Anna Maria Caroli AgriFood Lab Dipartimento di Medicina Molecolare e Traslazionale Università degli Studi di Brescia Il Latte: biodiversità, miglioramento genetico RISORSE GENETICHE ANIMALI Contribuiscono direttamente alle risorse alimentari mondiali per il 19% Forniscono inoltre forza lavoro e materiale fertilizzante In totale contribuiscono al 30% delle necessità umane per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO, Food and Agriculture Organization of the United Nations) RISORSE GENETICHE ANIMALI: includono specie, razze e linee di animali di interesse scientifico e culturale per l’agricoltura, attualmente e in futuro 2 RISORSE GENETICHE ANIMALI Specie comuni: ovini, caprini, bovini, cavalli, maiali, bufalini, polli. Altri animali (es. cammelli, asini, elefanti, conigli, roditori) importanti a seconda di culture e aree geografiche. La domesticazione degli animali: iniziata 12000 anni fa (l’uomo incomincia a selezionare animali per produzione di cibo, fibra, lavoro). Gli animali domestici forniscono prodotti come pelli, lana e concime, importanti sia per la sussistenza sia come fonti di guadagno per le comunità rurali. 3 RISORSE GENETICHE ANIMALI Si stima che il 12% delle popolazioni umane vivano in aree dove l’uomo dipende quasi interamente dalla produzione ottenute da ruminanti (bovini, ovini, caprini). Questi animali sono in grado di processare foraggio e vegetali inutilizzabili dall’uomo, e di trasformarli in importanti alimenti. Circa il 40% del terreno disponibile nei paesi in via di sviluppo può essere usato solo per la produzione di questo genere di foraggio. 4 RISORSE GENETICHE ANIMALI La selezione (naturale e artificiale) ha dato origine a migliaia di razze di animali domestici, adattate a produrre in ampi range di condizioni ambientali e di bisogni umani. Alcune sono resistenti ai parassiti o alle malattie, altre sono adattate all’umidità o alla siccità, o a temperature estreme. La diversità genetica animale è essenziale per sostenere la produttività in agricoltura. N’Dama (tripanotollerante) 5 PERDITA BIODIVERSITÀ ANIMALE • Erosione genetica • Processo allarmante • Europa: metà della razze esistenti all’inizio del XX secolo sono estinte; 41% delle restanti 1500 razze sono a rischio di estinzione • Nord America: 1/3 razze sono rare o in declino • Conoscenze più limitate sulla biodiversità zootecnica in paesi in via di sviluppo; biodiversità maggiore. • Es. Asia: 150 razze suine; Nord America: meno di 40 6 PERDITA BIODIVERSITÀ ANIMALE La FAO stima che 30% delle razze zootecniche siano a rischio di estinzione e circa 6 razze siano perse al mese. Oltre la metà: in paesi in via di sviluppo. Turkey breeds at risk Duck breeds not at risk Ass Pig Goat Chicken Horse Cattle Sheep 0 200 400 600 800 Number of breeds 1000 1200 1400 7 8 MIGLIORAMENTO GENETICO Caratteri produttivi di interesse economico (es. produzione di latte, carne, uova, lana ecc.) Caratteri quantitativi: molti geni coinvolti Variabilità continua (distribuzione gaussiana) 9 Cariotipo del bovino http://www.vetogene.it/BOVINI/bovini%20cariotipo.htm 10 MIGLIORAMENTO GENETICO • http://www.terraevita.it/bovini-senza-segreti-i-22mila-geni/ • 22 mila geni • 4 miliardi di basi 11 MIGLIORAMENTO GENETICO Molti geni (poligeni) con piccoli effetti sul carattere QTL = quantitative trait loci ETL = economic trait loci Selezione genetica tradizionale: basata su metodi statistici per caratteri quantitativi 12 1. ASSOCIAZIONI ALLEVATORI DI RAZZA O SPECIE Alcuni esempi: ANAFI razza bovina Frisona italiana ANARB razza bovina Bruna italiana ANAPRI razza bovina Pezzata Rossa Italiana ANABoRaPi razza bovina Piemontese ANAS specie suina ASSONAPA specie ovina e caprina 2. ORGANIZZAZIONE DEGLI ALLEVATORI AIA Associazione Italiana Allevatori ARA Associazione Regionale Allevatori APA Associazione Provinciale Allevatori 13 1. ASSOCIAZIONI DI RAZZA O SPECIE: Gestione Libro Genealogico Definizione delle norme tecniche di ammissione al LG Esecuzione valutazioni morfologiche (ispettori di razza) Esecuzione valutazioni genetiche (centri genetici) Definizione obiettivi di selezione (Commissione tecnica) 2. ORGANIZZAZIONE DEGLI ALLEVATORI Esecuzione controlli funzionali Elaborazione centralizzata dei dati Fra i due livelli: scambio continuo di dati (morfologici, produttivi, genetici) 14 FASI DEL PROCESSO SELETTIVO 1) Definizione dell’obiettivo di selezione 2) Raccolta dei dati fenotipici nella popolazione 3) Verifica delle relazioni di parentela 4) Elaborazione di un indicatore di merito genetico di ogni animale = indice di selezione individuare i soggetti superiori sotto il profilo genetico (valutazione genetica) 5) Uso degli animali riconosciuti superiori come riproduttori, secondo schema selettivo che garantisca la massima velocità nel raggiungere l’obiettivo 15 1. OBIETTIVO DI SELEZIONE Obiettivo primario: massimizzare reddito allevatore Es.: obiettivo primario = produzione della carne suina Criterio di selezione è peso animali eventualmente integrato da calo di stagionatura (= perdita di trasformazione) Obiettivi secondari: non fonte diretta di reddito (morfologia, prolificità, resistenza alle malattie, ecc.) Definizione obiettivi di selezione: Commissione Tecnica Centrale del Libro Genealogico 16 2. RACCOLTA DEI DATI FENOTIPICI Le misurazioni devono riguardare i caratteri definiti come obiettivi della selezione, tali da essere misurabili in modo oggettivo, facile, con costi contenuti e prima possibile. Questa fase è la più onerosa dal punto di vista economico ed organizzativo. L’effettuazione delle rilevazioni fenotipiche (controlli funzionali) è operata dalle APA, che le trasmettono agli allevatori e alle ANA, perché vengano utilizzate a scopi selettivi. 17 CONTROLLI FUNZIONALI Produzione del latte • Vari sistemi, es. A4 controllore in azienda ogni 4 settimane (sera + mattina) • Effettuati per tutta la lattazione (dal parto all’asciutta) • Quantità di latte del singolo animale misurata • Campioni individuali di latte laboratorio specializzato per misurazione composizione latte (% proteina, % grasso, contenuto cellule somatiche, % caseina in via sperimentale) Produzione della carne • Registrazione eventi riproduttivi (calcolo capacità materna), pesate alle età tipiche (differenti per specie e razze) 18 RAZZE BOVINE DA CARNE