Scuola Media Statale Giacinto Diano di Pozzuoli CENTRO TERRITORIALE PERMANENTE PER L’EDUCAZIONE IN ETÀ’ ADULTA nella Casa Circondariale Femminile di Pozzuoli a.s. 2012-2013 CENTRO TERRITORIALE PERMANENTE PER L’EDUCAZIONE IN ETÀ ADULTA Casa Circondariale Femminile di Pozzuoli Via Solfatara – Pozzuoli (NA) Pagina 1 di 15 Scuola Media Statale Giacinto Diano di Pozzuoli CENTRO TERRITORIALE PERMANENTE PER L’EDUCAZIONE IN ETÀ’ ADULTA nella Casa Circondariale Femminile di Pozzuoli a.s. 2012-2013 Pagina 2 di 15 Scuola Media Statale Giacinto Diano di Pozzuoli Centro Territoriale Permanente per l’Educazione in Età Adulta Nella Casa Circondariale Femminile di Pozzuoli PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA anno scolastico 2012 - 2013 INDICE IL CENTRO RIFERIMENTI NORMATIVI LA CASA CIRCONDARIALE FEMMINILE DI POZZUOLI: ASPETTI STRUTTURALI E VITA DENTENTIVA DESCRIZIONE DELL’UTENZA FINALITÀ E OBIETTIVI ATTIVITÀ: Corsi di istruzione di base P.O.N. ARTICOLAZIONE DELLE ATTIVITA' METODOLOGIE MEZZI E SUSSIDI VERIFICHE E VALUTAZIONE Scuola Media Statale Giacinto Diano di Pozzuoli CENTRO TERRITORIALE PERMANENTE PER L’EDUCAZIONE IN ETÀ’ ADULTA nella Casa Circondariale Femminile di Pozzuoli a.s. 2012-2013 Pagina 3 di 15 Il Centro Dati relativi all’Istituzione Scolastica Codice Intitolazione Via: CAP, località e provincia: Telefono: Fax: E-mail: Indirizzo web Dirigente Scolastico: Codice Fiscale Scuola N A C T 7 0 1 0 O N CENTRO TERRITORIALE PERMANENTE DISTRETTO 25 Corso EDA nella Casa Circondariale Femminile di Pozzuoli Sede Amministrativa: S.M.S. “GIACINTO DIANO” DI POZZUOLI Solfatara 80078 – POZZUOLI – NA 0815262732 – 0813031132 0815262732 [email protected] http://www.smsdiano.it dott.ssa Mariarosaria Laloe’ 96013460637 Il Centro Territoriale Permanente per l’Educazione in Età Adulta (C.T.P.) si configura come un luogo di lettura dei bisogni, di progettazione, di concertazione, di attivazione e di governo delle iniziative di istruzione e formazione in età adulta per rispondere alle domande di alfabetizzazione culturale e funzionale, di acquisizione e consolidamento di competenze di base e saperi specifici, di opportunità di integrazione sociale, di acquisizione e sviluppo di competenze trasversali e/o professionali. Il CTP opera con un Corso EDA anche nella sede carceraria della Casa Circondariale Femminile di Pozzuoli con specificità normative e organizzative. RIFERIMENTI NORMATIVI La dichiarazione finale della V Conferenza mondiale UNESCO "L'apprendimento in età adulta; una chiave per il XXI secolo" (Amburgo 14-18 luglio 1997) ha impegnato i Paesi membri dell'Unione Europea ad operare affinché l'educazione permanente divenisse una realtà significativa del XXI secolo. In quella sede sono stati definiti finalità e obiettivi dell'educazione degli adulti, riconoscendo loro il diritto all’ alfabetizzazione - cioè al possesso delle conoscenze di base e delle abilità necessarie nella società moderna in forte trasformazione - e il diritto all'educazione e alla formazione permanente. Scuola Media Statale Giacinto Diano di Pozzuoli CENTRO TERRITORIALE PERMANENTE PER L’EDUCAZIONE IN ETÀ’ ADULTA nella Casa Circondariale Femminile di Pozzuoli a.s. 2012-2013 Pagina 4 di 15 L'O.M. 455 del 29 luglio 1997 istituisce quindi, a livello distrettuale, i Centri Territoriali Permanenti per l'Istruzione e la Formazione in Età Adulta, trasformando le precedenti esperienze dell’educazione agli adulti, dei corsi di alfabetizzazione e dei corsi per lavoratori. Essa si pone in una prospettiva nella quale ogni persona, a qualunque età e in qualunque condizione, sia posta in grado di sviluppare le proprie capacità, di governare il proprio apprendimento, di partecipare a processi di riconversione e di