La Voce
Notiziario Parrocchiale della Comunità di Zanica
Buona Pasqua
La Voce
Festivi
18.00 (vigilia) | 7.00 | 8.00 | 9.30 | 11.00 | 18.00
CAPANNELLE 18.30 (vigilia) | 10.00
PADERGNONE 9.00
Notiziario Parrocchiale
Della Comunità Di Zanica
Feriali
7.00 Lun | Ven
7.45 Mer
9.00 Lun | Mar | Gio | Ven | Sab
18.00 Lun | Mar | Mer | Gio | Ven
CIMITERO | Mar | 20.00 (Maggio)
Anno 12 ‐ Numero 3
Pasqua 2014
Stampato in proprio
Capannelle
18.30 Mar | Mer | Gio
Don Alberto 035. 67 10 29
Don Mattia 035. 305 89 53
Don Pietro 035. 67 50 63
Suore 035. 67 11 07
Oratorio 035. 67 05 58
www.parrocchiazanica.it
[email protected]
[email protected]
[email protected]
Direttore Responsabile
Don Alberto Mascheretti
Grafica e impaginazione
Andrea Chimeri
Don Mattia Magoni
Redazione
Don Alberto Mascheretti
Ennio Locatelli
Fabrizio Colombelli
Marco Bassi
Valeria Ubbiali
Veronica Casanova
Don Mattia Magoni
Sommario
Editoriale
pag.
1
La settimana santa:
Vietato Assopirsi
pag.
2
Pasqua 2014
pag.
4
Celebrazioni penitenziali
per la Pasqua
pag.
5
Calendario Maggio
pag.
6
Vita in Parrocchia: Rosario
pag.
7
Messa di prima Comunione
e Cresima
pag.
8
Libro della Bibbia: Isaia
pag. 10
Il Consiglio Pastorale Parrocchiale
pag. 12
CPP Verbale
pag. 13
Percorso StAzZa
pag. 14
Le Confraternite del “Vicariato”
pag. 15
Oratorio: Formazione CRE
pag. 16
Cinema: Programmazione Aprile
pag. 19
Anagrafe
pag. 20
editoriale
Il vostro Parroco Don Alberto
Carissimi,
è con grande gioia che auguro a tutti una Buona e Santa Pasqua,
ma mi rendo conto che l’augurio per molti potrà suonare come
retorico e magari anche provocatorio perché non è nella situazione
per vivere una buona Pasqua. Sempre, quando ci sono delle feste,
c’è qualcuno che non può goderne a pieno la gioia, ma in questo
periodo – che ormai si protrae da diversi anni – il problema
riguarda sempre più persone. Le parole che la liturgia proclama
sono veramente belle, invitano alla gioia perché “Cristo è risorto,
è veramente risorto”, ma noi continuiamo ad avvertire il sapore
della morte, della fiducia che viene sempre meno, della speranza
che si affievolisce, dell’acredine perché a fronte della fatica di
molti, tanti continuano ad essere indifferenti e non sono disposti
a rivedere stili di vita che sono sopra le righe.
In tanti parlano di sobrietà, di tagli, di spending review purché non
tocchi i propri personali interessi, le posizioni acquisite, magari
anche non sempre sofferte e faticate.
Un turbine nero! Viene in mente quel giorno in cui, affermano gli
evangelisti: “Venuto mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra,
fino alle tre del pomeriggio” (Mc 15,33) anche allora sconcerto
e paura si impossessarono della gente, ma il terzo giorno spuntò
un’alba nuova, l’alba della risurrezione. Alle donne ancora affrante,
l’angelo chiede: “perché cercate tra i morti Colui che è vivo? È
risorto, non è qui!” (Lc 24,5).
È racchiuso in queste parole del Vangelo il motivo che mi induce ad
augurare comunque Buona Pasqua, perché quel buio che sconcerta
ha un limite di tempo, non dura per sempre, da mezzogiorno
alle tre del pomeriggio, all’alba del terzo giorno c’è aria nuova.
Io non posso pensare che la Parola di Dio, il suo intervento nella
storia degli uomini, voglia semplicemente narcotizzare le nostre
preoccupazioni, illuderci di qualcosa che non avverrà mai.
La Pasqua del Signore, piuttosto, assicura che con Gesù, l’uomo
nuovo è nato, è nato il mondo nuovo, il Regno di Dio è iniziato e
più nessuno potrà cancellarlo. La strada della sua realizzazione è
tracciata e attende di essere percorsa da tutti coloro che pongono
la fiducia nel Signore Gesù.
Il problema è proprio questo: la strada da percorrere! È una strada
che chiede il cambiamento del cuore, la morte dell’egoismo, la
disponibilità al sacrificio non degli altri, non della società, ma il
mio. È la strada della Settimana di passione. Il mondo, la società,
la chiesa, la nostra comunità, la famiglia cambiano se il mio cuore
cambia e si lascia abitare dalla presenza di Dio.
È proprio il contrario di ciò che vorrebbe l’uomo, che tutto cambi
a partire dagli altri. Se è vero che sono tanti a pensarla così e a
continuare logiche di prepotenza e di sopraffazione che bloccano
il cambiamento, è altrettanto vero che la potenza di Dio e della
sua Parola ha la forza del seme che spunta là dove l’uomo lascia
che il cuore sia bagnato dalla Grazia e sono tanti, molti di più di
quanto pensiamo, gli uomini che stanno percorrendo quella strada
tracciata dal Signore.
In forza di tutto questo, auguro e ci auguriamo a vicenda Buona
Pasqua perché il Risorto porti a tutti il Suo Spirito che rinnova la
faccia della terra.
Insieme a don Mattia, don Pietro, don Mario
e alle Rev.de Suore auguro
Buona e Santa Pasqua.
1
celebrare il sacramento della Riconciliazione, momento
di speciale adesione alla morte e risurrezione di Cristo,
per poter partecipare con maggiore frutto alla Santa
Pasqua.
LA SETTIMANA
SANTA spiegata da
Papa Benedetto XVI
Vietato
Assopirsi!
Cari fratelli e sorelle, siamo ormai giunti al
cuore della Settimana Santa, compimento del
cammino quaresimale. Presto entreremo nel
Triduo Pasquale, i tre giorni santi in cui la Chiesa
fa memoria del mistero della passione, morte e
risurrezione di Gesù.
Il Figlio di Dio, dopo essersi fatto uomo in
obbedienza al Padre, divenendo in tutto simile
a noi eccetto il peccato (cfr Eb 4,15), ha accettato
di compiere fino in fondo la sua volontà, di
affrontare per amore nostro la passione e la
croce, per farci partecipi della sua risurrezione,
affinché in Lui e per Lui possiamo vivere per
sempre, nella consolazione e nella pace.