La razza Piemontese A.N.A.BO.RA.PI. (Associazione Nazionale Allevatori Bovini di Razza Piemontese) 19 RAZZE BOVINE DA CARNE La razza Marchigiana A.N.A.B.I.C. Associazione Nazionale Allevatori Bovini Italiani da Carne 20 RAZZE BOVINE DA CARNE La razza Chianina A.N.A.B.I.C. Associazione Nazionale Allevatori Bovini Italiani da Carne 21 RAZZE BOVINE DA CARNE La razza Romagnola A.N.A.B.I.C. Associazione Nazionale Allevatori Bovini Italiani da Carne 22 RAZZE BOVINE DA CARNE La razza Maremmana A.N.A.B.I.C. Associazione Nazionale Allevatori Bovini Italiani da Carne 23 RAZZE BOVINE DA CARNE La razza Podolica A.N.A.B.I.C. Associazione Nazionale Allevatori Bovini Italiani da Carne 24 Valdostana Castana Valdostana Pezzata Rossa Razze bovine a duplice attitudine (latte-carne) Valdostana Pezzata Nera Pezzata Rossa d’Oropa 25 Rendena Burlina Pinzgau Grigio Alpina 26 CONTROLLI FUNZIONALI LATTE BOVINO Italia settentrionale: 1.118.442 bovine controllate (83,6% del totale) Italia centrale: 71.225 bovine (5,3%) Italia meridionale: 82.053 bovine (6,1%) Italia insulare: 66.152 bovine (4,9%) I soggetti controllati rappresentano circa il 73,7% della consistenza nazionale delle vacche da latte. (Bollettino A.I.A. 2008) 27 La produzione media per le 662.854 lattazioni della razza Frisona è di kg 9.197 con una percentuale media di grasso del 3,64 e di proteine del 3,30; per le 62.554 lattazioni della razza Bruna la produzione media di latte è di kg 6.953 con una percentuale media di grasso del 3,96 e di proteine del 3,50; per le 31.032 lattazioni di razza Pezzata Rossa Italiana la produzione media di latte è di kg 6.612 con una percentuale media di grasso del 3,89 e di proteine di 3,43. 28 DATI A.I.A. 2004 (Bollettino Ufficiale Controlli Funzionali) http://www.aia.it/ 29 30 3. VERIFICA RELAZIONI DI PARENTELA DATI GENEALOGICI Registrazione dati genealogici popolazioni animali: pratica antica (Purosangue Arabo e Inglese) Oggi maggior parte razze domestiche tiene registrazioni meticolose delle genealogie (Libro Genealogico) Di ogni animale registrata: data di nascita, padre, madre, altre informazioni (es. emotipo, microsatelliti). Registrazione di un soggetto è basata su una identificazione matricolare numerica Valore di animale iscritto superiore ai non iscritti 31 4. LA VALUTAZIONE GENETICA Non possiamo conoscere il vero VALORE GENETICO di un riproduttore per un certo carattere quantitativo Possiamo STIMARLO attraverso il calcolo di un INDICE GENETICO (IG) detto anche EBV (Estimated Breeding Value) Stima effettuata a partire dal fenotipo (= produzione) dell'individuo stesso o dei parenti, secondo differenti metodi Viene separato l’effetto ambientale da quello genetico per una data produzione 32 5. SCHEMA DI SELEZIONE Strategia di accoppiamenti che utilizza l’indice genetico per raggiungere obiettivo di selezione prefissato Progeny test 23% Popolazione Registrata Top 5% ~ 1 milione di vacche controllate 400 Tori in prova Top 2% madri di toro ANAFI Centro Genetico Top 1% tori italiani e Top 1% internazionali 500 giovani tori 33 INDICI DI SELEZIONE PER PIU’CARATTERI Normalmente più caratteri produttivi vengono