IL TELESCOPIO
&
L’ A S T R O N O M I A
M ANUALE
D’U SO
con la collaborazione di
Attilio Bogi
Questo manuale è stato prodotto da ZIEL ITALIA s.r.l.,
distributrice esclusiva dei prodotti ZIEL.
La riproduzione, anche parziale del testo e delle illustrazioni è consentita solo previa autorizzazione di ZIEL
ITALIA s.r.l.
TUTTI I TELESCOPI ZIEL SONO CORREDATI DA QUESTA PUBBLICAZIONE
INDICE
IL TELESCOPIO
Telescopio rifrattore
Telescopio riflettore
Caratteristiche del telescopio
MONTATURE
IL CERCATORE
OCULARI
pag.
pag.
pag.
pag.
pag.
pag.
pag.
4
4
5
8
10
12
13
LA SFERA CELESTE
MAGNITUDINE
SEEING
pag.
pag.
pag.
14
15
16
L’OSSERVAZIONE
BILANCIAMENTO DI UN TELESCOPIO
CON MONTATURA EQUATORIALE
STAZIONAMENTO DEL TELESCOPIO ZIEL
CON MONTATURA EQUATORIALE
pag.
17
pag.
17
pag.
18
COSA OSSERVARE
La Luna
Il Sole
I Pianeti
Le Galassie
Le Nebulose
Gli Ammassi stellari
Le Stelle doppie
Le Comete
pag.
pag.
pag.
pag.
pag.
pag.
pag.
pag.
pag.
20
20
21
22
23
24
24
25
25
FOTOGRAFIA ASTRONOMICA
pag.
26
GLI ACCESSORI
pag.
27
ISTRUZIONI DI MONTAGGIO
pag.
29
La Ziel Italia Vi dà il benvenuto nel mondo dell’astronomia.
L’Universo che ci circonda è alla portata di tutti coloro che
hanno il piacere di osservarlo, di fotografarlo e di immaginarlo.
Le grandi scoperte che hanno portato ad una più approfondita conoscenza dell’Universo non sono solo il frutto del lavoro di studiosi e di
scienziati: è grazie ai milioni di occhi e di strumenti di appassionati
dilettanti che con il loro instancabile lavoro di osservazione hanno
contribuito e contribuiscono tutt’ora allo studio dell’Universo. Basti
pensare che sono molti gli oggetti celesti che portano il nome di osservatori dilettanti.
Per intraprendere il cammino in questo misterioso ed affascinante
mondo occorrono: un piccolo telescopio, una mappa stellare, una
mappa lunare, un po’ di pazienza e la voglia di non essere più uno
spettatore passivo ma di toccare con mano il mondo che ci circonda.
Ziel Italia vi offre una vasta gamma di telescopi che si possono adattare ad ogni esigenza.
Se siete in possesso di tutto ciò aprite la finestra e lasciatevi trasportare fino ai remoti angoli dell’Universo.
Questo manuale non vuole essere uno strumento per lo studio approfondito dell’Universo ma un semplice aiuto per il lettore a muovere i
primi passi verso l’osservazione dello Spazio.
Verranno volontariamente tralasciati argomenti scientifici troppo specifici e verrà utilizzato un linguaggio discorsivo e poco tecnico.
BUON DIVERTIMENTO!
Per informazioni tecniche potete rivolgerVi a:
ZIEL ITALIA s.r.l.
Assistenza Tecnica
E mail:[email protected]
IL TELESCOPIO
Il telescopio è uno strumento ottico composto da lenti o da specchi
intubati in una montatura che ne permette l’allineamento. La raccolta e
la focalizzazione della luce proveniente da oggetti lontani e l’immagine
finale ingrandita permettono di “vedere di più” di quanto il solo occhio
nudo permette. Per queste caratteristiche esso può essere facilmente
paragonato ad un grande occhio.
Ziel ha selezionato le due principali classi di telescopi usate dagli astrofili:
telescopio rifrattore e telescopio riflettore.
TELESCOPIO RIFRATTORE
COSMO 1
COSMO 3
EVOLUTION
COSMO 2
EVOLUTION
MAHK 50
GEM 30
GEM 35
PULSAR 60
GEM 60
CRUISE 30
CRUISE 60
GoTo
GEM 27
CRUISE 38
4
Il telescopio e l’Astronomia - Manuale d’uso
fig. 1
Questo strumento (fig. 1) è costituito principalmente da due gruppi di
lenti. Il primo gruppo è posto all’estremità anteriore di un tubo cilindrico
e viene chiamato obiettivo: ha lo scopo di raccogliere la luce proveniente
dall’oggetto che stiamo osservando.
Il secondo gruppo è posto all’estremità posteriore del tubo e prende il
nome di oculare: ha lo scopo di ingrandire l’immagine dell’oggetto e di
condurla al nostro occhio.
TELESCOPIO RIFRATTORE
GALAXY 1
EVOLUTION
ORBITER 40
MAHK 90
ORBITER 35
CRUISE 75
GoTo
CRUISE 100
GoTo
CRUISE 65
5
Il telescopio e l’Astronomia - Manuale d’uso
Il telescopio riflettore (fig. 2) è costruito in vari modelli: quello con lo
schema ottico più semplice è stato inventato dall’inglese Isaac Newton e
per questo è chiamato newtoniano.
fig. 2
Il telescopio newtoniano è composto da due specchi, chiamati specchio
principale e specchio secondario.
Lo specchio principale è posto all’estremità posteriore di un tubo
cilindrico: raccoglie la luce proveniente dall’ oggetto celeste e ne riflette
l’immagine sullo specchio secondario.
Lo specchio secondario, molto più piccolo del primario, è posto a pochi
centimetri dall’estremità anteriore del tubo e viene tenuto al centro
dell’apertura da un apposito supporto: raccoglie l’immagine proveniente
dallo specchio principale e la devia lateralmente verso l’oculare.
