Nostra nota interpretativa operatività.
L’avvento della tassonomia Xbrl anche per la nota integrativa del bilancio solleva
– a nostro avviso - un problema di conformità tra il documento informatico
depositato all’ufficio del registro delle imprese e quello approvato dall’assemblea
dei soci, di cui il primo costituisce copia (art. 2478 c.c.).
Sin quando limitata al solo prospetto, la tassonomia Xbrl poteva comportare
differenze puramente lessicali o nominali tra i due documenti (data la tassatività
delle voci di bilancio e del loro ordine di esposizione secondo il codice civile) che
tuttavia non lasciavano dubbi sull’univocità e il significato delle poste di bilancio
e sull’identità di contenuto tra la versione del bilancio approvata dai soci e la sua
copia in formato Xbrl.
Eventuali difformità, in ogni caso, potevano essere risolte ricorrendo a una
specifica dichiarazione 1. Tale eccezione è presumibilmente destinata a diventare
regola con l’estensione della tassonomia Xbrl alla nota integrativa, il cui
contenuto è fissato dal codice civile solo con un indice di argomenti e come tale
la legge prevede che possa :
1) essere integrato con informazioni complementari necessarie alla
veridicità, chiarezza e correttezza della situazione economico-patrimoniale
della società, quando le specifiche disposizioni di legge – inclusa la
tassonomia Xbrl - non siano sufficienti allo scopo (art. 2423 c.c.) 2;
2) venire espresso in migliaia di euro, a differenza del contenuto numerico
del prospetto che deve riportare le cifre in unità di euro e senza decimali
(art. 2423 c.c.);
3) seguire un ordine e una logica di esposizione non riconducibile ad un unico
schema rigido e predefinito.
A prova di quanto sopra esponiamo tre esempi di bilanci – scelti a caso – nella
versione approvata dall’assemblea e in quella riscritta manualmente secondo la
tassonomia Xbrl3. In questi casi, ma si potrebbe dire in generale per i motivi
sopra esposti, emerge quanto problematica e incerta sia l’attestazione di
1 “Il sottoscritto (nome e cognome) dichiara che lo stato patrimoniale e il conto economico sono redatti in modalità non
conforme alla tassonomia italiana XBRL in quanto la stessa non è sufficiente a rappresentare la particolare situazione
aziendale, nel rispetto dei principi di chiarezza, correttezza e veridicità di cui all’art. 2423 del codice civile”
2 si rammenta che la tassonomia italiana, a differenza di altre (es. quella americana) non consente agli utenti di
apportare le c.d. “estensioni”
3 solo per dare un’idea delle principali differenze si può notare come: a) le parti discorsive sono organizzate in modo
diverso tra originale e xbrl; b) le tabelle di dettaglio dei documenti originali sulla scadenza dei crediti e dei debiti
distinguano tra entro e oltre i 12 mesi e oltre i 5 anni, mentre lo schema xbrl tiene conto solo di quelli entro i 12 mesi e
oltre i 5 anni; c) una nota integrativa contenga una tabella di variazione dei ricavi, una di composizione e variazione dei
costi, una su proventi e oneri straordinari e una sui movimenti del fondo svalutazione crediti e tutte queste tabelle sono
assenti nella tassonomia xbrl; d) in una nota integrativa è presente una tabella specifica sulla destinazione del risultato
di esercizio, in un’altra una tabella specifica sui contratti di leasing ed entrambe non si trovano tra quelle della
tassonomia; e) in diverse tabelle (es. patrimonio netto e debiti) la classificazione delle voci usate negli originali è più
dettagliata di quella prevista dalla tassonomia xbrl.
conformità operata dal professionista incaricato del deposito del documento alla
Camera di commercio.
Alla luce di tutto questo, secondo il nostro punto di vista, due sono le possibili
alternative: che la tassonomia Xbrl consenta la rappresentazione conforme della
nota integrativa al bilancio approvato dai soci oppure no. Di conseguenza le
prime due regole previste dalla guida al deposito del bilancio stilato da varie
Camere si applicherebbero al primo scenario e la terza al secondo, così da avere
questi casi:
A. il bilancio societario viene redatto sin dall’inizio in formato Xbrl e il
documento approvato dall’assemblea costituisce o la copia analogica
(“versione a stampa”) del file Xbrl originario; Il bilancio Xbrl può quindi
essere depositato come copia conforme al Registro delle imprese;
B. il bilancio societario nasce in formato XBRL e come tale è conservato dalla
società e approvato dall’assemblea; copia informatica del bilancio, firmata
digitalmente dal legale rappresentante, è depositata al Registro delle
imprese e non occorre dichiarazione di conformità;
C. casististica in cui ricadrebbero gli atti gestiti dalla nostra attività e
riteniamo rispondente al rispetto delle indicazioni, che non ha bilanci
prodotti da software contabile, ma possono essere predisposti da vari
formati in dotazione del cliente. Tra il bilancio approvato dai soci e la sua
versione in formato Xbrl intercorre un rapporto di corrispondenza – più
che di conformità, analogamente a quello che intercorre tra l’atto notarile
e il modulo o istanza di deposito - per cui il deposito consisterebbe dei
seguenti documenti:
a. copia conforme in formato PDF/A-1 del bilancio approvato
dall’assemblea
b. bilancio Xbrl in cui vengono riportati solo i dati numerico-tabellari4
presenti nel documento originale e ugualmente previsti5 dalla
tassonomia, tralasciando introduzioni e commenti discorsivi 6.
Se questa ipotesi non avesse luogo si tratterebbe di interpretare e riscrivere
interamente la nota integrativa secondo lo schema Xbrl, con tempi - e quindi
costi - di lavorazione molto alti e, a causa dei primi, con scarsa probabilità di
4 che sono poi le sole informazioni rilevanti ai fini dell’analisi automatica da parte dell’Agenzia delle entrate
5 potrebbe essere utile, al riguardo, fornire alle Agenzie lo schema delle tabelle previste dalla tassonomia così da
evitare difformità e scarti
6 che, come detto, dovrebbero essere frammentati e ricondotti allo schema della tassonomia, perdendo – inoltre - ogni
caratteristica tipografica (es. titolazione, stile, rientro, elencazione etc) spesso utile a una più rapida e chiara
comprensione del testo
trovare al contempo il personale sufficiente a rispettare le scadenze dei depositi,
ma in generale non corrispondente alla nostra vocazione di supporto e non
speculazione verso il cliente. Non è nostra intenzione approfittare di un evento e
di una condizione non ancora del tutto chiara, verso soggetti che per loro natura
non gestiscono la costruzione del bilancio, ma in molti casi lo analizzano in
successione quali revisori, organizzazioni che non usano software contabili, ecc. i
quali in questo caso si trovano sprovvisti dell’idonea strumentazione.
Nel modo proposto (C), invece, potremmo sfruttare gli automatismi che abbiamo
in dotazione e consentire al cliente di non avere ulteriore aggravio e dispersione
di tempo, oltre che ritardo o impossibilità in molti casi.
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