A.A 2013 - 2014 E-mail: [email protected] Telefono: 0871-3555309 (Laboratorio di Psicometria Palazzo Ex Farmacia – Vicino aula C) Orario lezioni: Martedì dalle 11 alle 13 aula B Frequenza non obbligatoria ma consigliata Attestazione della frequenza al corso attraverso la raccolta delle firme Per i frequentanti: 25% di assenze possibili 20 domande a risposta multipla sugli argomenti trattati sia durante le lezioni dell’EPG che durante il corso di Psicometria II 2 esercizi da svolgere, ognuno dei quali ha valore di 5 punti Ricerca non sperimentale I veri esperimenti Cosa è una inchiesta? A cosa serve? Come si prepara? Come si somministra? A chi si somministra? Come si sceglie il campione a cui somministrarla? Metodo per raccogliere informazioni. Raccogliere informazioni scientifiche od opinioni della gente in merito a particolari argomenti. Sfatare i miti 1. IL QUESTIONARIO Creazione di un questionario che condivide con i disegni di ricerca molti accorgimenti. Si possono usare questionari già noti (così si possono confrontare i risultati) o crearne di nuovi. Ovviamente anche i questionari rientrano nella categoria ‘TEST’ e come tali devono essere standardizzati. 2. SCOPO DEL QUESTIONARIO Individuare lo scopo da raggiungere Domande obiettive Domande generali (esempio sicurezza nel campus) No influenza sperimentatore 3. DETERMINARE I TIPI DI DOMANDA Due tipi : aperta o chiusa Vantaggi aperta: permette ai soggetti di rispondere liberamente; permette di scoprire qualcosa che non è stato considerato in anticipo Svantaggi aperta: difficile codifica, difficile sintesi, richiede abilità linguistiche Vantaggi chiusa: facile codifica,facile analisi, non richiede abilità linguistiche Svantaggi chiusa: poche alternative o disaccordo degli intervistati, poca chiarezza Usare le aperte nelle ricerche preliminari su piccoli campioni, usare le chiuse su ricerche a grande scala 4. SCRIVERE GLI ITEM Un solo argomento per volta per evitare ambiguità e confusione Le domande devono essere posto in modo da non influenzare i soggetti Rendere chiare le alternative in modo che siano mutualmente escludentisi ed esaustive Attenzione alla desiderabilità sociale (scala di menzogna) Attenzione all’acquiescenza Scegliere il formato Scegliere la sequenza degli item (dati anagrafici, domande chiuse, domande aperte…) 1.Dicotomici 2. A scelta multipla 3. Scala Likert 4. Item ramificati Ti rechi ogni settimana dal parrucchiere SI NO Ti rechi dal parrucchiere: -Una volta alla settimana - 2 volte al mese -1 volta al mese - meno di una volta al mese Ritieni il palazzo dove vivi sicuro accordo 1 2 3 4 5 6 7 disaccordo Le scale Likert indicano non solo la direzione dell’accordo ma anche il grado. Quanti drinh bevi il sabato? 0 1 2 3 Se rispondi 0 passa alla 5, altrimenti leggi la domanda successiva. 5. ANALISI DEI DATI Scegliere come codificare i dati Attribuire specifici punteggi ai dati del questionario per poterlo analizzare Scegliere quale tecnica di riduzione dei dati usare 1.IL METODO DELLA SOMMINISTRAZIONE Faccia a faccia Per iscritto Con il computer Per telefono IL METODO MIGLIORE? Dipende dalla situazione!! 1. Raccogliere info nella classe 2. Raccogliere info nel Campus 3. Sondaggi elettorali 4. Questionario online 1. FACCIA A FACCIA VANTAGGI Stabilire rapporto diretto Dirigere l’attenzione Chiarire dubbi Zero missing SVANTAGGI Effetto – intervistatore Metodo costoso No controllo intervistatore (manipolazione) AD UN GRUPPO 2. PER ISCRITTO IN UN DETERMINATO POSTO INVIO PER POSTA VANTAGGI Economico Maggiore anonimato Minor effetto dello sperimentatore SVANTAGGI Tassi di risposte variabili Se c’è un dubbio non lo si può chiarire all’intervistato Minima alfabetizzazione 3. CON IL COMPUTER VANTAGGI Può essere compilato da casa È impersonale Minore desiderabilità sociale No missing Economico