ILDISTRIBUTORE NDUSTRIALE I Supplemento al n. 9/08 di IEN ITALIA INTERVISTA Thomas Industrial Media srl - Euro 0,77 Poste Italiane spa - Sped. in abb. postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Milano DISTRIBUZIONE, VENDITA & MANAGEMENT “Esisteranno macro realtà anche nel nostro settore, ma dobbiamo tornare a credere in un mondo di specializzazione” Alberto Bianchi, Presidente e Amministratore Delegato Bianchi Cuscinetti Spa IMPRESA & FAMIGLIA VENDITA CONTROLLO DI GESTIONE Preservare l’attività Prezzo o costo? La gestione consapevole L’INTERVISTA Gruppo Bianchi Cuscinetti: oltre la qualità Alberto Bianchi IL DISTRIBUTORE INDUSTRIALE 14 Il mondo della distribuzione industriale sarà degli specialisti Nel 1996 la nostra rivista ha intervistato Alberto Bianchi, Presidente e Amministratore Delegato della Bianchi Cuscinetti Spa azienda leader del Gruppo Bianchi. Da allora l’azienda è cresciuta e si è evoluta, pur mantenendo inalterata la sua missione di distributore specializzato. Vediamo cos’è successo in questi anni. Domanda. Dott. Bianchi, cos’è cambiato per Bianchi Spa dal 1996? Risposta. Da allora abbiamo avuto una crescita organica sul territorio italiano. Già nel ’95 avevamo iniziato a negoziare con un’azienda spagnola che abbiamo definitivamente acquisito nel ’98. Si tratta di un’azienda con un network importante che copre tutta la Spagna, ora anche con due filiali in Portogallo - un paese quest’ultimo piuttosto difficile dove, nonostante una dimensione industriale ancora modesta, sono presenti alcuni grandi utilizzatori con importanti esigenze di servizio. Per loro abbiamo creato a Lisbona ed a Oporto due filiali piccole ma efficienti con adeguati investimenti negli stock. Abbiamo ottimizzato le energie per trasferire la nostra cultura in questa azienda e le sinergie per trarre il meglio da ogni loro specializzazione e posso dire che abbiamo ot- tenuto un risultato ottimo migliorando ulteriormente la copertura territoriale e la qualità del team tecnico e di vendita che e’ oggi di altissimo livello. In questi anni abbiamo ampliato il nostro network in Italia, siamo cresciuti molto nelle vendite e nel 2007 abbiamo acquisito una partecipazione in un’azienda francese con sede a Marsiglia che opera nell’area meridionale della Fran- cia. Quest’ultima acquisizione è avvenuta in partnership con un’azienda italiana leader nella distribuzione e nella produzione di componenti industriali hi-tech. È una realtà più piccola rispetto a quella spagnola che ha circa ottanta dipendenti, mentre in Francia i dipendenti sono poco più di venti. Il nostro obiettivo è quello di mantenere la nostra posizione nel Sud della Francia. Potranno esserci delle aree di espansione, ma la nostra idea non è quella di coprire l’intero territorio francese. Abbiamo una filiale a Parigi che è strategica nel fornire servizi agli MRO nel Nord della nazione. Negli ultimi anni siamo arrivati ad un fatturato piuttosto importante. Nel ’96 parlavamo di 73 miliardi di Lire, nel 2008 arriveremo circa a 140 milioni di Euro per tutto il Gruppo. La nostra crescita, rispetto a quella di altri Gruppi internazionali ottenuta anche attraverso un ripetuto e ravvicinato numero di acquisizioni, è più contenuta. Noi miriamo infatti ad avere uno standard di servizio omogeneo sui mercati dove operiamo, ragion per cui abbiamo scelto un’area geografica e settori di specializzazione ben definiti. Noi siamo passati in questi anni dal concetto pur fondamentale di qualità di prodotto a quello della soluzione migliore per il cliente. Dal ’96 a oggi abbiamo fatto un po’ di strada: l’Italia rappresenta il 75% del nostro mercato mentre il 25% è all’estero. I nostri mercati di espansione saranno sempre la Spagna, il Sud della Francia e prevalentemente l’area mediterranea, naturalmente sempre attenti alle indicazioni del mercato. Manterremo comunque il fulcro delle nostre attività in Italia che è il mercato industriale di riferimento in