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ESPERTO NELLA GESTIONE DELLE
FONTI RINNOVABILI
SOLARE TERMICO
Docente: Ing. Alberto Del Carlo
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Solare
Termico
Ing. A. Del Carlo
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IL SOLE E LA SUA OFFERTA DI ENERGIA
Il sole è costituito da una grande massa incandescente con volume 1.300.000 volte superiore a quello della
terra e con temperature che possono raggiungere i 16.000.000°C.
La superficie di tale massa emette, in modo pressoché costante, radiazioni elettromagnetiche la cui
potenza è pari a circa 400.000 miliardi di miliardi di kW
Sul sole avvengono continue fusioni nucleari che trasformano quattro nuclei di idrogeno (il costituente
principale del sole) in un nucleo di elio.
La massa di quest’ultimo è inferiore a quella data dalla somma dei nuclei di idrogeno e la differenza è
trasformata in energia.
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Valori della radiazione solare
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Prima di entrare nell’atmosfera terrestre, la radiazione solare ha una potenza
(valutata rispetto ad una superficie ad essa perpendicolare) di circa 1350 W/mq. Sulla
terra, invece, la sua potenza è sensibilmente inferiore in quanto l’atmosfera agisce da
filtro nei confronti dei raggi solari.
I normali valori sono circa 1.000 W/mq con cielo sereno, 100÷150 W/mq con cielo
coperto.
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…. sulla potenza e sull’energia ……
Nel SI (Sistema Internazionale)
- l’unità di misura della potenza è il watt [W]
- l’unità di misura dell’energia è il joule [J] = [W] [s]
Esempio: una lampadina che ha una potenza di 60W accesa per un’ora
consuma (assorbe) una energia di 60 Wh ovvero 60 x 3600 = 216000 Ws
ovvero 216000 J (0,216 MJ) .
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Il flusso termico emesso dalla lampadina è misurato in watt e la relativa
quantità di calore in joule
A volte, per ragioni storiche, la quantità di calore è espressa in chilo-calorie
(kcal) e il flusso termico in chilo-calorie all’ora (kcal/h)
Basta ricordare che una chilocaloria (kcal) equivale a 4186,8 joule e che il
flusso di una chilocaloria all’ora (kcal/h) equivale a 4186,8:3600 joule al
secondo, ossia a 1,163 watt
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ESEMPIO
L’abitazione di figura consuma 1650
kcal procapite di acqua calda sanitaria
(ACS) al giorno.
Calcolare il consumo complessivo di
ACS per 4 persone con riferimento al SI
L’energia complessivamente consumata
per la produzione di ACS al giorno è
Q = 4 x 1650 x 4186,8 = 27632880 J
oppure 27632880/3600 = 7,67 kWh
… ECCO PERCHE’ HANNO DECISO DI MONTARE I COLLETTORI SOLARI !!!
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Tabella di conversione Potenza ed Energia
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La radiazione solare può essere trasformata in energia termica in diversi modi. Tra
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quelli più importanti ricordiamo:
Solare termodinamico a concentrazione ad alte temperature
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Solare termodinamico a concentrazione ad alte temperature
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Solare termico a concentrazione a basse temperature
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Solare termico a circolazione forzata a fluido liquido con collettori a tubi evacuati
(sottovuoto)
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Solare termico con collettori piani a fluido liquido con protezione (circolazione
naturale e forzata)
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Solare termico a circolazione forzata con collettori a fluido liquido senza protezione
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Solare termico passivo (parete ad accumulo termico, camino solare, serre ecc.)
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Collettori solari termici: tipologie di maggior utilizzo
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IL CIRCUITO SOLARE
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… alcune semplici considerazioni ...
Un circuito solare termico è un circuito idraulico.
