Viaggio nel Javarì una nuova sfida in terra di missione brasiliana di Carla Vitali Frei Paolo Maria Braghini è un frate cappuccino in missione in Amazzonia, nell’Alto Solimões, missione a cui i frati cappuccini umbri hanno dedicato un museo: il Muma, inaugurato lo scorso febbraio. Oggi frei Paolo è il responsabile della missione nonché Ministro vice-provinciale. Ci ha raccontato la sua “attesa” alla vigilia di una nuova avventura. Frei Paolo, sei in partenza per terre lontane! Raccontaci, dove stai andando e chi ti accompagna? Pace e bene! Il mio cuore esulta di gioia, ma allo stesso tempo un po’ trema di “preoccupazione”... dopo tanti anni noi frati cappuccini e la chiesa locale stiamo tornando ad essere una presenza fraterna tra gli indios della Valle del Javarì. Partiremo GRPDQLDOODYROWDGLXQDIÀXHQWHGHO¿XPH-DYDUu chiamato Jaquirana, diretti al villaggio Lobo dove vivono gli indios Matses: là ci incontreremo con tutti i capi tribù (Cacique o Tuxawa) delle 12 tribù di questa immensa riserva indigena. Saremo una equipe di 7-8 missionari, frati, suore e laici del CIMI (Consiglio indigenista missionario), insieme ad un leader indios Maioruna che ci guiderà. Starai via un mese, quali sono gli obiettivi della spedizione? Ci saranno due grandi incontri letteralmente stori- 2 Una nuova frontiera da raggiungere e valicare; un impegno che aiuta a riscoprire le radici profonde dell’essere frate, minore, cappuccino e missionario; una conferma della scelta dei più poveri, dei fratelli lontani e dimenticati! Così, gli amici della Nova-T (Centro di Produzioni Televisive e Multimediali dei Frati Cappuccini italiani di Torino) che da anni seguono e documentano le innumerevoli attività dei Cappuccini italiani nel mondo, annotano, in una rapida intervista, le impressioni, le attese e le trepidazioni di Frei Paolo Maria Braghini che oramai ben conoscete! Sul quindicinale “Immagini senza frontiere” n. 92 (2 maggio 2011), è stata pubblicata questa interessante intervista che propongo alla vostra attenzione e che ci aiuta a capire come si evolve e muove i passi la nuova evangelizzazione. Nei prossimi numeri di Amazzonia vi ragguaglierò sugli sviluppi e sui nuovi scenari di vita missionaria che si apriranno dopo questo viaggio. ci: il primo sarà nel villaggio Lobo, dove con tutte le etnie cercheremo di aiutare e rafforzare il loro processo di unione per lottare contro gli attacchi e pericoli esterni, come invasioni illegali della propria terra per estrarre petrolio, minerali, legname, da parte di imprese e multinazionali. Questa unione tra le varie etnie, come garanzia per poter sopravvisegue a pag.4 SOMMARIO In copertina: Indios Tikunas (Riserva Indígena do Ewaré no Alto Solimões) Viaggio nel Javarì 02 Sommario 03 100 anni di missione 05 Parliamo di libri 06 AMAZZONIA Animali 07 Scuola Irma Lue 08 50 anni di sacerdozio 09 Si alla maxi diga 10 INSERTO - Progetti dell’AIFI 11 Progetto Frei Filipe de Montenero 15 Liberiamo l’amore 16 I guarani rioccupano la loro terra 17 I PROGETTI dei MISSIONARI 18 Tra il dire e il fare 19 La colpa degli Ara ed i mangiatori 20 La manioca 21 INDIA 22 Filo diretto con i benefattori 23 Redazione e Amministrazione Associazione “Insieme fratelli indios” c/o Oasi di Sant’Antonio di Padova Via Canali, 14 - 06124 Perugia tel.: 075.5056039 Sito internet ZZZDL¿DPFRP Indirizzo e-mail DVVL¿#OLEHURLW Direttore Umberto Bartolucci Direttore Responsabile Maurizio Maio Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero: Antonino Parisi, Fabrizio Orlandi, Anna e Maria Sciacca, Tranquillo Bernini, Fra Paolo Maria Braghini, Carla Vitali, Survival, Frei Paulo Xavier, Aldo Lo Curto, Nicola Saba, Enrico e Vanessa Falchi, Antonella Nirta, Maria Ricciarelli, Ornella Bolletta, Gilda Bolletta, Francesca Volpi, Gaetano Murino,Vania Cesarini, Missionari Cappuccini in Amazzonia. 3URJHWWRJUD¿FRHGLPSDJLQD]LRQH Francesco Brozzetti Stampa 7LSRJUD¿D*ULIR3* Per le vostre offerte potete utilizzare: Bollettino CCP n.14986061 intestato a Associazione “Insieme fratelli indios” Oasi S.Antonio di Padova Via Canali, 14 - 06124 Perugia %RQL¿FREDQFDULR Unicredit Agenzia di PERUGIA Fontivegge c/c 000029463352 PAESE IT - CIN EUR 26 - CIN S ABI 02008 - CAB 03033 Codice BIC SWIFT : UNCRITM1JO3 3 segue da pag.2 vere è stata favorita e incoraggiata dalla chiesa locale circa quindici anni fa, quando è sorto il CIVAJA (Consiglio Indigeno della Valle de Javarì) successivamente trasformatosi in UNIVAJA (Unione Indigena della Valle del Javarì). L’altro grande incontro sarà in un altro afÀXHQWHLO&XUXoiQHOYLOODJJLR0DURQDOGRYH ci riuniremo con i pajé (popolarmente stregoQLSHUULÀHWWHUHHFHUFDUHVROX]LRQLFRQWUROH epidemie che da anni stanno decimando gli indios (epatiti A, B, C, D, denutrizione, malaria, ecc.), riscoprendo il valore della tradizionale medicina naturale, il potere spirituale e - quando e se necessario! – come collaborare con la medicina moderna. Il tutto si concluderà con una grande celebrazione festiva di una settimana con rituali, danze, canti, per ricordare la demarcazione sofferta (con tante vittime) che compie in maggio dieci anni di vittoria, e che adesso deve essere difesa. Questa volta vestirai davvero i panni di Indiana Jones. Sarai un vero esploratore! Qualche timore? 7DQWL$OFXQLGLQRLIUDWLFLHUDYDPRJLjVSLQWL¿QR DO-DYDUuPDPDLFRVuORQWDQRH¿QRDYLOODJJLFRQ pochissimi contatti. Preoccupa la distanza (ci attendono 1700 chilometri di navigazione, parte in motoscafo e parte di canoa e un giorno a piedi nella foresta vergine), la mancanza totale di strumenti di FRPXQLFD]LRQHLSHULFROLGHO¿XPHHGHOODIRUHVWD le malattie, la comunicazione con le diverse etnie che parlano lingue differenti, le leggende su tribù pericolose, la stanchezza. Perché avete deciso di aprire un nuovo fronte missionario in terra indigena? Perché gli indios sono nostri fratelli e da tempo stanno gridando in agonia: come cristiani e missionari, non possiamo chiudere le orecchie e gli occhi di fronte al Signore Gesù che in ognuno di loro gri- GD³VRQRPDODWRVRQRDIÀLWWRKRIDPH´ Frei, cosa porterai in valigia? Nella valigia niente! Ma nello zaino, porterò quattro vestiti, un impermeabile, un’amaca, un buon mosqueteiro (n.d.r. zanzariera) e chiaramente il piccolo materiale per quando potremo celebrare la messa tra di noi missionari per ricaricare le batterie! E il rosario sarà il mio grande, costante, intimo e silenzioso compagno... con la certezza che Maria, la Divina Pastora, protettrice delle missioni cappuccine, sarà sempre la Madre premurosa al QRVWUR ¿DQFR H SRUWHUz DQFKH XQD EXRQD GRVH GL coraggio e santa pazzia! Fai buon viaggio Frei, noi ti seguiremo da qui! Con la preghiera, grazie! E grazie per l’attenzione e il vostro appoggio! Siamo felici! Il nostro giornale “Amazzonia – fratelli indios” Chi desidera ricevere il nostro giornale, può contattarci tramite fax, telefono, posta, e-mail….(vedi indicazioni a pagina 19 della rivista). Il giornale sarà spedito gratuitamente all’indirizzo segnalato. 4 100 anni di Missione continua la lettura a cura di Fabrizio Orlandi quinta) (parte(parte ottava) trabbando. Infatti mentre il JaYDU\ ULFHYH GDO ODWR EUDVLOLDQR OH DFTXHGHOVXRDIÀXHQWH,WHFRDK\ sul lato direttamente opposto, che è peruano, vede sorgere l’importante borgata “Nazarèth„. 