usufruire di offerte di istruzione che consentano di migliorare la qualità della vita. La Direttiva Ministeriale 22 del 6 febbraio 2001 contiene le linee-guida per la definizione degli interventi finalizzati all’educazione permanente degli adulti, configurando i CTP come luoghi di concertazione tra scuola e soggetti pubblici e privati che si occupano di formazione, nella prospettiva di rafforzare il complessivo sistema dell’Educazione degli Adulti (EDA). Definisce i Centri Territoriali come “Centri di servizio del sistema d’istruzione deputati all’attuazione dell’offerta formativa integrata” e ribadisce la necessità di realizzare percorsi individualizzati di alfabetizzazione in quanto strumenti di promozione sociale destinati ai soggetti deboli, tra i quali i detenuti. Per la scuola nelle sedi carcerarie vi sono ulteriori e specifici riferimenti normativi. E’ bene ricordare che l’art. 27 della Costituzione afferma che la finalità della pena è rappresentata dalla "rieducazione del condannato” e secondo l'Ordinamento penitenziario il primo elemento del “trattamento rieducativo" è l'istruzione. (cfr. Legge n. 354 del 26 luglio 1975 recante norme sull'ordinamento penitenziario e sull'esecuzione delle misure privative e limitative della libertà - stralcio art. 19) La Circolare Ministeriale congiunta tra Ministero Pubblica Istruzione - Ministero Grazia e Giustizia n. 253 del 6 agosto 1993 che istituisce corsi di scuola elementare e corsi di scuola media presso gli istituti di prevenzione e pena, stabilisce che "la finalità precipua della scuola è quella di rieducare il detenuto alla convivenza civile attraverso azioni positive che lo aiutino nella ridefinizione del proprio progetto di vita e nell'assunzione di responsabilità verso se stesso e la società" e che, con riferimento agli insegnanti, “il corretto esercizio della particolare attività educativa presuppone una adeguata conoscenza dell'organizzazione e del funzionamento dell'istituzione, della propria azione educativa con lo scopo più generale di recupero sociale". In questa circolare si stabiliscono anche i criteri relativi alla formazione ed organizzazione delle classi rispetto ai quali vengono fornite precise indicazioni. Successivamente altre leggi sono state introdotte per ribadire l’importanza dell’istruzione nel carcere come strumento trattamentale, si pensi alla Legge Gozzini 663/1986 o la Legge Scuola Media Statale Giacinto Diano di Pozzuoli CENTRO TERRITORIALE PERMANENTE PER L’EDUCAZIONE IN ETÀ’ ADULTA nella Casa Circondariale Femminile di Pozzuoli a.s. 2012-2013 Pagina 5 di 15 Smuraglia 193/2000 o ancora il DPR n. 230 del 30 giugno 2000 (Stralcio - art. 41-46) fino a giungere ai giorni nostri con l’ultimo DPR del 5 giugno 2012, n. 136 contenente la Carta dei diritti e dei doveri dei detenuti e degli internati. In essa vengono indicati gli aspetti principali che attengono alla gestione della vita quotidiana, ai doveri di comportamento e alle relative sanzioni, all’esercizio del diritto allo studio, alle attività culturali e sportive, alle possibilità lavorative e di formazione offerte dall’Amministrazione penitenziaria, alle norme che regolano i rapporti con i familiari e la società esterna, alle misure alternative alla detenzione ed a quelle premiali, nonché ai regimi di detenzione speciale spettanti a determinate categorie di soggetti. In sintesi, tutti i provvedimenti legislativi tendono a garantire l’applicazione del dettato Costituzionale secondo il quale "La scuola è aperta a tutti" (art. 34); "Tutti … hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge senza distinzioni di … condizioni personali ..." (art. 3 ),“La Repubblica ...garantisce i diritti inviolabili dell'uomo... nelle formazioni sociali (il