NEW MAGAZINE D’INFORMAZIONE
Distribuzione gratuita Anno 3 - n.ro II Maggio 2014
La Polis: botta e risposta
Viabilità provinciale: la situazione
Resoconto sulle strade
che collegano Nicosia
alle zone limitrofe
pagg. 3-5
pag. 7
Vincenzo Lo Votrico
“Le celle sono sprovviste di doccia, i bagni sono alla turca; non
c’è acqua calda all’interno della cella, in inverno il clima è freddo e nevica spesso (Nicosia è a 720 metri dal mare); ai detenuti
è consentito l’uso delle docce in comune 3 volte alla settimana,
le ore d’aria sono 4 per cui i detenuti trascorrono in cella 20 ore
su 24; […] non c’è un area verde per i colloqui con i bambini e
non c’è una palestra; all’interno del carcere è possibile frequentare soltanto un corso di scuola elementare; un detenuto racconta
che da 2 anni non vede sua figlia di 9 anni «non parla più – dice
– ogni tanto balbetta qualcosa, ha subito il trauma del distacco»;
[…] i detenuti fanno presente che «l’unica attività è la messa» e
che devono comprarsi tutto anche il detersivo per pulire la cella e
lo shampoo; l’unica cosa che passa l’amministrazione è la carta
igienica: due rotoli al mese; anche nelle celle n.3 e n.5 non vi è
ne finestra ne ventola; […] nel reparto protetti è presente soltanto
una doccia; il passaggio del reparto è di dimensioni assai ridotte;
non ha né il bagno né il lavandino e presenta una rete di protezione nella parte superiore, effetto gabbia da zoo.”
Atto della Camera, Interrogazione a risposta scritta al Ministro
della giustizia, presentata da Rita Bernardini, mercoledì 8 settembre 2010, seduta n.ro 366.
L
Eco Punto: aggiornamenti sulla vicenda
Sui temi caldi
discutono i consiglieri
intervistati e il sindaco
Articolo di:
a chiusura definitiva della casa circondariale, diventa attuativo il Decreto Ministeriale del 1 febbraio 2013. Già da diversi giorni erano state trasmesse le diposizioni attuative per lo
sgombero della struttura. Nella mattinata del venerdì santo sono
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Intervista ai proprietari
dell'attività
bloccata da un mese
pag. 8
Nicosia e lo Stato che non c'è:
la chiusura del carcere
e l'inesorabile recessione!
iniziate le operazioni di “sfollamento” dei primi detenuti. Il tutto
è avvenuto in un’atmosfera di assoluta serenità – a parte qualche
fotografo che voleva immortalare il triste evento – data anche la
parziale inconsapevolezza dell’intera cittadinanza e la poca delicatezza del Ministero della giustizia nei confronti del personale di
polizia penitenziaria che hanno dovuto rinunciare alle ferie e delle
famiglie dei detenuti che hanno dovuto rinunciare, l’indomani, ai
colloqui fissati in quel giorno della settimana.
Dal 2010 sono passati quattro anni, ma raccapricciante resta la
lettura dell’atto del settembre 2010 – disponibile su internet - che
mette all’attenzione della Camera dei deputati le gravi carenze che
presentava il carcere di Nicosia.
Dopo quella interrogazione l’istituto di Nicosia ottenne una caldaia, che non funzionava da anni, e la ristrutturazione della cucina.
Continua a pag. 2 >
Editoriale
> Segue da pag. 1
Evitare l’inevitabile. I primi trenta detenuti,
circa metà di quelli totali, sono stati trasferiti in strutture più grandi, mentre gli altri
saranno trasferiti nei prossimi giorni. Per il
personale di polizia penitenziaria è prevista la destinazione nei nuovi padiglioni del
carcere Pagliarelli di Palermo, dove saranno pure trasferiti gli agenti di custodia delle
altre due strutture di Mistretta e di Modica. Negli scorsi giorni il Ministro della giustizia Andrea Orlando aveva già disposto
l’esecuzione e confermata la definiva chiusura senza altre possibilità di salvezza.
Tale decisione si pone in linea con la politica di revisione della spesa pubblica e la
scelta dell’attuale governo di potenziare la
centralità del servizio in zone con più alta
densità demografica, ammortizzando tali
costi con taglio di servizi collocati in zone
periferiche.
Il carcere di Nicosia è stato abbandonato
per oltre vent’anni. Non è possibile salvare
una struttura in queste condizioni. Mentre
a Enna si costruivano padiglioni nuovi e si
ampliavano quelli che c’erano, a Nicosia
non è mai stato fatto un progetto di ristrutturazione se non quello per le emergenze e
rischi sull’agibilità di alcuni settori.
Alcuni anni fa era stato fatto, dal sindacato, un preventivo di spesa per mettere l’acqua calda e i bagni all’interno delle celle,
ma non fu mai autorizzato. L’abbandono e
il degrado del carcere partono da lontano,
come se già da tempo era stabilito che dovesse essere chiusa definitivamente. In duecento anni di storia non c’è stato nessun
caso di suicidio nel carcere di Nicosia, al
Pagliarelli di Palermo o al Lanza di Catania
si viaggia ad una media di 5 suicidi l’anno.
Nessun caso di aggressione al personale o
tra i detenuti stessi.
Detenuti con fascicoli per autolesionismo
ristabiliti nel giro di pochi mesi. Oltre che
di un totale disinteresse delle autorità statali, infatti nel corso degli anni i sopraluoghi
di commissari, deputati e ministri sono stati veramente rarissimi.
Povera, sempre più povera Nicosia! Come
2
Maggio 2014
per il tribunale, agenzia delle entrate, il seminario, Nicosia perde l’ennesimo servizio
che storicamente caratterizzava la città e ne
era uno dei punti di forza. Si calcola che la
chiusura della casa circondariale comporterà la perdita di un indotto di circa 500
mila euro, senza contare le perdite delle
attività economiche che ruotavano intorno
alla struttura tra fornitori, commercianti e
personale. Solo per la benzina dei mezzi di
trasporto del carcere si consumavano 100
euro al giorno, ogni settimana l’istituto
portava 250 persone, parenti in visita ai
detenuti, avvocati, periti e consulenti, tutte
persone che spendevano nel nostro paese.
Nella struttura lavoravano 40 dipendenti
tra polizia penitenziaria e personale amministrativo con almeno 12 famiglie che da
Nicosia si traferiranno definitivamente.
L’effetto domino, innescato inesorabilmente da tempo, porta Nicosia a fare i conti
con una regressione sempre maggiore
dell’economia, e comporta una svalutazione sul mercato del valore degli immobili
con una progressiva desertificazione del
territorio e conseguente calo del numero
degli abitanti, un trend in linea con quello
dei della regione che perde più di 200 mila
abitanti ogni anno.
Ormai Nicosia è sempre più periferia della Sicilia, ma anche della stessa provincia
di Enna. La chiusura dell’istituto recupererebbe poche decine di unità, a fronte di
una vacanza organica di oltre mille unità
in Sicilia, utili solo a dare corso a grandi
progetti e nuovi padiglioni con una integrazione al neo reparto di Enna.
La Compensazione dobbiamo farcela noi!
Miseramente naufragata la possibilità di
ristrutturare e ampliare a cento posti il
carcere con fondi comunali, l’attuale amministrazione si limita a prendere atto della
decisione, costretta a smentitre e sue stesse
rassicurazioni.
La risposta all’inappellabile taglio di Giuseppe Trapani, segretario provinciale della
Uil penitenziari: «L’unica azione che stiamo
cercando di portare avanti la sensibilizzazione dell’opinione pubblica locale e delle
associazioni politiche locali. Il carcere non
Nella foto in alto:
emblematica immagine, durante la processione del Padre della Provvidenza, con
il simulacro dinanzi al sit-in di protesta
contro la chiusura del penitenziario.
Foto di: Fabio Bruno
è solo degli adetti ai lavori ma appartiene
all’intera comunità. Noi, come sindacato,
volevamo proporre al ministro, che non
ha voluto ascoltarci, di fare una spesa sul
carcere per portarlo a oltre 110 posti con
una spesa che si aggirava intorno a 500
mila euro. Ci sarebbe così la possibilità di
portare il personale del carcere di Mistretta
a Nicosia e nel frattempo avviare il progetto per la costruzione di un nuovo istituto.
La possibilità di un ampliamento avrebbe
comportato maggiore personale e indotto.
La chiusura comunque non è avvenuta in
altri paesi, come Sciacca, Piazza Armerina
ed Enna dove la struttura meriterebbe di
essere chiusa col muro di cinta che sta per
crollare. Il Ministero sostiene che il carcere
non ha motivo di esistere se non c’è il tribunale. Fa male non trovare nessuno che
ascolta dall’altra parte né l’amministrazione penitenziaria né il ministero. Qualcuno
che prima di chiudere questo istituto avesse
fatto un sopralluogo per capirne le criticità
e se meritasse questa chiusura. Posso affermare con certezza che il carcere di Nicosia
si colloca nelle eccellenze se andiamo a vedere la situazioni in cui versano le carceri
2
italiane».
Non ha importanza se le carceri siciliane
sono sovraffollate di oltre 3500 unità, altri
quattro presidi sono stati chiusi, e i diritti
dei cittadini e dei condannati ancora ingiustamente calpestati.
Maggio 2014
Intervista a Luigi Bonelli
"Abbiamo il dovere di
presentare la sfiducia"
Articolo di:
Vincenzo Lo Votrico
> Quasi trascorsi i 24 mesi di legislatura dell’amministrazione
Malfitano, come opposizione, quali sono le vostre future intenzioni sull'eventuale presentazione di una mozione di sfiducia?
