NEW MAGAZINE D’INFORMAZIONE Distribuzione gratuita Anno 3 - n.ro II Maggio 2014 La Polis: botta e risposta Viabilità provinciale: la situazione Resoconto sulle strade che collegano Nicosia alle zone limitrofe pagg. 3-5 pag. 7 Vincenzo Lo Votrico “Le celle sono sprovviste di doccia, i bagni sono alla turca; non c’è acqua calda all’interno della cella, in inverno il clima è freddo e nevica spesso (Nicosia è a 720 metri dal mare); ai detenuti è consentito l’uso delle docce in comune 3 volte alla settimana, le ore d’aria sono 4 per cui i detenuti trascorrono in cella 20 ore su 24; […] non c’è un area verde per i colloqui con i bambini e non c’è una palestra; all’interno del carcere è possibile frequentare soltanto un corso di scuola elementare; un detenuto racconta che da 2 anni non vede sua figlia di 9 anni «non parla più – dice – ogni tanto balbetta qualcosa, ha subito il trauma del distacco»; […] i detenuti fanno presente che «l’unica attività è la messa» e che devono comprarsi tutto anche il detersivo per pulire la cella e lo shampoo; l’unica cosa che passa l’amministrazione è la carta igienica: due rotoli al mese; anche nelle celle n.3 e n.5 non vi è ne finestra ne ventola; […] nel reparto protetti è presente soltanto una doccia; il passaggio del reparto è di dimensioni assai ridotte; non ha né il bagno né il lavandino e presenta una rete di protezione nella parte superiore, effetto gabbia da zoo.” Atto della Camera, Interrogazione a risposta scritta al Ministro della giustizia, presentata da Rita Bernardini, mercoledì 8 settembre 2010, seduta n.ro 366. L Eco Punto: aggiornamenti sulla vicenda Sui temi caldi discutono i consiglieri intervistati e il sindaco Articolo di: a chiusura definitiva della casa circondariale, diventa attuativo il Decreto Ministeriale del 1 febbraio 2013. Già da diversi giorni erano state trasmesse le diposizioni attuative per lo sgombero della struttura. Nella mattinata del venerdì santo sono ACQUISTA IL DVD presso Non Solo Video Intervista ai proprietari dell'attività bloccata da un mese pag. 8 Nicosia e lo Stato che non c'è: la chiusura del carcere e l'inesorabile recessione! iniziate le operazioni di “sfollamento” dei primi detenuti. Il tutto è avvenuto in un’atmosfera di assoluta serenità – a parte qualche fotografo che voleva immortalare il triste evento – data anche la parziale inconsapevolezza dell’intera cittadinanza e la poca delicatezza del Ministero della giustizia nei confronti del personale di polizia penitenziaria che hanno dovuto rinunciare alle ferie e delle famiglie dei detenuti che hanno dovuto rinunciare, l’indomani, ai colloqui fissati in quel giorno della settimana. Dal 2010 sono passati quattro anni, ma raccapricciante resta la lettura dell’atto del settembre 2010 – disponibile su internet - che mette all’attenzione della Camera dei deputati le gravi carenze che presentava il carcere di Nicosia. Dopo quella interrogazione l’istituto di Nicosia ottenne una caldaia, che non funzionava da anni, e la ristrutturazione della cucina. Continua a pag. 2 > Editoriale > Segue da pag. 1 Evitare l’inevitabile. I primi trenta detenuti, circa metà di quelli totali, sono stati trasferiti in strutture più grandi, mentre gli altri saranno trasferiti nei prossimi giorni. Per il personale di polizia penitenziaria è prevista la destinazione nei nuovi padiglioni del carcere Pagliarelli di Palermo, dove saranno pure trasferiti gli agenti di custodia delle altre due strutture di Mistretta e di Modica. Negli scorsi giorni il Ministro della giustizia Andrea Orlando aveva già disposto l’esecuzione e confermata la definiva chiusura senza altre possibilità di salvezza. Tale decisione si pone in linea con la politica di revisione della spesa pubblica e la scelta dell’attuale governo di potenziare la centralità del servizio in zone con più alta densità demografica, ammortizzando tali costi con taglio di servizi collocati in zone periferiche. Il carcere di Nicosia è stato abbandonato per oltre vent’anni. Non è possibile salvare una struttura in queste condizioni. Mentre a Enna si costruivano padiglioni nuovi e si ampliavano quelli che c’erano, a Nicosia non è mai stato fatto un progetto di ristrutturazione se non quello per le emergenze e rischi sull’agibilità di alcuni settori. Alcuni anni fa era stato fatto, dal sindacato, un preventivo di spesa per mettere l’acqua calda e i bagni all’interno delle celle, ma non fu mai autorizzato. L’abbandono e il degrado del carcere partono da lontano, come se già da tempo era stabilito che dovesse essere chiusa definitivamente. In duecento anni di storia non c’è stato nessun caso di suicidio nel carcere di Nicosia, al Pagliarelli di Palermo o al Lanza di Catania si viaggia ad una media di 5 suicidi l’anno. Nessun caso di aggressione al personale o tra i detenuti stessi. Detenuti con fascicoli per autolesionismo ristabiliti nel giro di pochi mesi. Oltre che di un totale disinteresse delle autorità statali, infatti nel corso degli anni i sopraluoghi di commissari, deputati e ministri sono stati veramente rarissimi. Povera, sempre più povera Nicosia! Come 2 Maggio 2014 per il tribunale, agenzia delle entrate, il seminario, Nicosia perde l’ennesimo servizio che storicamente caratterizzava la città e ne era uno dei punti di forza. Si calcola che la chiusura della casa circondariale comporterà la perdita di un indotto di circa 500 mila euro, senza contare le perdite delle attività economiche che ruotavano intorno alla struttura tra fornitori, commercianti e personale. Solo per la benzina dei mezzi di trasporto del carcere si consumavano 100 euro al giorno, ogni settimana l’istituto portava 250 persone, parenti in visita ai detenuti, avvocati, periti e consulenti, tutte persone che spendevano nel nostro paese. Nella struttura lavoravano 40 dipendenti tra polizia penitenziaria e personale amministrativo con almeno 12 famiglie che da Nicosia si traferiranno definitivamente. L’effetto domino, innescato inesorabilmente da tempo, porta Nicosia a fare i conti con una regressione sempre maggiore dell’economia, e comporta una svalutazione sul mercato del valore degli immobili con una progressiva desertificazione del territorio e conseguente calo del numero degli abitanti, un trend in linea con quello dei della regione che perde più di 200 mila abitanti ogni anno. Ormai Nicosia è sempre più periferia della Sicilia, ma anche della stessa provincia di Enna. La chiusura dell’istituto recupererebbe poche decine di unità, a fronte di una vacanza organica di oltre mille unità in Sicilia, utili solo a dare corso a grandi progetti e nuovi padiglioni con una integrazione al neo reparto di Enna. La Compensazione dobbiamo farcela noi! Miseramente naufragata la possibilità di ristrutturare e ampliare a cento posti il carcere con fondi comunali, l’attuale amministrazione si limita a prendere atto della decisione, costretta a smentitre e sue stesse rassicurazioni. La risposta all’inappellabile taglio di Giuseppe Trapani, segretario provinciale della Uil penitenziari: «L’unica azione che stiamo cercando di portare avanti la sensibilizzazione dell’opinione pubblica locale e delle associazioni politiche locali. Il carcere non Nella foto in alto: emblematica immagine, durante la processione del Padre della Provvidenza, con il simulacro dinanzi al sit-in di protesta contro la chiusura del penitenziario. Foto di: Fabio Bruno è solo degli adetti ai lavori ma appartiene all’intera comunità. Noi, come sindacato, volevamo proporre al ministro, che non ha voluto ascoltarci, di fare una spesa sul carcere per portarlo a oltre 110 posti con una spesa che si aggirava intorno a 500 mila euro. Ci sarebbe così la possibilità di portare il personale del carcere di Mistretta a Nicosia e nel frattempo avviare il progetto per la costruzione di un nuovo istituto. La possibilità di un ampliamento avrebbe comportato maggiore personale e indotto. La chiusura comunque non è avvenuta in altri paesi, come Sciacca, Piazza Armerina ed Enna dove la struttura meriterebbe di essere chiusa col muro di cinta che sta per crollare. Il Ministero sostiene che il carcere non ha motivo di esistere se non c’è il tribunale. Fa male non trovare nessuno che ascolta dall’altra parte né l’amministrazione penitenziaria né il ministero. Qualcuno che prima di chiudere questo istituto avesse fatto un sopralluogo per capirne le criticità e se meritasse questa chiusura. Posso affermare con certezza che il carcere di Nicosia si colloca nelle eccellenze se andiamo a vedere la situazioni in cui versano le carceri 2 italiane». Non ha importanza se le carceri siciliane sono sovraffollate di oltre 3500 unità, altri quattro presidi sono stati chiusi, e i diritti dei cittadini e dei condannati ancora ingiustamente calpestati. Maggio 2014 Intervista a Luigi Bonelli "Abbiamo il dovere di presentare la sfiducia" Articolo di: Vincenzo Lo Votrico > Quasi trascorsi i 24 mesi di legislatura dell’amministrazione Malfitano, come opposizione, quali sono le vostre future intenzioni sull'eventuale presentazione di una mozione di sfiducia? La Polis: botta e risposta c’è un filo politico che li possa legare. Ci sono delle scaramucce continue tra alcuni di questi consiglieri, il sindaco e dell’amministrazione. Articolo 4 non partecipa più ai consigli se non viene azzerata la giunta. Io