LA SPESA PUBBLICA LA SPESA PUBBLICA La spesa pubblica è costituita dall'insieme dei mezzi finanziari impiegati dallo Stato e dagli enti pubblici per il raggiungimento dei fini collettivi. L'ammontare complessivo della spesa rappresenta il fabbisogno finanziario, ossia la quantità di moneta che si rende necessaria alla Pubblica amministrazione in un determinato periodo di tempo per la realizzazione di tutti gli interventi prefissati. LA PRESSIONE DELLA SPESA PUBBLICA Il rapporto fra l'ammontare della spesa pubblica e quello del prodotto interno lordo S / PiI rappresenta la pressione della spesa pubblica e indica quanta parte del reddito nazionale è gestita ogni anno dalla Pubblica amministrazione e destinata a fini di interesse collettivo. Il dato relativo alla pressione della spesa pubblica permette di confrontare l'estensione del settore pubblico rispetto a quella del settore privato e di valutare l'incidenza della finanza pubblica sul sistema economico del Paese. L'incidenza della spesa pubblica in Italia ha raggiunto il suo massimo nel 1993 con il 59,6% rispetto al PIL, per poi diminuire ed arrivare a circa il 52% negli anni più recenti. L'INCREMENTO DELLA SPESA PUBBLICA La spesa pubblica tende ad aumentare nel tempo. Tale incremento è di carattere generale: a partire dalla metà dell'Ottocento esso si è verificato in tutti gli Stati e sotto tutti i regimi politici con un crescendo vertiginoso. Il fenomeno fu osservato già alla fine dell'Ottocento dall'economista tedesco Adolf Wagner, il quale formulò la "legge storica di aumento delle spese pubbliche« (o legge di Wagner): negli Stati moderni la spesa pubblica cresce in modo progressivo, aumentando secondo un tasso maggiore rispetto al tasso di aumento della popolazione. L'incremento si è manifestato sia in termini assoluti (l'ammontare della spesa pubblica è sempre più elevato), sia in rapporto al reddito nazionale (la spesa pubblica assorbe una percentuale sempre maggiore del prodotto interno lordo). Solo negli ultimi anni si è verificata un'inversione di tendenza. È pur vero che, in parte, l'aumento è soltanto nominale. Le spese sono espresse in moneta e il valore di questa muta nel corso del tempo. Se diminuisce il potere d'acquisto della moneta, e correlativamente aumentano i prezzi, il costo di tutti i servizi aumenterà e aumenterà l'ammontare monetario delle spese pubbliche. Per misurare l'aumento reale occorre calcolare per ciascun anno le cifre di spesa al netto del tasso di inflazione, come se nel periodo considerato il livello generale dei prezzi fosse rimasto lo stesso (misurazione “a prezzi costanti"). L'attività della Pubblica amministrazione è indirizzata a tre fondamentali finalità: conservare l’integrità dell’ordinamento collettivo (attività istituzionale) e migliorare le condizioni di vita sul piano sociale ed economico (politica sociale e politica economica). 1 L'attività istituzionale garantisce l'indipendenza dello Stato all'esterno e l'ordinata convivenza della popolazione all'interno. Si manifesta principalmente mediante la difesa militare, la cura delle relazioni internazionali, la prevenzione e la repressione dei reati, la regolamentazione dei rapporti fra i privati. 2 La politica sociale ha come obiettivo lo sviluppo intellettuale e materiale della società e il benessere degli individui. Lo Stato ha esteso sempre di più i suoi interventi nel campo della cultura, della sanità, dell'assistenza, della previdenza, del lavoro. 3 La politica economica ha lo scopo di favorire l’incremento e l'efficiente impiego delle risorse e correggere gli eventuali squilibri del mercato. Anche questi obiettivi, in origine, venivano lasciati al libero gioco dell'iniziativa privata. Successivamente, gli Stati hanno ampliato progressivamente le dimensioni del settore pubblico dell'economia. I fattori che influiscono sull'incremento della spesa pubblica sono molteplici. In parte si ricollegano allo sviluppo industriale, in parte all'evoluzione degli Stati in senso democratico. Ne indichiamo di seguito i principali. a La necessità di un crescente impegno per l'adempimento delle funzioni istituzionali dello Stato (negli Stati contemporanei la difesa militare richiede mezzi ad altissimo contenuto tecnologico, la tutela dell'ordine pubblico deve fronteggiare potenti organizzazioni criminali e traffici illeciti su scala internazionale; la legislazione e