6HOHDFTXHGHO-DYDU\VRQRPDOsane, molto più lo sono quelle GHOO¶,WHFRDK\ H VH D FLz VL DJgiunge il clima caldo-umido, e più l’assoluta mancanza di igiene, FKH¿QRUDYLKDUHJQDWRVLDYUjLQ mano tanto per argomentare l’insalubrità e mortalità di Remate de Males. Le febbri vi hanno sempre LQ¿HULWR LQ XQ PRGR VSDYHQWRVR specialmente quando le acque stanno diminuendo o crescendo. Nel tempo della piena, che dura parecchi mesi, le acque allagano tutte le strade e il basso delle case; e, per andare da una casa all’atra, è necessaria la barca. Nel mese di gennaio del 1913, il P. Alessandro da Piacenza e il Sua importanza e suo R. P. Antonino da Frascaro partirono clima per recarsi a coltivare questa parte di Missione, sperando un’ab,O ¿XPH -DYDU\ SRFR SULPD GL bondante messe spirituale. Ma il scaricarsi nel Solimoes, riceve clima malsano di quei luoghi dodal lato brasiliano Est le acque veva invece colpirli terribilmente GHOVXRDIÀXHQWH³,WHFRDK\´$OOD e indurli ad abbandonare , quasi IRFHGLTXHVWRDIÀXHQWHVXOOHGXH appena giunti, questo campo di sponde, sorge il maggiore e più lotta. importante centro della nostra Tristi effetti del clima sul P. AlesPrefettura Apostolica. E’ il mag- sandro da Piacenza giore, perché gli abitanti sono Il P. Alessandro, messo piede in circa due mila. E’ il più importan- Remate de Males, avvertì una te, perché centro di commercio fortissima febbre, giammai da lui dell’Alto Solimoes. Questa loca- provata, che si ripeteva ogni giorlità è sorta da pochi anni, e deve il no in grado si elevato, che credetsuo progresso alla facilità di con- te essere giunto all’ultimo della In questa ottava parte viene messa in evidenza l’insalubrità di Remate de Males dove le scarse condizioni igieniche ed il clima caldoumido sono la causa di forti e ripetute febbri di cui sono vittime i missionari. Esemplare è la vicenda di P. Alessandro da Piacenza costretto ad abbandonare provvisoriamente la Missione e trasferirsi a Manaos per le cure, ma una volta tornato nel luogo viene di nuovo colpito dalla febbre che lo costringerà nel 1913 ad abbandonare de¿nitivamente la Missione. Remate de Males “Per nulla togliere al racconto originale della Missione, è stato volutamente lasciato inalterato il testo per cui a volte si potranno incontrare termini in uso all’epoca (siamo nei primi del ‘900) che però oggi non sono più usati.” vita. E’ la terribile febbre che qui chiamano sezão, che è quasi sempre intermittente e periodica, e accompagnata nelle prime ore da freddo che dà brividi e fa battere i denti, e indi si muta in calore così forte, cha fa tramandare da tutto il corpo un’abbondante sudore. E’ GLI¿FLOHJXDULUQHFRPSOHWDPHQWH e, in via ordinaria, solo cambiando aria ed usando molti riguardi. Temendo una catastrofe, il P. Alessandro non attese il passaggio del bastimento; ma, appro¿WWDQGR GHOOD JHQWLOH]]D GL XQ VLJQRUHDPLFRIXLQ³FDQRDÄ¿QR D63DXORGL2OLYHQoD4XHL&RQfratelli lo ricevettero nel modo più amoroso, e gli prodigarono tutte quelle cure che furono possibili. Ma una vera cura nel territorio della Prefettura non è possibile: vi è mancanza di medico, mancanza di farmaci, mancanza SHU¿QR GL FLEL QHFHVVDUL SHU FXL non ostante i temporanei miglioramenti, la sezão terminava sempre col ripetere le sue visite. Visto ciò, il Prefetto ordinò al P. Alessandro di portarsi a Manaos; ciò 5 che egli fece nel mese di aprile. Però le cure prodigategli in casa giovarono poco, e quindi fu trasferito al migliore Ospedale di FLWWjLQWLWRODWR³%HQH¿FHQWH3RUtogueza”. Dopo 15 giorni di ospedale ed un mese di convalescenza sembrò perfettamente ristabilito; e nel mese di luglio potè tornare a Remate de Males. Ma, come sopra si disse, la febbre PDODULFDGLI¿FLOPHQWHDEEDQGRQD la sua vittima. Nel mese di agosto, cominciò a far nuovamente le sue visite al P. Alessandro. Egli, sperando da una settimana all’alWUD XQ PLJOLRUDPHQWR GH¿QLWLYR ULPDVHLQ5HPDWHGH0DOHV¿QRDO mese di dicembre, nonostante che il Prefetto, i Confratelli ed amici lo consigliassero a tornare in Remate de Males Manaos. ,Q¿QH YHdendo che la malattia continuava, mosso pure da altre ragioni, SDUWu GH¿nitivamente dalla Missione. In quanto al servizio religioso, egli, nel 1913, stante la sua malattia, si limitò battezzare, cresimare e fare matrimoni nella cappella situata presso la casa in cui dimorava. In questo periodo di tempo egli amministrò: 191 battesimi, 174 cresime, e 18 matrimoni. (continua) Parliamo di Libri di Fabrizio Orlandi Danilo Manera Yuruparí-I flauti dell’anaconda celeste Feltrinelli, 1999 Danilo Manera si avventura nella regione amazzonica colombiana del Vuapes ripercorrendo le tracce dell’esploratore italiano Ermanno Stradelli. Il suo viaggio si articola tra villaggi remoti in una IRUHVWDVROFDWDGDLPSRQHQWL¿XPLGRYHUHVLVWHLOVROHQQHHVDFUR ULWRGHLÀDXWLGLSDOPD¿QRDOOHFDVFDWHGL<XUXSDUtFKHVHFRQGR la leggenda è il punto di arrivo dell’anaconda ancestrale da cui discendono i popoli tucani. Il libro è impreziosito in appendice GDOOD³/HJJHQGDGL<XUXSDUt´FKH6WUDGHOOLUDFFROVHQHLVXRLYLDJgi e che pubblico in italiano nel 1890, e quella di Stradelli è l’unica testimonianza scritta rimasta della leggenda tanto che anche in Sudamerica viene letta traducendola dal suo italiano. L’autore scoprirà un mondo indigeno fatto di bambini, di spiriti, di sciamani-giaguari ma sopratutto di persone con una forte conoscenza ecologica che li porta ad una convivenza sostenibile con la natura che abitano. 6 AMAZZONIAAnimali di Anna e Maria Sciacca “Un orsetto sud-americano con un paio di occhiali” “Il coati e il capibara sulle rive dell’Amazzonia” /¶RUVHWWRH¶XQDQLPDOHDUERULFROR FKH VL DUUDPSLFD VXOOH SDOPH &LVRQRWUHVSHFLHGLcoatiIDPLJOLD GHL 3URFLRQLGL FODVVL¿FDWH QHLJHQHUL1DVXDH1DVXHOOD 4XHVWR DQLPDOH KD LO SHOR GL FR- VWUDSSDQGRLUDPLODVFLDQGRFDGHUHIRJOLHHIUXWWL«SHUSRLVFHQGHUHDWHUUD /¶DQLPDOHWWRKDXQDGLHWDHVVHQ]LDOPHQWH YHJHWDULDQD PD QRQ GLVGHJQD DQFKH URGLWRUL FHUYL YLJRJQHXRYDGLXFFHOOL /¶RUVR GDJOL RFFKLDOL R ³XFXPDUL´ PLVXUD LQ OXQJKH]]D PHWULHSHVDSLGLXQTXLQWDOH ,OVXRFRPSRUWDPHQWRDOORVWDWR VHOYDWLFRqSUDWLFDPHQWHVFRQRVFLXWRSHUFKpQRQqIDFLOHYHGHUOR /D VXD IDPLJOLD q FRPSRVWD GDLJHQLWRULHGDGXHSDIIXWWLSLFFROL 4XHVWR DQLPDOH KD XQ DVSHWWR SDUWLFRODUH D FDXVD GHL VXRL RFFKLJUDQGLFRQODUJKLFHUFKLELDQFKL R DYDQD VHPEUD FKH SRUWL XQSDLRGLRFFKLDOL &RPHDQLPDOHH¶WLPLGRHVROLWDULR 9LYHQHOOHIRUHVWHGHOOH$QGH¿QR DGXQ¶DOWLWXGLQHGLPHWULPD DQFKHLQ%ROLYLD9HQH]XHOD&RORPELD(FXDGRU3HU L PDVFKL LQYHFH VROLWDUL VL XQLVFRQRDOJUXSSRQHOSHULRGRGHOOD ULSURGX]LRQH ,FRDWLPLVXUDQR-FPHSHVDQRLQPHGLD-.J /DJHVWD]LRQHqGLJLRUQLFLUFD FRQ-SLFFROL ,FRDWLYLYRQRLQ&RORPELD9HQH]XHOD(FXDGRU3DQDPj ORUHJULJLRRFDVWDQRODFRGDDG DQHOOL HG XQD PDVFKHULQD QHUD DOO¶DOWH]]DGHJOLRFFKL , FRDWL VRQR RQQLYRUL VL QXWURQR GL EDFFKH JHUPRJOL OXPDFKH OXFHUWROH UDQH URGLWRUL LQVHWWL XRYD UDGLFL« DQFKH VH KDQQR XQD SUHIHUHQ]D SHU L IUXWWL PDWXUL FKHULHVFRQRDORFDOL]]DUHFRQXQ ROIDWWR PROWR VHQVLELOH GRYXWR LQ JUDQSDUWHDOODORURPRELOHDSSHQGLFHQDVDOH &RPH DQLPDOL VRQR PROWR LQWHOOLJHQWL ULHVFRQR LQIDWWL D ULVROYHUH VLWXD]LRQL GLI¿FLOL QHO ORUR DPELHQWHVHQ]DDSSDUHQWHGLI¿FROWj $PDQRYLYHUHYLFLQRDLFRUVLG¶DFTXD , FRDWL VRQR DQLPDOL GLXUQL PROWR VRFLHYROL OH IHPPLQH YLYRQR LQ JUXSSLGLTXLQGLFLYHQWLHVHPSODUL Il capibaraH¶LOSLJUDQGHURGLWRUHGHOPRQGRqOXQJRPHWURH DUULYDD.JGLSHVR 9LYH QHOOD VHOYD XPLGD H OXQJR L ¿XPL , FDSLEDUD VL VHUYRQR GHOO¶DFTXD VRSUDWWXWWR FRPH PH]]R GL GLIHVD 8Q¶DOWUD VSHFLH PROWR VLPLOH D ORURVRQROHQXWULH ,FDSLEDUDDQLPDOLGLXUQLYLYRQR LQ JUXSSR VL DFFRSSLDQR LQ DFTXD PD QRQ FRVWUXLVFRQR WDQH VRWWHUUDQHH SUHIHUHQGR ULSDUDUVL WUDODYHJHWD]LRQH 6RQRDQLPDOLWUDQTXLOOL«SDVFRODQRVLURWRODQRQHOIDQJRVWDQQR VHGXWLVXOODVSRQGDGLXQ¿XPH« VHPSUH DWWHQWL DG RJQL PLQLPR UXPRUH 6L QXWURQR GL SLDQWH DFTXDWLFKH (segue a pag. 8) 7 Scuola Irmã Lua a cura di Suor