non amo le dietrologie e non ho pregiudizi, ma credo che in questo momento nessuna giunta, specialmente formata con queste modalità, chiesta soltanto da Articolo 4 e due consiglieri, possa cambiare le sorti del paese. Non sarà un assessore, chiunque esso sia, a fare la differenza. Se poi rimane questo sindaco disinteressato ai problemi della città e incompetente dal punto di vista politico amministrativo, capiamo meglio in che situazione siamo. Noi comunque apriamo alla maggioranza, e abbiamo cercato sempre un’apertura anche con l’amministrazione». «Per quanto ci riguarda questi due anni sono stati fallimentari. Non si può fare un bilancio perché non è stato prodotto niente. In termini di risultato i cittadini non stanno vedendo niente. Non c’è un progetto, l’ufficio tecnico in questo momento non ha più indicazioni della giunta municipale e del suo sindaco. Non ci sono Intervista a Filippo Giacobbe progetti neanche per lo sviluppo della città, non c’è neanche un collegamento tra il sindaco e la città. Ormai la frattura è totale. Questo sindaco che si nasconde, non si fa vedere, non si confronta con l’opposizione ma neanche con la maggioranza. La città è or- Articolo di: fana del suo sindaco. Il consiglio comunale, molto spesso, si vuole Vincenzo Lo Votrico assumere delle responsabilità ma non c’è nessun progetto. Noi come opposizione, di minoranza, diciamo ancora oggi, che sare- > Quasi trascorsi i 24 mesi di legislatura dell’amministrazione mo disponibili a collaborare con la giunta. Bisogna fare qualcosa Malfitano, come opposizione quali sono le vostre future intendi buono per questa città ma queste sono solo parole dette al vento zioni sull’eventuale presentazione di una mozione di sfiducia? ormai da due anni. «Vedremo se ci saranno i numeri per presentare l’istanza della moNon si riesce a fare più consiglio comunale perché manca il nume- zione di sfiducia, ci vogliono otto persone e in questo momento in ro legale, siamo nella più totale disorganizzazione. Nel momento consiglio comunale non ci sono. più critico della storia della Repubblica, Nicosia non ha una gui- Questo atto deve maturare per far distinguere ai cittadini chi lada!». vora a favore dell’amministrazione e chi lavora per il bene della > Se dovesse utilizzare un termine per descrivere questa giun- comunità. L’importante, anche se la mozione non verrà votata, ta, quale userebbe? che essa sia uno stimolo e non solo un atto politico. «Inconcludente. Qualora il sindaco e la giunta non facessero nes- Vorrei che Nicosia si svegliasse da questo torpore, perché non absun passo avanti, noi non abbiamo solo il diritto ma il dovere biamo capito che nessuno ci aiuterà. di presentare la mozione di sfiducia. Non possiamo continuare Il lavoro del consiglio comunale in questi due anni è stato totalaltri tre anni in queste condizioni. Noi presenteremo la sfiducia, mente fallimentare, con consiglieri mediocri che non hanno proparleremo chiaro con i cittadini facendogli capire il perché della dotto assolutamente nulla. I numeri messi in evidenza dalla vostra motivazione di tale scelta. Se gli altri consiglieri la vogliono votare testata parlano chiaro: ci sono persone, in consiglio, che hanno bene, altrimenti si assumeranno la responsabilità di sostenere que- degli interessi di carattere personale». sta giunta inconcludente». > Lei inquadra in quest’ottica la proposta di azzeramento della "Dovremmo dichiarare il nostro fallimento" > Ma quando dice "inconcludente" si riferisce a carenze di capacità, competenze o di organizzazione? «Mi riferisco a tutto. Mafitano si proclamava il nuovo quando non lo era. Carenze anche a livello politico. Per amministrare questa città ci vuole uno stimolo politico forte con competenze che nascono anche da una storia alle spalle importante. Non si ci può improvvisare sindaci o assessori, si deve partire dalla gavetta e poi avere dei risultati. La loro fortuna è che quelle elezioni si sono svolte in un momento particolare». > Come vede la posizione di questa “strana” maggioranza, ci potrebbe essere un'apertura nei loro confronti anche in vista di questa mozione? «La maggioranza vive una stato di totale disorientamento. Non giunta avanzata da Articolo 4? «Io penso che abbiano sbagliato tempi e modi. Sistematicamente dichiarano di prendere le distanze dall’amministrazione per poi rientrarvi. Se hanno delle progettualità, come dichiarato dal consigliere Lo Dico, perché non li portano avanti? Noi, come minoranza, non siamo stati in grado, in consiglio, di esprimere un programma che fosse da pungolo all’amministrazione. Quindi dovremmo tutti dichiarare il nostro fallimento. Se chi ci amministra non rispetta le regole, i patti, gli accordi non capisco come gli amministrati, invece, debbano rispettarli. Manca la capacità produttiva del consiglio comunale che non ha prodotto e non produrrà nulla in futuro». 3 La Polis: botta e risposta Maggio 2014 > Malfitano chiude ai suoi stessi consiglieri, come vede questa gioranza. Il sindaco ha comunque risposto dichiarando di non esmossa? sere disponibile né sull’azzeramento della giunta né per un dialogo «Malfitano si fa forte del consenso elettorale ottenuto. I consiglieri che lo appoggiavano non hanno portato nessun servizio alla comunità. Questi mi devono spiegare quale programma, quale progetto di Malfitano stanno portando avanti o appoggiando. Loro appoggiano un interesse personale». > Se dovesse utilizzare un termine per descrivere questa amministrazione, quale userebbe? «Uno sarebbe riduttivo. Mediocre. Una giunta inadeguata ai tempi che stiamo vivendo. Inadeguato è il consiglio, con persone che non hanno compreso il loro ruolo di consigliere. Mi riferisco anche al presidente del consiglio, che non ha solo il ruolo di dare la parola ma di studiarsi gli atti e indirizzare i consigli. La presidente Di Costa non vuole rinunciare ai 32 mila euro che percepirà nei prossimi mesi. Io ritengo che l’amministrazione Malfitano non abbia avuto un progetto iniziale, non realizzerà nessun progetto di valenza per la città, quindi i consiglieri di maggioranza devono chiarire quale sia la loro posizione. Faccio un esempio delle realtà vicino a noi, amministrate meglio, che hanno realizzato parecchie iniziative con i soldi derivanti dalle royalties delle pale eoliche. A Nicosia la percentuale di queste royalties sono basse, perché non si pensa di rimodularle? Perché non aumentarle? Perché non intervenire? Si continuano invece a dare incarichi legali, come per la vicenda della discarica, ci sono avvocati che per dieci anni hanno percepito parcelle milionarie ma ad oggi noi non abbiamo visto nessun risultato». Intervista a Salvatore Pidone "Non siamo più a disposizione del sindaco Malfitano" Articolo di: Vincenzo Lo Votrico > Quasi trascorsi i 24 mesi di legislatura da parte dell’amministrazione Malfitano, quale è la posizione di Articolo 4 e della maggioranza rispetto ad una eventuale mozione di sfiducia, considerata anche la vostra richiesta di un azzeramento della giunta? «Per quanto riguarda la mozione di sfiducia noi non ne siamo gli artefici. È stata preannunciata in consiglio ma non credo che noi possiamo partecipare, non abbiamo mai valutato questa posizione. Noi volevamo, con l’articolo e la richiesta che abbiamo avanzato giorni fa al sindaco, un azzeramento della giunta per dare un maggiore slancio alla città. Ritenevamo inoltre che si potesse discutere delle problematiche che in parte abbiamo indicato e coinvolgere anche le forze politiche non facenti parte della mag- 4 costruttivo». > Quindi avete intenzione di staccarvi dalla maggioranza? «Noi di Articolo 4 ci distaccheremo dalla maggioranza in futuro. Molte delle problematiche che attanagliano Nicosia non sono state risolte principalmente per la mancanza di dialogo su queste stesse. Noi abbiamo appoggiato, da due anni, la giunta Malfitano e possiamo dire che non siamo mai stati coinvolti direttamente nelle decisioni. Noi cerchiamo questo dialogo ma a quanto pare ci rivolgiamo ai sordi! Riteniamo di non essere più a disposizione di Malfitano perché non ne condividiamo la linea che porta avanti. Non ce l’abbiamo con gli assessori, ritenevamo di poter proporre una giunta forte, capace di poter discutere anche con gli avversari politici sui problemi della città, perché anche loro possano avanzare proposte costruttive». > Lei quanto pensa che durerà questa amministrazione? Può essere che l’azzeramento richiesto sia frutto del fatto che Articolo 4 ha un maggiore peso politico in consiglio. «Non so quanto può durare, dipende da quello che intende fare in futuro! Non è una questione di poltrone. A noi interessa che ci sia un’amministrazione forte che dialoghi con l’opposizione e che discuta veramente dei problemi. La richiesta si pone questo proposito. Potevamo proporre una giunta tecnica, ma ripeto non è una questione di poltrona, che tra l’altro, circa sei mesi fa ci era stata proposta e noi non l’abbiamo voluta. Non siamo disponibili a votare punti di cui non siamo convinti, cosa che in passato, per dimostrare di essere una squadra, abbiamo fatto. Per poter capire i problemi della gente bisogna stare in mezzo alle persone e pochi dell’attuale amministrazione fanno ciò. Noi ci stiamo con la gente, ascoltiamo, e riteniamo che non possiamo stare zitti e fare finta che tutto va