Viaggio nel Javarì
una nuova sfida in terra
di missione brasiliana
di Carla Vitali
Frei Paolo Maria Braghini è un frate cappuccino in missione in
Amazzonia,
nell’Alto
Solimões, missione a cui
i frati cappuccini umbri
hanno dedicato un museo: il Muma, inaugurato lo scorso febbraio.
Oggi frei Paolo è il responsabile della missione nonché Ministro
vice-provinciale. Ci ha
raccontato la sua “attesa” alla vigilia di una nuova avventura.
Frei Paolo, sei in partenza per terre lontane! Raccontaci, dove stai andando e chi ti accompagna?
Pace e bene! Il mio cuore esulta di gioia, ma allo
stesso tempo un po’ trema di “preoccupazione”...
dopo tanti anni noi frati cappuccini e la chiesa locale stiamo tornando ad essere una presenza fraterna tra gli indios della Valle del Javarì. Partiremo
GRPDQLDOODYROWDGLXQDIÀXHQWHGHO¿XPH-DYDUu
chiamato Jaquirana, diretti al villaggio Lobo dove
vivono gli indios Matses: là ci incontreremo con
tutti i capi tribù (Cacique o Tuxawa) delle 12 tribù di questa immensa riserva indigena. Saremo
una equipe di 7-8 missionari, frati, suore e laici del
CIMI (Consiglio indigenista missionario), insieme
ad un leader indios Maioruna che ci guiderà.
Starai via un mese, quali sono gli obiettivi della
spedizione?
Ci saranno due grandi incontri letteralmente stori-
2
Una nuova frontiera da raggiungere e
valicare; un impegno che aiuta a riscoprire le radici profonde dell’essere frate,
minore, cappuccino e missionario; una
conferma della scelta dei più poveri, dei
fratelli lontani e dimenticati!
Così, gli amici della Nova-T (Centro di
Produzioni Televisive e Multimediali dei
Frati Cappuccini italiani di Torino) che
da anni seguono e documentano le innumerevoli attività dei Cappuccini italiani
nel mondo, annotano, in una rapida intervista, le impressioni, le attese e le trepidazioni di Frei Paolo Maria Braghini
che oramai ben conoscete!
Sul quindicinale “Immagini senza frontiere” n. 92 (2 maggio 2011), è stata pubblicata questa interessante intervista che
propongo alla vostra attenzione e che ci
aiuta a capire come si evolve e muove i
passi la nuova evangelizzazione.
Nei prossimi numeri di Amazzonia vi
ragguaglierò sugli sviluppi e sui nuovi
scenari di vita missionaria che si apriranno dopo questo viaggio.
ci: il primo sarà nel villaggio Lobo, dove con tutte
le etnie cercheremo di aiutare e rafforzare il loro
processo di unione per lottare contro gli attacchi e
pericoli esterni, come invasioni illegali della propria terra per estrarre petrolio, minerali, legname,
da parte di imprese e multinazionali. Questa unione
tra le varie etnie, come garanzia per poter sopravvisegue a pag.4
SOMMARIO
In copertina:
Indios Tikunas
(Riserva Indígena do Ewaré no Alto
Solimões)
Viaggio nel Javarì
02
Sommario
03
100 anni di missione
05
Parliamo di libri
06
AMAZZONIA Animali
07
Scuola Irma Lue
08
50 anni di sacerdozio
09
Si alla maxi diga
10
INSERTO - Progetti dell’AIFI
11
Progetto Frei Filipe de Montenero
15
Liberiamo l’amore
16
I guarani rioccupano la loro terra
17
I PROGETTI dei MISSIONARI
18
Tra il dire e il fare
19
La colpa degli Ara ed i mangiatori
20
La manioca
21
INDIA
22
Filo diretto con i benefattori
23
Redazione e Amministrazione
Associazione
“Insieme fratelli indios”
c/o Oasi di Sant’Antonio di Padova
Via Canali, 14 - 06124 Perugia
tel.: 075.5056039
Sito internet
ZZZDL¿DPFRP
Indirizzo e-mail
DVVL¿#OLEHURLW
Direttore
Umberto Bartolucci
Direttore Responsabile
Maurizio Maio
Hanno collaborato alla realizzazione
di questo numero:
Antonino Parisi, Fabrizio Orlandi, Anna
e Maria Sciacca, Tranquillo Bernini, Fra
Paolo Maria Braghini, Carla Vitali,
Survival, Frei Paulo Xavier, Aldo Lo Curto,
Nicola Saba, Enrico e Vanessa Falchi,
Antonella Nirta, Maria Ricciarelli, Ornella
Bolletta, Gilda Bolletta, Francesca Volpi,
Gaetano Murino,Vania Cesarini, Missionari
Cappuccini in Amazzonia.
3URJHWWRJUD¿FRHGLPSDJLQD]LRQH
Francesco Brozzetti
Stampa
7LSRJUD¿D*ULIR3*
Per le vostre offerte potete utilizzare:
Bollettino CCP n.14986061
intestato a
Associazione “Insieme fratelli indios”
Oasi S.Antonio di Padova
Via Canali, 14 - 06124 Perugia
%RQL¿FREDQFDULR
Unicredit Agenzia di PERUGIA Fontivegge
c/c 000029463352
PAESE IT - CIN EUR 26 - CIN S
ABI 02008 - CAB 03033
Codice BIC SWIFT : UNCRITM1JO3
3
segue da pag.2
vere è stata favorita e incoraggiata dalla chiesa locale circa quindici anni fa, quando è sorto il CIVAJA (Consiglio Indigeno della Valle
de Javarì) successivamente trasformatosi in
UNIVAJA (Unione Indigena della Valle del
Javarì).
L’altro grande incontro sarà in un altro afÀXHQWHLO&XUXoiQHOYLOODJJLR0DURQDOGRYH
ci riuniremo con i pajé (popolarmente stregoQLSHUULÀHWWHUHHFHUFDUHVROX]LRQLFRQWUROH
epidemie che da anni stanno decimando gli
indios (epatiti A, B, C, D, denutrizione, malaria, ecc.), riscoprendo il valore della tradizionale medicina naturale, il potere spirituale
e - quando e se necessario! – come collaborare con la medicina moderna. Il tutto si concluderà con una grande celebrazione festiva
di una settimana con rituali, danze, canti, per
ricordare la demarcazione sofferta (con tante
vittime) che compie in maggio dieci anni di
vittoria, e che adesso deve essere difesa.
Questa volta vestirai davvero i panni di Indiana Jones. Sarai un vero esploratore!
Qualche timore?
7DQWL$OFXQLGLQRLIUDWLFLHUDYDPRJLjVSLQWL¿QR
DO-DYDUuPDPDLFRVuORQWDQRH¿QRDYLOODJJLFRQ
pochissimi contatti. Preoccupa la distanza (ci attendono 1700 chilometri di navigazione, parte in
motoscafo e parte di canoa e un giorno a piedi nella
foresta vergine), la mancanza totale di strumenti di
FRPXQLFD]LRQHLSHULFROLGHO¿XPHHGHOODIRUHVWD
le malattie, la comunicazione con le diverse etnie
che parlano lingue differenti, le leggende su tribù
pericolose, la stanchezza.
Perché avete deciso di aprire un nuovo fronte missionario in terra indigena?
Perché gli indios sono nostri fratelli e da tempo
stanno gridando in agonia: come cristiani e missionari, non possiamo chiudere le orecchie e gli occhi
di fronte al Signore Gesù che in ognuno di loro gri-
GD³VRQRPDODWRVRQRDIÀLWWRKRIDPH´
Frei, cosa porterai in valigia?
Nella valigia niente! Ma nello zaino, porterò quattro vestiti, un impermeabile, un’amaca, un buon
mosqueteiro (n.d.r. zanzariera) e chiaramente il
piccolo materiale per quando potremo celebrare la
messa tra di noi missionari per ricaricare le batterie! E il rosario sarà il mio grande, costante, intimo e silenzioso compagno... con la certezza che
Maria, la Divina Pastora, protettrice delle missioni
cappuccine, sarà sempre la Madre premurosa al
QRVWUR ¿DQFR H SRUWHUz DQFKH XQD EXRQD GRVH GL
coraggio e santa pazzia!
Fai buon viaggio Frei, noi ti seguiremo da qui!
Con la preghiera, grazie! E grazie per l’attenzione
e il vostro appoggio! Siamo felici!
Il nostro giornale
“Amazzonia – fratelli indios”
Chi desidera ricevere il nostro giornale, può contattarci tramite fax, telefono, posta, e-mail….(vedi indicazioni a pagina 19
della rivista).
Il giornale sarà spedito gratuitamente all’indirizzo segnalato.
4
100 anni di Missione
continua la lettura
a cura di Fabrizio Orlandi
quinta)
(parte(parte
ottava)
trabbando. Infatti mentre il JaYDU\ ULFHYH GDO ODWR EUDVLOLDQR OH
DFTXHGHOVXRDIÀXHQWH,WHFRDK\
sul lato direttamente opposto, che
è peruano, vede sorgere l’importante borgata “Nazarèth„.
6HOHDFTXHGHO-DYDU\VRQRPDOsane, molto più lo sono quelle
GHOO¶,WHFRDK\ H VH D FLz VL DJgiunge il clima caldo-umido, e
più l’assoluta mancanza di igiene,
FKH¿QRUDYLKDUHJQDWRVLDYUjLQ
mano tanto per argomentare l’insalubrità e mortalità di Remate de
Males. Le febbri vi hanno sempre
LQ¿HULWR LQ XQ PRGR VSDYHQWRVR
specialmente quando le acque
stanno diminuendo o crescendo.
