere) per
raggiungere lo scopo della propria ricerca.
E’ in questo senso che si parla del “METODO
INDUTTIVO “ o del “METODO DEDUTTIVO” o del “
METODO IPOTETICO DEDUTTIVO”
33
METODO INDUTTIVO , invece, crea leggi a partire
dall'osservazione dei fatti, mediante generalizzazione
del comportamento osservato metodo che muove
dallo studio delle esperienze sensibili per arrivare ad
una definizione generale ed universale. Dal latino
inducere, cioè condurre, trarre per mezzo del
particolare.
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Oggi sappiamo che questo di per sé non è un
metodo che - se usato da solo e senza alcun
altro supporto - possa ritenersi scientifico: al
massimo può essere il presupposto di un buon
procedimento di ricerca, in quanto dalla
comparazione dei dati ottenuti e schedati
secondo i tre punti sopra esposti si può giungere
alla formulazione di un'ipotesi passibile di
verifica empirica.
L'aspetto negativo consiste nel fatto che ci si
ferma all'osservazione induttiva, e le ipotesi che
ne nascono vengono spesso assunte a verità,
costruendo talvolta teorie mai verificate
empiricamente.
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METODO DEDUTTIVO
Metodo che muove da assiomi e postulati per ricavare
dimostrazioni e spiegare i fenomeni. Dal latino deducere,
cioè trarre da, per ragionamento.,
parte da un’affermazione generale, di tipo teorico, che si da
per scontata (tutti i cani hanno 4 zampe, una coda e
abbaiano), e giunge ad una conclusione specifica, di tipo
pratico, (questo animale è un cane).
formulare un'ipotesi; esprimerla in modo da prevedere
alcune conseguenze o eventi, deducibili dall'ipotesi iniziale;
osservare se si produce l'evento previsto; se l'evento si
produce, la teoria non è confermata, semplicemente non è
stata smentita e possiamo accettarla solo provvisoriamente.
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Seguendo il ragionamento logico di tipo deduttivo è
possibile arrivare a stabilire delle correlazioni, delle
conclusioni che ne escludano altre, oppure delle
previsioni.
Una caratteristica della deduzione è il fatto che
consente di prevedere fatti non osservati, ma che
devono necessariamente accadere se le premesse
sono vere. La conseguenza logica, inoltre, permette
di asserire false quelle conclusioni in cui una o più
premesse risultino non vere.
Inutile ricordare - però - quanta importanza abbiano
le leggi logiche a cui si fa riferimento ed affidamento:
basta che una sola di esse sia inverificata o
inverificabile, e tutto il castello costruito secondo il
metodo deduttivo crolla miseramente.
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METODO INDUTTIVO DEDUTTIVO
Karl R. Popper (1902)
Ogni Teoria verra' assunta come vera sempre e solo
provvisoriamente. E’ quindi la falsificabilita' e non la
verificabilità che rende scientificamente valida
un’ipotesi.
La peculiarità di tale inversione logica comporta che
la scienza non dovrà basarsi su dei fatti per costruire
le sue teorie ma, al contrario, costruire le teorie e
controllarle mediante i fatti.
"Quando parliamo dell’accrescimento della
conoscenza scientifica non intendiamo l’accumulo
delle osservazioni, ma la ripetuta demolizione delle
teorie scientifiche e la loro sostituzione per mezzo di
teorie migliori e più soddisfacenti".
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Saper coniugare la
continua
integrazione tra la
propria competenza
clinica individuale e i
risultati della
letteratura originale
valutata criticamente
(metodo deduttivo Sackett, 1998)è, allo
stato attuale il miglior
modo per prendere
decisioni efficaci in
campo riabilitativo
(EBP -Evidence
Based Practice).
Luke Fildes nel 1891 “The Doctor”
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PRATICA RIFLESSIVA
CARATTERISTICHE DEL TESTO
PRINCIPI DA RISPETTARE
“ Esistono solo sovrapposizioni di fili diversi che si
incrociano e che si intrecciano, che iniziano la dove
altri fili si spezzano, che stanno in tensione reciproca
e formano un corpo composito, localmente
variegato e globalmente integrato” ( Clifford Geertz
1926-2006)
La frase di Geertz richiama ad un’ipotesi
problematica dal punto di vista pedagogico :”
l’intreccio di fili” sono l’esistenza di esiti trasformativi
che da questi intrecci possono scaturire in direzione
di apprendimento, costruzioni di nuovi saperi.
Occorre domandarsi come, con quali strumenti
metodologici, è possibile indagare per la costruzione
di una conoscenza funzionale allo sviluppo e alla
valorizzazione del potenziale conoscitivo.
