“IL RISCHIO N.I.R. IN FISIOTERAPIA.
DALLA CONOSCENZA ALLA PREVENZIONE”
Sopralluoghi radioprotezionistici
nelle Fisioterapie della AUSL/VT
Giorgio Demurtas
Servizio delle Professioni Tecniche, Sanitarie, della Prevenzione,
della Riabilitazione e dell’Assistenza Sociale - SPTSReAS
Viterbo - ottobre 2010
IL RISCHIO N.I.R. IN FISIOTERAPIA
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La U.O. a valenza Dipartimentale di Fisica Sanitaria
assieme al Servizio delle Professioni Tecnico
Sanitarie, della Prevenzione, della Riabilitazione e
dell’Assistenza Sociale – SPTSReAS - di intesa con
l’ SPP aziendale ha svolto sopralluoghi in tutte le
strutture di Fisioterapia, mirato ad una prima
valutazione sistematica delle fonti di rischio costituite
da sorgenti ottiche coerenti ed incoerenti (VIS, IR,
UV) e dalle sorgenti di campo elettromagnetico.
Per completezza sono state prese in considerazione
anche le sorgenti terapeutiche US, sebbene al
momento non vi siano indicazioni al loro riguardo nel
contesto del D. Lgs. 81/2008.
LINEE GUIDA AZIENDALI
Sopralluogo presso ambulatorio fisioterapico P.O. Acquapendente
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L’ unico apparecchio disponibile presso il P.O. di Acquapendente è quello per
terapia ultrasonica ULT 1/S della Elettromed. Tale apparecchio è collocato nel
vestibolo della stanza; una tenda opaca separa una zona più interna del
medesimo locale, destinata invece a trattamenti di chinesiterapia.
Questa disposizione non costituisce alcun problema in sé. Si è tuttavia in attesa
di un nuovo laser ad infrarossi che si intende collocare in torretta con l’ ULT 1/S
perché non sono disponibili altre collocazioni.
Il personale è stato informato che in tal caso durante la laserterapia dovrà
essere esclusa la presenza simultanea di altri pazienti nel vestibolo, essendo
consentita solamente la presenza del personale strettamente necessario. Gli
operatori ed il paziente dovranno indossare occhiali di protezione adeguati.
Il personale dichiara comunque che con il precedente laser, dismesso perché
non funzionante, gli accorgimenti di cui sopra erano rigorosamente rispettati.
E’ stato anche chiesto alla nostra U.O. di vigilare sulla radioprotezione del
paziente, con particolare riferimento alla costanza di erogazione delle sonde
ultrasoniche, anche al fine di evitare trattamenti inadeguati o bruciature al
paziente. Abbiamo risposto che nel nostro programma è già prevista una
graduale espansione di attività a questo settore, previa acquisizione della
strumentazione idonea.
Sopralluogo presso Poliambulatorio Acquapendente (1)
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La suddivisione dell’ ambiente di lavoro è abbastanza buona, sebbene
perfettibile : si ha una ripartizione in box, separati mediante tramezzi di
cartongesso o tende. L’ ambiente dedicato alla terapia strumentale è poi
completamente separato da quello dedicato alla terapia manuale.
In un’ area separata da tende trova posto un laser ICL 15 sprovvisto di DPI.
Sono ad esso contigui un irradiatore infrarosso Jelosil a 3 lampade ed un
apparecchio TENS, pure schermati da tende opache. L’ irradiatore IR è
sprovvisto di occhiali di protezione per il paziente, nonostante il loro uso sia
richiamato da una nota scritta del fabbricante apposta sul retro dello chassis. La
nota raccomanda inoltre una distanza minima applicatore-paziente di 50 cm.
In un box separato da pareti rigide è invece collocato un apparecchio per
magnetoterapia con valore del campo sull’ asse non trascurabile (100 gauss). Il
box della magnetoterapia è privo di cartellonistica per portatori di protesi
metalliche o pacemakers.
Il box adiacente, delimitato da pareti rigide e tenda di ingresso, è occupato da
due apparecchi per terapia ultrasonica ciascuno con un singolo manipolo. Uno di
questi manipoli (il TV 1-3 collegato all’ Ultrasonic 1300) viene utilizzato anche in
immersione, sebbene dall’ esame della documentazione tecnica risulti
l’ assenza di una specifica dichiarazione del fabbricante circa la possibilità
di utilizzazione in questa modalità.
Sopralluogo presso Poliambulatorio Acquapendente (2)
Azioni correttive :
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spostare il cartello antilaser dall’ interno dell’ area delimitata da tende dove è
dislocato il laser ICL 15 all’ esterno, in modo che sia visibile da chi è posizionato
davanti alla tenda chiusa;
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
non trattare mai simultaneamente pazienti con il laser, la lampada IR e la TENS
ad essi vicinale, in modo da evitare che la radiazione infrarossa (sia quella
termica delle lampade, sia quella coerente del laser) possa investire l’ altro
paziente in diffusione;
