Rassegna del 22 luglio 2014
RICERCA SANITARIA
Corriere Della Sera (bs) 1, 5
NUOVE ORDINANZE E INFUSIONI AL CIVILE PORTE RIAPERTE PER STAMINA
Corriere Della Sera (bs) 5
"LA SPERANZA NON VA INTERROTTA"
Corriere Della Sera (bs) 5
"TOMASONI FUORI DALL'INCHIESTA? SONO CONTENTO PER LUI"
1
Luca Angelini
3
4
Panorama Sanita
42, 4 I PAZIENTI CHIEDONO AL GOVERNO: "MAI PIÙ STAMINA"
5
Il Tempo
20
STAMINA, NUOVA ORDINANZA IMPONE LE INFUSIONI PER UNA BIMBA
Francesca Mariani
7
Il Giornale
17
STAMINA, OK DEL GIUDICE A DUE TRATTAMENTI
Gioia Locati
8
La Stampa
19
STAMINA, È SEMPRE PIÙ CAOS OGGI NUOVE INFUSIONI A BRESCIA
Fabio Poletti
9
Avvenire
14
STAMINA, ALTRE INFUSIONI A BRESCIA NUOVA ORDINANZA A ROMA
Bresciaoggi
1, 7
AL CIVILE I MEDICI PRÒ STAMINA
Bresciaoggi
7
BAZZANA: «GRAVI RISCHI PER GLI INFERMIERI CHE ATTUASSERO LA TERAPIA»
14
Bresciaoggi
15
«METODO STAMINA: UTILE INNOCUO O PERICOLOSO?»
15
Il Giornale Di Brescia
1, 8
STAMINA, OGGI RIPRENDONO LE INFUSIONI
16
10
Silvana Salvadori
11
Civile, le porte
si riaprono
alle infusioni
di Stamina
A PAGINA 5 Angelini
Nuove ordinanze e infusioni
Al Civile porteriaperteper Stamina
Stamattina la somministrazione delle cellule a due piccoli pazienti
Cura contesa
Altro incarico alla
biologa Molino,
stavolta dal
Tribunale di Roma.
In Regione si media
sulla relazione
della discordia
Come prima, forse anche più
di prima. Al Civile, le porte per le
infusioni di cellule Stamina sono
ormai riaperte. «Domani mattina (oggi per chi legge, ndr) procederemo con le due infusioni a
Federico e al bimbo siciliano. E
altre ordinanze dei tribunali credo siano in arrivo» aveva detto
ieri mattina, davanti all'ingresso
dell'ospedale cittadino, Marino
Andolina, pediatra e vicepresidente di Stamina Foundation
(che già l'8 giugno scorso aveva
infuso le cellule a Federico, dopo
essere stato nominato «ausiliario del giudice» dal Tribunale di
Pesaro).
La conferma è arrivata nel giro
di poche ore, da Roma. Nuova ordinanza, stavolta per Ludovica,
una bimba di 8 anni affetta da
malattia di Tay-Sachs e già inserita fra i 34 pazienti in carico agli
Spedali Civili di Brescia. E nuovo
incarico come «coordinatrice
dell'equipe che dal 25 luglio, dovrà eseguire il trattamento» per
Erica Molino, la biologa di Stamina. Un provvedimento-fotocopia, insomma, rispetto a quello
del tribunale dell'Aquila per la
piccola Noemi, la bimba della
provincia di Chieti del cui caso si
era interessato, mesi fa, anche
Papa Francesco.
E, come in quel caso, il Civile
intende far ricorso contro l'ordinanza: «Non perché intendiamo
opporci all'infusione e alla decisione dei magistrati — chiarisce
il direttore generale del Civile
Ezio Belleri—ma perché riteniamo utili dei chiarimenti. La Molino, in entrambi i casi, non è stata
infatti nominata ausiliario del
giudice, ma capo équipe e in poteri di nomina di personale esterno all'ospedale potrebbero dunque essere diversi».
Tornando alle due infusioni in
programma stamattina, quella su
Federico sarà senz'altro effettuata da Andolina, mentre per il
bimbo siciliano sono arrivati ieri
a Brescia, dalla Sicilia, Giuseppe
Morfino, presidente dell'Ordine
dei medici di Trapani (nominato
ausiliario del giudice), un anestesista-rianimatore, un ortopedico (il padre del bimbo, ndr) e
anche un'infermiera. «Non so chi
materialmente farà l'infusione al
bimbo — dice ancora Andolina
— ma se lo chiedessero a me, sono pronto».
Quanto alle «porte aperte» al
Civile, è lo stesso vicepresidente
di Stamina a lasciar intendere
che la strada, per Vannoni e soci,
sembra al momento spianata: «A
RICERCA SANITARIA
differenza della prima volta (l'8
giugno scorso, ndr) l'ambiente
mi sembra più sereno. Ormai pare che sia chiaro a tutti che,
quando un giudice dà un ordine,
bisogna obbedire, sennò sono
guai. Un'eventuale accusa di
morte come conseguenza di altro
reato non è uno scherzo. Anche il
sì di Morfino mi sembra importante: nel momento in cui ordini
professionali sembrano contrari
e sindacati, peraltro molto minoritari, minacciano, cosa che credo costerà loro una denuncia penale per minacce, di deferire agli
stessi Ordini i medici che fanno
le infusioni, avere il presidente
dell'Ordine dei medici di un'importante città che dichiara di ritenere giusto fare quel che, per il
bene di un paziente, ordina un
giudice, non sarà senza conseguenze nella politica sanitaria
nazionale. Insomma, credo proprio che stavolta avremo meno
problemi».
Problemi che restano invece al
Pirellone, dove è stato rimandato
al 10 settembre il voto della Commissione Sanità del consiglio regionale sul testo conclusivo dell'indagine conoscitiva su Stamina. Si tenterà di arrivare ad una
relazione condivisa, dopo che le
minoranze in Regione avevano
messo in discussione le conclusioni del testo ufficiale, scritte dal
bresciano Fabio Fanetti (lista
Maroni Presidente), minacciando di presentare relazioni alternative. Alle opposizioni (Pd, Patto Civico, M5S), le conclusioni
Pag. 1
erano parse un tentativo della
Regione di auto-assolversi.
