pagina 2 RELAZIONE ANNUALE del PRESIDENTE Parma 28 gennaio 2006 Cari Amici, stimati Presidenti, è trascorso già un anno dalla mia elezione e come di consueto è momento di bilanci e della dovuta relazione annuale del Presidente. Un anno fa io mi presentai a voi con una squadra ed un programma ben preciso che, con i vostri voti, avete con me condiviso. Ebbene quel programma è stato svolto e tra breve vi relazionerò su di esso. Ma lasciate prima che mi congratuli pubblicamente con la mia squadra che, unita nei momenti difficili, ha saputo consigliarmi per il meglio addivenendo a risultati tangibili. Tutto il lavoro svolto con il Consiglio Direttivo è stato, ve lo posso garantire, pesante e difficoltoso, ma ha portato buoni frutti grazie allo spirito di servire al meglio la nostra Consociazione. Un particolare ringraziamento ad Andriotto che, sobbarcandosi spese e tempo, non immaginate i costi totalmente a suo carico, ha organizzato la trasferta per l’Europeo Tedesco ed è già a buon punto per la prossima ed impegnativa trasferta di Bordeaux. Altra rivelazione nel precisissimo e meticoloso tesoriere Giorgio De Paoli…in arte “Sir Biss”, così soprannominato a Pforzheim, sempre scrupoloso e deciso nella gestione di cassa. Ringrazio inoltre sia Arnaldo Bicocchi, presidente del poligono di Parma, sempre attento al mondo dell’Avancarica, ma parimenti anche il presidente della compagnia parmense S.P.T.A., Gianluca Broia, per la loro solita disponibilità nell’ospitare questa annuale assemblea. Passo ora alla relazione: - O.W.S.S. Circa un anno fa Rino Chiappa e Alessandro Pietta mi proposero una stravagante idea proveniente dagli Stati Uniti ma nuova per lo scenario del tiro italiano, in cui io credetti immediatamente. Ebbi il piacere di assistere alla nascita della Old West Shooting Society che ora è una interessante entità composta da circa un centinaio di aderenti con proprio campionato svolto in molti poligoni italiani. Questa iniziativa non è diventata, come al solito succede in Italia, un nuovo a se stante orticello, ma agisce sotto egida della CNDA. La novità sostanziale è poi che l’OWSS si è costituita in compagnia per far partecipare i propri iscritti alle gare del campionato nazionale CNDA e chi sa che non ne venga fuori qualche buon tiratore a livello internazionale che ci possa rappresentare all’estero come i vari Ardesi, i fratelli Boni, Cacciatori, Casucci, Lepore, Mazzei, Orso, Scotti (tutti rigorosamente in ordine alfabetico) e tutti quanti gli altri che, anche se non menzionati, hanno dato lustro negli anni alla nostra Consociazione. Porgo quindi i miei migliori auguri a questi tiratori che, comprendendo in pieno le consuetudini della nostra Consociazione, si ritrovino sempre in forte spirito competitivo, ma anche in allegria e buona compagnia, che spesso non guasta. Sono nel frattempo nate altre tre nuove compagnie che aumenteranno le schiere della Consociazione: la Avancarica del Volturno, la Compagnia Avancarica Perugina e la Compagnia Avancarica Rubicone incrementando così la diffusione sul territorio, che, ricordo, è uno dei nostri obbiettivi. - Sponsor Alla elezione di questo Consiglio, la risposta positiva dei costruttori di armi bresciani non si è fatta attendere. La CNDA si è posta nei loro confronti in un rapporto di collaborazione che ci vede tutti propensi ad avvicinare quanti più tiratori possibili alle nostre gare. L’interesse è reciproco, nostro è quello di rinforzare le nostre schiere, loro è quello di commercializzare i propri prodotti. Ma le ditte costruttrici hanno anche bisogno di testare armi, ed ancora una volta la CNDA è pronta ad aiutarli mettendo a disposizione la competenza e la passione dei propri associati. La CNDA per il quadriennio può contare sulla sottoscrizione di ben 4 contratti di sponsorizzazione, anche se devo riscontrare che nonostante noi avessimo rispettato il contratto in tutte le sue voci la ditta Euroarms Italia non intende onorare l’impegno assunto. Ora il rapporto con i costruttori di armi bresciani è disteso e costruttivo. - Rapporti U.I.T.S Come avete appreso dalle testate giornalistiche specializzate e dal nostro house-organ “Avancarica Magazine”, appena insediati, una delegazione composta dal sottoscritto, dal vice presidente Luigi Catani, e dal consigliere Giorgio Cavicchi si è recata a Roma per la presentazione ufficiale all’anche egli neo eletto presidente Ernfried Obrist. L’incontro è stato cordiale e gli intendimenti sono stati ottimi e chiarificatori sul nuovo corso che ci apprestavamo ad intraprendere. Si è parlato di una casa “comune del tiro” in cui tutti i tiratori ed appassionati di armi dovrebbero convergere. Ciò ci ha visti in accordo ed alla richiesta di presentazione di un protocollo di intesa la nostra risposta è stata affermativa. Dopo il campionato europeo è stata presentata all’Unione una idea di inserimento della nostra Consociazione all’interno della stessa, ricalcando i modelli tedeschi e francesi, in quanto la mia personale idea e di questo Consiglio Direttivo, è, e rimarrà sempre tale, che, se la Unione Italiana Tiro a Segno vuole riconoscere il movimento dell’avancarica, deve farlo in tutta la sua interezza, e non solo per le categorie che ad essa interessano. Ho espresso al presidente Obrist alcune considerazioni sul nostro movimento che oltre a rappresentare una parte puramente sportiva, esprime al suo interno una forte compagine di appassionati di armi, esperti conoscitori dei vari periodi storici, oplologi di alto livello, che spaziano in un periodo storico che va dal 1400 al 1890. pagina 3 Ora si attendono sviluppi sulla base del primo incontro, anche se ho appreso, ancora una volta dalla stampa che la U.I.T.S. ha costituito un gruppo di lavoro per l’eventuale inserimento di alcune nostre discipline sportive all’interno di essa. Sarà pertanto nostra cura contattare tale gruppo di lavoro (presieduto da Finocchi), dato che al momento non esistono ancora tavoli di lavoro aperti. - Vecchio Campionato/Nuovo Campionato Il vecchio campionato 2005 ormai è nella memoria di tutti, ma posso aggiungere, con una grande positività come ha dimostrato anche la finale di Lucca e successiva cerimonia di premiazione. Dal servizio classifiche, ottimamente curato dal preziosissimo Cesari, mi sono giunti dati molto interessanti. Per il campionato 2005 abbiamo avuto un aumento di prestazioni rispetto al campionato 2004 pari a 2.348 prestazioni; ma ancora più interessante è il passaggio da 188,58 prestazioni a gara a 213,45 rapportabile ad un aumento del 13,19% rispetto all’anno precedente. Inoltre mi risulta molto gradito l’inserimento del Campionato a Squadre. Le squadre che nel 2005 hanno preso parte al campionato ad esse dedicato sono state 50 ed è già scattata una agguerrita competizione tra le varie compagnie. Come sapete, il nuovo campionato 2005/2006 è iniziato in Settembre con il consueto “Maria Luigia”. Questa nuova formula distanzia maggiormente le gare fra esse, dà la possibilità di partecipare, per chi lo desiderasse sia a gare di precisione che di tiro a volo, e fa si che alla famiglia possa essere dedicato qualche fine settimana in più. Permetterà inoltre una valutazione più adeguata dei tiratori in relazione alle gare internazionali, che solitamente si tengono nel periodo estivo, con classifica ormai definitiva intorno al mese di Aprile. I migliori tiratori delle varie specialità disputeranno in Giugno la finale, con assegnazione dei titoli italiani e dopo aver portato in Italia il Challenge Italia-Francia (lo spero vivamente) ci prepareremo alla trasferta per il Campionato Mondiale di Bordeaux. Non me ne vogliano gli amici di alcune compagnie a cui non è stata assegnata la gara di campio nato, ma sulla scelta delle sedi di gara è stata data lapriorità a quelle compagnie che garantivano poligoni con linee di tiro fino a 100 metri, in accoglienza delle lamentele da parte dei soci tiratori in specialità a questa distanza; questi ultimi avranno a disposizione in questo campionato ben 8 gare per dimostrare il loro valore. Per chi volesse inviare materiale da pubblicare (articoli, foto, disegni, ecc...) può scrivere, telefonare o inviare e-mail alla redazione: Avancarica Magazine c/o X.mas srl - Viale della Lirica 61 - 48100 Ravenna Tel. 0544.272252 