Giornalino informativo del Club Ausonia – Anno XIX n° 106 Maggio 2009 - Associazione
sportiva - art. 36/38 e seguenti Codice Civile statuto reg. Trib. di Firenze n. 10727 il 15/12/1978
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Seicento i concorrenti oltre a un centinaio di ragazzi che
hanno partecipato alla corsa di 800 metri fra il palazzo
comunale e piazza Ginori. Nella gara femminile dominatrice Veronica Vannucci, e piazze d’onore per Lucia
Tiberi e Annalaura Mugno.
Carlino Mantovani
Mi preme anche ricordare che alla partenza era presente
Marco Banchelli già conosciuto in altre occasioni quale
messaggero di pace in tutto il mondo con la sua bicicletta.
Grande piacere ci ha fatto anche ricevere il messaggio del
sindaco Gianassi che avevamo invitato alla partenza ma
che non è stato presente per gli impegni istituzionali della
giornata del 25 aprile, ne riportiamo uno stralcio:
….sarei lieto di partecipare alla partenza della corsa
che rappresenta una bellissima tradizione sestese ma a
quell'ora sarò a deporre le corone alla memoria dei
partigiani caduti, al cimitero maggiore. Un dovere per
rendere omaggio a chi cadde per la nostra libertà. Dunque grazie per l'invito, buona corsa e buon 25 APRILE.
XXXV^ TROFEO FROSALI
Con piacere scrivo sul nostro giornalino alcune riflessioni
relative alla corsa TROFEO OLIVIERO FROSALI, fiore
all’occhiello del Gruppo Sportivo AUSONIA. Le scrivo rivolgendomi ai soci, ai simpatizzanti e agli amici che anche
quest’anno ci hanno aiutato nella realizzazione della corsa.
A tutti loro voglio dire di essere orgogliosi del nostro gruppo
in quanto questa nostra corsa ha raggiunto livelli di eccellenza che si confermano regolarmente ormai da anni. Lo testimonia anche l’attenzione che il giornalismo ci dedica, come
possiamo vedere dall’articolo del quotidiano La Nazione del
26 aprile, che riportiamo di seguito.
IN SEICENTO PER IL FROSALI
Gianni Gianassi
Di grande soddisfazione per noi tutti è stata anche la grande partecipazione dei bambini che, accompagnati dai loro
genitori, si sono cimentati in un piccolo percorso, con spirito di gioco e grande impegno. Oltre cento sono stati, con
età comprese fra i cinque e gli undici anni. A tutti sono
andati dei premi, piccoli ma significativi. Un ringraziamento particolare all’Atletica Calenzano presente con alcuni suoi ragazzi. Di seguito riportiamo l’elenco incompleto dei ragazzi partecipanti scusandosi con quelli che non
sono stati nominati a causa di un disguido tecnico.
A tutti i ragazzi e ai loro genitori vada il nostro grazie di
cuore e un arrivederci al prossimo anno!
Vincenzo Franceschini
Ieri 35^ edizione del “Trofeo Oliviero Frosali” nei luoghi
della resistenza sestese. Una corsa competitiva di 14 chilometri sulle pendici di Monte Morello, con un dislivello di
170 metri. Ha vinto il nordafricano Mohamed Taqi, con
qualche metro di vantaggio sul greco Joannis Magkrioteus, mentre il marocchino Salah El Ghizlani nella discesa
da Le Cappelle a Querceto ha perso il contatto dai battistrada e si è piazzato terzo, prima di Alessandro Napoli e
Mattia Treve.