Università degli Studi Firenze
Facoltà di Medicina e Chirurgia
Corso di Laurea in Fisioterapia
PEDAGOGIA SPERIMENTALE
Docente Dott.ssa Antonia Stefanelli
a.a.2011-2012
Nell'ambito del processo fisioterapico:
“ Esaminare o riesaminare in modo autonomo la
persona (in età evolutiva, adulta o terza età),
utilizzando idonei sistemi di esame e strumenti di
valutazione qua-litativa e quantitativa”
APPRENDERE
RIFLETTERE
CONOSCERE
SVILUPPARE
FORMARE
EDUCARE
IPOTIZZARE
MONITORARE
ASCOLTARE
OSSERVARE
COMUNICARE…
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LA SCIENZA DELL ‘ EDUCAZIONE (John Dewei 18591954) Nel 1929 scrive Le fonti di una scienza dell’educazione
Il pensiero filosofico :
Strumentalismo (idea
centrale :la mente è
strumento adattivo che
riduce le problematicità
dell’ambiente),facoltà
di ragionare per
elaborare l’esperienza
“Teoria dell’indagine”:
l’indagine è un processo
di adattamento tra un
organismo e l’ambiente.
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Nell’opera “ Logica come teoria dell’indagine “1938 :
La ricerca scientifica (indagine) è stimolata da una
situazione problematica.
Il pensiero nasce da una situazione incerta ( pre-riflessivo)
per arrivare ad una situazione risolta definita ( postriflessivo)
SUGGESTIONE
PROBLEMATIZZAZIONE
IPOTESI
RAGIONAMENTO
VERIFICA
La verifica ci consente di stabilire se l’ipotesi è corretta
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Questo apprendimento raffinato e consapevole, è proprio
dell’uomo quando affronta razionalmente i problemi della
vita quotidiana.
ATTIVISMO PEDAGOGICO il bambino soggetto attivo
e protagonista nei processi di apprendimento
Proposta di un nuovo modello di cultura che tiene conto
del peso sempre crescente assunto dalla scienza e dalla
tecnica nelle moderne società industriali
Centrali nel processo di apprendimento, non sono le
NOZIONI, ma le ATTITUDINI e le CAPACITA’ ad esso
connesse
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IMPARARE AD IMPARARE
IMPARARE LUNGO
L’INTERO ARCO DELLA
VITA
LONG LIFE LEARNING
La Pedagogia di DEWEY è
centrata sul principio
pedagogico che si apprende
facendo ( LEARNING BY
DOING)
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"Noi non impariamo
dall'esperienza ... impariamo dal
riflettere sull'esperienza.“( John
Dewei )
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APPRENDIMENTO
ESPERENZIALE (1971)
DAVID A. KOLB (nato nel 1941)
è Professore di Comportamento
Organizzativo alla Weatheread
School of Management.
Oltre al suo lavoro
sull’apprendimento esperenziale,
David A. Kolb è anche
conosciuto per il suo contributo al
pensiero sul comportamento
organizzativo (1995)
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STILI DI APPRENDIMENTO
Insieme di caratteristiche cognitive, affettive e fattori
psicologici indicatori di come una persona percepisce,
interagisce e reagisce all’apprendimento.
Ognuno di noi possiede un suo personale modo di
rielaborare specifiche situazioni sperimentate
ripetutamente in modo tale da modificare in modo
relativamente stabile il proprio comportamento Cicogna
P.C. Psicologia generale, Carocci Editore
APPRENDIMENTO PERCETTIVO-MOTORIO
Percezione , azione motoria sulla realtà
Azione motoria sulla realtà
APPRENDIMENTO risultato di esperienza, esplorazione
della
realtà,azione, osservazione degli effetti
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L’apprendimento
esperenziale, è un
PROCESSO dove la
costruzione della
conoscenza, avviene
passando attraverso
l’osservazione e la
trasformazione
dell’esperienza.
Non quindi, attraverso la
passiva acquisizione di
nozioni, concetti, relazioni.