E’ composto principalmente dalla tubazione (andata e ritorno),
da uno o più circolatori, da una o più valvole manuali e/o
motorizzate, dai collettori termici, dalle “sonde” di temperatura
(PT100), dalla centralina solare, dal vaso di espansione,
dall’accumulo o bollitore, da strumenti di misura di temperatura
e pressione (di solito la temperatura è misurata e visualizzata
dalla centralina solare), dal disaeratore e dalla valvola di
sicurezza.
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Tubazione (es. in
rame coibentato o
isolato)
PT100
Circolatore
Valvola
motorizzata
Valvola
Disaeratore
manuale
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Collettore
Centralina
termico
solare
Misuratori
di P e T
Bollitore
Vaso di espansione
Valvola di sicurezza
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Tutti i componenti opportunamente assemblati costituiscono il circuito solare
che può essere utilizzato per la produzione di ACS oppure per la produzione di
ACS e integrazione al RISCALDAMENTO
Ad oggi gli impianti solari termici più frequenti sono quelli per la
produzione di ACS. Più rari sono quelli per la produzione di ACS
con integrazione al
RISCALDAMENTO.
Normalmente
l’integrazione al riscaldamento avviene attraverso l’impiego di
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biomasse.
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Ciascun componente ha un comportamento specifico e contribuisce insieme agli altri
alla realizzazione dell’impianto.
Vediamo singolarmente ogni componente la funzione che svolge.
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Tubazione e circolatore
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La tubazione è attraversata dal fluido termovettore, di solito acqua + un anticongelante
(glicole) con perdite di carico lungo il percorso.
La perdita di carico rappresenta l'energia necessaria al fluido per spostarsi con una data
portata (o velocità) tra due sezioni di un circuito idraulico, vincendo l'attrito.
Il concetto di perdita di carico è intuitivo: applicando una certa pressione ad un fluido
che fuoriesce da un tubo, la portata sarà maggiore in un tubo di grande diametro
rispetto a quella di un diametro più piccolo. Sarà maggiore in un tubo liscio rispetto ad
un tubo rugoso e così via.
Tra due sezioni di un dato circuito idraulico, tanto maggiore è la portata del fluido
trasportato tanto maggiore sarà la perdita di carico.
.
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Tubo Cu 28X1,5 portata 2000 l/h perdita di carico
50mm/m
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TABELLA CONVERSIONE PRESSIONE
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Supponendo la lunghezza della tubazione pari a 20 m le perdite di carico
complessive sono intorno al metro (0,1 bar)
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Caratteristica del circolatore (fornita dal costruttore)
Curva del circolatore
Curve del
circuito
Tubo Cu 28X1,5 portata 2000 l/h ovvero 2mc/h e perdita di carico intorno al
metro : la caratteristica della pompa “Star-RS” si avvicina ma non verifica la
condizione ottimale della portata (la portata effettiva è minore)
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Una riduzione di portata significa un minor trasferimento di energia termica
Infatti per un dimensionamento di massima delle tubazioni (metodo pratico
da tutti utilizzato) si usa la relazione
P
⋅ν
c ⋅ ∆T
dove
∆T = salto termico fra andata e ritorno °C
q = portata l/s
P = potenza termica (kW)
q=
c = calore specifico dell' acqua da porre uguale a 4,187
kJ
kg ⋅ K
dm 3
ν = volume specifico dell' acqua
kg
Inoltre la velocità massima dell’acqua consigliata per diametri inferiori a 100 mm è di
1 m/s con una perdita di carico non superiore a 200 Pa per metro (20 mm c.a.)
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ESEMPIO
Un impianto solare termico produce nelle giornate serene 10 kW termici.
Dimensionare la tubazione lunga 30 in grado di trasferire tutta la potenza
prodotta. Scegliere inoltre il circolatore in modo da produrre una differenza
di temperatura tra mandata e ritorno compresa tra 8°C e 16°C.