1
Ragazzi che hanno
partecipato al 35°
Trofeo Oliviero Frosali
Fabrini Emanuele 2002
Fabrini Luca 2004
Fabrini Benedetta 2007
Franchini Anna 2003
Gentile Caterina 2003
Gianassi Davide 2003
Giolli Valentina 2001
Grassi Alessio 2001
Gozzi Alessio 2003
Lastrucci Alessio 2000
Lastrucci Mirco
Liistro Silvia 2001
Liistro Elisabetta 1998
Lucchi Ilaria 2002
Lunardi Lorenzo 2001
Lunardi Andrea 2005
Maiani Vittoria
Maiani Giulia
Marini Pietro
Matrone Irene 2005
Montalbani Noemi 2002
Morsiani Giulia 2003
Naldoni Alice 2003
Pedrazzini Matteo 2004
Pedrazzini Giulia 2001
Pelagatti Jeff 2003
Peritore Sara 2001
Piperno Filippo 2001
Piperno Matteo 2006
Quirini Giovanni 2001
Quirini Claudio 2007
Rossi Niccolò 1999
Sabatelli Lucia 2002
Sabatelli Ilaria 2003
Santangelo Yuri 2000
Santangelo Giacomo 2004
Scarpelli Sara 2006
Scarpettini Lorenzo 2004
Sernissi Davide 2005
Soldini Luca
Tafani Manuel 2001
Trabucco Sofia
Ulivelli sara 2005
Ulivelli Mirko 2002
Ulivi Alice 2003
Vannini Tommaso 2001
Vannini Emma 2003
Zahlmann Ernesto 2006
Albini Niccolò 2005
Assirelli Diego 2002
Assirelli Fabio 1997
Avietti Carlotta 1999
Bariletti Elena 2002
Bartolucci Alessia 2001
Benedetti Andrea 2002
Benedetti Filippo 2001
Benigni Marco 1997
Benigni Federica 2003
Benvenuti Benedetta 2004
Berlincioni Matteo 2000
Bianchi Eva 2000
Bindi Benedetta 2001
Boccardi Matteo 2003
Boccardi Riccardo 2003
Bonaiuti Jacopo 2002
Bonaiuti Alice 2002
Bonaiuti Giovanni 2002
Boni Alessia 2001
Borromeo Lisa 2001
Bresci Matteo 2001
Bresci Francesco 2003
Bruni Sara 2003
Calamai Giovanni 2001
Calia Leonardo 2003
Canzani Arianna 2003
Catalano Sara 1999
Ceccherini Yuri 2005
Ceccherini Bernardo 2001
Ceccherini Jacopo 2002
Ceccherini Ruben 1997
Ciabatti Maria 2007
Cintoli Francesco 2002
Cipriani Giada 2000
Crinzi Filippo 2002
Donelli Jacopo 2000
Donelli Tommaso 1997
Epifani Sveva 2005
Epifani Claudia 2001
NOTIZIEAUSONIANOTIZIEAUSONIANOTIZIE
Informiamo i lettori che il notiziario Passo dopo Passo sarà reperibile tutti i mesi
gratuitamente non solo al Circolo Rinascita, nostra sede del Club Ausonia, ma anche
presso: Libreria Rinascita, Uff. Anagrafe, Libreria Mondadori Via Dante Alighieri, Sindacato Auser, Sesto Idee, Ipercoop, Biblioteca Comunale, Coop serv.
Soci, Misericordia, Circolo La Zambra, Circolo di Querceto, Ristorante Sarzolo, Circolo di Colonnata, Circolo di Quinto Alto e Basso, Associazionismo, Coop
il Neto, Piscina Comunale, Polisportiva, Parco del Neto.
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2
intanto era arrivato di sopra e le disse:” cara è pronto da
mangiare?” “Si” disse la moglie. Lo Zeppa allora disse:”
Spinelloccio oggi è andato a pranzo da un amico e ha
lasciato sola sua moglie, perché non la inviti a pranzo da
noi!” La moglie che era diventata obbedientissima perché
temeva per la propria vita, si affrettò a fare come il marito
le aveva detto. La signora Spinelloccio accettò l’invito,
quando arrivò, lo Zeppa le fece un sacco di feste, poi la
prese per mano affettuosamente, bisbigliò alla moglie di
andarsene in cucina, si portò l’ospite in camera e si affrettò
a chiudere la porta. Quando la donna vide che stava
chiudendo a chiave, disse:” Ehi, Zeppa ma che fa! Non mi
avrà portato qui per fare una sveltina? Dov’è andato tutto
il bene che vuole al suo amico.” Lo Zeppa sempre
tenendola per mano le spiegò tutto quello che aveva visto il
giorno prima tra sua moglie e Spinelloccio, gli disse anche
che non aveva intenzione di fargli pagare nessun’altra pena
che quella che lui gli aveva dato e disse:” lui si è fatto mia
moglie? E io mi farò la sua, spero che tu sia d’accordo,
altrimenti la pagherà cara, e né te né lui ve lo
dimenticherete vita natural durante.” La donna era rimasta
di sale, allora disse:” Zeppa mio caro, visto che questa
vendetta deve ricadere su di me, eccomi qua, però
promettimi che tua moglie dopo, non me ne vorrà.” “ Hai
la mia parola che non succederà:” rispose lo Zeppa “ e in
più ti regalerò un gioiello così bello e prezioso che non ne
hai di più cari.” Poi l’abbracciò e la baciò, la stese sulla
cassa che conteneva il marito e si dette da fare mica male
con lei, fino a che a tutti e due non venne il mal di schiena.
