Scienza delle Finanze corso 2013- 2014 Testi di riferimento Brosio G., 2010, “Economia pubblica moderna”, Torino, Giappichelli Boccaccio M., 2010, “Introduzione alla valutazione delle decisioni pubbliche”, Torino, Giappichelli , Oggetto del corso 1 La scienza delle finanze studia l’intervento dello Stato in economia alla luce della teoria economica I termini fondamentali sono quindi: 1. Intervento 2. Stato 3. Economia la disciplina assume forma concreta dalla spiegazione di questi elementi stessi e dalla loro interrelazione La teoria economica serve a spiegare Intervento Per intervento si intende la modifica dello status quo da parte di un agente esterno e che può essere di natura: Correttiva (modifica parziale) o Sostitutiva dell’assetto in atto L’assetto sul quale incide l’azione pubblica è il mercato; l’intervento è quindi la modifica o la sostituzione dell’attività privata da parte di quella pubblica L’intervento può assumere diversa estensione e diverse modalità. Ciò dipende dalla natura dello Stato e dai rapporti con l’attività economica. Stato Estensione e modalità di intervento dipendono: a) dalla natura dello Stato • Totalitario • Autoritario • Democratico b) dal tipo di rapporto tra Stato e mercato • Pianificazione centrale • Dirigismo • Economia di mercato o mista Economia Lo Stato e il mercato sono due istituzioni alternative per la soluzione del problema economico che consiste nell’allocazione ottimale di risorse scarse per soddisfare fini molteplici (Lord Robbins). Nel caso di una economia di mercato i fini sono quelli individuali (preferenze individuali). I luoghi dell’attività economica L’attività pubblica opera all’interno del Bilancio pubblico: • Processo decisionale centralizzato; • Effetti della decisione sulla collettività (anche su coloro che non partecipano alla decisione i.e. minori, interdetti, generazioni future ..) • Coercizione (non tutta l’attività pubblica è coercitiva ma la coercizione è ciò che la caratterizza ). Il settore privato opera sul mercato: • Processo decisionale decentrato; • Effetti della decisione solo sulle parti che la prendono; • Volontarietà delle transazioni Rapporti Stato/ mercato Gerarchizzati: c’è un vincolo di priorità a livello di costituzione economica (es. principio di sussidiarietà) Non gerarchizzati: l’intervento dipende dalla sola scelta politica di volta in volta effettuata Sussidiarietà Secondo il principio di sussidiarietà le decisioni devono essere prese il più vicino possibile agli individui. La delega a organismi superiori e più complessi si giustifica con la necessità di raggiungere fini altrimenti preclusi (es. dall’azione isolata a quella sociale) In termini economici il principio stabilisce la presunzione che il mercato sia più efficiente e che l’intervento dello Stato sia giustificato solo quando si dimostri essere superiore. Non basta dimostrare l’esistenza di un fallimento del mercato ma occorre che l’intervento pubblico (imperfetto) funzioni meglio di un mercato (imperfetto) : analisi di second best o di “comparazione istituzionale” Dimensioni del settore pubblico Le dimensioni del settore pubblico si calcolano solitamente come rapporto tra la spesa pubblica (G) e il prodotto interno lordo (PIL). Alla fine dell’800 era del 10%; oggi 50% circa (Italia 2009 = 52,5%) Esempi di cause della crescita del settore pubblico: Nuovi bisogni al crescere del reddito; estensione del suffragio; mutamento della condizione dell’elettore mediano; azione dei gruppi di pressione; divorzio tra decisioni ed effetti della spesa da quelle di entrata (es. indebitamento). Oggetto del corso 2 Lo studio dell’intervento pubblico in economia avviene alla luce della teoria economica sotto quattro profili: 1.Le giustificazioni 2.Il modo in cui si prendono le decisioni collettive 3.Gli strumenti dell’azione pubblica 4.Gli effetti dell’intervento pubblico Le giustificazioni Le giustificazioni dell’intervento pubblico si basano su due finalità generali: Efficienza: correzioni del mercato per migliorare l’allocazione delle risorse → test economico Equità: correggere gli esiti del mercato ritenuti iniqui → test etico/filosofico Le giustificazioni economiche Fallimenti del mercato Categoria eterogenea nella quale rientrano tutti i casi in cui il mercato non permette di raggiungere l’ottimo in termini di benessere Esempi: esternalità, disoccupazione, monopolio ecc. Le giustificazioni non economiche Rispondono ai presupposti etici su cui si fonda la società. Più in particolare possono rispondere a correnti filosofiche Esempi: Utilitarismo Contrattualismo sociale Come si prendono le decisioni collettive In uno Stato democratico le decisioni collettive si prendono tramite la votazione. In uno Stato democratico ad economia di mercato le scelte collettive devono realizzare le preferenze individuali . Di conseguenza le regole di votazione devono essere: Rappresentative → riflettere le preferenze traducendole in scelte collettive e non escluderne arbitrariamente alcune Stabili → permettere di formare piani d’azione Gli strumenti Una volta prese le decisioni devono essere realizzate in concreto. Questo implica lo studio sia dell’organizzazione che deve attuare le decisioni (burocrazia) sia gli strumenti specifici di attuazione (es. sussidio, sgravio fiscale ecc. per quanto riguarda la spesa; le imposte per quanto riguarda le entrate). Gli effetti Lo studio degli effetti è destinato a verificare se le decisioni prese riflettevano gli obiettivi e se gli strumenti utilizzati fossero congrui a realizzarle sia in termini di efficienza che di equità. Ad esso dovrebbe seguire un’analisi delle modifiche eventualmente necessarie Analisi ex ante: prevedere gli esiti possibili dell’intervento ed ex post: verificare se gli effetti prodotti sono quelli previsti Giustificazioni economiche: la classificazione dei beni Bene in senso economico è ogni cosa destinato a soddisfare un bisogno La classificazione avviene in base alla presenza di certe caratteristiche: Rivalità /Non rivalità: il consumo di un soggetto va o meno a scapito del consumo di un altro Escludibilità /Non escludibilità:è possibile (o meno) escludere qualcuno dal consumo per ragioni tecniche o economiche Tassonomia dei beni Beni privati: Rivali e Escludibili (es. panino) Beni pubblici: Non rivali e Non escludibili (es. faro) Beni misti: es. teatro (non rivale escludibile), vaccino (rivale non escludibile) L’evoluzione tecnologica può alterare la natura del bene (es. sistemi di criptazione di un segnale lo trasformano da non escludibile a escludibile) I beni privati, pubblici e misti soddisfano tutti preferenze individuali (l’individuo miglior giudice del proprio benessere) Beni di merito: categoria spuria costruita sul presupposto che le preferenze individuali verso certi beni debbano essere corrette (es. la gente non apprezza a sufficienza la musica classica; non valuta correttamente i rischi di certi stili di vita). Assunto :l’individuo non è il miglior giudice del proprio benessere Perché l’azione collettiva Natura del problema (esempio : disinfestazione) CT<BT Soluzione individuale del problema: CU (coincide con CT) > BI Soluzione collettiva del problema: CU (frazione del CT) < BI La soluzione conviene solo se presa collettivamente (cooperazione). Nel caso in cui l’unica alternativa sia l’azione individuale si rimane in una situazione subottimale. Il problema dell’azione collettiva Comportamenti strategici: gli effetti della mia azione dipendono da quanto fanno gli altri. Quattro ipotesi: • A coopera e B non coopera : payoffs A= - 0,5 B+1,5 • A non coopera e B coopera : payoffs A= + 1,5 B - 0,5 (chi coopera ha comunque