Editore Sport Press S.r.l. - Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Tel. +39 0362.600469 - Fax 0362.600616 - e-mail: [email protected] - Direttore responsabile: Angelo Frigerio Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n. 540 del 19 luglio 2004 - Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 - Conv. in Legge 46/2004 - Art.1 Comma 1 LO/MI - Stampa: Ingraph - Seregno (MB) - In caso di mancato recapito, inviare all’ufficio postale di Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa. magazine anno 10 / n.4 / 2013 magazine cover story Periodico B2B del settore boardsport & action sport anno 10 / n.4 / 2013 14-15 Duke, il padre del surf moderno 16 focus longboard Girls Only, pink longboard Fanboard, a tutto longskate I nuovi orizzonti di Skipass company profile Elan Polo International, nuova linfa per DVS Intervista con Franz J. Hoeller, responsabile di Fresco Distribution che gestisce per l’Italia il brand californiano e numerosi altri marchi. 24-25 18-19 focus on Clichè Skateboards: i francesi che vendono skateboard agli americani Fondata nel 1997 a opera del pro skater Jeremie Daclin, l’azienda transalpina ha raggiunto negli anni una consistenza e un brand awareness invidiabile. 20-21 salva con nome 10-11 Le mille facce dell’Indoboard 12-13 22 Mottolino Fun Mountain Airton, the new WATERMAN www.pointbreakmag.it 28 Italian Snowboard esposimetro 2012/13 in collaborazione con Editoriale a cura di Benedetto Sironi Beata la (sana) concorrenza Partiamo da tre esempi, due virtuosi e uno decisamente no. Un’analisi del portale Supermoney, l’unico accreditato da Agcom per il confronto delle tariffe di telefonia, rivela che gli italiani trascorrono sempre più tempo al cellulare e inviano più sms, ma spendendo molto meno: l’aumento della concorrenza tra i marchi tradizionali, l’arrivo di nuovi operatori low cost e la possibilità di cambiare operatore mantenendo il proprio numero hanno portato a una riduzione di ben il 50% dei prezzi praticati dagli operatori mobili italiani solo nel 2012. Veniamo ora ai treni: il 18 aprile 2012 è nato Italo, il treno rosso ad alta velocità di Ntv che con la sua comparsa ha dato vita di fatto al processo di liberalizzazione del settore ferroviario in Italia, trasportando in un anno oltre 4 milioni di viaggiatori con più di 12mila viaggi effettuati e 50 collegamenti attivi. Grazie a questa new entry, decisamente apprezzata dai viaggiatori, in generale le tariffe sono scese del 30% e il trasporto su rotaia ha guadagnato 6 milioni di viaggiatori in un anno. Restiamo in tema di trasporto ma con un caso “opposto”: secondo i dati presentati all’Antitrust dall’associazione Altroconsumo le compagnie di trasporto passeggeri per la Sardegna avrebbero fatto “cartello” aumentando tra 2010 e 2012 i prezzi dei traghetti tra il 90 e il 110% (non a caso 4 società sono state multate proprio lo scorso giugno dall’Antitrust per un totale di oltre 8 milioni di euro). Risultato: crollo di prenotazioni e arrivi via nave nei porti di Olbia, Golfo Aranci e Porto Torres diminuiti di oltre due milioni in due anni. Cosa c’entra il settore board & action sport, direte voi? Ebbene, spesso il tema della concorrenza, come è evidente anche dagli esempi citati, è legato a doppio filo con quello della “salute” e delle prospettive di un determinato settore. Possiamo dire che quello degli action sport e più in generale dell’articolo sportivo sia un mercato abbastanza positivo da questo punto di vista, dove la concorrenza non manca. Basta leggere le notizie che puntualmente vi segnaliamo su Pointbreak Magazine per apprendere di nuovi marchi che arrivano in Italia e progetti che nascono. È bene ricordare che in ogni mercato, e quindi anche nel nostro, la concorrenza genera più offerta e prezzi più favorevoli per i consumatori. Una sana competizione tra le aziende porta spesso benefici anche per l’intero mercato, stimolando nuove idee, servizi, opportunità, innovazioni e visione a medio/lungo termine. Certo, la concorrenza non basta e la crisi che coinvolge il nostro mercato ne è la testimonianza. Né bisogna essere così ingenui da pensare che la concorrenza sia sempre rose e fiori. Così non è anche nel nostro mercato, dove anzi un eccesso di competizione porta a situazioni spiacevoli e controproducenti. Come ad esempio il fenomeno degli sconti selvaggi praticati da alcuni negozi online (ma anche fisici) che certo non giova al mercato. Ma potremmo parlare di situazioni davvero non piacevoli e corrette anche tra aziende o agenti di commercio, visto che non è il caso di dare sempre la colpa solo al retail. Chiudiamo quindi con un’illustre citazione: “Nella corsa alla ricchezza, agli onori e all’ascesa sociale, ognuno può correre con tutte le proprie forze, […] per superare tutti gli altri concorrenti. Ma se si facesse strada a gomitate o spingesse per terra uno dei suoi avversari, l’indulgenza degli spettatori avrebbe termine del tutto. […] la società non può sussistere tra coloro che sono sempre pronti a danneggiarsi e a farsi torto l’un l’altro”. Queste calzanti parole sono del noto economista Adam Smith (Teoria dei sentimenti morali, 1759), grande sostenitore del libero mercato. Insomma, di certo uno al quale la concorrenza piaceva molto. A patto che sia il più possibile corretta e leale. magazine Editore Sport Press Srl Presidente Daniele DeNegri Direttore Responsabile Angelo Frigerio Direttore Editoriale Riccardo Colletti Redazione: Corso della Resistenza, 23 20821 Meda (MB) Tel: 0362.600469 - Fax: 0362.600616 Website: www.pointbreakmag.it Registrazione al Trib. di Milano n.540 del 19 luglio 2004. Periodico mensile Anno 10 N. 4/2013. Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale D.L.353/2003 - conv. in L. 46/2004 Art. 1 Comma 1 - LO/MI - Una copia 1.00 euro. L’editore garantisce la massima riservatezza dei dati in suo possesso. Tali dati saranno utilizzati per la gestione degli abbonamenti e per l’invio di informazioni commerciali. In base all’Art. 13 della Legge n° 196/2003, i dati potranno essere rettificati o cancellati in qualsiasi momento scrivendo a: Sport Press S.r.l. Responsabile dati: Riccardo Colletti. Chiuso in redazione il 17 luglio 2013 4 Pointbreak Magazine 4 / 2013 Primo piano ASP annuncia l’acquisizione del Big Wave World Tour Il Big Wave World Tour è stato acquisito dall’Association of Surfing Professionals (ASP). Arrivato alla sua quarta edizione, il BWWT è la piattaforma più importante del pianeta per il big waves e vanta attualmente sei eventi internazionali: Pichilemu (Cile), Punta Hermosa (Perù), Lincoln City (Oregon), Half Moon Bay (California), Baja California (Messico) e Punta Galea (Spagna). “Il Big Wave World Tour è onorato di entrare a far parte della famiglia ASP”, ha detto il fondatore Gary Linden. “L’ASP organizza i migliori eventi al mondo e siamo entusiasti di avere il loro sostegno e la loro guida nel continuare a costruire una piattaforma internazionale per questo sport. Siamo anche felicissimi di avere la possibilità di vedere alcuni dei più grandi surfisti ASP affrontare alcune delle onde più grandi del mondo”. “Il fatto di essere stati acquisiti dell’ASP è un grandissimo successo e motivo di orgoglio per tutti coloro che hanno creduto in questo progetto”, ha aggiunto Vittorio Sommella, international manager del circuito. L’accordo tra ASP e BWWT consentirà ai migliori surfisti ASP come Kelly Slater, Joel Parkinson o John John Florence, tanto per citarne alcuni, di competere con i top surfer del big waves come Greg Long (in foto), Grant Baker, Peter Mel o Carlos Burle. “Il Big Wave World Tour è un grande passo avanti”, ha dichiarato l’ASP Commissioner Kieren Perrow. “Si aggiunge un’altra dimensione a questo sport. Il che renderà molto più facile per i Top 34 surfers dell’ASP competere in eventi di big waves. Abbiamo il massimo rispetto per gli atleti del BWWT e siamo davvero ansiosi di lavorare con loro”. L’acquisizione del Big Wave World Tour completa il programma attuale comprensivo di campionato ASP maschile e femminile, campionato ASP Junior e campionato mondiale di longboard. www.aspworldtour.com www.bigwaveworldtour.com ASD porta in Italia la distribuzione del marchio LRG LRG, brand storico californiano di base a Orange County, entra a far parte dei marchi distribuiti da ASD Italia Srl, che già conta nel suo portafoglio nomi come Neff, Hippy Tree e Dekline. Nato nel 1999 da due skateboarder californiani, Jonas Bevacqua e Ro- bert Wright, il brand (acronimo di Lifted Research Group) spazia in tutte le categorie di apparel e non solo. Alcuni anni fa sono infatti state introdotte una collezione di occhiali da sole e una di orologi, che si affiancano alla vasta scelta di denim, t-shirt e felpe. ASD Italia - 0341.255379 [email protected] Elan Snowboard Factory finisce sotto il controllo di Capita Capita ha annunciato l’assunzione del controllo della Elan Snowboard Factory di Furnitz, Austria. Quest’ultima continuerà a produrre tavole da snowboard sotto la guida e la supervisione di Capita, utilizzando la tecnologia e l’esperienza 25ennale di uno degli impianti di produzione più stimati e apprezzati al mondo. Capita ha ottenuto il controllo legale dello stabilimento ad aprile tramite la C4future GmbH. Dal 15 aprile l’intera fabbrica è nuovamente operativa e la produzione degli snowboard Capita per l’inverno 2014 è a pieno regime. Dopo 18 anni di esperienza nell’azienda, l’ex CEO e direttore tecnico di Elan Michael Kol- lman ha assunto il ruolo di direttore di produzione dell’impianto, mentre i 50 operai altamente qualificati hanno mantenuto la loro posizione. “Questa è una pietra miliare per quanto riguarda la visione a lungo termine del nostro brand”, ha commentato il presidente di Capita, Blue Montgomery. “Il nostro primo impegno è garantire per la linea 2013/14 gli alti standard di qualità che le persone si aspettano dalle tavole Capita. Abbiamo prodotto in questa fabbrica per 10 anni e conosciamo bene la struttura, la tecnologia e il team. Siamo sicuri che offriremo la migliore collezione di tavole fino ad oggi mai realizzata da Capita”. A Bardonecchia e Andalo le prossime 4 edizioni del Pro Shop Test Pro Shop Test, evento trade dedicato al mercato snowboard e freeski italiano, è uno degli appuntamenti principali del panorama invernale nostrano. Lo conferma anche la sua programmazione a lungo termine che lo vedrà sbarcare a Bardonecchia e Andalo nei prossimi 4 anni. Recependo i feedback delle aziende espositrici che hanno espresso il proprio parere tramite un sondaggio online, gli organizzatori hanno infatti deciso di svolgere le edizioni dal 2014 al 2017 alternativamente nella località torinese e in quella trentina. Questa scelta dà un respiro più ampio alla manifestazione, creando un programma itinerante che consentirà a più negozi di partecipare all’iniziativa. L’evento continuerà a prevedere l’invito di un numero di negozi selezionati. Da sottolineare il grande riscontro delle prime tre edizoni, tutte svoltesi a Monte Bondone (TN): citando i numeri del 2012, l’anno di maggior successo, sono stati ben 85 i marchi esposti, 150 i negozi partecipanti, quasi 500 le presenze totali e oltre 2.300 i prodotti da testare. Per maggiori dettagli non perdetevi l’ampio articolo sul prossimo numero di Pointbreak Magazine. www.proshoptest.com news Salva con nome Il Vertical Summer Tour sulle spiagge italiane A Les Deux Alpes con Freeskicamp Summer Trentacinque giorni a tutto ritmo e sport. L’edizione 2013 del Vertical Summer Tour apre i battenti il prossimo 20 luglio sulla spiaggia de L’Arenile di Jesolo e da lì toccherà ben sei regioni italiane in alcune delle mete più amate dai turisti italiani e stranieri come Bellaria-Igea Marina, Marina di Ravenna, Torvaianica, Torre San Giovanni, Marina di Eboli, Lascari e Porto Empedocle. Il tour, organizzato dall’agenzia Event’s Way, intende abbinare sport e divertimento, degustazioni, balli e animazione. Uno dei punti forti del Vertical Summer Tour è rappresentato dal SUP, che nel corso dell’evento godrà del supporto di BIC Sport tramite test gratuiti di materiale tecnico e istruttori Le tappe del circuito 20-21 luglio 27-28 luglio 2-4 agosto 6-7 agosto 9-11 agosto 13-15 agosto 17-19 agosto 23-25 agosto Jesolo (Ve) Bellaria-Igea Marina (Rn) Marina di Ravenna (Ra) Torvaianica (Roma) Torre San Giovanni (Le) Marina di Eboli (Sa) Lascari (Pa) Porto Empedocle (Tp) Tornano a Fregene i corsi con Raimondo Gasperini Dal 10 giugno e per tutte le settimane estive fino a settembre lo stabilimento Levante 7.2 di Fregene, alle porte di Roma, ospiterà i surfcamp organizzati dalla XRay Windsurf Academy di Raimondo Gasperini. Le lezioni sono aperte a ragazzi dai 6 anni in su. Il programma delle settimane include una vera e propria full immersion sportiva con sessioni di windsurf, surf, sup, indoboard, nuoto, ginnastica artistica, parkour, vela e skateboard. Tutte le attività previste stimolano la creatività e portano alla socializzazione all’interno del gruppo, sensibilizzando i partecipanti al rispetto degli altri oltre che della natura che li circonda. Affiliata alla F.I.V, all’Aics e all’ISA Surfing Italia, la scuola di Raimondo Gasperini opera nel settore degli sport d’acqua da più di 15 anni e tutti gli istruttori sono professionisti del settore. In particolare collaborano con Rai Francesco Sanna (ginnasta di interesse olimpico), un istruttore di parkour/freerunning e Simone Carretta (allenatore Federazione Italiana Pallanuoto). Agli iscritti saranno proposti concorsi con in palio diversi premi offerti dagli sponsor dell’iniziativa. A settembre tutti i partecipanti alle varie lezioni saranno invitati a una festa di chiusura durante la quale saranno distribuiti cd con immagini e video delle settimane estive di corso. www.raimondogasperini.com 6 specializzati pronti a guidare i principianti. Ogni giorno poi spazio alla BIC Sup Race, gara con premi e riconoscimenti per tutti. “Siamo davvero contenti di essere tra i partners del Vertical Summer Tour 2013”, afferma Benoît Treguilly, responsabile marketing & comunicazione di Bic Sport Int. “Grazie al Tour migliaia di persone avranno la possibilità di provare il SUP e di cimentarsi in gare amatoriali con divertimento assicurato”. Tra gli altri partner dell’evento vi sono UniCredit, Bear, Neon, Citroën, Irobot, Beltè e Rìcola, che offriranno il proprio supporto in numerose iniziative ed eventi all’interno del Vertical Summer Village. Pointbreak Magazine infine è media partner. Pointbreak Magazine 4 / 2013 L’Arenile Polo Villaggio Est Bagno Coco Loco Marine Village Lido Sabbioso Bagno 38 Bagno Salinelle Beach Kaeso Beach Una volta conclusi i camp invernali, Freeskicamp si è messo all’opera lavorando agli appuntamenti estivi a Les Deux Alpes, che si svolgeranno tra il 14 luglio e l’11 agosto. Una settimana completa dedicata a salti e divertimento, all’interno del più grande snowpark estivo europeo e accompagnati da maestri e rider professionisti. I corsi, organizzati da Marco Eydallin e Federico De Albertis, sono studiati per migliorare le proprie capacità freestyle in tutta sicurezza. I partecipanti vengono suddivisi in diversi gruppi (non più di 6 persone) a seconda del livello tecnico e sono ogni anno tantissimi quelli che entrano in park per la prima volta. Dopo una mattinata passata sugli sci, il divertimento continua nei pomeriggi dedicati a tante altre attività propedeutiche, come i tappeti elastici. Inoltre è disponibile il programma Sport and Language, che prevede la possibilità di parlare inglese con un insegnante americana madrelingua. Il camp è sponsorizzato da importanti aziende del settore quali Nordica, Quiksilver, Guasto e Fat Can, che mettono a disposizione attrezzatura gratuita per tutti i partecipanti. Le iscrizioni avvengono via mail. www.freeskicamp.it [email protected] Action sport e attenzione all’ambiente i protagonisti del Li Junchi Longboard Festival 2013 Torna anche quest’anno a Badesi (OlbiaTempio) il Sardegna North Shore Li Junchi Longboard Festival, che oltre a celebrare gli action sport, propone attività eco-friendly per promuovere la nostra terra, le nostre acque e la nostra consapevolezza. In particolare il calendario sportivo, con waiting period dal 25 luglio al 31 agosto, comprende il Campionato Italiano longboard surf con i migliori atleti e con un testimonial internazionale d’eccezione ancora top secret, una gara di longskate slide con i più forti attori della scena italiana e internazionale e un MiniRamp skate show&contest. Il 19 agosto è invece prevista la pulizia della spiaggia con azioni di guerrilla e video virali a sostegno dell’ambiente, oltre che workshop ambientali. Questo aspetto eco dell’iniziativa è reso possibile grazie alla collaborazione con associazioni quali Surf Rider Foundation, Greenpeace, Sea Shepard, Legambiente e WWF. a scuola di surf con i pro alle Quiksilver Boardriders Weeks Sono state inaugurate ad aprile ma continueranno ad essere proposte fino a novembre. Sono le Boardriders Week organizzate da