Nel tempo della piena, che dura
parecchi mesi, le acque allagano tutte le strade e il basso delle
case; e, per andare da una casa
all’atra, è necessaria la barca.
Nel mese di gennaio del 1913, il
P. Alessandro da Piacenza e il
Sua importanza e suo R.
P. Antonino da Frascaro partirono
clima
per recarsi a coltivare questa parte di Missione, sperando un’ab,O ¿XPH -DYDU\ SRFR SULPD GL bondante messe spirituale. Ma il
scaricarsi nel Solimoes, riceve clima malsano di quei luoghi dodal lato brasiliano Est le acque veva invece colpirli terribilmente
GHOVXRDIÀXHQWH³,WHFRDK\´$OOD e indurli ad abbandonare , quasi
IRFHGLTXHVWRDIÀXHQWHVXOOHGXH appena giunti, questo campo di
sponde, sorge il maggiore e più lotta.
importante centro della nostra Tristi effetti del clima sul P. AlesPrefettura Apostolica. E’ il mag- sandro da Piacenza
giore, perché gli abitanti sono Il P. Alessandro, messo piede in
circa due mila. E’ il più importan- Remate de Males, avvertì una
te, perché centro di commercio fortissima febbre, giammai da lui
dell’Alto Solimoes. Questa loca- provata, che si ripeteva ogni giorlità è sorta da pochi anni, e deve il no in grado si elevato, che credetsuo progresso alla facilità di con- te essere giunto all’ultimo della
In questa ottava parte viene
messa in evidenza l’insalubrità di Remate de Males
dove le scarse condizioni
igieniche ed il clima caldoumido sono la causa di forti
e ripetute febbri di cui sono
vittime i missionari. Esemplare è la vicenda di P. Alessandro da Piacenza costretto
ad abbandonare provvisoriamente la Missione e trasferirsi a Manaos per le cure,
ma una volta tornato nel
luogo viene di nuovo colpito
dalla febbre che lo costringerà nel 1913 ad abbandonare
de¿nitivamente la Missione.
Remate de Males
“Per nulla togliere al racconto originale della Missione, è stato volutamente
lasciato inalterato il testo
per cui a volte si potranno
incontrare termini in uso
all’epoca (siamo nei primi
del ‘900) che però oggi non
sono più usati.”
vita. E’ la terribile febbre che qui
chiamano sezão, che è quasi sempre intermittente e periodica, e
accompagnata nelle prime ore da
freddo che dà brividi e fa battere i
denti, e indi si muta in calore così
forte, cha fa tramandare da tutto
il corpo un’abbondante sudore. E’
GLI¿FLOHJXDULUQHFRPSOHWDPHQWH
e, in via ordinaria, solo cambiando aria ed usando molti riguardi.
Temendo una catastrofe, il P.
Alessandro non attese il passaggio del bastimento; ma, appro¿WWDQGR GHOOD JHQWLOH]]D GL XQ
VLJQRUHDPLFRIXLQ³FDQRDÄ¿QR
D63DXORGL2OLYHQoD4XHL&RQfratelli lo ricevettero nel modo
più amoroso, e gli prodigarono
tutte quelle cure che furono possibili. Ma una vera cura nel territorio della Prefettura non è possibile: vi è mancanza di medico,
mancanza di farmaci, mancanza
SHU¿QR GL FLEL QHFHVVDUL SHU FXL
non ostante i temporanei miglioramenti, la sezão terminava sempre col ripetere le sue visite. Visto
ciò, il Prefetto ordinò al P. Alessandro di portarsi a Manaos; ciò
5
che egli fece nel mese di aprile.
Però le cure prodigategli in casa
giovarono poco, e quindi fu trasferito al migliore Ospedale di
FLWWjLQWLWRODWR³%HQH¿FHQWH3RUtogueza”. Dopo 15 giorni di ospedale ed un mese di convalescenza
sembrò perfettamente ristabilito;
e nel mese di luglio potè tornare
a Remate de Males.
Ma, come sopra si disse, la febbre
PDODULFDGLI¿FLOPHQWHDEEDQGRQD
la sua vittima. Nel mese di agosto, cominciò a far nuovamente le
sue visite al P. Alessandro. Egli,
sperando da una settimana all’alWUD XQ PLJOLRUDPHQWR GH¿QLWLYR
ULPDVHLQ5HPDWHGH0DOHV¿QRDO
mese di dicembre, nonostante che
il Prefetto, i Confratelli ed amici
lo consigliassero a
tornare in
Remate de Males
Manaos.
,Q¿QH YHdendo che
la malattia
continuava, mosso
pure da altre ragioni,
SDUWu GH¿nitivamente
dalla
Missione.
In quanto al servizio religioso, egli, nel
1913, stante la sua malattia, si limitò battezzare, cresimare e fare
matrimoni nella cappella situata
presso la casa in cui dimorava. In
questo periodo di tempo egli amministrò: 191 battesimi, 174 cresime, e 18 matrimoni. (continua)
Parliamo di Libri
di Fabrizio Orlandi
Danilo Manera
Yuruparí-I flauti dell’anaconda celeste
Feltrinelli, 1999
Danilo Manera si avventura nella regione amazzonica colombiana del Vuapes ripercorrendo le tracce dell’esploratore italiano Ermanno Stradelli. Il suo viaggio si articola tra villaggi remoti in una
IRUHVWDVROFDWDGDLPSRQHQWL¿XPLGRYHUHVLVWHLOVROHQQHHVDFUR
ULWRGHLÀDXWLGLSDOPD¿QRDOOHFDVFDWHGL<XUXSDUtFKHVHFRQGR
la leggenda è il punto di arrivo dell’anaconda ancestrale da cui
discendono i popoli tucani. Il libro è impreziosito in appendice
GDOOD³/HJJHQGDGL<XUXSDUt´FKH6WUDGHOOLUDFFROVHQHLVXRLYLDJgi e che pubblico in italiano nel 1890, e quella di Stradelli è l’unica testimonianza scritta rimasta della leggenda tanto che anche
in Sudamerica viene letta traducendola dal suo italiano. L’autore
scoprirà un mondo indigeno fatto di bambini, di spiriti, di sciamani-giaguari ma sopratutto di persone con una forte conoscenza
ecologica che li porta ad una convivenza sostenibile con la natura
che abitano.
6
AMAZZONIAAnimali
di Anna e Maria Sciacca
“Un orsetto
sud-americano con
un paio di occhiali”
“Il coati e
il capibara sulle rive
dell’Amazzonia”
/¶RUVHWWRH¶XQDQLPDOHDUERULFROR FKH VL DUUDPSLFD VXOOH SDOPH
&LVRQRWUHVSHFLHGLcoatiIDPLJOLD GHL 3URFLRQLGL FODVVL¿FDWH
QHLJHQHUL1DVXDH1DVXHOOD
4XHVWR DQLPDOH KD LO SHOR GL FR-
VWUDSSDQGRLUDPLODVFLDQGRFDGHUHIRJOLHHIUXWWL«SHUSRLVFHQGHUHDWHUUD
/¶DQLPDOHWWRKDXQDGLHWDHVVHQ]LDOPHQWH YHJHWDULDQD PD QRQ
GLVGHJQD DQFKH URGLWRUL FHUYL
YLJRJQHXRYDGLXFFHOOL
/¶RUVR GDJOL RFFKLDOL R ³XFXPDUL´
PLVXUD LQ OXQJKH]]D PHWULHSHVDSLGLXQTXLQWDOH
,OVXRFRPSRUWDPHQWRDOORVWDWR
VHOYDWLFRqSUDWLFDPHQWHVFRQRVFLXWRSHUFKpQRQqIDFLOHYHGHUOR /D VXD IDPLJOLD q FRPSRVWD
GDLJHQLWRULHGDGXHSDIIXWWLSLFFROL
4XHVWR DQLPDOH KD XQ DVSHWWR
SDUWLFRODUH D FDXVD GHL VXRL RFFKLJUDQGLFRQODUJKLFHUFKLELDQFKL R DYDQD VHPEUD FKH SRUWL
XQSDLRGLRFFKLDOL
&RPHDQLPDOHH¶WLPLGRHVROLWDULR
9LYHQHOOHIRUHVWHGHOOH$QGH¿QR
DGXQ¶DOWLWXGLQHGLPHWULPD
DQFKHLQ%ROLYLD9HQH]XHOD&RORPELD(FXDGRU3HU
L PDVFKL LQYHFH VROLWDUL VL XQLVFRQRDOJUXSSRQHOSHULRGRGHOOD
ULSURGX]LRQH
,FRDWLPLVXUDQR-FPHSHVDQRLQPHGLD-.J
/DJHVWD]LRQHqGLJLRUQLFLUFD
FRQ-SLFFROL
,FRDWLYLYRQRLQ&RORPELD9HQH]XHOD(FXDGRU3DQDPj
ORUHJULJLRRFDVWDQRODFRGDDG
DQHOOL HG XQD PDVFKHULQD QHUD
DOO¶DOWH]]DGHJOLRFFKL
, FRDWL VRQR RQQLYRUL VL QXWURQR
GL EDFFKH JHUPRJOL OXPDFKH
OXFHUWROH UDQH URGLWRUL LQVHWWL
XRYD UDGLFL« DQFKH VH KDQQR
XQD SUHIHUHQ]D SHU L IUXWWL PDWXUL
FKHULHVFRQRDORFDOL]]DUHFRQXQ
ROIDWWR PROWR VHQVLELOH GRYXWR LQ
JUDQSDUWHDOODORURPRELOHDSSHQGLFHQDVDOH
&RPH DQLPDOL VRQR PROWR LQWHOOLJHQWL ULHVFRQR LQIDWWL D ULVROYHUH
VLWXD]LRQL GLI¿FLOL QHO ORUR DPELHQWHVHQ]DDSSDUHQWHGLI¿FROWj
$PDQRYLYHUHYLFLQRDLFRUVLG¶DFTXD
, FRDWL VRQR DQLPDOL GLXUQL PROWR
VRFLHYROL OH IHPPLQH YLYRQR LQ
JUXSSLGLTXLQGLFLYHQWLHVHPSODUL
Il capibaraH¶LOSLJUDQGHURGLWRUHGHOPRQGRqOXQJRPHWURH
DUULYDD.JGLSHVR
9LYH QHOOD VHOYD XPLGD H OXQJR L
¿XPL
, FDSLEDUD VL VHUYRQR GHOO¶DFTXD
VRSUDWWXWWR FRPH PH]]R GL GLIHVD
8Q¶DOWUD VSHFLH PROWR VLPLOH D
ORURVRQROHQXWULH
,FDSLEDUDDQLPDOLGLXUQLYLYRQR
LQ JUXSSR VL DFFRSSLDQR LQ DFTXD PD QRQ FRVWUXLVFRQR WDQH
VRWWHUUDQHH SUHIHUHQGR ULSDUDUVL
WUDODYHJHWD]LRQH
6RQRDQLPDOLWUDQTXLOOL«SDVFRODQRVLURWRODQRQHOIDQJRVWDQQR
VHGXWLVXOODVSRQGDGLXQ¿XPH«
VHPSUH DWWHQWL DG RJQL PLQLPR
UXPRUH
6L QXWURQR GL SLDQWH DFTXDWLFKH
(segue a pag. 8)
7
Scuola Irmã Lua
a cura di Suor Ermelita,
cappuccina corresponsabile del
progetto della scuola di Benjamim.