Vi esorto pertanto ad accogliere questo mistero
di salvezza, a partecipare intensamente al Triduo
pasquale, fulcro dell’intero anno liturgico e
momento di particolare grazia per ogni
cristiano; vi invito a cercare in questi
giorni il raccoglimento e la preghiera,
così da attingere più profondamente a
questa sorgente di grazia.
2
A tale proposito, in vista delle imminenti
festività, ogni cristiano è invitato a
Il Giovedì Santo è il giorno in cui si fa memoria
dell’istituzione dell’Eucaristia e del Sacerdozio
ministeriale. In mattinata, ciascuna comunità diocesana,
radunata nella Chiesa Cattedrale attorno al Vescovo,
celebra la Messa crismale, nella quale vengono benedetti
il sacro Crisma, l’Olio dei catecumeni e l’Olio degli
infermi. A partire dal Triduo pasquale e per l’intero anno
liturgico, questi Oli verranno adoperati per i Sacramenti
del Battesimo, della Confermazione, delle Ordinazioni
sacerdotale ed episcopale e dell’Unzione degli Infermi.
In ciò si evidenzia come la salvezza, trasmessa dai segni
sacramentali, scaturisca proprio dal Mistero pasquale
di Cristo; infatti, noi siamo redenti con la sua morte
e risurrezione e, mediante i Sacramenti, attingiamo a
quella medesima sorgente salvifica.
Durante la Messa crismale, avviene anche il rinnovo
delle promesse sacerdotali. Nel mondo intero, ogni
sacerdote rinnova gli impegni che si è assunto nel giorno
dell’Ordinazione, per essere totalmente consacrato a
Cristo nell’esercizio del sacro ministero a servizio dei
fratelli. Accompagniamo i nostri sacerdoti con la nostra
preghiera.
Nel pomeriggio del Giovedì Santo inizia effettivamente
il Triduo pasquale, con la memoria dell’Ultima Cena,
nella quale Gesù istituì il Memoriale della sua Pasqua,
dando compimento al rito pasquale ebraico.
Secondo la tradizione, ogni famiglia ebrea, radunata a
mensa nella festa di Pasqua, mangia l’agnello arrostito,
facendo memoria della liberazione degli Israeliti dalla
schiavitù d’Egitto; così nel cenacolo, consapevole della
sua morte imminente, Gesù, vero Agnello pasquale,
offre se stesso per la nostra salvezza (cfr. 1 Cor 5,7).
Pronunciando la benedizione sul pane e sul vino, Egli
anticipa il sacrificio della croce e manifesta l’intenzione
di perpetuare la sua presenza in mezzo ai discepoli:
sotto le specie del pane e del vino, Egli si rende presente
in modo reale col suo corpo donato e col suo sangue
versato. Durante l’Ultima Cena, gli Apostoli vengono
costituiti ministri di questo Sacramento di salvezza; ad
essi Gesù lava i piedi (cfr Gv 13,1-25), invitandoli ad
amarsi gli uni gli altri come Lui li ha amati, dando la vita
per loro. Ripetendo questo gesto nella Liturgia, anche
noi siamo chiamati a testimoniare fattivamente l’amore
del nostro Redentore.
Il Giovedì Santo, infine, si chiude con l’Adorazione
eucaristica, nel ricordo dell’agonia del Signore nell’orto
del Getsemani. Lasciato il cenacolo, Egli si ritirò a
pregare, da solo, al cospetto del Padre. In quel momento
di comunione profonda, i Vangeli raccontano che Gesù
sperimentò una grande angoscia, una sofferenza tale
da fargli sudare sangue (cfr. Mt 26, 38). Nella
consapevolezza della sua imminente morte in
croce, Egli sente una grande angoscia e la vicinanza
della morte.
In questa situazione, appare anche un elemento di
grande importanza per tutta la Chiesa. Gesù dice
ai suoi: rimanete qui e vigilate; e questo appello
alla vigilanza concerne proprio questo momento
di angoscia, di minaccia, nella quale arriverà il
traditore, ma concerne tutta la storia della Chiesa. È
un messaggio permanente per tutti i tempi, perché
la sonnolenza dei discepoli era non solo il problema
di quel momento, ma è il problema di tutta la storia.
La questione è in che cosa consiste questa
sonnolenza, in che cosa consisterebbe la vigilanza
alla quale il Signore ci invita. Direi che la sonnolenza
dei discepoli lungo la storia è una certa insensibilità
dell’anima per il potere del male, un’insensibilità
per tutto il male del mondo. Noi non vogliamo
lasciarci turbare troppo da queste cose, vogliamo
dimenticarle: pensiamo che forse non sarà così
grave, e dimentichiamo.
E non è soltanto insensibilità per il male, mentre
dovremmo vegliare per fare il bene, per lottare per
la forza del bene. È insensibilità per Dio: questa è la
nostra vera sonnolenza; questa insensibilità per la
presenza di Dio che ci rende insensibili anche per
il male. Non sentiamo Dio – ci disturberebbe – e
così non sentiamo, naturalmente, anche la forza
del male e rimaniamo sulla strada della nostra
comodità.
quindi nel Venerdì Santo anche noi Gesù che sale il
Calvario, lasciamoci guidare da Lui fino alla croce,
riceviamo l’offerta del suo corpo immolato.
Infine, nella notte del Sabato Santo, celebreremo la
solenne Veglia Pasquale, nella quale ci è annunciata
la risurrezione di Cristo, la sua vittoria definitiva
sulla morte che ci interpella ad essere in Lui uomini
nuovi. Partecipando a questa santa Veglia, la Notte
centrale di tutto l’Anno Liturgico, faremo memoria
del nostro Battesimo, nel quale anche noi siamo
stati sepolti con Cristo, per poter con Lui risorgere
e partecipare al banchetto del cielo (cfr. Ap 19, 7-9).
Questo è il dramma della nostra redenzione, che
Gesù tira in alto la nostra volontà, tutta la nostra
avversione contro la volontà di Dio e la nostra
avversione contro la morte e il peccato, e la unisce
con la volontà del Padre: “Non la mia volontà ma
la tua”. In questa trasformazione del “no” in “sì”,
in questo inserimento della volontà creaturale
nella volontà del Padre, Egli trasforma l’umanità
e ci redime. E ci invita a entrare in questo suo
movimento: uscire dal nostro “no” ed entrare nel
“sì” del Figlio. La mia volontà c’è, ma decisiva è
la volontà del Padre, perché questa è la verità e
l’amore.
Cari amici, abbiamo cercato di comprendere lo
stato d’animo con cui Gesù ha vissuto il momento
della prova estrema, per cogliere ciò che orientava
il suo agire. Il criterio che ha guidato ogni scelta
di Gesù durante tutta la sua vita è stata la ferma
volontà di amare il Padre, di essere uno col Padre, e
di essergli fedele; questa decisione di corrispondere
al suo amore lo ha spinto ad abbracciare, in ogni
singola circostanza, il progetto del Padre, a fare
proprio il disegno di amore affidatogli di ricapitolare
ogni cosa in Lui, per ricondurre a Lui ogni cosa.
