LA TRAGEDIA DELL'AERONAVE U5 – 1918
I caduti della Regia Aeronave U-5 in una cartolina dell'epoca.
L'aeroscalo di Pontedera appartenente alla Regia Marina durante tutta la Grande Guerra fu utilizzato
soprattutto per il pattugliamento dal cielo del tratto di mare dal litorale alle grandi isole.
Gli equipaggi della flotta di di stanza a Pontedera che non superò mai i tre aeromobili, erano misti,
cioè formati da personale sia della Marina sia del Regio Esercito, nei rispettivi corpi aeronautici.
Durante gli anni della Grande Guerra non ci furono fatti bellici rilevanti che interessarono
l'aeroscalo pontederese. L'unico episodio da ricordare fu la caduta dell'aeronave U-5 che stava
facendo ritorno alla base dopo un pattugliamento tra Punta Troia, oggi Punta Ala, l'Isola d'Elba e la
Corsica: l'incidente avvenne il 2 maggio 1918, il dirigibile precipitò a terra in località Valdiperga nel
comune di Castellina Marittima, dove esiste ancora oggi un cippo funerario a ricordo dei caduti.
Nell'incidente morirono tutti e cinque i membri dell'equipaggio: il comandante tenente Federico
Fenu, i sottotenenti Enrico Magistris e Luigi Carta Satta appartenenti al Regio Esercito, il sottocapo
telegrafista Michele Rosato e il sottocapo motorista Tommaso Perrone, entrambi della Regia
Marina. L'aeronave non fu abbattuta ed i motivi della caduta non furono mai del tutto chiariti. Alla
fine della guerra fu istituita presso la base per dirigibili di Pontedera una commissione d'inchiesta
per indagare sulle cause della caduta che però non riuscì a dare una risposta definitiva; fu ipotizzato
un cedimento strutturale a causa dell'usura del velivolo. Alla commissione prese parte anche
Umberto Nobile che in quel periodo era vice-direttore dello Stabilimento di Costruzioni
Aeronautiche di Roma e Celestino Usuelli costruttore di quel dirigibile
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