Dentro la cassa Spinelloccio che aveva sentito le parole e la
danza classica, che gli ballava sulla testa, credette di
esplodere dalla rabbia, ma poi si rese conto che il primo a
offendere era stato lui e che lo Zeppa aveva tutti i diritti di
fare quello che stava facendo. Finito con la donna, quel
passo a due, lo Zeppa scese dalla cassapanca e appena la
signora gli chiese il gioiello promesso, chiamò dentro la
camera sua moglie e gli disse di aprire la cassapanca, la
moglie l’aprì, lo Zeppa indicò all’ospite il suo Spinelloccio.
Difficile dire chi dei due si vergognò di più , se
Spinelloccio vedendo lo Zeppa e sapendo che sapeva, o sua
moglie vedendo il marito e sapendo che aveva sentito tutto
quello che gli aveva fatto sulla testa. Poi lo Zeppa disse:”
Eccolo qua il gioiello che ti regalo.” Spinelloccio saltò
fuori dalla cassa e senza perdersi in chiacchiere, disse:”
Zeppa, Adesso siamo pari, continuiamo ad essere amici,
fin’ora abbiamo fatto a metà di tutto il resto, mettiamo in
comune anche le mogli.” Lo Zeppa accettò il fatto e si
misero a tavola per pranzare tutti insieme d’amore e
d’accordo. E da quel giorno le mogli ebbero due mariti
ciascuna, e i due amici, due mogli a testa, e il menage andò
avanti splendidamente, con l’accordo totale di tutti, finché
a loro piacque.
Dal DECAMERONE
di Giovanni Boccaccio
Storia n° 8
Ottava giornata
Due usano insieme: l’uno con la moglie
dell’altro si giace; l’altro, avvedutosene,
fa con la sua moglie che l’uno è serrato
in una cassa, sopra la quale, standovi
l’un dentro, l’altro con la moglie dell’un
si giace.
Fiammetta
Mie graziose amiche, c’erano a Siena due giovanotti figli di
due buone famiglie borghesi, uno si chiamava Spinelloccio
Taveno, l’altro Zeppa di Mino. Abitavano tutti e due porta a
porta e si erano sposati con due donne molto belle.
Spinelloccio andava spesso a trovare lo Zeppa, e dato che
qualche volta lo Zeppa era in casa e qualche volta no, entrò
in intimità con la moglie dell’amico, tanto che alla fine ci
finì a letto. Queste visite erano diventate all’insaputa di tutti
una dolce abitudine, un bel giorno successe che lo Zeppa era
in casa e la moglie non lo sapeva, Spinelloccio venne a
cercarlo, saputo dalla donna che suo marito era fuori,
Spinelloccio cominciò a darsi da fare la prese tra le braccia e
cominciò a baciarla, ricambiato. Lo Zeppa vide tutta la
scena, ma rimase zitto e nascosto per vedere come procedeva
la faccenda. Non passò molto tempo perché vide
Spinelloccio e sua moglie avvinghiati che si avviavano verso
la camera da letto e ci si chiudevano dentro. Lo Zeppa
infuriato pensò di sorprendere la moglie e l’amico, poi
riflettendo e riacquistata la calma , pensò che nessuna
scenata avrebbe cancellato il già fatto, allora si mise a
pensare a come prendersi il piacere di una vendetta. Pensa e
ripensa appena l’amico se ne fu andato, si precipitò in
camera dove trovò la moglie intenta a risistemarsi.“Che fai
cara?” “Non lo vedi?” rispose la moglie. E lo Zeppa: “ lo
vedo sì, e ho visto anche dell’altro che avrei preferito non
vedere!” E cominciò a farle una scenata terribile. La moglie
impaurita, temendo per la sua incolumità, confessò tutto
quello che c’era da confessare e alla fine scoppiò a piangere
e chiese perdono. “Mia cara” disse lo Zeppa “ quello che
hai fatto è molto grave e scorretto nei miei confronti, ma
