Sommario 1 PREMESSA ........................................................................................................................................................ 2 2 IMPIANTO ELETTRICO ..................................................................................................................................... 2 3 2.1 Dati Elettrici ............................................................................................................................................. 2 2.2 Normativa di riferimento ...................................................................................................................... 2 2.3 Criteri di dimensionamento ................................................................................................................. 3 2.4 Calcolo della potenza assorbita........................................................................................................ 3 2.5 Dimensionamento delle linee ............................................................................................................. 4 2.6 Calcolo della caduta di tensione...................................................................................................... 5 2.7 Calcolo delle correnti di corto circuito............................................................................................. 5 2.8 Circuito di Distribuzione ........................................................................................................................ 6 2.9 Protezione dai sovraccarichi e corto circuiti ................................................................................... 6 2.10 Protezione dai contatti indiretti .......................................................................................................... 7 2.11 Impianto di terra, di protezione e di egualizzazione del potenziale........................................... 7 2.12 Conduttore di terra ............................................................................................................................... 8 2.13 Collettore o nodo principale di terra ................................................................................................ 8 2.14 Conduttori di protezione...................................................................................................................... 8 2.15 Conduttori equipotenziali .................................................................................................................... 9 APPARECCHI ILLUMINANTI CON TECNCOLOGIA A LED ......................................................................... 9 3.1 Tipologia.................................................................................................................................................. 9 3.2 Dati tecnici ............................................................................................................................................. 9 3.3 Criteri di dimensionamento ............................................................................................................... 10 3.4 Potenza risparmiata ............................................................................................................................ 10 3.5 Circuito di distribuzione esistente ..................................................................................................... 11 1 / 11 1 PREMESSA Il progetto in questione prevede la riqualificazione energetica dell’edificio scolastico e dell’impianto termico esistente, con la sostituzione di quest’ultimo con un impianto di condizionamento del tipo idronico a pompa di calore elettrica, suddiviso in base alla tipologia di terminali dello stesso impianto, in ambienti serviti da terminali del tipo a ventilconvettori o a radiatori, oltreché prevedere un impianto di recupero del calore e ventilazione forzata. A tal proposito verrà realizzato un impianto elettrico a servizio delle suddette utenze, che hanno richiesto un aumento della potenza elettrica, con la realizzazione di un quadro per servizi tecnologici (QST), un quadro per la centrale termica (QCT) e il rifacimento del quadro con gli interruttori generali (QIG) in prossimità del contatore di energia elettrica. In tal modo il quadro generale esistente diventerà il quadro servizi scolastici (QSS). La presente relazione tecnica illustra i criteri adottati per la progettazione del’ampliamento dell’impianto elettrico e della rimodulazione dei quadri di comando. 