(Sorella Luna)
La scuola “Irmã Lua”
si trova sulla Via Elizio Ataide, zona est di
Benjamin Constant. Le
sue aule, la direzione e
la cucina sono collocate nel seminterrato della
Chiesa (Santuario della
Madonna dell’Amazzonia).
Notizie storiche
La struttura, che oggi é divenuta
la scuola, è stata costruita a suo
tempo per adempire alle necessità pastorali, catechesi, incontri
giovanili e altre attività della comunità. Sono passati gli anni e le
stanze non sono mai state utiliz]DWHSHUWDOH¿QDOLWjPDEHQVuSHU
(segue da pag. 7)
PDLV FRUWHFFH WXEHUL FDQQD GD
]XFFKHURSDWDWHGROFLHSHVFH
/HIHPPLQHSDUWRULVFRQR-SLFFROLFKHVROLWDPHQWHDOODWWDQRVHGXWHLSLFFROLVRQRPROWLSUHFRFL
LPSDUDQRDFDPPLQDUHVXELWROD
JHVWD]LRQH GXUD - JLRUQL
/DORURSHOOLFFLDqUXYLGDHGLFRORUHPDUURQH
,OFDSLEDUDSXzHVVHUHXQDQLPDOHGDFRPSDJQLD
,O VXR QRPH RULJLQDOH GHULYD GDO
JXDUDQuNDSL\YD
8
altri eventi. Il parroco di allora,
Fra Benigno Falchi, ha deciso
di imbarcarsi in un nuovo e ambizioso progetto di educazione:
“Rendere accessibile l’istruzione
ai bambini bisognosi del quartiere”. Ha pensato che qualcosa si
poteva fare avendo a disposizioQHTXHOOHVWDQ]H¿Q¶RUDSRFRXWLlizzate. All’epoca già seguiva il
Progetto dell’Associazione AIFI :
“Salvare un bambino”, e dai dati
a sua disposizione, ha constatato
che tanti bambini non frequentavano la scuola perché i loro genitori, spesso persone disoccupate e
senza istruzione, non riuscivano
a inserirli nelle scuole pubbliche.
Partendo da questa realtà, sono
arrivati i primi allievi, scelti dagli
stessi responsabili del progetto
dopo una accurata selezione.
&RQ¿GDQGRVLFRQOHVRUHOOH0LVsionarie Cappuccine di Benjamin
Constant, Fra Benigno Falchi manifestò loro il suo grande desiderio, un sogno che ancora credeva
di poter realizzare – una Scuola
per bambini bisognosi.
Nacque così la proposta e la richiesta di una loro collaborazione attiva in questa nuova esperienza. L’obbiettivo in generale
riguardava non solo l’educazione, ma era anche rivolta alla
diffusione della fede. Intorno a
marzo dell’anno 2009, le suore Jaqueline Macedo Chaves e
Gloria Ribeiro Romaine iniziarono le prime iscrizioni, ma, nel
frattempo, Fra Benigno portava
avanti le pratiche presso il Consiglio Municipale di Educazione per ottenere il via libera al
funzionamento della Scuola. Ben
presto arrivò l’ok delle istituzioni
e subito iniziarono i preparativi
per ricevere i tanto attesi bambini.
Il 10 giugno dello stesso anno,
iniziarono le attività per un periodo sperimentalmente con i
bambini tra i 4 e 5 anni di eta, ed
erano circa 50. Le insegnanti erano le due suore, che si dividevano
nelle due classi appena formate.
Erano presenti all’inaugurazione della scuola il Sindaco Jose’
Maria de Freitas Junior, la Segretaria Municipale di Educazione:
)UDQFH&OD\UH0RXWLQKRGD6LOYD
Melo e altri membri della Segretaria di Stato. Presero parte alla
cerimonia anche alcuni genitori.
Gli stessi si offrirono volontariamente per gestire la cucina, la
pulizia della struttura e altre importanti mansioni. Le preziose
donazione ricevute dall’Associazione AIFI sono state impiegate
esclusivamente per acquisto delle
divise dei bambini, del materiale
didattico necessario e per la mensa e un piccolo rimborso per il lavoro delle suore. Suor Jaqueline
ha concluso la sua gestione come
preside a dicembre 2009.
Nuova gestione
Nel 2010 la scuola è stata gestita da suor Ermelita do Santos
Coelho. La stessa ha iniziato le
pratiche per la regolarizzazione e rinnovo del funzionamento
della struttura. La sua richiesta
tuttavia, non ha avuto una risposta altrettanto veloce, ma ,nonostante questo, l’anno scolastico
è stato portato avanti con le sole
lezioni mattutine. In questo stesso
anno le iscrizioni sono state circa 50. Al posto delle suore, come
insegnanti, abbiamo avuto due
nuovi inserimenti; le neo laureate del corso di Pedagogia, Maria
Auxiliadora dos Santos Coelho,
Maricelia Pereira Andrade (ausiliare di classe) laureata in lettere
e suor Gloria Ribeiro Ramaine
H 7DQQ\ %UDJD %DUERVD DXVLOLD-
re di classe) anche lei laureata in
Pedagogia. Inoltre nel 2010 abbiamo integrato l’equipe con due
volontarie: Francisca Pinheiros
de Matos (cuoca) e Dulcis Araujo
(responsabile della pulizia).
La scuola, essendo una struttura
nuova, è stata aggiunta al programma educativo municipale.
Nel frattempo nasceva il nuovo Centro Ricreativo “Fratello
Fuoco” ancora per mano di Fra
Benigno che, tramite una piccoOD ULVWUXWWXUD]LRQH GL XQ HGL¿FLR
esistente, aveva creato uno spazio esterno per le altre attività dei
UDJD]]LFKH¿Q¶RUDDYHYDQRDGLsposizione soltanto le aule.
Terminata la costruzione anche
del Centro “Fratello Fuoco” , si
è svolta una bellissima cerimonia pubblica dove si è presentata
la struttura a tutta la comunità.
E davanti al popolo e ai membri
dell’amministrazione municipale
lo stesso Fra Benigno Falchi ha
benedetto tutti con parole comPRYHQWL H VLJQL¿FDWLYH ³4XHVWR
è un nuovo spazio per l’evange-
lizzazione dei piccoli. Lavorate
tutti insieme per renderli grandi
uomini del futuro, capaci di riconoscere gli sforzi di tutte le persone che oggi collaborano nella
loro formazione. Questa scuola e’
un regalo al municipio e ai cittadini.”
Obbiettivi
I nostri principali obbiettivi riguardano un’offerta educativa
TXDOL¿FDWD EDVDWD VXOO¶HWLFD PRrale, sui valori dell’educazione
civica e soprattutto della fede, offrendo a tutti coloro che hanno bisogno, l’opportunità di arricchire
di valori il passaggio dall’infanzia alla vita adulta.
Intendiamo offrire un’educazione
per mezzo di nuove metodologie
di insegnamento e sostegno personalizzato. Vogliamo collaborare direttamente con le famiglie,
facilitando l’importante compito
di riconoscere i loro diritti e doveri.
50 anni di sacerdozio
di Frate Benigno Falchi
Convento Frati Minori Cappuccini - Parrocchia
“Sacro Cuore Eucaristico di Gesù” - Terni
Nella mattina di domenica 5 giugno, l’arcivescovo Francesco
*LRLD GHOHJDWR SRQWL¿FLR SHU OD
Patriarcale Basilica di Sant’Antonio di Padova, ha presieduto
la messa solenne nel corso della
quale sono stati celebrati i cinquant’anni di sacerdozio dei cappuccini: padre Benigno Falchi,
missionario in Amazzonia e pa-
dre Pasquale Todini. Hanno concelebrato padre Antonio Tofanelli, ministro provinciale dei frati
minori cappuccini dell’Umbria
e Padre Celestino Di Nardo e fra
Cosimo Damiano.