indicizzati. Gli indici genetici dei singoli caratteri vengono poi combinati in un indice genetico aggregato, che tiene conto dei diversi caratteri mediante differenti “pesi”(= coefficienti moltiplicativi) in modo da enfatizzare maggiormente alcune caratteristiche di maggior interesse economico al momento attuale per la razza in esame. Es. indice PFT (Produttività, Funzionalità e Tipo) nella Frisona italiana 34 Dominanza mendeliana Il mantello dei bovini di razza Frisona, razza da latte originaria della Frisa (Olanda) e diffusa in tutto il mondo per la sua elevata produttività, può essere pezzato nero o (raramente) rosso. Il colore nero è sotto il controllo di un unico gene. L’allele dominante (B) è responsabile del colore nero, il recessivo (b) del rosso. 35 Indice di selezione PFT (Produttività, Funzionalità e Tipo) PRODUZIONE PESI Funzionalità PESI Latte kg 0 TIPO 4 Grasso kg 8 ICM 13 Proteina kg 36 Indice arti e piedi (IAP) 6 Grasso % 2 Indice cellule somatiche 10 Proteina % 3 Longevità funzionale 8 Fertilità 10 36 La razza Frisona italiana http://www.bresciatoday.it/economia/razi-fiera-montichiari2014-frisona-salvoni-chiari.html 37 La razza Bruna italiana http://agronotizie.imagelinenetwork.com/zootecnia/20 15/02/19/bruna-2015-la-nazionale/41916 38 CONCLUSIONI Il fatto che le razze moderne differiscono così marcatamente dai progenitori è un riflesso di quanto le tecniche di allevamento possono influire sul patrimonio zootecnico. L’attuale razza bovina da latte Frisona, assomiglia poco alla sua antenata di solo un secolo fa. La produzione di latte per bovina è aumentata circa tre volte dal 1945 al 1995, principalmente con la selezione dei tori. Nello steso tempo, si è registrata una riduzione drastica del numero di bovine e del territorio destinato alla loro alimentazione. 39 40 SELEZIONE GENOMICA Suddivisione dell’intero genoma in intervalli discreti di frazione di cM delimitati da marcatori molecolari (SNP = single nucleotide polymorphism) Stima simultanea degli effetti di ciascun intervallo Stima dei valori genetici genomici come somma degli effetti di tutti gli intervalli di DNA Approccio “olistico” con considerazione dell’intero genoma (genome-wide) http://www.anafi.it/bianconero/Aprile2012/UrsApr2012.pdf 42 Polimorfismi lattoproteici Le proteine sintetizzate dalla mammella sono spesso caratterizzate da polimorfismo genetico. Le varianti genetiche della stessa proteine possono influenzare: la produzione di latte la composizione del latte le caratteristiche tecnologiche gli aspetti nutrizionali 43 Polimorfismi lattoproteici • Gli studi sulle varianti genetiche lattoproteiche iniziarono circa 50 anni fa con la scoperta delle due principali varianti della -LG e furono sviluppati intensamente negli anni seguenti. • Negli ultimi 15 anni: la ricerca è stata sviluppata anche a livello di DNA. • E’ stato osservato un elevato polimorfismo soprattutto nei bovini e caprini. 