bene. Anche se il sindaco ha avuto qualche iniziativa positiva manza la sua presenta tra la gente e un rapporto con i cittadini». Nelle foto di Sergio Leonardi: un momento degli oramai concitati consigli comunali nicosiani. Maggio 2014 Risponde il primo cittadino "La nostra pecca è di non saper pubblicizzare" Articolo di: Vincenzo Lo Votrico >Annunciata mozione di sfiducia. Come reagirà se venisse presentata? «Questa mozione non è legata ai risultati, ma già era stata annunciata dal palco il giorno stesso della proclamazione dei risultati elettorali da Forza Italia. La mozione di sfiducia non preoccupa minimante questa amministrazione, perché non siamo legati alla poltrona ma siamo qui per fare il nostro lavoro. La cosa che ci preme è risolvere i tanti problemi di questo paese». > Comunque la mozione deve essere motivata, quindi non può essere solo frutto di annunci e proclami. Quello che viene contestato è che l’amministrazione segue un binario a se stante rispetto al consiglio e siete stati definiti "inconsistenti" in termini di proposte o progetti. Lei come risponde? La Polis: botta e risposta tecnica, innanzitutto, deve essere condivisa dai partiti che sostengono l’amministrazione. L’azzeramento di giunta prevede che io mandi a casa questi assessori per farne altri, politici o non politici. Loro comunque vogliono rilanciare l’attività amministrativa su alcune tematiche. Io ho replicato che queste tematiche sono da tempo affrontate e risolte da questa amministrazione. Sinceramente non ho capito a quale tematiche si riferiscono, perché sanno benissimo che alcune di queste dovevano essere affrontate in un certo modo. Ad esempio: io chiedo ad Articolo 4 cosa ha fatto l’agosto scorso per i fontanieri dove il problema prima di essere portato sul tavolo dell’amministrazione era stato portato in consiglio? Ognuno si deve assumere le proprie responsabilità. Poi dicono che manca il confronto. Non è così! Perché le porte sono state sempre aperte e ogni qualvolta mi è stato chiesto un incontro l’amministrazione è stata ben lieta a discutere anche con i consiglieri d’opposizione. Loro dicono che non sono interessati a poltrone ma questo dai comunicati stampa non emerge». > Perché questo consiglio comunale non riesce ad essere adeguatamente produttivo? «Ho accennato gli obiettivi raggiunti da questa amministrazione. Noi abbiamo un grossa pecca che è quella di non saper pubblicizzare, questo lo riconosco. Non siamo capaci di rendere pubblico tutto quello che facciamo, però invito le forze politiche che puntano il dito contro questa amministrazione ad assumere un atteggiamento di autocritica. Quali sono in due anni i punti veramente importanti o le indicazioni che hanno prodotto in consiglio? Il bilancio è materia di consiglio, gli emendamenti e tutto quanto. Sono i consiglieri comunali che dovrebbero dare degli indirizzi chiari all’amministrazione. Io contesto che ogni capogruppo porta un punto e poi ci ritroviamo con 20 punti all’ordine del giorno. Questo non dipende sicuramente dall’amministrazione. Noi siamo l’organo esecutivo, gli indirizzi partono dal consiglio, possono pretendere di capire cosa facciamo noi se non hanno chiaro cosa dire a noi. Date degli indirizzi e poi verificate se vengono attuati. La cosa grave è che tutti questi consigli comunali andati a vuoto hanno un costo non indifferente. La mozione di sfiducia deve avere le gambe, non può essere solo un discorso strumentale perché si deve abbattere a tutti costi questa amministrazione. Io riconosco che in alcune situazioni non siamo stati all’altezza, ma per fortuna la gente che compone questa amministrazione e gente onesta e leale che vuole lavorare». «Abbiamo relazionato in consiglio comunale i risultati che sono oltremodo positivi. Cito gli oltre due milioni di euro dei progetti Pist per i quali, portando avanti una progettazione difficilissima, siamo stati tra i primi ad ottenere la firma del decreto. Siamo riusciti ad intercettare un finanziamento per la ristrutturazione delle case comuni del Campanito, altri due milioni di euro. Siamo riusciti a sbloccare la polizza fideiussoria della discarica, abbiamo intercettato una serie di finanziamenti per le nostre scuole. Abbiamo sbloccato le annualità relative al settore affari sociali, paralizzato dalla precedente amministrazione. Questo permetterà di avviare la realizzazione della struttura polivalente all’ex sede del liceo classico. Siamo riusciti ad intercettare dei finanziamenti per quanto riguarda assistenza agli ex dipendenti Inps di circa 160 mila euro. Abbiamo portato a termine i lavori dell’asilo nido, abbiamo realizzato i lavori della via Fratelli Testa, abbiamo portato a termine i lavori della chiesa di San Vincenzo, che hanno impedito la devoluzione delle somme dedicate manutenzione delle strade per via dello sforamento del patto di stabilità. Stiamo portando avanti la stabilizzazione di oltre 50 precari, che fanno un lavoro preziosissimo per il nostro comune. A questo voglio aggiungere l’operazione che ha portato la gestione dei rifiuti a Nicosia e stiamo lavorando per riportare anche la Nelle foto di Sergio Leonardi: il sindaco Malfitano e l’ex assessore gestione servizio idrico nel nostro paese. Io penso che i risultati Tomasi sul tetto del municipio durante i giorni di protesta contro la chiusura del Tribunale. non siamo da poco». > A sentire parlare lei sembra che il bicchiere sia pieno e non vuoto, ma allora perché tutti i servizi abbandonano Nicosia? E cosa avete fatto voi per impedirlo? «Loro volevano rilanciare l’azione amministrativa in base a dei punti che io ho criticato, contestandoli tramite punto per punto. Volevano questo azzeramento ma non sono in cerca di poltrone. Io ho respinto al mittente questo tipo di proposta. Una giunta 5 Emergenze Maggio 2014 Ospedale Carlo Basilotta di Nicosia Il futuro è in mano alla magistratura? Articolo e foto di: Sergio Leonardi S embra non aver pace l’Ospedale di Nicosia, il 21 febbraio i direttori delle Unità Operative dell’Ospedale Basilotta fecero pervenire al Sindaco di Nicosia dott. Sergio Malfitano un documento nel quale si evidenziavano le attuali condizioni del nosocomio. Il documento fu redatto a seguito di una richiesta fatta dal primo cittadino dopo una riunione che si era tenuta il 13 febbraio nei locali del comune di Nicosia. In questo documento si evidenziavano ben precise e circostanziate criticità, si legge a tal proposito, la mancata ristrutturazione dell’ala est dell’ospedale, la mancata fornitura di farmaci di reattivi di laboratorio che si ripercuotono nell’attività quotidiane dei reparti soprattutto nelle sale operatorie, la mancata riattivazione dei contratti di manutenzione di attrezzature elettromedicali con gravi conseguenze per le prestazioni specialistiche e per ultima e non meno importante, la grave carenza di personale medico, tecnico, infermieristico e di supporto. Nello stesso documento, per ogni unità operativa si leggono le gravi carenze presenti. Per Anestesia e Rianimazione, la carenza del personale medico ed infermieri- 6 stico e la non attivazione dei promessi posti letto. Il reparto di Malattie Infettive è stato chiuso, trasferito ad Enna, ed il personale medico ricollocato nel reparto di lungodegenza. Per l’unità operativa di Medicina sussistono gravi carenze di personale medico ed infermieristico che non garantisce più la normale turnazione. Per Cardiologia sempre la carenza del personale, insieme all’inadeguatezza dei locali e la mancata istituzione di altri 4 posti letto. Pediatria lamenta carenza di personale, così come Ostetricia e Ginecologia, per quest’ultima unità operativa manca la deroga al mantenimento del punto nascita e sono insufficienti le ostetriche almeno per tre unità. Chirurgia lamenta carenze di personale e il guasto del colonscopio mai riparato. In Ortopedia i locali sono inadeguati ed il personale è insufficiente. Stessa carenza del personale anche nel Pronto Soccorso. Locali inadeguati e carenti di personale anche per Patologia Clinica e Radiologia. In Emotrasfusione i locali sono nuovi, ma il personale è carente, mentre per Emodialisi i locali sono inadeguati e il personale infermieristico è insufficiente. L’unità operativa Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (SPDC) presenta carenze nel personale medico e lamenta la non attivazione di posti letto. Per ultimo il reparto di Oculistica carente di posti letto e di personale. Una situazione gravissima che rese necessaria, da parte del sindaco di Nicosia, una presa di posizione nei confronti di diversi soggetti a cui indirizzò una sua lettera allegando questo resoconto. La lettera indirizzata al presidente della regione Sicilia, all’assessore regionale alla salute, al commissario straordinario, direttore sanitario e direttore amministrativo dell’ASP 4 di Enna e per conoscenza al ministro della salute, evidenziò tutte le carenze, le problematiche e le criticità dell’ospedale Basilotta di Nicosia e chiese immediatamente ogni tipo di adempimento necessario, al fine di evitare qualsiasi tipo di situazione di rischio e di nocumento per la sicurezza e la salute dei propri cittadini amministrati e dell’utenza di un intero territorio. Il Sindaco concluse la sua missiva sollecitando le azioni necessarie e senza un immediato riscontro, entro la fine del mese di