Europa, secondo per dimensione solo alla Germania. Stiamo pensando a delle acquisizioni, ma sempre molto mirate perché è importante che la cultura delle aziende acquisite non differisca dalla nostra. La strategia non è solo quella di fare volume, quanto quella di dare un servizio che sia tangibile, apprezzabile. La nostra non vuole essere una semplice piattaforma logistica, e questo ovviamente per noi comporta costanti investimenti negli stock e nel supporto informatico per una gestione ottimale del servizio al cliente, in sintesi un cen- 15 tro di specializzazione che non solo consenta di ridurre al minimo i disservizi dovuti alle variabili di consegna dei fornitori, ma che costituisca un centro d’eccellenza dove il cliente possa trovare la soluzione ottimale ad ogni applicazione nelle nostre aree di specializzazione. Per offrire tale servizio, ovvero il prodotto più adatto all’applicazione, dobbiamo investire costantemente nel mantenimento di stock ben assortiti e profilati alle consegne dei fornitori strategici per noi e per il mercato. Tutto ciò nei nostri settori tradizionali ovvero quelli dei cuscinetti a rotolamento ed accessori, dei sistemi lineari e delle trasmissioni del moto con un back-up che sarà garantito dalla nostra controllata Luigi Bianchi Spa anche nei settori della pneumatica, della fluidica e dell’utensileria meccanica. Domanda. In questa crescita quanto il mercato è stato benevolo con le strategie previste? Risposta. Abbiamo avuto uno sviluppo solo parzialmente profilato al mercato. Le nostre crescite hanno certamente in parte risentito dell’andamento dell’economia nazionale ed internazionale, ma io ricordo solo due periodi nei quali abbiamo avuto momenti di stasi e sono stati in corrispondenza delle due crisi, quella del Golfo e quella dell’Iraq, per il resto abbiamo sempre avuto un trend di crescita organica, non dovuto ad acquisizioni, molto soddisfacente. Evidentemente per mantenerlo abbiamo investito in risorse umane ed in prodotti. Relativamente alla qualità ed alla dedizione dei collaboratori, e mi riferisco a tutti gli ambiti aziendali, siamo considerati una delle aziende più performanti in Europa nel nostro settore. Domanda. Quale formule usate per motivare i collaboratori? Risposta. Direi che il punto fondamen- tale è il rispetto reciproco tra impresa e collaboratori e l’informazione sugli obbiettivi e sulla missione dell’Azienda; ciò determina il senso di appartenenza. Naturalmente la parte più difficile è riconoscere i meriti in modo imparziale e dare opportunità di carriera. L’attenzione dell’ azienda è anche rivolta al livello di benessere dei collaboratori e ciò non può limitarsi ad un fatto ambientale. Un esempio tangibile di come l’azienda cerca di riconoscere l’impegno a tutti i livelli è stata la creazione di quello da noi definito “€urobonus” in quanto, a seguito dell’introduzione dell’Euro, si è verificata una sensibile riduzione del potere d’acquisto. Questo premio, al quale possono accedere tutti i collaboratori, si aggiunge ai premi di rendimento tradizionali ed è basato sia sui risultati di vendita che sull’ottenimento di efficienze per l’impresa. Domanda. Qual è la struttura societaria attuale? Risposta. Le società che compongono il Gruppo sono Bianchi Cuscinetti e Luigi Bianchi in Italia , Rodamientos Feyc e RJ International rispettivamente nella Penisola Iberica ed in Francia. Abbiamo anche altre aziende che controlliamo e che a tutti gli effetti fanno parte del Gruppo, ma che lavorano in modo indipendente. Bianchi Cuscinetti ha filiali nel Nord, nel Centro e nel Sud Italia, mentre Luigi Bianchi, che ha assorbito Adriatica Cuscinetti nel 2006, ha filiali nell’Alto Milanese, in Piemonte, in Emilia e nelle Marche. Bianchi Cuscinetti lavora prevalentemente nel settore dei cuscinetti a rotolamento ed accessori, dei sistemi lineari e delle trasmissioni del moto. Luigi Bianchi Spa ha una serie di prodotti in più rispetto a quelli appena citati, cioè