44 Diversità tra razze: Alleli lattoproteici nelle razze bovine europee Lattoproteina Allele s1-caseina s2-caseina - caseina -caseina -lattoalbumina -lattoglobulina A, B, C, D, F, G A, D A1, A2, A3, B, C, I A, B, C, E, F, G, H, I A, B A, B, C, D, H, I, W In grassetto: alleli più comuni 45 Frequenze alleliche della k-caseina in diverse razze (breed) bovine europee Breed Angler Asturian Mountain Asturian Valley Bohemian Red Casta Navarra Charolais Chianina Fighting Bull German Yellow Istrian Maremmana Menorquina Pezzata Rossa Piemontese Polish Red Origin Germany Spain Spain Czech Republic Spain France Italy Spain Germany Croatia Italy Spain Italy Italy Poland A A1 0.60 0.55 0.48 0.53 0.20 0.02 0.42 0.25 0.37 0.60 0.43 0.16 0.25 0.55 0.45 0.60 B C E H I 0.38 0.01 0.38 0.07 0.50 0.01 0.01 0.39 0.08 0.01 0.58 0.19 0.58 0.70 0.05 0.63 0.40 0.46 0.11 0.84 0.61 0.10 0.04 0.45 0.47 0.08 0.33 0.02 0.05 46 TIPIZZAZIONE DELLE LATTOPROTEINE MEDIANTE ISOELECTROFOCUSING (IEF) ITALIAN FRIESIAN 47 TIPIZZAZIONE DELLE LATTOPROTEINE MEDIANTE ISOELETTROFOCUSING (IEF) REGGIANA Parmigiano-reggiano delle vacche rosse 48 49 50 51 Composizione del latte e attitudine del latte alla coagulazione presamica: -caseina Variante B: > % in proteina, in caseina rispetto alla variante A e alla variante E < dimensione delle micelle miglior attitudine alla coagulazione 52 Composizione del latte e attitudine del latte alla coagulazione presamica: -lattoglobulina Variante A: > contenuto di -lattoglobulina nel latte < contenuto in caseina Variante B: effetto più favorevole sulla % di caseina, sull’attitudine del latte alla coagulazione presamica, sulla resa casearia 53 Alleli con effetto quantitativo sull’espressione della specifica proteina 54 Varianti delle caseine nel latte di capra: tipizzazione delle proteine mediante IEF CSN1S1 debole/nullo CSN3A CSN3B CSN2C CSN1S2A CSN1S2B Para--caseina Caroli A., Jann O., Budelli E. , Bolla P., Jäger S., Erhardt G. (2001). Genetic polymorphism of goat k-casein (CSN3) in different breeds and characterization at DNA level. Animal Genetics, 32, 226-230. 55 Varianti con effetti quantitativi nelle caseine calcio sensibili del latte di capra S1-caseina (CSN1S1) contenuto (g/l) S2 -caseina contenuto (g/l) (CSN1S2) A, B, C 3,5 A, B, C, E, F 2,5 E 1,5 D 1,3 F, G 0,5 Nullo Nullo β-caseina (CSN2) A, C Nullo 0 0 contenuto (g/l) 5,0 0 Diversi alleli con effetto quantitativo sull’espressione della specifica proteina 56 Peptidi bioattivi che derivano dalle proteine del latte Peptide bioattivo Proteina (precursore) Attività biologica Casomorfina αS1-, β-caseina Agonista oppioide Casoxina κ-caseina Antagonista oppioide α-Lattorfina α-lattalbumina Agonista oppioide β-Lattorfina β-lattoglobulina Agonista oppioide Immunopeptide αS1-, β-caseina Immuno-stimolatore Caseinofosfopeptide αS1-, β-caseina Trasporto minerali ACE-Inibitore αS1-, β-caseina Anti-ipertensivo Source: Meisel and Schlimme (1995) L’attività biologica dei peptidi rilasciati dalla digestione delle lattoproteine può essere influenzata da scambi aminoacidici o delezioni aminoacidiche causate da 57 mutazioni geniche. Conoscenze ancora frammentarie: interesse per ricerca. Peptidi bioattivi nella sequenza amminoacidica della -CN A2 bovina 20 1 1 Arg- Glu- Leu- Glu- Glu- Leu- Asn- Val- Pro- Gly- Ile- Val- Glu- Glu- Ser-P- Leu-20 