febbraio, con tutti gli adempimenti necessari si vedeva costretto, suo malgrado, a rivolgersi alla sede giudiziaria competente. Il 28 febbraio il dott. Filippo Muscià, direttore sanitario dell’ASP 4 di Enna, scriveva al sindaco dott. Sergio Malfitano, in questa missiva il dirigente allegava un documento Emergenze Maggio 2014 a firma dell’assessore Regionale alla Sanità Lucia Borsellino, con oggetto “Disposizioni indifferibili ed urgenti”, sono disposizioni per incarichi di personale ASP che dovrebbero garantire i livelli essenziali di assistenza. Si legge ancora, che la richiesta autorizzata dal dott. Salvatore Sammartano, dirigente del Dipartimento regionale della Pianificazione Strategica, è alla firma dell’Assessore e che da un momento all’altro si aspetta di portare a termine i relativi contratti al fine di garantire il funzionamento delle divisioni ospedaliere. In effetti questa urgenza traspariva dal documento firmato dall’Assessore Lucia Borsellino che chiedeva l’immediata applicazione delle sue disposizioni per il carattere d’urgenza che rivestono affidando anche, dietro la sussistenza di un’adeguata motivazione da parte dell’ASP, di incarichi temporanei. Il 10 marzo il Sindaco di Nicosia trasmise al Procuratore della Repubblica di Enna dott. Calogero Ferrotti, una serie di documenti riguardanti le criticità irrisolte dell’Ospedale Basilotta di Nicosia. Inizia in quel preciso istante una “battaglia” tra i dirigenti dei reparti ed il primo cittadino, i medici mai si sarebbero immaginati che dal loro documento sarebbe scaturita un’indagine della magistratura. Questi eventi approdano anche in consiglio comunale, dopo che alcuni esponenti del civico consesso erano stati convocati dalla sesta commissione regionale sanità. Il 2 aprile si acuisce lo strappo tra amministrazione e dirigenza dell’ospedale con le dichiarazioni abbastanza colorite del vice–sindaco Carmelo Amoruso con l’accusa diretta ai dirigenti e medici dell’ospedale Basilotta di essere stati negli anni al servizio della politica per fare carriera. Il sindaco Malfitano addolcisce qualche giorno dopo, attraverso un’intervista, le dichiarazioni del suo vice, ma sottolinea che sono stati i medici a diffidarlo nel presentare la documentazione in procura. L’Ospedale Basilotta continua ad essere carente di personale medico ed infermieristico in tutti i reparti, i posti letto promessi, non solo in rianimazione, ma anche in cardiologia, oculistica e servizio psichiatrico non sono stati attivati e dal 9 aprile il laboratorio di analisi, per mancanza di un medico e di un biologo è costretto a sospendere l’attività per gli “esterni”, garantendo solo le urgenze. Viabilità provinciale Qualcosa si muove Spiraglio per il completamento di alcune strade e per l'apertura di un nuovo cantiere Articolo di: Sergio Leonardi L ’annoso problema della viabilità provinciale e soprattutto i collegamenti con gli assi viari principali riguardano essenzialmente un problema di sviluppo delle nostre aree. Strade provinciali ridotte ai minimi termini che non permettono collegamenti veloci tra i vari centri urbani della provincia, rallentano di fatto lo sviluppo economico di un’intera area. A questo aggiungiamo i progetti mai realizzati come quello della strada dei due mari, la famigerata Nord Sud che dovrebbe collegare Gela a Santo Stefano di Camastra, un asse viario strategico ma che negli anni ha subito rallentamenti, finanziamenti mai arrivati, interruzioni di lavori già appaltati a causa del fallimento delle ditte vincitrici, cantieri aperti da decenni. Ma nel complesso dedalo dei lavori pubblici qualcosa comincia a muoversi. La SP 18 Nicosia-Agira da qualche mese è oggetto di lavori di ammodernamento, all’impresa Ati Colt s.r.l. è stato assegnato un appalto per il lotto che va da Agira fino al km. 20 in esecuzione della legge 296/06 che prevede interventi di potenziamento della rete viaria interna nelle regioni Sicilia e Calabria consegnati il 28 giugno 2013 per un importo di 5 milioni e 200mila euro. Tra i lavori più importanti la realizzazione di un ponte che dovrebbe dribblare uno dei tratti più esposti alle frane dei detriti, dal terreno sovrastante, si creerà un percorso alternativo, meno curvilineo, rispetto a quello precedente. I lavori sembrano già a buon punto. Anche per la Nord-Sud ci sono importanti novità, nel mese di marzo sono stati siglati presso la prefettura di Enna due protocolli antimafia per la prevenzione dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nei lavori per la realizzazione dell’Itinerario Nord-Sud. I due documenti sono stati sottoscritti dai prefetti di Enna, Guida, e di Messina, Trotta, dall’Ati Tecnis-Cogip-Ing.Pavesi&C. e dalla società Ricciardello Costruzioni. I Protocolli d’intesa mirano a prevenire e contrastare le infiltrazioni della criminalità organizzata nei lavori del lotto B4/a e del lotto B4/b dell’Itinerario Nord-Sud "Santo Stefano di Camastra–Gela", nel tratto compreso tra il km 25 e il km 38,700 della strada statale 117 “Centrale Sicula”. La Nord-Sud riguarda anche il versante da Nicosia a Leonforte, lavori finanziati per circa 520 milioni di euro da una delibera del CIPE la numero 62 del 2011. Ad un certo punto sembrava che questi finanziamenti rimanessero sulla carta, invece con una delibera della giunta regionale del 7 agosto 2013 si perfeziona positivamente l’iter, già preceduto dalla delibera 194 del 3 giugno, per rinvenire una nuova riformulazione finanziaria per la realizzazione del lotto C1 della Nord-Sud (Nicosia-Leonforte) e il lotto B5 in corrispondenza dello svincolo con la statale 120 e lo svincolo di Nicosia. Per quanto riguarda gli aspetti procedurali, in relazione al progetto definitivo, è stato rilasciato il giudizio favorevole di compatibilità ambientale e tutti gli altri pareri, compreso il Decreto Regionale di localizzazione, emesso a dicembre 2012, inoltre viene indicato che, con nota dell’Anas del 5 agosto, è stato confermato l’impegno di bandire la gara, attraverso la procedura di appalto integrato, al fine di pervenire agli impegni giuridicamente vincolanti. Non si deve essere a tutti i costi ottimisti, considerando che la Nord-Sud è un’opera che da oltre 60 anni occupa le scrivanie dei diversi amministratori, nazionali, regionali e locali che si sono succeduti nei decenni, diventando molte volta anche un veicolo per ottenere un bacino di voti con promesse di assunzioni nei cantieri, ma questa volta sembra che almeno una parte dell’opera possa completarsi (Nicosia-Mistretta) ed un’altra (Nicosia-Leonforte) possa iniziare l’iter procedurale per la cantierabilità. La spoliazione dei servizi porterà ad un sicuro abbandono di queste terre, ma forse solo il recupero viario ed un facile collegamento tra i diversi centri dell’ennese potrebbe ridare fiato ad un territorio ormai al collasso sociale ed economico. 5 7 Emergenze Maggio 2014 Eco Punto Nicosia Segnalazioni dei cittadini "Aspettiamo per far ripartire il servizio” Parlano gli imprenditori dell’Eco Punto: Nuccia La Gioiosa, Teresa Lambusta e Pino Lo Presti Articolo di: Vincenzo Lo Votrico Ringhiere distrutte, erbacce e rifiuti: il degrado di alcune zone del paese Articolo di: Dario Scinardi > Qual è stato il motivo principale della abbiamo ricevuto nessun tipo di aiuto ma La redazione in questi ultimi giorni ha rivostra chiusura? sappiamo che in questi tempi di crisi non è cevuto diverse segnalazioni da parte dei «Noi abbiamo deciso di aprire l’Eco Punto quando il comune di Nicosia ha ripreso il servizio di gestione dei rifiuti, nel momento in cui il decreto per l’istituzione dell’Aro era stato approvato. In seguito abbiamo capito che il sindaco non poteva fare l’affidamento provvisorio alla ditta e di conseguenza che non era possibile partire subito col servizio. Da quel momento, ci siamo dovuti confrontare con l’Ato che doveva garantire il ritiro e il trasporto dei rifiuti sino alla piattaforma a Dittaino. La prima convenzione stipulata col comune non teneva conto di alcune prescrizioni che, dopo l’approvazione del decreto, la regione ha imposto». > Nel momento in cui vi siete confrontati con l’Ato Rifiuti avete avuto dei problemi? «Assolutamente no. Loro sono venuti subito a ritirare tutta la spazzatura, risolvendo anche l’emergenza in cui versava Nicosia in quei giorni. Dopo questo periodo abbiamo avuto un confronto con i vertici dell’ente, che ci hanno spiegato quello che si doveva fare per organizzare logisticamente il ritiro secondo procedure che erano già attuate dall’Ato stesso. Una serie di step che dobbiamo risolvere e per i quali stiamo lavorando. Problemi logistici, di organizzazione, di collocazione dei cassonetti, di autorizzazioni amministrative. Aspettiamo di essere richiamati per fare ripartire il servizio nel più breve tempo possibile e mantenerlo definitivamente». > Come il comune potrebbe aiutarvi e in cosa potrebbe venirvi in contro? «L’apertura dell’Eco Punto è stata fatta col patrocinio del comune di Nicosia ma patrocinio non ne abbiamo mai avuto. Non 8 una cosa facile. Ovviamente sappiamo che qualsiasi tipo di investimento comporta dei rischi ma per ora non abbiamo neanche la possibilità di lavorare per recuperare e questo fa un po’ rabbia. Noi chiediamo una mano soprattutto per quanto riguarda le autorizzazioni, a livello burocratico, perché ne