La Polis: botta e risposta
c’è un filo politico che li possa legare. Ci sono delle scaramucce
continue tra alcuni di questi consiglieri, il sindaco e dell’amministrazione. Articolo 4 non partecipa più ai consigli se non viene
azzerata la giunta. Io non amo le dietrologie e non ho pregiudizi,
ma credo che in questo momento nessuna giunta, specialmente
formata con queste modalità, chiesta soltanto da Articolo 4 e due
consiglieri, possa cambiare le sorti del paese.
Non sarà un assessore, chiunque esso sia, a fare la differenza. Se
poi rimane questo sindaco disinteressato ai problemi della città
e incompetente dal punto di vista politico amministrativo, capiamo meglio in che situazione siamo. Noi comunque apriamo alla
maggioranza, e abbiamo cercato sempre un’apertura anche con
l’amministrazione».
«Per quanto ci riguarda questi due anni sono stati fallimentari.
Non si può fare un bilancio perché non è stato prodotto niente.
In termini di risultato i cittadini non stanno vedendo niente. Non
c’è un progetto, l’ufficio tecnico in questo momento non ha più
indicazioni della giunta municipale e del suo sindaco. Non ci sono Intervista a Filippo Giacobbe
progetti neanche per lo sviluppo della città, non c’è neanche un
collegamento tra il sindaco e la città. Ormai la frattura è totale.
Questo sindaco che si nasconde, non si fa vedere, non si confronta
con l’opposizione ma neanche con la maggioranza. La città è or- Articolo di:
fana del suo sindaco. Il consiglio comunale, molto spesso, si vuole Vincenzo Lo Votrico
assumere delle responsabilità ma non c’è nessun progetto. Noi
come opposizione, di minoranza, diciamo ancora oggi, che sare- > Quasi trascorsi i 24 mesi di legislatura dell’amministrazione
mo disponibili a collaborare con la giunta. Bisogna fare qualcosa Malfitano, come opposizione quali sono le vostre future intendi buono per questa città ma queste sono solo parole dette al vento zioni sull’eventuale presentazione di una mozione di sfiducia?
ormai da due anni.
«Vedremo se ci saranno i numeri per presentare l’istanza della moNon si riesce a fare più consiglio comunale perché manca il nume- zione di sfiducia, ci vogliono otto persone e in questo momento in
ro legale, siamo nella più totale disorganizzazione. Nel momento consiglio comunale non ci sono.
più critico della storia della Repubblica, Nicosia non ha una gui- Questo atto deve maturare per far distinguere ai cittadini chi lada!».
vora a favore dell’amministrazione e chi lavora per il bene della
> Se dovesse utilizzare un termine per descrivere questa giun- comunità. L’importante, anche se la mozione non verrà votata,
ta, quale userebbe?
che essa sia uno stimolo e non solo un atto politico.
«Inconcludente. Qualora il sindaco e la giunta non facessero nes- Vorrei che Nicosia si svegliasse da questo torpore, perché non absun passo avanti, noi non abbiamo solo il diritto ma il dovere biamo capito che nessuno ci aiuterà.
di presentare la mozione di sfiducia. Non possiamo continuare Il lavoro del consiglio comunale in questi due anni è stato totalaltri tre anni in queste condizioni. Noi presenteremo la sfiducia, mente fallimentare, con consiglieri mediocri che non hanno proparleremo chiaro con i cittadini facendogli capire il perché della dotto assolutamente nulla. I numeri messi in evidenza dalla vostra
motivazione di tale scelta. Se gli altri consiglieri la vogliono votare testata parlano chiaro: ci sono persone, in consiglio, che hanno
bene, altrimenti si assumeranno la responsabilità di sostenere que- degli interessi di carattere personale».
sta giunta inconcludente».
> Lei inquadra in quest’ottica la proposta di azzeramento della
"Dovremmo dichiarare
il nostro fallimento"
> Ma quando dice "inconcludente" si riferisce a carenze di capacità, competenze o di organizzazione?
«Mi riferisco a tutto. Mafitano si proclamava il nuovo quando
non lo era. Carenze anche a livello politico. Per amministrare questa città ci vuole uno stimolo politico forte con competenze che
nascono anche da una storia alle spalle importante.
Non si ci può improvvisare sindaci o assessori, si deve partire
dalla gavetta e poi avere dei risultati. La loro fortuna è che quelle
elezioni si sono svolte in un momento particolare».
> Come vede la posizione di questa “strana” maggioranza, ci
potrebbe essere un'apertura nei loro confronti anche in vista di
questa mozione?
«La maggioranza vive una stato di totale disorientamento. Non
giunta avanzata da Articolo 4?
«Io penso che abbiano sbagliato tempi e modi. Sistematicamente
dichiarano di prendere le distanze dall’amministrazione per poi
rientrarvi.
Se hanno delle progettualità, come dichiarato dal consigliere Lo
Dico, perché non li portano avanti? Noi, come minoranza, non
siamo stati in grado, in consiglio, di esprimere un programma che
fosse da pungolo all’amministrazione. Quindi dovremmo tutti dichiarare il nostro fallimento.
Se chi ci amministra non rispetta le regole, i patti, gli accordi non
capisco come gli amministrati, invece, debbano rispettarli. Manca
la capacità produttiva del consiglio comunale che non ha prodotto e non produrrà nulla in futuro».
3
La Polis: botta e risposta
Maggio 2014
> Malfitano chiude ai suoi stessi consiglieri, come vede questa gioranza. Il sindaco ha comunque risposto dichiarando di non esmossa?
sere disponibile né sull’azzeramento della giunta né per un dialogo
«Malfitano si fa forte del consenso elettorale ottenuto. I consiglieri
che lo appoggiavano non hanno portato nessun servizio alla comunità.
Questi mi devono spiegare quale programma, quale progetto di
Malfitano stanno portando avanti o appoggiando. Loro appoggiano un interesse personale».
> Se dovesse utilizzare un termine per descrivere questa amministrazione, quale userebbe?
«Uno sarebbe riduttivo. Mediocre. Una giunta inadeguata ai tempi che stiamo vivendo. Inadeguato è il consiglio, con persone che
non hanno compreso il loro ruolo di consigliere. Mi riferisco anche al presidente del consiglio, che non ha solo il ruolo di dare la
parola ma di studiarsi gli atti e indirizzare i consigli. La presidente
Di Costa non vuole rinunciare ai 32 mila euro che percepirà nei
prossimi mesi.
Io ritengo che l’amministrazione Malfitano non abbia avuto un
progetto iniziale, non realizzerà nessun progetto di valenza per la
città, quindi i consiglieri di maggioranza devono chiarire quale sia
la loro posizione.
Faccio un esempio delle realtà vicino a noi, amministrate meglio,
che hanno realizzato parecchie iniziative con i soldi derivanti dalle
royalties delle pale eoliche.
A Nicosia la percentuale di queste royalties sono basse, perché
non si pensa di rimodularle? Perché non aumentarle? Perché non
intervenire? Si continuano invece a dare incarichi legali, come per
la vicenda della discarica, ci sono avvocati che per dieci anni hanno percepito parcelle milionarie ma ad oggi noi non abbiamo visto
nessun risultato».
Intervista a Salvatore Pidone
"Non siamo più
a disposizione
del sindaco Malfitano"
Articolo di:
Vincenzo Lo Votrico
> Quasi trascorsi i 24 mesi di legislatura da parte dell’amministrazione Malfitano, quale è la posizione di Articolo 4 e della
maggioranza rispetto ad una eventuale mozione di sfiducia,
considerata anche la vostra richiesta di un azzeramento della
giunta?
«Per quanto riguarda la mozione di sfiducia noi non ne siamo
gli artefici. È stata preannunciata in consiglio ma non credo che
noi possiamo partecipare, non abbiamo mai valutato questa posizione. Noi volevamo, con l’articolo e la richiesta che abbiamo
avanzato giorni fa al sindaco, un azzeramento della giunta per
dare un maggiore slancio alla città. Ritenevamo inoltre che si potesse discutere delle problematiche che in parte abbiamo indicato
e coinvolgere anche le forze politiche non facenti parte della mag-
4
costruttivo».
> Quindi avete intenzione di staccarvi dalla maggioranza?
«Noi di Articolo 4 ci distaccheremo dalla maggioranza in futuro. Molte delle problematiche che attanagliano Nicosia non sono
state risolte principalmente per la mancanza di dialogo su queste
stesse. Noi abbiamo appoggiato, da due anni, la giunta Malfitano
e possiamo dire che non siamo mai stati coinvolti direttamente
nelle decisioni.
Noi cerchiamo questo dialogo ma a quanto pare ci rivolgiamo
ai sordi! Riteniamo di non essere più a disposizione di Malfitano
perché non ne condividiamo la linea che porta avanti. Non ce l’abbiamo con gli assessori, ritenevamo di poter proporre una giunta
forte, capace di poter discutere anche con gli avversari politici sui
problemi della città, perché anche loro possano avanzare proposte
costruttive».
> Lei quanto pensa che durerà questa amministrazione? Può
essere che l’azzeramento richiesto sia frutto del fatto che Articolo 4 ha un maggiore peso politico in consiglio.
«Non so quanto può durare, dipende da quello che intende fare
in futuro! Non è una questione di poltrone. A noi interessa che
ci sia un’amministrazione forte che dialoghi con l’opposizione e
che discuta veramente dei problemi. La richiesta si pone questo
proposito. Potevamo proporre una giunta tecnica, ma ripeto non
è una questione di poltrona, che tra l’altro, circa sei mesi fa ci era
stata proposta e noi non l’abbiamo voluta. Non siamo disponibili
a votare punti di cui non siamo convinti, cosa che in passato, per
dimostrare di essere una squadra, abbiamo fatto. Per poter capire
i problemi della gente bisogna stare in mezzo alle persone e pochi
dell’attuale amministrazione fanno ciò. Noi ci stiamo con la gente,
ascoltiamo, e riteniamo che non possiamo stare zitti e fare finta
che tutto va bene. Anche se il sindaco ha avuto qualche iniziativa
positiva manza la sua presenta tra la gente e un rapporto con i
cittadini».