Quiksilver, che da tre anni propongono a neofiti e surfer di alto livello corsi di surf con base a Hossegor ai quali parteciperanno surfer professionisti dei team Quiksilver, Roxy, Moskova o DC. Ogni Boardriders Week è infatti un’avventura lunga una settimana a stretto contatto con grandi nomi come Jérémy Flores, Bixente Lizarazu, Tiago Pires, Robby Naish, Antoine Albeau, Travis Logie, Tom Carroll, Aritz Aranburu, Bianca Buitendag e Rosy Hodge. Per la prima volta quest’anno Quiksilver organizzerà una serie di settimane a tema con coach di livello mondiale per diverse discipline: jiu jitsu, outdoor fitness, skate, shaping e la speciale settimana Quiksilver Pro France. La location e i pacchetti I partecipanti potranno soggiornare nei tre building Quiksilver Surf Camp, Roxy House e Backpackers oppure nel Quiksilver Surf Lodge, la zona VIP del Surf Camp con camere singole, matrimoniali o twin, una bellissima lounge e una fantastica cucina. Per i ragazzi dai 12 ai 18 anni così come per gli adulti sono stati pensati corsi intensive o Boardriders Weeks all inclusive. Le settimane in pillole Dal 21 al 28 settembre ci sarà una settimana dedicata al jiu jitsu in compagnia di Ricardo Arona (campione del Mondo di jiu jitsu e lotta libera), Yannick Beven (cintura nera di jiu jitsu e trainer del team di surf Quiksilver) e il surfer professionista Patrick Beven. Per quanto riguarda il surf, i coach saranno il due volte Campione del Mondo Tom Carroll e l’ex atleta dell’élite Jake Paterson. Dal 19 al 26 ottobre e dal 26 ottobre al 2 novembre sono invece proposte le settimane dedicate allo skate. Presenti i rider del team Quiksilver Julien Bréchet e Javier Mendizabal. Dal 18 al 25 maggio, dal 19 al 26 ottobre, dal 26 ottobre al 2 novembre è la volta delle settimane shape & surf training solo per surfisti esperti in compagnia di Fred Robin (sostenitore dell’Euroforce) e Mark Phipps (uno dei più famosi shaper del mondo). Dal 24 al 31 agosto appuntamento con Roxy Outdoor Fitness in compagnia delle ragazze del team Roxy. Da ultimo gli interessati possono scegliere la proposta Bed & Breakfast à la carte con accesso a tutte le infrastrutture. La novità del 2013 Da segnalare la settimana dal 28 settembre al 5 ottobre quando a Hossegor si svolgerà il Quiksilver Pro France, unica tappa francese del Campionato Mondiale di Surf. Questa Boardriders Week vedrà dunque la partecipazione dei Campioni del Mondo Tom Carroll e Bixente Lizarazu e ai partecipanti sarà garantito un accesso speciale alla gara. www.boardriders-week.com Prodotti SI È svolta in Islanda la 12a edizione del Surf Challenge Evoc conquista il Red Dot Design Award Dopo aver conquistato nel 2011 il Red Dot Design Award con il modello Freeride Pro Team 20l, Evoc ha replicato quest’anno vincendo lo stesso premio per lo zaino Camera Pack – CP 26l. La giuria della competizione di product design ha dovuto valutare 4.662 candidature presentate da 1.865 produttori, designer e architetti provenienti da 54 paesi. Evoc ha conquistato il primo premio nella categoria “product design 2013” grazie alla conformazione convincente dello zaino. Che la giuria ha così commentato: “Si tratta di uno zaino per fotografi e si presenta altamente funzionale e semplice da usare”. Più nel dettaglio, questo modello è caratterizzato da un volume di 26 litri e da un sistema di trasporto che lo rende perfetto per fotografare sport outdoor. Sono presenti un accesso rapido laterale e uno frontale, oltre a una segmentazione intelligente dei vari compartimenti. Signature series shoes per lo skater DC Nyjah Huston DC Shoes annuncia l’uscita delle prime Nyjah Huston Signature Shoes con Impact G Tecnology. Quest’ultima prevede l’inclusione di un cuscinetto in gel speciale nella zona sotto il tallone, per garantire il miglior assorbimento possibile degli urti e delle sollecitazioni. L’Impact G Technology è ben spiegata dallo stesso skater nel video al link http://goo.gl/rvClf. Inoltre per il lancio delle prime scarpe firmate dall’icona dello street skateboarding Nyjah Huston è stato pubblicato un video con un trick inedito nel famoso spot di Hollywood High. Guardalo al link: http://goo.gl/Qk9xN Occhiali eco-friendly firmati Spy e Surfrider Foundation Spy presenta la montatura per occhiali più green che esista. Si tratta del modello Spy+Surfrider Foundation Helm, parte della nuova collezione eco-friendly Recompose e proposto a un prezzo di 110 dollari. Spy e Surfrider Foundation condividono la passione per il surf e l’intento di preservare l’ambiente naturale. Per questo hanno stretto una partnership finalizzata a dar maggior luce alla campagna Rise Above Plastics e a creare ottica eco-friendly che sfrutta materiali sostenibili. “Sono membro di Surfrider Foundation da 20 anni e sono quindi testimone del successo delle oltre 225 campagne realizzate dalla fondazione, tra le quali anche l’iniziativa Save Trestles”, ha dichiarato il presidente e ceo di Spy Michael Marckx. La montatura e le astine di questi innovativi occhiali sono al 100% in Plantate biodegradabile, materiale naturale estratto dalle piante. La confezione riciclata, il sacchetto protettivo in cotone organico e gli inchiostri di soia concludono il profilo di questo modello. Da segnalare che per ogni acquisto saranno destinati 5 dollari alle iniziative di protezione di oceani, onde e spiagge. Surf al circolo polare artico con Nixon Il villaggio di Ólafsfjördur Le onde gelide e l’atmosfera magica regalata dalle 24 ore di luce hanno contribuito al successo dell’evento. Che ha visto i partecipanti incoronare Vincent Duvignac (best overall surfer), Chippa Wilson (best trick award) e Gony Zubizarreta (“I rocked Iceland” award). I ghiacci dell’Islanda hanno fatto da palcoscenico alla 12a edizione del Nixon Surf Challenge, un invitational realizzato dal 13 al 19 maggio in collaborazione con Monster Energy, Dragon e Reef. Presenti all’iniziativa i rider del team Nixon Chippa Wilson, Eric Rebière, Fergal Smith, Jonathan Gonzalez, Jose Maria Cabrera, Marlon Lipke e William Aliotti. Con loro anche i surfer Gony Zubizarreta, Kepa Acero e Vincent Duvignac. o a uno smartphone. Seppur già compatibile con tutte le applicazioni sviluppate dall’azienda canadese, Recon Instruments sta già lavorando con alcune delle migliori aziende attive nel fitness per sviluppare ulteriormente il programma. Hamid Abdollhai, CTO di Recon Instruments, ha dichiarato: “Sin da quando abbiamo aperto l’azienda nel 2008, abbiamo sviluppato HUDs con un obiettivo: trasmettere con facilità informazioni istantanee relative a una specifica attività e selezionate dall’utilizzatore direttamente al suo occhio. Questa filosofia è caratteristica intrinseca di Jet, che abbina una potente piattaforma ad ampi display e lenti polarizzate ad alte prestazioni”. DISTRIBUITO DA: Athena Evolution - 0444.727290 [email protected] www.reconinstruments.com/jet Kepa Acero, Jonathan Gonzales e Gony Zubizaretta Best overall surfer - Quest’ultimo ha esplorato per una settimana l’isola, surfando le onde della costa ovest. La sua incrollabile motivazione gli ha concesso di affrontare le temperature glaciali con performance impeccabili, grazie alle quali è stato nominato surfista Best Overall dai suoi stessi avversari. La settimana seguente, riflettendo sulla sua vittoria islandese dal clima ben più mite del Brasile, dove ha preso parte a un evento Prime ASP, il francese ha dichiarato: “Non conosco eventi simili al Nixon Surf Challenge, che dà ai partecipanti la possibilità di esplorare spot nuovi e deserti. Il panorama in Islanda era incredibile. E ringrazio tutti i presenti per aver reso indimenticabile questa esperienza”. www.spyoptic.com/collection/recompose.html Recon Instruments e il suo heads-up display Recon Jet In occasione del Google I/O di San Francisco, conferenza dedicata ai programmatori, Recon Instruments ha presentato la prima versione di Recon Jet, l’occhiale HUD a elevate performance. Recon Jet fornisce informazioni istantaneamente e in maniera non invasiva attraverso un microcomputer e un ampio display ad alta risoluzione. Con questa novità l’azienda introduce una piattaforma ancor più veloce, piccola e potente, dotata di processore dual core, grafiche dedicate, Wi-Fi, ANT+, Bluetooth, GPS, camera HD e sistema di sensori incluso. Tutto ciò rende Recon Jet uno strumento di elaborazione autonomo con possibilità di connessione, comparabile in quanto a capacità a un tablet Ph credit: Alex Laurel e Bastien Bonnarme Chippa Wilson Best trick award - Il premio per il Best Trick è invece andato all’australiano Chippa Wilson, che si è lasciato alle spalle il surfista William Aliotti grazie ai suoi numerosi aerial. “Non ci sono molti posti al mondo in grado di riunire sulla spiaggia surfisti e snowboarder di caratura internazionale”, ha dichiarato Chippa. “Ma con montagne innevate a far da cornice a un oceano gelido è esattamente ciò che è successo a Ólafsfjördur. L’intera esperienza è stata magica e ha ricordato a tutti noi perché amiamo così tanto il surf”. “I rocked Iceland” award - Il terzo e ultimo riconoscimento è stato il premio “I rocked Iceland”, assegnato a Jose Maria Cabrera, nativo delle Isole Canarie. Cabrera, che ha contagiato tutti i presenti con la sua energia positiva, è uscito nell’acqua gelida ogni giorno senza peraltro rinunciare ad alcun party notturno in Reykjavik con la compagnia del rider Eric Rebiere. La parola ai presenti - Lo spagnolo Gony Zubizarreta, veterano del Nixon Surf Challenge, ha così commentato l’edizione 2013: “Non ho mai surfato su onde tanto gelide. L’acqua aveva una temperatura di soli 2 gradi! Per questo è stato molto difficile riuscire a surfare bene. Ma la bellezza del panorama e le sorgenti termali di Sauðárkrókur hanno reso il tutto più sopportabile. È stato un fantastico surf trip e ancora una volta dobbiamo ringraziare Nixon”. Franck Corbery, marketing manager dell’azienda, ha riassunto l’esperienza nelle seguenti parole: “Il Nixon Surf Challenge ha fatto un ulteriore passo avanti. Un gran gruppo di surfisti, spot disabitati, una natura mozzafiato e ottime sessioni di surf hanno rappresentato una formula vincente”. www.nixon.com/surfchallenge Inquadra il Qr per il video della 13a edizione del Surf Challenge. Oppure visita la sezione video del nostro sito www.pointbreakmag.it Pointbreak Magazine 4 / 2013 7 People Olivier Cantet nominato direttore Europa per Oakley Olivier Cantet, ex CEO di Rip Curl, è stato nominato direttore Europa per Oakley. Frank Heissat, dal 2010 vicepresidente di Oakley per la zona Europa/Medio Oriente/ Africa, passa ora a Le Coq Sportif con il ruolo di amministratore delegato. Olivier in passato è stato anche deputy managing director del gruppo Lafuma ed è arrivato in Rip Curl nel 2003 come CEO per l’Europa. Nel 2009 la portata geografica delle sue funzioni è stata estesa all’area EMEA. Cantet ha lasciato Rip Curl a gennaio a seguito dell’annuncio da parte dell’azienda di una corposa ristrutturazione della divisione continentale. Leo Fioravanti sul podio del Dakine ISA World Junior Championship Il 16 giugno il surfista del team Quiksilver Leonardo Fioravanti ha conquistato in Nicaragua il secondo posto al Dakine ISA World Junior Surfing Championship nella categoria under 16. L’atleta si è classificato alle spalle dell’australiano Jacob Wilcox con un distacco di soli 0,17 punti. Si tratta di una conquista storica per il nostro Paese. L’argento di Leonardo è infatti la prima medaglia di un Mondiale ISA assegnata a un atleta italiano, oltre che il miglior risultato individuale conseguito. “È da quand’ero piccolissimo che partecipo agli eventi ISA e finalmente sono riuscito a salire sul podio”, ha commentato entusiasta il surfista, al quale vanno le congratulazioni dell’intero team Quiksilver. www.quiksilver.it VF Corp dà il benvenuto a Oli Culcheth come pr per Vans e Reef Oli Culcheth è entrato a far parte della VF Corp in qualità di pr & media manager per Vans e Reef EMEA. Previamente Oli ha lavorato in Ben Sherman nel ruolo di assistente marketing prima e di global creative communications manager poi. Nella sua nuova veste in VF avrà il compito di rafforzare l’immagine e la riconoscibilità dei marchi Vans e Reef in Europa, Medio Oriente e Africa. “È fantastico far parte della famiglia Vans, lavorando su marchi che ho vestito e ammirato per molto tempo”, ha raccontato un contento Oli. Nato e cresciuto in Inghilterra a pane, skate e surf (con qualche puntata di snowboard in quel di Tignes), ha studiato a Plymouth per poi spostarsi a Londra. MARCIANò, PIGORINI E BENUSSI testimonial di un concorso Renault Renault ha scelto di coinvolgere nel concorso “Be cross, be a hero” tre ambasciatori d’eccezione. Si tratta degli sportivi Alessandro Marcianò (surf da onda), Alessandro Pigorini (mountain bike downhill) e Alessandro Benussi (snowboard). I tre atleti hanno condiviso sulla piattaforma web www.xmodcross. it i video e le foto delle loro performance nelle rispettive discipline, alimentando la voglia di partecipazione al concorso degli utenti. Questi ultimi tra l’11 aprile e il 30 giugno hanno potuto esprimere la propria idea sul concetto “essere un eroe” caricando foto o video in grado di esprimere la propria filosofia sull’argomento. In palio ogni giorno c’era una foto-videocamera GoPro. Il concorso ha supportato il lancio della nuova versione crossover della gamma Scénic XMOD Cross avvenuto lo scorso mese di maggio. Alessandro Dini presenta il suo romanzo giallo “Sale Grosso” Edito dalla casa Giovane Holden Edizioni di Viareggio (LU), il primo romanzo di Alessandro Dini è una storia dalle sfumature noir e comiche ambientata nel mondo del surf. L’autore si è avvicinato a questo sport alla fine degli anni ’70. Nell’arco di 30 anni ha svolto diverse attività: foto-reporter nel circuito professionistico mondiale, fondatore della prima rivista italiana di surf e della Federazione Italiana Surf, consulente per molte aziende del settore, direttore per circa un decennio della divisione marketing di un’azienda del settore. La vicenda del suo romanzo racconta il mondo del surf e l’omicidio di un famoso shaper australiano. Il lettore ideale è il surfista ma anche un curioso sognatore che “predilige una vita di viaggi e avventure per conoscere posti e tradizioni lontane”, come dichiara lo stesso Dino. Il libro è stato presentato il 22 giugno presso stabilimento balneare Wanda di Marina di Pietrasanta (LU), il 29 giugno al Billabong Store di Ostia Lido, il 6 luglio al locale Surfer’s Den di Milano e il 17 luglio all’Hotel Excelsior di Massa. I prossimi appuntamenti sono in calendario per il 28 luglio al Bagno Pietrasanta di Marina di Pietrasanta, il 1° agosto al Caffè Margherita di Viareggio e il 24 agosto a Marina Eventi, ancora una volta a Marina di Pietrasanta. Il libro sarà distribuito da Cinquantuno.it (www.cinquantuno.it). Le pubblicazioni di Giovane Holden Edizioni sono inoltre in vendita nelle librerie nazionali e on line (http://www.giovaneholden-shop.it/). 