Il Venerdì Santo faremo memoria della passione
e della morte del Signore; adoreremo Cristo
Crocifisso, parteciperemo alle sue sofferenze con
la penitenza e il digiuno. Volgendo “lo sguardo a
colui che hanno trafitto” (cfr. Gv 19,37), potremo
attingere dal suo cuore squarciato che effonde
sangue ed acqua come da una sorgente; da quel
cuore da cui scaturisce l’amore di Dio per ogni
uomo riceviamo il suo Spirito. Accompagniamo
Nel rivivere il santo Triduo, disponiamoci ad
accogliere anche noi nella nostra vita la volontà di
Dio, consapevoli che nella volontà di Dio, anche se
appare dura, in contrasto con le nostre intenzioni, si
trova il nostro vero bene, la via della vita. La Vergine
Madre ci guidi in questo itinerario, e ci ottenga
dal suo Figlio divino la grazia di poter spendere la
nostra vita per amore di Gesù,
nel servizio dei fratelli.
3
fede non si smarrisca, ma resti saldo in noi e sappia
sorreggerci nella prova e darci coraggio e sostegno nella
carità.
La carità, che si concretizza in modi diversi, è sempre
espressione di amore verso il prossimo.
Come operatori del Centro di ascolto viviamo una forma
di carità che è “l’ascolto” dei bisogni della persona,
per accoglierla, sostenerla, incoraggiarla e aiutarla
attraverso la comunità che ha così la possibilità di
diventare attenta e generosa verso i fratelli più deboli.
Non siamo e non ci sentiamo “impiegati” e tantomeno,
“tecnici”, ma fratelli che donano un poco del loro tempo
nella speranza di poter essere d’aiuto a chi si trova
momentaneamente nel bisogno.
Pasqua
2014
Volontaria Centro di primo ascolto
Anche quest’anno è Pasqua!
Di nuovo la gioia dell’annuncio ci raggiunge e ci
riempie di speranza. Il peccato e la morte sono
stati sconfitti e noi siamo redenti, siamo salvati.
Ma davvero questa speranza ci pervade? Davvero
la notizia che Gesù è risorto ci infonde fiducia e ci
rende testimoni lieti e contagiosi del suo amore
tra gli uomini?
Abbiamo a volte l’amara sensazione che anche
la Pasqua sia diventata una festa tra le altre,
della quale si gioisce perché c’è vacanza, si
“stacca” dalla scuola o dal lavoro, si prepara un
buon pranzo, si organizza una gita… Riusciamo a
vedere e a vivere il senso cristiano dell’annuncio
pasquale?
4
A questo avrebbe dovuto prepararci il
cammino quaresimale e la partecipazione
alla Settimana Santa. Mai dobbiamo
smettere di approfondire la Parola, di
accostarci all’eucarestia, di pregare,
perché il senso e il centro della nostra
Il nostro servizio è sostenuto dalla fede in quel Cristo
risorto che ci dice: “Io sarò sempre con voi” “amatevi
come io vi ho amato”. Cogliere il senso della Pasqua è
anche cogliere il senso della vita e del modo di vivere la
vita. In suo aiuto il cristiano ha ogni giorno a portata di
mano quella “frazione del pane” della quale il Signore
ha detto: “io sono il pane vivo donato per voi”. Egli l’ha
anche detto, nello stesso modo, dell’affamato a cui
diamo da mangiare o al quale rifiutiamo il nutrimento:
“questo affamato sono io, questo ammalato sono io,
questo straniero e prigioniero sono io”. È bello rileggere
ogni tanto il capitolo 25 di Matteo: “lo avete fatto a me”
e ricordarci che è sull’amore che saremo giudicati.
DA CHI ALTRI ANDREMO, SIGNORE?
“Da chi altri andremo, Signore?
Solo Tu hai parole di vita”,
eppur sempre la strada ci porta
a fuggire dal monte del sangue.
Il sepolcro ha pesante la pietra
E il tuo fianco è squarciato per sempre:
come dunque possiamo capire
il mistero, se tu non lo sveli?
Mentre il sole già volge al declino,
sii ancora il viandante che spiega
le scritture e ci dona il risorto
con il pane spezzato in silenzio.
Cuore e mente illumina ancora
Perché vedano sempre il tuo volto
E comprendano come il tuo amore
Ci raggiunge e ci spinge più al largo.
A te, Cristo, risorto e vivente,
dolce amico che mai abbandoni
con il Padre e lo Spirito santo
noi cantiamo la gloria per sempre.
CELEBRAZIONI PENITENZIALI PER LA PASQUA
Martedì 15 ore 10.00 Preparazione comunitaria e riconciliazione adulti
ore 15.00 Celebrazione riconciliazione medie - 16.45 Gruppo Gerusalemme
ore 20.30 Preparazione comunitaria e riconciliazione adulti, giovani e adolescenti
Mercoledì 16
ore 10.00 Celebrazione riconciliazione adulti
Venerdì 18 ore 9.00-12.00 e ore 15.00-18.30
Celebrazione riconciliazione (quando non si è impegnati nelle celebrazioni)
Sabato 19 ore 9.00-12.00 e 15.00-18.30
Celebrazione riconciliazione (quando non si è impegnati nelle celebrazioni)
Alle Capannelle
Mercoledì 16 ore 17.30 Confessioni per giovani e adulti
Sabato 19 ore 15.00 Confessioni per giovani e adulti (fino alle 16)
DOMENICA
DELLE PALME ore 9.15 nel cortile dell’oratorio BENEDIZIONE DEI RAMI DI ULIVO
Processione verso la chiesa / S. Messe come da orario festivo
TRIDUO PASQUALE
GIOVEDÌ SANTO ore 16.30 Prepariamo la Cena del Signore - Celebrazione con i ragazzi
ore 20.30 MESSA “NELLA CENA DEL SIGNORE”
ore 22.00 Veglia eucaristica
VENERDÌ SANTO ore 9.00 Lodi
ore 11.00 Preghiera dei ragazzi delle elementari e delle medie
ore 12.00 Ufficio delle Letture
ore 15.00 Le sette parole di Gesù in Croce
ore 20.30 AZIONE LITURGICA DELLA PASSIONE E MORTE DI GESÙ
Processione con la statua del Cristo morto e dell’Addolorata
SABATO SANTO ore 9.00 Lodi mattutine