Nelle foto di Sergio Leonardi:
un momento degli oramai concitati consigli comunali nicosiani.
Maggio 2014
Risponde il primo cittadino
"La nostra pecca
è di non saper
pubblicizzare"
Articolo di:
Vincenzo Lo Votrico
>Annunciata mozione di sfiducia. Come reagirà se venisse
presentata?
«Questa mozione non è legata ai risultati, ma già era stata annunciata dal palco il giorno stesso della proclamazione dei risultati elettorali da Forza Italia. La mozione di sfiducia non preoccupa minimante questa amministrazione, perché non siamo
legati alla poltrona ma siamo qui per fare il nostro lavoro. La
cosa che ci preme è risolvere i tanti problemi di questo paese».
> Comunque la mozione deve essere motivata, quindi non può
essere solo frutto di annunci e proclami. Quello che viene contestato è che l’amministrazione segue un binario a se stante
rispetto al consiglio e siete stati definiti "inconsistenti" in termini di proposte o progetti. Lei come risponde?
La Polis: botta e risposta
tecnica, innanzitutto, deve essere condivisa dai partiti che sostengono l’amministrazione. L’azzeramento di giunta prevede che io
mandi a casa questi assessori per farne altri, politici o non politici. Loro comunque vogliono rilanciare l’attività amministrativa
su alcune tematiche. Io ho replicato che queste tematiche sono
da tempo affrontate e risolte da questa amministrazione. Sinceramente non ho capito a quale tematiche si riferiscono, perché
sanno benissimo che alcune di queste dovevano essere affrontate
in un certo modo. Ad esempio: io chiedo ad Articolo 4 cosa ha
fatto l’agosto scorso per i fontanieri dove il problema prima di
essere portato sul tavolo dell’amministrazione era stato portato
in consiglio? Ognuno si deve assumere le proprie responsabilità.
Poi dicono che manca il confronto. Non è così! Perché le porte
sono state sempre aperte e ogni qualvolta mi è stato chiesto un
incontro l’amministrazione è stata ben lieta a discutere anche con
i consiglieri d’opposizione. Loro dicono che non sono interessati
a poltrone ma questo dai comunicati stampa non emerge».
> Perché questo consiglio comunale non riesce ad essere adeguatamente produttivo?
«Ho accennato gli obiettivi raggiunti da questa amministrazione.
Noi abbiamo un grossa pecca che è quella di non saper pubblicizzare, questo lo riconosco. Non siamo capaci di rendere pubblico tutto quello che facciamo, però invito le forze politiche che
puntano il dito contro questa amministrazione ad assumere un
atteggiamento di autocritica. Quali sono in due anni i punti veramente importanti o le indicazioni che hanno prodotto in consiglio? Il bilancio è materia di consiglio, gli emendamenti e tutto
quanto. Sono i consiglieri comunali che dovrebbero dare degli
indirizzi chiari all’amministrazione. Io contesto che ogni capogruppo porta un punto e poi ci ritroviamo con 20 punti all’ordine del giorno. Questo non dipende sicuramente dall’amministrazione. Noi siamo l’organo esecutivo, gli indirizzi partono dal
consiglio, possono pretendere di capire cosa facciamo noi se non
hanno chiaro cosa dire a noi. Date degli indirizzi e poi verificate se vengono attuati. La cosa grave è che tutti questi consigli
comunali andati a vuoto hanno un costo non indifferente. La
mozione di sfiducia deve avere le gambe, non può essere solo un
discorso strumentale perché si deve abbattere a tutti costi questa
amministrazione. Io riconosco che in alcune situazioni non siamo stati all’altezza, ma per fortuna la gente che compone questa
amministrazione e gente onesta e leale che vuole lavorare».
«Abbiamo relazionato in consiglio comunale i risultati che sono
oltremodo positivi. Cito gli oltre due milioni di euro dei progetti
Pist per i quali, portando avanti una progettazione difficilissima,
siamo stati tra i primi ad ottenere la firma del decreto. Siamo
riusciti ad intercettare un finanziamento per la ristrutturazione delle case comuni del Campanito, altri due milioni di euro.
Siamo riusciti a sbloccare la polizza fideiussoria della discarica,
abbiamo intercettato una serie di finanziamenti per le nostre
scuole. Abbiamo sbloccato le annualità relative al settore affari sociali, paralizzato dalla precedente amministrazione. Questo
permetterà di avviare la realizzazione della struttura polivalente
all’ex sede del liceo classico. Siamo riusciti ad intercettare dei
finanziamenti per quanto riguarda assistenza agli ex dipendenti
Inps di circa 160 mila euro. Abbiamo portato a termine i lavori
dell’asilo nido, abbiamo realizzato i lavori della via Fratelli Testa, abbiamo portato a termine i lavori della chiesa di San Vincenzo, che hanno impedito la devoluzione delle somme dedicate
manutenzione delle strade per via dello sforamento del patto di
stabilità. Stiamo portando avanti la stabilizzazione di oltre 50
precari, che fanno un lavoro preziosissimo per il nostro comune.
A questo voglio aggiungere l’operazione che ha portato la gestione dei rifiuti a Nicosia e stiamo lavorando per riportare anche la Nelle foto di Sergio Leonardi: il sindaco Malfitano e l’ex assessore
gestione servizio idrico nel nostro paese. Io penso che i risultati Tomasi sul tetto del municipio durante i giorni di protesta contro la
chiusura del Tribunale.
non siamo da poco».
> A sentire parlare lei sembra che il bicchiere sia pieno e non
vuoto, ma allora perché tutti i servizi abbandonano Nicosia? E
cosa avete fatto voi per impedirlo?
«Loro volevano rilanciare l’azione amministrativa in base a dei
punti che io ho criticato, contestandoli tramite punto per punto.
Volevano questo azzeramento ma non sono in cerca di poltrone.
Io ho respinto al mittente questo tipo di proposta. Una giunta
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Emergenze
Maggio 2014
Ospedale Carlo Basilotta di Nicosia
Il futuro è in mano alla magistratura?
Articolo e foto di:
Sergio Leonardi
S
embra non aver pace l’Ospedale di Nicosia, il 21 febbraio i direttori delle Unità Operative dell’Ospedale Basilotta fecero
pervenire al Sindaco di Nicosia dott. Sergio
Malfitano un documento nel quale si evidenziavano le attuali condizioni del nosocomio. Il documento fu redatto a seguito
di una richiesta fatta dal primo cittadino
dopo una riunione che si era tenuta il 13
febbraio nei locali del comune di Nicosia.
In questo documento si evidenziavano ben
precise e circostanziate criticità, si legge a
tal proposito, la mancata ristrutturazione
dell’ala est dell’ospedale, la mancata fornitura di farmaci di reattivi di laboratorio che
si ripercuotono nell’attività quotidiane dei
reparti soprattutto nelle sale operatorie, la
mancata riattivazione dei contratti di manutenzione di attrezzature elettromedicali
con gravi conseguenze per le prestazioni
specialistiche e per ultima e non meno importante, la grave carenza di personale medico, tecnico, infermieristico e di supporto.
Nello stesso documento, per ogni unità
operativa si leggono le gravi carenze presenti. Per Anestesia e Rianimazione, la carenza del personale medico ed infermieri-
6
stico e la non attivazione dei promessi posti
letto. Il reparto di Malattie Infettive è stato
chiuso, trasferito ad Enna, ed il personale
medico ricollocato nel reparto di lungodegenza. Per l’unità operativa di Medicina
sussistono gravi carenze di personale medico ed infermieristico che non garantisce
più la normale turnazione. Per Cardiologia
sempre la carenza del personale, insieme
all’inadeguatezza dei locali e la mancata
istituzione di altri 4 posti letto. Pediatria
lamenta carenza di personale, così come
Ostetricia e Ginecologia, per quest’ultima
unità operativa manca la deroga al mantenimento del punto nascita e sono insufficienti le ostetriche almeno per tre unità.
Chirurgia lamenta carenze di personale
e il guasto del colonscopio mai riparato.
In Ortopedia i locali sono inadeguati ed
il personale è insufficiente. Stessa carenza
del personale anche nel Pronto Soccorso.
Locali inadeguati e carenti di personale anche per Patologia Clinica e Radiologia. In
Emotrasfusione i locali sono nuovi, ma il
personale è carente, mentre per Emodialisi
i locali sono inadeguati e il personale infermieristico è insufficiente. L’unità operativa
Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura
(SPDC) presenta carenze nel personale medico e lamenta la non attivazione di posti
letto. Per ultimo il reparto di Oculistica carente di posti letto e di personale.
Una situazione gravissima che rese necessaria, da parte del sindaco di Nicosia, una
presa di posizione nei confronti di diversi
soggetti a cui indirizzò una sua lettera allegando questo resoconto. La lettera indirizzata al presidente della regione Sicilia,
all’assessore regionale alla salute, al commissario straordinario, direttore sanitario
e direttore amministrativo dell’ASP 4 di
Enna e per conoscenza al ministro della
salute, evidenziò tutte le carenze, le problematiche e le criticità dell’ospedale Basilotta
di Nicosia e chiese immediatamente ogni
tipo di adempimento necessario, al fine di
evitare qualsiasi tipo di situazione di rischio
e di nocumento per la sicurezza e la salute
dei propri cittadini amministrati e dell’utenza di un intero territorio.
