Giù le carte
Insegnare la carta, insegnare con
la carta nella scuola primaria
La carta a scuola
• Secondo le Indicazioni per il curricolo
(2007) l’Area storico-geografica:
• “…è composta dalle scienze che si
occupano dello studio delle società
umane, nello spazio e nel tempo: la storia
e la geografia, strettamente collegate fra
loro e in continuità fra primaria e
secondaria”.
• Inoltre si afferma che: “…oltre ai linguaggi
verbali, numerici e artistici che le discipline
dell’area condividono con tutte le altre, gli alunni
imparano a utilizzare il linguaggio della geograficità, che è l’espressione grafica
dell’intelligenza visivo spaziale e, quindi,
apprendono ad usare grafici e modelli, per la
descrizione e l’interpretazione sia di sistemi
territoriali, sia di fenomeni storico/sociali”.
• Nelle pagine dedicate alla presentazione della geografia
si legge: “E’ soprattutto alla geografia … che spetta il
delicato compito di conferire il senso dello spazio…: gli
allievi devono attrezzarsi di coordinate spaziali per
orientarsi in un territorio. Occorre che, fin dalla scuola
primaria, siano abituati ad analizzare ogni elemento nel
suo contesto spaziale, a partire da quello locale fino ad
arrivare ai contesti mondiali. Il raffronto della realtà
locale con quella globale, e viceversa, è possibile
attraverso la continua comparazione degli spazi, letti e
interpretati a scale diverse, servendosi anche di carte
geografiche, fotografie aeree e immagini da satellite”.
• Fra i Traguardi per lo sviluppo delle competenze al
termine della scuola primaria (settembre 2012) sono
citate le seguenti abilità: “L’alunno si orienta nello spazio
circostante e sulle carte geografiche, utilizzando
riferimenti topologici, punti cardinali” ;
• “Utilizza il linguaggio della geo-graficità per interpretare
carte geografiche e per realizzare semplici schizzi
cartografici e carte tematiche, progettare percorsi e
itinerari di viaggio”;
• «Ricava informazioni geografiche da una pluralità di fonti
(cartografiche e satellitari, tecnologie digitali,
fotografiche, artistico letterarie)».
• Tra gli Obiettivi di apprendimento al
termine della classe terza della scuola
primaria (settembre 2012) troviamo
annoverati:
• “Rappresentare in prospettiva verticale
oggetti e ambienti noti (pianta dell’aula,
ecc.) e tracciare percorsi effettuati nello
spazio circostante”
• “Leggere e interpretare la pianta dello
spazio vicino”.
• Tra gli Obiettivi di apprendimento al termine della classe
quinta della scuola primaria (settembre 2012) troviamo
annoverati:
• Estendere le proprie carte mentali al territorio italiano e a
spazi più lontani, attraverso gli strumenti dell’osservazione
indiretta (filmati e fotografie, documenti cartografici e immagini
da satellite, ecc.).
• Analizzare i principali caratteri fisici del territorio, fatti e
fenomeni locali e globali, interpretando carte geografiche a
diversa scala, carte tematiche, grafici, elaborazioni digitali,
repertori statistici….
• Localizzare sulla carta geografica dell’Italia la posizione delle
regioni fisiche, storiche e amministrative; localizzare sul
planisfero e sul globo la posizione dell’Italia in Europa e nel
mondo.
• Localizza le regioni fisiche e i grandi caratteri dei diversi
continenti e degli oceani.
L’alunno e la carta
• Come abbiamo visto le Indicazioni citano
spesso la carta, per la verità più come
strumento che come linguaggio,
comunque sia per poterlo usare occorre
conoscerne le “regole”, il linguaggio.
• “Insegnare con la carta significa dare un ordine allo
spazio geografico, e quindi interpretarlo, spiegare quali
sono i suoi elementi più importanti e perché. Insegnare
la carta significa invece trasmettere allo studente le
conoscenze per distinguere la carta dalla realtà, per
capire che la carta è uno strumento realizzato per uno
scopo mirato, uno strumento che anche in ambito
scolastico si può costruire seguendo regole e riflettendo
su ciò che si intende rappresentare” (Giorda, 2006, p.