2 2.1 IMPIANTO ELETTRICO Dati Elettrici Ente fornitore ENEL Potenza di progetto: 34 kW Tensione di alimentazione: 380 V - 50hz Alimentazione trifase + neutro (3F+N) Sistema di collegamento a terra TT Sistema elettrico combinato di categoria “0” e “I A” Corrente di corto circuito alla consegna 6 KA (presunta) 2.2 Normativa di riferimento La progettazione del suddetto impianto elettrico è stata effettuata nel pieno rispetto delle norme vigenti in materia, in particolare in conformità a: Norma CEI 17.5 parte 2 Norma CEI 17.11 parte 3 Norma CEI 17.13/1/2/3 Norma CEI 23-51 Norma CEI 20-20 Norma CEI 20-22 Norma CEI 23-8 Norma CEI 64-8 D.Lgs. n° 81/2008 Legge 10 Marzo 1968 n° 186 D.P.R. 24 Luglio 1996 n° 503 DM n° 37/2008 (ex L. n° 46/90) DPR n° 462/01 del 23/01/2001 (interruttori di manovra); (interruttori di manovra, sezionatori e unità combinate con fusibile); (apparecchiature assiemate di protezione: quadri elettrici di BT); (prescrizioni per la realizzazione, verifiche e prove di quadri per usi domestici o similari); (cavi isolati in pvc con tensione nominale 450/750 V); (prove di incendio sui cavi elettrici); (tubi rigidi in pvc ed accessori); (impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata). (norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro); (disposizioni concernenti la realizzazione di materiali e impianti a regola d’arte); (Regolamento recante norme per l’abbattimento barriere architettoniche); (norme per la sicurezza degli impianti); (le verifiche di legge sugli impianti di terra) Inoltre, ai fini della prevenzione incendi, l’impianto elettrico risponderà ai seguenti requisiti: − Non costituirà causa primaria d’incendio o esplosione. 2 / 11 − − − − − − − − Non fornirà alimento o via privilegiata di propagazione degli incendi; Il comportamento della membratura sarà compatibile con la specifica destinazione d’uso dei singoli locali. Sarà suddiviso in modo che un eventuale guasto non provochi la messa fuori servizio dell’intera utenza; Disporrà di apparecchi di manovra ubicati in zone “protette”, su ognuno dei quali sarà riportato, con chiare indicazioni, il circuito cui si riferisce; Il dispositivo di carica degli accumulatori delle plafoniere per illuminazione di sicurezza sarà del tipo automatico e tale da consentire la ricarica completa entro le 12 ore; L’autonomia dell’illuminazione di sicurezza consentirà lo svolgimento in sicurezza del soccorso, e comunque non sarà inferiore a 2 ore; L’impianto d’illuminazione di sicurezza, realizzato con singole lampade ad alimentazione autonoma, che assicurano il funzionamento per almeno 2 ore, assicura un livello di illuminazione non inferiore a 5 lux, ad 1 m di altezza dal piano di calpestio lungo le vie di uscita; Il quadro elettrico generale è stato ubicato in posizione facilmente accessibile, segnalata e protetta dall’incendio. Disegni, schemi e planimetrie di progetto allegati si intendono parte integrante della presente relazione tecnica. 2.3 Criteri di dimensionamento Il dimensionamento dei componenti dell’impianto è stato effettuato secondo il seguente procedimento: − definizione della potenza richiesta dall’impianto − calcolo delle correnti di impiego assorbite da ciascun carico e, quindi, calcolo delle correnti assorbite dai quadri di zona e dalle linee principali; − fissato il tipo di posa delle condutture, mediante le tabelle IEC 364-5-523, calcolo della portata dei cavi e della loro sezione; − calcolo della corrente di corto circuito trifase e fase-neutro per ciascun punto di derivazione e scelta, alla luce della valutazione di cui al punto precedente, di un interruttore automatico magnetotermico, con modulo differenziale dove previsto, adeguato. − valutazione del valore nominale di corrente degli interruttori automatici, secondo la norma CEI 64-8; − valutazione della caduta percentuale di tensione in condizione di funzionamento ordinario per ciascuna linea, e verifica del rispetto della norma CEI 64-8/525; − dimensionamento dell'impianto di terra. 