P. Benigno Falchi, nato a Grutti
(Pg) è partito per la Missione in
Amazzonia nell’anno 1961. Da
pochi giorni è rientrato in Italia
dove resterà per circa 6 mesi.
Descrivere le opere di P. Benigno
è quasi impossibile.
Ma come egli stesso ricorda, la
sua attività missionaria può essere divisa in tre fasi: la prima di industriale e costruttore, la seconda
della formazione e dell’organizzazione popolare, la terza della
catechesi e della parrocchia.
9
Padre Benigno Falchi tra il Vescovo Mons. Gioia (a destra) e il ministro
Provinciale, Padre Antonio Tofanelli (a sinistra)
Si
Sicuramente P. Benigno è stato ed
è la punta di diamante della presenza dei frati minori cappuccini
in terra di missione.
Come ha sottolineato il vescovo,
Mons. Gioia, nessun giornale ,
nessuna televisione, perché il fatto non fa notizia, oggi ricorderà
l’immensa opera sociale e umanitaria di P. Benigno che, al pari di
molti suoi confratelli, ha donato
la sua vita agli ultimi, ai poveri
contribuendo in modo essenziale
alla loro crescita e alla loro emancipazione.
alla maxi-diga in Amazzonia
“BRASILIA ,O %UDVLOH KD GHWWR Vu GH¿QLWLYDmente alla costruzione di una
diga gigantesca nell’ Amazzonia,
contestata da ambientalisti e dalle
comunità indigene. Oggi La licenza per il progetto, che sorgerà
VXO ¿XPH ;LQJX D %HOR 0RQWH
nello stato occidentale di Para,
e sarà il terzo sbarramento più
grande al mondo con un invaso
di 500 km quadrati, ha ricevuto
l’approvazione dell’Istituto braSciamano kayapò
siliano per l’Ambiente (Ibama),
come chiesto dal consorzio di im- La diga di Belo Monte sbarrerà per un tratto di 150 chilometri,
prese Norte Energia.” (ANSA)
LO ¿XPH Xingu XQ DIÀXHQWH GHO sarà trasformato in un acquitrino
Rio delle Amazzoni. Il Brasile stagnante. Circa 40.000 persone
La diga che costerà la “faraonica” conta di ricavarne il 6% del suo dovranno spostarsi; cambierà la
cifra di 11 miliardi di dollari apri- fabbisogno di elettricità e ne fa vita delle tribù che vivono di perà i battenti nel 2015. Proteste si un’imprescindibile questione di VFDPLJOLDLDGLLQGLJHQL.D\DSy
sono levate dalle più grandi orga- sviluppo.
Assurini e Juruna che vivono lunnizzazioni ambientaliste del mon- Verranno allagati 500 chilometri JRLO¿XPH;LQJ~QHOORVWDWREUDdo e dagli ecologisti.
quadrati di foresta H LO ¿XPH VLOLDQRGHO3DUi
10
Inserto
PROGETTI
dell’ AIFI
“Adottiamoli tutti”
Amico benefattore,
YRUUHLFRQVLGHUDUHFRQ7HDOFXQHIRUPHHFRQVHJXHQ]HGLEHQH¿FHQ]DHDOWUXLVPR
Sappiamo tutti che la felicità non è data dalla ricchezza, ma dalla serenità dell’animo e dalla consapevolezza di essere in pace con la propria coscienza.
&RQO¶DOWUXLVPRORVSLULWR¿RULVFHSRFRDSRFRFRPHXQDPXVLFDLQWHULRUHFKHSURFHGHLQFUHscendo, quando capiamo che l’aiuto ai bisognosi è l’obiettivo più alto e quando il nostro cuore è
acceso d’amore per tutti quelli che soffrono.
La felicità ha in serbo la pace interiore, che è una qualità potente eppure tanto sottile, che ci mette
in sintonia con la forza spirituale della compassione e dell’amore.
La pace interiore personale è quel senso intimo, etereo, di tranquillità spirituale ed emotiva, la
profonda serenità derivante dal fatto che non abbiamo niente da rimproverarci per aver obbedito
ai buoni istinti cristiani verso il prossimo.
La via principale che porta alla pace interiore è dunque amare senza condizioni. Aiutare gli altri,
TXHVWRGHYHHVVHUHLOQRVWURVFRSR6HQWLUVLDSSDJDWLJUDWL¿FDWLHIHOLFLVDUjODJUDWXLWDHSUH]LRVD
ricompensa.
La nostra Associazione AIFI (Insieme Fratelli Indios) ti da quattro possibilità per offrire amore e
ULFHYHUHJLRLDHJUDWL¿FD]LRQHFRQVLVWHQWLQHOVRVWHQHUHLTXDWWURSURJHWWLLQFRUVRGLUHDOL]]D]LRQH
Se vuoi aiutare i bambini piccoli, che sono il nostro avvenire, sostieni il progetto 1.
Tenendo presente che il terrore e la violenza si combattono con l’istruzione, se vuoi aiutare la
scuola di informatica sostieni il progetto 2.
Se vuoi aiutare la gioventù a difendersi dalla droga e dall’abuso sessuale, togliendola dalla strada
che è la porta verso la malavita, sostieni il progetto 3.
Se preferisci avviare i ragazzi allo sport, in competizioni sane nel rispetto reciproco togliendoli
dallo sbando e dalla malavita, sostieni il progetto 4.
Caro amico, noi benefattori che diamo amore dobbiamo invero sentirci dei privilegiati. Così è per
OHJUDWL¿FD]LRQLVLOHQ]LRVHFKHLOQRVWURVSLULWRULFHYHHSHUODVHUHQLWjFKHFLzGRQDDOODQRVWUDYLWD
Dio benedica tutti Voi
Tranquillo Bernini
11
PROGETTO N. 1
Progetto: La scuola infantile ”Sorella Luna”
Località:
Responsabili del progetto:
Gestione della Scuola:
A chi è rivolto il progetto:
Benjamin Constant (Amazzonia)
Missionari Cappuccini
Suore Missionarie Cappuccine
bambini poveri tra i 3 e i 7 anni.
Suor Ermelita,
cappuccina corresponsabile del progetto della scuola di Benjamin
ha inviato notizie e aggiornamenti relativi al progetto.
Ambientazione
L’ambiente della scuola è molto “Francescano”. I piccoli sono felicissimi! Le aule sono colorate e raccolte,
ideali per ogni età. Ogni stanza contiene 25 seggioline
e tavoli per le varie attività di gruppo. L’ampio refettorio è arredato con cura e fantasia con mobili e colori
gradevoli. La stanza dei giochi è una delle più moderne; dispone di un vasto spazio per i giochi, il tutto in
un’ambiente stimolante per l’esplorazione di nuove
esperienze di socializzazione e amicizia. E cosa dire
della zona multimediale? Abbiamo un’attrezzatura di
ultima generazione e di altissima qualità.
Oggi
Attualmente, abbiamo ricevuto per il 2011, 78 nuove
richieste di famiglie e bambini interessati a frequentare la scuola,
Lo staff è composto da 5 insegnanti, 2 insegnanti di
ausilio, 1 cuoca, 2 addette alla pulizia e 1 preside.
, QRVWUL SURIHVVRUL VRQR HVWUHPDPHQWH TXDOL¿FDWL
laureati presso l’università locale. Oggi, la scuola
funziona con due turni giornalieri, mattina e pomeriggio. Periodicamente i genitori vengono convocati
dalla direzione insieme agli insegnati per organizzare
le varie iniziative annuali della scuola. Partecipiamo
assiduamente alle attività della comunità per rafforzare e stimolare l’integrazione tra famiglia, scuola e
comunità.
12
Cari benefattori, se lo desiderate, potete scegliere di
adottare uno dei progetti,
indicandolo sulla causale
del versamento: (ad es: progetto n. 1 oppure progetto
n. 4 ….); in assenza di una
vostra indicazione saranno i
missionari ad assegnare ad
ognuno di voi il progetto a
seconda delle necessità dei
bambini!
“Non abbiate timori,
¿datevi!”
PROGETTO N. 2
Progetto: “Scuola di Computer e Internet”
Località:
5HVSRQVDELOHGHO3URJHWW
Gestione della Scuola:
A chi è rivolto il progetto:
Belém do Solimões (Amazzonia)
)UHL5LFDUGR)UDQoD
Missionari Cappuccini
bambini e ragazzi da 8 a 17 anni
BELÉM DO SOLIMÕES
(Attività svolte in aprile e maggio 2011)
$%HOpPGR6ROLP}HVWUHFDSSXFFLQL)UD5LFDUGR)UDQoD)UD3DROR&yUGRYDH)UD)UDQFLVFR0HOlo, hanno svolto in questi ultimi due mesi (aprile e maggio) molte attività:
- hanno aperto la strada per l'Informatica,
- hanno avviato un corso di Sculture in legno
e realizzato altre iniziative…. tra cui il IV° Festival di Musica Indigena.
Corso di informatica
In primo luogo, i frati, insieme al direttore del collegio e ai tre professori di informatica, hanno ristrutturato il corso in modo da permetterne la frequenza anche a studenti esterni, cioè a coloro che
hanno ultimato la scuola superiore e non solo agli studenti che frequentano la scuola elementare e
media.