Il Sindaco concluse la sua missiva sollecitando le azioni necessarie e senza un immediato riscontro, entro la fine del mese
di febbraio, con tutti gli adempimenti necessari si vedeva costretto, suo malgrado, a
rivolgersi alla sede giudiziaria competente.
Il 28 febbraio il dott. Filippo Muscià, direttore sanitario dell’ASP 4 di Enna, scriveva
al sindaco dott. Sergio Malfitano, in questa
missiva il dirigente allegava un documento
Emergenze
Maggio 2014
a firma dell’assessore Regionale alla Sanità Lucia Borsellino, con oggetto “Disposizioni indifferibili ed urgenti”, sono disposizioni per incarichi di personale ASP che
dovrebbero garantire i livelli essenziali di
assistenza. Si legge ancora, che la richiesta
autorizzata dal dott. Salvatore Sammartano, dirigente del Dipartimento regionale
della Pianificazione Strategica, è alla firma
dell’Assessore e che da un momento all’altro si aspetta di portare a termine i relativi
contratti al fine di garantire il funzionamento delle divisioni ospedaliere. In effetti
questa urgenza traspariva dal documento
firmato dall’Assessore Lucia Borsellino che
chiedeva l’immediata applicazione delle sue
disposizioni per il carattere d’urgenza che
rivestono affidando anche, dietro la sussistenza di un’adeguata motivazione da parte
dell’ASP, di incarichi temporanei.
Il 10 marzo il Sindaco di Nicosia trasmise al
Procuratore della Repubblica di Enna dott.
Calogero Ferrotti, una serie di documenti
riguardanti le criticità irrisolte dell’Ospedale Basilotta di Nicosia. Inizia in quel preciso istante una “battaglia” tra i dirigenti dei
reparti ed il primo cittadino, i medici mai
si sarebbero immaginati che dal loro documento sarebbe scaturita un’indagine della
magistratura. Questi eventi approdano anche in consiglio comunale, dopo che alcuni
esponenti del civico consesso erano stati
convocati dalla sesta commissione regionale sanità. Il 2 aprile si acuisce lo strappo tra
amministrazione e dirigenza dell’ospedale
con le dichiarazioni abbastanza colorite del
vice–sindaco Carmelo Amoruso con l’accusa diretta ai dirigenti e medici dell’ospedale
Basilotta di essere stati negli anni al servizio
della politica per fare carriera.
Il sindaco Malfitano addolcisce qualche
giorno dopo, attraverso un’intervista, le dichiarazioni del suo vice, ma sottolinea che
sono stati i medici a diffidarlo nel presentare la documentazione in procura.
L’Ospedale Basilotta continua ad essere carente di personale medico ed infermieristico
in tutti i reparti, i posti letto promessi, non
solo in rianimazione, ma anche in cardiologia, oculistica e servizio psichiatrico non
sono stati attivati e dal 9 aprile il laboratorio di analisi, per mancanza di un medico e
di un biologo è costretto a sospendere l’attività per gli “esterni”, garantendo solo le
urgenze.
Viabilità provinciale
Qualcosa si muove
Spiraglio per il completamento
di alcune strade e per
l'apertura di un nuovo cantiere
Articolo di:
Sergio Leonardi
L
’annoso problema della viabilità provinciale e soprattutto i collegamenti con gli assi
viari principali riguardano essenzialmente un problema di sviluppo delle nostre aree.
Strade provinciali ridotte ai minimi termini che non permettono collegamenti veloci tra i
vari centri urbani della provincia, rallentano di fatto lo sviluppo economico di un’intera
area. A questo aggiungiamo i progetti mai realizzati come quello della strada dei due mari,
la famigerata Nord Sud che dovrebbe collegare Gela a Santo Stefano di Camastra, un asse
viario strategico ma che negli anni ha subito rallentamenti, finanziamenti mai arrivati,
interruzioni di lavori già appaltati a causa del fallimento delle ditte vincitrici, cantieri aperti
da decenni. Ma nel complesso dedalo dei lavori pubblici qualcosa comincia a muoversi.
La SP 18 Nicosia-Agira da qualche mese è oggetto di lavori di ammodernamento, all’impresa Ati Colt s.r.l. è stato assegnato un appalto per il lotto che va da Agira fino al km. 20
in esecuzione della legge 296/06 che prevede interventi di potenziamento della rete viaria
interna nelle regioni Sicilia e Calabria consegnati il 28 giugno 2013 per un importo di 5
milioni e 200mila euro. Tra i lavori più importanti la realizzazione di un ponte che dovrebbe dribblare uno dei tratti più esposti alle frane dei detriti, dal terreno sovrastante, si creerà
un percorso alternativo, meno curvilineo, rispetto a quello precedente. I lavori sembrano
già a buon punto.
Anche per la Nord-Sud ci sono importanti novità, nel mese di marzo sono stati siglati presso la prefettura di Enna due protocolli antimafia per la prevenzione dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nei lavori per la realizzazione dell’Itinerario Nord-Sud.
I due documenti sono stati sottoscritti dai prefetti di Enna, Guida, e di Messina, Trotta,
dall’Ati Tecnis-Cogip-Ing.Pavesi&C. e dalla società Ricciardello Costruzioni.
I Protocolli d’intesa mirano a prevenire e contrastare le infiltrazioni della criminalità organizzata nei lavori del lotto B4/a e del lotto B4/b dell’Itinerario Nord-Sud "Santo Stefano di
Camastra–Gela", nel tratto compreso tra il km 25 e il km 38,700 della strada statale 117
“Centrale Sicula”. La Nord-Sud riguarda anche il versante da Nicosia a Leonforte, lavori
finanziati per circa 520 milioni di euro da una delibera del CIPE la numero 62 del 2011.
Ad un certo punto sembrava che questi finanziamenti rimanessero sulla carta, invece con
una delibera della giunta regionale del 7 agosto 2013 si perfeziona positivamente l’iter, già
preceduto dalla delibera 194 del 3 giugno, per rinvenire una nuova riformulazione finanziaria per la realizzazione del lotto C1 della Nord-Sud (Nicosia-Leonforte) e il lotto B5 in
corrispondenza dello svincolo con la statale 120 e lo svincolo di Nicosia.
Per quanto riguarda gli aspetti procedurali, in relazione al progetto definitivo, è stato rilasciato il giudizio favorevole di compatibilità ambientale e tutti gli altri pareri, compreso il
Decreto Regionale di localizzazione, emesso a dicembre 2012, inoltre viene indicato che,
con nota dell’Anas del 5 agosto, è stato confermato l’impegno di bandire la gara, attraverso la procedura di appalto integrato, al fine di pervenire agli impegni giuridicamente
vincolanti. Non si deve essere a tutti i costi ottimisti, considerando che la Nord-Sud è
un’opera che da oltre 60 anni occupa le scrivanie dei diversi amministratori, nazionali,
regionali e locali che si sono succeduti nei decenni, diventando molte volta anche un veicolo per ottenere un bacino di voti con promesse di assunzioni nei cantieri, ma questa volta
sembra che almeno una parte dell’opera possa completarsi (Nicosia-Mistretta) ed un’altra
(Nicosia-Leonforte) possa iniziare l’iter procedurale per la cantierabilità. La spoliazione dei
servizi porterà ad un sicuro abbandono di queste terre, ma forse solo il recupero viario ed
un facile collegamento tra i diversi centri dell’ennese potrebbe ridare fiato ad un territorio
ormai al collasso sociale ed economico.
5
7
Emergenze
Maggio 2014
Eco Punto Nicosia
Segnalazioni dei cittadini
"Aspettiamo per far
ripartire il servizio”
Parlano gli imprenditori dell’Eco Punto:
Nuccia La Gioiosa, Teresa Lambusta e Pino Lo Presti
Articolo di:
Vincenzo Lo Votrico
Ringhiere distrutte,
erbacce e rifiuti:
il degrado di alcune
zone del paese
Articolo di:
Dario Scinardi
> Qual è stato il motivo principale della abbiamo ricevuto nessun tipo di aiuto ma La redazione in questi ultimi giorni ha rivostra chiusura?
sappiamo che in questi tempi di crisi non è cevuto diverse segnalazioni da parte dei
«Noi abbiamo deciso di aprire l’Eco Punto
quando il comune di Nicosia ha ripreso il
servizio di gestione dei rifiuti, nel momento in cui il decreto per l’istituzione dell’Aro
era stato approvato.
In seguito abbiamo capito che il sindaco
non poteva fare l’affidamento provvisorio alla ditta e di conseguenza che non era
possibile partire subito col servizio. Da
quel momento, ci siamo dovuti confrontare con l’Ato che doveva garantire il ritiro e
il trasporto dei rifiuti sino alla piattaforma
a Dittaino. La prima convenzione stipulata col comune non teneva conto di alcune
prescrizioni che, dopo l’approvazione del
decreto, la regione ha imposto».
> Nel momento in cui vi siete confrontati
con l’Ato Rifiuti avete avuto dei problemi?
«Assolutamente no. Loro sono venuti subito a ritirare tutta la spazzatura, risolvendo anche l’emergenza in cui versava Nicosia in quei giorni. Dopo questo periodo
abbiamo avuto un confronto con i vertici
dell’ente, che ci hanno spiegato quello che
si doveva fare per organizzare logisticamente il ritiro secondo procedure che erano già attuate dall’Ato stesso.
Una serie di step che dobbiamo risolvere
e per i quali stiamo lavorando. Problemi
logistici, di organizzazione, di collocazione
dei cassonetti, di autorizzazioni amministrative. Aspettiamo di essere richiamati
per fare ripartire il servizio nel più breve
tempo possibile e mantenerlo definitivamente».
> Come il comune potrebbe aiutarvi e in
cosa potrebbe venirvi in contro?