guadagnerebbe anche loro». cittadini riguardo la situazione di diversi quartieri della città. È il caso del vicolo Uglialoro (foto n.ro 1 e 2) parallela alla Via G.Battisti Li Volsi in cui l’intera scalinata è ricoperta da erbacce e piccoli rifiuti organici che generano la presenza, soprattutto nelle ore notturne, di insetti sgradevoli. > La gente come ha risposto? «Le persone sono state sensibili sin dal primo momento. Continuamente riceviamo telefonate nelle quali ci viene chiesto quando riattiveremo il servizio. Noi, comunque, continuiamo a ribadire di conservare i rifiuti ma giustamente sappiamo che non tutti hanno lo spazio a disposizione per accumularla. Non ci aspettavamo, nei giorni che siamo stati aperti, questa alte percentuali di differenziata. Ci hanno anche dato molti consigli e suggerimenti come quello di affidarci a qualche ditta privata o esterna. La spazzatura una volta conferita nei cassonetti diventa proprietà del comune quindi noi non possiamo chiamare la ditta del nord per un eventuale ritiro. In più troviamo molta impreparazione degli addetti ai lavori in quanto la materia è molto complessa. La cosa certa è che riciclare conviene a tutti. Aumentando la percentuale di differenziata il comune diverrebbe virtuoso con la possibilità di far arrivare dei soldi dalla regione. In un momento come questo crediamo che sarebbe importante. Noi comunque ringraziamo i cittadini per il sostegno che giornalmente continuano a dimostrarci. Speriamo di avere un giorno anche il sostegno di chi ha la gestione del servizio. Dobbiamo capire che i rifiuti sono una risorsa!». 1 2 In Via S.Agata, nei pressi della Chiesa (foto n.ro 3) è presente una ringhiera di sicurezza che separa la strada dal caseggiato sottostante. Attualmente la ringhiera è in stato di abbandono e presenta diverse ammaccature in quanto è completamente staccata dal muro sottostante causando diversi problemi sia ai pedoni che alle macchine che vogliono immettersi nella piccola via. La redazione ringrazia i cittadini per le Emergenze Maggio 2014 3 Muos di Niscemi Viaggio al centro della protesta La forte protesta dei cittadini siciliani e degli attivisti No Muos per la difesa della salute umana, dell’ecosistema della Sughereta di Niscemi, della qualità dei prodotti agricoli, del diritto alla pace e alla sicurezza del territorio e dei suoi abitanti osservazioni e si augura che chi di competenza possa immediatamente intervenire e garantire la normale vivibilità della città. Continuate a segnalare qualsiasi problematica, noi saremo sempre vigili sull’argoArticolo di: mento. Giuseppe Lorenzo Randello L VENDITA AUTORIZZATA DI CISTERNE Sede legale, deposito ed uffici: C.da Sant’Onofrio, snc 94014 Nicosia (En) Tel./Fax 0935 646994 Cell. 339 5717906 (Angelo) Cell. 327 5410867 (Giuseppe) e-mail: [email protected] o scorso 1 marzo l’ultimo grido di protesta da parte del popolo siciliano a Niscemi. Una manifestazione pacifica, perché è anche la pace uno dei motivi della lotta, che ha visto però attimi di tensione con la polizia. Un mondo surreale e rivoluzionario quello del popolo No Muos. Arrivano da tutta Italia. La brillantezza di molti anziani, la vivacità dei bambini, anarchici, No-Tav, esponenti della sinistra radicale, semplici cittadini, femministe, con canti, balli, artisti, colori e slogan delineano il quadro di un popolo pacifico, solare, che ha voglia di libertà, di diritto alla salute, ma che alla luce dei fatti si sente “solo”. La lotta No Muos non solo deve confrontarsi con la grande “America”, nemico principale e ideatore della macchina della guerra, ma anche contro un Presidente della Regione sottomesso all’alleato a stelle e strisce, con uno Stato Italiano a tratti indifferente a tratti contundente. A metà marzo però segnali di apertura, o per lo meno d’interesse, da parte dello Stato: visita in Sicilia dei Senatori della Commissione Ambiente e Salute per raccogliere informazione sul Muos-tro. I senatori hanno tra l’altro voluto ascoltare il parere del professore Massimo Zucchetti il quale ha dichiarato in merito: “Riteniamo che il Muos ricade in un contesto di grave inquinamento ambientale, che non può essere ulteriormente inquinato con altre installazioni”. Quindi le autorizzazio- ni del 2011 sono illegittime. Oltre che anticostituzionali, come denunciano in una mozione depositata a Montecitorio i deputati del Gruppo Inter Parlamentari per la Pace: manca, infatti, la ratifica del Parlamento sul via libera all’installazione dell’impianto della Marina USA. Sono già state troppe le promesse da parte della classe politica che non sono state mantenute, e non sarà questa indagine, appunto, a calmare gli animi in subbuglio dei No Muos e del popolo siciliano. Le parole di Zucchetti e l’indagine della Commissione non fermano comunque la voglia di verità e di giustizia di cui il popolo No Muos è assetato. Il 27 Marzo è stata indetta una nuova manifestazione nazionale che si è tenuta a Palermo, davanti le sedi della regione e del Tar, e in contemporanea a Roma. Il tribunale amministrativo regionale per acquisire ulteriori documentazioni e verifiche sulle legittimità delle autorizzazioni, rinvia tutte le decisioni che saranno prese a novembre del 2014. «È un luogo comune, ma non per questo è meno vero: quello che sta sopra di noi ha assai meno segreti di quello che sta al di sotto" recita il professor Lindenbrock di Jules Verne, nel celebre romanzo Viaggio al centro della terra, e sembra cadere a pennello sulla situazione siciliana, dove quello che abbiamo di fronte ai nostri occhi sembra a volte troppo evidente per essere cercato altrove». 9 5 Parlano i professionisti Intervista a Leandro Castrogiovanni "La rinascita del nostro paese dipende da noi" Consigli da un giovane che in Nicosia spera e continua a sperare Articolo di: Dario Scinardi Maggio 2014 attività lavorativa e soprattutto, c’è una o più persone che vuoi ringraziare per l’aiuto o per gli insegnamenti che hai ricevuto? «Visto il buon numero di attività, ho preferito dare un contributo ai miei concittadini, anziché portare la mia esperienza e voglia di fare in altri contesti, che sicuramente avrebbero potuto offrirmi di più. Sono molto legato alle mie origini e al territorio in cui sono nato e cresciuto, che ritengo ricco di valori, di cultura e di risorse non sfruttate ancora adeguatamente. Esempio di onestà, correttezza e laboriosità sono stati i miei genitori, che mi hanno impartito i giusti insegnamenti per poter affrontare la vita con combattività, altruismo ed ottimismo. Dal punto di vista lavorativo, un ringraziamento va sicuramente fatto alle persone che durante i tirocini mi hanno introdotto nel mondo del lavoro». > Chi è Leandro Castrogiovanni? Di cosa ti occupi e perché hai > Quali sono le tue prospettive legati all’attività che svolgi? deciso di intraprendere quest’attività? «Sicuramente l'ambizione più grande che ho, che è legata ad una «Sono un giovane nicosiano, di ventisei anni, laureato in "Tecniche della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro". Sono stato per diversi anni fuori da Nicosia, prima a Pisa e poi a Palermo, dove ho terminato gli studi con una tesi sperimentale fatta presso l'azienda Italcarni Spa dal titolo "Prodotti a base di carne per celiaci". Subito dopo l'abilitazione, ho svolto un anno di tirocinio presso l'Azienda Sanitaria Provinciale di Enna, al Servizio Igiene degli Alimenti e Nutrizione (Sian) dove ho potuto toccare con mano tutte le complesse normative, avendo la possibilità di svolgere attività di vigilanza e controllo sull'igiene, la produzione, il commercio e la distribuzione di prodotti alimentari, atti alla nutrizione umana in ogni fase del loro processo. Inoltre mi sono occupato del controllo della qualità delle acque destinate al consumo umano. Per tutto il 2013, invece, mi sono occupato, sempre all'interno dell’Asp di Enna, al Servizio di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (Spresal), di attività di vigilanza, controllando l'applicazione delle norme in materia d’igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro (d.lgs.81/08 ss.mm.ii), e la conformità delle macchine da lavoro e delle attrezzature. Da qualche mese ho avviato uno studio professionale, occupandomi di consulenza e formazione in materia d’igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro. Inoltre da più di due anni collaboro con alcune organizzazioni di categorie occupandomi della formazione dei datori di lavoro e dipendenti per quanto riguarda i corsi di alimentarista e quelli previsto dal d.lgs. 81/08. La passione per questo lavoro è nata negli anni in cui, frequentando l'università e avendo la possibilità di svolgere tirocini formativi mi resi conto che, in questo momento storico di grandi difficoltà, le aziende si trovano a dover adempiere obbligatoriamente a tante normative e per questo devono essere seguite da consulenti competenti e professionali. Proprio per mantenere uno standard professionale elevato frequento continuamente corsi di aggiornamento in svariate città d’Italia». crescita economica del territorio, é quella di sviluppare ancora di più l'attività di consulenza, per poter creare, con l'aiuto di ragazzi che vogliono scommettersi per lo sviluppo di Nicosia e del nostro territorio, uno studio associato che sia in grado di porsi come diretto