I telescopi Maksutov (fig. 3) prendono il nome dall’ottico russo che
sperimentò quella configurazione ottica.
fig. 3
Lo schema è costituito da uno specchio principale sferico forato al centro,
un menisco correttore e uno secondario solitamente molto piccolo, creato
nella zona centrale della superficie interna del menisco con una semplice
operazione di alluminatura della superficie. Questo disegno ottico è stato
molto studiato e modificato, tanto da essere ormai prodotto in moltissime
configurazioni. I Maksutov-Cassegrain, per esempio, sono configurazioni
Maksutov con il secondario separato dal menisco. In questo modo il
secondario può essere lavorato con più precisione.
6
Il telescopio e l’Astronomia - Manuale d’uso
Confrontiamo nella tabella seguente i telescopi finora descritti, mettendone in luce i pregi e il tipo di utilizzo verso cui sono meglio indirizzati.
RIFRATTORE
PREGI
DIFETTI
UTILIZZO
semplicità d’uso
scarsa luminosità
con piccoli diametri
terrestre
facilità di
manutenzione
ottimo contrasto
RIFLETTORE
DI NEWTON
buona
luminosità
ingombro elevato
astronomico:
osservazione del
profondo cielo
non particolarmente
adatti all’osservazione del profondo
cielo
terrestre
buon rapporto
prestazioni/prezzo
RIFLETTORE
MAKSUTOVCASSEGRAIN
versatilità
d’uso
dimensioni
e peso
contenuti
astronomico:
osservazione
planetaria
costo elevato
con grandi diametri
astronomico:
osservazione
e fotografia
del sistema solare
7
Il telescopio e l’Astronomia - Manuale d’uso
CARATTERISTICHE DEL TELESCOPIO
Il telescopio Ziel presenta due caratteristiche fondamentali:
• la capacità di raccogliere luce, più di quanto possa fare l’occhio
umano, e quindi di rendere possibile l’osservazione di oggetti poco
luminosi
• la capacità di distinguere oggetti molto vicini tra di loro o molto
piccoli. Tale caratteristica prende il nome di potere risolutivo e
dipende dal diametro dell’obiettivo (più il diametro è grande maggiore
è il potere risolutivo.)
Una terza caratteristica non meno importante delle due precedenti è la
capacità del telescopio di ingrandire l’oggetto.
Essa dipende dalla lunghezza focale del telescopio, che è la distanza che
esiste tra l’obiettivo e il piano su cui si forma l’immagine.
L’ingrandimento è il rapporto tra la lunghezza focale del telescopio e la
lunghezza focale dell’oculare inserito nel telescopio.
Dato che la lunghezza focale del telescopio è fissata dal costruttore, per
variare l’ingrandimento è necessario intercambiare gli oculari.
Teoricamente gli ingrandimenti che si possono ottenere con un telescopio
sono illimitati, ma in realtà esiste un limite pratico di utilizzo.
La tabella qui sotto riporta il massimo ingrandimento utile ipotetico per i
telescopi più diffusi, classificati in base al diametro dell’obiettivo:
MASSIMO INGRANDIMENTO
UTILE
RIFLETTORI
RIFRATTORI
120
150
210
264
232
300
262
346
305
412
343
469
364
500
377
520
408
566
437
608
DIAMETRO OBIETTIVO (mm)
60
100
120
150
200
250
280
300
350
400
8
Il telescopio e l’Astronomia - Manuale d’uso
TABELLA RIASSUNTIVA
Diametro obiettivo
D in mm
Lunghezza focale
F in mm
Lunghezza focale dell’oculare
F in mm
Potere risolutivo
Capacità di distinguere oggetti o
particolari molto piccoli.
Pr in secondi d’arco es. = 2”
Rapporto focale
Più piccolo è il valore, più lo
strumento è luminoso.
f =/.. es. = f/5
Ingrandimento
Ft (focale del telescopio)
Fo (focale dell’oculare)
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Il telescopio e l’Astronomia - Manuale d’uso
MONTATURE
La montatura di un telescopio Ziel è l’insieme delle parti meccaniche
che sorreggono e permettono il movimento del tubo ottico: per puntare e
osservare un corpo celeste è necessario che il telescopio si possa muovere
in due direzioni.
Esistono due tipi di montature, altazimutale ed equatoriale, così definite secondo l’orientamento dei piani lungo i quali il telescopio si può muovere.
MONTATURA ALTAZIMUTALE
La montatura altazimutale (fig. 4) permette di muovere lo strumento in
direzione verticale (zenit) ed in direzione orizzontale.
Questo tipo di montatura è adottato solitamente nel caso di telescopi di
piccole dimensioni utilizzati per osservazione visuale e non per fotografia
astronomica.
fig. 4
10
Il telescopio e l’Astronomia - Manuale d’uso
MONTATURA EQUATORIALE
Nella montatura equatoriale (fig. 5) le direzioni di movimento del telescopio sono: l’una parallela all’asse di rotazione terrestre (asse polare) e
l’altra perpendicolare a questo (asse di declinazione).
Questa è la montatura più usata perchè, oltre ad avere maggiore stabilità e
precisione, consente di inseguire l’oggetto celeste muovendo il telescopio
in una sola direzione (ascensione retta): ciò verrà spiegato successivamente.
E’ la montatura ideale per fotografia astronomica.
fig. 5
11
Il telescopio e l’Astronomia - Manuale d’uso
IL CERCATORE
Il cercatore è un piccolo cannocchiale a basso ingrandimento, posto sullo strumento principale. Attraverso un cercatore si individua una ampia
porzione di cielo in cui è presente l’oggetto da osservare, che sarà puntato con precisione all’intersezione della crociera di puntamento; il puntamento di un telescopio risulta ben più complicato a causa del più elevato
ingrandimento a cui si osserva.