«L’apertura dell’Eco Punto è stata fatta col
patrocinio del comune di Nicosia ma patrocinio non ne abbiamo mai avuto. Non
8
una cosa facile. Ovviamente sappiamo che
qualsiasi tipo di investimento comporta
dei rischi ma per ora non abbiamo neanche la possibilità di lavorare per recuperare
e questo fa un po’ rabbia. Noi chiediamo
una mano soprattutto per quanto riguarda
le autorizzazioni, a livello burocratico, perché ne guadagnerebbe anche loro».
cittadini riguardo la situazione di diversi
quartieri della città.
È il caso del vicolo Uglialoro (foto n.ro 1
e 2) parallela alla Via G.Battisti Li Volsi in
cui l’intera scalinata è ricoperta da erbacce e piccoli rifiuti organici che generano la
presenza, soprattutto nelle ore notturne, di
insetti sgradevoli.
> La gente come ha risposto?
«Le persone sono state sensibili sin dal primo momento. Continuamente riceviamo
telefonate nelle quali ci viene chiesto quando riattiveremo il servizio. Noi, comunque, continuiamo a ribadire di conservare
i rifiuti ma giustamente sappiamo che non
tutti hanno lo spazio a disposizione per accumularla. Non ci aspettavamo, nei giorni
che siamo stati aperti, questa alte percentuali di differenziata. Ci hanno anche dato
molti consigli e suggerimenti come quello
di affidarci a qualche ditta privata o esterna. La spazzatura una volta conferita nei
cassonetti diventa proprietà del comune
quindi noi non possiamo chiamare la ditta
del nord per un eventuale ritiro. In più troviamo molta impreparazione degli addetti
ai lavori in quanto la materia è molto complessa. La cosa certa è che riciclare conviene a tutti. Aumentando la percentuale di
differenziata il comune diverrebbe virtuoso
con la possibilità di far arrivare dei soldi
dalla regione.
In un momento come questo crediamo
che sarebbe importante. Noi comunque
ringraziamo i cittadini per il sostegno che
giornalmente continuano a dimostrarci.
Speriamo di avere un giorno anche il sostegno di chi ha la gestione del servizio.
Dobbiamo capire che i rifiuti sono una risorsa!».
1
2
In Via S.Agata, nei pressi della Chiesa (foto
n.ro 3) è presente una ringhiera di sicurezza
che separa la strada dal caseggiato sottostante. Attualmente la ringhiera è in stato
di abbandono e presenta diverse ammaccature in quanto è completamente staccata
dal muro sottostante causando diversi problemi sia ai pedoni che alle macchine che
vogliono immettersi nella piccola via.
La redazione ringrazia i cittadini per le
Emergenze
Maggio 2014
3
Muos di Niscemi
Viaggio al centro
della protesta
La forte protesta dei cittadini siciliani
e degli attivisti No Muos per la difesa
della salute umana, dell’ecosistema
della Sughereta di Niscemi, della qualità
dei prodotti agricoli, del diritto alla pace
e alla sicurezza del territorio e dei suoi abitanti
osservazioni e si augura che chi di competenza possa immediatamente intervenire e
garantire la normale vivibilità della città.
Continuate a segnalare qualsiasi problematica, noi saremo sempre vigili sull’argoArticolo di:
mento.
Giuseppe Lorenzo Randello
L
VENDITA AUTORIZZATA DI CISTERNE
Sede legale, deposito ed uffici:
C.da Sant’Onofrio, snc
94014 Nicosia (En)
Tel./Fax 0935 646994
Cell. 339 5717906 (Angelo)
Cell. 327 5410867 (Giuseppe)
e-mail: [email protected]
o scorso 1 marzo l’ultimo grido di
protesta da parte del popolo siciliano
a Niscemi. Una manifestazione pacifica,
perché è anche la pace uno dei motivi
della lotta, che ha visto però attimi di tensione con la polizia. Un mondo surreale
e rivoluzionario quello del popolo No
Muos. Arrivano da tutta Italia. La brillantezza di molti anziani, la vivacità dei
bambini, anarchici, No-Tav, esponenti
della sinistra radicale, semplici cittadini,
femministe, con canti, balli, artisti, colori e slogan delineano il quadro di un
popolo pacifico, solare, che ha voglia di
libertà, di diritto alla salute, ma che alla
luce dei fatti si sente “solo”. La lotta No
Muos non solo deve confrontarsi con la
grande “America”, nemico principale e
ideatore della macchina della guerra, ma
anche contro un Presidente della Regione sottomesso all’alleato a stelle e strisce,
con uno Stato Italiano a tratti indifferente a tratti contundente. A metà marzo
però segnali di apertura, o per lo meno
d’interesse, da parte dello Stato: visita in
Sicilia dei Senatori della Commissione
Ambiente e Salute per raccogliere informazione sul Muos-tro. I senatori hanno
tra l’altro voluto ascoltare il parere del
professore Massimo Zucchetti il quale
ha dichiarato in merito: “Riteniamo che
il Muos ricade in un contesto di grave
inquinamento ambientale, che non può
essere ulteriormente inquinato con altre
installazioni”. Quindi le autorizzazio-
ni del 2011 sono illegittime. Oltre che
anticostituzionali, come denunciano in
una mozione depositata a Montecitorio
i deputati del Gruppo Inter Parlamentari
per la Pace: manca, infatti, la ratifica del
Parlamento sul via libera all’installazione dell’impianto della Marina USA. Sono
già state troppe le promesse da parte
della classe politica che non sono state
mantenute, e non sarà questa indagine,
appunto, a calmare gli animi in subbuglio dei No Muos e del popolo siciliano.
Le parole di Zucchetti e l’indagine della
Commissione non fermano comunque la
voglia di verità e di giustizia di cui il popolo No Muos è assetato.
Il 27 Marzo è stata indetta una nuova
manifestazione nazionale che si è tenuta
a Palermo, davanti le sedi della regione
e del Tar, e in contemporanea a Roma.
Il tribunale amministrativo regionale
per acquisire ulteriori documentazioni
e verifiche sulle legittimità delle autorizzazioni, rinvia tutte le decisioni che
saranno prese a novembre del 2014.
«È un luogo comune, ma non per questo
è meno vero: quello che sta sopra di noi
ha assai meno segreti di quello che sta al
di sotto" recita il professor Lindenbrock
di Jules Verne, nel celebre romanzo Viaggio al centro della terra, e sembra cadere
a pennello sulla situazione siciliana, dove quello che abbiamo di fronte ai nostri
occhi sembra a volte troppo evidente per
essere cercato altrove».
9
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Parlano i professionisti
Intervista a
Leandro Castrogiovanni
"La rinascita
del nostro paese
dipende da noi"
Consigli da un giovane
che in Nicosia spera
e continua a sperare
Articolo di:
Dario Scinardi
Maggio 2014
attività lavorativa e soprattutto, c’è una o più persone che vuoi
ringraziare per l’aiuto o per gli insegnamenti che hai ricevuto?
«Visto il buon numero di attività, ho preferito dare un contributo
ai miei concittadini, anziché portare la mia esperienza e voglia di
fare in altri contesti, che sicuramente avrebbero potuto offrirmi di
più. Sono molto legato alle mie origini e al territorio in cui sono
nato e cresciuto, che ritengo ricco di valori, di cultura e di risorse
non sfruttate ancora adeguatamente.
Esempio di onestà, correttezza e laboriosità sono stati i miei genitori, che mi hanno impartito i giusti insegnamenti per poter
affrontare la vita con combattività, altruismo ed ottimismo. Dal
punto di vista lavorativo, un ringraziamento va sicuramente fatto
alle persone che durante i tirocini mi hanno introdotto nel mondo
del lavoro».
> Chi è Leandro Castrogiovanni? Di cosa ti occupi e perché hai > Quali sono le tue prospettive legati all’attività che svolgi?
deciso di intraprendere quest’attività?
«Sicuramente l'ambizione più grande che ho, che è legata ad una
«Sono un giovane nicosiano, di ventisei anni, laureato in "Tecniche della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro". Sono
stato per diversi anni fuori da Nicosia, prima a Pisa e poi a Palermo, dove ho terminato gli studi con una tesi sperimentale fatta
presso l'azienda Italcarni Spa dal titolo "Prodotti a base di carne
per celiaci".
Subito dopo l'abilitazione, ho svolto un anno di tirocinio presso
l'Azienda Sanitaria Provinciale di Enna, al Servizio Igiene degli
Alimenti e Nutrizione (Sian) dove ho potuto toccare con mano
tutte le complesse normative, avendo la possibilità di svolgere
attività di vigilanza e controllo sull'igiene, la produzione, il commercio e la distribuzione di prodotti alimentari, atti alla nutrizione umana in ogni fase del loro processo. Inoltre mi sono occupato del controllo della qualità delle acque destinate al consumo
umano.
Per tutto il 2013, invece, mi sono occupato, sempre all'interno
dell’Asp di Enna, al Servizio di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (Spresal), di attività di vigilanza, controllando
l'applicazione delle norme in materia d’igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro (d.lgs.81/08 ss.mm.ii), e la conformità delle macchine da lavoro e delle attrezzature. Da qualche mese ho avviato uno
studio professionale, occupandomi di consulenza e formazione in
materia d’igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro. Inoltre da più di
due anni collaboro con alcune organizzazioni di categorie occupandomi della formazione dei datori di lavoro e dipendenti per
quanto riguarda i corsi di alimentarista e quelli previsto dal d.lgs.
81/08.
