COMITATO DI GESTIONE AMBITO TERRITORIALE DI CACCIA N. 16 - PISTOIA PROGRAMMA DI INTERVENTO PER LA PREVENZIONE DEI DANNI DA SELVAGGINA ALLE COLTURE AGRARIE (Art. 9, lettera g, D.P.G.R. 25/02/04 N°13/R “Testo Unico dei regolamenti regionali di attuazione della Legge Regionale 12 gennaio 1994 n°3”) MODALITA’ PER L’ACCESSO AI FONDI E PROCEDURE DI ATTUAZIONE Revisione 2005 COMITATO DI GESTIONE AMBITO TERRITORIALE DI CACCIA N. 16 - PISTOIA Via Enrico Fermi, 100 (c/o Palasport) zona Ind. S.Agostino - 51100 PISTOIA 1. SOGGETTI BENEFICIARI Possono accedere al presente bando, ai sensi art. 9, lettera g, del D.P.G.R. 25/02/04 N°13/R “Testo Unico dei regolamenti regionali di attuazione della Legge Regionale 12 gennaio 1994 n°3”, i proprietari ed i conduttori di terreni agricoli, singoli od associati, ricadenti nei Comuni compresi nel territorio dell’A.T.C. n. 16. 2. MODALITA’ DI PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA Le richieste di contributo relative agli interventi previsti dal presente Programma di intervento per la prevenzione dei danni da selvaggina alle colture agrarie dovranno essere inoltrate al Presidente del Comitato di Gestione dell’A.T.C. n. 16, mediante presentazione del modello a/rev.05, redatto in carta semplice. Nella domanda dovranno essere indicati: generalità del richiedente, caratteristiche dell’azienda agricola e delle produzioni, tipologia degli interventi di prevenzione che si intendono attivare, tipologia dei danni subiti, specie selvatiche che producono il danno, colture agrarie prevalentemente danneggiate. Le richieste dovranno pervenire al Presidente del Comitato di Gestione dell’A.T.C. n. 16, entro il 31 gennaio di ogni anno. Nella domanda dovranno essere indicati: nome e cognome, luogo e data di nascita; residenza ed eventuale recapito telefonico; codice fiscale o partita IVA; titolo di possesso dei terreni; comune e località in cui si trovano le colture da proteggere; sintetica descrizione dell’azienda e delle colture prevalenti; indicazione sulla dislocazione dell’azienda rispetto a strutture faunistiche o faunistico-venatorie presenti nelle immediate vicinanze (Z.R.V., Z.R.C., A.A.C., A.F.V., Oasi, Parchi, strutture di ambientamento, ecc.). Il richiedente deve inoltre dichiarare nella domanda, sotto la sua responsabilità, di non percepire per le stesse opere nessun altro contributo da parte di Pubbliche Amministrazioni e che i terreni interessati dalle opere sottoindicate sono compresi all’interno dell' A.T.C. n. 16. Deve altresì dichiarare: Di essere consapevole che la realizzazione delle opere potrebbe essere soggetta a preventiva autorizzazione da parte di Enti preposti (Comune, Provincia, ecc) ed in tal caso di dover provvedere ad acquisire il titolo per realizzare le opere. Di essere consapevole che in ogni caso qualunque onere e competenza relativi ad eventuali procedure per rendere cantierabile l’opera sono a carico del richiedente stesso, sollevando sin d’ora l’ATC 16 Pistoia da ogni responsabilità per la esecuzione di opere in difformità dalla normativa vigente. Il richiedente dovrà impegnarsi a realizzare la recinzione con modalità che consentano l’accesso ai fondi per le attività venatorie di cui alla L.R. 3/94 3. DOCUMENTI DA ALLEGARE ALLA DOMANDA Alla domanda dovrà essere allegata la seguente documentazione: relazione tecnico-descrittiva delle opere; computo metrico-estimativo; carta d’insieme 1:10000 e planimetria catastale 1:2000; visura catastale; programma di utilizzazione delle opere di prevenzione; Nella