SOLUZIONE
Supponendo di scegliere ∆T = 10°C e il volume specifico dell’acqua uguale
ad uno si ha
P
10
l
l
m3
q=
⋅ν =
≅ 0,2 ≅ 860 = 0,86
c ⋅ ∆T
4,187 ⋅10
s
h
h
Dalla tabella, mantenendo la perdita di carico sotto 20 mm/m, scelgo la tubazione
D. 28 mm. Le perdite di carico complessive sono attorno ai 360 mm.
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Note le perdite di carico e la portata resta da scegliere la pompa.
I produttori mettono a disposizione su rete i diagrammi, o meglio i programmi
con semplici interfacce utente, per la scelta del prodotto.
http://www.salmson.it/
http://www.wilo.it/
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I collettori solari
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Esempio di curve caratteristiche di un collettore solare in relazione
all’irraggiamento
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Il disaeratore
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L’aria presente negli impianti solari ad acqua può
avere diverse origini: (1) può essere derivata dall’aria
sciolta nell’acqua fredda di riempimento o di
reintegro, oppure (2) può essere aria non espulsa in
fase di riempimento dell’impianto
(3) può essere anche aria entrata durante il
funzionamento dell’impianto.
I danni che possono essere provocati dalle bolle
d’aria negli impianti di riscaldamento ad acqua
sono:
• parziali blocchi della circolazione,
• rumorosità delle elettropompe (circolatori),
• ridotta resa termica
• fenomeni corrosivi e danni meccanici
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Strutturalmente i dispositivi per eliminare le microbolle sono costituiti da due parti:
quella attiva e quella passiva.
La parte attiva è quella in cui si formano le microbolle. È costituita essenzialmente da
superfici metalliche configurate in modo da creare nell’acqua una forte turbolenza (cioè
forti variazioni di velocità e forti depressioni “in loco”) al fine di far sviluppare
microbolle.
La parte passiva è invece quella che provvede all’eliminazione dell’aria. Essa consente
alle microbolle di fondersi fra loro e trasformarsi così in bolle. Una valvola automatica
di sfiato provvede poi alla loro eliminazione.
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La funzione di un disaeratore di
microbolle è quella di disaerare
l’acqua che lo attraversa in modo
continuo. E’ in tal modo possibile
mantenere in circolazione acqua
molto povera d’aria.
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PT 100
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La PT100 è una termoresistenza (RTD) sensibile alla temperatura,
la cui resistenza aumenta all’aumentare della temperatura a cui è
sottoposta
La particolarità della PT100 è il suo valore di resistenza pari a 100
Ω a 0°C
La resistenza è una proprietà elettrica del dispositivo e può essere
misurata solo in maniera indiretta, eccitando il dispositivo con una
corrente di valore costante (generatore di corrente) e misurando la
tensione ai suoi capi (legge di ohm)
Tuttavia le letture indirette possono essere particolarmente
sensibili agli errori
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PT100 a due fili
I fili di collegamento hanno una resistenza propria e la differenza di
potenziale Vs rilevata risente inevitabilmente della caduta che aumenta al
crescere della lunghezza dei conduttori
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PT100 a tre fili
La configurazione a 3 fili consente, entro certi limiti, di trascurare RL1 ed RL3
presenti nei rami opposti del ponte, mentre RL2 in serie al generatore di
corrente non ha alcun effetto sulla misura di Vs (all’equilibrio Vs=0)
La misura della temperatura a 3 fili è più precisa di quella a 2 fili
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PT100 a quattro fili
La configurazione a 4 fili RL3 ed RL4 producono cadute trascurabili mentre
RL1 ed RL2 sono ininfluenti perché sul circuito amperometrico del generatore
di corrente. La misura della temperatura a 4 fili è più precisa di quella a 3 fili
ed è anche, nel suo complesso, la più costosa
