tipicità 37 GUSTO E SALUTE IN TAVOLA Proprietà e storia di due tra i più rinomati frutti estivi tipici e tradizionali del territorio modenese SANDRO BELLEI In Italia si producono circa 150.000 quintali di ciliegie di 150 differenti varietà. Solo una ventina, però, sono le eccellenze. Fra queste, il primo posto spetta al Comune modenese di Vignola, dove si coltivano ciliegie di particolare pregio e di diverse varietà, destinate tanto al consumo quanto alla conservazione e alla trasformazione. L’economia di Vignola si è incentrata per decenni sull’agricoltura, settore valorizzato dalla città anche dopo la sua crescita industriale. L’economia locale, oggi caratterizzata da un nutrito tessuto di piccole e medie imprese che spaziano nei vari comparti economici, vede nel settore frutticolo un punto di riferimento importante: Vignola, infatti, è nota in tutta Europa per le sue ciliegie e le sue susine, abbinate ad altre produzioni locali quali albicocche, mele e prodotti vitivinicoli. La produzione cerasicola classica inizia normalmente nella seconda metà del mese di maggio con la maturazione del primo “Durone Bigarreau” e prosegue con la ciliegia “Mora di Vignola”, una varietà che presenta le migliori caratteristiche dal punto di vista organolettico. In giugno, maturano i duroni di colore scuro come il classico durone “Nero I” famoso per le sue caratteristiche di polpa intensa e gustosa e la classica “Anella”, un durone color rosso fuoco dalla polpa particolarmente consistente. Tra le varietà tardive (a metà giugno) sono da annoverare il durone “Nero II” e il “Ciliegione”, particolarmente gustosi e ricchi di qualità nutritive. Dal 2013 la Ciliegia di Vignola ha ottenuto l'importante riconoscimento I.G.P. (Indicazione Geografica Protetta) che si riferisce ai frutti freschi delle seguenti cultivar di ciliegio: Bigarreau Moreau, Mora di Vignola (precoci), Durone dell’Anella, Anellone, Gior- tipicità Ciliegie e susine, 38 gia, Durone Nero I, Samba, Van (medie), Durone II, Durone della Marca, Lapins, Ferrovia, Sweet Heart (tardive). La zona di coltivazione si estende per circa mille ettari tra le province di Modena e Bologna e comprende, oltre a Vignola, 28 Comuni delle zone pedecollinari. Vignola è situata ai piedi delle colline tra Modena e Bologna, in un’area ricchissima di prodotti interessanti dal punto di vista enogastronomico che si possono assaporare nei ristoranti e nelle aziende agrituristiche del territorio, oppure degustare e acquistare direttamente nelle aziende produttrici della zona. I frutti del ciliegio dolce maturano a primavera inoltrata; la raccolta si protrae da fine maggio a tutto giugno. Le susine e le albicocche normalmente iniziano la loro maturazione quasi al termine della stagione delle ciliegie, nella seconda metà del mese di luglio. Frutti golosi e ricchi di buone proprietà nutrizionali, la loro polpa è, infatti, un codensato di sali minerali come il potassio, il calcio, il ferro; grazie a un buon contenuto di vitamina A e C, sono anche diuretiche, rinfrescanti e astringenti. Il Consorzio della Ciliegia di Vignola è nato nel 1964 per promuovere e tutelare questo frutto tanto diffuso nella nostra zona. Nel 1992, ha esteso la sua azione di tutela anche alla susina e alla frutta tipica del comprensorio. Le susine (o prugne) sono tra i frutti dell’estate più apprezzati e ricchi di proprietà benefiche. Gli alberi da frutto che le producono possiedono la capacità di resistere molto bene al freddo e alle gelate e sanno adattarsi in presenza di terreni calcarei e argillosi. Normalmente si parla di susine intendendo i frutti freschi e di prugne riferendosi ai frutti essiccati. La forma dei frutti è leggermente allungata e il colore della buccia può variare, secondo le varietà, dal giallo, all’arancio, al verde e al blu violaceo. Le susine si consumano al naturale, oppure possono essere cotte e utilizzate per la preparazione di marmellate, composte, sciroppi, gelatine e dolci di vario tipo. In estate, risultano particolarmente gradevoli unite ad altra frutta di stagione per preparare macedonie e frullati freschi. Al momento dell’acquisto, è bene scegliere susine non troppo acerbe, poiché una volta colti questi frutti maturano a fatica. È consigliabile tenerli fuori dal frigorifero per favorirne la maturazione. Una volta ben mature, le susine si conservano in frigorifero per una settimana circa. Possono essere consumate con o senza la buccia. Secondo la varietà, la polpa è più o meno morbida e succosa e il sapore più o meno acidulo. Le susine sono ricche di vitamina A, che possiede un forte potere antiossidante, molto utile per combattere l’invecchiamento e le malattie degenerative. La vitamina A 39 zie alla pace dei loro orti. Testi sulla tecnica di coltivazione, concimazione e potatura del ciliegio cominciano ad apparire solo dal XVI secolo. L’albero suscita interesse non solo per i frutti, ma anche per la buona qualità del suo legname, utilizzato, oltre che in ebanisteria, per realizzare strumenti musicali quali i flauti e le canne d’organo. Per tutto l’Ottocento, il consumo delle ciliegie ha avuto una diffusione limitata, riservata alle classi più abbienti. Il territorio di Vignola, tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento, vantava la produzione intensiva del gelso, legata alla bachicoltura, ma il crollo del prezzo della seta, dovuto alla concorrenza internazionale, ha costretto l’economia verso altri tipi di colture. Il ciliegio ha sostituito il gelso. tipicità ha effetti benefici anche su pelle, unghie e capelli. I frutti freschi sono molto indicati in caso di stanchezza fisica o mentale, dovuta al lavoro intellettuale. Hanno proprietà diuretiche, stimolanti per il sistema nervoso e decongestionanti per il fegato. Consumati allo stato secco, i frutti aiutano il lavoro dell’intestino. Essendo ricche di magnesio, calcio e fosforo, sono indicate dunque per anziani, bambini e tutti coloro che soffrono di spossatezza all’arrivo dei primi caldi. Il Consorzio rilascia gli appositi marchi attestanti l’origine e la qualità dei prodotti, a seguito delle verifiche sul rispetto dei disciplinari di produzione su tutte le fasi della filiera produttiva (Consorzio della Ciliegia, della susina e della frutta tipica di Vignola, via dell'Agricoltura 310, Vignola, tel. 059/773645 [email protected]). La raccolta sia delle ciliegie sia delle susine è effettuata a mano: la disposizione in cassette e cesti ha regole precise, che consentono ai frutti di non rovinarsi durante il trasporto. Entrambi i frutti si utilizzano freschi, ma anche in numerose preparazioni: marmellate, confetture, sciroppi, in aggiunta a yogurt e latte, candite, sotto spirito. Sono usate anche in liquoreria per la preparazione dello cherry-brandy. San Girolamo narra che il ciliegio, originario dell’Asia, sia stato portato a Roma nel 68 a.C. da Lucullo, che rientrava in Patria dalla città di Cerasonte. La coltura ebbe una diffusione limitata e sarebbe quasi scomparsa in epoca medievale, se i monaci non l’avessero tramandata fino a noi, gra-