potrei anche perdonarti, se tu farai quello che adesso ti
ordinerò: stammi a sentire voglio che tu dica a Spinelloccio
che domani mattina si liberi di me con qualche pretesto e
venga a trovarti. Mentre lui sarà qui, all’improvviso
arriverò io, tu devi farlo entrare in questa cassapanca e
chiuderlo dentro. A quel punto ti dirò cos’altro fare.” Il
giorno dopo verso le nove i due amici si trovarono insieme,
Spinelloccio che doveva andare dall’amante a quell’ora, gli
disse:” oggi ho un pranzo d’affari con un amico e non voglio
farlo aspettare, perciò ti saluto.” Spinelloccio salutò lo
Zeppa e s’infilò in casa dell’amante. I due erano entrati
appena in camera, che tornò lo Zeppa. Appena la moglie lo
sentì, fece nascondere l’amante nella cassapanca e lo chiuse
con il lucchetto come le aveva indicato il marito. Lo Zeppa
(dal Decamerone da un italiano all’altro Aldo Busi)
(A cura di Romano Valli)
Ballo con orchestra dal vivo tutti i Sabati dalle ore 21.30 le Domeniche e
festivi dalle ore 15.30 - Tombola tutti i Giovedì, Sabato, Domenica e
festivi dalle ore 21.00 - Scuola di “Ballo liscio”, tutti i Lunedì e Martedì
Scuola di ballo “ Latino-Americano” tutti i Mercoledì - Inoltre:
Ristorante pizzeria tutti i Sabati e le Domeniche dalle ore 18.30 Circolo
A.R.C.I. Salone Rinascita V. Matteotti 18 – tel 055-440147
3
Risultati
AUSONIA
dei podisti
mese
Matteuzzi Maurizio 1h40’21’’
Vangelisti Bruno
Marcheselli Luca
Furlanetto Nicola
Marchi Maurizio
Querci Fabio
Campinoti Paolo
Simoni Miriano
mezza di Forte dei MARMI
Km. 21.097
del 5 Aprile 2009
Maratona di TORINO
Km. 42.195
del 19 Aprile 2009
mezza di TAVARNELLE
Km. 21.097
del 5 Aprile
Fibbi Graziano
Trabucco Giancarlo
Soldini Luca
Tiberio Franco
Innocenti Leonardo
Gianassi Giuseppe
Niccoli Nicola
1h20’25’’
1h23’24’’
1h25’14’’
1h28’18’’
1h33’55’’
1h35’41’’
1h42’55’’
di
Aprile
1h55’01’’
1h56’48’’
1h57’03’’
1h57’31’’
1h58’33’’
2h02’27’’
2h23’02’’
Tiberio Franco
3h 20' 01''
Gianassi Giuseppe 3h 35' 58''
Funghi Enzo
4h 07' 04''
Niccoli Nicola
4h 08' 02''
Giuliani Stefano
4h 08' 55''
Ceccarelli Luca
4h 20' 57''
mezza di PRATO
Km. 21.097
del 13 Aprile 2009
Tiberio Franco
Trabucco Giancarlo
Bindi Antonio
Veschi Matteo
Donelli Gianluca
Torricelli Cristiano
Pedrazzini Gabriele
Giuliani Stefano
Bellandi Fabio
1h28’51’’
1h28’51’’
1h34’13’’
1h34’16’’
1h41’27’’
1h43’26’’
1h45’00’’
1h56’54’’
2h09’30’’
mezza di FIRENZE VIVICITTA’
Km. 21.097
del 19 Aprile 2009
Bindi Antonio
Cocco Marco
Veschi Matteo
Innocenti Leonardo
Donelli Gianluca
Matteuzzi Paolo
Targioni Roberto
Torricelli Cristiano
Gazzini Graziano
Fusi Andrea
Ciulli Gianni
Lisi Marco
Borghini Augusto
Paoletti Alessandro
1h28’37’’
1h28’51’’
1h31’57’’
1h32’02’’
1h32’09’’
1h38’07’’
1h40’50’’
1h42’52’’
1h47’55’’
1h48’14’’
1h48’36’’
1h52’20’’
1h54’14’’
1h54’31’’
Trofeo O. FROSALI
Km 14
del 25 Aprile 2009
Albano Franco
Finocchiaro Dario
Gensini Antonio
Cioni Massimiliano
Pedrazzini Gabriele
Fusi Andrea
Falai Samuele
Gallorini Barbara
Casu Federica
Supermercato DESPAR
A L I M E N T A R I
Di Innocenti e Landi & C. snc
P.zza Ghiberti, 27 Tel. 055 4200112
50019 Sesto Fiorentino (Fi)
Servizio a domicilio
Specialità gastronomiche
4
1h02’59’’
1h05’37’’
1h06’35’’
1h08’23’’
1h09’14’’
1h10’11’’
1h16’08’’
1h16’28’’
1h26’57’’
Corriamo insieme per la RICERCA
Centinaia di persone, non solo atleti,
ma anche persone comuni, in corsa