2.4 Calcolo della potenza assorbita Il calcolo è stato effettuato considerando i carichi suddivisi nel seguente modo: Descrizione Circuito Linea pompa di calore Linea aerotermo Linea pompa Linea pompa Linea circolatore Linea circolatore Descrizione carichi unitari Quadro Centrale Termica (QCT) Alimentazione pompa di calore Alimentazione aerotermo Alimentazione pompa ricircolo ACS Alimentazione pompa circuito solare Alimentazione circuito radiatori Alimentazione circuito fancoil Totale QCT Potenza Totale [W] Coeff. di utiliz. Ku Potenza Effetiva [W] 18000 200 400 1 1 1 18000 200 400 400 1 400 100 500 19600 1 1 1 100 50 19600 Quadro Servizi Tecnologici (QST) 3 / 11 Linea Quadro Centrale Termica Linea quadretto irrigazione Linea recuperatore di calore Linea recuperatore di calore Linea recuperatore di calore Linea recuperatore di calore Linea fancoil Linea fancoil Linea fancoil Riserva 19600 1 19600 1500 2100 2100 1300 1700 500 500 500 1200 (stimata) 31000 1 1 1 1 1 1 1 1 1500 2100 2100 1300 17000 500 500 500 1 1200 1 31000 Alimentazione quadro esistente 30000 0.7 21000 Alimentazione QST 31000 1 31000 Alimentazione QFV Alimentazione linea 1 Alimentazione linea 2 Totale QIG e totale impianto 15000 200 100 76300 1 1 1 0.88 15000 200 100 64144 Alimentazione QCT Alimentazione pompa irrigazione Alimentazione recuperatore n. 1 Alimentazione recuperatore n. 2 Alimentazione recuperatore n. 3 Alimentazione recuperatore n. 4 Alimentazione linea 1 Alimentazione linea 2 Alimentazione linea 3 Totale QST Quadro Interruttori Generali (QIG) Linea Quadro Servizi Scolastici Linea Quadro Servizi Tecnologici Linea quadro fotovoltaico Linea illuminazione esterna Linea illuminazione esterna Considerando i seguenti coefficienti di contemporaneità: Quadro Centrale Termica (QCT) Kc = 1 Quadro Servizi Tecnologici (QST) Kc = 1 Quadro Servizi Scolastici (QSS) Tecnologici (QST) Kc = 1 Quadro Interruttori Generali (QIG) Kc = 0.5 Otteniamo per la potenza totale di P = 33650 W Si consiglia una potenza minima installata Pi = 35 kW 2.5 Dimensionamento delle linee Le tabelle adottate per il dimensionamento delle sezioni minime corrispondenti alle correnti di impiego ed al tipo di posa sono le IEC 364-5-523. Il valore della corrente di impiego Ib è determinato, conformemente alla definizione di cui all'art. 25.4 della norma CEI 64-8, mediante le formule: Ib = a) dove b) dove linee terminali: Pc cosφ Ku = = = c = [A] potenza del carico applicato [kW] fattore di potenza del carico coefficiente di utilizzazione del carico 3 per i sistemi trifase; 1 per i sistemi monofase linee di distribuzione: Kc K u ⋅ Pc ⋅ 1000 c ⋅ Vn ⋅ cos φ Ib = K c ⋅ ∑ Ilineederivate [A] = fattore di contemporaneità dei carichi ∑ Ilineederivate = somma vettoriale delle correnti derivate La corrente di impiego deve poi soddisfare la verifica termica della conduttura: 4 / 11 Ib ≤ Iz Dove Iz = valore massimo della corrente che può fluire in una conduttura, in regime permanente ed in determinate condizioni, senza che la temperatura superi un valore specificato ai sensi della norma CEI64-8/25.5 e della IEC 364-5-523 Si rimanda agli schemi elettrici unifilari dei quadri di comando nei quali sono indicati i valori delle correnti Ib e Iz per i singoli circuiti. 