Notiziario dell’Associazione LAVR e dei Giovani Rogazionisti Poste Italiane - Spedizione in a. p. - art. 2 comma 20/C legge 662/96 - Autorizzazione del Tribunale di Bari n. 1387 del 6.02.02 Autorizzazione DCO DCBA/103/2002 - CCP 20523700 - Direttore responsabile: LUIGI ALESSANDRÀ Centro Giovanile Rogazionista - Modugno Redazione e impostazione grafica: AnSar’2000 Dono di grazia e scelta responsabile Riprendiamo il cammino L ’avevamo lasciato durante l’estate con la realizzazione del Campo-Lavr 2004, una forte esperienza di fede e di spiritualità rogazionista. Proprio durante l’estate sono sopravvenute alcune novità importanti per la vita dell’associazione e la pastorale giovanile rogazionista. • Innanzitutto la celebrazione dei Capitoli Generali dei Rogazionisti e delle Figlie del Divino Zelo. Nell’avvicendamento delle responsabilità P.Cesare Bettoni, consultore generale ed assistente nazionale dei Lavr è stato sostituito da P.Angelo Sardone nostro assistente ecclesiastico chiamato nel Consiglio Generale dei Rogazionisti come consultore addetto alla pastorale giovanile e vocazionale, al laicato rogazionista ed alle parrocchie. • Durante il Campo-Lavr 2004 Arianna Bruno è stata confermata nel servizio di Responsabile Centrale dell’Associazione Lavr per il corrente triennio 20052008. • Nel Centro Giovanile Rogazionista di Modugno, a seguito del trasferimento di P.Angelo Sardone a Roma, sono giunti i due giovani sacerdoti i padri Alessandro Polizzi e Fabrizio Andriani che, insieme con padre Michele Marinelli costituiscono l’equipe zonale pugliese di animazione vocazionale. • Il Consiglio Centrale della UAR (Unione Associazioni Rogazioniste), per il prossimo triennio 2005-2008 ha eletto alla presidenza i coniugi Doriana e Carlo Milano, che sostituiscono i coniugi Tiziano e Milena Scotti e rappresentano l’Uar alla Cnal. Giovani rog Anno XII, numero 1, gennaio-febbraio 2005 in margine al Campo Lavr 2004 ________________________ Dal 16 al 22 agosto della scorsa estate si è tenuto il consueto campo di formazione, per laici animatori vocazionali, che annualmente si incontrano, per vivere insieme un periodo di condivisione d’esperienze. Quest’anno si è voluto ripercorrere la strada di S. Annibale, come in un pellegrinaggio spirituale, andando proprio dove lui è vissuto e ha operato. Prima tappa, la casa delle Figlie del Divino Zelo, a S. Eufemia d’Aspromonte, l’unica struttura assistenziale voluta dal Padre in Calabria, dove le sorelle Figlie del Divino Zelo continuano ad accogliere e servire i piccoli e i poveri, seguendo il suo esempio. A Messina i membri dell’associazione LAVR sono stati alloggiati nell’Istituto Cristo Re, da dove si sono spostati per raggiungere i luoghi annibaliani. La formazione è stata dinamica e agevole sia per la presenza di sacerdoti preparati e innamorati del Padre, sia perché le notizie storiche si sono potute confrontare con la veridicità dei luoghi e dei testimoni. Ma l’incontro più entusiasmante è stato proprio con lui: il Padre, lì nella cripta della chiesa di S.Antonio, dove il suo corpo riposa, sotto l’altare e invita tutti ad avvicinarsi, per stare con lui, come figli attorno al proprio genitore, in una grande famiglia. Un intreccio di sentimenti e di emozioni ha caratterizzato l’intero itinerario formativo, perché la presenza spirituale del Padre è stata percepita chiaramente in tutte le visite fatte, sia a Messina, come a Taormina, così a Graniti, come a S.Pier Niceto e , in modo straordinario alla Guardia, il luogo dove lui è morto e dove la Santa Vergine Bambina gli è apparsa. Un campo di formazione, per laici animatori vocazionali, è sempre occasione di crescita, ma quest’ultimo lo è stato in maniera speciale, perché si è svolto a ridosso della canonizzazione del Padre, nella sua terra e sotto la guida di P. Angelo Sardone, un rogazionista ardente, nonché storico appassionato e puntuale dell’esperienza umana e carismatica di Annibale Maria Di Francia, un grande figlio della Provvidenza, che nell’intuizione del Rogate, ha scoperto il segreto per ottenere alla Chiesa quegli apostoli santi, che possono portare ovunque il dono della salvezza e che ogni cristiano deve implorare nella preghiera, così come ha comandato il Signore Gesù. Condividere, poi, questa esperienza con persone “in gamba”, che hanno sentito il desiderio