un beneficio lordo positivo dalla propria azione anche se inferiore al costo da qui il segno negativo del beneficio netto) • A coopera e B coopera: payoffs A= 1 B=1 • A non coopera e B non coopera: payoffs A=0 e B=0 La strategia dominante è quella di non cooperare→ fallimento SOLUZIONI POSSIBILI Questo schema risponde al gioco detto del “dilemma del prigioniero”. Soluzioni possibili del gioco: RIPETIZIONE DEL “GIOCO”: se faccio il free rider oggi domani perdo reputazione REGOLE MORALI O CONSUETUDINARIE (TIT FOR TAT) INTERVENTO ESTERNO da qui lo Stato I beni privati vengono prodotti dal mercato perché esistono due condizioni di base contestualmente presenti: una Domanda (rivalità: manifesto la mia disponibilità a pagare perché altrimenti il bene viene accaparrato da qualcun altro) e una Offerta (escludibilità: investo perchè posso recuperare i costi sopportati). Lo Stato si limita a definire e far rispettare le regole di proprietà e di contratto. Può intervenire per correggere il funzionamento del mercato quando intervengono distorsioni (es. antitrust) Nel caso dei beni pubblici “puri” il mercato non è in grado di produrli e l’intervento pubblico si sostituisce ad esso. Non si forma la domanda → free riding Non c’è incentivo a produrre → non c’è offerta Le caratteristiche dei beni incidono sul livello di governo che fornisce il bene. Livelli di fornitura dei beni (1)subnazionale, (2)nazionale, (3) beni che hanno effetti globali vengono forniti da una pluralità di Stati o da enti sovrananzionali Esempio (1) l’illuminazione stradale (comunale) esempio (2): la giustizia Esempio (3) : Risposta alla crisi finanziaria → UE Difesa “regionale” (più Stati) → NATO Tecnologie dell’aggregazione Anello più debole (weakest link) = è l’agente che dà il contributo minore a determinare il livello di bene pubblico disponibile per la collettività Q= min (q1,…, qn) es, antiterrorismo Tiro ottimo (best shot)= il livello complessivo dipende da chi fa lo sforzo maggiore Q= max (q1,…, qn) es. R&S Soglia = la fornitura è bene pubblico solo se supera una certa soglia es. peacekeeping Tecnologie dell’aggregazione Modo in cui si finanziano i beni pubblici. Caso tradizionale: somma La quantità del bene risulta dalla somma dei contributi individuali (sostituibili tra loro) es. riduzione delle emissioni di CO2. Ogni riduzione di emissione pari a una unità contribuisce alla riduzione complessiva ancora pari a una unità Q = ∑ qi Somma ponderata: non vi è sostituibilità completa dei contributi (es. riduzione delle piogge acide) Qi = ∑ aij qi Qi è la quantità fornita dallo Stato i; aij è la quantità prodotta da j e utilizzata dallo Stato i; qj è la quantità di bene pubblico prodotta dallo Stato j Efficienza ed equità Come detto gli obiettivi dell’intervento pubblico sono quelli dell’ efficienza (uno stato del mondo è preferito ad un altro se l’ allocazione delle risorse è più efficiente) e dell’ equità (uno stato del mondo è preferito ad un altro se più equa è la distribuzione delle risorse). Occorre a questo punto dare un contenuto meno impreciso a questi due concetti. Efficienza Concetto paretiano (Vilfredo Pareto). Uno stato del mondo presenta un’allocazione efficiente se non è possibile utilizzare meglio le risorse così da aumentare il benessere di qualcuno senza ridurre quello di qualcun altro. Inefficiente se è possibile tale miglioramento: In senso debole: migliora solo qualcuno senza peggiorare nessuno. In senso forte: migliora la situazione di tutti. Benessere (nozione) Fondamentale il concetto di benessere alla base della valutazione di efficienza. Vecchia economia del benessere: utilità in senso oggettivo (misurabile e confrontabile tra individui diversi) Nuova economia del benessere (Pareto): utilità in senso soggettivo ( non misurabile né confrontabile per cui nessuna redistribuzione è valutabile in termini di variazioni di benessere)→ preferenze rivelate Costruzione della frontiera della produzione: efficienza e inefficienza Costruzione della frontiera della produzione: efficienza e inefficienza Condizioni di efficienza: SMST KL X = SMST KL Y SMST = ΔK / ΔL =Pma L/ Pma K ΔK Pma K = ΔL Pma L Unendo i punti di efficienza si ottiene una frontiera della produzione: i punti sono inefficienti, quelli sulla frontiera sono efficienti. La pendenza della frontiera è il TMT cioè il rapporto tra i costi marginali Perché lo scambio aumenta il benessere Scatola di Edgeworth TMS yx A= TMS yx B TMS = Δ y / Δ x Δ y Uma y = Δ x Uma x Δ y / Δ x = Uma x / Uma y Quindi in equilibrio tale rapporto deve essere uguale per tutti Equilibrio generale del sistema TMT y x = TMS y x Se queste condizioni sono soddisfatte il sistema produce il massimo output dati i fattori della produzione disponibili e li alloca in modo da soddisfare al meglio le preferenze individuali Perché la concorrenza perfetta soddisfa il modello Mercato dei beni TMS= Px/Py perché in equilibrio Δ y / Δ x = Px/Py per tutti i beni In concorrenza perfetta il prezzo è uguale al costo marginale Px= Cma x; Py =Cma y Per cui vale anche Px/Py = Cma x/Cma y TMS è il rapporto tra i prezzi TMT è il rapporto tra i costi marginali TMS = TMT Ancora su benessere e concorrenza Il benessere si misura tramite il concetto di rendita (surplus) del consumatore Differenza tra il prezzo di riserva e il prezzo di mercato E’ massima in concorrenza perfetta. Applicabilità del concetto anche al produttore. Ogni assetto alternativo è Pareto-inferiore. Presenza di beni pubblici (Samuelson) Le condizioni della produzione sono le stesse di quanto avviene con i beni privati ma non ci sono le condizioni dello scambio (lo stesso bene viene infatti consumato da tutti). Paul Samuelson (premio Nobel per l’economia nel 1970) ha risolto il problema della determinazione delle condizioni di equilibrio del sistema con beni pubblici oltre che privati. Il criterio paretiano giustifica: Il libero scambio ma non il passaggio dal monopolio alla concorrenza perché esso implica ridistribuzione La produzione di beni pubblici puri (→Stato minimo liberale classico) Limiti del criterio paretiano: Non neutrale: gli esiti finali sono condizionati dalla distribuzione iniziale Ingiusto: Non ammette redistribuzione in quanto essa implica un giudizio di valore Incoerente: giudizio di valore implicito nell’accettare la distribuzione iniziale come giusta Criterio Kaldor-Hicks Criterio della compensazione potenziale: Si ha incremento di benessere nel passare da una situazione a un’altra se l’incremento di benessere di colui che guadagna è in grado di compensare colui che dal cambiamento è penalizzato Criterio Kaldor-Hicks (segue) Pensiamo al passaggio dal monopolio alla concorrenza: alcuni perdono e altri guadagnano. Esempio grafico. Questo non è ammesso dal criterio di Pareto ma da quello Kaldor-Hicks. Ammette redistribuzione “implicita” e indiretta (differenza nelle distanze “verso” la frontiera) ma non “esplicita” e diretta (trasferimento da un soggetto ad un altro “lungo” la frontiera). Il problema si era posto riguardo il giudizio da dare in termini di benessere ad un incremento del reddito nazionale (PIL). Distribuzione La soddisfazione delle condizioni di efficienza nella produzione (SMST kl X=SMST kl Y) e nello scambio (TMS xyA = TMS xyB) corrisponde ad una molteplicità di assetti distributivi Dalla curva dei contratti (unione dei punti nei quali TMS xyA = TMS xyB) è possibile derivare la frontiera delle utilità possibili Solo un criterio equitativo permette di scegliere quello che è l’ “ottimo degli ottimi” cioè l’ottimo sia dal punto di vista allocativo sia da quello distributivo. Per scegliere tra i diversi livelli di