2.6 Calcolo della caduta di tensione Il dimensionamento dei cavi è effettuato imponendo (oltre ai vincoli derivanti dalle considerazioni precedenti relative ai carichi ed alla verifica termica) che, per ogni tratto di linea a partire dal punto di consegna, la caduta di tensione non sia mai superiore al 4% della tensione nominale di rete. Il valore di caduta di tensione in un generico conduttore viene ricavato attraverso la formula: ( L2 ⋅ r 2 + x 2 ∆V f = I b ⋅ L ⋅ [r ⋅ cos(φc ) + x ⋅ sen (φc )] + 2 ⋅V f ) dove ∆Vf Vf Ib L r x Φc = = = = = = = caduta di tensione del conduttore [V] tensione di fase [V] corrente di impiego della linea [A] lunghezza della conduttura [m] resistenza specifica del conduttore [Ω/m] reattanza specifica del conduttore [Ω/m] angolo di sfasamento fra la Ib e la tensione di fase Il valore della caduta di tensione è pari a: a) nei sistemi trifase: ∆Vtr = 3 ⋅ ∆Vf [V] b) nei sistemi monofase: ∆Vmon = 2 ⋅ ∆Vf [V] Il valore della caduta di tensione percentuale si ricava dalle formule: ∆Vtr % = ∆Vtr ⋅ 100 3 ⋅ Vf ∆Vmon = ∆Vmon ⋅100 Vf a) nei sistemi trifase: b) nei sistemi monofase: Per l’impianto in oggetto si è imposta una caduta di tensione non superiore al 4%, si rimanda agli schemi elettrici unifilari dei quadri di comando nei quali sono indicati i valori delle cadute di tensione per i singoli circuiti sia di linea sia totale. 2.7 Calcolo delle correnti di corto circuito Per scegliere in modo appropriato le apparecchiature di protezione si deve determinare correttamente l'entità delle correnti di corto circuito nei vari punti dell'impianto e nelle condizioni più sfavorevoli di guasto. Tale analisi và perciò effettuata per le situazioni estreme, corrispondenti rispettivamente al calcolo della corrente di corto circuito massima nel punto di origine di ogni conduttura e di quella minima al suo termine. 5 / 11 La corrente di corto circuito massima in un sistema trifase si ha per corto circuito trifase nel punto di origine della conduttura; la sua conoscenza è necessaria per stabilire il potere di interruzione del dispositivo di protezione. La corrente di corto circuito minima si ha per guasto fase-fase o faseneutro o per guasto fase-massa nel punto della conduttura più lontano dall'origine; la sua conoscenza è richiesta per la verifica del corretto intervento delle protezioni in corrispondenza di tali valori di corrente. Le caratteristiche degli interruttori utilizzati sono riportate negli schemi elettrici unifilari dei quadri di comando. 2.8 Circuito di Distribuzione Note le potenze degli utilizzatori, ogni circuito è stato dimensionato in modo da poter convogliare la corrente di impiego ad esso pertinente. La portata dei conduttori previsti, in regime permanente, risulta superiore a tale circuito, inoltre la caduta di tensione percentuale calcolata in rapporto alla lunghezza degli stessi ed alla potenza trasportata, risulta minore da quella prevista dalla norma (≤ 4 %). I cavi utilizzati saranno del tipo FG7OR sia posti all’esterno in cavidotti interrati che posti all’interno in canali/tubazioni, e del tipo NO7V-K posti all’interno in canali/tubazioni. Il tipo di posa sarà effettuato: − in tubi interrati, di diametro opportuno, del tipo a doppia parete lisci internamente e corrugati esternamente; − in tubi a vista, fissati a parete e/o soffitto, di diametro opportuno, del tipo rigido in PVC serie pesante con raccordi aventi grado di protezione minimo IP55; − in canali a vista, fissati a parete e/o soffitto, di diametro opportuno, del tipo in pvc con coperchio di chiusura aventi grado di protezione minimo IP40. La scelta del diametro dei tubi e canali è stata effettuata considerando: − per i tubi un diametro interno maggiore di 1,3 volte il diametro del fascio di cavi in essi presenti; − per i canali una sezione interna doppia rispetto alla sezione del fascio di cavi in essi contenuti. Tutti i materiali utilizzati per l’impianto devono essere muniti di Marchio Italiano di Qualità (oppure di certificato di rispondenza a quanto prescritto dalla norma CEI 64-8 3a edizione alla sezione 422). Per la protezione dei circuiti e delle persone e il sezionamento per manutenzione elettrica, sono stati previsti interruttori Magnetotermici Differenziali in grado di interrompere le sovracorrenti previste in ogni punto dei circuiti, nonché in grado di interrompere, entro 5 secondi, le correnti di guasto verso terra di intensità tale da mantenere sulle masse di tutti i locali tensioni non superiori a 50 V. 2.9 Protezione dai sovraccarichi e corto circuiti La scelta dei dispositivi