L. Ang.
Striscioni Sit-in prò Stamina; sopra, Marino Andolina ieri al Civile
RICERCA SANITARIA
Pag. 2
(nella foto), presidente
Il medico di Trapani dell'Ordine dei medici di
«La speranza
non va
interrotta»
All'Ordine dei medici di
Brescia, aveva già risposto
affidandosi alle agenzie di
stampa: «Ricordo che il
presidente dell'Ordine dei
medici di Brescia ha fatto
parte del Comitato etico
che inizialmente ha dato
l'ok alla sperimentazione
del metodo Stamina». E
ieri, Giuseppe Morfino
Trapani, è arrivato al
Civile per far infondere le
cellule (previa nomina ad
ausiliario del giudice da
parte del Tribunale di
Trapani) a un bimbo
siciliano affetto da
distrofia di Duchenne.
Il professor Giuseppe
Remuzzi e il dottor
Mario Riccio, medico del
caso Welby, sostengono
che i medici dovrebbero
dire no alle infusioni e
gli Ordini dovrebbero
aprire procedimenti
disciplinari contro
chi le fa.
«Io non sono un
ricercatore.
Il giudice mi ha nominato
ausiliario dicendo che la
nostra Carta
costituzionale prevede il
diritto
all'autodeterminazione
del paziente. Tenuto
conto che lo Stato non è
in condizioni a oggi di
fornire una cura efficace e
certa per queste
patologie, l'alternativa è
che il malato, essendo
consenziente, possa
procedere a una
RICERCA SANITARIA
sperimentazione, anche a
rischio di un insuccesso».
Lei ha detto di conoscere
personalmente il caso
del bimbo siciliano. Ha
deciso di accettare la
nomina ad ausiliario del
giudice perché ha visto
miglioramenti nel
bimbo, dopo la prima
infusione?
«No, non sono in grado di
dire se il bimbo abbia
avuto miglioramenti. Ma,
come ho già avuto modo
di dire, se in Italia tanti
genitori, alcuni dei quali
anche medici e avvocati,
si rivolgono a un giudice
per chiedere di
continuare la terapia,
devono avere
quantomeno la certezza
che non ci sono effetti
negativi».
Ma lei pensa che la
cosiddetta terapia
Stamina sia efficace?
«Se sia o no efficace, sarà
il tempo a dirlo. Io, ripeto,
non faccio altro che
rispettare la decisione di
un giudice. Ma penso
anche che non bisogna
interrompere una
speranza».
Luca Angelini
Pag. 3
Marino Andolina sull'indagine di Guariniello
«Tomasoni fuori dall'inchiesta? Sono contento per lui»
«Nessuna richiesta di rinvio a giudizio per il primario
Tomasoni? È molto curioso, ma sono contento per lui, visto che
è una delle persone migliori che ho conosciuto al Civile».
Marino Andolina, vicepresidente di Stamina Foundation,
commenta così la richiesta del procuratore di Torino Raffaele
Guariniello di far uscire dall'indagine sulla fondazione
primario di rianimazione. «Per tutti quelli che hanno lavorato
bene, non posso essere che contento del fatto che non debbano
pagare un prezzo in termini di avvocati. Persino per il mio pur
non stimatissimo direttore generale del "Burlo Garofalo" di
Trieste». Dall'inchiesta è stata per il momento stralciata anche
la posizione della coppia ucraina che avrebbe messo a punto la
metodica. «In quel caso — commenta Andolina—bisognerà
però capire se sono fuori definitivamente o se la Procura voglia
solo capire in anticipo se siano rintracciabili». (I. a.)
RICERCA SANITARIA
Pag. 4
I pazienti chiedono al Governo:
"Mai più Stamina"
In audizione al Senato l'Alleanza europea e la Federazione italiana dei malati rari chiedono
un impegno nel rivedere le norme per l'accesso alle terapie avanzate che, sia in Italia che in
Europa, sono insufficienti a tutelare la salute e la sicurezza dei pazienti.
T
crkcl Andersen, Presidente
di Eurordis, l'alleanza europea
di associazioni di malati rari,
Renza Barbon Galluppi, Presidente di Uniamo Finir onlus,
federazione italiana di malati rari
e Sara Casati, Bioeticista per
Uniamo Fimr onlus, sono stati
l'8 luglio scorso auditi dalla Commissione XII, Igiene e Sanità del
Senato sui problemi che presenta il quadro normativo attuale,
sia nazionale che europeo, rispetto alle terapie avanzate, anche alla luce di quanto è accadu-
to con la vicenda del "Metodo
Stamina". Sia Andersen che Barbon Galluppi hanno chiesto che
si intervenga a modificare la legislazione m tema di ricerca e cura
avanzate con decreti attuativi a
tutela della cittadinanza, mentre
Casati ha sostenuto la necessità
da parte delle istituzioni di essere
garanti di una informazione pubblica trasparente che renda meno
vulnerabili pazienti e famiglie in
contesti complessi come questi e
offra a tutti gli elementi per scelte serene e consapevoli.
RICERCA SANITARIA
"Lo sviluppo dinamico della ricerca biomolecolare apre innovativi contesti di cura e allo stesso tempo costringe con il suo
forte impatto etico-sociale" è stato sottolineato "a una responsabilità nuova condivisa, m particolare per quei soggetti chiamati
a svolgere una funzione pubblica, di tutela, di valutazione e di
monitoraggio, dalle Agenzie regolatone ai comitati etici: è importante essere in grado di poter
giudicare e offrire soluzione basandosi su strumenti normativi
Pag. 5
adeguati e con competenze aggiornate costantemente".
