CORSO DI FISICA TECNICA 2 AA 2013/14 ACUSTICA Lezione n° 6: Propagazione del suono in ambienti chiusi Tempo di riverberazione Ing. Oreste Boccia 1 Ambiente chiuso: generalità Un suono generato all’interno di un ambiente chiuso produce un campo acustico che è il risultato della sovrapposizione delle onde dirette e delle onde riflesse. suoni riflessi suono diretto sorgente puntiforme ricevitore sorgente puntiforme Le onde dirette provengono dalla sorgente e raggiungono direttamente l'ascoltatore, come se fosse in campo libero; Le onde riflesse sono invece prodotte da tutte le riflessioni sulle pareti ed ostacoli presenti nell'ambiente. La porzione di energia riflessa dalle superfici di confine dipende dal loro comportamento acustico, in generale descritto dai coefficienti di assorbimento a, riflessione r e trasmissione t . 2 Corso di Fisica Tecnica 2 – Ing. Oreste BOCCIA AA 2013/14 Ambiente chiuso: coefficienti r, a, t (1) L’equazione del bilancio energetico per un’onda che incide su una parete vale: Wo = Wr + Wa + Wt dove Wo è la potenza sonora incidente, Wr è la potenza riflessa, Wa è la potenza assorbita trasformandosi in calore e Wt è la potenza sonora che attraversa la parete. Dividendo per Wo si ottiene: 1 = r +a+t dove r = Wr/ Wo , a = Wa/ Wo e t = Wt/ Wo sono rispettivamente i coefficienti di riflessione, assorbimento e trasmissione della parete nei confronti della potenza sonora incidente. 3 Corso di Fisica Tecnica 2 – Ing. Oreste BOCCIA AA 2013/14 Ambiente chiuso: coefficienti r,a,t (2) Il valore dei coefficienti r, a, t : • varia tra 0 e 1: 0 r, a, t 1 • dipende dal materiale della parete, dalla frequenza e dall’angolo di incidenza dell’onda della pressione sonora. Si può definire il coefficiente di assorbimento acustico apparente come: =1–r=a+t L’aggettivo apparente sta ad indicare che l’energia sonora entrata nella parete, pur essendo solo in parte realmente assorbita, non ritorna nell’ambiente di origine. 4 Corso di Fisica Tecnica 2 – Ing. Oreste BOCCIA AA 2013/14 Campo Libero, Riverberante & Semiriverberante All’interno di un ambiente chiuso il campo acustico può essere di tre differenti tipi : • campo libero • campo riverberante • campo semiriverberante Un campo si dice libero quando ci troviamo in prossimità della sorgente, dove prevale il contributo dell’energia diretta, rispetto alla quale il contributo di tutte le riflessioni risulta trascurabile. In queste ipotesi, il campo è lo stesso che si avrebbe all’aperto e dipende solo dalla distanza dalla sorgente e dalla sua direttività Q. Il livello di pressione sonora vale: Q Lp Lw 10 log 2 4d in cui LW è il livello di potenza sonora della sorgente, Q la sua direttività, e d la distanza fra sorgente e ricevitore. 5 Corso di Fisica Tecnica 2 – Ing. Oreste BOCCIA AA 2013/14 Campo riverberante: Un campo si dice riverberante se il numero delle riflessioni prodotte dalle pareti laterali è tanto elevato da formare un campo acustico uniforme in tutto l’ambiente e maggiore del contributo del campo diretto. Si definisce la costante d’ambiente R come R a S (m 2 o sabin metrici ) 1 a n dove: a a S i i 1 i S è il coefficiente medio di assorbimento, ai è il coefficiente di assorbimento della iesima superficie, Si è l’area della i-esima superficie, S è la superficie totale interna (pavimento, pareti, soffitto, etc.). Per ambienti aventi un coefficiente di assorbimento medio minore di circa il 25 %, la costante di ambiente R è circa uguale all’assorbimento totale o area equivalente di assorbimento acustico A: A aS i ai Si 6 Corso di Fisica Tecnica 2 – Ing. Oreste BOCCIA AA 2013/14 Campo riverberante e semiriverberante Pertanto il livello di pressione sonora vale: 4 Lp Lw 10 log A Un campo si dice semiriverberante quando al suo interno esistano contemporaneamente zone di campo libero e zone di campo riverberante. In ambienti di normali dimensioni, si può ipotizzare che il campo acustico sia semiriverberante. Il livello di pressione sonora vale: 4 Q Lp Lw 10 log 2 4d A In presenza di campo acustico semiriverberante, il livello totale nel punto P deve tenere conto, per un dato livello di potenza sonora Lw, sia dell’attenuazione per distanza che del contributo del locale in cui si trovano sorgente ed ascoltatore, descritto dalla costante ambiente. 