Osservatorio Val di Susa n° 69
Analisi critica del tracciato
del dossier UE
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La richiesta dell’Osservatorio
Nella sua seduta del 3 giugno 2008, in presenza dei Sindaci della Bassa
Valle di Susa, l’Osservatorio ha affrontato il tema delle criticità del territorio
attraversato dal tracciato descritto nel dossier per l’UE (la “Variante Mista”).
A seguito di una richiesta dei Sindaci della Bassa Val di Susa di cui si è fatto
portavoce il Presidente della Comunità, il Presidente dell’Osservatorio ha
chiesto a LTF:
• di svolgere una analisi critica della Variante Mista;
• di raccogliere i suggerimenti e le indicazioni emerse nell’ambito
dell’Osservatorio stesso;
• su queste basi, di fare delle considerazioni in merito ad un possibile
corridoio.
LTF ha dato corso a queste attività in virtù del mandato ricevuto dalla CIG di
svolgere un’assistenza tecnica all’Osservatorio.
Quanto di seguito riportato è frutto di un lavoro svolto in questo
preciso ambito e non impegna pertanto né LTF ed i suoi azionisti né
ovviamente la CIG e i Governi.
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Richiamo della Variante Mista: Parte Comune
• Il tunnel di base (51,5 km, di cui circa 45 km in Francia) sbocca all'aperto
all'estremità ovest nel comune di Chiomonte (gorge della Dora).
• Il sito d’intervento e di sicurezza di Clarea (ubicato in Francia ma raggiungibile
solo dall’Italia) è accessibile a partire dalle gorge della Dora con una galleria di
8,8 km, che ha anche scopo geognostico, ed è servito da una galleria di
ventilazione, il cui imbocco è situato in Val Clarea.
• La linea attraversa le gorge a ponte (250 m), su cui si colloca parzialmente una
stazione di sicurezza che si sviluppa in gran parte in galleria.
• La linea prosegue con un tunnel sotto l’Orsiera (22,5 km), in lato destro Dora. E’
previsto un sito d’intervento intermedio, accessibile con una galleria (3 km) che
ha anche scopo geognostico, il cui imbocco è situato in comune di Mattie.
• In prossimità del portale Est del tunnel dell’Orsiera (in frazione Comba) è
ubicata una stazione di sicurezza all’aperto.
• L’interconnessione con la linea storica è prevista nell’ambito territoriale delle
chiuse, in prossimità di Sant’Antonino -Condove, dove sono anche ubicati
impianti per l'esercizio.
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Richiamo della Variante Mista: parte nazionale
Il dossier UE illustra per sommi capi una possibile ipotesi per la parte nazionale, da
Condove a Settimo Torinese:
• Ad Est di Condove, una prima parte del tracciato è in sotterraneo, lungo il
corridoio della linea storica, anch’essa oggetto di interramenti;
• La linea attraversa poi in galleria la collina morenica per raggiungere la
piattaforma intermodale di Orbassano;
• Il terminale di Autostrada Ferroviaria di Orbassano è potenziato per garantire
anche il servizio a grande gabarit;
• La linea (sempre mista) è prevista in superficie ad ovest di Torino, fino a Bivio
Pronda;
• A partire da Bivio Pronda, l’itinerario (principalmente merci) è previsto in galleria
sotto Corso Marche;
• Infine, la linea si sviluppa in parte in sotterraneo ed in parte all'aperto lungo la
tangenziale nord di Torino (Gronda nord), fino a Settimo Torinese, ove si
interconnette con la linea AV/AC Torino – Milano, con le note problematiche tra
nuovo tracciato e Linea Storica.
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Le criticità tecnico - funzionali
Su richiesta della CIG, LTF aveva analizzato il progetto sviluppato
per la Parte Comune che è alla base del dossier UE.
LTF ha consegnato alla CIG nel novembre 2007 un’analisi critica
degli aspetti tecnico – funzionali di tale progetto.