domanda di contributo il richiedente deve sottoscrivere l’impegno nell’attivazione delle misure preventive, nella loro manutenzione e nell’esecuzione i tutte le opere necessarie a rendere efficaci al massimo gli interventi programmati. Per un periodo di 5 anni, il richiedente si impegna altresì a non richiedere il rimborso dei danni arrecati alle produzioni agricole da selvaggina qualora provocati da imperizia, cattiva gestione o manutenzione delle opere preventive, attivate con il contributo del Comitato di Gestione dell’A.T.C. n. 16. La firma apposta dal richiedente in calce alla domanda dovrà essere autenticata nelle forme di legge. 4. PROCEDURE DI ATTUAZIONE Entro i 45 giorni successivi la chiusura del termine per la presentazione della domanda, il Comitato di gestione dell' A.T.C. istruisce le richieste pervenute, dando comunicazione al richiedente dell’esito dell’istanza. Nell’esame delle richieste pervenute, il Comitato di Gestione dovrà tenere in considerazione, ai fini dell’effettuazione della graduatoria delle richieste da ammettere a contributo, delle seguenti priorità: a)- interventi di prevenzione su culture arboree di particolare pregio, colture orticole ed altre colture ad elevato reddito; b)- richiesta inoltrata da Aziende alle quali siano stati riconosciuti danni in riferimento agli ultimi 3 anni o comunque, all’anno precedente la richiesta del contributo, di entità superiore a €. 500.-; c)- qualifica di imprenditore agricolo a titolo principale. Il Comitato di Gestione dell’A.T.C. n. 16 istruisce le richieste pervenute ed elabora, in base alle priorità assegnate, apposite graduatorie dei progetti presentati. A scorrimento della graduatoria saranno oggetto di finanziamento tutti i progetti fino all’esaurimento delle disponibilità finanziarie assegnate alle diverse misure. In caso di rinuncia od inadempienza da parte di un richiedente, il Comitato di Gestione dell’A.T.C. n. 16, provvederà ad istruire ed approvare la prima richiesta fra quelle non ammesse per mancanza di fondi disponibili. Entro il termine di quindici giorni dalla data di acquisizione al protocollo della suddetta istanza sarà effettuato un sopralluogo da parte di un tecnico incaricato dall’A.T.C. per verificare le rispondenze del progetto presentato e, in caso affermativo, l’A.T.C. provvederà a comunicare al richiedente l’approvazione del progetto. I lavori e le opere inerenti il progetto presentato dovranno essere eseguiti entro sei mesi dall’accettazione dell’istanza. Al termine dei lavori il richiedente dovrà presentare domanda di collaudo corredata da consuntivo dei lavori. Il collaudo delle opere eseguite, al fine di definirne la congruità, verrà effettuato, entro 30 giorni dal ricevimento della richiesta, da parte di un tecnico incaricato dall’A.T.C. n. 16. L’erogazione del finanziamento ammesso avverrà entro 30 (trenta) giorni dal ricevimento del verbale di collaudo predisposto dal tecnico dell’A.T.C. n. 16. “Ai sensi della Delibera 26/99 del Comitato di Gestione ATC16 è fissato il limite di 400 metri lineari per il filo spinato e di 200 metri lineari per i cervidi o cinghiali. La recinzione deve trovarsi ad almeno cinque metri dalla viabilità esistente.” AMBITO TERRITORIALE DI CACCIA N. 16 - PISTOIA PROGRAMMA DI INTERVENTO PER LA PREVENZIONE DEI DANNI DA SELVAGGINA ALLE COLTURE AGRICOLE PREDISPOSIZIONE DI FILI ELETTRIFICATI PER LA PREVENZIONE DEI DANNI DA CINGHIALE TIPOLOGIA DELL’INTERVENTO Si tratta di strutture mobili da collocare a protezione di colture