carcere, n.d.r.) ove si svolge la sua personalità" (art. 2). LA CASA CIRCONDARIALE FEMMINILE DI POZZUOLI: ASPETTI STRUTTURALI E VITA DETENTIVA L’edificio della Casa Circondariale Femminile di Pozzuoli era in origine un convento di cui conserva l’impianto ancora oggi con tutti i conseguenti disagi legati alla sicurezza e all’agibilità dei luoghi pubblici, in parte ridotti negli anni 70 quando fu convertito in ospedale psichiatrico giudiziario. Da allora la struttura ha subito numerosi ammodernamenti mai del tutto sufficienti ai bisogni. Attualmente esso ospita una Casa Circondariale che reclude detenute in attesa di giudizio. Si fa presente che in generale le strutture penitenziarie sono organizzate anche come Case Circondariali miste, Case Circondariali maschili, istituti penali (con presenza di detenuti giudicati con pene definitive), istituti minorili (con presenza di detenuti minori giudicabili e giudicati sino al compimento della maggiore età), istituti comprensivi (con presenza di detenuti in semi-libertà o pene alternative). Tutte queste tipologie di istituti sono presenti insieme alla CCF di Pozzuoli sul territorio campano. Da un punto di vista logistico, la Casa Circondariale Femminile di Pozzuoli è divisa in una zona amministrativa (direzione, uffici, area trattamento e rieducazione, mensa) e una zona detentiva. Quest’ultima si sviluppa su tre piani in celle e aree specifiche: area sanitaria Scuola Media Statale Giacinto Diano di Pozzuoli CENTRO TERRITORIALE PERMANENTE PER L’EDUCAZIONE IN ETÀ’ ADULTA nella Casa Circondariale Femminile di Pozzuoli a.s. 2012-2013 Pagina 6 di 15 (medicheria, infermeria, studio odontoiatrico, studio diagnostico, terapia psichiatrica), aree socialità (teatro, chiesa, cortili per le ore d’aria, scuola, parrucchiere, biblioteca, sala colloqui, salette per incontri con legali e magistrati, sale per la socialità con attrezzature video). Le celle sono di diverse dimensioni, mai superiori a 5 x 4m e ospitano fino a 12 letti a castello; presentano ciascuna una zona per il riposo e un piccolo ambiente cucina-bagno fornito di doccia. Esse sono raggruppate in base al piano, appartenenti alla prima, seconda e terza sezione. Esiste inoltre un’ala attigua all’area sanitaria denominata ‘braccetto’, dove sono recluse donne con particolari patologie o in isolamento per motivi disciplinari. La scuola è ospitata in due ambienti molto grandi divisi in quattro aule con bagno annesso ed è fornita di arredi talvolta insufficienti, di attrezzature informatiche non sempre adeguate e audio-video. Il regime carcerario varia in modo radicale da carcere a carcere pur attenendosi a norme generali emanate dal ministero di giustizia e specificamente dal DAP (Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria). Le norme prevedono, in effetti, per ogni carcere un regolamento specifico che sovrintende a ogni aspetto della vita detentiva. La CCF di Pozzuoli ospita detenute in transito, ma anche detenute appellanti e alcune definitive che vengono distribuite nelle celle in base alla loro situazione processuale: ogni sezione comprende una tipologia processuale. Le donne vengono accolte e immatricolate in primo ingresso e ricevono beni di prima necessità che vengono elargiti periodicamente. Hanno diritto ad una quantità modica di abbigliamento, calzature e oggetti personali. Ricevono dall’esterno cibi e biancheria pulita, sia inviati che consegnati personalmente da parenti durante i colloqui, tutti previamente controllati. I colloqui con i parenti sono previsti in due turni nei giorni di lunedì, martedì, mercoledì e giovedì dalle 8.30 alle 13.30. Le donne sono recluse in cella per tutta la giornata tranne per l’ora d’aria mattutina e per tre ore nella sala comune della