8 Pointbreak Magazine 4 / 2013 Stephanie Gilmore è la new entry del Roxy surf team Roxy ha annunciato l’ingresso nel suo team della 5 volte campionessa mondiale del circuito ASP Stephanie Gilmore. Stephanie, 25 anni, nata e cresciuta nel New South Wales (Australia), ha conquistato i suoi titoli mondiali nel 2007, 2008, 2009, 2010 e 2012. Nel 2011 inoltre ha ottenuto il prestigioso ESPY Award come Female Action Sports Person of the Year, mentre nel 2010 ha ricevuto il Laureus Award come Action Sportsperson of the Year. L’ingresso nel team è un passaggio naturale per Stephanie, da sempre fan del brand leader nel surf femminile. “Roxy incarna perfettamente il mio stile di vita, dentro e fuori il mondo delle competizioni. Sono felicissima di entrare a far parte di un team che rappresenta al meglio il surf femminile, in un momento così importante per la storia di questo sport”. Il presidente di Quiksilver, Bob McKnight, ha espresso tutto l’entusiasmo dell’azienda per l’arrivo di Stephanie nel team Roxy: “Siamo lieti di dare il benvenuto a Stephanie. Roxy ha nelle sue fila più campionesse e titoli mondiali di qualsiasi altro brand e Stephanie non poteva che entrare a far parte del miglior team femminile al mondo”. O’Neill NEWS il cantautore Ben Howard tra i suoi ambassador Il cantautore 26enne Ben Howard entra a far parte della famiglia O’Neill come ambasciatore del brand. Ben è diventato un vero talento nella community di surfisti inglesi. Il successo arriva nel 2011 con l’uscita di “Every Kingdom”, un album di debutto che ha concorso al Mercury Prize del 2012. La conquista della scena musicale internazionale è stata confermata quest’anno con la vittoria del British Breakthrough Act e del British Solo Male Artist ai BRIT Awards 2013. Ben pratica surf dall’età di 11 anni e l’amore per l’oceano si riflette nel suono semi-acustico dei suoi brani. Tutt’oggi, non appena riesce a liberarsi dai suoi impegni, non perde occasione per entrare in acqua e prendere qualche onda. Insieme a O’Neill, Ben svilupperà una serie in edizione limitata denominata O’Neill x Ben Howard che sarà parte dell’offerta SS 2014 del brand. benhowardmusic.co.uk Il wakeboarder Nico von Lerchenfeld torna nel team Da anni O’Neill è attivo in prima linea nel mondo wakeboard supportando un team di tutto rispetto. Tra le fila dei suoi atleti è di recente tornato il ventenne Nico von Lerchenfeld, che proprio al fianco di questo brand aveva dato avvio alla sua carriera sulla tavola. Nico ha all’attivo diversi titoli mondiali tra cui anche l’O’Neill Wake The Line e può vantare un proprio evento invitational denominato “Cash for Tricks”. Bernhard Ritzer, direttore global sports marketing per il marchio, ha dichiarato: “Siamo felici di accogliere Nico nel nostro team. La sua personalità, le sue abilità e il suo stile sono di ispirazione per ogni wakeboarder. Nico è pura progressione”. ph. ISA/ Michael Tweddle POLTRONE news New on the market Amway porta in Italia l’energy drink XS Power Drink Il Nesos surf shop inaugura la stagione con tante novità Nel 2001 a Laguna Beach (California) David Vanderveen e Scott Coon danno vita a XS Power Drink. Conta ricavi annui pari circa a 1 miliardo di dollari e oltre 500 milioni di lattine vendute. Tra i brand ambassador Mario Rodwald, campione tedesco di kitesurf freestyle. Lanciato in Europa nel 2012, viene portato in Italia quest’anno da Amway. Senza zucchero e con poche calorie, questo energy drink ha un elevato contenuto di vitamine del gruppo B, che possono essere un aiuto nell’attivare il sistema immunitario e mantengono il livello di energia costante nel tempo. Queste vitamine, unite al Panax Ginseng e al succo di bacche di Acai, costituiscono un alleato indispensabile durante la performance sportiva. Alberto Dolci, Area Biochimica di MilanLab, spiega: “Una carenza di vitamine del gruppo B può impattare negativamente sulla performance sportiva e per questo è importante che un atleta ne assuma in grande quantità. Inoltre l’idrosolubilità di queste vitamine consente al corpo una rapida espulsione, evitando rischi di sovradosaggio. XS Power Drink è perfetto da assumere un paio d’ore prima dell’allenamento per fornire al corpo i nutrienti di cui ha bisogno e migliorare il livello di attenzione e di performance”. XS Power Drink è distribuito in esclusiva da incaricati alle vendite Amway. Il 9 giugno il Nesos surf shop ha rialzato il sipario a Isola Rossa. I titolari Giuseppe Romano, Marcello Chessa e Luca Marra hanno pensato di proporre, dalle 18 in poi, una festa con mega aperitivo sul lungomare Cottoni di Isola Rossa. Un modo divertente per riaprire la stagione estiva del Nesos surf shop e il surf contest Frozen Open. Dalla canoa al windsurf, al Sup e ovviamente anche il surf, con la scuola per bambini e ragazzi: tutti i servizi Nesos sono ripartiti come di consueto. Accanto alla “quotidianità”, si lavora sodo per portare avanti gli altri i progetti. “Quest’anno il Frozen Open compirà dieci anni”, ha spiegato il contest director Giuseppe Romano, “come sempre si svolgerà ad agosto e si disputerà in quel periodo anche la seconda edizione del Nesos King of the Grommets. La novità è però dedicata soltanto ai residenti in Sardegna: i Trials del Frozen Open, che permetteranno ai primi quattro classificati di partecipare al main event senza pagare la fee”. Iniziative www.amway.it www.marineddabay.com EuroSIMA Think Tank Meetings: un network per imprenditori Lo scorso 18 giugno un gruppo di imprenditori ha preso parte al primo Think Tank Meetings firmato EuroSIMA, svoltosi al golf club di Moliets, nelle Lande. L’obiettivo di questo incontro su invito era quello di riunire ceo e membri del consiglio di amministrazione di EuroSIMA per agevolare lo scambio di idee e la discussione. Questo primo meeting ha offerto l’opportunità a Maximilien Brabec (consulente di strategia di differenziazione e innovazione) di far luce sul tema “Quali strategie vincenti dovrebbero essere adottate per garantire la crescita in questo periodo di crisi?”. A quanto pare in futuro dovremo distruggere in maniera creativa il nostro status quo, in quanto la chiave del successo sta nell’abilità di rinventare sè stessi. È inoltre importante abbandonare le luci della ribalta e le prospettive a breve termine per meglio immaginare un futuro plausibile per la propria realtà, oltre che per inventare nuove opportunità che creino valore aggiunto. Il prossimo Think Tank Meeting sarà organizzato il 25 ottobre nell’area basca. www.eurosima.com I Vanilla Sky accolti nel roster DC/Majestic I Vanilla Sky sono una delle band italiane pop punk più conosciute e godono di una notevole fama internazionale. Per questo sono stati scelti come ambassadors dei marchi DC e Majestic. Nata nel 2002 e con all’attivo più di 1.000 concerti in tutto il mondo, la band vanta, nella sua decennale carriera, tournée con artisti del calibro di The Offspring, +44, Yellowcard, The Ataris e All Time Low. Lo stesso Mark Hoppus, leggendario bassista dei Blink 182, ha partecipato nel 2007 alla realizzazione del loro terzo album, “Changes”. Tra le loro hit di maggiore successo spicca la cover di “Umbrella”, originariamente di Rihanna, il cui video su YouTube vanta più di 19 milioni di visualizzazioni ed è stato per 4 anni il videoclip musicale italiano più visitato su internet al mondo. Con 6 dischi all’attivo, i Vanilla Sky si dimostrano una delle realtà più solide e significative della scena musicale italiana ed europea. www.vanillaskyrock.com Pointbreak Magazine 4 / 2013 9 company profile Intervista con Franz J. Hoeller, responsabile di Fresco Distribution che gestisce per l’Italia il brand californiano e numerosi altri marchi Testo: Monica VIganò Elan Polo International, nuova linfa per DVS Franz J. Hoeller La nuova proprietà, che segue il footwear e dalla summer 2014 anche l’apparel, ha incrementato sforzi e risorse. Lasciando grande libertà di scelta su come impiegarli ai precedenti partner del brand. Che in Italia continua a essere gestito dall’agenzia di Merano. Quando si dice “non tutti i mali vengono per nuocere”... Devono averlo pensato anche i vecchi proprietari di DVS, che nel giro di pochi mesi si sono ritrovati dal dichiarare bancarotta al tornare sul mercato più forti di prima. Merito del supporto avuto dal nuovo partner commerciale Elan Polo International, un vero colosso nella distribuzione di footwear a livello mondiale (si stima una vendita di oltre 45 milioni di paia di scarpe all’anno). Certo il mercato in cui opera DVS è differente dalla grande fetta del business della nuova proprietà, anche se tra i marchi del suo portfolio vi sono altri nomi del settore action sport quali Gotcha, Mambo e SkateLab. In questa prima fase Elan Polo si è dimostrata molto interessata e attiva nel rilancio di DVS, per il quale ha investito importanti risorse lasciando tuttavia ai precedenti partner e allo staff grande autonomia in termini di design e marketing. Come ci conferma anche Franz Hoeller di Fresco Distribution, agenzia per l’Italia di DVS. finanziatore, la Bank of America (BoA), di circa 9,45 milioni di dollari. Poi il 17 maggio 2012 DVS, che insieme ai suoi affiliati esteri aveva registrato vendite per 53,8 milioni di dollari nel 2011 e 45 milioni per il 2012, ha dichiarato bancarotta per “Chapter 11” ed è rientrata in quella che è nota come vendita “Section 363”. Cosa significa? Si tratta di un processo che consente a un offerente (noto come Stalking Horse Bidder) di acquistare il patrimonio di una società mediante asta. Per cui a maggio 2012 DVS ha spedito una proposta di accordo a circa 200 potenziali buyer. In risposta ha ricevuto due prime offerte. Tra esse anche quella di uno Stalking Horse Bidder che ha proposto 4 milioni di dollari. DVS ha chiesto di procedere con l’asta il 13 giugno Facciamo un passo indietro. Ripercorriamo il passaggio di proprietà DVS. DVS ha risentito fortemente della recessione e ha cercato di non diventare insolvente negli ultimi anni. In risposta a una riduzione significativa dei guadagni dal 2008 al 2011, la vecchia proprietà ha cercato di tagliare di 17 milioni le spese di gestione annuali. A seguito del taglio del budget e alla svendita dell’inventario tra il 2009 e il 2011, DVS è stata in grado di ridurre il debito con il suo (poi posticipata al 18 giugno). La Bank of America ha presentato tutti i documenti necessari alla corte il 22 maggio nel tentativo di recuperare quanto più possibile dei rimanenti 6,5 milioni di credito. Cos’è successo poi a seguito dell’asta? All’asta si sono presentati numerosi offerenti. Alla fine la proprietà di DVS è passata a Sequential Brands Group che ha offerto 8,55 milioni di dollari battendo le proposte di Podium Distribution Acquisition, LLC e degli altri offerenti. La nuova proprietà ha in un primo momento deciso di affidare il marchio DVS a due licenziatari: Elan Polo per il footwear, RSA & Associates per l’apparel. È una novità di questi ultimi giorni l’affido di entrambe le categorie di prodotto a Elan Polo, che dunque gestirà anche l’apparel a partire L’esterno della sede americana di DVS dalla stagione Summer 2014. Si occupa invece delle calzature dal Fall 2012. Più nel dettaglio, di cosa si occupa questa società e com’è strutturata? Elan Polo ha sede a Saint Louis (USA) ma ha mantenuto l’headquarter DVS a Los Angeles, così da garantire una sorta di continuità all’azienda e ai suoi partner commerciali. Cambia tuttavia la struttura, al cui interno il nuovo personale lavora al fianco di diversi ex-dipendenti DVS che sono stati mantenuti operativi. La società ha più sedi globalmente, con uffici a Londra, Parigi e in Cina. Parlando dell’Europa e più in particolare dell’Italia, facciamo capo all’ufficio di Parigi per fatturazione e contabilità e all’ufficio di Londra per marketing e sales management. In termini di magazzino, tutti gli stati europei si riferiscono alla struttura Elan Polo in Olanda. Tutti i paesi più importanti (tra cui anche l’Italia) sono gestiti direttamente dalla società e operano a livello locale con agenzie di vendita. Quelli più piccoli invece lavorano tramite distributori locali che fanno capo agli uffici europei. A livello operativo, hai già accennato a una sorta di continuità con la vecchia struttura di DVS negli USA. Com’è la situazione in Europa? Per quanto riguarda la contabilità europea, è tutto nuovo sia in termini di struttura che di personale. Diciamo che le principali sinergie con la vecchia azienda sono visibili nel personale di alto livello che opera a livello globale. Così ad esempio i vecchi proprietari nonché fondatori del brand sono oggi dipendenti Elan Polo. L’unica eccezione è Brian Dunlap, fondatore di Matix. Il brand è stato acquistato da WestLife Distribution e Brian lo ha seguito. Quanta influenza ha la “vecchia” DVS in termini di ricerca prodotto, strategie commerciali e marketing? elan polo timeline 1976 Nasce Elan Imports 1980 Viene creata Polo Shoes come realtà separata 1986 Elan Imports e Polo Shoes si fondono dando vita a Elan Polo. Nello stesso anno viene inaugurato l’ufficio di vendita di Toronto (Canada) 1991 A Sydney (Australia) vengono aperti altri uffici di vendita 1995 Vengono inaugurati gli uffici in America Latina, a El Salvador 1996 Elan Polo apre a Parigi 1997 Easton Sport nomina Elan Polo licenziatario in esclusiva per il footwear 1998 In Sud Africa viene inaugurata la quinta agenzia di vendita al di fuori degli Stati Uniti 10 Pointbreak Magazine 4 / 2013 2001 Elan Polo acquisisce i marchi di pantofole Daniel Green e L.B. Evans. Nello stesso anno la presenza internazionale dell’azienda si rafforza con l’apertura degli uffici di Londra 2002 Gotcha International incarica Elan Polo di produrre calzature lifestyle per il mercato statunitense. Nello stesso anno il marchio outdoor lifestyle Woolrich firma un contratto per il footwear con Elan Polo 2003 Elan Polo stringe una partnership con Hasbro per disegnare e produrre calzature Nerf 2006 Hasbro affida a Elan Polo i diritti per il film Transformers del 2007 risultando il primo marchio entertainment del portfolio Elan Polo. Nello stesso anno il brand di moda per bambini Rocket Dog firma un accordo per far disegnare e vendere a Elan Polo la sua linea di calzature da uomo. Sempre nel 2006 il marchio inglese di calcio Mitre affida a Elan Polo la gestione del business calzaturiero 2007 Childrens viene aggiunto al portfolio Rocket Dog di Elan Polo 2008 Elan Polo diviene una società di proprietà dei dipendenti 2009 Elan Polo International svela il suo nuovo logo e un sito internet ridisegnato. Riddell affida a Elan Polo una licenza per il footwear. Nello stesso anno il marchio Mitre firma una partnership esclusiva con il rappresentante della tv di fitness australiana “Aerobics Oz Style” Le maggiori modifiche sono visibili nella gestione della produzione e nella contabilità. Il design è invece rimasto quello originale, perché Elan Polo non può contare su designer in grado di seguire la linea della vecchia proprietà. Sotto il controllo di Elan Polo, grazie a una maggior forza finanziaria e a una miglior organizzazione, siamo inoltre in grado di produrre e consegnare i prodotti in tempi più stretti. Quindi la nuova proprietà si è rivelata un partner ottimale, anche alla luce della libertà che concede a DVS sul fronte marketing. A questo proposito, quali strategie verranno adottate per rilanciare il brand a livello internazionale? Come già detto, la nuova proprietà ha incrementato il budget a disposizione del marketing per cui sarà più facile ora spingere DVS come brand boardsport e action sport. Obiettivo che si cercherà di raggiungere soprattutto tramite team attivi nello skate, nello snowboard e nel motocross. Accanto ai team globali, ci sono delle crew più piccole formate dalle varie agenzie di vendita DVS. Fanno parte della strategia di marketing di Elan Polo anche diverse collaborazioni come quella stretta con Cinelli, con il quale è stata realizzata una scarpa speciale con suola rigida per la bike (foto sotto). Da segnalare poi l’organizzazione di tour ed eventi, la gestione di social network e la realizzazione di pubblicità ad hoc. Parlando di team, c’è stato un cambio di strategia a livello di atleti? I rider più importanti sono rimasti in tutti i team (skate, snow e moto). Ad esempio sul fronte skate sono rimasti Torey Pudwill e Daewon Song. Sicuramente l’intenzione, visto che la nuova proprietà ha incrementato il budget a disposizione, è quella di aggiungere nuovi nomi in tutti i team. Cosa è cambiato in termini pratici per voi come Fresco Distribution? Continuiamo a operare come agenzia unica per l’Italia per la scarpa e, dalla Summer 2014, l’apparel. È cambiato solo il partner con cui collaboriamo. Si è trattato di un cambio positivo, che ci ha consentito di continuare a lavorare con questo marchio senza perdere una stagione di vendita. Avete conosciuto i nuovi proprietari di Il global skate team al gran completo. sopra da sinistra: Torey Pudwill, Marty Murawski, Chico Brenes e Luis Tolentino. sotto, da sinistra: Daewon Song, Jon Nguyen, Zack Wallin, Flo Mirtain e Paul Shier Elan Polo International? Che impressione vi hanno fatto? Ci hanno contattato subito perché erano soddisfatti del lavoro svolto in Italia e volevano che continuassimo a collaborare. Ci hanno inoltre invitato al primo meeting ufficiale a Los Angeles. In seguito sono venuti in Italia per conoscere più da vicino la nostra struttura. Li abbiamo poi visti in svariate fiere di settore. In tutte queste occasioni ci hanno fatto un’impressione molto professionale. Elan Polo non ha esperienza nel mondo di DVS ma i suoi manager sono persone capaci ed evidentemente interessate al progetto. In cosa la nuova proprietà vi sta supportando di più e in cosa invece vorreste più aiuto? Siamo più supportati sicuramente nel marketing e nel rispetto dei tempi di consegna. Quest’ultimo aspetto tra l’altro ci aiuta a competere con aziende più grandi e strutturate. Al momento, onestamente, non trovo alcun aspetto in cui Elan Polo è carente. Come vi state muovendo a livello italiano per DVS in termini commerciali e marketing? Continuiamo a gestire un team di skate e uno di snow. Abbiamo anche qualche rider sul fronte wake. Stiamo inoltre facendo marketing online con banner su vari siti e siamo attivi nell’organizzazione di eventi. Tra gli ultimi che ci hanno visto protagonisti c’è il Blast! The Big One (29/30 giugno a Seregno - MB). Da ultimo offriamo materiale pubblicitario ai negozi e gestiamo pagine sui principali social network. In quanti negozi è presente il marchio e quanti di questi sono board shop? Siamo presenti in circa 300. Di questi 230 sono board shop. La maggior parte, circa il 75%, è situata nel Nord Italia. Siamo presenti anche a Roma, in Sici- lia e in Sardegna ma con una presenza meno solida. Quanto incide in percentuale la linea abbigliamento rispetto al footwear? Al momento l’apparel vale solo il 10%. La nostra intenzione è proprio quella di promuoverlo maggiormente anche grazie all’aiuto di Elan Polo. Quale sarà il