Stato Sociale, federalismo e tagli
indiscriminati
Circa un anno fa, sempre in questo periodo, il
Consiglio regionale del Veneto approvava il
bilancio di previsione 2010 ed in quella
occasione aboliva l’addizionale irpef dell’0,5%
aggiuntiva per i redditi che superavano
annualmente i 29.0000 euro.
Un regalo ai redditi più alti ed un calo di entrate
per la nostra regione di circa 150 milioni di euro.
L’80% della spesa delle regioni è legata al
capitolo della sanità.
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Vicenza - Febbraio 2011
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Stato Sociale, federalismo e tagli
indiscriminati
A Luglio dello scorso anno viene approvata una manovra
economica finanziaria che prevede tagli e, in misura più
piccola maggiori entrate, per circa 25 miliardi di euro
distribuiti nell’arco del biennio 2011-2012.
Il giudizio della Cgil fu molto duro: una manovra iniqua e
sbagliata, fermo restando che i conti pubblici debbono
tornare in ordine.
Iniqua perché divideva il Paese. Sbagliata perché non vi
erano
provvedimenti
adeguati
di
sostegno
all’occupazione, alla crescita ed allo sviluppo, quindi agli
investimenti.
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Stato Sociale, federalismo e tagli
indiscriminati
Ricordiamo alcune decisioni di quella Legge:
Le autonomie locali (alla faccia del federalismo) concorrono alla manovra
finanziaria con tagli, nell’arco di un biennio, di 5,5 miliardi per le regioni,
di 2,5 miliardi per i comuni e di 500 milioni per le province;
Con effetto dal primo luglio aumentano, in maniera forfetaria, i pedaggi
autostradali: 1 euro per i veicoli leggeri e 2 euro per quelli pesanti.
Dall’1.1.2011 scattano ulteriori aumenti: +10%;
Ai dipendenti pubblici viene bloccato il rinnovo contrattuale per il triennio
2010/2012. Viene erogata la sola vacanza contrattuale;
Le dipendenti pubbliche, dal primo gennaio 2012, vedono innalzata l’età
per la pensione di vecchiaia a 65 anni;
Sempre nel pubblico impiego viene previsto il blocco delle assunzioni
(nel periodo 2010/2013 ogni 10 cessazioni si possono effettuare due
assunzioni) e la riduzione del 50% dei rapporti di lavoro flessibili e/o
tempo determinato;
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Stato Sociale, federalismo e tagli
indiscriminati
Ricordiamo alcune decisioni di quella Legge:
·Per ciascuno degli esercizi finanziari 2011-2013 sono ridotti gli
stanziamenti a favore degli istituti di patronato e di assistenza
sociale (circa 30 milioni di euro all’anno). La riduzione degli
stanziamenti consente di scongiurate l’aumento dello 0,09% dei
contributi a carico dei datori di lavoro, degli iscritti alla gestione
separata, degli artigiani, commercianti e coltivatori diretti mezzadri
e coloni iscritti alle gestioni autonome dell’Inps.
Per chi matura il diritto alla pensione di anzianità dal primo
gennaio 2011 l’assegno per la pensione di anzianità o vecchiaia
spetterà dopo 12 mesi. I lavoratori autonomi aspetteranno 18
mesi;
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Stato Sociale, federalismo e tagli
indiscriminati
Ricordiamo alcune decisioni di quella Legge:
Dal 10 gennaio 2015 i requisiti d’età e i valori di somma di età
anagrafica e di anzianità contributiva, i requisiti di 65 anni e 60
anni per il conseguimento della pensione di vecchiaia verranno
aggiornati con cadenza triennale. I requisiti d’età saranno
aggiornati incrementando quelli in vigore in misura pari
all’incremento della speranza di vita accertato dall’Istat in
relazione al triennio di riferimento.