ALLINEAMENTO DEL CERCATORE
Per svolgere al meglio la sua funzione, il cercatore deve essere allineato
con il telescopio (fig. 6).
L’allineamento del cercatore è un operazione importante che, se eseguita
con cura, renderà molto semplice l’osservazione attraverso il telescopio
principale.
Per un preciso allineamento è necessario eseguire, con luce diurna, le
seguenti operazioni:
• inserire nel porta oculari del telescopio un oculare che produca
ingrandimenti molto bassi;
• puntare con il telescopio un oggetto ben visibile (ad esempio un campanile,
un traliccio, un’antenna, ...) e portarlo al centro del campo visivo;
• guardare attraverso il cercatore e, agendo sulle viti calanti, portare lo
stesso oggetto inquadrato precedentemente al centro del campo, in
corrispondenza della crociera di puntamento;
• se l’operazione è stata effettuata con precisione, fissare le viti calanti
con fermezza;
• verificare che dopo il fissaggio l’allineamento risulti invariato.
fig. 6
12
Il telescopio e l’Astronomia - Manuale d’uso
OCULARI
Gli oculari Ziel rivestono un ruolo fondamentale ai fini dell’osservazione
perchè ad essi è affidato il compito di ingrandire gli oggetti. Essi sono
formati da un certo numero di lenti (da due per un oculare semplice fino
a otto per i più sofisticati) montate in modo da poter essere inserite nel
portaoculari del telescopio. Le grandezze fisiche che caratterizzano e diversificano gli oculari sono: il diametro, la focale e lo schema ottico.
Diametro:
i diametri più comuni sono tre: 24,5mm, 31,8mm e 50,8mm.
I più usati nei telescopi amatoriali Ziel sono quelli da 31,8 mm e da 50,8 mm.
Focale:
gli oculari possono avere una focale variabile da 4 mm a 60 mm. Le
focali corte producono ingrandimenti più alti: si consiglia quindi, prima
della scelta degli oculari, di verificare il massimo ingrandimento utile del
telescopio (vedi pagg. 8 e 9).
Schema ottico:
lo schema ottico indica il numero e il tipo di lenti usate per la costruzione
dell’oculare. Gli schemi ottici più comuni in ordine di qualità (dal più
semplice a quello con elevate prestazioni) sono: Huygens, Kellner, Ortoscopico, Plössl e Super.
Ricordiamo che un buon oculare consente di ottenere prestazioni decisamente superiori rispetto ad un oculare economico e di bassa qualità.
Costruzione ottica degli oculari con i relativi nomi:
H e HM = Huygens: 2 elementi in 2 gruppi
K = Kellner: 3 elementi trattati in 2 gruppi
OR = Ortoscopici: 4 elementi trattati in 2 gruppi (3+ l)
PL = Plössl: 4 elementi trattati in 2 gruppi (2+2).
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Il telescopio e l’Astronomia - Manuale d’uso
LA SFERA CELESTE
In questo paragrafo cercheremo di dare al lettore un’idea del sistema di
coordinate universalmente utilizzato per il puntamento degli oggetti celesti. Immaginiamo di prendere un mappamondo e di racchiuderlo in un
involucro avente la stessa forma della Terra ma di dimensioni molto maggiori. Supponiamo che le pareti interne di questo involucro siano rivestite
di piccoli puntini luminosi: dalla superfice del mappamondo, guardando verso l’alto, si vedrebbe esattamente ciò che noi vediamo alzando lo
sguardo al cielo in una notte stellata.
Osservando attentamente un punto fisso nel cielo, sembra che la volta
celeste ruoti lentamente da est verso ovest. In realtà ruota la volta celeste,
ma è la Terra a farlo, in direzione opposta.
La sfera celeste è stata suddivisa in un reticolo di meridiani e paralleli
esattamente come è stato fatto per la Terra. Il parallelo principale è chiamato equatore celeste, perchè non è altro che la proiezione sulla sfera
celeste dell’equatore terrestre.
L’equatore celeste divide la sfera celeste in due emisferi: emisfero boreale
(o settentrionale) ed emisfero australe (o meridionale). Il polo nord celeste coincide esattamente con il nostro polo nord e così il polo sud.
Questi tre elementi sono indispensabili per tracciare un sistema di coordinate che consente di individuare la posizione degli astri sulla volta
celeste.
Le coordinate principali di questo sistema sono la declinazione e l’ascensione retta.
Declinazione:
La declinazione (Dec.) corrisponde alla latitudine terrestre. Si misura
in gradi e va dai +90° al polo nord celeste a -90° al polo sud celeste;
all’equatore celeste il valore della declinazione è di 0°.
Un astro che si trova a metà strada tra il polo nord celeste e l’equatore
celeste ha una declinazione di +45°.
Ascensione retta:
L’ascensione retta (AR.) corrisponde alla longitudine terrestre e viene
espressa in ore (h), minuti (m) e secondi (s).
Il punto da cui si inizia a contare l’ascensione retta è chiamato punto
14
Il telescopio e l’Astronomia - Manuale d’uso
fig. 7
vernale: esso è l’incrocio tra il percorso apparente del Sole (eclittica) e
l’equatore celeste al 21 marzo. Il conteggio dell’ascensione retta avviene
in senso antiorario; il meridiano che passa per il punto vernale ha A.R. =
00h 00m 00s.
Un esempio: la stella Sirio ha A.R. = 06h 45m 9s.
Questo è il sistema di coordinate riportato su tutte le mappe stellari: è
quindi importante conoscerlo per rintracciare con facilità gli oggetti celesti.
MAGNITUDINE
Le stelle nel cielo non appaiono tutte ugualmente brillanti. La grandezza
utilizzata per classificare i corpi celesti in base alla loro luminosità apparente è chiamata magnitudine. Si parla di luminosità apparente perchè la
brillantezza delle stelle dipende dalla quantità di luce che emettono, ma
anche dalla distanza dalla Terra: infatti, più una stella è distante, più appare piccola e poco luminosa.