best seller 2013 del brand? Sicuramente il modello Comanche (foto sopra), una scarpa grossa e tipica di DVS. L’azienda lavora bene sulla scarpa grossa e tecnica ma ci tengo a specificare che l’offerta del brand copre più modelli in una linea molto ampia. Ne è un esempio la grande richiesta della scarpa slim Daewon CT 13, pro-model di Daewon Song (foto sotto). Parliamo degli altri marchi che avete in offerta partendo da Lakai e Matix. Prima in Europa erano tutti sotto il cappello di Podium Distribution. Ora? In realtà Matix é passata da Podium a WestLife Distribution, proprietaria del brand 686. Lakai è invece passata da Podium a Girl, che possiede il marchio Crailtap. Questi due brand, così come DVS, rimangono per l’Italia nelle mani di Fresco Distribution. Per il cliente saremo quindi sempre noi i punti di riferimento anche se sono cambiate varie proprietà. Oltre a questi tre, avete la gestione di molti altri marchi. Quali? Nell’ambito streetwear, sneakers e skateshoes gestiamo Colour Wear (CLWR) dalla Svezia, Makia dalla Finlandia e Diamond Supply Co. dagli U.S.A. Nello skate ci occupiamo invece di Deluxe, Flip e Venture. Sul fronte snowboard abbiamo Nomis e 2010 Viene presentato a selezionati retailer il marchio Exersteps. Viene inoltre inaugurato il sito di e-commerce www.exersteps.com. Nello stesso anno il marchio Shaun White stringe un accordo con Elan Polo per la gestione del footwear. Sempre nel 2010 Elan Polo Australia firma con il calciatore dell’anno Mark Schwarzer, che diventa ambasciatore del marchio Mitre 2011 Viene lanciato il brand CREVO, presentato a retailer selezionati insieme al sito di e-commerce www.crevofootwear.com. Nello stesso anno Easton diventa lo sponsor ufficiale della Little League World Technine. A livello locale vendiamo il marchio fashion svizzero Alprausch e seguiamo le vendite di Supra e Krew per Triveneto e Lombardia. Questi due marchi sono distribuiti sul terriotorio italiano da Blue Distribution di Verona. Con quali di questi lavorate come distributori e con quali come agenti? Con tutti lavoriamo come agenzia di vendita e copriamo tutte le regioni. In particolare gestiamo direttamente Triveneto e Lombardia mentre nelle altre siamo presenti con rappresentanti di zona. Quali di questi stanno andando meglio e perché a tuo parere? Il marchio con fatturato più grosso è DVS. Ha una linea completa, esiste da tanti anni, ha una buona qualità e propone una scarpa grossa che da sempre è tra i prodotti più richiesti dei boardsport shop. Se dovessi stilare una classifica, alle spalle di DVS metterei Lakai e poi Makia. Con che fatturato avete chiuso il 2012 come Fresco Distribution e quali sono la prospettive a fine 2013? Anche noi abbiamo risentito della crisi ma siamo riusciti a mantenere una certa stabilità. La cifra esatta del fatturato rimane confidenziale, ma posso dire che contiamo di chiudere il 2013 in linea con lo scorso anno. Sappiamo che Elan Polo gestisce anche la licenza dei brand Gotcha, Mambo e SkateLab. C’è la possibilità che li gestiate in futuro per l’Italia? Ovviamente c’è questa possibilità ma al momento non abbiamo intenzione di assumere altri brand. Vogliamo concentrarci su DVS e sugli altri marchi del nostro portfolio prima di aprire ad altre realtà. Sul fronte footwear e accessori avete avvertito meno la crisi del mercato e in particolare del settore action sport? Lo skate tiene meglio di altri? Per noi la scarpa ha rappresentato un vero punto di forza durante la crisi. Abbiamo invece riscontrato difficoltà nella vendita di abbigliamento vicino al fashion, mentre al contrario i capi basici funzionano ancora molto bene. Lo skate è abbastanza stabile. Ma è evidente la crescita generale che sta interessando l’intero mondo degli action sport. Indubbia invece la difficoltà in termini di distribuzione, proposte costruttive per migliorare la situazione? Le banche dovrebbero aiutare di più i negozi. Aumentando la loro liquidità, la distribuzione ne trae vantaggio. Auspico anche a una politica più stabile perché in questo clima di incertezza il cliente è impaurito e frenato in ogni suo acquisto. Series. Easton footwear lancia il sito di e-commerce www.eastonfootwear.com. Sempre nel 2011 Wal-Mart nomina Elan Polo “Vendor of the Year”. L’azienda firma inoltre un accordo con Tempur-pedic. Da ultimo Mattel stringe una partnership con la divisione canadese sulle properties di Hotwheels e Monster High 2012 Il marchio Vogue è presentato ad alcuni retailer selezionati insieme al sito e-commerce www.voguefootwear.com. Nello stesso anno Hasbro stringe una partnership con Elan Polo per la licenza di Chuck & Friends, G.I.Joe, My Little Pony, Playskool, Transformers e Tonka Pointbreak Magazine 4 / 2013 11 PERSONAGGI A tu per tu con il kiter Airton Cozzolino, Campione del Mondo Kite Wave Riding 2011, supportato da Ion, Tribalsurf, SUP Fanatic, North Kiteboarding e Red Bull a cura di Monica Viganò L’incontro a Capo Verde con l’italiano Libero Cozzolino gli ha cambiato la vita: oggi a 19 anni Airton è uno dei giovani atleti più rappresentativi nei watersport. A partire naturalmente dalla sua disciplina d’elezione (il kite), fino ad arrivare a windsurf, surf e all’ultima grande passione, il Sup. Airton, the new WATERMAN ph. Guido Piroddi Sardegna. L’anno seguente ho preso parte al contest di kite race in Sardegna nella categoria Juniores. Nel 2009 mi sono classificato secondo nel campionato italiano di kite e nello stesso anno ho vinto il titolo di campione italiano Juniores. L’anno seguente sono arrivato secondo al contest Capo del Capo di Capo Mannu (Sardegna), ho partecipato a diverse competizioni PKRA e sono arrivato secondo al contest PKRA Wave Kitesurfing del Marocco. Ma l’anno che mi ha dato maggiori soddisfazioni è stato sicuramente il 2011, quando ho conquistato il titolo di Campione del Mondo di Wave Riding. L’anno seguente sono arrivato solo terzo. Ora mi sto allenando tantissimo per arrivare in forma al KSP World Championship Tour 2013, che avrà luogo tra il 24 luglio e il 2 agosto alle Gran Canarie. Sappiamo che il tuo prossimo obiettivo è quello di diventare un waterman completo, è vero? Sì. Mi piacerebbe essere esperto in tutte le discipline acquatiche, dal kite, al windsurf, al surf fino ad arrivare al Sup. In particolare mi piacerebbe entrare nel campionato mondiale di Sup e per questo mi sono di recente allenato assiduamente con il tre volte campione del mondo Kai Lenny, che mi ha portato tra le onde di Maui. Tra l’altro questi nostri allenamenti sono stati ripresi e le registrazioni sono diventate una web serie di 4 episodi, resi disponibili online dallo scorso 22 aprile. Grazie ai consigli di Kai sei riuscito a passare i trail del “Sunset Beach Pro” e a entrare nel main event, prima tappa del campionato mondiale di Sup. Quando si è svolto? ph. Guido Piroddi Ciao Airton, raccontaci in breve la tua storia. A 4 anni mi sono avvicinato al mondo delle onde con lo skimboard e due anni dopo ho scoperto il bodysurf. Poi Sal ha iniziato ad attirare sempre più surfisti che spesso, prima di ripartire, lasciavano sull’isola i loro materiali. Così ho scoperto il surf. Ma la mia vita è cambiata con l’incontro di Libero Cozzolino, che a Sal dava lezioni di kite. È stato lui a mettermi una tavola ai piedi per la prima volta, un’esperienza drammatica! Poco dopo esserci salito mi sono ritrovato con la testa sotto la sabbia. Del kite non ne ho più voluto sapere! Cosa ti ha convinto a riprovarci? Libero ha insistito parecchio e nel 2005 ho iniziato a praticare kite in maniera sempre più continuativa. Nel frattempo l’amicizia tra me e lui era cresciuta parecchio, tanto da spingerlo a chiedere ai miei genitori la possibilità di adottarmi. Loro, consapevoli delle maggiori opportunità lavorative che avrei avuto al di fuori di Capo Verde, non si sono tirati indietro. Così poco dopo sono ufficialmente diventato figlio adottivo di Libero. Cosa ha comportato questa adozione? Sicuramente mi ha dato accesso a tutti gli strumenti necessari per diventare un vero atleta e trasformare una passione in un lavoro. Quando non sono in giro per partecipare ai contest, lavoro con Libero alla gestione di due scuole di kite e surf chiamate Tribalsurf. In inverno siamo a Capo Verde, mentre in estate ci trasferiamo a Chia, in Sardegna, che ormai è la mia seconda patria. Parliamo dei tuoi successi sportivi. Nel 2006 ho partecipato al mio primo contest di kite in ph. Guido Piroddi Incontriamo Airton Cozzolino Lopes in occasione della Stranavigli, in scena lo scorso 15 giugno sul Naviglio Grande di Milano (per un report completo, non perdetevi il prossimo numero). La storia di questo 19enne di origina capoverdiana, uno dei primi al mondo a competere con i piedi liberi sulla tavola, sembra uscire dalle pagine di un romanzo. Nato nel 1994 a Sal, principale isola dell’arcipelago di Capo Verde, diviene amico di un nostro connazionale che anni dopo riesce ad adottarlo. Il suo riconoscimento come cittadino italiano agevola la sua partecipazione a contest di kite. Che inizia a vincere fino a conquistare il titolo di campione del mondo 2011 di Kitesurf Wave. Ora – con l’obiettivo di diventare un atleta esperto in kite, windsurf, surf e Sup – intende entrare nel campionato mondiale di Stand Up Paddle. E proprio con un Sup tra le mani lo Airton Cozzolino abbiamo incontrato a Milano. Qui e a fianco Airton in alcuni momenti della Stranavigli 2013 12 Pointbreak Magazine 4 / 2013 È vero, Kai mi ha aiutato molto ed è merito suo se sono riuscito a entrare nel main event. La gara si è svolta lo scorso 6 febbraio. Ero molto nervoso dopo aver visto qualche video in internet, non credevo potessero esserci onde alte oltre i 6 metri. Ma alla fine me la sono cavata piuttosto bene, posso dire di essere uscito dall’acqua soddisfatto di ciò che ho fatto. A quali altre tappe del campionato hai partecipato e con che esiti? Dal 25 aprile al 5 maggio sulla spiaggia di Ubatuba (Brasile) si è svolta la seconda tappa che ho chiuso in 12a posizione. Ero già più allenato e per me il 12° posto ha rappresentato un vero passo avanti. Spero di riuscire a partecipare anche alla terza tappa, che si svolgerà in California il 17 settembre. Mi sto allenando duramente per non perdermela. Chi per primo ha creduto in te? Prima ancora che i miei sponsor, ha creduto in me mio padre Libero, che mi ha sempre spronato e supportato. Quali sono i tuoi sponsor oggi? Sono supportato da Ion, Tribalsurf, Sup Fanatic, North Kiteboarding e, da un anno, Red Bull. Quali attrezzature ti forniscono? North Kiteboarding mi fornisce il kite Neo 7 mt perfetto per le onde. È il mio attrezzo preferito perché con lui ho vinto il titolo di Campione del Mondo. Mi regala la libertà di surfare onde e al contempo di chiudere trick freestyle. Sul fronte tavole invece uso la Kontakt 5’9 ma la mia preferita è la 5’11. Dove ti potremo trovare prossimamente? Sarò un po’ in giro per il mondo. Sicuramente in estate mi troverete sulla spiaggia di Chia in Sardegna mentre in inverno mi trasferisco a Capo Verde alla spiaggia di Santa Maria a Sal. Chiudiamo con un tuo commento sulla Stranavigli, che hai appena concluso. È stata una grande esperienza. È stato davvero bello fare wakesurf nel canale. Ringrazio tanto Red Bull che mi ha invitato a questo grande evento. Mi sono divertito da matti! L’ATTREZZATURA NORTH KITE UTILIZZATA DA AIRTON Kontakt Neo 7 mt Tavola disponibile nelle misure 5’9”, 5’11” e 6’1”. È ideale in caso di onde grandi e vento forte. La linea rocker prevedibile, il bordo lungo e la poppa arrotondata danno fiducia nelle curve difficili e consentono di scolpire linee lunghe con grip prevedibile. Novità del 2012, è l’arma scelta per gli hardcore wave riders del team North Kiteboarding. È caratterizzata da design semplice a tre struts che offre reattività, facilità di utilizzo e uno sviluppo in potenza uniforme in tutto l’arco di rotazione. Grazie ai tre struts, il Neo risulta leggero e rimane dunque neutro mentre si scende dall’onda. È in posizione arretrata nella finestra, il che gli permette di galleggiare e di risultare performante quando è depotenziato mantenendo il controllo dello sterzo. Il suo comportamento vivace non si perde quando supera i limiti del suo range di vento. Risulta inoltre impeccabile anche se sganciati, il che significa che si adatta a qualunque stile di waveriding. È utilizzabile anche per uscite in freestyle. La reattività della rotazione, lo sviluppo morbido della potenza e il facile rilancio dall’acqua lo rendono perfetto per imparare nuove manovre. È disponibile nelle misure 5, 6, 7, 8, 9, 10 e 12 mt. Distribuito da: North Kite Italia - 0541.307668 - [email protected] Pointbreak Magazine 4 / 2013 13 AROUND THE WORLD // cover story Il nostro inviato Dino Bonelli torna alle Hawaii per raccontarci l’incredibile storia del leggendario personaggio considerato “il surfer più influente del secolo” Testo: Elena Gatto Foto: Dino Bonelli e archivio Kahanamoku Sopra e a destra il ristorante Duke’s Canoe Club in Outrigger Waikiki, sulla spiaggia più popolare di Honolulu, con all’interno numerose foto autentiche e oggetti originali di Duke e dei Waikiki Beach Boys Duke, il padre del surf moderno Color miele, i primi raggi del caldo sole delle Hawaii disegnano con tratti dorati il volto sereno e placidamente cordiale della statua di Duke Kahanamoku, che ogni giorno accoglie a braccia aperte le migliaia di visitatori e turisti sulla spiaggia di Waikiki. Bellissime Lei, le tipiche collane di fiori freschi, adornano il fisico scolpito nel bronzo, omaggio dei tanti passanti che rendono onore al cittadino hawaiano più amato e più famoso a livello internazionale. Duke Kahanamoku è un vero eroe, uno dei più grandi uomini d’acqua di tutti i tempi e, soprattutto, è considerato il padre del surf moderno. Dopo secoli in cui veniva praticato dagli abitanti di queste meravigliose isole del pacifico solamente come passatempo, questo sport è stato scoraggiato dai missionari europei nel 1821 e dichiarato immorale. Lo “sport dei re”, come lo chiamavano qui, venne quindi abbandonato e fino all’inizio del nuovo secolo ben pochi hawaiani surfavano le bellissime onde del loro arcipelago. Poi è arrivato Duke. la carriera da nuotatore Duke nasce a Honolulu il 24 agosto 1890, primo dei sei figli maschi e delle tre femmine di Duke e Julia Kahanamoku. Cresce nella libera Waikiki con l’oce- 14 Pointbreak Magazine 4 / 2013 Alla scoperta delle origini dello sport su onda. Sulla spiaggia di Waikiki, Honolulu, è presente la statua in bronzo di Duke Kahanamoku, vera e propria leggenda hawaiiana e internazionale. Ne ripercorriamo le gesta e la storia, ricca di avvenimenti sportivi ma non solo. ano come parco giochi, facendo ciò che scopre di amare di più: nuotare, andare in canoa e fare surf. Scoperto come nuotatore sensazionale, la sua leggenda inizia quando batte il record mondiale nelle 100 yard (91 mt) stile libero durante la sua primissima gara locale nelle acque salate di Pearl Harbor. All’età di 21 anni vince il suo primo oro olimpico nei 100 mt stile libero e l’argento nella staffetta 4x200 a Stoccolma 1912. Continuerà a rappresentare gli Stati Uniti alle Olimpiadi per altri 20 anni, vincendo altre tre medaglie: due ori ad Anversa 1920 e un argento dietro Johnny Weissmuller e davanti al fratello Samuel Kahanamoku a Parigi 1924. Duke in questi anni non conquista solo trofei e riconoscimenti, ma il cuore delle persone in tutto il mondo. È ricordato per la sua ragguardevole velocità come nuotatore, la sua grazia in acqua, il suo buon umore contagioso e la sua sportività. l’onda più lunga della storia Ha la grande fortuna di praticare il surf puramente come divertimento in un’era in cui il surf non era ancora uno sport competitivo. È stato uno dei pionieri dei Waikiki Beach Boys, insegnando ai visitatori a fare surf e intrattenendo i turisti con i suoi famosi tandem su tavola. Nella sua gioventù, preferiva la tavola da surf tradizionale, che lui chiamava il suo “papa nui”, costruita alla maniera delle antiche tavole hawaiane “olo”. Realizzata con il legno di un albero koa, misurava 16 piedi (4,8 mt) di lunghezza e pesava 114 libre (52 kg). Nella sua carriera ha anche utilizzato tavole più piccole, ma ha comunque sempre preferito quelle in legno. La sua abilità di nuotatore ha attirato l’ammirazione di Tom Blake, che lo ha seguito alle Hawaii. Il talentuoso Tom ha amato da subito l’arte del surf e ha modificato questo lo sport con due nuovi concetti nel design della tavola, scavandola e inserendo la pinna per una migliore e più precisa direzionalità. Tutti accorgimenti che hanno ulteriormente migliorato la tecnica di Duke. La leggenda racconta che, durante una grande mareggiata sulla costa meridionale di Oahu, Duke abbia surfato un’onda di 30 Duke (a destra) con Johnny Weissmuller, anch’egli uno dei migliori nuotatori al mondo negli anni venti, vincitore di 5 ori olimpici (tra cui l’oro di Parigi nel 1924 proprio davanti a Duke). Abbandonato l’agonismo, passò al cinema e divenne celebre nel ruolo di Tarzan (fu rieletto per ben 13 volte), nonché ambasciatore dell’Aloha nel mondo, fungendo da testimonial perfetto del surf e dello spirito hawaiano a livello internazionale. Celebri le sue parole per descrivere il ricco significato del tipico saluto locale, che ben rappresenta la calorosa e accogliente cultura: “Alle Hawaii noi salutiamo gli amici, i nostri cari o gli stranieri con aloha, che vuol dire con amore. Aloha è la parola chiave dello spirito universale della vera ospitalità, che rende le Hawaii rinomate come centro mondiale di comprensione e amicizia. Prova ad accogliere o lasciare le persone con aloha. Rimarrai stupito della loro reazione. Io ci credo fermamente e questa è la mia dottrina. Aloha a te!”