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IL PENSIERO DI KOLB
Il modello di apprendimento di Kolb , propone una
teoria esperenziale adatta al tipo di apprendimento
richiesto nella formazione professionale
4 Momenti principali:
ESPERIENZA CONCRETA (EC)
OSSERVAZIONE RIFLESSIVA (OR)
CONCETTUALIZZAZIONE ASTRATTA (CA)
SPERIMENTAZIONE ATTIVAMENTE (SA)
Egli rappresentò questi elementi nel famoso circolo
dell’apprendimento( dopo Kurt Lewin)
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Ci sono diverse dicotomie : diverse modalità di comprendere
(grasp) l’esperienza (EC-CA) e due modi per rielaborare
(transform) l’esperienza (SA-OR)
• Esperienza concreta: è il momento cardine, in cui si fanno
nuove esperienze o si fa pratica;
• Osservazione e riflessione: in questo momento
l’osservazione si riflette su quanto operato e sulle
conseguenze che abbiamo ottenuto;
• Concettualizzazione astratta :in questo stadio
l’apprendimento coinvolge l’uso della logica e di idee
piuttosto che emozioni per capire problemi o situazioni. E’ il
momento della pianificazione sistematica e dello sviluppo di
teorie e di idee per risolvere i problemi;
• Sperimentazione attiva : l’apprendimento diventa attivo
tramite la sperimentazione influenzando o cambiando le
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situazioni
Modello dell’apprendimento esperienziale:
Concettualizzazione
Esperienza concreta 1
Sperimentazione
attiva 4
CICLO
PRIMARIO
Osservazione
riflessiva 2
Concettualizzazione
astratta 3
Kolb 1984
53
David Kolb e Roger Fry (1975) sostengono che
l’apprendimento efficace implica il possesso di 4
diverse capacità (come indicato in ciascun polo del loro
modello): capacità esperienza concreta, di osservazione
riflessiva, di concettualizzazione astratta e di
sperimentazione attiva . Essi misero a punto un
questionario sullo stile di apprendimento (Kolb 1976)
che fu designato per posizionare le persone su una linea
(che corre) tra l’esperienza concreta e la
concettualizzazione astratta e tra la sperimentazione
attiva e l’osservazione riflessiva.
Oltre a definire il ciclo dell’apprendimento, KOLB
propone anche degli stili di apprendimento basati su
due assi
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Esperienza concreta E C
P2
ASSE y
DIVERGENTE(o
Sensibile)
EC+OR
ADATTIVO (o
produttivo)
SA+EC
Sperimentazione
attiva SA
ASSE x
P1
Osservazione e
riflessione OR
CONVERGENTE(o
ASSIMILATORE
Decisionale)
(oTeorico)
Concettualizzazione
OR+CA
19/12/2015
SA+CA
astratta
CA
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Stile di apprendimento
Caratteristiche
dell’apprendimento
Descrizione
Convergente
Concettualizzazione astratta +
sperimentalizzazione attiva
• forte nell’applicazione pratica
delle idee
• può focalizzarsi sul ragionamento
ipotetico-deduttivo su specifici
problemi
• distacco emozionale
• ha ristretti interessi
Divergente
Esperienza concreta +
osservazione riflessiva
• forte immaginazione
• bravo nella riproduzione di idee
e nel vedere le cose da diverse
prospettive
• interessato alle persone
• ampi interessi culturali
Assimilatore
Concettualizzazione astratta +
osservazione riflessiva
• forte capacità di creare modelli
teorici
• eccelle nel ragionamento
induttivo
• interessato più ai concetti
astratti che alle persone
Accomodatore-Adattivo
Esperienza concreta +
sperimentazione attiva
• la maggior forza risiede nel fare
le cose
• corre rischi
• rende bene quando bisogna
reagire a circostanze immediate
Questi quattro stadi si sostengono a vicenda, nessuno, preso
singolarmente, è efficace per il processo di apprendimento,
da qualsiasi punto del ciclo perché ogni stadio alimenta
quello successivo. Ciascun stadio ha la medesima importanza
all’interno del processo globale e richiede differenti abilità e
competenze che gli studenti devono saper applicare a
seconda della situazione.
Queste modalità si distribuiscono lungo un continuum che ha
per poli concretezza e astrattezza (EC-CA) e lungo un
continuum che misura sperimentazione attiva e riflessività
(SA-OR) .
Se le quattro fasi vengono contrapposte due a due, dagli
incroci delle coordinate bipolari si evidenziano 4 stili di
apprendimento che corrispondono a quattro tipologie di
soggetti.
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s/stories/Pagine/kolb.php
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Trasferiti i quattro punteggi grezzi nel grafico apponendo un segno
in corrispondenza del numero totalizzato per ognuna delle quattro
dimensioni devono essere uniti i quattro segni con delle linee rette,
ottenendo una figura romboidale
La combinazione ASTRATTO e ATTIVO ci dà lo stile
CONVERGENTE;
la combinazione CONCRETO e RIFLESSIVO ci dà lo
stile DIVERGENTE;
la combinazione RIFLESSIVO ASTRATTO ci dà lo
stile ASSIMILATORE
e infine la combinazione CONCRETO e ATTIVO ci dà
lo stile ACCOMODATORE
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Presentazione di PowerPoint - Polo universitario di Pistoia