fax 0544.271417 e-mail: [email protected] Ancora in merito all’anticipo di campionato a settembre i dati in mio possesso su questa nuova iniziativa sono molto interessanti: le prestazioni disputate nelle prime gare di fine 2005 sono più di mille. Questa è sicuramente una nota positiva sia per partecipazione, sia per le casse dell’associazione che, come vi ha descritto in precedenza il Tesoriere, godono di ottima salute. Personalmente vorrei ricevere un dato ancora più interessante: l’aumento di giovani leve che si avvicinano a questo nostro meraviglioso sodalizio. - Campionato Europeo in Germania Anche questo anno una esperienza internazionale ha caratterizzato il nostro anno sportivo. Abbiamo partecipato al Campionato Europeo tenutosi a Pforzheim nel mese di Agosto. Come tutti saprete il medagliere italiano è stato di ben 11 medaglie differenziate in 2 ori 2 argenti e 7 bronzi, 2 medaglie in più rispetto al mondiale di Batesville. Outsider la Spagna che ha rastrellato un congruo numero di medaglie dietro alle solide compagini tedesche e francesi. La macchina organizzativa per la prima volta diretta dal consigliere Valerio Andriotto ha dato dimostrazione del suo valore. La rappresentativa italiana constava tra tiratori ed accompagnatori di ben 76 unità. Ancora una volta ho ricevuto i complimenti dai responsabili stranieri per l’espressione di unità di squadra anche se, aggiungo io, ancora con qualche piccola stonatura. Tutto sommato una bella esperienza, pur con qualche delusione organizzativa da parte tedesca accentuata dal poco fair-play dimostrato nell’uso dei pantaloni da tiro. - Campionato Europeo 2007 in Italia Un anno fa presi un impegno con questa assemblea, ed in Germania questo impegno è stato formalmente assunto dall’Italia: è stata consegnata al nostro delegato M.L.A.I.C. la bandiera simbolo del campionato europeo e comunico ora a voi ufficialmente che la sede del Campionato Europeo 2007 sarà la città di Parma. La macchina organizzativa è gia partita. Riunioni, budget, preventivi, incontri con sponsor, incontri con esponenti dell’amministrazione locale, provinciale e regionale, con forze dell’ordine, sono nel nostro calendario. Spero vivamente, unitamente a tutti voi, di ben figurare con gli ospiti stranieri, facendo rimanere nella loro memoria il nome della città di Parma come sede di piacevole esperienza sia sportiva che conviviale, alla stregua del campionato tenuto in quel di Brescia nel 1991. Vorrei comunque far presente a tutti voi che i risultati di oggi sono il frutto del lavoro di ieri, e se oggi la CNDA può vantare i risultati conseguiti lo deve anche sicuramente al lavoro svolto dai presidenti che mi hanno preceduto nella carica. Per concludere vorrei rammentarvi che “una filiera funziona quando tutti fanno la loro parte”. Con questo voglio intendere che il lavoro di voi presidenti è importantissimo in quanto, la trasmissione di quanto fatto dal Consiglio Direttivo ai singoli associati, avviene attraverso di voi, ed ancora una volta sono a chiedere il vostro aiuto per far si che questo avvenga capillarmente e nel miglior modo possibile nell’interesse di una CNDA ad alti livelli come e dove questo Consiglio Direttivo da me presieduto intende porsi. Il Presidente Giovanni Gentile pagina 4 Per tutte le altre news, classifiche e varie collegati al sito www.cnda.it Royal Via Cerro, 231 Fraz. Sant’Andrea in Casale 47832 San Clemente RN Armouries ARMI ANTICHE, MILITARI E CIVILI ARMI DA COLLEZIONE EX ORDINANZA DECORAZIONI OGGETTISTICA MILITARE E DOCUMENTAZIONE STORICA Si effettuano valutazioni gratuite, da parte di esperti a domicilio ed eventuali acquisti e/o permute GARANTIAMO LA MASSIMA RISERVATEZZA Tel. 0541.988190 Fax 0541.853943 Mobile 335.6170277 [email protected] pagina 5 AUSTERLITZ 2005 1° Reggimento Fanteria di Linea 1° BATTAGLIONE 3ª COMPAGNIA FUCILIERI La ricostruzione della battaglia di Austerlitz, in occasione del bicentenario, è uno degli avvenimenti più importanti per i reenactors, costituendo infatti un momento fondamentale dell’intera epopea napoleonica. Ma veniamo alla nostra avventura, nella odierna Repubblica Ceca. Arrivare ad Austerlitz, l’odierna Slavkov, è quasi agevole: si impiegano circa 8-9 ore di viaggio, però su strade a grande percorrenza. Una volta arrivati si può apprezzare il grazioso paesello, conservato ancora nello stile dell’epoca. Gli organizzatori, molto cordiali e disponibili, sono presenti per qualsiasi necessità. Si viene, in genere, alloggiati in palestre adiacenti alle scuole, ben riscaldate e pulite; è presente un buon servizio mensa gratuito per le truppe ……anche se è sicuramente più divertente rifugiarsi in una delle numerose osterie del centro! Tutto questo sicuramente sino all'anno scorso, ma il 2005, ricorrenza del bicentenario, ha visto l'afflusso di quasi 5500 reenactors e le cose sono state ben diverse!! All'arrivo veniamo alloggiati in una fatiscente caserma dell'artiglieria contraerea nei sobborghi di Brno, sicuramente confacente alla truppe, ed abbiamo dovuto lottare con russi e ungheresi per riuscire ad ottenere un metro quadrato di uno sporchissimo e lercio pavimento! Infine, abbiamo conquistato con la forza alcuni locali (ex cucine) e ci siamo sistemati alla meno peggio… I servizi igienici sono qualcosa di inenarrabile in quanto, per potervi accedere, era necessario domandare l'autorizzazione ai topi che vi dimoravano in grandi quantità! Solo grazie allo splendido spirito di adattamento dei ragazzi ed a copiose dosi di birra ceca, siamo riusciti a rendere piacevole una situazione che altrimenti sarebbe stata, forse realistica se riportata all’epoca, decisamente infernale……! Alla mattina sveglia alle 6, affardellamento completo, inquadramento di corsa, non riusciamo ne anche a prendere una bevanda calda che già marciamo in mezzo alla neve verso il punto di ritrovo. Il pubblico viene fatto sostare su gradinate poste ai margini del campo di battaglia……dalle quali penso si possa godere di un meraviglioso punto di osservazione. Arrivati a destinazione verso le 8 e 30 iniziano le evoluzioni dei reparti, preparatori alla battaglia del sabato pomeriggio e la cosa rimasta più impressa è stato il grande freddo, che anche in origine devono aver sofferto. Finalmente arriva l'ora del rancio……una interminabile coda di soldati infreddoliti con la neve sino alle caviglie che domandano solo una tazza di zuppa calda….ovviamente il goulash è terminato da tempo e non rimangono che confezioni di cotolette ghiacciate con cetrioli e pane nero! Questo, di certo, non scoraggia l'implacabile spirito di adattamento del soldato italiano il quale, dopo brevi ricerche, trova una provvideziale bancarella provvista di calde salcicce che viene, con la rapidità del fulmine, svuotata di ogni suo avere. Dopo la consumazione del disagevole pasto, di nuovo inquadrati ad attendere nella valletta dirimpetto al colle Santon, ove non possiamo vedere nulla, sentiamo solo un terribile cannoneggiamento e fenomenali scariche di fucileria; viene, infine, dato l'ordine di avanzare sul crinale….