Norme & Leggi
Test di laboratorio
Davide Barbato
Coordinatore Laboratorio Tecnologico
LegnoLegno
Prova di forza
Come tutti i fenomeni
in continuo progresso
e sviluppo, anche il
quadro normativo
dei serramenti è
soggetto a periodiche
revisioni, aggiustamenti
e adattamenti per
allinearsi e soddisfare
con maggiore efficacia
le richieste del mercato
e le necessità dei
produttori.
Carico Statico
Carico Dinamico
Attacco Manuale
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Anche per tale motivo le norme di prova riguardanti l’effettuazione dei test di antieffrazione, sono state oggetto di una importante
modifica; sono di fatto state ritirate le norme sperimentali UNI
ENV 1627 – 1628 – 1629 - 1630 del 1999 e sono state emesse,
da UNI a Giugno 2011 le nuove norme di prova antieffrazione:
porte pedonali, finestre, facciate continue, inferriate e chiusure
oscillanti – Resistenza all’effrazione
1.UNI EN 1627:2011 – Requisiti e classificazione
2.UNI EN 1628:2011 – Metodo di prova per la determinazione
della resistenza sotto carico statico
3.UNI EN 1629:2011 – Metodo di prova per la determinazione
della resistenza sotto carico dinamico
4.UNI EN 1630:2011 – Metodo di prova per la determinazione
della resistenza all’azione manuale.
Il passaggio delle norme da UNI ENV a UNI EN sancisce proprio
la definizione dei documenti non più come norme sperimentali.
Lo scopo primario delle norme rimane il medesimo: la definizione
delle caratteristiche e la classificazione di sistemi con riferimento alla capacità di limitare e ridurre le intrusioni violente in locali
protetti.
PRINCIPALI MODIFICHE
Le modifiche contenute nelle nuove norme antieffrazione sono
tutt’altro che irrilevanti; ve ne sono molteplici di principale interesse dei Laboratori ed altre che è bene conoscere in quanto fondamentali nel caso si voglia rilevare la prestazione di antieffrazione
sui propri prodotti.
Prima però di parlare delle modifiche è bene specificare che,
come riportato in UNI EN 1627, i prodotti testati e classificati secondo il precedente standard di prova possono essere considerati conformi anche all’attuale norma; vige il concetto, che per
anni abbiamo sostenuto e finalmente è presente il alcune norme
di prova, relativo al “recupero storico dei dati”.
Altra importante nota che viene riportata nella UNI EN 1627 riguarda la suddivisione dei prodotti testabili in 4 gruppi:
•Gruppo 1: Assimilabile a prodotti come porte e finestre con
apertura a battente, ribalta, a bilico, ecc
•Gruppo 2: Assimilabile a prodotti con apertura scorrevole
•Gruppo 3: Assimilabile a prodotti come gli avvolgibili
•Gruppo 4: Assimilabile a inferriate
Per ogni gruppo sono previste procedure di verifica che possono
differenziarsi per modalità e tempistiche.
Di seguito descriveremo principalmente le novità facendo riferimento ai prodotti di gruppo 1.
da sapere
•A differenza degli altri test sui serramenti, nei quali il metodo di prova
è univoco e si stabilisce la classe
prestazionale in funzione dei valori
rilevati, per l’antieffrazione si definisce a priori la classe che si vuole
testare (che è legata al tipo e alla
destinazione d’uso: residenziale,
istituti di credito, pubbliche amministrazioni, gioiellerie…) e in base a
questa scelta il metodo di prova varia nei carichi, negli attacchi e nelle
sollecitazioni inferte al prodotto.
•Come più volte specificato, la definizione di chiare prestazioni di antieffrazione non rende il prodotto
“immune” da aperture; molto semplicemente rileva oggettivamente la
capacità di “resistere” per un tempo maggiore ad un attacco al fine
di disincentivare il tentativo di intrusione.