SVANTAGGI Non si può verificare la veridicità delle risposte Il campione non è realmente casuale Difficile programmazione del programma 4. PER TELEFONO VANTAGGI Basso costo Facile raggiungibilità sg Rapidità Interviste assistite dal pc Supervisione dell’intervstatore SVANTAGGI Bassa validità esterna Minore anonimato Stanchezza soggetti Rappresentano un problema nelle interviste Alta percentuale di rifiuto Bassa motivazione degli intervistati Poche risposte=maggior peso degli intervistati che alzano più la voce Al CAMPIONE. Chi è il campione? Un numero ridotto di N casi estratti dalla POPOLAZIONE. Infatti, quando si svolge una ricerca, non è possibile esaminare l’intero UNIVERSO O POPOLAZIONE di RIFERIMENTO (N), ma si lavora su una parte di esso, ovvero il CAMPIONE . Come deve essere il CAMPIONE? RAPPRESENTATIVO, ossia deve avere le stesse caratteristiche della popolazione di riferimento, consentendo di generalizzare i risultati. Attraverso il CAMPIONAMENTO. È una tecnica che permette di estrarre dalla POPOLAZIONE il CAMPIONE RAPPRESENTATIVO. IL CAMPIONAMENTO PUO’ ESSERE: - Arbitrario Finalizzato ad uno scopo Di convenienza Probabilistico In questo tipo di campionamento ogni elemento della popolazione ha la stessa probabilità di essere scelto per far parte del campione. Questo permette di avere un CAMPIONE RAPPRESENTATIVO DELLA POPOLAZIONE. Il campionamento probabilistico: 1)campionamento casuale semplice 2)campionamento casuale stratificato 3)campionamento sistematico 4)campionamento a stadi 5)campionamento a grappoli Tutte le unità della popolazione hanno la stessa probabilità di essere estratte per far parte del campione. Per poter realizzare questo tipo di campionamento si deve disporre di una lista di tutte le unità della popolazione a cui è associato un codice numerico. C’ è bisogno di una tavola di numeri random, in cui si scelgono i numeri con due modalità: - Si punta il dito ad occhi chiusi su un punto della tavola; - Si comincia all’inizio della tavola e si usa una parte di essa solo una volta. Si suddivide la popolazione in sottopopolazioni o strati e poi si estraggono casualmente i soggetti dai clusters, che devono avere numerosità adeguata per creare un campione. È un campionamento probabilistico ma non casuale, perché la selezione dei soggetti del campione non sono estratti a sorteggio o mediante tavola dei numeri random, ma si seleziona sistematicamente un soggetto ad ogni dato intervallo (si prende ogni “ennesimo” individuo da un elenco). La popolazione è suddivisa su più livelli gerarchicamente ordinati, da cui i soggetti sono estratti con tecnica “ad imbuto”. Esempio: si vuole costruire un campione nazionale di maestre elementari. La popolazione si suddivide in unità PRIMARIE (circoli didattici) e SECONDARIE (maestri). Successivamente si estrae casualmente un campione di unità didattiche (ES. 50 circoli didattici) e un campione di maestri (ES. 50 maestri). È usato quando nella popolazione non è suddivisa in unità, ma in gruppi omogenei (es. famiglie o gruppi classe), chiamati GRAPPOLI. Esempio: in una ricerca sul tifo calcistico si può assumere come popolazione di riferimento l’insieme dei tifosi che seguono in un treno riservato la trasferta della squadra. Si può scegliere, con campionamento sistematico, due scompartimenti per ogni vagone ed intervistare tutti i soggetti facenti parte degli scompartimenti prescelti. - Vero esperimento Quasi esperimento - Controllo completo delle variabili Validità non minacciata Controllo assegnazione soggetti alle condizioni e presentazione delle condizioni Manipolazione variabile indipendente Manipolazione della variabile indipendente o fattore, ma non l’assegnazione dei soggetti alle condizioni sperimentali Le variabili indipendenti sono chiamate FATTORI; Ognuna delle variabili indipendenti è