agricole oggetto di attenzione prevalentemente da parte del cinghiale. Il contenuto costo dell’impianto ne giustifica la collocazione a protezione di varie tipologie di colture, oltre alle arboree (vite in particolare) ed alle orticole anche a cereali ed a seminativi in genere FINALITA’ DELL’INTERVENTO Prevenzione dei danni da cinghiale su una vasta gamma di colture agricole. TECNICHE DA ADOTTARE Sistemazione di un doppio ordine di fili elettrificati a 20-30 e 40-60 cm. dal suolo, sorretti da palificazione, alimentati da una batteria o dalla rete. Un eventuale terzo filo più vicino al suolo e collegato a terra rinforza l’efficacia della chiusura. Questo sistema di prevenzione richiede una costante sorveglianza e manutenzione. Deve essere adottato su appezzamenti di superficie non troppo estesa. COSTO DELL’INTERVENTO Si calcola computando il costo del materiale e della manodopera per la posa in opera della struttura. CONTRIBUTO MASSIMO €. 0.50 AMMISSIBILE AL METRO: PRIORITA’ DELL’INTERVENTO Colture arboree di particolare pregio, colture orticole, seminativi in genere. INTERVENTO 1 PREDISPOSIZIONE DI FILI ELETTRIFICATI PER LA PREVENZIONE DEI DANNI DA UNGULATI TIPOLOGIA DELL’INTERVENTO Si tratta di strutture mobili da collocare a protezione di colture agricole oggetto di attenzione prevalentemente da parte di cervidi e bovidi. Il contenuto costo dell’impianto ne giustifica la collocazione a protezione di varie tipologie di colture, oltre alle arboree (vite in particolare) ed alle orticole anche a cereali ed a seminativi in genere. FINALITA’ DELL’INTERVENTO Prevenzione dei danni da ungulati (cervidi e bovidi) su una vasta gamma di colture agricole. TECNICHE DA ADOTTARE Sistemazione di un triplo ordine di fili elettrificati a 25, 55-60 e 90-120 cm. dal suolo (a seconda delle specie), sorretti da palificazione, alimentati da una batteria o dalla rete. Ponendo i tre fili elettrificati a 40, 90 e 130 cm. dal suolo, un quarto filo a 20 cm. collegato a terra rinforza l’efficacia della chiusura soprattutto per il cervo. Questo sistema di prevenzione richiede una costante sorveglianza e manutenzione. Deve essere adottato su appezzamenti di superficie non troppo estesa. COSTO DELL’INTERVENTO Si calcola computando il costo del materiale e della mano d’opera , per la posa in opera della struttura. CONTRIBUTO MASSIMO € 0,80 AMMISSIBILE AL METRO: PRIORITA’ DELL’INTERVENTO Colture arboree di particolare pregio, colture orticole, seminativi in genere. INTERVENTO 2 ADOZIONE DI CANNONCINI DETONATORI, NASTRI LUCCICANTI, ECC. TIPOLOGIA DELL’INTERVENTO Si tratta di strutture mobili che vengono applicate per allontanare animali selvatici mediante la simulazione di spari o producendo movimenti e bagliori inconsueti. Si tratta comunque di azioni preventive che producono efficacia nel breve periodo in quanto è ormai ampiamente dimostrato come gli animali stessi finiscano per abituarsi ai rumori o movimenti ripetuti e costanti. FINALITA’ DELL’INTERVENTO Prevenzione dei danni da uccelli su colture arboree, colture orticole, cereali, seminativi. TECNICHE DA ADOTTARE Questi sistemi preventivi hanno efficacia come detto nel breve periodo, pertanto vanno utilizzate tempestivamente nel periodo di massimo danneggiamento. Devono inoltre essere spostate e modificate al fine di evitare, alla fauna selvatica, di abituarsi al rumore od al movimento. COSTO DELL’INTERVENTO E’ determinato dal prezzo di acquisto del materiale e dei meccanismi necessari per la messa in funzione dell’impianto