sezione, con un’ulteriore ora d’aria. Escono dalle celle anche per frequentare la scuola, per le visite mediche, per le udienze, per i colloqui, le telefonate, gli incontri con volontari, colloqui con gli educatori e il sacerdote. Le celle vengono chiuse definitivamente alle ore 19. La terza sezione gode di un regime diverso, a celle aperte, che consente il movimento all’interno di tutto il piano. Scuola Media Statale Giacinto Diano di Pozzuoli CENTRO TERRITORIALE PERMANENTE PER L’EDUCAZIONE IN ETÀ’ ADULTA nella Casa Circondariale Femminile di Pozzuoli a.s. 2012-2013 Pagina 7 di 15 DESCRIZIONE DELL’UTENZA Come sottolineavano, nel 1971, Aldo Ricci e Giulio Salierno, «il passaggio delle mura dell’internamento è anche il passaggio dell’ uomo dallo status di soggetto a quello di oggetto. Al di qua del portone del carcere egli non lascia soltanto il ruolo sociale ma soprattutto se stesso; al di là lo attende un nuovo ed indefinito ruolo: quello dell’escluso, non più individuo ma cosa».1 Il carcere, anche se il migliore, è comunque luogo di grande sofferenza. Quando ci si confronta con dei detenuti non si può trascurare il fatto che la privazione della libertà è un dramma enorme perché provoca crisi d’identità, rende impotenti, umilia, indurisce gli animi e crea un forte sentimento di rabbia contro la società. Ad aggravare ulteriormente il senso di emarginazione e di esclusione dalle relazioni sociali, contribuisce in maniera determinante la grave limitazione della comunicazione. Se questo è il problema fondamentale per tutti i reclusi lo è, a maggior ragione, per i detenuti stranieri. La Casa Circondariale Femminile di Pozzuoli presenta una popolazione di circa 200 ospiti. La maggior parte di esse è di nazionalità italiana ma sono presenti anche, africane, sudamericane, slave, asiatiche e nomadi. Esiste un meltingpot di razze ed etnie che è presente anche nelle celle. L’età va dai 18 a oltre 70 anni e la situazione socio-economica è varia anche se tra le straniere predominano donne di ceto medio-basso e tra le italiane di ceto basso. Un caso a parte sono le donne Rom che sono omogenee per ceto, situazione socio-economica e culturale e costituiscono una realtà specifica che comporta interventi didattico-relazionali particolari. Una gran parte delle ospiti è tossicodipendente e in trattamento disintossicante. Molte sono affette da malattie legate alle dipendenze da alcool, fumo e droga (cirrosi, malattie metaboliche, respiratorie, epatiti, aids..) e molte ancora soffrono di malattie contratte nei paesi di origine (es. tubercolosi). Permane un forte tasso di tabagismo. Alcune donne recluse soffrono di disturbi mentali di minore o maggiore gravità di cui erano affette probabilmente già prima della carcerazione oppure sorti successivamente e che la condizione detentiva ha aggravato. Esse vengono trattate con psicofarmaci. In generale comunque le donne detenute sono soggette a visite mediche, terapia farmacologia, terapia odontoiatrica. A. Ricci – G. Salierno, Il carcere in Italia. Inchiesta sui carcerati, i carcerieri e l’ideologia carceraria, Einaudi, Torino 1971, p. 112 1 Scuola Media Statale Giacinto Diano di Pozzuoli CENTRO TERRITORIALE PERMANENTE PER L’EDUCAZIONE IN ETÀ’ ADULTA nella Casa Circondariale Femminile di Pozzuoli a.s. 2012-2013 Pagina 8 di 15 I reati più frequenti di cui sono accusate, sono quelli contro il patrimonio (furto, rapina, truffa, traffico di stupefacenti e sigarette) ma non mancano anche reati contro la persona (omicidio, pedofilia, infanticidio, istigazione alla prostituzione). Molto frequenti i reati di fiancheggiamento. Alcune detenute vengono coinvolte in attività lavorative periodiche o stabili: manutenzione ordinaria, cucina, pulizie delle