. piedi (9 mt circa) per un miglio e mezzo (2 km circa). Chiamate le grandi “bluebirds”, queste onde giganti si scatenano in occasioni particolari da Diamond Head e continuano seguendo una linea continua fino al Porto di Honolulu. Esausto, Duke avrebbe trascinato la sua tavola sulla spiaggia a suon di applausi fra la folla di spettatori che ammirava l’impresa dalla costa. Fu l’onda più lunga mai cavalcata nella storia del surf. surf ambassador Benché non ci siano spettacolari cortometraggi che immortalino il suo leggendario stile di surf su longboard, le sue gesta sulla tavola hanno catapultato questo sport al suo culmine. L’amabile personaggio ha ben usato la sua fama per diffondere la popolarità del surf (fino ad allora conosciuto soltanto alle isole Hawaii) viaggiando e facendo dimostrazioni nel mondo. Nella seconda decade del ‘900 apre la strada del surf nel continente americano sia nella East che nella West Coast. Nel 1914 a Freshwater Beach, Australia, stupisce tutta la folla per le sue dimostrazioni in cui cavalca una tavola semplicissima ricavata da una pianta locale. Prende con sé una giovane donna del posto, Isabel Letham, per un giro in tandem e, di fatto, la fa diventare il primo surfer del Paese. Altra impresa nel 1925 quando effettua un eroico salvataggio su tavola, mettendo in salvo 8 delle persone di un peschereccio alla deriva a Newport Beach, in California. La velocità con cui Duke si muove fa proclamare al capo della Polizia di Newport che “questo salvataggio su tavola è il più sovraumano che il mondo abbia mai visto”. Anche se non è stato l’inventore del surf, si può certamente affermare che nessuno abbia fatto più di lui per promuovere questo sport in tutto il mondo. al cinema La struttura atletica e scolpita di Duke, unita alla sua bellezza esotica, hanno anche attratto l’industria cinematografica di Hollywood. Nel complesso lo si è visto recitare in più di 28 film, tra cui “La Strega Rossa” del 1948 al fianco di John Wayne e Gail Russell. Al di là delle imprese atletiche e cinematografiche, Duke è ricordato dai suoi amici per il suo fascino, il suo coraggio e la dolcezza, nutrita da integrità e grande forza interiore. RICONOSCIMENTI Siamo nel 1965 a Sunset Beach, nella famosa North Shore di Oahu, quando viene organizzata in suo onore la prima gara di surf big wave, il Duke Kahanamoku Invitational Surfing Championship, che diventerà un evento di grande rilievo internazionale sostituito dal Billabong Pro nel 1985. La prima edizione segna anche un altro primato, essendo la prima gara di surf trasmessa in televisione da Wide World Of Sports. L’anno successivo, all’età di 76 anni, Duke è il primo atleta a essere inserito nelle Halls of Fame del nuoto e del surf. Riceverà anche l’onore postumo di diventare membro onorario nel U.S. Olympic Hall of Fame. Nei suoi anni d’oro, Duke è proclamato sceriffo e ambasciatore della città di Honolulu per oltre 25 anni UN RICORDO VIVO ALLE HAWAII Il mondo saluta Duke il 22 gennaio del 1968. Il reverendo Abraham Akaka parla con occhi pieni di lacrime: “Duke Kahanamoku ha rappresentato nel senso più alto e più vero la nobiltà che noi chiamiamo ali’i: riguardo per il prossimo, umiltà nella vittoria, coraggio nelle avversità, sportività nella sconfitta. Qualità in cui tutti nella vita siamo sfidati e ispirano a essere emulate”. Un gruppo di Beach Boys canta canzoni hawaiane spargendo le sue ceneri nell’oceano, il luogo che più ha amato in vita. Surfer magazine nel 1999 nomina Duke come il surfer più influente del secolo e mette il suo ritratto sulla copertina dell’edizione annuale. Tre anni dopo il Servizio Postale Americano emette 62 milioni di francobolli che ritraggono un giovane Duke per ricordare le sue innumerevoli gesta. Foto autentiche e oggetti originali di Duke e dei Waikiki Beach Boys si trovano ora esposti nel ristorante Duke’s Canoe Club in Outrigger Waikiki, sulla spiaggia più popolare di Honolulu. Tante statue rendono onore alla sua eccellenza e sono enormemente visitate e fotografate alle Hawaii, in California, Australia, Francia e in tanti altri paesi. La sua fama continua immortale a portare ai successori il suo esempio di vita. Grazie Duke. Aloha a te. Pointbreak Magazine 4 / 2013 15 eventi a cura di Simone Berti A Milano il 10 e il 17 aprile ph. Valentina Chiodi A Sarzana il 27-28 aprile Si è tenuto in Liguria il 1o raduno italiano longboard tutto al femminile. Nato fra diverse difficoltà organizzative, non ultima la pioggia che ha colpito l’evento, ha mostrato come la community nostrana di appassionate del long sia assolutamente vivace e grintosa. ph. Valentina Chiodi Girls Only, pink longboard Metti un paio di ragazze appassionate di longboard, un social network e una voglia pazzesca di condividere le strade con altre skaters. Così è nato Girls Only, il primo evento italiano di longboard dedicato unicamente alle esponenti femminili della disciplina. Nel nostro Paese le longboarders non sono moltissime, saranno forse una cinquantina. Ma a quanto pare la voglia di fare non manca. Così Carmya e Francesca, vere factotum di Girls Only, hanno iniziato a organizzare il raduno cercando di coinvolgere tutte le appassionate sparse in Italia e conosciute su Facebook: per conoscersi e per capire l’approccio e la visione di ognuna verso questo sport. ph. Carmya Marchini Scelta la location, Sarzana, rimaneva la parte più difficile del progetto: ridurre il più possibile le spese tramite gli sponsor e contattare campeggi, associazioni sportive e servizi di pronto soccorso. Detto fatto. A pochi giorni dall’evento la situazione prometteva più che bene: c’era una strada chiusa a Sarzana, un’ambulanza pronta e operativa, il supporto della polizia, 4 case mobili, 20 partecipanti e sponsor al seguito con gadget. Tra questi Sector 9, che forniva le tavole, Radical Shop, pronto a filmare le evoluzioni delle ragazze, e Occupy DeeJay per portare l’evento in tv. E poi ancora Mana, Shape Store, The Shop e Abec11. Rimaneva un solo dubbio legato alla pioggia che martellava la penisola da diverse settimane e che, purtroppo, ha convinto alcune ragazze a ritirarsi dall’evento un giorno prima. ph. Carmya Marchini Dopo un breve sopralluogo sul posto, fino a quel momento adocchiato solo tramite Google Street View, le ragazze si sono ritrovate tutte al camping: un gruppetto di longoboarders provenienti da Valle d’Aosta, Lazio, Emilia Romagna, Veneto e Lombardia, cariche e pronte a divertirsi sul km e mezzo di strada in discesa e sui 3 tornanti definiti “veramente incazzati”. Purtroppo la mattina del primo giorno non sorride alle skaters, che al risveglio possono solo osservare la pioggia scendere cupamente. Ma la fiducia rimane tanta. Rincuorate dallo staff di Sector 9 che decide di presentarsi a ogni costo, decidono di avviarsi alla strada e, con protezioni e ombrelli, di iniziare qualche discesa di prova. Nonostante la pioggia la discesa appare fattibile e a fine giornata rimane grande la soddisfazione di tutte le partecipanti, sia esperte che principianti, per le grandi slidate sul bagnato. La serata non fa altro che cementificare ulteriormente lo spirito del gruppo, che si gode la cena e i premi offerti dagli sponsor. La domenica si apre con un sole splendido e le ragazze, per salutare la Liguria, fanno una breve gita sul mare, dedicandosi a qualche session con le tavole nella piazzetta di Sarzana. E ora non si attende che la replica del prossimo anno. 16 Pointbreak Magazine 4 / 2013 Fanboard, a tutto longskate La manifestazione aperta a tutti e organizzata da #Board Riding, ha portato la disciplina per le strade della città meneghina nel corso del festival FAN sui Navigli. Due giornate dedicate agli amanti e neofiti della tavola. In occasione di FAN, Navigli Acqua Festival, l’associazione sportiva dilettantistica #BoardRiding ha presentato Fanboard, 2 giornate di avvicinamento e presentazione al longboard skateboarding. L’evento no-profit, gratuito e aperto a tutti, ha offerto la possibilità a chiunque volesse di avvicinarsi e approfondire questa disciplina sportiva con alcuni tra i migliori sportivi del settore. Il format ha previsto un mix di proposte davvero interessanti e coinvolgenti: dalla storia del longskating ai test materiali, dai settaggi alla parte più action. Il tutto è stato anticipato il 13 aprile dall’anteprima nazionale di Streetrs, uno spettacolo mozzafiato tutti gli street sport e le discipline diverse freestyle. Una selezione di 9 artisti di strada pluridecorati a livello nazionale e internazionale, dopo contaminazioni e demo tra il pubblico, si sono esibiti in uno spettacolo senza precedenti su una chiatta posta in mezzo al Naviglio Grande. Longboard addicted - In generale, nel corso delle 2 giornate di mercoledì 10 e 17 aprile, le possibilità di avvicinamento alla disciplina sono state numerose. I veterani di #Board Riding si sono impegnati tra school demo e workshop, facendo toccare “con mano” le tavole e mettendo alla prova neofiti e non sotto la loro guida esperta, spiegando le differenze, gli utilizzi più corretti e gli aspetti relativi alla sicurezza. Nel corso del workshop inoltre si è tenuto un momento interattivo con video, foto e tavole che attraversavano la storia del longskating, dalla sua nascita negli States negli anni ’60 al suo declino a scapito dello street skate, fino alla rinascita nel nuovo secolo, seguendo in parallelo la storia italiana. Successivamente i membri dell’associazione Franco Lorenzo e Dario Tangaroa hanno svelato tutti i segreti dei settaggi, dei materiali e delle diverse tecniche che compongono la disciplina: slalom, dancing, slide, streetsurf, downhill. In strada - Infine il 17 aprile ha segnato anche il Green Skate Day, iniziativa all’insegna del verde e del longboard, visto come mezzo alternativo di trasporto ecosostenibile. Così una cinquantina di skaters si è data appuntamento sull’Alzaia Naviglio Grande, luogo dove si teneva il FAN. Da qui è partito un riding notturno per le strade di Milano, che ha toccato le piazze San Babila e Duomo fino al Castello Sforzesco. Diversi altri appassionati si sono uniti e accodati lungo percorso, dando forza all’iniziativa ambientale e calcando i temi di una mobilità urbana più consapevole e rispettosa delle esigenze del nostro pianeta. FOCUS ON A tu per tu con Nicola Cerciello, master trainer Indoboard Italia a cura di Monica Viganò In Italia da circa 10 anni, vive un momento di grande crescita. Lo dimostra la sua tendenza ad avvicinarsi a diversi mondi, tra cui quelli del fitness, della danza, del calcio e della slackline. Ma è utile anche per prevenire infortuni, oltre che nel recupero funzionale post-riabilitazione. Le mille facce dell’Indoboard Partiamo con due parole sull’Indoboard. È costituito da una tavola di legno colorata di forma ovale e di lunghezza pari a poco più di mezzo metro. La tavola può essere resa più o meno instabile, grazie all’impiego di due diversi supporti: un rullo di forma cilindrica e un cuscino rotondo e morbido. In entrambi i casi la tavola oscilla riproducendo la situazione che si incontra praticando il surf: chi sale sull’attrezzo, in pratica, riceve gli stessi stimoli neuro-motori che riceverebbe su un surfboard. Qual è la differenza tra rullo e cuscino? Il rullo e il cuscino posti sotto la tavola ne aumentano l’instabilità. La prima sostanziale differenza è il tipo di lavoro. Quando utilizziamo il cuscino l’equilibrio che ricerchiamo è di tipo statico, si fa maggiore appello al controllo posturale. Con il rullo si lavora invece su un equilibrio di tipo dinamico e si fa maggiore appello alla capacità di orientamento, di ritmo, di reazione e di trasformazione dei movimenti. Anche fisiologicamente vengono stimolati sistemi diversi. Lavo- 18 Pointbreak Magazine 4 / 2013 rando con il cuscino si stimolano i sistemi periferici mentre con il rullo sono più stimolati i sistemi centrali. Quando è approdato in Italia questo strumento e quali reazioni ha suscitato? In Italia è arrivato circa una decina di anni fa grazie all’intuito di Guido Virgulti, tuttora distributore del marchio nel nostro Paese. Guido ha saputo leggere le potenzialità dell’attrezzo che ha infatti immediatamente suscitato un forte interesse, soprattutto per l’aspetto ludico correlato al suo utilizzo. Tant’è che pian piano ha iniziato a essere utilizzato come strumento di allenamento per diverse attività oltre al surf. allenare a corpo libero o con l’utilizzo di piccoli attrezzi come pesetti o elastici. Una lezione di Indofit dura dai 30 ai 40 minuti e prevede una parte iniziale di stretching e riscaldamento articolare utilizzando solo l’IndoFlo, una parte centrale dove si lavora su tutto il corpo, e una parte finale dedicata allo stretching e al defaticamento. A oggi quante palestre lo adottano in Italia? Non saprei quantificarle ma sono davvero molte. Ormai tutti nel mondo del fitness, e in particolare in quello del recupero funzionale, riconoscono l’importanza di questa tavola. Ora il nostro proprio la prevenzione degli infortuni e il rinforzo muscolo-tendineo. Esistono prodotti ad hoc per ognuno degli sport nei quali Indoboard può essere utilizzato oppure si utilizzano sempre gli stessi strumenti indistintamente? Ciò che cambia in realtà sono i format sviluppati per gli sport, che hanno l’obiettivo di migliorare le qualità richieste da una data disciplina e in seguito di portarle alla massima esaltazione. Quindi differiscono tra di loro per la specificità degli esercizi, la durata e l’intensità della lezione. Invece il semplice approccio alla tavola da parte dei neofiti preve- ph. Photomei.com Sta spopolando in ogni Paese del mondo. Persino l’Italia non è rimasta indifferente al suo fascino. Stiamo parlando dell’Indoboard Balance Trainer, creato nel 1970 da Hunter Joslin come strumento di allenamento per il surf e sviluppatosi nel tempo in un mezzo a supporto di diverse discipline. Ma anche in una vera e propria pratica sportiva a sè. Ne sono testimonianza i tanti eventi a esso dedicati, oltre ai trick freestyle ideati dai più fanatici. Ne abbiamo parlato con Nicola Cerciello, master trainer Indoboard Italia, dottore in Scienze Motorie, specializzato in allenamento funzionale e posturologia nonché esperto in psicologia dello sport. A sinistra l’Indoboard come stimolo per l’equilibrio nei bambini. Al centro Hunter Joslin, inventore dello strumento. A destra una lezione di Indofitness Tra l’altro ultimamente si sta avvicinando sempre di più al mondo fitness. Ce lo confermi? Confermo. Anche se, per essere più precisi, Indoboard con il programma Indofit fa già parte del mondo del fitness da tempo. Il format infatti nasce dall’esperienza di tecnici del settore e dalla passione di master trainer Indoboard che hanno saputo sviluppare una lezione di fitness e di esercizi propriocettivi. Nelle lezioni di gruppo si usa il cuscino, in modo da riuscire a effettuare gli esercizi mantenendo una postura ottimale ed evitare cadute. Ci si può obiettivo è formare i trainer al giusto utilizzo dell’Indoboard e far conoscere la validità dei format che abbiamo sviluppato. In realtà l’Indoboard è perfetto anche per altre attività, vero? Può essere usato come riscaldamento per qualsiasi attività sportiva. È perfetto per tutti quegli sport che prevedono impatti con il terreno e veloci cambi di direzione. Le statistiche internazionali vedono la caviglia coinvolta nel 19% degli infortuni e il ginocchio del 20-25%. Uno degli obiettivi più importanti che si possono raggiungere con l’Indoboard è de degli esercizi codificati, dove l’operatore ha il compito di insegnare alle persone il giusto controllo della tavola. Avete intenzione di proporlo anche ad altri settori sportivi? Ci stiamo avvicinando sempre di più al calcio e stiamo sviluppando dei format precisi per il rinforzo articolare della caviglia e del ginocchio. Con i calciatori preferiamo utilizzare anche il rullo per dare enfasi all’equilibrio e alla reattività della gambe. La danza classica sarà il settore che coinvolgeremo prossimamente! Sappiamo che ultimamente vi state av- Un po’ di allenamento per… SURF Questo esercizio è pensato per chi vuole migliorare il controllo della tavola. Come supporto si utilizza il rullo. Lateralmente vengono posizionati 2 coni come punto di riferimento. Partendo dalla posizione