caratterizzata da LIVELLI o VALORI. Ogni variabile indipendente ha almeno due livelli; CONDIZIONE o TRATTAMENTO si riferisce al modo di trattare i soggetti. ESEMPIO: Supponete di star conducendo un esperimento sugli effetti che la manipolazione da parte dell’uomo ha sullo stato emotivo dei ratti. VARIABILE INDIPENDENTE = MANIPOLAZIONE VARIABILE DIPENDENTE = EFFETTO SULLO STATO EMOTIVO DEI RATTI LIVELLI DELLA VARIABILE INDIPENDENTE = MANIPOLAZIONE VS NON MANIPOLAZIONE CONDIZIONE O TRATTAMENTO = RATTI MANIPOLATI vs RATTI NON MANIPOLATI (coincidono con i gruppi). DISEGNI ENTRO I SOGGETTI DISEGNI TRA I SOGGETTI GLI STESSI SOGGETTI SONO SOTTOPOSTI A TUTTE LE CONDIZIONI SPERIMENTALI Questo disegno sperimentale può essere influenzato dagli effetti dell’ordine e effetti della sequenza EFFETTI DELL’ORDINE: derivano dalla POSIZIONE ordinale delle condizioni nell’esperimento indipendentemente dalla specificità delle condizioni stesse. Esempio:effetto del riscaldamento pratica in esperimenti sull’apprendimento. EFFETTI DELLA SEQUENZA: dipendono dalla INTERAZIONE TRA LE CONDIZIONI DELL’ESPERIMENTO. Esempio: esperimento sulla valutazione della pesantezza di oggetti sollevati. Vi sono due strategie per controllare gli effetti dell’ordine e della sequenza : disporre l’ordine dei trattamenti in modo che gli effetti dell’ordine e della sequenza siano controllati ENTRO I SOGGETTI; quando questo non è possibile si controllano gli effetti dell’ordine e della sequenza TRA I SOGGETTI. Come e quando si effettuano tali controlli entro i soggetti e tra gruppi??? Il controllo degli effetti dell’ordine e della sequenza è possibile quando ciascun soggetto è sottoposto a TUTTE LE CONDIZIONI!. In questo caso è utile randomizzare l’ordine delle condizioni per ciascun soggetto. Un’utile randomizzazione è per BLOCCHI, in cui l’ordine delle condizioni è randomizzato con la restrizione che ciascuna condizione venga applicata una volta prima della ripetizione di qualsiasi condizione. Esempio: Nella sequenza BCAD, ADCB ciascuna delle 4 condizioni è applicata una sola volta in ordine casuale entro ciascuno dei due blocchi. Vi è una possibilità minore che effetti indesiderati della sequenza vengano prodotti da ordini del seguente tipo: AABDBCCD. La randomizzazione a blocchi è utile in particolare quando si applica ciascuna condizione due volte e l’esperimento richiede due sedute. Quando vi sono pochi soggetti e molte condizioni da applicare poche volte si può utilizzare il CONTROBILANCIAMENTO INVERSO per controllare gli effetti dell’ordine. Esempio: presenza di tre condizioni, ciascuna delle quali è applicata due volte. In questo caso, la prima volta le condizioni sono presentate in ordine e, la seconda volta, sono presentate nell’ordine inverso. La tecnica è nota come sequenza ABCCBA o ABBA. Effetto d’ordine lineare, perché produce un aumento della variabile dipendente. Il controbilanciamento ha funzionato. Effetto d’ordine non lineare, perché produce un aumento e poi una riduzione della variabile dipendente. Il controbilanciamento non ha funzionato. Se non è possibile randomizzare l’ordine di presentazione delle condizioni o se il controbilanciamento entro i soggetti non sembra appropriato, dovete lasciare che l’ordine e la sequenza si confondano con la condizione entro i soggetti ma controllati entro i gruppi. In questo caso si utilizza la tecnica del controbilanciamento completo oppure il quadro latino. CONTROBILANCIAMENTO COMPLETO Vi sono tre condizioni, ciascuna delle quali deve essere applicata a ciascun soggetto una sola volta. Se i soggetti sono 6 si possono controllare ordine e sequenza in questo modo: Soggetto Ordine Ordine Ordine 1 A B C 2 A C B 3 B A C 4 B C A 5 C A B 6 C B A Ordine e sequenza dei trattamenti sono controbilanciati, perché ciascuna condizione occupa ciascuna