sezioni, attività di torrefazione, spesa per le detenute, biblioteca. Altre sono inserite in attività trattamentali: corsi di cucina, pasticceria, shatsu, cristalloterapia, yoga, teatro, scrittura creativa, catechismo e ovviamente scuola. La scuola presenta un’utenza varia con situazioni di analfabetismo primario, analfabetismo di ritorno e insuccessi scolastici. Essa si pone l’obiettivo, quindi, di riportare all’ interno del circuito formativo donne che non hanno trovato sufficienti motivazioni in una impostazione della didattica tradizionale. Partendo dall’ analisi del disagio socioculturale delle detenute, del complesso rapporto che hanno con il corpo e la mente, delle difficili problematiche esistenziali, le docenti, consapevoli del rischio di un loro definitivo abbandono scolastico, attuano tutte le strategie per coinvolgerle e stimolarle. È importante per loro acquisire conoscenze che le rendano più responsabili e motivate e restituiscano una maggiore fiducia nei saperi esperienziali e nelle loro potenzialità. Il corso EDA nel carcere, presenta quindi diverse tipologie di soggetti coinvolti: - detenute in situazione di marginalità sociale, per le quali occorre attivare azioni per il recupero e lo sviluppo di competenze strumentali idonee ad una attiva partecipazione alla vita sociale, in particolare: - detenute italiane e straniere che richiedono un’azione di alfabetizzazione primaria; - detenute straniere per le quali si rende necessario un veloce e funzionale apprendimento della lingua e della cultura italiana; - detenute italiane e straniere già in possesso dei requisiti funzionali al conseguimento del titolo di scuola secondaria di primo grado - detenute italiane e straniere già in possesso della licenza media, che, desiderose di rientrare nel sistema educativo, necessitano dello sviluppo e del consolidamento di Scuola Media Statale Giacinto Diano di Pozzuoli CENTRO TERRITORIALE PERMANENTE PER L’EDUCAZIONE IN ETÀ’ ADULTA nella Casa Circondariale Femminile di Pozzuoli a.s. 2012-2013 Pagina 9 di 15 conoscenze e competenze di base, finalizzati ad un eventuale accesso ai livelli superiori di istruzione e formazione professionale. - drop-out dalla scuola che, spesso dietro sollecitazione degli operatori del carcere, rientrano nel percorso di istruzione, mostrando però una precarietà di obiettivi, di interessi e di impegno e che richiedono pertanto innanzitutto interventi destinati alla costruzione di una propria identità. La ripartizione delle iscritte nelle classi viene attuata perciò in base ad una distribuzione ragionata di: - Detenute italiane e straniere che necessitano di una fase preliminare di alfabetizzazione in lingua italiana (percorsi individualizzati). - Detenute italiane e straniere che necessitano di alfabetizzazione per il superamento dell’ esame di accertamento di cultura. - Detenute italiane e straniere che possono conseguire la Licenza di Scuola Secondaria di Primo grado. In ogni classe è prevista una quota di alunne”uditrici” cioè rientranti in formazione che frequentano percorsi specifici e/o le regolari attività disciplinari. FINALITA’ E OBIETTIVI In termini generali, la politica del Corso di educazione agli adulti nel carcere è finalizzata a: Far acquisire, integrare o ampliare la formazione di base per il conseguimento di titoli di studio; Rendere possibile l΄accesso agli studi successivi e quindi ai relativi titoli; Rispondere a specifiche domande educative, contribuire allo sviluppo culturale, familiare, comunitario e sociale delle detenute; Incoraggiare e sostenere l΄educazione alla legalità, alla convivenza democratica e alla cittadinanza attiva. In particolare, ferma restando la specificità degli obiettivi didattici per ogni tipologia di corso, che