Ser-P- Ser-P- Ser-P- Glu- Glu- Ser- Ile- Thr- Arg- Glu- Leu- Glu- Glu- Leu- Asn- Val- Pro- Gly- Ile- Val- Glu- Glu- Ser-P- Leu- Ser-P- Ser-P- Ser-P- Glu- Glu- Ser- Ile- 40 Arg- Ile- Asn- Lys- Lys- Ile- Glu- Lys- Phe- Gln- Ser-P- Glu40Glu- Gln- Gln- Gln- Thr- Glu- Asp- Glu- Leu- Gln- Asp- Lys- Ile- Thr- Arg- Ile- Asn- Lys- Lys- Ile- Glu- Lys- Phe- Gln- Ser-P- Glu- Glu- Gln- Gln- 60 Gln- Thr- Glu- Asp- Glu- Leu- Gln- Asp- 60Leu- Val- Tyr- Pro- Phe- Pro- Gly- Pro- Ile- Pro- Asn- Ser- Leu- Pro- Gln- Asn- Ile- ProHis- Pro- Phe- Ala- Gln- Thr- Gln- SerLys- Ile- His- Pro- Phe- Ala- Gln- Thr- Gln- Ser- Leu- Val- Tyr- Pro- Phe- Pro- Gly- Pro- Ile- Pro- Asn- Ser- Leu- Pro- Gln- 80 Pro- Leu- Thr-80 Gln- Thr- Pro- Val- Val- Val- Pro- Pro- Phe- Leu- Gln- Pro- Glu- Val- Met- Gly- Val- Ser- Lys- Val- Lys- Glu- Ala- 120 120 100 Met- Ala- Pro- Lys- His- Lys- Glu- Met- Pro- Phe- Pro- Lys- Tyr- Pro- Val- Gln- Pro- Phe- Thr- Glu- Ser- Gln- Ser- Leu- Thr- Leu- Asn- Ile- Pro- Pro- Leu- Thr- Gln- Thr100Pro- Val- Val- Val- Pro- Pro- Phe- Leu- Gln- Pro- Glu- Val- Met- Gly- Val- Ser- Lys- Val- Lys- Glu- Ala- Met- Ala- Pro- Lys- His- Lys- Glu- Met- Pro- Phe- Pro- Lys- Tyr- Pro- Val- Gln- Pro- Phe- Thr140 Thr- Asp- Val- Glu- Asn- Leu- His- Leu- Pro- Pro- Leu- Leu- Leu- Gln- Ser- Trp140 Met- His- Gln- Pro- His- Gln- Pro- Leu- Pro- ProGlu- Ser- Gln- Ser- Leu- Thr- Leu- Thr- Asp- Val- Glu- Asn- Leu- His- Leu- Pro- Pro- Leu- Leu- Leu160Gln- Ser- Trp- MetThr- Val- Met- Phe- Pro- Pro- Gln- Ser- Val- Leu- Ser- 160 Leu- Ser- Gln- Ser- Lys- Val- Leu- Pro- Val- Pro- Glu- Lys- Ala- Val- ProHis- Gln- Pro- His- Gln- Pro- Leu- Pro- Pro- Thr- Val- Met- Phe- Pro- Pro- Gln180 Ser- Val- Leu- Ser- Leu- Ser- Gln- SerTyr- Pro- Gln- Arg- Asp- Met- Pro-180 Ile- Gln- Ala- Phe- Leu- Leu- Tyr- Gln- Gln- Pro- Val- Leu- Gly- Pro- Val- Arg- Gly- Pro- PheLys- Val- Leu- Pro- Val- Pro- Glu- Lys- Ala- Val- Pro- 200 Tyr- Pro- Gln- Arg- Asp- Met- Pro- Ile- Gln- Ala- Phe- Leu- LeuPro- Ile- Ile- Val 200 Tyr- Gln- Gln- Pro- Val- Leu- Gly- Pro- Val- Arg- Gly- Pro- Phe- Pro- Ile- Ile- Val opioid peptides opioid peptides immunostimulating peptides immunostimulating peptides mineral binding peptides mineral binding ACE-inhibitory peptides peptides ACE-inhibitory peptides 58 Peptidi bioattivi nella sequenza amminoacidica della -CN A2 bovina 20 1 1 Arg- Glu- Leu- Glu- Glu- Leu- Asn- Val- Pro- Gly- Ile- Val- Glu- Glu- Ser-P- Leu-20 Ser-P- Ser-P- Ser-P- Glu- Glu- Ser- Ile- Thr- Arg- Glu- Leu- Glu- Glu- Leu- Asn- Val- Pro- Gly- Ile- Val- Glu- Glu- Ser-P- Leu- Ser-P- Ser-P- Ser-P- Glu- Glu- Ser- Ile- 40 Arg- Ile- Asn- Lys- Lys- Ile- Glu- Lys- Phe- Gln- Ser-P- Glu40Glu- Gln- Gln- Gln- Thr- Glu- Asp- Glu- Leu- Gln- Asp- Lys- Ile- Thr- Arg- Ile- Asn- Lys- Lys- Ile- Glu- Lys- Phe- Gln- Ser-P- Glu- Glu- Gln- Gln- 60 Gln- Thr- Glu- Asp- Glu- Leu- Gln- Asp- 60Leu- Val- Tyr- Pro- Phe- Pro- Gly- Pro- Ile- Pro- Asn- Ser- Leu- Pro- Gln- Asn- Ile- ProHis- Pro- Phe- Ala- Gln- Thr- Gln- Ser- 20 Lys- Ile- His- Pro- Phe- Ala- Gln- Thr- Gln- Ser- Leu- Val- Tyr- Pro- Phe- Pro- Gly- Pro- Ile- Pro- Asn- Ser- Leu- Pro- Gln- 80 - Leu- Asn- Val- Pro- Gly- Ile- ValLeuSer-PSer-PGluGluSerIlePro- Leu-GluThr-80 