per aiutare la ricerca e il progresso
scientifico. Torna anche quest’anno,
il prossimo 24 maggio “Corriamo
insieme per la ricerca”, la corsa podistica amatoriale per sostenere le
attività della Fondazione di Farmacogenomica FiorGen
Onlus (nata dalla collaborazione fra gli scienziati del Polo
Scientifico e i medici del Polo di Careggi), impegnata
nella ricerca sulle malattie genetiche e degenerative. La
manifestazione, non competitiva è arrivata alla quarta
edizione e si svolgerà interamente nel territorio di Sesto
Fiorentino dove ha sede il Polo scientifico dell’Università
di Firenze; alla corsa, grazie ai diversi tipi di percorso
suggeriti, potranno partecipare davvero tutti. Per iscriversi è sufficiente versare un’offerta minima di 5 euro che
sarà destinata a sostenere le attività di ricerca scientifica
di FiorGen Onlus. L’iniziativa è resa possibile grazie allo
straordinario impegno di GS Ausonia, AICS, Uisp. Grazie ad un sorteggio al quale prenderanno parte tutti gli
iscritti (anche chi non arriva al traguardo), sarà possibile
portare a casa premi veramente straordinari donati da
Volkswagen Group Firenze, Novotel, Probios, Metro
cash and carry, Nencini Sport, Erboristeria Inglese, Publiartex, Richard Ginori, Runners.it, Podismo e Atletica,
CR Firenze e molti altri ancora.
Vi segnalo alcune cose rilevanti di questo evento:
1. Il 24 maggio chi lo desidera potrà sottoporsi ad uno
screening metabolomico consegnando due campioni di
urine uno prima e uno subito dopo la corsa. In questo
modo gli scienziati di FiorGen potranno valutare lo
stress ossidativo che si produce in diversi organismi
sottoposti a questo tipo di attività fisica. Credo di poter dire che questo è un aspetto assolutamente nuovo
per le corse podistiche.
2. Sempre la mattina del 24 maggio sarà possibile visitare due centri di eccellenza e partecipare a seminari
divulgativi sull'attività di ricerca svolta da FiorGen.
Saranno gli scienziati ad accompagnarvi in questo
tour. L'iniziativa è stata inserita dalla Provincia di
Firenze nel percorso del Genio Fiorentino.
3. Per tutti gli iscritti, anche se non arriveranno al
traguardo, una maglietta e la possibilità di vincere
uno degli 80 premi a sorteggio.
4. TUTTO IL RICAVATO andrà interamente alla
ricerca di cui potrete apprezzare la concretezza visitando il centro e conoscendo personalmente alcuni dei
ricercatori. Sono previste corse per bambini delle
scuole elementari: iscrizione 1 euro, in omaggio un
cappellino FiorGen.
SARZOLO
Per chi non volesse partecipare direttamente alla corsa, sempre la
mattina del 24 maggio sarà possibile visitare i laboratori di eccellenza CERM e LENS che si trovano al Polo Scientifico ed assistere
a seminari divulgativi.
L'evento ha il patrocinio di: Regione Toscana, Provincia di Firenze,
Comune di Sesto Fiorentino, Comune di Firenze, Università degli Studi di Firenze, Camera di Commercio di Firenze, Ente CR Firenze.
Venite a correre
per la ricerca, la ricerca
sta già correndo per voi
Per informazioni:
Fondazione FiorGen Onlus www.fiorgen.net
3495862011 – 0554575189 [email protected]
Per iscriversi:
Gruppi sportivi: GS Ausonia [email protected]
Tutte le iscrizioni:
AICS Provinciale Firenze V.le Matteotti 38 -tel 055 561172
Punto Soci Coop Ipermercato di Sesto Fiorentino tutti i venerdì pomeriggio e i sabati di maggio tutto il giorno.
