Impianto di depurazione delle acque reflue di Tolentino (Mc) maggio 2001 Visita delle classi 3 Ocb e 5 TCB Con i proff. Carla Marinozzi Franco Capenti Franco Maiolati IPIA “E. Rosa” - Sarnano presentazione a cura di franco maiolati Impianto di depurazione delle acque reflue di Tolentino (Mc) FOGNA Grigliatura grossolana sollevamento denitrificazione omogeneizzazione clorazione Decantazione secondaria Acqua surnatante Digestione primaria ispessimento Decantazione primaria supero ricircolo Areazione nitrificazione Grigliatura fine Dissabbiamento disoleamento Digestione secondaria planimetria SCARICO Disidratazione meccanica SMALTIMENTO Impianto di depurazione delle acque reflue di Tolentino (Mc) Liquami domestici ed industriali. Due collettori: dal centro abitato (ca. 4000 m3) e dalla zona industriale. Arrivo liquami Potenzialità complessiva: 50.000 abitanti equivalenti Griglia grossolana In funzione una linea: 25.000 ab. eq. Impianto di depurazione delle acque reflue di Tolentino (Mc) griglia grossolana (3 – 10 cm), a pulizia manuale Stazione di sollevamento con 5 pompe; ne funzionano due contemporaneamente – ognuna 250 mc/h – comandate da indicatori di livello a galleggiante Impianto di depurazione delle acque reflue di Tolentino (Mc) La griglia fine separa particelle di circa 1 cm; la pulizia è automatica, con un rastrello ruotante temporizzato; il materiale separato è raccolto su un cassonetto e smaltito come rifiuti solidi. Impianto di depurazione delle acque reflue di Tolentino (Mc) La disabbiatura e la disoleatura avvengono in un’unica vasca circolare. Sul fondo delle soffianti inviano aria che porta le sostanze grasse in superficie (flottazione), da dove vengono raccolte e smaltite successivamente. La sabbia viene raccolta su una vasca a terra. Impianto di depurazione delle acque reflue di Tolentino (Mc) L’acqua arriva dal centro, in modo radiale per evitare turbolenza. La passerella è collegata con un raschiatore di fanghi sul fondo e con un raschiatore superficiale che elimina eventuale materiale galleggiante. La sedimentazione primaria avviene in decantatori circolari di tipo Dorr del volume di circa 950 mc. Si ha una prima riduzione del BOD. L’acqua va alla omogeneizzazione Il fango prodotto va alla linea fanghi. Impianto di depurazione delle acque reflue di Tolentino (Mc) L’omogeneizzazione serve a rendere omogenea la portata dei liquami alle successive fasi di trattamento (la concentrazione dei vari parametri non ha grandi variazioni). Si effettua in vasche che sono mantenute in agitazione per evitare sedimentazioni e lieve aerazione per evitare fenomeni di degradazione anaerobica. Si usano turbine galleggianti, poiché il livello non è costante. Impianto di depurazione delle acque reflue di Tolentino (Mc) Il primo trattamento biologico è la denitrificazione che trasforma l’azoto presente in ammoniacale, a causa dei microrganismi anossici presenti. Avviene in vasche che non sono aerate, ma agitate lentamente sul fondo.Non occorre aggiungere nutrienti perché c’è ancora un elevato carico organico. Da questa fase il liquame va nella fase di aerazione (fanghi attivi) in cui avviene anche la nitrificazione. Impianto di depurazione delle acque reflue di Tolentino (Mc) Nella vasca di aerazione (ca. 2500 mc), con turbine superficiali, ancorate su assi di cemento, l’NH3 viene trasformata in NO3- e le sostanze organiche vengono ossidate biologicamente. Tramite riciclo, i fanghi aerati tornano in denitrificazione, dove i batteri anossici utilizzano l’ossigeno dei nitrati trasformandoli in N2, gassoso. Il liquame passa alla fase di decantazione secondaria. Impianto di depurazione delle acque reflue di Tolentino (Mc) Nella decantazione secondaria si separano i fanghi sul fondo, una parte dei quali tornano alla vasca di denitrificazione, un’altra al sedimentatore primario, da cui, separati sul fondo, vanno alla linea fanghi. Il decantatore, circolare ha la struttura di quelli primari, ma con un volume circa doppio. L’acqua che esce dalla superficie del decantatore è depurata del suo carico organico, ma può contenere un carico batterico e perciò subisce una fase di clorazione. Impianto di depurazione delle acque reflue di Tolentino (Mc) La disinfezione avviene tramite ipoclorito di sodio aggiunto all’inizio di un percorso tortuoso dell’acqua per garantire il mescolamento e limitare la formazione di schiuma. L’acqua può ora essere immessa nel Fiume Chienti, nel rispetto dei valori imposti dal D.Lgs. 152/99 (corretto dal D. Lgs. 258/00). Impianto di depurazione delle acque reflue di Tolentino (Mc) I fanghi provenienti dal decantatore primario arrivano all’ispessitore, un serbatoio circolare a fondo inclinato, di volume di 330 mc. Il fango, smosso lentamente da una sorta di lame che ruotano sul fondo, perde un po’ di acqua (si ispessisce), la quale torna alla linea liquami, a monte della vasca di disabbiatura. Dall’ispessimento i fanghi passano alla digestione anaerobica, o direttamente alla disidratazione meccanica. Impianto di depurazione delle acque reflue di Tolentino (Mc) La digestione anaerobica è attuata nei due digestori, primario (1600 mc) e secondario (500 mc), collegati da valvole telescopiche. La temperatura è mantenuta a 37 °C, il pH intorno a 7. La massa viene agitata da agitatori, ma lo stesso biogas riciclato internamente dal basso può svolgere questa funzione. I fanghi vengono ridotti in volume del 50% ca.e viene prodotto biogas, contenuto in un gasometro. Impianto di depurazione delle acque reflue di Tolentino (Mc) Il biogas prodotto, bruciato, fornisce l’energia necessaria al processo di digestione, che è quindi autosufficiente da un punto di vista energetico. Il fango che risulta viene disidratato meccanicamente attraverso una nastropressa. Una torcia brucia il gas che non viene utilizzato ed ha funzioni di sicurezza. Impianto di depurazione delle acque reflue di Tolentino (Mc) Al fango, movimentato attraverso delle pompe di tipo mohno, vengono aggiunti polielettroliti che ne facilitano l’addensamento e la perdita di acqua, nel passaggio tra le tele filtranti sottoposte a pressione per la presenza di rulli. Il fango disidratato (20 – 30 % di secco), cade su un nastro trasportatore che lo porta all’esterno, su cassonetti, per lo smaltimento finale. PLANIMETRIA Impianto di depurazione delle acque reflue di Tolentino (Mc) decantatori primari omogeneizzazione dissabbiatura disoleazione servizi grigliatura fine grigliatura grossolana sollevamento torcia gasometro denitrificazione ispessitori letti essiccamento aerazione - nitrificazione disidratazione meccanica centrale termica digestori primario e secondario clorazione decantatori secondari Impianto di depurazione delle acque reflue di Tolentino (Mc) In passato era occupata una sala intera e la visualizzazione era data dal quadro sinottico. Molto importante nell’impianto è il controllo del processo. Ora un computer gestisce e controlla tutte le fasi di trattamento; potrebbe essere posizionato anche a km di distanza (telecontrollo)