di prevenzione CONTRIBUTO MASSIMO € 200 AMMISSIBILE: PRIORITA’ DELL’INTERVENTO Colture arboree (vigneto, oliveto, frutteto), colture orticole, cereali, ed altre colture. INTERVENTO 3 IMPIEGO DI RETE IN PLASTICA PER DANNI DA AVIFAUNA Si tratta di installare sulle piantagioni arboree, reti in plastica a maglia fine, al fine di prevenire danni a frutteti o vigneti provocati da uccelli (storno, merlo, ghiandaia, ecc.). FINALITA’ DELL’INTERVENTO Prevenzione dei danni da uccelli (storno, merlo, ghiandaia, ecc.) su colture arboree (frutteto e vigneto). TECNICHE DA ADOTTARE Le reti in plastica vanno poste a coprire l’intero filare di vite o la piantagione da frutto in maniera da rendere inaccessibile all’avifauna, il frutto in fase di maturazione. COSTO DELL’INTERVENTO E’ determinato dal prezzo di acquisto dei prodotti reperibili sul mercato. CONTRIBUTO MASSIMO € 0,25 AMMISSIBILE AL METRO QUADRO: PRIORITA’ DELL’INTERVENTO Colture arboree, nel caso specifico vigneto e frutteto. INTERVENTO 4 TIPOLOGIA DELL’INTERVENTO INTERVENTO 5 TIPOLOGIA DELL’INTERVENTO FINALITA’ DELL’INTERVENTO TECNICHE DA ADOTTARE COSTO DELL’INTERVENTO PREDISPOSIZIONE DI RECINZIONI CONTRO L’INGRESSO DEGLI UNGULATI Si tratta di strutture da collocare a protezione di colture agricole oggetto di attenzione prevalentemente da parte del cinghiale, capriolo, daino e cervo La realizzazione di tali strutture è finalizzata alla protezione di varie tipologie di colture, oltre alle arboree (vite in particolare) ed alle orticole anche a cereali ed a seminativi in genere. Recinzione con rete metallica a maglia sciolta o in alternativa rete tipo “da pecore” a maglia quadrata. La rete è agganciata su pali di legno (di altezza 2,50-3 m) con diametro in testa non inferiore a 8 cm, posti a circa 3-4 m di distanza ed infissi nel terreno per circa 40-50 cm di profondità. La recinzione può essere sormontata da uno o più ordini di filo di ferro, in modo da raggiungere un’altezza complessiva fuori terra non inferiore a 2-2,20 m. Deve essere adottato su appezzamenti di superficie non troppo estesa. Al fine di superare il collaudo è fatto divieto di utilizzare rete plastificata. Si calcola computando il costo del materiale e della manodopera per la posa in opera della struttura. CONTRIBUTO MASSIMO € 2 AMMISSIBILE AL METRO: PRIORITA’ DELL’INTERVENTO Prevenzione dei danni da ungulati su una vasta gamma di colture agricole: Colture arboree di particolare pregio, colture orticole, seminativi in genere. INTERVENTO 6 TIPOLOGIA DELL’INTERVENTO FINALITA’ DELL’INTERVENTO TECNICHE DA ADOTTARE COSTO DELL’INTERVENTO PREDISPOSIZIONE DI RECINZIONI CONTRO L’INGRESSO DEGLI UNGULATI (FILO SPINATO) Si tratta di strutture da collocare a protezione di colture agricole oggetto di attenzione prevalentemente da parte del cinghiale La realizzazione di tali strutture è finalizzata alla protezione di varie tipologie di colture, oltre alle arboree (vite in particolare) ed alle orticole anche a cereali ed a seminativi in genere. Recinzione con quattro ordini di filo di ferro spinato sorretti da paletti di legno o ferro, dell’altezza massima dal piano di campagna di un metro Deve essere adottato su appezzamenti di superficie non troppo estesa. Si calcola computando il costo del materiale e della manodopera per la posa in opera della struttura. CONTRIBUTO MASSIMO € 0.5 AMMISSIBILE AL METRO: PRIORITA’ DELL’INTERVENTO Prevenzione dei danni da ungulati su una vasta gamma di colture agricole: Colture arboree di particolare pregio, colture