7 Corso di Fisica Tecnica 2 – Ing. Oreste BOCCIA AA 2013/14 Campo semiriverberante La figura mostra la distribuzione del livello di pressione sonora in un ambiente chiuso, in funzione della distanza dalla sorgente. • la retta (A = ) rappresenta il caso limite di campo libero (-6 dB per raddoppio della distanza d) • la linea tratteggiata delimita una zona alla destra della quale il campo acustico è praticamente riverberante. 8 Corso di Fisica Tecnica 2 – Ing. Oreste BOCCIA AA 2013/14 Campo semiriverberante Il contributo diretto varia con l’inverso della distanza al quadrato, quindi è trascurabile se ci allontaniamo e diventa viceversa predominate approssimandosi alla sorgente. Il contributo diffuso risulta indipendente dalla distanza ed è lo stesso ovunque. +3dB Distanza critica, alla quale il suono diretto e riflesso sono uguali Riduzione del livello sonoro nell’ambiente attraverso un trattamento acustico delle pareti: • vicino alla sorgente, l’attenuazione sarà molto piccola anche aumentando notevolmente il valore della costante ambiente R; • lontano dalla sorgente, (campo acustico prevalentemente riverberante) la riduzione di livello sonoro potrà essere significativa. 9 Corso di Fisica Tecnica 2 – Ing. Oreste BOCCIA AA 2013/14 Distanza critica In un ambiente chiuso si definisce distanza critica rc dalla sorgente la distanza per la quale le due componenti diretta e riflessa risultano uguali: L p, dir L p, dif Da cui: L w 10 log Q 4 L 10 log w R 4 rc2 Q 4 4 rc2 R rc QR 16 rc 0.141 Q R 10 Corso di Fisica Tecnica 2 – Ing. Oreste BOCCIA AA 2013/14 Distanza critica Da punto di vista grafico la distanza critica rappresenta il punto in cui la curva complessiva del campo semiriverberante è sollevata di 3 dB rispetto alla retta orizzontale del campo puramente riverberante. La distanza critica è estremamente importante in termini di qualità e comprensione della parola. Se ci si trova entro tale distanza dalla sorgente, il suono diretto è predominante sul campo riverberante. Il suono diretto è chiaro, è nitido e porta un’informazione perfettamente intelligibile, al contrario del suono riverberante che risulta confuso. Quindi soprattutto per quanto riguarda la comprensione della parola è importante che l’ascoltatore venga a trovarsi sempre entro la distanza critica dalla sorgente. Questo significa che non è possibile in ambienti molto vasti posizionare per esempio un unico altoparlante al centro e sperare che il suono arrivi chiaro in ogni punto dello spazio. Le possibili soluzioni alla perdita di qualità da parte del suono sono due. Si può puntare un altoparlante molto direttivo (elevato Q) direttamente sul pubblico; oppure si può usare una sorgente poco direzionale solo a patto che la stanza abbia una elevata costante d’ambiente R. 11 Corso di Fisica Tecnica 2 – Ing. Oreste BOCCIA AA 2013/14 Tempo di riverberazione Si consideri una sorgente sonora S posta in un ambiente chiuso ed un punto di ascolto P a distanza d da essa. Il campo sonoro in P sarà dato dalla componente che giunge in P direttamente dalla sorgente più quella che arriva dopo un certo numero di riflessioni ad opera delle pareti dell’ambiente o di arredi o altri oggetti o persone presenti nell’ambiente stesso. L’onda diretta raggiunge per prima il punto P; per compiere il tragitto SP è necessario un intervallo di tempo: t d d m c 340 durante il quale il livello di pressione sonora nel punto P rimane ancora nullo. Dopo l’intervallo di tempo Δt giunge nel punto P il contributo diretto che è quello con il massimo contenuto di energia. 