è ripidissimo e molti dei nostri cadono faccia a terra nella neve. Ci ricomponiamo in un lampo, ma avanziamo troppo velocemente verso i Prussiani….l'ala sinistra della mia compagnia tende a sfaldarsi a causa dell'assenza della guida, ma teniamo duro! Di 5 scariche solo 2 vanno a segno...maledizione, polveri e fucili sono umidi!! I prussiani sono in ritirata e prima di riuscire a comprendere cosa sia capitato è già tutto finito: alla truppa non sempre è dato comprendere l’evolversi della battaglia. A consuntivo, ci aspettavamo forse qualche cosa di più…., ma anche avendolo saputo a priori non avremmo potuto mancare a questo appuntamento per nulla al mondo, con le insegne italiane che hanno rivissuto l’epopea di Auterlitz!! Complice forse il numero incredibile di persone, non tutto ha funzionato perfettamente, ma alla fine dei conti ci siamo divertiti ugualmente perché ciò che è veramente importante è la compagnia, il conoscere nuovi amici di comuni interessi e lo spirito di corpo che si crea tra tutti noi e che ci permette di sorridere e di divertirci anche sulle più disagevoli condizioni logistiche; in fin dei conti siamo andati a ricostruire quanto successe 200 anni or sono, e la realtà della situazione non sarà stata certamente migliore. Luigi Suttini pagina 6 IN CASA ASBURGO UN PIRKO RITROVATO di Roberto Vecchi Autunno 1852, un timido sole filtrava dalle finestre incorniciate da pesanti tende, nell’angolo destro dell’armeria imperiale, seduti sulle poltrone di gusto barocco volute dall’Imperatrice Maria Teresa, il giovane Imperatore Francesco Giuseppe d’Asburgo dialogava con il ministro degli esteri Buol. L’imperatore in un momento di relax si confidava con il ministro, appassionato cacciatore, del gran numero di cinghiali e cervi la cui vista dava un senso al bosco, alla natura, ma a causa dell’insaziabile fame degli ungulati, essi stavano devastando la stupenda riserva naturale: “Lainzer tier garten” nel bosco Viennese. - bisogna porre un rimedio-. Così dicendo il giovane imperatore Francesco Giuseppe, si alza e và verso l’alzata contenente alcuni fucili da caccia. Sulle canne damascate o sulle cartelle tra racemi, foglie, volute leggiamo: Contriner, Nowotny, Lebeda…. Pirko, è su quest’ultimo che la mano del futuro marito di Sissi, si posa estraendo dalla fuciliera il manufatto dell’armaiolo Viennese. Soppesandolo tra le mani mostrandolo al ministro continua: - E’ con questo che andremo a caccia di cinghiali!!!-. Questa premessa fantasiosa è stata solo il pretesto per descrivere uno degli ultimi fucili della produzione Karl Pirko. Da un sommario controllo estetico e tecnico, si presenta come un classico fucile per uso caccia a caprioli, cinghiali cervi ecc... Misura da bosco cm. 102, per tiri medio lunghi desumibile dalla grande tacca di mira e diottra (probabilmente applicata in un secondo tempo dallo stesso armaiolo) sulla canna di forma ottagonale lunga 61 cm. alla culatta, rigata, cal. 580 nei pieni. Stupenda nelle sue proporzioni e con una elegante rifinitura la firma dell’armaiolo, incorniciata da un disegno decorativo che ritroviamo ai lati del mirino, preannunciando il ritorno dello “stile gotico” che prevarrà fino alla fine dell’ottocento in tutte le arti. Il manufatto unito alla culatta, sobriamente incisa, con impressi la corona imperiale e il monogramma dell’imperatore “Francesco” in oro. La piastra a molla avanti, massiccia, con le stesse incisioni della culatta e guardamano, in origine argentate, eseguita con la cura e precisione prerogativa di Karl Pirko. pagina 7 FRANCESCO GIUSEPPE IMPERATORE D’AUSTRIA-UNGHERIA (ritratto del 1859) Una modesta firma sulla piastra contrasta con quella esuberante della canna (!) finisce la calciatura di cm. 60. Munito di stecker a due grilletti, costruzione classica dei paesi di lingua germanica, con la possibilità di regolazione per tiri di precisione. Sotto la calciatura il pomolo per sostenere, stringendolo con la mano, il fucile appoggiato sul braccio sinistro piegato verso il corpo, avvitato alla bacchetta, serve come calcatoio delle palle nella canna. Il calcio in noce europea, inciso da un abile ebanista con soggetto naturalistico: racemi e viticci, richiamati a mezz’asta dove Con 30 grani di polvere nera n. 2, una palla ben calibrata... buona caccia a Sua Maestà! Vendi , cerchi , scambi? (ar mi - buffetter ia - libr i - attrezzature - accessor i - divise...) Inserisci il tuo annuncio gratuitamente su Avancarica Magazine Tel. 0544.272252 fax 0544.271417 e-mail: [email protected] pagina 9 Colt 1873 Single Action Army model Ci si sono messi in tanti, sono stati versati fiumi di inchiostro ma forse non tutto è stato ancora detto su questo revolver che da sempre rappresenta nell’immaginario collettivo il vecchio WEST. Non ho la pretesa di aggiungere qualcosa di nuovo a questo argomento né tanto meno di svelare chissà quali segreti; mi prefiggo solo di fare un riassunto, per quanto dettagliato, di tutta la letteratura, libri e articoli, che su quest’arma si è sviluppata. Ma andiamo per ordine. William Mason era stato dipendente della Remington Arms Co. durante il periodo precedente la guerra Civile Americana (1862-1865) dopodiché assunto come sovrintendente alla Colt aveva cominciato, insieme a C.B. Richards gli studi sulle conversioni a cartuccia metallica delle Navy e Army fino ad allora prodotte che già avevano subito le prime modifiche ad opera di Alexander Thuer per poter utilizzare le cariche preconfezionate in carta inserite comunque dalla parte della volata del tamburo. Le Richards e Richards-Mason conversions sono sicuramente fra le più ostiche dal punto di vista collezionistico vista la difficoltà di poter fare una classificazione certa dato che fra il 1868 e il 1878 ne fu approntata una miriade di varianti dovuta al fatto che per assemblare questi revolver fu usato un mix di componenti di diversi modelli fino al totale esaurimento dei fondi di magazzino. Nel 1872 il sunto delle esperienze maturate con le conversions prende corpo nella Open Top 44 il cui progetto è appunto firmato da William Mason almeno da quanto si evince dai documenti di brevetto. Presentata all’esercito per i test la Open Top viene scartata a favore di un revolver Smith&Wesson ma alla Colt non si preoccupano più di tanto e pochi mesi dopo viene presentato per i test un nuovo revolver che sarà chiamato Single Action Army. Questo revolver unisce la meccanica semplice delle Colt fino ad allora prodotte, rimasta praticamente immutata fin dai tempi della Walker, con un nuovo telaio chiuso con canna avvitata. Semplice, solido e leggero questo revolver cattura immediatamente il consenso del vertici dell’US Army e nel 1873 viene adottato come arma d’ordinanza. Nelle sue conclusioni il capitano John R. Edie, incaricato della valutazione, scrive: “Non ho esitazione a dichiarare il revolver Colt superiore in parecchi aspetti e sicuramente più adatto alle necessità dell’esercito che lo Smith & Wesson”. continua a pag. 10 pagina 10 Contemporaneamente anche il governo Prussiano aveva testato la SAA con ottimi risultati presso l’Arsenale di Spandau ma inspiegabilmente, o forse per ragioni di campanile, non lo adottò mai come arma d’ordinanza né mai alcun governo europeo lo fece. La US Army invece nel periodo fra il 1873 e il 1891 ne acquistò oltre 37.000 mentre il concessionario Colt B. Kittredge & Co. traendo spunto dal successo del revolver presso la US Army incominciava una campagna pubblicitaria che sarebbe sfociata in capo a pochi anni in un successo commerciale che ha fatto della mitica Colt 45 la leggenda della conquista del west. La popolarità che quest’arma si guadagnò nel selvaggio West diede luogo a una serie di soprannomi con cui venne e viene identificata tutt’ora. Il più comune è sicuramente Peacemaker, nome che fu inizialmente applicato anche a Samuel Colt, ma anche Hog-Leg, Equalizer, Six-shooter, Thumb-Buster, Plowhandle e Frontier fanno parte del mito generato dalla fantasia popolare. I collezionisti ci hanno messo del loro con una serie di denominazioni come U.S. Martial, Buntline, Long Flute, Rimfire e Sheriff’s o Storekeeper’s. Solo pochi di questi comunque furono presi dalla Colt come denominazioni commerciali dell’arma: Peacemaker, Bisley e Frontier Six-Shooter ( che solitamente era abbinato alle versioni in cal 44.40). Fare una catalogazione di tutte le varianti è quasi impossibile ma un riassunto di massima potrebbe essere il seguente: Produzione: dal 1873 al 1940 e dal 1956 a oggi. Calibri: dal .22 al .476 Eley ce ne sono almeno 30 diversi registrati Canne: da 4 3/4” a 16 1/8” con eiettore e da 2” a 7 1/2” senza. Matricole: da 1 a 357859 periodo pre-bellico e da 1 SA in avanti post-bellico. Marchi su canne e basculle: vari, ma di solito ci sono Colt con indirizzo e calibro e le date di brevetto 19 settembre 1871, 2 luglio 1872 e 19 gennaio 1875. Basculle: poche flattop, la quasi totalità era standard con top scanalato. Finitura: standard con combinazioni di brunitura e tartarugatura. Incisioni: la più ampia varietà di coperture e stili. Fra i calibri più diffusi oltre al .45 Colt pagina 11 ricordiamo il 32-20, il 38-40 e il 44-40 che solitamente si accompagnavano a quelli più diffusi del Winchester 1873 con cui il revolver faceva coppia. Una serie che per la maggior parte fu venduta in Mexico fu approntata anche per cartucce a percussione anulare quasi tutte in 44 Henry. Chi comprava una SAA aveva le idee ben chiare nel vecchio West e non era raro che giungessero