gli utensili da taglio, utensili a mano, pneumatica e fluidica. IL DISTRIBUTORE INDUSTRIALE A dodici anni dalla prima intervista, Alberto Bianchi ci racconta l’importanza del valore aggiunto nel servizio al cliente L’INTERVISTA ‘ gere e dobbiamo identificarci meglio nel settore dei riduttori e dei giunti. E infine, come detto, aumentare la gamma dei prodotti offerta, ma entro determinati limiti. Domanda. Lei come vede il futuro per la distribuzione in Italia e per Bianchi Spa? Risposta. L’Italia è un’importante regione dell’Europa industriale. La distribuzione si svilupperà con la presenza di qualche grande player estero, ma l’Italia è molto particolare e quindi credo non faranno una grande differenza. È interessante valutare lo sviluppo a livello europeo. C’è chi dice che a medio temine ci saranno due grandi player e poi una serie di realtà medie. Io sono più del parere che ci saranno distributori di diverso tipo, cioè quelli generalisti, ovvero piattaforme distributive con una elevatissima gamma di prodotti ma poco focalizzati sul prodotto stesso e distributori specializzati come possiamo essere noi. Le aziende medie che operano in aree altamente industrializzate si assoceranno a delle realtà più importanti per resistere al mercato. Il volume comunque non è tutto, i produttori cercano una ragione per cui esista la distribuzione, cercano il valore aggiunto e quindi in Italia non vedo delle modifiche di scenario sostanziali. Esiste poi una differenza culturale tra le regioni europee tale per cui pochi distributori altamente specializzati potrebbero con il tempo collaborare nel servizio al mercato europeo sulla base di tre macro-aree: Sud, Centro-Nord comprendendo le regioni dell’Est Europa, naturalmente mantenendo un’elevata focalizzazione sui prodotti e sulle aree culturalmente affini. In questo modo, sarebbe possibile creare una piattaforma di supporto tecnico e commerciale d’eccellenza per i grandi MRO così che a questi clienti si possa dare un servizio omogeneo in termini di prezzo, tempi di consegna, prodotti e naturalmente assistenza tecnicocommerciale. Ma ogni cosa a suo tempo… Domanda. In poche parole, cos’è la distribuzione? Risposta. È qualcosa che deve migliorare la qualità dei prodotti, come le ho detto prima: oltre la qualità... del prodotto si sottintende, elemento fondamentale. 17 IL DISTRIBUTORE INDUSTRIALE IL DISTRIBUTORE INDUSTRIALE della manutenzione, come percentuale sul nostro fatturato rispetto a quello dei costruttori comunque in crescita. Circa il 30% del giro d’affari è costituito dalla manutenzione a cui si aggiunge un’altra percentuale attraverso la distribuzione e poi ci sono i costruttori. Ma attenzione nel settore costruttori noi non cerchiamo di sostituirci alla casa produttrice perché non avrebbe senso. La nostra divisione definita MRO si rivolge alla manutenzione industriale e la divisione OEM high-tech ai costruttori; il termine high-tech sottintende il nostro grado di specializzazione nel settore dei cuscinetti superprecisi, nei sistemi lineari, etc. Quello che è cambiato nel tempo è il nostro orientamento verso gli investimenti nella manutenzione industriale e la specializzazione negli OEM ad alto contenuto tecnico, che poi sono quelli che rimarranno più stabilmente nei nostri mercati. Abbiamo spinto molto sul piano della collaborazione con i distributori locali , anche se possiamo certamente fare di più. Domanda. Quali sono i fattori che maggiormente incidono nell’acquisizione e nel mantenimento del cliente? Risposta. L’affidabilità del fornitore è data da una serie di elementi combinati. Ovviamente la responsabilità sulla consegna del materiale è fondamentale e questo noi lo facciamo tenendo degli stock importanti e collaborando con il cliente sulle pianificazioni a medio termine. È importante monitorare i consumi della clientela attraverso una rete di vendita interna ed esterna. Bisogna cercare di lavorare molto bene sulla logistica, anche con