Partendo, quindi, da un'esame
del quadro attuale e di cosa ha
comportato e cosa potrebbe
implicare una inadeguata gestione delle questioni complesse che il progredire della scienza pone:
Uniamo Finir Onlus chiede che
la genericità di alcuni articoli di
Decreti Ministeriali quali il DM
8 maggio 2003 che definisce l'uso
terapeutico di medicinale sottoposto a sperimentazione clinica
e il DM 6 dicembre 2006 che
entra invece nel merito dell'utilizzo terapie avanzate non ancora autorizzate, quali la terapia
genica e la terapia cellulare somatica, su singoli pazienti in
mancanza di valida alternativa
terapeutica, siano completati con
opportuni decreti attuativi proprio a garanzia della tutela dei
pazienti attraverso la qualità e la
verificabilità sul campo dei processi di vali dazione scientifica e
di informazione;
Kurordis chiede che l'Italia, forte della sua posizione di Presidenza Europea in questo semestre, si impegni a migliorare il
Regolamento (CE) N. 1394/
2007 sui medicinali per terapie
avanzate, recanti modifiche della direttiva 2001/83/CE e del
regolamento (CE) n. 726/2004,
grazie al quale si fissano le norme specifiche riguardanti l'autorizzazione, la supervisione e la
farmacovigilanza dei medicinali
per terapie avanzate. In particolare si chiede la modifica dell'articolo 28 del regolamento CE
1394/2007, nel rispetto dei principi fondanti al fine che tale
articolo non dia più adito ad
alcuna possibile interpretazione
a discapito della sicurezza di cura
del paziente.
Sara Casati chiede che il Parlamento svolga la sua missione
istituzionale e, nel perseguimen-
to dell'interesse pubblico, contribuisca ad attivare processi di
comunicazione trasparente rivedendo i termini di confidenzialità in contesti di ricerca pubblici
e ad alto impatto sociale. 1 pazienti, e ì cittadini tutti, devono
essere coinvolti m modo attivo
in contesti ad alto impatto individuale e sociale come questo, proprio per ridurre il rischio di essere soggetti di processi scientifici
privi delle corrette tutele. Inoltre è importante offrire dati oggettivi per fare scelte consapevoli e che l'informazione preveda la circolarità dei monitoraggi
e dei risultati.
Rompere la solitudine dei pazienti e l'andare incontro ai loro
bisogni, punti cardine dell'attività di Finiamo Finir onlus e di
Eurordis, si attua con una politica di inclusione dei pazienti,
dei caregivers, degli operatori
sanitari e di tutti gli attori del
sistema delle malattie rare in un
processo di empowerment organizzativo, dove tutti sono consapevoli di essere co-partecipi
di una rete, di ricerca e cura.
Una informazione corretta e
trasparente è uno strumento
concreto ed efficace che permetterà di fare sistema e di
pianificare insieme innovativi i
modelli di costruzione del sapere e di co-decisione.
A supporto delle richieste fatte
in audizione sono stati lasciati
nelle mani della Commissione ì
10 punti chiave per la Governance delle Malattie Rare, risultato della Conferenza Europlan
II; la "Cassetta per gli attrezzi"
con gli strumenti utili per conoscere ì propri diritti esigibili e la
buona pratica nella ricerca, risultato del progetto Determinazione Rara e la lettera aperta
scritta al Ministro Lorenzin sulla
questione Staminali 12 febbraio
scorso a firma di Eurordis e
Uniamo Fimr onlus.
RICERCA SANITARIA
SEGUE DA PAGINA 41
farmaci», cosi Jeremy Schmahmann della Harvard Medicai
Sdiool,USA.
Nuove frontiere per la cura dei
pazienti si aprono con la tecnica
illustrata dal Prof. Alberto Priori,
docente di neurologia presso l'Università degli Studi di Milano. La
tecnica non invasivaò\ stimolazione cerebellare con correnti dirette
(tDCS) è un'invenzione tutta italiana, che egli ha perfezionato. In
sognerebbe parlare di "modulazione", nel senso che modulando
la frequenza elettrica con elettrodi
posizionati su specifiche porzioni
delloscalpo, alimentari da una batteria con corren te continua debolissima, si possono migliorare le
prestazioni cognitive e motorie.
Un'altra nuova tecnica è la rTMS
(stimolazione ripetitiva transcranicamagnetica). Il campo magnetico che attraversa lo scalpo induce
un campo elettrico nei neuroni
sottostanti. A differenza della
tDCS questo tipo di intervento
richiede un'apparecchiatura più
complessa, però consente una
maggiore precisione nella stimolazione, nel tempo e nella focalità.
Con questa tecnica si curano con
successo alcuni aspetti motori della malattia di Parkinson, della distonia e dell'ictus del cervelletto,
come ha spiegato Giacomo Koch
del laboratorio di TMS (stimolazionemagnerica transcranica) della Fondazione San ta Lucia.
A termine dei lavori l'augurio è
stato che queste ricerche possano
avere presso la Fondazione Santa
Lucia, che ha ospitato il congresso,
un finanziamento da parte dello
Stato, che finora purtroppo non
c'è stato. " I n effetti" è stato sottolineato "gli unici finanziamenti
sono stati finalizzati alla ricerca clinica, ma non si può riuscire a curare un organo malato, se non se ne
studiano a fondo i meccanismi
Pag. 6
La decisione del Tribunale di Roma
Stamina, nuova ordinanza impone le infusioni per una bimba
• Dal tribunale di Roma-sezione Lavoro
arriva una nuova ordinanza, strutturata in
maniera molto simile a quella emessa per
la piccola Noemi dal tribunale dell'Aquila,
che impone le infusioni su una bimba con
malattia di Tay-Sachs, fra i 34 pazienti già
in carico agli Spedali Civili di Brescia, chiamando in causa ancora una volta la biolo ga
di Stamina Erica Molino, come capo
dell'equipe «incaricata di condurre il trattamento».
Un provvedimento atteso, come lasciato
intendere ieri mattina dal vice presidente
di Stamina Foundation, Marino Andolina,
ed effettivamente trasmesso ieri alla struttura ospedaliera lombarda. Anche questa
ordinanza«nominasind'oramaconefficaciaadecorreredal25 luglio» la biologaMolino che potrà nominare i membri dell' équipe «ritenuti più idonei», dettare le tempistiche e le modalità di esecuzione del trattamento e usare strutture e apparecchiature
dei Civili.
La nuova ordinanza, dunque, sivaad aggiungere in termini di scadenze a quella in
favore della piccola Noemi. Per entrambe
infatti l'incarico alla Molino è a decorrere
dal 25 luglio. Il tutto mentre sono già state
programmate per oggi le infusioni Stamina
sui due bambiniprotagonistidelle ordinanze di Trapani e Pesaro.
I Civili hanno annunciato nei giorni scorsili ricorso contro 1 ' ordinanza del tribunale
dell'Aquilaperché ritengono ponga alcune
criticità operative su cui «sono necessari
chiarimenti», ha specificato il direttore generale dell'ospedale Ezio Belleri.