alla Colt lettere come quella con cui Bat Masterson ordinò una delle otto SAA da lui possedute e usate fra il 1879 e il 1885 ne sono un esempio: lui preferiva le 4 3/ 4”, nichelate in cal .45. Era disposto a pagare un extra per lavori extra come “un grilletto così leggero da poter scattare con la pressione di un capello”, mirino più alto e fino dello standard e guancine zigrinate in gutta percha da assemblare e spedire il più presto possibile. Tanto per citare alcuni personaggi che preferivano la SAA possiamo elencare: Buffalo Bill Cody, Teddy Roosvelt, J.W. Hardin, Roy Bean, Pawnee Bill Lilly, Jack Crawford, Wild Bill Hickok, Billy the Kid, Sam Bass, i fratelli James, gli Younger, i Dalton, numerosi Texas rangers per non parlare di George S. Patton! Come funziona la SAA: è presto detto. Il funzionamento in singola azione prevede che si armi il cane manualmente prima di ogni colpo. Il cane della SAA ha tre posizioni o monte : 1° monta sicura, 2° monta (o mezza monta) carico e scarico e 3° monta fuoco. In mezza monta di apre lo sportellino laterale e si inseriscono una alla volta le cartucce facendo ruotare con le dita il tamburo liberato dal nottolino di fermo inferiore ponendo in mezza monta il cane. Si arma infine il cane fino alla posizione di fuoco e si spara. Gli organi di mira sono composti dal grande mirino a forma di pinna sulla volata e da una fresatura (a “V” nei primi modelli e a sezione quadra nei successivi) realizzata sull’estremità posteriore della basculla. Per scaricare i bossoli esausti si riporta il cane in mezza monta, si apre lo sportellino e alzando la volata si porta ciascuna camera del tamburo in corrispondenza dell’apertura e per gravità i bossoli fuoriescono. In caso di bossoli deformati che si incastrano nelle continua a pag. 12 pagina 12 camere si procede spingendoli fuori utilizzando l’eiettore. Nei modelli senza eiettori, i famosi Sheriff’s o Storekeeper’s, si può usare il perno del tamburo sfilandolo dopo aver rimosso la vite di fermo o premuto il pistoncino di ritenuta a seconda che si abbia un revolver con bascula di prima o seconda generazione. Sfilando il perno si può rimuovere anche il tamburo facilitandone le operazioni di pulizia e manutenzione. Dall’esploso si possono vedere i vari componenti della SAA che rivela anche la sua geniale semplicità costruttiva. L’impugnatura, almeno nei primi esemplari, era costituita da un unico pezzo di selezionato legno di noce finito a olio assemblato tramite la fascetta. Successivamente fu disponibile anche in gomma, avorio e altri materiali realizzato in due pezzi separati (guancine) tenuti insieme da una vite passante. Unica variante del periodo prebellico fu la Flattop Target Model. Costruita in 925 esemplari fra il 1888 e il 1890 aveva la parte superiore della basculla piatta dove era installata una tacca di mira regolabile in deriva inserita a coda di rondine; regolabile in altezza era il mirino e veniva fornita sia completamente brunita che con bascula tartarugata e, a richiesta con l’impugnatura maggiorata. Destinata per lo più al mercato britannico recava tutti i punzoni richiesti, era solitamente camerata nei calibri tipici inglesi come il .450Boxer ed era destinata a competizioni per lo più indoor. Curioso anche il range di lunghezze di canna richieste oltre alle standard: non è raro infatti trovarne con canna da 5” o 6”. Resa obsoleta dall’avvento del modello Bisley la Flattop conobbe una nuova giovinezza nel 1961 quando apparve sul mercato la SA New Frontier di pagina 13 cui un bellissimo esemplare inciso fu donato nel 1963 all’allora presidente John F. Kennedy. La Bisley fu il risultato della crescente richiesta di armi preparate per le competizioni e prende il nome dalla località inglese dove ogni anno si tenevano le maggiori gare di tiro. Prodotta fra il 1894 e il 1915 fu costruita in 45326 esemplari di cui 976 presentavano la bascula Flattop, era camerata in 18 calibri diversi fra il .32 e il .455Eley; rarissimi esemplari in calibri strani come il .44Smoothbore e il .45Smoothbore. Presenti anche versioni Sheriff’s cioè senza eiettore. Fra le versioni speciali della 1873 SAA sicuramente la più celebre è la Buntline Special che la leggenda vuole fosse stata prodotta in 5 esemplari che poi Edward C.Z. Judson, meglio conosciuto con lo pseudonimo di Ned Buntline con cui firmava i suoi romanzi sulla Frontiera e le sceneggiature degli spettacoli del Wild West Show di Buffalo Bill, donò ai cinque piu famosi uomini di legge del West. Non esistono prove storiche al riguardo né i documenti di produzione della Colt Co. sono di alcun aiuto tuttavia sull’interesse creato attorno alla “Buntline”, in alcuni show televisivi, tra la fine degli anni ’50 e i primi anni ’60 la Colt cominciò ad offrire una variante della SAA con canna da 12”. Come ogni fenomeno commerciale anche la SAA deve prima o poi fare i conti con produttori, non solo stranieri, che la copiano in maniera più o meno spudorata sottraendole fette di mercato e costringendo la Colt Co. a rivedere i metodi produttivi principalmente nell’intento di contenere i costi. Tra la fine degli anni’70 e la metà degli anni ’90 la Colt Co. cominciò ad assemblare le SAA ed anche altri modelli precedenti con parti provenienti dall’Europa allo scopo di offrire un prodotto a basso costo a coloro che volevano cimentarsi nel Cowboy Action Shooting una specialità che richiedeva espressamente l’uso di armi concepite e prodotte nel 19° secolo. Si viene a creare così un indotto fra gli armaioli soprattutto italiani che sfocerà presto nel fenomeno delle “repliche”: delle SAA totalmente costruite in Italia che per qualità e prezzo si pongono direttamente in concorrenza con quelle prodotte dalla Colt stessa. La SAA comunque è ormai entrata nel mito e oltre alle repliche si possono trovare sul mercato numerosi revolver ad essa ispirati che ne perpetuano la ineguagliabile eleganza introducendo innovazioni a livello meccanico che il più delle volte lasciano il tempo che trovano. Guardian Angel OWSS#7 pagina 14 CALENDARIO MESE DI MARZO Gare Ufficiali 12 marzo - Poligono Lastra e Signa (Firenze) 26 marzo - campo di tiro di Siena; MESE DI SETTEMBRE Gare Ufficiali 10 settembre 24 settembre – Campo di Tiro di Ceri (Cerveteri - Roma) – TSN sezione di Faenza MESE DI APRILE MESE DI OTTOBRE Gare ufficiali 23 aprile – campo di tiro di Matera – Bari Eventi collaterali 02 aprile – corso di tiro western presso il campo di tiro di Malegno (BS) 09 aprile – saremo presenti all’ EXA 23 aprile – TSN sezione di Bagnolo Mella 30 aprile – Campo di Tiro di Mazzano (BS) OWSS Steel Challenge MESE DI MAGGIO Gare Ufficiali 1 maggio – campo di tiro Mazzano (BS) 14 maggio – Campo di Forte Canarbino (La Spezia) 28 maggio – TSN sezione di di Treviso MESE DI GIUGNO Gare ufficiali 4 giugno – TSN sezione di di Trevi (PG) 11 giugno – Campo di Tiro di Marmore (Terni) 25 giugno – Campo di Tiro Old Gunners - Toppo di Travesio (PN) – “Old Gunners Corral 2006” Eventi collaterali 3 giugno 24 giugno – corso di tiro western presso TSN di Trevi – corso di tiro western presso campo di Tiro Old Gunners – Toppo - MESE DI LUGLIO Gare Ufficiali 9 luglio – Campo di Tiro di Gualdo Tadino (PG) Eventi collaterali 22 luglio – corso di tiro western presso TSN di Vittorio Veneto 23 luglio – TSN sezione di Vittorio Veneto (TV) Gara di finale nazionale 8 ottobre – Campo di Tiro Old Gunners Toppo di Travesio (PN) END OF TRAIL 2006 MESE DI DICEMBRE Eventi collaterali 9 - 10 dicembre – TSN sezione di Trevi (PG) – Cena e Gara di Natale 2006 pagina 15 LA ROTOVOLVER A cura di Paola Andrean Serafini Questo strano revolver a 10 colpi, che funzionava a cariche di polvere nera, provvisto di un tamburo radiale posto verticalmente tra la canna e l’impugnatura (foto 1-2) è stato brevettato a Parigi nel marzo del 1865. L’inventore era Sebastiano Amedeo Nöel, un capitano che si divertiva a fare anche l’armaiolo. Nella sua situazione non poteva avere i mezzi tecnici né tanto meno quelli finanziari per poter fabbricare industrialmente la sua invenzione, così fu aiutato da un fabbricante di armi e parti di armi da fuoco, che si chiamava Jean-François Gouery, e che aveva stabilimenti 1 - rotovolver lato dx con grilletto chiuso e gancio sicura in rue du chemin vert Foto inserito a