•Nel testo della nuova norma è indicato che i test effettuati secondo
la precedente versione normativa
sono da ritenersi validi e quindi non
sono da effettuare nuovamente.
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Test di laboratorio
PROVA AL CARICO STATICO UNI EN 1628:2011
PROVA AL CARICO DINAMICO UNI EN 1629:2011
La prova di carico statico viene eseguita individuando sul serramento i punti più deboli e successivamente caricando tali punti
con forze definite in funzione della classe da verificare. Maggiore
è la classe e più elevata sarà la forza.
La principale modifica riguarda 2 punti fondamentali:
1.la definizione dei punti di carico
2.la modalità con la quale si verifica la conformità o meno dei
campioni analizzati
La verifica al carico dinamico è un test da eseguire solo per prodotti la cui classificazione richiesta siano la classe 1, la 2 o la 3.
Dalla classe 4 in poi la prova al carico dinamico non viene più
richiesta in quanto le forze applicate mediante la prova statica
eccedono abbondantemente le sollecitazioni applicate mediante
il carico dinamico.
La prova, concettualmente semplice, prevede l’impatto di un
pendolo in corrispondenza dei punti indicati sul campione, definibili genericamente come il centro del pannello e gli angoli del
telaio.
I punti di carico che vengono individuati, secondo l’attuale norma
di prodotto sono definibili in:
•F1 angoli del pannello
•F2 punti in prossimità degli angoli del telaio
•F3 punti di chiusura
Si sono eliminate rispetto al precedente metodo la definizione
di punti intermedi tra 2 punti di chiusura nel caso questi fossero
particolarmente distanti tra loro e si pone maggiore attenzione
agli angoli dei telai che non sono adeguatamente “coperti” da
chiusure nelle proprie vicinanze.
Per la definizione della conformità, le prove prevedono che vengano sondati, con appositi tamponi composti da tubolari di diverso diametro, i punti sotto carico al fine di verificare se lo scostamento presente tra anta e telaio eccede i limiti previsti.
I tempi di mantenimento del carico, che nella precedente versione erano di 1 minuto per ogni punto, sono stati pesantemente
ridotti.
La nuova UNI EN 1629 può essere considerata a tal fine una vera
e propria rivoluzione della versione precedente in quanto
prevede:
1.Il cambio del sacco di 30 Kg utilizzato per gli impatti con un
ruotino del peso di 50 Kg definito come un corpo molle (poiché
esternamente ha dei battistrada con camera d’aria) e pesante.
2.La modifica delle “altezze di caduta” del pendolo che sono notevolmente ridotte.
Anche nella prova al carico dinamico, la verifica dell’idoneità del
prodotto è stata modificata e ad oggi prevede come elemento
discriminante il passaggio o meno della sagoma ellittica descritta
nel documento UNI EN 1627.
Classificazione prodotti antieffrazione
G1
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G2
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PROVA DI ATTACCO MANUALE 1630:2011
CLASSIFICAZIONE
Probabilmente, nonostante le numerose modifiche, questo test
può essere considerato quello che è “meno variato” rispetto alla
precedente versione.
L’attacco manuale, ovvero il tentativo di intrusione da parte dei
tecnici del Laboratorio, viene effettuato in considerazione della
classe prevista, con gli attrezzi consentiti dalla norma e per la
durata del test indicato.
Come nella precedente versione normativa, si necessita di due
campioni identici poichè sul primo campione viene eseguita la
prova manuale “preliminare” e sul secondo la prova manuale
“principale”.
A tutela dei serramentisti che hanno intenzione di verificare prodotti antieffrazione, è bene specificare che la norma prevede
qualifiche del personale che effettua tale test molto severe e che
sarebbe bene avere certezza della presenza di tali qualifiche
presso il Laboratorio identificato per eseguire le prova.
Per il resto sono rimasti invariati i tempi di durata degli attacchi
manuali mentre ha subito una lieve variazione la composizione
degli attrezzi utilizzabili per ogni singola classe.