la giurisdizione devono assicurare il funzionamento di attività economiche sempre più complesse). b Gli elevati investimenti pubblici per le infrastrutture necessarie ad assicurare la crescita dell'economia (strade, ferrovie, impianti di telecomunicazione, aeroporti, ricerca scientifica ecc.). c Il sorgere di nuovi bisogni collettivi derivanti dall'industrializzazione e dall'urbanizzazione del territorio (trasporti pubblici urbani ed extraurbani, disciplina del traffico, parcheggi, regolamentazione dell'edilizia, tutela dell'ambiente ecc.). d L'esigenza di servizi pubblici tecnologicamente più avanzati (ferrovie ad alta velocità, posta celere, informatizzazione degli uffici pubblici ecc.). e La richiesta di servizi sociali (asili nido, ospedali, assistenza agli anziani, strutture per il tempo libero ecc.) per quei bisogni di assistenza che, dopo il tramonto della famiglia patriarcale, non possono più essere soddisfatti nell'ambito familiare. f L'affermazione dei principi costituzionali di eguaglianza e solidarietà, che comportano una politica sociale di intervento a sostegno delle categorie più deboli (pensioni, sussidi, servizi gratuiti ecc.). g L'azione dei partiti di massa e dei sindacati per ottenere condizioni di maggior benessere a favore di larghi strati della popolazione. h Tendenza degli organi politici ad approvare progetti di spesa per soddisfare le pressioni di singoli e di gruppi e mantenere il consenso elettorale. i La diffusione delle teorie economiche keynesiane che vedono nella spesa pubblica lo strumento per combattere la disoccupazione e stabilizzare l'economia. LA CLASSIFICAZIONE DELLE SPESE PUBBLICHE La struttura della spesa pubblica può essere analizzata secondo vari criteri di classificazione. SOTTO IL PROFILO ECONOMICO SPESE PER BENI E SERVIZI (spese di produzione): somme pagate dalla Pubblica amministrazione come corrispettivo per l'acquisto di risorse da impiegare nel settore pubblico (lavoro, beni strumentali e, in genere, fattori produttivi). Poiché presuppongono una controprestazione, vengono dette anche spese-prezzo. Vi rientrano le spese per la costruzione di opere pubbliche, per lo svolgimento delle funzioni pubbliche istituzionali (organizzazione degli uffici legislativi, amministrativi, giudiziari), per la prestazione di servizi di pubblica utilità (trasporti, sanità, istruzione) ecc. SPESE PER TRASFERIMENTI: i trasferimenti sono somme che la Pubblica amministrazione eroga a favore di determinate categorie di soggetti senza ricevere in cambio alcuna controprestazione. Dato il loro carattere gratuito sono dette anche spesesussidio. Attuano una redistribuzione della ricchezza poiché trasferiscono ai beneficiari somme di denaro che vengono prelevate ai contribuenti mediante l'imposizione fiscale. A seconda dei destinatari, si distinguono i trasferimenti a favore delle famiglie (pensioni, indennità di disoccupazione, assegni familiari, borse di studio), a favore delle imprese (contributi a fondo perduto, sovvenzioni, premi) e a favore di enti pubblici o altre istituzioni (erogazioni a enti locali, enti previdenziali, associazioni ecc.). SOTTO IL PROFILO DELL’INCIDENZA ECONOMICA SPESE CORRENTI: sono le spese che esauriscono la loro funzione nel corso di un esercizio. Sono sostenute per assicurare il normale funzionamento delle istituzioni e dei servizi pubblici (spese di produzione correnti) o per attribuire disponibilità di reddito determinati beneficiari (trasferimenti correnti). Vi rientrano ad esempio gli stipendi del personale, gli interessi sui prestiti, le pensioni i sussidi di disoccupazione. SPESE IN CONTO CAPITALE: sono le spese che svolgono la loro funzione nel periodo medio-lungo. Sono volte a incrementare le risorse produttive del Paese, mediante la produzione di infrastrutture e beni pubblici durevoli o mediante trasferimenti di capitali a favore di aziende private. Ne sono esempio le spese per acquisto di immobili, impianti o attrezzature, per programmi di ricerca scientifica, per partecipazioni azionarie ecc. SECONDO LO SCOPO SPESE DI GOVERNO: sono le spese destinate a soddisfare i fini di interesse pubblico (spese per il funzionamento degli organi pubblici, per la prestazione dei servizi pubblici). SPESE D'ESERCIZIO: sono le spese sostenute per procurare le entrate (spese per l'accertamento e la riscossione dei tributi, per la riscossione dei proventi di