richiedere n. 2 occhiali antilaser I 900-910 L4 con protezione laterale o
equivalenti, gli occhiali attualmente disponibili non offrono protezione
adeguata;
richiedere anche un paio di occhiali opachi per radiazione infrarossa che
dovranno essere consegnati al paziente durante la applicazione con l’ irradiatore
Jelosil. Esporre il paziente a radiazione IR-A senza occhiali è pericoloso.
Richiedere alla ditta Medical Italia srl se la sonda US TV 1-3 è utilizzabile in
immersione, oltre che per applicazioni a secco. Dovrà essere richiesta
dichiarazione scritta, su carta intestata della ditta, a firma di rappresentante
titolato. In caso contrario, cessare l’ impiego della sonda in immersione perché si
sarebbe a rischio di folgorazione del paziente.
Sopralluogo presso Poliambulatorio di Valentano (1)
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La suddivisione dell’ ambiente di lavoro è abbastanza buona, sebbene
perfettibile : si ha una ripartizione in box, separati mediante tramezzi di
cartongesso o tende.
Nella prima stanza trova posto un irradiatore ad infrarossi, in un punto che è di
passaggio ma, tuttavia, delimitato mediante tende e barriere opache. Non sono
disponibili DPI per il paziente.
Nella seconda stanza sono dislocati un apparecchio US, altri apparecchi
elettromedicali qui non rilevanti, ed un laser terapeutico classe 3B. Lo spazio
destinato alla terapia laser è delimitato da tende opache. L’ apparecchio è nuovo
(2006) ed è a norma, ma è sprovvisto di DPI. Esiste un unico paio di occhiali a
norma EN 166, dunque inadatti a filtrare luce laser.
In una diversa stanza, adibita a palestra, è dislocato un apparecchio per
magnetoterapia. L’ apparecchio dista diversi metri dalla scrivania e dagli attrezzi
di palestra.
L’ apparecchio laser LIS 1050 è presente, ma dismesso perché non
funzionante.
Sopralluogo presso Poliambulatorio di Valentano (2)
Azioni correttive :
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
richiedere alla U.O. E_Procurement n. 2 occhiali antilaser I 900-910 L4 con
protezione laterale o equivalenti, uno da dare al paziente che si sottopone a
terapia laser, l’ altro dovrà essere indossato dall’ operatore qualora questi, per
ragioni di assistenza, dovesse rimanere accanto al paziente durante
l’ applicazione; gli occhiali attualmente disponibili non offrono protezione
adeguata; chiudere sempre le tende durante le applicazioni;
richiedere anche un paio di occhiali opachi per radiazione infrarossa (costano
pochi euro e sono reperibili in molti negozi), che dovranno essere consegnati al
paziente durante la applicazione con l’ irradiatore GMS. Esporre il paziente a
radiazione IR-A senza occhiali è pericoloso.
Evitare la presenza di pazienti in palestra durante i trattamenti di
magnetoterapia.
Sopralluogo presso ADI di Montefiascone (1)
Gli unici apparecchi trovati, potenzialmente rilevanti ai fini di una
valutazione del rischio sono :
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Apparecchio portatile per magnetoterapia marca Biorem, modello Supera,
n. inv. assente.
L’ apparecchio per magnetoterapia presenta, all’ esame della documentazione
tecnica, una ampiezza massima del campo magnetico sull’ asse di 50 gauss. Il
campo è inoltre estremamente localizzato essendo associato a dei nuclei. Da un
esame complessivo dell’ apparecchio, non sembrano configurarsi situazioni di
superamento dei limiti di esposizione previsti dalla normativa o comunque
situazioni di rischio effettivo da esposizione a onde elettromagnetiche.
Apparecchio per laserterapia marca Fisioline, modello ICL 15;
L’ apparecchio laser è regolarmente cartellonato e classificato (3B), dotato di
comando a chiave e pulsante a fungo di spegnimento di emergenza come da
norme CEI. La documentazione tecnica è assente ma è plausibile, da un esame
del manipolo, che l’ apparecchio emetta ad una lunghezza d’ onda di 910 nm.
Sopralluogo presso ADI di Montefiascone (2)
Azioni correttive :
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Per l’utilizzo dell’ apparecchio laser occorre che il responsabile ordini due occhiali
di sigla I 900-910 L4 o equivalente, con protezione laterale. Lo scopo di queste
due paia di occhiali è quello di proteggere l’ operatore ed il paziente dalla
radiazione laser diffusa, durante l’ emissione.
L’ unico paio di occhiali fornito è a norma EN 166, EN 175S (protezione oculare
generica) e non offre protezione alla radiazione diffusa.
Sopralluogo presso ambulatorio fisioterapico del Centro di Salute di
Montefiascone
La situazione del presidio è buona; gli apparecchi sono distanziati tra loro e separati da
barriere opache (tende scorrevoli) che sebbene siano state installate a garanzia della
privacy del paziente garantiscono anche una buona schermatura dalle radiazioni ottiche.