Durante la giornata: Visita e bacio del Cristo morto
ore 11.30 Benedizione delle uova in Chiesa Parrocchiale, i ragazzi consegnano le rinunce
quaresimali
ore 20.30 solenne VEGLIA PASQUALE nella Risurrezione
DOMENICA DI PASQUA ss. messe: ore 7.00 - 8.00 - 9.30 - 10.00 (Capannelle) - 11.00 - 18.00
Lunedì dell’Angelo ss. messe: ore 8.00 - 9.30 - 10.00 (Capannelle) - 18.00
Alle Capannelle
GIOVEDÌ SANTO ore 20.00 MESSA “NELLA CENA DEL SIGNORE”
VENERDÌ SANTO ore 15.00 Via Crucis
ore 20.00 AZIONE LITURGICA DELLA PASSIONE E MORTE DI GESÙ
SABATO SANTO Durante la giornata Visita e bacio
del Cristo morto
ore 14.30 Benedizione delle uova
ore 20.30 VEGLIA PASQUALE
nella Chiesa Parrocchiale a Zanica
5
MAGGIO
2014
1 GIO
FESTA DELLA FAMIGLIA
20.00 S. Messa apertura Mese di Maggio Madonna dei Campi
2 VEN
FESTA DELLA FAMIGLIA
20.45 Incontro genitori Gruppo Corinto
FESTA DELLA FAMIGLIA
3 SAB
4 DOM
5 LUN
6 MAR
7 MER
8 GIO
9 VEN
20.00 Messa al Cimitero
20.45 Formazione animatori CRE
20.30 Rosario nei quartieri
20.45 Incontro genitori Gruppo Corinto
10
11
12
13
SAB
16.45 Riconciliazione Comunicandi
20.45 Riconciliazione genitori Comunicandi
14.30 Prove in chiesa Comunicandi
DOM
9.30 MESSA DI PRIMA COMUNIONE
LUN
20.45 Consiglio Affari Economici
MAR
14
15
16
17
18
MER
14.30 Incontro sacerdoti della parrocchia
20.00 UFFICIO COMUNITARIO Cimitero
20.45 Formazione Animatori CRE
20.30 Rosario nei quartieri
GIO
20.00 UFFICIO COMUNITARIO Cimitero Capannelle
VEN
SAB
DOM
FAMILY DAY Gruppo Corinto consegna della luce
9.30 S. Messa e incontro bambini Gruppo Betlemme
16.00 Battesimi
19 LUN
20 MAR
21 MER
22 GIO
23 VEN
24 SAB
25 DOM
26 LUN
27 MAR
6
FESTA DELLA FAMIGLIA
Dono S. Nicolò
28 MER
29 GIO
30 VEN
31 SAB
20.00 Messa cimitero
20.45 Formazione Animatori CRE
20.30 Rosario nei quartieri
20.45 Incontro Gruppo Missionario
15.00 Riconciliazione Cresimandi
20.45 Riconciliazione genitori padrini e madrine Cresimandi
11.00 CELEBRAZIONE CRESIMA
20.45 Consiglio dell’Oratorio
20.45 Incontro Confratelli
14.30 Incontro sacerdoti della parrocchia
20.00 Messa Cimitero
20.30 Incontro UNITALSI
20.45 Formazione Animatori CRE
20.30 Rosario nei quartieri
20.45 Incontro di Verifica Catechisti
Ultimo incontro TU GHEDAR
FESTA CAPANNELLE
FESTA CAPANNELLE
FESTA CAPANNELLE
vita in Parrocchia
ROSARIO
medicina dell'anima
Preghiera serale
nei quartieri
La vena creativa di Papa Francesco ha plasmato
un’altra immagine: quella della medicina per la
folla che gremiva piazza San Pietro domenica 17
novembre 2013. Il Papa ha fatto il “farmacista”
dell’anima e ha consigliato la medicina del
Santo rosario. La scatolina mostrata dal Santo
Padre conteneva una corona adatta anche
per la preghiera alla Divina Misericordia. Ecco
una delle chiavi per comprendere la costante
allegria del nostro Papa.
La devozione alla Madonna porta gioia. E
perché? Perché sì. L’invocazione a Maria
come causa della nostra letizia è quanto
mai appropriata. Sappiamo che Lei è Madre
nostra e conosciamo molti motivi teologici che
giustificano questa verità ma è l’esperienza
che parla. Quando durante la giornata recito
il Rosario e la sera faccio l’esame di coscienza
avverto un senso di allegria pensando che
in quel giorno sono riuscito a offrire quella
preghiera alla Madonna. Se mi accorgo di averla
dimenticata ho un moto di tristezza e, se non è
troppo tardi, la recito a bassa voce.
Il Papa ha ragione: senza quella medicina
l’anima non sta bene. Mi piace recitare il
Rosario pensando di avere accanto mia madre
Maria e più passano gli anni più mi piace dirlo
lentamente gustando le parole. Ringrazio chi mi
ha trasmesso questa devozione che sa di antico
ma è attualissima oggi quando non si sa dove
abbiamo messo il cuore. La Divina Misericordia
poi è su misura di colei che ha convinto Gesù a
trasformare l’acqua in vino e può fare del mio
cuore peccatore un cuore per il Paradiso.
Papa Francesco stupisce, affascina, colpisce nel
suo modo di proporsi ma sarebbe deludente
se, quanto dice, rimanesse lì chiuso nei
sentimenti che suscita. Bisogna anche dargli
fiducia, ascoltarlo e mettere in atto quella fede
allo stesso tempo semplice e profonda che
propone.
Come comunità parrocchiale vogliamo
raccogliere la sua provocazione: una volta a
settimana ci troveremo a recitare il Rosario
in quattro punti del paese e precisamente
là dove saremo invitati da una famiglia
che provvederà a preparare il luogo della
preghiera. L’invito è rivolto a tutti, bambini,
ragazzi, giovani, famiglie, anziani e, seguendo il
consiglio del Papa distribuiremo la MEDICINA
DELLO SPIRITO E INSIEME L’ASSUMEREMO
pregando per le necessità di ognuno e di tutta
la comunità.
7
MESSA
DI PRIMA
COMUNIONE E
CRESIMA
tempo di
festa
Il vostro Parroco Don Alberto
8
Se paragoniamo l’anno liturgico all’anno solare il tempo
pasquale coincide per la chiesa al tempo del raccolto, al
tempo della celebrazione dei Sacramenti dell’Iniziazione
cristiana, al tempo della festa. In particolare, nel mese di
maggio, si celebrano la Messa di prima comunione e il
sacramento della Confermazione.
La Pasqua del Signore inonda la chiesa dello Spirito del
Risorto rinnova le cose vecchie e ne fa di nuove … nuovi
cristiani che crescono nella vita di fede resi forti e solidi
dallo Spirito.