distribuzione gli economisti hanno elaborato il concetto di funzione del benessere sociale per la quale il benessere collettivo è funzione del benessere (utilità)dei singoli individui (approccio individualistico) W = f (U a, U b… Un) La relazione funzionale tra benessere individuale e benessere collettivo ha natura diversa a seconda dei presupposti etici sui quali si basa la valutazione dell’utilità individuale a livello sociale Dalle funzioni del benessere sociale è possibile passare alla loro rappresentazione grafica tramite la costruzione di curve di indifferenza sociale FBS utilitaristica (additiva) Per l’utilitarismo l’utilità complessiva di una società è data dalla somma delle utilità dei suoi componenti W = f (Ua + Ub +…+ Un) La curva di indifferenza sociale è lineare Perfetta sostituibilità tra le utilità dei singoli a prescindere dalla loro posizione iniziale Ammette forti diseguaglianze FBS ed egalitarismo Nel caso di funzioni di utilità dei singoli uguali, con utilità che dipende dal reddito e con l’assunto di utilità marginale decrescente del reddito → la FBS additiva che massimizza l’utilità sociale è egalitaria → CIS retta che parte dall’origine degli assi Alcune considerazioni Assunto di uguaglianza delle funzioni di utilità per soggetti diversi è arbitrario ma ragionevole ed eticamente sostenibile Applicare il criterio dell’utilità marginale decrescente al reddito monetario è discutibile (soglie di utilità) L’ammontare del reddito non è influenzato dalla redistribuzione (non c’è tradeoff efficienza/equità) FBS del tipo Cobb-Douglas W = (Ua ∙ Ub ∙… ∙ Un) = ∏ n1 Un La FBS è data dal prodotto delle utilità dei singoli che vengono pertanto ponderate e la CIS ha andamento convesso (come le curve di indifferenza “normali” del singolo) È moderatamente egalitaria Ipotesi del maximin (Rawls) W = minimo (Ua, Ub, …Un) Obiettivo della società è quello di massimizzare l’utilità dell’individuo più svantaggiato. Aumenta l’utilità sociale solo se migliora (in senso assoluto o relativo?) la posizione del più svantaggiato. Le utilità dei soggetti sono complementari La forma della CIS è a squadra Il mercato La concorrenza perfetta soddisfa le condizioni di massima efficienza. Il mercato in libera concorrenza è l’assetto che tende a realizzare gli esiti di concorrenza perfetta Si articola su: Diritti di proprietà: disponibilità esclusiva del bene (godimento e destinazione) Contratti: scambio del bene Collegamento naturale tra mercato e beni privati I difetti relativi a questi due aspetti fondamentali si traducono in malfunzionamenti del mercato: • esternalità • costi di transazione FALLIMENTI DEL MERCATO Casi nei quali il mercato non funziona secondo il modello di concorrenza perfetta: ci sono margini di miglioramento in termini di efficienza → incrementi di benessere Esempio: monopolio, disoccupazione, esternalità Esternalità Effetti “pecuniari” e “tecnologici” (esternalità) Positive → beneficio arrecato ad altri senza compensazione es. innovazione Negative → danno arrecato ad altri senza risarcimento es. inquinamento Esternalità (segue) Interdipendenza delle funzioni di utilità o di profitto Direzione: Da impresa a impresa: es. inquinamento del fiume a monte mentre a valle c’è altra impresa Da impresa a consumatore: es. inquinamento del fiume a monte mentre a valle c’è chi vuole nuotare Da consumatore a consumatore : es. suono di notte mentre l’altro dorme Esternalità (segue) L’esternalità provoca misallocazione delle risorse. Produzione eccessiva se esternalità negativa; sotto - produzione se positiva. Esempio grafico Per rimediare non è necessario eliminare l’attività che la produce Esternalità (segue) Rimedi possibili: 1. Imposta 2. Sussidio 3. Regolamentazione 4. Definizione dei diritti di proprietà e contrattazione (teorema di Coase) Esternalità (segue) In teoria i rimedi si equivalgono. In pratica: a) L’imposta è più flessibile b) La regolamentazione richiede un livello informativo elevato ed è inefficiente se le imprese differiscono c) Il sussidio può essere inefficiente ed iniquo d) La definizione dei diritti di proprietà deve tener conto dei costi di transazione Teorema di Coase Una regola giuridica è efficiente se minimizza lo spreco di risorse danno economico e danno giuridico Se i costi negoziali sono nulli è indifferente la regola giuridica Se sono positivi occorre che la regola minimizzi il costo per la società nel suo complesso Teorema di Coase (segue) Se i costi negoziali sono nulli è indifferente la regola giuridica: Attività “A” 100 ; attività “B” : 50 Se il diritto è ad “A”, allora “B” si astiene Se il diritto è a “B” allora “A” paga 50 a “B”, produce 100 e ha un valore netto di 50 il valore sociale è sempre di 100 (max eff.) cambia la distribuzione Cosa sono i costi di transazione? Tutti i costi da sopportare per raggiungere, realizzare e far rispettare una transazione Possono essere: Materiali : es. numero delle parti coinvolte da contattare per effettuare lo scambio Limitata razionalità: preferenze distorte (l’individuo non è più il miglior giudice del proprio benessere: esempio miopia verso il futuro, preferenze adattive ecc.) Opportunismo: comportamento da free riding es. non mi vaccino per sfruttare la riduzione del contagio permessa dall’altrui vaccinazione In presenza di costi di transazione è importante l’allocazione dei diritti in quanto lo scambio può essere troppo costoso per avvenire tout court o per permettere di raggiungere il livello di massima efficienza. La regola efficiente è quella che permette di minimizzare i costi di transazione La soluzione al problema dei costi di transazione può essere sia privata sia pubblica Tre scenari: Contratto Soluzione gerarchica privata (impresa) Soluzione pubblica → Intervento sostitutivo o correttivo da parte dello Stato (esempio il passaggio dal monopolio alla concorrenza, o fissazione del principio chi inquina paga ecc.). Come si giustifica l’argomento pro-mercato una volta introdotti i costi di transazione? In assenza di costi di transazione in effetti pianificazione centralizzata e libero mercato si equivarrebbero, anzi la prima sarebbe più efficiente (Hayek) Il sistema delle regole è importante soprattutto perché ci sono limiti alla conoscenza che impediscono la concentrazione di tutte le informazioni rilevanti in un solo soggetto. l decentramento del processo decisionale è un modo efficiente per utilizzare informazioni che sarebbe troppo costoso raccogliere in un unico processo decisionale per diversi motivi: • Costi di reperimento (troppi dati) • Indisponibilità (alcune informazioni di tipo pratico sono conosciute solo da soggetti specifici e spesso in maniera inarticolata) • La realtà muta L’intervento pubblico Efficienza del sistema politico: le condizioni Le regole di decisione: come soddisfare le condizioni di efficiente funzionamento del sistema politico I costi negoziali del sistema politico I fallimenti dello Stato Le decisioni pubbliche L’economista le studia perché: Decisive per stabilire quale intervento operare da parte dello Stato Perché si possono utilizzare gli strumenti della teoria economica (massimizzazione razionale) per studiare i fenomeni politici ( scuola delle scelte pubbliche o public choice) la votazione Obiettivi delle regole di decisione pubblica: a) Permettere di prendere una decisione b) Rappresentatività c) Stabilità Unanimità La validità della decisione dipende dall’assenso di ciascun votante Soddisfa il criterio paretiano Soffre degli stessi limiti: non corregge una distribuzione ingiusta iniziale o sopravvenuta Dà spazio a comportamenti strategici per ridurre il prezzo/imposta da sostenere