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Vaso di espansione
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Il vaso di espansione ha la funzione di consentire all’acqua, fluido
incomprimibile, di espandersi o di contrarsi. Perché ciò sia possibile è necessario
che il fluido sia a contatto con un gas che possa compensare le dilatazioni e le
contrazioni del fluido stesso
Negli impianti solari si utilizzano vasi di espansione chiusi con diaframma
I vasi di espansione sono disponibili nelle dimensioni standard da 10, 12, 18, 25,
35, e 50 litri
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Il volume VV del vaso di espansione si calcola con la formula
VV = VW
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[(v 2 /v1 ) − 1] − 3α∆T
1 - (Pi /Pf )
dove
VW = volume dell' acqua contenuta nell' impianto (L)
v1 = volume specifico acqua alla temperatura più bassa (m 3 /kg)
v 2 = volume specifico acqua alla temperatura più alta (m 3 /kg)
α = coeff. di dilatazione lineare; per il rame α = 1,65 ⋅10-5 (1/K)
Pi = pressione assoluta iniziale alla più bassa temperatura t1 (bar)
Pf = pressione assoluta in esercizio alla più alta temperatura t 2 (bar)
∆T = T2 - T1 (°C)
La formula empirica normalmente utilizzata nella pratica
per il dimensionamento del vaso di espansione è
VV = (8,5% ÷ 10%)VW
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I vasi di espansione comuni sono progettati per funzionare a temperature
massime di 120°C (le membrane a temperature massime di 70°C),
pertanto occorre evitare che si verifichi un’infiltrazione di liquido
eccessivamente caldo o di vapore.
Il vaso di espansione dovrebbe essere installato a monte della pompa,
evitando di collocarlo dietro per via delle condizioni di pressione
sfavorevoli.
Può essere vantaggioso posizionare il vaso con il lato liquido rivolto
verso l’alto e la cisterna del gas verso il basso. Così facendo, grazie alla
stratificazione termica naturale del liquido, si limita lo stress termico a
carico della membrana, evitando anche che questa possa essere
raggiunta da bolle di vapore
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Bollitore
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49
I serbatoi di accumulo o bollitori, sono la “pila di calore” che
separa il circuito primario (collettore-accumulatore) da quello
secondario (accumulatore-utenza) . Poiché i periodi di
captazione dell’energia non coincidono di solito con quelli di
consumo, l’accumulo di calore è indispensabile praticamente
in tutti gli impianti termici salvo pochissimi casi
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Sostanzialmente i bollitori si dividono in :
•
Bollitori a serpentina
•
Bollitori tank in tank o bollitori a camicia
In ogni caso è preferibile utilizzare bollitori a stratificazione
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Esempio di BOLLITORE A DOPPIA SERPENTINA
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Per stimare l’energia accumulata i n un bollitore si usa la formula
Q = m ⋅ c ⋅ ∆T
dove
Q = quantità di calore accumulabile (kcal)
m = massa dell' acqua accumulata (kg)
c = calore specifico acqua (1 kcal/kg °C)
∆T = differenza di temperatura tra l' acqua
in ingresso e quello in uscita dal serbatoio (°C)
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53
Esempio
Bollitore a stratificazione con temperature stratificate (media 35°C) e accumulo con
temperatura unica (35°C)
Acqua calda
60°C
100 litri
30°C
100 litri
Acqua calda
Q = 100 ⋅ (60 − 15) = 4500 kcal
Q = 100 ⋅ (30 − 15) = 1500 kcal
35°C
Q = 300 ⋅ (35 − 15) = 6000 kcal
300 litri
15°C Q = 100 ⋅ (15 − 15) = 0 kcal
100 litri
Acqua fredda 15°C
Acqua fredda 15°C
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Alcuni CIRCUITI SOLARI per la produzione di ACS
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55
Impianto a circolazione naturale
(fonte quaderni Caleffi)
Nel caso di impianti a circolazione
naturale non serve una specifica
regolazione del circuito solare. La
circolazione, infatti, si attiva da sola
quando la temperatura del fluido
contenuto nei pannelli supera quella
dell’acqua contenuta nel bollitore.