In particolare, ricorda il Dg, il fatto che
una biologa (la Molino, fra gli indagati
nell'ambito dell'inchiesta su Stamina per i
quali la procura di Torino ha chiesto il rinvio a giudizio, ndr) venga messa alla guida
di un team medico e non sembraessere nominata come ausiliario del giudice ma solo
come capo-équipe. Nel caso diNoemi inoltre c'è, dalpunto di vista dei Civili, ilproblemadelle cellule: lapiccolanonèfraipazienti in carico e per la prima infusione, secondo i giudici, si può far ricorso a cellule già
presenti in laboratorio (per altri pazienti),
che verrebbero donate alla piccola. Per i
Civili, invece, andrebbe rispettato il principio del donatore dedicato.
Per la paziente protagonista dell'ordinanza del tribunale di Roma le cellule sono
già in laboratorio, e resterebbero in piedi
solo idubbirelativiaimargini di azione dellabiologa Molino. «Al momento stiamo valutando quest'ultima ordinanza, e dobbiamo capire anche se ci sono i tempi tecnici
perun eventuale ricorso. Noi non facciamo
differenza fra i pazienti. Nel caso dell'Aquila il nostro obiettivo - ribadisce - non è opporci alla decisione del giudice ma ottenere dei chiarimenti. Ora valuteremo anche il
nuovo provvedimento del tribunale di Roma che in parte ripercorre quello dell Aquila». Nelfrattempo domani ai Civili sipresenteranno Andolina (in tandem con Molino)
per procedere con l'infusione a Federico
Mezzina, bimbo diFano conmorbo diKrabbe già trattato con Stamina e infuso l'ultima volta il 7 giugno (da ieri ricoverato ai
Civili) e il presidente dell'Ordine dei medici di Trapani Giuseppe Morfino, con
un'equipe composta da un ortopedico, un
anestesista e un'infermiera siciliani, Andolina e la biologa Molino, per l'infusione a
un bimbo siciliano con distrofìa di Duchenne.
Francesca Mariani
Salute
Il ministro
Beatrice
Lorenzin
RICERCA SANITARIA
Pag. 7
Agli Spedali Civili di Brescia
Stamina, ok del giudice a due trattamenti
Le cure per ì piccoli pazienti affidate a medici estemi all'ospedale
Gioia Locati
• «Di fronte all'ordine di un
magistrato non possiamo opporci». Così ieri mattina, il direttore degli Spedali di Brescia,
Ezio Belleri, ha accolto le famiglie di due bimbi in attesa di fare
le infusioni di cellule Stamina.
Le staminali si inietteranno oggi
senza coinvolgere i medici dell'ospedale che si erano appellati
all'obiezione di coscienza per
non proseguirei trattamenti «fino a quando il comitato scientifico non farà chiarezza».
Le ultime sentenze - emesse il
5 giugno dal tribunale di Pesaro
e il 3 luglio da quello di Trapani nominano «ausiliari del giudice» MarinoAndolina, vicepresidente di Stamina e Giuseppe
Morfino, presidente dell'ordine
dei medici di Trapani. Sono loro
incaricati diformarel'equipededita alle staminali. Andolina si
occuperà di Federico Mezzina,
il bimbo con la malattia di Krabbe a cui aveva già fatto due iniezioni il 7 giugno. Morfino, assiemeaduemedicieaun'infermiera, si dedicherà al bambino siciliano con distrofia di Duchenne.
Ieri mattina l'accoglienza dei
pazienti è avvenuta in un clima
disteso. Non si sono visti poliziotti. Federico è stato ricoverato subito in pediatria, l'altro
bambino sistemato in albergo.
«Nonmi piace questo braccio
diferro fra medicina e diritto - ha
detto Giuseppe Morfino - La terapia era stata avallata da un co mitato etico oltre che dall'Aifa,
non si pratica in una bottega ma
in un ospedale. Deve prevalere
il buonsenso: igenitori dichiarano che non ci sono stati effetti
collaterali e parlano di miglioramenti, perché non tenerne conto?». L'Unione medici italiani
(Umi)haraccomandatoaimedici di non praticare le infusioni,
pena la segnalazione agli ordini
professionali. «Non temo minacce - ha aggiunto Morfino Eseguo un ordine del giudice.
Quando non ci sono alternative,
il malato ha diritto di scegliere».
Andolina, che il 7 giugno avevafatto due iniezioni a Federico,
oggiinterverrà da solo sul picco lo. «Sono tranquillo e certo di
avere l'appoggio dei miei colleghi di Brescia, se ci fosse bisogno. Li conosco e so che sono
medici umani».
EsempreieriagliSpedalièsta-
tanotificata una nuova ordinanza: il Tribunale di Roma incarica
labiologadiStamina,EricaMolino, di coordinare un'equipe per
praticare infusioni su Ludovica
colpita da Tay-Sachsl. Una sentenza che di fatto replica quella
delTribunaledell'Aquilaafavore di Noemi, lapiccina malata di
Sma 1 che l'inverno scorso venne ricevuta da papa Francesco.
Così pare esserci una tregua
nella guerra delle staminali.
Unaguerra che si consuma silenziosa. Muoiono bambini che
non hanno mai giocato a pallone perché nati malati. Muoiono
bambini per effetto delle loro
malattie che la medicina non sa
ancora fermare. Ma da quando
Stamina è stata bloccata muoio no anche queibambini che hanno provato a stare meglio con le
staminali, a causa di queste cellule negate. E chihainmano sentenze favorevoli ma disattese
dall'ospedale, come i genitori
della piccola Sofia, non resta
chescrivereaRenzi.«Dapadrea
padre - grida Guido De Barros non ci ignori. Se devo guardare
mia figlia morire, perché non
posso almeno tentare di alleviare le sue sofferenze?».
: 1 1 : C a o sfecondazioneetcrologa l
;!ilz in una clinica a Milano |.