15
Il telescopio e l’Astronomia - Manuale d’uso
La stella presa come riferimento per la taratura della scala è la Stella Polare, a cui è stata assegnata una magnitudine di 2,12. Tutti gli altri corpi
celesti sono stati classificati come valore di magnitudine, confrontandoli
con questo riferimento.
La scala ottenuta parte da una magnitudine di 28 o 29, che corrisponde
all’oggetto più debole individuabile solo con telescopi potentissimi, ed
arriva ad una magnitudine di -26,86, che corrisponde al nostro Sole.
SEEING
Chi pensa che le migliori osservazioni vengano effettuate in serate limpide, in cui le stelle vengono viste scintillare, commette un grosso errore: lo
scintillio delle stelle indica la presenza di una turbolenza atmosferica che
viene ulteriormente amplificata se osservata con un telescopio. Ciò non
consente di ottenere buone immagini.
Il termine seeing identifica la qualità del cielo, sulla base della visibilità e
della stabilità degli oggetti che si stanno osservando.
La scala di seeing più utilizzata in Italia è la seguente:
Qualità delle immagini
Valore di seeing
immagini buone
il valore di seeing è 2
immagini ottime
immagini sufficienti
immagini insufficienti
immagini cattive
immagini pessime
il valore di seeing è l
il valore di seeing è 3
il valore di seeing è 4
il valore di seeing è 5
il valore di seeing è 6
Ne emerge che non basta avere un buon strumento, ma, ai fini di un’osservazione soddisfacente, occorre avere un buon seeing.
16
Il telescopio e l’Astronomia - Manuale d’uso
L’OSSERVAZIONE
Prima di apprestarci ad osservare il cielo con un telescopio Ziel è importante munirsi di mappe stellari o lunari, di una bussola, e di una torcia con
luce colorata in rosso per leggere le mappe senza perdere l’adattamento
al buio.
È importante eseguire alcune operazioni meccaniche: il bilanciamento
dello strumento, l’adattamento del telescopio alla temperatura ambiente e lo stazionamento.
BILANCIAMENTO DI UN TELESCOPIO
ZIEL CON MONTATURA EQUATORIALE
Dopo aver montato lo strumento si orienti il suo asse polare verso il polo
celeste, a questo punto si procede bilanciando il peso del tubo nel seguente modo:
• sbloccate il movimento di A.R. con l’apposita levetta;
• sbloccate il contrappeso posto sull’apposita asta e fatelo scorrere
finchè lo strumento è bilanciato correttamente e rimane fermo in
qualunque posizione lo si ponga;
• bloccate il movimento di A.R. e sbloccate il movimento di declinazione;
• fate scorrere il tubo nella propria sede fino a quando non raggiunge il
giusto equilibrio;
• controllate nuovamente che tutto sia ben bilanciato, sbloccando
ambedue gli assi e imprimendo piccoli movimenti allo strumento.
Le operazioni di bilanciamento vanno effettuate con lo strumento pronto
per l’osservazione, senza tappi e con l’oculare inserito (fig. 8) oppure con
la fotocamera o la camera CCD al posto dell’oculare, quando si vuole
osservare con queste strumentazioni.
fig. 8
17
Il telescopio e l’Astronomia - Manuale d’uso
ADATTAMENTO ALLA TEMPERATURA
Una volta bilanciato lo strumento è importante lasciargli il tempo di adattarsi alla temperatura ambiente, per fare questo a volte occorre aspettare
anche una trentina di minuti; a questo punto lo stumento sarà in grado di
rendere al massimo delle sue capacità.
Questa attesa renderà possibile anche l’adattamento al buio del nostro
occhio che si troverà nella condizione di poter distinguere un maggior
numero di oggetti e di particolari deboli.
STAZIONAMENTO DEL TELESCOPIO
ZIEL CON MONTATURA EQUATORIALE
Questa operazione ci consente di trovare e puntare gli oggetti celesti con
facilità seguendo le coordinate presenti sulle mappe.
Le seguenti istruzioni permettono di orientare lo strumento per un uso
visuale:
• mettere a livello la montatura, centrando accuratamente l’apposita
bolla sulla sua base (nei modelli equipaggiati);
• inclinare l’asse polare secondo il valore della latitudine del luogo;
• orientare lo stesso asse nella direzione della stella polare (nord
celeste), una bussola ci porta approssimativamente nella giusta
direzione, ma bisogna riconoscere la Stella Polare;
• sbloccare l’asse di declinazione e ruotare il tubo ottico finchè è parallelo
all’asse polare: il cerchio graduato di declinazione segnerà +90°;
• bloccare il cerchio di declinazione;
• guardare attraverso il cercatore e portare la Stella Polare al centro del
crocicchio di puntamento, agendo sulla direzione e l’inclinazione
dell’asse polare senza toccare l’asse di declinazione;
• verificare con un oculare a basso ingrandimento che la Stella Polare
sia al centro del campo.
Per seguire l’oggetto che stiamo osservando senza farlo uscire dal campo,
sarà sufficiente agire sul pomolo del movimento di A.R. (fig. 9); allo strumento si può applicare un motore con la corretta velocità di inseguimento
e non sarà più necessario intervenire manualmente.
18
Il telescopio e l’Astronomia - Manuale d’uso
fig. 9
I telescopi Ziel con montatura azimutale non prevedono un’operazione di
stazionamento vera e propria: è comunque opportuno mettere a livello la
montatura.
A tale proposito, si ricorda che l’utilizzo di questi strumenti è limitato
all’osservazione visuale di oggetti celesti estesi e quindi di facile puntamento.