Ermelita, cappuccina corresponsabile del progetto della scuola di Benjamim. (Sorella Luna) La scuola “Irmã Lua” si trova sulla Via Elizio Ataide, zona est di Benjamin Constant. Le sue aule, la direzione e la cucina sono collocate nel seminterrato della Chiesa (Santuario della Madonna dell’Amazzonia). Notizie storiche La struttura, che oggi é divenuta la scuola, è stata costruita a suo tempo per adempire alle necessità pastorali, catechesi, incontri giovanili e altre attività della comunità. Sono passati gli anni e le stanze non sono mai state utiliz]DWHSHUWDOH¿QDOLWjPDEHQVuSHU (segue da pag. 7) PDLV FRUWHFFH WXEHUL FDQQD GD ]XFFKHURSDWDWHGROFLHSHVFH /HIHPPLQHSDUWRULVFRQR-SLFFROLFKHVROLWDPHQWHDOODWWDQRVHGXWHLSLFFROLVRQRPROWLSUHFRFL LPSDUDQRDFDPPLQDUHVXELWROD JHVWD]LRQH GXUD - JLRUQL /DORURSHOOLFFLDqUXYLGDHGLFRORUHPDUURQH ,OFDSLEDUDSXzHVVHUHXQDQLPDOHGDFRPSDJQLD ,O VXR QRPH RULJLQDOH GHULYD GDO JXDUDQuNDSL\YD 8 altri eventi. Il parroco di allora, Fra Benigno Falchi, ha deciso di imbarcarsi in un nuovo e ambizioso progetto di educazione: “Rendere accessibile l’istruzione ai bambini bisognosi del quartiere”. Ha pensato che qualcosa si poteva fare avendo a disposizioQHTXHOOHVWDQ]H¿Q¶RUDSRFRXWLlizzate. All’epoca già seguiva il Progetto dell’Associazione AIFI : “Salvare un bambino”, e dai dati a sua disposizione, ha constatato che tanti bambini non frequentavano la scuola perché i loro genitori, spesso persone disoccupate e senza istruzione, non riuscivano a inserirli nelle scuole pubbliche. Partendo da questa realtà, sono arrivati i primi allievi, scelti dagli stessi responsabili del progetto dopo una accurata selezione. &RQ¿GDQGRVLFRQOHVRUHOOH0LVsionarie Cappuccine di Benjamin Constant, Fra Benigno Falchi manifestò loro il suo grande desiderio, un sogno che ancora credeva di poter realizzare – una Scuola per bambini bisognosi. Nacque così la proposta e la richiesta di una loro collaborazione attiva in questa nuova esperienza. L’obbiettivo in generale riguardava non solo l’educazione, ma era anche rivolta alla diffusione della fede. Intorno a marzo dell’anno 2009, le suore Jaqueline Macedo Chaves e Gloria Ribeiro Romaine iniziarono le prime iscrizioni, ma, nel frattempo, Fra Benigno portava avanti le pratiche presso il Consiglio Municipale di Educazione per ottenere il via libera al funzionamento della Scuola. Ben presto arrivò l’ok delle istituzioni e subito iniziarono i preparativi per ricevere i tanto attesi bambini. Il 10 giugno dello stesso anno, iniziarono le attività per un periodo sperimentalmente con i bambini tra i 4 e 5 anni di eta, ed erano circa 50. Le insegnanti erano le due suore, che si dividevano nelle due classi appena formate. Erano presenti all’inaugurazione della scuola il Sindaco Jose’ Maria de Freitas Junior, la Segretaria Municipale di Educazione: )UDQFH&OD\UH0RXWLQKRGD6LOYD Melo e altri membri della Segretaria di Stato. Presero parte alla cerimonia anche alcuni genitori. Gli stessi si offrirono volontariamente per gestire la cucina, la pulizia della struttura e altre importanti mansioni. Le preziose donazione ricevute dall’Associazione AIFI sono state impiegate esclusivamente per acquisto delle divise dei bambini, del materiale didattico necessario e per la mensa e un piccolo rimborso per il lavoro delle suore. Suor Jaqueline ha concluso la sua gestione come preside a dicembre 2009. Nuova gestione Nel 2010 la scuola è stata gestita da suor Ermelita do Santos Coelho. La stessa ha iniziato le pratiche per la regolarizzazione e rinnovo del funzionamento della struttura. La sua richiesta tuttavia, non ha avuto una risposta altrettanto veloce, ma ,nonostante questo, l’anno scolastico è stato portato avanti con le sole lezioni mattutine. In questo stesso anno le iscrizioni sono state circa 50. Al posto delle suore, come insegnanti, abbiamo avuto due nuovi inserimenti; le neo laureate del corso di Pedagogia, Maria Auxiliadora dos Santos Coelho, Maricelia Pereira Andrade (ausiliare di classe) laureata in lettere e suor Gloria Ribeiro Ramaine H 7DQQ\ %UDJD %DUERVD DXVLOLD- re di classe) anche lei laureata in Pedagogia. Inoltre nel 2010 abbiamo integrato l’equipe con due volontarie: Francisca Pinheiros de Matos (cuoca) e Dulcis Araujo (responsabile della pulizia). La scuola, essendo una struttura nuova, è stata aggiunta al programma educativo municipale. Nel frattempo nasceva il nuovo Centro Ricreativo “Fratello Fuoco” ancora per mano di Fra Benigno che, tramite una piccoOD ULVWUXWWXUD]LRQH GL XQ HGL¿FLR esistente, aveva creato uno spazio esterno per le altre attività dei UDJD]]LFKH¿Q¶RUDDYHYDQRDGLsposizione soltanto le aule. Terminata la costruzione anche del Centro “Fratello Fuoco” , si è svolta una bellissima cerimonia pubblica dove si è presentata la struttura a tutta la comunità. E davanti al popolo e ai membri dell’amministrazione municipale lo stesso Fra Benigno Falchi ha benedetto tutti con parole comPRYHQWL H VLJQL¿FDWLYH ³4XHVWR è un nuovo spazio per l’evange- lizzazione dei piccoli. Lavorate tutti insieme per renderli grandi uomini del futuro, capaci di riconoscere gli sforzi di tutte le persone che oggi collaborano nella loro formazione. Questa scuola e’ un regalo al municipio e ai cittadini.” Obbiettivi I nostri principali obbiettivi riguardano un’offerta educativa TXDOL¿FDWD EDVDWD VXOO¶HWLFD PRrale, sui valori dell’educazione civica e soprattutto della fede, offrendo a tutti coloro che hanno bisogno, l’opportunità di arricchire di valori il passaggio dall’infanzia alla vita adulta. Intendiamo offrire un’educazione per mezzo di nuove metodologie di insegnamento e sostegno personalizzato. Vogliamo collaborare direttamente con le famiglie, facilitando l’importante compito di riconoscere i loro diritti e doveri. 50 anni di sacerdozio di Frate Benigno Falchi Convento Frati Minori Cappuccini - Parrocchia “Sacro Cuore Eucaristico di Gesù” - Terni Nella mattina di domenica 5 giugno, l’arcivescovo Francesco *LRLD GHOHJDWR SRQWL¿FLR SHU OD Patriarcale Basilica di Sant’Antonio di Padova, ha presieduto la messa solenne nel corso della quale sono stati celebrati i cinquant’anni di sacerdozio dei cappuccini: padre Benigno Falchi, missionario in Amazzonia e pa- dre Pasquale Todini. Hanno concelebrato padre Antonio Tofanelli, ministro provinciale dei frati minori cappuccini dell’Umbria e Padre Celestino Di Nardo e fra Cosimo Damiano. P. Benigno Falchi, nato a Grutti (Pg) è partito per la Missione in Amazzonia nell’anno 1961. Da pochi giorni è rientrato in Italia dove resterà per circa 6 mesi. Descrivere le opere di P. Benigno è quasi impossibile. Ma come egli stesso ricorda, la sua attività missionaria può essere divisa in tre fasi: la prima di industriale e costruttore, la seconda della formazione e dell’organizzazione popolare, la terza della catechesi e della parrocchia. 