Gln-GluThr- Pro-Ser-PVal- Val- ValPro- ProPhe- Leu- GlnPro- Glu- Ser-PVal- Met- GlyVal- SerLys- ValLys- GluAla120 120 100 Met- Ala- Pro- Lys- His- Lys- Glu- Met- Pro- Phe- Pro- Lys- Tyr- Pro- Val- Gln- Pro- Phe- Thr- Glu- Ser- Gln- Ser- Leu- Thr- Leu- Asn- Ile- Pro- Pro- Leu- Thr- Gln- Thr100Pro- Val- Val- Val- Pro- Pro- Phe- Leu- Gln- Pro- Glu- Val- Met- Gly- Val- Ser- 40 Lys- Val- Lys- Glu- Ala- Met- Ala- Pro- Lys- His- Lys- Glu- Met- Pro- Phe- Pro- Lys- Tyr- Pro- Val- Gln- Pro- Phe- Thr140 Lys- Ile- Glu- Lys- Phe- Gln- Ser-PGluThr- Asp-GluVal- Glu-GluAsn- Leu-GlnHis- Leu-GlnPro- Pro-GlnLeu- Leu-ThrLeu- GlnSer- TrpMet- His-GluGln- Pro-LeuHis- Gln-GlnPro- Leu-AspPro- Pro140AspGlu- Ser- Gln- Ser- Leu- Thr- Leu- Thr- Asp- Val- Glu- Asn- Leu- His- Leu- Pro- Pro- Leu- Leu- Leu160Gln- Ser- Trp- Met- 60 Thr- Val- Met- Phe- Pro- Pro- Gln- Ser- Val- Leu- Ser- 160 Leu- Ser- Gln- Ser- Lys- Val-1Leu- Pro- Val- Pro- Glu- Lys- Ala- Val- Pro- His (A , B, C) His- Gln- Pro- His- Gln- Pro- Leu- Pro- Pro- Thr- Val- Met- Phe- Pro- Pro- Gln180 Ser- Val- Leu- Ser- Leu- Ser- Gln- SerTyr- Pro- Gln- Arg- Asp- Met- Pro-180 Ile- Gln- Ala- Phe- Leu- Leu- Tyr- Gln- Gln- Pro- Val- Leu- Gly- Pro- Val- Arg- Gly- Pro- PheLys- Val- Leu- Pro- Val- Pro- Glu- Lys- Ala- Val- Pro- 200 Tyr- Pro- Gln- Arg- Asp- Met- Pro- Ile- Gln- Ala- Phe- Leu- Leu- Ala- Gln- Thr- Gln- Ser- Leu- Val- Tyr- Pro- Phe- Pro- Gly- Pro- Ile- Pro- Asn- Ser- Leu- Pro- Gln- 80 Pro- Ile- Ile- Val 200 Tyr- Gln- Gln- Pro- Val- Leu- Gly- Pro- Val- Arg- Gly- Pro- Phe- Pro- Ile- Ile- Val Thr- Gln- Thr- Pro- Val- Val- Val- Pro- Pro- Phe- Leu- Gln- Pro- Glu- Val- Met- Gly- Val- Ser- 120 Met- Ala- Pro- Lys- His- Lys- Glu- MetPro- Phe- Pro- Lys- Tyr- Pro- Val- Gln- Pro- Phe- Thropioid peptides Thr- Leu- Thr- Asp- Val- opioid peptides immunostimulating peptides immunostimulating peptides mineral binding peptides mineral binding ACE-inhibitory peptides peptides GluAsn- LeuHis- LeuPro- ProACE-inhibitory peptides 160 140 Leu- Leu- Leu- Gln- Ser- Trp- Met- NB: A2 a A1 sono le due varianti di beta-caseina più diffuse nella specie bovina. Differiscono solo per Pro -> His in Pro-posizione Leu- ProPro-proteina Thr- ValMet- Phe- Pro- Pro- Gln- Ser- Val- Leu- Ser- Leu- Ser- Gln- 59Ser67 della matura 20 Peptidi bioattivi nella sequenza amminoacidica Val- Pro- Gly- Ile- Val- Glu- Glu- Ser-P- Leu- Ser-P- Ser-PSer-P- Glu- Glu- Ser- Ile2 della -CN A bovina 40 - Lys- Phe- Gln- Ser-P- Glu- Glu- Gln- Gln- Gln- Thr- Glu- Asp- Glu- Leu- Gln- Asp- 60 His (A1, B, C) - Gln- Ser- Leu- Val- Tyr- Pro- Phe- Pro- Gly- Pro- Ile- Pro- Asn- Ser- Leu- Pro- Gln- 0 hr- Pro- Val- Val- Val- Pro- Pro- Phe- Leu- Gln- Pro- Glu- Val- Met- Gly- Val- Ser- 120 ro- LysLys- GluMet- determina Pro- Phe- ProTyr- Pro-ilValGln- ProPhe- Thr- del legame • La Hispresenza di His un Lyspiù elevato clivaggio enzimatico 67 140 con proprietà oppioidi e peptidico con liberazione della β-casomorfina-7, hr- AspVal- Glu- AsnLeu-immunodepressivo His- Leu- Pro- Pro- LeuLeu- Leu- Gln- SerTrp- Metconseguente effetto (probabilmente implicato nell’eziologia del diabete di tipo 1). 