VICINANZA Striscione con scritto «lo sto con Sofia» volato in cielo
il 20 luglio, da Marina di Massa a San Vincenzo. Un segno
anonimo di solidarietà per Sofia in attesa anche lei delle infusioni
KJumjna^McjiiuJi^^ii^iMamrnil
RICERCA SANITARIA
Pag. 8
Stamina, è sempre più caos
Oggi nuove infusioni a Brescia
I giudici obbligano gli Spedali (già sotto inchiesta) a curare due malati
a un ordine di un magistrato non possiamo opporci».
Da ieri a stamattina naturalmente
può essere successo di tutto. Anche
FABIO POLETTI
MILANO
perchè di ordinanze ne è arrivata
un'altra dal Tribunale di Roma che noul metodo stamina il caos
mina la biologa di Stamina Erica Molicontinua. Agli Spedali Civino a provvedere alle infusioni sempre
li di Brescia sono messi coa Brescia a partire dal 25 luglio, per
sì: se si rifiutano di sommiuna bambina di otto anni di nome Ludnistrare le infusioni con
ovica affetta dalla malattia di Tay Sal'assai discusso metodo di Davide
chs. Dalla struttura sanitaria anche in
Vannoni contravvengono alle dispoquesto caso abbozzano: «Chiederemo
sizioni dei giudici di Trapani e di Pechiarimenti al Tribunale di Roma.
saro; se le fanno, rischiano di avere
Non ci possiamo opporre alle disposialtri guai con la Procura di Torino,
zioni dei magistrati». Per la bambina
che ha già messo sotto inchiesta meromana sarebbe la quinta infusione.
dici e sanitari del nosocomio lombarSua madre Francesca Atzeni è spedo. Ci vorrebbe un enigmista per
ranzosa come tutte le mamme che si
sciogliere questo rebus. Dalla Regioaggrappano
a qualsiasi cosa: «Ludovine Lombardia hanno investito del
ca non fa infusioni da dicembre. Se le
caso Giorgio Napolitano. Il Presidenavesse fatte sarebbe stato meglio. Noi
te ha passato il fascicolo al Csm e al
genitori
siamo stanchi di essere scamministro della Giustizia Andrea Orbiati per visionari».
lando. Nell'attesa, come sempre, si è
Tra la comunità scientifica che bocdeciso di fare lo slalom tra il codice
cia
il metodo Stamina, magistrati di
penale che non regola la materia e le
mezza Italia che si dividono sul caso, il
pressioni dei genitori di un bambino
Parlamento che discute e approva desiciliano affetto da distrofia di Ducreti a pioggia, allafinesono i pazienti e
chenne e uno di Fano colpito dal
i loro famigliari quelli più penalizzati.
morbo di Krabbe, che ieri si sono dati
Ma in questa situazione paradossale
appuntamento davanti all'ospedale
dove manca un indirizzo giuridico chiadi Brescia con le carte bollate in ordiro, pure le strutture sanitarie lombarne e i sentimenti in tumulto.
de sono a rischio. A settembre la comLa strada scelta, vai a vedere se è
missione Sanità di Regione Lombardia
quella consentita che di giusta non se
tornerà ad occuparsi del caso. Sarebbe
ne parla proprio, l'annuncia Marino
auspicabile avere prima qualche altra
Andolina, il vicepresidente di Stamiindicazione. Mario Mantovani, assesna Foundation: «Le infusioni riprensore alla Sanità di Forza Italia non sa
dono regolarmente. La nostra biologa
più a quale santo rivolgersi. Ha scritto
alle 8 e 10 entrerà in ospedale e nel
a Giorgio Napolitano, a Matteo Renzi e
corso della mattinata di martedì i due
al ministro Beatrice Lorenzin: «Il Prepazienti saranno trattati. Sarà tutto
sidente della Repubblica mi ha rispoconcluso entro le 13 perché non vosto e ha detto che ha dato incarico di
gliamo interferire con le altre attività
esaminare il caso al Csm e al Guardasidell'ospedale». Dalla struttura sanigilli. Dagli altri non ho ancora ricevuto
taria confermano. Mettono a disposirisposte. Così come si è consentita la
zione gli ambulatori, ma evitano di
terapia con il decreto Balduzzi sarebbe
coinvolgere il personale sotto inchie- il caso che il governo emettesse un alsta. Assicura il direttore generale degli tro decreto per dirimere la questione.
Spedali Ezio Belleri: «Abbiamo chiesto Brescia sta facendo quello che può ma
di conoscere i nomi dei medici che io devo difendere la sanità lombarda.
provvederanno alle infusioni. Di fronte La comunità scientifica ha messo in ri-
il caso
S
RICERCA SANITARIA
dicolo il metodo Stamina. Ci sono giudici che impongono di fare le infusioni.
Altri che sanzionano chi le fa. Una decisione del governo sarebbe opportuna».
LATERZA ORDINANZA
Il Tribunale di Roma
ha dato il via libera
anche a un altro paziente
Le tappe
Dalla sperimentazione
ai ricorsi delle famiglie
28 settembre 2011
L'accordo
^ H L'ospedale bresciano e Vannoni
firmano un'intesa per applicare il
metodo Stamina in un laboratorio
della struttura.
12 maggio 2012
Lo stop
^ H L'agenzia italiana per il farmaco
(Aifa) chiude il laboratorio dopo che
sono già stati trattati 12 pazienti (4
bambini e 8 adulti).
Luglio 2012
I ricorsi
^ H L'ordinanza dell'Aita è impugnata da Stamina e da alcuni genitori. Almeno 30 famiglie ottengono le
somministrazioni pervia giudiziaria.
29 agosto 2013
II «metodo» è bocciato
^m II comitato scientifico voluto dal
ministero bocca all'unanimità il
«metodo» Stamina.
4 dicembre 2013
Vannoni vince il ricorso
^ H II Tar del Lazio sospende il parere contrario alla sperimentazione.
Pag. 9
STAMINA
Altre infusioni a Brescia
Nuova ordinanza a Roma
Stamattina agli Spedali Civili di Brescia
riprenderanno le infusioni, tramite il
metodo Stamina, a due bambini. Si tratta
del piccolo siciliano affetto da distrofia di
Duchenne, per la cui terapia si è reso
disponibile il presidente dell'Ordine dei
medici di Trapani, Giuseppe Morfino, e di
Federico (di cui Avvenire ha parlato
domenica), su cui interverrà una seconda
volta il braccio destro di Vannoni, il
pediatra Marino Andolina. I medici hanno
già concordato la procedura con la
direzione degli Spedali di Brescia. A cui
peraltro, proprio ieri, è stata notificata una
nuova ordinanza, stavolta del Tribunale di
Roma: i giudici hanno nominato la biologa
di Stamina, Erica Molino, coordinatrice di
un'equipe per praticare infusioni su
un'altra bambina tra i 34 pazienti già in
trattamento nell'ospedale bresciano.