Quest’anno saranno bambini e bambine che celebrano
la Messa di prima comunione e ……. preadolescenti che
ricevono in dono la conferma dello Spirito Santo. Accanto
all’evento – che è propriamente religioso – si attiva un
corollario di emozioni, di sentimenti specialmente tra gli
adulti che tornano con la mente indietro nel tempo e, in
fondo in fondo, vorrebbero che quel momento rievocasse
il passato “come ho fatto anch’io”.
Si attivano anche esigenze (come ci organizziamo, dove ci
mettiamo, come ci vestiamo, chi invitiamo, dove andiamo a
mangiare, che regalo facciamo, chi fa le foto…. ) che hanno
anche significativi risvolti sull’economia della famiglia e
della società.
Se da una parte tutto ciò è comprensibile perché l’evento
di fede non è avulso dalla vita ma accade nella vita e la
determina profondamente, dall’altra il fenomeno va tenuto
sotto controllo perché il rischio è che il corollario prenda il
sopravvento sull’evento tanto da offuscarlo o addirittura mortificarlo
nel suo significato più profondo.
Come in tutte le cose anche qui è necessario fare appello all’equilibrio,
alla moderazione soprattutto al senso che diamo alle scelte che
facciamo.
In un contesto sociale profondamente mutato, dove le famiglie
ferite da sofferenze e da divisioni o incomprensioni di vario genere
sono sempre più numerose, dove certe esteriorità potevano essere
significative un tempo ma non più interessanti oggi, non si può
pretendere di continuare a proporre stili di partecipazione non più
appropriati solo perché “abbiamo sempre fatto così”.
I bambini, ma anche i giovani le famiglie stesse che nell’occasione dei
Sacramenti dei figli si riaffacciano alla chiesa lanciano, giustamente,
la sfida della coerenza della testimonianza, chiedono di vedere come
il grande mistero dell’Amore di Dio siamo capaci di farlo diventare
concretezza nei piccoli gesti, in alcune attenzioni che sottraggono al
“teorico” l’azione di Dio e la traducono nella vita.
Il mettersi insieme, il non giudicarsi, dimostrare attenzione alle
fatiche anche di una sola famiglia, rinunciare a qualcosa a cui tengo
per essere attento alle fatiche di un altro, in fondo in fondo è mettere
in atto la conversione del cuore e della vita che celebriamo nel
Sacramento.
Mi sarebbe piaciuto che la cerimonia…, il corteo…, la chiesa…,
l’addobbo…, il mio vestito…., non volevo invitare…, al pranzo avrei
voluto…, ma alla fine si è deciso diversamente perché ci si è messo
un po’ di lievito e di sapore evangelico. Allora anche la festa la si può
chiamare festa cristiana.
9
I contenuti
libro della Bibbia
Isaia
Il libro di Isaia contiene le parole di diversi profeti.
Solo alcuni brani nella prima parte del libro (cc. 1-39)
possono essere fatti risalire direttamente a Isaia, il
profeta vissuto in Giuda nell’VIII sec. a.C. A partire dal
c. 40 si incontrano oracoli che furono pronunciati (o
scritti) all’epoca dell’esilio in Babilonia (587-538). Gli
ultimi capitoli (cc. 56-66) sono invece da collocare dopo
il ritorno dall’esilio e dopo la ricostruzione del tempio
di Gerusalemme. Si deve quindi pensare che alcuni
profeti, di cui non conosciamo il nome, richiamandosi
all’opera di Isaia, al suo pensiero, al suo linguaggio e
al suo stile, abbiano prolungato la raccolta dei suoi
scritti, aggiungendo oracoli che rispecchiavano le nuove
situazioni storiche del popolo d’Israele. I contenuti
delle prime due parti possono essere così riassunti:
Oracoli per Giuda e Gerusalemme (cc. 1-12)Oracoli
contro le nazioni (cc. 13-23)
Giudizio contro la “città del nulla” e restaurazione
d’Israele (cc. 24-27)
Oracoli su Israele e Giuda (cc. 28-33)
Liberazione di Sion e distruzione di Edom (cc. 34-35)
Liberazione di Gerusalemme dagli eserciti nemici (cc.
36-39).
La seconda parte può invece essere divisa così:
Liberazione d’Israele e caduta di Babilonia (cc. 40-48)
Salvezza di Sion (cc. 49-55).
È più difficile presentare una divisione per la terza parte,
che sembra composta da oracoli di diversa origine,
senza un forte legame tra loro. Si può indicativamente
dividere così:
Peccato e salvezza (cc. 56-59)
Gloria di Gerusalemme (cc. 60-62)
Giudizio per i ribelli, salvezza per i servi fedeli (cc. 63-66)
Le caratteristiche
10
Nella predicazione di Isaia, raccolta nei cc. 1-39,
ritornano di frequente alcuni grandi temi: Sion, il
monte sul quale sorge il tempio, luogo della presenza
di Dio e segno della sua volontà di salvezza; Giuda e
Gerusalemme, intesi come popolo eletto e amato da
Dio, ma che ha abbandonato la fede e si trova così
sotto il giudizio divino. Da questo processo di giudizio
emergerà un “resto” del popolo, purificato e convertito.
Altro tema è la dinastia regale davidica, a cui il Signore
affida il compito di governare con giustizia e diritto, per
far regnare la pace.
Nell’opera del Secondo-Isaia (cc. 40-55) l’attenzione si
sposta sulle “cose nuove” che Dio farà per il suo popolo. La
salvezza d’Israele è quasi una “nuova creazione”; il dominio
universale di Dio è contrapposto alla vanità degli idoli. Particolare,
nel Secondo-Isaia, è anche la figura del “Servo”, la cui sofferenza
viene interpretata come salvezza per Israele e per tutti gli uomini.
La terza parte del libro di Isaia (cc. 56-66) ha molti temi in comune con
la seconda, in particolare la prospettiva di salvezza universale. Emerge
però anche una maggiore attenzione agli aspetti legati alla pratica del
culto, al tempio, all’osservanza delle legge e in particolare del sabato.
L’origine
Il libro di Isaia è frutto di un complesso lavoro di composizione,
durato diversi secoli. All’origine vi è la predicazione del profeta
omonimo, che operò all’incirca tra il 740 e il 700. Come per molti
profeti, si pensa che gli oracoli da lui proclamati oralmente siano
stati in seguito raccolti dai discepoli. All’interno dei cc. 1-39, si
trovano però anche alcune parti che non risalgono a Isaia, ma sono
state aggiunte più tardi (ad es. i cc. 24-27). L’opera del SecondoIsaia va collocata nel periodo immediatamente precedente la
conquista di Babilonia, compiuta da Ciro re di Persia, nel 539. La
terza parte può essere stata composta tra il 530 e il 515 circa.