neutra, il surfista ruota leggermente il corpo verso sinistra cercando di sfiorare il cono (foto 2). Da regular passa di nuovo alla posizione neutra per poi andare in leggera rotazione verso destra e recuperare la posizione goofy (foto 3). L’esercizio deve essere eseguito mantenendo la migliore postura. Il lavoro è incentrato sulle gambe e sul core. Le gambe devono essere piegate in modo da non caricare la schiena. L’esercizio proposto è avanzato, i principianti possono infatti eseguirlo solo con il cuscino. SUP Per questo esercizio Nicola si è servito di una pagaia rotta e del cavo basso di un functional training. In assenza di questi strumenti possono essere utilizzati un bastone da scopa e un elastico. Nella foto 1 si vede l’inizio della pagaiata, nella foto 2 la parte finale. La pagaiata in questo esercizio, che porta a un miglioramento della muscolatura profonda fondamentale per la stabilizzazione, deve essere solo perturbante. Il lavoro importante è svolto dalle gambe e dal core. Nella foto 3 viene ricreata la condizione di un’uscita in SUP, realizzabile solo se si dispone di due Indoflo giganti e una tavola da SUP. zionare il cliente, far vivere alla persona una sorta di passaggio dal fitness al surf. Un viaggio che porterà le persone dalla sala della palestra a cavalcare l’onda perfetta. Ma non voglio aggiungere altro. Un percorso di psicomotricità per bambini e una sessione di Indoboard freestyle Stiamo inoltre sviluppando un format di vicinando alla slackline. In che modo allenamento ad hoc per lo Yogaboard, le due attività sono assimilabili? una tavola nata da un’idea di Hunter JoLe due attività sono simili perché enslin. Il concetto è lo stesso: si lavora su trambe migliorano ed esaltano le capaun piano instabile per migliorare ancora cità coordinative. Con la slackline la ridi più il controllo e l’ascolto del proprio cerca dell’equilibrio e del bilanciamento corpo. I livelli di instabilità che si possodiventa più dinamico. Abbiamo integrano creare sono diversi e per questo lo to i due attrezzi nei corsi di psicomoyogaboard è adatto sia per i principianti tricità in età evolutiva, dove il bambino che per i praticanti di yoga più avanzati. tramite il gioco riesce a conoscere a In generale quali strategie avete impieno il proprio corpo. plementato per proporre questo struL’Indoboard è anche utile nella riabimento? litazione a seguito di incidenti? Indoboard è proposto ai centri fitness Tecnicamente non parlerei di riabilitacon i suoi diversi programmi di allenazione. È molto utile invece se facciamo mento. La differenziazione degli alleriferimento al recupero funzionale postnamenti dà la possibilità di utilizzarlo riabilitazione. Consiglio alle persone in diversi modi. Ad esempio abbiamo che hanno intenzione di usare l’Indobocentri che hanno scelto l’Indofit, mentre ard in questo modo di essere seguite le scuole elementari e medie hanno opda specialisti del settore per evitare tato per psicomotricità. Nella maggior un appoggio plantare sbagliato e fuori parte degli stabilimenti dove ci sono asse del ginocchio. surf training l’Indoboard è usato in maQuali iniziative avete in mente di reaniera ancora diversa. Quindi una volta lizzare per promuovere ulteriormente che abbiamo conosciuto a fondo le sue l’Indoboard? potenzialità, con un po’ di creatività siaIn cantiere c’è un nuovo format. La lemo riusciti a differenziare i lavori e ad zione ha come obiettivo principale emoabbracciare diversi settori. Dove nascono tutti questi progetti? Io mi sono trasferito da poco a Roma. Collaboro con lo studio ATP, che si occupa di posturologia, osteopatia e allenamento personalizzato e si trova a Piazza delle Muse. Quello è il mio laboratorio, dove studio e creo i format per Indoboard. Parlando di eventi, dove vi troveremo prossimamente? Dopo la partecipazione alla Stranavigli di Milano, lo scorso 15 giugno, ci troverete sul litorale romano. Infatti dal 26 al 28 luglio saremo presenti come sempre al Surf Expo di Santa Severa che quest’anno festeggia il suo 15° compleanno. Per l’occasione proporremo sessioni one to one e masterclass. Il 28 luglio i migliori rider italiani parteciperanno invece al Malibu Indoboard Contest. Ma per sapere cosa abbiamo in programma seguiteci online, lo staff Indoboard non si ferma mai! Siete attivi anche sul fronte sponsorizzazioni? Abbiamo supportato molti atleti di fama nazionale come Nicola Bresciani e Roberto D’amico. Anche Airton Cozzolino si allena con l’Indoboard, scelto persino da diversi atleti della nazionale italiana di taekwondo tra cui Carlo Molfetta (oro olimpico) e Leonardo Basile (oro europeo). Al momento non abbiamo ancora un team. Ci tengo comunque a ringraziare le aziende che “vestono” noi del team Indoboard e in particolare Vibram FiveFingers, G-Form, Quiksilver, Malibu, Surf to Live e Surf Day. A Roma diversi negozi supportano i nostri eventi. Tra tutti WP, City Beach, G-Point, Banzai Surf Shop. A proposito di negozi, in quanti è presente l’Indoboard a livello nazionale? Quando è arrivato in Italia, è stato inserito a scaffale da circa 50 negozi. Negli anni alcuni di essi hanno chiuso, altri (complice anche il pessimo periodo economico) hanno scelto di non investire più in questo prodotto che comunque se proposto correttamente ha un enorme potenziale. Attualmente possiamo contare tra i 25 e i 30 shop legati agli action sport. Parlando di crisi, come la state affrontando? Stiamo cercando di tagliare qualsiasi spesa superflua e purtroppo stiamo diminuendo gli investimenti pubblicitari. Continuiamo a dedicare a questo progetto tutte le nostre energie, sopportando tanti sacrifici ma ricevendo in cambio tante soddisfazioni. In particolare abbiamo studiato servizi ad hoc per i nostri clienti. Abbiamo scelto di puntare più su investimenti emotivi che economici. In un periodo di crisi l’unico valore aggiunto è quello umano. Chiudiamo con una domanda sul bilancio 2012 e sulle previsioni per il 2013. In Italia nel 2012 abbiamo venduto circa 400 tavole, per un fatturato di 50.000 euro. Il 2013 sarà per noi un grande anno, a dispetto della congiuntura economica. Ci aspettiamo grandi soddisfazioni dal mondo del fitness, puntiamo molto sulla psicomotricità e il lavoro di prevenzione che si ottiene con l’Indoboard. In campo per raggiungere questi risultati ci sono tutte le nostre forze. www.indoboarditalia.com Pointbreak Magazine 4 / 2013 19 SALVA CON NOME Parla Luigi Belluzzi di Studio Lobo, ente organizzatore della manifestazione, quest’anno in scena dal 31/10 al 3/11 a cura di Benedetto Sironi La fiera compie 20 anni e cambia rotta e layout. Le strutture innevate dell’area esterna saranno aperte al pubblico, mentre la planimetria interna sarà ristrutturata per creare nuove aree tematiche e armonizzare quelle già esistenti. Obiettivo: un allargamento ulteriore del target dei visitatori. I nuovi orizzonti di Skipass I numeri sono sempre stati decisamente importanti: negli ultimi anni Skipass di Modena ha saputo coinvolgere una media di 100mila visitatori a edizione. Del resto quello modenese è rimasto l’unico grande appuntamento italiano dedicato al vasto pubblico degli sport e del turismo invernale, posizionato non a caso in un periodo strategico all’inizio della stagione. Nel 2013 la fiera celebrerà un importante anniversario, quello dei suoi primi 20 anni. Avrebbe potuto festeggiarlo in maniera prevedibile, all’insegna della continuità e di una formula che – pur tra qualche aspetto meno apprezzato di altri – ha confermato di essere vincente in tutti questi anni. Invece ha scelto di realizzare una piccolagrande rivoluzione e per questo si presenta con un nuovo format che punta a coinvolgere un target di pubblico ancor più allargato e trasversale. Ne abbiamo discusso con il “deus ex machina” della manifestazione, vale a dire Luigi Belluzzi, patron di Studio Lobo che ha creato e gestisce l’organizzazione della kermesse dalla prima edizione. Prima di entrare nello specifico della nuova edizione di Skipass, di cosa si occupa Studio Lobo e da quando collabora con Modena Fiere? Studio Lobo è un’agenzia di comunicazione nata nel 1980 specializzata nella 20 Pointbreak Magazine 4 / 2013 creazione e nell’organizzazione di eventi. È consulente di importanti imprese pubbliche e private per la gestione della comunicazione. Fornisce servizi di grafica, pianificazione mezzi, pubbliche relazioni, multimedia, allestimenti e promo-commercializzazione. Lavoriamo con Modena Fiere dalla nascita del quartiere fieristico alla fine degli anni ‘80. Su Modena gestiamo 4 manifestazioni annuali: Nissan Skipass, Children’s Tour (il salone delle vacanze under 14) e due mostre mercato di antiquariato. Luigi Belluzzi I brand sono tutti di proprietà di Studio Lobo. Veniamo a Skipass. Ci ricordi qualche numero? Nel 2013 Nissan Skipass ha coinvolto ben 99mila visitatori all’interno di 25 mila metri quadrati di superficie coperta, con 412 espositori e 800 marchi rappresentati. Per non parlare degli eventi, 47 tra presentazioni, convegni e conferenze stampa, oltre a 74 iniziative di animazione gratuita e spettacoli, 31 gare (4 internazionali in live streaming su skipass.it, 1 campionato italiano), 6 discipline (sci, snowboard, arrampicata, trail running, mountain bike, skateboard), 301 atleti in gara, 87 riders (snowboard e freeski, provenienti da Austria, Germania, Norvegia, Stati Uniti, Canada, Svizzera), 130 atleti e tecnici FISI presenti all’evento Festa degli Azzurri trasmesso su RaiSport, 400 bambini in pista per le lezioni gratuite di snowboard sulla neve e molto altro. C’era anche una sezione arrampicata. Esatto, abbiamo ospitato come per gli anni precedenti un’area boulder con 5 gare (compresa una tappa del Campionato Italiano), 205 atleti partecipanti e più di 1.000 visitatori che hanno provato ad arrampicare. Quella dell’arrampicata è un’esperienza recente a cui teniamo moltissimo come del resto a tutto il segmento outdoor su cui vorremmo ampliare le proposte del Salone. Già nell’edizione 2012 una grande area outdoor è stata dedicata al running e alla mtb. Quest’anno riproporremo un calendario di gare e test materiali. Quali sono stati gli step per arrivare a questi numeri e quali sono state le principali evoluzioni della fiera negli anni? Skipass è nato mettendo in gioco un’ambizione sfrenata. Portare a Modena stazioni sciistiche, aziende, associazioni sportive e operatori della montagna nei primi anni non è stato facile. Abbiamo seguito e qualche volta anche anticipato i gusti e le modalità di fruizione della montagna. La manifestazione è nata e si è sviluppata sempre nell’ottica di fornire ai brand in esposizione la massima visibilità sul cliente finale. L’orientamento al pubblico ha guidato tutte le scelte strategiche. Qualche anno fa abbiamo introdotto il freestyle che ha raccolto l’entusiasmo del target più giovane della montagna bianca: un’intuizione decisamente felice. Visto che siamo in tema di storia, hai un paio di aneddoti particolarmente significativi o divertenti da raccontarci? Ce ne sono moltissimi. Il backstage di un evento come Skipass, dove oltre l’esposizione si concretizza anche un grande sforzo nell’allestimento di grandi strutture come la rampa da snowboard e freeski, ci mette e ci ha messo spesso alla prova con empasse di tutti i tipi. Però è backstage e non si può raccontare… Beh allora rivelaci almeno i ricordi più belli delle passate edizioni… L’edizione del 2005 è stata incredibile. Da lì a quattro mesi Torino avrebbe ospitato le Olimpiadi Invernali: l’entusiasmo del pubblico e degli operatori era altissimo. Si respirava una carica immensa. Quell’anno Skipass ha registrato il picco massimo di presenze sfondando il tetto dei 110 mila visitatori: la galleria centrale di Modena Fiere era invasa da una marea di visitatori. Fu talmente forte l’affluenza che dovemmo liberare spazi spostando cartelloni e facendo largo per garantire la massima capienza. Torniamo al presente e soprattutto al futuro. Quali cambiamenti o “stravolgimenti” ci saranno per l’edizione 2013? Non parlerei di stravolgimenti ma di profonda riorganizzazione dell’esposizione coerente con il concetto di “montagna per tutti” che ispirerà l’area esterna (vedi rendering in queste pagine, ndr). Abbiamo deciso di eliminare una serie di strutture che garantivano certamente molto spettacolo ma erano per l’appunto poco coerenti con il concetto di montagna che vogliamo promuovere. Vale a dire lo skatepark e la rampa da freestyle motocross. Accantoniamo anche la grande struttura sulla quale si svolgeva Il rendering della nuova area esterna. Sulla destra la pista da sci con neve vera aperta a test prodotti, lezioni di sci, snowboard e telemark, demo ed esibizioni. A destra: l’area interna con la divisione dei 3 padiglioni. il contest di jump snowboard e freeski, che verrà sostituita da una vera e propria pista da sci aperta a tutti. La pista molto grande sarà inserita in un contesto che riproduce il villaggio di montagna con tante strutture innevate, tutte aperte al pubblico e all’interazione con i brand e gli operatori turistici. Quali motivi vi hanno portato a queste scelte? Negli ultimi anni abbiamo puntato su imponenti strutture riservate ai pro e a competizioni di livello internazionale. Una scelta che certo non rinneghiamo e che ci ha regalato grandi soddisfazioni e visibilità internazionale, portando a Skipass alcuni dei più forti freestyler al mondo nello snowboard e nel freeski. Si trattava però di una logica top-down che distingue l’atleta professionista dal pubblico e porta per forza di cose a una fruizione passiva della fiera. Nel nuovo progetto il pubblico diventa il vero protagonista della kermesse. Vogliamo offrire alle aziende e agli espositori in generale maggiori opportunità di interazione con il cliente finale. Sulle strutture infatti sarà possibile svolgere corsi, demo e contest ma in modo più accessibile per il visitatore, all’insegna del coinvolgimento e del divertimento. Questo ben si sposa con il nostro claim (Nissan Skipass 2013, a lot of fun!) e con il forte amore per la montagna e per la neve che la fiera coltiva da 20 anni, grazie anche a importanti collaborazioni come il patrocinio della Federazione Italiana Sport Invernali. E quali discipline saranno coinvolte? Sci, snowboard, telemark, freeride, ciaspole, sci alpinismo e sleddog tanto per citare le principali. Come sarà strutturata esattamente l’area esterna? Il fulcro sarà per l’appunto la creazione di un’area sciabile innevata, aperta a test prodotti, lezioni di sci, snowboard e telemark, demo ed esibizioni, con chalet e kinder park. Accanto alla ski area vi saranno la pista per il pattinaggio su ghiaccio e quella per lo sci di fondo, il tracciato per lo sleddog e le ciaspole. Spazio come dicevamo anche al leisure e al divertimento con una grande area ristoro outdoor, il big air bag e il rail (declinato anche per i più piccini). Tutto all’aria aperta come in una vera stazione sciistica. Come hanno reagito le prime aziende o operatori a questo nuovo progetto? Il segmento freestyle ne risulta in effetti un po’ penalizzato, questa scelta è dovuta anche a una contrazione dei budget che derivano da questo mercato? Solo in parte. Certo il mercato oggi è difficile sia per il segmento freestyle sia in generale. Il tema però è un altro. Crediamo di aver dato moltissimo in questo senso negli ultimi anni. Il nostro compito è quello di trovare nuovi spunti per valorizzare il prodotto montagna. Il freestyle rimarrà sempre uno dei contenuti della fiera. Ma accanto a esso vogliamo introdurre altri stimoli in cui rimane lo snowboard come uno degli ingredienti principali. L’area esterna ospiterà rail, snowboard camp, big air bag e molto altro. Lo scorso anno si notava anche la rumorosa assenza di quasi tutti i produttori di sci (2 quelli presenti). Quest’anno l’accordo con il Pool cosa prevede e in che modo lo sci sarà protagonista in fiera? Ripartiamo dal Pool per riportare in fiera i brand dello sci e per creare nuove opportunità di visibilità: festeggeremo il 50° anno di attività dei Maestri di Sci e ci saranno molte occasioni di confronto. All’interno dello stand il Pool organizzerà dibattiti, presentazioni, meet & greet con gli atleti e molto altro. Cosa cambierà quindi nell’area interna? I tre padiglioni della fiera di Modena ospiteranno come al solito destinazioni turistiche, associazioni sportive e di categoria, aziende e brand degli articoli sportivi. Vi sarà tuttavia una miglior razionalizzazione degli spazi, con il padiglione A dedicato all’area turismo e ai marchi legati al settore sci, grazie anche all’accordo con il Pool. Il padiglione B ospiterà invece l’area snowboard, freeride e freeski, insieme all’area snowpark e bike park, oltre alla sezione outdoor e climbing. Infine il padiglione C rimane adibito all’area negozi. Molti negli anni passati, pur riconoscendo i meriti di Skipass, hanno criticato il particolare aspetto dell’area “market” sostenendo che con i forti ribassi “inquina” il mercato proprio all’inizio della