Parigi. Dal 1865 la fabbrica cambiò nome e divenne Gouery, Canat & Compagnie e produceva soprattutto armi bianche, corazze, scudi per l’artiglieria, nonché… la Rotovolver per conto di Nöel e altre armi a spillo. Ma quando fu registrato il brevetto ci fu un errore di trascrizione del nome, per cui il brevetto porta il nome di Nöel & Gueury, che risulta essere un illustre sconosciuto! Ma vediamo com’è Foto 2 - rotovolver lato sx con grilletto aperto e sportello chiuso questo nuovo revolver: col gancio continua a pag. 16 pagina 16 L’impugnatura è formata da due guancette in legno, (foto 2) trattenute da una vite, ma se ne trovano anche formate da un solo blocco nella versione più lussuosa. La canna è sfaccettata, sormontata da una banda che corre dalla bocca alla scatola del tamburo, in culatta porta il marchio punzonato entro un ovale con scritto: Système A. Nöel Breveté S.G.D.G. J.F. Gouery, Canat et C ie A Paris. Il calibro è di 7mm. Il tamburo è un disco, spesso circa un cm. contenente dieci fori posti dal centro verso l’esterno, a stella, ed è contenuto in una scatola tonda con al centro un asse trasversale su cui gira. Lo si può estrarre aprendo uno sportello incernierato a sinistra e bloccato da un gancio (foto 2 Foto 3 - sportello della scatola aperto lato sx del tamburo con i denti ricurvi per il trascinamento chiuso e 6 aperto). Sul lato sinistro del tamburo una ruota di trascinamento composta da denti curvi è trattenuta da tre viti, (foto 3 e 5) mentre sul lato destro vi sono 10 piccoli orifizi attorno al foro centrale, (foto 4) per contenere le capsule di fulminato e ogni foro comunica con le camere di scoppio radiali che partono dal centro del tamburo. Il cane è posto sulla destra, premuto contro la scatola del tamburo e messo in sicura dall’anello di una levetta Foto 4 - sportello della scatola aperto e lato dx del tamburo che lo tiene sollevato con i 10 fori attorno al centro per le capsule di fulminato (foto 9). L’arma è a doppia azione: lo scatto imprime una rotazione di 1/10 di giro al tamburo e arma il cane, che è al lato destro della scatola, che pagina 17 Foto 5 lato sx con tamburo collocato nella scatola Foto 6 lato sx con coperchio della scatola chiuso in cui si vede il gancio di chiusura aperto Foto 7 particolare del lato sx della scatola, con gancio chiuso continua a pag. 18 pagina 18 senza sicura percuoterà la capsula di fulminato che comunicherà il fuoco alla camera di scoppio interna. Due particolari: il grilletto è pieghevole, mentre il mirino è piuttosto alto, essendo la tacca di mira incavata sulla scatola del tamburo, che come si può vedere è rialzata sopra la canna. (foto 2 e 6) La curiosità degli 8 - particolare del lato dx della scatola con cane amanti di novità fece Foto posizione e leva di sicura disinserita la fortuna di questo strano revolver, ma non fu duratura. Un nuovo brevetto viene depositato nel 1866 per poter usare le cartucce a spillo, di moda al momento, ma nemmeno questo ebbe lunga vita: già nel 1870 molti altri modelli di revolver tascabili fecero concorrenza e quindi pochi sono gli esemplari rimasti, per la felicità dei collezionisti! L’esemplare che ho fotografato appartiene a Mr. Gardet, ma ve n’è anche uno esposto al museo di St. Etienne –Francia. Foto 9 - particolare del lato dx della scatola con cane in posizione e leva di sicura inserita Notizie tratte da: Armes & Collections Magazine n. 10 Tutte le foto sono state realizzate da: Paola Andrean Serafini in pagina 19 Gli ORGANI di MIRA - brevi note - Sicuramente quanto andrete a leggere non vi porta granché di nuovo, ma penso che un breve ripasso non faccia male; quante volte ci è venuto il dubbio: lo devo spostare a destra o a sinistra? va alzato o abbassato ? Parlo evidentemente degli organi di mira, e specificatamente per l’avancarica il discorso si complica in quanto non è solo risolvibile con come intervenire sugli stessi per migliorare il tiro, dato che la maggior parte delle volte gli stessi sono inamovibili. sono sparsi in giro per il bersaglio; non si andrà poi a discutere di posizione, respirazione, mira a zona, azione di scatto, problemi di dosi, pesi di palla, passi di rigatura, diottre, pezzuole, tipo di grasso, ecc..; il nostro obiettivo è capire cosa dobbiamo fare se, quando la mira inquadra il centro del bersaglio, la rosata è da un’altra parte sullo stesso. Una premessa fondamentale: si considera che la nostra arma sia precisa, il che implica una costanza di rosata; non diamo quindi colpa all’arma se i colpi sparati Analizziamo un caso qualsiasi, facilmente riconducibile poi ad altre situazioni: la mira è in centro e la rosata è spostata in basso; Partiamo quindi dalle armi con organi di mira regolabili, per poi dedicarci a quelli fissi. bersaglio linea di mira tacca di mira canna E mirino traettoria L Dalla figura risulta evidente che se voglio alzare la rosata devo o tirare su la volata o abbassare la culatta; quindi, in pratica, nel primo caso devo abbassare il mirino, mentre nel secondo devo alzare la tacca. E ciò ci porta alla regola fondamentale: - il mirino andrà dalla parte opposta di dove si vuole vada il colpo (se abbasso il mirino si alza il colpo e viceversa) - la tacca andrà dalla stessa parte dove si vuole vada il colpo (se alzo la tacca si alza il colpo, e viceversa) Capito quindi cosa devo fare, vediamo ora di quanto si deve modificare; facciamo alcune misure: L lunghezza della canna D distanza tra volata e bersaglio E errore sul bersaglio X entità dell’intervento da effettuare partiamo col mirino (e con vecchi ricordi scolastici) X = L (E / D) dove X è l’entità della modifica da apportare Facciamo un esempio: L = canna lunga 1 metro D = distanza del bersaglio 50 metri E = errore sul bersaglio 0,2 metri (20 centimetri) Facilmente si determina che X = 0,004 metri ovvero 4 millimetri ( e non sempre si riesce a fare tale modifica sul mirino) Se invece vogliamo intervenire sulla tacca di mira avremo: X = L (E / (D+L)) dove X è la misura della modifica che in questo caso risulta di 3,92 millimetri (e qui è normalmente più facile intervenire). Dopo aver visto la regolazioni per gli errori in rosata D verticale, vediamo cosa fare per quelli in orizzontale (rosata a destra, o a sinistra, del centro bersaglio). Ma non vale la pena ripetere noiosi disegni, formule e calcoli, pensateci un attimo, la regola è la sempre la stessa: se la rosata è a destra, devo spostare il mirino a sinistra (dalla parte opposta); se la rosata è a destra, devo spostare la tacca a destra (dalla stessa parte). E se gli organi di mira non sono regolabili? Come faccio con un Guardia Nazionale che ha il mirino e la tacca saldati? o con un Miquelet che ha solo il mirino? Occorre poi ricordare che esiste anche un regolamento, che non concede iniziative personali alle modifiche da apportare: gli organi di mira devono essere conformi all’arma ed alla tipologia d’origine. A questo punto occorre dare un po’ di spazio alla fantasia nell’ individuare il punto ove mirare sul bersaglio, e p e r s a p e r e “ d i q u a n t o s p o s t a r m i ”, va l g o n o l e considerazioni già fatte sopra. Torniamo un attimo alla pratica delle cose; dai calcoli ci usciranno valori centesimali se non millesimali, ma cerchiamo di intervenire per la necessaria macro correzione e di non accanirci sull’esasperata ricerca del micron, tanto lo sappiamo tutti che nell’avancarica abbiamo tantissime variabili (posizione di tiro, canna sporca, assestamento palla mai uguale, temperatura, umidità, condizione di luce, ecc…), e non ultimo: la maldestra ditata sul grilletto che manderà sicuramente in fumo tutto il nostro lavoro. Buon Divertimento …………. Giorgio Cavicchi Bersaglieri del Po pagina 20 PATENTI REALI LETTERE PATENTI DEL DUCA EMANUELE FILIBERTO, INTORNO AI PRIVILEGI CONCESSI AL RE ED ALLA COMPAGNIA DEGLI ARCHIBUGIERI DI PINEROLO NELL’ANNO 1575 Per gratia d’Iddio Duca di Savoia, Chaiblais, Aosta et Nevese, Prencipe et vicario perpetuo del Sacro Romano Impero, Marchese in Italia, Prencipe del Piemonte, Conte di Genua, Beaugeis, Romonte, Nizza et d’Ast, Barone di Vaud, Dex et Fausigni, S.re di Bressa, Vercelli, del Marchesato di Ceva et Creacuore etc. A tutti sia manifesto che havendonci Giovan Martino Ortis, Re degli Archibugieri della Terra nostra