Il punto di maggiore rilevanza relativamente gli attrezzi da scasso
utilizzabili è legato alla modalità d’utilizzo: la norma ne specifica il
fine e le modalità di applicazione.
Ad esempio:
•Per la classe 2: il martello si può usare solo per colpire su cuneo e cacciavite. Non si può colpire direttamente sul campione.
•Per la classe 3: il piede di porco si deve usare solo per fare
leva. La parte appuntita può essere utilizzata per creare fori utili
ad arrivare alla ferramenta. NON deve essere utilizzato come
ascia, martello o altro uso improprio.
La classificazione finale che il prodotto testato secondo gli attuali
standard normativi ottiene per l’antieffrazione è conseguibile solo
se il campione risulta conforme a tutti e tre i test (statica, dinamica e manuale).
L’estendibilità dei risultati a prodotti di dimensioni diversa da quello testato ha subito una integrazione, rimane pressoché invariata
per le porte, ma prevede nuovi requisiti per le finestre quali ad
esempio la superficie complessiva del serramento alla quale si
può fare riferimento con un +/- 25%.
Forse non a tutti è nota la selettività della norma antieffrazione e
la “difficoltà” nel superare tale test. I risultati ottenuti sui prodotti
testati negli ultimi 2 anni presso il Laboratorio LegnoLegno sono
sintetizzati nel grafico 1 (G1).
È immediatamente chiaro che la maggior parte dei prodotti testati (circa il 36%), nonostante siano stati studiati e progettati per superare le prove antieffrazione, risultino non idonei ai test indicati.
Per correttezza si specifica che la maggior parte dei test è stato
eseguito secondo le precedenti normative.
Altro elemento rilevante è la collocazione dei prodotti nelle classi
2, 3 e 4. La percentuale più elevata dei i prodotti conformi si
è posizionata in classe 3, a differenza degli anni precedenti nei
quali una altissima percentuale si posizionava in classe 2 (vedi
grafico 2 (G2)).
Questo ad evidenziare come si siano evoluti negli ultimi tempi accessori e componenti in genere, con l’intento di aiutare il prodotto ad elevare la prestazione antieffrazione che sempre maggiore
importanza ricopre negli interessi del mercato.
Proprio la ricerca continua indirizzata all'innalzamento delle classi
da rilevare è elemento a cui la norma pone attenzione; vengono
identificati, per quanto riguarda accessori quali il cilindro e le serrature, le caratteristiche prestazionali proprie dei singoli elementi,
al pari di quanto fatto già con il vetro (vedi tabella 1).
Non è facile sapere come si evolverà il futuro “professionale” dei
serramenti e dei serramentisti, ma non è difficile presupporre l’attribuzione di importanza sempre maggiore ed un peso sempre
più elevato a questo requisito…in fin dei conti sono le finestre e
le porte che aprono un quadro sul mondo e ci proteggono nelle
nostre abitazioni.
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Requisiti per la ferramenta
Classe di Resistenza
RC 1 N
RC 2 N /
RC 2
RC 3
RC 4
RC 5
RC 6
Cilindro (Cifra 7)
4
4
4
6
6
6
Cilindro (Cifra 8)
1
1
1
2
2
2
EN 1303
EN 1906
Accessori (Cifra 7)
1
2
3
4
4
4
3
3
4
7a
7
7
EN 12209
Serrature (Cifra 7)
T1
Può essere utilizzata una serratura con protezione di
classe 6 (cifra 7) se la resistenza da trapanatura in classe
7 è garantita dalla costruzione della porta.
a
EN 1303:2005, Accessori per serramenti - Cilindri per serrature - Requisiti e metodi di prova
EN 1906:2010, Accessori per serramenti - Maniglie e pomoli - Requisiti e metodi di prova
EN 12209:2003, Accessori per serramenti – Serrature e
chiavistelli – Serrature azionate meccanicamente, chiavistelli e piastre di bloccaggio – Requisiti e metodi di prova
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