saranno declinati in base agli standard di alfabetizzazione culturale degli adulti 1 e alle 1 Le competenze di base degli adulti, quaderni degli Annali dell’Istruzione, 97/2002. Scuola Media Statale Giacinto Diano di Pozzuoli CENTRO TERRITORIALE PERMANENTE PER L’EDUCAZIONE IN ETÀ’ ADULTA nella Casa Circondariale Femminile di Pozzuoli a.s. 2012-2013 Pagina 10 di 15 indicazioni ministeriali per i singoli curricoli1, operando in un’ottica di life-long learning, tutti i corsi saranno finalizzati allo sviluppo delle competenze-chiave di cittadinanza2 individuate dal Ministero della Pubblica Istruzione, la cui acquisizione intende consentire a ciascuna corsista di continuare ad apprendere lungo tutto l’arco della vita. Altri obiettivi specifici che i corsi si prefiggono sono: Promuovere la cultura della pace e l’educazione alla giustizia e alla democrazia sostituendo alla cultura della violenza quella della tolleranza e del dialogo. Favorire nei soggetti svantaggiati la presa di coscienza del proprio valore mediante un percorso educativo didattico atto a promuovere l’ autostima e l’ accettazione di sé. Sensibilizzare soggetti disagiati attraverso politiche educative ispirate alle pari opportunità assumendo come centrale il valore della persona e dell’ identità di genere. Nel carcere la scuola è la prima fonte di emancipazione e volano di riscatto, soprattutto nei confronti di coloro che nel loro vissuto non hanno intercettato opportunità educative. Essa può fare molto: può contribuire all'aspirazione civile di liberarsi dagli eccessi di un carcere meramente custodialistico, alienante e abbrutente che perpetua, alimentandolo, il circolo vizioso e criminogeno attraverso l'implosione sottoculturale dell'oggi e l'esplosione recidiva del domani. Può riuscire a intercettare la potenzialità rappresentata dalla massa delle donne detenute, proponendo un'offerta formativa stimolante ed incidere nell'organizzazione complessiva dello spazio-tempo recluso interloquendo con tutti i soggetti coinvolti, per legge, nella definizione delle attività culturali e formative. ATTIVITÀ La scuola nel carcere svolge attività di accoglienza, ascolto e orientamento, di alfabetizzazione primaria e di ritorno, di apprendimento della lingua e dei linguaggi, di sviluppo e consolidamento di competenze di base e saperi specifici, di recupero e sviluppo di competenze strumentali e relazionali per un΄attiva partecipazione alla vita sociale. 1 Le Nuove Indicazioni per il Curricolo, settembre 2007. Scuola Media Statale Giacinto Diano di Pozzuoli CENTRO TERRITORIALE PERMANENTE PER L’EDUCAZIONE IN ETÀ’ ADULTA nella Casa Circondariale Femminile di Pozzuoli a.s. 2012-2013 Pagina 11 di 15 Le attività si svolgono mediante corsi lunghi di istruzione, comprendenti anche laboratori curriculari oppure a mezzo di corsi brevi a carattere monografico (PON). Sono previste nell’ ambito della programmazione di quest’ anno: organizzazione dell’orario (adattamento alle esigenze della struttura ospitante) e organizzazione del gruppo classe (modulo a classi aperte e mobili) così da superare la rigidità della classe e dell’ orario e determinare una più efficace offerta formativa. Fasi di recupero personalizzato che pongono in primo piano i tempi di apprendimento individuali (alfabetizzazione culturale e funzionale) Attività interdisciplinari (percorsi curriculari ed extracurriculari per realizzare circolarità di informazioni e di esperienze e momenti di riunione collettiva). Tra queste ultime, va segnalato un progetto sul tema della gioia contagiosa “Contagioiamoci”, nato dall’ intesa tra il carcere, la scuola, l’associazione “Il meglio di te” ONLUS e la creatrice de “Le gioie di Marisol”, dott.ssa Luciana Pennino, ideatrice del