La passione per questo lavoro è nata negli anni in cui, frequentando l'università e avendo la possibilità di svolgere tirocini formativi
mi resi conto che, in questo momento storico di grandi difficoltà, le aziende si trovano a dover adempiere obbligatoriamente a
tante normative e per questo devono essere seguite da consulenti
competenti e professionali. Proprio per mantenere uno standard
professionale elevato frequento continuamente corsi di aggiornamento in svariate città d’Italia».
crescita economica del territorio, é quella di sviluppare ancora di
più l'attività di consulenza, per poter creare, con l'aiuto di ragazzi
che vogliono scommettersi per lo sviluppo di Nicosia e del nostro
territorio, uno studio associato che sia in grado di porsi come
diretto interlocutore delle aziende e che diventi un punto di riferimento innovativo per tutto il circondario».
> Come vedi Nicosia oggi? Quali potrebbero essere le giuste
mosse per una ripresa e soprattutto che messaggio vuoi dare
ai giovani nicosiani?
«Purtroppo Nicosia vive, come e forse più di altre città siciliane, la crisi economica internazionale che ancora non segna una
battuta di arresto. Da noi, infatti, la crisi é ancora più acuta
perché lo stato ha deciso di penalizzare il nostro territorio con
tagli illogici che riguardano tutti i settori, da quella della giustizia a quello sanitario.
Di conseguenza Nicosia sta perdendo la centralità che aveva
fino a qualche anno fa, e a ciò contribuisce anche la pessima
rete stradale e la mancanza di collegamenti diretti autostradali
con i grandi poli regionali. Giorno dopo giorno il nostro paese
si spopola, perché la disoccupazione vige sovrana.
Questa fuga inarrestabile di giovani talenti si deve assolutamente fermare prima che sia troppo tardi, per poter dare nuovo
lustro ad una città da sempre blasonata da una storia eccellente.
Le mosse indispensabili per la nostra ripresa economica e culturale devono partire dallo sfruttamento pieno costruttivo e
intelligente dei finanziamenti europei, nazionali e regionali già
erogati o che saranno erogati in questi anni, con l'obiettivo di
creare nuove imprese, come volàno per la crescita dell'economia e dei posti di lavoro.
Questo riscatto deve partire da noi giovani, dalle capacità e
dalle competenze che ognuno di noi può mettere in campo non
per fini personalistici ed egoistici, ma per il bene della collettività tutta.
“Non chiedete cosa possa fare il paese per voi: chiedete cosa
potete fare voi per il paese”, (John Kennedy - dal discorso inau> Perché hai deciso di rimanere a Nicosia a intraprendere la tua gurale del proprio mandato, 20 gennaio 1961)».
10
Parlano i professionisti
Maggio 2014
> Il QIP è una qualifica davvero importante. Illustra il lavoro da te presentato ma
soprattutto le sensazioni che hai provato.
Buona
la prima!
Vincenzo Ingrassia
è tra i dodici vincitori
del concorso QIP
Articolo di:
Dario Scinardi e Paolo Lo Votrico
H
a partecipato per la prima volta ed ha
già portato eccellenti risultati il giovane Vincenzo Ingrassia che è riuscito ad essere tra i dodici vincitori del QIP, ottenendo
così la qualifica di Italian Photographer.
Il QIP ovvero il sistema di Qualificazione Italiana Professionale è riconosciuto e
promosso da diverse associazioni nazionali
quali la Fiof, che è stata anche l’ideatrice
del concorso, il Cna, la Confartigianato,
l’Ascofoto Confcommercio e la Tau Visual.
Prerogativa fondamentale è l’essere fotografo professionista in attività da almeno
un anno, condizione accertata da una delle
associazioni che lo promuovono.
Dotarsi della qualifica consiste nel superare
un giudizio espresso da una apposita giuria,
già qualificata QIP e QEP (Qualificazione
Europea Professionale), che esaminerà anonimamente la qualità dei dodici elaborati
spediti dal candidato delineando così un
cattivo o eccellente risultato.
Esistono quattro categorie di partecipazione al concorso ovvero Wedding (matrimoni), Portrait (ritratti), Commercial (foto
commerciali) e Nature (panorami). Sarà il
candidato stesso a decidere se partecipare
ad una o più categorie.
Il Premio viene assegnato dal Fondo Internazionale Orvieto Fotografia.
Obiettivo principale del concorso è aiutare
la crescita di qualità professionale e dare una
maggiore visibilità e dignità alla figura del
fotografo professionista. È proprio lui che,
partecipando al concorso dimostra un certo
livello di maturità lavorativa in quanto accetta di essere valutato nel proprio lavoro.
I dodici scatti infatti rappresentano l’insieme di pregi e difetti, punti forza e debolezza
nonché la propria estrosità lavorativa.
A qualche anno dalla prima intervista la
redazione coglie l’occasione per “chiacchierare” con Vincenzo ed evidenziare i passi in
avanti effettuati.
> Che passi avanti hai fatto nel tuo lavoro? Cosa pensi di aver introdotto di
innovativo?
«Sono stati due anni intensi di lavoro in cui
ho studiato molto e partecipato a diversi
workshop anche internazionali. Grazie alla
Pws Associazione alla quale appartengo mi
sono confrontato con grandi professionisti e
altre splendide culture tra cui quelle orientali
che mi hanno permesso di apprendere nuove
tecniche per la realizzazione delle cerimonie
matrimoniali. Tutto ciò grazie anche alla
mia preparazione ha permesso la reintroduzione del matrimonio all’italiana riuscendo
a coinvolgere anche tutti gli invitati presenti
allietando la consueta “attesa degli sposi”.
Riguardo la fotografia ho riportato lo stile
vintage e retrò che ho anche applicato allo
splendido scenario nicosiano».
«Sono davvero entusiasta per il premio ottenuto in quanto è la prima volta che partecipo nella categoria Wedding e ho ottenuto
dei seri apprezzamenti da professionisti che
da più tempo esercitano questa attività e
da circa dieci anni fanno parte della Fiof.
Eravamo in trentacinque partecipanti da
tutta l’Italia e solo in otto abbiamo ricevuto questo riconoscimento. La qualifica
che ho ottenuto è rilasciata a professionisti
della fotografia che si sono contraddistinti
nell’anno lavorativo. Ho presentato tredici
elaborati che rappresentano il mio stile che
si basa essenzialmente sull’adattamento della fotografia al contesto ed alle persone con
cui lavoro. Nell’ultimo anno ho cercato di
realizzare foto matrimoniali più glamour
mediante l’introduzione di nuove luci ma
anche di colori molto accesi come il giallo
e blu. In poche parole ho riportato le fotografie di moda all’interno dei matrimoni».
> Adesso cosa ti passa per la testa? Quali
sono i tuoi progetti imminenti?
«Stiamo progettando diverse attività tra cui
la riorganizzazione subito dopo pasqua del
concorso fotografico “fashion book”. Per
chi vorrà partecipare realizzerò un book fotografico di 10 scatti e scegliendone una per
ognuna effettueremo il concorso con una
giuria. La vincitrice riceverà in premio un
gioiello offerto da Orospin.
Riguardo invece i matrimoni sto introducendo nuove tecniche di ripresa come
quella aerea mentre riguardo il video mi
sto specializzando maggiormente sul
“wedding-cinema” ovvero l’introduzione
di riprese cinematografiche durante il matrimonio che garantiscono più dinamicità e
originalità. Insomma devo dire con soddisfazione che ho risvoltato la monotonia dei
tipici matrimoni nicosiani».
> C’è qualcuno che vuoi ringraziare in particolare?
«Ringrazio sempre la mia famiglia ma
soprattutto i miei collaboratori: Stefano (assistente), Alfio e Antonio (supporti video)
che ogni giorno mi sopportano e mi stimolano. Abbiamo creato una splendida Equipe
di lavoro e speriamo di crescere insieme».
11
Fisioterapia
Maggio 2014
Curiosità
L’efficacia
dell’elettro-crioforesi
contro i dolori
Il dottor Gagliano illustra
alcuni casi in cui la terapia
ha mostrato ottimi progressi
in poche sedute
Articolo di:
Dario Scinardi
I
l continuo progresso tecnologico ha portato notevoli risultati in tutti gli ambiti
lavorativi specialmente nel campo sanitario
in cui le nuove tecniche riabilitative consentono un’eccellente ripresa fisica del paziente
e un elevato risparmio economico per la riduzione dei tempi di recupero.
È il caso dell’elettro-crioforesi tecnica utilizzata nella fisioterapia per curare diverse
patologia locali.
Essa non è altro che una metodologia di
iniezione transcutanea profonda e mirata
per via elettrica, di farmaci o principi attivi
naturali opportunamente congelati, è una
metodica terapeutica messa a punto dal
prof. Alessandro Aloisi e brevettata in tutto
il mondo dalla Air S.r.l., società di ricerca
specializzata nell’ingegneria di tecniche e
apparecchiature medicali. Essa rappresenta
un’applicazione altamente innovativa comunemente usata nel trattamento di forme
patologiche a carattere locale.
La tecnica consiste nell’introdurre nei tessuti, a basse temperature, in modo mirato
e profondo sostanze medicamentose idrosolubili, ancor meglio se ionizzabili, tramite una specifica apparecchiatura che ne
consente la penetrazione e l’assorbimento
a livelli profondi di elevate quantità, finora
impensabili con le metodiche tradizionali,
ma soprattutto con un impatto sistemico di
entità molto ridotta. Questi motivi rendono
la crioelettroforesi di uso praticamente illimitato per le affezioni localizzate.
Mentre nella ionoforesi convenzionale l’assorbimento transdermico della sostanza impiegata avviene in minima parte, quindi con
scarsa azione terapeutica, comportando la
12
necessità di molte sedute nonché l’impiego
di grandi quantità di farmaco e implicazioni
a livello sistemico, con la crioelettroforesi
tutto ciò può essere evitato. Una speciale
apparecchiatura, dopo il congelamento della soluzione impiegata, fa passare una corrente pulsata attraverso le zone di incipiente
fusione, con trascinamento del farmaco che,
in tali condizioni, penetra in profondità nella zona da curare.