La mattina del 24 maggio prima della partenza dalle 7,30 alle 9.20 c/o
Polo Scientifico via Sacconi 6.
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CHIUSO VENERDI’
5
di
Alessandra Bruscagli
Il giglio è uno dei fiori più
antichi del mondo sopravvissuto forse
all’era glaciale ed è il più ricco di significati allegorici. In Assiria rappresentava il simbolo del regno. Fu venerato da Persiani e Siriani, ai tempi dei Romani venivano
coniate delle monete con la testa dell’erede al trono e il
giglio quale simbolo di speranza, inoltre petali di gigli e di
rose venivano messi nei letti di Roma per profumarli. Era
considerata una pianta magica e medicamentosa, si diceva
che il suo succo mescolato al vino fosse capace di combattere i morsi dei serpenti.
Nella religione cristiana il giglio è consacrato
alla Madonna e lo si ritrova spesso nelle cerimonie religiose. Anche molti santi vengono raffigurati con un giglio
tra le mani: Sant’Antonio da Padova, San Francesco, Santa Chiara, San Luigi, Santa Caterina da Siena. A San Giuseppe i gigli fiorivano in cima al bastone in ricordo di
un’antica leggenda e perfino l’angelo dell’annunciazione
porta con sé un giglio.
Una leggenda narra di come il primo giglio sia
sbocciato dalle lacrime di Eva quando fu cacciata dal Paradiso Terrestre, mentre secondo la
mitologia greca il giglio nacque dal latte di Giunone quando la moglie di Giove
mentre stava allattando il piccolo Ercole, si addormentò e il latte si sparse
nei cieli andando a formare la Via Lattea e dalle gocce cadute sulla terra
nacquero candidi gigli.
Alcune sue immagini furono trovate a Creta,
nel palazzo di Minosse e in Israele, nel tempio di Salomone. Nei tempi antichi si usava mettere i gigli sulle tombe
degli innocenti ingiustamente condannati a morte.
Il “Lilium” , considerato il re dei fiori recisi, è
originario delle zone temperate dell’emisfero settentrionale, il più antico è il “Lilium candidum”, ma ce ne sono
circa 100 specie suddivise in gruppi.
I grandi fiori a campana, fitti sullo stelo, possono avere colori bellissimi: rosa, giallo, rosso, arancio, accompagnati da un leggero o intenso profumo. Appartengono alla famiglia delle Liliaceae.
Nel linguaggio dei fiori il giglio simboleggia
l’innocenza, il candore, la purezza, la fede, la speranza, la dignità, la nobiltà, la regalità.
I bulbi si piantano in giardino, o in grandi
vasi sul terrazzo, a fine inverno-inizio della primavera in terreno fertile e ben drenato in posizioni abbastanza ombreggiate. Sbocceranno all’inizio
dell’estate, dalla fine di Giugno a metà Agosto. Per
piantarli in vaso è meglio orientarsi su varietà a stelo
corto come il “Lilium longiflorum” e “Lilium speciosum”.
Ed ecco alcune curiosità
“gigliate”: esiste il Giglio del Nepal
o “Cardiocrinum giganteum” che è
alto più di tre metri e fiorisce per
tutta l’estate, ama i climi freschi
ed è molto resistente al gelo, si
può coltivare all’aperto dalla pianura fino a mezza montagna mentre è sconsigliato nei
climi caldi. E c’è il piccolo Giglio dei Boschi o
“Erythronium” con il quale si possono creare tappeti
colorati negli angoli più selvaggi del giardino. E’ una
pianta bulbosa, erbacea perenne, di uso comune negli
Stati Uniti. Presenta fiori solitari o in piccoli gruppi e
viene chiamata in tanti modi diversi che fanno riferimento ai luoghi di origine o alla variegatura delle foglie: “giglio delle valanghe”, “giglio trota”, “lingua di
vipera”, “violette dente di cane”, “giglio dei ghiacci”. E
dalla montagna andiamo al mare per conoscere appunto il Giglio di Mare o “Pancratium maritimum” che è
una specie esclusiva degli arenili. E’ un fiore che sta
scomparendo e gli esperti ne stanno preparando tante
piantine da mettere a dimora forse in Liguria dove
era presente in grande quantità.
