Le grandezze fisiche: misurare la lunghezza Un video in inglese: http://www.youtube.com/watch?v=DklxtOAey2U La misura indiretta della distanza di un punto lontano C da un osservatore, per mezzo di costruzioni geometriche. Si fissano due punti di osservazione (A e B) e si misurano gli angoli ABC e BAC che il lato di riferimento AB forma con il punto lontano C. Disegnando il triangolo in scala si può ricavare, attraverso una semplice proporzione, l’altezza del triangolo rispetto alla base, la cui lunghezza è misurata direttamente. Se poi uno degli angoli è esattamente 90°, come nel triangolo rappresentato nella figura 1, negli anni successivi, si esplicita la formula AC = AB/tg(). La distanza media di un pianeta dal centro della Terra Il metodo della parallasse. Diamone una descrizione semplificata. Un osservatore terrestre vede il pianeta, sullo sfondo delle stelle fisse, in una determinata direzione; 12 ore più tardi (trascurando per ora la rivoluzione del pianeta e della Terra intorno al Sole) l’astronomo, a causa della rotazione terrestre, ha una visuale simmetrica rispetto al centro della Terra. La figura esemplifica la situazione. Di nuovo, indicando con l’angolo di parallasse, con RT il raggio terrestre e con dP la distanza del pianeta dal centro della Terra, si ha: dP = RT /tg() La misura della parallasse solare Il 5 e il 6 giugno 2012 si è potuto osservare da punti diversi della Terra un fenomeno astronomico raro: il transito di Venere sullo sfondo del disco solare. Un cerchietto nero che appare in posizioni diverse (dipendenti dal punto di osservazione) e il cui centro traccia, con velocità variabili, un segmento sul disco dorato del Sole. Astronomi dilettanti e famosi osservatori hanno diffuso in rete immagini e programmi per il calcolo della parallasse solare. Nel Settecento gli astronomi europei ebbero in comune un obiettivo: fissare le dimensioni del Sistema solare, dando un valore all’unità astronomica a partire dal calcolo della parallasse solare. Il metodo, suggerito da Halley e modificato dall’astronomo francese Delisle, prevedeva per il calcolo della parallasse non la misura diretta degli angoli, ma solo la misura del tempo di ingresso ed egresso del cerchietto di Venere nel cerchio solare da almeno due località distanti. La durata del transito complessivo di Venere sul Sole, dalle cinque alle otto ore a seconda del punto di osservazione misurata con degli orologi a pendolo, induceva a sperare che le misure angolari della parallasse solare che ne derivavano, fossero estremamente precise: infatti conoscendo il periodo di rivoluzione di Venere T la parallasse solare, espressa in radianti, associata all’intervallo di tempo di transito t è nella notazione moderna uguale a 2t/T. I telescopi furono utilizzati per determinare l’istante esatto dell’inizio e della fine del transito, per rappresentare le dimensioni relative del Sole rispetto alla corda descritta dalla traiettoria di Venere e talvolta per misurare le coordinate geografiche della postazione di osservazione. Sfortunatamente l’atmosfera di Venere (non certo prevista), le difficoltà di misura in molte località, altri fenomeni che deformavano l’immagine di Venere (effetto goccia) portarono a calcoli abbastanza lontani dalla precisione ipotizzata, ma impossibili con un’altra tecnica. Con i dati del 1761 la parallasse solare era compresa tra 8,28’’ E 10,60’’, con quelli del transito del 1769 l’intervallo veniva ridotto ulteriormente tra 8.43’’ e 8,80’’. Inoltre l’intera comunità degli astronomi aveva partecipato, per la prima volta, allo stesso progetto. Evoluzione storica delle unità di misura della lunghezza Un video (in inglese): http://www.youtube.com/watch?v=dvVCNhWJvvo