Il livello del finanziamento del servizio sanitario nazionale è ridotto
di 418 milioni nel 2011 e 1.132 milioni di euro a decorre dall’anno
2012;
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Stato Sociale, federalismo e tagli
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A metà dicembre viene approvata, prima del
voto di sfiducia al premier, la legge di stabilità;
Con la manovra di Luglio si è approvata una
finanziaria triennale. Con la legge di stabilità si
definisce meglio la previsione di spesa per
l’anno 2011 che sarà pari a 5,7 miliardi di euro.
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Stato Sociale, federalismo e tagli
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Anche in questo caso ricordiamo alcuni provvedimenti:
Si decide un adeguamento dei trasferimenti da parte dello Stato all’Inps.
L’incremento riguarda, per quasi 450 milioni, i fondi per la gestione degli
interventi assistenziali e il sostegno alle gestioni previdenziali del fondo
pensioni lavoratori dipendenti, della gestione dei lavoratori autonomi, della
gestione speciale minatori e dell'Enpals. Altri 107,40 milioni di euro sono
stanziati in favore sempre del fondo pensioni lavoratori dipendenti e delle
gestioni artigiani ed esercenti attività commerciali. Infine 462 milioni di euro
nel 2009 e 120 milioni di euro nel 2010 vengono stanziati per sopperire alle
maggiori esigenze finanziarie della gestione invalidi civili. In realtà lo Stato
non trasferirà un euro all'Inps. L'ente avendo un bilancio in attivo interverrà
con risorse proprie. Ciò significa che, in particolare le gestioni in attivo (tra
cui il fondo lavoratori dipendenti), andranno non solo a sanare i disavanzi
delle altre gestioni ma anche a coprire i costi delle prestazioni assistenziali
erogate dall'Inps (in totale 1.124 milioni di euro).
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Stato Sociale, federalismo e tagli
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Anche in questo caso ricordiamo alcuni provvedimenti:
Il blocco delle aliquote di tutte le imposte locali (tranne
per la Tarsu) in attesa del federalismo fiscale;
La conferma del finanziamento per un miliardo di euro
del fondo occupazione; parte delle risorse potrebbe
andare alle regioni per rispondere a esigenze del
trasporto pubblico locali;
Vengono ribaditi tagli al fondo sanitario. Solo fino al 31
Maggio viene coperta la spesa (e quindi sospesa)
l’imposizione del ticket di 10 euro su visite specialistiche
e diagnostiche;
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Stato Sociale, federalismo e tagli
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Anche in questo caso ricordiamo alcuni provvedimenti:
Viene incrementato il fondo per prestiti d’onore e borse di studio
2011 a favore degli studenti. E’ utile sottolineare però che nel 2009 il
fondo ammontava a 246 milioni di euro. La manovra finanziaria
approvata a luglio aveva individuato i seguenti tetti di finanziamento:
2011 euro 25.731.000, 2012 euro 25.773.000 e 2013 euro
12.939.000. Per il solo 2011, quindi, si aggiungono 100 milioni.
Rimangono per il 2012 e 2013 le riduzioni previste e pari al 95,5%
del fondo 2009;
Viene incrementato il fondo per le politiche sociali 2011 con 200
milioni di euro. Anche in questo caso vi è semplicemente un
ridimensionamento dei tagli già approvati dalla finanziaria. Nel 2011
alle Regioni arriveranno 275,297 milioni di euro: poco piu' di un
quinto di quanto destinato alle stesse dalla finanziaria del 2004.
Nulla è previsto per la non autosufficienza (meno 400 milioni rispetto
ai trasferimenti ricevuti negli anni scorsi). Vengono tagliati tutti i fondi
nazionali: politiche per la famiglia, pari opportunità, politiche
giovanili;
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Stato Sociale, federalismo e tagli
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Anche in questo caso ricordiamo alcuni provvedimenti:
Per il trasporto pubblico su ferro viene prevista l’erogazione di 425
milioni di euro per i contratti di servizio. Si vincola però
l’investimento all’aumento delle tariffe i cui costi ovviamente
ricadranno sui cittadini;
Per le università vengono ridotti per 800 milioni nel 2011 e 500 nel
2012 i tagli al fondo ordinario. Il ridimensionamento dei tagli è un
significativo risultato dell'ampia mobilitazione degli studenti e della
Cgil, ma non si tratta di risorse in più (rimane nel 2011 rispetto al
2010 un taglio di 276 milioni). Il maxi emendamento invece aumenta
di 25 milioni il finanziamento per le università non statali. Inoltre un
decreto amministrativo del 27.10.2010 trasforma le università non
statali telematiche esistenti in università non statali. Con questo
decreto anche il Cepu potrà ricevere finanziamenti pari della
Bocconi, della Luiss o della Cattolica.