L'ordinanza replica quella del Tribunale
dell'Aquila su Noemi, la bimba di
Guardiagrele (Chieti) affetta da Sma1.
RICERCA SANITARIA
Pag. 10
SANITÀ E GIUSTIZIA. Infusioni al via. E da Roma altra ordinanza dei giudici
Al Civile i medici prò Stamina
LA LISTA DELLE SENTENZE DI GIUDICI che impongono di praticare le infusioni del metodo Stamina
presso il Civile di Brescia continua ad allungarsi. Oggi sarà il turno di Federico e di un bambino di Trapani
di sottoporsi all'intervento a Brescia con i medici venuti da fuori regione con Andolina (nella foto), mentre
il tribunale di Roma ha deliberato che anche la piccola Ludovica, otto anni, dovrà averle.
O PAG7
IL CASO STAMINA. Non accenna a dipanarsi l'aggrovigliata matassa del controverso sistema di cura al centro di inchieste e di un'incredibile contrapposizione di poteri
Al Civileripartonole infusioni per sentenza
Da ieri in ospedale i medici indicati dai giudici per un bambino siciliano
e Der Federico da Fano. Nuova ordinanza anche dal tribunale di Roma
e un ortopedico, tutti volontari
provenienti da Trapani, olRiprendono oggi al Civile, seppur a singhiozzo, le infusioni tre a Marino Andolina, pediacon il cosidetto «metodo Sta- tra e vice presidente di Stamimina» su due bambini malati na Foundation, e alla biologa
che hanno ottenuto in tribuna- Erika Molino: il primo è stato
le la nomina di un «commissa- nominato dal Tribunale di Pesaro «commissario ad acta»
rio ad acta».
«Se nella Costituzione è ga- per il caso di Federico (il bimrantito il diritto di autodeter- bo di Fano affetto dal morbo
minazione del malato, e per la di Krabbe) pur essendo destimalattia non esiste una tera- natario di una richiesta di rinpia certa ed efficace, io credo vio a giudizio da parte della
non si possa negare l'accesso Procura di Torino; la seconda
volontario a una sperimenta- è stata nominata dal Tribunazione, anche se poi non si ri- le de L'Aquila «coordinatrice
scontreranno effetti positivi», dell'equipe», pur essendo sotha detto ieri Giuseppe Morfi- to inchiesta per «esercizio abuno, presidente dell'Ordine dei sivo della professione» di biomedici di Trapani, lasciando loga. L'ennesimo pasticcio di
l'ospedale bresciano, dopo una vicenda incredibile.
aver completato le pratiche bu- LA SCELTA del presidente delrocratiche necessarie per pro- l'Ordine dei medici trapanese
grammare per oggi l'infusione di adempiere all'ordinanza è
su un bambino siciliano.
una novità - tanto più consideMorfino è stato nominato rando il fatto che a Brescia il
dal giudice come «ausiliario» suo omologo Ottavio Di Stefadel Tribunale di Trapani per no ha rifiutato analogo incariadempiere all'ordinanza che co - così come la presenza nelautorizza il piccolo affetto da l'equipe di medici volontari.
una sindrome genetica ad ac- «Ma non ho faticato a trovare
cedere alle cure con il metodo colleghi che mi accompagnascontestato. Il bambino aveva sero - rivela Morfino -: ho semgià ricevuto una prima infusio- plicemente chiesto, e loro hanne a marzo: la seconda gli sarà no risposto positivamente».
praticata questa mattina.
L'infusione è stata programCon Morfino, che è capo equi- mata per stamattina perché iepe, saranno presenti un medi- ri pomeriggio il laboratorio inco anestesista, un'infermiera terno dell'ospedale era occuSilvana Salvador*!
RICERCA SANITARIA
pato da attività non rinviabili,
e labiologatorinese non avrebne raggiunto Brescia in tempo. Il paziente aveva già effettuato gli esami pre-intervento, che hanno dato risultato
positivo: per questo oggi sarà
ricoverato solo poco prima dell'intervento. Ma stamattina
Andolina sarà impegnato anche in una seconda infusione
con le cellule staminali mesenchimali adulte trattate con 0
metodo Stamina: la farà su Federico, che ieri ha completato
le pratiche amministrative necessarie per l'accesso al Civile.
E' STATA PROPRIO l'ordinanza
emessa in suo favore dal Tribunale di Pesaro a permettere il 7
giugno scorso la ripresa delle
infusioni sospese in attesa del
pronunciamento della commissione incaricata dal ministero della Salute di pronunciarsi in via definitiva sull'attendibilità del metodo. Federico era già stato sottoposto in
passato a diverse infusioni a
seguito delle quali la famiglia
ha sempre testimoniato un miglioramento delle condizioni.
«Stavolta abbiamo trovato
un ambiente più sereno rispetto al mese scorso: pare che ormai sia chiaro a tutti che le ordinanze dei giudici si devono
rispettare», ha commentato
Pag. 11
Andolina all'uscita degli uffici
amministrativi del Civile. Per
la prima infusione aveva agito
da solo sul piccolo fanese «e
anche stavolta sono pronto a
rifarlo - ha annunciato subito
dopo -. Ho operato in condizioni ben peggiori, anche sotto
una tenda in tempo di guerra,
e non sono affatto preoccupato. Non so se l'equipe di Trapani per l'altro paziente vorrà
supportarmi anche per Federico, perché non gliel'ho chiesto, ma in ogni caso non sarà
un problema».
Da sabato ai nomi di questi
due pazienti che hanno ripreso le infusioni potrebbe aggiungersene un terzo, quello
di Noemi, bimba della provincia di Chieti affetta da Smal,
in favore della quale il Tribunale de L'Aquila ha disposto in
un'ordinanza la nomina di Erika Molino. Una posizione diversarispettoa quelle di Morfino e di Andolina e alla quale il
Civile non sa come adempiere.