di collaborare alla edificazione del Regno, con l’impegno di pregare e operare per le vocazioni, è un dono di grazia e una scelta responsabile, che ogni animatore vocazionale fa liberamente, per rispondere ad una chiamata: quella cioè ad essere buoni operai del vangelo, che pregando per il Rogate, sono essi stessi impegnati a formarsi e a formare, per poter dare un contributo concreto all’azione pastorale nel favorire il discernimento vocazionale e la consapevolezza dei propri carismi. CatCo ______________________________________________________________________________________ 11 SULLE ORME DI SANT'ANNIBALE MARIA Vogliamo vedere Gesù con gli occhi, la spiritualità e la santità di Padre Annibale Maria Di Francia Verifica del Campo di formazione-Lavr, Messina, 16/22 agosto 2004 Al termine dell’esperienza è stato chiesto a tutti i partecipanti di riferire alcune impressioni e suggerimenti sul campo per una opportuna verifica sul suo svolgimento. Prendendo spunto dalle impressioni dei giovani partecipanti e scritte nella scheda personale che ciascuno ha ricevuto, a mo’ di verifica si tracciano le seguenti annotazioni. 1. Risulta con evidenza che il campo di formazione si è svolto in modo equilibrato: le persone prima di tutto, Lavr, Giovani Rog e simpatizzanti laici rogazionisti, e i momenti di formazione si sono ben integrati con i momenti di svago e fraternità. 2. La frequentazione dei luoghi annibaliani ha consentito la formazione rogazionista supportata dagli interventi puntuali e qualificati dei Padri che hanno accompagnato lo svolgimento del campo, sia con gli insegnamenti che con il servizio vario reso: P.Angelo Sardone, assistente ecclesiastico dell’associazione ideatore del campo e guida dei partecipanti, insieme con la responsabile centrale Arianna Bruno, P.Claudio Marino, animatore vocazionale di Napoli, P.Pietro Cifuni superiore dell’Istituto Cristo Re che ci ha accolti, P.Alessandro Polizzi e P.Paolo Galioto, dell’equipe vocazionale rogazionista di Sicilia, P.Vincenzo D’Angelo formatore del seminario rogazionista di Napoli, P.Antonio Di Tuoro, maestro dei novizi. 3. Si suggerisce di inserire nella programmazione del prossimo campo, qualche momento di preghiera e adorazione eucaristica in più, unitamente allo scambio delle impressioni personali tra i partecipanti. 4. Tenendo conto che i partecipanti al Campo non sono stati solo Lavr, ma anche giovani che hanno avuto modo di conoscere e approfondire il carisma del Rogate in questa circostanza, è stato ottimo l'impatto con le tematiche presentate. 5. Molti sono stati colpiti dalla compassione del Padre Annibale per i piccoli e i poveri, accanto al tema della chiamata o vocazione, soprattutto in riferimento al ruolo del laico e del laico rogazionista, sentito molto vicino alla realtà di ciascuno. 6. Andare alla sorgente del Rogate toccando con mano i luoghi che hanno visto nascere tutta l'opera rogazionista e conoscere in che modo il Padre ha sentito e incarnato il Rogate, ha stimolato e arricchito tutti i giovani , anche chi già da tempo condivide il carisma e hanno suscitato nel cuore "un amore tenerissimo per Padre Annibale". 7. Circa la dinamica delle giornate i partecipanti hanno apprezzato tutti i momenti, così come sono stati pensati. 8. Sarebbe stato opportuno, per qualcuno, avere dei momenti di condivisione delle riflessioni in gruppi o tutti insieme, sia per potersi conoscere meglio, sia per approfondire ulteriormente le tematiche proposte con gli insegnamenti. 9. I giovani che per la prima volta hanno partecipato al campo di formazione Lavr hanno affermato che il clima creatosi all'interno del gruppo è stato ottimo, sia perché accogliente nei loro confronti sia perché è stata mostrata molta familiarità tra i Lavr, nonostante provengano da varie parti dell’Italia centro-sud (Roma, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia). Ciò ha permesso loro di vivere in modo sereno ed anche divertente l'intera esperienza. 10. Molti dei partecipanti al campo hanno espresso il desiderio di voler iniziare un cammino di approfondimento della spiritualità rogazionista partecipando agli incontri di formazione e di preghiera che verranno organizzati nel nuovo anno associativo. 