interlocutore delle aziende e che diventi un punto di riferimento innovativo per tutto il circondario». > Come vedi Nicosia oggi? Quali potrebbero essere le giuste mosse per una ripresa e soprattutto che messaggio vuoi dare ai giovani nicosiani? «Purtroppo Nicosia vive, come e forse più di altre città siciliane, la crisi economica internazionale che ancora non segna una battuta di arresto. Da noi, infatti, la crisi é ancora più acuta perché lo stato ha deciso di penalizzare il nostro territorio con tagli illogici che riguardano tutti i settori, da quella della giustizia a quello sanitario. Di conseguenza Nicosia sta perdendo la centralità che aveva fino a qualche anno fa, e a ciò contribuisce anche la pessima rete stradale e la mancanza di collegamenti diretti autostradali con i grandi poli regionali. Giorno dopo giorno il nostro paese si spopola, perché la disoccupazione vige sovrana. Questa fuga inarrestabile di giovani talenti si deve assolutamente fermare prima che sia troppo tardi, per poter dare nuovo lustro ad una città da sempre blasonata da una storia eccellente. Le mosse indispensabili per la nostra ripresa economica e culturale devono partire dallo sfruttamento pieno costruttivo e intelligente dei finanziamenti europei, nazionali e regionali già erogati o che saranno erogati in questi anni, con l'obiettivo di creare nuove imprese, come volàno per la crescita dell'economia e dei posti di lavoro. Questo riscatto deve partire da noi giovani, dalle capacità e dalle competenze che ognuno di noi può mettere in campo non per fini personalistici ed egoistici, ma per il bene della collettività tutta. “Non chiedete cosa possa fare il paese per voi: chiedete cosa potete fare voi per il paese”, (John Kennedy - dal discorso inau> Perché hai deciso di rimanere a Nicosia a intraprendere la tua gurale del proprio mandato, 20 gennaio 1961)». 10 Parlano i professionisti Maggio 2014 > Il QIP è una qualifica davvero importante. Illustra il lavoro da te presentato ma soprattutto le sensazioni che hai provato. Buona la prima! Vincenzo Ingrassia è tra i dodici vincitori del concorso QIP Articolo di: Dario Scinardi e Paolo Lo Votrico H a partecipato per la prima volta ed ha già portato eccellenti risultati il giovane Vincenzo Ingrassia che è riuscito ad essere tra i dodici vincitori del QIP, ottenendo così la qualifica di Italian Photographer. Il QIP ovvero il sistema di Qualificazione Italiana Professionale è riconosciuto e promosso da diverse associazioni nazionali quali la Fiof, che è stata anche l’ideatrice del concorso, il Cna, la Confartigianato, l’Ascofoto Confcommercio e la Tau Visual. Prerogativa fondamentale è l’essere fotografo professionista in attività da almeno un anno, condizione accertata da una delle associazioni che lo promuovono. Dotarsi della qualifica consiste nel superare un giudizio espresso da una apposita giuria, già qualificata QIP e QEP (Qualificazione Europea Professionale), che esaminerà anonimamente la qualità dei dodici elaborati spediti dal candidato delineando così un cattivo o eccellente risultato. Esistono quattro categorie di partecipazione al concorso ovvero Wedding (matrimoni), Portrait (ritratti), Commercial (foto commerciali) e Nature (panorami). Sarà il candidato stesso a decidere se partecipare ad una o più categorie. Il Premio viene assegnato dal Fondo Internazionale Orvieto Fotografia. Obiettivo principale del concorso è aiutare la crescita di qualità professionale e dare una maggiore visibilità e dignità alla figura del fotografo professionista. È proprio lui che, partecipando al concorso dimostra un certo livello di maturità lavorativa in quanto accetta di essere valutato nel proprio lavoro. I dodici scatti infatti rappresentano l’insieme di pregi e difetti, punti forza e debolezza nonché la propria estrosità lavorativa. A qualche anno dalla prima intervista la redazione coglie l’occasione per “chiacchierare” con Vincenzo ed evidenziare i passi in avanti effettuati. > Che passi avanti hai fatto nel tuo lavoro? Cosa pensi di aver introdotto di innovativo? «Sono stati due anni intensi di lavoro in cui ho studiato molto e partecipato a diversi workshop anche internazionali. Grazie alla Pws Associazione alla quale appartengo mi sono confrontato con grandi professionisti e altre splendide culture tra cui quelle orientali che mi hanno permesso di apprendere nuove tecniche per la realizzazione delle cerimonie matrimoniali. Tutto ciò grazie anche alla mia preparazione ha permesso la reintroduzione del matrimonio all’italiana riuscendo a coinvolgere anche tutti gli invitati presenti allietando la consueta “attesa degli sposi”. Riguardo la fotografia ho riportato lo stile vintage e retrò che ho anche applicato allo splendido scenario nicosiano». «Sono davvero entusiasta per il premio ottenuto in quanto è la prima volta che partecipo nella categoria Wedding e ho ottenuto dei seri apprezzamenti da professionisti che da più tempo esercitano questa attività e da circa dieci anni fanno parte della Fiof. Eravamo in trentacinque partecipanti da tutta l’Italia e solo in otto abbiamo ricevuto questo riconoscimento. La qualifica che ho ottenuto è rilasciata a professionisti della fotografia che si sono contraddistinti nell’anno lavorativo. Ho presentato tredici elaborati che rappresentano il mio stile che si basa essenzialmente sull’adattamento della fotografia al contesto ed alle persone con cui lavoro. Nell’ultimo anno ho cercato di realizzare foto matrimoniali più glamour mediante l’introduzione di nuove luci ma anche di colori molto accesi come il giallo e blu. In poche parole ho riportato le fotografie di moda all’interno dei matrimoni». > Adesso cosa ti passa per la testa? Quali sono i tuoi progetti imminenti? «Stiamo progettando diverse attività tra cui la riorganizzazione subito dopo pasqua del concorso fotografico “fashion book”. Per chi vorrà partecipare realizzerò un book fotografico di 10 scatti e scegliendone una per ognuna effettueremo il concorso con una giuria. La vincitrice riceverà in premio un gioiello offerto da Orospin. Riguardo invece i matrimoni sto introducendo nuove tecniche di ripresa come quella aerea mentre riguardo il video mi sto specializzando maggiormente sul “wedding-cinema” ovvero l’introduzione di riprese cinematografiche durante il matrimonio che garantiscono più dinamicità e originalità. Insomma devo dire con soddisfazione che ho risvoltato la monotonia dei tipici matrimoni nicosiani». > C’è qualcuno che vuoi ringraziare in particolare? «Ringrazio sempre la mia famiglia ma soprattutto i miei collaboratori: Stefano (assistente), Alfio e Antonio (supporti video) che ogni giorno mi sopportano e mi stimolano. Abbiamo creato una splendida Equipe di lavoro e speriamo di crescere insieme». 11 Fisioterapia Maggio 2014 Curiosità L’efficacia dell’elettro-crioforesi contro i dolori Il dottor Gagliano illustra alcuni casi in cui la terapia ha mostrato ottimi progressi in poche sedute Articolo di: Dario Scinardi I l continuo progresso tecnologico ha portato notevoli risultati in tutti gli ambiti lavorativi specialmente nel campo sanitario in cui le nuove tecniche riabilitative consentono un’eccellente ripresa fisica del paziente e un elevato risparmio economico per la riduzione dei tempi di recupero. È il caso dell’elettro-crioforesi tecnica utilizzata nella fisioterapia per curare diverse patologia locali. Essa non è altro che una metodologia di iniezione transcutanea profonda e mirata per via elettrica, di farmaci o principi attivi naturali opportunamente congelati, è una metodica terapeutica messa a punto dal prof. Alessandro Aloisi e brevettata in tutto il mondo dalla Air S.r.l., società di ricerca specializzata nell’ingegneria di tecniche e apparecchiature medicali. Essa rappresenta un’applicazione altamente innovativa comunemente usata nel trattamento di forme patologiche a carattere locale. La tecnica consiste nell’introdurre nei tessuti, a basse temperature, in modo mirato e profondo sostanze medicamentose idrosolubili, ancor meglio se ionizzabili, tramite una specifica apparecchiatura che ne consente la penetrazione e l’assorbimento a livelli profondi di elevate quantità, finora impensabili con le metodiche tradizionali, ma soprattutto con un impatto sistemico di entità molto ridotta. Questi motivi rendono la crioelettroforesi di uso praticamente illimitato per le affezioni localizzate. Mentre nella ionoforesi convenzionale l’assorbimento transdermico della sostanza impiegata avviene in minima parte, quindi con scarsa azione terapeutica, comportando la 12 necessità di molte sedute nonché l’impiego di grandi quantità di farmaco e implicazioni a livello sistemico, con la crioelettroforesi tutto ciò può essere evitato. Una speciale apparecchiatura, dopo il congelamento della soluzione impiegata, fa passare una corrente pulsata attraverso le zone di incipiente fusione, con trascinamento del farmaco che, in tali condizioni, penetra in profondità nella zona da curare. La frequenza deve essere rapportata al peso molecolare della sostanza da introdurre e alla profondità da raggiungere. La crioelettroforesi serve comunque all’introduzione e al trasporto localizzato del farmaco. È quindi il farmaco, non l’apparecchiatura, che cura l’affezione. Test applicativi su diversi farmaci per affezioni differenziate