beni patrimoniali ecc.). SECONDO IL REGIME GIURIDICO SPESE OBBLIGATORIE: sono spese previste da disposizioni vincolanti e inderogabili che ne determinano tassativamente sia l'ammontare sia la scadenza. La Pubblica amministrazione è obbligata a eseguirle senza alcuna possibilità di limitarne l'onere (stipendi, pensioni, interessi ecc.). SPESE DISCREZIONALI: sono spese disciplinate da norme che attribuiscono alla Pubblica amministrazione il potere di eseguirle quando ne ravvisi l'opportunità, in relazione agli interessi pubblici da soddisfare e alla disponibilità di risorse (acquisto di beni, esecuzione di opere, particolari interventi campo sociale o economico). SECONDO IL TEMPO SPESE ORDINARIE: sono spese che ricorrono con una certa regolarità in quanto assicurano il soddisfacimento di bisogni collettivi a carattere continuativo (spese per la giustizia, per la difesa in tempo di pace, per il funzionamento degli organi amministrativi, per i servizi sociali). SPESE STRAORDINARIE: sono spese che si verificano una volta tanto, essendo destinate a fronteggiare necessità di carattere eccezionale (una guerra, una calamità naturale ecc.). LA GESTIONE AMMINISTRATIVA DELLA SPESA La gestione della spesa pubblica è svolta dagli organi della Pubblica amministrazione in base al principio di legalità, cioè nel rispetto delle norme. Il potere di disporre operazioni di spesa spetta ai funzionari pubblici secondo le competenze stabilite dalla legge e va esercitato entro i limiti delle somme stanziate nel bilancio di previsione per ciascun oggetto di spesa. Sono illegittimi gli atti che dispongono spese in violazione degli stanziamenti di bilancio. Nessuna spesa può aver luogo se non trova fondamento in un atto giuridico che ne giustifichi l'erogazione (una specifica disposizione di legge, un contratto, un provvedimento amministrativo, una sentenza del giudice). L'erogazione delle spese ha luogo mediante un procedimento amministrativo che si articola in quattro fasi: 1 L’impegno: è l'atto con cui l'organo competente destina in concreto una somma di denaro a una determinata operazione di spesa, disponendo, in tutto o in parte, del corrispondente stanziamento previsto in bilancio. La somma resta oggettivamente vincolata e, finché non sarà compiuta la procedura di liquidazione, non può essere destinata a operazioni diverse. 2 La liquidazione: è l'attività mediante la quale viene determinato il preciso ammontare della somma da pagare. Questo ammontare non deve essere superiore al limite della somma impegnata; se è inferiore, la differenza rimarrà libera per altre operazioni di spesa. 3 L'ordine di pagamento: è l'atto con cui l'Amministrazione ordina l'esecuzione del pagamento. Mediante l’ordine, la somma precedentemente impegnata e liquidata diviene esigibile. 4 Il pagamento: consiste nella materiale corresponsione della somma dovuta al creditore. Il pagamento viene effettuato dall'ufficio che gestisce il servizio di cassa dell'ente erogatore (servizio di tesoreria). LA STRUTTURA DELLA SPESA PUBBLICA IN ITALIA Nel nostro Paese il rapporto fra la spesa del settore pubblico e il prodotto interno lordo è ancora molto elevato, anche se negli ultimi anni presenta un andamento costantemente decrescente. , Quasi la metà del reddito nazionale è gestita dallo Stato e dagli altri enti pubblici (Regioni, Province, Comuni, enti previdenziali e altri enti pubblici). Per ciò che attiene la composizione della spesa, l'onere maggiore è costituito dalle spese correnti. L'alta incidenza delle spese correnti è dovuta soprattutto ai trasferimenti a favore delle famiglie, che rappresentano la dimensione dell'intervento pubblico in campo sociale (previdenza, assistenza, servizio sanitario). Le altre due componenti che contribuiscono a rendere così elevata la spesa corrente sono gli interessi sul debito pubblico e le spese per il personale dipendente. Sono tutte spese caratterizzate da notevole rigidità, trattandosi di spese obbligatorie derivanti da impegni permanenti, il cui ammontare è predeterminato per legge. Molto minore è l'incidenza delle spese in conto capitale (investimenti pubblici). La parte più rilevante di esse è rappresentata dalla costituzione di capitali fissi (infrastrutture e beni strumentali durevoli) e dagli interventi in conto capitale a favore delle imprese (trasferimenti a fondo perduto, prestiti e partecipazioni azionarie).