11. Anche i Lavr hanno riferito che il clima che si è respirato è stato di fraterna amicizia e condivisione: "è stato segno e testimonianza di un amore fedele al carisma trasmesso da Padre Annibale" e luogo di impegno nella socializzazione e nel fare esperienza del Cristo del Rogate. 12. Pensando al futuro dell'Associazione i Lavr si augurano di continuare il cammino in questo clima unità e rispetto reciproco. 13. Sono vari i suggerimenti per la nuova programmazione 2004-2005: realizzare un centro di ascolto giovanile, identificando per bene un luogo dove collocarlo; organizzare al meglio un percorso di formazione per i nuovi arrivati; progettare e favorire attività missionarie che consentano di mettere in pratica quanto appreso al servizio dei più bisognosi come buoni operai; curare ancora meglio la formazione per essere sempre più preparati nella testimonianza dello zelo e dell’intelligenza per il Rogate; organizzare ed animare missioni e settimane vocazionali nei propri ambienti per valorizzare il nostro essere Laici Animatori Vocazionali Rogazionisti. Nuova responsabile Lavr ad Oriolo Calabro (CS) CATERINA CORRADO È la nuova responsabile dei Lavr della zona di Oriolo Calabro, eletta il 27 giugno u.s. Caterina sin dal 1989 vive nell’orbita della spiritualità rogazionista ed ha all’attivo numerose esperienze di condivisione e di missione. Laureata in scienze dell’educazione, attualmente insegna in una scuola materna e collabora attivamente ad Oriolo nella direzione del locale Cenacolo di Preghiera per le Vocazioni, insieme con Pina e Clelia. A Pina la gratitudine dell’associazione per il suo servizio illuminato e zelante. Nuova responsabile Lavr a Modica (RG) TIZIANA GIANNÌ È la nuova responsabile zonale dei Lavr della zona di Modica. E’ stata eletta a Messina durante il campo Lavr 2004 ed ha preso il posto di Sabina Di Tommasi. Cresciuta nell’ambito parrocchiale della Madonnina delle Lagrime ha maturato la sua appartenenza all’associazione con una militanza sistematica e puntuale mettendo a disposizione la sua disponibilità. E’ iscritta al secondo anno di università a Catania. ______________________________________________________________________________________ Giovani rog 2 2 Irresistibile, indimenticabile, travolgente di Giusy Lorusso, Altamura Campo-Lavr 2004 Sulle orme di sant’Annibale per vedere Gesù Quante volte mi sono Vi domanderete il significato di que- chiesta come fare per sti tre aggettivi? La risposta è una sola: vedere Gesù, come poCampo di formazione Lavr 2004. Il terlo incontrare e riconocampo si è svolto a Messina, la nostra scere, come percepire la Terra promessa, dove è stato possibile sua vicinanza, ma il più vivere un’intensa esperienza di fede e delle volte ho fatto un di fraternità, seguendo le orme storiche atto di fede nel credere e carismatiche di Padre Annibale. Ab- fermamente alla sua biamo ripercorso le strade di Messina e costante presenza accandintorni, nelle quali egli è vissuto dedi- to a me, benché avessi candosi al bene del prossimo. Non sono voluto sentire il calore mancati momenti di fraternità, di acco- del suo esserci. glienza e di condivisione con tanti gioE il Signore, che non vani provenienti da diverse parti d’Ita- abbandona mai i suoi Il nuovo Direttivo Lavr 2005-2008 lia, ed è stato possibile, in questi giorni figli, mi è venuto inconconfrontarsi attraverso le proprie opi- tro e mi ha mostrato una luce, che sta illuminando la mia vita, facendomi inconnioni, matutrare una persona innamorata di Lui, che ha rare espeinfuso anche in me un grande amore per il mio rienze di Creatore. Egli è divenuto il mio angelo, colui fede anche che mi accompagna e mi precede, mostrandomi grazie alla la via che porta a Gesù. Dal 1989 sta seguendo presenza i miei passi ed è entrato nei miei affetti, tra i vigile del miei familiari e tra i miei amici più cari: è P. nostro caro Annibale. Mi sembra di averlo avuto accanto Padre Angeda sempre e che mi abbia accompagnato anche lo. E si è quando non lo conoscevo ancora. Una presenproprio graza, la sua, discreta e paziente, che nel tempo si zie anche a è resa sempre più tangibile, segnando signifilui che questi cativamente le tappe più importanti della mia giorni rimarvita. Quest’anno, poi, ha voluto che fossi io a ranno per seguirlo e a ripercorrere le sue vie, proprio lì sempre nel dove egli è vissuto e ha operato: a Messina, a cassetto del Rito della rinnovazione della Promessa Lavr