“S eduto sulla sommità della collina, dominava i verdi prati che lo circondavano cosí come un signore medievale dominava sul proprio regno. Ai suoi occhi attenti non sfuggiva nulla. Cosí, mentre le mucche pascolavano tranquillamente, notò subito i movimenti del giovane toro che dopo essersi avvicinato alla recinzione stava tentando di forzarla. Abbaiando scese come un lampo il pendio portandosi dietro al torello; un leggero morso sullo stinco posteriore subito seguito da un balzo all'indietro a evitare la pedata di ritorno. Capito il messaggio l'animale ritornò subito con il resto della mandria.” Di Flavio Moro Questo il mio primo contatto con il Bovaro Appenzellese, uno dei quattro bovari svizzeri. Gli altri sono il Bovaro Bernese, il Grande Bovaro Svizzero e il Bovaro dell'Entlebuch. Il nome stesso, Bovaro, fa capire subito la specificità di questa razza di cani: guardiano di muc- Il Bovaro dell’Appenzello 72 VIVERE LA MONTAGNA che. Le origini dei Bovari si perdono nelle tradizioni agro-pastorali delle montagne elvetiche e sono legate ai pascoli e agli alpeggi. Per quanto riguarda il Bovaro dell'Appenzello (Sennenhund) fu menzionato la prima volta da FV Tschudi nel suo libro “Gli animali delle Alpi” pubblicato nel 1853, in cui l'autore parla di un vivace cane impiegato sia nella custodia del bestiame, sia per la guardia delle fattorie, sempre pronto ad abbaiare alla comparsa di uno sconosciuto. Alla fine Un cane non è un pezzo dell’arredamento, ma un essere vivente capace di un amore incondizionato verso i proprietari, dai quali dipende come un bambino dai genitori. del 1800 l'interesse suscitato da questo cane da fattoria era pressoché nullo, tanto che non aveva neppure un nome specifico. Bisogna aspettare il 1906, quando J. Gmünder un appassionato di questa razza canina, fondò il Club del Bovaro dell'Appenzello. I suoi concittadini, che reputavano il suo interesse per un club cinofilo una stranezza, non gli risparmiarono una sarcastica disapprovazione. A Gmünder si deve la creazione di un libro sulle origini della razza e con Heim ne stabilí lo standard. Questo portò al riconoscimento del Bovaro dell'Appenzello come razza a sé stante, con il mantello nero (con la variante avana), bianco e marrone e la caratteristica coda a corno di caccia. Attualmente il numero di esemplari riproduttori presenti in territorio elvetico è di circa 500. La guida del bestiame sui sentieri e la sua sorveglianza nel territorio alpino è un'attività molto impegnativa che richiede da parte del cane che la pratica scioltezza, agilità, presenza di spirito, robustezza e coraggio. Per prima cosa il cane destinato alla guardia del bestiame deve abbaiare: infatti gli animali non devono mai essere spaventati dalla brusca apparizione di un cane silenzioso che seminerebbe il panico, sparpagliando i bovini in ogni direzione. L’abbaiare è un segnale di presenza e le mucche sanno interpretare le sue diverse modulazioni con assoluta precisione. In secondo luogo, il bovaro deve “mordere”gli animali che si attardano o che si allontanano dalla mandria. Non si può ritenere, come molti credono, che la capacità di “mordere” sia alla portata di tutti i cani. In realtà è una vera e propria arte, nella quale il Bovaro Appenzellese si è sempre dimostrato maestro. D’altronde, la tecnica dimostrata dai bovari non è VIVERE LA MONTAGNA 73 Il Bovaro dell’Appenzello carattere diffidente verso gli estranei il Bovaro Appenzellese non è propriamente un cane d’appartamento. Ciò nonostante, il suo attaccamento al padrone, la facilità di apprendimento e la sua robustezza hanno permesso a questo magnifico cane di sopravvivere assumendo dei compiti fino a qualche decennio fa impensabili. Grazie anche ad abili istruttori oggi ci sono Bovari Appenzellesi addestrati come cani da soccorso e da valanga. Buoni risultati si sono ottenuti nell’addestramento come cane guida per non vedenti. certamente un morso deciso effettuato con i canini, che ferirebbe l’animale, ma è una sorta di pizzicata effettuato unicamente con gli incisivi, sufficientemente forte da richiamare all’ordine il bovino. Il punto esatto dove mordere è la parte posteriore del garretto e l’abilità del cane consiste nell’agire il piú rapidamente possibile, allontanandosi poi con prontezza per evitare il colpo di zoccolo o di corna che inevitabilmente il bovino infastidito tenterà di assestargli. Questo tipo di morso è detto dai contadini “stecken” che tradotto significa pungere. È fondamentale che sia colpito il punto basso del garretto, perché al di sopra sarebbe difficile per il cane schivare la reazione della vittima mentre al di sotto, il morso non sarebbe efficace perché incontrerebbe lo zoccolo. Un abile guardiano di bovini non correrà continuamente intorno alla mandria, non la precederà mai. Perché il suo lavoro sia veramente efficace, si collocherà in una posizione che gli consenta di tenere sotto controllo la situazione, pronto ad intervenire se un componente della mandria accennasse ad allontanarsi. Questa posizione arretrata gli permette di dirigere la mandria guidandola nella direzione giusta. Studi effettuati di recente hanno appurato che la guida e la protezione del bestiame non sono doti comuni. Su un centinaio di razze sottoposte al test solo la minima parte manifestava questa capacità innata, le altre si dimostravano troppo aggressive nei confronti degli animali sottoposti alla loro sorveglianza. Purtroppo il progressivo abbandono del mondo rurale e della pastorizia hanno avuto conseguenze negative per questa razza canina. A causa della sua abitudine ad abbaiare e del suo 74 VIVERE LA MONTAGNA Ponderare una scelta Un cane non è un pezzo dell’arredamento, ma un essere vivente capace di un amore incondizionato verso i proprietari, dai quali dipende come un bambino dai genitori. L’acquisto di un amico a quattro zampe significa impegnarsi affettivamente per un periodo di 10 – 15 anni, mettendo in conto pure che prima o poi purtroppo il nostro amico ci lascerà. Prima di procedere all’acquisto di un cane in generale, di un Bovaro Appenzellese in particolare, il futuro proprietario dovrebbe meditare sulle motivazioni che lo spingono a questa scelta. Infatti, questa razza ha bisogno di uno spazio aperto dove correre e giocare con il suo padrone, con il quale seguirà pure i corsi di addestramento OPAn che si tengono in tutto il Cantone. Non da ultimo vi è pure l’aspetto finanziario da valutare, al prezzo d’acquisto che può variare per un cane di razza da 1000.- a 2500.- Fr. e oltre vanno aggiunti il cibo, le vaccinazioni, le visite veterinarie, la tassa cantonale ecc. per un totale di 1500 – 1800 franchi l’anno. È indispensabile rendersi conto che la presenza di un cane di taglia media in famiglia può comportare problemi di convivenza e l’animale si trasformerà dopo breve tempo in un peso di cui sbarazzarsi con un qualsiasi pretesto. Il Bovaro Appenzellese adulto difficilmente riuscirà a sopportare una separazione definitiva dal suo proprietario. Per questi motivi invito chi fosse intenzionato ad acquistare un cane a ponderare bene la propria scelta e a considerare l’impegno che ne consegue. Io l’ho fatto e da sei anni sono felice proprietario di un Bovaro Appenzellese di nome Isildur. ▲ Fonte: “I Bovari svizzeri” di Marie Daniels-Moulin.