oppure come strumento di scambio per altre votazioni L’unanimità mette in evidenza: L’esistenza di un problema di rivelazione delle preferenze anche nella decisione pubblica tramite votazione Uguaglianza formale di voto ≠ uguaglianza sostanziale (sorgere del potere di voto) Esistenza di costi negoziali anche nel mercato politico, cioè esistenza di costi per giungere a una decisione maggioranza Per risolvere il problema dell’unanimità si adotta una regola di maggioranza che può assumere diverse forme: Relativa : chi ha più voti Semplice : 50% + 1 Qualificata : > 50% Come scegliere? Qual è la regola ottima? Regola ottimale minimizza la somma dei costi interni (CI quelli da sopportare per prendere la decisione) ed esterni (CE l’insoddisfazione di coloro che votano contro)della decisione. Nell’ unanimità i CI sono elevatissimi e i CE nulli Nella dittatura il contrario La soluzione sarà intermedia e dipende dall’andamento delle curve. Esempio grafico. Regola della maggioranza: anomalie Il teorema dell’elettore mediano: non tutti i voti di fatto valgono allo stesso modo (non è neutrale) Il paradosso del voto: la votazione a maggioranza può non portare a prendere una decisione. teorema dell’elettore mediano La maggioranza si forma sulla preferenza dell’elettore mediano, l’unico che massimizza il surplus ed è quindi in equilibrio. Altri sono insoddisfatti oppure il costo è superiore al beneficio paradosso del voto (Condorcet) Tre volumi di spesa A= 100;B= 50;C=0 Preferenze a una punta: A>b>c B>c>a C>b>a B prevale due volte su a e due volte su c (conferma dell’ipotesi dell’elettore mediano) paradosso del voto (Condorcet) A due punte: A>b>c B>c>a C>a>b A prevale su b, b prevale su c e c prevale su a: non si forma una maggioranza Che fare? Intensità delle preferenze La votazione esprime l’ordine ma non l’intensità delle preferenze; dice che a>b ma non “quanto” a>b il che è un limite dal momento che la votazione serve a massimizzare il benessere. Es. un progetto x A +10, B +10, C – 100 il progetto a maggioranza passa ma riduce il benessere collettivo (-80) Intensità delle preferenze Possibili soluzioni: Votazione a punteggio → es. regola di Borda Scambio dei voti (c.d. log rolling) → può avere esiti opposti Regola di Borda Supponiamo di avere 5 votanti (a,b,c,d,e) e tre progetti (x,y,z) Per “a” e “b”: x > y > z Per “c” e “d”: z > x > y Per “e”: y > z > x Se mettiamo a confronto z e x vediamo che z è preferito 3 volte contro 2 Se mettiamo a confronto x e y vediamo che x è preferito 4 volte contro 1 Se mettiamo a confronto y e z ci aspetteremmo che vinca z per la proprietà transitiva ma invece vediamo che y è preferito a z 3 volte contro 2. Regola di Borda n-1 punto al primo, n-2 al secondo e 0 all’ultimo. N è il numero dei candidati per cui vanno 2 punti al primo, 1 al secondo e 0 al terzo. Se applichiamo la regola di Borda abbiamo che x ottiene 6 punti, z ne ottiene 5 e y solo 3 log rolling Esito “virtuoso” Progetto x: A + 100, B – 10 , C -10 Maggioranza inefficiente (-80) Progetto y: A-10, B – 10 , C + 100 Maggioranza inefficiente (-80) Con lo scambio dei voti tra A e C passano entrambi i progetti : esito efficiente + 160 log rolling Esito “perverso” (non virtuoso) Progetto x: A + 10, B -20, C -5 Maggioranza boccia esito inefficiente Progetto y: A -5, B -20, C + 10 Maggioranza boccia esito inefficiente Con lo scambio dei voti tra A e C passano entrambi i progetti : esito inefficiente - 30 Democrazia rappresentativa Il rapporto elettore/eletto come rapporto Principale/Agente PROBLEMI di ogni rapporto di agenzia (sia privato che pubblico): • specificare le clausole del contratto • informativo • monitoraggio Requisiti generali di un buon rapporto di agenzia • efficienza: decisioni rapide, chiare, stabili • efficacia: capacita’ di conoscere e realizzare le preferenze dei principali • equita’: rispetto equo delle preferenze dei principali Rapporto elettori-eletti (problemi specifici del rapporto di agenzia pubblico): • non c’e’ mandato vincolante • elevati costi di informazione • n° elevato di principali raccolti in gruppi non omogenei e piu’ o meno organizzati • possibile conflitto tra principali di oggi (votanti) e principali di domani (generazioni future) I politici hanno come obiettivo la massimizzazione dei voti → vincere le elezioni Orizzonte temporale circoscritto (ciclo politicoeconomico) Modello di concorrenza spaziale → Hotelling (Downs) Ulteriori elementi della decisione → contatto diretto elettori eletti (blog ecc.) → sondaggi → contrattazione corporativa → “voting with the feet” nelle scelte locali → “exit” da pubblico a privato burocrazia Teoria weberiana: specializzazione e divisione del lavoro. Burocrazia come organizzazione efficiente dell’amministrazione pubblica Non considera: 1. Opportunismo (massimizzazione di una propria funzione di utilità) 2. Conoscenza limitata (in particolare asimmetria informativa) Politici “principali” → burocrazia “agente” Burocrazia → vari livelli di rapporti di agenzia (verso l’alto e interni) burocrazia Teoria economica: ufficio come impresa ma il manager pubblico non può massimizzare profitti. Massimizza: 1. stipendio; 2. remunerazioni sussidiarie; 3. Prestigio; 4. Potere; 5. Facilità e autonomia nella gestione dell’ufficio. Molte variabili dipendono dall’aumento delle dimensioni dell’ufficio Bilancio pubblico come “disponibilità a pagare” dei politici” per servizio reso Costo a rendimenti decrescenti (costi crescenti al margine) Equilibrio: Con domanda e offerta Con costi e benefici totali e marginali aumento del volume prodotto (niskanen/ migue- belanger) Conflitto tra il manager che massimizza le dimensioni e l’obiettivo politico di massimizzazione dell’efficienza (massimizzazione vincolata del manager). Il burocrate massimizza l’output al costo minimo unitario con il vincolo generale del bilancio massimo stabilito dal politico Nasce il bilancio discrezionale: il surplus viene impiegato per spese non correlate al servizio da fornire burocrazia Due problemi: a) personale pubblico, b) rapporti con le imprese fornitrici a) Remunerazione possibile W= F + aQ: 1. Cottimo (W= aQ)→ dipende dalla produzione, massimo rischio (incentivi allo sforzo) 2. A tempo (W=F)→ non dipende dalla produzione, minimo rischio (disincentivi allo sforzo) Contratto incentivante Difficoltà di motivazione: 1. Molteplicità di obiettivi dell’azione pubblica 2. Difficoltà nella misurazione dell’output Carriera: 1. Merito 2. Lealtà b) rapporti con le imprese fornitrici P= F + a CT Prezzo fisso: P=F Prezzo calibrato ai costi effettivi: P= a CT Inefficienza: Allocativa: cattiva combinazione dei fattori della produzione per cui ci si trova su un punto dell’isoquanto che non minimizza i costi. Tecnica: combinazione efficiente ma produzione eccessiva Allocativa e tecnica: produzione eccessiva e combinazione inefficiente Un cambiamento recente nei rapporti tra Stato e mercato ha accresciuto l’importanza della valutazione delle decisioni pubbliche: Il passaggio dallo Stato interventista allo Stato regolatore sua volta dovuto al cambiamento del modo in cui si prendono molte decisioni pubbliche 89 Lo Stato regolatore (segue) 1. Meno intervento diretto (sostitutivo del mercato) e più regolazione di comportamenti privati 2. Delega non solo ad attuare ma a prendere le decisioni pubbliche 3. Minore possibilità di controllo di costi e benefici dell’azione pubblica 1.Meno intervento diretto/ più regolazione Lo stato non è attore nell’economia con propri strumenti (imprese pubbliche, nazionalizzazioni ecc.) ma corregge e indirizza il comportamento di soggetti privati Non gestisce direttamente risorse ma riorienta