stagione. Qual è la vostra posizione? Siamo nel 2013 e l’”inquinamento” del mercato è un fenomeno che trascende Skipass. Ma per rimanere all’oggetto della nostra chiacchierata e strettamente nell’ambito della fiera, crediamo che le policy di vendita non siano di nostra competenza. Nostro dovere è consegnare alle aziende un pubblico numeroso e motivato su cui svolgere due attività principali: una istituzionale legata alla promozione e alla visibilità del marchio e dei prodotti, l’altra di spinta per il sell out. L’area market è un’opportunità per gli store e per le aziende. In effetti ci sono state più di una volta aziende che predicavano bene e razzolavano male… che ne pensi? Non penso. Mi dispiace. La fiera è un’organizzazione complessa. La collaborazione e la trasparenza reciproche e nei confronti di tutti gli attori principali della kermesse è fondamentale per garantire il successo di tutti. La collaborazione con il Pool è un ottimo segnale in questo senso. Quali sono gli sponsor confermati per la prossima edizione oltre al title sponsor Nissan? A proposito, per quanti anni durerà ancora l’accordo? Nissan è un partner importante che sottolinea l’appeal della montagna bianca e il valore dell’evento. Chi ha messo il nome alla manifestazione ha visto lungo e siccome si tratta di un progetto di branding, finchè la manifestazione non tradisce le aspettative il rapporto continua. Siete sempre stati attenti anche all’analisi dei fenomeni turistici legati agli sport invernali e non solo. Quali sono le iniziative che avete in essere in questo senso? Come sempre si rinnova, anche per l’edizione del ventennale, il tradizionale appuntamento con gli operatori del turismo associato grazie al Workshop firmato Nissan Skipass e realizzato da Tourist Trend, in programma sabato 5 ottobre, in anticipo sulla fiera e sull’apertura della stagione. E poi abbiamo dato vita a uno speciale osservatorio: Skipass Panorama Turismo, l’Osservatorio Italiano del Turismo Montano a cura di JFC. Con una serie di accurate analisi e statistiche analizziamo i trend della stagione passata e di quella alle porte: le novità, le richieste del target, l’andamento previsionale. Cosa ci dicono queste analisi del mercato degli sport invernali in Italia, che nelle ultime stagioni ha certamente sofferto? Come si è chiusa in particolare l’ultima stagione invernale? Non bene: non è un segreto. La situazione è discontinua. Ci sono stazioni che hanno fatto bene, altre decisamente meno bene. È chiaro che la contrazione del mercato interno provoca molti squilibri. Skipass Panorama Turismo, l’Osservatorio Italiano del turismo montano promosso da studio Lobo e realizzato da JFC, una delle società di marketing turistico più note in Italia, nel consuntivo della stagione 2012/2013 ha evidenziato anche dati positivi: i mercati dell’Est hanno generato un incremento del business in molte stazioni e buoni risultati derivano anche dalla promozione di pacchetti infrasettimanali (il report è disponibile sul sito della fiera). Visto il nuovo progetto, da Skipass 2013 cosa ti aspetti in termini di presenze generali e feedback da parte di espositori, pubblico, media? Mi aspetto una buona accoglienza. Chi ama la montagna non può tradirci. Avete in programma anche particolari momenti o iniziative per celebrare il 20° compleanno della fiera? Top secret, al momento. L’idea è quella di un no stop party nel villaggio esterno con bar e ristoranti. Bollono in pentola molte iniziative: il calendario sarà reso pubblico alla fine dell’estate. Intanto posso anticipare che ancora una volta la FISI sarà con noi con uno stand e tante attività, e che a Modena vedremo gli atleti azzurri. E poi stiamo pensando a una mega festa di Halloween… Dove vedi Skipass e il mercato italiano dei winter sports e del turismo invernale tra altri 20 anni? Come tutti gli appassionati della montagna bianca, sogno un grande futuro sostenibile, rispettoso dell’ambiente e delle comunità, propositivo e prospero. Anche per Skipass. Pointbreak Magazine 4 / 2013 21 freeride Testo: Gianandrea Lecco Foto: www.mysticfreeride.com “We are the fun. Enjoy the mountain in every way” Questo il claim del resort lombardo A giugno con il team Mysticfreeride Mottolino Fun Mountain: aperta la stagione estiva Passione, strategie di comunicazione orientate al mercato internazionale, spirito imprenditoriale, perseveranza e innovazione: con questi presupposti il comprensorio si è guadagnato un posto d’elite tra i bike park più rinomati al mondo. Aperto l’8 giugno con tante proposte e offerte. Da quando nel 2005 il Mottolino Fun Mountain ospitò la prova di downhill dei Campionati del Mondo di Livigno, tanta strada è stata percorsa. La famiglia Rocca, azionista di maggioranza del comprensorio, ha visto una forte opportunità nella pratica del mountain bike gravity per allargare l’offerta turistica delle proprie strutture. Con fermezza e decisione ha trasformato questa idea in realtà, conquistando la stima di centinaia di praticanti che giungono a Livigno da tutta Europa. Grazie alla consulenza di leader del settore e alla passione dei trail builder del Mottolino, ben presto sono arrivati i consensi di tutti gli addetti ai lavori che hanno velocemente amplificato il messaggio di Fun Mountain durante la stagione estiva. L’8 giugno si è svolta la festa di apertura della stagione estiva 2013. Per l’occasione non è mancato l’in- trattenimento di Tao Love Bus Experience, che dal suo furgone Volkswagen T2 ha regalato il soundtrack della giornata. A oggi sono nove i tracciati e le varianti a disposizione in grado di rispondere alle diverse esigenze con ogni livello di difficoltà: dalla più estrema pista di downhill che parzialmente ricalca il percorso del 2005, alle numerose linee di livello progressivamente più semplice. La qualità principale del bike park del Mottolino è proprio l’offerta diversificata dei percorsi. Grazie alle caratteristiche morfologiche della montagna in cui si snodano, i tracciatori sono riusciti a realizzare percorsi fluidi e veloci, conditi con salti e paraboliche. A seconda del livello tecnico del biker possono essere interpretate con velocità e tanto freestyle oppure possono essere percorse con più tranquillità dai principianti. Fa eccezione la pista di downhill, che si presenta veloce e ripida con tratti tecnici idealiper chi ama il genere. L’offerta propone inoltre una Jump Area, con quattro linee di crescente difficoltà per un approccio didattico al Freestyle per gradi, e un’area North Shore per gli amanti di passerelle: skinny lines, una nuova chiocciola e wall ride sono in grado di accogliere principianti e professionisti. Per l’inizio della nuova stagione, nonostante le abbondanti nevicate primaverili, i tracciati sono stati presentati nelle migliori condizioni. Durante la stagione potrebbero esserci ulteriori ampliamenti anche dell’offerta di percorsi, ma i permessi sono ancora in fase di autorizzazione. Già garantito in agenda invece è il FIAT Nine Nights, che sarà ospitato nel Mottolino Fun Mountain dall’1 all’8 settembre. Gli imponenti lavori di preparazione delle strutture di gara, con l’oramai famigerato Castello dei nove cavalieri, inizieranno molto presto. Coloro che vogliono approcciare da zero il mountain bike gravity in tutta sicurezza possono approfittare di pacchetti All Inclusive, che includono bike Specialized, protezioni, bike pass e guida a disposizione. Infine, è da registrare l’acquisizione da parte del Mottolino Fun Mountain di Larix Park, un parco avventura a poca distanza dal comprensorio. Con questa ultima pedina si completa l’offerta “Fun” del Mottolino per tutta la famiglia. www.mottolino.com 22 Pointbreak Magazine 4 / 2013 Mystic Tour Engadina, let’s go freeride Con neve in vetta al Passo Bernina e discese nel viscido sottobosco della Val Cavaglia, anche l’edizione 2013 del tour si conferma una discesa per palati fini. Lo scorso 9 giugno si è svolto il Mystic Tour Engadin 2013. Nonostante fosse stato posticipato di due settimane rispetto alle edizioni passate a causa delle abbondanti nevicate e del clima rigido di fine maggio, le condizioni del tracciato si sono presentate molto impegnative proprio a causa della pioggia e della neve. Le previsioni meteo svizzere poi sono state rispettate al secondo: temporali notturni hanno bagnato il percorso ricco di roccia e radici e un pallido sole ha accolto il gruppo alla stazione di Poschiavo, alla partenza del primo treno per salire verso Alp Grum. L’umidità nel sottobosco era alta, il sole velato cercava di farsi spazio tra nuovi fronti di nuvole cariche di pioggia. A complicare la condizione dei sentieri, già resi particolarmente ostici dall’umidità di rocce e radici, si sono aggiunti i numerosi detriti di alberi e pietre trascinati a valle delle abbondanti piogge e nevicate dei mesi precedenti. Nonostante la difficoltà il gruppo era motivato a rendere questa giornata epica. Si è subito partiti con ritmo incalzante. Grazie alla possibilità di scegliere tra due sentieri alternativi, uno più fluido e facile e il secondo ripido e tecnico, il gruppo si è diviso a seconda dei propri gusti per poi ricongiungersi nel paese di Cavaglia. Il secondo tratto dedicato alle mountain bike è un capolavoro di trail building. Un single track di 7 km si snoda nel bosco fino a Poschiavo. Con una pendenza mai eccessiva riesce a portare a una guida attiva e divertente che non ammette però errori, soprattutto quando si cerca l’alta velocità. Il fondo ricco di roccia e radici permette una guida veloce anche quando piove. La terra drenante non trattiene l’acqua e quindi non c’è mai fango viscido. Con delle buone gomme a mescola morbida l’obiettivo è guidare leggeri e fluidi. Il gruppo che si è raccolto su invito di Mysticfreeride alla stazione di Poschiavo era eterogeneo. Mezzi da enduro e downhill hanno trovato un confronto al vertice su questi percorsi. Data la lunghezza della discesa, ben 12 km per oltre 1.000 mt di dislivello, ripetuta tre volte di cui una sotto una fitta pioggia, l’impegno fisico e dei mezzi è stato importante. Grazie al supporto di Scott è stata anche l’occasione per provare la nuova Gambler, che ha divorato gli ostacoli nel tratto più tecnico del Canyon, e metterla a confronto con il modello da freeride Voltage, agile e leggero sui tratti veloci, per poi finire con la Scott Genius LT, per gli amanti della bici “one4all”. skate Il focus sull’innovativa realtà del vecchio continente Testo: Luca Basilico Foto courtesy: Dwindle Clichè Skateboards: i francesi che vendono skateboard agli americani Fondata nel 1997 a opera del pro skater Jeremie Daclin, l’azienda transalpina ha raggiunto negli anni una consistenza e un brand awareness invidiabile, mixando con successo stile americano ed europeo. Joey Brezinski Arrivò presto il 2000 e con esso il primo video “full length” a marcare un punto determinante nella propria affermazione internazionale. Un filmato di qualità che già nel titolo, “Europa”, ribadiva il contenuto programmatico di Clichè: divenire, dentro e fuori i confini del vecchio continente, la company europea. Erano anni di grande crescita per l’economia in generale come per lo skateboarding: Clichè spiccò il volo. Nel 2001, in piena espansione del mercato, il marchio francese venne acquistato da Salomon Group, entro i cui ranghi continuò a operare in autonomia ampliando anche la propria offerta di soft goods. Grazie al solido background economico e produttivo della mother company, Clichè potè dedicarsi con ancora maggior profitto alla cura del proprio team, dei video e più in generale di tutto 24 Pointbreak Magazine 4 / 2013 ph. Dave Biondani Clichè Skateboards nasce a Lione nel 1997 dall’idea di Jeremie Daclin, al tempo skater poco meno che trentenne con alle spalle quasi due lustri di sponsorizzazione da parte di company statunitensi. In un’epoca in cui l’industria dello skate era 100% USA e quello europeo era un mercato di mera importazione e distribuzione, Daclin vide la possibilità di creare una “via europea” per fondare, gestire e diffondere uno skateboard brand. Un marchio che non fosse un semplice esercizio di stile nell’imitazione degli americani, ma potesse aggiungere qualcosa di unico e tipico in un mercato avviato a divenire globale. Partendo con un logo che incorporava la cartina europea nel proprio design, a monito e certificazione d’origine, Daclin radunò in breve attorno a sè validi soci, collaboratori e un team di eccellenti skater: un assortimento di rider provenienti dall’intera “galassia” europea, spaziando dal Portogallo alla Svezia, senza dimenticare Francia, Spagna e Paesi Bassi. Una scelta determinante per guadagnare spazio e costruire un mercato che da subito valicasse i confini della seppur fiorente repubblica francese. Charles Collet quello che rende grande una skate company: la comunicazione. Il primo decennio degli anni 2000 fu quello della consacrazione: nel 2004 prende il via la storica collaborazione con uno dei video maker francesi più apprezzati nel settore, Fred Mortagne. Nello stesso anno l’azienda inaugura la serie dei “Gipsy Tour” promozionali a spasso per l’Europa con tenda e furgone. Tour più o meno improvvisati ai quali viene prontamente affiancata l’eccellente produzione video curata da French Fred. Seguono le uscite Bon Appetit (2004), Freedom Fries (2004) ed Hello JoJo (2006), filmati recensiti e apprezzati in tutto il mondo. È il 2007 quando Amer Group, gigante della produzione sportiva mondiale che nel 2005 aveva comprato Salomon Group da Adidas, decide di poter fare a meno dello skate brand francese. Clichè arriva a una nuova svolta con l’acquisizione del marchio da parte di Dwindle, azienda californiana del gruppo Globe riconosciuta per essere la più grossa skateboard manufacturing company attualmente in attività. Il marchio lionese entra così a far parte di un portafoglio che include nomi importanti come Almost Skateboards, Enjoi Skateboard, Blind Skateboards e Tensor Trucks. Una vera e propria svolta per varie ragioni: la prima e più importante è che Dwindle è una skate-company con management fatto di skater. Un management che, soprattutto ad alti livelli, è costituito da skater europei che ben comprendono e sanno interpretare lo scenario extra-Usa e l’unicità del primo e più importante marchio paneuropeo. Il secondo importante punto di svolta è la possibilità di accesso alle facility e tecnologie produttive che Dwindle ha sviluppato negli Usa e in Cina. Un management competente e sensibile unito a una capacità produttiva imbattibile in tutto il settore aprono le porte a nuovi traguardi per Clichè. In breve tempo nuovi e buoni risultati si aggiungono alla storia del marchio: nel 2008 esce l’eccellente video curato da Mortagne intitolato Clè. Senza mai perdere il riferimento francese ed europeo (con un rider, Mauro Caruso, anche in Italia) nel corso degli anni il team Clichè è cresciuto includendo nomi internazionali che spaziano dagli Stati Uniti all’Australia. Il nuovo video testimonia meglio di ogni altra cosa il raggiunto status internazionale della company che, mantenendo il proprio ufficio a Lione, vende con buoni risultati skateboard persino nel mercato statunitense. NEWS SKATE I pro Chris Cole ed Evan Smith nella family DC Il Global Skate Pro Team DC ha accolto con soddisfazione le 2 grandi novità di quest’anno, ovvero Chris Cole ed Evan Smith. Chris Cole era già parte del marchio, ma ha deciso di estendere il suo contratto e di siglare l’estensione della sua sponsorizzazione anche all’appareal DC, oltre alle scarpe. Entrato nel team nel 2011, il 2 volte Trasher Skater of the Year è noto in tutto il mondo per il suo skateboarding, i suoi filmati e le performance di alto livello nel corso di eventi world class come la Street League of Skateboarding. Evan Smith invece è una vera e propria new entry del Global Skate Pro Team DC. Oltre che uno skater di talento, Evan è anche fondatore di un programma no-profit, la Creative Life Support, che attraverso progetti musicali e artistici aiuta a finanziare iniziative per bambini a Pittsburg. Non è un caso che una parte delle vendite della prima signature shoes di Evan, la Council S x Creative Life Support, saranno devolute proprio a questa organizzazione. GoPro accoglie lo skater Sean Malto nel suo team Ale Cesario Oggi a 5 anni di distanza dall’ultimo “big change”, con oltre 15 anni di storia “a monte”, Clichè skateboards continua a essere diretta dalla Francia, dagli stessi tre soci che ne costruirono il primo successo. Il marchio non ostenta più la cartina europea nel proprio design, ma continua a mixare il gusto del vecchio continente in chiave internazionale, rimanendo unico e distinguibile in mezzo a un mercato dominato dal “flavor” statunitense. Come per ogni skate company che si rispetti, anche per Clichè i video hanno segnato la storia e l’ascesa del marchio. Filmati testimoni di creatività, identità, skateboard skills e capacità di influenzare il mercato. Una tradizione che per Clichè prosegue anche oggi: lo scorso 27 aprile