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
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I due apparecchi per ultrasuoni non costituiscono alcun problema per la radioprotezione
dell’ operatore. La magneto Elettromed MG4SL è posizionata in maniera adeguata. Le
barriere ad esso prospicenti (mura e tende) non offrono protezione dal campo magnetico
ma la distanza dalle altre postazioni è tale da garantire il rispetto dei limiti di esposizione.
Non ci sono procedure di controllo per filtrare i pazienti a rischio (portatori di
pacemakers, di protesi, ecc…) ma questo è un problema da rinviare alla stesura di un
protocollo aziendale prevista nei prossimi mesi.
Per quanto riguarda il laser ET2/BF, il problema maggiore è costituito dalla carenza di
DPI e dal fatto che essi non sono a norma (sono validi per la EN 166 EN 175S, ma non
per la protezione laser). Ce ne vogliono due : uno per l’ operatore, l’ altro per il paziente.
Questo laser dovrebbe essere usato (è un 3B) in un ambiente delimitato, per cui è
necessario che durante la terapia le tende attorno al paziente siano tutte chiuse.
La scarsa documentazione tecnica non fornisce la lunghezza d’ onda di lavoro, ma è
plausibile, da un esame del manipolo (che non reca la prescritta cartellonistica) che si
tratti di 910 nm. Ammesso questo, occorre che il responsabile ordini due occhiali di sigla
I 900-910 L4 o equivalente, con protezione laterale.
Sopralluogo presso ambulatorio fisioterapico del Centro di Salute di
Bagnoregio
La suddivisione dell’ ambiente mediante tende a scorrimento che separano le varie
apparecchiature e la distanza tra di esse sono tali che non vi sono problemi
radioprotezionistici particolari.
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Il laser MED Elettronica e la associata Magnetoterapia (hanno la stessa matricola)
sono molto vecchi ed andrebbero sostituiti. In particolare il laser non è classificato,
non è disponibile alcuna documentazione su di esso e, a quanto si riesce a capire, si
tratta in realtà più di un fotostimolatore HeNe che di un apparecchio per laseterapia
vero e proprio.
Mancano i DPI per questo apparecchio, ma dato che non si riesce a capire la
intensità ed il tipo di emissione, è anche impossibile prescriverne qualcuno. Si
raccomanda ad ogni modo di evitare la visione diretta del fascio e di procedere
speditamente alla prevista sostituzione.
Per quanto riguarda la lampada infrarossa Unitherm 900 R della GMS, essa andrebbe
usata in un ambiente chiuso non solamente dalla paratia già esistente, ma anche da
una tendina opaca mobile. In questo modo si evita la diffusione di radiazione IR-A
verso il resto della stanza.
Occorre richiedere anche un paio di occhiali opachi per radiazione infrarossa
(costano pochi euro e sono reperibili in molti negozi), che dovranno essere
consegnati al paziente durante la applicazione con l’irradiatore GMS. Esporre il
paziente a radiazione IR-A senza occhiali è pericoloso.
Sopralluogo presso ambulatorio fisioterapico P.O. Civitacastellana
e ADI VT/5
Dal punto di vista radioprotezionistico (ma solo su quello) la attuale strutturazione dello
ambulatorio di Fisioterapia è ottimale e rappresenta l’ ideale da realizzare in Azienda. Infatti si ha
una suddivisione in box separati, con un apparecchio elettromedicale in ogni box. La
delimitazione di ciascun box è tramite pareti fisse dell’altezza di circa 2,2 m – opache - e l’
ingresso è chiuso con tenda di stoffa pesante opaca.
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Questa situazione, oltre a garantire la privacy del paziente, comporta un disaccoppiamento
pressoché totale delle sorgenti ottiche perché la radiazione laser diffusa dal paziente non esce dal
box. Le due magnetoterapie presenti, pur presentando un valore del campo sull’ asse delle bobine
circolari lombari di 100 e 160 gauss rispettivamente, sono lontane dall’ area frequentata dal
personale durante il loro funzionamento ed i limiti di esposizione sono quindi certamente
rispettati.
Un problema di minore importanza si ha con i DPI. L’ ambulatorio fisioterapico dispone di un laser
ASA mentre l’ ADI usa domiciliarmente un laser Fisioline. Questi apparecchi sono corredati con
occhiali di protezione oculare generica conformi alla norma EN 166. Tale norma non è valida per
la protezione dalla radiazione laser.
Al fine di prevenire effetti negativi a carico della vista degli operatori che usano abitualmente
queste sorgenti, o a carico dei pazienti, suggeriremmo di dotarsi di occhiali idonei. Questi
andrebbero indossati dal paziente, e dall’ operatore.
Vanno dunque richiesti per via economale n. 4 occhiali antilaser con sigla I 900-910 L5 o
equivalente, provvisti di protezione laterale.
Sopralluogo presso Fisioterapia Belcolle