“E stanno i nobili gigli
nella luce argentea belli,
sante vergini pallide in preghiera;
santifica l’aria il loro alito puro,
mentre s’empie la notte della sua fragranza.”
Anonimo
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MACERIE & REGOLE
Ancora macerie, ancora vittime e come sempre generosi volontari, pompieri, finanzieri, carabinieri, soldati
etc. che scavano, scavano fino allo sfinimento per salvare vite umane o estrarre morti da riconsegnare ai
loro cari. Ho una certa età e questo lugubre film l’ho
veduto già troppe volte. Nel 1963, per esempio, un quotidiano titolò: “La diga del vajont minaccia la vita e gli
averi degli abitanti di Erto”. Immediata e stizzita la
reazione dei proprietari della diga con relativa querela
al giornale accusato di diffondere falsi allarmi, ma poi
il processo si concluse con la piena assoluzione del quotidiano e la motivazione fu : ”assolto per avere additato un pericolo realmente esistente”. E dopo?
Nient’altro e la catastrofe annunciata avvenne. Al crollo della diga del Vajont negli ultimi sessant’anni si sono
aggiunte tante altre catastrofi: l’alluvione del Polesine,
dell’Arno, della Dora, frane varie e terremoti:
dell’Irpinia, del Friuli, dell’Umbria, etc. etc. fino a quello attuale dell’Abruzzo; tutti eventi naturali certo, non
imputabili alla volontà umana, ma le imprevidenze e le
mancate prevenzioni eccome si, e a questo proposito
rileggiamo questo scritto del lontano 1873:
Passando dal passato al nostro presente riflettiamo
sulle dichiarazioni del Presidente Giorgio Napolitano
fatte dopo poco tempo dall’avvenuto terremoto
d’Abruzzo:
“QUANDO OGGI PENSIAMO E SOFFRIAMO PER LE
VITTIME, PER I DANNI PROVOCATI DAL TERREMOTO IN ABRUZZO NON POSSIAMO NON RITENERE
CHE ANCHE QUI NON ABBIANO CONTATO IN
MODO PESANTE E ABBIANO CONTRIBUITO ALLA
GRAVITA’ DEL DANNO UMANO E DEL DOLORE UMANO COMPORTAMENTI DI DISPREZZO DELLE REGOLE, DISPREZZO DELL’INTERESSE GENERALE E
DELL’INTERESSE DEI CITTADINI”.
In conclusione se abbiamo dimostrato di saper cavalcare bene l’emergenza ci auguriamo di saper amministrare altrettanto bene il normale quotidiano. Speriamo
tutti che da questo male nasca un bene: il ritorno al
rispetto delle regole. Siamo una popolazione di furbi,
vogliamo e possiamo diventare anche un popolo intelligente.
“ E’ BEN DOLOROSO PER OGNI PERSONA DI CUORE
VEDERE L’ITALIA CADUTA IN UNO STATO SI’ DEPLORABILE. LA SVENTURA CHE COLPI’ LE POPOLAZIONI DELLA VALLE DEL PO E’ IRRIMEDIABILE COL
SISTEMA CHE CI REGGE. CI VUOL ALTRO IN PIU’
DELLE QUARANTAMILA LIRE DEL RE E DELLA
CARITA’ CITTADINA. UN GOVERNO ONESTO CON
MEZZO MILIARDO ECONOMIZZATO SULLA CASSA
PRIVILEGIATA, POTREBBE POR FINE ALLE SVENTURE. SI POTREBBE DAR MANO ALL’IMBOSCHIMENTO
DEI MONTI ED ALL’INCANALAMENTO DEI FIUMI. SE
NO, PASSATO IL PERICOLO, DISTRIBUITE LE QUARANTAMILA LIRE, NOI SAREMO DACCAPO, E LE
PIENE CHE POSSONO AVER LUOGO IN OGNI TEMPO FARANNO ANCORA DELLE MOLTITUDINI DI
SVENTURATI”.
Romano Zucca
GIUSEPPE GARIBALDI
PANE PASTICCERIA
FARMACIA Dr. R. R.
RAGIONIERI
FornoBelli
Fondata nel 1892
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7
ISABELLA
DI MORRA
(1520-1548)
Poetessa lucana.