orticole, seminativi in genere. MODELLO A/rev.05 - AL COMITATO DI GESTIONE DELL’A.T.C. n. 16 - PISTOIA OGGETTO: Richiesta di contributi per l’incentivazione delle opere di prevenzione danni da selvaggina alle colture agricole art. 9, lettera g, del D.P.G.R. 25/02/04 n°13/R “Testo Unico dei regolamenti regionali di attuazione della Legge Regionale 12 gennaio 1994 n°3” Il sottoscritto ______________________________________________ nato a ________________________________ il ________________ residente a ______________________ in Via/Piazza _________________________________ c.a.p __________ telefono n. ______________________ cod fis/p. IVA ____________________________________ in qualità di __________________________ di terreno/dell’azienda agricola ________________________________ sito nel Comune di ___________________ in località ______________________________ con superficie complessiva di ha ________________ ricadente in: Zona di rispetto venatorio; Area limitrofa a ZRV; Area limitrofa a strutture di ambientamento; Territorio libero; Area limitrofa a zone protette (Oasi, Parchi, ZRC, ecc.); Altro._________________________________________ CHIEDE di essere ammesso ai contributi previsti ai sensi dell’art. 7, lettera f, del regolamento regionale n. 3/1996, relativi ad opere di prevenzione danni alle colture agricole procurati dalla selvaggina. A tal fine dichiara quanto segue: di non percepire per le stesse opere nessun altro contributo da parte di Pubbliche Amministrazioni; che i terreni interessati dalle opere sottoindicate sono compresi all’interno dell’A.T.C. n. 16. Di essere consapevole che la realizzazione delle opere potrebbe essere soggetta a preventiva autorizzazione da parte di Enti preposti (Comune, Provincia, ecc) ed in tal caso di dover provvedere ad acquisire il titolo per realizzare le opere. Di essere consapevole che in ogni caso qualunque onere e competenza relativi ad eventuali procedure per rendere cantierabile l’opera sono a carico del richiedente stesso, sollevando sin d’ora l’ATC 16 Pistoia da ogni responsabilità per la esecuzione di opere in difformità dalla normativa vigente. Inoltre si impegna: Per un periodo di 5 anni a non richiedere il rimborso dei danni arrecati alle produzioni agricole da selvaggina qualora provocati da imperizia, cattiva gestione o manutenzione delle opere preventive, attivate con il contributo del Comitato di Gestione dell’A.T.C. n. 16. Per un periodo di 5 anni al mantenimento e manutenzione delle opere preventive, attivate con il contributo del Comitato di Gestione dell’A.T.C. n. 16. A realizzare la recinzione con modalità che consentano l’accesso ai fondi per le attività venatorie di cui alla L.R. 3/94 ALLEGA: 1. cartografia d’insieme 1:25000 o 1:10000 dei terreni oggetto di intervento; 2. planimetria catastale 1:2000 3. titolo di conduzione dei terreni oggetto di intervento; 4. autorizzazione del proprietario o comproprietario ad eseguire le opere indicate; 5. descrizione sintetica degli interventi foglio n° Particella n° Tipo di intervento (1) Superficie (ha) perimetro (m) o Periodo realizzazione (2) di Costo presunto dell’intervento (3) Totale intervento € ________________ lì, _____________ 1. 2. 3. indicare il tipo di intervento facendo riferimento alle tipologie previste nel presente bando. indicare il periodo nel quale si presume sarà realizzato l’intervento (es. 1-15/03/1997). tenere presente i contributi massimi ammissibili relativi ai diversi interventi descritti nel presente bando. In fede __________________