di protezione dai sovraccarichi, secondo quanto prescritto dalla norma CEI 64-8/433.2, discende dalla verifica della seguente condizione: Ib ≤ In ≤ I z dove Iz = portata di corrente della linea ai sensi della CEI 64-8/25.5 e IEC 364-5-523 Ib = corrente di impiego ai sensi della CEI 64-8/25.4 In = corrente nominale del dispositivo La protezione dai corto circuiti, conformemente alla norma CEI 64-8/434.1, viene effettuata verificando che i dispositivi di protezione soddisfino le seguenti condizioni: Icc max ≤ Pc Dove Iccmax = corrente di corto circuito presunto nel punto di installazione [kA] 6 / 11 Pc = potere di interruzione del dispositivo [kA] I2 ⋅ t ≤ K 2 ⋅ S2 dove I2⋅t = energia specifica massima passante nel dispositivo [A]2[s] S = sezione del conduttore [mm2] K = coefficiente caratteristico del cavo Conformemente alla norma CEI 64-8 il valore del coefficiente K vale: - 115 per i cavi in rame isolati in PVC - 143 per i cavi in rame isolati in EPR A protezione si useranno interruttori automatici magnetotermici rispondenti alle norme CEI 17-5 e IEC 947, le cui caratteristiche sono riportate negli schemi elettrici unifilari dei quadri di comando. 2.10 Protezione dai contatti indiretti La protezione dai contatti indiretti è effettuata conformemente alla norma CEI 64-8/413.1.4 verificando la seguente condizione: RA < 50 / Ia dove RA = somma delle resistenze verso terra [Ω] Ia corrente che provoca l'intervento automatico del dispositivo di protezione [A] = La protezione contro i contatti indiretti si ottiene mediante il sistema di messa a terra ed il suo coordinamento con interruttori automatici magnetotermici differenziali o automatici differenziali puri, in maniera da realizzare un valore: RA ≤ 50 I∆n dove RA = somma delle resistenze verso terra [Ω] I∆n = corrente che provoca l'intervento automatico del dispositivo differenziale [A] Nel caso specifico sono stati previsti su ogni circuito dei differenziali di tipo istantaneo con Idn = 0.3 e 0.03 A in classe AC in relazione al carico protetto. Considerando il caso peggiorativo per corrente di dispersione di 0,6 A la resistenza di terra non deve superare il valore di 83.33 [Ω]. Si dovrà effettuare alla fine dei lavori una verifica della resistenza di terra dell’impianto. 2.11 Impianto di terra, di protezione e di egualizzazione del potenziale La messa a terra di protezione e/o di funzionamento deve essere realizzata mediante impianto di terra costituito da dispersore, conduttori di terra, collettore (o nodo) di terra, conduttori di protezione ed equipotenziali, secondo quanto indicato dalla norma CEI 64-8 ff. 1917 e 1920 cap. 24 e 54. Il dispersore ed i conduttori di protezione delle masse devono garantire una resistenza totale RA [Ω] uguale od inferiore al valore indicato al punto precedente della presente relazione. 7 / 11 Si fa presente che la struttura è già munita di un impianto di terra e che le nuove utenze verranno collegate all’impianto esistente, previa misura della resistenza di terra come già specificato e lo stesso dovrà sottostare alle specifiche di seguito riportate. 2.12 Conduttore di terra Il conduttore di terra deve essere realizzato mediante corda di rame di sezione pari ad almeno 16 mm2, protetta meccanicamente e contro la corrosione. Le giunzioni fra il conduttore di terra ed il dispersore devono essere ispezionabili e realizzate con saldatura forte o autogena o con robusti morsetti (garantendo una superficie di contatto ≥ 200 mm2) o manicotti che assicurino un contatto equivalente a quello della saldatura. Esse inoltre non devono danneggiare né i dispersori, né i conduttori di terra. 2.13 Collettore o nodo principale di terra Deve essere costituito da un morsetto o da una barra e ad esso devono essere collegati: - i conduttori di terra; - i conduttori di protezione; - i conduttori equipotenziali principali; - l'eventuale conduttore di messa a terra di un punto del sistema. Sul conduttore di terra deve essere previsto un dispositivo di apertura in posizione accessibile, combinato con il collettore di terra e manovrabile solo con attrezzo, per permettere la misura della resistenza di terra. 