progetto. Corsi di istruzione di base Corsi di alfabetizzazione culturale (istruzione elementare); Corsi di scuola media; La programmazione curriculare di questi corsi prevede anche attività di laboratorio: EDUCAZIONE ALIMENTARE: LETTURA E SCRITTURA: Autobiografia, poesia, racconto breve ALFABETIZZAZIONE INFORMATICA: Uso base ed avanzato del computer SALUTE: Igiene, prevenzione e profilassi della donna CINEFORUM TEATRO Itinerario informativo sulla nutrizione I corsi di istruzione di base mirano al conseguimento del titolo di studio corrispondente al percorso seguito e al livello di istruzione raggiunto, sono aperti a tutte le detenute italiane e straniere che ne fanno richiesta. Scuola Media Statale Giacinto Diano di Pozzuoli CENTRO TERRITORIALE PERMANENTE PER L’EDUCAZIONE IN ETÀ’ ADULTA nella Casa Circondariale Femminile di Pozzuoli a.s. 2012-2013 Pagina 12 di 15 Dopo una fase di ascolto e orientamento, le docenti predispongono percorsi flessibili ed estremamente personalizzati per coniugare le esigenze individuali con il raggiungimento degli standard previsti per ciascun livello di istruzione. La finalità generale resta comunque il pieno sviluppo della persona nella costruzione del sé, di corrette e significative relazioni con gli altri e di una positiva interazione con la realtà naturale e sociale attraverso la maturazione delle competenze-chiave di cittadinanza individuate dal MIUR. Ogni percorso si conclude, a prescindere dal titolo conseguito, con la trasparente descrizione del percorso svolto e delle competenze, abilità e conoscenze acquisite allo scopo di consentirne la leggibilità e il loro riconoscimento con valore di credito in eventuali successivi percorsi di istruzione e formazione. P.O.N. I corsi del Programma Operativo Nazionale - finanziati dall’Unione Europea – sono interventi formativi flessibili finalizzati al recupero dell’istruzione di base, necessaria per partecipare attivamente alla società della conoscenza e dell'informazione. I corsi PON richiesti dal Corso EDA nella CCF rientrano nella tipologia G1 (educazione permanente) e G4 , e per l’anno scolastico 2011-2012 sono: Italiano L2 per stranieri Cartonnage ARTICOLAZIONE DELLE ATTIVITÀ Tutti i percorsi di istruzione o formazione attivati, e in particolare i corsi lunghi di alfabetizzazione culturale e di scuola media, si articolano secondo le seguenti fasi: accoglienza, ascolto e orientamento; definizione del patto formativo e progettazione del percorso personalizzato; attuazione del percorso; verifica e valutazione; Scuola Media Statale Giacinto Diano di Pozzuoli CENTRO TERRITORIALE PERMANENTE PER L’EDUCAZIONE IN ETÀ’ ADULTA nella Casa Circondariale Femminile di Pozzuoli a.s. 2012-2013 Pagina 13 di 15 certificazione delle conoscenze, abilità e competenze acquisite. In particolare, le prime due fasi sono finalizzate a: individuare e raccogliere i bisogni dell’utente che entra nei circuiti formativi; acquisire le caratteristiche individuali (titoli, esperienze, competenze, motivazioni, ecc.) e tradurre il fabbisogno educativo-formativo; individuare il retroterra culturale, sociale ed economico dell’alunno; definire la qualità delle preconoscenze; definire un “progetto di sviluppo personale”, e un conseguente patto formativo arricchito dei contenuti disciplinari; acquisire un΄attestazione attraverso l’accredita-mento delle competenze già possedute quali crediti ai fini della personalizzazione del percorso. METODOLOGIE Gli adulti, per la loro storia individuale e per la natura degli specifici processi cognitivi, di astrazione e concettualizzazione, apprendono in modo molto diverso dai giovanissimi. L΄apprendimento adulto mette in primo piano la soggettività biografica, la concreta situazione in cui si