Il presente manualetto è una riedizione, aggiornata del “dizionarietto del sangue”, di cui ne curammo l’edizione nel 1979 con gli amici del gruppo “AVIS” La Stampa. La convinzione che molti nostri validissimi volontari e quanti, più giovani, attendono con ansia di festeggiare il loro 18° anno anche compiendo la prima donazione, non conoscano la terminologia che abitualmente accompagna il prelievo a scopo trasfusionale, ci ha portati a questa riedizione poiché riteniamo che il “saperne di più” sia utile a tutti. Ci scusiamo con i signori medici, soprattutto, per esserci permessi di volgarizzare alcuni concetti che andrebbero illustrati in altri termini. Ma lo abbiamo fatto solo per cercare di fare capire le questioni essenziali anche a chi non ha avuto la fortuna di studiare di più. Ringraziamo, per la gentile ed intelligente collaborazione i nostri medici e biologi del Centro Trasfusionale interaziendale O.I.R.M. - S.Anna, (ex AVIS) fra cui la prof.sa Anna Lucia Massaro, il dottor Piero Bonino ed il dottor Igino Arboatti, Direttore sanitario unità raccolta sangue gestita dall’AVIS torinese. Un grazie anche a Graziano Cestino, che ha curato l’impaginazione. Sandro Fisso Disegni in copertina di Gianni Benazzo. Disegni all’interno di Franco Bruna Copertina: Giorgio Debernardi. Impaginazione: Graziano Cestino Stampa: Litografia Sobrero - Moncalieri (TO) EDIZIONI: Maggio 1992 - Dicembre 1995 - Aprile 1997 - Giugno 1999 - Marzo 2000 - Giugno 2001 Marzo 2003 - Giugno 2004 - Maggio 2006 - Gennaio 2010 Ristampe: Marzo 1993 - Giugno 1994 - Febbraio 1998 Sono vietate le riproduzioni anche parziali. Diritti riservati all’AVIS Torino - Via Piacenza, 7 Supplemento: Corriere AVIS n. 1 - Gennaio 2010. Direttore: Sandro Fisso TUTTO SUL SANGUE L’ ignoranza è nemica di ogni progresso. Sul vocabolario della lingua italiana il termine “ignoranza” è sinonimo di mancanza di cultura e di informazione. Questa nostra pubblicazione, che non ha alcuna pretesa scientifica, vuole essere un modesto contributo a chi desideri rendersi conto di ciò che significa “donare un pronto-soccorso, per incidente della strada o sul lavoro ed ha subito gravi perdite di sangue, chi deve subire un trapianto d’organo e chi è ammalato di tumore come può essere aiutato? E chi nasce colpito da talassemia (ane mia mediterranea) ed ha per sua costituzione i globuli rossi più piccoli dei normali che non riescono ad ossigenare regolarmente le cellule del suo organismo come può sopravvivere? In tutti questi ed in altri casi la vita è assicurata da generose trasfusioni di sangue compatibile. Abbiamo talvolta sentito notizie raccapriccianti: eliminazione di creature nate con handicap, vendita di bambini da utilizzare per l’asportazione di organi da trapiantare, fratture provocate di gambe e braccia, per utilizzare bambini a chiedere l’elemosina ai passanti sollecitandone la pietà, e così via. I volontari del sangue dell’AVIS hanno, come loro sincera vocazione, quella di essere amanti della vita umana. La loro e quella degli altri. Altrimenti non avrebbe senso la loro “donazione”. Con questi sentimenti affrontano, liberamente e spontaneamente, la donazione di sangue intero o dei suoi componenti da offrire, nell’anonimo ed in forma totalmente gratuita, a chi ne ha bisogno. Senza distinzione di razza, sesso, credo politico e religioso. Perché il “dono” sia offerto nel migliore dei modi possibile, è tuttavia indispensabile conoscere tutto ciò che serve per aumentare la propria cultura. PREFAZIONE sangue” a scopo trasfusionale ed a che cosa servono i principali esami che i laboratori eseguono su campioni di sangue o urine prelevati ai donatori. Per il dizionario italiano la “donazione” è un atto col quale uno si spoglia liberamente e spontaneamente di qualche suo bene in favore degli altri. Ne deriva una prima considerazione: spogliarsi di un malanno, di qualche cosa di inutile, superfluo o dannoso per “offrirlo” ad altri non corrisponde a “donare”. Ricercatori e tecnici sono impegnati da decenni a trovare organi e sangue artificiale da trapiantare in creature che ne abbiano la necessità per sopravvivere. Molti progressi sono stati fatti. Nel cuore umano si possono applicare, con successo, valvole artificiali. Chi deve affrontare un intervento chirurgico programmabile, può ricorrere all’autoinfusione ed al “recupero intraoperatorio” ed il chirurgo, con l’emodiluizione, cerca di intervenire con il minore consumo possibile di sangue del paziente. Ma chi giunge in gravi condizioni ad 3 TUTTO SUL SANGUE I Alcune premesse l sangue umano. È un “tessuto” liquido, vischioso, opaco, costituito per il 45% di cellule (globuli e piastrine) e per il 55% di plasma. Il volume del sangue che circola in ogni creatura umana è proporzionale al suo peso ed alla sua altezza, e pari a circa un dodicesimo del peso corporeo. Tra le principali funzioni che il sangue esercita ricordiamo quella respiratoria e nutritizia, con il trasporto di ossigeno e sostanze nutrienti a tutte le cellule; escretrice (raccolta dei rifiuti che convoglia agli organi destinati a distruggerli); termoregolatrice (distribuisce il calore); regolante dell’equilibrio idrico (per mezzo del plasma), di difesa, con i globuli bianchi e regolatrice del processo coagulativo con i fattori della coagulazione (piastrine, fattore VIII, fibrinogeno, ecc.). Gli esami che i laboratori compiono sui 4 campioni di sangue tendono a valutare il giusto equilibrio di tutte le sostanze presenti nel plasma (grassi, zuccheri, proteine, sali, minerali…). Questa valutazione è solitamente espressa in peso e rapportata ad un certo volume di sangue. La maggiore quantità di azoto, di zucchero, di sostanze grasse, di proteine, e così via, rapportata con i valori che di norma si dovrebbero trovare, è una indicazione, per il medico, sul buon funzionamento o meno del corpo umano. È evidente che se l’esame è stato eseguito su campioni di sangue prelevato in particolari condizioni (non a digiuno, dopo particolari “abbuffate” o “bevute”, mentre sono in corso assunzioni di medicinali, ecc.) il suo esito avrà bisogno di una o più riconferme, prima di offrire una significativa indicazione. Per contrastare la presenza di virus o batteri, l’organismo produce “anticorpi”, so- TUTTO SUL SANGUE stanze che hanno il compito di aggredire gli stessi agenti infettanti. Quindi la presenza di determinati anticorpi può significare che l’organismo sta lottando o ha lottato, per respingere l’aggressività di un germe patogeno, cioè nocivo per la salute dell’uomo. Un’ultima premessa, ma non meno importante. Quando l’organismo umano viene aggredito da un virus (come quello tremendo apportatore dell’AIDS, per esempio), prima che nel sangue gli esami rilevino la presenza di sostanze o di anticorpi che ne denuncino l’ingresso, possono passare anche alcuni mesi. Per questo motivo, anche se in occasione di ogni donazione vengono sempre fatti tutti i controlli sui marcatori virali, può succedere che se il donatore è venuto a contatto da pochi giorni con il virus, il laboratorio non lo metta in evidenza. In questi casi, poiché i virus dell’AIDS e delle epatiti (ad alto rischio trasfusionale), si trasmettono per via sessuale o per mez- zo di materiale contaminato dal sangue infetto (scambio di siringhe nei tossicodipendenti), è solo il buon senso, o meglio la cultura del donatore che lo consiglia di esporre i propri dubbi al medico che lo visita prima di ammetterlo alla donazione, in ogni caso è meglio non effettuare la donazione prima che il periodo di latenza virale (fase finestra) sia trascorso (attualmente 4 mesi). Per le citate considerazioni riteniamo che il donatore che volontariamente e disinteressatamente voglia offrire una parte di sé stesso per aiutare altre creature a sopravvivere, debba prendere dimestichezza con i principali termini che medici ed addetti ai prelievi di solito adoperano. Accrescerà la propria cultura e farà sì che il suo dono sia tale e quale come desidererebbe ricevere in caso di necessità. S angue artificiale - I ricercatori lo stanno inseguendo da decenni. È 5 TUTTO SUL SANGUE ovvio che poter disporre di un sostituto del sangue umano, trasportabile con facilità, disponibile in qualunque condizione ambientale, pronto, previa aggiunta di una soluzione fisiologica, ad essere iniettato, è il traguardo che risolverebbe tutti i problemi connessi con la trasfusione del sangue; d’ordine tecnico, morale e religioso. Fino ad oggi sono tre le sostanze scoperte che si avvicinano al compito di sostituti del sangue: le soluzioni di emoglobina modificata (ottenuta dalla lisi dei globuli rossi e quindi da sangue prelevato da oltre 36 giorni e quindi non più in grado di essere trasfuso), l’emoglobina microincapsulata, con la quale sinora sono stati tenuti in vita animali sino a 90 giorni, ma non è ancora stata sperimentata sull’uomo, e le emulsioni di perfluorocarbonati. È già utilizzato un prodotto giappponese, il Fluosol-DA che, tuttavia, è ancora in corso di sperimentazione. Allo stato attuale tutti gli esperti affermano essere ancora la tradizionale trasfusione di sangue naturale o delle sue frazioni, il presidio fondamentale della pratica clinica. Nuovi Test per migliorare la sicurezza del sangue dei donatori e pazienti C on lo sviluppo delle tecniche diagnostiche e l’evoluzione delle normative europee in tema di sicurezza del sangue sono emersi dei nuovi test per la ricerca delle infezioni da virus HCV (epatite C) ed HIV (AIDS). Sono i cosidetti test di “BIOLOGIA MOLECOLARE” o N.A.T. (Nucleic Acid Technology). Qual’è il vantaggio rispetto ai consueti test di sierologia? Per capire prendiamo in considerazione il ciclo di infezione. Questi virus appena entrati nell’organismo si diffondono e si moltiplicano; il nostro sistema immunitario si accorge di queste intrusioni dannose e provvede a formare anticorpi (sostanze dirette contro di essi al fine di eliminarli o comunque limitarne i danni). I test sierologici rivelano appunto gli anticorpi e le sostanze prodotte dall’organismo contro questi virus. I tempi di produzione di queste sostanze dall’inizio dell’infezione sono diversi: circa 30-180 giorni per HIV, 80-180 giorni per HCV. Esiste quindi un periodo in cui il virus è 6 presente in circolo, ma non rilevabile con i consueti test sierologici. Questo periodo è detto “FINESTRA SIEROLOGICA” ed esiste, anche se remota, la possibilità di trasmettere l’infezione con il sangue prelevato in quel periodo (negativo ai test sierologici ma contenente il virus) e poi trasfuso. Statisticamente è stato rilevato che tale “rischio residuo d’infezione” è di circa 1 su 48.000 per HCV, 1 su 65.000 per HBV e 1 su 1.000.000 per HIV. Ovviamente tali probabilità sono strettamente correlate con la diffusione dei