quelle in mano privata Non c’è minore ma diversa presenza dello Stato Delega non solo ad attuare ma a prendere le decisioni pubbliche La burocrazia non si limita ad eseguire le decisioni prese dalla politica ma si sostituisce ad essa nel processo decisionale Nasce il sistema delle Autorità indipendenti es. CONSOB, AGCM, Autorità dell’energia, AGCOM ecc. 3.Minore possibilità di controllo di costi e benefici dell’azione pubblica Nel modello tradizionale il bilancio pubblico registra quanto si trasferisce dal settore privato allo Stato, come viene sottratto e come viene speso Nello Stato regolatore solo una parte minima dell’utilizzo delle risorse influenzato dallo Stato si riflette nel bilancio pubblico Elementi chiave del sistema 1 La burocrazia non si limita a eseguire delle decisioni prese dalla politica ma: a) regola comportamenti dei privati e b) risolve le controversie tra loro (funzione c.d. paragiurisdizionale). Esternalizzazione di costi e benefici dell’intervento pubblico Elementi chiave del sistema 2 Positivismo: contrapposizione tra 1. Fatti (scienza amministrativa) 2. Valori (scelte politiche) Amministrativizzazione del diritto : prevale l’effetto sulle regole formali Problemi CARENZA NELLA QUALITA’ E NELLA DEMOCRATICITA’ DELLE DECISIONI PUBBLICHE NECESSITA’ di: 1. definire priorità; 2. attenzione agli effetti non voluti dell’azione pubblica; 3. raccolta informazioni; 4. valutazione profili democraticità L’analisi economica del diritto separa il momento dell’efficienza (giudizio di fatto) da quello distributivo (giudizio di valore) Permette di realizzare: a. Razionalizzazione e oggettivizzazione b. Democraticizzazione c. Sussidiarietà L’efficienza sottrae alla discrezionalità Efficienza pura → scelta del mezzo per fine dato (analisi costi-efficacia) Efficienza mista → scelta del mezzo e del fine nell’ambito descritto dalla norma (progetto singolo) Efficienza totale → cambiamento del vincolo (riforma legislativa) Se il controllo democratico è debole o assente, perseguire il valore massimo nell’uso delle risorse vuol dire soddisfare al meglio le preferenze dei cittadini, quello che sarebbe il compito del meccanismo di votazione in uno Stato liberaldemocratico a economia di mercato. L’efficienza è anche criterio per scegliere tra uso pubblico e privato delle risorse e quindi giustificare l’intervento rispettando il principio di sussidiarietà VALUTAZIONE CONFRONTO TRA DUE SITUAZIONI a : ex ante confronto tra lo status quo e lo scenario successivo alla decisione da prendere b : ex post confronto tra la situazione scaturita dalla decisione e quella prevista Implica: 1) Omogeneità delle situazioni (da rendere omogenee se non lo sono) 2 )Elaborazione di un criterio di confronto 1a FASE: VERIFICARE SE E’ APPROPRIATO EFFETTUARE UN CAMBIAMENTO DELLO STATUS QUO 2a FASE: SCEGLIERE IL CAMBIAMENTO DA FARE In concreto: verificare se le risorse sono utilizzate meglio dall’operatore pubblico rispetto a quanto possa avvenire se lasciate nelle mani di operatori privati giustificare l’intervento in base al principio di sussidiarietà In concreto: verificare se le risorse sono utilizzate meglio dall’operatore pubblico rispetto a quanto possa avvenire se lasciate nelle mani di operatori privati giustificare l’intervento in base al principio di sussidiarietà L’analisi economica permette di confrontare diversi scenari di gestione di risorse scarse e di realizzare il principio di sussidiarietà ma si limita a realizzare obiettivi di efficienza (appartiene alla sezione allocativa del bilancio pubblico – Musgrave) CRITERI DI VALUTAZIONE tre alternative: 1) il valore attuale netto (VAN) 2) il tasso di rendimento interno (TRI) 3) il rapporto benefici/costi (B/C) Valore attuale netto Un progetto di investimento è considerato ammissibile se il suo valore attuale netto (VAN) è positivo. Tra i molteplici progetti considerati ammissibili in base a questo criterio viene poi prescelto quello che ha il valore attuale netto più alto. VAN= (b-c) / (1+i) + (b-c)2 / (1+i) 2 + … +(b-c)n /(1+i)n Il tasso di rendimento interno Il tasso di rendimento interno (TRI) è quel tasso che eguaglia il valore atteso dell’investimento a zero VAN= (b-c) / (1+r) + (b-c)2 / (1+r) 2 + … +(b-c)n /(1+r)n = 0 se r > i il progetto è ammissibile Selezionato il progetto con r più alto Il tasso di rendimento interno Due problemi: Può non esserci un unico “r” che eguaglia i rendimenti netti a zero Il progetto con “r” più alto può alto può non avere il VAN più alto Il rapporto Benefici/ Costi (B/C) è semplicemente il criterio di individuazione del beneficio netto medio per progetto. Anche qui il criterio dell’ammissibilità è associato a valori positivi del rapporto (maggiore di 1) e la scelta cadrà sul progetto che ha il rapporto più alto B Progetto “x” 450 Progetto “y” 800 Progetto “z” 900 C 200 400 600 B/C 2.25 2.0 1.5 Ciò può dipendere dalla non uniforme distribuzione dei costi e dei benefici B-C 250 400 300 Benefici e costi Effetti da considerare : Diretti :conseguenza immediata del progetto Indiretti : conseguenza su mercato contiguo Tangibili: suscettibili di valutazione di mercato Intangibili: non c’è mercato Investimento in trasporti-nuova strada(benefici): Diretti reali tangibili: risparmio di carburante Diretti reali intangibili: risparmio di tempo Pecuniari: guadagno attività economiche lungo la nuova strada Investimento in trasporti-nuova strada (costi): Diretti reali tangibili: deprezzamento del mezzo Diretti reali intangibili: aumento incidenti per maggiore velocità Indiretti reali tangibili: riduzione output agricolo Indiretti reali intangibili: danni al paesaggio Pecuniari: perdite attività lungo vecchia strada Esternalità tecnica: influenza su funzione di produzione o consumo di altri soggetti Esternalità pecuniaria : influisce sui prezzi Solo le prime rientrano nell’analisi costi benefici (P-P*) × 0 Q + ½ (P – P*) × Δ Q P prezzo iniziale P* prezzo ridotto dall’intervento 0 Q Quantità iniziale Δ Q incremento della quantità P può indicare valori non monetari ma monetizzabili Valutazione monetaria Prezzo di mercato: se il mercato è concorrenziale Prezzo ombra se: il mercato è imperfetto non c’è mercato Mercati imperfetti caso a) MONOPOLIO: se la domanda del settore pubblico incrementa la produzione→ costo degli input se la domanda del settore pubblico non incrementa la produzione → prezzo di monopolio come indice del valore dello spiazzamento Mercati imperfetti caso b) DISOCCUPAZIONE : il salario ombra è inferiore al salario di mercato se viene assunto un lavoratore non viene sottratto ad alcun impiego per cui il costo opportunità sociale è pari a zero Però: l’uso di un prezzo ombra inferiore al salario di mercato o pari a zero porta a sottostimare i costi o sovrastimare il valore del progetto Assenza di prezzi Metodi indiretti: 1. Analogie di mercato 2. Prezzi edonici o impliciti 3. Metodo dei costi di viaggio Metodi diretti: Valutazione contingente ANALOGIE DI MERCATO. Si utilizza come prezzo ombra il prezzo di un bene simile a quello da valutare ma che ha mercato. Ad es. per un progetto di edilizia popolare si può utilizzare il prezzo degli immobili che vengono venduti sul mercato. Questo tipo di soluzione implica: elevato grado di omogeneità tra il bene che ha mercato e quello che non lo ha; prezzo di mercato sufficientemente rappresentativo della disponibilità a pagare per il bene oggetto della valutazione. PREZZI IMPLICITI Tramite tecniche econometriche considera diverse variabili che influenzano il prezzo Relazione funzionale tra il prezzo del bene e il vettore delle sue caratteristiche. Ad es. per un appartamento: 1. dimensioni; 