de Pinerolo, fatto humilmente supplicare di concedere, a lui et alla compagnia de gli Archibugieri di Pinerolo et a loro successori, li medesimi privileggij che hanno gli altri Re et compagnie di Archibugieri de nostri Stati che tirano all’Archibugio, al Tavolazzo et Papagallo, massime di Turino. Et essendoci noi contentati di farlo, per dar animo alla gioventù di detto luogo di essercitarsi a tirare all’ Archibugio et passare il tempo con il si lodato essercitio. Habbiamo di nostra certa scienza et gratia speciale, concesso et concediamo al detto Giovan Martino Ortis, moderno Re, et a quelli che lo saranno doppo lui successivamente et alla Compagnia che vi è di presente et sarà per l’avvenire di Archibugeri che tirano al papagallo et al gioco dell’ Archibugio al Tavolazzo, in perpetuo li medesimi privileggij, immunità et essentioni che hanno il Re et compagnie d’Archibugieri di Turino et come qui sono particolarmente annotati et descritti et che ne possano godere et gioire senza contradittione ne difficoltà, commandando a tutti nostri ministri, officiali, vassalli et sudditi et massime al Giudice di Pinerolo et altri a quali apparterrà, che osservino et facciano osservare le presenti lettere nostre et detti privileggij, immunità et essentioni, intieramente per quanto hanno a caro la nostra gratia. Che tal è la nostra mente. Date in Turino alli dodeci di Marzo M.D. séttantacinque. Segueno li privileggij, immunità et essentioni. Primo, che ogni volta piacerà al Re de gli Archibugieri di congregare la Compagnia d’essi per tirare all’uccello chiamato il papagallo, o giocare al Tavolazzo pagina 21 et butta, gli sia lecito et permesso di farlo di propria autorità, secondo è stato il solito antico et consueto circa questo, nella Città di Turino et altri simili luoghi et terre di questo nostro stato. Più che nissuno ardisca di tirar al Papagallo cha non sia huomo di Pinerolo, salvo con licenza et permissione del Re, suo luogotenente et Alfiere et de due o tre altri più antichi della Compagnia. Più che chi tirarà al papagallo sia obbligato continuare a giuocar et tirar a tavolazzo tutto l’anno, ogni volta che piacerà al Re et alla compagnia che si tiri al Tavolazzo, sotto la pena che si stabilirà per esso Re et Compagnia, qual pena s’applicarà all’ospitale per la mettà et per l’altra mettà al gioco dell’Archibugio per la riparatjone d’essa. Più che colui che sbatterà detto Papagallo il giorno et nel luogo deputato a questo essendo il solito, di qualunque stato, grado di conditione si sia, debba esser tenuto, chiamato et reputato da tutti per Re de gli Archibugieri di Pinerolo, per un anno intiero cominciando il giorno che haverà sbattuto il Papagallo come sopra. Più che durante detto Anno esso Re debba essere immune, franco, essente, et libero totalmente per tutto il nostro dominio, da ogni et qualunque carichi, taglie, impositioni, sussidij, gabelle, pedagij, guardie, guaiti et etiando nel pagamento di moltura del grano et farina per l’uso di casa sua essente libero et immune da tutti li carichi Reali personali et misti et in qual si voglia modo et per qualunque causa imposti et da imponere per noi o nostri Ufficiali et Ministri o altri deputati o dalli Sindaci d’esso luogo. Più che se il Re sarà figliuolo di famiglia et starà con suo Padre et nella casa paterna non separato del Padre suo, sia per quell’anno che suo figliuolo starà Re, parimente immune et essente da ogni carica come sopra. Più che occorrendo che uno sbattesse il Papagallo il giorno et nel luogo soliti et deputati tre Anni continui et seguenti senza intermissione, tal Re durante sua vita naturale, habbi sempre esso nome di Re del detto gioco et che possa tirare et giocare co gli altri Archibugieri di Pinerolo senza pagar per il bollettino quando et dove si tirarà et giocarà dell’Archibugio in detto luogo di Pinerolo et suo mandamento. Più che habbi da godere et usar sempre delle sopradette preminenze, franchisie, essemptioni, immunità, senza però pregiudicio de gli altri suoi sucessori Re d’Archibugieri, quali si fanno ogni anno et d’anno in anno susseguenti. Più acciò meglio siano osservate dette franchisie et immunità per tutto il dominio nostro inviolabilmente. Che sia ordinato, si come ordiniamo al giudice nostro ordinario di Pinerolo, et a tutti gli altri nostri magistrati a chi apparterrà, che non facciano rifuso, oppositione ne difficoltà, ad osservar et far osservar detti Capituli et essemptioni et parimenti a tutti li Sindaci, essattori et altri a chi apparterrà, che permettano a esso Re d’usar d’esse franchisie et essentioni. (continua a pagina 22) pagina 22 Più che detti nostri Magistrati, Sindaci et altri a chi apparterrà, sino tenuti di concedere ad ogni richiesta d’esso Re, litere testimoniali in forma, acciò se ne possa aiutare dove, quando et come sarà di raggione per far fede in giudicio et fuori, come colui che di quel tempo ha sbattuto il Papagallo è Re et ciò senza alcun pagamento d’emolumento massime del sigillo. Più, per dar maggior animo agli Archibugieri presenti di continuare in un tanto honorato, virtuoso et utile essercitio, il quale non può redondar salvo in servitio nostro et in honore, laude et commodo in tutta la Terra, commandiamo alli Sindaci, huomini et Comunità d’esso luogo, che habbiamo da costruire et dare ogni anno, alla festa di Santo Donato, una convenevole et ragionevole somma de dinari, secondo gli parerà conveniente al detto Re, in aiuto et sussidio della spesa che gli convien fare, ogni tanto in tal giorno, per l’antiqua et laudata consuetudine et in reputatjone d’esso luogo, a qual tempo ivi si ritrovano molti forestieri quali sono carezzati dal detto Re. Più che nissuno di detta compagnia d’essi Archibugieri, essendo congregati come sopra, o andando o venendo del gioco con l’arme solite, o occorrendo qualche differenza tra loro, non possono ne debbano da qual si voglia nostro officiale, o commissario, essere molestati o inquietati nelle persone o nelle armi loro, per qual si voglia querella, debito o causa civile o criminale, purchè non sia crime di lesa maestà, eresia, proditione falsa moneta o assassinaggio publico con animo deliberato. Più che occorrendo, in esso gioco o andando et venendo come sopra, tra essi Archibugieri qualche differenza, questione o lite, possa esso Re et gli sia lecito et al suo luogotenente, con l’intervento et assistenza d’altri de più antichi archibugieri inrolati in detta compagnia, portar arme offensive et deffensive non ostante ogni proibitione in contrario fatta senza incorrer pena alcuna. Più, acciocchè pacificamente et quietamente, possano essi Archibugieri conversare et giocare insieme senza biastemare ne dir parole inhoneste, ch’esso Re possa et debba, in sua autorità propria et conseglio delli principali et più esperti della compagnia, fare ordini et statuti o constitutioni, imponendo una ragguardevole pena, come sarebbe d’uno o due soldi, per ogni volta et per ogn’uno che biastemmarà o nominarà il Santissimo Nome di Dio in vano o proferirà ogni altra biastemma o parola illecita, dandogli possanza di far essiger detta pena, mettendo li denari che si essigeranno per dette pene in una bussola serrata et a tal’effetto ordinata. Qual dinari s’applicaranno come sopra per mettà all’ospitale et l’altra mettà al Culto Divino et honore di S.ta Barbara in celebrar messe. FILIBERT Caluxio Il manoscritto originale è conservato presso l’archivio antico della Città di Pinerolo. Ricerca a cura di Roberto Rochon Per maggiori informazioni sulla Compagnia Archibugieri di San Giorgio di Pinerolo potete consultare il sito www.adsg.it pagina 23 CALENDARIO TIRO A VOLO 2005-2006 MARZO 26 Società Sede Gara -----------------------------------------------------STETA MONTECATINI (PT) APRILE --------------------------------------------------------2 AV AGNA (PD) 23 LAFUL DURAZZANO (BN) 30 SLV GHEDI (BS) MAGGIO -------------------------------------------------------14 LARC LUGO DI ROMAGNA 28 SPTA PARMA/VARANO GIUGNO -------------------------------------------------------2-3-4 FFT BORDEAUX Grand Prix de Bordeaux Valida per il campionato italiano 24-25 CNDA PARMA/VARANO Assegnazione Titoli italiani Challenger Italia-Francia AGOSTO -------------------------------------------------------6-12 MLAIC BORDEAUX