9 Padre Benigno Falchi tra il Vescovo Mons. Gioia (a destra) e il ministro Provinciale, Padre Antonio Tofanelli (a sinistra) Si Sicuramente P. Benigno è stato ed è la punta di diamante della presenza dei frati minori cappuccini in terra di missione. Come ha sottolineato il vescovo, Mons. Gioia, nessun giornale , nessuna televisione, perché il fatto non fa notizia, oggi ricorderà l’immensa opera sociale e umanitaria di P. Benigno che, al pari di molti suoi confratelli, ha donato la sua vita agli ultimi, ai poveri contribuendo in modo essenziale alla loro crescita e alla loro emancipazione. alla maxi-diga in Amazzonia “BRASILIA ,O %UDVLOH KD GHWWR Vu GH¿QLWLYDmente alla costruzione di una diga gigantesca nell’ Amazzonia, contestata da ambientalisti e dalle comunità indigene. Oggi La licenza per il progetto, che sorgerà VXO ¿XPH ;LQJX D %HOR 0RQWH nello stato occidentale di Para, e sarà il terzo sbarramento più grande al mondo con un invaso di 500 km quadrati, ha ricevuto l’approvazione dell’Istituto braSciamano kayapò siliano per l’Ambiente (Ibama), come chiesto dal consorzio di im- La diga di Belo Monte sbarrerà per un tratto di 150 chilometri, prese Norte Energia.” (ANSA) LO ¿XPH Xingu XQ DIÀXHQWH GHO sarà trasformato in un acquitrino Rio delle Amazzoni. Il Brasile stagnante. Circa 40.000 persone La diga che costerà la “faraonica” conta di ricavarne il 6% del suo dovranno spostarsi; cambierà la cifra di 11 miliardi di dollari apri- fabbisogno di elettricità e ne fa vita delle tribù che vivono di perà i battenti nel 2015. Proteste si un’imprescindibile questione di VFDPLJOLDLDGLLQGLJHQL.D\DSy sono levate dalle più grandi orga- sviluppo. Assurini e Juruna che vivono lunnizzazioni ambientaliste del mon- Verranno allagati 500 chilometri JRLO¿XPH;LQJ~QHOORVWDWREUDdo e dagli ecologisti. quadrati di foresta H LO ¿XPH VLOLDQRGHO3DUi 10 Inserto PROGETTI dell’ AIFI “Adottiamoli tutti” Amico benefattore, YRUUHLFRQVLGHUDUHFRQ7HDOFXQHIRUPHHFRQVHJXHQ]HGLEHQH¿FHQ]DHDOWUXLVPR Sappiamo tutti che la felicità non è data dalla ricchezza, ma dalla serenità dell’animo e dalla consapevolezza di essere in pace con la propria coscienza. &RQO¶DOWUXLVPRORVSLULWR¿RULVFHSRFRDSRFRFRPHXQDPXVLFDLQWHULRUHFKHSURFHGHLQFUHscendo, quando capiamo che l’aiuto ai bisognosi è l’obiettivo più alto e quando il nostro cuore è acceso d’amore per tutti quelli che soffrono. La felicità ha in serbo la pace interiore, che è una qualità potente eppure tanto sottile, che ci mette in sintonia con la forza spirituale della compassione e dell’amore. La pace interiore personale è quel senso intimo, etereo, di tranquillità spirituale ed emotiva, la profonda serenità derivante dal fatto che non abbiamo niente da rimproverarci per aver obbedito ai buoni istinti cristiani verso il prossimo. La via principale che porta alla pace interiore è dunque amare senza condizioni. Aiutare gli altri, TXHVWRGHYHHVVHUHLOQRVWURVFRSR6HQWLUVLDSSDJDWLJUDWL¿FDWLHIHOLFLVDUjODJUDWXLWDHSUH]LRVD ricompensa. La nostra Associazione AIFI (Insieme Fratelli Indios) ti da quattro possibilità per offrire amore e ULFHYHUHJLRLDHJUDWL¿FD]LRQHFRQVLVWHQWLQHOVRVWHQHUHLTXDWWURSURJHWWLLQFRUVRGLUHDOL]]D]LRQH Se vuoi aiutare i bambini piccoli, che sono il nostro avvenire, sostieni il progetto 1. Tenendo presente che il terrore e la violenza si combattono con l’istruzione, se vuoi aiutare la scuola di informatica sostieni il progetto 2. Se vuoi aiutare la gioventù a difendersi dalla droga e dall’abuso sessuale, togliendola dalla strada che è la porta verso la malavita, sostieni il progetto 3. Se preferisci avviare i ragazzi allo sport, in competizioni sane nel rispetto reciproco togliendoli dallo sbando e dalla malavita, sostieni il progetto 4. Caro amico, noi benefattori che diamo amore dobbiamo invero sentirci dei privilegiati. Così è per OHJUDWL¿FD]LRQLVLOHQ]LRVHFKHLOQRVWURVSLULWRULFHYHHSHUODVHUHQLWjFKHFLzGRQDDOODQRVWUDYLWD Dio benedica tutti Voi Tranquillo Bernini 11 PROGETTO N. 1 Progetto: La scuola infantile ”Sorella Luna” Località: Responsabili del progetto: Gestione della Scuola: A chi è rivolto il progetto: Benjamin Constant (Amazzonia) Missionari Cappuccini Suore Missionarie Cappuccine bambini poveri tra i 3 e i 7 anni. Suor Ermelita, cappuccina corresponsabile del progetto della scuola di Benjamin ha inviato notizie e aggiornamenti relativi al progetto. Ambientazione L’ambiente della scuola è molto “Francescano”. I piccoli sono felicissimi! Le aule sono colorate e raccolte, ideali per ogni età. Ogni stanza contiene 25 seggioline e tavoli per le varie attività di gruppo. L’ampio refettorio è arredato con cura e fantasia con mobili e colori gradevoli. La stanza dei giochi è una delle più moderne; dispone di un vasto spazio per i giochi, il tutto in un’ambiente stimolante per l’esplorazione di nuove esperienze di socializzazione e amicizia. E cosa dire della zona multimediale? Abbiamo un’attrezzatura di ultima generazione e di altissima qualità. Oggi Attualmente, abbiamo ricevuto per il 2011, 78 nuove richieste di famiglie e bambini interessati a frequentare la scuola, Lo staff è composto da 5 insegnanti, 2 insegnanti di ausilio, 1 cuoca, 2 addette alla pulizia e 1 preside. , QRVWUL SURIHVVRUL VRQR HVWUHPDPHQWH TXDOL¿FDWL laureati presso l’università locale. Oggi, la scuola funziona con due turni giornalieri, mattina e pomeriggio. Periodicamente i genitori vengono convocati dalla direzione insieme agli insegnati per organizzare le varie iniziative annuali della scuola. Partecipiamo assiduamente alle attività della comunità per rafforzare e stimolare l’integrazione tra famiglia, scuola e comunità. 12 Cari benefattori, se lo desiderate, potete scegliere di adottare uno dei progetti, indicandolo sulla causale del versamento: (ad es: progetto n. 1 oppure progetto n. 4 ….); in assenza di una vostra indicazione saranno i missionari ad assegnare ad ognuno di voi il progetto a seconda delle necessità dei bambini! “Non abbiate timori, ¿datevi!” PROGETTO N. 2 Progetto: “Scuola di Computer e Internet” Località: 5HVSRQVDELOHGHO3URJHWW Gestione della Scuola: A chi è rivolto il progetto: Belém do Solimões (Amazzonia) )UHL5LFDUGR)UDQoD Missionari Cappuccini bambini e ragazzi da 8 a 17 anni BELÉM DO SOLIMÕES (Attività svolte in aprile e maggio 2011) $%HOpPGR6ROLP}HVWUHFDSSXFFLQL)UD5LFDUGR)UDQoD)UD3DROR&yUGRYDH)UD)UDQFLVFR0HOlo, hanno svolto in questi ultimi due mesi (aprile e maggio) molte attività: - hanno aperto la strada per l'Informatica, - hanno avviato un corso di Sculture in legno e realizzato altre iniziative…. tra cui il IV° Festival di Musica Indigena. Corso di informatica In primo luogo, i frati, insieme al direttore del collegio e ai tre professori di informatica, hanno ristrutturato il corso in modo da permetterne la frequenza anche a studenti esterni, cioè a coloro che hanno ultimato la scuola superiore e non solo agli studenti che frequentano la scuola elementare e media. L'infrastruttura della sala computer ha dovuto essere rivista perché si erano manifestati alcuni problemi: LOWHWWRGHOORFDOHSUHVHQWDYDLQ¿OWUD]LRQL - alcuni computer avevano bisogno di manutenzione - la ricezione del segnale internet era difettosa. I problemi sono stati risolti con l'arrivo dei tecnici nella città di Tabatinga, e anche con l'acquisizione di nuovi nobreaks per proteggere l'intero apparato. Dopo queste operazioni, il corso di computer è stato avviato nel seguente modo: tre turni con un totale medio di 50 studenti. Purtroppo lo spazio attuale non supporta tutte le necessità della comunità indigena, pertanto, i frati stanno già studiando la possibilità, per mezzo di risorse economiche provenienti dall’ AIFI, di costruire una sala computer apposita (attualmente si lavora in una piccola stanza presso la scuola di stato) di acquistare nuovi computer per soddisfare la domanda sempre crescente. Corso di intaglio del legno In collaborazione con il CETAM (Centro Tecnologico di Amazonas), la fraternità cappuccina di Belém do Solimões ha potuto realizzare il “Corso di Intaglio su legno” per 15 indigeni dislocati nella cittadina stessa ed in altre comunità della regione. Si è resa necessaria la ristrutturazione di un locale per fornire uno spazio provvisorio e adeguato per il corso. Il cortile della casa dei frati è diventato per due settimane sede provvisoria di una classe. Il materiale minimo necessario è stati acquistato a Manaus: scalpelli, utensili, carta smerigliata… IL CETAM ha fornito l’insegnate per la scuola. Il corso funzionava al mattino e al pomeriggio, ed era notevole interesse e la dedizione di ciascuno studente. Lo stesso insegnante lodava spesso l'abilità e la creatività dei nativi. $OOD¿QHGHOFRUVRqVWDWDDOOHVWLWDXQDPRVWUDGLRSHUHUHDOL]]DWHGDJOLVWXGHQWLSHUODFRPXQLWjGL B. Constant. Terminato il corso l'insegnante è andato a Tabatinga, ma sicuramente ritornerà ad insegnare ad altri studenti, dal momento che il numero delle iscrizioni era troppo grande, ma le risorse economiche consentivano l'acquisto di materiale solo per una classe di 15 studenti. 