Taormina, a Giardini, a Graniti, a S. Pier Nicemio cuore to e, insieme a tanti altri animatori vocazionali, come un come me, ha voluto farci sentire la sua vicinanza e la sua gioia nel vederci tutti ricordo indelebile. Sicuramente poche nella sua terra, tra i suoi figli. In questi luoghi la sua presenza è vivissima, tutto righe non bastano per raccontare l’emo- parla di lui e la gente lo ricorda con semplicità e affetto, come se fosse uno di fazione che ho provato a partecipare a miglia.ma ciò che più ha segnato il mio animo, durante il campo-Lavr, è stata la questa bellissima esperienza, bisogna consapevolezza di fare un cammino con Gesù, accompagnata da un caro amico: viverla in prima persona. Ragazzi parte- Padre Annibale, che mi faceva sperimentare, ancora una volta, la vicinanza amorecipate anche voi, così l’anno prossimo vole del mio Dio, che è comunione d’amore. Ora posso dire che veramente sulle potreste stare voi al mio posto a scrive- orme di un santo non si può non incontrare il Cristo e che percorrere le vie di sanre i vostri bellissimi ricordi. t’Annibale non è altro che percorrere le vie di Gesù, perché egli, prima di noi, le Nei mesi di ottobre e dicembre 2004 a conclusione di un intenso e laborioso cammino di studio e di sacrifici, difendendo egregiamente le loro tesi, le due Lavr Arianna Bruno e Loredana Franco nell’Università di Bari si sono laureate in medicina e chirurgia. Ad Arianna e Loredana gli auguri più vivi per il raggiungimento del primo traguardo vocazionale e l’auspicio di un fecondo e caritatevole servizio al prossimo. Giovani rog ha percorse e ne ha sperimentato la bellezza e la dolcezza, insieme a tante difficoltà e sofferenze. Pertanto voglio ringraziare Gesù, per avermi indicato la via del Rogate, quale mezzo grandioso, per avvicinarmi a Lui e dono di salvezza per quanti vi si dedicano, con tutto il cuore. Sabato 30 ottobre 2004 nella chiesa della Madonna delle lagrime a Modica, Sabina Di Tommasi e Antonio Botterelli dopo diversi anni di preparazione, si sono uniti in matrimonio. Ha presieduto la celebrazione il vicario generale della diocesi di Noto. Tra i concelebranti, don Giovanni, fratello di Antonio che ha tenuto l’omelia, il parroco don Gianni Marina ed i padri Eros Borile e Angelo Sardone. Hanno partecipato molti Lavr provenienti da diverse parti. Ai novelli sposi auguri vivissimi. ______________________________________________________________________________________ 33 LA MANNA NEL DESERTO ritiro mensile al Centro Giovanile Rogazionista di Modugno con P.Vito Lipari, rcj, missionario in India ———————— Enza Colonna, Lavr ———————— Tre i punti della riflessione: 1. Gesù moltiplica i pani: in questo brano Gesù ha compassione della gente e prende così l’iniziativa, sfamandoli. Egli, però, è cosciente che quella gente è lì solo per essere sfamata materialmente e non spiritualmente, e quindi non lo riconosce per quello che Egli è in realtà: il Messia; per questo Gesù si rifugia nella solitudine con i suoi 12 apostoli. Con riferimento a questo, P. Vito ha evidenziato l’importanza di non confidare troppo nelle folle, che seguono Cristo per fame, ma negli apostoli, che sono coscienti della figura reale di Cristo e la testimoniano, anche se in pochi, a tutto il mondo. 2. Gesù cammina sulle acque: Sono Io non temete, è la frase che Gesù dice ai suoi discepoli per confortarli poiché impauriti dalla tempesta, prendendo ancora una volta l’iniziativa. Quella frase, Gesù, la dice anche a noi oggi, ci ricorda che non sono importanti le tempeste che ci circondano, ma importante è che Lui è con noi. “È più importante la tempesta o che il Cristo è qui con noi?”. Bisogna confidare di più in Cristo e meno in tutto ciò che ci circonda, perché niente può turbarci se Lui è con noi, perché è Lui che può darci la vera pace. 3. Gesù è il pane di vita: Gesù è il pane disceso dal cielo, venuto a saziare l’uomo. Gesù dona la nuova manna, Egli dona la vita eterna e solo chi ha fede può averla in dono. L’uomo si è limitato a vedere l’umanità di Gesù, senza coglierne il segno dello Spirito e dell’amore del Padre, Gesù però, non segue le pretese umane ma quelle del Padre, Egli è il vero Pane di vita e solo mangiando con fede il suo Corpo che avremo la vita eterna. In seguito alla catechesi è stato dato spazio al momento di “deserto” in cui