Destinatario delle parole contenute nel libro di Isaia è stato sempre
tutto il popolo d’Israele, in diversi momenti della sua storia. Nella
prima parte si può notare, tuttavia, una singolare attenzione ai
capi del popolo e alla casa reale, che vengono fortemente esortati
a maggior fede. Nella seconda parte, il profeta si rivolge a un p
to, che dubita del Signore e della sua capacità di salvare. La terza
parte è diretta a una comunità che affronta i difficili momenti
della ricostruzione civile, politica e religiosa, in Gerusalemme e
Giuda. Il libro di Isaia ha sempre avuto un grande rilievo nella
tradizione cristiana, fin dalle sue più lontane origini. Basti pensare
alla presentazione di Gesù come “Emmanuele, Dio-con-noi”, che
apre il vangelo di Matteo (1,23) con richiamo a Is 7,14; alla figura
del Servo sofferente (Is 52,13-53,12) che sta sullo sfondo dei
racconti sulla passione di Gesù (vedi anche At 8,32-35; 1Pt 2,22);
alla predicazione di Gesù nella sinagoga di Nazaret, narrata da
Luca con esplicito rimando a Is 61,1-2 (Lc 4,16-30).
11
COMPONENTI DEL CONSIGLIO
PASTORALE PARROCCHIALE
consiglio pastorale
IL CONSIGLIO
PASTORALE
PARROCCHIALE
Esattamente un anno fa, dalle pagine di questo
notiziario annunciavamo l’intenzione di formare
il Consiglio pastorale parrocchiale, ora possiamo
pubblicare la composizione del Consiglio e il
verbale della sua prima seduta.
La Commissione alla quale è stato affidato il
compito di informare la comunità, incontrare
i gruppi parrocchiali per ambiti di interesse,
predisporre le votazioni dei candidati è stato
puntuale e svolto egregiamente. Hanno espresso
il loro voto 546 persone distribuite nelle fasce
d’età rappresentate. I membri del Consiglio
rappresentano bene anche le diverse fasce d’età
e sono anche “rispettate le quote rosa”.
Ora dovremo imparare a lavorare insieme e a
fare in modo che questo organismo soddisfi in
modo adeguatamente i compiti che gli sono
propri. Sarà premura del Consiglio stesso,
come del resto prevede lo Statuto, portare a
conoscenza della comunità il lavoro che svolge
anche attraverso la pubblicazione dei verbali sul
notiziario parrocchiale, ma sarà ancora meglio
se potrà mettere in circolo e far diventare vita
lo spirito che sottende alle scelte, alle decisioni,
alle indicazioni che verranno proposte.
Intanto, anche dalle pagine del nostro
notiziario, giunga a tutti coloro che si
sono lasciati coinvolgere il nostro sentito
ringraziamento.
Don Alberto, don Mattia,
don Pietro, don Mario
12
AMBITO LITURGIA
Sacristi, lettori, cantori,
confratelli
AMBITO ANNUNCIO
DELLA PAROLA
E FORMAZIONE DEGLI
ADULTI: Corso Fidanzati,
Bollettino “La Voce”,
Gruppo Missionario,
Azione Cattolica
AMBITO INIZIAZIONE
CRISTIANA
Catechisti
AMBITO CARITA’
Dono S. Nicolò, UNITALSI
AMBITO FAMIGLIA
Commissione famiglia
AMBITO GIOVANI
GENERAZIONI
Oratorio, Cinema,
Animatori Ado
CANDIDATO ELETTO
CANDIDATO ELETTO
CANDIDATO ELETTO
CANDIDATO ELETTO
CANDIDATO ELETTO
CANDIDATO ELETTO
CANDIDATO ELETTO
CANDIDATO ELETTO
CANDIDATO SCELTO dal
Parroco Rappresentante
in Vicariato
CANDIDATO SCELTO dal
Parroco Rappresentante
Capannelle
CANDIDATO SCELTO
dal Parroco
MEMBRO DI DIRITTO
MEMBRO DI DIRITTO
MEMBRO DI DIRITTO
MEMBRO DI DIRITTO
MEMBRO DI DIRITTO
MEMBRO DI DIRITTO
Presidente Azione
Cattolica
DIONISIA POMA
GIUSEPPE RAMPINELLI
MAURO FALBO
GIUSY BONACINA
ELENA MERIGO
MONICA LOCATELLI
DOMENICO PIATTI
MARIA LORENZA CASTELLI
FRANCO ARZUFFI
CLAUDIA FACCHINETTI
SARA MOIOLI
DAVIDE ZUCCHI
CHIARA PATELLI
STEFANO FERRARI
GIANCARLO CASTELLI
PAOLO CORTINOVIS
Don Alberto Mascheretti
Don Mattia Magoni
Don Mario Della Giovanna
Don Pietro Scolari
Suor Donata Benigni
MARTA ROSSI
CONSIGLIO PASTORALE
PARROCCHIALE
VERBALE 18 MARZO 2014
Luogo: Sala Parrocchiale
Presenti: Dionisia Poma, Giuseppe Rampinelli,
Mauro Falbo, Giusy Bonacina, Elena Merigo, Monica
Locatelli, Domenica Piatti; Maria Castelli, Franco
Arzuffi, Claudia Facchinetti, Sara Moioli, Davide
Zucchi, Chiara Patelli, Stefano Ferrari, Giancarlo
Castelli, Paolo Cortinovis, Don Alberto Mascheretti,
Don Mattia Magoni, Don Pietro Scolari, Don Mario
Della Giovanna, Suor Donata Benini, Marta Rossi.
Assenti: /
Ordine del Giorno:
Preghiera iniziale
Il compito che il CPP è chiamato a svolgere è
quello di supportare il parroco nelle decisioni che
riguardano le iniziative pastorali della parrocchia.
Il valore del consiglio non si misura da ciò che è
capace di fare, ma da ciò che è capace di ESSERE:
costruttori di unità. Capacità di lavorare insieme,
di esprimere anche all’esterno, nella comunità, il
senso di Unità e Fraternità. Ogni membro ha la
propria visione della chiesa in base alle proprie
esperienze personali; nel CPP di Zanica sono
presenti una eterogeneità di persone che possono
contribuire ad analizzare in modo più veritiero la
situazione della comunità e tale diversità deve
diventare una ricchezza, con l’intento di trovare
un bene per tutti, trovare ciò che è bello/buono/
vero per l’intera comunità.
Il CPP rimane comunque un organo consultivo
e non decisionale. L’anima della Chiesa non è la
democrazia perfetta e non è applicabile il criterio
secondo cui la maggioranza vince. La Chiesa non
è nostra, ma è di Dio; il Vangelo non è nostro, ci
è stato messo nelle mani per essere seguito e
incarnato nell’oggi. Le decisioni, le scelte pertanto
non sono legate solamente al numero di voti che
ottengono, ma alle motivazioni sottostanti e ai
criteri di valutazione che devono essere conformi
ai principi evangelici e al magistero della chiesa.