L'infrastruttura della sala computer ha dovuto essere rivista perché si erano manifestati alcuni problemi:
LOWHWWRGHOORFDOHSUHVHQWDYDLQ¿OWUD]LRQL
- alcuni computer avevano bisogno di manutenzione
- la ricezione del segnale internet era difettosa.
I problemi sono stati risolti con l'arrivo dei tecnici nella città di Tabatinga, e anche con l'acquisizione
di nuovi nobreaks per proteggere l'intero apparato.
Dopo queste operazioni, il corso di computer è stato avviato nel seguente modo: tre turni con un
totale medio di 50 studenti.
Purtroppo lo spazio attuale non supporta tutte le necessità della comunità indigena, pertanto, i frati
stanno già studiando la possibilità, per mezzo di risorse economiche provenienti dall’ AIFI,
di costruire una sala computer apposita (attualmente si lavora in una piccola stanza presso la
scuola di stato)
di acquistare nuovi computer per soddisfare la domanda sempre crescente.
Corso di intaglio del legno
In collaborazione con il CETAM (Centro Tecnologico di Amazonas), la fraternità cappuccina di
Belém do Solimões ha potuto realizzare il “Corso di Intaglio su legno” per 15 indigeni dislocati nella
cittadina stessa ed in altre comunità della regione.
Si è resa necessaria la ristrutturazione di un locale per fornire uno spazio provvisorio e adeguato per
il corso.
Il cortile della casa dei frati è diventato per due settimane sede provvisoria di una classe.
Il materiale minimo necessario è stati acquistato a Manaus: scalpelli, utensili, carta smerigliata…
IL CETAM ha fornito l’insegnate per la scuola. Il corso funzionava al mattino e al pomeriggio, ed era
notevole interesse e la dedizione di ciascuno studente. Lo stesso insegnante lodava spesso l'abilità e
la creatività dei nativi.
$OOD¿QHGHOFRUVRqVWDWDDOOHVWLWDXQDPRVWUDGLRSHUHUHDOL]]DWHGDJOLVWXGHQWLSHUODFRPXQLWjGL
B. Constant.
Terminato il corso l'insegnante è andato a Tabatinga, ma sicuramente ritornerà ad insegnare ad altri
studenti, dal momento che il numero delle iscrizioni era troppo grande, ma le risorse economiche
consentivano l'acquisto di materiale solo per una classe di 15 studenti.
13
PROGETTO N. 3
PROGETTO N. 4
Progetto “KURUPIRA”
Programma di difesa della gioventù dalla
droga e abuso sessuale
Progetto: “SPORT SOLIDALE”
Località:
6DQWR$QWRQLRGR,oi$PD]]RQLD
Responsabile del Progetto:
Frei Paulo da Silva Santos
Gestione della scuola:
Frati Cappuccini
A chi è rivolto il progetto:
EDPELQLHDGROHVFHQWL¿QRDLDQQL
Progetto Kurupira
Dal settembre 2010 stiamo realizzando un
progetto (Project Kurup ) con i bambini e gli
adolescenti nel comune di Santo Antonio do
,oi/HDWWLYLWjFRQVLVWRQRLQOH]LRQLGLPXVLca (chitarra, tastiera, batteria e ukulele), canto e arti marziali. Attualmente, con l’aiuto
dell’AIFI , stiamo seguendo più di duecento
(200) giovani. Quest’anno, con l’assistenza
anche del CETAM* intendiamo realizzare,
nel secondo semestre, corsi professionaliz]DQWL GL VHULJUD¿D HOHWWULFLVWD SLWWXUD H WHVsitura della parete, artigianato, manicure,
parrucchiere e cucito. E ‘inoltre di grande
importanza il lavoro che facciamo con giovani tossicodipendenti e alcolisti. Lo scorso
anno abbiamo inviato quattro giovani a “Fa]HQGDGD(VSHUDQoD´D0DQDXV
Guardando alla realtà della scuola,vorremmo,
a partire da luglio, fornire agli studenti con
GLI¿FROWjGLDSSUHQGLPHQWRXQVXSSRUWRSHU
rafforzare le discipline della matematica e
del portoghese. Si cercherà anche di avviare la scuola di calcio. Abbiamo un’area per
iniziare la nostra attività, ma c’è ancora da
spendere per essere pronta per l’uso.
Cogliamo questa opportunità per esprimere
la nostra gratitudine all’ AIFI, perché senza il
suo sostegno, non avremmo potuto raggiungere i nostri obiettivi di quest’anno.
Dio vi benedica!
I frati cappuccini responsabili del progetto
*CETAM (Centro di Educazione Tecnologica dello
stato di Amazonas)
14
/RFDOLWj
5RUDLQySROLV5RUDLPD
Responsabile del Progetto:
Frati Cappuccini e E. Bandeira Batista
Gestione della scuola:
Missionari cappuccini
A chi è rivolto il progetto:
EDPELQLHUDJD]]L¿QRDLDQQL
I missionari per il momento stanno lavorando
per preparare gli ambienti in vista del progetto, ma come sempre dipenderà dai fondi che
arriveranno
La comunità di Rorainopolis è ansiosa e piena
di speranza.
5RUDLQySROLVqVLWXDWDDQRUGGL0DQDXVPDD
sud dello stato di Roraima dove i Cappuccini
sono presenti con una loro fraternità, ormai
da qualche anno. È una città con quasi 20.000
abitanti con una massiccia presenza di immigrati provenienti da diverse regioni e all’interno vive una nutrita comunità indigena.
A fronte di una carenza di strutture per il temSROLEHURLQ5RUDLQySROLVLOSURJHWWR³6SRUWLQ
Solidarietà” si propone come alternativa alla
strada, alla vita senza regole, all’abbandono a
se stessi nelle proprie case e senza un sicuro
appoggio familiare: si rivolge alla popolazione più giovane della cittadina, circa 1.200 gioYDQL¿QRDLDQQLGLHQWUDPELLVHVVL
Una fascia di età molto a rischio perché nel
periodo dell’adolescenza questi giovani,
sbandati o senza una famiglia stabile, diventano facili prede della malavita locale che li
assolda per spaccio di droga, piccoli furti,
prostituzione…
L’idea guida è che lo sport, il tempo libero,
la cultura hanno il potere di ridurre la criminalità, la capacità di migliorare il comportamento dei giovani, favorire nuove amicizie e
maggior conoscenza dell’essere umano. Lo
sport come forma di solidarietà che educa alla
socializzazione, lavorando direttamente con
i bambini e con gli adolescenti, favorendo la
creatività, la competitività che fa parte del vivere quotidiano, ma nel rispetto dell’altro.
Progetto
“Frei Filipe de Montenero”
Guida per l’eradicazione della lebbra
di Frei Paulo Xavier
(Fraternitá dei cappuccini San Giuseppe da
Leonessa in Benjamin Constant)
15 aprile 2011
(Municipio di B.Constant - Amazzonia)
Il Programma di Controllo della Lebbra nel Comune di Benjamin Constant è stato lanciato nel 1952,
ma a funzionare effettivamente è avvenuto nel
1990 con l’avvento della polichemioterapia (OMS)
A questa data si contavano, approssimativamente,
circa 800 Malati. Questo è quello che risulta dal
Registro Attivo del Comune.
Oggi (2011) la situazione si presenta con queste caratteristiche e queste statistiche.
1 - Si è avuto un aumento di malati (nonostante i
decessi), sia per la crescita della popolazione ,sia
per nuovi casi di lebbra, sia per la scomparsa di
lebbrosari nello Stato dell’Amazonas e quindi il rientro a casa di lebbrosi.
/DSRVVLELOLWDGLFXUDHXQDFHUWD³SULYDF\´OLKD
resi più accessibili
Queste le statistiche:
I Pazienti registrati sono stati
1019
*UDGRGLDELOLWD¿VLFD
II ° Grado: pazienti mutilati
110 *
I º Grado “-pazienti in processo
di mutilazione
253 **
Pazienti in cura chemioterapica
30 ***
In questi ultimi giorni sono stati scoperti due nuovi
casi: 2 ragazzi di12 anni, con la malattia.
Situazione socio-economica:
Il 70% ricevono una pensione sociale della previdenza, (di * un salario minimo= 545 reais) (238
euro)
Il 30% sopravvivono a spese della famiglia, e con
aiuti sporadici, ecc..
Queste informazioni
aggiornate sono state fornite dai leader
del “Programma per
il Controllo della
Lebbra (Hanseniase)” della Città di
B. Costant (Amazzonia).
Cosa può fare l’AIFI e i sui amici e benefattori?
L’AIFI e i suoi benefattori possono dare
un aiuto ai mutilati
per acquistare loro
una protesi e una
sedia a rotelle
Per quelli in processo di mutilazione, possono fornire loro tutti i mesi, medicinali e attrezzature basilari per le medicazioni come: garze, creme, disinfettanti…
I Missionari
,0LVVLRQDULDLPDODWLSL~JUDYLHDTXHOOLDOOCLQL]LR
della polichemioterapia, offrono una cesta basica
di alimenti tutti mesi e li fanno entrare nel progetto
“distribuzione pesce” quando lo hanno disponibile.
I frati cercano di risolvere qualche emergenza
LQ SL~ VRSUDWWXWWR SHU FRORUR FKH QRQ KDQQR DLXWL
dall´Istituto di Prevvidenza Sociale.