Campionato Mondiale Per tutte Vendi cerchi scambi? le altre news, classifiche e varie collegati al sito INSERISCI IL TUO ANNUNCIO GRATUITAMENTE SU AVANCARICA MAGAZINE Tel. 0544.272252 fax 0544.271417 e-mail: [email protected] www.cnda.it Per chi volesse inviare materiale da pubblicare (articoli, foto, disegni, ecc...) può scrivere, telefonare od inviare e-mail alla redazione: Avancarica Magazine c/o X.mas srl - Viale della Lirica 61 - 48100 Ravenna Tel. 0544.272252 - fax 0544.271417 e-mail: [email protected] pagina 24 Lettere alla Redazione Risposta a Leonardi Riscontro ben volentieri alla sua lettera, approfittando poi di queste righe come lettera aperta a tutti i tiratori ed appassionati di armi antiche. Purtroppo la realtà dei poligoni è esattamente quella che lei indica (contee a se stanti, e con le nuove disposizioni probabilmente diverranno ancor più autonome). I rapporti con UITS non sono così semplici come sembra: consideri che a quasi un anno dall’incontro con la presidenza, pur con successive nostre lettere, solleciti, ricerca di contatti con responsabili di commissioni, ecc.., l’UITS è ancora latitante nei nostri confronti e ad oggi non riusciamo a mettere in calendario un incontro; ma ciò sicuramente non ci ferma, sicuramente ci sprona a sondare tutte le vie possibili per un adeguato e consono riconoscimento che avvalori le numerose medaglie sempre guadagnate a campionati mondiali ed europei, principalmente per dare un giusto peso alla tangibile realtà dei nostri atleti e degli sponsor che ci sostengono. Sinceramente ci teniamo molto a mantenere alta la nostra immagine nei confronti delle altre nazioni, immagine costruita nel tempo principalmente con grossi impegni e sacrifici personali. L’attuale gestione della CNDA è tale da non essere in necessità di elemosinare, perciò il nostro rapporto con altre federazioni non è, almeno per questo punto, vincolante; la difficoltà e l’errore stanno nel sistema: mentre la CNDA raccoglie appassionati di tiro con armi a polvere nera (avancarica a palla, piattello, old western, ecc.) di contro ci troviamo organismi distinti e che non mi sembra colloquino tra loro; solo la nostra tipologia di tiro (che si conforma a direttive e regole internazionali quali quelle del MLAIC e che si riscontrano nella stragrande maggioranza delle federazioni) riesce ad amalgamare le diverse specialità, e con successo. Oggi siamo costretti ad operare solo su campi UITS, FITAV, ecc. perché il nostro sistema è tale, e solo la volontà dei singoli presidenti/consigli direttivi può permettere il tiro a polvere nera; ed è proprio solo questione di volontà poiché tecnicamente l’avancarica può essere normalmente praticata nei poligoni abilitati per il calibro 22 (come chiaramente recita la direttiva poligoni DT-P2, emanata dalla scuola del Genio, includendo l’avancarica nella 1a categoria). Non resta quindi che insistere certi della propria ragione; diversi si sono già convinti e non è successo niente, anzi il risultato è stato normalmente l’opposto. Inoltre, come avrà notato, le società sono proliferate notevolmente, e non solo al nord, a ragione di quanto sopra. Chi ci osteggia quindi non può che avere preconcetti verso di noi e non dimostra di aver capito il nostro spirito che, oltre che sportivo, è anche storico e culturale; la nostra disciplina non può essere assimilata al solo gesto sportivo, come per quelle accademiche o il bench rest, ma vive di tutta un’altra dimensione che la rende, per le proprie caratteristiche intrinseche, ben più di soddisfazione: oltre alla tecnica accademica del tiro occorre anche il rispetto storico dell’oggetto che si ha in mano, delle sue realtà passate, dell’oplologia, ecc… per ben gustarne i risultati. Chi vorrebbe inserirci in una semplice “gara di tiro” come disciplina alternativa dimostra di non aver ancora compreso appieno il vero spirito dell’av ancarica, così come invece lo hanno fatto proprio i nostri sponsor; sicuramente per interessi commerciali, ma ciò, e grazie al loro impegno, sta facendo crescere il tiro a polvere nera in maniera insperata fino a pochi anni or sono. Ultimamente ho poi notato un loro crescente impegno: ai poligoni, come alle singole società, non manca la documentazione (salvo che qualcuno non la faccia volutamente sparire). Vero è che con loro dobbiamo investire di più sul futuro con corsi di tiro dedicati, ulteriore documentazione, informazione, ecc.. Con chi di contro dovremmo farlo? Con chi ci ignora? Con chi ci vorrebbe forse fagocitare creandosi regole ad hoc? In merito al sito web, mi sembra che ora sia notevolmente cambiato; ciò non significa che sia intoccabile perché è un mezzo al sevizio di tutti quindi solo i vostri contributi e suggerimenti lo potranno rendere ancor più funzionale. E ciò vale anche per “Avancarica Magazine”, quale strumento per i tiratori e per gli appassionati di armi d’epoca, ma che potrà ben funzionare unicamente con i contributi degli stessi tiratori ed appassionati. Importantissima poi la legge che dichiara “non armi” la repliche (in piena conformità a direttive europee); questo deve essere un ulteriore stimolo nell’insistere sulla nostra linea guida, dobbiamo batterci certi di giuste ragioni contro motivazioni sicuramente ingiustificate; purtroppo la mancanza di informazione spesso non ci da i mezzi per farci valere contro realtà locali che cercano di relegarci fuori di dove ci è di diritto stare. Mi scusi lo sfogo e vado concludere con la certezza dalla nostra azione nella sicura volontà di non dismettere alcunché di tutto il nostro spirito storico e agonistico; non miriamo a poltrone, incarichi direttivi, lauti stipendi perché è contro i nostri principi che fino ad oggi ci hanno permesso di crescere sul puro e semplice volontariato e per il solo nostro piacere del vedere una bella nuvola di fumo che diradandosi ci permette anche di gustare un bel dieci o vedere un piattello frantumato: che soddisfazione ! Non demorda quindi nelle sue volontà e nella ricerca di nuovi archibugieri, se questo è lo spirito che ci accomuna; per ultimo, il problema delle distanze per le gare è reale e solo un intenso proliferare delle società ci permetterà di introdurre nuove formule di campionato; ci stiamo già pensando. Non ultimo, la sua lettera è stata un enorme piacere e può sicuramente ridar consistenza ad una realtà che sembrava persa: l’avancarica siciliana, che può e deve affermarsi. Sentite cordialità. 10 marzo 2006 G. Gentile Riproduzioni artigianali d’armi ad avancarica La società Artax è il risultato di 30 anni di esperienza armigera e della tradizione artigiana di Renzo Lussignoli, coaudiuvato dal figlio Alessandro. Lo studio, così come l’arte di riprodurre a mano armi antiche ad avancarica pezzo a pezzo, è caratteristica essenziale di questa azienda, la quale ha adottato le tecniche più moderne abbinate all’utilizzo di modelli e materiali di 1a scelta, ottenendo prodotti di grande valore e fedelta di riproduzione. La scelta attenta dei materiali, dall’acciao brunito delle canne al legno massiccio delle calciature levigato e lucidato a mano, così come la riproduzione perfetta del meccanismo di sparo, collocano la produzione della Artax ad un livello di qualità unico nel panorama attuale delle aziende che si occupano della riproduzione di armi ad avancarica. ARTAX s.r.l. Via VII, 3 (Quartiere Cesare Abba) 25100 BRESCIA - Italia Tel. 030.3733314 pagina 26 COMPRO...VENDO... FUCILI e CARABINE FUCILE A LUMINELLO datato circa 1843 Arsenale Napoletano semi restaurato con meccanica e canna al 95% e legno al 90%, manca di asta di caricamento. Euro 900 trattabili. 