2. servizi di trasporto pubblico; 3. illuminazione stradale; e così via PREZZI IMPLICITI si basa su ipotesi molto forti circa le informazioni a disposizione dei destinatari del progetto le variabili possono presentare multicollinearità : affinché l’esercizio sia significativo le variabili dovrebbero essere indipendenti tra loro il che non sempre avviene. Considera solo le caratteristiche attuali del bene ma nella scelta influiscono anche quelle future Metodo dei costi di viaggio il costo per raggiungere un sito (tempo impiegato, benzina o biglietto del mezzo pubblico, biglietto d’ingresso al parco ecc.) è considerato rappresentativo della disponibilità a pagare per quella risorsa Metodo dei costi di viaggio La metodologia, in sintesi, consiste: ► nell’osservare un campione di visitatori ► dividerli per “zone” di provenienza a seconda della distanza ► calcolare la distanza media e il costo medio di viaggio ► calcolare il Tasso di visite dividendo il numero di visitatori provenienti da ogni zona con la popolazione della stessa zona ► costruire la Curva del tasso di visite tracciando una relazione funzionale tra il Tasso di visita e il costo di trasporto ► per diversi livelli di costi totali si possono costruire diversi Tassi di visita ► ciò permette di stimare il numero dei visitatori da ogni zona per diversi prezzi della risorsa ambientale creando di conseguenza una domanda dei visitatori per quella facility ► l’area sottostante la domanda rappresenta il benessere che essi traggono dalla risorsa Metodo dei costi di viaggio Problemi: 1. occorre stimare il valore del tempo impiegato per raggiungere il parco; 2. uno stesso viaggio può permettere di raggiungere più località; 3. occorre considerare le spese per il godimento del sito es. canne da pesca; 4. la stima riguarda il sito nel suo complesso e non le sue componenti (es. uso sportivo o contemplativo) Valutazione contingente open ended: chiedere quanto si è disposti a pagare al massimo per ottenere un certo bene e specificare anche il modo di pagamento, cioè se attraverso una tassa, il prezzo di ingresso ecc. gare d’offerta: è il metodo dell’asta, si tratta di chiedere se si è disposti a pagare x, per un certo bene aumentando finché si raggiunge il livello in cui tale disponibilità viene meno scelte dicotomiche: ha la forma del referendum. L’offerta è prendere o lasciare per ogni somma proposta, per ogni somma si rileva la frequenza delle risposte affermative e la loro distribuzione quindi si costruisce la domanda del consumatore medio carte di pagamento: confronto con beni diversi da quello oggetto della scelta • tipo con tax prices: esprimere la disponibilità a pagare per un bene presentando la tabella delle imposte pagate per un altro bene a diversi livelli di reddito • con range di prezzi: si propone la modifica delle caratteristiche del bene (es. miglioramento della qualità dell’aria); si propone una carta dei valori monetari che può assumere tale bene; si chiede la disponibilità a pagare Valutazione contingente Problemi: La quantificazione monetaria del valore del bene pubblico è indotta dall’intervistatore ma non coglie le vere preferenze: se il soggetto le esprimesse liberamente non le quantificherebbe. La risposta può essere condizionata dal desiderio di approvazione da parte della maggioranza(warm glow). Fornire un valore di base come accade nelle aste può orientare la risposta Il riferimento all’opinione di esperti nella domanda può orientare la risposta La risposta può essere diversa dal comportamento che terrebbe il soggetto se fosse in concreto di fronte alla scelta, ad esempio perché nel questionario non agisce in maniera realistica la presenza di un vincolo di bilancio L’ordine in cui vengono presentate le alternative può incidere sulla risposta Alcuni beni senza mercato: 1. il tempo libero a) Salario Si parte dall’allocazione del tempo a disposizione tra lavoro e tempo libero Il salario rappresenta il valore dei beni che si preferiscono al tempo libero Vantaggio del metodo: relativa facilità di calcolo Problemi: La scelta del numero e di quali ore dedicare al lavoro è vincolata Rigidità strutturali incidono sul salario (di tipo legislativo – salario minimo; di tipo economico – disoccupazione involontaria) Illusione dovuta all’incidenza del rischio che fa crescere il salario lordo anche se in equilibrio è uguale a quello netto Salario incorpora rendite → si utilizza una percentuale del salario di mercato b)Tempo di spostamento Preferenze rivelate: es. sceglie autostrada a pagamento o strada normale; Valutazione contingente: Transfer price method: quale aumento del costo dell’alternativa scelta fa cambiare decisione? Stated preference: molteplici alternative cui assegnare un punteggio (rating) o classificare in base alle preferenze Alcuni beni senza mercato: 2. La vita umana • vita individuale e vita statistica • il problema della quantificazione : valore della vita e del rischio cui è soggetta • vita e salute 130 2. La vita umana (segue) 1. Criterio del prodotto lordo: valore di quello che il soggetto avrebbe prodotto (contributo al Pil) 2. Criterio del prodotto netto : sottrarre il consumo del soggetto (contributo netto al Pil) 3. Valore implicito nelle scelte politiche: quanto sono disposto ad essere tassato per evitare certi eventi 4. Analogia di mercato: premi assicurativi 131 2. La vita umana (segue) 1. Massimizzare il Pil non è valore assoluto 2. I soggetti che sono esclusivamente consumatori aumentano il Pil se muoiono (esito ripugnante) 3. Argomento circolare. Per una scelta politica ci si affida ad una scelta politica (non è valutazione economica vera e propria) 4. Linearità e preoccupazione per se stessi e non per gli altri 132 Alcuni beni senza mercato: 3. i beni di esistenza Valore di “non uso” derivante dall’esistenza di risorse naturali. Sovente congiunto all’obiettivo di preservarle per le generazioni future. C’è disponibilità a pagare (politica) anche se non si trae utilità da quei beni. Il concetto di preferenza si svincola da quello di soddisfazione di un bisogno. 133 3. Beni di esistenza (segue) Problemi: è un tentativo di applicare l’analisi economica al di fuori del suo ambito proprio, cioè valutando questioni di carattere culturale e natura ideologica sociale non esistono confini precisi per delimitare la categoria dei beni di esistenza, per cui si tratta di una categoria analiticamente intrattabile le difficoltà di calcolare il valore sono particolarmente elevate: la natura soggettiva procura forti scostamenti per piccole variazioni nella domanda o nello scenario di riferimento 134 Scelta del tasso di sconto Il tasso di interesse determina l’equilibrio sul mercato dei capitali Domanda di fondi (investimento) decrescente → remuneratività dell’investimento Offerta di fondi (risparmio) crescente → costo opportunità in termini di rinuncia al consumo Scelta del tasso di sconto (segue) Tasso di preferenza intertemporale → scelta tra consumo presente e consumo futuro Costo opportunità sociale → scelta degli investimenti più remunerativi In concorrenza il tasso di interesse riflette entrambi Se il mercato non è perfetto non riflette entrambi e qui nasce la necessità della scelta Scelta del tasso di sconto (segue) Il tasso di mercato è di concorrenza perfetta? Feldstein (1964): occorrerebbe mercato perfettamente concorrenziale anche forward E’ superiore (troppo poco risparmio → troppo poco capitale)perché: a)Pigou (1932): “insufficiente capacità telescopica” Scelta del tasso di sconto (segue) b) Marglin (1963) : l’individuo sarebbe disposto a risparmiare di più se anche gli altri lo facessero → non esiste un mercato