il supporto informatico, dato il gran numero di articoli e di clienti di cui parliamo. L‘obiettivo è un servizio ‘’ just in time‘’, ovvero consegnare il giorno successivo all’ordine o entro due ore in caso di urgenza. Altro punto fondamentale di quello che noi definiamo ‘’customer sa- lative agli acquisti ed alle spedizioni. tisfaction‘’ è l’ essere capaci ed obbiet- Domanda. In un’accezione più genetivi nel suggerire al cliente qual è il pro- rale, secondo lei il mondo della distridotto migliore per quel tipo specifico di buzione come sta affrontando il applicazione sia esso destinato ad un co- processo di digitalizzazione? struttore che ad un utilizzatore. Risposta. È un discorso molto variabile, Essere tramite tra Fornitore e Cliente si- in quanto ho visto aziende di medie dignifica offrire un valore aggiunto im- mensioni con un’informatizzazione ecportante e tangibile. La costante e sem- cezionale, da prendere come modello. pre più rapida evoluzione dell’industria E quindi ogni esempio aiuta a miglioraapre ulteriori spazi al nostro ruolo. re. Bisogna però essere innovatori e I produttori infatti seguono la strada del- conservatori allo stesso tempo poiché il la specializzazione e del know-how che rischio è di andare troppo oltre e chi degarantisca costanti vantaggi per la clien- ve gestire l’informatica è comunque tela rispetto alla concorrenza. Ecco che l’uomo e non viceversa. possono crearsi nicchie per prodotti ad Domanda. Lei diceva che la sfida per alto contenuto tecnologico o interi com- il futuro è quella di mantenere una parti produttivi che adottano soluzioni qualità elevatissima. innovative nella trasmissione o aziende Quali sono le strategie nell’immediapiù sensibili che in passato all’innova- to per farlo? zione. Tali investimenti da parte dei produttori sarebbero in parte sottovalutati se non fossimo in grado di raggiungere e introdurre capillarmente l’innovazione facendone comprendere pienamente le potenzialità. Quindi dare al cliente il prodotto migliore che, secondo la nostra esperienza e le nostre competenze tecniche, può utilizzare per dare il massimo rendimento e la massima affidabilità all'impianto. Il nostro obbiettivo nelle relazioni con i clienti è quello di poter “parlare la loro lingua” tramite un costante processo di approfondimento delle conoscenze e delle applicazioni nei vari settori industriali ai quali ci rivolgiamo. Domanda. Quali sono le Esisteranno problematiche maggiomacro realtà ri nella gestione del magazzino, anche nel anche nel nostro campo dell’informatizsettore, ma zazione? Risposta. Questo è il nodobbiamo tornare stro modello, cioè manteRisposta Abbiamo scelto di adottare la tecnolonere la focalizzazione. Lo a credere in gia a radiofrequenza per faremo tramite sinergie un mondo di migliorare la gestione tra le nostre aziende per specializzazione. un completamento del delle scorte e degli ordini: questa metodologia servizio nel settore dei siconsente infatti una stemi lineari e per l’ammaggiore velocità e precipliamento, ove necessita, sione rispetto ai metodi tradizionali. della gamma prodotti offerta. Un altro L’introduzione dei codici a barre e l’ef- settore che vogliamo sviluppare è quelficiente trasmissione dei dati per radio- lo delle trasmissioni leggere, ma sempre frequenza hanno ridotto in modo drasti- con l’obiettivo di dare un valore aggiunco sia i tempi improduttivi che gli erro- to al cliente. ri nella gestione della movimentazione e È importante andare sempre nelle aree degli inventari dei prodotti. L’utilizzo di difficili, laddove il prodotto diventa criqueste nuove procedure ha anche per- tico noi dobbiamo essere degli specialimesso di ottenere una migliore efficien- sti. Lo siamo nei cuscinetti, lo siamo nel za per tutti i processi collegati alla ge- lineare, dobbiamo migliorare la nostra stione di magazzino, quali le attività re- specializzazione nelle trasmissioni leg- ‘ ‘ ‘ 16 E’ in atto un processo di graduale integrazione