posizione ordinale lo stesso numero di volte (posizione), e segue ciascun’altra condizione lo stesso numero di volte (sequenza). Quando si controlla l’ordine ma non la sequenza delle condizioni si utilizza la tecnica del QUADRO LATINO. Soggetto Ordine Ordine Ordine Ordine 1 A B C D 2 B C D A 3 C D A B 4 D A B C Uno svantaggio del quadro latino è che la sequenza non è controllata. Tuttavia si possono controllare gli effetti della sequenza dell’ordine attraverso particolari quadri latini: QUADRO LARTINO BILANCIATO, in cui ciascuna condizione è preceduta immediatamente per una sola volta da ciascun’altra condizione. Quando potete ritenere che gli effetti di contrasto riguardino principalmente le coppie di condizioni, il quadro latino bilanciato è efficace. Soggetto Ordine Ordine Ordine Ordine 1 A B C D 2 B D A C 3 C A D B 4 D C B A DISEGNO SPERIMENTALE A DUE CONDIZIONI: ha solo due condizioni e ciascun soggetto serve da controllo di se stesso. Condizione 1 o sperimentale Condizione 2 o di controllo Assegnazione Trattamento Prova Tutti i soggetti sono sottoposti a tutte le condizioni in ordine controbilanciato Condizione 1 o trattamento sperimentale Si Condizione 2 o trattamento di controllo Si Esempio: Marshall e Teitelbaum (1974) esperimento sul neglect in 12 ratti, attraverso lesione dell’ipotalamo laterale. Dopo la convalescenza post operatoria venne esaminata la capacità di reagire agli stimoli presentati da un lato del corpo o dall’altro. Tutti i ratti rispondevano solo quando gli stimoli venivano presentati dallo stesso lato della lesione. Quindi ogni ratto fungeva da controllo di se stesso. DISEGNO SPERIMENTALE A CONDIZIONI MULTIPLE: è usato per confrontare l’efficacia di parecchie variabili o trattamenti (es. verificare quale tra tre tipi di psicoterapia è più efficace); determinare la forma della funzione che lega variabili dipendenti ed indipendenti. Assegnazione Trattamento Prova Condizione 1 Tutti soggetti sono sottoposti a tutte le condizioni sperimentali 1 Si Condizione 2 Tutti soggetti sono sottoposti a tutte le condizioni sperimentali 2 Si Condizione 3 Tutti soggetti sono sottoposti a tutte le condizioni sperimentali 3 Si Nel momento in cui i soggetti non possono essere usati come controllo di se stessi, a causa del possibile effetto dell’ordine e della sequenza si usano i disegni sperimentali tra i soggetti. DISEGNO SPERIMENTALE A DUE CONDIZIONI Assegnazione Trattamento Prova Gruppo 1 Assegnazione casuale dei soggetti ai gruppi 1 Si Gruppo 2 Assegnazione casuale dei soggetti ai gruppi 2 Si DISEGNO SPERIMENTALE A CONDIZIONI MULTIPLE: Assegnazione Trattamento Prova Gruppo 1 Assegnazione 1 casuale dei soggetti ai gruppi Si Gruppo 2 Assegnazione 2 casuale dei soggetti ai gruppi Si Gruppo 3 Assegnazione 3 casuale dei soggetti ai gruppi Si DISEGNO SPERIMENTALE CON UN GRUPPO E UNA SOLA PROVA: Il soggetto è sottoposto a un trattamento e poi esaminato rispetto a qualche variabile dipendente. Si suppone di voler esaminare l’efficacia di un programma motivazionale, caratterizzato da programmi di addestramento. Trovate che la maggior parte dei partecipanti dice che l’esperienza è stata utile. Questo disegno ha dei problemi, perché non si ha alcuna misura di come i partecipanti si sentissero prima dell’addestramento e non avete alcuna prova relativa a quale fattore abbia causato il cambiamento. Singolo gruppo Trattamento Prova DISEGNO SPERIMENTALE CON UNA PROVA E GRUPPI DI CONTROLLO NON EQUIVALENTI Supponete di voler migliorare lo studio sull’efficacia del programma motivazionale confrontando i soggetti sottoposti al programma da chi non si è sottoposto. Il problema è che i due gruppi non sono stati selezionati dalla stessa popolazione per l’addestramento!. Gruppo 1 Gruppo 2 Assegnazione Trattamento Prova Qualsiasi metodo che non sia casuale Si Si No Si