Ringraziamenti dei missionari
5LQJUD]LDPR WXWWL L EHQHIDWWRUL FKH DWWUDYHUVR OC
AIFI, ci sostengono con le loro iniziative
“Ma la nostra mano rimane insistentemente tesa
per imitare, e farvi imitare, S. Francesco di Assisi
che, nel Lebbroso, trovó il motivo e il coraggio per
la sua vocazione e il suo carisma.”
15
LIBERIAMOIl volontariato
L’AMORE
di Tranquillo Bernini
Il volontariato cerca di dare risposte al bisogni della società, cioè di
rendersi utile, ed è riconducibile a
molteplici motivazioni: da quelle
personali, quale la riscoperta di
una religiosità più incarnata, l’esigenza di sentirsi utili a qualcuno,
il bisogno di realizzare qualcosa di
VLJQL¿FDWLYRHJUDWL¿FDQWHDTXHOle sociali, come risposta ad una
domanda della società e di supporto agli operatori professionali
per affrontare in termini organici
i problemi dell’emarginazione e
della povertà.
La realtà del volontariato, come
espressione della fraternità e della carità, è sempre stata una delle
forme di partecipazione dei laici
cristiani alla vita della comunità.
La solidarietà è anche quella di
tante persone che si recano in varie parti del mondo a portare il loro
servizio in paesi poveri, in favore
di comunità meno fortunate, dove
persino un medico, un poco di cibo
o un semplice antibiotico sono
merce rara. Nell’animo celano la
grande voglia di dare tutto per cercare di rendere migliore la vita di
chi è nel bisogno con il desiderio
profondo della condivisione.
Per molti il volontariato costituisce il rinnovarsi di un’esperienza
affascinante, per altri è invece sperimentare una via di solidarietà e
di impegno sociale, di dialogo interculturale e interreligioso.
Attraverso queste semplici cose si
capisce la differenza tra elemosina
e carità, tra pietà e compassione.
L’elemosina si esaurisce con un
gesto, la carità inizia con il donare
la propria disponibilità, il proprio
tempo. La pietà chiude in se stessi,
con un sollevare le spalle di fronte alle sofferenze altrui, mentre
la compassione fa uscire fuori ed
agire.
La solidarietà è conquista di uno
stato mentale che nel “dare” trae
EHQH¿FLRSHUORVSLULWRHFRQVHQWH
una vita migliore. Porta anche alla
ULÀHVVLRQHHGDOODFRQVDSHYROH]]D
di sé, integrandoci in una condizione reale che fa sentire cittadini
attivi del mondo.
)HVWLYDOGL0XVLFD,QGtJHQD
Frei Ricardo Francia, parroco
Nella parrocchia di “San Francesco d’Assisi” (situata nella Riserva indigena di Ewaré nell’ Alto
Solimões, regione dello stato di
Amazonas – Brasil), si è tenuto il
IV° Festival di Musica Indigena.
I frati, che risiedono in questa
parrocchia, attraverso questo
evento culturale hanno cercato di
conservare e valorizzare gli elementi culturali dei popoli indigeni di etnia Ticuna e Cocama.
L’evento ha visto la partecipazione di diverse comunità indigene
GHLYDUL¿XPL
16
Oltre a esibizioni di canti e danze
che avevano lo scopo di raccontare le leggende e la vita quotidiana
delle comunità indigene, ci sono
stati concorsi per la scelta del
“guerriero” indigeno, dell’indiJHQDSLEHOODHSHU¿QLUH«ODUHalizzazione di un torneo di calcio.
Tutto ciò è stato un compito grati¿FDQWHSHUL&DSSXFFLQLFKHRSHrano in questa area; la fraternità
quotidiana con gli indigeni ha
permesso loro di conoscere e di
apprezzare le ricchezza esistenti in questa cultura e cercare di
aiutarli a mantenere queste belle
espressioni.
Per concludere, il Festival di
musica indigena è stato uno dei
meccanismi del processo di evangelizzazione che potranno favorire la vita dei Cocama e Ticuna
nello stato di Amazonas.
I Guarani rioccupano la
loro terra Tensione in Brasile
Survival International
(27 maggio 2011)
I Guarani della comunità
di Lananjeira
Dopo aver vissuto ai margini di
una superstrada per un anno e
mezzo, in preda alla disperazione, una comunità di Guarani del
Brasile ha riconquistato parte della sua terra ancestrale. Gli Indiani sono rientrati nella loro terra
la scorsa settimana, dopo esser
giunti al punto di non poter sopportare oltre di vivere in quelle
spaventose condizioni lungo il
ciglio di una strada.
I Guarani della comunità di Laranjeira Nanderu avevano subito
il furto delle loro terre negli anni
‘60 per far posto agli allevamenti
di bestiame. Erano riusciti a tornarvi nel 2008, ma furono poi
cacciati di nuovo nel settembre
2009 – subito dopo, il loro villaggio fu attaccato brutalmente e
ridotto in cenere.
Da allora, hanno vissuto sul ciglio della superstrada, sotto teli
di plastica, con scarso accesso
all’acqua pulita, al cibo o all’assistenza medica, senza riparo dal
caldo intenso e
dalle inondazioni. Auto e grossi
FDPLRQ V¿ODYDno accanto alle
loro tende giorno
e notte. Uno di
loro fu travolto e
ucciso.
“Laranjeira Nanderu era la terra di mio padre,
la terra di mio
nonno e del mio
bisnonno…” disse ai ricercatori di Survival il portavoce della
comunità, Faride, prima della rioccupazione. “Dobbiamo tornare
là per poter lavorare e vivere in
pace… questo è il nostro sogno.”
Oggi, la comunità sta sollecitando
XI¿FLDOPHQWHLOJRYHUQRDSURWHJgere la loro terra per non esserne
sfrattati nuovamente.
I
Guarani
hanno
un Donna Guarani
profondo legame spirituale con la
loro terra da
cui dipendono per il loro
benessere
¿VLFR H SVLchico.
Dopo aver
perso quasi
tutta la loro
terra a causa
degli alleva-
menti e delle piantagioni di soia
e canna da zucchero, da anni, migliaia di Guarani vivono in squallide riserve sovraffollate oppure
accampati ai lati delle strade.
Alcuni leader guarani che hannoguidato le comunità alla rioccupazione della loro terra sono stati
assassinati. Tra di essi c’è anche
Marcos Veron, leader riconosciuto a livello internazionale.
“Non sorprende che dopo aver
sopportato tanta dolorosa precarietà e per così tanto tempo, i
Guarani abbiano deciso di affrontare la situazione e di tornare a
casa da soli” ha commentato oggi
6WHSKHQ&RUU\GLUHWWRUHJHQHUDOH
di Survival. “Questa azione dovrebbe scuotere le autorità e indurle a proteggere la loro terra e
la comunità dalla minaccia latente di un altro sfratto. È davvero il
minimo dovuto loro.”
17
,352*(77,GHL0,66,21$5,
Leopardo
Notizie e aggiornamenti sui
2 progetti sostenuti
dall’AIFI
a Benjamin Constant
(AMAZZONIA)
La Pastoral da criança
(La Pastorale del bambino)
1. Volontariato – Ci sono più di 60 agenti volontari, impegnati nella Pastorale dei Bambini,
che visitano le famiglie delle nostre comunità
urbane e costiere. Tutti i volontari hanno ricevuto una formazione in materia di alimentazione, controllo del peso e di igiene.
2. La coordinatrice parrocchiale, Maria José,
organizza gli incontri mensili con tutti i volontari per valutare e completare il modulo da
LQYLDUHDJOLXI¿FLUHJLRQDOLGHOOD3DVWRUDOHGHO
bambino.
3. Ci impegniamo a coinvolgere diversi infermieri professionali ad essere presenti nel giorno della pesata dei bambini.
4. Il giorno della pesata diamo del cibo per aiutare la nutrizione dei bambini.
5. Le famiglie attualmente seguite: 80 per mese.
6. La casa della “Madre Gestante”* ospita donne incinta prima e dopo il parto. E’ aperta anche
ad accogliere i bambini di una scuola.
Sono più di 100 i bambini che vi si recano ogni
giorno per ricevere le prime nozioni di alfabetizzazione.
Nella pastorale abbiamo sempre avuto problemi con il cibo!
E’ necessario recuperare la coltivazione di ortaggi nei cortili.
/DV¿GDqJUDQGHPDPROWRSLJUDQGHqLOQRstro desiderio di costruire un mondo nuovo.
*La Casa della
“Madre Gestante”
è stata costruita
dall’AIFI nell’anno
2004.
18
Progetto Lebbra
La solidarietà di tutti per debellare la lebbra
a cura di Frei Paulo Xavier
13 maggio 2011
1. I pazienti - sono di una età compresa tra i 15
anni. Ultimamente ci sono stati casi tra i bambini e questo evidenzia che esiste una trasmissione
della malattia.
2. Gli assistenti sanitari sono dodici. La popolazione è aumentata. Nel 2010 Benjamin Constant
contava circa 35.000 abitanti.
Oggi c’è necessità di eseguire una ricerca sulle
cause che portano a questo aumento e combattere i pregiudizi e la discriminazione tra le persone.
3. C’è un tentativo di organizzare lezioni nelle
scuole e in altri ambienti in modo che, al momento delle prime manifestazioni della malattia,
le persone si rechino presso gli ambulatori.
, SURIHVVLRQLVWL FRQ VSHFL¿FD IRUPD]LRQH LQ
questo settore, sono: Arlindo Peixoto, Solange
Pereira, Cleudo Maria Cilene, Marlene Silva.