generano e contemporaneamente interagiscono gli apprendimenti e la mediazione personale. Per questo motivo viene adottato essenzialmente un metodo esperienziale, quale punto di partenza per una conoscenza ipotetico-deduttiva, che privilegi il racconto diretto dei corsisti, il loro personale coinvolgimento, la loro partecipazione alle esperienze degli altri e la sperimentazione diretta di particolari attività. In qualsiasi tipo di apprendimento si avrà cura che siano presenti momenti specifici sia per il pensiero convergente che per quello divergente (creativo). Per quanto riguarda il contesto operativo, sarà opportuno alternare i vari momenti di lavoro di: interclasse (lavori a classi aperte, intervento di esperti, visite guidate, ecc.); classe; Scuola Media Statale Giacinto Diano di Pozzuoli CENTRO TERRITORIALE PERMANENTE PER L’EDUCAZIONE IN ETÀ’ ADULTA nella Casa Circondariale Femminile di Pozzuoli a.s. 2012-2013 Pagina 14 di 15 gruppo (mobile, di livello, ecc.); individuale (rielaborazione critica, assimilazione e sistematizzazione personale). Va infine ricordato che le attività a partecipazione collettiva non vanno mai disgiunte dall’esercizio consapevole della responsabilità personale che risulta valorizzata proprio per l’impegno teso al corretto conseguimento del compito nel gruppo di appartenenza o nell’intera classe. MEZZI E SUSSIDI Strumenti tradizionali, schede didattiche, giornali e riviste, testimonianze dirette, immagini, video, sussidi multimediali. Intervento di esperti. Documenti autentici, tradizione orale, reperti. VERIFICHE E VALUTAZIONE L΄impianto formativo flessibile e la personalizzazione dei percorsi comportano la necessità di verificare e valutare le conoscenze e le competenze acquisite con criteri coerenti alla scansione del percorso e alle caratteristiche specifiche degli adulti. Posto che l’apprendimento è il prodotto del rapporto tra il soggetto che apprende e il contesto socio-culturale, e che il Corso EDA nel carcere opera in un’ottica di life-long learning, il perno dell’attività valutativa sarà il processo mentale del corsista, stimolato a rimettere continuamente in discussione le proprie conoscenze e i propri schemi operativi, a verificare la validità delle conoscenze acquisite spontaneamente dall’ambiente di vita confrontandole con i saperi scientifici. In questa ottica non conta tanto il sapere, quanto il metodo con cui si produce il sapere, e l’apprendimento non ha come fine i contenuti cognitivi – che pure, alla fine, verranno accreditati – ma la capacità di apprendimento. Oggetto della valutazione pertanto non sarà solo il quantum cognitivo, ma soprattutto le abilità sviluppate e la validità delle strategie attivate per tradurre i saperi in competenze operative. Scuola Media Statale Giacinto Diano di Pozzuoli CENTRO TERRITORIALE PERMANENTE PER L’EDUCAZIONE IN ETÀ’ ADULTA nella Casa Circondariale Femminile di Pozzuoli a.s. 2012-2013 Pagina 15 di 15 Le verifiche – realizzate alla fine di ogni modulo formativo – consisteranno di prove strutturate e non strutturate di vario tipo, e permetteranno di compiere una ricognizione generale dell’andamento della programmazione didattica. La valutazione disciplinare terrà conto della situazione di partenza e dei miglioramenti raggiunti, delle effettive capacità individuali e delle conoscenze acquisite e farà riferimento agli standard forniti dal MPI. Saranno inoltre considerati l’interesse, l’impegno e la disponibilità a collaborare alle iniziative proposte e si farà sempre riferimento al quadro dell’intera personalità dell’alunna e della sua storia personale. Sarà effettuato un monitoraggio ex-ante, in itinere ed ex-post dei percorsi effettuati e saranno prodotte statistiche sui risultati ottenuti.