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Il telescopio e l’Astronomia - Manuale d’uso
COSA OSSERVARE
Gli oggetti osservabili con piccoli telescopi amatoriali sono moltissimi:
Galileo Galilei scoprì i satelliti di Giove con un piccolo telescopio rifrattore di qualità decisamente inferiore rispetto ai piccoli telescopi presenti
sul mercato.
Si possono osservare:
Luna, Sole, Pianeti, Galassie, Nebulose, Ammassi, Stelle doppie, Comete.
LA LUNA
La Luna è solitamente il primo astro verso cui si orienta il telescopio. E’
di facile osservazione anche con telescopi molto piccoli; con un telescopio rifrattore da 60 mm ad ingrandimenti bassi (40x o 50x) si possono
distinguere crateri di 6 o 7 chilometri di larghezza.
Contrariamente a quanto si pensa, il periodo migliore per osservare la
Luna non è in fase di Luna Piena (fig. 10); per avere immagini affascinanti
e piene di crateri bisogna osservarla in fase di Luna Calante o Crescente,
quando cioè non si presenta tondeggiante.
Va osservata all’altezza del terminatore che è il punto in cui la porzione
di Luna illuminata incontra la porzione buia: in questa posizione si effettueranno le osservazioni migliori perchè i dettagli vi assumono grande
contrasto, i crateri saranno pieni di ombre e le montagne appaiono come
punti luminosi e brillanti.
fig. 10
20
Il telescopio e l’Astronomia - Manuale d’uso
Per questo tipo di osservazione consigliamo l’utilizzo di una mappa lunare, così si potrà dare un nome a tutto ciò che verrà osservato; quando
si deciderà di osservare la Luna Piena converrà utilizzare un filtro lunare
per evitare l’abbagliamento.
IL SOLE
Bisogna fare molta attenzione quando si osserva questa stella, ci si deve
procurare la giusta attrezzatura e prendere le dovute precauzioni.
ATTENZIONE: il Sole non va mai osservato direttamente, senza ripari o filtri adeguati. É necessario fare molta attenzione al surriscaldamento interno del telescopio quando lo si tiene puntato per parecchio tempo verso il Sole. D’estate, l’osservazione solare va interrotta
dopo una trentina di minuti.
Il Sole si può osservare direttamente attraverso il telescopio oppure per
riflessione: nel primo caso può essere necessario diaframmare le ottiche,
riducendo il diametro di ingresso della luce. Si può utilizzare un filtro
solare a tutto campo: questo accessorio è fra i più sicuri. Un altro accorgimento consiste nel coprire il cercatore per evitare di guardarci dentro
involontariamente.
L’immagine del sole può anche venire riflessa su un apposito schermo e,
anche se fornisce immagini meno dettagliate, questo rimane il metodo
più sicuro.
I particolari da osservare sono:
• Le macchie solari, che cambiano di giorno in giorno (fig. 11);
fig. 11
Foto: Laborfoto Astronomia - Mestre
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Il telescopio e l’Astronomia - Manuale d’uso
• Le facole, zone più chiare della superficie solare, che si trovano a fianco
delle macchie e si vedono meglio ai bordi del disco;
• La granulazione della superficie, osservabile solo con ingrandimenti
elevati e quindi con strumenti di elevato diametro.
Oltre ai particolari sopra descritti si possono osservare e fotografare le
eclissi di Sole.
I PIANETI
Mercurio, Venere, Marte, Giove, Saturno sono visibili ad occhio nudo e
appaiono simili alle stelle.
Due sono visibili con un piccolo telescopio e sono: Urano e Nettuno.
L’ultimo, Plutone, è visibile solo con un grande telescopio.
Mercurio
E’ visibile raramente e solo in alcuni periodi dell’anno. Appare sempre
basso all’orizzonte.
Venere
E’ relativamente vicino alla Terra e particolarmente luminoso. E’ chiamato “stella della sera o del mattino” perchè è il primo oggetto luminoso
visibile nel cielo all’inizio della sera o poco prima del mattino. Al telescopio non si scorgono dettagli perchè è immerso in una fitta atmosfera
altamente riflettente.
Marte
E’ un pianeta molto interessante da osservare dal momento che si presenta di un color ruggine, con calotte polari molto chiare: con elevati
ingrandimenti si riescono a distinguere anche molti particolari della sua
superficie.
Giove
É caratteristico con la sua luce bianco-giallastra. A forti ingrandimenti
presenta delle bande di diversi colori su tutta la sua superficie. Anche con
piccoli telescopi si distinguono chiaramente i suoi quattro satelliti maggiori (Io, Europa, Ganimede e Callisto).
Saturno
E’ facilmente identificabile al telescopio dal momento che presenta un vistoso anello, formato da polveri e da materiale roccioso (fig. 12). L’anello
è diviso nettamente dalla divisione di Cassini, visibile anche con piccoli
telescopi. Saturno brilla di colore giallo pallido ed è circondato da satelliti
22
Il telescopio e l’Astronomia - Manuale d’uso
visibili osservando con attenzione. Uno di questi, Titano, è il più grosso
satellite di tutto il Sistema Solare.
fig. 12
Foto: Gruppo astrofili W. Herschel - Torino
LE GALASSIE
Sono degli enormi agglomerati di stelle, gas e polveri cosmiche.
Il nostro sistema planetario fa parte della galassia denominata Via Lattea.
Le galassie sono classificate a seconda della loro forma in:
• galassie ellittiche,
• galassie a spirale come la Via Lattea,
• galassie irregolari.
Le galassie sono fra gli oggetti celesti più fotografati dagli astrofili.
fig. 13
Foto: Gruppo astrofili W. Herschel - Torino
23
Il telescopio e l’Astronomia - Manuale d’uso
LE NEBULOSE
Sono enormi nubi di gas e polveri, che possono raggiungere estensioni
di centinaia di anni luce. Si suddividono in nebulose oscure e nebulose
brillanti. Queste ultime brillano di luce propria, grazie alla eccitazione
prodotta da stelle molto calde che si trovano al loro interno (in questo
caso si parla di nebulose di emissione) o di luce emessa da stelle vicine e
da loro riflessa (nebulose di riflessione).