La frequenza deve essere rapportata al peso
molecolare della sostanza da introdurre e
alla profondità da raggiungere. La crioelettroforesi serve comunque all’introduzione
e al trasporto localizzato del farmaco. È
quindi il farmaco, non l’apparecchiatura, che cura l’affezione. Test applicativi su
diversi farmaci per affezioni differenziate
sono continuamente in corso in vari laboratori e cliniche universitarie (Catania, Siena,
Roma, Bologna, San Paolo del Brasile, Belo
Horizonte, Miami ecc.) e di enti di ricerca
(Istituto Nazionale di Fisica Nucleare a Catania, Legnano ecc.). In tutti i casi la tecnica
ha confermato la sua efficacia almeno con
l’80% dei successi.
Insieme al dottore Michele Gagliano, utilizzatore della tecnica dagli inizi, abbiamo
analizzato 4 casi diversi di patologie andando ad individuare i risultati:
> CASO n.ro 1 - Paziente di media età con
diagnosi di gonalgia del ginocchio destro.
Il paziente viene trattato nel mio ambulatorio privato con associazione di farmaci
antinfiammatori; dopo la terza seduta il paziente riferisce una leggera riduzione della
sintomatologia dolorosa. Dalla sesta seduta
in poi oltre al continuo miglioramento del
fastidio doloroso si assiste ad un progressi1
vo miglioramento funzionale dell’articola-
zione. In totale il paziente pratica quindici
sedute per avere un buon recupero totale
con annullamento definito del dolore.
> CASO n.ro 2 - Soggetto in età avanzata
con diagnosi di “periartrite scapolo-omerale destra”.
Il soggetto intollerante a farmaci FANS per
via orale (ulcera duodenale), si presenta con
dolore molto intenso e limitazione funzionale dell’articolazione interessata. Viene
trattato con crioelettroforesi e farmaci associati. Solo dopo la quarta seduta e riposo
assoluto a casa il paziente riferisce un dolore
più sopportabile. Alla sesta seduta la terapia
ha dimezzato la sintomatologia dolorosa e
ha recuperato il 50% dell’escursione articolare. Durante la dodicesima seduta il paziente riferisce la quasi assenza del dolore e
il totale (sempre in rapporto all’età) recupero della funzionalità dell’articolazione. La
terapia finale è stata di quattordici sedute.
> CASO n.ro 3 - Donna di mezza età obesa
con diabete mellito di tipo 2.
Il soggetto presenta la tipica sintomatologia
del “Dito a scatto” ossia quella patologia
dei tendini della mano che non riescono a
scorrere bene nella guaina tendinea e quindi
il dito (in questo caso il pollice ma può colpire tutte le dita) rimane in posizione flessa e
dev’essere riportato in posizione con l’aiuto
dell’altra mano. La sintomatologia dolorosa è modesta ma il trattamento totale di
sette sedute la elimina completamente. La
paziente è venuta solo per un trattamento
conservativo in attesa dell’intervento chirurgico in Day Hospital.
> CASO n.ro 4 - Calciatore di 21 anni.
Il giovane calciatore dilettante viene inviato
in ambulatorio dal medico della società di
appartenenza con diagnosi di “distorsione
della caviglia sinistra” dovuta ad un trauma muscolo-scheletrico precedentemente
curato solo con farmaci per via orale e con
una settimana di riposo. Il ragazzo, entrato
in campo, lamentava una leggera difficoltà
di deambulazione nelle parti del terreno di
gioco irregolari. Andando avanti venivasostituito per un riacutizzarsi della sintomatologia dolorosa. Il trattamento di due settimane associato a farmaci antinfiammatori
e cortisonici ha recuperato totalmente la
2
funzionalità della caviglia del soggetto.
Lo sapevate che...
Maggio 2014
Consumismo
È sempre tempo
di stare in famiglia…
Articolo di:
Giacoma Chiella
Why? Dopo “Ok”, Coca Cola è l’espressione più conosciuta al
mondo. Il valore del marchio Coca Cola è stato stimato intorno ai 67 miliardi di dollari – che è un multiplo del giro d’affari
del gruppo. Ogni giorno più di un miliardo di persone in oltre
200 Paesi bevono una bibita della Coca Cola Company, per un
totale di 110 miliardi di litri l’anno. Secondo il sindacato agroalimentare, amministratori della Coca Cola avrebbero ingaggiato
squadroni della morte paramilitari che, tra il 1989 e il 2002,
avrebbero assassinato sette dirigenti del sindacato, poiché questi
avevano protestato contro lo sfruttamento nelle fabbriche. Le
associazioni sindacali internazionali e i gruppi per la difesa dei
diritti umani, da allora, rimproverano alla Coca Cola di non essere in alcun modo impegnata per difendere i sindacalisti e le
loro famiglie. Al contrario, il gruppo avrebbe addirittura tratto profitto dalle violente intimidazioni, dal momento che così
i lavoratori non avrebbero più osato reclamare salari più alti e
condizioni lavorative migliori.
La Coca Cola a oggi nega tutte le accuse.
Secondo la BBC, nell’India sudoccidentale l’azienda, per garantire il proprio approvvigionamento, avrebbe fatto costruire una
serie di pozzi che hanno provocato un abbassamento del livello
d’acqua. La siccità che ne è seguita è stata una catastrofe per
gli agricoltori locali. Nel corso delle proteste contro il gruppo
sono state arrestate più di 300 persone. La Coca Cola respinge
le accuse come prive di fondamento e dettate da meri scopi politici. In Salvador, la Coca Cola avrebbe tratto profitto del lavoro
minorile nelle piantagioni di canna da zucchero, afferma Human
Rights Watch in un rapporto pubblicato nel 2004. Molti dei
bambini avrebbero cominciato a lavorare tra gli otto e i tredici
anni. Il gruppo ha replicato che le aziende in questione sono solo
fornitrici della Coca Cola e ha fatto riferimento al suo generale
divieto di far ricorso al lavoro minorile. A causa di tutte queste
accuse, molte università, sindacati e associazioni giovanili esortano a boicottare la Coca Cola.
Il boicottaggio, tra l’altro, sarebbe anche motivato da questioni
legate alla salute: un litro di Coca Cola contiene l’equivalente di
circa 36 zollette di zucchero, per smaltire le quali è necessaria
quasi un’ora di jogging se non si vuole ingrassare.
Che Fare? Semplicemente non comprare la bevanda: la gassosa scura non è solo dannosa per la salute, ma anche eticamente
inaccettabile. Invece di farci inculcare dalla pubblicità che per
sedersi a tavola in famiglia abbiamo bisogno di una bottiglia di
Coca Cola, capiamo quali piatti tipici coloravano la nostra tavola.
La gastronomia nicosiana, era fortemente condizionata dalla
cultura contadina che aveva diffuso certe abitudini alimentari,
che si sono così ben consolidate da essere ancora presenti nel nostro territorio. Sono antiche ricette, non ricche, che si basano su
ingredienti genuini e su succulenti piatti che restituiscono i sapori
e gli aromi d’un tempo. Essendo Nicosia un paese di montagna e
dell’entroterra, la gastronomia contadina era caratterizzata dalla
presenza di legumi, verdure e ortaggi e da una ricca varietà di
formaggi. Le antiche ricette nicosiane sono per lo più semplici,
rispecchiano secoli di fatica, ma rappresentano la vittori dei gusti
delle classi contadine.
Il nicosiano è più un buongustaio che un mangione, non ama
appesantirsi il cervello, ma più di ogni altro, unisce al gusto del
mangiare quello dello stare a tavola. E basta la genuinità delle
poche ricette tradizionali, per far ritrovare il suo spirito pronto
e acre, la straordinaria eredità culturale che possiede. Vale più di
67 miliardi di dollari…
Cinema
Un’amata intervista 2:
Debora Leonardi
Gioie, delusioni e soddisfazioni raccontate
da Debora al completamento del progetto
Articolo di:
Dario Scinardi
Foto di:
Fabio Bruno
> Spieghiamo intanto alla gente perché il film, realizzato un
anno fa, è stato proiettato solo adesso?
«I tempi di post-produzione si sono allungati rispetto al previsto
perché abbiamo chiuso la fase del montaggio video a settembre per poi procedere con il montaggio audio e mix e saremmo
riusciti a proiettare il corto già a fine dicembre avendo così un
copyright 2013. A quel punto si è pensato di far uscire il film
nell’anno successivo avendo così un copyright 2014 e proiettarlo
durante la Settimana Santa in quanto protagonista e ispiratore
del corto è il Padre della Provvidenza: questo crocifisso con gli
occhi rivolti verso l’alto sta a rappresentare la speranza in ognuno di noi».
> Che sensazioni provavi quando i tuoi concittadini guardavano
il tuo corto?
«Inizialmente devo confessare che ero molto ansiosa. Poi subito
dopo la visione ho notato che il corto è piaciuto a tutti e sono
rimasta davvero contenta e molto soddisfatta perché l’apprezzamento di tutto il lavoro che ho realizzato è l’unico regalo che
volevo dalla città e la città ha risposto in maniera positiva. Lo dimostra anche il premio che ho ricevuto dal Mago Forest, nostro
concittadino, per aver dato visibilità alla città,alle sue culture e
alle nostre tradizioni».
> C’è qualcuno che ti ha aiutato in particolare e qualcuno che
non ti ha sorretto per niente?
«Ringrazio vivamente prima di tutto chi ha sorretto economicamente il progetto, quindi mi è impossibile non menzionare Stock
Family e la ditta di trasporti Italtrade di Catania. I successivi
ringraziamenti vanno a tutte le piccole attività commerciali nicosiane per il loro contributo e anche all’intera cittadinanza che ha
partecipato acquistando il biglietto della lotteria. Sono davvero
amareggiata invece per l’assenza dell’amministrazione. È assurdo che a Nicosia venga girato un corto, che valorizza il paese, e
manchi l'intera amministrazione durante la sua presentazione.