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In sintesi:
Un ridimensionamento pesante di trasferimenti a regioni
e comuni;
Tagli indiscriminati nei settori della scuola, della sanità e
dell’assistenza attraverso anche il blocco delle
assunzioni di personale e la riduzione del personale
precario.
Trasferimento della responsabilità nel decidere quali e
quanti tagli fare nei vari capitoli di bilancio, in particolare,
a Regioni e Comuni.
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Cosa sta succedendo nel Veneto e nel Vicentino?
I Comuni della nostra Regione si troveranno a far
quadrare i conti con un mancato finanziamento pari a
123 milioni di euro (mediamente un 11% in meno, con
preoccupanti situazioni a Santorso, ad Isola Vicentina e
Sovizzo)
Alla Regione Veneto arriveranno minori trasferimenti pari
a 358 milioni di euro che si andranno a sommare ad un
disavanzo che potrebbe superare il mezzo miliardo di
euro.
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Stato Sociale, federalismo e tagli
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Come si sta muovendo la Regione Veneto?
Si vorrebbe reintrodurre l’addizionale Irpef abolita, però,
questa volta aumentandola di un’ulteriore 0,9% e per
tutti i redditi sopra gli 8.000,00 euro;
Si sta decidendo di ridimensionare prestazioni, servizi,
contributi non solo in ambito assistenziale e sanitario,
ma anche in quello dei trasporti;
Pensa di scaricare responsabilità in alto (Stato) ed in
basso (Comuni)
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Come si stanno organizzando i Comuni?
Diversi Comuni del Veneto tra cui Santorso ed Altavilla Vicentina,
vista la quantità di riduzione dei propri trasferimenti, hanno deciso,
per protesta, di chiudere i Municipi. La contestazione però riguarda
anche l’attuale modalità di finanziamento dei comuni: sempre meno
autonomia tributaria e capacità di autofinanziamento.
Entro il 31 Marzo si devono approvare i bilanci di previsione: i tagli
potrebbero essere decisi in maniera indiscriminata. I Comuni di
Schio e Valdagno, anche per merito del confronto unitario avviato,
hanno comunque deciso che il capitolo di spesa riguardante il
sociale non diminuirà rispetto al 2010.
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Cosa stà succedendo, per esempio, in ambito sociosanitario?
Le conferenze dei sindaci del vicentino hanno
recentemente denunciato i possibili tagli per:
19 milioni del fondo per le politiche sociali (5 euro in più
per cittadino a carico dei comuni per assicurare gli stessi
servizi del 2010);
Quasi 29 milioni di euro del fondo per la non
autosufficienza che servivano per finanziare gli assegni
di cura;
6 milioni di euro a favore degli utenti Ceod;
15 milioni di euro per le case di riposo.
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Stato Sociale, federalismo e tagli
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Quali pericoli immediati per i cittadini?
Veder ridimensionata pesantemente, nell’arco di
pochi mesi, la copertura pubblica di alcuni
servizi in ambito scolastico, sanitario,
assistenziale;
La possibilità di certo non remota di aumenti
tariffari indiscriminati;
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Stato Sociale, federalismo e tagli
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Cosa fare?
Allargare la conoscenza di questi provvedimenti
al nostro interno ed all’esterno;
Aumentare la nostra capacità di mobilitazione
coinvolgendo istituzioni, comuni, associazioni,
cisl e uil;
Difendere attraverso la contrattazione sociale
territoriale (dandoci delle priorità) il benessere
pubblico
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