«Abbiamo chiesto al giudice
chiarimenti in merito all'operatività di questa ordinanza ha rivelato Ezio Belleri, diret-
tore generale degli Spedali -.
Quando incontreremo la biologa per le altre due infusioni
speriamo di capire quali sono
le sue intenzioni». Anche perché dopo il caso di Noemi, prevede Andolina, altri ne verranno: «In settimana ci aspettiamo altre ordinanze», ha rivelato. In realtà, una nuova ordinanza è stata notificata già ieri: anche un giudice del Tribunale di Romaha nominato Molino coordinatrice di un' équipe per praticare infusioni su
una bambina già tra i 34 pazienti in trattamento al Civile.
L'ordinanza, di fatto, replica
quella de L'Aquila. «Anche in
questo caso al Tribunale di Roma chiederemo chiarimenti»,
ha replicato Belleri, prima di
precisare: «Come ospedale
non ci opponiamo alle disposizioni dei magistrati. Dobbiamo assumere decisioni in collaborazione con la biologa Molino, che è stata nominata coordinatore di équipe, non ausiliario del magistrato. E sono
poteri diversi».
IN ATTESA che l'aggrovigliata
matassa si dipani, Andolina
giudica «particolarmente po-
sitivo l'atteggiamento dimostrato dal collega di Trapani,
persona seria e rispettosa delle regole». «La sua scelta di
adempiere all'ordinanza, contrariamente a quanto hanno
fatto altri, aprirà sicuramente
una discussione alivello politico e pone una questione all'interno del nostro ordine professionale che finora si è posto su
tutt'altro fronte. Finché ad
adempiere a queste ordinanze
ero solo io, che sono coinvolto
in Stamina, si poteva dire di
tutto, ma ora che a farlo è un
professionista inattaccabile
come Morfino le cose cambiano», ha dichiarato Andolina.
La direzione del Civile non rilascia commenti, ma precisa:
«Di fronte a decisioni del magistrato noi non possiamo formulare opposizione sul piano
fattivo e non vogliamo esprimere giudizi sulla libera scelta
di un medico. Finché i numeri
resteranno questi, gli accessi
all'ospedale saranno gestiti come accaduto finora, se poi i pazienti con questa tipologia di
ordinanza dovessero moltiplicarsi si porrà il problema di come gestirli concretamente». •
* t Non ho fatto
alcuna fatica
a trovare medici
volontari che mi
affiancassero
H Finché c'ero
solo io, si poteva
dire di tutto
Ora le cose
cambiano
GIUSEPPE MORFINO
PRESIDENTE ODM DI TRAPANI
MARINO ANDOLINA
VICEPRESIDENTE STAMINA
RICERCA SANITARIA
Pag. 12
11 direttore generale Ezio Belleri allarga le braccia: il Civile è «pressato» da inchieste e ordinanze contradditorie
RICERCA SANITARIA
Pag. 13
Scende in campo l'Ipasvi
Bazzana: «Gravi rischi
per gli infermieri che
attuassero la terapia»
Dopo l'Ordine dei medici di
Brescia, anche il Collegio
provinciale degli infermieri
(Ipasvi) esprime il suo punto di
vista sulla vicenda Stamina e
sul tentativo degli Spedali Civili
di reclutare infermieri di sala
operatoria e nurse d'anestesia
attraverso un avviso pubblico
su ordinanza del tribunale di
Catania. L'Ipasvi rompe il
silenzio e non usa mezzi
termini: «Ricordiamo che
l'adesione volontaria
all'attuazione di pratiche non
va fidate scientificamente
cambia radicalmente la
posizione degli infermieri
coinvolti con conseguenti
responsabilità professionali e
deontologiche - avverte e
ricorda il presidente Ipasvi
provinciale Stefano Bazzana -.
A tutt'oggi non vi è alcuna prova
di efficacia del cosiddetto
trattamento Stamina, ne mai è
stata approvata la sua
sperimentazione».
sempre assistenza e vicinanza
ai piccoli pazienti e alle loro
famiglie - affermano gli
infermieri e consiglieri aderenti
all'lpasvi - ma non possiamo
continuare ad accettare di
partecipare alla
somministrazione di un
trattamento di cui non si
conosce l'efficacia ne mai è
stato brevettato per essere
somministrato sull'uomo».
«Queste posizioni, che
sottendono velate minacce,
presto o tardi verranno
interessate da provvedimenti
di ordine penale», ha replicato ieri
Marino Andolina, pediatra e vice
presidente di Stamina
Foundation, all'uscita
dall'ospedale Civile dopo aver
programmato le infusioni su due
bambini per questa mattina.
Ma se all'infermiere fosse
imposto, attraverso un ordine di
servizio, di partecipare a questo
genere di pratiche, esiste la
«clausola di coscienza», che
Il Codice deontologico della
permette di ovviare alla
categoria recita in due articoli, situazione. Nell'articolo 8 del
11 e 12, che «l'infermiere fonda Codice deotologico è scritto
il proprio operato su validate
chiaramente: «L'infermiere,
conoscenze e aggiorna saperi e qualora vi fosse e persistesse una
competenze attraverso la
richiesta di attività in contrasto
formazione permanente, la
con i principi etici della
riflessione critica
professione e con i propri valori, si
sull'esperienza e la ricerca» e,
avvale della clausola di coscienza,
ancora, «l'infermiere riconosce facendosi garante delle
il valore della ricerca, della
prestazioni necessarie per
sperimentazione clinica e
l'incolumità e la vita dell'assistito».
assistenziale per l'evoluzione
Senza abusi, però, altrimenti
delle conoscenze e per i
l'Ordine è pronto a intervenire
benefici sull'assistito».
disciplinarmente: «Il Collegio, per
le funzioni assegnate dalla legge a
SECONDO il collegio queste
salvaguardia sia dei professionisti
caratteristiche non sarebbero
sia dei cittadini, si riserva di
riscontrabili nel metodo
esercitare il potere disciplinare
Stamina.
laddove si ravviseranno precise
«Garantiamo comunque e
RICERCA SANITARIA
responsabilità».
