Moneta, inflazione, misure
statistiche dei prezzi
Everything should be made as simple
as possible, but not simpler
Albert Einstein
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La moneta è nata per fungere da:
Intermediario
degli scambi (deve avere un
valore accettato)
Riserva di valore per consumi differiti (deve
avere un valore che rimane costante)
Unità di conto (deve consentire di esprimere
agevolmente il valore di tutti i beni
Inizialmente la moneta era essa stessa una
merce. Nei sistemi moderni è un “segno”,
garantito da un’autorità emittente.
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Nella storia contemporanea abbiamo
avuto diversi sistemi monetari:



Il gold standard fissava la parità metallica
fissa (in oro) di ogni moneta.
Il gold exchange standard si basava sulla
possibilità di convertire la propria moneta in
sterline e dollari che avevano mantenuto il
cambio fisso con l’oro.
Con Bretton Woods (1944) ogni moneta ebbe
una parità verso il dollaro, convertibile in oro.
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Negli anni più recenti:
Nel 1971 De Gaulle fece crollare la
convertibilità del dollaro e Nixon la abbandonò
 Attualmente le riserve auree servono soltanto
per far fronte alle compensazioni tra banche
centrali
 Forse in Europa, dopo l’introduzione dell’euro,
le riserve sono diventate eccessive
 Il valore della moneta è oggi basato soltanto su
una convenzione garantita dagli Stati

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Quanti tipi di moneta conosciamo in
un sistema moderno?



La moneta metallica (divisionaria) è emessa
dalla Zecca (Stato) e ha poteri di pagamento
limitati (non si può usare per grandi pagamenti)
Le banconote hanno potere liberatorio illimitato
e garantiscono che una banca (normalmente la
banca centrale) “pagherà a vista” il quantitativo
indicato. In che cosa? Mistero
In realtà la quantità di moneta del sistema è
molto maggiore…
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Il moltiplicatore della moneta



Per l’economista, la moneta non è costituita solo
banconote e moneta divisionale, ma anche titoli
di credito trasformabili rapidamente in liquidità
(es.: conti correnti).
Ogni banca riceve depositi, ma li presta a sua
volta, tranne una riserva che detiene per far
fronte alle richieste dei depositanti e
all’eventuale “corsa agli sportelli”...
Si crea in questo modo un meccanismo
moltiplicativo (moltiplicatore bancario), che può
essere misurato in vari modi.
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Le diverse misure della moneta




M1 = Circolante (banconote e monete
metalliche) più depositi in conto corrente;
M2 = M1 + depositi a breve, entro i due anni o
comunque rimborsabili entro tre mesi.
M3 = M2 + altre forme di passività negoziabili
(quote di fondi di investimento monetari, pronti
contro termine, obbligazioni con durata inferiore
ai due anni).
M3 è il valore di riferimento quantitativo per
la crescita monetaria della Banca Centrale
Europea.
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Le funzioni delle Banche centrali


La Banca centrale ha l’obiettivo di difendere il
valore della moneta (nel caso del Sebc, sistema
europeo delle banche centrali guidato dalla Bce) e
anche di promuovere lo sviluppo economico nel
caso della Federal Reserve Usa.
I suoi strumenti principali sono:




Il governo della quantità di moneta
La gestione del tasso di riferimento
La moral suasion.
Le banche centrali nazionali dell’euroarea hanno
delegato queste funzioni alla Bce. A Bankitalia sono
rimaste le funzioni di vigilanza bancaria.
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La politica monetaria europea
 accentramento
decisionale
presso
BCE
e
SEBC, decentramento operativo presso le Banche
centrali nazionali (Bcn).
 Ogni Bcn regola la liquidita' del sistema bancario
dando attuazione alle direttive di politica monetaria
impartite dalla Bce
 Obiettivo: l’aumento sui dodici mesi dell’indice
armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA o HICP
Harmonized Index of Consumer Prices) per l’area
dell’euro deve essere contenuto nel limite del 2%,
da perseguire comunque nel medio termine
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Che cosa è la base monetaria




La banca centrale obbliga le banche alla riserva
obbligatoria, cioè a non prestare una quota dei
depositi.
Gli strumenti finanziari utilizzabili per soddisfare
questo vincolo (circolante e depositi delle banche
presso l’autorità monetaria) costituiscono la base
monetaria.
Il governo della base monetaria incide sulla quantità
di moneta perché altera la quantità che può essere
prestata.
Il Consiglio direttivo della BCE ha fissato un valore
di riferimento per la crescita di M3 del 4,5% annuo.
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La moneta si crea e si distrugge…