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CALENDARIO Manifestazioni Storiche 2006 (provvisorio) DATA LUOGO EVENTO 4-5 febbraio 1-2 aprile 30 aprile 13-14 maggio 20-21 maggio 20-21 maggio 26-27 maggio 27-28 maggio 27-28 maggio 3-4 giugno 3-4 giugno 16-17-18 giugno 1-2 luglio 29- luglio 29-30 luglio 26-27 agosto 2-3 settembre 9-10 settembre 14-15 ottobre 4-5 novembre 4-5 novembre Ferrara San Lazzaro Pastrengo Lodi Kolovrat Palazzolo Canavese Prato Chiusella Novegro Magenta Monbasilio Tezze di Piave Chiusaforte Lido Nazioni Predazzo Falzarego-Lagazuoi Peschiera San Lazzaro Jena Peschiera Novegro Addestramento Napoleonico multiepoca Risorgimentale Napoleonico Grande Guerra Napoleonico multiepoca Napoleonico multiepoca Risorgimentale Napoleonico Grande Guerra Grande Guerra Risorgimentale Grande Guerra Grande Guerra Risorgimentale multiepoca Napoleonico Grande Guerra multiepoca F.A.P. F.LLI PIETTA & C snc - via Mandolossa, 102 - 25064 Gussago (Brescia) tel. 030 37 37 098 - fax 030 37 37 100 - www.pietta.it e-mail:[email protected] pagina 30 Carleton Underhammer Custom Il luminello posto sotto la canna, l’impugnatura a manico di sega e il movimento rettilineo del cane fanno della replica Carleton Pedersoli una pistola la cui precisione è risultata superiore a ogni aspettativa. (a cura dell’ufficio stampa Davide Pedersoli) Più o meno nella metà del 1800 il mercato delle armi negli Stati Uniti presentò numerose pistole caratterizzate dalla percussione inferiore; la semplicità di fabbricazione e il costo abbastanza popolare permisero a quelle armi di ottenere rapidamente un grande successo. La principale destinazione fu il tiro di precisione, tanto che con tale meccanismo vennero fabbricate anche diverse armi lunghe, e la difesa personale, specialmente per quei modelli di dimensioni contenute che potevano essere occultate in uno stivale o in una tasca ed estratte facilmente alla bisogna. Ma perché mai alcuni armaioli adottarono un tale rivoluzionario sistema? La forma non era certo elegante e per l’utenza tradizionalista, nel momento di un nuovo acquisto, non costituiva certamente un “colpo di fulmine”. Le motivazioni si rivelarono subito semplici e vantaggiose sia per il fabbricante sia per l’utente. I costi e i tempi di produzione erano inferiori rispetto a un’arma tradizionale per l’assenza di un vero e proprio acciarino incassato nel calcio (la molla del cane era quasi sempre esterna). Ma la vera scoperta fu un migliore approccio psicologico da parte dell’utente: impugnando una pistola underhammer, che oltretutto si rivelava estremamente ergonomica, il tiratore poteva usufruire di una linea di mira completamente sgombra da elementi di disturbo visivo, come il cane e il luminello, e concentrarsi meglio sul bersaglio. E neanche doveva preoccuparsi di eventuali frammenti di capsula proiettati verso il proprio volto. Fra i vari costruttori di armi con il cane inferiore vi fu Michael Carleton di Haverhill, nel New Hampshire: egli deve avere osservato molto i prodotti dei suoi concorrenti, e realizzò un suo modello che da un punto di vista fisico e meccanico riuscì a prevalere sugli altri. Ritenendo che nel momento in cui il cane che percuote dal basso verso l’alto non provoca un impatto tanto diverso da quello ottenuto da un cane che percuote dall’alto verso il basso, e che le sollecitazioni a cui è sottoposta l’arma, nei due casi, potrebbero essere identiche, studiò un modo per eliminarle, con il vantaggio di non alterare l’assetto dell’arma, rispetto alla mano del tiratore, al momento dello sparo. Quindi, né da sopra, né da sotto: l’idea di Carleton si concretizzò nel movimento rettilineo del cane, con una corsa parallela e più vicina possibile all’asse della canna. L’impugnatura presenta due pannelli zigrinati e Così facendo riuscì anche ad eliminare un profilo a manico di sega. Nella molla del cane l’inconveniente della eventuale caduta della si può notare l’asola con la vite di regolazione del capsula che, a causa del luminello capovolto, grilletto. potesse scivolare verso il basso. Dal catalogo Pedersoli Nella pistola proposta dalla Davide Pedersoli è stato riprodotto proprio il meccanismo di Carleton, a cui però sono state applicate più moderne tecnologie per soddisfare le esigenze del tiro sportivo: il risultato è stato quello di ottenere un’arma assolutamente precisa e, vista anche l’approvazione del Particolari del portaluminello, del cane con il MLAIC, corretta anche dal punto di vista rampone di armamento, della molla e del grilletto. storico. La Carleton Underhammer Custom di Pedersoli è dotata di una canna in calibro .36, lunga 240 mm e brocciata con sette righe che sviluppano un passo di 450 millimetri. Su richiesta di alcuni esperti tiratori è disponibile, inoltre, L’arma con il cane armato. Visibile la compressione una versione della Carleton con la canna più corta (216 mm), ritenuta più della molla rispetto alla posizione di riposo. equilibrata nella fase di puntamento e in grado di offrire prestazioni ancora migliori. La caratteristica più importante della canna risiede nella sua massiccia struttura, ove non figurano lavorazioni pagina 31 come le saldature e le fresature solitamente riservate ai tenoni per il fissaggio al calcio, oppure le forature destinate alle viti di bindelle o tubetti vari. Ciò costituisce un elemento molto importante poiché l’acciaio non viene così sottoposto ad alcuno stress tecnologico e quindi a eventuali alterazioni della struttura. È presente soltanto una piccola fresatura, con sede a coda di rondine, per ospitare la base del mirino a perla. La tacca di mira, invece, è montata sulla bascula per mezzo di due viti, mentre agendo su una terza è possibile effettuare la La vista inferiore mette in evidenza il corposo regolazione micrometrica in verticale. La portaluminello. posizione arretrata della tacca consente di La tacca di mira è fissata alla bascula con due viti. allungare la linea di mira e di garantire una maggiore precisione. La canna è avvitata alla bascula ed esternamente è lavorata a due ordini, La terza, micrometrica, consente la regolazione in elevazione. ottagonale e tonda, e brunita color marrone; la faccia anteriore è rettificata. La bascula, all’interno della quale si accede togliendo le viti del coperchio di chiusura posizionato sul lato destro, contiene il meccanismo di scatto. La pistola si arma tirando all’indietro l’appendice anteriore (una sorta di corposo grilletto) del cane, solidale a un blocchetto scorrevole con le superfici rettificate, al pari di quelle delle guide di scorrimento. Così facendo si carica la molla principale, tranciata a larghezza variabile (più stretta nella zona mediana) per garantire una maggiore elasticità e facilità di armamento. Tale molla funge anche da paragrilletto. Il portaluminello è avvitato nella parte inferiore della canna e può essere svitato con una chiave fissa della misura 14. La pistola Carleton è priva di stecher, ma in un’asola ricavata nell’appendice posteriore della molla è inserita una vite che permette I due diversi profili della canna sono raccordati la regolazione della corsa del grilletto. Particolare del mirino e del vivo di volata, da un risalto ornamentale. Il calcio, in noce, è fissato alla bascula per smussato per proteggere la rigatura. mezzo di tre viti; l’impugnatura presenta un profilo a banana e pannelli laterali zigrinati e uno sguscio Rosata di otto superiore che gli conferisce il classico aspetto dell’impugnatura a colpi a 25 metri con arma in manico di sega. appoggio: 12 grani (0,7 g) di polvere svizzera N. 1, pari dose di semolino e una palla tonda calibro .354 (8,99 mm) avvolta in una pezzuola, lubrificata, spessa 0,18 mm e con diametro di 24 mm. Conclusioni Come già detto, osservando la Carleton Underhammer Custom non si può non notare il suo atipico disegno. Il tiratore che cerca però uno strumento di precisione da impiegare nella specialità Kuchenreuter R, pur se privo dello schema classico delle pistole ottocentesche, può senz’altro contare sull’ergonomia dell’impugnatura, sulla nitidezza della linea di mira, sul perfetto equilibrio nella mano e sulla sensibilità dello scatto di questa pistola. SCHEDA TECNICA Fabbrica Modello Tipo Calibro Canna Congegni di puntamento Materiali Finitura Lunghezza totale Peso Prezzo Davide Pedersoli & C., via Artigiani 57, 25063 Gardone Val Trompia Carleton Underhammer Custom pistola ad avancarica con sistema di accensione a percussione inferiore .36 lunga 240 oppure 216 mm, solcata da sette righe che sviluppano un passo di 450 mm (1:18) mirino a perla su base incastrata a coda di rondine; tacca di mira a lamina con regolazione micrometrica in elevazione canna e bascula in acciaio, calcio in legno di noce canna brunita colore marrone, bascula tartarugata, calcio lucidato a olio 425 mm con canna da 240 mm; 400 mm con canna da 216 mm 1,100 kg con canna da 240 mm; 1.040 kg con canna da 216 mm € 580,00