ognuno di noi ha potuto riflettere in silenzio su quanto P.Vito ha detto durante l’insegnamento, seguendo le piste di riflessione e la Parola di Dio. Dopo il momento di deserto sono stati avviati i lavori di gruppo nei quali è dato spazio al confronto attraverso le proprie opinioni, esperienze di fede e su quanto il momento di deserto ci ha permesso di riflettere. Questo momento è molto importante, perché attraverso il confronto si impara dagli altri e ci si arricchisce reciprocamente. Al termine dei lavori di gruppo si è dato spazio all’adorazione eucaristica, momento importante di tutta la giornata, in cui ognuno, nel silenzio, ha affidato il proprio cuore, se stesso al Signore. Tutto questo è stato seguito dalla fraternità e dall’assemblea conclusiva. P.Vito ci ha mostrato con foto e videocassette e spiegazioni il suo lavoro in India. Si è conclusa la giornata con la celebrazione eucaristica, nella quale abbiamo ringraziato il Signore per i doni che ci ha elargito durante la giornata, e per la presenza di P.Vito che con la sua semplicità e concretezza ci ha testimoniato Cristo, P.Annibale e il suo Rogate. Associazione LAVR Laici Animatori Vocazionali Rogazionisti Centro Giovanile Rogazionista Madonna della Grotta 70026 MODUGNO BA - /¬ 080/5054015 E-mail: [email protected] - [email protected] http://www.giovanirog.it Abbonamento ordinario a Giovani Rog: € 10,50 “U” Dizionario Dizionario dei dei termini termini virtuosi virtuosi come UMILTÀ Come ogni "virtù", l’umiltà è un abito mentale che va acquisito riflettendo su se stesso e correggendosi dal vizio contrario della superbia. E’ la superbia che fin dalla nascita informa il nostro essere. E’ il primo male che manifesta Adamo, il primo uomo, e con Adamo la prima donna Eva. E dunque per comprendere cosa sia l’umiltà, è necessario sapere cosa sia la superbia. La quale si manifesta in quegli uomini che tendono a sopravvalutare se stessi oltre i propri limiti. Si accosta alla vanità che è tuttavia più vicina alla stupidità. Il superbo è invece colui che tende a sopraffare, a far pesare sugli altri le proprie qualità, nella persuasione che possa umiliare gli altri perché ne ha il diritto. Il superbo è arrogante, presuntuoso, vanitoso, prepotente, ma anche se è intelligente e dotato, è sempre un imbecille. La superbia è un vizio. L’umiltà è invece una virtù. Ed è di quelle persone che, pur dotate e ricche di valori e saggezza, non tendono a farsi centro di attenzione, non fanno pesare sugli altri la loro personalità, non si lodano imbrodandosi, prestano attenzione e tessono con altri relazioni di sincera amicizia, non offendono e portano rispetto. L’umiltà è la virtù con la quale Gesù ha preferito definire se stesso: «Imparate da me che sono mite ed umile di cuore» (Mt 11,29). L’umiltà non è dunque ospitata dal cervello. Risiede nel cuore. E’ un sentire modesto di sé, una riservatezza dell’anima, una purezza del cuore, una finezza dello spirito. E perciò, anche chi sa di avere doti eccezionali, sa di essere intelligente e capace, di avere scienza e sapienza, si esprime sempre con umiltà. E mai fa pesare sugli altri le proprie qualità. E’ tollerante, comprensivo, accostabile, dialogico, mite. In Cristo l’umiltà è accostata alla mitezza: mite ed umile di cuore. Il superbo non è mai una persona mite, ma si pavoneggia nella sua vanità. Si distingue per l’arroganza e la presunzione. La persona umile è anche una persona mite. Che si esprime con riserbo, ma anche con tenerezza; che non osserva con sussiego ma si compiace della virtù che è negli altri. Datemi una persona umile, ed io lo stimerò come vero cristiano. Datemi una persona mite, ed io lo riterrò un dono Dio. Dio umilia i superbi ed esalta gli umili. Il superbo esalta se stesso e disprezza gli umili. E’ per la sua umiltà che Maria fu scelta come madre di Cristo: «Il mio spirito esulta in Dio mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva». Tutte le virtù sono premio a se stesse. Solo l’umiltà rese possibile alla serva di diventare la madre di Dio. P. Mario Germinario Alcuni portali web rogazionisti www.rogazionisti.it-www.rcj.org-www.difrancia.net www.famiglierog.net - melaniacalvat-difrancia.net ______________________________________________________________________________________ Giovani rog 4 4 Stampa Artigrafiche Lacalamita - Modugno