CANALE ESTERO mediante il saldo della bilancia dei
pagamenti: un saldo positivo genera un incremento in seguito
alla conversione della valuta estera nella moneta nazionale;
l’opposto accade nel caso di saldo negativo.
CANALE TESORO può impattare sul volume della base
monetaria per il tramite dell’emissione diretta di biglietti e
monete. Con l’abolizione del finanziamento da parte della BC
(divorzio Bankitalia/Tesoro), non è più possibile influire sulla
base monetaria con operazioni di copertura del fabbisogno
finanziario. Ma con le operazioni di mercato aperto
(acquisto(vendita di Bot)incide sulla quantità di moneta,
facendola crescere se acquista e diminuire se vende.
CANALE SISTEMA BANCARIO Crea moneta allorché ricorre
alle operazioni di rifinanziamento da parte della Banca centrale.
Distrugge base monetaria con l’assolvimento dell’obbligo della
riserva obbligatoria.
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Moneta e inflazione



L’inflazione è considerata “la tassa più
iniqua” perché danneggia soprattutto chi ha
un reddito fisso.
Inoltre l’aumento dei prezzi interni fa perdere
competitività al sistema: il Paese dovrà
svalutare, con aumento delle merci importate
ecc. C’è il rischio di una spirale.
Spesso si distingue tra inflazione “da costi” e
inflazione “da domanda”.
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Inflazione da costi e da domanda
L’inflazione
da costi deriva da un aumento
eccessivo dei costi di produzione.
L’inflazione da domanda deriva da un eccesso di
richiesta dei beni prodotti dal sistema.
Un eccesso di moneta “lubrifica” l’aumento dei
prezzi secondo la formula
MV =PT (Equazione di Fisher)
in cui M è la quantità di moneta, V la velocità di
circolazione, P il livello dei prezzi e T la quantità di
transazioni.
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Banca centrale e Tesoro: dialettica di
interessi


Poiché i governi tendono a espandere la
quantità di moneta per massimizzare il
consenso, le banche centrali devono avere
un certo grado di autonomia.
In Italia, dall’inizio degli anni ’80, col
cosiddetto “divorzio”, la Banca centrale ha
smesso di finanziare il disavanzo con nuova
moneta e il Tesoro ha dovuto rivolgersi al
mercato finanziario.
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Le banche operano attraverso una
gamma di tassi d’interesse:


Tasso passivo, pagato ai depositanti
Tasso attivo, richiesto ai debitori, che va dal:



prime rate, riservato ai clienti primari;
al top rate per quelli meno affidabili. Oltre il top
rate c’è l’usura.
Il margine di intermediazione delle banche
risulta dalla differenza tra tassi attivi e tassi
passivi. Più i tassi sono bassi, meno
guadagnano le banche.
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La manovra del tasso di riferimento



Il tasso di riferimento (una volta era il tasso di
sconto) è il tasso applicato dalle banche
centrali nei prestiti interbancari; determina
con effetto domino tutta la gamma dei tassi.
Le decisioni della Bce e della Federal
Reserve sulla manovra dei tassi sono tra le
più importanti decisioni di politica economica.
Il tasso di riferimento infatti determina il costo
del denaro e quindi la convenienza a
effettuare investimenti.
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In pratica:



Aumentare il tasso di riferimento equivale a
schiacciare il freno dell’economia. Funziona
sempre.
Diminuire il t.d.r. equivale a schiacciare
l’acceleratore. Funziona solo se non ci sono
altri fattori che inducono gli imprenditori a non
investire.
I differenziali dei tassi tra le grandi monete
canalizzano i flussi finanziari globali e quindi
influiscono sui cambi.
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Come si misura l’inflazione?



In contabilità nazionale, attraverso il cosiddetto
“deflatore del Pil”
Nelle statistiche congiunturali, attraverso le
variazioni di prezzi dei cosiddetti “panieri”.
In Italia l’Istat presenta tre diversi panieri:





L’indice Nazionale Intera Collettività, il più completo;
L’indice Famiglie Operai e Impiegati;
L’indice europeo armonizzato (IPCA)
L’intera metodologia su
http://www.istat.it/it/archivio/17484
Esisteva un ulteriore indice (costo della vita),
con paniere fissato per legge, che è stato
abbandonato.
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