Abbiamo riscontrato una piena conformità a quanto concordato in
fase progettuale ed a quanto previsto dalla Linea Guida Aziendale
recentemente approvata in merito.
Sopralluogo presso ADI di Viterbo
Gli apparecchi potenzialmente rilevanti ai fini di una valutazione del
rischio sono:
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Apparecchio portatile per magnetoterapia marca Biorem, modello Supera.
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Apparecchio per laserterapia marca Fisioline, modello ICL 15.

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L’ apparecchio per magnetoterapia presenta, all’ esame della documentazione
tecnica, una ampiezza massima del campo magnetico sull’ asse di 50 gauss. Il
campo è inoltre estremamente localizzato essendo associato a dei nuclei. Da un
esame complessivo dell’apparecchio, non sembrano configurarsi situazioni di
superamento dei limiti di esposizione previsti dalla normativa o comunque
situazioni di rischio effettivo da esposizione a onde elettromagnetiche.
L’ apparecchio laser è regolarmente cartellonato e classificato (3B), dotato di
comando a chiave e pulsante a fungo di spegnimento di emergenza come da
norme CEI. La documentazione tecnica è assente ma è plausibile, da un esame
del manipolo, che l’ apparecchio emetta ad una lunghezza d’ onda di 910 nm.
Occorre che il responsabile ordini due occhiali di sigla I 900-910 L4 o equivalente,
con protezione laterale.
L’ unico paio di occhiali fornito con l’ apparecchio è a norma EN 166, EN 175S
(protezione oculare generica) e non offre protezione alla radiazione diffusa.
Sopralluogo presso ambulatorio fisioterapico di Orte
Nello specifico di Orte, abbiamo :