sono continuamente in corso in vari laboratori e cliniche universitarie (Catania, Siena, Roma, Bologna, San Paolo del Brasile, Belo Horizonte, Miami ecc.) e di enti di ricerca (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare a Catania, Legnano ecc.). In tutti i casi la tecnica ha confermato la sua efficacia almeno con l’80% dei successi. Insieme al dottore Michele Gagliano, utilizzatore della tecnica dagli inizi, abbiamo analizzato 4 casi diversi di patologie andando ad individuare i risultati: > CASO n.ro 1 - Paziente di media età con diagnosi di gonalgia del ginocchio destro. Il paziente viene trattato nel mio ambulatorio privato con associazione di farmaci antinfiammatori; dopo la terza seduta il paziente riferisce una leggera riduzione della sintomatologia dolorosa. Dalla sesta seduta in poi oltre al continuo miglioramento del fastidio doloroso si assiste ad un progressi1 vo miglioramento funzionale dell’articola- zione. In totale il paziente pratica quindici sedute per avere un buon recupero totale con annullamento definito del dolore. > CASO n.ro 2 - Soggetto in età avanzata con diagnosi di “periartrite scapolo-omerale destra”. Il soggetto intollerante a farmaci FANS per via orale (ulcera duodenale), si presenta con dolore molto intenso e limitazione funzionale dell’articolazione interessata. Viene trattato con crioelettroforesi e farmaci associati. Solo dopo la quarta seduta e riposo assoluto a casa il paziente riferisce un dolore più sopportabile. Alla sesta seduta la terapia ha dimezzato la sintomatologia dolorosa e ha recuperato il 50% dell’escursione articolare. Durante la dodicesima seduta il paziente riferisce la quasi assenza del dolore e il totale (sempre in rapporto all’età) recupero della funzionalità dell’articolazione. La terapia finale è stata di quattordici sedute. > CASO n.ro 3 - Donna di mezza età obesa con diabete mellito di tipo 2. Il soggetto presenta la tipica sintomatologia del “Dito a scatto” ossia quella patologia dei tendini della mano che non riescono a scorrere bene nella guaina tendinea e quindi il dito (in questo caso il pollice ma può colpire tutte le dita) rimane in posizione flessa e dev’essere riportato in posizione con l’aiuto dell’altra mano. La sintomatologia dolorosa è modesta ma il trattamento totale di sette sedute la elimina completamente. La paziente è venuta solo per un trattamento conservativo in attesa dell’intervento chirurgico in Day Hospital. > CASO n.ro 4 - Calciatore di 21 anni. Il giovane calciatore dilettante viene inviato in ambulatorio dal medico della società di appartenenza con diagnosi di “distorsione della caviglia sinistra” dovuta ad un trauma muscolo-scheletrico precedentemente curato solo con farmaci per via orale e con una settimana di riposo. Il ragazzo, entrato in campo, lamentava una leggera difficoltà di deambulazione nelle parti del terreno di gioco irregolari. Andando avanti venivasostituito per un riacutizzarsi della sintomatologia dolorosa. Il trattamento di due settimane associato a farmaci antinfiammatori e cortisonici ha recuperato totalmente la 2 funzionalità della caviglia del soggetto. Lo sapevate che... Maggio 2014 Consumismo È sempre tempo di stare in famiglia… Articolo di: Giacoma Chiella Why? Dopo “Ok”, Coca Cola è l’espressione più conosciuta al mondo. Il valore del marchio Coca Cola è stato stimato intorno ai 67 miliardi di dollari – che è un multiplo del giro d’affari del gruppo. Ogni giorno più di un miliardo di persone in oltre 200 Paesi bevono una bibita della Coca Cola Company, per un totale di 110 miliardi di litri l’anno. Secondo il sindacato agroalimentare, amministratori della Coca Cola avrebbero ingaggiato squadroni della morte paramilitari che, tra il 1989 e il 2002, avrebbero assassinato sette dirigenti del sindacato, poiché questi avevano protestato contro lo sfruttamento nelle fabbriche. Le associazioni sindacali internazionali e i gruppi per la difesa dei diritti umani, da allora, rimproverano alla Coca Cola di non essere in alcun modo impegnata per difendere i sindacalisti e le loro famiglie. Al contrario, il gruppo avrebbe addirittura tratto profitto dalle violente intimidazioni, dal momento che così i lavoratori non avrebbero più osato reclamare salari più alti e condizioni lavorative migliori. La Coca Cola a oggi nega tutte le accuse. Secondo la BBC, nell’India sudoccidentale l’azienda, per garantire il proprio approvvigionamento, avrebbe fatto costruire una serie di pozzi che hanno provocato un abbassamento del livello d’acqua. La siccità che ne è seguita è stata una catastrofe per gli agricoltori locali. Nel corso delle proteste contro il gruppo sono state arrestate più di 300 persone. La Coca Cola respinge le accuse come prive di fondamento e dettate da meri scopi politici. In Salvador, la Coca Cola avrebbe tratto profitto del lavoro minorile nelle piantagioni di canna da zucchero, afferma Human Rights Watch in un rapporto pubblicato nel 2004. Molti dei bambini avrebbero cominciato a lavorare tra gli otto e i tredici anni. Il gruppo ha replicato che le aziende in questione sono solo fornitrici della Coca Cola e ha fatto riferimento al suo generale divieto di far ricorso al lavoro minorile. A causa di tutte queste accuse, molte università, sindacati e associazioni giovanili esortano a boicottare la Coca Cola. Il boicottaggio, tra l’altro, sarebbe anche motivato da questioni legate alla salute: un litro di Coca Cola contiene l’equivalente di circa 36 zollette di zucchero, per smaltire le quali è necessaria quasi un’ora di jogging se non si vuole ingrassare. Che Fare? Semplicemente non comprare la bevanda: la gassosa scura non è solo dannosa per la salute, ma anche eticamente inaccettabile. Invece di farci inculcare dalla pubblicità che per sedersi a tavola in famiglia abbiamo bisogno di una bottiglia di Coca Cola, capiamo quali piatti tipici coloravano la nostra tavola. La gastronomia nicosiana, era fortemente condizionata dalla cultura contadina che aveva diffuso certe abitudini alimentari, che si sono così ben consolidate da essere ancora presenti nel nostro territorio. Sono antiche ricette, non ricche, che si basano su ingredienti genuini e su succulenti piatti che restituiscono i sapori e gli aromi d’un tempo. Essendo Nicosia un paese di montagna e dell’entroterra, la gastronomia contadina era caratterizzata dalla presenza di legumi, verdure e ortaggi e da una ricca varietà di formaggi. Le antiche ricette nicosiane sono per lo più semplici, rispecchiano secoli di fatica, ma rappresentano la vittori dei gusti delle classi contadine. Il nicosiano è più un buongustaio che un mangione, non ama appesantirsi il cervello, ma più di ogni altro, unisce al gusto del mangiare quello dello stare a tavola. E basta la genuinità delle poche ricette tradizionali, per far ritrovare il suo spirito pronto e acre, la straordinaria eredità culturale che possiede. Vale più di 67 miliardi di dollari… Cinema Un’amata intervista 2: Debora Leonardi Gioie, delusioni e soddisfazioni raccontate da Debora al completamento del progetto Articolo di: Dario Scinardi Foto di: Fabio Bruno > Spieghiamo intanto alla gente perché il film, realizzato un anno fa, è stato proiettato solo adesso? «I tempi di post-produzione si sono allungati rispetto al previsto perché abbiamo chiuso la fase del montaggio video a settembre per poi procedere con il montaggio audio e mix e saremmo riusciti a proiettare il corto già a fine dicembre avendo così un copyright 2013. A quel punto si è pensato di far uscire il film nell’anno successivo avendo così un copyright 2014 e proiettarlo durante la Settimana Santa in quanto protagonista e ispiratore del corto è il Padre della Provvidenza: questo crocifisso con gli occhi rivolti verso l’alto sta a rappresentare la speranza in ognuno di noi». > Che sensazioni provavi quando i tuoi concittadini guardavano il tuo corto? «Inizialmente devo confessare che ero molto ansiosa. Poi subito dopo la visione ho notato che il corto è piaciuto a tutti e sono rimasta davvero contenta e molto soddisfatta perché l’apprezzamento di tutto il lavoro che ho realizzato è l’unico regalo che volevo dalla città e la città ha risposto in maniera positiva. Lo dimostra anche il premio che ho ricevuto dal Mago Forest, nostro concittadino, per aver dato visibilità alla città,alle sue culture e alle nostre tradizioni». > C’è qualcuno che ti ha aiutato in particolare e qualcuno che non ti ha sorretto per niente? «Ringrazio vivamente prima di tutto chi ha sorretto economicamente il progetto, quindi mi è impossibile non menzionare Stock Family e la ditta di trasporti Italtrade di Catania. I successivi ringraziamenti vanno a tutte le piccole attività commerciali nicosiane per il loro contributo e anche all’intera cittadinanza che ha partecipato acquistando il biglietto della lotteria. Sono davvero amareggiata invece per l’assenza dell’amministrazione. È assurdo che a Nicosia venga girato un corto, che valorizza il paese, e manchi l'intera amministrazione durante la sua presentazione. Di ciò siamo rimasti sbalorditi, sia io che l’intero cast con tutti gli attori». > A film realizzato, c’è qualcosa che cambieresti? «No. Non mi permetto di metter parola sul lato artistico e tecnico in quanto abbiamo avuto un eccellente cast con i migliori nomi. Ciò era il massimo che si poteva desiderare. È uscito fuori davvero un buon prodotto e non cambierei nulla!». > Qual è il tuo progetto futuro? «Continuo a lavorare nel mondo della produzione a Roma e penso che mi impegnerò a realizzare un altro progetto per Nicosia. Spero di far diventare il corto un lungometraggio chiedendo dei finanziamenti, continuando ad impegnarmi al massimo!». 