che registra il valore degli effetti sulle generazioni future (problema di esternalità) c) Sen (1967) distingue un problema di assicurazione (tipo dilemma del prigioniero) dal problema diverso che chiama “isolation paradox” Scelta del tasso di sconto (segue) Sen (1967) Assicurazione:N individui scelta tra A (risparmio che mi interessa) e B (risparmio ottimale dal punto di vista sociale) Preferenze : a. Preferisco A ma se gli altri fanno B lo preferisco anche io b. ciascuno preferisce che tutti facciano B piuttosto che la situazione in cui tutti fanno A Esiti: Non necessariamente esiti Pareto inferiori; A non è strettamente dominante (rileva l’altrui comportamento); passare dall’ordine sub a) all’ordine sub b) non richiede la coercizione Scelta del tasso di sconto (segue) Sen (1967) Isolation paradox: Preferenze : a. qualunque cosa facciano gli altri ciascuno preferisce A b. ciascuno preferisce che tutti facciano B piuttosto che la situazione in cui tutti fanno A Esiti: Esito necessariamente Pareto inferiore; A è strettamente dominante (non rileva l’altrui comportamento); passare dall’ordine sub a) all’ordine sub b) richiede la coercizione Scelta del tasso di sconto (segue) Problemi con la scelta di un tasso diverso e inferiore a quello di mercato: 1. problema informativo (non conosciamo la preferenza intertemporale) 2. gonfia la spesa pubblica → eccesso settore pubblico 3. crea illusione finanziaria (spesa corrente spacciata come spesa in conto capitale) 4. un doppio tasso per investimenti privati e pubblici è inefficiente 5. discrimina tra classi di redditieri (i ricchi hanno un tasso intertemporale più basso dei poveri) 6. Tullock ( 1964) Favorisce le generazioni future che sono più ricche Scelta del tasso di sconto (segue) Scegliere il tasso di mercato permette di scegliere il mix efficiente privato/pubblico di investimento. Solo i progetti la cui remuneratività è superiore al costo (i) sono ammessi (siano pubblici o privati: neutralità nella scelta sociale) C’è un unico ammontare che la società destina all’investimento. Se vi è domanda pubblica di capitale, non si aggiunge a quella privata ma si sostituisce a essa (c.d. effetto di spiazzamento) rendendo inefficace l’intervento diretto ad accrescere il capitale complessivo Problemi: Non c’è un solo tasso sul mercato Il tasso di interesse riflette anche (solo?) la preferenza per la liquidità (Keynes) Principali critiche all’analisi costi benefici 1. Su singoli aspetti modifiche 2. Critica all’intera procedura abbandono a favore di: a) scelta politica b) altre metodologie es. principio di precauzione Preferenze rivelate vs preferenze 1° questione Circolarità del ragionamento: dalle preferenze al comportamento e dal comportamento alle preferenze 2° questione L’assioma delle preferenze rivelate permette di evitare l’analisi dell’utilità (Samuelson) → basta coerenza di comportamento Divorzio tra preferenza rivelata e preferenza come espressione di utilità Però allora se x>y e y>x senza riferimento all’utilità è ammissibile Preferenze rivelate vs preferenze Se si mantiene il riferimento all’utilità sottostante rimangono problemi Es. dilemma del prigioniero: confessare e avere una pena ridotta non è preferito a uscire dal carcere ma il comportamento farebbe pensare a quello La disponibilità a pagare non sempre riflette le preferenze caso n.1 disparità di reddito col beneficiario redditiere molto inferiore Esempio disabile e barriere al lavoro Porta a riconsiderare che cos’è il benessere modifica oggettiva: Sen e capabilities modifica soggettiva: felicità La disponibilità a pagare non sempre riflette le preferenze Caso n. 2 i beni di esistenza C’è disponibilità a pagare ma non c’è utilità Bisogna tenerne conto? Critica: riflettono preferenze culturali o ideologiche; categoria indefinita; difficoltà a valutarli; Replica: riflettono il benessere; non più indefinita dei beni pubblici; stesse difficoltà a valutarli E’ corretto identificare preferenze e benessere? Le preferenze possono essere distorte Non informate: La migliore informazione può essere a) Relativa al giudizio sul nesso causale tra comportamento e benessere es. una sostanza fa male b) Oppure incidere sulla valutazione es. valore artistico Adattive: mi adatto alla condizione e non sono disposto a pagare per cambiarla anche se il cambiamento la migliorerebbe; Antisociali : non si tiene conto di alcune preferenze ciò in teoria indebolisce la sovranità del consumatore Non tutto ciò per cui c’è DAP rientra nell’ACB Il caso dei beni morali. Esiste una disponibilità a pagare sia sul mercato (beneficenza) sia in politica (votazione leggi assistenza) per beni i cui benefici vanno in tutto o in parte ad altri. Un esempio sono i beni di esistenza nei quali c’è una componente altruistica ( conservazione dell’ambiente a favore delle generazioni future) 149 L’inclusione dei beni morali può incidere: a) sull’ammontare dei benefici o dei costi b) sul segno del progetto mutandolo da positivo a negativo e viceversa rispetto al calcolo costi benefici 150 Esempio B (benefici) in capo a coloro che godono del progetto= 100 A(valore d’altruismo, cioè l’aumento del mio benessere derivato dal vedere gli altri star bene è solo una percentuale del benessere altrui perché un euro speso per me vale di più di un euro speso per un altro dal momento che per quanto sia generoso la soddisfazione che traggo è inferiore) = 0.1 (cioè 10% ) = 10 C (costi) = 105 ACB (analisi costi benefici normale)rigetta il progetto (100<105); ACBM (analisi costi benefici corretta per i valori morali) lo promuove(110>105) 151 Prima obiezione all’acbm Perché non trasferire direttamente come prescrive l’approccio di analisi economica del diritto (prima l’efficienza poi la redistribuzione) piuttosto che inglobare i valori morali in un progetto inefficiente? Per la presenza di costi di transazione Se sono elevati, e la differenza B-C è ridotta, allora in termini di benessere collettivo può essere più conveniente il progetto rispetto al trasferimento diretto che può essere impossibile a causa della presenza di costi di transazione 152 Seconda obiezione all’acbm Il test ACBM è criticato in quanto può non superare il test di compensazione potenziale che è l’essenza del criterio Kaldor Hicks, e secondo il quale chi guadagna da un progetto deve essere in grado di compensare chi perde perché il progetto sia considerato portatore di maggiore benessere sociale 153 Esempio: B= 100; C= 160; A= 50 (utilità propria) + 50 (0.5 × 100 di utilità da altruismo) =100 ACBM 200 – 160 = 40; se il costo è sopportato solo dagli altruisti per loro il saldo netto è -60 ACB 150 – 160 = -10 ACBM non supera il test di compensazione potenziale; anche trasferendo l’intero guadagno (100) dei beneficiari puri (che hanno solo benefici dal progetto e non pagano) non si compensa la perdita di 60 degli altruisti perché quelle 100 “valgono” solo 50 per loro. Altre critiche all’ACB • Uniforma le decisioni del cittadino a quelle del consumatore • I numeri non dicono tutto. Es 100 di danno sul lavoro non corrispondono nella valutazione sociale a 100 di danno da sport • Creare prezzi artificiali costa: es. i dati sui danni da arsenico nell’acqua per le bronchiti vengono usati per il cancro alla milza 155 Altre critiche all’ACB (segue) • Lo sconto dei benefici futuri per salute e ambiente è inappropriato • Non tiene conto della condizione di chi guadagna e chi perde (guarda ai dati aggregati e non disaggregati) • Crea effetti perversi: alimentare il fumo è classificabile come beneficio per il bilancio dello Stato perché riduce la spesa pensionistica 156 La corruzione L’inefficienza può