Un laser LIS 1050, di classificazione ignota.
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Un laser che è sicuramente IIIb, il SL 900 IR.

Una sorgente IR-UV a cielo aperto per terapia.



Nessuna di queste sorgenti è accompagnata da DPI. Tali DPI consistono in occhiali,
che devono essere assolutamente resi disponibili per il paziente e, data la
temporanea assenza di box, per l’ operatore. Per la doppia lampada IR-UV sono già
stati comperati un paio di occhiali opachi per il paziente (che vanno benissimo).
L’operatore può proteggersi tenendosi lontano dal paziente durante la terapia, cosa
che del resto viene già fatta. Questo fino alla installazione di un box, che risolverà il
problema in via definitiva.
I due laser lavorano praticamente alla stessa lunghezza d’onda ed hanno
caratteristiche similari. Assumendo cautelativamente una potenza di 25 W, il paziente
e l’ operatore possono proteggersi con degli occhiali . Ne devono essere comperati
almeno quattro : due per i pazienti e due ad uso degli operatori.
Gli occhiali dovrebbero essere in vetro verde o policarbonato verde, con sigla I 900910 L5 o equivalente. Consigliamo pertanto di farne richiesta presso la U.O.
E-Procurement.
Sopralluogo presso servizio integrato U.O.S. Fisioterapia
P.O. Tarquinia + ADI Distretto VT2

La disposizione dei locali è, dal punto di vista
radioprotezionistico è adeguata. L’attività strumentale è
effettuata all’interno di box delimitati da pareti rigide e
dalla parete in muratura del locale, con una tenda di
ingresso opaca, pesante e senza spifferi. Gli apparecchi
interessanti ai fini della presente rassegna sono due
vecchie magnetoterapie portatili, prive di documentazione
tecnica ed abbastanza obsolete, un laser Fisioline ed un
apparecchio per terapia ultrasonica.
Sopralluogo presso servizio integrato U.O.S.
Fisioterapia P.O.Tarquinia + ADI Distretto VT2,
Sono state date le seguenti raccomandazioni al personale :

Usare sempre il laser all’ interno di un box senza finestre (la presenza di finestre
espone a riflessioni)

fare indossare sempre al paziente gli opportuni occhiali antilaser, che devono
essere indossati anche dall’ operatore se questo tiene il manipolo

non eseguire altre prestazioni strumentali nello stesso box del laser su altri
pazienti, quando il laser è in emissione.

la cartellonistica laser non è affissa ma, dato l’ imminente trasferimento della
struttura al IV piano, il problema va rivisto al momento della ricollocazione.


vanno invece urgentemente acquistati due paia di occhiali I 900-910 L4 (norma
EN 207) con protezione laterale, un paio per l’ operatore ed un altro per il
paziente.
per quanto riguarda la terapia ultrasonica, il manipolo è garantito per la
immersione solamente se non viene immerso il cavo (!). Comunque, esso viene
di fatto usato solamente a secco, sicché il problema della sicurezza elettrica non
si pone.
Sopralluogo presso fisioterapia del Poliambulatorio di Tuscania (1)