13 PROGETTO N. 3 PROGETTO N. 4 Progetto “KURUPIRA” Programma di difesa della gioventù dalla droga e abuso sessuale Progetto: “SPORT SOLIDALE” Località: 6DQWR$QWRQLRGR,oi$PD]]RQLD Responsabile del Progetto: Frei Paulo da Silva Santos Gestione della scuola: Frati Cappuccini A chi è rivolto il progetto: EDPELQLHDGROHVFHQWL¿QRDLDQQL Progetto Kurupira Dal settembre 2010 stiamo realizzando un progetto (Project Kurup ) con i bambini e gli adolescenti nel comune di Santo Antonio do ,oi/HDWWLYLWjFRQVLVWRQRLQOH]LRQLGLPXVLca (chitarra, tastiera, batteria e ukulele), canto e arti marziali. Attualmente, con l’aiuto dell’AIFI , stiamo seguendo più di duecento (200) giovani. Quest’anno, con l’assistenza anche del CETAM* intendiamo realizzare, nel secondo semestre, corsi professionaliz]DQWL GL VHULJUD¿D HOHWWULFLVWD SLWWXUD H WHVsitura della parete, artigianato, manicure, parrucchiere e cucito. E ‘inoltre di grande importanza il lavoro che facciamo con giovani tossicodipendenti e alcolisti. Lo scorso anno abbiamo inviato quattro giovani a “Fa]HQGDGD(VSHUDQoD´D0DQDXV Guardando alla realtà della scuola,vorremmo, a partire da luglio, fornire agli studenti con GLI¿FROWjGLDSSUHQGLPHQWRXQVXSSRUWRSHU rafforzare le discipline della matematica e del portoghese. Si cercherà anche di avviare la scuola di calcio. Abbiamo un’area per iniziare la nostra attività, ma c’è ancora da spendere per essere pronta per l’uso. Cogliamo questa opportunità per esprimere la nostra gratitudine all’ AIFI, perché senza il suo sostegno, non avremmo potuto raggiungere i nostri obiettivi di quest’anno. Dio vi benedica! I frati cappuccini responsabili del progetto *CETAM (Centro di Educazione Tecnologica dello stato di Amazonas) 14 /RFDOLWj 5RUDLQySROLV5RUDLPD Responsabile del Progetto: Frati Cappuccini e E. Bandeira Batista Gestione della scuola: Missionari cappuccini A chi è rivolto il progetto: EDPELQLHUDJD]]L¿QRDLDQQL I missionari per il momento stanno lavorando per preparare gli ambienti in vista del progetto, ma come sempre dipenderà dai fondi che arriveranno La comunità di Rorainopolis è ansiosa e piena di speranza. 5RUDLQySROLVqVLWXDWDDQRUGGL0DQDXVPDD sud dello stato di Roraima dove i Cappuccini sono presenti con una loro fraternità, ormai da qualche anno. È una città con quasi 20.000 abitanti con una massiccia presenza di immigrati provenienti da diverse regioni e all’interno vive una nutrita comunità indigena. A fronte di una carenza di strutture per il temSROLEHURLQ5RUDLQySROLVLOSURJHWWR³6SRUWLQ Solidarietà” si propone come alternativa alla strada, alla vita senza regole, all’abbandono a se stessi nelle proprie case e senza un sicuro appoggio familiare: si rivolge alla popolazione più giovane della cittadina, circa 1.200 gioYDQL¿QRDLDQQLGLHQWUDPELLVHVVL Una fascia di età molto a rischio perché nel periodo dell’adolescenza questi giovani, sbandati o senza una famiglia stabile, diventano facili prede della malavita locale che li assolda per spaccio di droga, piccoli furti, prostituzione… L’idea guida è che lo sport, il tempo libero, la cultura hanno il potere di ridurre la criminalità, la capacità di migliorare il comportamento dei giovani, favorire nuove amicizie e maggior conoscenza dell’essere umano. Lo sport come forma di solidarietà che educa alla socializzazione, lavorando direttamente con i bambini e con gli adolescenti, favorendo la creatività, la competitività che fa parte del vivere quotidiano, ma nel rispetto dell’altro. Progetto “Frei Filipe de Montenero” Guida per l’eradicazione della lebbra di Frei Paulo Xavier (Fraternitá dei cappuccini San Giuseppe da Leonessa in Benjamin Constant) 15 aprile 2011 (Municipio di B.Constant - Amazzonia) Il Programma di Controllo della Lebbra nel Comune di Benjamin Constant è stato lanciato nel 1952, ma a funzionare effettivamente è avvenuto nel 1990 con l’avvento della polichemioterapia (OMS) A questa data si contavano, approssimativamente, circa 800 Malati. Questo è quello che risulta dal Registro Attivo del Comune. Oggi (2011) la situazione si presenta con queste caratteristiche e queste statistiche. 1 - Si è avuto un aumento di malati (nonostante i decessi), sia per la crescita della popolazione ,sia per nuovi casi di lebbra, sia per la scomparsa di lebbrosari nello Stato dell’Amazonas e quindi il rientro a casa di lebbrosi. /DSRVVLELOLWDGLFXUDHXQDFHUWD³SULYDF\´OLKD resi più accessibili Queste le statistiche: I Pazienti registrati sono stati 1019 *UDGRGLDELOLWD¿VLFD II ° Grado: pazienti mutilati 110 * I º Grado “-pazienti in processo di mutilazione 253 ** Pazienti in cura chemioterapica 30 *** In questi ultimi giorni sono stati scoperti due nuovi casi: 2 ragazzi di12 anni, con la malattia. Situazione socio-economica: Il 70% ricevono una pensione sociale della previdenza, (di * un salario minimo= 545 reais) (238 euro) Il 30% sopravvivono a spese della famiglia, e con aiuti sporadici, ecc.. Queste informazioni aggiornate sono state fornite dai leader del “Programma per il Controllo della Lebbra (Hanseniase)” della Città di B. Costant (Amazzonia). Cosa può fare l’AIFI e i sui amici e benefattori? L’AIFI e i suoi benefattori possono dare un aiuto ai mutilati per acquistare loro una protesi e una sedia a rotelle Per quelli in processo di mutilazione, possono fornire loro tutti i mesi, medicinali e attrezzature basilari per le medicazioni come: garze, creme, disinfettanti… I Missionari ,0LVVLRQDULDLPDODWLSL~JUDYLHDTXHOOLDOOCLQL]LR della polichemioterapia, offrono una cesta basica di alimenti tutti mesi e li fanno entrare nel progetto “distribuzione pesce” quando lo hanno disponibile. I frati cercano di risolvere qualche emergenza LQ SL~ VRSUDWWXWWR SHU FRORUR FKH QRQ KDQQR DLXWL dall´Istituto di Prevvidenza Sociale. Ringraziamenti dei missionari 5LQJUD]LDPR WXWWL L EHQHIDWWRUL FKH DWWUDYHUVR OC AIFI, ci sostengono con le loro iniziative “Ma la nostra mano rimane insistentemente tesa per imitare, e farvi imitare, S. Francesco di Assisi che, nel Lebbroso, trovó il motivo e il coraggio per la sua vocazione e il suo carisma.” 