5. Le aree che necessitano di ulteriore attenzione
sono: Javarizinho, Umarizal, Cidade Nova, Bom
Jardim e Baixada 13
de Maio.
6. I professionisti hanno bisogno
di corsi di aggiornamento e noi ne
stiamo sostenendo
alcuni come: corso
di base sul morbo di Hansen, prevenzione della
GLVDELOLWj¿VLFDQHLOHEEURVLHFF
Abbiamo bisogno della solidarietà di tutti per
debellare la lebbra.
Dipende solo dal gesto di ognuno di noi.
Tendiamo una mano!
Indicate nella causale del
versamento il numero del
progetto verso cui avete
indirizzato la vostra offerta
TRA IL DIRE E IL FARE…
di Nino Parisi
Tra il dire e il fare c’è di mezzo…il mare. È un vecchio e conosciuto detto davanti al quale ci troviamo, a volte, quando non riusciamo o non vogliamo
realizzare, per motivazioni varie, i nostri progetti.
Molto probabilmente perché essi non si basano su
obiettivi precisi che possano portare utilità a noi
stessi o agli altri.
Al contrario, il Progetto al quale si è fatto riferimento nel periodico “Amazzonia” n° 104, che
portava il titolo “Cittadinanza e solidarietà come
impegno contro la povertà e l’esclusione sociale”,
che ha avuto come Obiettivo la sensibilizzazione
delle giovani generazioni al senso della solidarietà,
si è concluso felicemente con una Mostra Mercato
il cui ricavato sarà devoluto a favore del Progetto
n° 1 dell’AIFI: La scuola infantile “Sorella luna” di
Benjamin Constant.
Il giorno 7 maggio 2011, grande fermento nell’Istituto Comprensivo “M.Vizzone” di San Ferdinando
(R.C). Tanti gli oggetti in vendita, frutto del lavoro
dei ragazzi e dei docenti della Scuola secondaria di
I° grado impegnati nel laboratorio creativo-espressivo, in seguito alla progettazione proposta dalla
Caritas della Parrocchia “San Ferdinando Re” guidata dai s.d.c dell’Opera don Luigi Guanella prossimamente santo. Tanto l’entusiasmo degli alunni
e tanta la soddisfazione perché coscienti di aver
lavorato per altri bambini , meno fortunati di loro,
che aspettano un aiuto , ma soprattutto un segno di
affetto e di speranza.
1HOFDVRVSHFL¿FRVLSXzDIIHUPDUHFKHLOPDUHLQWHVRFRPHLGHDGLGLVWDQ]DGLVSD]LRLQ¿QLWRqVWDto sostituito dalla bontà degli occhi, dalla bontà del
cuore, dalla bontà delle mani di tanti ragazzi che
hanno voluto farsi prossimo ad altri ragazzi, lontani
da loro ma fratelli nella stessa umanità. Attraverso
gli occhi, attraverso il cuore, attraverso le mani ,
l’impegno è diventato concretezza, solidarietà.
Bell’esempio, questo, di carità evangelica e di
prossimità che è il presupposto “per educarci ed
educare, responsabilizzarci e responsabilizzare ad
un sentire comune, ad un’attenzione rivolta a chi
vive sul nostro o altri territori e si misura con le diYHUVHGLI¿FROWj´,QDOWUHSDUROHqXQEHOO¶HVHPSLR
che guida verso la “civiltà dell’amore” di cui oggi,
in particolar modo, si ha tanto bisogno.
&DULEHQHIDWWRULSRWHWHFRPXQLFDUHFRQLQRVWULXI¿FLQHJOL
orari indicati:
Associazione “Insieme Fratelli Indios “ – Onlus
Via Canali 14 – 06124 Perugia - Tel. 075/5056039 - Fax : 075/5056039
(PDLODVVL¿#OLEHURLW
:HEZZZDL¿DPFRP
2UDULRDSHUWXUDXI¿FLR
0DUWHGu Mercoledì
Giovedì
RUH
ore 16,30 - 18,00
ore 10,00 - 12,45
19
La ‘colpa’ degli Ara
ed i mangiaterra
Da sempre il sale è stato uno degli elementi più rari e ricercati
dell’Amazzonia; lungo le spiagge
DUJLOORVHGHLVXRL¿XPLQRQqGLI¿FLOHWURYDUHYHULHSURSULµSUDWL¶
di farfalle multicolori che, ammassate l’una accanto all’altra,
fremono nella spasmodica ricerca
delle preziose e microscopiche
particelle.
Per uccelli e mammiferi questa
primaria necessità implica qualche problema in più; essi, infatti,
non sono in grado di sfruttare questi ‘giacimenti’ perché i sali sono
troppo scarsi e troppo poco concentrati per poter essere utilizzaWL FRQ SUR¿WWR WXWWDYLD LQ DOFXQH
zone molto particolari i preziosi
elementi si fanno più consistenti;
si tratta normalmente di depositi
DUJLOORVLFKHO¶D]LRQHGHL¿XPLR
della pioggia porta a contatto con
l’atmosfera e che, nell’Amazzonia ispanofona, vengono chiamati
‘Colpas’.
Famosissima è la cosiddetta ColSDGHORV*XDFDPD\RVRYYHUROD
‘Colpa delle Are’ ubicata lungo il
corso del Rio Tambopata, nel Parco Nazionale del Manu (Perù sud
Orientale); qui centinaia di Are
Macao si accalcano insieme a numerose specie aviarie per cibarsi
di quell’argilla particolare. Il luogo è divenuto famoso per la grande quantità di pappagalli che lo
frequentano, ma le specie animali
che visitano la ‘Colpa’ sono assai
più numerose. Le are ne costituiscono solo l’elemento più appariscente, soprattutto a causa dei bei
colori e del carattere poco elusi-
20
vo che le caratterizza; tapiri,
pecari, formichieri, grossi roditori e felini di varie specie
visitano di soppiatto questa e
ad altre ‘Colpas’ perse nella
foresta al solo scopo di mangiare la preziosa argilla.
Come per gli animali, la costante necessità di sali ha da
sempre coinvolto anche gli
umani; da millenni attraverso
misteriose ed apparentemente
invisibili rotte commerciali, essi hanno provveduto a
scambiare piume, pellicce,
frutta ed animali selvatici con
i prodotti delle montagne, tra i
quali, in primo luogo, proprio
il sale.
Ma la risposta dell’uomo a
questa vitale necessità è stata
quanto mai varia; alcune popolazioni ad esempio hanno imparato a distinguere, ad estrarre ed a
nutrirsi di quelle stesse tipologie
di argilla appetite dagli animali di
cui sopra.
Tra i molti casi menzionati, il più
noto e studiato è quello dei Lamas o lamistas; un’antica popolazione che la tradizione vuole essersi formata dalla fusione della
tribù amazzonica dei Capanahua
e quella andina dei chancas che,
inseguita dall’esercito inca un
centinaio d’anni prima dell’arrivo degli europei, si rifugiò nelle
umide selve amazzoniche.
Robusti, di carnagione chiara e
statura elevata (soprattutto rispetto alla media amazzonica), i Lamas abitano la regione dell’alto
Huallaga e continuano a coltivare
Pappagalli Ara
con grande perseveranza e tenacia le antiche tradizioni, evitando
i matrimoni misti ed abitando in
villaggi o anche in quartieri urbanizzati a loro riservati; nel passato
erano abilissimi produttori di archi e dardi avvelenati, in seguito
divennero anche portatori molto
apprezzati. L’uso di mangiare la
terra presso questa gente è ancora
molto diffuso; nel passato i primi
europei insinuarono che questa
DELWXGLQH IRVVH GD LGHQWL¿FDUVL
come una delle principali cause di
morte, le autorità religiose e civili
punirono severamente quello che
veniva considerato un vizio orribile ed insensato con la fustigazione. Fu il Dr Pedro Weiss che,
per la prima volta, nel 1950 iniziò
ad ipotizzare come l’assunzione
di argilla potesse dare un utile ap-
Indios Lamistas
porto in sali minerali, ferro, calcio e magnesio alla povera dieta
di queste popolazioni. Weiss ne
ipotizzò anche un’azione topica
ed assorbente
nei confronti
dei loro intestini,
irritati
dalla presenza
di parassiti e
dall’impiego
costante di peperoncino ed
alcool… analisi chimiche
sucessive hanno in gran parte confermato
le ipotesi di
Weiss.
In ogni caso l’argilla da loro utiOL]]DWDD¿QLFRPPHVWLELOLKDXQD
consistenza del tutto particolare,
“LA MANIOCA”
di Anna e Maria Sciacca
/DPDQLRFD\XFFDRFDVVDYDRULJLQDULDGHOODIRUHVWD
amazzonica è coltivata da migliaia di anni.
Gli indigeni la considerano la “pianta della vita”.
Il suo colore bianco, simboleggia la fertilità e l’abbondanza.
La pianta alta 2-3 metri ha foglie alterne che possono variare dal porpora al verde chiaro e scuro, menWUHL¿RULVRQRSLFFROLJLDOORYHUGLURVDRSRUSRUD
senza corolla.
La pianta produce tuberi di 4/8 Kg (Manihot utilissima e Manihot dulcis) da cui si ricava la cassava.
La manioca viene utilizzata per produrre tapioca,
torte, pani, biscotti, polenta…
Per ottenere la tapioca, il tubero deve essere lavato,
grattugiato, trattato e scaldato. La tapioca viene utilizzata come elemento per la produzione di cosmetici, colle, detergenti e carta.
La radice di manioca può essere cucinata in molti
modi come le patate.