13 Lo sapevate che... Maggio 2014 Tradizioni nicosiane Ancora una volta il tempo si ferma di fronte alla tradizione… Ripercorriamo le tradizionali usanze che caratterizzano la Pasqua di ogni nicosiano Articolo di: Eleonora D'Anna e Veronica Cacciato T ra sacro e profano la Pasqua è ormai trascorsa. Alle 12, puntuale, la cittadinanza si è riunita in piazza: ecco U scontru, le campane suonano a festa, le colombe volano in cielo, il sindaco saluta la cittadinanza e il vescovo la benedice. Trascorso il sacro ed emozionante momento mattutino, Nicosia ha riposto giacche e cravatte per indossare abiti più comodi e ha volto la sua attenzione al pomeriggio: la tanto attesa 'ntenna sta per cominciare! Il termine dialettale comprende una serie di giochi che portano il paese a compiere un salto indietro nel tempo. Grandi e piccini si sono cimentati in sfide esaltanti e giochi antichi tenendo gli spettatori piacevolmente impegnati per qualche ora. Con il gioco dell'oca anche i più piccini sono protagonisti; aiutati e sostenuti, letteralmente parlando, da papà e fratelli maggiori hanno cercato di spingersi sempre più in alto contendendosi l'oca di pezza che viene fatta penzolare su di loro. “Acchiappata l'oca, guadagnata la gallina!”, i giovani vincitori infatti una volta afferrato l'animale di pezza ne - Via IV Novembre, 19 NICOSIA (EN) 14 Nelle foto di Eleonora D'Anna: il tradizionale Gioco dell'Oca e lo storico Albero della Cuccagna. hanno guadagnato uno vero. I piccoli concorrenti vittoriosi possono stringere con orgoglio il loro "trofeo", ma niente paura, gli sconfitti hanno potuto sempre riprovarci. La giornata è proseguita con i giochi per i più grandicelli: la corsa con i sacchi e il tiro alla fune, giochi che tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo provato anche se non in occasione della tradizione pasquale. Con la carica data loro da parenti e amici hanno messo alla prova velocità, equilibrio e forza fisica per aggiudicarsi il loro trofeo in carne ed ossa che essi stessi, con fierezza, hanno potuto ritirare. Ma il pezzo forte della giornata è stato il gioco da cui prende il nome l'intera festa: l'Albero della Cuccagna, o per dirlo alla maniera nicosiana, " 'a 'ntenna" appunto. Forse non tutti sanno che questo gioco affonda le sue radici molti secoli fa. Si pensa infatti che tragga origine dal tradizionale evento celtico che va sotto il nome di "Albero di Maggio", durante il quale i germani ringraziavano gli dei per la fecondità e per le nuove fioriture festeggiando attorno ad un albero ricco di nastri e colori. Con il tempo la tradizione è approdata anche nei paesi latini, spogliandosi però della sua connotazione sacra, l'albero è stato sostituito da un palo cosparso di sapone, che porta in cima primizie varie, diventando un gioco popolare all'insegna dell'agilità e della resistenza fisica dei giovani partecipanti che, arrampicandosi gli uni sugli altri e creando una vera e propria torre umana, tentano di coglierne i doni. Anche il nostro paese ha subìto il fascino di questa tradizione rendendo il tutto ancora più caratteristico. Le squadre di robusti e agili nicosiani, infatti, si distinguono per i loro cinturoni e per le loro tute personalizzate con nomi esilaranti e di stampo dialettale. L'ultimo ragazzo, il più agile, ha il compito di afferrare il fiaschetto posto in cima al palo. Una volta acchiappato la squadra si sarà di certo assicurata il bottino per il caratteristico martedì di pasquetta nicosiano, giorno insolito per gli altri paesi, ma d'altronde si sa, ogni giorno è quello giusto per far festa e per mantenere vive tradizioni e costumi tanto cari alla nostra cittadina. Sport Maggio 2014 ASD La Vigneta Sogni di promozione rinviati alla prossima stagione NAF Club Nicosia Volley: non succede, ma se succede... Articolo di: Antonio Bonomo Sconfitta nella finale play-off per i ragazzi di mister Bonfiglio, settima posizione per i ragazzi di mister Burrafatto. Articolo di: Dario Scinardi A stagione calcistica quasi conclusa è arrivato il momento di tirare le somme per L’Asd La Vigneta di Nicosia che quest’anno ha disputato più campionati militando in diverse categorie dalla terza alla seconda categoria di calcio a undici fino alla Serie D di calcio a cinque. Non facendo testo la Terza Categoria, che ha visto comunque diversi giocatori impegnarsi e divertirsi nelle varie trasferte provinciali, in Seconda Categoria non è stato raggiunto l’obbiettivo play-off che la squadra di mister Burrafatto prevedeva grazie anche alla presenza di diversi giocatori come Conticello, Castrogiovanni, Catania, Bonaiuto che avevano disputato campionati di categoria superiore. La squadra, perdendo l’ultima partita per tre reti a quattro contro il Geraci si qualifica settima non accedendo agli spareggi promozione. Si spera adesso in un ripescaggio in Prima Categoria. La squadra di calcio a cinque di mister Bonfiglio invece, dopo essere rimasta capolista per quasi tutto il campionato, perde le ultime partite di campionato contro Gela e Piazza Armerina si qualifica quarta in classifica. Nella prima semifinale play off i ragazzi vincono contro il Gela per otto reti a cinque. Da segnalare i cinque goal di Eugenio Castrogiovanni e le ottime prestazioni di Pentecoste, Cacciato e Conticello, questi ultimi autori di un goal a testa. Nella finalissima play-off dello scorso sabato 26 aprile conto il S.Giovanni Gemini, la squadra, dopo una rocambolesca partita, esce sconfitta per sette reti a sei mandando in fumo gli ottimi risultati ottenuti durante tutto il girone d’andata. Sogni di promozione rinviati alla prossima stagione. "Sotto pressione siamo più forti". Così recitava un cartellone apparso sulle tribune del tensostatico La Motta e, di sicuro, le ragazze di mister Angilello ne avranno di pressione nelle ultime due partite che le dividono dal sogno della serie C. Romano e compagne, a due match dal termine, occupano la seconda piazza dietro la schiacciasassi Sailpost (squadra imbattuta in campionato) in coabitazione con l'Alus Volley Mascalucia, ma con gli scontri diretti a favore delle atlete nicosiane. Il ruolino di marcia della naffine in campionato parla chiaro: 15 vittorie e 3 sconfitte (due delle quali contro la già citata capolista Sailpost) in 18 partite. Grinta, intelligenza tattica e determinazione le caratteristiche che hanno contraddistinto questo gruppo durante il corso della stagione e che ha permesso alle giocatrici nicosiane di inanellare due lunghe strisce di vittorie consecutive (dalla prima alla sesta giornata e dalla undicesima alla diciasettesima) entrambe interrotte dalla Sailpost. Il tensostatico La Motta è da considerarsi l'arma in più della stagione. Complice le ottime prestazioni della squadra (una sola sconfitta casalinga), quest'anno non è mai mancato il supporto all'interno del palazzetto da parte dei tifosi che hanno spinto le ragazze per tutto il campionato. Proprio per il tensostatico passano le chance di promozione delle ragazze che sabato 4 maggio affronteranno il Clan dei Ragazzi, tra le mura amiche, per poi concludere il campionato fuori casa contro il fanalino di coda Apd Accademia Olimpica. Con i dovuti scongiuri, una vittoria (evitando il tie-break) nel prossimo match casalingo spianerebbe la strada per la promozione diretta in serie C. Le ragazze sono pronte ad affrontare questo rush finale al meglio e, si spera, che anche gli appassionati di pallavolo nicosiana lo siano. Un'eventuale promozione significherebbe il coronamento di un progetto portato avanti dall'attuale dirigenza con caparbietà e pazienza nel corso degli ultimi anni, sarebbe la vittoria di chi ha sempre creduto in questo sport e nei valori che trasmette e sarebbe una piccola conferma per lo sport nicosiano. Nelle foto: la squadra di calcio a 5 di mister Bonfiglio Non resta che attendere il verdetto finale, incrociare le dita e se sconfitta nella finale playoff dal San Giovanni Gemini dovesse succedere... al termine di un ottimo campionato. 15 I NOSTRI SERVIZI: • Conseguimento patenti • (A - B - C - D - E - AM - C.Q.C.) • Rinnovo patenti e C.Q.C. • • Duplicati • Conversioni • • Revisione patenti • • Corso recupero punti • LE NOSTRE OFFERTE: PATENTE B PATENTE A/AM guide incluse guide incluse € 300,00 € 150,00 Via Marcello Capra, 46 - Nicosia (En) Infoline: 0935 639687 Cell. 340 5052950 - 389 1573290 Iscritto presso il Tribunale di Nicosia al n.ro 1/12 del registro periodici: Anno 3 - N.ro 2 Aprile 2014 EDITO DA: Associazione “Partecipare per Cambiare” DIRETTORE RESPONSABILE: Giulia Martorana REDAZIONE: Vincenzo Lo Votrico Dario Scinardi Sergio Leonardi Paolo Lo Votrico Giacoma Chiella Eleonora D'Anna Veronica Cacciato Giuseppe Lorenzo Randello Antonio Bonomo PROGETTO GRAFICO: Antonio Bonomo LOGHI PUBBLICITARI: Comunica - Creative Studio Antonio Bonomo Creativamente - Arti Grafiche Kompu Grafica Mega Pixel STAMPA: Creativamente - Arti Grafiche Via Nazionale, 39 - Nicosia [email protected]