Il parere del Consiglio non può comunque essere
sottovalutato dal parroco che deve tenerlo in debita
considerazione
Lettura, commento delucidazioni del Direttorio per
il CPP ed eventuali integrazioni o precisazioni dello
Statuto
Nomina del segretario e della segreteria
Prossimi appuntamenti ed argomenti
Varie ed eventuali
Nomina segretaria: Monica Locatelli
Inizio dei lavori: ore 20:45
Nomina segreteria: Franco Arzuffi, Marta Rossi
Preghiera iniziale
Prossimi appuntamenti:
Saluto di Don Alberto con introduzione al punto 2
dell’odg.
Il CPP è un organismo dettato dal Codice di Diritto
Canonico, il suo lavoro è tracciato dal Direttorio
e, attraverso lo Statuto, può essere modellato
seguendo le considerazioni condivise all’interno
del consiglio parrocchiale.
Nel primo anno di lavoro ci si dedicherà a trovare il
giusto assetto del CPP, stabilendo scopo, obiettivi,
compiti, modalità operative e spirito del consiglio:
sarà un vero e proprio “laboratorio”.
mercoledì 14 maggio ore 20:45
dedicato a definire le modalità con cui
l’organo opererà, rispondendo anche al
quesito riguardante il rapporto che si
andrà a creare tra le commissioni esistenti
(famiglia, consiglio dell’oratorio, gruppo
liturgico) e il CPP. Nello specifico se e
come le commissioni dovranno lavorare
in sinergia alle indicazioni del CPP.
Il motivo per cui tale organo deve essere presente
in tutte le parrocchie risiede nella volontà di
esprimere la comunione che esiste all’interno della
Chiesa tra i vari ministeri: “Tutti sono chiamati a
fare la loro parte”.
venerdì 13 giugno ore 18:30
ritiro spirituale
La seduta è tolta alle 22:45.
13
Martedì 25 febbraio si è tenuto l’ultimo degli nove
incontri del percorso di formazione adulti organizzati
dal gruppo StAzZa aventi per titolo: BAGAGLIO DI FEDE,
CRISTIANI A SPASSO NEL PRESENTE – relatore don Ezio
Bolis.
PERCORSO
STAZZA
Barbara Foresti
Don Ezio l’ho conosciuto agli incontri organizzati dal
gruppo StAzZa lo scorso anno il cui tema era Papa
Giovanni XXIII, che dire parla in modo incredibile, ha
una conoscenza, una padronanza degli argomenti che
nonostante gli incontri si tengano di martedì sera (dalle
20,45) presso il cinema di Stezzano l’ultima cosa che
pensi è guardare l’orologio.
Se lo scorso anno il tema poteva sembrare più facile
(mah), accattivante di sicuro, chi non conosce una frase
o un aneddoto sul Papa Buono?, quest’anno l’argomento
non lo era altrettanto, eppure è riuscito anche questa
volta a tenerci incollati alle poltrone.
Qualcuno potrebbe dire che essendo il percorso di
formazione scelto dai nostri don per i catechisti, ovvio
che doveva essere così.
Invece no, non è scontato.
Più volte ho detto ai nostri sacerdoti che per me fare
catechismo è un arricchimento della mia fede, l’ho
rispolverata, riscoperta, mi sono di nuovo affidata al
Signore non per abitudine, ma per aver riscoperto
grazie ai bambini che Dio è Padre (e Madre) e ci ama,
nonostante tutto.
Gli incontri di quest’anno dicevano proprio questo
l’essere cristiani oggi, con le nostre incertezze e fragilità,
con la nostra vita di tutti i giorni, riscoprirsi cristiani
fedeli, non abitudinari o per tradizione.
Ringrazio le tre parrocchie di Stezzano, Azzano e Zanica
per aver deciso di investire sulla formazione degli adulti,
parliamo spesso dei bambini, dei ragazzi, ma se non
ci formiamo un po’ anche noi adulti cosa possiamo
trasmettere ai nostri figli, visto che la fede non si
insegna, se mai si trasmette?
Come dice Papa Francesco riscopriamoci cristiani
gioiosi, Dio ci ama, e non è poco!
14
L’augurio che mi faccio è che anche il prossimo anno ci
possa essere un’occasione come questa per continuare
la mia crescita, l’augurio che faccio alla nostra comunità
è che più persone colgano l’occasione di partecipare,
ne vale davvero la pena.
Lettura Cronologica
La Domenica delle palme: l’entrata di Gesù in
Gerusalemme e la preghiera agonizzante di Gesù
nell’Orto degli Ulivi
Le
Confraternite
del “Vicariato”
a Zanica
Sabato 1 Febbraio la Parrocchia di Zanica ha
ospitato un incontro di zona delle Confraternite
di alcuni paesi limitrofi.
Per la precisione sono stati invitati i sodalizi di
Azzano S. Paolo, Guzzanica, Lallio, Sforzatica
d’Oleno, Stezzano, Verdello, Zanica e Peruviana
di Bergamo.
La lodevole iniziativa è partita dal Consiglio
Diocesano delle Confraternite con sede a
Bergamo, nelle persone principalmente
dell’assistente Diocesano Don Maurizio Rota e
del Presidente Diocesano Rossi Luca Fausto.
Di tali incontri ne sono stati programmati otto
con lo scopo di favorire la partecipazione delle
numerose Confraternite delle nostre valli, della
media e bassa pianura per conoscerci ed avviare
i contatti tra la presidenza e gli iscritti.
A Zanica ospiti della locale Confraternita del S.S.
Sacramento, sono convenute una settantina di
persone in rappresentanza dei paesi sopra citati.
All’orario previsto verso le 15.30 i convenuti sono
stati accolti nella sede dell’Oratorio di Zanica,
punto di ritrovo per deporre “la veste” per la
Santa Messa.
Alle ore 15.30 in punto, Don Maurizio ha aperto
i lavori dell’Assemblea dell’Oratorio, gentilmente
messo a disposizione. Don Maurizio ha
commentato da par suo, il sussidio predisposto
per l’occasione dal tema “ l’Albero della Croce
nel linguaggio dei segni dell’Altare: Otto Alberi”.
Gli otto alberi che dicono il Mistero dell’Albero
della Croce dove Gesù è morto sono: Ulivo,
Frumento, Vite, Rovo di spine, Canna (di
bambù?), Lino, Mirra, Aloe.
Frumento
Giovedì Santo: Il pane azzimo come materia del Corpo
offerto del Signore
(Istituzione dell’Eucaristia)
Vite
Giovedì Santo: Il vino di uva come materia del Sangue
versato del Signore
(Istituzione dell’Eucaristia)
Rovo di Spine
Venerdì Santo: La coronazione di Spine
Canna (di bambù)
Venerdì Santo: La canna, come scettro, messa in mano
a Gesù è, nella Crocefissione ancora la canna usata per
dagli da bere aceto
Mirra e Aloe
Venerdì Santo e Sabato Santo; cento libre (trenta chili)
di profumi usati per la sepoltura di Gesù, portati da
Nicodemo (il primo o il secondo signore più ricco di
Gerusalemme), la sera del Venerdì Santo.