Bon Voyage, al culmine di un batage mediatico che ha avuto pochi pari e dopo due premiere a Lione e Los Angeles, è stato proiettato negli skate shop di mezzo mondo con screening anche a Brescia (Frisco Shop) e Camenaro (Big Air Lab). Ancora una volta l’azienda di Jeremie Daclin ha fatto centro proponendo un video unico e distintivo che non mancherà di segnare il passo nel settore e una nuova svolta per la company. Un buon lavoro portato a termine in anni di filming dal giovane francese Boris Proust, che alla sua prima prova sulla lunga distanza è volato alto. Bon Voyage, a riprova del forte legame con la scena europea, propone meritatamente come “ender” (l’ultima parte, quella che chiude il video) la sezione dedicata allo skater francese Flo Mirtain: promosso allo status di pro skater proprio il giorno della prima proiezione a Lione. GoPro ha annunciato l’ingresso nel team dello skater Sean Malto. Quando non è impegnato agli X-Games o alla Street League, Sean viaggia in tutto il mondo in compagnia di Girl Skateboards, Nike SB e degli altri sponsor per progredire costantemente il suo livello di skating. Nominato Rookie of the Year da TransWorld nel 2009 e campione della Street League 2011, è nativo di Leavenworth, Kansas, e fin dal suo ingresso nei pro (nel 2009) si è sempre distinto nell’elite dello skateboarding. “Sono veramente entusiasta di avere e poter usare la videocamera GoPro. Non sono mai stato capace di catturare da solo le mie esperienze su tavola. Non vedo l’ora di iniziare a lavorare e creare contenuti”, ha raccontato Sean. “Siamo estremamente soddisfatti che Sean sia entrato a far parte del nostro programma skate”, ha poi aggiunto Todd Ballard, director of sports marketing dell’azienda. “Con la sua abilità e la sua creatività, unite alla performance e alla versatilità delle videocamere GoPro, le possibilità sono infinite”. Chiude a Brescia il contest Red Bull Skate Arcade È stata una lunga sfida che ha avuto come protagonisti oltre 500 skater provenienti da tutta Italia. Il contest Red Bull Skate Arcade si è svolto nell’arco di otto settimane e otto erano i livelli previsti da superare prima di arrivare alla finale del 6 luglio. Per il grande evento i 26 finalisti hanno affrontato i quattro Boss prescelti: il brasiliano Thaynan Costa, gli argentini Maxim Habanec e Bruno Aballay e l’italiano Fabio Colombo. La competizione si è svolta presso il Railway Skatepark di Brescia e il vincitore finale ha ottenuto il diritto di partecipare alla finale mondiale che si terrà a Barcellona. Per la grande occasione saranno 23 i Paesi rappresentati dagli skater che si saranno meglio distinti all’interno delle rispettive divisioni nazionali. www.redbull.it/skatearcade Il Vans Downtown Showdown ingrana la quinta Il prossimo 31 agosto Parigi ospiterà la quinta edizione del Vans Downtown Showdown. Per l’occasione la torre Eiffel è stata ripulita e il Grande Halle de la Villette è stato preparato ad hoc. Il programma prevederà anche workshop creativi e l’allestimento di uno skatepark pubblico. L’iniziativa vedrà 12 team sfidarsi su un percorso da loro stessi ideato. Il fronte europeo schiererà squadre firmate Element, Palace, Sweet e Death. Dall’America invece arriveranno i team Flip e Dwindle. Un benvenuto a parte merita anche la crew Dropdead dal Brasile. L’arte giocherà un ruolo essenziale in questo evento. L’artista di origini parigine Mambo ha disegnato la locandina dell’evento e parteciperà in prima persona all’iniziativa insieme ad altri creativi quali Rich Jacobs, Kev Grey, Nicolas Thomas, Jay Howell e French. Lovenskate ospiterà un workshop creativo dove bambini di ogni età potranno sperimentare lo screen-printing e persino personalizzare un paio di Vans. Inoltre gli organizzatori supporteranno le nuove generazioni di fotografi in ambito skate in una mostra curata dagli skater Vans e dal francese Sam Partaix. Lucas-Puig www.downtownshowdown.eu Pointbreak Magazine 4 / 2013 25 Products Billabong Women Collection 2014 HIPPY TREE Plywood Trunk Billabong lancia per la prossima estate un nuovo approccio all’abbigliamento femminile. Il team stilistico infatti ha adottato un approccio da total-look, scegliendo mani e finissaggi preziosi, tessuti italiani, un stile originale innovativo e forti disegnature e modelli. Tra i temi di questo nuovo approccio c’è il Mix ‘n Clash Bikinis, che offre alle consumatrici la possibilità di rendere individuale il proprio bikini incoraggiando l’espressività personale delle donne e offrendo più scelta con meno budget. La prima tra le nuove collezioni è ispirata alle splendide spiagge e alla cultura del Sud Africa. Laura Enever (in foto), una delle top-surfer internazionali, ha posato assieme alle modelle nel servizio fotografico e nel film pubblicitario della collezione girato a Durban. Durante lo shooting, il team stilistico di Billabong si è anche spinto nell’interno per incontrare la tribù Ndebele e acquistare gioielli e abiti da usare nelle immagini. Esclusivo boardshort firmato Hippy Tree, realizzato al 92% in poliestere riciclato e al 8% in spandex. Disponibile nelle taglie dalla 28 alla 36. NEFF Going Bananas Short Boardshorts con stampa sublimata realizzati interamente in microfibra con finitura peach e satin sul retro, banda elastica in vita e cuciture esterne 20”. Distribuito da: ASD Italia 0341.255379 - [email protected] Distribuito da: Funnel – 0558.827272 – [email protected] PROTEST Brazilian Art Theme ACTION CAM OAKLEY Collezione Icon Tra i temi approfonditi da Protest nella sua collezione SS 2014 spicca quello dedicato al Brasile e caratterizzato da stampe allover brillanti, con boardshort a righe e con blocchi colore accanto a capi con design nativi ispirati alla natura. Per i ragazzi non mancano t-shirt dalla linea slim e maglie con collo ampio, chiusura a bottoni o scollo a V. Per le ragazze invece sono a catalogo capi per la spiaggia, costumi con frange e colori alla moda, top ricamati con stampe floreali, pantaloncini con stampe all-over, tshirt con lacci e tuniche strette in vita. Da ultimo il brand propone una serie di bikini abbinabili secondo il proprio stile con 10 Oakley per la prossima stagione estiva presenta la nuova collezione Icon. Radicati nella dimensione sportiva ma realizzati per essere indossati nella quotidianità oltre i confini del mondo agonistico, i nuovi modelli rispettano la sensibilità estetica propria dei consumatori europei offrendo allo stesso tempo il massimo grado di comfort, libertà di movimento, protezione e praticità. Per creare la nuova collezione lifestyle destinata alla regione EMEA, Oakley ha perfezionato un modello di vestibilità europeo. La struttura ergonomica facilita i movimenti ed è stata definita con linee sobrie e nette, mentre i materiali leggeri e confortevoli sono stati ottimizzati con innovazioni che spaziano dal sistema di gestione dell’umidità all’idrorepellenza, dalle proprietà isotermiche e antimacchia all’ingualcibilità e all’adattabilità fino alla compressibilità, a seconda del capo. James Harrison, brand manager della collezione abbigliamento di Oakley, ha definito la nuova linea come “fatta per il movimento, per la protezione e per l’utilità”. E ne ha messo in rilievo la libertà di movimento offerta dal materiale stretch antistrappo e dalla struttura articolata in 3D dei pantaloni cargo Icon, la tecnologia idrorepellente Hydrofree e gli inserti riflettenti della giacca FZ Icon, le cerniere ascellari con rinforzi in tessuto a rete sul lato interno, il cappuccio rimovibile e i polsini regolabili del trench Icon. Parte della collezione dedicata alle ragazze, questa t-shirt dalla grafica aggressiva evidenzia l’impronta tex mex autentica del marchio Scorpion Bay. Il logo aziendale è presente come motivo grafico sul cappello e le calze della protagonista, mentre la cintura illustra le iniziali del brand. Distribuito da: Oakley - 00800.62553938 - www.oakley.com Distribuito da: Gipsy - 035.0772 - [email protected] GO PRO Hero 3 – Black Edition È la prima action cam a registrare in Quad Full Hd o 4K. Rispetto ai modelli precedenti, Hero 3 è più piccola del 30%, più leggera del 25% e due volte più potente. Tre sono le versioni presentate: White, Silver e Black. Tutte queste mantengono inalterate alcune caratteristiche e offrono prestazioni di alto livello. Sono impermeabili fino a 60 mt di profondità e sono in grado di filmare ad alta definizione a 1.080p a 30fp in formato 16:9 con angolo di ripresa a 170o. Le edizioni White e Silver si differenziano invece per la qualità del sensore della fotocamera: la prima può scattare immagini fino a 5 megapixel e 3 frames al secondo; la seconda può raggiungere 11 megapixel e 10 frames. Per finire, la Black è disponibile con una serie di accessori venduti a parte: Adventure e Surf. Tecnologia e alta qualità: riprese Hd 1080p60fps, 720p-120fps, in ultra-wide fino a 1440p a 48fps e in qualità cinema ultra-high resolution 4Kp-12fps (Protune, modalità presente anche nelle Silver e White), foto a 12 megapixel alla velocità di 30 foto al secondo. DISTRIBUITO DA: Athena Evolution 0444.727290 - [email protected] 26 Pointbreak Magazine 4 / 2013 top e 7 bottom. Da segnalare inoltre che Protest celebra il Brasile siglando due collaborazioni speciali con gli artisti di fama mondiale Jose Francisco Borges ed Eduardo Srur. Distribuito da: California Sport 011.9277943 – [email protected] Scorpion Bay Fuego walk with me iON sbarca in Italia con le sue action camera grazie a Oberalp Arriva sul mercato italiano iON, giovane brand nato dalla mente di Giovanni Tomaselli. iON vanta già un forte successo in campo internazionale, tanto che la sua gamma di action camera sportive è distribuita in ben 35 nazioni. Lo sbarco sul territorio italiano grazie a Oberalp è stato battezzato dal lancio dei nuovi modelli Air Pro 2 e Air Pro 2 Wifi, camere di ultima generazione e top di gamma del brand. Contraddistinto dal look grintoso, accattivante e nello stesso tempo pratico, il nuovo prodotto, grazie ai numerosi accessori in vendita, è perfetto per riprendere le prodezze di tutti gli sportivi che amano gli action sport. Il modello Air Pro 2, con l’aggiunta del componente Wifi Podz, si trasforma nella Air Pro 2 Wifi, consentendo di vedere immediatamente sul proprio smartphone o tablet le scene riprese o le fotografie scattate condividendole agevolmente sul canale social preferito. Numerose sono le caratteristiche tecniche della nuova Air Pro 2: pesa soli 128 gr (incluso dispositivo Wifi), offre 8 GB di spazio memoria completamente gratuito su iONCloud, vanta un obiettivo ultragran- dangolare di 180o, completamente impermeabile in acqua sia dolce sia salata fino a una profondità di 10 metri, Full HD fino a 14 megapixel, fino a 2 ore e mezza di totale autonomia. Tutti i modelli iON infine sono progettati per facilitare il consumatore nell’uso degli stessi. Basta un click sul pulsante di accensione per avviare la registrazione o lo scatto della fotografia. Inoltre ogni volta che viene premuto il tasto di attivazione lo strumento emette una vibrazione confermando così la modalità on e l’azione intrapresa. www.ioncamera.com DISTRIBUITO DA: Oberalp 0471.242900 - [email protected] 3 Italian Snowboard esposimetro 2012/1 Conclusa la stagione invernale 2013 (anche se non parrebbe) lo staff di 4snowboard.it si è impegnato ancora una volta nella compilazione dello Snowboard Esposimetro, utile a valutare l’esposizione dei riders e il lavoro dei fotografi sulle riviste specializzate. Parlando proprio dei magazine, purtroppo quest’anno il mercato italiano ha visto una vera e propria morìa di editori: Onboard e Snowboarder Mag hanno chiuso i battenti, Entry e Snowboard Magazine si sono uniti in [EN3]SnowboardMag, e Sequence è rimasto Sequence. Dal nostro punto di vista, quello che si evince a chiare lettere sul nostro esposimetro è un calo sostenuto di punteggi totali e una riduzione drastica del numero di riders e fotografi nell’esposimetro. Lo scorso anno le pagine tabulate erano state 2.736, mentre quest’anno ci fermiamo a tre volte meno, 900. Tabulato anche il video Random Everybody is In. Riders - L’unica certezza nello snowboard italiano è l’altoatesino Simon Gruber, il più stiloso, il più fotografato e il più ricercato di tutti. Negli ultimi 5 anni la sua supremazia è stata sempre indiscussa e il risultato è più che meritato: Simon da sempre vede lo snowboard come puro ed essenziale divertimento. Ritorna alle cronache italiane un’altra pietra miliare dello snowboard nazionale, Filippo Kratter, che scala la classifica dal 9° posto dello scorso anno piazzandosi in seconda posizione. Conferma la terza piazza Tato Chiala, seguito da Stefano Munari. Ottavo posto per il compianto e mai dimenticato Amedeo Viviani. Proseguendo con la classifica è evidente come la morìa di magazine abbia cambiato di molto le posizioni di riders che solitamente erano più “affiliati” a una piuttosto che all’altra rivista. Fotografi - Nella classifica fotografi si riscontra inizialmente la caduta dell’ex editor di Entry (ora divenuta [EN3] SnowboardMag) Federico Taz Bellini, scansato dal nuovo fotografo ufficiale della rivista, Lorenzo Fizza Verdinelli, classifica finale riders (pos 2012/13 - nome - pos. 2011/12) 1. Simon Gruber (1) 2. Filippo Kratter (9) 3. Tato Chiala (3) 4. Stefano Munari (2) 5. Matteo Zappaterra (76) 6. Federico Iovanovich (13) 6. Nicolò Pezzato (40) 8. Amedeo Viviani (29) 9. Marco Bambi Concin (19) 10. Lorenzo Buzzoni (5) 11. Marco Markino Grigis (6) 12. Lorenzo Barbieri (28) 12. Devid DDP De Palma (33) 14. Stefano Benki Benchimol (22) 15. Lukas Goller (32) 16. Tommaso Lanza (51) 17. Kevin Kok (18) 18. Manuel Pietropoli (9) 19. Stefano Bergamaschi (7) 20. Tania Detomas (12) 21. Alessandro Aie Benussi (30) 22. Gian Marco Maiocco (-) 23. Dawid Morbido Gurbowicz (17) 24. Marco Johnny Morandi (19) 24. Matteo Ferraris (37) 26. Alberto Tessore (-) 27. Nicholas Bridgman (63) 28. Dadino Colturi (45) 29. Daniel Plazy Neulichedl (7) 29. Enrico Cavada (11) 29. Max Zebe (83) 32. Luca Panegatti (105) 33. Achille Mauri (38) 34. Matteo Woutza Borgardt (4) 34. Benno Plank (83) 34. Mattia Furlanelli (-) 37. Ruggero Naccari (21) 37. Nicola Liviero (-) 39. Massimo Bubba Ferro (14) 39. Filippo Crudeli (15) 39. Giacomo Kratter (23) 39. Maria Delfina BIBI Maiocco (25) 39. Max Vieider (26) 39. Giorgio Ciancaleoni (38) 39. Giorgio Jannino Morell (51) 39. Martin Russo (83) 39. Martino Garbaccio (83) 48. Filiberto Piller Cottrer (45) 49. Valentina Barengo (56) 49. Alessio Giacomelli (83) 49. Tobias Scherlin (105) 49. Daniel Weihrauter (-) 49. Nicola Dioli (-) 49. Rita Comi (-) 49. Kikka Fazi (-) 56. Alberto Maffei (56) 56. Andrea Torella (-) 56. Patrik De Lorenzi (-) 28 22 21 19,25 16,75 16,5 16,5 16 15,5 13,75 11,5 3 3 3 5,5 5 4,5 4,5 4 3,75 3,25 11 10,75 8,25 6,25 2 1,75 1,5 1,5 1,5 1,25 1,25 1 1 1 1 1 1 1 1 1 0,75 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5 0,5 0,25 0,25 0,25 Pointbreak Magazine 4 / 2013 26,25 24,75 24,75 30,75 30,5 in collaborazione con che si classifica primo. Sale in seconda posizione Roberto Bragotto, fotografo senior di Sequence e apprezzato vincitore di un foto-contest organizzato da Transworld Snowboarding. Scende di una posizione Denis Piccolo mentre sale verticalmente la classifica Andrea Schilirò, che passa dalla quindicesima alla quarta posizione. Italian Ratio delle Riviste Riviste Italiane 12/13 - Sconvolta anche la classifica Italian Ratio, ovvero il parametro che ci permette di calcolare la percentuale di contenuti italiani sul totale delle pagine delle riviste tabulate. La nota positiva è che abbiamo una percentuale media praticamente raddoppiata rispetto allo scorso anno, segnale che abbiamo sì meno riviste, ma che si tratta e si vede di più la scena italiana. Da un 27,5% dello scorso anno arriviamo nella stagione 2012/13 al 44,7%. Sequence alza la media mentre [EN3]SnowboardMag risulta essere più internazionale. classifica finale fotografi (pos 2012/13 - nome - pos. 2011/12) 37 39,25 134 1. Lorenzo Fizzo Verdinelli (4) 2. Roby Bragotto (3) 3. Denis Piccolo (2) 45,25 4. Andrea Schilirò (15) 30 24,5 5. Giacomo Margutti (12) 6. Eleonora Raggi (6) 7. Lorenzo Belfrond (11) 8. Federico Taz Bellini (1) 8. Giorgio De Vecchi (5) 8. Alessandro Alo Belluscio (9) 11. Daniele Bottallo (-) 12. Ilaria Troisi (-) 13. Alberto Martinelli (-) 14. Enrico Santillo (38) 14. Emanuele Bonapace (-) 16. Olaf Pignataro (-) 17. Roberto Nangeroni (6) 17. Davide Lantemaz (8) 17. Claudio Sasso (22) 17. Matteo Ganora (38) 117 94,75 7 7 17 7 6 5 3 2 2 1,25 1 1 1 1 classifica finale riviste EN3 Snowboard Mag 44 - ott 12 EN3 Snowboard Mag 45 - nov 12 EN3 Snowboard Mag 46 - dic 12 EN3 Snowboard Mag 47 - gen 13 Media EN3 Snowboard Mag 12/13 19,0% 27,30% 18,50% 40,3% 26,30% Sequence 36 - ott 12 Sequence 37 - nov 12 Sequence 38 - dic 12 Sequence 39 - gen 13 Sequence 40 - feb 13 54,5% 54,5% 61,0% 61,5% 57,5% Media Sequence 12/13 57,8% MEDIA RIVISTE ITALIANE 12/13 44,7% Distribuito da: Wood Morning - 06.43251922 - [email protected]