160 ro- Pro- Thr- Val- Met- Phe- Pro- Pro- Gln- Ser- Val- Leu- Ser- Leu- Ser-1Gln- Ser- • Il consumo di latte prodotto da bovine che portano CSN2*A e altre varianti con His67 è stato180 suggerito correlato significativamente con l’incidenza del diabete1, ys- AlaVal- del Pro-maggior Tyr- Pro-rilascio Gln- ArgAsp- Met- Pro- Ile- e GlnAla- PheLeu- Leua causa di β-casomorfina-7, di altre patologie. 0 1Elliot et al. (1999) Type I (insuline-dependent) diabetes mellitus and cow milk: casein variant consumption. Diabetologia, 42:292-296. o- ValArg- GlyPro- Phe- Pro- Ile- Ile- Val 60 L’European Food Safety Authority si è espressa sui potenziali effetti sulla salute di BCM7, non mettendo in luce una relazione causa-effetto tra consumo orale di BCM7 ed eziologia di alcuna delle malattie suggerite in letteratura e non raccomandando, pertanto, nessun rischio formale legato all’assunzione delle varianti “tipo A1” 61 In Australia viene prodotto, comunque, il latte “a2”, che viene venduto come latte “più naturale”: 62 Coevoluzione tra le varianti lattoproteiche bovine e la tolleranza umana al lattosio in Europa Il latte bovino è da oltre 8000 anni un’importante fonte alimentare, specie nelle società umane lattosio tolleranti che hanno utilizzato le razze lattifere. Alcune popolazioni umane (es. Nord Europee) presentano l’attitudine geneticamente determinata di digerire il lattosio anche in età adulta, beneficiando così delle importanti risorse alimentari presenti nel latte bovino. Coevoluzione tra le varianti lattoproteiche bovine e la tolleranza umana al lattosio in Europa Distribuzione geografica dei geni codificanti per le 6 principali lattoproteine: studiata in 70 razze bovine Europee Coincidenza tra elevata diversità delle lattoproteine, localizzazione dei siti neolitici europei dell’allevamento bovino (> 5000 anni fa) e attuale tolleranza al lattosio nelle popolazioni umane europee Beja-Pereira et al., 2003: Nature Genetics 2003, 35: 311-313. Coevoluzione tra le varianti lattoproteiche bovine e la tolleranza umana al lattosio in Europa Più intenso è il colore arancione, maggiore è la frequenza per l’allele che determina la persistenza della lattasi. Distribuzione dell’allele per la persistenza della lattasi nelle popolazioni umane europee La linea nera tratteggiata indica i limiti della distribuzione geografica del primo pastoralismo bovino neolitico dedotta in base ai dati archeologici. Coevoluzione tra le varianti lattoproteiche bovine e la tolleranza umana al lattosio in Europa Distribuzione dell’allele per la persistenza della lattasi nelle popolazioni umane europee Tipo di caglio: caglio ricombinante Enzimi contenuti: chimosina bovina 100% Soluzione: sale (NaCl) 15% Volume aliquota: 1 ml Temperatura di conservazione: 4°C/8°C Modalità di utilizzo: _ pre-riscaldare il latte a 35-40°C _ aggiungere il caglio con rapporto 1:1000 ( 1 ml di caglio per 1 L di latte) _ mescolare bene e lasciar riposare In queste condizioni il tempo di cagliata è 10-15 min _ verificare la formazione del coagulo con un utensile ( o con le mani) _ procedere alla rottura della cagliata _ lasciar separare bene siero dal coagulo, che precipiterà sul fondo _ rimuovere la cagliata e mettere in forma 67