Le principali criticità identificate sono richiamate di seguito.
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Le criticità tecnico - funzionali
1. La stazione di sicurezza di Chiomonte è critica
Questa stazione è ubicata a cavallo delle Gorge della Dora, in parte in viadotto
(su circa 250 m) e in parte in sotterraneo (su circa 500 m). La configurazione
ipotizzata è critica in quanto:
- non tutte le funzionalità di sicurezza richieste dalla CIG sono garantite;
- è complessa dal punto di vista tecnico.
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Le criticità tecnico - funzionali
2. Le interconnessioni della linea nuova con la linea storica (termine
della Parte Comune) non sono state completamente sviluppate
Il progetto sviluppa l’ipotesi di una 1a fase funzionale con innesto a raso della
linea nuova sulla linea storica in Sant’Antonino. La configurazione finale non è
stata studiata.
Tale ipotesi non soddisfa le prestazioni funzionali (sagoma AF, capacità) e
tecniche richieste (alimentazione elettrica, segnalamento) per il nuovo
collegamento.
Nel dossier UE è stata considerata una configurazione finale con la linea
nuova interrata così come la linea storica nella zona delle interconnessioni.
Questa configurazione è stata oggetto solo di valutazioni di larga massima e non
di una specifica progettazione.
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Le criticità tecnico - funzionali
3. L’estremità est della Parte Comune non è stata sviluppata in tutte
le sue parti funzionali
In particolare, non sono state sviluppate le seguenti funzionalità:
- posto di movimento;
- impianti di sicurezza;
- base di manutenzione.
Questi elementi sono essenziali per garantire l’efficienza e l’economicità della
Parte Comune.
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Le criticità tecnico - funzionali
4. La base di manutenzione non è ubicata sulla Parte Comune
La localizzazione della base sulla linea storica (ad est di Condove)
comporterebbe notevoli svantaggi:
• accesso alla Parte Comune vincolato dal traffico metropolitano e
regionale;
• aumento del tempo di accesso al tunnel di base e dei costi di
manutenzione;
• mancanza di unitarietà gestionale della Parte Comune, condizione
vincolante per un eventuale PPP (Partnership Pubblico – Privato)
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Le criticità territoriali
Oltre a quest’analisi tecnico-funzionale, LTF ha esaminato la Variante
Mista dal punto di vista territoriale, partendo:
•
dalla sintesi delle principali problematiche ambientali della
Variante Mista svolta nel 2007;
•
dalle indicazioni degli Enti Locali in sede di Osservatorio.
Le principali criticità che possono essere identificate sono richiamate
di seguito.
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Le criticità territoriali: benefici trasportistici
1. Il Progetto non apporta vantaggi trasportistici per la Val di Susa
Mentre sul lato francese verrà creata una stazione internazionale viaggiatori a
Saint-Jean de Maurienne, non è chiaramente identificata una struttura
analoga per il versante italiano.
Stazione internazionale di Saint-Jean de Maurienne
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Criticità territoriali: le Gorge della Dora
2. L’attraversamento delle Gorge della Dora impegna un’area
estremamente sensibile dal punto di vista ambientale (come
segnalato in particolare dal Sindaco di Chiomonte).
Le Gorge della Dora
a Chiomonte
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Criticità territoriali: le Gorge della Dora
Anche la galleria geognostica del massiccio d’Ambin ha il suo
imbocco in questa zona.
Vista 1
2
Vista 2
2
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1
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Criticità territoriali: Mattie
3. La finestra di Mattie
La lunghezza del tunnel dell’Orsiera obbliga a
creare un sito di intervento e sicurezza intermedio.
L’imbocco della finestra di accesso è ubicato in
un’area naturale, nel Comune di Mattie.
Mattie
Zona d’imbocco della finestra
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Criticità territoriali: Comba
4. L’inserimento della stazione di sicurezza
Tra le criticità della Variante Mista, vi é l’imbocco
est del tunnel dell’Orsiera, dove è collocata una
stazione di sicurezza a cielo aperto.