Dalla pianta si ottiene la “tepe”, una bevanda leggermente fermentata, che viene offerta agli ospiti
durante gli incontri, le riunioni, le feste.
Soltanto le donne raccolgono le radici della pian-
oleosa al tatto e molto plastica
viene diluita in acqua spesso con
sostanze di origine vegetale ed
assunta come bevanda o tisana,
altre volte viene spalmata sulle
SDWDWHRVXOOD\XFFDEROOLWDFRPH
fosse una salsa, oppure cucinata in vari modi insieme ad altri
alimenti animali e vegetali; una
cosa è certa la passione per questa argilla supera di molto quella per gli alcolici. Farà strano a
molti ricordare come nel passato
una simile abitudine fosse diffusa
anche in alcune zone dell’antica
Grecia; nei mercati di Samos,
Chios e persino Cipro si vendevano piccoli pani di argilla destinati
al consumo umano.
Tuberi di manioca
ta che poi
mettono
a bollire
in grosse
pentole.
Dopo
la
bollitura le
indigene si
siedono attorno al fuoco e la masticano, mettendola
poi in un altro recipiente a cui aggiungono acqua.
La manioca viene tagliata in strisce sottili che vengono poste al sole e poi pestate; la pianta è commestibile, ma ci sono alcune varietà che sono velenose
e devono essere sottoposte alla cottura per diventare
commestibili.
L’Europa importa molta manioca per l’allevamento
del bestiame. La pianta viene anche utilizzata come
addensante e come ingrediente in alcuni prodotti
dietetici.
La più antica zona di coltivazione della manioca è
VWDWDWURYDWDQHOVLWR0D\DGL-R\DGH&HUHXLQ6DOvador e risale a 1400 anni fa.
Il nome della radice (mandioca) deriva dal Tupì “madi’og” e quello della fecola (tapioca) da “tapi’og”.
La manioca comprende circa 180 specie e si coltiva
¿QRDPG¶DOWLWXGLQH
21
Il dott.Lo Curto con i sanitari dell’ospedale indiano
INDIA
18 marzo 2011
Ciao amici,
H¶ VWDWR HPRWLYDPHQWH PROWR GLI¿FLOH SDUWLUH SHU XQD
nuova spedizione umanitaria in India, dopo la catastrofe
ecologica e radioattiva del Giappone,di qualche settimana
IDXQLFDFRQVROD]LRQHHCODQRWL]LDFKHWXWWLLPLHLDPLFL
giapponesi e i loro familiari stanno bene.
Come sapete, dopo precedenti esperienze a Calcutta da Madre Teresa, mi reco nel sud dell’India dal
2005, cioe’ subito dopo il primo grande tsunami, famoso in tutto il mondo per la sua estensione e che
anche qui causo’ migliaia di vittime.
,OOXRJR.DQ\D.XPDULHVWUHPLWDCDVXGGHOO¶,QGLDH¶FDULVPDWLFRSURSULRVXOSXQWRG¶LQFRQWURGLWUH
mari (Mar del Bengala, Oceano Indiano, Mare d’Arabia) ed e’ ritenuto pieno di energia (Gandhi vi si
reco’ spesso per meditare).
Si tratta in gran parte di villaggi sul mare, la cui economia si basa esclusivamente sulla pesca.
Anche se l’ India e’ prevalentemente di religione Indu (80%),Musulmana (18%) e solo in minima parte
&ULVWLDQDTXLVLFRQFHQWUDODTXDVLWRWDOLWDCGHOFULVWLDQHVLPRLQGLDQR
L’ospedale che mi ospita nel villaggio di Karungal e’ delle “Nirmala sisters”, una congregazione di suore
LQGLDQH(CPROWRSDUWLFRODUHROWUHDOODPDWHUQLWDCDOODFKLUXUJLDRVWHWULFDWDJOLRFHVDUHRLQFDVRGLSDUWR
a rischio), alla medicina e alla pediatria, esiste un piccolo centro di medicina omeopatica, che utilizza la
PHGLFLQDD\XUYHGLFDDWWUDYHUVROHSLDQWHPHGLFLQDOLHLOPDVVDJJLRWUDGL]LRQDOHVLDQHOO¶DGXOWRVLDQHO
neonato (shantala).
Il mio servizio si e’ reso possibile anche grazie alla collaborazione della volontaria italiana ALESSIA
FRATIANNI,di Torino, laureanda in medicina e, ovviamente, sia grazie ai miei numerosi amici e sostenitori , sia ai collaboratori volontari indiani.
ATTIVITA SVOLTA NEL NIRMALA HOSPITAL:
-donazione di un DEFIBRILLATORE, macchina capace di “resuscitare”, in certi casi, pazienti con arresto cardiaco, tramite una scarica elettrica
-donazione del mio nuovo libro a fumetti di educazione sanitaria, “INDIA ILLUSTRATED HEALTH
%22.´LQVLHPHDGXQ,03,$17292&(FKHVDUDCXWLOL]]DWRGDOOHLQIHUPLHUHSHUSDUODUHPHJOLRGL
prevenzione e malattie quando visiteranno i villaggi vicini.
-donazione di un NUOVO COMPUTER con stampante
-donazione di un LETTO PER MASSAGGI TRADIZIONALI
ATTIVITA` SVOLTA NEI VILLAGGI VICINI:
-distribuzione del mio nuovo LIBRO di educazione sanitaria
GH¿QL]LRQHHWHUPLQHGHOSURJHWWRGL0,&52&5(',72GLFXLKDQQREHQH¿FLDWRSHUDQQLYHGRYH
dello tsunami
-distribuzione di GIOCATTOLI E MATERIALE DIDATTICO in alcune scuole primarie e secondarie
-donazione di 10 BANCHI ad una scuola secondaria
-donazione di FERRI CHIRURGICI e MATERIALE MEDICO ad un dispensario locale e ad una scuola
per infermieri
/¶HVSHULHQ]DH¶VWDWDDQFRUDXQDYROWDSRVLWLYDPDOJUDGRODPLDDWWLYLWDCPHGLFDVLDVWDWDPROWROLPLWDWD
(la laurea italiana non e’ riconosciuta in India), ma e’ servita ad imparare e ad osservare ancora una volta
usi e costumi locali, come ad esempio:
L’ESPOSIZIONE ALL’ ARIA APERTA, AL SOLE DEL MATTINO DEL CORPO DEL NEONATO nei
primi dieci giorni di vita, per curare l’ itterizia temporanea, oppure lo “SHANTALA”, IL MASSAGGIO
DEL NEONATO nella prima settimana,una tecnica millenaria indiana che comincia a diffondersi anche
in occidente.
aldo lo curto
medico volontario itinerante
22
AIFI
Filo diretto con i benefattori
POSTA DALLE MISSIONI
AFRICA - Etiopia (Addis Abeba) - 30 aprile 2011 – Pasqua di Resurrezione
Cari amici e benefattori grazie di cuore per il vostro aiuto. Attualmente al Centro Romagna di Addis Abeba
(Etiopia) seguiamo 4888 bambini. Il nostro è un programma di scolarizzazione per gli orfani dell’Etiopia.
Padre Bernardo Coccia
INDIA - 31 marzo 2011
Cari benefattori dell’AIFI
Io sono suor Jude, medico delle “Nirmala sisters”, all’ospedale di Karungal (Tamil Nadu) – India.
,OGU/R&XUWRFLKDFRQVHJQDWRLOPDWHULDOHFKHFLDYHWHGRQDWR$EELDPRULFHYXWRLOGH¿EULOODWRUHHVSHULmentato la vostra generosità attraverso il dottor Aldo.
Grazie molto! Le nostre preghiere sono vicine a voi.
Con amore
Sr. Jude
Un nuovo servizio dell’AIFI per i benefattori
Comunicate la vostra e-mail:
L’AIFI, rinnovando e modernizzando la sua attività, desidera informare tutti i benefattori sulle numerose
iniziative (convegni, discussioni, forum, invio newsletter, videoproiezioni, curiosità e informazioni …..direttamente dall’Amazzonia) che saranno a disposizione di tutti coloro che segnaleranno (se non lo hanno
già fatto) la propria e-mail alla nostra associazione.
Periodicamente i benefattori, che avranno comunicato il proprio indirizzo di posta elettronica, riceveranno
le news sulla Missione in Amazzonia, sui missionari e sulle varie iniziative proposte dall’AIFI.
4XHVWRFLSHUPHWWHUjGLUHVWDUHLQFRQWDWWRLQPRGRVHPSOLFHHFRQRPLFRHGHI¿FDFHFRQYRL
L’indirizzo e-mail dell’AIFI è : DVVL¿#OLEHURLW
Collaborate con noi!!!
Scriveteci e diteci la vostra opinione!
Proponete nuove iniziative!
Una Santa Messa per aiutare i più poveri
Cari benefattori
Le SS. Messe sono un prezioso aiuto perché consentono ai missionari di poter realizzare:
piccoli progetti
acquistare cibo e medicine per i poveri della loro parrocchia
costruire casette per i lebbrosi…
I nostri missionari in Amazzonia sono disponibili per la celebrazione di SS. Messe nella loro parrocchia per
i vivi e i defunti.
Le SS.Messe saranno celebrate secondo le intenzioni degli offerenti.
Preghiamo tutti i benefattori che ordinano una messa per i loro defunti di non dare indicazioni sulla
data di celebrazione. Saranno i missionari a stabilire di volta in volta il giorno e il mese di commemorazione ( in base alle richieste ricevute). Grazie!
23
Scarica

scarica il giornale in PDF