2.14 Conduttori di protezione La sezione minima dei conduttori di protezione può essere scelta in relazione alla sezione del conduttore di fase secondo la seguente tabella, premesso che il conduttore di protezione è costituito dello stesso materiale del conduttore di fase ed è posto lungo la stessa linea di questo: S < 16 Sp = S 16 < S< 35 Sp = 16 S > 35 Sp = S/2 dove S = sezione del conduttore di fase [mm2] Sp = sezione minima del corrispondente conduttore di protezione [mm2] Si precisa, inoltre, che quando il conduttore di protezione non fa parte della stessa conduttura dei conduttori di fase, la sua sezione non deve essere inferiore a: - 2.5 mm2 se con protezione meccanica; - 4 mm2 se senza protezione meccanica. Il conduttore di protezione comune a più circuiti deve essere dimensionato in funzione del conduttore di fase avente sezione maggiore. I conduttori di protezione possono essere costituiti da: - anime di cavi multipolari; - cavi nudi o cavi unipolari che fanno o non fanno parte della stessa conduttura dei conduttori attivi; 8 / 11 - involucri metallici di apparecchiature costruite in fabbrica, schermi ed armature di alcuni cavi quando sia assicurata la continuità elettrica mediante protezione contro il danneggiamento meccanico, chimico ed elettrochimico; sia assicurata una conduttanza almeno pari a quella risultante per il corrispondente conduttore di protezione; sia possibile la connessione in punti predisposti di altri conduttori di protezione; - rivestimenti metallici ed armature di cavi, tubi protettivi e canali metallici, solo quando è assicurata la continuità elettrica mediante protezione contro il danneggiamento meccanico, chimico ed elettrochimico ed una conduttanza almeno pari a quella risultante per il corrispondente conduttore di protezione. E' opportuno precisare che le tubazioni metalliche contenenti sostanze infiammabili (es. gas, gasolio, ecc.) non devono essere utilizzate come conduttori di protezione. 2.15 Conduttori equipotenziali a) Conduttori equipotenziali principali: − devono avere sezione ≥ alla metà di quella del conduttore di protezione principale di sezione maggiore, con un minimo di 6 mm2 se il conduttore è in rame, la sezione massima può essere 25 mm2. b) Conduttori equipotenziali supplementari: − connessione di due masse (parti conduttrici facenti parte dell'impianto elettrico): sezione ≥ di quella del conduttore di protezione di sezione minore; − connessione di massa a massa estranea (parte conduttrice non facente parte dell'impianto elettrico): sezione ≥ alla metà della sezione del conduttore di protezione della massa; − -per altre possibili connessioni e, comunque, in ogni caso: sezione ≥ 2.5 mm2 se con protezione meccanica, ≥ 4mm2 se senza protezione meccanica. 3 3.1 APPARECCHI ILLUMINANTI CON TECNCOLOGIA A LED Tipologia Sono previste le seguenti tipologie di plafoniere: • plafoniere in ambienti con controsoffitto: - tipo “CoreLine Recessed” della ditta PHILIPS o similari di forma quadrata per corridoi, disimpegni, refettorio e aula; - tipo “CoreLine ProSet” della ditta PHILIPS o similari di forma circolare per antibagni e w.c.; • plafoniere in ambienti senza controsoffitto: - tipo “CoreLine Surface-mounted” della ditta PHILIPS o similari di forma quadrata per aule e disimpegni ed esterni; - tipo “Goldola LED” della dita PHILPS o similari di forma circolare per antibagni e w.c.; - tipo “CoreLine Waterproof” della ditta PHILIPS o similari di forma rettangolare per cucina e vano tecnico. 