12 Corso di Fisica Tecnica 2 – Ing. Oreste BOCCIA AA 2013/14 Tempo di riverberazione Regime stazionario Coda sonora Transitorio di avviamento Dopo l’intervallo di tempo Δt giunge nel punto P il contributo diretto che è quello con il massimo contenuto di energia AB. Successivamente arrivano via via i contributi delle varie riflessioni, a cominciare dalla prima che compie il percorso più breve, e poi le successive. Ogni nuova riflessione aggiunge un contributo al livello sonoro nel punto P via via decrescente in termini di contenuto energetico e sempre meno ritardato rispetto a quello che lo precede. Il livello di pressione sonora nel punto P continua ad aumentare ed una volta giunte nel punto di ascolto tutte le riflessioni possibili, il livello assume un valore costante nel tempo (regime stazionario). 13 Corso di Fisica Tecnica 2 – Ing. Oreste BOCCIA AA 2013/14 Tempo di riverberazione La durata del transitorio di avviamento dipende dal numero di riflessioni che si verificano, dunque dalla geometria del locale e dalla posizione reciproca tra sorgente e ascoltatore. Il valore di regime si manterrà costante almeno fino all’istante in cui la sorgente sonora avrà cessato di funzionare. In quell’istante, il suono in P non cessa istantaneamente, ma prosegue per riverberazione per un certo tempo la cui durata dipende dalla velocità del suono, dalla distanza tra le pareti e dal numero e dalla qualità delle pareti riflettenti. Per un intervallo di tempo Δt uguale a quello impiegato dalla prima onda sonora emessa all’atto dell’accensione per raggiungere il punto di ascolto, l’ascoltatore in P continua a percepire lo stesso livello sonoro stazionario instauratosi prima dello spegnimento. In seguito il livello sonoro diminuisce prima istantaneamente del tratto A’B’ (componente diretta) e poi progressivamente, tendendo asintoticamente a zero, man mano che vengono a mancare uno dopo l’altro i contributi delle varie riflessioni, nello stesso ordine con cui sono arrivati in P all’atto dell’avviamento. Quindi, esiste un transitorio di estinzione o coda sonora che ha un andamento inverso rispetto a quello di avviamento. 14 Corso di Fisica Tecnica 2 – Ing. Oreste BOCCIA AA 2013/14 Tempo di riverberazione L’importanza della riverberazione è legata al fatto che tipicamente i suoni sono costituiti da una successione di segnali acustici di breve durata (caso del linguaggio parlato, della musica) e che tali segnali devono essere percepiti distintamente e chiaramente dagli ascoltatori, per assicurare una soddisfacente intelligibilità del messaggio sonoro. L’orecchio umano non riesce a distinguere due suoni se essi sono percepiti a meno di 0,1 secondi di distanza uno dall'altro. Si consideri il caso semplice di una sorgente che emette due suoni, separati da un breve tempo di silenzio. Se il transitorio di estinzione del primo segnale W non è molto rapido esiste un intervallo di tempo nel quale il suo livello sonoro interferisce con quello che proviene dal transitorio di avviamento del suono seguente. t L L1 L1+L2 L2 t Corso di Fisica Tecnica 2 – Ing. Oreste BOCCIA Questo crea un disturbo mascherante o rumore di riverberazione, per l’ascoltatore, tanto maggiore quanto maggiore è il transitorio di spegnimento, ovvero la riverberazione del segnale che lo precede. 15 AA 2013/14 Tempo di riverberazione Quindi affinché il suono non subisca un’alterazione che lo renda irriconoscibile occorre che il transitorio di estinzione di ciascuno dei segnali acustici discenda velocemente a valori sufficientemente bassi. Tale rapidità in acustica ambientale viene valutata mediante una grandezza denominata tempo di riverberazione. Si definisce tempo di riverberazione T60 il tempo necessario affinché in un determinato punto di un ambiente chiuso il livello di pressione sonora discenda di 60 dB dal valore che aveva nell’istante di spegnimento della sorgente stazionaria. L 100 dB 40 dB T60 Tempo 16 Corso di Fisica Tecnica 2 – Ing. Oreste BOCCIA AA 2013/14 Tempo di riverberazione Il T60 fornisce direttamente l’effetto percepibile dall’uomo della durata della coda sonora: noi sentiamo un ambiente molto riverberante quando T60>2 sec e molto asciutto quando T60< 1 sec . Quindi la regolazione del tempo di riverberazione di un ambiente è uno dei principali parametri di progettazione acustica di una sala. Tipologia di ambiente Aula piccola Aula grande Cinema Teatro dell’opera Concert hall T60 ottimo (secondi) 0,5 1 0,7-0,8 1,3-1,5 1,7-2,3 Dalla tabella sopra si vede che esiste un tempo di riverbero ottimo a seconda dell’utilizzo della sala. Il tempo di riverberazione varia anche con la frequenza, a causa delle variazioni dei coefficienti di assorbimento con la stessa frequenza. 