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Impianto a circolazione forzata
(fonte quaderni Caleffi)
Nel caso di impianti a circolazione
forzata per attivare lo scambio di calore
fra i pannelli e il serbatoio d’accumulo
servono appositi sistemi di regolazione,
che possono essere del tipo con:
— semplici termostati,
— termoregolatori differenziali,
— termoregolatori differenziale e
valvole a tre vie modulante di by-pass,
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Impianto a circolazione naturale con caldaia modulante (fonte quaderni Caleffi)
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Impianto a circolazione forzata con caldaia e bollitore doppio serpentino
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(fonte quaderni Caleffi)
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(Metodo tratto da
“Solaretermico” edizioni Ises Italia)
Elementi di dimensionamento e progettazione
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Fattore Solare compreso tra 60% e 70%
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Impianto solare ACS per 4 persone
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Esempio di perdite di carico di tubazioni in rame
Esempio di perdite di carico di
collettori solari
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DIMENSIONAMENTO DEL VASO DI ESPANSIONE
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Vu = (∆VFL + VC ) ⋅1,1
con
Vu = volumeutile del vaso di espansione in litri
∆VFL = (e ⋅ VFL ) con e = 0,07 coeff. dilataz. H 2 O + glicole
VFL = contenuto di fluido nel circuito solare in litri
VC = contenuto del fluido nei collettori solari in litri
VOLUME NOMINALE VASO ESPANSIONE
Vn = Vu ⋅ ( pF + 1) /( p F − p I )
con
p F = pressione finale in bar (press. apertura valv. sicur. - 0,5 bar)
p I = pressione iniziale di riempimento in bar (Pstatica + 0,5 bar)
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Brevi riflessioni sui consumi energetici
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• Tratto dal libro: Maurizio Pallante, Un futuro
senza luce?, Editori Riuniti, Roma, marzo 2004
• «Quanto consuma la tua casa?». «Ma che
domanda mi fai? Non è mica un’automobile!».
«Se lo fosse consumerebbe sicuramente di
meno». «Non capisco cosa stai dicendo».
«Voglio dire che per riscaldare un giorno un
appartamento di 130 metri quadrati occorre
tanta energia quanta ne occorre a un’automobile
di media cilindrata per percorrere il tragitto tra
Genova e Roma». «Non lo immaginavo
nemmeno». «Non sei il solo. E forse non sai
nemmeno che il riscaldamento del patrimonio
edilizio italiano consuma più di tutto il sistema
dei trasporti».
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RIPARTIZIONE DEI CONSUMI NELLE
ABITAZIONI IN ITALIA (Dati ENEA)
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Illuminazione
e cucina 20%
Acqua calda
sanitaria 12%
Riscaldam.
68%
CONSUMI DI ENERGIA IN ITALIA
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Solare
Termico
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IL SOLE E LA SUA OFFERTA DI ENERGIA
Il sole è costituito da una grande massa incandescente con volume 1.300.000 volte superiore a quello della
terra e con temperature che possono raggiungere i 16.000.000°C.
La superficie di tale massa emette, in modo pressoché costante, radiazioni elettromagnetiche la cui
potenza è pari a circa 400.000 miliardi di miliardi di kW
Sul sole avvengono continue fusioni nucleari che trasformano quattro nuclei di idrogeno (il costituente
principale del sole) in un nucleo di elio.
La massa di quest’ultimo è inferiore a quella data dalla somma dei nuclei di idrogeno e la differenza è
trasformata in energia.
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Valori della radiazione solare
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Prima di entrare nell’atmosfera terrestre, la radiazione solare ha una potenza
(valutata rispetto ad una superficie ad essa perpendicolare) di circa 1350 W/mq.
Sulla terra, invece, la sua potenza è sensibilmente inferiore in quanto l’atmosfera
agisce da filtro nei confronti dei raggi solari.
I normali valori sono circa 1.000 W/mq con cielo sereno, 100÷150 W/mq con cielo
coperto.
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91
…. sulla potenza e sull’energia ……
Nel SI (Sistema Internazionale)
- l’unità di misura della potenza è il watt [W]
- l’unità di misura dell’energia è il joule [J] = [W] [s]
Esempio: una lampadina che ha una potenza di 60W accesa per un’ora
consuma (assorbe) una energia di 60 Wh ovvero 60 x 3600 = 216000 Ws
ovvero 216000 J (0,216 MJ) .
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92
Il flusso termico emesso dalla lampadina è misurato in watt e la relativa
quantità di calore in joule
A volte, per ragioni storiche, la quantità di calore è espressa in chilo-calorie
(kcal) e il flusso termico in chilo-calorie all’ora (kcal/h)
Basta ricordare che una chilocaloria (kcal) equivale a 4186,8 joule e che il
flusso di una chilocaloria all’ora (kcal/h) equivale a 4186,8:3600 joule al
secondo, ossia a 1,163 watt
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ESEMPIO
L’abitazione di figura consuma 1650
kcal procapite di acqua calda sanitaria
(ACS) al giorno.
Calcolare il consumo complessivo di
ACS per 4 persone con riferimento al SI
L’energia complessivamente consumata
per la produzione di ACS al giorno è
Q = 4 x 1650 x 4186,8 = 27632880 J
oppure 27632880/3600 = 7,67 kWh
… ECCO PERCHE’ HANNO DECISO DI MONTARE I COLLETTORI SOLARI !!!
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Tabella di conversione Potenza ed Energia
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95
La radiazione solare può essere trasformata in energia termica in diversi modi.
Tra quelli più importanti ricordiamo:
Solare termodinamico a concentrazione ad alte temperature
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96
Solare termico a concentrazione a basse temperature
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97
Solare termico a circolazione forzata a fluido liquido con collettori a tubi evacuati
(sottovuoto)
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98
Solare termico con collettori piani a fluido liquido con protezione
(circolazione naturale e forzata)
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99
Solare termico a circolazione forzata con collettori a fluido liquido senza protezione
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100
Solare termico con collettori solari ad aria
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101
Solare termico passivo (parete ad accumulo termico, camino solare, serre ecc.)
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Collettori solari termici: tipologie di maggior utilizzo
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102
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103
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105
IL CIRCUITO
SOLARE
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106
… alcune semplici considerazioni ...
Un circuito solare termico è un circuito idraulico.
E’ composto principalmente dalla tubazione (andata e ritorno),
da uno o più circolatori, da una o più valvole manuali e/o
motorizzate, dai collettori termici, dalle “sonde” di temperatura
(PT100), dalla centralina solare, dal vaso di espansione,
dall’accumulo o bollitore, da strumenti di misura di
temperatura e pressione (di solito la temperatura è misurata e
visualizzata dalla centralina solare), dal disaeratore e dalla
valvola di sicurezza.
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107
Tubazione (es. in
rame coibentato o
isolato)
PT100
Circolatore
Valvola
motorizzata
Valvola
Disaeratore
manuale
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108
Collettore
Centralina
termico
solare
Misuratori
di P e T
Bollitore
Vaso di espansione
Valvola di sicurezza
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Tutti i componenti opportunamente assemblati costituiscono il circuito solare
109
che può essere utilizzato per la produzione di ACS oppure per la produzione di
ACS e integrazione al RISCALDAMENTO
Ad oggi gli impianti solari termici più frequenti sono quelli per la produzione di
ACS.
Più rari sono quelli per la produzione di ACS con integrazione al
RISCALDAMENTO.
Normalmente l’integrazione al riscaldamento
avviene attraverso l’impiego di biomasse.
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110
Ciascun componente ha un comportamento specifico e contribuisce insieme agli
altri alla realizzazione dell’impianto.
Vediamo singolarmente ogni componente la funzione che svolge.
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Tubazione
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La tubazione è attraversata dal fluido termovettore, di solito acqua + un
anticongelante (glicole) con perdite di carico lungo il percorso.
La perdita di carico rappresenta l'energia necessaria al fluido per spostarsi con
una data portata (o velocità) tra due sezioni di un circuito idraulico, vincendo
l'attrito.
Il concetto di perdita di carico è intuitivo: applicando una certa pressione ad un
fluido che fuoriesce da un tubo, la portata sarà maggiore in un tubo di grande
diametro rispetto a quella di un diametro più piccolo. Sarà maggiore in un tubo
liscio rispetto ad un tubo rugoso e così via.
Tra due sezioni di un dato circuito idraulico, tanto maggiore è la portata del fluido
trasportato tanto maggiore sarà la perdita di carico.
.
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Tubo Cu 28X1,5 portata 2000 l/h per ta di carico
50mm/m
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TABELLA CONVERSIONE PRESSIONE
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Supponendo la lunghezza della tubazione pari a 20 m le perdite di carico
complessive sono intorno al metro (0,1 bar)
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Caratteristica della pompa (fornita dal costruttore)
Curva della pompa
Curve del
circuito
Tubo Cu 28X1,5 portata 2000 l/h ovvero 2mc/h e perdita di carico intorno al
metro : la caratteristica della pompa “Star-RS” si avvicina ma non verifica la
condizione ottimale della portata (la portata effettiva è minore)
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Una riduzione di portata significa un minor trasferimento di energia termica
Infatti per un dimensionamento di massima delle tubazioni (metodo pratico
da tutti utilizzato) si usa la relazione
P
⋅ν
c ⋅ ∆t
dove
∆t = salto termico fra andata e ritorno °C
q = portata l/s
P = potenza termica (kW)
q=
c = calore specifico dell' acqua da porre uguale a 4,187
kJ
kg ⋅ K
dm 3
ν = volume specifico dell' acqua
kg
Inoltre la velocità massima dell’acqua consigliata per diametri inferiori a 100 mm è di
1 m/s con una perdita di carico non superiore a 200 Pa per metro (20 mm c.a.)
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ESEMPIO
Un impianto solare termico produce nelle giornate serene 10 kW termici.
Dimensionare la tubazione lunga 30 in grado di trasferire tutta la potenza
prodotta. Scegliere inoltre il circolatore in modo da produrre una differenza
di temperatura tra mandata e ritorno compresa tra 8°C e 16°C.
SOLUZIONE
Supponendo di scegliere ∆t = 10°C e il volume specifico dell’acqua uguale
ad uno si ha
P
10
l
l
m3
q=
⋅ν =
≅ 0,2 ≅ 860 = 0,86
c ⋅ ∆t
4,187 ⋅10
s
h
h
Dalla tabella, mantenendo la perdita di carico sotto 20 mm/m, scelgo la tubazione
D. 28 mm. Le perdite di carico complessive sono attorno ai 360 mm
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Note le perdite di carico e la portata resta da scegliere la pompa.
I produttori mettono a disposizione su rete i diagrammi, o meglio i programmi
con semplici interfacce utente, per la scelta del prodotto.
http://www.salmson.it/
http://www.wilo.it/
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I CIRCUITI SOLARI
per la produzione di
ACS
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Impianto a circolazione naturale
Nel caso di impianti a circolazione
naturale non serve una specifica
regolazione del circuito solare. La
circolazione, infatti, si attiva da sola
quando la temperatura del fluido
contenuto nei pannelli supera quella
dell’acqua contenuta nel bollitore.
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Impianto a circolazione forzata
Nel caso di impianti a circolazione
forzata per attivare lo scambio di calore
fra i pannelli e il serbatoio d’accumulo
servono appositi sistemi di regolazione,
che possono essere del tipo con:
— semplici termostati,
— termoregolatori differenziali,
— termoregolatori differenziale e
valvole a tre vie modulante di by-pass,
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