La più bella e famosa nebulosa visibile nell’emisfero nord durante la stagione invernale è M42, la “Grande Nebulosa di Orione” (fig. 14).
fig. 14
GLI AMMASSI STELLARI
Sono degli aggregati di stelle vicine, tenute assieme dalla loro attrazione gravitazionale. Il numero
di stelle interessate può variare da
poche decine a qualche migliaia.
Un esempio di ammasso è costituito dalle Pleiadi (fig. 15), situato
nella Costellazione del Toro.
Gli ammassi si distinguono in ammassi aperti e in ammassi globulari.
fig. 15
24
Il telescopio e l’Astronomia - Manuale d’uso
LE STELLE DOPPIE
Sono sistemi costituiti da due o più stelle, vincolate dal loro stesso campo
gravitazionale a ruotare attorno al baricentro comune. Possono essere di
dimensione e di colore disomogenei.
LE COMETE
Sono corpi celesti che descrivono un’orbita intorno al Sole. Differiscono
dai pianeti per caratteristiche orbitali (possono avere orbita ellittica, parabolica o iperbolica) e per caratteristiche di struttura, sono infatti composte
da polveri e materiale meteoritico misto a gas congelati.
Quando una cometa si avvicina al Sole si osserva lo sviluppo di una chioma (corpo principale luminoso) e di una coda; il nucleo appare sempre
piccolo e brillante.
Le comete famose di più recente passaggio sono state la cometa di Halley,
la cometa di Hyakutake (fig. 16) e la cometa di Hale-Bopp .
fig. 16
Foto: Laborfoto Astronomia - Mestre
25
Il telescopio e l’Astronomia - Manuale d’uso
LA FOTOGRAFIA ASTRONOMICA
Gli appassionati che non si accontentano della semplice osservazione visuale possono fotografare il cielo e gli oggetti celesti utilizzando il telescopio come un obiettivo fotografico. Con gli accessori per fotografia dei
Telescopi Ziel offrono questa possibilità.
L’apparecchio fotografico consigliato per questa attività è una fotocamera
reflex con ottiche intercambiabili; deve essere dotata di “posa B”, che tiene aperto l’otturatore tutto il tempo voluto. E’ consigliabile usare fotocamere manuali meccaniche, perchè di più facile utilizzo e più affidabili alle
basse temperature; per il loro funzionamento non hanno bisogno di pile.
Sono necessari anche un anello T-2 e un adattatore fotografico per permettere l’innesto della fotocamera sul telescopio.
Le due tecniche principali per la fotografia astronomica sono: fotografia a
fuoco diretto e fotografia a fuoco indiretto (per proiezione di oculare).
FOTOGRAFIA A FUOCO DIRETTO
Questa tecnica si utilizza principalmente per fotografare oggetti poco luminosi o per avere un’immagine completa del Sole e della Luna: non
permette ingrandimenti elevati.
L’esecuzione è molto semplice: per mezzo di un anello T-2 si accoppia
l’apparecchio fotografico all’adattatore fotografico che deve essere inserito nel portaoculari. Dopo una accurata messa a fuoco e l’ottimizzazione
dell’inquadratura, si è così pronti per scattare la fotografia.
FOTOGRAFIA A FUOCO INDIRETTO
E’ la tecnica ottimale per la fotografia di pianeti, stelle doppie e particolari di Sole e Luna. Offre degli ingrandimenti decisamente più elevati
rispetto alla tecnica precedente.
Tra il telescopio e la macchina fotografica viene interposto un oculare; in
questo caso si utilizza l’adattatore fotografico per proiezione oculare.
Difficilmente otterranno risultati soddisfacenti con i primi scatti: l’esperienza acquisita con numerosi tentativi iniziali e con prove sui tempi di
esposizione porterà a garantire una costanza di risultati.
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Il telescopio e l’Astronomia - Manuale d’uso
GLI ACCESSORI ZIEL
Una parte degli accessori selezionati per i telescopi Ziel
LENTE DI BARLOW
Sistema ottico utilizzato per raddoppiare gli ingrandimenti del telescopio.
Viene inserita nel portaoculari prima dell’oculare.
La sua applicazione riduce il campo visivo e la luminosità del telescopio;
fornisce i migliori risultati se l’oculare accoppiato è di buona qualità.
FILTRO LUNARE
E’ un filtro di colore grigio-verde da avvitare all’oculare. Viene utilizzato
per ridurre la luminosità durante l’osservazione della Luna, non per migliorare la resa ottica.
PIATTO DI PROIEZIONE SOLARE
Lamierino di colore bianco e di forma quadrata o rettangolare da montare
con un’apposita asta al focheggiatore del telescopio. Su di esso viene proiettata l’immagine del Sole tramite l’oculare, che si rende così osservabile
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Il telescopio e l’Astronomia - Manuale d’uso
senza alcun rischio per l’occhio dell’osservatore.
D’estate, il tubo del telescopio, le ottiche e il focheggiatore tendono a surriscaldarsi notevolmente: è opportuno interrompere l’osservazione solare
ogni 30 minuti circa, per riprenderla quando lo strumento è ritornato ad
una temperatura corretta.
RADDRIZZATORE D’IMMAGINE
Accessorio che, posto nel portaoculari prima dell’oculare, garantisce
l’osservazione di un’immagine dritta.
Tutti i telescopi forniscono infatti un’immagine capovolta dell’oggetto
osservato: questo fatto, irrilevante nell’osservazione astronomica, non è
accettabile nel caso di osservazione terrestre.
ADATTATORE FOTOGRAFICO
Esistono due tipi di adattatori fotografici: per fotografia a fuoco diretto o
a fuoco indiretto (per proiezione oculare).