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Gli aspetti positivi per il territorio
A prescindere da considerazioni tecniche ed economiche, che
potranno essere oggetto di altri approfondimenti, la Variante Mista
presenta alcuni elementi positivi per il territorio.
1. L’interramento della linea storica nella zona delle interconnessioni
L’ipotesi descritta nel dossier UE di un interramento della linea storica è una
opportunità di valorizzazione e recupero per il territorio.
A tal proposito, si può fare
riferimento agli studi della
Camera di Commercio,
compresi quelli presentati
al Comitato di Pilotaggio
del Piano Strategico.
Tipologia d’intervento
(Camera di Commercio, 1997)
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Gli aspetti positivi per il territorio
2. Il collegamento ad Orbassano è positivo per l’intermodalità dell’area
torinese
Oltre ad i suoi ruoli di scalo merci e di polo logistico, che verrebbero valorizzati,
il sito di Orbassano potrebbe ospitare l’estensione del terminale dell’Autostrada
Ferroviaria, accessibile dall’area torinese tramite la tangenziale, senza impatti
sul tessuto urbano.
Un’ampia area è disponibile
sullo scalo di Orbassano.
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Metodo di definizione di un possibile corridoio
Sulla base di questa analisi, come richiesto dall’Osservatorio ed autorizzato
dalla CIG, sono state sviluppate delle prime considerazioni per la
definizione di un possibile corridoio di progetto che risolva o attenui le
criticità della Variante Mista contenuta nel Dossier per l’UE.
Obiettivo prioritario è stato quello di sviluppare considerazioni non solo dal
punto di vista infrastrutturale ma di eseguire una riflessione più ampia, che
valorizzi le potenzialità del territorio, tanto dal punto di vista naturalistico
che urbanistico.
Per svolgere questa attività a supporto dell’Osservatorio, è stata messa in
campo un’equipe progettuale composta non solo da ingegneri, ma anche
da architetti e specialisti del paesaggio, che già avevano analizzato in
precedenza questi territori.
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Gli obiettivi
Le considerazioni sviluppate prendono in conto:
• l’analisi critica della Variante Mista;
• le indicazioni emerse nel corso delle audizioni dei Sindaci;
• i suggerimenti del Commissario Straordinario.
Gli obiettivi qualificanti da soddisfare sono:
• Creare una stazione internazionale viaggiatori al servizio dell’intera
Valle;
• Migliorare il progetto delle interconnessioni con la linea storica;
• Ridurre drasticamente l’impegno di suolo naturale (raccomandazione
particolare del Commissario Straordinario).
Lo studio è stato sviluppato analizzando i 2 principali ambiti territoriali di valle:
• Stazione internazionale: Susa, città più importante della Valle e collocata
in una posizione strategica, offre alcune opportunità meritevoli di essere
studiate per la collocazione di una stazione internazionale;
• Interconnessioni: l’ambito territoriale delle chiuse (Villarfocchiardo,
Sant’Antonino di Susa, Vaie) già interessato dalla Variante Mista.
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Avvertenza
Il tempo a disposizione per lo studio è stato molto limitato, pertanto le
indicazioni presentate sono ovviamente preliminari e dovranno essere
approfondite, sia dal punto di vista tecnico che economico.
Per quanto riguarda la cantierizzazione, si forniscono solo primi elementi
orientativi.
Questo studio preliminare non prende in considerazione l’esercizio in fase
transitoria, di cui pure l’Osservatorio ha sottolineato l’importanza.
Come richiesto dall’Osservatorio, vengono suggerite delle ipotesi di
valorizzazione urbanistica ed ambientale. Esse dovranno essere discusse
con i Comuni e gli altri Enti Locali.
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Scarica

Il caso della nuova linea Torino-Lione, Mario Virano