Apparecchio per laserterapia ASA
L’ apparecchio non è etichettato. Non si riesce a capire né la banda di frequenza
nella quale l’ apparecchio opera, né la potenza emessa. Forse un apparecchio
gemello installato a Civitacastellana.
Sulla base di questa supposizione, si può ritenere che gli occhiali di protezione
idonei siano di sigla I 900-910 L4. Gli occhiali a disposizione (un unico paio) sono
occhiali di protezione oculare generica EN 166 e non sono adeguati.
L’ apparecchio è installato su un carrello mobile, che ne facilita il trasporto. Si
raccomanda di non eseguire la terapia laser in simultanea sullo stesso paziente con
altre terapie (per esempio TENS). Durante la terapia, il laser dovrebbe essere
trasportato nell’ angolo coperto dove è usualmente collocata, in modo che la
radiazione infrarossa diffusa dal laser venga intercettata dalla barriera. L’ attuale
barriera in tendine è inadeguata. Deve essere installata una paratia in cartongesso.
Il cartello antilaser apposto sulla porta di ingresso deve essere spostato sulla
barriera in cartongesso, lato esterno.
Occorre acquistare due occhiali antilaser sigla I 900-910 L4 o equivalente con
protezione laterale, uno per l’ operatore, l’ altro per il paziente. Anche con gli
occhiali, deve essere comunque evitata la visione diretta del fascio.
Apparecchio per ultrasuoni Biorem
Nessuna particolare avvertenza da seguire.
Sopralluogo presso fisioterapia del Poliambulatorio di Tuscania (2)
Lampada ad infrarosso GSM

La lampada è sprovvista di DPI per il paziente. Tali DPI consistono
semplicemente in un paio di occhiali opachi di plastica, del tipo comunemente
usato per le abbronzature artificiali, reperibili per pochi euro in ogni negozio. Il
paziente deve indossare questi occhiali durante la terapia. Esporre il paziente a
radiazione IR-A senza occhiali di protezione è pericoloso.

La lampada è collocata nello stesso locale dove è posizionata la magnetoterapia.
Non si devono operare in simultanea trattamenti di magnetoterapia e con
lampada IR, per evitare la esposizione dell’ altro paziente alla radiazione IR
diffusa.
Magnetoterapia Elettromed

La collocazione dell’apparecchio è ottimale, allo spigolo del fabbricato su un
cortile interno, per cui la esposizione del personale e della popolazione a campi
magnetici è senz’altro trascurabile.

Manca tuttavia la segnaletica di avvisazione per i portatori di pacemakers
(accesso interdetto) e di protesi metalliche (accesso consentito solo dopo
opportuna anamnesi).
Sopralluogo presso ambulatorio fisioterapico VT4
Inventario
s/n
3892
Fornitore/Assistenza
Modello
Sito
U.O.
Rimandi
LASER
TERAPEUT
ICO
Asa
Idea
EX-FNCA
Fisioterapia
Nota n. 1
3894
800300
LASER
TERAPEUT
ICO
Fisioline
ICL 15
EX-FNCA
Fisioterapia
Nota n. 1
3893
800400
LASER
TERAPEUT
ICO
Fisioline
ICL 15
EX-FNCA
Fisioterapia
Nota n. 1
100706
TERAPIA
ULTRASUO
NI
Fisioline
Fisiosonic Plus
EX-FNCA
Fisioterapia
Nota n. 2
2065684107
TERAPIA
ULTRASUO
NI
AS
Donatello
EX-FNCA
Fisioterapia
Nota n. 3
1099 3B
(vecchio)
MAGNETOTERAPI
A
Asa
EX-FNCA
Fisioterapia
Nota n. 4
1100 3B
(vecchio)
3895
nuovo
MAGNETOTERAPI
A
Asa
EX-FNCA
Fisioterapia
Nota n. 4
Biorem s.r.l.
BR/2001
Assistenza
Domi
ciliar
e
ADI
Nota n. 5
Fisioline
ICL 15
EX-FNCA
Assistenza
Domi
ciliare
Nota n. 1
18723
3919
00/0713780
3918
800800
Sopralluogo del
16 ottobre 2008
Tipo
MAGNETOTERAPI
A
PORTATIL
E
LASER
TERAPEUT
ICO
Sopralluogo presso ambulatorio fisioterapico VT4
Nel 2005, si decise di diminuire il rischio NIR ristrutturando
l’ Ambulatorio d’ intesa con la Coordinatrice ed il Responsabile di
Distretto. Nella relazione finale del 30 marzo 2005 si concludeva :
“Con questa ridisposizione, la cui attuazione è stata da noi
verificata, vengono disattivati due laser causando un allungamento
delle file di attesa per i trattamenti di laserterapia.
Al fine di garantire il ripristino dei livelli quantitativi di prestazione
nella sicurezza, sembra assolutamente tassativo acquisire ulteriori
spazi. Naturalmente la ridisposizione effettuata non risolve il
problema della privacy dei trattamenti (derivato dalla simultanea
presenza di più pazienti nello stesso locale) la cui analisi non
compete allo scrivente ufficio.”
Sopralluogo presso ambulatorio fisioterapico VT4