15 LIBERIAMOIl volontariato L’AMORE di Tranquillo Bernini Il volontariato cerca di dare risposte al bisogni della società, cioè di rendersi utile, ed è riconducibile a molteplici motivazioni: da quelle personali, quale la riscoperta di una religiosità più incarnata, l’esigenza di sentirsi utili a qualcuno, il bisogno di realizzare qualcosa di VLJQL¿FDWLYRHJUDWL¿FDQWHDTXHOle sociali, come risposta ad una domanda della società e di supporto agli operatori professionali per affrontare in termini organici i problemi dell’emarginazione e della povertà. La realtà del volontariato, come espressione della fraternità e della carità, è sempre stata una delle forme di partecipazione dei laici cristiani alla vita della comunità. La solidarietà è anche quella di tante persone che si recano in varie parti del mondo a portare il loro servizio in paesi poveri, in favore di comunità meno fortunate, dove persino un medico, un poco di cibo o un semplice antibiotico sono merce rara. Nell’animo celano la grande voglia di dare tutto per cercare di rendere migliore la vita di chi è nel bisogno con il desiderio profondo della condivisione. Per molti il volontariato costituisce il rinnovarsi di un’esperienza affascinante, per altri è invece sperimentare una via di solidarietà e di impegno sociale, di dialogo interculturale e interreligioso. Attraverso queste semplici cose si capisce la differenza tra elemosina e carità, tra pietà e compassione. L’elemosina si esaurisce con un gesto, la carità inizia con il donare la propria disponibilità, il proprio tempo. La pietà chiude in se stessi, con un sollevare le spalle di fronte alle sofferenze altrui, mentre la compassione fa uscire fuori ed agire. La solidarietà è conquista di uno stato mentale che nel “dare” trae EHQH¿FLRSHUORVSLULWRHFRQVHQWH una vita migliore. Porta anche alla ULÀHVVLRQHHGDOODFRQVDSHYROH]]D di sé, integrandoci in una condizione reale che fa sentire cittadini attivi del mondo. )HVWLYDOGL0XVLFD,QGtJHQD Frei Ricardo Francia, parroco Nella parrocchia di “San Francesco d’Assisi” (situata nella Riserva indigena di Ewaré nell’ Alto Solimões, regione dello stato di Amazonas – Brasil), si è tenuto il IV° Festival di Musica Indigena. I frati, che risiedono in questa parrocchia, attraverso questo evento culturale hanno cercato di conservare e valorizzare gli elementi culturali dei popoli indigeni di etnia Ticuna e Cocama. L’evento ha visto la partecipazione di diverse comunità indigene GHLYDUL¿XPL 16 Oltre a esibizioni di canti e danze che avevano lo scopo di raccontare le leggende e la vita quotidiana delle comunità indigene, ci sono stati concorsi per la scelta del “guerriero” indigeno, dell’indiJHQDSLEHOODHSHU¿QLUH«ODUHalizzazione di un torneo di calcio. Tutto ciò è stato un compito grati¿FDQWHSHUL&DSSXFFLQLFKHRSHrano in questa area; la fraternità quotidiana con gli indigeni ha permesso loro di conoscere e di apprezzare le ricchezza esistenti in questa cultura e cercare di aiutarli a mantenere queste belle espressioni. Per concludere, il Festival di musica indigena è stato uno dei meccanismi del processo di evangelizzazione che potranno favorire la vita dei Cocama e Ticuna nello stato di Amazonas. I Guarani rioccupano la loro terra Tensione in Brasile Survival International (27 maggio 2011) I Guarani della comunità di Lananjeira Dopo aver vissuto ai margini di una superstrada per un anno e mezzo, in preda alla disperazione, una comunità di Guarani del Brasile ha riconquistato parte della sua terra ancestrale. Gli Indiani sono rientrati nella loro terra la scorsa settimana, dopo esser giunti al punto di non poter sopportare oltre di vivere in quelle spaventose condizioni lungo il ciglio di una strada. I Guarani della comunità di Laranjeira Nanderu avevano subito il furto delle loro terre negli anni ‘60 per far posto agli allevamenti di bestiame. Erano riusciti a tornarvi nel 2008, ma furono poi cacciati di nuovo nel settembre 2009 – subito dopo, il loro villaggio fu attaccato brutalmente e ridotto in cenere. Da allora, hanno vissuto sul ciglio della superstrada, sotto teli di plastica, con scarso accesso all’acqua pulita, al cibo o all’assistenza medica, senza riparo dal caldo intenso e dalle inondazioni. Auto e grossi FDPLRQ V¿ODYDno accanto alle loro tende giorno e notte. Uno di loro fu travolto e ucciso. “Laranjeira Nanderu era la terra di mio padre, la terra di mio nonno e del mio bisnonno…” disse ai ricercatori di Survival il portavoce della comunità, Faride, prima della rioccupazione. “Dobbiamo tornare là per poter lavorare e vivere in pace… questo è il nostro sogno.” Oggi, la comunità sta sollecitando XI¿FLDOPHQWHLOJRYHUQRDSURWHJgere la loro terra per non esserne sfrattati nuovamente. I Guarani hanno un Donna Guarani profondo legame spirituale con la loro terra da cui dipendono per il loro benessere ¿VLFR H SVLchico. Dopo aver perso quasi tutta la loro terra a causa degli alleva- menti e delle piantagioni di soia e canna da zucchero, da anni, migliaia di Guarani vivono in squallide riserve sovraffollate oppure accampati ai lati delle strade. Alcuni leader guarani che hannoguidato le comunità alla rioccupazione della loro terra sono stati assassinati. Tra di essi c’è anche Marcos Veron, leader riconosciuto a livello internazionale. “Non sorprende che dopo aver sopportato tanta dolorosa precarietà e per così tanto tempo, i Guarani abbiano deciso di affrontare la situazione e di tornare a casa da soli” ha commentato oggi 6WHSKHQ&RUU\GLUHWWRUHJHQHUDOH di Survival. “Questa azione dovrebbe scuotere le autorità e indurle a proteggere la loro terra e la comunità dalla minaccia latente di un altro sfratto. È davvero il minimo dovuto loro.” 17 ,352*(77,GHL0,66,21$5, Leopardo Notizie e aggiornamenti sui 2 progetti sostenuti dall’AIFI a Benjamin Constant (AMAZZONIA) La Pastoral da criança (La Pastorale del bambino) 1. Volontariato – Ci sono più di 60 agenti volontari, impegnati nella Pastorale dei Bambini, che visitano le famiglie delle nostre comunità urbane e costiere. Tutti i volontari hanno ricevuto una formazione in materia di alimentazione, controllo del peso e di igiene. 2. La coordinatrice parrocchiale, Maria José, organizza gli incontri mensili con tutti i volontari per valutare e completare il modulo da LQYLDUHDJOLXI¿FLUHJLRQDOLGHOOD3DVWRUDOHGHO bambino. 3. Ci impegniamo a coinvolgere diversi infermieri professionali ad essere presenti nel giorno della pesata dei bambini. 4. Il giorno della pesata diamo del cibo per aiutare la nutrizione dei bambini. 5. Le famiglie attualmente seguite: 80 per mese. 6. La casa della “Madre Gestante”* ospita donne incinta prima e dopo il parto. E’ aperta anche ad accogliere i bambini di una scuola. Sono più di 100 i bambini che vi si recano ogni giorno per ricevere le prime nozioni di alfabetizzazione. Nella pastorale abbiamo sempre avuto problemi con il cibo! E’ necessario recuperare la coltivazione di ortaggi nei cortili. /DV¿GDqJUDQGHPDPROWRSLJUDQGHqLOQRstro desiderio di costruire un mondo nuovo. *La Casa della “Madre Gestante” è stata costruita dall’AIFI nell’anno 2004. 18 Progetto Lebbra La solidarietà di tutti per debellare la lebbra a cura di Frei Paulo Xavier 13 maggio 2011 1. I pazienti - sono di una età compresa tra i 15 anni. Ultimamente ci sono stati casi tra i bambini e questo evidenzia che esiste una trasmissione della malattia. 2. Gli assistenti sanitari sono dodici. La popolazione è aumentata. Nel 2010 Benjamin Constant contava circa 35.000 abitanti. Oggi c’è necessità di eseguire una ricerca sulle cause che portano a questo aumento e combattere i pregiudizi e la discriminazione tra le persone. 3. C’è un tentativo di organizzare lezioni nelle scuole e in altri ambienti in modo che, al momento delle prime manifestazioni della malattia, le persone si rechino presso gli ambulatori. , SURIHVVLRQLVWL FRQ VSHFL¿FD IRUPD]LRQH LQ questo settore, sono: Arlindo Peixoto, Solange Pereira, Cleudo Maria Cilene, Marlene Silva. 