Di ciò siamo rimasti sbalorditi, sia io che l’intero cast con tutti
gli attori».
> A film realizzato, c’è qualcosa che cambieresti?
«No. Non mi permetto di metter parola sul lato artistico e tecnico in quanto abbiamo avuto un eccellente cast con i migliori
nomi. Ciò era il massimo che si poteva desiderare. È uscito fuori
davvero un buon prodotto e non cambierei nulla!».
> Qual è il tuo progetto futuro?
«Continuo a lavorare nel mondo della produzione a Roma e
penso che mi impegnerò a realizzare un altro progetto per Nicosia. Spero di far diventare il corto un lungometraggio chiedendo
dei finanziamenti, continuando ad impegnarmi al massimo!».
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Lo sapevate che...
Maggio 2014
Tradizioni nicosiane
Ancora una volta
il tempo si ferma
di fronte
alla tradizione…
Ripercorriamo le tradizionali
usanze che caratterizzano
la Pasqua di ogni nicosiano
Articolo di:
Eleonora D'Anna e Veronica Cacciato
T
ra sacro e profano la Pasqua è ormai
trascorsa. Alle 12, puntuale, la cittadinanza si è riunita in piazza: ecco U
scontru, le campane suonano a festa, le
colombe volano in cielo, il sindaco saluta
la cittadinanza e il vescovo la benedice.
Trascorso il sacro ed emozionante momento mattutino, Nicosia ha riposto
giacche e cravatte per indossare abiti più
comodi e ha volto la sua attenzione al pomeriggio: la tanto attesa 'ntenna sta per
cominciare!
Il termine dialettale comprende una serie
di giochi che portano il paese a compiere un salto indietro nel tempo. Grandi e
piccini si sono cimentati in sfide esaltanti
e giochi antichi tenendo gli spettatori piacevolmente impegnati per qualche ora.
Con il gioco dell'oca anche i più piccini
sono protagonisti; aiutati e sostenuti,
letteralmente parlando, da papà e fratelli maggiori hanno cercato di spingersi
sempre più in alto contendendosi l'oca
di pezza che viene fatta penzolare su di
loro. “Acchiappata l'oca, guadagnata la gallina!”, i giovani vincitori infatti
una volta afferrato l'animale di pezza ne
- Via IV Novembre, 19 NICOSIA (EN)
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Nelle foto di Eleonora D'Anna: il tradizionale Gioco dell'Oca
e lo storico Albero della Cuccagna.
hanno guadagnato uno vero. I piccoli
concorrenti vittoriosi possono stringere
con orgoglio il loro "trofeo", ma niente
paura, gli sconfitti hanno potuto sempre
riprovarci.
La giornata è proseguita con i giochi per
i più grandicelli: la corsa con i sacchi e il
tiro alla fune, giochi che tutti, almeno una
volta nella vita, abbiamo provato anche
se non in occasione della tradizione pasquale. Con la carica data loro da parenti
e amici hanno messo alla prova velocità,
equilibrio e forza fisica per aggiudicarsi
il loro trofeo in carne ed ossa che essi
stessi, con fierezza, hanno potuto ritirare.
Ma il pezzo forte della giornata è stato il
gioco da cui prende il nome l'intera festa: l'Albero della Cuccagna, o per dirlo
alla maniera nicosiana, " 'a 'ntenna" appunto. Forse non tutti sanno che questo
gioco affonda le sue radici molti secoli
fa. Si pensa infatti che tragga origine dal
tradizionale evento celtico che va sotto il
nome di "Albero di Maggio", durante il
quale i germani ringraziavano gli dei per
la fecondità e per le nuove fioriture festeggiando attorno ad un albero ricco di
nastri e colori. Con il tempo la tradizione
è approdata anche nei paesi latini, spogliandosi però della sua connotazione sacra, l'albero è stato sostituito da un palo
cosparso di sapone, che porta in cima primizie varie, diventando un gioco popolare all'insegna dell'agilità e della resistenza
fisica dei giovani partecipanti che, arrampicandosi gli uni sugli altri e creando
una vera e propria torre umana, tentano
di coglierne i doni. Anche il nostro paese
ha subìto il fascino di questa tradizione
rendendo il tutto ancora più caratteristico. Le squadre di robusti e agili nicosiani,
infatti, si distinguono per i loro cinturoni
e per le loro tute personalizzate con nomi
esilaranti e di stampo dialettale.
L'ultimo ragazzo, il più agile, ha il compito di afferrare il fiaschetto posto in cima
al palo. Una volta acchiappato la squadra
si sarà di certo assicurata il bottino per il
caratteristico martedì di pasquetta nicosiano, giorno insolito per gli altri paesi,
ma d'altronde si sa, ogni giorno è quello
giusto per far festa e per mantenere vive
tradizioni e costumi tanto cari alla nostra
cittadina.
Sport
Maggio 2014
ASD La Vigneta
Sogni di promozione
rinviati alla prossima stagione
NAF Club Nicosia Volley:
non succede, ma se succede...
Articolo di:
Antonio Bonomo
Sconfitta nella finale play-off per i ragazzi
di mister Bonfiglio, settima posizione
per i ragazzi di mister Burrafatto.
Articolo di:
Dario Scinardi
A
stagione calcistica quasi conclusa è arrivato il momento di tirare le somme per L’Asd La Vigneta di Nicosia che quest’anno ha disputato più campionati militando in diverse categorie
dalla terza alla seconda categoria di calcio a undici fino alla Serie
D di calcio a cinque.
Non facendo testo la Terza Categoria, che ha visto comunque
diversi giocatori impegnarsi e divertirsi nelle varie trasferte provinciali, in Seconda Categoria non è stato raggiunto l’obbiettivo
play-off che la squadra di mister Burrafatto prevedeva grazie anche alla presenza di diversi giocatori come Conticello, Castrogiovanni, Catania, Bonaiuto che avevano disputato campionati di
categoria superiore. La squadra, perdendo l’ultima partita per tre
reti a quattro contro il Geraci si qualifica settima non accedendo
agli spareggi promozione. Si spera adesso in un ripescaggio in
Prima Categoria.
La squadra di calcio a cinque di mister Bonfiglio invece, dopo
essere rimasta capolista per quasi tutto il campionato, perde le
ultime partite di campionato contro Gela e Piazza Armerina si
qualifica quarta in classifica. Nella prima semifinale play off i ragazzi vincono contro il Gela per otto reti a cinque. Da segnalare i
cinque goal di Eugenio Castrogiovanni e le ottime prestazioni di
Pentecoste, Cacciato e Conticello, questi ultimi autori di un goal
a testa.
Nella finalissima play-off dello scorso sabato 26 aprile conto il
S.Giovanni Gemini, la squadra, dopo una rocambolesca partita,
esce sconfitta per sette reti a sei mandando in fumo gli ottimi
risultati ottenuti durante tutto il girone d’andata.
Sogni di promozione rinviati alla prossima stagione.
"Sotto pressione siamo più forti". Così recitava un cartellone
apparso sulle tribune del tensostatico La Motta e, di sicuro, le
ragazze di mister Angilello ne avranno di pressione nelle ultime
due partite che le dividono dal sogno della serie C.
Romano e compagne, a due match dal termine, occupano la seconda piazza dietro la schiacciasassi Sailpost (squadra imbattuta
in campionato) in coabitazione con l'Alus Volley Mascalucia, ma
con gli scontri diretti a favore delle atlete nicosiane.
Il ruolino di marcia della naffine in campionato parla chiaro: 15
vittorie e 3 sconfitte (due delle quali contro la già citata capolista
Sailpost) in 18 partite.
Grinta, intelligenza tattica e determinazione le caratteristiche che
hanno contraddistinto questo gruppo durante il corso della stagione e che ha permesso alle giocatrici nicosiane di inanellare
due lunghe strisce di vittorie consecutive (dalla prima alla sesta
giornata e dalla undicesima alla diciasettesima) entrambe interrotte dalla Sailpost.
Il tensostatico La Motta è da considerarsi l'arma in più della
stagione. Complice le ottime prestazioni della squadra (una sola
sconfitta casalinga), quest'anno non è mai mancato il supporto
all'interno del palazzetto da parte dei tifosi che hanno spinto le
ragazze per tutto il campionato.
Proprio per il tensostatico passano le chance di promozione delle
ragazze che sabato 4 maggio affronteranno il Clan dei Ragazzi,
tra le mura amiche, per poi concludere il campionato fuori casa
contro il fanalino di coda Apd Accademia Olimpica. Con i dovuti scongiuri, una vittoria (evitando il tie-break) nel prossimo
match casalingo spianerebbe la strada per la promozione diretta
in serie C. Le ragazze sono pronte ad affrontare questo rush finale al meglio e, si spera, che anche gli appassionati di pallavolo
nicosiana lo siano. Un'eventuale promozione significherebbe il
coronamento di un progetto portato avanti dall'attuale dirigenza
con caparbietà e pazienza nel corso degli ultimi anni, sarebbe la
vittoria di chi ha sempre creduto in questo sport e nei valori che
trasmette e sarebbe una piccola conferma per lo sport nicosiano. Nelle foto: la squadra di calcio a 5 di mister Bonfiglio
Non resta che attendere il verdetto finale, incrociare le dita e se sconfitta nella finale playoff dal San Giovanni Gemini
dovesse succedere...
al termine di un ottimo campionato.
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Anno 3 - N.ro 2
Aprile 2014
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la chiusura del carcere e l`inesorabile recessione