L’adattatore consiste in entrambi i casi in un tubo metallico di lunghezza
variabile a seconda del telescopio.
Nella fotografia a fuoco indiretto, all’interno del tubo è presente una scanalatura di alloggiamento per l’oculare.
Viene fissato al portaoculari al posto dell’oculare; all’estremità libera viene avvitato un anello adattatore (anello T-2) con l’innesto per la macchina
fotografica.
MOTORE EQUATORIALE
Viene utilizzato su telescopi con montatura equatoriale per annullare lo
spostamento dell’oggetto celeste nel campo a causa del movimento di
rotazione terrestre.
MOTORE DI DECLINAZIONE
Viene utilizzato su telescopi con montatura equatoriale per ottenere uno
spostamento in declinazione dell’oggetto celeste o un suo ricentramento
nel campo.
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Il telescopio e l’Astronomia - Manuale d’uso
ASSEMBLAGGIO E USO DEI TELESCOPI
ZIEL CON MONTATURA AZIMUTALE
1
2
3
4
5
6
Tubo del telescopio
Tubo messa a fuoco
Manopola del fuoco
Oculare
Prisma diagonale
Cercatore
7
8
9
10
Viti di regolazione del
cercatore
Supporto del cercatore
Montatura del telescopio
Vite di fissaggio del
telescopio alla montatura
11
12
13
Treppiede
Vite di regolazione
micrometrica in
verticale
Viti di fissaggio
supporto cercatore
Estraete dalla scatola per prima la montatura del telescopio (9), quindi attaccate
le tre gambe (11) ad essa usando i bulloni e i dadi a farfalla, ricordandovi di
orientare le gambe in modo che gli attacchi del vassoio siano posizionati verso
l’interno. Fissate ad essi il vassoio porta accessori con le viti ed i dadi a farfalla.
Appoggiate il tubo del telescopio (1) sulla montatura (9) e fissatelo con la vite di
blocco (10). Il cercatore (6), indispensabile per il puntamento, va inserito nel suo
supporto (8), dopo aver svitato le tre viti di blocco (7) e quindi fissato al corpo
del telescopio tramite le due viti cromate (13). Il cercatore va regolato come da
istruzioni dettagliate a pag 12 . Inserite quindi il prisma diagonale (5) nel tubo di
messa a fuoco (2) ed in esso un oculare (4) tra quelli disponibili e fissateli con la
vite laterale. A questo punto il Vostro telescopio è pronto per l’uso.
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Il telescopio e l’Astronomia - Manuale d’uso
ASSEMBLAGGIO E USO DEI TELESCOPI
ZIEL CON MONTATURA EQUATORIALE
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Il telescopio e l’Astronomia - Manuale d’uso
1
2
3
4
5
6
7
8
9
Tubo del telescopio
Tubo messa a fuoco
Manopola del fuoco
Oculare
Prisma diagonale
Cercatore
Viti di regolazione del cercatore
Supporto del cercatore
Montatura del telescopio
10
11
12
13
14
15
16
17
18
Anelli di supporto
Vite di fissaggio del telescopio
Gambe del treppiede
Vite di fissaggio supporto cercatore
Manopola flessibile di declinazione
Manopola flessibile di ascensione A.R.
Contrappeso
Barra di contrappeso
Vassoio porta accessori
Estraete dalla scatola per prima la montatura del telescopio (9), quindi attaccate le
tre gambe (12) ad essa usando i bulloni e i dadi a farfalla, ricordandovi di orientare le gambe in modo che gli attacchi del vassoio siano posizionati verso l’interno.
Fissate ad essi il vassoio porta accessori (18) con le viti ed i dadi a farfalla. Inserite la manopola flessibile di declinazione (14) nell’attacco apposito, stringendo
la piccola vite. Ripetete l’operazione per la manopola flessibile di ascensione
(15). Infilate il contrappeso (16) nella barra di contrappeso (17), e bloccatelo
con l’apposita vite. Avvitate ora la barra alla montatura equatoriale (9). Avvitate
i due anelli di supporto (10) del telescopio alla montatura (9), appoggiate il tubo
del telescopio (1) sugli anelli e fissatelo con le viti di blocco (11). Il cercatore
(6), indispensabile per il puntamento, va inserito nel suo supporto (8), dopo aver
svitato le tre viti di blocco (7) e quindi fissato al corpo del telescopio tramite la
vite cromata (13). Il cercatore va regolato come da istruzioni dettagliate a pag.
12. Inserite quindi un oculare (4), tra quelli disponibili, nel tubo di messa a fuoco
(2) e fissatelo con la vite laterale. A questo punto il Vostro telescopio è pronto per
l’operazione di stazionamento (pag. 18).