5. Le aree che necessitano di ulteriore attenzione sono: Javarizinho, Umarizal, Cidade Nova, Bom Jardim e Baixada 13 de Maio. 6. I professionisti hanno bisogno di corsi di aggiornamento e noi ne stiamo sostenendo alcuni come: corso di base sul morbo di Hansen, prevenzione della GLVDELOLWj¿VLFDQHLOHEEURVLHFF Abbiamo bisogno della solidarietà di tutti per debellare la lebbra. Dipende solo dal gesto di ognuno di noi. Tendiamo una mano! Indicate nella causale del versamento il numero del progetto verso cui avete indirizzato la vostra offerta TRA IL DIRE E IL FARE… di Nino Parisi Tra il dire e il fare c’è di mezzo…il mare. È un vecchio e conosciuto detto davanti al quale ci troviamo, a volte, quando non riusciamo o non vogliamo realizzare, per motivazioni varie, i nostri progetti. Molto probabilmente perché essi non si basano su obiettivi precisi che possano portare utilità a noi stessi o agli altri. Al contrario, il Progetto al quale si è fatto riferimento nel periodico “Amazzonia” n° 104, che portava il titolo “Cittadinanza e solidarietà come impegno contro la povertà e l’esclusione sociale”, che ha avuto come Obiettivo la sensibilizzazione delle giovani generazioni al senso della solidarietà, si è concluso felicemente con una Mostra Mercato il cui ricavato sarà devoluto a favore del Progetto n° 1 dell’AIFI: La scuola infantile “Sorella luna” di Benjamin Constant. Il giorno 7 maggio 2011, grande fermento nell’Istituto Comprensivo “M.Vizzone” di San Ferdinando (R.C). Tanti gli oggetti in vendita, frutto del lavoro dei ragazzi e dei docenti della Scuola secondaria di I° grado impegnati nel laboratorio creativo-espressivo, in seguito alla progettazione proposta dalla Caritas della Parrocchia “San Ferdinando Re” guidata dai s.d.c dell’Opera don Luigi Guanella prossimamente santo. Tanto l’entusiasmo degli alunni e tanta la soddisfazione perché coscienti di aver lavorato per altri bambini , meno fortunati di loro, che aspettano un aiuto , ma soprattutto un segno di affetto e di speranza. 1HOFDVRVSHFL¿FRVLSXzDIIHUPDUHFKHLOPDUHLQWHVRFRPHLGHDGLGLVWDQ]DGLVSD]LRLQ¿QLWRqVWDto sostituito dalla bontà degli occhi, dalla bontà del cuore, dalla bontà delle mani di tanti ragazzi che hanno voluto farsi prossimo ad altri ragazzi, lontani da loro ma fratelli nella stessa umanità. Attraverso gli occhi, attraverso il cuore, attraverso le mani , l’impegno è diventato concretezza, solidarietà. Bell’esempio, questo, di carità evangelica e di prossimità che è il presupposto “per educarci ed educare, responsabilizzarci e responsabilizzare ad un sentire comune, ad un’attenzione rivolta a chi vive sul nostro o altri territori e si misura con le diYHUVHGLI¿FROWj´,QDOWUHSDUROHqXQEHOO¶HVHPSLR che guida verso la “civiltà dell’amore” di cui oggi, in particolar modo, si ha tanto bisogno. &DULEHQHIDWWRULSRWHWHFRPXQLFDUHFRQLQRVWULXI¿FLQHJOL orari indicati: Associazione “Insieme Fratelli Indios “ – Onlus Via Canali 14 – 06124 Perugia - Tel. 075/5056039 - Fax : 075/5056039 (PDLODVVL¿#OLEHURLW :HEZZZDL¿DPFRP 2UDULRDSHUWXUDXI¿FLR 0DUWHGu Mercoledì Giovedì RUH ore 16,30 - 18,00 ore 10,00 - 12,45 19 La ‘colpa’ degli Ara ed i mangiaterra Da sempre il sale è stato uno degli elementi più rari e ricercati dell’Amazzonia; lungo le spiagge DUJLOORVHGHLVXRL¿XPLQRQqGLI¿FLOHWURYDUHYHULHSURSULµSUDWL¶ di farfalle multicolori che, ammassate l’una accanto all’altra, fremono nella spasmodica ricerca delle preziose e microscopiche particelle. Per uccelli e mammiferi questa primaria necessità implica qualche problema in più; essi, infatti, non sono in grado di sfruttare questi ‘giacimenti’ perché i sali sono troppo scarsi e troppo poco concentrati per poter essere utilizzaWL FRQ SUR¿WWR WXWWDYLD LQ DOFXQH zone molto particolari i preziosi elementi si fanno più consistenti; si tratta normalmente di depositi DUJLOORVLFKHO¶D]LRQHGHL¿XPLR della pioggia porta a contatto con l’atmosfera e che, nell’Amazzonia ispanofona, vengono chiamati ‘Colpas’. Famosissima è la cosiddetta ColSDGHORV*XDFDPD\RVRYYHUROD ‘Colpa delle Are’ ubicata lungo il corso del Rio Tambopata, nel Parco Nazionale del Manu (Perù sud Orientale); qui centinaia di Are Macao si accalcano insieme a numerose specie aviarie per cibarsi di quell’argilla particolare. Il luogo è divenuto famoso per la grande quantità di pappagalli che lo frequentano, ma le specie animali che visitano la ‘Colpa’ sono assai più numerose. Le are ne costituiscono solo l’elemento più appariscente, soprattutto a causa dei bei colori e del carattere poco elusi- 20 vo che le caratterizza; tapiri, pecari, formichieri, grossi roditori e felini di varie specie visitano di soppiatto questa e ad altre ‘Colpas’ perse nella foresta al solo scopo di mangiare la preziosa argilla. Come per gli animali, la costante necessità di sali ha da sempre coinvolto anche gli umani; da millenni attraverso misteriose ed apparentemente invisibili rotte commerciali, essi hanno provveduto a scambiare piume, pellicce, frutta ed animali selvatici con i prodotti delle montagne, tra i quali, in primo luogo, proprio il sale. Ma la risposta dell’uomo a questa vitale necessità è stata quanto mai varia; alcune popolazioni ad esempio hanno imparato a distinguere, ad estrarre ed a nutrirsi di quelle stesse tipologie di argilla appetite dagli animali di cui sopra. Tra i molti casi menzionati, il più noto e studiato è quello dei Lamas o lamistas; un’antica popolazione che la tradizione vuole essersi formata dalla fusione della tribù amazzonica dei Capanahua e quella andina dei chancas che, inseguita dall’esercito inca un centinaio d’anni prima dell’arrivo degli europei, si rifugiò nelle umide selve amazzoniche. Robusti, di carnagione chiara e statura elevata (soprattutto rispetto alla media amazzonica), i Lamas abitano la regione dell’alto Huallaga e continuano a coltivare Pappagalli Ara con grande perseveranza e tenacia le antiche tradizioni, evitando i matrimoni misti ed abitando in villaggi o anche in quartieri urbanizzati a loro riservati; nel passato erano abilissimi produttori di archi e dardi avvelenati, in seguito divennero anche portatori molto apprezzati. L’uso di mangiare la terra presso questa gente è ancora molto diffuso; nel passato i primi europei insinuarono che questa DELWXGLQH IRVVH GD LGHQWL¿FDUVL come una delle principali cause di morte, le autorità religiose e civili punirono severamente quello che veniva considerato un vizio orribile ed insensato con la fustigazione. Fu il Dr Pedro Weiss che, per la prima volta, nel 1950 iniziò ad ipotizzare come l’assunzione di argilla potesse dare un utile ap- Indios Lamistas porto in sali minerali, ferro, calcio e magnesio alla povera dieta di queste popolazioni. Weiss ne ipotizzò anche un’azione topica ed assorbente nei confronti dei loro intestini, irritati dalla presenza di parassiti e dall’impiego costante di peperoncino ed alcool… analisi chimiche sucessive hanno in gran parte confermato le ipotesi di Weiss. In ogni caso l’argilla da loro utiOL]]DWDD¿QLFRPPHVWLELOLKDXQD consistenza del tutto particolare, “LA MANIOCA” di Anna e Maria Sciacca /DPDQLRFD\XFFDRFDVVDYDRULJLQDULDGHOODIRUHVWD amazzonica è coltivata da migliaia di anni. Gli indigeni la considerano la “pianta della vita”. Il suo colore bianco, simboleggia la fertilità e l’abbondanza. La pianta alta 2-3 metri ha foglie alterne che possono variare dal porpora al verde chiaro e scuro, menWUHL¿RULVRQRSLFFROLJLDOORYHUGLURVDRSRUSRUD senza corolla. La pianta produce tuberi di 4/8 Kg (Manihot utilissima e Manihot dulcis) da cui si ricava la cassava. La manioca viene utilizzata per produrre tapioca, torte, pani, biscotti, polenta… Per ottenere la