Nulla è stato fatto per acquisire nuovi spazi. Inoltre sono stati riattivati i due laser
terapeutici ed è stato acquisito un ulteriore apparecchio per U.S. (modello
“Donatello”). Essi sono stati collocati nell’ ambiente di magnetoterapia e fatti
funzionare in contemporanea con le attività di MGT, con il risultato che i pazienti
sottoposti a magnetoterapia sono in campo di radiazione laser diffusa.
L’ apparecchio laser è posizionato correttamente, ma opera a cielo aperto senza
tenda di alcun tipo e fatto funzionare in simultanea con la TENS .
La situazione riscontrata nel sopralluogo attuale annulla i pochi vantaggi offerti
dalla sistemazione realizzata nel 2005 . TALE SITUAZIONE E’ INACCETTABILE DAL
PUNTO DI VISTA DELLA GESTIONE DELLE SORGENTI NIR. Pertanto, occorre
considerare come inderogabile il trasferimento della struttura.
Come interventi immediati, è necessario ripristinare la situazione del 2005
rimuovendo dal servizio il “Donatello” ed il laser ICL 15 posto in magnetoterapia ed
accettando il conseguente allungamento delle file di attesa. Il laser deve essere
coperto con tenda opaca.
E’ poi assolutamente essenziale che gli operatori abbiano una maggiore percezione
del rischio. I dispositivi di protezione oculare antilaser non vengono dati al paziente,
né indossati dagli operatori nonostante le sorgenti siano scoperte. Degli occhiali
disponibili e censiti nel 2005, tre erano rotti e non se ne era richiesta sostituzione.
Questi DPI debbono essere usati, e la responsabile del loro corretto uso è, ai sensi
della normativa vigente, il coordinatore.
Sopralluogo presso ambulatorio fisioterapico VT4
Azioni correttive:





Un apparecchio per magnetoterapia è stato spostato nel locale antistante, zona
ingresso, lato parete separatoria dal vicino ambulatorio.
Un laser per terapia è stato collocato sullo stesso lato, accanto all’ apparecchio
di cui al punto 1). I due apparecchi vengono utilizzati in modo alternato, e sono
separati dall’ ambiente circostante (che è zona libera) da una tenda spessa
opaca, che garantisce l’ assorbimento della luce laser ed al contempo la privacy.
La tenda è scorrevole su un separé. Considerando che l’ apparecchio per terapia
più vicino è situato sul lato opposto della stanza, la attuale sistemazione non
peggiora la esposizione EM rispetto alla sistemazione precedente.
Nel posto lasciato vuoto dalla magnetoterapia è stato posto un letto per
trattamenti FKT, con accanto una ulteriore sorgente laser che però viene usata
quando non vi sono altri trattamenti in corso nel locale.
E’ doveroso sottolineare che la risistemazione effettuata non risolve i problemi
evidenziati, dovuti alla oggettiva esiguità degli spazi e pertanto non aggirabili
con la semplice ridislocazione delle sorgenti.
La ridislocazione è accettabile in via provvisoria, ferma restando la necessità di
una più autentica risoluzione dei problemi.
Ambulatorio FKT
VT/04 Vetralla
1-Precisazioni


I laser della Classe III B devono essere posti in opera in aree ad
accesso delimitato, il che significa che ogni laser dovrebbe essere
dislocato in un locale proprio (CEI 76-2). La norma prescrive anzi un
interblocco-porta a emissione in corso, sebbene questo non sia
raccomandato per le applicazioni mediche (e noi infatti non lo
raccomandiamo).
La radiazione IR-A è dotata di alta penetrazione nel globo oculare e
può quindi provocare danni alla retina, oltre che al cristallino. Sebbene
per la Classe III B la radiazione diffusa non sia considerata pericolosa –
mentre è comunque obbligatorio evitare l’ esposizione al fascio direttola pericolosità intrinseca di questa regione spettrale fa sì che la norma
prescriva : a) locali separati ad accesso controllato; b) assenza di
superfici riflettenti nel suddetto locale; c) uso di occhiali protettivi
adeguati per il paziente e, se esposto, per l’ operatore. Va tenuto
presente che a 910 nm è praticamente impossibile limitare la diffusione
dalle pareti, carrelli, etc.
2-Precisazioni



Per la magnetoterapia, la letteratura non segnala problemi sanitari
connessi a campi magnetici oscillanti o statici di intensità così piccola.
Non dovrebbero esservi problemi associati alla esposizione cronica
dei lavoratori. Tuttavia, a scopo puramente cautelativo, è opportuno
limitare l’ esposizione ai più bassi livelli ottenibili (ALARA).
La magnetoterapia è invece rigorosamente esclusa per pazienti
portatori di dispositivi elettromedicali quali pacemakers, pompe ad
insulina, etc. Queste aree devono essere ad accesso controllato e
limitato ai soli pazienti destinati a quel tipo di procedura. Ciò significa
che devono esistere delle pareti, e che su queste pareti deve essere
affissa cartellonistica di divieto alla entrata di queste persone.
Altri pazienti destinati alla magnetoterapia e che devono essere
filtrati sono i portatori di protesi metalliche. Sebbene a valori di
campo così bassi una dislocazione della protesi sia alquanto
improbabile, il fatto che il campo sia oscillante pone potenzialmente
un problema di riscaldamento.
Conclusioni




Sono state riscontrate una serie di criticità che sono probabilmente comuni a
tutti gli analoghi ambienti di lavoro nel contesto aziendale : assenza di box
schermanti/isolanti per le sorgenti ottiche e le magnetoterapie, carenza o
inesistenza della documentazione tecnica, carenza dei DPI, assenza o
insufficienza della cartellonistica di sicurezza … assenza di modulistica di
consenso informato. Queste tematiche di ordine generale, richiedono una
risposta comune per tutti gli ambulatori fisioterapici.
Nelle more di un possibile riordino della Fisioterapia regionale e aziendale sarà
utile fornire – in un’ unico documento - una serie di indicazioni e di linee di
intervento comuni, anche allo scopo di evitare disomogeneità e scongiurare
possibili incidenti;
Si è deciso invece di procedere con una certa urgenza alla acquisizione dei
dispositivi di protezione individuale (DPI) laddove questi sono inadeguati o
carenti.
E’ anche urgente che laddove si stiano predisponendo nuovi locali o sedi si
tenga presente la necessaria interazione con il SPTSReAS e con La Fisica
Sanitaria allo scopo di eliminare i problemi in fase progettuale, come è stato
fatto per Belcolle.
Fine presentazione - Grazie
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