3.2 Dati tecnici Tipo “CoreLine Recessed” - Corpo in acciaio di forma quadrata e di colore bianco per montaggio a incasso in controsoffitto. Riflettore interno in acciaio. Copertura ottica in policarbonato. Sistema a LED da 42 W. Durata funzionamento 30.000 ore. Temperatura colore 4000 K. Flusso luminoso 3700 Lm. Efficienza luminosa 88 Lm/W. Indice resa cromatica Ra ≥ 80. Grado di protezione IP20. Classe isolamento 1. Grado di sicurezza F. Protezione urti IK02. Marcatura CE. Unità di alimentazione elettronica idonea per interfaccia con sistema DALI. Dimensioni: 600x600 mm. Tipo “CoreLine ProSet” 9 / 11 Corpo in alluminio di forma circolare e di colore bianco per montaggio a incasso in controsoffitto. Materiale ottico e copertura ottica in policarbonato. Sistema a LED da 13 W. Durata funzionamento 30.000 ore. Temperatura colore 4000 K. Flusso luminoso 640 Lm. Efficienza luminosa 50 Lm/W. Indice resa cromatica Ra ≥ 80. Grado di protezione IP44. Classe isolamento 1. Grado di sicurezza F. Protezione urti IK05. Marcatura CE. Unità di alimentazione elettronica idonea per interfaccia con sistema DALI. Dimensioni: Ø 90 mm, h 73 mm. Tipo “CoreLine Surface-mounted” - Corpo in acciaio di forma quadrata e di colore bianco per montaggio a soffitto e/o parete. Riflettore interno in acciaio. Copertura ottica in policarbonato. Sistema a LED da 42 W. Durata funzionamento 30.000 ore. Temperatura colore 4000 K. Flusso luminoso 3700 Lm. Efficienza luminosa 88 Lm/W. Indice resa cromatica Ra ≥ 80. Grado di protezione IP20. Classe isolamento 1. Grado di sicurezza F. Protezione urti IK02. Marcatura CE. Unità di alimentazione elettronica idonea per interfaccia con sistema DALI. Dimensioni: 600x600 mm. Tipo “CoreLine Gondola LED” - Corpo in policarbonato di colore bianco per montaggio a soffitto e/o parete. Coppa di chiusura in policarbonato. Sistema a LED da 24 W. Durata funzionamento 50.000 ore. Temperatura colore 4000 K. Flusso luminoso 700 Lm. Indice resa cromatica Ra ≥ 80. Grado di protezione IP65. Classe isolamento 1. Grado di sicurezza F. Protezione urti IK10. Marcatura CE. Unità di alimentazione elettronica. Dimensioni: Ø 340 mm. Tipo “CoreLine Waterproof” - Corpo in policarbonato di colore grigio per montaggio a soffitto. Coppa di chiusura in policarbonato. Sistema a LED da 41 W. Durata funzionamento 50.000 ore. Temperatura colore 4000 K. Flusso luminoso 4000 Lm. Efficienza luminosa 98 Lm/W. Indice resa cromatica Ra ≥ 80. Grado di protezione IP65. Classe isolamento I. Grado di sicurezza F. Protezione urti IK08. Marcatura CE. Unità di alimentazione elettronica. Dimensioni 90x1200 mm. - 3.3 Criteri di dimensionamento La potenza ed il numero dei punti luce del singolo ambiente sono stati determinati secondo i seguenti criteri: 1. destinazione d’uso del locale; 2. attribuzione del valore di illuminamento secondo la norma UNI 10380; 3. altezza di montaggio rispetto al piano di lavoro 4. attribuzione dei coefficienti di riflessione di soffitto e pareti. Relativamente al secondo punto la norma prevede i seguenti valori di illuminamento: - aule e uffici: 300 lux - mense: 200 lux - cucine: 500 lux - ingressi: 200 lux - aree di circolazione e corridoi: 100 lux - bagni: 100 lux Relativamente al quarto punto sono stati attribuiti coefficienti di riflessione pari all’86% per il soffitto e le pareti ed al 50% per il pavimento con riferimento al colore di superfici chiare, mentre è stato assunto in maniera prudenziale un coefficiente di manutenzione pari a 0,8. Il calcolo dei valori di illuminamento è stato eseguito con il software DIALUX ed i relativi risultati sono riportati in calce alla presente relazione. 3.4 Potenza risparmiata Come detto in premessa i punti luce esistenti sono costituiti da plafoniere con due tubi fluorescenti della potenza di 18 e 36 W, per una potenza nominale complessiva pari a circa 4,1 kW. Le nuove plafoniere a LED previste in sostituzione, così come riportato nelle tavole progettuali, della potenza di 13, 24, 41 e 42 W determinano una potenza complessiva pari a 2,1 kW. Pertanto il risparmio di potenza conseguito risulta essere pari a 2 kW. 10 / 11 3.5 Circuito di distribuzione esistente La conferma del numero dei punti luce con la riduzione della potenza complessiva dell’impianto di illuminazione, porta di conseguenza una riduzione del valore di corrente con riduzione delle perdite per effetto Joule e della caduta di tensione. Ciò porta ad un miglioramento dell’efficienza dell’impianto senza nessuna modifica dello stesso. Ottobre, 2014 I Progettisti Ing. Pasquale DEGLI ATTI Ing. Vincenzo URSO Ing. Elisa VINCENTI 11 / 11