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Il telescopio e l’Astronomia - Manuale d’uso
TELESCOPI ZIEL
CARATTERISTICHE TECNICHE ED ACCESSORI IN DOTAZIONE
OCULARI E FILTRI
07.00.31
Oculare 26 mm, Ø 50,8 mm
07.00.32
Oculare 35 mm, Ø 50,8 mm
07.00.33
Oculare 42 mm, Ø 50,8 mm
07.00.34
Oculare LER 5 mm, Ø 31,8 mm
07.00.36
Oculare LER 9 mm, Ø 31,8 mm
07.00.37
Oculare LER 20 mm, Ø 31,8 mm
07.00.39
Oculare LER 25 mm, Ø 31,8 mm
07.00.40
Oculare F 6 mm, Ø 31,8 mm
07.00.43
Oculare H 12.5 mm, Ø 31,8 mm
07.00.44
Oculare 12.5 mm, Ø 31,8 mm con reticolo illuminato
07.00.45
Oculare K 6,3 mm, Ø 31,8 mm
07.00.48
Oculare K 10 mm, Ø 31,8 mm
07.00.50
Oculare K 25 mm, Ø 31,8 mm
07.00.65
Oculare PL 6,3 mm, Ø 31,8 mm
07.00.67
Oculare PL 7,5 mm, Ø 31,8 mm
07.00.70
Oculare PL 10 mm, Ø 31,8 mm
07.00.72
Oculare PL 12,5 mm, Ø 31,8 mm
07.00.75
Oculare PL 17 mm, Ø 31,8 mm
07.00.77
Oculare PL 25 mm, Ø 31,8 mm
07.00.80
Oculare PL 32 mm, Ø 31,8 mm
07.00.85
Oculare PL 40 mm, Ø 31,8 mm
07.00.86
Oculare Super 3,6 mm, Ø 31,8 mm
07.00.87
Oculare Super 10 mm, Ø 31,8 mm
Oculare Super 20 mm, Ø 31,8 mm
Oculare Super 25 mm, Ø 31,8 mm
Filtro Solare ad apertura totale, formato A4
Filtro Lunare, Ø 31,8 mm
Filtro Arancione NR 21 (YA3), Ø 31,8 mm
Filtro Blu 80 A (C12), Ø 31,8 mm
Filtro Grigio, Ø 31,8 mm
ANELLI T2 (Non automatici)
07.02.10
Nikon
07.02.15
Pentax
07.02.25
Canon Eos
07.02.30
Minolta
ADATTATORI FOTO
07.02.05
Adattattatore foto, Ø 31,8 mm, fuoco indiretto
07.02.06
Adattatore foto universale per fotocamera digitale
07.02.07
Tubo prolunga L=65 mm, passo T
07.03.10
Lente Barlow 2x, acromatica, Ø 31,8 mm,
utilizzabile come adattatore foto a FUOCO DIRETTO
LENTI DI BARLOW
07.03.10
Lente Barlow 2x, acromatica Ø 31,8 mm,
utilizzabile come adattatore foto a FUOCO DIRETTO
07.00.88
07.00.89
07.00.90
07.01.10
07.01.20
07.01.21
07.01.24
La vasta gamma di accessori opzionali permette di personalizzare i telescopi ZIEL a seconda delle proprie esigenze.
I vari tipi di oculari, le lenti di Barlow, gli adattatori fotografici, i raddrizzatori d’immagine, il motore consentono di
“costruire” uno strumento su misura.
ACCESSORI E RICAMBI PER TELESCOPI ZIEL
Motore in A.R. per montatura EQ1
Motore in A.R. con pulsantiera per montatura EQ1
Motore in A.R. con pulsantiera per montatura EQ2
Motore in A.R. con pulsantiera per montatura EQ3-2
Motore su 2 assi con pulsantiera per montatura EQ3-2
Motore in A.R. per montatura EQ2
Motore su 2 assi con pulsantiera per montatura EQ5
CERCATORI
07.03.52
Cercatore punto rosso con fissaggio a vite
07.03.53
Cercatore punto rosso con attacco a slitta
07.03.55
Cercatore 5x24, con supporto
07.03.56
Cercatore 9x50, con supporto
07.03.57
Cercatore 6x30, con supporto
07.03.61
Cercatore 6x30, con reticolo illuminato e supporto
07.03.62
Cercatore 9x50, con reticolo illuminato e supporto
MOTORI
07.03.43
07.03.44
07.03.45
07.03.46
07.03.47
07.03.48
07.03.49
SPECCHI, PRISMI E RADDRIZZATORI
07.03.15
Specchio diagonale a 90° da Ø 24,5 mm
a Ø 31,8 mm, con riduttore
07.03.30
Specchio diagonale a 90°, Ø 31,8 mm
07.03.31
Specchio diagonale a 90°, Ø 50,8 mm
07.03.35
Prisma raddrizzatore diagonale a 45°, Ø 31,8 mm
07.03.37
Raddrizzatore d’immagine 1,5x, Ø 31,8 mm
(per telescopi newtoniani)
07.03.40
Raddrizzatore d’immagine 1,5x, Ø 24,5 mm
ACCESSORI VARI
07.03.50
Schermo di proiezione solare per Gem-35
07.03.58
Cannocchiale polare per HEQ5
07.03.59
Cannocchiale polare per EQ3-2 e EQ5
07.03.70
Carta della Luna
07.03.76
Atlante astronomico
07.03.83
Illuminatore a led rossi per visione notturna
07.03.84
Kit GPS per montature GoTo
MONTATURE
07.04.73
Montatura EQ3-2 con cannocchiale polare
07.04.75
Montatura EQ5 con cannocchiale polare
07.04.83
Montatura AZ3 con cavalletto
07.05.84
Montatura HEQ5 motorizzata
con cannocchiale polare e treppiede
07.05.86
Montatura EQ5 GoTo motorizzata
con cannocchiale polare e treppiede
07.05.87
Montatura EQ3 GoTo motorizzata
con cannocchiale polare e treppiede
TUBI CON CERCATORE ED ANELLI
07.04.06
Solo tubo con anelli e cercatore per Gem-30
07.04.15
Solo tubo con anelli e cercatore per Gem-60
07.04.27
Solo tubo con anelli e cercatore per Cosmo-3
07.04.39
Solo tubo con anelli e cercatore per Galaxy-1
07.04.42
Solo tubo con anelli e cercatore per Galaxy-2
CONCLUSIONI
Ci preme ricordare che questo manuale è stato scritto per persone
che si avvicinano per la prima volta all’osservazione del cielo.
Consigliamo quindi di rivolgersi a testi specializzati in vendita
presso le librerie e di contattare i Gruppi Astrofili per un ulteriore
approfondimento della materia.
Ci auguriamo invece di aver contribuito a stimolare il Vostro interesse
per l’Universo che ci circonda.
Per informazioni tecniche potete rivolgerVi a:
ZIEL ITALIA s.r.l.
Assistenza Tecnica
E-mail: [email protected]
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