79).
Cos’è la carta?
• Immagina di essere un pirata e di cercare il tesoro nascosto. Devi
consultare una mappa, dove è rappresentato il luogo da
raggiungere e il percorso da seguire. Se il disegno è stato riprodotto
in modo fedele e preciso puoi raggiungere la meta. Come nella
mappa del tesoro, tutti gli spazi intorno a te, grandi o piccoli,
possono essere rappresentati in un foglio, che diventa così una
carta geografica.
• Per poter essere utilizzato, il disegno riprodotto deve essere chiaro
e comprensibile, perciò ogni volta che si realizza una carta
geografica occorre seguire delle regole.
• Tutti gli oggetti e gli spazi devono essere:
• visti dall’alto
• rimpiccioliti
• rappresentati con dei simboli (Scacco matto, 3, 2001, p. 188).
“…per comprendere tutti questi spazi anche
stando seduto comodamente su una poltrona, è
sufficiente consultare una loro
rappresentazione realizzata dai cartografi su
un foglio di carta” (Ciao Europa, 3, 1999, p. 189)
“Per poterci muovere in una zona dove non
abbiamo punti di riferimento conosciuti
dobbiamo poter ‘vedere’ il territorio: dobbiamo
utilizzare le carte geografiche” (I colori del
sapere, 3, 2002, p. 189).
• Huck Finn a Tom Sawyer nella loro navicella volante:
• “Siamo proprio sopra l’Illinois. Puoi vedere tu stesso
che l’Indiana non è visibile...L’Illinois è verde, l’Indiana
è rosa. Riesci forse a vedere del rosa laggiù?
Nossignore è verde”.
• “L’Indiana sarebbe rosa? Ma è una bugia!”
• “Nessuna bugia: è rosa. L’ho visto sulla carta
geografica”.
•
• Mark Twain, Tom Sawyer Abroad
• "Non si affidi alle carte. Altrimenti non ritroverà più il suo
reggimento. Creda a me che sono un vecchio ufficiale di
cariera. Ho fatto tutta la campagna d'Africa. Ad Adua
abbiamo perduto, perché avevamo qualche carta. Perciò
siamo andati a finire ad ovest invece di andare a est.
Qualcosa come se si attaccasse Venezia invece di
Verona. Le carte, in montagna, sono intelligibili solo per
quelli che conoscono la regione, per esservi nati o
vissuti. Ma quelli che conoscono già il terreno non hanno
bisogno di carte". Un anno sull'altipiano, E. Lussu, 1945,
p. 27 edizione Einaudi
Definizione
• La carta geografica è una
rappresentazione in piano, ridotta,
simbolica e approssimata di una porzione
o di tutta la superficie terrestre.
La riduzione
• E’ una delle operazioni date più per
scontate, comunemente si considera che
per far entrare la rappresentazione della
realtà in un foglio più o meno grande basti
riprodurre la realtà con dimensioni inferiori.
Il rapporto tra le dimensioni della realtà e
quelle della rappresentazione viene
chiamato scala.
Scala numerica
• 1:10.000 grande scala
• 1:10.000.000 piccola scala
Scala grafica
• Un segmento rappresentato sulla carta a
cui corrisponde una data distanza
Scala
• Nonostante il concetto di
scala venga
generalmente presentato
come un’operazione
puramente matematica,
in realtà comporta
importanti interventi da
parte del cartografo e
importanti deformazioni.
• Infatti all’aumentare della porzione di
territorio rappresentata sul nostro foglio
corrisponde un aumento degli oggetti
geografici da rappresentare,
conseguentemente un’impossibilità di
chiara lettura e l’esigenza di selezionare e
semplificare gli oggetti da rappresentare.