virus nella popolazione e con la durata del periodo finestra. I test di biologia molecolare permettono di rilevare la presenza diretta del nucleo del virus (o meglio del suo acido nucleico) nel sangue. Sono molto sensibili e consentono di ridurre la fase finestra dal 50% all’80%. Tali test non sostituiscono quelli presenti, ma si affiancano ad essi in quanto indispensabili per rilevare le fasi precoci dell’infezione. TUTTO SUL SANGUE A Bo (a b zero) è il sistema che caratterizza i principali gruppi sanguigni, a seconda delle sostanze (antigeni) presenti o meno sui globuli rossi. Si può trasfondere in un organismo umano, solamente un sangue compatibile, cioè che non abbia antigeni diversi da quelli dei globuli rossi del ricevente. Vedi antigeni. AFERESI - È il termine che viene usato per indicare nuove metodologie di prelievo a scopo trasfusionale che si ottiene prelevando al donatore la sola componente del sangue che deve essere utilizzata. Per la donazione viene usato un sistema monouso e sterile. Il sangue prelevato dalla troppo, non ci sono cure che ne permettano la guarigione completa o vaccini. Chi si infetta diventa “sieropositivo”, cioè sviluppa gli anticorpi verso il virus che lo ha infettato, ma che purtroppo non hanno funzione protettiva. Il periodo che intercorre dal momento del contagio a quello in cui il laboratorio identifica l’infezione è detto “fase finestra”. Di solito è di tre settimane, ma può arrivare fino a 4 mesi (di qui l’importanza che il donatore evidenzi al medico prelevatore qualsiasi comportamento che possa essere considerato a rischio). Non è detto comunque che in lui l’AIDS si scateni, con tutte le gravissime conseguenze che la malattia comporta. Chi è sieropositivo, ha però il preciso dovere di NON trasmettere il virus ad altri: con atti sessuali, non sufficientemente protetti (cioè con uso di validi “preservativi”) o con “donazioni” di sangue che non sono più tali essendo paragonabili all’offerta di un bicchiere di vino avvelenato! Questi i principali sintomi che solitamente avvertono i contagiati da Aids: * ghiandole linfatiche ingrossate, specialmente al collo od alle ascelle, che crescono con o senza dolore; * pustolette o rigonfiamenti, di colore rosa o rosso porpora, lisci o ruvidi che compaiono sulla bocca, sul naso, sulle palpebre, sul retto. Sulla pelle o sotto pelle possono apparire anche delle chiazze tipo lividi. Di solito non sono dolenti e sono più duri della pelle che li circonda; * perdita di peso imprevista (non dovuta perciò a diete od altre cause) di più di 5 Kg. in meno di due mesi; * febbre non spiegabile che dura più di una settimana; * sudorazioni notturne che durano parecchie settimane; * tosse secca insistente, non dovuta a fumo o a una forma influenzale; * diarrea che dura qualche tempo e non ha cause che la possono spiegare. DIZIONARIETTO vena del donatore (come nella normale donazione), viene scomposto per filtrazione o centrifugazione nei suoi principali componenti (plasma, piastrine, e globuli rossi), vengono trattenuti quelli da prelevare e restituiti al donatore (con lo stesso ago e nella stessa vena) i componenti non utilizzati. Si può così aiutare in modo molto più efficace chi necessita di piastrine (una sola donazione in aferesi corrisponde alla quantità di piastrine che si ottiene da 6-8 sacche di sangue), di plasma o di globuli rossi particolarmente purificati. Si possono, inoltre, ottenere dal plasma: albumina, gamma globuline, fattori della coagulazione. Le donazioni in aferesi si devono prenotare, per evitare le “code” e perchè durano circa 30 minuti. Si possono effettuare anche di pomeriggio e dopo aver mangiato. AIDS (sindrome da immunodeficienza acquisita) - È una grave malattia che indebolisce i meccanismi di difesa del nostro organismo. Si contrae soprattutto per via sessuale, o per contagio sanguigno (trasfusioni di sangue infetto, utilizzo di siringhe od aghi da puntura, o strumenti chirurgici infetti, ecc.). Al momento, pur- ALBUMINA - È la più importante “pro- 7 TUTTO SUL SANGUE teina” del sangue. È fabbricata dal fegato ed ha un peso molecolare sufficientemente elevato, tale da impedirne il passaggio nelle urine. Compito essenziale è quello di trattenere l’acqua plasmatica nei vasi sanguigni. Normalmente nel plasma umano è presente in quantità pari a 45/50 grammi per litro. Ogni grammo può trattenere per un’ora una quantità d’acqua pari a 17 volte il suo peso. È usata dai medici per aumentare il volume sanguigno, per favorire la cicatrizzazione di piaghe, negli ustionati quando hanno perso una notevole quantità di sangue. Si ricava, con particolari metodi industriali, dal plasma umano. La nuova legge prevede che anche in Italia venga utilizzato il plasma dei donatori per la produzione di questo importante derivato del sangue che attualmente viene in parte ancora importato dall’estero. ANTICORPI - Detti anche “immunoglobuline” sono proteine presenti nel plasma la cui funzione è quella di fissarsi, a scopo difensivo, su sostanze generalmente nocive per l’organismo (antigeni) e cercare di distruggerli. Per ogni sostanza estranea, detta “antigene” l’organismo crea particolari anticorpi (per esempio antitetanico, anti-rosolia, ecc.). ANONIMATO - È una delle caratteristiche dell’AVIS che impone ai propri donatori di non conoscere a chi è destinato il loro dono di sangue. ANTIGENE - Sono così definite tutte le sostanze estranee all’organismo che penetrano al suo interno e determinano una reazione immunitaria. Possono essere presenti nella struttura dei virus o dei batteri: stimolando il sistema immunitario producono delle sostanze, dette “anticorpi”, che tendono a bloccare o neutralizzare gli antigeni. Anche particelle naturali possono avere funzione antigenica (nelle allergie: la polvere, i pollini, gli alimenti). Esistono poi sulla superficie dei globuli rossi particolari antigeni, costituiti da zuccheri semplici, a cui i ricercatori hanno attribuito, per le diverse caratteristiche, le lettere A e B e sono quelli che definiscono il gruppo sanguigno. Quando sono presenti tutte e due il gruppo sanguigno si chiamerà AB; se una sola il gruppo sarà A o B, in assenza di entrambe il gruppo sarà ZERO. Di qui il sistema ABO che contraddistingue i diversi gruppi sanguigni. Ci sono anche antigeni dei globuli bianchi (detti dell’istocompatibilità) che costituiscono il sistema HLA. Sono responsabili della compatibilità dei trapianti Se tale compatibilità è insufficiente si avrà la reazione di rigetto. ANTICOAGULANTE - È una sostanza che si oppone alla coagulazione del sangue ed è contenuta nelle “sacche” utilizzate per la raccolta. ANTIGENE Au (oppure HBs Ag) Scoperto per la prima volta in un aborigeno australiano, per cui “Au” sta per Australia, nome che il ricercatore ha dato ALT - (alanina aminotransferasi) è uno degli enzimi epatici e può aumentare in caso di danno epatico o cardiaco. La determinazione di questo enzima nel sangue viene effettuata ad ogni donazione. Un altro enzima epatico è l’AST (aspartato aminotransferasi). Nel loro insieme ALT e AST sono comunemente chiamati TRANSAMINASI ed i loro valori di riferimento sono 5-45u/l per l’ALT e 5-40u/1 per l’AST. ANAMNESI - È la raccolta di tutte le notizie riguardanti la salute del donatore, fatta dal medico prima di ogni donazione di sangue. Perché abbia significato deve essere veritiera. Raccontare bugie al medico che effettua la visita è una stupidaggine non degna di un “donatore” e può portare anche a conseguenze indesiderabili. 8 Ogni sacca da 450 ml ne contiene 63 ml. I tipi più utilizzati di soluzione anticoagulante sono l’ACD (acido citrico + citrato di sodio + destrosio), il CPD (citrato + fosfato + destrosio) ed il CPDAdenina. L’utilizzo degli anti coagulanti è alquanto recente. L’ACD è stato perfezionato nel 1943. TUTTO SUL SANGUE ad una sostanza che appare nel sangue di chi ha avuto o ha un contagio causato dal virus dell’epatite B. Il soggetto può essere stato attaccato dal virus dell’epatite, aver superato l’infezione con l’aiuto delle sue difese naturali (anticorpi) ed essersi quindi, in certo senso, “auto-vaccinato” contro tale virus. Ma il virus può esistere, senza sintomi, nel sangue del portatore e, se trasmesso in altro organismo attraverso il sangue infetto o per via sessuale può provocargli la malattia. Ecco perché quando un donatore ha l’antigene Au positivo viene sospeso dalle donazioni. Ed ancora perché i laboratori, prima di ammettere nuovamente il donatore al prelievo, compiono una lunga serie di esami per vedere nel tempo se l’antigene si è negativizzato e sono comparsi gli anticorpi specifici. Alcuni consigli per chi soffre di fegato (anche solamente per insufficienza epatica dovuta ad alimenti): 1) evitare eccessivi accumuli di fatica; ad una giornata lavorativa intensa è sempre opportuno un adeguato riposo notturno; 2) abolire tutti gli alcolici (birra e aceto inclusi); 3) abolire tutti i grassi cotti (fritti, salse ed intingoli vari); 4) usare con moderazione il sale, le spezie, i salumi (cotti e crudi), il burro; 5) mangiare lentamente, masticando bene e cercando di essere sereni di spirito, pensando solo alle cose belle. Una incavolatura è sempre dannosa! ANTISETTICO - Prodotto in grado di distruggere i germi. Viene adoperato per disinfettare la pelle nel punto di prelievo. ARTERIE - Vasi o canali che portano il sangue dal cuore alla periferia del corpo. ASSICURAZIONE PER I DONATORI - Ogni Centro Trasfusionale deve essere assicurato, per legge, per eventuali rischi per incidenti che possano accadere ai donatori in relazione all’avvenuta trasfusione (anche a causa di un semplice capogiro) con la propria automobile. Il donatore che eventualmente ha avuto un incidente deve comunicarlo al più presto al Centro Trasfusionale dove ha effettuato la donazione. La copertura assicurativa è tuttavia limitata ad eventuali danni subiti dal donatore e non quelli della autovettura. AUTOEMOTECA - È un automezzo, tipo pullman, attrezzato per effettuare visite di controllo e prelievi a scopo trasfusionale. Facilita la donazione a chi risiede lontano dal centro trasfusionale. È anche detto “centro mobile” di raccolta sangue in contrapposizione al centro “fisso” che di solito è ubicato in sede ospedaliera o in un edificio. AUTOLOGO - Si dice di una trasfusione o di un trapianto effettuato su un ammalato, partendo dal suo stesso sangue (o dal suo midollo osseo). Omologo tra individui diversi della stessa specie, eterologo tra individui di specie diverse. AUTOTRASFUSIONE - Chi deve subire un intervento di chirurgia “elettiva”, cioè programmabile (soprattutto di tipo ortopedico) può essere sottoposto, su richiesta dei sanitari che eseguiranno l’intervento, a due, tre prelievi di sangue, di circa 400 c.c. nei 20 giorni che precedono l’intervento. Se nel corso dell’intervento si renderanno necessarie trasfusioni, il sangue dello stesso paziente verrà reinfuso, senza problemi di gruppo o di accertamenti di alcun genere. Si ritiene che se l’autotrasfusione venisse praticata in tutti i casi in cui è possibile, ci sarebbe un risparmio nell’uso di sangue umano di circa il dieci per cento. A.V.I.S. - È la sigla dell’Associazione Volontari Italiani del Sangue, nata a Milano nel 1927, per opera di un medico, oggi scomparso, il dottor Vittorio Formentano. A Torino l’AVIS è presente dal 1929 e conta oltre 32.000 iscritti (oltre 110.000 in Piemonte, 1.150.000 in Italia). Per essere socio dell’AVIS occorre avere compiuto almeno due donazioni di sangue, o di plasma o di piastrine ed effettuare ulteriori donazioni (almeno una ogni due anni), 9 TUTTO SUL SANGUE quando si è chiamati dal personale di segreteria. Chi non può donare, per motivi di età o salute, ma presta gratuitamente e in maniera continua la propria attività per l’AVIS è socio dopo almeno un anno dall’inizio dell’attività prestata e lo rimane sino a che svolge i compiti affidati. Questi soci, che si chiamano “collaboratori” non possono essere superiori, per statuto, ad un sesto dei soci donatori. I soci donatori devono rispettare l’anonimato ed effettuare le donazioni in modo gratuito. Devono sottoporsi ai controlli sanitari che i medici prescrivono. Tutti i soci possono partecipare alle “assemblee” che devono essere convocate almeno una volta all’anno per rassegnare bilanci e consuntivi sull’attività svolta e, ogni tre anni, rinnovare i dirigenti. Questi ultimi debbono essere scelti esclusivamente fra i Soci senza alcuna ingerenza di partiti od altri. Le prestazioni dei dirigenti sono in forma gratuita. L’AVIS ha un proprio statuto e regolamento; è associazione senza fini di lucro ed ha riconosciuta, dall’Autorità pubblica, la personalità giuridica privata. È strutturata in AVIS COMUNALI (che raggruppano i volontari di ogni comune), PROVINCIALI (che coordinano l’attività delle AVIS comunali di una provincia), REGIONALI (coordinano l’attività delle provinciali nella regione) e NAZIONALE. A tutti i livelli i dirigenti sono scelti solamente fra i Soci iscritti nelle AVIS COMUNALI. Ogni Socio può scegliere, come AVIS COMUNALE di appartenenza, quella dove risiede o quella dove svolge prevalentemente la propria attività lavorativa, o quella che lui preferisce. AVISINO - Termine popolare che indica il socio dell’AVIS. AZOTEMIA - Rappresenta la quantità di azoto nel sangue espresso come concentrazione di urea e come tale viene dosato. L’intervallo di riferimento è 15-50 mg/dl. Poiché l’urea viene eliminata per via renale, un suo elevato valore nel sangue può indicare una alterazione del filtro renale. Il medico consiglierà il da farsi. 10 B ENEMERENZE AL MERITO TRASFUSIONALE - Il regolamento AVIS prevede l’assegnazione di benemerenze che vengono consegnate ai donatori nell’annuale giornata del Volontario, sia per il numero di donazioni previste che per la fedeltà all’Associazione e ai suoi programmi. BILIRUBINEMIA - In ogni organismo umano i globuli rossi sono in continuo rinnovamento. Ne nascono e ne muoiono alcuni, tutti i giorni. Quando muoiono i globuli rossi liberano una sostanza colorata che si chiama bilirubina. La bilirubina è anche prodotta dal fegato. Una sua presenza nel sangue, al di sopra della norma, può indicare che qualche cosa non va ed occorre correre ai ripari. Una eccessiva quantità di bilirubina, che solitamente si deposita nella pelle, ne rende il colorito giallastro (ittero). BIOLOGIA MOLECOLARE Scienza che studia gli esseri viventi con l’aiuto di tecniche che utilizzano gli acidi nucleici. BSE (Bovine Spongiform Encephalopaty) - Malattia neurologica degenerativa, costantemente fatale, che colpisce i bovini. È trasmissibile negli animali per via alimentare, con mangimi contenenti proteine derivate da tessuti animali infetti. Anche nell’uomo esiste una malattia degenerativa del sistema nervoso con simile esito infausto che colpisce le persone anziane (Malattia di Creuzfeld-Jakob). Sembra ormai accertata la trasmissione della BSE dall’animale all’uomo. Questa forma, detta variante della malattia di CreuzfeldJakob, ha le stesse caratteristiche cliniche di quella classica, ma può colpire anche i soggetti giovani. Si presume che il contagio avvenga mangiando parti di animale ammalato (cervello, cervelletto, midollo, intestino). La causa è probabilmente riconducibile alla presenza di una proteina anormale (prione) che provocherebbe un’alterazione metabolica dei costituenti del sistema nervoso centrale. La sua incu- TUTTO SUL SANGUE bazione può variare da 4-5 a 30-40 anni e causa alterazioni psicomotorie sempre più gravi, fino al decesso. BUFFY COATS - Strato di plasma ricco di globuli bianchi (leucociti) e piastrine che si ottiene frazionando il sangue del donatore dopo opportuna centrifugazione. Selezionando le piastrine ed unendo quelle ottenute da 6-7 buffy-coats si ottiene la quantità di piastrine necessaria per la terapia dei malati piastrinopenici. C ELLULA - È il più piccolo elemento vivente di un organismo. L’organismo umano ne contiene parecchi miliardi. Hanno forma, durata di vita ed attività diverse a seconda della funzione che devono svolgere. CENTRIFUGAZIONE - Sistema utilizzato per separare i componenti del sangue sfruttando il loro diverso peso, attraverso la rotazione in apposite apparecchiature dette centrifughe. A centrifugazione avvenuta sul fondo della sacca si depositeranno tutti i globuli rossi, ed in alto rimarrà il plasma. Fra questo ed i globuli rossi si formerà uno strato ricco di piastrine e di globuli bianchi (buffy-coat). Una volta centrifugato, si procederà al «frazionamento» del sangue in plasma, pappa di piastrine e globuli rossi (emazie, concentrate). Così da una sola donazione si potranno ottenere diversi “prodotti” che serviranno per altrettante necessità. CENTRO TRASFUSIONALE - È il reparto ospedaliero SIMT (Servizio Immunoematologia Medica Trasfusionale) dove il sangue viene raccolto, controllato, conservato e distribuito a chi ne ha necessità. Tra il 1940 ed il 1970 l’AVIS, in mancanza di leggi, diede vita ad un centinaio di centri trasfusionali, che permisero di coprire le carenze dello Stato quando dalle donazioni dirette si passò ai contenitori (prima in vetro, poi in vetro sottovuoto ed infine in materiale plastico). La legge 107 del 4 maggio 1990 ha imposto il passaggio dei pochi Centri Trasfusionali ancora gestiti in Italia dall’AVIS alle competenti Unità Sanitarie Locali. L’AVIS mantiene le Unità di Raccolta e si impegna a farvi affluire i propri donatori per consegnare poi il sangue raccolto al SIMT. CIRCOLAZIONE SANGUIGNA - È il continuo movimento del sangue dal cuore alla periferia (sangue arterioso) e da questa al cuore (sangue venoso). Il sangue per uso trasfusionale si preleva da una vena del braccio, dopo averlo cinto con un “laccio” elastico per favorirne l’afflusso nel punto dove il medico introdurrà l’ago. COAGULAZIONE - È un fenomeno naturale per cui il sangue, se non raccolto in recipienti contenenti soluzioni anticoagulanti, si trasforma da liquido in solido. Se ciò avviene nei vasi sanguigni si parla di “trombosi” (si parla di infarto del miocardio se interessa le arterie coronariche). COLESTEROLEMIA - Rappresenta la quantità di colesterolo (grasso) nel sangue. L’intervallo di riferimento è 150-220 mg/ dl. È un fattore predisponente per l’arteriosclerosi. Un innalzamento del colesterolo oltre i 300 mgr% controindica la donazione. La sospensione avviene per tutelare la salute del donatore. Chi ha problemi di colesterolo (o valori al di sopra della norma per altri “grassi” come i lipidi, i trigliceridi) deve correggere la propria dieta alimentare, rispettando i seguenti principi: 1) Preferire cibi di origine vegetale a quelli di origine animale. Attenzione, però anche ai frutti ad alto contenuto di zucchero, come banane, uva, fichi freschi, nespole, prugne, nonché alla frutta secca (fichi, uva passa, prugne, datteri) ed alla frutta sciroppata, il cui consumo va quantomeno limitato. 2) Ridurre l’uso dei grassi animali: burro, lardo, strutto, nonché quello di yogurth dolcificati e con frutta, latte condensato, gelati, pasticceria varia, uova, fegato ed anche buona parte degli insaccati. Limitare i formaggi, specie se a pasta dura, sta- 11 TUTTO SUL SANGUE gionati o fermentati. 3) Alimentarsi, almeno 2 o 3 volte la settimana, con pesce (esclusi i crostacei). 4) Se non ci sono problemi di peso non è necessario limitare l’assunzione di pane, pasta, farinacei e riso. 5) Si possono usare, con moderazione, zucchero, caffè e vino. 6) Cercare, se possibile, di evitare l’assunzione anche di piccole quantità di cibo fra un pasto e l’altro. COLESTEROLO HDL - È il “nastro trasportatore” del colesterolo. È importante che funzioni bene, altrimenti il colesterolo si accumula e può arrecare anche guai seri. In genere i laboratori, a chi ha problemi di colesterolo, ricercano anche i vari tipi di “lipoproteine” che lo compongono e che prendono il nome di HDL, se ad alta densità, LDL, se a bassa, e VLDL se a bassissima densità. Una crescita di queste ultime rappresenta un fattore a rischio aterosclerotico, mentre il “nastro trasportatore”, l’HDL rappresenta un fattore di protezione. COMA - Stato di una persona nella quale continua la vita vegetativa (respiro, pulsazioni cardiache, riflessi) ma la vita di relazione (comunicazione con gli altri, atti volontari) è più o meno turbata a causa di una sofferenza del tessuto nervoso cerebrale. COMA DEPASSE’ è l’ultimo e definitivo stadio di coma e corrisponde ad un vero stato di morte cerebrale che viene confermata con l’elettroencefalogramma (che risulterà “piatto”). A questo punto la legge italiana consente l’espianto degli organi da utilizzare per il trapianto in altri organismi umani. COMPATIBILITÀ - Si ha, in campo emotrasfusionale, quando si trasfonde in un organismo umano sangue che ha caratteristiche compatibili con il suo. Cioè che nei globuli rossi, soprattutto, non vi siano antigeni diversi da quelli del ricevente. Così non è compatibile un sangue di tipo A con uno di tipo B. In genere biso- 12 gnerebbe dare a chi ne abbisogna sangue il più identico possibile al suo. In caso di necessità il medico può decidere di utilizzare anche sangue di gruppo ZERO per riceventi di gruppi diversi. Un buon livello di compatibilità (legato ai globuli bianchi - HLA-) deve anche esistere per tutti i trapianti di organo. CORPO UMANO - È una “macchina” meravigliosa che va rispettata, mantenendola pulita all’esterno ed all’interno, alimentandola ed ingrassandola in giusta misura, preservandola contro i malanni, perché possa durare il più a lungo possibile. CREATININEMIA Rappresenta la quantità di creatinina nel sangue, non è influenzata dall’alimentazione ed è un indicatore della funzionalità renale, l’intervallo di riferimento è 0,6-1,2 mg/dl. CRITERI DI PROTEZIONE DEL DONATORE E DEL RICEVENTE - La legge italiana prescrive quanto segue: * selezione del donatore. Il donatore deve essere persona sana: la procedura di questo accertamento costituisce l’atto più importante della selezione, che si articola nella compilazione di una scheda sanitaria, che deve essere sottoscritta dal donatore anche come consenso alla donazione, da visita medica ed esami di laboratorio. Nella scheda il medico riporta i dati che ricava dalle risposte avute da ogni donatore sull’andamento della propria salute (anamnesi) ed i risultati della visita effettuata. In particolare il medico dovrà rilevare l’età, che non dovrà essere inferiore ai l8 anni, il peso non inferiore ai 50 chili, il polso (con frequenza media. fra 50 e 100 pulsazioni al minuto) e la pressione (la massima fra 110 e 180 e la minima tra 50 e 100). * esami di laboratorio. Ad ogni donazione: - determinazione dell’emocromo - ALT (transaminasi) - TPHA - VDRL (per la sifilide) - HlV-Ab e NAT (per l’AIDS) TUTTO SUL SANGUE - HBsAg (antigene Au per l’epatite di tipo B) - HCV-Ab e NAT (per l’epatite di tipo C) Alla seconda donazione e poi circa una volta all’anno verranno eseguiti, oltre a quelli precedentemente specificati, anche: - Creatininemia - Ferritinemia - Glicemia - Proteinemia + Protidogramma - Colesterolemia - Trigliceridemia - Sideremia (altri esami possono essere richiesti dal medico AVIS per valutare lo stato di salute e quindi l’idoneità alla donazione. A giudizio del medico, si può richiedere un elettrocardiogramma). La gravidanza sospende la donna dalle donazioni sino ad un anno dopo il parto. Non sono accettati, come donatori, alcolisti, tossicodipendenti o chi si presenti in stato di ebbrezza alcoolica od in condizioni psichiche alterate. A garanzia che tramite il sangue non vengano trasmessi virus o germi indesiderati, sono esclusi dalle donazioni coloro che: - siano stati a contatto con epatitici (debbono lasciare trascorrere almeno 4 mesi dall’ultimo contatto avuto); - abbiano a loro volta ricevuto trasfusioni di sangue o derivati (lasciare trascorrere almeno 4 mesi); - siano stati in zone malariche, devono lasciare trascorrere sei mesi per la donazione di sangue. - gli affetti da brucellosi, se non clinicamente guariti da almeno due anni; - abbiano avuto contatti sessuali con persone diverse dal partner abituale (lasciar trascorrere almeno 4 mesi). Devono essere valutati singolarmente i casi con rapporti sessuali protetti. Vaccinazioni: non esistono controindicazioni per i vaccinati contro epatite B, tetano, difterite, pertosse, tifo e paratifo, colera, influenza, rabbia (chi è stato vaccinato perché morso da un cane affetto da rabbia, deve lasciar trascorrere un anno). Devono trascorrere due settimane per chi ha subito vaccina- zioni contro la poliomielite, il morbillo, la parotite, la febbre gialla.La trasfusione rappresenta quindi una terapia non priva di rischi per il ricevente che, per quanto possibile, deve dare il proprio consenso scritto prima di ricevere sangue o plasma altrui. D (antigene) - Chiamato dagli americani Rh è il principale antigene del sistema Rhesus (il famoso fattore Rh). Scoperto nel 1940 da Lansteiner (che già nel 1900 aveva scoperto il sistema ABO) si indica come positivo (+) se è presente sui globuli rossi o negativo (-) se è assente. Una variante più debole del fattore Rh viene chiamata Du. Il fattore Rh è responsabile della MEN la malattia emolitica del neonato quando, ad esempio, il papà è D+ (ovvero Rh positivo) e la mamma D(Rh negativo). Se il feto prende i caratteri D+ del papà, può capitare che la “placenta” (cioè la sacca che protegge il nascituro nel ventre della mamma) non faccia bene il suo dovere di filtro e permetta al sangue della mamma di produrre anticorpi anti D per tentare di “rigettare” il fattore Rh che lei non ha. Questa malattia sta peraltro scomparendo con l’uso preventivo di immunoglobuline anti-D (che si ottengono dal sangue umano) o mediante il cambio del sangue del bambino, con l’exanguinotrasfusione. L’antigene D non è il solo del sistema Rhesus, che ne comprende 39. I principali (c, d, e) vengono indicati nella tessera dei donatori con la lettera maiuscola se l’antigene è presente o minuscola se è assente. Ogni creatura umana possiede i geni portatori dei caratteri ereditari. Di quelli che contraddistinguono i gruppi sanguigni può capitare che il gene paterno sia diverso da quello materno. Ecco perché nella tessera i donatori troveranno, accanto al fattore Rh, una frase enigmatica formata dalle lettere c d e alcune scritte in maiuscolo ed altre no. Sono i caratteri ereditati dai genitori; CC vuol dire che l’antigene C è stato ereditato da entrambi i genitori. Cc da uno solo, e così via. 13 TUTTO SUL SANGUE DIALISI - È il “lavaggio” del sangue a cui sono costretti i sofferenti di rene, per poter vivere. Il sangue è prelevato, filtrato per togliere le sostanze di rifiuto e rimesso nelle vene del paziente. Operazione che in un organismo umano è compiuta dai reni. È un prelievo di sangue in «aferesi». Con il trapianto di rene l’ammalato non è più costretto a sottoporsi di continuo alla dialisi. DIGITOPUNTURA - Si effettua con una lancetta sterile e monouso per fare uscire da un polpastrello di un dito di una mano una goccia di sangue che, aspirata per capillarità su una piastrina di vetro, permetterà di stabilire il valore dell’emoglobina (questo valore verrà letto in un apposito apparecchio, detto “emoglobinometro”) e quindi di valutare l’idoneità alla donazione. DIGIUNO - Non è obbligatorio osservarlo prima di ogni donazione. Ma se si limita l’assunzione di cibi grassi (come il latte) o molto zuccherati, si consente ai laboratori di eseguire esami più attendibili per confermare o meno la buona salute del donatore. D.N.A. (acido desossiribonucleico) È il genoma presente nel nucleo di ogni cellula vivente (certi tipi di virus compresi) e serve da modello per la produzione di tutte le componenti di un organismo. È unico e specifico per ogni organismo e permette la trasmissione di tutte le sue caratteristiche individuali (caratteri ereditari). La determinazione di sequenze di particolari porzioni di DNA consente l’identificazione precisa dell’organismo a cui appartiene (vegetale o animale). Oggi sempre più spesso, in medicina legale, si ricorre alla prova del DNA per stabilire con esattezza l’identità dell’individuo che ha lasciato tracce di se stesso. DONAZIONE - Per l’AVIS le donazioni di sangue intero, di plasma, piastrine sono equivalenti e tutte degne di encomio, purché fatte volontariamente, gratuitamente 14 e rispettando l’anonimato. Quando non si conosceva il modo di conservare il sangue in contenitori, la donazione avveniva braccio a braccio, fra donatore e ricevente. Prendeva il nome di donazione diretta e veniva di solito eseguita con una apposita siringa. Si è successivamente passati all’uso dei flaconi di vetro e quindi alle sacche multiple. Oggi si possono inoltre effettuare donazioni in aferesi. DONATORE di sangue - Per la legge italiana il donatore di sangue è così classificato: Candidato donatore: persona che si presenta presso una unità di raccolta o una struttura trasfusionale e dichiara di voler donare sangue o emocomponenti; Donatore per la prima volta: persona che non ha mai donato sangue o emocomponenti; Donatore frequente: persona che ha donato in precedenza ma non negli ultimi due anni; Donatore periodico: persona che dona abitualmente (ossia almeno una volta ogni due anni) sangue o emocomponenti agli intervalli di tempo minimo consentiti; Donatore sostitutivo: donatore reperito dal paziente per consentirgli di sottoporsi a terapia che richiede una trasfusione di sangue. Per l’Avis solo il donatore periodico diventa “socio” sino a quando non debba interrompere la sua attività per motivi di età o di salute. Rimarrà tuttavia “socio Avis” se prenderà parte alla vita associativa. La legge sconsiglia vivamente l’uso di donatori sostitutivi. DONO DI SANGUE = Dono di vita - Non si dona un fiore appassito, né una torta che faccia venire il mal di pancia a chi l’assaggia. Il dono, per essere tale, deve essere fatto liberamente, volontariamente e con la coscienza di dare il meglio di sé stesso a chi soffre. E LETTROCARDIOGRAMMA (Detto con sigla abbreviata ECG). È TUTTO SUL SANGUE la rilevazione, con apposita apparecchiatura, dei battiti del cuore e del suo regolare funzionamento. Si esegue ambulatoriamente in pochi minuti; è indolore e privo di qualsiasi rischio per il donatore. La lettura del “tracciato” consente al medico specialista di osservare se il cuore funziona bene o presenta qualche anomalia. Per essere ammessi alla donazione occorre che il cuore funzioni in maniera regolare. E.L.I.S.A. - Termine tecnico che i ricercatori hanno dato ad un metodo abitualmente usato dai laboratori per evidenziare la presenza di anticorpi nel sangue. Viene utilizzato per HIV, epatite, toxoplasma, rosolia, ecc. EMATOCRITO - Rapporto fra parte liquida e cellulare del sangue, dopo centrifugazione. Un semplice test di laboratorio permette, con una centrifugazione di pochi minuti, di conoscere la percentuale di globuli e di plasma nel sangue che si controlla. Normalmente i globuli rappresentano il 40/45% ed il plasma il 55/60%. Una percentuale inferiore ai 40 di globuli può essere indice di anemia. Il donatore, in questo caso, viene escluso, anche se temporaneamente, dalla donazione. La legge prescrive che il valore dell’ematocrito non possa essere inferiore, nei donatori, a 38% se donna e 40% se uomo. EMATOMA - È il rischio che con maggiore frequenza può capitare al donatore, specialmente quando non comprime bene, a donazione ultimata, il batuffolo di cotone che gli viene messo sul punto di prelievo o quando non si accorge che il risvolto della manica rimboccata gli fa da laccio emostatico. In questo caso il sangue fuoriesce per un certo periodo sottocute e si forma un livido, più o meno grande. Un po’ di crema specifica e tutto, di solito, si risolve. Altrimenti occorre farsi vedere dal medico del Centro per concordare le cure necessarie. EMAZIE - Sinonimo di globuli rossi. Il loro numero è normalmente tra i 4,5 ed i 5,5 milioni per millimetro cubo. Il loro volume medio (MCV) oscilla di norma fra 82 e 96 micron cubi. Per essere trasfuse le emazie sono preparate come: CONCENTRATE. Si ottengono togliendo il plasma dal sangue intero. Devono essere conservate in frigo-emoteca alla temperatura di + 4’C. Hanno durata come quella della soluzione anticoagulante in cui sono conservate (in genere 35/40 giorni); CONCENTRATE CON RIMOZIONE DEI BUFFY-COATS. Oltre a togliere il plasma si deve togliere anche lo strato di globuli bianchi e piastrine che si forma, dopo centrifugazione, tra il plasma ed i globuli rossi, poiché potrebbero arrecare inconvenienti se trasfusi in particolari ammalati; LAVATE. Dopo avere rimosso il plasma le emazie vengono “lavate” con soluzione fisiologica, per eliminare completamente anche quei pochi globuli bianchi residui che potrebbero essere male tollerati da chi le riceve; POVERE O PRIVE DI LEUCOCITI. È in pratica quanto avviene con la rimozione del Buffy Coats. Si tende ad eliminare la presenza dei globuli bianchi; CONGELATE. In teoria le emazie si possono congelare e conservare a meno 80°C per un lungo periodo (anche 10 anni). In pratica il sistema risulta molto costoso ed ingombrante, e viene limitato solo per conservare emazie di gruppi rarissimi o per situazioni particolari. EMOCROMO (od emocromocitometrico) è il test che determina il numero per mm3 di sangue dei globuli rossi (4.000.000 - 5.500.000), dei globuli bianchi (4.000 - 10.000), delle piastrine (150.000 - 350.000), della loro grandezza e struttura, il valore dell’emoglobina, il numero e la percentuale dei vari tipi di globuli bianchi (formula leucocitaria): neutrofili, linfociti, esinofili, basofili, monociti. I laboratori più attrezzati sono dotati di apparecchiature che eseguono in automatismo l’intero esame. 15 TUTTO SUL SANGUE L'emocromatosi - È una maiattia genetica ereditaria, clinicamente più rilevante nei maschi, che colpisce circa 5 persone ogni 1000 nel Nord Europa, i dati in Italia sono limitati con una presenza di 1 o 2 casi ogni 1000 abitanti. La malattia e caratterizata da un accumulo di ferro progressivo nei tessuti. La sintomatologia clinica di particolare gravità (cirrosi epatica, cardiopatia, diabete, artropatia ) compare in modo subdolo e spesso quando il malato non è più giovane, in genere dopo i 40 - 50 anni. EMODILUIZIONE - È una tecnica legata a quella dell’autoinfusione ed attuata in parecchi casi nei pazienti che devono subire un intervento chirurgico. Con l’autodonazione viene sottratta una parte di sangue da reinfondere in caso di necessità. Il sangue, più diluito, è meno soggetto alla formazione di coaguli o trombi. EMOFILIA - Mancanza ereditaria di fattori della coagulazione (in genere Fattore VIII, emofilia A, o IX, emofilia B), che sono causa di emorragie anche spontanee, che si possono arrestare solo con rapida infusione di crioprecipitati antiemofilici, che contengono cioè i fattori VIII e IX. é tipica del sesso maschile. EMOGLOBINA - Sostanza contenuta nei globuli rossi e che serve per “calamitare” l’ossigeno e cederlo alle cellule dell’organismo. La legge prescrive che il tasso di emoglobina del donatore non possa essere inferiore a 12,5 grammi per decilitro di sangue nella donna e a 13,5 nell’uomo. EMOLISI - Distruzione di globuli rossi. Può essere normale o anormale. Normalmente il corpo umano compensa i globuli rossi che muoiono con la sintesi di nuovi. Questo processo avviene nel midollo osseo utilizzando il ferro assunto con gli alimenti e presente nell’organismo. Se invece l’emolisi è anormale si osservano le caratteristiche dell’anemia. Per la degradazione dell’emoglobina si più diventare 16 “gialli” (ittero). EMOTECA - È un frigorifero dotato di dispositivi di controllo visivi ed acustici dove viene conservato il sangue umano a + 4 gradi centigradi. EPATITE VIRALE - Ci sono diversi tipi di epatite: A, B, C, delta, E…. L’epatite A presenta modalità di contagio chiamata “oro-fecale”. È infatti un’epatite virale di origine alimentare (si può contrarre mangiando frutti di mare crudi provenienti da acque infette, verdure innaffiate con acqua inquinata e non adeguatamente lavata e/o cotta, ecc.). Le epatiti B e C si trasmettono per via “parenterale” (attraverso lo scambio di liquidi biologici infetti, ad esempio uso promiscuo di siringhe, rapporti sessuali, ecc.). L’epatite A non cronicizza, mentre le altre, in una certa percentuale, possono cronicizzare. Gli esami che i laboratori eseguono per evidenziare una forma di epatite si chiamano genericamente “markers dell’epatite” e prendono i nomi di Anti HAV IgM - Anti HAV IgG (epatite A) HBsAg - Anti Hbs - Anti Hbc - HBeAg - Anti Hbe (epatite B) Anti HCV (epatite C). Purtroppo non è ancora conosciuto il modo per rilevare la presenza di altri virus epatici. Per questo motivo è importante che il donatore dica al medico tutto ciò che può indicare di avere contratto, anche lievemente, la malattia (se ha avuto male di fegato, se è diventato “giallo” per qualche tempo, se in casa ha avuto parenti che abbiano contratto l’epatite, ecc.). ERITROCITI - Sinonimo di emazie, o globuli rossi. ETÀ per donare - La prima volta dai 18 ai 60 anni. Le altre donazioni dai 18 e sino a giudizio del medico (quindi anche dopo i 65 anni e fino a un massimo di 70). Le donazioni in aferesi non si possono iniziare dopo i 60 anni. F ATTORI DELLA COAGULAZIONE - Possono esser plasmatici e pia- TUTTO SUL SANGUE strinici. I principali plasmatici conosciuti sono 13 e sono denominati con i numeri romani da I a XIII. Intervengono tutti nel processo di formazione del coagulo un una successione cosiddetta “a cascata”. I fattori piastrinici innescano questo processo interagendo con il fattore plasmatico di contatto (XII). Il risultato finale è la formazione di un coagulo stabile che chiude la ferita un attesa dei processi riparativi e di ricostruzione tessutale. FATTORE Rh. - È una sostanza (antigene) che può essere presente o no sui globuli rossi. Nel primo caso si usa parlare di Rh + o positivo, e nel secondo di Rh - o negativo. (vedi D. Antigene). FASE FINESTRA - Vedi AIDS e NAT. FENOTIPO - Si indicano, con il nome di fenotipo, le modalità secondo cui i caratteri ereditari si manifestano. Riferito al gruppo sanguigno è la ricerca di caratteristiche del sistema Rhesus, generalmente limitato ai fattori c, d, e. (vedi D. Antigene). FERRITINA - È la più importante proteina di deposito del ferro ed è perciò indice di tali riserve. Un suo aumento significativo può anche indicare un processo infiammatorio. FERRO - È una sostanza utilizzata dall’organismo per la sintesi dell’emoglobina e quindi dei globuli rossi. - Quando il tasso dell’emoglobina scende al di sotto della norma, il medico in genere consiglia esami per valutare la quantità di ferro disponibile nel plasma (sideremia), in “magazzino” (ferritina) o la capacità di trasporto dal magazzino (transferrinemia). è necessario indagare se esiste un insufficiente apporto con gli alimenti o una eccessiva perdita (sanguinamenti più o meno subdoli). Se la carenza è alimentare si può intervenire con una terapia specifica e con una dieta appropriata. Alimenti che contengono una buona quantità di ferro sono la carne e soprattutto il fegato (quello di maiale è il più ricco di ferro). Altri alimenti sono: i formaggi, le uova, il pane e la pasta (non il riso che è scarso di ferro), spinaci, piselli e legumi in genere, frutta secca e, fra le bevande, un buon vino rosso. Occorrerà anche cercare di abbinare quanto si mangia in modo da favorire l’assorbimento del ferro. Bene una bistecca con contorno di spinaci o piselli. Non bene due uova, con gli stessi contorni. Per esempio, l’assorbimento del ferro presente nell’uovo è attivato da una spremuta d’arancia. L’assorbimento del ferro è quindi favorito da una dieta ricca di zuccheri, proteine (animali o vegetali) e sostanze ricche di vitamina C come arance e limoni. FIBRINOGENO - È il fattore coagulativo plasmatico (I) fondamentale. La sua trasformazione in fibrina stabile ad opera degli altri fattori determina la formazione del coagulo. È sintetizzato nel fegato ed i valori di riferimento, a seconda del metodo di determinazione variano da 150 a 450 mg/dl. Una carenza di fibrinogeno è molto spesso associata a disordini emorragici, mentre un suo eccesso potrebbe essere un fattore di rischio per fenomeni trombotici, o un indicatore di flogosi. F.I.O.D.S. - Federazione Internazionale delle Organizzazioni di Donatori di Sangue, fondata a Nancy nel 1955 e che conta oggi l’adesione di circa 25 nazioni. L’AVIS è tra i membri fondatori della FIODS. FORMULA LEUCOCITARIA - È il contenuto dei diversi tipi di globuli bianchi che, normalmente, sono così suddivisi: - NEUTROFILI (granulociti) 50/75% - LINFOCITI 15-40% - EOSINOFILI 0-8%, BASOFILI e MONOCITI in numero molto basso (1-10%). FRAZIONAMENTO - È il termine con cui si indicano le operazioni atte a scomporre il sangue prelevato al donatore (sangue intero) nelle sue principali componenti: EMAZIE (concentrate, o lavate, o povere di leucociti). BUFFY COATS da cui si estrag- 17 TUTTO SUL SANGUE gono le piastrine. PLASMA Si ottengono dopo avvenuta centrifugazione della sacca di sangue intero e sottoponendo la stessa a pressione, in apposite apparecchiature, così da far defluire prima il plasma, poi i Buffy Coats con le piastrine nelle sacche satelliti che, in sistema chiuso, sono collegate nella sacca principale dove rimarranno le emazie. Con una sola donazione si possono quindi aiutare più riceventi. Ad esempio un anemico, con le emazie, un grave nefropatico con il plasma, un reduce da grossi interventi di chirurgia che abbia problemi di coagulazione con le piastrine o con il plasma. FRAZIONAMENTO INDUSTRIALE È il procedimento che le aziende produttrici di farmaci plasmaderivati eseguono per ottenere dal plasma: - Fattori della coagulazione - Albumina - Gamma-globuline aspecifiche - Altri componenti G AMMA-GLOBULINE o IMMUNO GLOBULINE - Sono anticorpi che si trovano nel plasma dei donatori e servono, dopo opportune lavorazioni, per prevenire o curare alcune forme morbose, dal tetano alla pertosse, dalla rosolia alla parotite, al vaiolo, all’epatite, e così via. Le immunoglobuline anti-D, ottenute da persone di Rh negativo, ma immunizzate anti Rh positivo, vengono utilizzate nelle mamme con Rh negativo che hanno dato alla luce un bimbo con Rh positivo, per arrestare la formazione di anticorpi. Tale terapia deve essere effettuata entro le 72 ore dalla nascita del bimbo. GAMMA GT - È uno degli enzimi epatici, un suo aumento può indicare un’alterata funzionalità del fegato. Valori di riferimento fino a 49 u/l. GENETICA - È la scienza che studia i geni (DNA). GARANZIE 18 PER IL DONATORE - La visita medica che precede ogni donazione (e che si basa anche sulle risposte al questionario che il donatore deve ogni volta compilare in modo veritiero); l’utilizzo di materiale monouso (usa e getta) che viene totalmente sostituito ad ogni donazione di sangue o di emocomponenti; una copertura assicurativa nel caso intervenga qualche incidente post-donazione (molto rari, ma che possono anche succedere) sono le garanzie che ogni unità di raccolta o servizio trasfusionale assicurano a tutti i donatori (prime volte compresi). GENI - Sono insiti nei cromosomi e trasmettono i caratteri ereditari. Anche il gruppo sanguigno è ereditato dai genitori, ciascuno dei quali trasmette la propria caratteristica. In base alla legge di Mendel da due genitori di gruppo 0 non possono che nascere figli di gruppo 0. Se un genitore è di gruppo A e l’altro di gruppo 0 il figlio potrà essere dell’uno o dell’altro gruppo. La stessa cosa vale se un genitore è di gruppo B e l’altro di gruppo zero. Da due genitori di gruppo AB, o da uno di gruppo AB e l’altro di gruppo A o B, possono nascere figli di gruppo AB, A o B. Da un genitore di gruppo AB e l’altro di gruppo 0 possono nascere solo figli di gruppo A o B. Infine da un genitore di gruppo A e l’altro di gruppo B possono nascere figli di gruppo 0, A, B ed AB. Naturalmente anche questa “legge” ha le sue eccezioni, ma il parlarne sarebbe troppo complicato. GLICEMIA - Termine che indica la quantità di zuccheri presenti nel sangue espressi come concentrazione di glucosio. L intervallo di riferimento è 65-110 mg/ dl. Un valore più alto può essere indice di diabete. Ma se l’esame non è effettuato a digiuno può anche essere dovuto ad una eccessiva assunzione di zuccheri con gli alimenti. GLOBULI BIANCHI - (leucociti) sono normalmente da 5 a 10.000 per millimetro cubo. Un loro aumento sta ad indicare un processo infettivo in atto anche di poco TUTTO SUL SANGUE conto come un mal di gola. Ma se il loro numero cresce di parecchio occorre recarsi al più presto da un medico. GLOBULI ROSSI - vedere Eritrociti od Emazie. GRUPPI AVIS - Riuniscono i volontari con caratteristiche omogenee per età (giovani ed anziani) per residenza (borgate circoscrizioni) o per luogo di lavoro (aziende enti). Hanno la funzione di fare da tramite fra volontari e dirigenti dell’AVIS comunale dove comunque rimangono iscritti e da cui dipendono sotto il profilo organizzativo ed economico. Concordano con le direzioni di enti ed aziende le modalità per fare propaganda per ottenere nuovi donatori quelle per consentire ai dipendenti di compiere le loro donazioni in modo compatibile con la normale attività aziendale. Eleggono democraticamente un proprio direttivo. GRUPPO SANGUIGNO - È un carattere che si acquisisce geneticamente e resta immutato per tutta la vita. Si indica in genere con il sistema A B 0 (zero) a seconda che sui globuli rossi sono presenti o meno determinate sostanze (antigeni) a cui il ricercatore ha dato come indicazione le prime due lettere dell’alfabeto: A o B. Se sui globuli rossi c’è l’antigene A il gruppo sarà A se quella B il gruppo è B se tutte e due il gruppo è AB e se non ve ne è nessuna delle due il gruppo è 0 (zero). Non si può trasfondere sangue di tipo A ad un ricevente di tipo B o viceversa pena la morte di chi riceve una trasfusione errata. Si veda in proposito la voce “compatibilità”. Oltre alle sostanze A e B i ricercatori hanno identificato un altra sostanza a cui è stato dato la sigla di Rh dalle iniziali del tipo di scimmie utilizzate per gli esperimenti (il Macacus Rhesus). Le caratteristiche A, B, 0, Rh vengono indicate nelle tessere che i centri trasfusionali rilasciano ai donatori per evidenziarne le caratteristiche. Oltre a quelle indispensabili sulle tessere appaiono altre indicazioni relative alla presenza o meno di altri antigeni dei globuli rossi del donatore che prendono il nome di K (che sta per Kell) seguite dal segno + o meno e dalle caratteristiche del genotipo. Le diverse caratteristiche del sangue umano non stanno a significare che uno è migliore dell’altro. Indicano solamente il tipo come lo è il colore degli occhi o dei capelli e così via. Piuttosto si parlerà di gruppo raro o rarissimo a seconda della percentuale che abitualmente si riscontra nella popolazione. In Italia ad esempio circa il 38% è di gruppo 0, il 42% di gruppo A, il 15% di gruppo B ed il 5% di gruppo AB. Inoltre l’85% degli italiani ha il fattore Rh presente ed il 15% no. H BsAg - È così chiamato l’antigene Au che segnala la probabile presenza del virus portatore di epatite B. HCV - È il virus portatore dell’epatite di 19 TUTTO SUL SANGUE tipo C. (nel sangue si ricercano gli anticorpi anti-HCV). HIV - (o HTLV III o LAV è il virus portatore di AIDS). Nel sangue i laboratori ricercano quindi la presenza di anticorpi Anti HIV. HTLVI - (Human T Lymphotropic Virus 1), retro virus responsabile di due gravi malattie: la leucemia/linfoma a cellule T dell’adulto e la paraparesi spastica tropicale. H.L.A. o ANTIGENI DEI LEUCOCITI UMANI - Con questo termine ci si riferisce a particolari sostanze (antigeni) presenti sulla superficie (membrana) dei globuli bianchi. Queste strutture della membrana sono comuni alle cellule di tutti i tessuti e perciò il sistema HLA viene anche indicato come sistema di ISTOCOMPATIBILITÀ. Attraverso questo si può stabilire la compatibilità fra tessuti ed organi di individui diversi. L’identificazione di questi antigeni effettuata sui globuli bianchi del donatore d’organo (o di midollo osseo) e sul ricevente è utilissima per stabilire se il trapianto avrà successo. I NDICE DI DONAZIONE - Rappresenta il numero consigliato di donazioni all’anno per ogni donatore. Viene stabilito dal medico dopo avere accertato il peso, l’età, il sesso, il valore dell’emoglobina. Per l’AVIS tale indice vale per ogni tipo di donazione, sia di sangue intero che in aferesi, salvo particolari circostanze. INTERVALLO fra una donazione e l’altra - Per l’AVIS deve essere almeno di 90 giorni per qualsiasi tipo di donazione, perché si preferisce avere una larga schiera di donatori da salassare poche volte all’anno che non pochi donatori da sottoporre a continue donazioni. Anche per non creare eccessive difficoltà nei loro rapporti di lavoro, dipendente o no. Per la legge italiana l’intervallo non può essere inferiore a 90 giorni per le donazioni di 20 sangue intero, ma può scendere a soli 14 giorni fra una donazione di plasma ed una di sangue intero o di un mese tra quest’ultima, o una di citoaferesi, ed una donazione di plasma. ITTERO - Vedi bilirubina. K IT (da prelievo o da infusione) - È così chiamato il complesso di tubicini, sacche ed ago che si utilizza per i prelievi o per infondere nei riceventi il sangue o gli emocomponenti contenuti nella “sacca”. Ad ogni tipo di prelievo corrisponde un determinato “kit” di materiale asettico, che impedisce qualsiasi contatto con l’aria dall’ago al contenitore principale. È monouso e quindi viene utilizzato esclusivamente per un solo prelievo e successivamente inviato agli inceneritori per la sua distruzione. Nessun pericolo quindi, per il donatore o per il ricevente di inquinamento del sangue. Ovviamente la cute (pelle) dove verrà inserito l’ago per il prelievo dovrà essere preventivamente pulita e disinfettata e l’ago dovrà essere manovrato con attenzione dal medico. L ACCIO EMOSTATICO - È un elastico che il medico stringe attorno all’avambraccio del donatore per fare affluire una maggiore quantità di sangue nel punto dove intende effettuare il prelievo. Prima di togliere l’ago dalla vena il laccio va tolto. M ATERIALE (monouso) - Rappresenta tutto ciò che viene usato per le donazioni di sangue, dalle lancette per la digitopuntura (determinazione dell’emoglobina), alle sacche utilizzate per la raccolta di sangue, sia per donazione di sangue intero, sia per aferesi (assolutamente sterili e monouso), alle provette utilizzate per l’effettuazione degli esami... MARKERS DELL’EPATITE - Sono indicati con questo nome tutti gli esami che i laboratori intendono compiere per accertare la presenza di virus dell’epatite e il suo TUTTO SUL SANGUE andamento. (Vedi epatite virale). MIDOLLO OSSEO - È un tessuto contenuto nella parte spugnosa di quasi tutte le ossa e che ha come funzione principale la produzione delle diverse cellule del sangue. Le donazioni di midollo osseo si utilizzano per trapianti in soggetti affetti da gravi forme morbose (leucemie, talassemia, aplasia midollare, ecc.). Per essere donatori di midollo osseo occorre essere di erà compresa tra i 18 e i 40 anni ed aver tipizzato il proprio sangue sia per il sistema A B O che per l’H.L.A. La donazione di midollo osseo si può effetuare in due modi: la prima in anestesia totale o in anestesia lombare, mediante multiple aspirazioni dalle ossa pelviche (cresta iliaca), la seconda utilizzando dei fattori di crescita per aumentare le cellule staminali presenti nel sangue e facendo il prelievo in aferesi. L’iscrizione al Registro italiano dei donatori di midollo osseo può essere chiesta tramite l’AVIS dove il donatore è iscritto. L’AVIS seguirà anche il donatore di midollo osseo, chiamandolo in caso di necessità. MONOUSO - (vedi materiale monouso) MULTICOMPONENTI (donazione) Nuova tecnica di prelievo in aferesi con la quale si possono prelevare contemporaneamente una unità di globuli rossi ed una di plasma (ridotta), oppure una unità di piastrine ed una di plasma (ridotta), oppure due unità di globuli rossi, oppure due unità di plasma. La macchina (vedi separatore cellulare) adibita a questo tipo di prelievo è in grado di stabilire il tipo di donazione ottimale per ogni donatore, dopo aver introdotto determinati suoi parametri clinici. La durata del prelievo oscilla fra i 20’ ed i 30’. Questo tipo di donazione permette di ottenere gli emocomponenti alla fonte, baipassando il frazionamento del laboratorio con un prodotto qualitativamente migliore. N AT (Nucleic Acid Technology) - Esame che permette l’identificazione del genoma dei virus responsabili dell’AIDS e dell’epatite C. Questa tecnica permette di ridurre notevolmente il cosidetto periodo “finestra”, periodo che intercorre dal momento del contagio da uno di questi virus, al momento dell’identificazione dell’agente infettante da parte del laboratorio. Viene così garantita una maggiore sicurezza trasfusionale. No - È la risposta che mediamente 97 italiani su 100 danno a chi chiede loro di donare sangue per salvare vite umane. Ciascuno è libero di decidere quello che meglio ritiene. Chi dice no, tuttavia, non cerchi motivi sciocchi per giustificare il proprio assenteismo. Dica in modo schietto che ha paura o che non ritiene di fare una donazione per propri convincimenti etici o religiosi. Ma non critichi, almeno, chi ha scelto la strada della solidarietà. P chili. ESO - La legge non consente di donare a chi ha un peso inferiore ai 50 P.C.R. (Polymerase Chain Reaction -Reazione Polimerasica a Catena) - È uno dei metodi con cui si riescono a produrre da un acido nucleico moltissime copie identiche del medesimo. (Sistema di amplificazione). Nel nostro caso: da una o poche particelle virali contenenti ciascuna un filamento di acido nucleico si ottengono milioni di parti di acido nucleico simile a quelle virali. PIASTRINE - Sono i più piccoli elementi del sangue. In un millimetro cubo se ne trovano 150/300.000. La loro durata media è brevissima: 3/5 giorni. La loro funzione è importante nella coagulazione del sangue. Da ogni unità di sangue intero (sacca) si possono ricavare 60 miliardi di piastrine. Da una unità prelevata in aferesi si ricavano almeno 350 miliardi di piastrine. La quantità necessaria dal punto di vista trasfusionale è di circa 350-360 miliardi di piastrine, per cui con una donazione 21 TUTTO SUL SANGUE in aferesi si riesce ad aiutare un paziente, mentre con la donazione classica è necessario avere un “pool” di 6-7 sacche (con maggiori rischi per il paziente). PIASTRINOAFERESI - È il prelievo di sole piastrine che si esegue con apposita apparecchiatura per filtrazione o centrifugazione del sangue prelevato al donatore. La legge italiana prescrive che per ammettere un donatore a tale tipo di prelievo occorrono gli stessi requisiti necessari per l’“idoneità” a donare sangue intero con l’aggiunta del conteggio di piastrine (che non debbono essere inferiori a 180.000 per millimetro cubo) e di alcuni esami della “coagulazione” (PTT e PT). È inoltre escluso da tale tipo di donazione chi negli ultimi 5 giorni ha assunto farmaci ad azione antiaggregante (come l’aspirina, per esempio). L’intervallo minimo tra una donazione di piastrinoaferesi ed un’altra deve essere, per legge, di almeno 1 mese, come quello tra una donazione di sangue intero ed una di piastrinoaferesi. Salvo casi eccezionali, i medici AVIS chiedono comunque un intervallo di 90 giorni fra una donazione e l’altra, di qualunque tipo si tratti. PLASMA - Rappresenta la parte liquida del sangue. È un liquido giallo oro che trasporta globuli rossi, bianchi, piastrine, sostanze nutritive e di rifiuto, immunoglo- 22 buline, fattori della coagulazione, ormoni, vitamine... mantenendo costante il volume del sangue in circolazione. Oltre a quelle già indicate, svolge quindi importanti funzioni intervenendo nella coagulazione del sangue, nelle difese immunitarie, nella regolazione del metabolismo. Dal plasma si ricavano, con procedimenti industriali, molti prodotti indispensabili per curare o prevenire determinati malanni: dall’albumina alle immunoglobuline, dai fattori della coagulazione al “fibrinogeno”, proteina anch’essa con funzione emostatica. PLASMAFERESI - È il prelievo di sangue effettuato per mezzo di una apparecchiatura, simile a quella utilizzata per la dialisi da chi ha i reni che non filtrano bene il sangue. Mentre nella dialisi il filtro nel quale viene fatto passare il sangue trattiene le scorie, nell’apparecchiatura utilizzata per la plasmaferesi il filtro separa tutta la parte corpuscolata del sangue (globuli rossi, bianchi e pisatrine) dal plasma. Solo quest’ultimo viene trattenuto in apposita sacca (monouso) mentre la parte corpuscolata viene reimmessa subito nelle vene del donatore, tramite lo stesso ago utilizzato per il prelievo.La legge prevede il consenso informato da parte del donatore che, se periodicamente si sottopone a plasmaferesi, deve avere una età compresa tra i 18 ed i 65 anni, un valore di TUTTO SUL SANGUE emoglobina non inferiore agli 11,5 g/ dl se donna e 12,5 g/dl se uomo , una protidemia non inferiore ai 6 grammi per cento ed un quadro proteico non alterato. La legge consente prelievi sino a 650 millilitri per donazione ed un massino di 1,5 litri al mese e 10 all’anno. All’Avis i medici rispettano solitamente un intervallo minimo di 90 giorni tra una donazione e l’altra, così come avviene per le donazioni di sangue intero. POLSO - Deve avere un battito normale con frequenza tra i 50 ed i 100 battiti al minuto. PRESSIONE ARTERIOSA - È misurata dal medico prima di ogni donazione e non deve essere inferiore a 110 e superiore a 180 (pressione sistolica o massima) e tra 50 e 100 per la pressione diastolica o minima. PREZZO DEL SANGUE - Il sangue umano non può avere un “prezzo” perché non può essere venduto. La legge vigente stabilisce testualmente: “Il sangue umano ed i suoi derivati non sono fonte di profitto; la loro distribuzione al ricevente è comunque gratuita ed esclude addebiti accessori ed oneri fiscali”. Tuttavia poiché la raccolta, gli esami, la conservazione e la distribuzione del sangue umano e dei suoi componenti hanno un costo (per il materiale utilizzato per la raccolta e per gli esami, le prestazioni dei medici e del personale sanitario, le apparecchiature utilizzate, le spese generali, ecc.) la stessa legge prescrive: “I costi di raccolta, frazionamento, conservazione e distribuzione del sangue umano e dei suoi derivati sono a carico del Fondo sanitario nazionale. Il Ministro della sanità, con proprio decreto, previa consultazione della Commissione Nazionale per il servizio trasfusionale di cui all’articolo 12, sentito il Consiglio sanitario nazionale, stabilisce annualmente il prezzo unitario di cessione delle unità di sangue, tra i servizi sanitari, uniforme per tutto il territorio nazionale”. Poiché il costo legato alla rac- colta del sangue esiste sia per le strutture pubbliche che per le unità di raccolta gestite dalle associazioni di donatori, racconta il falso chi invita i donatori ad effettuare le loro donazioni esclusivamente presso le strutture pubbliche, poiché le altre si fanno rimborsare i costi sostenuti. Come se nelle strutture pubbliche medici e personale sanitario lavorasse gratuitamente e le industrie rifornissero il materiale da prelievo e per esami sempre e solo in forma gratuita; il che non corrisponde a verità. PROTEINEMIA - Rappresenta la quantità di proteine presenti nel sangue, è data dall’insieme di albumina e globuline. L’intervallo di riferimento è 6,5-8,5 g/dl. Una loro alterazione consiglia il medico ad effettuare ulteriori accertamenti per individuarne le cause. PROVETTE - Piccoli contenitori di plastica o di vetro dove viene raccolto il sangue per essere sottoposto ai controlli di laboratorio (glicemia, colesterolemia, test per l’AIDS, emocromo...) PSA (Antigene prostatico specifico) - Glicoproteina prodotta dalle cellule epiteliali della prostata. Viene considerato un marker molto attendibile di patologia prostatica. I valori normali sono inferiori a 4 mg/ml. PSA FREE - Frazione libera del PSA totale (valore normale superiore al 20%). Il rapporto tra il PSA FREE e il PSA è un indicatore più significativo della patologia prostatica (valore di riferimento inferiore a 0,2). Q UADRO ELETTROFORETICO Rappresenta l’insieme delle proteine presenti nel sangue. È composto da albumina e globuline. L’albumina serve a mantenere la giusta pressione osmotica (giusto equilibrio tra parte liquida presente nei tessuti e quella nel sangue). Le globuline sono indicatori di processi infiamma- 23 TUTTO SUL SANGUE tori e sono divise in Alfa 1, Alfa 2, Beta e Gamma (anticorpi). Deve esistere un rapporto fra albumina e globuline > 1. QUANTITÀ - Riferita al sangue intero la quantità di sangue mediamente prelevato al donatore è di 450 ml, più o meno il 10%. Le donazioni in aferesi sono generalmente di 600 ml. Nell’organismo umano adulto circolano mediamente dai 4 ai 6 litri di sangue, proporzionalmente al peso ed all’altezza. R IPOSO POST TRASFUSIONALE - La legge 219/05 stabilisce che “Non può essere ammesso al prelievo il donatore addetto a lavori pesanti o di particolare impegno qualora non possa fruire di almeno 24 ore di riposo dopo il prelievo”. Per questo motivo il donatore, lavoratore dipendente, ha diritto a 24 ore di riposo dopo la donazione di sangue. “I donatori di sangue e di emocomponenti con rap porto di lavoro dipendente hanno diritto ad astenersi dal lavoro per l’intera giornata lavorativa. I relativi contributi previdenziali sono accreditati ai sensi dell’articolo 8 della legge 23 aprile 1981, n. 155”. Rischi trasfusionali (riferiti a chi riceve il sangue) - La terapia trasfusionale è una pratica non esente da rischi, in quanto rappresenta un trapianto di tessuto, il trasferimento cioè di sangue da un individuo sano ad uno ammalato. Pertanto a questa terapia sono associati diversi rischi, principalmente di natura infettiva (da batteri, virus, parassiti) ed immunologica. D'altro lato mai come oggi la trasfusione è stata così sicura, soprattutto in relazione alle infezioni virali trasmissibili. I dati più recenti infatti riportano un rischio di trasmissione di epatite B pari 16 unità per milione, a 10 per milione per l'epatite C e a 1, 5 per milione per l'HIV, di gran lunga minore rispetto agli anni '80. Questo è legato fondamentalmente al ricorso a donatori responsabili, alla loro accurata selezione, all'impiego dei test di screening, all'inattivazione virale laddove possibile. 24 Diverso è il rischio collegato con la possibilità di trasmettere infezioni di origine batterica, che non è diminuito in modo cosi significativo come per quelle virali. E' stata infatti calcolato che nello 0,1 - 0,4% delle unità si evidenzia la presenza di batteri (percentuale che sale al 10% nel caso di concentrati piastrinici). Fortunatamente solo 1 unità su 100 contaminate è responsabile di gravi complicanze. S ACCHE - Sono così chiamate per brevità i contenitori in speciale plastica che vengono utilizzati per la raccolta del sangue a scopo trasfusionale. Possono essere singole, doppie, triple o quadruple a seconda se il prelievo deve essere o meno “frazionato” (vedere la voce frazionamento). Sono sterili, cioè non contengono germi e costruite in modo tale che il sangue, dall’ago alla sacca circoli in un sistema chiuso, non esposto all’aria. Contengono anticoagulante proporzionale al volume massimo di sangue raccolto, e sostanze per nutrire i globuli rossi. Tutti gli esami che i laboratori compiono per identificare gruppo, Rh, per le prove di compatibilità con il sangue del ricevente o per ricercare la presenza di antigeni ed anticorpi si ef fettuano sui campioni prelevati, al termine del prelievo, in apposite provette e contraddistinti da un numero di identificazione assolutamente uguale a quello apposto sulla sacca. SANGUE INTERO - È il termine con cui si definiscono le normali donazioni. SEPARATORE CELLULARE Apparecchiatura che permette di effettuare la donazione di sangue in aferesi. SIDEREMIA - Quantità di ferro presente nel plasma. L’intervallo di riferimento è 60150 mcg/dl per l’uomo e 50-140 mcg/dl per la donna (vedere la voce “ferro”). SIERODIAGNOSI PER LA LUE VDRL-TPHA l’esame che in genere i laboratori eseguono per rilevare l’eventuale TUTTO SUL SANGUE contatto dell’organismo con il treponema pallido, l’agente responsabile di una malattia sessualmente trasmessa e chiamata sifilide o lue. SIMT/STS - Servizi di Immunoematologia Trasfusionali - Servizio Trasfusionale Sovrazonale. Sono i centri trasfusionali che svolgono tutte le attività proprie di questo particolare settore. SOGGIORNI ALL’ESTERO - È necessario che sospenda le donazioni per 6 mesi chi è stato in zone malariche, 3 mesi in zone tropicali a rischio. Deve anche essere sospeso chi ha soggiornato in Gran Bretagna per 6 mesi, anche non consecutivi, dal 1980 al 1996. 1 mese dal rientro da paesi extraeuropei. TPHA - Vedi sierodiagnosi per la LUE. T RANSAMINASI (vedi ALT) - Particolari enzimi nel sangue legati alla funzionalità epatica. Si definiscono ALT o AST. Quando i valori di riferimento sono più alti della norma potrebbero indicare un danno epatico. bile trasmissione di virus, batteri, ecc.) sia di tipo immunologico (compatibilità). Deve essere prescritta da un medico che, nella richiesta deve scrivere il grado di urgenza: normale, urgente e urgentissimo ed accompagnare la richiesta stessa da un campione di sangue prelevato al ricevente con cognome, nome dello stesso e firma del medico prelevatore. A seconda del grado di urgenza della richiesta i Centri Trasfusionali effettuano più prove di compatibilità (su vetrini o provette) tra sangue del donatore e quello del ricevente. TRASFUSIONE MIRATA - È il termine che oggi si dà alla trasfusione che permette di infondere al malato solo quella componente di sangue a lui necessaria (globuli rossi, per esempio ad un anemico, plasma ad un ustionato, piastrine a chi ha problemi di sanguinamento). TRIGLICERIDI - Sono dei grassi presenti nel sangue. Un loro notevole aumento, rappresenta insieme al colesterolo, uno dei fattori di rischio per le malattie cardiovascolari. L’intervallo di riferimento è 39172 mg./dl. Per eventuali consigli dietetici. Vedi Colesterolo. TRANSFERRINA (vedi FERRO) - È una proteina presente nel plasma che ha il compito di trasportare il ferro nell’organismo. Il suo scopo è di captarlo a livello del tubo digerente, di trasportarlo nei depositi tessutali e poi, a seconda delle necessità, depositarlo nel midollo osseo. Qui è incorporato negli eritroblasti (cellule progenitrici dei globuli rossi) per la sintesi dell’emoglobina. Pertanto la transferrina nel plasma è sempre presente sotto due forme: libere (60-70%) e legata al ferro o satura (3040%). I valori di riferimento sono correlati coi metodi comunque in genere compresi tra i 150-200 e 330-450 mg/dl NITÀ di RACCOLTA - Possono essere fisse o mobili e gestite anche dalle Associazioni di Donatori di Sangue. Sono convenzionate con un servizio di medicina trasfusionale a cui fanno affluire, subito dopo i prelievi, le unità di sangue o di emocomponenti prelevate. Le visite per accertare l’idoneità a donare sono effettuate dai medici dell’Unità di Raccolta. Determinazione di gruppo sanguigno, esami di laboratorio, prove di compatibilità ed assegnazione del sangue a chi ne ha abbisogna sono compiti del servizio medicina trasfusionale di riferimento. TRASFUSIONE - È il termine con cui si indica il “trapianto” del sangue di un individuo umano in un altro e come tale è un atto medico non esente da rischi per il ricevente, sia di tipo infettivologico (possi- URINA - È il liquido che contiene le sostanze di rifiuto dell’organismo. Normalmente è di colore giallo, limpida, e di peso specifico oscillante da 1016 a 1020. Deve avere una reazione acida (indicata con pH che nor- U 25 TUTTO SUL SANGUE malmente oscilla fra 5 e 6) e non contenere sostanze che in genere non dovrebbero finire tra i «rifiuti»: sangue, albumine, ecc. Per centrifugazione si sedimentano gli elementi cellulari contenuti nelle urine, che il medico osserva al microscopio. Dalla loro interpretazione, e dagli esami per controllarne peso specifico, reazione e presenza di sostanze varie si ha un importante contributo diagnostico per stabilire se l’organismo funziona a dovere oppure no. V ACCINAZIONE - La legge vigente prescrive le seguenti sospensioni temporanee in caso di vaccinazioni: 2 anni dalla vaccinazione antirabbica; 4 mesi dopo somministrazione di immunoglobuline; 4 settimane per somministrazione di vaccini costituiti da virus o batteri viventi attenuati, quali BCG, antivaiolo, antipolio (orale), antimorbillo, antiparotite, antirosolia, antifebbre gialla. Rinvio di sole 48 ore dopo la somministrazione di vaccini costituiti da virus, batteri uccisi o inattivati o da tossoidi, quali contro l’epatite B, rabbia (somministrazione profilattica), tetano, difterite, pertosse, febbre tifoide, poliomelite (iniezione), peste. V.D.R.L. - vedere «sierodiagnosi» per la lue (sifilide). VENE - Vasi o “canali” che portano il sangue dalla periferia al cuore. V.E.S. - Velocità di eritrosedimentazione. Cioè il tempo occorrente al sangue, disposto in un tubicino di pochi millimetri di diametro, a sedimentare. Viene rilevata la misura della sedimentazione, in millimetri, dopo un’ora e dopo due ore. Il valore della V.E.S. si esprime in “K” e si ottiene dal valore della prima lettura sommato con la metà della seconda e dividendo il tutto per due. Il valore normale non deve essere superiore a 16 nelle donne e 12 negli uomini. Se è maggiore sta a significare un probabile processo infiammatorio in atto. VISITA MEDICA - Precede ogni donazione di sangue o di emocomponenti. Il donatore ha l’obbligo morale di essere sincero e confidare ogni suo sospetto sull’andamento della propria salute, almedico che lo visita. Se ha avuto contatto con ammalati, se ha avuto rapporti sessuali, lo deve confidare al medico, che gli porrà le domande atte a capire se il donatore può essere considerato o meno a rischio (cioè se il sangue da lui donato può essere rischioso per il ricevente). Chi non se la sente di essere aperto nel colloquio con il medico trovi la scusa che vuole, ma non faccia la donazione se pensa di non essere completamente tranquillo sullo stato della propria salute. Periodicamente ogni donatore viene sottoposto ad un esame obiettivo. In tale occasione, agli esami di routine, vengono aggiunti controlli ematochimici più ampi (colesterolo, trigliceridi, glicemia, creatina, sideremia, ferritina). Tutto ciò per valutare lo stato di salute del donatore. Questo atto costituisce un momento importante di medicina preventiva. LA FORZA DELL'AVIS IN ITALIA Dati associativi al 31 Dicembre 2008 - DOVE SIAMO, QUANTI SIAMO... Avis Reg. Soci iscritti di cui donatori o equiparate Abruzzo 16.154 15.578 Alto Adige 16.808 16.680 Basilicata 17.045 16.554 Calabria 29.132 28.937 Campania 55.898 55.767 Emilia Romagna 145.994 141.612 Friuli Venezia Giulia 8.226 8.226 Lazio 54.433 48.292 Liguria 21.210 18.856 Donazioni nel 2008 24.467 27.426 23.599 44.982 74.945 268.117 11.118 71.047 29.851 Popolazione %donatori attivi Fabb. teorico (ultimo censimento) su popolazione sec. OMS (*) 1.323.987 1,18 (1) 52.920 493.910 3,38 19.760 591.001 2,80 23.640 2.007.707 1,44 80.280 5.811.390 0,96 232.440 4.275.802 3,31 171.040 1.222.061 0,67 48.880 5.561.017 0,87 222.440 1.609.822 1,17 64.400 Continua a pag. 27 26 TUTTO SUL SANGUE Lombardia 240.655 Marche 46.323 Molise 8.540 Piemonte 115.617 Puglia 47.289 Sardegna 29.050 Sicilia 61.692 Toscana 70.289 Trentino 14.610 Umbria 27.600 Valle d'Aosta 4.221 Veneto 125.500 Totale 1.156.286 Regionale Svizzera 1.474 Totale associativo 1.157.760 230.343 45.131 8.540 110.559 46.135 27.582 61.692 67.905 14.360 26.571 3.819 116.820 1.109.959 1.112 1.111.071 487.948 93.109 11.724 197.015 69.009 38.099 92.418 107.948 20.198 38.313 7.087 209.684 1.948.104 (2) 1.689 1.949.793 9.642.406 1.553.063 320.838 4.401.266 4.076.546 1.665.617 5.029.683 3.677.048 513.357 884.450 125.979 4.832.840 59.619.290 2,39 2,90 2,66 2,51 1,14 1,66 1,23 1,84 2,80 3,00 3,03 2,42 1,86 385.680 62.120 12.840 176.040 163.080 66.640 201.200 147.080 20.520 35.360 5.040 193.320 2.384.760 59.619.290 (1) Rapporto donatori/donazioni: 1,76 (mediamente 1,76 italiani su 100 donano periodicamente il proprio sangue - Ovviamente tale percentuale sale a circa 2,75% considerando che la legge vigente limita la donazione di sangue e i componenti a donne e uomini di età compresa tra i 18 e i 70 anni). (*) L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima in almeno 40 donazioni ogni 1000 abitanti, il fabbisogno minimo annuale di sangue e derivati per assicurare un servizio trasfusionale efficiente. Il continuo progresso nel curare malattie (come la possibilità di trapianto d'organi) accresce la necessità di sangue ed emocomponenti. (2) Comunque AVIS copre annualmente l’81,7% del fabbisogno previsto dell’OMS per il sangue ed emocomponenti Importazioni emoderivati e sangue - confronto 2006/2008 (valori in euro) Paese esportatore Austria Australia Belgio Canada Danimarca Estonia Finlandia Francia Germania Giappone Israele Lussemburgo Norvegia Paesi Bassi Regno Unito Spagna Stati Uniti Svezia Svizzera TOTALE v.d. 30021091 73.733.096 7.095 60.821.696 - 33.298.447 694 - 7.180.859 181.383.913 2.359 - 12.986.085 - 17.079.557 1.700.809 25.212.727 118.940.139 3.400 175.548.796 707.899.672 v.d. 30021095 9.932.130 - 3.713.987 24.720 - 1.541 5.187 1.234.648 77.406.755 - 126.851 - - - 61.217 15.975.469 16.137.581 919.110 9.664.097 135.203.293 v.d. 30029010Totali 2008 - 83.665.226 - 7.095 - 64-535.683 - 24.720 - 33.298.447 - 2.235 - 5.187 680 8.416.187 108.116 258.898.784 - 2.359 - 126.851 - 12.986.085 294.748 294.748 17.376 17.096.933 1.222 1.763.248 - 41.188.196 34.107 135.111.827 - 922.510 8.319 185.221.212 464.568 843.567.533 Voce doganale 30021091: Emoglobina, globuline del sangue e siero-globuline Voce doganale 30021095: Frazioni del sangue nonchè prodotti immunologici modificati Voce doganale 30029010 - Sangue umano Riepilogo Importazioni Esportazioni DIFFERENZE 2005 622.153.419 346.947.588 275.205.831 2006 732.680.520 420.127.474 312.553.046 2008 843.567.533 + 364.692.435 - 478.875.098 + 2006/2008 15,11% 13,26% 53,23% Nonostante la crisi che ha colpito tutto il mondo industriale, tra il 2008 e il 2009, il settore farmaceutico è risultato in calo per l'Italia solo per le esportazioni di emoderivati. Le importazioni sono invece continuate a salire, tanto da portare il deficit per l'Italia, tra importazioni ed esportazioni ad oltre il 50% nel giro di due anni, dal 2006 al 2008 a cui risalgono le statistiche prese in esame. Alla conferenza Stato/ Regioni che nella riunione del 24 luglio 2003 ha stabilito le tariffe di rimborso delle spese sostenute per la raccolta del sangue e degli emoderivati, chiediamo una revisione delle stesse, adeguandole ai maggiori costi intervenuti negli anni, che consenta anche alle Associazioni che effettuano la "raccolta" di sopravvivere. Il che dal 2003 al 2009 sinora, salvo errore, non è ancora avvenuto. 27