derivare da cattivo funzionamento del settore pubblico oppure da comportamenti illegali cioè da corruzione anch’essa riconducibile al problema principale-agente. Il danno al pubblico può consistere: 1. decisioni diverse da quelle migliori (selezione di imprese o soggetti inferiori) 2. Mancata massimizzazione delle entrate (al funzionario e non all’erario) dove opera la corruzione 1. Assegnazione di un bene o servizio con criteri diversi dalla disponibilità a pagare → fa incontrare domanda e offerta 2. Insufficiente produzione del servizio → agisce come “premio di incentivazione” 3. Normativa ritenuta troppo onerosa → agisce come l’evasione per aggirare le regole 4. Per favorire attività illegali 5. Scarse o nulle sanzioni per pagamenti illegali Scelta di essere corrotti Analisi economica dei reati. Variabili: T Guadagno da corruzione (tangente) L Sanzione Wpu Remunerazione perduta da licenziamento Wpr Remunerazione che trova nel settore privato per riciclarsi Π probabilità di essere scoperti Se si fa corrompere 1) UA = [ T- Π (L+ (Wpu-Wpr) ] Se invece non si fa corrompere 2) U = U (Wpu) Se UA >U allora si farà corrompere e viceversa Ridurre la corruzione Occorre agire sulle variabili che la generano riducendo il valore dell’UA 1. aumentare le sanzioni 2. 3. 4. 5. 6. aumentare la probabilità di essere scoperti limitare il potere monopolistico migliore remunerazione dei funzionari pubblici aumentare i costi morali della corruzione Agenzia indipendente Diseguaglianza e povertà Diseguaglianza → posizione relativa Povertà → condizione assoluta Diseguaglianza: Delle condizioni di partenza Dei risultati: a. Da comportamenti individuali b. Da condizioni strutturali diseguaglianza Rispetto a chi? 1. individui 2. famiglie 3. gruppi es. genere (maschi/femmine), etnia, localizzazione (nord/sud) indicatori 1. Curva di Lorenz: individua il rapporto tra la percentuale della popolazione e la percentuale di possesso di una certa risorsa es. il 10% della popolazione possiede il 60% della terra (capitale, reddito ecc.) 2. Indice di Gini: mette in relazione l’area della distribuzione corrente con quella della perfetta distribuzione povertà Monetaria → reddito → consumo: migliore indicatore più facilmente calcolabile (depura dall’economia sommersa) Non monetaria → es. condizione nutrizione bambini (A. Sen: vulnerabilità a eventi ambientali , assenza di potere di “voice”) povertà Politiche di correzione della povertà: Redistribuzione del capitale fisico Costruzione di capitale umano Miglioramento della remunerazione dei fattori (concorrenza) Welfare state Spesa tramite contributi → previdenza sociale Spesa tramite tassazione generale → assistenza sociale Modelli di welfare state 1. 2. 3. 4. Modello socialdemocratico scandinavo Modello liberale anglosassone modello corporativo tedesco e francese Modello mediterraneo italiano e spagnolo Modello socialdemocratico. Universalismo: spesa sociale come diritto individuale del cittadino. Preponderante intervento pubblico: elevata spesa pubblica (sanità, anziani , figli occupazione pubblica ecc.) Modello liberale. Finanziamento: prevalentemente con tassazione generale.Tutela solo a pochi e gravi rischi con Means testing come prerequisito per l’erogazione e incentivo a soluzioni di mercato (assicurazioni private ecc.) Modello corporativo. Soggetto di riferimento più il lavoratore che il cittadino in quanto tale.Programmi molto frammentati per categorie sociali.Privilegi per i dipendenti pubblici.Ricorso ampio alla contribuzione Modello mediterraneo. Variante del precedente Maggiore ruolo della famiglia come ammortizzatore sociale. Tendenze clientelari Fasi di sviluppo 1. Assicurazione obbligatoria 2. Nascita di enti previdenziali pubblici (es. INPS) 3. Integrazione con la tassazione generale Ragioni dell’intervento pubblico Sociologiche: Certi tipi di lavoro sono più rischiosi di altri Certi rischi sorgono più frequentemente in certi momenti della vita Economiche Asimmetria informativa: a. Selezione avversa b. Azzardo morale Esternalità positiva : la tutela del rischio determina esternalità positiva Beni meritori: miopia Asimmetria informativa Selezione avversa informazione completa : due contratti a premio basso per soggetti a basso rischio e a premio alto per soggetti ad alto rischio Informazione incompleta : unico contratto a basso premio tutti sottoscrivono soprattutto soggetti ad alto rischio che fanno free riding sugli altri ma il sistema tenderà a fallire e l’assicuratore a perderci unico contratto a premio alto sottoscrivono solo quelli ad alto rischio e gli altri rimangono scoperti Asimmetria informativa Azzardo morale Il comportamento dell’assicurato influisce sulla probabilità che si verifichi l’evento per cui aumenta l’entità del danno dopo la stipula del contratto. In previsione di questo: a) non c’è assicurazione oppure b) solo a copertura parziale e premio elevato pensioni 1. Sistema a capitalizzazione 2. Sistema a ripartizione 3. Sistema contributivo Sistema a capitalizzazione Assicurativo “privatistico” Pensioni pagate con fondo di accumulo di risparmio e suoi frutti attualizzati pensioni Sistema a ripartizione: pubblico I contributi pagati oggi finanziano le pensioni pagate oggi Se non mutano popolazione, tasso d’interesse e salari i due sistemi si equivalgono. Altrimenti: Sistema a capitalizzazione sensibile al tasso di interesse Sistema a ripartizione sensibile al dato demografico pensioni Sistema contributivo : a ripartizione sensibile al tasso di interesse Contributi % del salario Rivalutazione annua a un tasso stabilito dal governo in base a previsioni di sostenibilità Trasformazione del fondo in pensioni Pensioni pagate oggi coi contributi pagati oggi Pensioni: tipologie Vecchiaia: età pensionabile Anzianità: minimo contributivo Reversibilità: al coniuge sopravvivente Sociale: oltre 65 anni e senza reddito Invalidità: riduzione capacità contributiva + contributi minimi sanità Ragioni dell’intervento: Asimmetria informativa Esternalità (positiva) Equità Modalità: Maggiore informazione Regolamentazione Obblighi Finanziamento diretto Produzione diretta sanità Finanziamento: Privato diretto (tickets) Premi assicurativi privati Contributi obbligatori (Premi assicurativi pubblici) Imposte (irap) istruzione Bene misto e meritorio Individuo: costo diretto (pagamento rette) e indiretto (costo opportunità mancato lavoro) Beneficio : Reddito più elevato Accesso a soglie di utilità più elevate istruzione Società: Costo diretto → finanziamento Beneficio → capitale umano Ragioni per l’intervento: Asimmetria informativa Esternalità (positiva) Equità Bisogno meritorio I criteri di ammissibilità dei progetti pubblici (van, tri, b/c); metodi di rivelazione delle preferenze; mercati con prezzi imperfetti e valutazione pubblica; l’inclusione dei valori morali nella valutazione; la valutazione contingente; le ragioni per l’intervento pubblico nella sanità; il “fallimento delle assicurazioni sanitarie: selezione avversa e azzardo morale; le ragioni per l’intervento nell’istruzione; la corruzione : natura e rimedi; la scelta del tasso di sconto: di mercato o sociale?; problemi con il tasso di sconto sociale; le ragioni dell’imperfezione del mercato dei capitali; il problema del collegamento tra utilità, preferenze, preferenze rivelate e disponibilità a pagare; povertà e disegueglianza: natura dei fenomeni; curva di Lorenz e indice di Gini; valutazione contingente; analogie di mercato e prezzi edonici; prezzo di un bene monopolizzato e valutazione pubblica; valutazione del salario per i lavoratori utilizzati nei progetti pubblici; varie tipologie di sistemi pensionistici a confronto