Di lei si conosce
la breve tragica
esistenza,
ma
solo poche poesie. Figlia del feudatario della valle del
Sinni che la lasciò, dopo che venne esiliato in Francia, affidata alle cure dei
fratelli. Strinse una relazione amorosa,
con la complicità del precettore, con il
nobile spagnolo Diego De Castro, che
aveva un possedimento confinante con il
suo. Scoperta la vicenda, i fratelli uccisero lei, il precettore e infine il nobile amante. Nella solitudine del castello paterno compose questi versi che esprimono profonda amarezza e solitudine.
Da un alto monte ove si scorge il mare
miro sovent’io, tua figlia Isabella,
s’alcun legno spalmato in quello appare
che di te padre, a me doni novella.
Un reportage mai nato
ALBA
Appena inizia un lieve
schiarirsi del cielo,
gli uccelli in alto cantano
festosi tutti in coro,
annunciano il giorno che arriva.
Un nuovo giorno col suo
bagaglio di ansie e dolori
e di gioie inattese,
ed io vorrei alzarmi di scatto
e correre incontro al nuovo giorno,
abbracciare tutto e tutti,
eccomi ci sono, sono viva
voglio tutto quello che posso
avere da questa vita,
per il tempo che mi rimane
da vivere, per i giorni
che all’alba sentirò ancora
il loro lieto canto.
Ema
Ma la mia avversa e dispietata stella
non vuol ch’alcun conforto possa entrare
nel tristo cor, ma di pietà rubella
la calda speme in pianto fa mutare:
ch’io non veggo nel mar remo né vela
(così deserto è l’infelice lito)
che l’onde fenda, o che la gonfi il vento.
Contra fortuna allor spargo querela,
ed ho in odio il denigrato sito,
come sola cagion del mio tormento.
(a cura di Romano valli)
Redazione: Graziani Piero, Latini Valfrido, Latini Leonardo, Zucca
Romano. invio gratuito: soci, enti promozione sportiva, ditte collaboratrici, responsabilità di quanto pubblicato è dei singoli autori, la
collab. prestata gratuitamente ed il notiziario è redatto il 05 / 05 / 2009.
Impaginazione grafica: Latini Leonardo, Latini Valfrido Collaboratori in redazione Calzolari M.luisa, Dagliana C., Faggi F., Franceschini V., Latini V., Latini L., Graziani P., Ghelli L., Valli R., Zucca
R., Coppoli P., Gianassi G., Paoletti A.,Trabucco G., Funghi E.
Centomila hanno cantato
l’amore.
Centomila hanno cantato
la natura.
Centomila e più
hanno sputato
con i loro obbiettivi
su di te, New York.
Pure io ho sputato
con il mio “zoom”
sui tuoi grattacieli,
pure io ho urlato
con il mio “grandangolo”
sulla 5° strada.
Pure io ho sproloquiato
con il mio “cinquanta”
su Harlem e sul Bronx.
Pure io ci ho provato,
anche se con la fantasia
e dalla lontana vecchia Europa.
Perdonami
New York!
Sergio Bonamici
SEI SOLA
Mi hai invitato
Mi hai invitato al tuo splendido pranzo
di broccati e bevande pregiate
posate d'argento pietanze fatate
di mani che innamorano al gesto.
Mi hai invitato al tuo splendido pranzo
di gente che accattiva a guardarla
ho scambiato sorrisi d'arancia sbracciati
e giocato coi fianchi il tuo giorno d'incanti
poi hai distolto il tuo sguardo
a seguire qualcosa
e d'un tratto è sfiorita la rosa
allappa anche il miele
si vuota la sala e rimane
stupito
boccale di coccio
il mio riso sbreccato
la buccia di un sogno
appannato.
Rosalba de Filippis
Impresa funebre Macherelli dal 1934
P.zza della Chiesa, 100 Sesto Fiorentino Telefono 055 4489153
P.zza V. Veneto 4 – 50041 Calenzano Telefono 055 8811033
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So cosa si prova
a camminare
in un vicolo
deserto.
Persiane chiuse, porte serrate
senti solo il rumore
dei tuoi passi.
Non sai
se stai fuggendo,
la solitudine è
dentro di te,
affretti il passo
il vicolo è sempre più lungo.
I tuoi occhi cercano qualcosa,
neppure un’ombra ti si avvicina
perfino la tua se n’è andata.
Lola Marini
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