«Abbiamo chiesto alle istituzioni
regionali e nazionali di fare
chiarezza nel bene prioritario delle
persone coinvolte, degli operatori
e di tutti i cittadini, ma così finora
non è stato», la sconsolata
conclusione di Bazzana. si.SAL
1 presidente Stefano Bazzana
B a i CRONACA BRESCIA
EBI
Al Civile ripartono le innjsionipersen lenza
Pag. 14
Laura Pintossi, 57 anni, al bar-gelateria «Mariana» di via Trento 15/o
«Metodo Stamina: utile
innocuo o pericoloso?»
Laura Pintossi, Si anni, sfoglia
Bresciaoggi al bar-gelateria
«Mariana» di via Trento 15/o
e commentale notizie del giorno.
Solo l'autopsia potrà svelare come è morto il macellaio di Pontoglio preso di mira dai rapinatori. Intanto, i furti nel Bresciano sono all'ordine del giorno.
Lei cosa ne pensa?
Tiene ancora banco la vicenda «È una vergogna pensare che
riguardante le infusioni con il nemmeno nelle proprie case
metodo Stamina all'Ospedale si possa essere al sicuro: specivile. Che cosa pensa di questa riamo che i responsabili siano
puniti severamente».
vicenda?
«Credo soprattutto che manchi chiarezza: il metodo Stami- Brescia si è animata di iniziatina è un trattamento utile o ve che hanno saputo richiamano? E ancora: è innocuo a addi- re moltissime persone, dalla
rittura pericoloso? Mancano Valle di Mompiano al Castello.
le risposte certe e manca tra- «Apprezzo che la nostra città
sparenza, soprattutto nei con- si sia attivata per offrire occafronti dei cittadini che assisto- sioni di svago anche a chi non
no alla svolgersi di questa vi- ha potuto lasciarlaper vari mocenda senza potersi fare un'i- tivi. Questi appuntamenti sodea chiara in merito. Resta poi no belli perché portano colore
il fatto che credo che nel mo- e, spesso, solidarietà: una ramento della disperazione sia gione in più per dare il proprio
importante dare una chance a contributo e vivere Brescia in
chi lotta per la vita, si chiami maniera diversa e speciaquesta speranza Stamina o in le». AR.LEN.
un modo diverso».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
RICERCA SANITARIA
Pag. 15
Stamina, oggi riprendono le infusioni
Interessati due bambini di Trapani e di Fano. E da Roma una nuova ordinanza
Il dott. Morfino, di Trapani, ieri al Civile
BRESCIA Riprendono oggi all'Ospedale Civile le infusioni con il metodo Stamina. Al centro dell'intervento due bambini, di Fano e di
Trapani, per i quali i giudici hanno stabilito
che a coordinare l'infusione saranno rispettivamente i medici Mario Andolina e Giuseppe
Morfino.
Intanto ieri ai dirigenti del Civile è stato notificato un nuovo provvedimento, in questo caso
del Tribunale di Roma, a favore di una bambina di Chieti. In questo caso le infusioni dovranno riprendere apartire dal 25 luglio e coordinatrice sarà la biologa di Stamina, Erica Molino.
a pagina 8
Stamina; riprendono le infusioni
Stamattina il metodo Vannoni per due bambini arrivati da Fano e da Trapani
E dal Tribunale di Roma una nuova ordinanza per una paziente di Chieti
L'ATTIVITÀ
Il coordinamento
degli interventi
è stato affidato
dai giudici
adAndolina,
Morfino
e Molino
• All'Ospedale Civile si torna oggi ad applicare il metodo Stamina: verranno effettuate infusioni a due bambini, uno di Fano l'altro di Trapani, in applicazione a due diverse ordinanze di giudici
che hanno nominato come
propri ausiliari rispettivamente il vicepresidente di Stamina foundation,
Marino Andolina,
ed il presidente
dell'Ordine
dei
medici di Trapani, Giuseppe Morfino.
Intanto ieri al Civile è stata notificata una nuova ordinanza, emessa dal
Tribunale di Roma, secondo la
quale a partire dal
25 luglio dovranno riprendere le infusioni ad
una bambina di 8 anni di
Chieti. In questo caso il giudice di Roma ha indicato come
coordinatrice la biologa di
Stamina, Erica Molino.
«Non ci opponiamo alle disposizioni dei magistrati - ha
detto ieri il direttore generale
degli Spedali Civili, Ezio Belleri, ma - anche in questo caso
al Tribunale di Roma chiederemo chiarimenti. Dobbiamo assumere decisioni in colaborazione con la biologa
Molino nominata coordinatrice di équipe e non ausiliario del magistrato. Sono poteri diversi».
Intanto ad effettuare l'infusione al piccolo paziente di Trapani sarà questa mattina
l'equipe esterna nominata
dal dottor Morfino, di cui fanno parte anche la biologia di
Stamina ed Andolina. Il medico siciliano ha accettato di far
eseguire l'ordinanza di gennaio in nome dell'«autodeter-
RICERCA SANITARIA
minazione del malato. Oggi il
sistema sanitario nazionale
non offre una terapia efficace
per quella patologia. Tenendone conto, non si può negare la possibilità di fare sperimentazione consenziente,
anche con rischio di insuccesso».
Ausiliario del giudice di Pesaro, invece, il pediatra Andolina: lo è per il caso di un bambino di Fano affetto dal morbo di Krabbe e già ieri ricoverato al Civile per i controlli.
Anche per lui l'infusione è in
programma per questa mattina. E come per la
precedente «ci sarò solo io - ha detto Andolina - circondato dai colleghi
anestesisti,
che fingeranno di
stare lontani ma
in realtà saranno
pronti ad intervenire».
La prossima paziente a tornare in
ospedale a Brescia dovrebbe essere una bimba di due anni
della Drovincia di Chieti affet-
Pag. 16
ta daSmal- ad effettuare l'infusione dovrebbe essere
l'équipecoordinatadallaMolino, come ordinato dal Tribùnale dell'Aquila. «Il 25 luglio -
ha detto il direttore Belleri abbiamo da affrontare le questioni dell'Aquila e Roma».
Sopra, una
immagine
d'archivio che
ricorda una
manifestazione
prò Stamina
davanti al Civile.
A destra i medici
Marino Andolina
e Giuseppe
Morfino
RICERCA SANITARIA
Pag. 17
Scarica

Scarica gli articoli - Collegio IPASVI Pavia