Patto di stabilità interno
Istruzioni per l’uso
Obiettivi
D.L 112/2008 (art. 1)
2008 2009 2010 2011
DISAVANZO/PIL
-2.5
-2.0
-1.0
-0.1
DEBITO/PIL
103.9 102.7 100.4 97.2
Chi?
I soggetti a cui è rivolto il patto di stabilità
interno sono i comuni con almeno 5000
abitanti, le province e le regioni.
Gli obiettivi del patto devono essere rispettati
fin dal bilancio di previsione.
Miglioramento del saldo
Art. 77 bis 2
La manovra finanziaria è fissata in termini di
riduzione del saldo tendenziale di comparto per
ciascuno degli anni 2009, 2010 e 2011
Definizione miglioramento del saldo
Ai fini della determinazione dello specifico obiettivo di saldo finanziario i
comuni applicano al saldo dell’anno 2007 le seguenti percentuali:
2009
2010
2011
A) Rispettosi del patto con saldo negativo
48%
97%
165%
B) Rispettosi con saldo positivo
10%
10%
0%
C) Non rispettosi con saldo positivo
0%
0%
0%
D) Non rispettosi con saldo negativo
70%
110%
180%
Enti con saldo negativo
Gli enti di cui al comma 3, lettere A e D, devono
conseguire, per ciascuno degli anni 2009, 2010 e
2011, un saldo finanziario pari al corrispondente
saldo finanziario dell’anno 2007, quale risulta dai
conti consuntivi, migliorato dell’importo risultante
dall’applicazione delle percentuali indicate nelle
stesse lettere A e D
Enti con saldo positivo
Gli enti di cui al comma 3, lettere B e C, devono
conseguire, per ciascuno degli anni 2009, 2010 e
2011, un saldo finanziario pari al corrispondente
saldo finanziario dell’anno 2007, quale risulta dai
conti consuntivi, peggiorato dell’importo risultante
dall’applicazione delle percentuali indicate nelle
stesse lettere A e D
Stato di emergenza
Art 77. 7bis
Nel saldo finanziario di cui al comma 5 non sono considerate le
risorse provenienti dallo Stato e le relative spese di parte corrente e
in conto capitale sostenute dalle province e dai comuni per
l’attuazione delle ordinanze del Presidente del Consiglio dei ministri a
seguito di dichiarazione dello stato di emergenza. L’esclusione delle
spese opera anche se esse sono effettuate in più anni, purché nei
limiti complessivi delle medesime risorse.
Contenimento della spesa
Art 77 bis13
Al fine di assicurare il raggiungimento degli obiettivi
del patto di stabilità interno, il rimborso per le
trasferte dei consiglieri comunali e provinciali è, per
ogni chilometro, pari a un quinto del costo di un litro
di benzina.
Sanzioni
Art 77 bis 20
In caso di mancato rispetto del patto di stabilità interno
relativo agli anni 2008-2011, alla provincia o comune
inadempiente sono ridotti per un importo pari alla
differenza, se positiva, tra il saldo programmatico e il
saldo reale, e comunque per un importo non superiore
al 5% i contributi ordinari dovuti dal Ministero
dell’interno per l’anno successivo.
Sanzioni
Art 77 bis 21
In caso di mancato rispetto del patto di stabilità interno
nell’esercizio precedente è fatto divieto agli enti di
procedere ad assunzioni di personale a qualsiasi titolo,
con qualsivoglia tipologia contrattuale, ivi compresi i
rapporti co.co.co. e di somministrazione, anche con
riferimento ai processi di stabilizzazione in atto. E’ fatto
altresì divieto agli enti di stipulare contratti di servizio
con soggetti privati che si configurino come elusivi della
presente disposizione.
e Parma?
Abbiamo cercato di capire dove si colloca Parma nelle 4 fasce indicate
in precedenza e guardate cosa abbiamo trovato:
Delibera n. 126/29 del 13/12/2010
“Tenuto conto che nel caso del comune di Parma, avendo rispettato il
patto per l’anno 2007 e presentando un saldo 2007 positivo, il
coefficiente di miglioramento da applicare è pari al 165% per il 2011…”
Se il saldo era davvero positivo gli obiettivi erano diversi in quanto
rientrerebbe nella fascia B e non A come indicato dagli obiettivi della
delibera.
Ancora una volta i nostri politici dimostrano di essere dei dilettanti della
politica non essendo neanche in grado di leggere una legge.
Conclusioni
Il patto di stabilità ha l’obiettivo di ridurre l’indebitamento degli enti locali,
ma come si dice, “fatta la legge, fatto l’inganno”. I comuni per sfuggire a
queste regole sempre più spesso ricorrono alle aziende partecipate.
Infatti dovrebbero rientrare nel patto di stabilità tutte le imprese
controllate al 100% dall’ente in questione, ma spesso il comune controlla
solo parte delle azioni di queste S.p.A.
In questo modo è sempre più difficile controllare i conti dei comuni che
ben si guardano dal presentare un bilancio consolidato. Uno degli
obiettivi del nostro MoVimento 5 stelle è quello della trasparenza e per
fare ciò è necessario che sia chiarisca la situazione delle partecipate per
avere un quadro netto di quali debiti sono di competenza del Comune.
Non si può pensare che la soluzione per rispettare il patto sia
l’alienazione del Patrimonio del Comune perché questa scelta nel lungo
periodo porta ad un inesorabile indebolimento del Comune stesso.
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