17 Corso di Fisica Tecnica 2 – Ing. Oreste BOCCIA AA 2013/14 Tempo di riverberazione Il tempo di riverberazione può essere valutato teoricamente mediante delle formule empiriche che sono valide sotto l’ipotesi di: perfetta diffusione dell’energia sonora nell’ambiente chiuso, non considerano l’assorbimento dell’aria. Se il suono non è di tipo diffuso c'è da aspettarsi una notevole differenza tra i dati del tempo di riverbero rilevati sperimentalmente e quelli ricavati teoricamente. Queste differenze non trascurabili si possono riscontrare in: • nelle grandi sale; • locali fortemente fonoassorbenti; • ambienti aventi una dimensione molto minore delle altre, per esempio un corridoio lungo e stretto, un’altezza assai minore delle dimensioni orizzontali (sale “basse”); • superfici che delimitano l’ambiente con proprietà fonoassorbenti molto diverse fra loro e sorgenti sonore fortemente direzionali. La normativa nazionale e quella internazionale suggeriscono l’uso della correlazione di Sabine: 0,161V 0,161V 0,161V T60 A S i i mS 18 Corso di Fisica Tecnica 2 – Ing. Oreste BOCCIA AA 2013/14 Tempo di riverberazione La correlazione di Sabine non sempre dà risultati accettabili. Quando i coefficienti di assorbimento delle superfici che delimitano una sala tendono tutti al valore α=1 (ambiente sordo, al limite addirittura anecoico, senza echi e riverberazione) il tempo di riverbero dovrebbe tendere a zero; invece la correlazione di Sabine fornisce in questo caso un tempo di riverberazione piccolo ma non nullo: 0,161V T60 S Quindi, la formula di Sabine si utilizza per ambienti con coefficienti di assorbimento minori o uguali a circa il 20%. Le limitazioni proprie della correlazione di Sabine hanno spinto diversi studiosi a cercare di elaborare altre relazioni, aventi un campo di validità più generale. Tra queste meritano di essere ricordate: nel caso in cui si hanno coefficienti 0,161V Correlazione di Millington-Sette: T60 di assorbimento diversi sulle Si ln 1 i diverse pareti dell’ambiente Correlazione di Norris-Eyring: 19 Corso di Fisica Tecnica 2 – Ing. Oreste BOCCIA AA 2013/14 Tempo di riverberazione Con queste relazioni è possibile giungere ad un’espressione di T60 che fornisce valori tendenti a zero quando il coefficiente di assorbimento medio tende ad uno. Se si vuole tenere conto anche dell’assorbimento molecolare dell’aria ambiente, ogni denominatore delle correlazioni precedenti va incrementato di un termine pari a 4mV, dove V (m3) è il volume mentre m è l’assorbimento di un metro lineare d’aria. I tempi di riverberazione reali devono essere confrontati con i tempi di riverberazione ottimali forniti dalle norme, in funzione delle destinazioni d’uso, delle volumetrie degli ambienti e delle frequenze. Tempi ottimali di T60 a diverse frequenze, nel caso di cinema, teatri, auditori: : 20 Corso di Fisica Tecnica 2 – Ing. Oreste BOCCIA AA 2013/14 Tempo di riverberazione Se l’ambiente risulta troppo riverberante, è possibile correggerlo acusticamente applicando alle pareti pannelli o strutture con caratteristiche di fonoassorbimento. Questi interventi vanno fatti scegliendo preventivamente il tipo di materiale più adatto al caso specifico in funzione delle frequenze alle quali il tempo di riverberazione risulta essere troppo elevato. Ove si renda necessario abbattere la riverberazione a tutte le frequenze, una riduzione del volume, ad esempio mediante controsoffittatura, è sicuramente un efficace mezzo di assorbimento e consente, se praticamente realizzabile, di ottenere l’effetto desiderato. 21 Corso di Fisica Tecnica 2 – Ing. Oreste BOCCIA AA 2013/14