tapioca, il tubero deve essere lavato, grattugiato, trattato e scaldato. La tapioca viene utilizzata come elemento per la produzione di cosmetici, colle, detergenti e carta. La radice di manioca può essere cucinata in molti modi come le patate. Dalla pianta si ottiene la “tepe”, una bevanda leggermente fermentata, che viene offerta agli ospiti durante gli incontri, le riunioni, le feste. Soltanto le donne raccolgono le radici della pian- oleosa al tatto e molto plastica viene diluita in acqua spesso con sostanze di origine vegetale ed assunta come bevanda o tisana, altre volte viene spalmata sulle SDWDWHRVXOOD\XFFDEROOLWDFRPH fosse una salsa, oppure cucinata in vari modi insieme ad altri alimenti animali e vegetali; una cosa è certa la passione per questa argilla supera di molto quella per gli alcolici. Farà strano a molti ricordare come nel passato una simile abitudine fosse diffusa anche in alcune zone dell’antica Grecia; nei mercati di Samos, Chios e persino Cipro si vendevano piccoli pani di argilla destinati al consumo umano. Tuberi di manioca ta che poi mettono a bollire in grosse pentole. Dopo la bollitura le indigene si siedono attorno al fuoco e la masticano, mettendola poi in un altro recipiente a cui aggiungono acqua. La manioca viene tagliata in strisce sottili che vengono poste al sole e poi pestate; la pianta è commestibile, ma ci sono alcune varietà che sono velenose e devono essere sottoposte alla cottura per diventare commestibili. L’Europa importa molta manioca per l’allevamento del bestiame. La pianta viene anche utilizzata come addensante e come ingrediente in alcuni prodotti dietetici. La più antica zona di coltivazione della manioca è VWDWDWURYDWDQHOVLWR0D\DGL-R\DGH&HUHXLQ6DOvador e risale a 1400 anni fa. Il nome della radice (mandioca) deriva dal Tupì “madi’og” e quello della fecola (tapioca) da “tapi’og”. La manioca comprende circa 180 specie e si coltiva ¿QRDPG¶DOWLWXGLQH 21 Il dott.Lo Curto con i sanitari dell’ospedale indiano INDIA 18 marzo 2011 Ciao amici, H¶ VWDWR HPRWLYDPHQWH PROWR GLI¿FLOH SDUWLUH SHU XQD nuova spedizione umanitaria in India, dopo la catastrofe ecologica e radioattiva del Giappone,di qualche settimana IDXQLFDFRQVROD]LRQHHCODQRWL]LDFKHWXWWLLPLHLDPLFL giapponesi e i loro familiari stanno bene. Come sapete, dopo precedenti esperienze a Calcutta da Madre Teresa, mi reco nel sud dell’India dal 2005, cioe’ subito dopo il primo grande tsunami, famoso in tutto il mondo per la sua estensione e che anche qui causo’ migliaia di vittime. ,OOXRJR.DQ\D.XPDULHVWUHPLWDCDVXGGHOO¶,QGLDH¶FDULVPDWLFRSURSULRVXOSXQWRG¶LQFRQWURGLWUH mari (Mar del Bengala, Oceano Indiano, Mare d’Arabia) ed e’ ritenuto pieno di energia (Gandhi vi si reco’ spesso per meditare). Si tratta in gran parte di villaggi sul mare, la cui economia si basa esclusivamente sulla pesca. Anche se l’ India e’ prevalentemente di religione Indu (80%),Musulmana (18%) e solo in minima parte &ULVWLDQDTXLVLFRQFHQWUDODTXDVLWRWDOLWDCGHOFULVWLDQHVLPRLQGLDQR L’ospedale che mi ospita nel villaggio di Karungal e’ delle “Nirmala sisters”, una congregazione di suore LQGLDQH(CPROWRSDUWLFRODUHROWUHDOODPDWHUQLWDCDOODFKLUXUJLDRVWHWULFDWDJOLRFHVDUHRLQFDVRGLSDUWR a rischio), alla medicina e alla pediatria, esiste un piccolo centro di medicina omeopatica, che utilizza la PHGLFLQDD\XUYHGLFDDWWUDYHUVROHSLDQWHPHGLFLQDOLHLOPDVVDJJLRWUDGL]LRQDOHVLDQHOO¶DGXOWRVLDQHO neonato (shantala). Il mio servizio si e’ reso possibile anche grazie alla collaborazione della volontaria italiana ALESSIA FRATIANNI,di Torino, laureanda in medicina e, ovviamente, sia grazie ai miei numerosi amici e sostenitori , sia ai collaboratori volontari indiani. ATTIVITA SVOLTA NEL NIRMALA HOSPITAL: -donazione di un DEFIBRILLATORE, macchina capace di “resuscitare”, in certi casi, pazienti con arresto cardiaco, tramite una scarica elettrica -donazione del mio nuovo libro a fumetti di educazione sanitaria, “INDIA ILLUSTRATED HEALTH %22.´LQVLHPHDGXQ,03,$17292&(FKHVDUDCXWLOL]]DWRGDOOHLQIHUPLHUHSHUSDUODUHPHJOLRGL prevenzione e malattie quando visiteranno i villaggi vicini. -donazione di un NUOVO COMPUTER con stampante -donazione di un LETTO PER MASSAGGI TRADIZIONALI ATTIVITA` SVOLTA NEI VILLAGGI VICINI: -distribuzione del mio nuovo LIBRO di educazione sanitaria GH¿QL]LRQHHWHUPLQHGHOSURJHWWRGL0,&52&5(',72GLFXLKDQQREHQH¿FLDWRSHUDQQLYHGRYH dello tsunami -distribuzione di GIOCATTOLI E MATERIALE DIDATTICO in alcune scuole primarie e secondarie -donazione di 10 BANCHI ad una scuola secondaria -donazione di FERRI CHIRURGICI e MATERIALE MEDICO ad un dispensario locale e ad una scuola per infermieri /¶HVSHULHQ]DH¶VWDWDDQFRUDXQDYROWDSRVLWLYDPDOJUDGRODPLDDWWLYLWDCPHGLFDVLDVWDWDPROWROLPLWDWD (la laurea italiana non e’ riconosciuta in India), ma e’ servita ad imparare e ad osservare ancora una volta usi e costumi locali, come ad esempio: L’ESPOSIZIONE ALL’ ARIA APERTA, AL SOLE DEL MATTINO DEL CORPO DEL NEONATO nei primi dieci giorni di vita, per curare l’ itterizia temporanea, oppure lo “SHANTALA”, IL MASSAGGIO DEL NEONATO nella prima settimana,una tecnica millenaria indiana che comincia a diffondersi anche in occidente. aldo lo curto medico volontario itinerante 22 AIFI Filo diretto con i benefattori POSTA DALLE MISSIONI AFRICA - Etiopia (Addis Abeba) - 30 aprile 2011 – Pasqua di Resurrezione Cari amici e benefattori grazie di cuore per il vostro aiuto. Attualmente al Centro Romagna di Addis Abeba (Etiopia) seguiamo 4888 bambini. Il nostro è un programma di scolarizzazione per gli orfani dell’Etiopia. Padre Bernardo Coccia INDIA - 31 marzo 2011 Cari benefattori dell’AIFI Io sono suor Jude, medico delle “Nirmala sisters”, all’ospedale di Karungal (Tamil Nadu) – India. ,OGU/R&XUWRFLKDFRQVHJQDWRLOPDWHULDOHFKHFLDYHWHGRQDWR$EELDPRULFHYXWRLOGH¿EULOODWRUHHVSHULmentato la vostra generosità attraverso il dottor Aldo. Grazie molto! Le nostre preghiere sono vicine a voi. Con amore Sr. Jude Un nuovo servizio dell’AIFI per i benefattori Comunicate la vostra e-mail: L’AIFI, rinnovando e modernizzando la sua attività, desidera informare tutti i benefattori sulle numerose iniziative (convegni, discussioni, forum, invio newsletter, videoproiezioni, curiosità e informazioni …..direttamente dall’Amazzonia) che saranno a disposizione di tutti coloro che segnaleranno (se non lo hanno già fatto) la propria e-mail alla nostra associazione. Periodicamente i benefattori, che avranno comunicato il proprio indirizzo di posta elettronica, riceveranno le news sulla Missione in Amazzonia, sui missionari e sulle varie iniziative proposte dall’AIFI. 4XHVWRFLSHUPHWWHUjGLUHVWDUHLQFRQWDWWRLQPRGRVHPSOLFHHFRQRPLFRHGHI¿FDFHFRQYRL L’indirizzo e-mail dell’AIFI è : DVVL¿#OLEHURLW Collaborate con noi!!! Scriveteci e diteci la vostra opinione! Proponete nuove iniziative! Una Santa Messa per aiutare i più poveri Cari benefattori Le SS. Messe sono un prezioso aiuto perché consentono ai missionari di poter realizzare: piccoli progetti acquistare cibo e medicine per i poveri della loro parrocchia costruire casette per i lebbrosi… I nostri missionari in Amazzonia sono disponibili per la celebrazione di SS. Messe nella loro parrocchia per i vivi e i defunti. Le SS.Messe saranno celebrate secondo le intenzioni degli offerenti. Preghiamo tutti i benefattori che ordinano una messa per i loro defunti di non dare indicazioni sulla data di celebrazione. Saranno i missionari a stabilire di volta in volta il giorno e il mese di commemorazione ( in base alle richieste ricevute). Grazie! 23