Lino
Venerdì Santo e Sabato Santo e Primo giorno dopo il
sabato: il lenzuolo di lino
(la Sindone) comperato da Giuseppe d’Arimatea dove
è stato avvolto il corpo di Gesù e il sudario con il quale
è stato coperto il suo volto. Quel lenzuolo e il sudario
piegato visti dentro il sepolcro da Simon Pietro e “
dall’altro Discepolo” il mattino del primo giorno dopo
il Sabato.
I presenti hanno seguito con interesse l’esposizione
dell’assistente Diocesano come hanno in seguito
ascoltato il Presidente Rossi che ha parlato di alcune
iniziative prossime e del lavoro fatto l’anno precedente.
Alle 18.00, in processione, le Confraternite hanno
raggiunto e fatto il loro ingresso in Chiesa al Canto delle
Litanie di suffragio.
Don Maurizio ha celebrato la Santa Messa assistito da
Don Alberto, Don Pietro e Don Mattia.
Il rito si è svolto nei migliori dei modi impreziosito dalla
suadente parola che Don Maurizio ha rivolto ai presenti
al momento dell’omelia. Il tutto si è
concluso con un piccolo momento
conviviale in Oratorio.
15
oratorio
Formazione
CRE
Animatori e assistenti… Si parte!!!
La primavera sembra essersi appena affacciata
dietro mesi di piumini e ombrelli, e subito scatta
nella testa quell’incontenibile ed elettrizzante
voglia di estate, di giornate che si allungano e di
sole che asciuga tutti i mali… E si sa, dire estate in
oratorio può voler dire tante cose, ma soprattutto,
vuol dire C.R.E.. Parola magica: anche se siamo
in largo anticipo sui calendari da parete, i tempi
del cuore e dell’organizzazione hanno un’altra
velocità ed esigenze diverse, ed è già tempo
di mettersi in moto. Si cominciano a scaldare
i motori, a oliare gli ingranaggi fondamentali
perché, a un anno di distanza, la grande macchina
dell’estate arrivi a giugno messa a punto e tirata
a lucido, pronta per partire subito e ingranare
16
dall’inizio il ritmo del divertimento, del crescere insieme
e delle attività che la caratterizzano.
Qual è la primissima cosa da fare? Pensare al
programma? Fissare le piscine? Organizzare le
serate? No! La prima cosa da fare è andare a stanare
gli animatori e gli assistenti. Senza il loro contributo,
non ci si mette neanche a pensare al CRE: sono loro il
cuore pulsante, il vento in poppa che fa andare avanti
la barca, il termometro della bellezza e dell’importanza
di quest’esperienza. E bisogna proprio andare a cercarli:
durante il periodo invernale, si camuffano da studenti
qualunque – li potresti confondere con mille altri – con
il loro carico di impegni e di adolescenza. Poi, quando
li hai trovati, basta scuoterli un po’, togliere quel lieve
strato di tranquillità e polvere che la stagione fredda
ha depositato, darsi del tempo per ritornare a lavorare
come squadra e suonare la carica; e il gioco è fatto.
Ecco perché cominciamo già adesso a pensare al CRE:
perché ci vuole tempo per ricordare agli animatori e agli
assistenti che loro sono l’anima del CRE e che dipende in
gran parte da loro il sapore dell’estate in oratorio. Inizia
così la serie di incontri, di condivisioni e di momenti
insieme per costruire quello che sogniamo per i nostri
piccoli, per attrezzarci al meglio e per imparare a
pensare e a muoverci come un solo uomo. Proprio per
questo non ha molto senso che uno arrivi all’ultimo con
un desiderio spassionato di dare una mano: i desideri,
quelli veri, non si improvvisano, ma chiedono di essere
coltivati. La formazione quindi è fondamentale: non
servono i migliori, occorrono quelli che si sono preparati
e che sono disponibili a formarsi.
Proprio per questo, inizieremo una serie di incontri
in oratorio, il martedì alle 21.00, a partire dal mese di
aprile: il 22 e il 29 cominceremo con tutti i candidati
animatori, il 6, il 13, il 20 e il 27 maggio con tutti,
animatori e assistenti.
Oltre a questo, il lavoro di cesellatura appena prima della
partenza, una sorta di collaudo, di giro di prova: con gli
animatori il 7 e l’8 giugno qua in zona, con gli assistenti
dal 9 all’11 giugno su un isola al largo di Venezia: il pieno
di entusiasmo e di amicizia è il quello che ci serve per
partire subito in grinta.
Sei dei nostri? Passa in segreteria il prima possibile, che
il tempo si è già fatto breve!
Programmazione
Aprile 2014
Captain America –
The Winter Soldier
sabato 12 aprile
domenica 13 aprile
ore 20.45
ore 16.00 e 20.45
Mr. Peabody e
Sherman
domenica 20 aprile
lunedì 21 aprile
ore 20.45
ore 16.00 e 20.45
The Amazing
Spiderman 2
Il Potere Di Electro
venerdì 25 aprile
sabato 26 aprile
domenica 27 aprile
sabato 3 maggio
domenica 4 maggio
ore 20.45
ore 20.45
ore 16.00 e 20.45
ore 20.45
ore 16.00 e 20.45
www.parrocchiazanica.it
[email protected]
19
Rinati in Cristo
Battesimi
Sono tornati alla
casa del Padre
20
11.
Sangaletti
Tomaso
Anni 89
12.
Cortinovis
Massimiliano
Anni 47
13.
Locatelli
Elena In Gusmini
Anni 63
14.
Carminati
Luigina In Modesti
Anni 80
15.
Ferri
Luigia
Anni 104
16.
Daleffe
Emilia Ved. Ferrari
Anni 80
Morlacchi
Via Serio, Ang. Via Padergnone
24050 ZANICA (BG) - tel. 035 670074
Castelli
Confezioni
VENDITA
Pellicceria
Pellicce
Pelle
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Imbottiti con pelo
di Castelli Pietro & C
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Via Padergnone, 28 - 24050 Zanica (Bg)
Tel. 035.671051 - Cell. 333. 2382789
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Orari di apertura: 9,00 - 12,00 / 15,00 - 19,30
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Via Padergnone 21 - Zanica (Bg) - Tel 035 672304
Fax 035 672304 - [email protected]
Chiuso il lunedì
Piazza Giovanni XXIII, 6/A - 24050 Zanica (BG)
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Buona Pasqua - Parrocchia di Zanica