tra le due aziende italiane sia del network sia dei prodotti fondamentali. La sede di Gallarate di Luigi Bianchi per esempio sarà il centro di eccellenza nel settore della pneumatica e dell’utensileria. Sul territorio abbiamo attualmente una ventina di punti vendita che potranno disporre di un gamma prodotti completa e profilata alla realtà industriale dove opera ogni singola filiale. Relativamente alla logistica stiamo creando oltre alla filiale già esistente un Centro Distribuzione a Bologna che appoggerà quello di Milano (BresNon so) nel servizio al Cengiudichiamo solo tro-Sud. Una riduzione la dimensione, è Risposta. Ora sul lineare dei carichi di lavoro su quasi in grado di Bresso delle Filiali di il saper mantenere siamo fornire dei sistemi comBologna, Firenze, Ancola qualità pleti. La nostra sfida è na, Ascoli Piceno e Bari quella di ampliare l’ ofnell’azienda determinerà un servizio ferta prodotti in Italia, ancora più efficiente a a fare la anche attraverso la nofavore della clientela. differenza. stra controllata Luigi Domanda. Dalla sua Bianchi Spa e di portare esperienza, quali sono avanti la nostra presenza gli scogli che trova un diterritoriale in Francia e nella penisola stributore regionale o locale, e quale invece il valore aggiunto che ne deri- Iberica per costruire un’omogeneità nel servizio. Noi vogliamo essere più granva? Qual è l’approccio giusto? Risposta. Ritengo che il distributore lo- di per creare delle sinergie ed ottenere cale avrà sempre una funzione per il delle condizioni di servizio globale dai mercato. Si può profilare in modo per- nostri fornitori, scegliendone sempre di fetto alla realtà dove opera. Noi offria- ottimali, ed agire in modo adeguato alle mo collaborazione a questi distributori esigenze di ogni singolo mercato il che per la nostra offerta di valore aggiunto, vuol dire mantenere l’identità di ogni sia in termini di disponibilità di stock singola azienda nei paesi dove il nostro che di assistenza sui prodotti dove ab- Gruppo opera. Il mercato europeo infatbiamo un’alta specializzazione, e loro ti non è solo formato da imprese clienti possono dare un aiuto a noi collaboran- multinazionali. do su determinate aziende localmente a Vogliamo unire le forze nelle attività di favore dei nostri prodotti. Esistono poi marketing e creare un’immagine globadistributori regionali con elevatissime le del Gruppo che deve avere i prodotti specializzazioni in settori come quello base omogenei per poi adattarli nel vodella trasmissioni del moto, della fluidi- lume e nei prodotti accessori alla realtà di ogni singolo paese. ca, etc. Una delle peculiarità di essere un distri- Quindi la nostra sfida è mantenere butore nazionale è che se un’azienda un’altissima qualità nel servizio globale cliente ha più stabilimenti in Italia può e fare in modo che tutte le aziende del ricevere lo stesso servizio da tutte le no- Gruppo abbiano le capacità di dare un stre filiali emettendo un ordine unico valore aggiunto alla clientela sui prodotcon cui si garantisce tutti gli approvvi- ti che distribuiscono. gionamenti. Oltre a ciò possiamo garan- Questo vuol dire che distribuendo un tire gli investimenti necessari per un ser- prodotto si deve fare in modo che il mervizio globale ad un mercato di impor- cato riceva qualcosa di meglio, che lo ritanza primaria quale è quello italiano. ceva nel momento giusto ed alla condiDi contro alcuni distributori locali zione economica adeguata, che abbia avranno sempre gamme prodotti di cui l’assistenza nostra e dei nostri fornitori noi non disponiamo e da qui la loro uti- e che i clienti trovino la migliore soluzione per ogni loro applicazione. lità per il mercato. Domanda. Nel tempo com’è cambiata Domanda. Sempre parlando di clienla vostra gamma prodotti? C’è qual- tela, quale e’ la macro suddivisione che settore che vorreste esplorare? della vostra tipologia di clienti? Risposta. Sta crescendo molto il settore Qual è la vostra sfida?