• Inoltre a causa della sfericità del nostro
pianeta la sua rappresentazione in piano
non può che avvenire attraverso proiezioni
che deformano la proporzione tra realtà e
rappresentazione cartografica. Applicando
la proporzione indicata dalla scala
raramente otteniamo misure simili a quelle
reali.
Simbolicità
• Generalmente la carta si definisce
simbolica in quanto utilizza dei simboli per
rappresentare gli oggetti geografici. In
realtà dovremmo considerare la carta
stessa non una rappresentazione della
realtà, ma un suo simbolo intendendo con
questo termine: un oggetto o un’azione la
cui sostanza concreta evoca realtà
indipendenti dal simbolo stesso (Eliade,
1952).
• Possiamo distinguere simboli:
• puntiformi: quando le dimensioni del simbolo
non sono in relazione con le dimensioni del
fenomeno rappresentato
• lineari quando le dimensioni del simbolo sono in
relazione alla sola lunghezza del fenomeno
• areali: quando le dimensioni del simbolo sono in
relazione alla superficie del fenomeno
• verbali:l’insieme delle scritte presenti sulla
carta, ma anche in cartigli e sulla cornice
della carta,
• numerici: l’insieme dei numeri presenti
sulla carta,
• dinamici: l’insieme dei simboli che
rappresentano fenomeni in movimento.
• Toponimi:
• Esonimi
• Endonimi
Approssimazione
• Ovviamente è impossibile rappresentare
senza approssimazione una realtà
tridimensionale, quadridimensionale se
consideriamo il tempo, su di un piano
bidimensionale.
• Le cose si complicano inoltre perché è
impossibile proiettare in piano una sfera
senza apportare delle deformazioni. Tutte
le carte deformano la realtà in modo tanto
maggiore quanto minore è la scala, cioè
più ampia è la superficie di terra
rappresentata maggiore è la
deformazione.
Proiezioni
• I metodi utilizzati dai cartografi per
riportare in piano la superficie sferica del
nostro pianeta si chiamano: proiezioni.
• Nessuna fra queste può riprodurre la
realtà in maniera esatta.
• Nessuna proiezione è “migliore” di
un’altra, può essere più efficace per un
determinato scopo.
• Le proiezioni in rapporto alla proprietà
prevalente si distinguono in.
• equidistanti quando mantengono
inalterate le proporzioni con le distanze,
• equivalenti quando mantengono
inalterate le proporzioni con le aree,
• conformi quando mantengono inalterate
le proporzioni con gli angoli.
Ma allora sono utili le carte?
• Fatta questa serie di distinguo ci si
potrebbe chiedere se le carte sono utili,
dato che nessuna di esse rappresenta
fedelmente la realtà.
La carta come linguaggio
• Se noi consideriamo la carta non come una
rappresentazione fedele, fotografica (per quanto
fedele possa essere la fotografia), della realtà,
ma un racconto della realtà le carte sono molto
utili.
• Potremmo dire che la carta è linguaggio
spazializzato poiché permette di mostrare
immediatamente (in modo sincronico) i rapporti
spaziali che il linguaggio verbale (diacronico)
non riesce a descrivere in modo altrettanto
efficace.
• Se la carta è linguaggio possiamo
immaginare che possa, come le parole,
raccontare la realtà, ma anche punti di
vista e bugie…
Convenzioni linguistiche
• Se la carta è linguaggio, o meglio, come
dice Emanuela Casti, un ipertesto, utilizza
delle convenzioni linguistiche che però nel
nostro caso hanno il potere di influire sul
modo in cui noi immaginiamo il mondo.
Landkarten aus der vorschriftlichen Zeit: Fasern der Kokospalme,
Marshall Inseln, Walrosshaut, Grönland
Carta e potere
• Proprio per le sue capacità persuasive,
per la sua capacità di rendere visibili,
concreti, fenomeni altrimenti solo
immaginati o astratti, per le sue capacità
simboliche, la carta si lega strettamente
con il potere.
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Cartografia1 - Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione